Il saluto del Sindaco
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Il saluto del Sindaco
Il saluto del Sindaco Con questo numero l’Arione segna il passaggio di metà del cammino della presente legislatura. Due anni amministrativi non sono molti per concretizzare opere pubbliche se consideriamo che, mediamente nella nostra provincia i tempi di progettazione finanziamento e realizzazione si attestano attorno ad un periodo di cinque sei anni. Due anni amministrativi sono però un tempo importante per riuscire a programmare in una visione d’insieme i bisogni e gli interventi di una comunità che sappia sulla base delle risorse e delle opportunità legislative attuali, pianificare il proprio sviluppo. Due anni in cui la Giunta e il Consiglio Comunale si sono interrogati e hanno cercato di fare sintesi sugli importanti temi che tracciano le prospettive di crescita del nostro paese. Dai temi urbanistici ai temi sociali, della cultura e dell’economia, si sono concretizzati e si concretizzeranno nel prossimo futuro importanti progetti. Di tutti questi, ciò che crediamo meriti sempre grande attenzione è l’aspetto sociale della comunità. Il confronto sulle tematiche giovanili e famigliari, degli anziani, così come quelle dell’accoglienza e dell’integrazione, sono aspetti del nostro vivere insieme di cittadini aldenesi, così come di cittadini trentini, italiani ed europei con i quali dobbiamo continuamente trovare il modo e le forme di dialogo di confronto e dunque di crescita. Nel nostro agire e programmare, siamo però anche confortati dalla dimensione sociale sempre attiva e partecipe della nostra comunità Anche quest’anno sono “nate” due nuove associazioni; il Coro voci bianche e la Filodrammatica. Ai loro promotori e a tutti i partecipanti rivolgo un grande augurio. Di frequente rilevo e questo immagino sarà successo anche a molti di voi, come l’apprezzamento e la constatazione della ricchezza sociale della nostra comunità , così come delle altre dimensioni positive della nostra comunità sia rilevata in particolar modo dai nostri nuovi cittadini che, a differenza della maggior parte di noi, hanno l’occasione per misurare e confrontare la nostra realtà con altri contesti trentini e nazionali. Questo fatto, rappresenta certamente un segnale di riconoscimento positivo per ciò che abbiamo, ma anche un impegno ulteriore per saperlo ulteriormente riconoscere apprezzare e valorizzare con maggiore attenzione. Motivi e dimensioni di intervento e di sviluppo su cui ragionare certo non mancano, ed è anche grazie alle vostre osservazioni e suggerimenti che gli amministratori riescono ad essere vicini ai bisogni dell’intera comunità, dalle infrastrutture più urgenti prima tra tutte la nuova scuola materna e asilo nido, ai meno impellenti ma altrettanto significativi interventi e servizi dedicati ai più piccoli, (parco giochi etc.) come all’intera comunità (trasporti etc.) Nei mesi scorsi, possiamo constatare con soddisfazione, come le importanti iniziative programmate, quelle rivolte ai giovani quanto quelle rivolte agli adulti e agli anziani, hanno visto tutte il loro avvio. Progetto Giovani attraverso i corsi per genitori e le serate incontro per i ragazzi è entrato nel vivo del suo programma. Significativo e importante a mio avviso è il percorso di formazione e conoscenza sulle politi- che sociali rivolte alla terza età, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con ITEA e Servizi socio-sanitari della PAT. Per la prima volta nella nostra provincia si è pensato di far precedere la realizzazione di innovativi progetti sociali rivolti agli anziani, da un percorso di “partecipazione allargata” all’interno del quale ognuno può portare il proprio contributo in termini d’idee proposte e suggerimenti. Nei diversi momenti, del percorso, sono stati presentati i nuovi servizi, che verranno realizzati nel nostro paese, la loro funzione, il collegamento con la comunità, ed il loro collocamento nel nuovo scenario delle politiche sociali per gli anziani. Considerata l’importanza di questi argomenti ho ritenuto interessante portare un contributo di maggiore conoscenza che troverete all’interno del notiziario. Per tutti gli interventi urbanistici realizzati ed in programma, vi invito alla lettura dell’articolo dell’assessore competente. Merita però un cenno, non fosse altro per il grande successo riscontrato, la terza edizione dei Merlot d’Italia e le manifestazioni collaterali ad essa collegate. Divenuta ormai vero appuntamento nazionale, questa manifestazione dovrà sempre più nel futuro rappresentare il principale momento di traino per tutte le nostre aziende agricole e i diversi settori dell’economia aldenese. Accanto a questa funzione essa è diventata anche un’interessante occasione culturale. Il filmato della festa dell’uva recuperato con passione, dedizione e professionalità unica, da parte del nostro direttore Lorenzo Lucianer, rappresenta ora per la nostra comunità un documento storico di eccezionale valore. La serata di degustazione e spettacolo della scorsa estate denominata “Calici di Stelle”è una importante vetrina di presentazione e di assaggio dei nostri prodotti agricoli e artigianali. La manifestazione del cinquantesimo di fondazione del “Gruppo Alpini”e la contestuale inau- gurazione del monumento ai caduti in guerra, ha chiuso la serie delle manifestazioni autunnali. L’invito per tutti è ora alla stagione teatrale e cinematografica iniziata da qualche settimana. Nel mese di gennaio infine, per la prima volta nel nostro paese prenderanno il via i corsi dell’università della terza età e del tempo disponibile, occasione culturale e relazionale per continuare a sentirsi attivi Vorrei richiamare brevemente anche il contesto amministrativo nel quale come amministrazioni comunali ci troviamo e ci troveremo nel prossimo futuro ad operare. In una dimensione politico-istituzionale in cui la contrazione della spesa pubblica ed i conseguenti trasferimenti agli enti locali, in particolare quelli comunali, stanno sempre più assottigliandosi, le amministrazioni pubbliche per adeguare i loro investimenti alle esigenze delle comunità sono costrette a rivolgere altrove, verso altre fonti la possibilità di sostenere la spesa pubblica. Per la realizzazione e lo sviluppo di nuovi interventi e servizi pubblici, diventa perciò sempre più di fondamentale importanza, ricercare la collaborazione con altri enti ed istituti pubblici e la compartecipazione dei privati. Per quanto riguarda l’aspetto puramente amministrativo, il buon rapporto di collaborazione instaurato con le amministrazioni a noi più dirette, quali il Comune di Cimone, di Garniga Terme e di Trento, ci ha permesso di avviare i presupposti per organizzare congiuntamente determinati servizi, laddove questi possono garantire più efficienza e contenimento della spesa, non dovendo ripetere in ogni sede i medesimi investimenti. Per il momento sono state promosse iniziative congiunte per la manutenzione del verde pubblico, per l’organizzazione dei corsi della terza età e del tempo disponibile, per la colonia estiva, svoltasi a Garniga Terme e che ha visto la partecipazione di circa settanta ragazzi di Aldeno. Assieme abbiamo chiesto il finanziamento al Comprenso- rio C5 del palco per manifestazioni culturali al quale è ora seguita la richiesta della relativa copertura. In quest’ottica abbiamo accettato con piacere la disponibilità offertaci dal Comune di Garniga Terme a far parte della futura società di gestione delle Terme di Garniga che, in questa prima fase vedrà come partner anche il Comune di Cimone e le Farmacie comunali di Trento. S’inserisce in quest’ottica anche il protocollo d’intesa con la Provincia (Ass. Edilizia Abitativa) e l’ITEA, attraverso il quale l’amministrazione comunale raggiungerà importanti obiettivi tra i quali: -la riconversione di due comparti edificiali quali le ex cantine e le ex scuole elementari trasformati per una parte in alloggi e servizi e per un’altra, la più consistente in strutture comunali a completa disposizione della nostra comunità (allo stesso modo della biblioteca comunale e degli spazi annessi che, per chi non ne fosse a conoscenza è di proprietà ITEA). -la realizzazione di una nuova palestra comunale nella zona sportiva (sfruttando della stes- 4 A RIONE L’ sa parte del terreno di proprietà del comune e gli stessi parcheggi. -risparmio di suolo, (prevalentemente agricolo) da rendersi altrimenti disponibile nella programmazione degli interventi di edilizia abitativa pubblica provinciale, impegno al quale ogni amministrazione comunale è tenuta a corrispondervi. Questa è la strada che oggi molte amministrazioni pubbliche seguono per potere riconvertire parte del loro patrimonio edilizio obsoleto, senza investimenti aggiuntivi e con un ritorno in positivo alle comunità. Prima di salutarvi mi preme ringraziare anche da queste pagine i due assessori Fulvio Baldo e Mario Mosna che poche settimane fa hanno concluso la loro esperienza amministrativa. Per l’ex sindaco Fulvio Baldo come annunciato già in campagna elettorale, con la recente approvazione da parte del Consiglio Comunale di Trento del nuovo Piano Regolatore, (in cui è stata inserita la nuova area di costruzione del magazzino SOA a nord di Aldeno) e la prossima adozione della variante al Piano Urbanistico Provinciale, si è concluso il suo impegno, avviato nella scorsa legislatura a fianco della SOA. Motivi più strettamente personali per l’assessore Mario Mosna hanno ultimato la sua esperienza assessorile. A loro va il mio sincero ringraziamento per il lavoro svolto, a titolo e ruoli diversi in questi anni di proficuo impegno amministrativo al servizio e nell’interesse della nostra comunità. In coerenza con la scelta degli elettori e garantendo continuità al lavoro del gruppo di maggioranza, la nomina dei nuovi assessori non poteva cadere che sul capogruppo Alida Cramerotti per il suo impegno nell’affiancare il sottoscritto nell’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e sul primo consigliere non eletto Graziano Plotegher, al quale vanno le competenze del Bilancio. A loro e al neo-consigliere Mattia Maistri il mio augurio di un proficuo e sereno lavoro. In conclusione, ho il piacere di rivolgere a tutti i lettori e concittadini un augurio di gioia, salute e serenità per la festività del Santo Natale e del Nuovo Anno. E ditoriale di Lorenzo Lucianer delle vetrine e delle ribalte questo Natale avesse un volto, avrebbe occhi di lacrime. La morte di un ragazzo di trent’anni, nel momento più bello della sua vita, sotto gli occhi della giovane donna con la quale aveva condiviso gran parte del suo tempo e che aveva sposato da pochi giorni, colpisce al cuore ed allo stomaco. Dolore per la perdita, stordimento per il vuoto, rabbia per l’accanimento delle circostanze. La morte, questa volta, ha vestito la forma liquida di un’onda azzurra. Ha illuso portando verso il cielo un ragazzo e la sua gioia, ha tradito scagliandolo sulla sabbia messicana e dura di Puerto Escondido. Così è stato per Alberto Dallago. Con Fabio Stedile aveva preso le sembianze di una fragile corda d’alpinista, con Michele Cont s’era coperta del soffocante lenzuolo di una valanga. La morte, certe volte, è più dura. Quando si porta via una esistenza giovane, quando uc- cide blasfema in un attimo di felicità, quando spezza per sempre un amore istintivo e profondissimo, quando deruba famiglie e comunità di una presenza importante e preziosa, quando rende improvvisamente incompiuta l’esperienza ricca e diversa di due ragazzi che hanno provato a percorrere strade nuove per stare insieme e per stare nel mondo, sfidando faticosamente le convenzioni ed i luoghi comuni. Alberto e Maria Elena, mai l’uno senza l’altra, prima d’ora. Un cammino consapevole e simbiotico, condivisione e libertà, il tempo e l’età guadati all’unisono, l’adolescenza, la scuola, un dono, le nozze, per la guarigione di un padre malato. E la vita, appena ieri, trafitta dal rumore di una voce straniera. ¿Eres tu la mujer del muerto? La tragedia del non ritorno, gettata in faccia con la brutalità ottusa di un bagnino ad una donna che ancora abbraccia tra la sabbia e l’onda il corpo di lui, nel quale spera di riconoscere un cenno di vita. Rimane il coraggio di Maria Elena, a mille miglia dagli affetti più intimi, la volontà determinata e lucida di una rivincita sulla morte, cercando fino all’ultimo, prima della resa, le strade per donare ciò che an- Editoriale Se tra le luci abbacinanti A RIONE L’ 5 Editoriale cora, del suo uomo senza vita, avrebbe potuto dar vita ad altri, i reni, gli occhi, un cuore. Avrebbe fatto lo stesso anche lui per me. Un generosità disperata, coerente e profonda, umiliata solo dall’impotenza d’un Paese bellissimo e arretrato. Si fa luogo nella memoria un ritorno solitario, ma costellato di incontri buoni, di fugaci e vitali attimi di solidarietà negli occasionali compagni di viaggio, sopra le nuvole e negli ae- 6 A RIONE L’ roporti, consolanti presenze che attenuano il dolore. Presenze sconosciute ma importanti, come quelle che si stringeranno ora attorno alle famiglie, che accompagneranno dolcemente il cammino della consolazione. Sarà più facile così, nell’abbraccio del paese. Sarà più facile se il sogno di Alberto non morirà con lui. Se la sua splendida idealità, la sua immagine concreta eppure incantata del mondo e della vita, le sue curiosità, i suoi entusiasmi, il suo im- pegno, la sua bontà, la sua musica rimarranno tra di noi. Non come un romantico, astratto ricordo, ma come una testimonianza alla quale attingere, il cui significato ed i cui valori saranno ribaditi nella quotidianità dalla presenza tra noi di Maria Elena. Accadrà per Alberto, come accade per Michele, come accade per Fabio, che ci hanno indicato la bellezza ardita del sogno e che ci hanno mostrato come sia meno greve l’offesa della morte di fronte alla luce di ciò che resta. Lattoneria Ezio Marchelli & figlio Tre generazioni di artigiani, dallo stagnino al lattoniere, hanno costituito l’attività primaria della famiglia Marchelli. Il nonno Edoardo, nato a Garniga nel 1905, apprese i rudimenti dell’arte presso la gloriosa Caproni a Gardolo ed alle fonderie Manzoni di Vezzano. Nel 1937 apre una bottega di ramaiolo e stagnino ad Aldeno in Piazza Garibaldi. Il figlio Ezio, già destinato dal padre ad ereditare il mestiere, viene inviato a Mori dallo stagnino Rino Borzatti per tre anni ed in seguito a Ravina dalla ditta Rivolti per specializzarsi nel settore della lattoneria. Ezio vanta adesso ben cin- Silvano Coser e il figlio Tiziano Prosegue il nostro viaggio attraverso i tanti maestri degli artigiani. Lattonieri, meccanici, rilegatori, costruttori, artisti del pettine: chi sono e come sono diventati quel che sono. Ezio Marchelli e il figlio Manuele quant’anni di lavoro ininterrotto e monopolizza in tutto il circondario di Aldeno la manutenzione e la sostituzione dei canali pluviali dei tetti. E’ pure riuscito a tramandare la sua passione al figlio Manuele, che da buon allievo sta superando di gran lunga il maestro. Un’attività pericolosa, quella del lattoniere, tende a sottolineare Ezio, che richiede costante attenzione ed un fisico atletico. I lavori che ricorda con più soddisfazione sono le cupole in rame di molti campanili, specialmente quella di Segonzano, per le sue particolari rifiniture. Ezio non disdegna ancora di occuparsi di piccole riparazioni in rame che gli vengono frequentemente commissionate. Economia di Stefano Piffer e Renato Bisesti M aestri d’ar te d’arte Officina meccanica Silvano Coser & figlio Silvano Coser iniziava la sua carriera lavorativa nel 1960 presso l’Officina Sighel a Trento, allora già concessionaria Piaggio. Per A RIONE L’ 7 Legatoria Beber, un’azienda di famiglia Economia incrementare le sue competenze professionali, prestava la sua opera alle Officine Rangoni di Ravina. Sentitosi ormai pronto per tentare il passo dell’attività in proprio, apriva nel 1979 una piccola officina in Via Manzoni ad Aldeno. Dovette adattarsi alla meglio per l’esiguità dello spazio che gli era concesso, riuscendo tuttavia a soddisfare i numerosi clienti finché all’alba del 2000 si prospettava per lui un nuovo traguardo, con l’apertura della nuova sede in Via Roma 48. Silvano è ora in società col figlio Tiziano, ventiduenne, che fino da giovanissimo ha sempre affiancato il padre, impegnandosi in numerosi corsi di aggiornamento nel settore dell’elettronica. L’officina dispone di un centro diagnosi, del servizio di bilanciatura e convergenza, nonché di un’officina mobile di pronto intervento 24 ore su 24. Silvano, oggi cinquantaseienne, è soddisfatto del suo lavoro, perché è riuscito a realizzare il suo sogno. 8 A RIONE L’ Legatoria Beber Fabio L’azienda è approdata ad Aldeno grazie all’apertura della nuova zona artigianale. Fabio cominciò ad apprendere l’arte della legatoria nell’azienda del padre Bruno a Trento. Data la sua grande capacità imprenditoriale, nel 1958 veniva chiamato a dirigere il reparto legatoria in uno dei più bei stabilimenti grafici di quel tempo della provincia, l’Eurographic, dove prestò la sua opera fino al 1972, Lo staff della carrozzeria Amadei sempre attorniato da uno stuolo di gentili collaboratrici. Nel 1972 apriva una propria legatoria in Via S. Martino a Trento assieme all’infaticabile e brillante moglie Mirella. La qualità del prodotto e l’aumento del lavoro richiedevano spazi più ampi, per cui si trasferiva nel 1984 in Via Solteri a Trento. Con l’apporto del figlio Roberto e di alcuni dipendenti nel 2000 si trasferisce ad Aldeno in Viale Europa 6. La ditta Beber è specializzata in legatura, brossura e cartonati vari. Fabio e consorte sono contenti della nuova sistemazione, della gente e del paese di Aldeno. Carrozzeria Amadei Snc Cessando la propria attività, Giuseppe Malfer lasciava libero un piccolo capannone, dove s’installò la carrozzeria Maffei. Quest’ultima, trasferitasi a Trento, permetteva a Walter Amadei, nel 1983, di usufruire di quello spazio. Walter si era già specializzato alla Carrozzeria Panzani di Trento nella ri- parazione di autopullman e vetture varie. L’attività continua fino al 1996 nella vecchia sede di Aldeno, per riaprire poco dopo nei capannoni della prima zona artigianale in Via Roma 86. Raggiunto il limite d’età pensionabile, Walter lancia nell’attività i figli Massimo e Alex ed il nipote Denis, ragioniere di rango, che cura la contabilità. Specialità della carrozzeria sono modifiche particolari su motocicli e sofisticate verniciature. Ha una vasta gamma di clienti, che giungono fino da Rovereto e da Bolzano. Gli Amadei si sentono inseriti pienamente nella realtà e nella vita quotidiana del paese. Impresa costruzioni Dario Piffer Dario inizia la sua carriera lavorativa a Trento, dove negli anni 1964-1969 si cimenta come muratore nella ditta Vittore Corso. Decide poi nel 1969 di aderire ad una società edile di Aldeno, la Piffer & Bottura, assieme a Nilo Bottura, Ettore Maistri e Guido Piffer. Continua l’attività assieme ai soci fino al 1991, anno in cui tenta in proprio la scalata all’imprenditoria, e ci riesce nel migliore dei modi, anche se l’inizio, come lui stesso dichiara, si presenta arduo ed impegnativo. La moglie Edda, contitolare dell’azienda, gestisce tutta l’attività amministrativa. Ora la ditta dà lavoro a nove dipendenti ed è in continua espansione. Una buona parte delle case sia nuove che ristrutturate del paese è frutto della sua opera. La sua più grande soddisfazione proviene, secondo lui, proprio dalla ristrutturazione di vecchie abitazioni. Ama ricordare gli interventi di restauro di casa Baffetti e la costruzione della palazzina Lenner in Via Paoli a Rovereto. E’ attualmente in fase di conclusione la palazzina in Via del Revì. Sorridendo soddisfatto, ci fa capire di avere commesse acquisite per oltre due anni di lavoro. Betty Sebastianelli nel suo Hair Studio Economia Dario Piffer e, sullo sfondo, una delle sue tante “creature” tato da molte signore del paese. Precedentemente, dopo aver frequentato le scuole professionali a Trento, aveva perfezionato l’arte presso un parrucchiere di Civezzano per ben 17 anni. Per lei, l’apertura del nuovo esercizio ad Aldeno è stata come una rimpatriata. La mamma di Elisabetta infatti, coniugata con un carabiniere romano in servizio in Trentino, è oriunda aldenese. Alla sua prima esperienza di titolare, all’inizio è stata un po’ dura per Elisabetta, che ha dovuto ripartire da zero per rifarsi una clientela. Ora è soddisfatta del suo lavoro e del paese, tanto che ama definire il suo studio un “salottino”, dove spesso le clienti scambiano due chiacchiere con la proprietaria sorseggiando assieme una tazza di buon caffè. L’atmosfera che si respira nello “Hair Studio” è decisamente quella di una schietta cordialità, in un piccolo angolo del paese divenuto punto d’incontro quasi rituale per molte donne. Hair Studio by Betty La signora Elisabetta, più confidenzialmente Betty, è una stilista dell’immagine. Da circa quattro anni ha aperto il suo studio ad Aldeno in Via della Chiesa, frequen- A RIONE L’ 9 A ldeno e il Merlot Una grande terza edizione della Mostra, a dispetto delle concomitanti rassegne nazionali. Ad Aldeno, insieme a tanti visitatori, anche i maggiori produttori del settore e l’elite degli esperti nazionali. Economia “Complimenti! Sono rimasto veramente meravigliato dall’entusiasmo e dalla determinazione con la quale siete riusciti ad organizzare questa Mostra dei Merlot d’Italia che peraltro mi sembra ben strutturata.” Queste le parole con le quali Pino Khail, direttore della prestigiosa rivista nazionale “Civiltà del Bere”, nonché coordinatore del talk-show “Merlot, la grande alternativa” svoltosi ad Aldeno nella sala IGF Eventi, ci ha salutati domenica 27 ottobre, prima di far ritorno a Milano assieme al suo collaboratore. Inutile negare che la cosa ci ha dato grande soddisfazione, in primo luogo per la caratura del personaggio che ha pronunciato la frase e poi perché in queste parole è sintetizzato assai bene il pensiero delle molte persone che quest’anno hanno frequentato la manifestazione. Quanti sono arrivati ad Aldeno nei giorni della Mostra hanno infatti espresso giudizi ampiamente positivi sia per quanto riguardava la logistica che per l’intero impianto organizzativo; molto apprezzato l’allestimento del tasting nel te- 10 A RIONE L’ atro comunale trasformato per l’occasione in un gradevole quanto suggestivo “contenitore” di grande impatto, la sistemazione della pagoda esterna che ospitava le degustazioni, apprezzatissime, curate dalla Camera di Commercio di Trento e dall’Associazione Italiana Sommelier, la collocazione in aula consiliare delle degustazioni “classiche” di Luciano Rappo e, sul nuovo tema cioccolato, di Luca Torta. In questo contesto grande consenso e affluenza di pubblico anche per le manifestazioni collaterali che hanno animato la tre giorni della Mostra: esposizione dei ricami e di pittura nell’edificio ex scuola elementare, filmato storico sulla Festa dell’Uva (curato magistralmente dal nostro concittadino Lorenzo Lucianer) e punto assag- di Emiliano Beozzo* gi dei Formaggi Trentini presso Casa Maestranzi, ristorazione e intrattenimento nelle grande tenda adiacente al teatro e infine rappresentazione degli usi e costumi della cultura contadina a cura dell’Associazione “Come eravamo” di Cimone. Questo terzo appuntamento con il Merlot, lasciate che lo diciamo anche con un pizzico di orgoglio, ha rappresentato certamente un salto di qualità notevole e in un certo senso anche una svolta molto importante nella promozione di Aldeno e del suo territorio. Si sta cioè cominciando, e stiamo parlando oltre che di impressioni anche di conferme che ci arrivano in particolare dall’ambito nazionale (in patria come ben sappiamo “nessuno è profeta”e per avere conferma basterebbe rivedere lo spazio che qualche organo di informazione locale ha riservato alla manifestazione), a considerare “importante” questo evento; si sta cominciando, siamo solo alla terza edizione, a parlare di Merlot e ad accostarlo ad Aldeno e al Trentino. E’ stata quindi giusta la scelta mico specifico enologico (produttori ed aziende) ma anche sull’economia di altri settori a partire da quello enogastronomico e agrituristico per arrivare a quello dell’artigianato ed anche culturale (tanto per fare un esempio facciamo riferimento al MART di recente inaugurazione che porterà sul territorio provinciale un grande numero di visitatori che potrebbero essere potenzialmente interessati anche agli aspetti enogastronomici del nostro territorio). Si tratta quindi di raccogliere la sfida, o l’opportunità, per intercettare anche questa nuova clientela che, è bene ricordarlo, è disposta a spendere in cambio di qualità. L’aspetto promozionale della qualità della terra trentina è d’altra parte uno dei temi sui quali, già da qualche anno, insistono le politiche promosse dalla Provincia Autonoma di Trento che può sostenere determinate iniziative solamente se costruite su specifici progetti promotori della qualità delle produzioni territoriali. E’ questa peraltro la motivazione con la quale i due assessorati provinciali al commercio e all’agricoltura hanno confermato anche quest’anno la loro presenza nel sostegno finanziario dell’iniziativa di Aldeno e della quale sono stati molto favorevolmente impressionati. Per concludere vogliamo ricordare che di questa terza edizione della Mostra oltre a radio, emittenti televisive, giornali e riviste locali hanno parlato, a livello nazionale con ampi articoli redazionali, la rivista Civiltà del Bere, la rivista Terre del Vino, il mensile Gambero Rosso, il Corriere Vinicolo, il giornale on-line WineReport, il periodico I Viaggi di Repubblica, il periodico Terra e Vita, il quotidiano Il Giornale oltre ad alcuni siti internet, dedicati al mondo enogastronomico, che hanno diffuso il programma della manifestazione. Si può archiviare quindi l’edizione 2002 con grande soddisfazione per il risultato ottenuto con un doveroso ringraziamento, anche a nome dell’Amministrazione comunale a quanti (e quest’anno erano davvero tanti) –associazioni, gruppi e singole personehanno dedicato il loro tempo alla manifestazione permettendo così alla stessa di crescere ed affermarsi anno dopo anno.Grazie di cuore. Economia di organizzare quest’anno un talkshow dal titolo molto significativo “Merlot, la grande alternativa” con la presenza di alcune fra le più note e prestigiose firme del mondo enoico nazionale: dal coordinatore Pino Khail, a Mario Fregoni, Antonio Calò, Rocco di Stefano, Ezio Rivella, Eugenio Sartori e Marco Larentis che ha degnamente sostituito Giuseppe Vaccarini, impossibilitato ad intervenire. Di grande spessore inoltre le testimonianze di alcuni personaggi illustri presenti nel “parterre” quali Bruno Pinat, presidente Ersa Friuli, Enrico Zonin, contitolare dell’omonima azienda ( presente anche la responsabile marketing Ruzzenente), Maurizio Angeletti, enologo dell’Antinori e Massimo Bertamini dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige mentre Niccolò D’Afflitto, consulente enologico della Frescobaldi, ha coordinato una degustazione sabato 26. Relatori ed interventi di eccezione si sono confrontati sulle prospettive di questo vino che si sta imponendo sempre più all’attenzione di produttori e consumatori (con il Merlot si fanno alcuni dei vini più pagati in assoluto) e che “sarà sicuramente il protagonista nel mondo per i prossimi dieci anni” (Pino Khail). La Mostra dei Merlot si sta rivelando quindi per Aldeno, per il suo territorio e di conseguenza anche per i produttori agricoli locali un formidabile veicolo promozionale che può avere effetti positivi non solo sul comparto econo- A RIONE 11 L’ C’era una volta il Cow boy Attilio Innocenti, Lorenzo Baldo e Graziano Piffer, ultimi allevatori. Origini professionali diverse, comune denominatore, una grande passione per la stalla. Fare l’allevatore oggi è un Economia mestiere molto difficile, considerati i problemi che sono emersi in questi ultimi anni, da quello delle quote latte a quello del virus della mucca pazza, dalla chiusura dei macelli al crollo dei prezzi del mercato del bestiame. Soltanto la caparbietà, la cocciutaggine e l’indomita passione fanno sopravvivere ancora le speranze dei nostri ultimi tre allevatori. Stalla Innocenti, scuola di zootecnia 12 A RIONE L’ Azienda Attilio Innocenti. Classe 1952, Attilio Innocenti inizia la sua attività lavorativa come operaio fino al 1970. Essendo proprietario di un modesto fondo rurale, che non garantiva però un reddito sufficiente per il mantenimento della famiglia, nel 1975 decise di integrare alla coltivazione dei terreni l’allevamento di una ventina di capi di bestiame di razze bruno-rossa, Rendena, metà circa da latte e metà da rimonta. Nel 1993 costruisce la nuova stalla di Stefano Piffer e Renato Bisesti in località Ca’ Rotte, dove il bestiame è ben sistemato in idonei spazi. Uno dei problemi che assilla di più l’azienda è l’approvvigionamento del fieno, per la lontananza dei luoghi di fienagione che sono sparsi un po’ in tutto il territorio provinciale. Durante la stagione del fieno è aiutato dai figli e dalla moglie. Attilio vuole continuare la sua attività, nonostante le non semplici difficoltà del settore, soprattutto per la sua grande volontà lavorativa. Azienda Lorenzo Baldo. Un grafico allevatore, potremo definirlo. Dopo aver frequentato la scuola grafica di Bologna, nel 1972, con una grande passione per l’allevamento, inizia la sua attività zootecnica. Vent’anni dopo arriva con non poche difficoltà a coronare il suo sogno, la costruzione della stalla in località Palui. La stalla ospita venti capi da latte e venti da rimonta, assieme ad una ventina di capre. Le razze più rappresentate sono quella pezzata olandese e brunoalpina. Collaborano con lui, nel tempo disponibile, la moglie Luisa ed il figlio Emanuele, che ha una grande passione per gli animali, pur non disdegnando qualche bella partita di calcio. Durante l’estate Lorenzo deve rubare il tempo alla campagna per la fienagione a Cei e sul Monte Bondone. La quantità del fieno raccolto non soddisfa tutto il fabbi- sogno per la sua azienda e deve così acquistarne una notevole quantità sul mercato. La stalla richiede una quotidiana presenza ed è per così dire persino vietato ammalarsi. Azienda Graziano Piffer. La grande passione per l’allevamento è stata tramandata a Economia Lorenzo Baldo, fieno e latte genuini Graziano dal padre Valerio, che iniziò con quattro o cinque mucche da latte per integrare il lavoro nei campi. Il figlio ristruttura la stalla nel 1982, aumentando la capienza a dodici capi di bestiame con alcuni vitelli. Attualmente però la stalla comprende quattordici mucche da latte con sei manze di razza pezzata rossa. Graziano attende da anni con impazienza di poter aprire una nuova struttura in Cimone, che dovrebbe ospitare circa trenta mucche da latte con venti da rimonta. Collaboratrici instancabili, che contribuiscono a rendere la stalla Piffer un vero modello nel settore dell’allevamento, sono zia Anna e mamma Rosalia. Graziano si dedica a tempo pieno all’azienda, mentre il fratello Silverio a parttime. Finora riesce a raccogliere circa l’80 per cento del fieno di cui ha bisogno, ma il suo obiettivo è quello di raggiungere la completa autosufficienza. Stalla Piffer, generazioni a confronto A RIONE 13 L’ S.O.A. .A. accelera L a S.O Positivi i risultati della stagione. Ora ci si concentra sulla nuova sede. La Provincia ha approvato il Piano Regolatore, i progetti sono pronti. Con l’unanime approvazione Economia della gestione 2001 da parte dell’assemblea dei soci S.O.A chiude un annata che, nonostante i presupposti catastrofici, a consuntivo si è rilevata quanto mai soddisfacente. Ad arginare il danno provocato dalle grandinate di giugno ha infatti contribuito la notevole euforia di mercato che ha caratterizzato a pieno l’esercizio suddetto. Le medie che ne sono scaturite certamente non possono essere raffrontate a quelle di un prodotto sano (tranne che per le singole pezzature) ma si possono definire perlomeno decorose. Ora è da vedere se tale andamento commerciale andrà a continuare con la stagione entrante che per il momento si sta presentando come una delle più anomale degli ultimi tempi laddove i prezzi di vendita si rivelano appetibili ma si registra una notevole contrazione delle vendite. Pare purtroppo che tale situazione si debba attribuire ad una forte contrazione dei consumi che attanaglia tutto il comparto ortofrutticolo (così come molti altri) e che potrebbe trovare profonde 14 A RIONE L’ motivazioni nella riduzione del potere d’acquisto di un nucleo familiare medio. Un mercato così spento non si registrava da anni e ciò non è certamente di buon auspicio anche se i conferimenti (alfine rivelatisi generalmente minori del previsto) ci permettono di attendere con fiducia la vera apertura della stagione. Il breve periodo che ormai ci divide dal 31 Dicembre ben poco potrà indicarci in termini di gestione mentre è da Febbraio in poi che potremo azzardare una chiave di lettura per questo nuovo esercizio. Le giacenze effettive andranno infatti analizzate solo allora partendo dai ridotti conferimenti nazionali ma anche alla luce delle conseguenze prodotte dall’attuale stasi di mercato. La speranza è che in quel momento le attuali quotazioni abbiano a mantenersi o addirittura a rialzare come costante degli anni caratterizzati da scarsità di prodotto. La cooperativa cercherà comunque di valorizzare al meglio il conferito facendo affidamento sulle poche attrezzature a sua disposizione. di Nerio Zambotti* In quest’ottica si cala l’attenzione rivolta alla costruzione della nuova sede che proprio in questi giorni ha subito un’accelerazione tanto attesa. E’ delle ultime ore infatti (martedì 26 novembre) l’approvazione della variante al piano regolatore del Comune di Trento da parte del Consiglio che chiude definitivamente l’iter burocratico in tale sede. La definizione di quest’importante tassello riveste una particolare importanza non solo legata all’aspetto temporale ma anche alle certezze laddove è stato dimostrato che quanto le amministrazioni comunali d’Aldeno e Trento si erano impegnate a fare per S.O.A hanno pienamente rispettato con perfetta coerenza e senza lasciarsi fuorviare da sterili polemiche che a volte sono trascese fino al ridicolo. Da parte nostra non possiamo che esser grati ad entrambe le Amministrazioni ed impegnarci affinchè il loro sforzo si tramuti in beneficio per tutti i soci S.O.A. Ora per chiudere totalmente la fase burocratica ci manca solo l’approvazione definitiva della va- dalla Giunta tale variante è all’esame della Commissione Urbanistica Provinciale dalla quale uscirà solo per avere l’assenso ultimo del Consiglio Provinciale stesso. Sempre riguardo alla nuova struttura ricordiamo che, dopo aver proceduto all’acquisto dell’area, alla perizia geologica, all’affidamento dell’incarico di progettazione, alla progettazione stessa ed alla presentazione della domanda di contributo in sede provinciale ci stiamo già da mesi addentrando nelle specifiche progettazioni (sale lavorazioni, impianti freddo ed atmosfera, impianti elettrici etc.) in modo da trovarci pronti allorchè vi sarà il via definitivo del Consiglio Provinciale. *Direttore S.O.A. Economia riante al P.U.P. da parte del Consiglio Provinciale. Attualmente, dopo essere già stata approvata per due volte A RIONE 15 L’ L’ape regina ha la corona? Curiosità, storia e tradizione della famiglia Ruzz, che alleva api dal 1895. Dai tronchi scavati alle moderne arnie importate dall’America. L’apicoltura è un universo uni- Economia co che da sempre cattura la curiosità dell’uomo. Mentre ascolto l’appassionato racconto di Ezio Ruzz sulla tradizione apistica della sua famiglia, non posso non pensare ad un altro grande racconto: quello che Publio Virgilio Marone, uno dei più grandi poeti della letteratura latina, espone nel quarto libro delle sue “Georgiche”, laddove si narra la leggendaria storia del pastore Aristeo – personaggio mitico, grande civilizzatore e scopritore di tecniche – che scende addirittura nell’abisso dell’Oltretomba, per cercare di riportare in vita le sue api, perse a causa di un’epidemia. Siamo nel 26 a.C., quando colui, che degli altri poeti fu “onore e lume”, ci presenta le piccole ed uti- lissime api come un popolo in miniatura, con la sua città, le sue case, le sue leggi, come un insieme di creature operose, abili ed attente, come possono esserlo gli abitanti di una città popolosa ed ordinatamente laboriosa. Ciascuna esegue il proprio compito, alcune provvedendo a raccogliere il nettare, altre a preparare le cellette di cera, altre ancora a stiparvi gran quantità di miele, altre, infine, ad allevare gli ultimi nati. Il loro affaccendarsi ricorda al poeta addirittura quello dei Ciclopi, intenti a fabbricare nelle loro fucine sotto l’Etna i fulmini di Zeus tra il soffiare dei mantici, lo stridore del ferro incandescente immerso nell’acqua, i colpi sulle incudini. Oltre 2000 anni dopo, in questa piovosa serata d’autunno, ritro- Gli iniziatori dell’apicoltura: Paolo (a destra) e Roberto Ruzz 16 A RIONE L’ di Andrea Schir vo la medesima poesia di queste immagini virgiliane nelle parole di Ezio, che mi racconta di come la giornata delle api inizi e termini contemporaneamente per tutte: nessuna di loro perde tempo e quando nei campi le sorprende la notte, esse si ritirano nelle loro piccole dimore e, mentre ognuna di esse si sistema al suo posto, si leva un gran ronzio, ma, poi, cala il silenzio e, addormentate nelle loro cellette, le api godono finalmente, per tutta la notte, del meritato riposo. Ezio Ruzz è, sicuramente, il maggior esperto apistico del nostro paese, la persona a cui tutti gli apicoltori giovani e meno giovani di Aldeno fanno riferimento ed è il depositario di una “sapienza” acquisita nel corso della secolare storia della sua famiglia. “Per risalire alle origini della tradizione apistica della famiglia Ruzz” - ci racconta Ezio – “bisogna fare un tuffo nel passato, nel lontano 1895, quando il signor Paolo Ruzz (nonno di Ezio n.d.r.) decise di trasferirsi da via Borelli, nel centro storico di Aldeno, in un posto più ampio e più tranquillo, alla periferia del paese. Dopo anni di lavoro e di sacrifici Paolo Ruzz La rara immagine di un favo selvatico, raccolto da Ezio Ruzz rolo. Roberto ed il professore parlarono molto di questa comune passione e si scambiarono molti consigli e notizie utili. Ad esempio che in America era nata un’apicoltura più moderna, in cui venivano usate arnie con favi mobili e che, quindi, per togliere il miele, non era più necessario uccidere le api, era sufficiente togliere i favi pieni di miele e sostituirli con quelli vuoti senza danneggiare la colonia di api.” Naturalmente, con la fine della guerra, la quotidianità della vita riprese a scorrere e “Roberto tornò a casa, e con grande entusiasmo rinnovò l’apiario; anche lui, come il padre, ebbe sei figli, ma solo uno di questi, io stesso, ha ereditato la passione del padre verso questo fantastico mondo delle api. Oltre ad aver imparato i segreti del mestiere, ho frequentato fin da giovane vari corsi di apicoltura presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, fino ad ottenere il diploma di Esperto Apistico.” Vedendolo raccontare in maniera così viva la storia di questa pas- sione, gli chiedo con un po’ di titubanza se l’apicoltura riscuota ancora qualche interesse… Ezio mi guarda e, tutto di un fiato, come se volesse sgombrare il campo da un dubbio simile, mi racconta che “proprio per la curiosità e l’interesse, che questo mondo ancor oggi riscuote, mi è stato chiesto spesso di portare la mia esperienza al Centro Attività Formative di Candriai e di far vedere ai ragazzi come si svolge la vita all’interno dell’alveare. La mia soddisfazione è stata grande nel vedere bambini così piccoli (dai sei ai dieci anni) interessati e pieni di curiosità da soddisfare: in un mondo ormai invaso dalla tecnologia e dai computer, è bello vedere gli occhi dei bimbi scrutare, fra le api operaie, la fantastica Regina sentendosi chiedere se avesse o no la corona. L’impegno di ogni apicoltore non è, infatti, solo quello di vedere le proprie api lavorare al meglio e produrre un buon miele, ma anche quello di portare avanti un bagaglio di esperienza da tramandare ai più giovani.” E, proprio come accade con ogni seme piantato e coltivato con pazienza, questa cultura apistica è, oggi, ancora viva ad Aldeno ed è curata da un buon gruppo di giovani apicoltori, pronti a far tesoro di segreti secolari, per conoscere e trasmettere, a loro volta, la conoscenza di un’arte nobile, fonte di saggezza per chi dalle api, oltre al miele, cerca di raccogliere pure uno stile di vita saggio, umile e serenamente laborioso. Economia riuscì a costruirsi una casa in località Vegri. Avendo a disposizione un ampio cortile, oltre ad allevare gli animali tradizionali per il sostentamento della famiglia (mucche, galline, conigli…), pensò di dedicarsi all’apicoltura. Comprò alcune arnie, che a quei tempi erano note come “Bugni Rustici”, trattandosi di semplici tronchi scavati e riempiti di api con dei fori per l’entrata e l’uscita delle api operaie.” “La passione” - continua Ezio – “si trasmise ai figli. Il signor Paolo aveva tre figli maschi e uno di questi, Roberto, incuriosito da tale hobby, decise di coltivare questa passione seguendo il padre per imparare tutti i piccoli segreti del mondo delle api. Purtroppo con l’arrivo della prima guerra mondiale, nel 1914, Roberto Ruzz dovette sospendere la sua attività per partire alla volta del fronte russo, dove, fatto prigioniero, dovette trascorrere anni di prigionia nei campi di concentramento della Siberia. Durante una di queste prigionie venne offerta a chi volesse dei prigionieri, la possibilità di rientrare in Italia come liberi lavoratori. Alcuni di essi, fra cui Roberto, partirono, quindi, per l’Italia: destinazione Torino. Roberto trovò occupazione in un negozio di generi alimentari di proprietà del signor Lavazza, oggi famoso per l’omonimo caffè. Nel periodo trascorso a Torino ebbe la fortuna ed il privilegio di conoscere un professore di apicoltura: il prof. Giuseppe Adami di Poma- A RIONE 17 L’ C antina da record Viticoltura ritorno al futuro. Dopo gli anni della mela, il mercato torna ad aprirsi alla vite. Purché sia di qualità. di Diego Beozzo* Gli obiettivi che la Cantina di Economia Aldeno si era posta dopo l’assemblea dello scorso dicembre 2001 sono stati ampiamente raggiunti. E’ con estrema soddisfazione che nel secondo anno del mio mandato si possa dire questo. Un fatturato superiore ai cinque milioni di euro ( dieci miliardi di vecchie lire), un mercato in crescita ed una tecnologia di vinificazione secondo gli ultimi parametri della tecnica, hanno portato la Cantina di Aldeno non solo ad allinearsi con tutte le cantine del Trentino ma in molti casi ad essere migliore. L’annata viticola 2002 resterà nella storia come una annata par- 18 A RIONE L’ ticolarmente travagliata dal punto di vista meteorologico. Durante l’inverno le lunghe gelate e la totale mancanza di neve con conseguente siccità residua hanno determinato una notevole diminuzio- ne di produzione su varietà sensibili quali chardonnay, merlot, schiava e in alcuni casi anche pinot grigio. La primavera è risultata piovosa con l’effetto di un susseguirsi di infestazioni di peronospora tenute a stento a freno da parte dei viticoltori. Si pensava quindi ad un raccolto non solo scarso ma anche in parte compromesso dal punto di vista qualitativo. Questo è risultato vero solo per la diminuzione della quantità con un calo di circa il 14% passando dai trentamila q.li del 2001 ai ventiseimila del 2002 mentre la qualità risulta pari per i bianchi mentre è maggiore per i rossi. Sono state operate delle scelte fondamentali che hanno segnato in to in maniera esponenziale all’aumento dei volumi di vino ed al numero di bottiglie esportate in tutto il mondo da parte di Cavit. Questo comporta per noi che il nostro territorio sia apprezzato e conosciuto sempre di più con un tornaconto non indifferente. Riteniamo, pertanto, che la strada della qualità sia la sola che possa difenderci dall’espansione della viticoltura a livello mondiale perché oggi chi spende per acquistare spende anche di più ma vuole avere la sicurezza della qualità e della salubrità del prodotto. Ed ecco che il nostro investimento di un miliardo e ottocento *Presidente della Vinicola Aldeno Economia senso positivo l’andamento della nostra cooperativa. La prima è stata quella di abbracciare il più possibile in senso commerciale la nostra cooperativa di secondo grado” Cavit”. Tutti gli investimenti che Cavit stava operando nella ricerca e apertura di nuovi mercati, l’innovazione tecnologica messa in atto dalla stessa cooperativa con ricerca della qualità e della garanzia sotto tutti stimoli che ci hanno spinti verso questo sicuro porto . I risultati non si sono fatti attendere e credo che se l’operatività di questa nostra commerciale e sottolineo nostra, perché di fatto è guidata dalle nostre cooperative, rimane su questa linea il nostro futuro economico sarà garantito ancora per lungo tempo. Il conferimento in Cavit ad oggi sfiora l’80% della nostra produzione e il rimanente viene commercializzato all’interno del nostro negozio che da solo arriva ad un fatturato di un miliardo e mezzo delle vecchie lire. milioni nella tecnologia del freddo, che tutti i soci hanno potuto vedere realizzata all’interno della nostra cooperativa, ci ha permesso un notevole salto in avanti nella qualità dei nostri prodotti ma anche nella nostra organizzazione interna del lavoro e della sicurezza. Le liquidazioni delle varie uve dalle bianche alle rosse hanno avuto un incremento intorno al 20 % rispetto allo scorso anno soprattutto le uve doc. Una grande risultato confortato ancora dall’andamento positivo del mercato. Io credo che la viticoltura di qualità possa avere ancora un futuro tranquillo. I prossimi anni ci vedranno impegnati sul fronte della commercializzazione di vini di alta qualità con il rilancio del nome della nostra cantina . I nostri obiettivi sono ancora tanti e non ci fermiamo a questi risultati che seppur brillanti possono essere ancora migliorati. Il nome del Trentino è cresciu- A RIONE 19 L’ C aro Babbo Natale... Una piccola inchiesta natalizia tra i censiti di Aldeno, per sapere che cosa chiederebbero al sindaco, se Daniele Baldo fosse Babbo Natale. Tipico profumo di zelten e L’inchiesta panpepato appena usciti dal forno, corone d’abete decorate con stecche di cannella e fette d’arancia appese alla porta d’ingresso, calendari d’avvento e diffusori che emanano essenze inebrianti. Tradizionale atmosfera natalizia e tradizionali elenchi, più o meno lunghi e più o meno pretenziosi, di richieste a Babbo Natale: trenini elettrici, bambole super accessoriate, profumi griffati, gioielli, cravatte, orologi… Ma se tra queste liste si potesse inserire un “regalo” per la nostra piccola comunità, cosa chiederebbero gli aldenesi? “Una maggiore attenzione e cura per il parco giochi lungo l’Arione - risponde senza esitazione alcuna papà Mauro, mentre tenta di tenere fermo il figlioletto ricalcitrante. - Quando piove - spiega - si formano enormi pozzanghere in prossimità dei vari giochi, rendendone impossibile l’utilizzo per parecchi giorni”. Anche il desiderio di Samira, otto anni, capelli e pelle color del caffè, riguarda i giardini pubblici. I suoi occhioni neri s’accendono mentre cerca, nel suo italiano stentato, di descrivermi il parco giochi 20 A RIONE L’ dei suoi sogni: un enorme spazio verde, aiuole con fiori colorati, cascatelle, vasche con i pesci rossi, lunghi scivoli con le gobbe e magari anche una teleferica, proprio come quella vista e provata al parco di Mattarello il giorno del suo compleanno quando il papà l’aveva accompagnata. Paolo, un rotolo di progetti sotto il braccio, non ha dubbi. - “Una moderna struttura adatta ad ospitare la scuola materna. Quella attuale è obsoleta - spiega con dovizia di particolari - gli spazi sono angusti ed inidonei ad accogliere un numero così elevato di bambini”. Nei pressi del supermercato incontriamo Lucia, casalinga parttime, la quale di primo acchito non sa proprio cosa rispondere. Posa a terra le pesanti buste della spesa, riflette in silenzio, e finalmente trova un desiderio - “Meno atti di vandalismo, cestini divelti, lampioni in frantumi e panchine distrutte. Quando passo davanti alla nuova pensilina delle corriere - continua - soprattutto il lunedì mattina, non è certamente un spettacolo decoroso quello che si presenta ai miei occhi”. di Cristina Cont La signora Monica sogna invece una piscina, anche di modeste dimensioni e poco profonda, aggiunge, adatta a corsi di acquaticità per i piccoli ed ai corsi di acqua-gym, pratica sportiva molto gettonata tra le donne di Aldeno. Dello stesso avviso l’atletico nonno Mario - “Sono in pensione ed ho finalmente parecchio tempo libero da dedicare allo sport. A due passi da casa ho a disposizione il campo da tennis, calcio e strade poco trafficate dove potermi mantenere in forma correndo. L’unica struttura mancante è la piscina, anche se, a causa degli alti costi, soprattutto di manutenzione, penso resterà solo un sogno”. Liviana, liceale sedicenne, viveva fino a pochi mesi fa nella periferia di Bologna. “Qui mi trovo molto bene - dice - la vita di paese mi piace, è tranquilla, a misura d’uomo. Una cosina da richiedere a Babbo Natale comunque l’avrei: potenziare il servizio di trasporto pubblico verso Trento nei giorni festivi”. Anche Carlo, neo laureato in filosofia, si trova bene a vivere qui. Aldeno è, secondo lui, un paese che offre molteplici possibilità: cor- con noi paesani, parlano tra loro o al massimo con i meridionali che vivono qui”. Al contrario, nonna Paola, come desiderio a Babbo Natale vorrebbe chiedere di tornare come sti ani, quando in paese c’era solo gente di Aldeno. Si esprime con un filo di voce, le guance imporporate, si scusa quasi di aver parlato in modo così sfacciato: “Se me sentisa i me fioi, poreta mi”. Vorrei ritrovare la tranquillità di un tempo - mi spiega quasi a volersi giustificare quando non vi era la necessità di chiudere a chiave la porta, quando c’era dialogo tra le persone e si poteva andare dal vicino di casa a chiedere un favore senza l’obbligo di contraccambiare, sen- za sentirsi in debito. Il benessere non ha portato con sé tutte cose positive”. S’incammina verso casa e salutandomi non poteva omettere la tipica frase dei vecchi del paese: “Se steva mejo quando se steva pezo”. I tentennamenti, le esitazioni, il tergiversare, le prolungate riflessioni di decine di intervistati, gli innumerevoli “non saprei cosa chiedere”, fanno pensare che probabilmente la nostra comunità non aspiri a doni eclatanti. Forse perché gli aldenesi sono confortati da una storia di lenti ma continui progressi che li rende fiduciosi, forse perché è gente che sa accontentarsi, forse perché ciò che è stato fatto per il paese non è poco, o forse perché l’orgoglio impedisce semplicemente di chiedere e lamentarsi. Di fatto, pare che quest’anno Babbo Natale, in prossimità di Aldeno, possa quasi quasi tirar dritto e concentrarsi su collettività meno fortunate della nostra. L’inchiesta si, iniziative, palestra, un associazionismo molto presente, esercizi pubblici adeguati alle esigenze della popolazione. Un desiderio? Forse un più ampio ventaglio di iniziative rivolte ai giovani, tipo concerti, spettacoli, eventi culturali e feste, al di là di quello che offre la Parrocchia. Paola confronta la realtà aldenese con quella calabra, dove, per ragioni familiari, trascorre lunghi periodi durante l’anno. “Viviamo in un’isola felice - dice con enfasi - strutture e servizi efficienti, ordine e pulizia. Solo quando si è costretti a vivere fuori, a confrontarsi con altre realtà italiane si riesce a comprendere e ad apprezzare ciò che si possiede, anche a livello di comunità. Desideri? Forse quello di riuscire a prendere coscienza, anche politica, di questo nostro benessere, il quale è anche il risultato di risorse finanziarie disponibili da molto tempo. Gran confusione per Babbo Natale visti i desideri contrapposti di Mario e della signora Paola. Incontro Mario, persona molto attiva nel mondo dell’associazionismo locale, nella piazza principale del paese. Questi risponde alla ormai fatidica domanda con queste parole: “Vorrei che tutti noi, abitanti anziani di Aldeno, fossimo in grado di accogliere mentalmente i furesti, che Babbo Natale favorisse l’integrazione di queste persone, soprattutto degli extra comunitari. “Se osservi - mi dice gli stranieri che vivono ad Aldeno non hanno alcun tipo di rapporto A RIONE 21 L’ fortuna tuna S ognare la for Che cos’è il gioco telematico ad Aldeno? Perché e quanto si tenta la fortuna al Lotto, al SuperEnalotto, al Totocalcio? Un’inchiesta tra le giocatrici ed i giocatori per scoprire se in paese si fa sul serio o si scherza. Il vecchio appassionato del L’inchiesta lotto, quello che gioca i numeri dei sogni e dei morti, esiste ancora, ma ha subito una notevole evoluzione. Il 1998 e il 1999 sono stati anni davvero eccezionali per i giochi ed i concorsi a pronostico in Italia. La contemporanea esplosione del SuperEnalotto e la fortissima crescita del Lotto, hanno trascinato al rialzo il trend dell’intero settore. Una crescita al di là di ogni previsione, tanto che per la prima volta i nostri giochi sono saliti alla ribalta internazionale grazie all’entità dei premi in palio, con SuperEnalotto, al Bar Oasi 22 A RIONE L’ la presenza contemporanea dei super jackpot del SuperEnalotto e all’impennata delle giocate al Lotto. Le ragioni del grande successo del SuperEnalotto non sono però solo da ricercare nella clamorosa crescita dei premi in palio, ma anche nella semplicità del sistema di puntata, che ha esteso la frenesia del gioco anche a scommettitori che mai avevano pensato di investire il proprio denaro sulla ruota della fortuna. Dal 1999, anche Aldeno può contare su una ricevitoria del SuperEnalotto oltre a quella del Lot- di Katia Cont to che esisteva già da qualche anno. Grazie a ciò, gli scommettitori non dovranno recarsi più fuori paese per fare le puntate settimanali. Come italiani, siamo un popolo di scommettitori e - perché no? - anche di superstiziosi, ma nel nostro paese non si può certo parlare di veri e propri specialisti del settore, tranne forse che in pochissimi casi. Parliamo al contrario di piccoli appassionati che mantengono viva la speranza di riuscire a vincere un giorno una bella somma che gli permetta di mollare tutto e soprattutto di non lavorare Annunci di vincite al tabacchino di via Filzi lusioni e speranze. E poi via di nuovo ad aspettare il colpo di fortuna. Ci sono anche altri giochi telematici ai quali poter affidare il destino: il famosissimo totocalcio che riscuote sempre la sua fetta di consenso, il toto sei, il totogol e la Tris. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per chi vuole giocare, ma sarà per la sua semplicità e la sua immediatezza che a tutti gli altri si preferisce quello che è stato definito il gioco del secolo, il SuperEnalotto. Aldenesi, giocatori, dunque, ma non malati del gioco: bilancia gli impulsi scommettitori una certa sorridente diffidenza che sta nel carattere di Aldeno, temprato dalle lontane fatiche contadine, piuttosto che dalle improvvise fortune. Le interviste che ho raccolto lo confermano: chi gioca lo fa per tentare, per provare, ma senza crederci poi tanto. Anche se ci dovesse essere in paese una vincita miliardaria – assai difficile da tener nascosta – i progetti ed i desideri da soddisfare, dice la gente, sarebbero pur sempre legati all’esperienza del quotidiano. Certo, la vita potrebbe anche cambiare notevolmente, ma la maggior parte degli interlocutori afferma di riuscire a cavarsela senza perdere la testa. Investimenti, viaggi, casa sono i desideri più concreti e ricorrenti. Dentro queste risposte c’è un po’ un sentore di malinconia, che rivela tutto sommato il realismo con cui ad Aldeno si affronta e si motiva il gioco. Tutti vorrebbero vincere naturalmente, ma tutti sanno che, anche se ci si affida ai sogni per decidere i numeri, sono la probabilità e un pizzico di fortuna che ci segneranno il destino. L’inchiesta più. Non siamo un paese di sistemisti, che spende cifre esorbitanti per combinazioni elaborate con più quote, preferiamo giocare da soli, forse con un velo di egoismo, sempre gli stessi numeri che non nascono da un “banale” calcolo delle probabilità, ma da sogni, pensieri ricorrenti, avvenimenti, date di nascita e di morte e tutte quelle cose che possono far nascere delle combinazioni che persistono nel tempo, alle quali affidare la speranza. Il gioco comunque non si fa mai “duro” e le puntate non sono mai elevate. Non esiste da noi la febbre del gioco, tranne forse nei periodi in cui il Jackpot arriva a cifre altissime, come quello di 60 miliardi delle vecchie lire che vedevano la gente catapultarsi al bar per fare le giocate. Ad Aldeno non ci sono storie di grosse vincite: generalmente le vincite riguardano i premi più bassi, quelli insomma di consolazione che ti fanno recuperare, ma non sempre, i soldi spesi per la schedina giocata. Resta però un buon passatempo, con qualche rischio: ogni volta che si decide di smettere di giocare, sulle prime pagine dei giornali ci si trova la combinazione tentata da settimane. Si riaccende allora la tentazione e l’attenzione spasmodica per sogni e visioni da capire, interpretare con l’aiuto di libri e riviste specializzate, per trovare un’altra serie di numeri che in un modo o nell’altro possa alimentare il- A RIONE 23 L’ esta R icordare la FFesta dell’Uva Filmati, voci, testimonianze dell’epopea della vite nella proiezione organizzata dal Comune in teatro. Una emozionante esperienza nella memoria di un periodo storico, rievocando anche i volti di chi non c’è più. Sono trascorsi molti anni or- Società mai da quando l’ultimo carro allegorico della festa dell’uva sfilava sulla piazza di Aldeno. La manifestazione, iniziata nel 1960, impegnava, di anno in anno un numero sempre crescente di persone entusiaste. Era una vera e propria gara tra i gruppi contradaioli durante la quale ogni concorrente creava delle opere originali e suggestive. Il tema, rispetto al quale ci si ispirava, era l’uva ed il vino; da lì nascevano idee e accostamenti, a volte geniali, a volte spiritosi, ma sempre belli e gioiosi. Tutto questo si sviluppava in un modo molto semplice e naturale, in quanto nella gente del paese era ancora radicata la cultura legata alla coltivazione della vite. Dopo tredici edizioni, però, la festa si interruppe e, 24 A RIONE L’ come l’aspro odore di mosto si diradava, così l’entusiasmo per quella manifestazione che tanto interesse suscitava anche nei paesi vicini, cessava. In quel periodo, la vecchia vite venne in parte sostituita con delle bellissime piante di mele che portarono un radicale cambiamento nella cultura contadina. Il mondo stava cambiando ed occorreva adattarsi alle nuove richieste del mercato. Oggi però, il vino sta tornando a suscitare interesse e la Mostra dei Merlot d’Italia allestita ad Aldeno ne è un segno evidente. Durante questa particolare manifestazione, sono state proposte immagini e documenti di quel periodo lontano, quando la raccolta dell’uva era una festa per tutti. Il 12 ottobre, a cura di Lorenzo Lucianer, nel teatro comunale di Aldeno è stata presentata al pubblico, in prima visione, una se- di Raffaella Baffetti lezione filmata di tutte le sfilate dei carri allegorici. Fin dalle prime immagini, l’attenzione del pubblico era altissima. Tutti si mostravano molto curiosi; per me, invece, che di quelle sfilate ero stata una delle protagoniste, non c’era solo curiosità, ma anche una forte emozione: Per cinque edizioni avevo partecipato alla realizzazione dei carri allegorici, ma questa era la prima volta che riuscivo a godermi in pieno la manifestazione da spettatrice. Certo, molte persone che avevano lavorato con me oggi mancano all’appello e credo sia doveroso ricordarle, anche perché hanno lasciato in tutti noi un caro legame di simpatia e di amicizia. La proiezione è stata molto apprezzata come pure le interviste alle persone che, a quel tempo, si adoperarono per la riuscita delle feste dell’uva. Tutto questo ha rappresentato per me un autentico tuffo nel passato e ha contribuito a rallegrare quanti vissero quelle esperienze. Credo inoltre che quelle immagini siano state utili anche alle nuove generazioni che in questo modo hanno potuto conoscere più a fondo un periodo di storia del proprio paese. La festa e il 68 “Ragazzi, cercate di organizzare una struttura di successo!” Con queste parole Luciano Larentis, indiscusso “Patron” della Festa dell’Uva, chiuse l’incontro durante il quale ci aveva affidato l’incarico di curare alcuni aspetti della manifestazione più importante del paese. Ricordo ancora il senso dello sguardo che io e Franco Battisti, studenti sessantottini non ancora ventenni, ci lanciammo. Noi stavamo vivendo anni intensi, carichi di impegno e di ideali; partivamo in treno ogni lunedì mattina, io per Verona e Franco per Milano dove frequentavamo l’Università, ma ogni venerdì si tornava ad Aldeno per rinnovare gli incontri con gli amici, per lunghe riunioni nelle quali si discuteva della guerra nel Vietnam, delle lotte degli operai della Michelin e dell’Ignis, della veloce, travolgente trasformazione sociale, economica e culturale che in quegli anni stava cambiando radicalmente il paese. Eravamo stati ed eravamo testimoni di quella “rivoluzione industriale” che avevamo studiato sui testi di storia e che ora, con un paio di secoli di ritardo, giungeva a stravolgere il modo di Anche i ragazzi della contestazione hanno fatto in tempo a sperimentare dal di dentro l’organizzazione della Festa dell’Uva. Sono anche loro testimoni del cambiamento di un’epoca nella società e nell’agricoltura aldenese. lavorare e di vivere anche dei più remoti villaggi delle vallate trentine. Aldeno era stato per secoli un paese tipicamente contadino: la sua cultura, le sue tradizioni, le feste laiche e religiose erano legate principalmente al ciclo del lavoro nei campi e in questa cultura tutti si riconoscevano, anche gli artigiani che rappresentavano, per numero e per peso economico, la seconda categoria economica del paese. La vendemmia e più tardi la raccolta delle mele erano momenti di mobilitazione generale ai quali, in veste di protagonisti o di gregari, tutti partecipavano. In fondo, la Festa dell’Uva rappresentava anche la celebrazione di questa unità. Si stava trasformando anche l’agricoltura: si faceva strada la specializzazione e la viticoltura e soprattutto la frutticoltura stavano soppiantando le tradizionali colture miste. Le aziende agricole patriarcali si stavano sgretolando e il numero di operai che salivano in corriera per raggiungere la città era sempre più numeroso. In pochi anni, in meno di un decennio fra il ’60 e il ’70, il nume- ro di addetti all’agricoltura sarà nettamente minoritario rispetto agli addetti al settore industriale e artigianale. Era veramente la fine di un mondo che con la sua compattezza e la sua immutabilità aveva custodito quei “valori antichi” che avevano rappresentato le radici culturali di centinaia di generazioni. Io e Franco ci impegnammo alacremente nella messa a punto organizzativa di vari aspetti della manifestazione che fu veramente un grande successo, anche se quelle (due o tre, non ricordo bene) furono le ultime edizioni. Poi il paese dell’uva diventò il paese dei “pomi” e tutto divenne più frenetico. Il lavoro nei campi cominciò a convivere con il turno in fabbrica ed una travolgente meccanizzazione del lavoro contribuì a sostenere i nuovi ritmi. Anche per il settore vitivinicolo fu l’inizio di una lunga crisi, di redditività e soprattutto di identità, dalla quale è uscito solo negli ultimi anni con nuove energie e nuove tecniche colturali per confrontarsi con un mercato più esigente, più attento alla qualità e alle specificità dei prodotti. Società di Giovanni Mosna A RIONE 25 L’ Donne e menopausa L’età di mezzo: la donna può essere attiva, serena e vitale se sgombra il suo orizzonte dai condizionamenti commerciali e da un’artificiale cultura dell’estetica. Informazione e confronto debbono prevalere su paure e frustrazioni. Non possiamo negare come Società nella cultura contemporanea, salvo rare eccezioni, vengano costantemente enfatizzate la bellezza, l’estetica, la giovinezza e che l’immagine della donna più veicolata, e non solo a livello mediatico, sia quella di una donna sempre giovane, attraente e in piena carriera “produttiva” o “riproduttiva”. Al di là di questa icona c’è il vuoto di modelli. Le donne dell’età di mezzo non hanno punti di riferimento, sono sottoposte già da anni ad un condizionamento prolungato che evidenzia negativamente l’invecchiamento femminile rispetto a quello maschile e che associa l’arrivo della menopausa a quello di una malattia. Per queste donne è quindi assai difficile proporsi in un’altra dimensione e darsi, all’interno del contesto sociale in cui vivono, una identità e funzione più adatte a loro ed ai loro ritmi. E’ evidente come oggi la menopausa sia vissuta, e ancor più sia vista, come una condizione patologica che occorre correggere. Ancora peggio la mancanza di modelli culturali e l’assen- 26 A RIONE L’ za di informazioni adeguate sono, in molte donne, causa di condizionamenti e disorientamento che portano a sopprimere, come segnali negativi, tutti i messaggi che il loro corpo e la loro mente inviano. Se è vero che i sintomi propri della menopausa e la facilità o meno con cui la donna si adatta a questo cambiamento dipendono in gran parte dalle sue condizioni psico-fisiche, è però altrettanto vero che un ruolo determinante lo riveste, in tal senso, l’atteggiamento culturale della società in cui ella è inserita e vive. Va ricordato a tal proposito che sono esistite, ed esistono tuttora, culture dove alla donna in età matura vengono riservati incarichi e compiti di grande rilevanza e rispetto. Tali esperienze hanno dimostrato inconfutabilmente come il contesto ambientale e culturale possa addirittura influenzare ed incidere sulle capacità della donna di trasformarsi e adattarsi alla sua nuova realtà in maniera estremamente positiva. Crediamo quindi che parlare di menopausa, promuovere un’informazione il più possibile corretta e di Alida Cramerotti* mirata a livello sociale, mettere a disposizione dell’intera collettività ogni strumento conoscitivo utile per valutare correttamente ed in ogni suo aspetto peculiare questo delicato periodo di trasformazione nella vita di ciascuna donna, debba rappresentare un impegno prioritario ed un dovere che non va assolutamente eluso. Forte di questa convinzione l’Amministrazione comunale di Aldeno, in collaborazione con la Commissione provinciale per le Pari Opportunità, ha pertanto promosso e organizzato un progetto informativo, articolato in cinque serate, che affronterà il tema della menopausa da tutti i diversi punti di vista: antropologico, medico, psicologico, sociale e da ultimo, ma non meno importante, dal punto di vista delle esperienze di vita vissuta. Di questa iniziativa verrà data ampia e successiva informazione; premeva qui darne un’anticipazione e ricordare che la stessa si svolgerà nel corso dei primi mesi del prossimo anno. *Assessore alla cultura e politiche giovanili C alici di stelle: cin cin sulla piazza Prevista per il giorno 9 ma spostata, causa maltempo, al 28 agosto (una serata di tregua che Giove Pluvio ha voluto concederci anche se non è mancata una leggera spruzzatina di pioggia che, a metà serata, ha messo in fuga alcune centinaia di presenti) si è svolta nel nostro paese la 2. edizione di “Calici di Stelle”, manifestazione promossa dall’Associazione nazionale Città del Vino (alla quale aderisce anche il nostro comune) e dal Movimento Turismo del Vino. L’iniziativa, che già l’anno scorso aveva registrato un discreto successo, si è presentata quest’anno come uno degli avvenimenti più seguiti e apprezzati del periodo estivo aldenese, evidenziando ancora una volta l’importanza dell’abbinamento gastronomico (salumi, formaggi, trote, dolci ecc.) con i vini prodotti esclusivamente sul nostro comune. L’evento, pubblicizzato attraverso spot radiofonici, sui siti internet (Comune di Aldeno, Trentinoshop, Crushite, Melagodo), sulla rivista TrentinoMese e attraverso locandine e volantini distri- Tra musica, brindisi e degustazioni, la seconda edizione di una manifestazione che ha portato sulla nuova piazza della chiesa oltre mille persone, quasi una prova generale della futura inaugurazione. buiti alle famiglie ha ottenuto un buon successo di pubblico e di gradimento. Un calcolo abbastanza realistico ha individuato in circa 1200 le persone che hanno riempito la rinnovata piazza della chiesa per trascorrere una piacevole serata fra degustazioni e musica offerta prima da una formazione speciale della nostra Banda Sociale e poi dai Beatops, storico gruppo, considerati oramai amici di Aldeno, bravissimi nel riproporre i mitici Beatles e le musiche degli Anni ’60 e ’70. Questa manifestazione sta quindi incontrando il gradimento della gente che può degustare e apprezzare i prodotti tipici del Trentino, trascorrendo alcune ore in buona compagnia; nello stesso tempo questi eventi si trasformano in un interessante veicolo promozionale per i produttori locali, in particolare, ma in generale anche per il nostro territorio che, pur non avendo grandi risorse artistiche o architettoniche da proporre, può comunque offrire anche a quanti arrivano dai comuni limitrofi delle opportunità per riscoprire il piacere della buona compagnia in un ambiente genuino. Un pensiero infine per il supporto e il contributo offerto dalle associazioni locali –Società Sportiva Aldeno, Associazione Aiutiamoli a Vivere, Banda Sociale di Aldeno, Pesca Sportiva Aldeno, dalle aziende –Famiglia Cooperativa Aldeno, Maistri Bruno, IGF Eventi, Cassa Rurale di Aldeno e Cadine- e dalle singole persone che hanno messo a disposizione il loro tempo libero; a tutti quanti un sincero ringraziamento. Per concludere voglio accomunare la soddisfazione per il successo della 2. edizione di “Calici di Stelle” con l’auspicio di ritrovarci ancora più numerosi nell’estate del 2003 per brindare di nuovo insieme. Cin cin. Attualità di Oscar Beozzo A RIONE 27 L’ R itorno a PPrijedor rijedor Amministrazione comunale e Cassa Rurale di Aldeno e Cadine unite nella solidarietà. Nello scorso numero del no- Attualità stro notiziario, abbiamo raccontato la visita della delegazione del nostro consiglio comunale nella città di Prijedor, situata nella Bosnia Erzegovina. Questa città, da alcuni anni, per le numerose associazioni del volontariato trentino che operano nell’area dei balcani, rappresenta il simbolo della ricostruzione e della speranza di pace. In quella presentazione, si era parlato dell’interessamento e della volontà dell’Amministrazione Comunale nell’individuare un intervento che potesse contribuire alla ripresa dello sviluppo di quella città ed in particolare di una sua circoscrizione, Cejreci. L’ambito più adatto dell’intervento individuato e vicino alle caratteristiche della nostra comunità ci è sembrato quello agricolo, considerata la nostra peculiarità in questo settore. Nei due nostri precedenti incontri, dopo aver visitato le diverse realtà che compongono la città di Prijedor, formata da un nucleo cittadino (che trovava la propria sussistenza attorno al lavoro della miniera di ferro, ora dismessa a causa dell’esaurimento dei giacimenti ferrosi), e da una cintura di diverse circoscrizioni (circa 60) a vocazione prevalentemente agricola, silvo-pastorale e colture miste è stato individuato l’oggetto del Il sindaco di Aldeno con il rappresentante della comunità Serba di Prijedor 28 A RIONE L’ di Daniele Baldo* nostro intervento; la costruzione di due pozzi per l’approvvigionamento dell’acqua a scopo agricolo. Il modo di operare nella filosofia del “Progetto Prijedor”, fa in modo che gli interventi siano rivolti a creare possibilità dirette di lavoro e produzione. Con questo principio si sostengono molti “microprogetti”, piuttosto che un “ progetto grande”. Questa seconda ipotesi potrebbe incontrare maggiori difficoltà organizzative e burocratiche oltre che trasformarsi in possibile fonte di interessi e speculazioni. Piuttosto che il finanziamento per la grande industria, soggetta a logiche di mercato e di interessi politici, si è scelta la strada di avviare piccoli progetti nell’agricoltura, nell’artigianato, nella lavorazione del legno, avviando e formando i giovani alla cooperazione rivolta al sostegno di piccole comunità e gruppi di famiglie. Il nostro intervento ha previsto la costruzione di due pozzi per la raccolta dell’acqua nella comunità di Cejreci, (situata a 10 km dalla città di Prijedor e abitata da 1400 persone) permettendo con ciò la coltivazione in serra di ortaggi. La Con il rappresentante della comunità Croata della propria casa, la fuga dalla loro comunità, in molti casi la vita dei famigliari, l’esperienza dei campi di concentramento e poi il ritorno e la ricostruzione di una nuova vita. E’ difficile in un primo momento capire, anche per chi come noi ha visitato in più occasioni quella realtà, come in quei luoghi sia accaduto tutto ciò. Ancora oggi dopo diversi anni dal termine della guerra, poche persone vogliono parlarne, confrontarsi. I più tendono a rimuovere quanto accaduto in quei dieci anni di guerre. Oggi, la grande scommessa, affinchè quella storia non si ripeta La serra, alimentata con acqua dei pozzi del Progetto Prijedor non è quella della “rimozione”, ma quella “dell’elaborazione del conflitto”, strada sulla quale il “ Progetto Prijedor” stà indirizzando i propri impegni. Scheda tecnica dell’intervento: I pozzi realizzati hanno una profondità di 13 metri, il diametro di 1 metro e garantiscono una colonna d’acqua di 4 metri, in grado di soddisfare oltre che il fabbisogno delle famiglie direttamente interessate anche parte del vicinato. La loro realizzazione è stata possibile grazie ad un finanziamento di 2500 €uro da parte dell’Amministrazione comunale e di 2500 €uro da parte della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. L’intervento realizzato con l’impiego di manodopera locale ha registrato una spesa di 3500 €uro per la costruzione dei pozzi ed il rimanente finanziamento di 1500 €uro è stato impiegato per l’acquisto delle pompe di sollevamento dell’acqua e delle sementi per la produzione dei trapianti. Attualità gestione e il ricavato della produzione, rappresenta una prima fonte di sostegno alle famiglie, costituendo per loro una piccola ma significativa autonomia. L’accoglienza e l’entusiasmo dimostrateci al nostro arrivo, anche se contenuti nell’imperturbabile espressione della gente balcana, erano evidenti. Anche da parte nostra, la soddisfazione nel constatare il risultato e l’apprezzamento in quelle famiglie dell’investimento è stata molto forte. Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti i rappresentanti della comunità serba e musulmana, ognuna delle quali beneficiaria del nostro intervento, oltre al presidente della circoscrizione e al rappresentante delle circoscrizioni in seno al consiglio comunale della città. I due pozzi sono un piccolo contributo di solidarietà e di speranza, che seppur in piccola parte potrà aiutare delle famiglie a risollevarsi da dieci anni di travaglio e sofferenza. La guerra in quelle popolazioni ha purtroppo significato la perdita A RIONE 29 L’ L a generazione invisibile Un’indagine del “Progetto giovani” per conoscere la parte più sensibile della comunità aldenese. Famiglia e amicizia al vertice dei lavori, ma come rifugio. La crisi della socialità estesa denuncia un atteggiamento difensivo ed un più forte bisogno di sicurezza. Strumenti per tentativi di investimento sul futuro. Nella tarda primavera scorsa Attualità Progetto Giovani, attraverso la somministrazione di un questionario ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo ed agli adolescenti del nostro paese, ha avviato, con il supporto metodologico della Cooperativa di Solidarietà Sociale L’Ancora di Tione, un percorso di indagine conoscitiva dell’ ”universo giovanile” della nostra comunità. I dati emersi da questa ricerca e le riflessioni ad essi legate sono stati e saranno ulteriormente diffusi sul territorio; è, tuttavia, opportuno precisare che questa indagine sui giovani costituisce solo un piccolo tassello di un progetto ben più ampio ed articolato che ha come obiettivo quello di investire sul futuro, di interrogarsi sullo sviluppo del nostro paese e su come fare spazio con fiducia anche ai giovani, senza continuare a guardare a loro soltanto come a soggetti problematici e fragili, bensì restituendo e chiedendo ad essi quel ruolo attivo e protagonista che li dovrebbe contraddistinguere. I destinatari dell’indagine fatta, dunque, non sono i 438 giovani di età compresa fra i 10 ed i 24 anni (237 maschi e 201 femmine) residenti nel nostro paese, i quali non hanno bisogno di uno specchio nel quale guardarsi per riconoscersi o non riconoscersi, quanto tutti quegli adulti (come genitori, educatori Con il progetto “Giocare per sport”, in viaggio verso il campo sportivo di Trento 30 A RIONE L’ di Andrea Schir volontari, insegnanti…) che quotidianamente devono confrontarsi con i giovani e spesso hanno difficoltà a cogliere i segnali che vengono dai loro modi di comportarsi e dai loro stili di vita. Qual è allora il profilo che indagini seriamente condotte e la ricerca da noi promossa tracciano dei giovani del nostro tempo? Quello delineato, ad esempio, dall’ultimo rapporto dell’Istituto di Ricerca IARD di Roma1 sulla condizione giovanile in Italia non è, certamente, un quadro incoraggiante: “Giovani soli e incerti, figli di un’epoca in cui la condizione dominante è l’instabilità, sia affettiva che lavorativa: mancano le figure-guida che un tempo aiutavano i ragazzi a crescere e gli unici sostituti sono la televisione e i divi dello spettacolo.” Se volessimo, invece, condensare in una frase quanto emerge dall’indagine condotta nella tarda primavera scorsa da Progetto Giovani, potremmo dire che ci troviamo di fronte alla “irresistibile ascesa della socialità ristretta”. Cosa significa questa affermazione? Essa rappresenta uno slogan che vuole evidenziare come dai Con Arsenio Lopez, nazionale cubano del baseball nazionale, si accompagnano, infatti, alla crescita dell’area delle relazioni amicali ed affettive e dell’ importanza che i giovani attribuiscono allo svago nel tempo libero.3 Ne consegue, in ultima analisi, un insieme di atteggiamenti e di orientamenti all’azione che sembra sempre più rinserrarsi nella ristretta cerchia degli affetti sicuri, delle certezze che derivano solo dallo stare insieme e dal sostenersi a vicenda tra chi condivide i nostri stessi criteri di giudizio, i medesimi modi di vita, lo stesso ambiente sociale, mentre i valori conquistati in nome di tutti, come ad esempio la libertà e la solidarietà, vengono piegati alle richieste di sicurezza e rassicurazione individuale che solo l’intorno sociale più vicino e tranquillizzante può garantire e così l’altro appare sempre più lontano e la società viene sempre più relegata nel retroscena.4 Questa, forse, è la tendenza di fondo che emerge dall’indagine che è stata condotta fra i nostri adolescenti e giovani. Ma a noi, che, soprattutto in questi ultimi tempi, siamo letteralmente bombardati e travolti da una valanga di indagini sui comportamenti giovanili, spesso fra loro simili nei risultati statistici, come possono essere utili tali dati? Di certo non per limitarsi unicamente, come spesso di fatto avviene, a “misurare” quanti ragazzi bevono alcolici o quanti fumano o fanno uso di droghe o ancora quanti frequentano la discoteca: questo non ci farebbe fare molti passi in più. Forse può essere utile trasformarli in una base di partenza per l’elaborazione di una vera e propria ipotesi di lavoro: utilizzare i dati sulla situazione giovanile per parlare un po’ meno di “loro” e un po’ più di “noi” (noi come comunità nella sua interezza), per trovare gli strumenti ed i modi che possano consentirci di restituire e rendere loro possibile l’assunzione di quel ruolo attivo che dovrebbe contraddistinguerli. Abbiamo constatato che i nostri giovani non si propongono certo come un gruppo portatore di un “corpus” di idee o progetti, alternativo all’esistente, ma, al contrario, tendono a riprodurre bisogni di sicurezza e valori tradizionali, in primo luogo famiglia, lavoro sicuro, casa. Chiediamoci, però, dopo aver verificato questa tendenza, perché al di là di queste aspirazioni più che legittime, su cui peraltro l’intera comunità appare ripiegata, in una sorta di fissità, di stallo culturale, non sembrano affacciarsi altri sogni; che cosa possiamo fare noi, educatori, genitori, ammini- Attualità dati a nostra disposizione emerga il fatto che la famiglia non ha certo perso la sua centralità, anzi, la percentuale di coloro che continuano a ritenerla “molto importante” è sempre molto elevata, dal momento che si aggira intorno all’80,3% dei giovani di età compresa fra i 15 ed i 20 anni del nostro paese che hanno risposto al questionario ed all’86% dell’intero campione a livello nazionale, come risulta dall’ultima rilevazione di IARD. Ma i dati della nostra indagine e quelli della ricerca IARD del 2000, confermano anche una tendenza che era già stata rilevata nelle indagini precedenti: il crescente peso dato dai giovani alle relazioni interpersonali, in particolare a quelle amicali ed affettive, accanto a quelle familiari. Il 78,8% dei giovani che hanno risposto al nostro questionario ritengono che l’amicizia sia uno degli aspetti importanti della vita, dato che colloca il valore dell’amicizia subito dopo quello della famiglia in un’ipotetica classifica di importanza dei valori. È come se intorno alla famiglia, a scapito soprattutto dell’impegno collettivo, si andasse strutturando un nucleo forte di valori tutti riferiti all’intorno sociale immediato della persona, che pervade di sé e qualifica l’intero sistema valoriale delle giovani generazioni. La diminuzione dell’impegno sociale e religioso e la flessione dell’interesse per l’attività politica, evidente nella ricerca di Progetto Giovani2 e confermata su scala A RIONE 31 L’ Attualità stratori, allenatori sportivi, per far sì che i nostri ragazzi possano sognare e tentare di costruire qualcosa di diverso da questa mera soddisfazione dei propri bisogni primari? Per il dott. Ilvo Diamanti i giovani italiani “esprimono tendenze che si stanno diffondendo in tutta la popolazione italiana e sono figli del loro tempo. Senza rotture da una generazione all’altra: sono una generazione invisibile”. Ed allora, se vogliamo iniziare ad interrogarci su qualcosa, chiediamoci perché anche in una comunità, come la nostra, privilegiata rispetto ad altre, il disagio serpeggia fra nuove e meno nuove generazioni, senza riuscire a fungere da stimolo, a costituire una spinta verso la ricerca, la sperimentazione, l’apertura, la creatività, diventando, al contrario, soprattutto per i più fragili, una gabbia paralizzante, che diventa in alcuni casi insostenibile e disperante. Che cosa possiamo fare per uscire dalla trappola che troppo spesso ci porta ad affrontare la condizione di disagio in termini esclusivamente negativi ed emotivi, riconducendolo solo sul piano psicologico e della sfera privata, per andare, invece, a fondo di un malessere, che può divenire una condizione di natura funzionale ad un percorso di crescita? Una sensazione dominante tra i giovani, come emerge dalla nostra ricerca e dall’indagine IARD, è la solitudine. Sentirsi soli significa l’idea di “muoversi senza protezioni in una realtà che restituisce 32 A RIONE L’ uno sguardo poco benevolo, dove manca qualcosa, o meglio, qualcuno su cui contare”.5 Non mancano i genitori, manca il mondo degli adulti, l’immagine rassicurante delle figure-guida. Si tratta della perdita di una coscienza pubblica o collettiva dell’esistenza? Siamo in grado di tentare di colmare questa profonda lacuna educativa con un lavoro di rete che coinvolga tutte le agenzie educative del territorio e sia finalizzato al recupero di una vita pubblica, dove i giovani possano imparare a riconoscere ciò che a loro manca ed avere la possibilità di crescere attraverso lo scambio, il confronto culturale, la partecipazione alla vita del paese, in una parola attraverso una dialettica sociale? Progetto Giovani sta tentando di rispondere a queste domande. A tal fine è iniziato, lo scorso 28 novembre, un percorso di formazione per genitori dal titolo “Essere, sentirsi, fare i genitori”: tale percorso propone a tutti genitori della nostra comunità di incontrarsi per capire, con l’aiuto di alcuni A lezione di baseball esperti (nelle prime due serate sono stati con noi il dott. Antolini, esperto di comunicazione ed il dott. Ballarin, orientatore presso il centro COSP di Verona), ma soprattutto attraverso un confronto in piccoli gruppi, il contesto sociale in cui stiamo vivendo e le sfide, i pericoli, ma anche le opportunità che esso ci pone davanti; assieme si tenterà di cercare e trovare ciò di cui abbiamo bisogno per migliorare o rendere ancora più naturale e reale il dialogo con i nostri figli, raccogliendo stimoli e osservazioni che saranno ulteriormente approfondite in alcuni laboratori strutturati in maniera da risultare molto concreti, che inizieranno nei mesi prossimi. La prima parte di questo percorso formativo si concluderà il 23 gennaio con l’intervento di don Domenico Ricca, cappellano presso il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino e tutore di Erika di Novi Ligure. Progetto Giovani cercherà, poi, di rivalutare la funzione educativa dell’azione, impegnandosi ad elaborare e progettare con i ragazzi momenti in cui conoscere e “sporcarsi le mani insieme” nel “costruire” una parte di territorio. Si sta cercando di trovare situazioni formative trasversali atte ad educare i ragazzi ad un confronto con la realtà, aiutandoli ad assumere responsabilità, ruoli, funzioni in un contesto reale fatto di persone, di problemi, di obblighi, di compiti veri, al fine di potenziare la loro responsabilità e la loro iniziativa, aiutandoli a conquistare gli Renato Travaglia gioco e divertimento e non come mera ricerca di affermazione personale; l’intento, infine, di proporre ai ragazzi ed a tutti coloro che ne fossero interessati l’incontro con un campione sportivo che fosse anche una persona umanamente credibile e significativa, ci ha spinti a proporre il progetto “Campioni…in gioco!” che ha preso il via martedì 26 novembre con una riuscita serata in cui, alla presenza dell’Assessore provinciale allo sport, il campione trentino di rally Renato Travaglia è stato simpaticamente intervistato dal d.j. di radio Dolomiti Gabriele Biancardi e dai numerosi ragazzi presenti. Nell’occasione è stata presentata, ufficialmente, la squadra della Società Sportiva Aldeno che parteciperà al campionato nazionale di serie B 2003 di Palla Tamburello: segno concreto di un tentativo di costruire un rapporto sempre più naturale con le associazioni che operano a favore dei giovani nel comune di Aldeno, al fine di lavorare assieme e con una sensibilità educativa condivisa, che possa permetterci di dare tutti un contributo serio e responsabile alla crescita umana dei nostri ragazzi. Note 1) L’Istituto di Ricerca IARD è un ente senza scopo di lucro specializzato nel campo della ricerca sui processi culturali, educativi e formativi con metodologie che interessano diverse scienze sociali (pedagogia, sociologia, psicologia, economia). L’Istituto di Ricerca IARD ha avuto una costante attenzione verso i giovani e il mondo della scuola, che si esprime con il Rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia, presentato ogni quattro anni e giunto alla sua quinta edizione. 2) Solamente il 7,6% dei ragazzi intervistati nella nostra ricerca ritiene un valore molto importante l’impegno religioso ed il 21,2% quello sociale; solo una percentuale del 3% ritiene l’attività politica molto importante, mentre per il 9,1% non è per nulla importante. 3) La ricerca condotta da Progetto Giovani evidenzia che l’86,4% dei ra- Attualità strumenti culturali e concettuali necessari ad affrontare e risolvere i problemi in cui si imbattono nella vita quotidiana. Questa modalità formativa si fonda sulla convinzione che è partecipando alla vita della scuola, del quartiere, del Comune o di un’associazione che i giovani acquisiscono l’esperienza, ma anche la fiducia necessaria per impegnarsi nella vita sociale del paese. L’impegno in attività sociali aperte a tutti, senza discriminazioni di sorta, è ciò che permette ai giovani di contribuire alla costruzione di una società più solidale, sviluppando nel contempo le proprie risorse e il loro senso di cittadinanza. Con questo obiettivo sono stati elaborati alcuni progetti d’azione in grado di offrire varie opportunità ai giovani del nostro paese: è iniziato lo scorso 25 novembre un corso di formazione rivolto a giovani che abbiano già qualche responsabilità nella vita sociale ed associativa del paese, con l’intento di fornire loro una preparazione adeguata e gli strumenti concettuali necessari per svolgere efficacemente il ruolo di animatore di comunità; con la collaborazione del gruppo dei “Ragazzi del Campeggio” è stata proposta il giorno 9 novembre l’iniziativa “Giocare per sport… il baseball!”, che ha visto un numeroso gruppo di adolescenti conoscere, sotto la guida di un campione cubano, i segreti e le curiosità del baseball, sperimentando la bellezza dello sport, quando è praticato come gazzi intervistati indica l’appartenenza ad un gruppo amicale: solo 9 (di cui 7 femmine) affermano di non avere un gruppo di amici. 4) Cfr. Silvia Gilardi in Quinto rapporto IARD sulla condizione giova- nile in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002. A RIONE 33 L’ Echi di cronaca Sergio Bisesti, il primo cronista di Aldeno, corrispondente de L’Adige. Tra i ritagli dei suoi articoli, trent’anni di storie e resoconti sul paese. C’erano, nella redazione, al 77 di via Rosmini, Protagonisti Giorgio Grigolli, Rino Perego, Sandra Tafner, Elio Conighi, Antonino Vischi, Bruno Cagol, Giuliano Tecilla, Adriano Debiasi, Rino Sandri, il fotografo Giorgio Rossi. Le pagine si componevano con il piombo fuso, riga per riga, alla tastiera della rumorosa Linotype si ricopiavano tutti i testi scritti dai giornalisti, dai corrispondenti, dai collaboratori. Correggere gli errori era un’impresa da fonderia. Questi erano i giornali e questo era anche L’Adige quando, il 3 Ottobre del 1958, Sergio Bisesti ottenne la tessera di corrispondente, firmata dal direttore Flaminio Piccoli ed Aldeno ebbe finalmente un giornalista, qualcuno che raccontasse oltre i confini comunali le sue meritevoli o immeritevoli vicende. Per la verità, Sergio Bisesti un piede nei giornali lo aveva già, grazie a Vita Trentina, con la quale aveva cominciato a collaborare un anno prima. Era stato spinto dal parroco, don Giuseppe Rigotti, a raccogliere abbonamenti per il settimanale diocesano. Spinto, ma non tanto: Sergio aveva una pro- La tessera di corrispondente, 1958 34 A RIONE L’ di Lorenzo Lucianer pensione naturale per la vita pubblica, il fare per gli altri, per il paese, era un’inclinazione che gli veniva dalla famiglia e dal suo carattere, dalla naturale curiosità per la vita, alle cui occasioni non poteva nè voleva sottrarsi. Il padre, Marsilio, era stato sindaco di Aldeno. Ma era anche capocomico, presidente dell’associazione dei muratori, come il nonno Miradio che aveva costruito la galleria austroungarica per Cei. Ed era soprattutto il proprietario dell’Osteria alla Torre, in Piazza Garibaldi, l’azienda di famiglia, crocevia di vite aldenesi, raccontate a brani ed episodi nelle pause dai campi, nei pomeriggi della domenica, nelle serate riscaldate dal vino. La madre, Augusta Piffer, era morta il primo Marzo del ’23, nel partorire il quattordicesimo figlio, arrivato alla luce anche lui senza vita. Era comune, a quei tempi. Sei figli vivi su quattordici, per gli altri era suonata la campanèla. Quel giorno i carabinieri salirono fino alla terza svoltàda, per fermare il Tratto Marzo, la goliardica proclamazione degli amori paesani, veri o presunti che fossero, gridati al pubblico dall’alto del paese. Era morta la moglie del sindaco, ci voleva rispetto. Rimasero il vedovo e gli orfani: Cornelio, il primogenito, del 1901, Olga del ‘5, Alice del ‘7, Amelio del ‘12, Guerro del ‘15, Sergio, l’ultimo, del ‘20. C’era la trattoria, c’era la campagna da lavorare, 1.660 pèrteghe ai Magri, più di due ettari impiantati dalla ditta Sgaravatti a Cabernet, Barbera, Re Fosco, Freisa, Marzemino, Negrar, Schiava, Teroldico. Marsilio si risposò un anno dopo, con Fabiòla Fabbianelli, ma fu per dare una madre ai suoi figli, una custodia amorevole e fidata che gli permettesse di lavorare per mantenerli, quelli che aveva. Altri non ne volle più. *** Sergio Bisesti e Giulietta Baldo mi accolgono nella loro casa, in fondo a Via Verdi, non lontano dalla Casa INA che hanno abitato per decenni e che fu scoperchiata da una tromba d’aria, ricorda lo stesso Sergio, nelle sue cronache del ‘77. E’ un punto d’approdo, questa nuova casa. Sul tavolo dell’ampia cucina ci sono i biscotti lievitati con l’ammoniaca. Alle pareti gli attestati ed i riconoscimenti raccolti in una vita intensa, senza pause, che Sergio racconta con entusiasmo e dettaglio poco comuni ad ottantadue anni, ribaditi dalla sua voce, squillante come quella d’un ragazzo. Sui mobili, le fotografie che fissano volti e momenti, spunti di una narrazione vivace e divertita, interrotta a tratti dal riso di entrambi, un unisono che rivela una confidenza ancora complice, ancora capace di reciproco fascino. *** Scuole elementari, lavoro in campagna, avviamento agrario, tre corsi serali, una sorta di ripetizione di quanto fatto all’avviamento, con il maestro Coser. Un’infanzia comune, ad Aldeno. Sergio andava a scuola volentieri, per passione della lettura, soprattutto. In casa Bisesti si leggeva molto per quei tempi. C’erano due o tre quotidiani, “persino uno satirico”, ricorda. Papà Marsilio gli trasmise l’interesse per la vita pubblica e la passione per il melodramma: lo portava a Trento, a piedi, sulla polverosa strada bianca che attraversava i campi, per vedere la Turandot, il Barbiere di Siviglia, la Cavalleria Rustica- Il sergente Sergio Bisesti A RIONE 35 L’ Protagonisti I fratelli Bisesti na. Di ritorno, sulla terrazza dell’osteria, si intonavano i pezzi d’opera, tra le bevute e le sbornie dei grandi ed i bicchieri di gazzosa per i ragazzi. Dopo la scuola, al pomeriggio, si accendeva la radio con il grammofono, un appuntamento quotidiano. Una tradizione di teatralità paesana che gli plasmò un po’ il carattere, insieme alla lettura: Salgari, Verga, tutte e tredici le edizioni delle Crociate. Una febbre che non lo abbandonò mai: anche quando, più grande, trovò lavoro: “Ho letto tutta la biblioteca della Ferriera di Trento” dice oggi con espressione compiaciuta, guardandomi al di sopra delle lenti. La grandinata del 1930 intaccò, come molti patrimoni del paese, anche quello dei Bisesti. Il raccolto andò distrutto: uva, pere, pesche, tutto macinato dalla tempesta. Cornelio era già via di casa, alla Montecatini di Mori, Amelio trovò lavoro a Bressanone, nella costruzione dei fortini militari, Guerro era militare. Dei fratelli, in campagna era rimasto solo Sergio, con un aiuto, Giuseppe Nicolussi, detto Sbarbàzio per la voracità con la quale attaccava il minestrone preparato dalla Fabiòla. Ma fare il contadino era solo necessità per Sergio, non certo vocazione. Così, nel ’38, iniziò la sua avventura di soldato, arruolandosi volontario, insieme a Guido Giovannini ed Ezio Carbonari da Garniga. Lui fu accolto negli Alpini, gli altri due tra gli artiglieri. Approdò al Battaglione Trento, l’attitudine all’organizzazione ed al comando non gli mancavano e nel giro di un anno divenne sergente. Sergio Bisesti (col cappello rovesciato) insieme ai commilitoni Protagonisti Proprio in quel periodo ebbe modo di rivedere la ragazza che gli aveva toccato il cuore, anni prima, quando, preceduta dal rumore degli zoccoletti sul selciato, arrivava a prender acqua alla fontana sotto la trattoria di piazza Garibaldi. Giulia Baldo era piccola, allora, aveva 16 anni o giù di lì. Abitava poco più in alto della piazza, su per via della Torre e scendeva ogni sera per l’acqua. Scappava di corsa quando l’impertinente giovanotto cercava la sua attenzione, richiamandola con un fischio sommesso dalla terrazza sovrastante. Nell’estate del ’39, quando fu mandato alle casermette del Bondone per istruire i richiamati del 1901 e del ‘2, Sergio la rivide. Giulia era al macello delle caserme, a cucinare per i fenadòri sul focolare acceso tra due sassi. Lui si fermava sul prato, a guardarla da lontano, senza il coraggio di rivolgerle parola e lei scappava via, come un tempo, quando si accorgeva della presenza. In quell’autunno i venti di guerra soffiavano forte e Sergio fu strappato dal suo lavoro di istruttore militare e dalle sue amorose visioni. Destinazione ignota, diceva il dispaccio militare. Salpò da Brindisi per l’Albania, da Durazzo verso il fronte interno. Il 28 Ottobre del ’40 incominciò la guerra e venti giorni dopo una pallottola gli trapassò un fianco, nello scontro a fuoco di Perati con greci e inglesi. Fu medicato alla bell’e meglio e rispedito in Italia, all’ospedale militare di Rimini. C’erano tanti feriti e soprattutto tanti congelamenti, gli infermieri erano pochi. Dato che in qualche modo riusciva a trascinare la gamba feri- 36 A RIONE L’ ta, Sergio Bisesti fu coinvolto dai chirurghi in medicazioni, operazioni, amputazioni. Mancavano anche gli scritturali e lui si offrì di redigere schede personali e cartelle cliniche di chi stava peggio di lui. In convalescenza, fu mandato all’ospedale militare di Trento e finalmente, il 10 Gennaio del ’41, a casa per un periodo di riposo. Ad Aldeno, sul piazzale delle chiesa, riconobbe Giulia e, rinfrancato dall’esperienza di guerra, trovò il coraggio di chiamarla: “Giulietta! Te ricordet che ‘n Bondom te sei scampada?” Sergio era diverso, ora. Portava una barba forte e ben tenuta che gli contornava la bocca ed il mento. E quella ferita di guerra che ne faceva una specie di eroe incuteva ancor più soggezione. Giulia tornò a casa. “No tògo quel lì nanca se l’è de oro!” disse a sua madre, risentita per l’intimo tormento che quell’attenzione le procurava. Però l’affetto tenace di lui l’aveva ormai catturata. La andava a trovare a casa Tomedi, dove le donne cucivano gli indumenti militari. Una sera, riaccompagnandola a casa, ruppe gli indugi: “Vòt far l’amor con mi?” le chiese a bruciapelo. La risposta fu deliziosamente istintiva: “Perché no?”, disse Giulia. Ma Sergio non poté abbracciarla. Rimase a guardarla con un palmo di naso mentre lei scompariva a gambe levate dentro il portico. Si sposarono dopo la guerra, nel ’47. Il quartiere era pronto anche prima, ma Giulia non volle: “Mejo dir poréta mi, pitòst che poréti noi!” obiettò, saggia. La guerra, per Sergio Bisesti, fu infatti ancor lunga. Sergente col 9° Alpini, passò In montagna Sergio e Giulia con i figli L’inaugurazione del self-service alla Cooperativa le dei Ragazzi, nella scuola. Nel solco della tradizione di famiglia, era diventato il suggeritore della Filodrammatica aldenese che metteva in scena i suoi lavori nel Teatro Sociale, in via Roma, nella casa dell’Amos Rodelèr. Un gruppo teatrale che aveva ospitato, a causa della guerra, anche grandi attori come i Maestri, sfollati ad Aldeno in casa Giuliani, dal ‘40 al ‘44. Anna Maestri, attrice consacrata poi dal neorealismo, era stata la protagonista de La maestrina, rappresentata al teatro parrocchiale e, si dice, anche di una grande storia d’amore con Marino Còser Minghèl. Una sete inesauribile di esperienze diverse, quella di Sergio Bisesti, tasselli di una conoscenza profonda, articolata, della sua gente e del paese, che ebbe modo, poco più tardi, di sintetizzare dalle colonne del giornale. *** Nelle centinaia di articoli di Sergio Bisesti tra il ’58 e l’85, si trova la traccia profonda e quotidiana della vita aldenese: amministrazione, cronaca, sport, politica, cultura, spettacolo, economia, persone. Aldeno, “nobile e laborioso centro”, scrive. Un bassorilievo cesellato di nomi, di colori, di resoconti puntuali nelle circostanze, nella narrazione. Capitoli di un racconto che incomincia con una tragedia: la morte di una ragazza, Emma Baldo, il 5 Novembre del 1958, schiacciata contro il muretto di via Filzi da un carro, trainato da un cavallo imbizzarrito. Racconto che finisce con un dramma: la morte di Cesare Gottardi, l’11 Luglio del 1985, per 40 anni medico condotto di Aldeno, Cimone e Garniga. Due parentesi tra le quali Protagonisti per Sella Nevea, per Vittorio Veneto, andò in Slovenia, nella Selva Nera. L’8 Settembre del ‘43 era sul Triplice Confine, da dove vedeva il Tarvisio e la ferrovia, la strada di casa. Ad Aldeno arrivò un mese più tardi, e subito fu mandato a Bolzano, nella FLAC, l’artiglieria contraerea. *** Finì la guerra, l’Italia lo ringraziò per la ferita, attribuendo a meriti di guerra la promozione a Sergente Maggiore. Era il momento della ricostruzione, ad Aldeno. Papà Marsilio aveva venduto tutto, costretto dalle fideiussioni che aveva firmato anche come sindaco. Le ultime cose ad andarsene furono la casa con l’orto e la trattoria: diecimila e cinquecento lire, comprate da Attilio Perini, che stava a Milano. Nel ’48 arrivò Sandro, il primo figlio, insieme al lavoro alla ferriera. Poi Renato, nel ’50. Giulia gli diede Teresa nel ’58, l’anno in cui Sergio cominciò a fare il corrispondente per l’Adige. Giovanni, l’ultimo, sarebbe nato 5 anni dopo. Il lavoro di operaio ai forni delle Elettrochimiche prima e di impiegato poi, era però solo uno tramite per altre attività: gli dava occasione di scrivere e di leggere, gli consentiva di impegnarsi nella presidenza della Cooperativa, nella direzione delle ACLI, nella costituzione del Gruppo ANA, in consiglio comunale, nell’organizzazione del Carneva- A RIONE 37 L’ si evolvono fatti ed esistenze nell’arco di oltre un quarto di secolo. Sergio Bisesti sfoglia i ritagli che conserva a casa, raccolti con ordine, anno dopo anno. E, insieme a lui, tutto torna vivido e chiaro alla memoria. Protagonisti C’è il lungo capitolo dello sviluppo urbanistico, avviato con i grandi progetti tra gli anni ’50 e ’60, quando Aldeno supera i 2 mila abitanti: 1007 uomini e 995 donne, nel ’61: l’acquedotto potabile, 18 milioni di lire, l’irrigazione a pioggia per la campagna, l’apertura del self – service alla Cooperativa, la costruzione della SOA nel ‘60 ed i successivi ampliamenti, la nuova Cassa Rurale, il rinnovamento delle due cantine, Sociale ed Unione Vinicola. Nel ’60, ricorda Sergio Bisesti, le cantine hanno lavorato 75 mila quintali di uva ed il bilancio della Cassa Rurale era di 5 miliardi e mezzo di lire, l’asfaltatura di tutte le strade interne del paese, primo comune del Trentino a raggiungere questo traguardo, seguito, qualche anno dopo, anche dalla bitumatura di quelle di campagna, la lastricatura a porfido del centro, la copertura della roggia dei Molini. E poi l’apertura della scuola media unificata, la ristrutturazione interna della chiesa, con il parroco don Luigi Giongo, la costruzione della nuova farmacia, con l’arrivo dei Barbacovi, in piazza Battisti, dopo il pensionamento di Rusconi, che stava in via Florida. Ed ancora l’apertura della Garniga-Viotte, nell’autunno del ’68, la nuova scuola media, qualche anno dopo, quando, agli inizi degli anni ’70, gli alunni erano saliti a centosessanta, l’inaugurazione della nuova biblioteca, diretta dal maestro Bruno Marchel, che, nella sala grande delle ACLI, aveva sostituito il vecchio centro biblioteconomico della scuola 38 A RIONE L’ elementare, affidato al maestro Carlo Giovannini, il piano regolatore, che aveva traghettato un’economia del tutto agricola verso i nuovi orizzonti della piccola industria e dell’artigianato. La politica, con i resoconti puntuali di consigli e riunioni di giunta, le campagne elettorali, l’elezione in consiglio regionale di Vito Lucianer, sindaco da 19 anni, primo aldenese nell’Assemblea del Trentino Alto Adige, la sua morte prematura, “alla soglia dei cinquant’anni”, la successione di Giuseppe Baldo, l’elezione a sindaco nel ’72 di Silvio Franceschini, “a conclusione della lunga crisi che ha travagliato il comune di Aldeno dal ’69 ad oggi”. La vita economica: il primo miliardo di depositi alla Cassa Rurale, nel ’66, la fusione con Cimone e Garniga l’anno dopo, costata la frattura di un femore a Camillo Stedile, investito dalla cassaforte nelle operazioni di trasloco, l’apertura della prima agenzia, a Ravina, nel Febbraio del ’72. I risultati delle annate agricole, l’evoluzione dalla viticoltura alla frutticoltura, la decisione di continuare a sparare razzi antigrandine, piuttosto che accendere una polizza assicurativa per le tempestate, nonostante la tragedia accaduta nel 71 a Marani di Ala, due morti per l’esplosione anzitempo di un missile. Ed ancora l’unificazione delle due cantine, dopo la vendemmia del ’72, nella Società Vinicola Aldeno e l’esperimento promozionale di “Un anno di vino”, con Rolly Marchi, Gustavo Thoeni e Mario Cotelli, la valanga azzurra sponsorizzata dai vini aldenesi. Persino la singolare disputa fra parroco, don Rino Rosa, ed aclisti, capeggiati da Vito Coser, sulla casa ACLI, primo centro di aggregazione nel paese, sorta su un terreno parrocchiale, intavolata alla Curia, ma pagata con i ri- lo stesso Sergio Bisesti fu il promotore, l’organizzazione del gruppo dei donatori di sangue, sotto la sigla dell’AVIS, la fondazione della Schola Cantorum, con Armando Franceschini, la lunga serie del Carnevale dei Ragazzi, altra creatura di Sergio Bisesti, la vita, il fulgore e la morte della Festa dell’Uva, la Festa di Primavera, iniziativa dei giovani di Aldeno, Cimone e Garniga. Sulle colonne de L’Adige, Sergio Bisesti concede spazio anche all’umanità di personaggi aldenesi come i nonni del paese, Angelo Baldo, che si festeggia per i suoi 90 anni e che fu guardia imperiale alla corte di Francesco Giuseppe. “Alto, secco, ancora buon lavoratore e ricorda la piena del 1882”, scrive Bisesti nel ‘62. E Alberto Cramerotti, centenario nel ’74, morto due anni dopo,“ancora un appassionato lettore di giornali e di libri”. Il vecchio postino, Vito Cimadom: 210 mila chilometri a piedi e 3.700 quintali di posta consegnata. Le maestre, Teresina Piffer e Teodolinda Baldo, morte a pochi mesi l’una dall’altra, dopo quarant’anni di insegnamento in paese, Camilla Gottardi, premiata dal comune con una medaglia d’oro, il vecchio maniscalco, Mario Maistri, morto nel ’77 ad 83 anni, benemerito dirigente della Cooperativa per 42 anni. Il mugnaio, Saverio Cramerotti, stroncato da un infarto a 63 anni, il “bombardino” storico della banda, Gino Lucianer, per quarant’anni fedele alla sua grossa tromba di ottone, sotto la direzione del maestro Giuseppe Malfer. Appaiono sempre più preziosi, quei ritagli, man mano che scorrono tra le dita. Vi si legge persino l’avvicendarsi dei parroci: Bisesti li ricorda tutti, in un prezioso memorandum, in occasione del passaggio da don Luigi Giongo a don Rino Rosa, nell’autunno del ’65. Vi si ritrovano le catastrofi naturali, le alluvioni del ’65 e del ’66: il 50 per cento delle mele e l’80 per cento dell’uva perduti, la misura del dramma si prende sul Cristo al capitello, a Nord del paese. Nel 1882, ricordano gli articoli firmati da Sergio Bisesti, l’acqua ne lambì la barba, questa Protagonisti sparmi degli aldenesi, ai quali non parve giusto di dover pagare anche l’affitto per intero. Gli eventi ed i personaggi dello sport: l’unificazione delle due società – Excelsior e Società Sportiva Aldeno - le corse ciclistiche in paese, con Remo Mosna e Luigino Bisesti, campione regionale allievi e poi capace, da dilettante, di battere in volata un certo Eddy Merckx , i tornei di tamburello, come quello in notturna del ’75, concluso all’una di notte sotto la pioggia, le rievocazioni delle disfide a palla-bracciale, il titolo europeo juniores con record , Odessa ’66, di Renzo Cramerotti nel giavellotto, i suoi sette titoli italiani, capofila di un forte gruppo di atleti capaci di distinguersi negli stadi d’Italia con i colori aldenesi. Sono, ricorda Sergio Bisesti, “il saltatore con l’asta Lorenzo Maistri, l’ostacolista Marcello Lucianer, il velocista Alberto Schir, il mezzofondista Renato Coser” e, citerà più tardi, “ il decatleta Mauro Cont e la duecentista Paola Zanotelli, campionessa italiana, ragazza alla buona e molto seria”. Non dimentica, Sergio Bisesti, l’impresa di Palma Baldo, prima europea a scalare nell’estate del ’79 la vetta di El Capitan, “…nelle Montagne Rocciose, con la parete liscia ed ininterrotta di mille metri…con plausibile soddisfazione per tutto l’alpinismo trentino”. Allo stesso modo, si ricorda della costituzione di un Comitato-tappa fra Aldeno, Cimone e Garniga, per il passaggio del Giro d’Italia nell’estate del ’73, tappa Verona - Andalo: offerte, lotterie, sponsorizzazioni di aziende locali per i traguardi a premio nei tre paesi - centomila lire e qualche bottiglia di vino - ma soprattutto per sistemare a colpi di badile, con cinque manovali, la strada bianca che portava al Bondone, sulla quale transitarono le ruote illustri di Felice Gimondi, di Vittorio Adorni, di Manuel Fuente e dei fratelli Moser, Aldo ed Enzo. Resoconti ampi e accurati anche della vita delle associazioni, la Banda Sociale e i Pompieri, la costituzione della sezione ANA, della quale A RIONE 39 L’ Protagonisti volta è arrivata alle ginocchia. E scrive di salvataggi drammatici operati dai pompieri nel paese isolato: una donna incinta, gli abitanti dei masi, il paese senza luce per tre giorni: ”L’opera più ardua dei contadini in questi giorni consiste nel raddrizzare i pergolati abbattuti e cercare di recuperare l’uva recuperabile…Ad ogni passo i poveri agricoltori sprofondano nella melma fino al ginocchio. L’impresa più ardua si rivela poi quella di recuperare dalla morsa del fango la propria gamba con lo stivale o lo scarpone completamente affondato…” E poi le tragedie: quella del ’64, la più cruenta vissuta dal paese in tempi di pace. Sergio Bisesti ne è talmente turbato che non se la sente di dar conto in prima persona di tanto sangue e chiama in aiuto dal giornale Elio Conighi che racconta di un emigrato pugliese, Orazio Stefania, piombato il 19 Ottobre dalla Germania ad Aldeno per uccidere a coltellate le sue due figlie: Michela, la moglie di Tullio Muraglia, in attesa del secondo figlio e Maria Angela, la sorella più giovane, 15 anni Sergio Bisesti, oggi 40 A RIONE L’ appena. L’assassino risparmia solo la nipotina di due anni, quindi si impicca ad una finestra. Orazio Stefania, viene sepolto in un angolo del cimitero. Le due sorelle vengono accompagnate al camposanto poche ore dopo dalla gente di Aldeno, quella che, ricorda il cronista, “non era impegnata in impellenti lavori in campagna”. Tre anni dopo, Bisesti racconta la morte di un operaio dell’ENEL, Giuseppe Toccoli, 46 anni di Pietramurata, precipitato nel cortile della Cantina Sociale, dall’alto di un vecchio palo della luce che si era spezzato alla base. Ed ancora, qualche mese più tardi, gli tocca descrivere la tragica fine di un nipote, il figlio di Guerro, Olivo Bisesti, 17 anni, morto in Lambretta in una tiepida serata di primavera. Fu uno scontro fra ragazzi in moto, a Sanzeno, poco a Sud del paese, nel quale ci furono anche due feriti: Giuliano Bottura, 16 anni, in sella con Olivo ed un giovane di Nomi, Dino Frizzi, 19 anni. Nel Novembre del ’69, ancora un morto sul lavoro: il braccio di una gru si abbatte su un gio- vane operaio di Pannone, Guido Baldessarini, 26 anni, che stava lavorando sulla sommità di un pilone di cemento armato, l’ultimo dei tre innalzati sopra il torrente, per la nuova strada di Cimone. “Impietoso patibolo”, scrive Bisesti, raccontando della folla che, sgomenta, assisteva al recupero del corpo. Una sciagura che fece il paio con quella accaduta nel ’76, in un cantiere per la costruzione di un capannone, dove un operaio lombardo, Giacomo Ubiali, 32 anni, rimase schiacciato dal traliccio di una gru che lui stesso stava smontando. E tra i suoi pezzi si trova memoria anche della tragica fine, nel ’77, di Lorenzo Micheletti, 22 anni, camionista aldenese, in uno scontro a Cittadella, nel Veneto. *** Tra i ritagli, Sergio Bisesti conserva anche un articolo non suo. E’ un articolo del giornale concorrente, l’Alto Adige, che impietosamente riferisce del pignoramento dei beni dell’onore- vole Giorgio Postal, Presidente della SET, la società editrice de L’Adige, nell’Agosto del 1981, per pagare i giornalisti. A quell’epoca Sergio aveva diradato la sua collaborazione, quasi un preludio al rivolgimento che, di lì a pochi anni, avrebbe cambiato la sede, l’organizzazione e la stessa proprietà del giornale. Un nuovo corso del giornalismo, meno romantico e più tecnologico, stava per cominciare. Le redazioni sarebbero cambiate, il mestiere pure. Franco Battisti ne sarebbe stato un ottimo interprete, negli anni seguenti. Ma tu - gli domando mentre lo saluto, lasciandolo sulla porta di casa - non hai mai chiesto l’iscrizione all’albo dei giornalisti, almeno come pubblicista? “Perché - mi risponde stupito - avrei potuto?” Aveva scritto centinaia di pezzi, molti più di tanti altri corrispondenti che comparivano nell’elenco. Avrebbero dovuto iscriverlo d’ufficio. Ma era così, Sergio Bisesti, un giornalista naïf. I parroci di Aldeno Il primo, ufficialmente assegnato alla cura d’anime ad Aldeno, fu Don Cristoforo Gottardi, Mosna, fino al 1795, costruttore della chiesa; don Gian Maria Gasperi, fino al 1824; don Giuseppe Marzari, fino al 1835; don Luigi Dalpiaz, fino al 1847; don Lorenzo Gerla, fino al 1849; don Agostino Flor, fino al 1863; don Alessandro Zanotelli, fino al 1879, costruttore del Campanile; don Antonio Leopardi, fino al 1889; don Giacomo Dalprà, fino al 1893; don Oreste Cattani, fino al 1912; don Eliseo Chizzola, fino al 1919; don Camillo Orsi, fino al 1943; don Giuseppe Rigotti, fino al 1957; don Luigi Giongo, fino al 1965. Sono seguiti poi don Rino Rosa, fino al ‘84; don Bruno Bombarda, fino al ‘97 ed infine don Roberto Lucchi, parroco attuale. A RIONE 41 L’ Protagonisti dal 1719 al 1745. Sono seguiti don Pietro Baldo, fino al 1762; don Giuseppe Antonio Memorie di un maniscalco Marcello Maistri è morto il 14 dicembre scorso. Solo pochi giorni prima ci aveva ricordato la sua vita, la tradizione della sua famiglia, generazioni di artigiani del ferro, un’arte coltivata sui luoghi della preistoria del paese. Un ceppo dal quale si sono diramate negli anni altre tradizioni artigiane. Questa è l’ultima, preziosa testimonianza dell’ultimo maniscalco di Aldeno. di Lorenzo Lucianer Lo ricordava, Franco Battisti, storico e giorna- Protagonisti lista, in una giovanile ricerca. Le radici del paese erano al vertice del conoide, dove scorie e ceneri antichissime sono state ritrovate e dove la roggia scorre più veloce, dando energia a grandi ruote di legno. Ruote per macinare la farina, ruote per forgiare il ferro. Pane ed aratro, insomma. E di aratri, i Maistri, ne hanno costruiti a centinaia, allo sbocco della valle degli Inferni. Che non si sa se fosse così chiamata per l’asprezza dei luoghi, oscuri, scoscesi ed orridi, o per le scintille che sprizzavano dai carboni ardenti, sollecitate dal soffio dell’aria spinta dal mantice. Era luogo di irresistibili misteri, quella fucina affumicata, dominata dalla montagna, all’estremo limite occidentale del vecchio paese, per i ragazzi che seguivano i padri fin lassù, all’acquisto di una nuova roncola, di una vanga o di una zappa, per ordinare un voltaorecchio, il vomere pesante e profondo, capace, grazie ad una ingegnosa mecca- Con la squadra di “bracciale”. In piedi a sinistra Nello Cramerotti a destra Arturo Mosna, accompagnatori. Accosciati, da sinistra: Mario Peterlini, Marcello Maistri, Rino Cramerotti e Amos Dallago 42 A RIONE L’ Marcello Maistri, a vent’anni, soldato a Merano nica, di rivoltare la zolla dalla stessa parte, avanti ed indietro dalle stoppie, trascinato da un bue o da un cavallo madidi di sudore. *** Marcello è a letto, vive la sua malattia così come ha assecondato i tanti eventi della vita e non mostra i suoi ottant’anni. “Speriamo”, dice quando suo figlio medico, Oscar, gli promette che andrà meglio. Ha smesso di fare il fabbro quando è morta sua moglie, Maria Tonolli, nell’85. Lei aveva 56 anni, i figli, Oscar ed Elvio, erano già laureati, medico e farmacista. “Che lavoravo a fare, se non c’era più?”, dice, sorridendo come fa sempre, quando vuole nascondere un po’ di tristezza. Maria era bella, bionda e dolce, si muoveva per casa con grazia sommessa. Sognava viaggi con Marcello, una volta in pensione. Fu nonno Beppele, forse, a incominciare. Il ricordo è incerto, ma la data del 1840 è citata con l’orgoglio di una stirpe d’artigiani che da allora ha fatto storia in paese. Era nato, Marcello Maistri, nella casa dei suoi, sopra l’officina di via Borrelli, dalle stanze a preci- Cacciatore, a Bellaria di Cei Tullio, che aprì bottega a Trento, in Via Marsala. Così come, una generazione più tardi, Marcello fu l’unico dei quattro fratelli Maistri a seguitare il difficile mestiere del padre. “Mi fago ‘l ferèr!”, disse a suo padre, quando lui gli chiese di scegliere fra l’incudine e gli studi. A studiare ci pensavano già gli altri: Sandro e Nino sarebbero diventati medici, a Riva del Garda ed a Mori. Erminia avrebbe fatto la maestra. Non che fosse uno studente trascurato, anzi: i suoi risultati a scuola erano più che buoni: all’avviamento come alle industriali di corso Buonarroti a Trento. Solo che Marcello passava molto più tempo degli altri in officina, affascinato dai miracoli che lì avvenivano, dal ferro incandescente che si plasmava sotto l’impeto del maglio, dal vorticare dei trapani e delle mole a smeriglio, dai bagliori della fiamma ossidrica. Ma soprattutto dal rito della ferratura, che lo catturava. C’era la coda dalle sei del mattino, in via Borrelli, per la ferratura degli animali. Cavalli e buoi, ma anche muli “i più pericolosi” e asini, “ i più domabili”, ricorda Marcello, tutti in fila, fin giù alla bottega del Baffetti, legati agli anelli infissi nei muri delle case di pietra lungo la via, o trattenuti per la cavezza dal contadino che, almeno un paio di volte all’anno, faceva visita al ferèr per sostituire i ferri consumati negli interminabili chilometri tra il paese e la campagna o sulle strade di montagna a raccogliere il legnatico. All’inizio, Marcello si adattò a scacciare le mosche di torno alle bestie, pur di restare vicino al travaj, il grande telaio di legno, capace di sostenere l’intero peso dell’animale che vi veniva legato. I maniscalchi dell’officina si affaccendavano attorno silenziosi e rapidi, con movenze antiche e precise, maneggiando l’incastro, la lama che serviva a spianare l’unghia e che si manovrava spingendola a tutta forza, aiutandosi con il ventre, el rabalzadòr, per tagliare l’unghia in eccesso, tenaglie, martelli, raspe per ripulire e dar forma allo zoccolo: chi lavorava l’unghia, chi adattava il ferro, chi preparava i chiodi. In quei giorni, l’odore delle unghie bruciate dal metallo rovente che si faceva sede nella materia cornea, si spandeva per il paese, insieme all’eco di mazze e Protagonisti pizio sull’Arione, a monte del mulino dei Cont, a cui consegnava la stessa acqua impetuosa, capace di muovere insieme quattro ruote a pale prima di consegnarsi, appagata, all’Adige. Il rumore cadenzato della corrente che si frangeva sul legno fu la colonna sonora della sua infanzia, popolata da figure di donne serene e pazienti, nonna Erminia e mamma Fiore, da uomini sobri e misurati nel dire e nell’agire: nonno Marcellino ed i suoi tanti figli, tra i quali suo padre, Mario. Non avrebbe dovuto nemmeno nascere, Marcello, né in quella casa, né altrove. Suo padre era destinato a morire a sei anni. Nell’estate del 1900 il piccolo Mario entrò in coma per una meningite. Il medico del paese era allora il dottor Silvio Giacometti, che non nascose ai familiari l’esiguità delle speranze. Ma c’era in paese uno studente in medicina: morto per morto, volle che Giacometti gli affidasse il piccolo paziente. Il giovane fece buio completo nella stanza del bambino, proibì ogni rumore in casa, fece fermare il maglio dell’officina, ordinò persino di ricoprire con la paglia i ciottoli sulla strada di Garniga, che passava vicino, lungo la quale scendevano fragorosamente i bròzi carichi di legna, affinché il rumore non raggiungesse il cervello infiammato del piccolo. Ed attese. Dopo un paio di giorni entrò nella camera del malatino con un fievole lume e vide il bimbo aprire gli occhi. Il giorno dopo ritornò con un burattino di legno legato ai fili: il piccolo Mario sorrise. “E’ salvo”, disse semplicemente lo studente di medicina. Era Napoleone Gottardi. Solo due dei tredici figli di Marcellino si diedero alla fucina: Mario, che continuò l’arte ad Aldeno e A RIONE 43 L’ Protagonisti martelli che battevano e sagomavano, finché l’aderenza del ferro al piede non era perfetta. Solo allora si piantavano e si ribadivano i chiodi, ultimo atto di una ruvida liturgia che coinvolgeva uomini, animali, ferro e fuoco in un momento unico e misterioso. Poi anche il ragazzo, un po’ alla volta, guidato da suo padre, incominciò ad impadronirsi del mestiere. “Fino a cinquanta animali si ferravano al sabato e si faceva tutto in casa”, ricorda Marcello. “Ferri da bue, ferri da cavallo, i più difficili da forgiare. Altri, in Trentino, li comperavano fatti. Noi no, a noi piaceva vederli prender forma dal metallo grezzo. E si lavorava bene, venivano anche da fuori, a ferrare. Da Villa, Pomarolo, Savignano, Trento. Ci chiamavano anche alla domenica: purché andassimo a ferrare, quelli di Garniga e di Pedersano avevano costruito il travaglio in paese.” Dai Maistri si curavano anche le zampe malate o ferite degli animali: il veterinario “col làpis ‘n tel scarselìm”, con la matita nel taschino, ride Marcello, esaminava l’infezione con un certo distacco, poi rimandava tutti dal maniscalco, che sapeva cosa fare. Cinquemila bestie gravitavano allora attorno alla bottega dei ferèri. Non che nell’officina dei Maistri si facesse solo quello: i contadini potevano avere tutto quanto serviva. El piòf, l’aratro rinomato e venduto in tutta Italia dai parenti di Tiarno, la zapatrice a tre o quattro punte, vanghe, badili, forche e zappe, el rancòm, la roncola per tagliare rami, l’ingegnosa zigagnòla, il gancio che si portava in cintura per appendervi la grossa lama ricurva, el manaròt, la scure, Marcello Maistri, al maglio, forgia un ferro di cavallo 44 A RIONE L’ La ferratura del bue la taja, il paranco per tendere il fil di ferro delle pergole, la piàntola e la martelìna, sorta di piccoli incudine e martello che servivano a battere la lama e ravvivare il filo del fèr da segàr, la falce per il fieno. E poi l’èrpech, l’erpice per spianare le zolle, la maza per spaccare i sassi, come la ponta e ‘l mazòt, punta e mazzuolo, el pic, il piccone per i terreni più sassosi ed aridi, per scavare le fondamenta di case ed acquedotti, per tracciare strade. Si costruirono i primi carri gommati, nel dopoguerra, con le ruote recuperate dai veicoli militari, su disegno del maestro Còser.“C’era la saldatrice, ma si faceva quasi tutto a mano”, ribadisce con orgoglio Marcello, “con l’unica eccezione dei focolari da cucina, perché la piastra ed i cerchi erano di ghisa e dovevano essere comperati dal Franzinelli. Tutti attrezzi garantiti, che si esibivano in fiera a Trento, a San Giuseppe”. E che oggi, per volontà di Giuseppe Sèbesta, sono esposti nel Museo degli usi e costumi di San Michele. Più che la saldatrice, in effetti, dai Maistri si adoperava la fiamma ad acetilene, ricavata dal carburo di calcio. Era un minerale in forma di sassi dall’odore acuto, dai quali, una volta bagnati, si sprigionava un gas che alimentava il cannello da saldatura. Ci si divertivano i piazaròi del paese, quando talvolta riuscivano ad convincere il riluttante Mario a cederne qualche frammento, sapendo che sarebbe servito per un gioco eccitante e pericoloso. Il carburo, rinchiuso in un barattolo bucato, acceso a distanza con la fiamma in cima ad una canna, scoppiava come un petardo, rimbombando tra le case e facendo volare “el scandorlòt”, il barattolo appunto, fin sopra i tetti. Oppure ci andavano a pescare, facendolo detonare nei fossi, per Sorse lì la nuova officina, nel 1964, affiancata dalla nuova casa. L’attrezzatura, il maglio per primo, fu trasferita senza interrompere l’attività, gradatamente. Si aggiunsero nuove macchine, si cominciarono lavorazioni più complesse: sempre per l’agricoltura, ma anche per l’edilizia, per l’industria. Si continuarono a ferrare buoi e cavalli, ma la campagna stava mutando inesorabilmente. Il suo rapporto con l’animale era sempre più rado, man mano che si intensificava quello con le macchine. Il contadino cercava sempre più il meccanico e sempre meno il maniscalco. L’ultimo bue del paese fu quello di Emilio Lucianer. Poi anche l’irriducibile si arrese al trattore. Dall’officina Maistri passarono ancora decine di ragazzi, per imparare il mestiere. Venti, forse trenta, Marcello non ricorda più. Ma pochi continuarono da soli. Tra questi, Benito Larentis, che impiantò la sua grande azienda ad Aldeno ed Angelo Baldo, che aprì la sua a Mori. Li ammira, Marcello Maistri. Più di quelli, la maggior parte, che hanno cambiato mestiere strada facendo, che si sono arresi alla fuliggine, ai colpi assordanti del maglio, ai bagliori accecanti della saldatrice, alle scottature dei ferri roventi. Marcello non si dispiace nemmeno per le scelte dei figli: “Ho lasciato loro libertà di decidere, perché al mondo non si sa quel che capita, bisogna prendere tutto per buono”, dice. Prendere per buona la vita, mi dice Marcello. Anche questo starsene a letto ad aspettare e ricordare. Anche quel po’ di amaro che resta dentro, sapendo di essere l’ultimo portavoce di un’arte antica, nata chissà quando, all’ombra umida della montagna in cima al paese. La ferratura del cavallo A RIONE 45 L’ Protagonisti raccogliere i pesci tramortiti da riva, col guadìno. L’oficina dei ferèri era anche questo, ad Aldeno. *** Marcello Maistri condivideva la passione per il suo mestiere con Ivo Mazzurana, molto più di un collaboratore nell’azienda. Erano coscritti, cresciuti insieme, avevano fatto le stesse scuole, ad Aldeno e a Trento. “Ivo era un uomo che bastava dirgli andiamo a lavorare, ricorda, e lui non chiedeva nemmeno dove. E’ un amico, è stato un compagno di lavoro, il fratello che non ho mai avuto in officina”. Erano entrambi dipendenti dell’azienda: dal padre di Marcello, che ne fu titolare fino alla morte, nel ‘77, ricevevano lo stesso salario, senza distinzione e Marcello ne era contento. Si persero di vista solo durante il servizio militare: Marcello, che allora era ancora piccolo di statura, fu rinviato due volte, prima di essere arruolato, naturalmente come maniscalco dei muli, a Maia Bassa, a Merano. Ma si ritrovarono sotto guerra, a Mori, a lavorare per i muli dei tedeschi e a modificare le auto degli ufficiali per farle andare a legna e carbone, dato che non c’era più un goccio di benzina. Lo ricorda bene, Ivo: “I tedeschi hanno perso la guerra per la benzina”, dice. “Noi consegnavamo un’auto alla settimana. Faticavano a mettersi in moto, ma poi non si fermavano più, riuscivano ad andare fino in Germania con 30 o 40 chili di legna.” Si sono anche sposati insieme, nel ’50, Marcello con Maria, Ivo con Carmen Pescador, che di Marcello era cugina. Stessa messa, stesso matrimonio, stesso viaggio di nozze, anche stessa camera, per spartirsi l’esorbitante prezzo di 12 mila lire. Si fermarono un giorno alla fiera campionaria di Milano, tre giorni al lago di Como e poi via, di nuovo al lavoro. Cominciavano la giornata assieme, all’alba, con la Carmen, che portava la colazione in officina alle sei di mattina e smettevano insieme, quando, dopo 12 ore, pareva di aver fatto abbastanza. Le cose cambiarono, ma non di tanto, quando l’azienda si trasferì in via Roma. Fu Mario, che amministrava il patrimonio di famiglia, a spingere il figlio a comprare il terreno dai Cimadom, mille metri quadrati che furono un tempo campagna dei Maestranzi. Il “trato mar zo” nella marzo” tradizione popolare aldenese Trato Marzo, Marzo sia! La pubblica dichiarazione dei fidanzamenti rinsaldava le coppie, toglieva d’impaccio i più timidi. Un divertimento in cui si intravede una funzione sociale, legata a codici morali e comportamentali del passato. Nelle antiche comunità di vil- La storia laggio l’annuncio pubblico dei fidanzamenti era una delle cerimonie che segnavano l’inizio di un ciclo annuale o stagionale. Secondo alcune interpretazioni etnografiche, tale cerimonia rievocava l’unione di una giovane coppia, da cui sarebbe nata la nuova prole e si sarebbe determinata la fecondità del suolo. In Carnia, la notte di Capodanno o dell’Epifania, i giovani e le ragazze si riunivano su un’altura, accendevano dei falò e vi immergevano delle rotelle di legno, dette lis cidulis, infisse in bastoni. Quando erano divenute incandescenti, le roteavano in aria fino a Il “Trato Marzo”, oggi 46 A RIONE L’ lanciarle giù dall’altura e gridavano: “Vadi cheste cidule in onor di N. N. con N. N.”, facendo i nomi di una ragazza con un giovane. Lo scopo era quello di far conoscere i fidanzamenti avvenuti durante l’anno. La festa si concludeva con un grande ballo. In Val di Fiemme, il giorno dell’Epifania, dopo il banchetto serale, la compagnia del banderal, accompagnata dai musicanti, si portava sotto le finestre delle ragazze e dava inizio al maridazzo. A Cavalese s’intonavano le seguenti strofe: “Siam per grazia arrivati in gennaro/ e stasera di bel carneval/ ove al costume sì grato e sì caro/ maridonte ‘l nos Ban- di Stefano Piffer dieral./ Spasseggiam al lusor delle stelle/ ste contrade giulive a cantar,/ e le nostre graziose putrelle/ a poterle ben ben maritar./ Chi èla o chi no èla, la più bela?/ La Bettina, bela putta da maridar./ A chi la volente dar?/ Al sior Bandieral che l’è da maridar…”. In alcune aree europee la festa dell’annuncio pubblico dei fidanzamenti cadeva il giorno di S. Valentino, il 14 febbraio. Fino oltre la metà del secolo scorso, i Valentini erano fidanzati in prova, i cui nomi venivano scritti su bigliettini e poi sorteggiati. Per un giorno, si scambiavano piccoli doni e uscivano in pubblico come una vera coppia di coniugi. In alcune vallate trentine, la data d’inizio del ciclo annuale era il primo giorno di marzo. Scriveva Angelico Prati nel suo Folklore trentino: “ E’ costume di alcune valli del Tirolo, che nella prima sera di marzo i giovani del paese salgono sul più vicino colle, e acceso un gran fuoco per essere veduti in lontananza dalle amanti loro, levano gridi e canzoni d’allegrezza, accoppiando i nomi delle fanciulle e degli innamorati, con desiderio che presto si celebrino le nozze”. Il “morer”, reimpiantato al “Trato Marzo” di marzo. Esso chiudeva le feste di carnevale ed annunciava l’imminente primavera. Dopo la funzione serale in chiesa, una decina di giovani si radunavano in un posto chiamato tutt’ora Trato Marzo sulla strada per Cimone. Armati di un grande imbuto (orèl), declinavano a squarciagola tutte le coppie da maritare in paese. Lo scroscio del torrente Arione vanificava spesso l’eco delle voci e così si decise di cambiare posto, sotto le rocce della Busa. L’usanza continuò fino al secondo dopoguerra, per sparire in seguito definitivamente. Così viene ricordata la filastrocca del “trato marzo” aldenese da un testimone di allora: “Trato marzo, marzo sia/ i bòi a l’erba, i can a l’ombrìa/ la pegorèla giù per la valesela/ ghe sarìa una giovine bèla bèla/ chi elo chi no elo/ l’è la tale, che l’è na stela/ a chi la volénte dar/ al tale, che l’è da maridar”. Poi il coro: “e dentéghela e dentéghela/ che l’è un buon affar/ la porta il ciuffon con dentro i osèi/ da dar a sti matéi che i è da maridar/ larga di spalle e stretta di cintura/ na bela statura che la me pias a mi/ ‘El na bela coppia?”. Le persone che ascoltavano in paese rispondevano ad alta voce sì o no ed applaudivano. Per sei sere di seguito, il divertimento non mancava. Bibliografia: F. BONATTI, Cimone, paese lagarino sulle pendici del M. Bondone, Ravina (TN) 1986 C. LUNELLI, La tradizione del tra- La storia Albino Zenatti, in uno studio etnografico, riporta la cerimonia del “trato marzo” a Chizzola. Durante la notte, un gruppo di giovani saliva su una rupe ed accendeva un fuoco. Uno dei giovani apriva la cerimonia gridando: “Marzo su questa tèra/ per maridar ‘na puta bela!/ Chi èla? Chi no èla?/ L’è la Tina dai Molini./ A chi la dente? A chi no la dente?/ Al Tita del Toni./ Ghe l’ente da dar?/ Denteghela! Denteghela!”. Tra grida e spari, i giovani lanciavano tizzoni accesi giù dalla rupe. Il dialogo proseguiva per un’altra coppia, fino alla conclusione di tutti i possibili matrimoni del paese. Fino all’ultimo dopoguerra, la tradizione del “trato marzo” era nota anche a Cimone. Nei primi tre giorni di marzo alcuni giovani del paese salivano su un colle, accendevano un grande falò e rendevano noti, attraverso un grande imbuto (lora), i fidanzamenti avvenuti durante l’inverno. La filastrocca cantata da due gruppi di persone è una delle molte varianti presenti nelle valli trentine. Essa recita: “Trato marzo, marzo sia/ el bò a l’erba, el cagn a l’ombrìa/ la pegorèla a la vanesèla/ qual èl la giovane pù bela/ la Mariota del Franzele/ a chi ghe la dente/ al Bepi del Stefen che l’è da maridar/ dénteghela, tirénteghela/ che l’è ‘n contrat da far/ dénteghela, tirénteghela che l’è da maridar”. Secondo alcune testimonianze orali, il “trato marzo” ad Aldeno veniva celebrato nelle ultime tre sere di febbraio e nelle prime tre to marzo difesa dal Comune di Noga- redo nel 1673. In: Per padre Frumenzio Ghetta O. F. M. Scritti di storia e cultura ladina, trentina, tirolese e nota bio-bibliografica. In occasione del settantesimo compleanno, Trento 1991 P. TOSCHI, Le origini del teatro italiano, Torino 1979 A RIONE 47 L’ C’era una volta il Natale Natale e bambini, binomio indissolubile e romantico. Ma come festeggiavano il Natale i nonni dei bimbi di adesso? Un’inchiesta tra i banchi di scuola, per farsi gli auguri...tra generazioni lontane. Le “strozeghe” di S. Nicola e S. Lucia Il periodo natalizio è scandito da sempre da alcuni momenti molto sentiti da tutti, in particolar modo dai bambini. San Nicolò, Santa Lucia, Natale, San Silvestro, Capodanno, l’Epifania. In queste giornate molte sono le tradizioni che ogni anno rinnoviamo, alcuni “riti” invece sono andati via via perdendosi nel tempo. I bambini delle due classi quinte della Scuola Elementare di Alde- La scuola La novena dell’Immacolata 48 A RIONE L’ no hanno fatto un lavoro proprio su questo, facendo delle interviste ai nonni per sapere come si festeggiassero queste ricorrenze nella loro infanzia. Con le insegnanti hanno rielaborato e ordinato i vari racconti che riguardano gli anni tra il 1930 e il 1950. Il materiale era ricco e, per motivi di spazio, è stato necessariamente sintetizzato. Ecco alcuni ricordi significativi. Durante tutto il mese di dicembre “si faceva filò nella stalla, al caldo degli animali i vecchi raccontavano storie antiche e avventure di chi era emigrato in America. I bambini ascoltavano a bocca aperta e sognavano...”. “In questo periodo di solito i contadini uccidevano il maiale così avevano dell’ottima carne per le feste.”. Il 6 dicembre è San Nicolò “Era una festa anche in Trentino, anche se la sentivano di più i tedeschi. La sera i ragazzini creavano le strozeghe infilando dello spago in barattoli di latta bucati; poi li trascinavano per il paese facendo molto rumore...”. Due giorni dopo ecco arrivare la festa dell’Immacolata: “Per nove sere si faceva la novena in chiesa, di Ancilla Dominici S. Lucia predicava un frate o un missionario e tutto il paese partecipava. Il giorno dell’Immacolata si portava in processione la Madonna per le strade del paese.”. La giornata forse più bella per i bambini - sia di ieri che di oggi è Santa Lucia. “Ogni bambino preparava delle scodelle con acqua, sale grosso e farina gialla, le metteva fuori dalla finestra per l’asinello e andava subito a letto. Si Natale, presepe sentiva un campanello sulla strada: era il segnale che si doveva dormire. Alle quattro ci si svegliava...”. I regali erano: nespole, uva, biscotti fatti in casa, noci e noccioline, colori e quaderni per scuola, castagne, mandarini, bambole di pezza fatte dalle nonne. “Era l’unica occasione per ricevere qualche regalo...”, “...la nostra gioia era grandissima...”. Finalmente arriva il 25 dicembre: Natale. “Qualche giorno prima ben imbacuccati andavamo lungo la valle degli Inferni a raccogliere il muschio. Costruivamo un presepio molto piccolo perché non avevamo tante statuine. I pastorelli e le pecorelle si ritagliavaLa commedia al teatro la è persa no dal giornale e si incollavano su qualche cartone; avevamo solo San Giuseppe, la Madonna e Gesù in gesso. La vigilia la mamma prendeva una paletta con delle braci che si cospargevano d’incenso, e, seguita da tutta la famiglia, andava in ogni stanza della casa recitando una preghiera”. “In paese solo il signor Rino Bisesti costruiva già allora un grande presepio pieno di luci e tutti i bambini andavano a vederlo con grande meraviglia...”. “Chi faceva l’albero lo addobbava con frutta secca e qualche caramella...”. “Non vedevamo l’ora che arrivasse Natale perché la mattina si beveva latte con cacao e si mangiava el zelten: una colazione da re!”. “Dopo la Messa ci si riuniva con i parenti per farsi gli auguri e i grandi bevevano il brulé...”. Anche allora il pranzo di Natale era un pasto ricco; i cibi più citati dai nonni sono: crauti, lucaniche, carne di maiale, fagioli, mosa, fasoi col bro, pollo, canederli e polenta. “Per i più fortunati una torta col bicarbonato, visto che mancava il lievito”. “In paese si organizzava il ballo dei pompieri e suonava la banda”. Anche a San Silvestro e Capodanno è festa. “La sera dell’ultimo dell’anno tutti andavano alla Messa del Ringraziamento, per finire in bellezza al teatro c’era la commedia nella quale persone del paese si improvvisavano attori. Seguiva la farsa per 15 minuti di divertimento”. “I più grandicelli dopo la Messa si trovavano nelle famiglie per festeggiare acconten- tandosi delle poche cose che si potevano racimolare: patate al forno, castagne, semi di zucca e qualche nocciolina”. 6 gennaio: Epifania “Era la festa in cui i bambini venivano benedetti in chiesa. Non era una ricorrenza molto sentita nelle famiglie...”. “Durante il fascismo veniva festeggiata a scuola. Il duce faceva distribuire ai bambini dolci e qualche giocattolo. Era la Befana fascista”. 3 Le to bone beghenate a mi3†la frase di rito. E qui finiscono i ricordi. Sicuramente vi si può leggere un senso religioso molto marcato e soprattutto la gioia dei bambini che, pur nella povertà, attendevano e apprezzavano quel poco che questo tempo portava. Allora povere cose, oggi regali e cibo in quantità. Ma l’emozione dei bambini è la stessa, il piacere dell’attesa di un regalo non è cambiato. Il regalo è diverso, la felicità la medesima. Qualcuno dice, a ragione: “Il progresso rende la vita più comoda, non più bella”. Grazie ai bambini di Quinta, alle loro insegnanti e ai nonni, e Buone Feste a tutti! Le “beghenate” dell’Epifania A RIONE 49 L’ La scuola Natale, la benedizione della casa con l’incenso El Campanil de Alden Raffaella Baffetti, raffinata artista della tela, sensibile narratrice dei suoi luoghi anche con la poesia, esordisce in questo spazio de L’Arione evocando il giovanile incanto del campanile, la vitalità che si sprigiona dal suono delle sue campane. L’è l’orgolio del paes en campanil così ben mes vardo su quasi encantada, l’è ‘l pu alt dela valada! Su na base ben squadrada ghé na cupola bombada l’oroloi su quatro lati che scandis i nosi pasi; Lo spazio della poesia el gà zinque, sei campane tute bele, tute sane che le sona ogni moment e le avisa tanta zent Quando po’ cominzia via Bepo, Zen e compagnia le sa dirla tanto longa che l’è pezo de na bomba; ma le sona anca polito se l’è ora de apetito come a volte le ha sonà sol per dar felizità. Lu’ da sempre l’ha operà a servizio de so ca’ e l’è come quel putel che sel vede sempre bel. 50 A RIONE L’ di Raffaella Baffetti El Lirica del gelso, alimento dell’economia del baco da seta, che ha sostenuto l’agricoltura aldenese, ma anche testimone di ritualità pagane e burlesche che si consumavano intorno alla vita del borgo. Zento versi per el Stema de Naldem gh’era en morer che ‘l féva da confìm. 1. ‘Na volta su ai boscàti sora el Gréz se néva a ciclamini e per viole, se néva’ntra i zesóni e dentro ‘n mèz a formighèri, grii e mariemariòle. 8. Sóra de lì l’è tèra de Zimóm: Dòssi, Ciàusa, San Zorz fim a le Pale. Tut soto ‘l controlo d’en patróm E ‘na Ministrazione generale. 2. En sinteròt de la prima voltàda ‘l taiàva su ala terza, del morèr, scortando a rampegón tuta la strada che féva i bròzi co la sil de fèr. 3. Se l’èra inverno, l’èra na slitèra da na voltada a l’altra, da San Zòrz. Arquanti i néva bém col cul per tèra, ma i pù i rivava zo, e senza sfòrz. 4. Ma quela pù famosa per dassém l’era la terza, come ‘n Belvedér sora tuta la val e tut Naldém: quela del trato marzo e del morèr. 5. Che bel el trato marzo e marzo sia (2) quande che i tréva zo tanti morósi, e po’ quei che zercava compagnia e i era sempre senza, paurosi. 6. Matèle che spetava a sangiotàr de sentir en la not el pròpi nome e po’ con l’ansia ‘n gola lì a sognar se gh’è per lóre na speranza, e come. 7. Ah si el Trato marzo l’era bèl, l’era ‘n balcóm sora ‘l paes vizìm. Ma po’ lì ‘n banda a mò de colonèl 9. E ‘sto morèr ancòi el vedo bém co ‘n acqedóto e ‘n tronco de colòna sul stèma comunale de Naldém, che la combinazióm l’èi molto bóna. 10. Perché esaltar de Roma sol la gloria coi simboli de vecia civiltà l’era ‘na gran bosìa contro la storia, perché Naldem Altinum mai l’è sta. 11. A men che no sia i Conti de Valstórna (3) che salta fòra dala fantasia, come fantasmi che sul paés i torna da quande el Diàol i l’à spazàdi via. 12. Alóra chì vizìm gh’era ‘n castel co ‘na colòna alta de abizióm che néva col demòni contro ‘l ziél, ma, spacàda, l’èi nada a svoltolóm. 13. Cossì ‘l morèr che l’era ‘l primo stèma da l’Otozénto ai tempi de la séda, adès l’è chì da bém co l’altro ‘nséma, gaiardi tuti dói come ‘na préda. 14. Caro morèr, ti te sei chì ancóra a ricordar fadìghe e laoréri e i nossi contadini a nar bonóra a far la fòia per i cavaléri. A RIONE 51 L’ Lo spazio della poesia di V alerio Bottura Valerio Morer 15. Quande i magnava a furia sui solèri col car no se rivava mai a ora, e se i pelava tuti ‘sti morèri. Mi ‘l gò chì ‘n mént come che ‘l fussa alóra. 16. En més de nar per òmeni e per dòne, e de bonóra tute le matìne con fòrbese, rancóni e scale bóne ‘mpienir linzòi, sachéte e pelarìne. 17. Tési de fòia, lùstri e trasparenti, madùri per la séda i se slargava sóra le zése piane de sarménti, e lì i se féva la so ca’ de sbava. 18. Bèle galéte zalde come l’oro da spelaiàr e méter en le zéste. Cossìta alfìm finiva sto laóro e se podéa santificar le feste. 19. Ma l’era ‘na vendéma a primavera, i primi soldi, el prim guadagn de l’am. Pecà che i prèzi po’ i è nai per tèra E per Naldém s’è prospetà la fam. Lo spazio della poesia 20. Coi ani de miseria e de la guèra se svòltola la storia de la zént. En poc se piànze, e sempre en poc se spéra, e po’ se cògn butar tut fòr de mént. 21. A poc a poc va fòr anca i morèri, (4) se cambia su costumi e ‘conomìa Se tégn le vigne e po’ va zo i pomèri: cossì pù bem che mal se tira via. 22. Ma sto morèr nol va desmentegà el se meriterìa en monumént. E ‘ntant nel stèma ancor l’è ritornà e questo l’è zèrto pù che gnént. 23. Adesso chi se ciàcera e se scherza, ma se na comozióm te vòi gavér, va su a l’ex voltàda, quéla tèrza, quela del trato marzo e del Morèr. 24. Tel tróvi ancora lì far da confìm, (5) Non en morèr che sèra o che separa, ma che fa tut pù bèl, fa tut vizìm, e tut preziós come ‘na ròba rara. 25. Ti férmete a zigàr zo per la val la vòia de sgolar sóra Naldem: te pòi desmentegarte d’ogni mal, te pòi crearte ‘ntorno tanto bém. 1) Lo Stemma rinnovato di Aldeno è composto dal vecchio albero, presumibilmente un gelso, che figurava fin dal 1810 1810, e dal secondo che ne prese il posto negli anni 20, composto da una colonna spezzata e sul fondo i resti di un acquedotto romano e nell’ovale la parola Altinum Altinum, che erroneamente voleva ricordare l’origine romana. Oggi lo Stemma nuovo giustamente vuole ricordare i due emblemi araldici, senza pretese di nobiltà se non quella della laboriosità popolare. 2) TTratto ratto marzo marzo: simpatica tradizione nel Trentino che richiamava alla fine di febbraio su un dosso sopra il paese (per Aldeno, la terza voltada voltada) un gruppo di giovani i quali gridavano con un megafono i nomi dei probabili futuri sposi del nuovo anno ricorrendo spesso a scherzi sagaci. 3) V alstorna Valstorna alstorna: un dramma fantastico scritto e rappresentato nel 1942 che narrava dell’esistenza di un Castello sotto Bastornada (da qui Valstorna alstorna) che veniva distrutto dal Demonio perché tradito. La Colonna, stemma dei Conti di Valstorna, così veniva spezzata e travolta. 4) La coltura dei bachi da seta durò in paese fino agli anni trenta. 5) Il nuovo Morer (gelso, purtroppo non della vecchia qualità) venne solennemente messo in sede dall’Amministrazione Comunale il 16 giugno 2001 2001. 52 A RIONE L’ 50°fondazione del gruppo ANA Aldeno Grande festa per le penne nere di Aldeno che nei giorni 1920 ottobre 2002 hanno festeggiato il 50° di fondazione del gruppo. La manifestazione ha coinvolto l’intero paese, in coincidenza con l’inaugurazione del nuovo monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre che l’amministrazione comunale, in seguito a un riassetto urbanistico del centro, ha collocato nella piazza principale del paese. *** Le celebrazioni di questo importante evento hanno inizio la sera del Momento memorabile per le penne nere di Aldeno: la scadenza di metà secolo di vita del gruppo e l’inaugurazione del nuovo monumento ai caduti, nel cuore del paese. sabato con una sfilata al cimitero. L’oscurità , il suono della banda e la luce delle fiaccole portate dai soci presenti in gran numero creano un atmosfera particolare. La benedizione, la preghiera dell’alpino e le note del silenzio precedono la posa di una corona a ricordo di quanti non sono più tra noi, in particolare agli alpini che sono andati avanti, memori che il loro impegno è stato fondamentale per raggiungere questo traguardo. La serata prosegue nel teatro comunale dove si esibiscono il coro della sezione ANA di Trento e il coro del gruppo ANA di Piovene Rocchette.Vengono proposti alcuni fra i più conosciuti brani per arrivare al gran finale dove a cori riuniti sono intonati la Montanara e Signore delle cime. Imprevisto ma gradito è l’intervento del consigliere nazionale Attilio Martini (corista) che a nome del presidente Beppe Parazzini porta i saluti e i migliori auguri per la riuscita della nostra manifestazione. La mattina del giorno 20 ottobre ritrovo presso la sede del grup- Associazioni di Cornelio Muraglia L’inaugurazione del monumento ai caduti A RIONE 53 L’ po da dove parte la sfilata accompagnata dalla banda sociale; per l’occasione alle case è esposto il tricolore. Sono presenti il gonfalone del paese, autorità, associazioni locali, rappresentanze dei gruppi alpini dei paesi vicini e numerosi soci. Il servizio d’ordine è garantito dal corpo dei Vigili del Fuoco volontari. Davanti al monumento, coperto dal tricolore, è schierato il picchetto Associazioni Santa Lùzia Santa Lùzia l’ei vizìna su, da bravi, ne a dormìr, metè fòra la farina e no féve pù sentìr. L’ha ga’ ‘n gàida tanta ròba da magnàr e da zugàr e ‘l pòr àsem su la gòba el g’ha sora ‘n gran bazàr. ...Guai pero’ se i pòpi i zìga, guai a quei che no i ubidìs: Santa Lùzia la vòlta via e la sgola ‘n Paradìs! 54 A RIONE L’ del 2° artiglieria Vicenza e un gran numero di cittadini partecipa alla cerimonia. Dopo la Santa messa, celebrata dal parroco don Roberto Lucchi, si procede alla benedizione del monumento, seguono gli onori alla bandiera e ai caduti con una piccola ma significativa cerimonia. Nel suo lungo intervento, il sindaco Daniele Baldo ha parole di elogio per la disponibilità dimostrata da sempre dalle penne nere verso la comunità. Per questo è consegnato agli Alpini aldenesi un attestato di stima e ringraziamento. Nella presentazione del nuovo monumento, il sindaco ricorda i componenti del comitato che promosse l’iniziativa di costruire la prima opera a ricordo dei caduti di tutte le guerre. Il capogruppo nel suo intervento percorre i 50 anni di attività delle penne nere, sottolineando la lunga serie di iniziative sostenute con entusiasmo dai soci. Seguono gli interventi del presidente la giunta provinciale Dellai e del rappresentante la sezione Margonari. All’amministrazione comunale è consegnata dagli alpini una targa, segno di riconoscimento per la collaborazione e la disponibilità da sempre dimostrate. Sono quindi premiati quanti si sono alternati durante gli anni alla guida del gruppo e i soci anziani. Il signor Marcello Coser, a nome dell’amministrazione comunale di Fabriano porta i ringraziamenti per la solidarietà ricevuta dalla comunità di Aldeno in occasione del terremoto che colpì le marche nel 1997. La festa si conclude con un pranzo alpino, presso la sede dei Vigili del Fuoco, offerto dal gruppo ai soci, ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni intervenute. Come in molte parti del Trentino, anche ad Aldeno si ripristina, riscoprendola, la tradizione di Santa Lucia. I pastori attorniano la santa, con il volto nascosto dal velo, a simboleggiarne la cecità e, per il divertimento dei bambini, l’asinello, protagonista assoluto, al centro della scena. A conclusione di una suggestiva fiaccolata per le vie del centro storico, vin brulè, the, panettone e dolci natalizi in piazza della chiesa. Distribuzione di dolci sacchettini ai bimbi presenti, grazie alla Pro Loco di Aldeno. Anche quest’anno ci sentiamo orgogliosi di poter avere uno spazio su questa interessante rivista che ci dà un’altra occasione di inserimento concreto nella comunità di Aldeno. E’ proprio l’essere sempre più visibili che in qualche modo fa sì che si riesca a coinvolgere l’opinione pubblica. Il Club degli Alcolisti in Trattamento interagisce con la comunità locale recuperando la dignità delle persone attraverso un messaggio di accoglienza, solidarietà e ascolto; la qualità della vita di ciascuno è il nostro obbiettivo, contro il rischio dell’emarginazione e dell’esclusione sociale. Siamo presenti oramai dal 1994. Siamo qui per affrontare un problema che fino ad ora non consideravamo tale, perché il nostro comportamento era per così dire “ normale”. Inseriti in una società che sottovaluta il problema alcol e che lo considera tale solo dopo che nelle strade avvengono gli incidenti mortali. Siamo qui perché abbiamo capito che la nostra salute è un Otto ragioni che spiegano la presenza ed il lavoro del Club nel paese di Aldeno. Consapevolezza ed astensione da ogni categoria di giudizio sono le chiavi per affrontare e risolvere il problema dell’alcool. qualcosa di molto prezioso, che non possiamo delegare ad altri e del quale siamo direttamente responsabili. Abbiamo la possibilità di condividere i nostri problemi con le altre famiglie, scoprendo durante la frequenza al Club che non sono solo i nostri, ma anche quelli di altri che come noi hanno vissuto esperienze di vita legate all’uso di alcol. I nostri incontri sono basati sulla semplicità, sullo scambio di esperienze, recuperando valori e dignità che pensavamo di avere perduti. Non ci sentiamo mai giudicati, ma capiti e aiutati. In questo percorso cresciamo insieme, consapevoli che il nostro cambiamento è visto in maniera positiva anche da chi il Club non lo frequenta. Siamo qui perché il nostro comportamento e cambiamento nella comunità possa dare speranza a chi è ancora nella sofferenza. Siamo qui perché quando stiamo in compagnia, al bar con gli amici, stiamo bene con loro anche bevendo un’aranciata. Siamo qui per essere testimonianza che attraverso la fre- quenza del Club oltre 200.000 persone in Italia hanno cambiato il loro stile di vita ed hanno contribuito a ridurre il consumo di bevande alcoliche dando un valido contributo all’Organizzazione Mondiale della Sanità che proponeva una riduzione di almeno il 25% dei consumi entro il 2000. Siamo qui per proporre uno stile di vita diverso da quello idealizzato dalla pubblicità. Siamo qui per tanti giovani perché la nostra società capisca e valorizzi sempre più la vita di ognuno. Siamo qui per non nascondere il problema, ma per affrontarlo con la consapevolezza di non essere mai più soli, perché crediamo che sia nostro dovere tutelare la nostra e la salute degli altri. A questo proposito desideriamo anticipare che verranno organizzate due serate nel Comune di Cimone nei giorni del 15 e 16 gennaio 2003 sulla protezione della salute con particolare riferimento ai problemi alcolecorrelati. Tutti sono caldamente invitati!!!! Associazioni a cura del Club degli Alcolisti in Trattamento Altinum S iamo qui perché A RIONE 55 L’ Armonie per stare insieme Musica per divertire, musica per onorare, musica per insegnare, musica per solidarietà. La Banda Sociale di Aldeno è in piena attività su più fronti. Conclusa la pausa estiva è ri- Associazioni presa a pieno ritmo l’attività della Banda Sociale di Aldeno. Dopo le due uscite nei paesi limitrofi di Ravina e Cimone, la Banda Sociale è stata invitata al 75° anno di fondazione del Corpo Bandistico di Albiano, ha partecipato ai festeggiamenti del 50° del Gruppo A.N.A. di Aldeno, all’inaugurazione del nuovo monumento ai caduti e ha presenziato alla commemorazione ai caduti ed alla presentazione del vino “Fresco-Fresco” presso la Cantina Sociale. Lo scorso 22 novembre ha festeggiato la patrona Santa Cecilia presso la Chiesa di San Modesto, in collaborazione con i cori parrocchiali. Con il mese di ottobre sono ri- presi i corsi di orientamento musicale con la nuova collaborazione della Scuola Musicale “I Minipolifonici” di Trento e il patrocinio della Federazione dei Corpi bandistici della Provincia. Il Consiglio Direttivo ha posto sempre molta attenzione alla formazione giovanile, ritenendola vera linfa per la sempre più impegnativa attività della Banda. Le iscrizioni ai vari corsi si riepilogano in: - Teoria e Solfeggio n. 20; - Corsi Strumentali n. 28 (10 ance, 7 ottoni, 6 flauti, 5 percussioni). Ricordiamo che gli allievi che hanno concluso il primo corso strumentale, partecipano alle attività della Banda Giovanile. Con tale esperien- di Lucio Bernardi e Carlo Nicolodi za si conferisce ai ragazzi nuovo entusiasmo, favorendo la socializzazione, cercando di ottenere una più ricercata qualità fin dai primi anni di attività per quanto riguarda l’interpretazione e la tecnica. Nei primi giorni di dicembre, nell’ottica di presentarsi con una risorsa informativa nuova e dare la possibilità ad una consultazione immediata, la Banda Sociale di Aldeno ha attivato il proprio sito internet all’indirizzo www.bandasocialealdeno.it. *** Prendiamo spunto da quest’articolo per ringraziare quanti sono stati vicini alla Banda anche nel momento della solidarietà. In alcuni paesi europei le forti precipitazioni che hanno caratterizzato l’estate scorsa, hanno ALBERTO Poco prima della stesura definitiva di questo numero dell’Arione apprendiamo la notizia della tragica scomparsa del caro Alberto: amico e bandista da più di quindici anni. All’inizio ci trova increduli, sgomenti ed in un certo senso “soli”, senza parole. Alberto ha condiviso le molte vicende del nostro gruppo con attiva partecipazione, sorretta sempre da uno spirito sereno e costruttivo. Ci mancherai!!! In questo momento ci stringiamo in un forte abbraccio ad Elena, Rosetta, Olivo, Flaviano ed a tutti quanti lo hanno conosciuto e stimato. Come Banda Sociale, visto il lutto che ci ha colpito profondamente, ci sentiamo concordi nella decisione di non festeggiare il Natale con il consueto concerto che viene posticipato a data da destinarsi. Consapevoli che tale scelta sia condivisa dall’intera comunità, la Banda Sociale porge i migliori auguri di buone feste. 56 A RIONE L’ causato lo straripamento di fiumi e torrenti, provocando ingenti danni a case e campagne delle popolazioni residenti. Uno dei paesi colpiti da tale calamità è Svihov, piccolo paese della parte occidentale della Repubblica Ceca, dove molte famiglie sono state costrette ad evacuare ed una quarantina di queste hanno visto crollare la propria casa. La Banda delle Scuole Elementari di Svihov è gemellata dal 1996 con la scrivente Banda Sociale e nel corso degli anni sono stati effettuati vari scambi culturali, instaurando un buon rapporto di amicizia. Nel mese di ottobre la Banda Sociale, in collaborazione con il Comune di Aldeno e la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, ha aperto una sottoscrizione pubblica in favore della cittadina di Svihov, raccogliendo la considerevole somma di Euro 8000,00. Anticipiamo inoltre che il prossimo anno la Banda Sociale festeggerà gli ottant’anni di fondazione e si sta già adoperando per organizzare nel migliore dei modi l’importante avvenimento. L’ orgoglio degli scacchi Nel passato di Aldeno sono pochi gli atleti che si sono distinti nello sport in campo agonistico a livello nazionale o internazionale. Su tutti Renzo Cramerotti, olimpionico di atletica, scacchista anche lui, alcuni sporadici casi nel ciclismo o ancora nell’atletica leggera. Sport che si praticano in tutto il mondo (il tamburello è giocato in poche regioni italiane e quasi nulla all’estero). La federazione mondiale di scacchi ha circa 150 nazioni affiliate, solo calcio e atletica possono vantare tali numeri. Quest’anno a Cortina d’Ampezzo Ilaria Clappa ha vinto il titolo italiano femminile under 16 di scacchi. Ha partecipato alcuni mesi dopo al campionato italiano assoluto e, anche se influenzata, è giunta quinta. A settembre ha parteci- Valori mondiali per gli scacchisti aldenesi. Ilaria Clappa nelle “cure” del maestro de Eccher. Per la giovanissima campionessa si profila un futuro internazionale. pato ai campionati europei di categoria in Spagna concludendo il torneo con tre punti su nove possibili incontrando coetanee molto Ilaria Clappa con il trofeo vinto ai recenti campionati italiani 2-7 luglio a Cortina più forti di lei, ma acquisendo un’esperienza umana e sportiva d’assoluto livello. Ha dovuto rinunciare ai mondiali che si disputano a novembre a Creta per motivi scolastici, ma l’appuntamento è solo rinviato. Ora è seguita costantemente dal maestro internazionale Stefano de Eccher, persona sicuramente in grado di portarla ad alti livelli. L’obiettivo nel futuro è di inserirsi ai primissimi posti a livello nazionale che potrebbero aprire le porte alla convocazione di Ilaria per la nazionale femminile assoluta. Il circolo Ruzz festeggerà Ilaria il 22 dicembre con una spettacolare simultanea in cui la campionessa italiana affronterà contemporaneamente i 10 migliori under 16 del Circolo Scacchi Ruzz. Associazioni di Enzo Maistri A RIONE 57 L’ T eatro in proprio Senza rinunciare alla presenza di grandi attori e di compagnie locali affermate, si va verso la fondazione di una Compagnia teatrale aldenese. Si riprendono le fila di una ininterrotta ma mai dimenticata tradizione filodrammatica. Con lo spettacolo “La Clizia”, Associazioni tratto dall’omonima opera di Nicolò Machiavelli, ha aperto i battenti a dicembre la stagione di prosa 20022003. Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale che da più di dieci anni caratterizza il panorama culturale del nostro Comune. Un incontro, quello con il teatro, richiesto ed apprezzato da un numero sempre maggiore di appassionati che, per una sera, abbandonano il piccolo schermo per gustarsi dal vivo spettacoli che sanno solleticare il pensiero, suscitare sentimenti diversi, spingere alla riflessione e all’introspezione. Come ogni anno la definizione del cartellone rappresenta il frutto di un lavoro organizzativo che, parten- do dall’analisi dell’andamento della passata stagione e dalla valutazione degli spettacoli proposti dalle compagnie, cerca di soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più cresciuto in capacità di scelta, gusto estetico e cognizione critica. Anche questa stagione di prosa, come le precedenti, si caratterizza per un’offerta diversificata nei generi e di elevata qualità artistica, destinata ad un pubblico eterogeneo che richiede soprattutto un divertimento intelligente. Nome di spicco, all’interno del calendario degli spettacoli che verranno messi in scena, è indubbiamente quello di Angela Finocchiaro che, con la comicità e l’ironia che da sempre la contraddistinguono, interpreterà Benneide, un testo di Prime prove degli attori della nuova compagnia teatrale di Aldeno 58 A RIONE L’ di Alida Cramerotti* Stefano Benni. Altra interessante novità è rappresentata dallo spettacolo L’ultim valzer proposto dal Club Armonia: un lavoro teatrale multimediale che si occupa di un tema poco frequentato dalla drammaturgia popolare trentina, quello della prima guerra mondiale. El Conte de le ave, una storia avvincente e popolare in stile goldoniano, è invece lo spettacolo che segna il ritorno sul nostro palcoscenico di una compagnia sempre molto gradita dal nostro pubblico: la Barcaccia di Verona. A marzo due nomi noti del panorama teatrale nazionale, Ivana monti e Pietro Longhi, concluderanno la stagione con Sottobanco: un testo che la critica definisce divertente ma al tempo stesso capace di far riflettere sul mondo della scuola. I passati mesi autunnali non hanno impegnato l’Associazione Teatro e Spettacolo solamente nell’organizzazione della stagione di prosa, ma anche nell’ambito della tradizionale rassegna cinematografica. Con Roberto Benigni nei panni di Pinocchio si è infatti aperta ad inizio novembre una stagione cinematografica che ha segnato un forte ritorno di interesse per il grande schermo. Le proiezioni rappresentate ad Aldeno hanno infatti fatto registrare un numero di presenze che, alla fine del mese scorso, si attestava attorno alle ottocentocinquanta unità. Sempre nel corso del mese di novembre si è concretizzato quello che ormai sembrava un bel progetto ma difficilmente realizzabile dal- l’Associazione Teatro e Spettacolo: a quasi cinquant’anni di distanza il nostro Paese tornerà ad avere una propria compagnia teatrale. Grazie alla disponibilità del nostro concittadino Mauro Bandera, che ne assumerà la guida, e di un folto gruppo di “aspiranti attori”, potremo in- fatti, forse già prima dell’estate prossima, assistere alla prima rappresentazione della Compagnia Teatrale di Aldeno.Al regista ed agli attori quindi buon lavoro! *Presidente dell’Associazione Teatro e Spettacolo A ttenti al gas! Dai Vigili del Fuoco le istruzioni per prevenire ed affrontare le fughe di gas metano e GPL. Con un po’ di attenzione si possono eliminare i rischi. I Vigili del Fuoco intervengono in una moltitudine di circostanze e oltre agli incendi, agli incidenti stradali, i soccorsi a persone, gli allagamenti sono chiamati a risolvere parecchie altre situazioni critiche tra le quali le fughe di gas, un argomento assai particolare che vorrei appunto approfondire in questa occasione. Vista la complessità dell’ argomento, cercherò di dare alcune nozioni semplici ma allo stesso momento pratiche ed efficaci per garantire un buon grado di sicurezza sull’ uso dei gas (GPL e METANO) cercando così di evitare situazioni di rischio dovute ad una eventuale non conoscenza dell’ argomento. Come a voi tutti è noto i gas usati comunemente nelle nostre abitazioni sono il GPL (contenuto in bombole portatili o contenitori fissi posti all’ esterno delle abita- zioni) e il metano (distribuito dalla SIT tramite tubazioni interrate). Le differenze principale tra questi due tipi di gas sono le seguenti: · il metano ha un peso specifico inferiore a quello dell’ aria, per cui stratificherà nelle parti più alte dei locali · il GPL invece è un gas pesante e stratificherà nelle parti più basse dei locali. Da questo possiamo quindi intuire l’importanza dei fori di sfiato che dovrebbero esserci negli ambienti ove esiste un impianto a gas e che molte volte non vengono fatti o addirittura, se esistono, vengono intenzionalmente chiusi per evitare l’entrata del freddo nei periodi invernali. Importante quindi verificare l’ esistenza di detti fori e la loro funzionalità, specialmente quelli in alto ove ci sono impianti a metano e quelli in basso ove ci siano quelli a GPL. I gas infiammabili scaturiscono una combustione molto veloce quando sono miscelati con l’ aria in determinate proporzioni, basta quindi anche una piccola perdita per far si che si componga una miscela esplosiva tale da essere innescata da una scintilla (vedi interruttore luce, accensione del motore di un frigorifero, telefono Associazioni di Rudy Cimadom A RIONE 59 L’ ecc.) per scaturire un’ esplosione, aumentando notevolmente la pressione all’ interno dei locali interessati, con eventuali collassi delle strutture che li compongono. Una particolare attenzione, va rivolta a mio avviso, al GPL in bombole in quanto verifichiamo spesso un uso inadeguato di queste. Ricordando quanto precisato in precedenza e cioè la caratteristica del GPL a stratificare nelle parti più basse dei locali nei quali si è verificata un’ eventuale perdita, si intuisce facilmente come non siano assolutamente ammesse bombole di GPL all’ interno di locali interrati (garages, scantinati, sottoscale ecc.) e nemmeno il parcheggio di automez- zi alimentati a GPL. Auspichiamo quindi che queste vengano tenute all’ aperto in zone areate, considerando inoltre il fatto che una bombola da 10 kg riesce a formare una miscela esplosiva tale da poter saturare un ambiente di circa 800/1000 metri cubi. E’ opportuno altresì verificare lì integrità del tubo di allacciamento alla bombola e se questo è in gomma va sostituito entro la data sopra impressa. Nell’ eventualità vi accorgeste di una probabile perdita di gas percependo quell’odore acre caratteristico ed inconfondibile è opportuno chiudere immediatamente eventuali valvole di intercettazione, evitare di creare scintille di qualche genere e chiamare i Vigili del Fuoco al numero telefonico 115, richiedendo un nostro intervento anche per una sola verifica di controllo. Associazioni I POMPIERI IN MOLISE In seguito all’ evento sismico successo a Novembre 2002 in Molise, la Protezione Civile Trentina ha organizzato un intervento d’aiuto alle popolazioni colpite. I Vigili del Fuoco hanno eseguito un ottimo lavoro di consolidamento presso alcune strutture pericolanti effettuando numerosi interventi di puntellamento e messa in sicurezza di manufatti. Del Corpo Vigili del Fuoco Volontari di Aldeno hanno partecipato a una trasferta di quattro giorni il capo squadra Diego Bridi e il vigile Daniele Vettori. Daniele Vettori e Diego Bridi, protagonisti della spedizione umanitaria in Molise 60 A RIONE L’ Cacciatori, tra festa e ricordo di Marco Moratelli* Il secondo trofeo dedicato a Nereo Baldo ha premiato sui prati di Bastornada i tiratori migliori ed ha ravvivato il ricordo di un animatore scomparso troppo presto. Grande partecipazione anche quest’anno alla Premiazione del Trofeo Nereo Baldo 2002 questa manifestazione si svolgesse nel migliore dei modi. Tutti hanno lavorato per sistemare la strada che porta in Valstornada e per abbellire lo spazio intorno al rifugio. I partecipanti hanno potuto così godere di un panorama splendido e di una giornata all’insegna dell’amicizia della commozione. I cacciatori desiderano ringraziare l’amministrazione comunale, le ditte che con il loro contributo hanno permesso di svolgere la manifestazione e tutti quelli che, in un modo o nell’altro, si sono prodigati ad aiutarli per la perfetta riuscita di questa giornata. * Segretario della Sezione Cacciatori Rifugio “Bastornada” A RIONE 61 L’ Associazioni manifestazione “2° Trofeo Nereo Baldo” organizzata dai cacciatori in località Valstornada. Al mattino la Santa Messa è stata celebrata da Don Vittorio Cristelli in memoria di tutti i cacciatori defunti. Un giornata splendida sotto tutti i punti di vista. I tantissimi partecipanti hanno potuto pranzare tutti insieme e i cacciatori hanno potuto sfidarsi nella gara di tiro con la carabina. Si è aggiudicato il primo premio del “2° Trofeo Nereo Baldo” Fulvio Comper che ha vinto una carabina ed il Trofeo messi in palio dalla famiglia di Nereo. Il secondo premio è stato vinto da Saverio Tonini il terzo da Cristian Cont. Quarto posto per Marco Cramerotti e quinto per Claudio Moratelli. Un’altra classifica è stata stilata per premiare i soci onorari dei cacciatori di Aldeno nella quale il primo premio è stato assegnato a Nicola Lorando, il secondo a Andrea Gottardi e il terzo ad Albino Carpentari. Cacciatori ed amici si sono prodigati affinché SAT 2003 Tutto esaurito alle iniziative del Gruppo SAT di Aldeno. Si rafforza il programma per la prossima stagione, a cominciare dalle escursioni con le “Ciàspole”. Siamo ormai giunti alla fine del 2002 e, riguardando alle attività che la SAT ha promosso nel corso dell’anno, possiamo ritenerci ampiamente soddisfatti. La partecipazione dei soci e dei simpatizzanti alle varie escursioni è stata sempre molto numerosa, quasi sempre abbiamo registrato il “tut- to esaurito”. La Sat non si limita però solo ad organizzare escursioni o momenti culturali, ma opera anche sul territorio, curando la manutenzione della sentieristica e anche riscoprendo vecchi sentieri. Quest’anno è stato ripristinato e attrezzato il sentiero del “Perc” dedicato a Michele Cont e inau- Gita alpinistica cima Ortles; in basso il paese di Solda Associazioni C.A.I. - SAT SEZIONE D’ALDENO di Dario Scarpa* gurato a primavera. Ci risulta che sia un sentiero molto frequentato sia da chi vuole fare una tranquilla passeggiata in montagna sia da chi intende allenarsi in previsione di corse agonistiche. Questo ci fa molto piacere perché vuol dire aver colto nel segno. Approfittiamo dello spazio che “l’Arione” ci mette a disposizione per portare a conoscenza di tutti il programma delle varie iniziative che la Sat ha predisposto per l’anno 2003. Ricordando che tutte le iniziative che la Sat promuove non sono solo a beneficio dei soci ma sono aperte a tutti, ci auguriamo di trascorrere un felice 2003 con la Sat. *Presidente SAT Aldeno ANNO 2003 Data Attività 17-gen 25-gen 1-feb 15-feb 23-feb 9-mar 23-mar 29-mar Serata diapositive “Spirito libero” a cura di Fabio Giacomelli Assemblea di Sezione con diapositive “Attività 2002” Cena sociale Ciaspolada in nottura sul Cornetto Festa sulla neve - Col di Poma in Val di Funes Scialpinistica - Monte Corno in Val Aurina Escursione sui Monti Lessini - Parco delle cascate Serata “Fotografare la fauna alpina” 62 A RIONE L’ 5-apr 27-apr 11-mag da definire 25-mag 31-5/1e2-giugno 22-giu 28/29- giugno 6-lug 20-lug 2-3 agosto 8.9.10-agosto 31-ago 14-set 5-ott 12-ott 19-ott 25-ott 26-ott 9-nov 22-nov 6-dic 26-dic Escursionistica notturna a Valstornada Manutenzione sentieri Cicloturistica in Aldeno - Riva Corso roccia giovani Festa di primavera in Valstornada Gita turistico-escursionistica all’Isola d’Elba Escursionistica - rifugio Bolzano nel gruppo dello Schiliar Uscita giovanile sul Monte Bondone Escursionistica - Cima Piatta Alta nelle Dolomiti di Sesto Escursionistica - Monte Cristallo Alpinistica - Piz Palù nel Gruppo del Bernina Uscita giovanile “3 giorni in Brenta” Escursionistica - Picco della Croce in Val di Valles Escursionistica - traversata Piz Boè 109° Congresso S.A.T. Escursionistica - traversata Colbricon 8° Trofeo di corsa in montagna Fabio Stedile e Michele Cont Premiazione Trofeo SAT Manutenzione sentieri Castagnata sociale in collaborazione con i VVFF Serata Filmfestival 2003 Escursione a Garniga al chiaro di luna Fiaccolata in Balbagner L’iniziativa, voluta da alcune mamme in collaborazione con il Comune di Aldeno, è rivolta a tutti gli scolari delle classi III, IV e V elementare e sarà diretta dalla maestra Evelin Baldo. A tutti i giovani partecipanti AUGURI di BUON LAVORO e BUON DIVERTIMENTO! Per informazioni e adesioni telefonare: prima delle 20 allo 0461.842345 (Chiara) dopo le 18 allo 0461.842999 (Marina) A RIONE 63 L’ Associazioni VUOI CANTARE GIOCANDO? Vieni con noi al CORO VOCI BIANCHE di ALDENO B ipolarismo aldenese Il dualismo delle istituzioni aldenesi, antesignano della politica nazionale. Le riflessioni sul 35° anniversario della Società Sportiva Aldeno riportate nel numero scorso de “L’Arione” hanno dato lo spunto per ricordarne e puntualizzare le vicende della riunificazione fra Excelsior ed Altinum. Non essendo né uno storico Lo sport e neppure un giornalista ho avuto per un attimo la fondata preoccupazione di svilire o peggio storpiare un pezzo della nostra storia paesana, ma poi ho pensato che le cose che narrerò brevemente potrebbero essere lo spunto per un lavoro più approfondito che qualche appassionato potrebbe svolgere. Comunque queste poche righe riportano alla luce alcuni aspetti della storia (o almeno della cronaca) paesana che rischiano di andare definitivamente perduti. La mia errata convinzione sul fatto che la Società Sportiva Aldeno nascesse dalla fusione tra Excelsior e Altinum risale ai primi anni ’70; in quel periodo, ragazzi, ci si trovava nel piazzale delle Scuole Elementari per la domenicale sfida calcistica nella quale una compagine indossava le magliette azzurre con la scritta “Excelsior” ricamata a semicerchio, l’altra vestiva una divisa viola scuro con i bordi chiari appartenuta alla Società “Altinum”. È stato Corrado Nicolodi, dopo aver letto l’articolo contenuto nel nr. 10 dell’ “Arione”, a segnalarmi le errate affermazioni 64 A RIONE L’ esposte. I riferimenti corretti erano del resto riportati brevemente a pagina 189 de “I giochi della palla”, il libro dedicato al tamburello ed ai giochi ad esso affini, scritto da: Ottone Cestari, Gino Micheli e dal compianto Franco Battisti per suggellare la conquista del primo scudetto della squadra aldenese di serie “A” nel 1990. Partendo da questo fatto ho pensato di raccogliere del materiale, che permettesse di ripercorre i primi passi dell’attività del nostro Sodalizio. La prima tappa di questo percorso è stato un interessante incontro con lo stesso Corrado La squadra dell’Excelsior, 1958 di Giorgio Barbacovi Nicolodie con Oscar Mazzurana, il primo Presidente della Società Sportiva Aldeno. Abbiamo tentato di ricostruire un quadro dell’epoca, ma mancano foto e documenti; i ricordi si sovrappongono e le date perdono la loro precisione; in questa fase di incertezza si riesce comunque a riportare a galla il ricordo di un Centro Culturale: “Il Salone Frassati”, quale esempio di associazionismo postbellico con fini promozionali. Bisogna attendere gli anni ’50 per vedere la comparsa della prima associazione di promozione sportiva: “Unione Sportiva Excelsior”. Sono tempi in cui il “bipolarismo” era una realtà quotidiana; il ruolo e l’influenza della Chiesa erano determinanti in ogni tipo di rapporto ed anche la politica vedeva essenzialmente la presenza di due forze contrapposte: cattolici e laici. In questo contesto sorsero due associazioni sportive. In effetti dall’Excelsior si stacca dopo alcuni anni, una frangia laica dissenziente, che fonda “L’Unione Sportiva Altinum”. Le due compagini nel corso degli anni daranno vita a memorabili sfi- de a palloncina, a bracciale ed infine a tamburello. Dopo alcuni anni l’attività del “l’Altinum” andrà a cessare ed anche “l’Excelsior” vedrà ridurre progressivamente il suo impegno; nel dicembre 1961, viene fondata “L’USA - Unione Sportivi Aldenesi -, di cui Luciano Muraglia è il primo Presidente. I documenti storici necessari per fissare questi momenti sono veramente pochi, ma fortunatamente ci viene in soccorso il lavoro certosino di raccolta effettuato da Sergio Bisesti nei suoi lunghi anni di giornalismo. I ritagli di giornale dell’epoca con gli articoli sull’attività svolta dai sodalizi sportivi Aldenesi fissano date, nomi e ricordi. Come ulteriore aiuto, Corrado Nicolodi rispolvera il primo libro cassa della Società Sportiva Aldeno. Nel 1964 il Presidente del “l’Excelsior” è Bruno Motta e sede abituale di ritrovo per l’assemblea il Circolo ACLI; “l’USA” si ritrova per la sua assemblea presso il Bar Prada e suo Presidente è Oscar Mazzurana. Nell’anno suc- Lo sport 1954, festa del tesseramento a Cei dirigenti delle due sportive di Aldeno (US Aldenesi ed Excelsior) desiderosi di favorire nel paese la concordia e l’unione sportiva, hanno fuso le loro società in un unico organismo denominato “Società Sportiva Aldeno” che entra in funzione col primo giorno di giugno 1966, e indicono per martedì 7 ad ore 21 nella sala del cine-teatro comunale l’assemblea generale degli iscritti , per ....”. Il medesimo quotidiano, il 14 giugno riporta la cronaca dell’assemblea costitutiva, in cui viene votato il nuovo statuto ed il nuovo primo direttivo della Società Sportiva Aldeno. “Ed ecco i 14 membri eletti dai 145 votanti (in ordine alfabetico): dott. Flavio Bonatti, Bisesti luigino, Dallago Olivo,Dallago Renato, dott. Franceschini Silvio, dott. Giovannini Bruno, p.a. Gottardi Bruno, Mazzurana Oscar, segr. c. Motta Bruno, Nicolodi Corrado, Luisa Pennesi, Peterlini Rino, Sforzellini Gino, Zanotelli Bruno.” Primo Presidente della neo costituita Società Sportiva Aldeno viene nominato 1966, il documento contabile della fusione Excelsior-Altinum Oscar Mazzurana. cessivo inizia la collaborazione tra i due sodalizi nel promuovere alcune manifestazioni e nel marzo del 1966 all’assemblea dei soci del “l’USA” svoltasi presso la trattoria “All’Agnello”, Mazzurana auspica “la riunificazione dei sodalizi sportivi locali”. Tessitore dell’opera di riunificazione è Don Marco Deflorian, cappellano nella Parrocchia retta da Don Rino Rosa nel periodo in cui alla guida del paese era il Sindaco Vito Lucianer. L’articolo del quotidiano “L’Adige” sulla vicenda apre: “I A RIONE 65 L’ Gioco te e spor ioco,, ar arte sportt Nella fusione fra questi tre aspetti sta l’essenza della proposta dell’Associazione Ginnastica Aldeno che varca i confini prettamente atletici per presentarsi come disciplina coinvolgente e spettacolare. L’attività ordinaria dei corsi di Lo sport ginnastica si è conclusa Sabato 1 giugno 2002 con il saggio di fine anno dal titolo “LA NASCITA DELL’UNIVERSO: Interpretazione ginnica delle Genesi”, in occasione del quale il numerosissimo pubblico presente si è lasciato coinvolgere, con molto entusiasmo, dalle nostre coreografie in un viaggio fantastico accompagnati dal Grande Spirito Amoak, alla scoperta dell’Universo e degli elementi cosmici: Terra, Aria, Acqua e Fuoco, secondo la nostra libera interpretazione In questa manifestazione, che rappresenta l’appuntamento più importante della stagione, si realizza e si sintetizza quello che è la ginnastica, secondo la nostra interpretazione: “Ginnastica, gioco, arte e sport”. La ginnastica infatti, come la interpretiamo noi, non è solo sport, ma anche l’unica disciplina che veramente contempla una dimensione artistica del movimento e spesso sconfina nello spettacolo propriamente detto, anche se in forma particolare e decisamente sui generis, sintetizzando e unendo l’idea di arte e di sport. Arte, gioco, musica, divertimen- 66 A RIONE L’ Castel Beseno, Espirit de Folies - Dame e cavalieri to, un pizzico di magia e naturalmente ginnastica in tutte le sue forme, sono stati quindi gli ingredienti di questo saggio che si è rivelato il più spettacolare e il più ricco, tra quelli realizzati dall’A.S. Ginnastica Aldeno, anche grazie alla partecipazione straordinaria di un gruppo di percussionisti che hanno contribuito con il loro accompagnamento musicale, assolutamente live, a realizzare una colonna sonora di altissimo livello. L’attività in regione è poi proseguita con degli appuntamenti che affermano l’A.S. Ginnastica Aldeno come realtà significativa nel panorama artistico trentino. Una rappresentativa delle nostre ginnaste è stata, infatti, convocata per presentare uno spettacolo di danza, che è stato apprezzato moltissimo dal numerosissimo pubblico presente, nell’am- di Sheila Mosna bito della manifestazione di apertura delle Feste Vigiliane, il 21 giugno in piazza Fiera a Trento. Questa è stata l’occasione per dare vita, in seno all’Associazione stessa, ad gruppo di danza l’Esprit de Folies, che è riuscito a realizzare dei veri e propri spettacoli, nei quali si uniscono magistralmente la componente sportiva dell’acrobatica, tipica della ginnastica artistica, la componente artistica derivante dalla danza, che viene rappresentata in tutte le sue forme e specialità, l’espressività e la capacità d’interpretazione che sono tipiche del teatro dell’arte, il tutto pervaso e arricchito dall’originalità e dall’entusiasmo, che sono invece gli elementi che caratterizzano e rendono così speciale ed unico il nostro gruppo. I rendez-vous sono poi proseguiti, nel corso dell’estate, con grandissimo successo, al Castel Beseno il 7 luglio con la “Giornata al Catello” e poi nell’ambito della rassegna “Seduzioni al Castello” il 13, il 20 luglio, il 24 ed il 31 agosto, dove la nostra danza rinascimentale, correlata dai superacrobatici giullari, ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico che proveniva da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero. Addio da campioni Galeotti furono i tessuti lussuosi, impreziositi da pizzi, strass e paillettes colorate, gli abiti di fattura sartoriale curati nei minimi particolari, quelli dalle scollature vertiginose e dagli spacchi mozzafiato. Furono proprio quei vestiti da sogno, che ti proiettano nel mondo incantato delle fiabe, tra regine, fate e principesse, a spingere Annisa Baldo, figlia di Bruno, aldenese doc, verso il mondo magico della danza. Dai primi passi al trionfo dei due titoli mondiali, il percorso è stato lungo e tortuoso: ore ed ore di allenamento in pedana, corsa, addominali e stretching in palestra, dieta ferrea, esercizi ripetuti all’infinito per ricercare e mantenere costante quella sensazione corporea, quel contatto, quel feeling tanto effimero quanto essenziale per una coppia di ballerini. La danza, vista da molti semplicemente come un’affascinante spettacolo di corpi in movimento, è invece una vera e propria disciplina sportiva, riconosciuta ed associata al CONI dal 1997, ed in attesa, il prossimo 27 dicembre, di essere annoverata tra le discipline olimpiche, con la dignità Annisa Baldo e Domizio Giovannini, per la seconda volta consecutiva campioni del mondo di danze standard. di un grande sport, alla stregua del pattinaggio artistico, del nuoto sincronizzato. Non mancano certo i presupposti fisiologici: recenti studi della Commissione Medica Federale hanno tra l’altro dimostrato che danzare comporta un’attività fisica intensa, tanto che il dispendio energetico di un ballerino professionista è paragonabile, se non maggiore, a quello di un calciatore. *** Il 12 ottobre scorso a Liegi, in Belgio, Annisa e Domizio si sono riconfermati Campioni del Mondo per la categoria Senior Danze Standard. Sono partiti da Rovereto con molte speranze ma anche con un pesante fardello sulle spalle: la responsabilità di difendere il titolo conquistato a Torino lo scorso anno. Trasferta il salita: in Belgio non avrebbero potuto contare certo sul fattorecampo: non c’erano i due pullman di sostenitori, le ragazze pon-pon, il calore e l’incitamento delle persone care come in Piemonte l’anno precedente. Ad attenderli A Liegi, solo i volti impassibili dei giurati e le occhiate oblique delle coppie rivali. Annisa e Domizio hanno primeggiato in tutte e cinque le prove (valzer viennese, inglese, tango, slow fox trot e quick step), hanno atteso con serenità il verdetto della giuria e con l’orgoglio di aver riconfermato il titolo fuori dal confine nazionale sono saliti sul gradino più alto del podio. Da lassù si sono complimentati con la coppia tedesca ed inglese, seconda e terza in quest’ordine dietro di loro e sempre da lassù, durante l’esecuzione dell’inno nazionale italiano, si sono concessi finalmente a qual- Lo sport di Cristina Cont A RIONE 67 L’ che lacrima, scesa ad accarezzare il bel volto di Annisa. In pochi attimi, come in un flashback, sono sfilati davanti ai loro occhi i sacrifici, le tante rinunce, le frequenti discussioni ed i litigi fra lui e lei nei momenti di tensione. Tutto scordato d’incanto però in quel momento di magia sulla pedana di Liegi.e ripagato dalle. A loro stessi, alla loro tenacia, alla loro forza hanno voluto dedicare quelle medaglie d’oro appese al collo. E subito hanno voluto proteggerle, affinché i loro preziosi riflessi non fossero offuscati dalla sconfitta. Due settimane dopo il successo iridato, a Foligno, al termine del ballo d’onore per la Coppa del Mondo Amatori, hanno annunciato il ritiro dalle competizioni. Con un filo di voce Annisa racconta di quanto sia stata sofferta questa decisione, maturata lentamente ma ugualmente dolorosa: “Dopo dieci anni di attività ai massimi vertici, con sei, sette ore di denso allenamento quotidiano in vista degli appuntamenti più importanti, sempre con la valigia in mano per partecipare alle competizioni più prestigiose in ogni angolo di mondo, si finisce per vivere solo in funzione del ballo e si arriva al punto in cui non si riesce più a sopportarne il peso, soprattutto quello psicologico”. *** Annisa e Domizio hanno dato l’addio alle competizioni, ma non al mondo della danza sportiva. Insieme hanno intrapreso la strada non meno difficile del professionismo in qualità di tecnici ed allenatori, ma con un altro ambizioso traguardo: diventare giudici inter- Lo sport MARINO COSER TUTTO D’ORO Medaglia d’oro all’atleta Marino Coser, al centro nella foto col pettorale n. 363, alle Olimpiadi dell’anziano, svoltesi il 22 agosto scorso a Castel Tesino. Il nostro concittadino, cimentatosi nella gara di lancio al canestro, ha infilato, con precisione e sangue freddo, tutti i tiri, guadagnandosi meritatamente l’oro olimpico! Bravo Marino, complimenti dai tuoi compaesani. 68 A RIONE L’ nazionali. Domizio è anche componente della F.I.D.S., la Federazione Italiana della Danza Sportiva, Annisa è il fiore all’occhiello della Ideal Dance di Rovereto, la scuola di danza dove insegna. Nel quotidiano ora ci sono le esibizioni pubbliche, i corsi, la volontà di divulgare questo sport affascinante soprattutto tra i giovani, ai quali trasferire passione ed esperienza. Dopo sette titoli italiani, due argenti mondiali, due titoli consecutivi di campioni del mondo ed un secondo posto alla Black Pool, la più antica e prestigiosa competizione inglese, chiedo ad Annisa e Domizio che cosa manca ancora a questo punto della loro carriera. I due si guardano con complicità, sorridono: “Vorremmo ricominciare tutto daccapo…” C ure e spettacolo di Italo Dallago* Decollano le Terme del fieno a Garniga, grazie alle conferme scientifiche sull’efficacia delle cure ed alla promozione turistica di qualità. pagine, voglio ricordare alcuni eventi che hanno contribuito a far conoscere Garniga Terme al di là dei confini regionali e ad evidenziare le potenzialità di una comunità di poco meno di 380 residenti. Nell’ottobre scorso si è svolto a Garniga Terme un convegno medico, della durata di tre giorni, sul tema “La fitobalneoterapia quale nuova tecnica terapeutica e curativa”. Il convegno, realizzato con la collaborazione dell’AITI (Associazione medica degli idrotermalisti italiani) ed il patrocinio della Regione Trentino Alto Adige, della Provincia Autonoma di Trento e del Ministero della Sanità, ha fatto confluire a Garniga Terme più di ottanta medici che, nell’arco di tre giornate (una delle quali si è svolta sul Monte Bondone presso il Centro di Ecologia Alpina), hanno ascoltato - e successivamente dibattuto - gli interventi dei numerosi relatori partecipanti, tra i quali i professori Cristofolini, Agostini, Miori, Barbara e de Francesco. L’organizzare un convegno come quello che si è svolto a Garniga Terme - unico per la qualità dei soggetti partecipanti, per la competenza e professionalità riconosciuta in campo internazionale dei relatori e per la tematica trattata, non è stata impresa facile; ciò ha comportato, infatti, l’impiego di cospicue risorse sia patrimoniali sia - soprattutto - umane. Gli sforzi sopportati sono stati, in ogni caso, ampiamente ripagati in ragione dal vivo interesse dimostrato dai partecipanti intorno alla “pratica” dei bagni nell’erba, ma anche dalla dichiarazione, formalmente espressa nella mozione che ha concluso i lavori (mozione che sarà sottoposta all’attenzione del Ministro della Sanità), della valenza terapeutica dei bagni nell’erba, Cimone e Garniga Terme Grazie all’ospitalità di queste tanto che appare corretto qualificare i bagni nell’erba come cure mediche, aventi pari dignità scientifica delle altre terapie termali. Il risultato conseguito e gli attestati di stima ricevuti nel corso delle giornate del convegno, oltre ad inorgoglirci, ci confortano circa il futuro sviluppo dell’attività termale non più costretta ad un ambito territorialmente limitato, ma destinata ad assurgere a modello di riferimento per altre realtà geografiche. Che le terme d’erba non siano più una stravaganza di quelli di Garniga è ormai assodato, tant’è che attualmente sono pervenute a questa amministrazione comunale, A RIONE 69 L’ Cimone e Garniga Terme da parte di alcuni comuni del Trentino (Luserna, Cimego, Roncone), diverse richieste di collaborazione per la realizzazione sui loro territori di altre strutture termali ove praticare cure fitobalneoterapiche. Nell’ambito delle iniziative finalizzate a promuovere l’attività termale, mi piace ancora ricordare un evento che, seppur diverso, in ordine ai contenuti, da quello precedentemente illustrato, ne condivide l’unicità e la qualità. Mi riferisco allo spettacolo evento estivo - “Riflessi”, manifestazione realizzata con la collaborazione dell’Apt del Trentino, iscritta nella più ampia rassegna suggestivamente intitolata “In Aqua et in Montibus Vita”. Alla manifestazione hanno partecipato le località termali di Levico, Comano e Pejo; a Garniga Terme lo spettacolo a tema è stato realizzato, in notturna, nel parco comunale e si è sviluppato con evoluzioni aeree di trapezisti su sceno- 70 A RIONE L’ grafia creata a cura della società Festi di Milano e Maimone. Lo spettacolo è risultato particolarmente gradito ed ha stupito per l’originalità e la particolarità delle scene, per l’eleganza e la bravura degli artisti acrobati. Anche la realizzazione di uno spettacolo-evento del tipo di quello svoltosi a Garniga Terme non è né semplice né agevole ed, anzi, è piuttosto rischiosa, tenuto conto delle difficoltà di stimare il gradimento del pubblico posto di fronte a manifestazioni così diverse rispetto a quelle che animano solitamente le serate d’estate. E’ stata un’esperienza sicuramente coinvolgente e defatigante oltre che rappresentare una formula intelligente di promozione dell’attività termale. Concludo, segnalando per ultimo che nel corso dell’estate sono stati ospitati a Garniga Terme, nella chiesa di Sant’Osvaldo (menzio- nata per la prima volta in una fonte documentale datata 1377), riportata all’originario aspetto architettonico da un mirato ed eccellente restauro conservativo curato e seguito dall’Ente parrocchiale di Garniga Terme. E’ impossibile in questa sede rendere conto del lavoro svolto da Don Lorenzo Lucchi e dai suoi collaboratori, rappresentare il valore dei restauri effettuati nonché dare chiara visione dei risultati conseguiti. Preme, comunque, evidenziare che l’edificio - bene ecclesiastico gravato da vincolo d’interesse storico artistico - rischiava, lasciato all’incuria, di essere perduto per sempre mentre ora è ritornato agli antichi, sobri, splendori. Colgo l’occasione per anticipare a tutti i lettori de “L’Arione” gli auguri per le imminenti feste natalizie. *Sindaco di Garniga Terme Un bronzo per Gottardi E’ mio dovere ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Aldeno per la possibilità di entrare nel vostro bellissimo giornalino “L’Arione” che porta a far conoscere l’operato delle amministrazioni comunali locali. Non solo quello ma anche i personaggi che hanno fatto la storia delle nostre comunità. Vi accenno alcune opere realizzate e altre che andranno in porto nel corso dell’anno 2003. In primavera ci sarà l’inaugurazione del nuovo bar, nei primi mesi del prossimo anno avranno inizio i la- Ricordare Cesare Gottardi, medico, per la dedizione con la quale ha curato per tutta la vita la gente di Cimone, Aldeno e Garniga. vori della strada provinciale S.P. 20 per il Lago di Cei ed è in programma la realizzazione di un centro raccolta materiali e raccolta differenziata per il quale è stato richiesto il relativo finanziamento alla P.A.T.. Ho avuto l’occasione di incontrare alcune persone di Aldeno e parlare di un personaggio che ha fatto la storia nella nostre tre comunità, il dottor Cesare Gottardi, medico condotto per oltre 50 anni. Non accenno al bene che ha fatto a tutti noi perché ci sarebbe da scrive- re un’intera giornata ma è doveroso che i nostri paesi riconoscano l’opera ed il servizio svolti mediante la realizzazione di una raffigurazione della sua immagine su bronzo. Spero che questa mia proposta venga accettata favorevolmente dalla due comunità di Aldeno e Garniga Terme e colgo l’occasione per porgere i più fervidi auguri per le prossime festività alle nostre comunità ed in particolare agli anziani ed ammalati. *Sindaco di Cimone Il nuovo bar in costruzione A RIONE 71 L’ Cimone e Garniga Terme di Gino Lorandi* Aldeno Insieme di Danilo Micheletti* Alida Cramerotti e Graziano Plotegher rilevano il testimone in Giunta da Mario Mosna e Fulvio Baldo. Progetto giovani, córesidenza, spazi di vita per gli anziani, nuovo asilo e nuova palestra, completamento del centro storico, nei progetti della maggioranza in comune, per i bisogni di ogni fascia d’età. Per la lista Aldeno Insieme ini- Amministrazione e politica zia una nuova fase: da un lato il già previsto avvicendamento politico con l’uscita dalla giunta dei due assessori esterni Mario Mosna e Fulvio Baldo, dall’altro la scadenza di metà legislatura, alla quale è necessario imprimere il concreto significato di realizzazione dei ragionamenti fin qui fatti. E’, innanzi tutto, doveroso ringraziare i due assessori che, a vario titolo, hanno partecipato per più legislature ai lavori dell’amministrazione comunale. Entrambi si sono distinti nei loro ambiti per la spiccata capacità professionale e per la dedizione con cui hanno affrontato il loro compito. Un sentito grazie, quindi, va a Mario Mosna per la sua correttezza e soprattutto la sua trasparenza morale. Un grazie va anche a Fulvio Baldo per la sua costanza nell’individuare, sia in veste di sindaco che in qualità di assessore, i bisogni e le dovute risposte ai problemi del paese. Al loro posto entrano su nomina del sindaco Alida Cramerotti (assessore alla cultura e attività sociali) e Graziano Plotegher (assessore al bilancio). La prima porta a compimento un ragionamento avviato dall’inizio della legislatura con la sua nomina a capogruppo in Consiglio comunale, il secondo 72 A RIONE L’ rappresenta per le sue competenze tecniche la figura idonea alla copertura dell’incarico assegnatogli. Come già anticipato, la scadenza di metà legislatura necessita di una risposta concreta rispetto ai ragionamenti sorti in questi due anni. E’ per questo motivo che vorremmo sintetizzare la nostra idea politica con un termine fondamentale: progettualità. E’ proprio in nome di una viva progettualità che la nostra lista ha sempre cercato di lavorare. Progettualità, infatti, significa guardare al futuro. Un futuro in cui il palazzo dell’amministrazione comunale non sia distante dai bisogni della cittadinanza, ma che, anzi, ne rappresenti l’elaboratore e, per quanto possibile, il risolutore. Sul piano concreto abbiamo cercato di rispondere ai problemi di tutte le fasce d’età, partendo dai bambini per arrivare agli anziani. La costruzione e l’apertura della nuova scuola elementare è la prima risposta in questo senso, alla quale seguirà la progettazione della nuova scuola materna. L’iniziativa “Progetto giovani”, invece, è stato da noi sostenuta fin dai suoi esordi poiché rappresenta un investimento sociale rivolto sia ai ragazzi che alle loro famiglie. Il nostro appoggio è partito dalla convinzione che un’amministrazione attenta alle trasformazioni che il proprio paese si trova a fronteggiare, non può ritrarsi dalle proprie responsabilità. I cospicui finanziamenti della PAT attraverso l’ente preposto all’edilizia pubblica (ITEA), hanno consentito di rispondere, allo stesso tempo, sia ai bisogni degli anziani che a quelli delle associazioni sportive. Il progetto di coresidenza e di servizio alla persona che troverà realizzazione nell’edificio delle ex cantine, si propone non solo di trovare soluzioni per il presente, ma anche di attrezzarsi per rispondere alle nuove sfide che la futura società, sempre più vecchia e chiusa in sé, ci riserverà. La nuova palestra, invece, troverà la sua sede naturale nel luogo deputato allo svolgimento delle attività spor- se. Quando parliamo di “piazza”, infatti, non intendiamo solamente il luogo fisico, ma quel mondo di scambio tra persone che si riconoscono e interloquiscono reciprocamente, assumendo in questo modo lo spirito di reale comunità civile. L’auspicio, in ogni caso, rimane quello di non vedere nel finan- ziamento pubblico l’unico risolutore di tutti i problemi, ma di partire da questo importante mezzo per ritrovare nella comunità la stessa coscienza della famiglia capace di autogestirsi e di sostenersi, a cospetto delle proprie esigenze. *Capogruppo di Aldeno Insieme Amministrazione e politica tive, aggiungendo l’ultimo tassello mancante al completamento del centro sportivo. Il centro storico, infine, con la nuova illuminazione, la consegna alla comunità della ristrutturata Torre di San Zeno e la futura pavimentazione della piazza, assumerà sempre più i caratteri di luogo della riscoperta identità del pae- A RIONE 73 L’ Quale futuro per i nostri anziani? Perplessità sulla co-residenza, interrogazione sulla destinazione del palazzo delle Flecche, sull’ultimazione dei lavori di sistemazione urbana. Ci sembra quanto meno do- Amministrazione e politica veroso, da parte nostra, evidenziare su queste pagine del notiziario comunale come l’attuale maggioranza stia cercando sistematicamente di eludere, nelle scelte più importanti per il futuro di questa comunità, il dibattito ed il confronto in consiglio comunale. In quanto organo deliberativo, e qui non vogliamo far lezione a nessuno, ricordiamo che il consiglio comunale è la sede naturale in cui maggioranza e minoranza partecipano, ognuna col proprio parere, alla cosa pubblica e quindi ad una corretta amministrazione del bene pubblico. Certamente i numeri parlano da soli e ci è già stato detto che dobbiamo “imparare a fare la minoranza”, ma quello che non riusciamo a comprendere è la prassi inusuale di questa maggioranza di voler limitare il ruolo e la funzione di un organo istituzionale qual è il consiglio comunale. Per dare un esempio di quanto sopra riferito, ci soffermiamo sulla questione della co-residenza. Il progetto era già stato preannunciato come uno dei punti forti in campagna elettorale dal gruppo “ALDENO INSIEME”. Il giorno 11 ottobre 2002 veniva presentato alla popolazione del paese e reso noto alla stampa locale. Tale 74 A RIONE L’ progetto non è però mai stato finora presentato in consiglio comunale, ma soltanto sbandierato sulla stampa o in pubblici incontri. Sulle pagine di questo notiziario, attingendo a fonti dirette o indirette, avevamo espresso una nostra ferma opinione su tale progetto. Siamo costretti a ribadirla, attraverso alcuni interrogativi, in quanto rappresentanti del 38 % della popolazione locale. Ci siamo già chiesti della scelta di questa maggioranza di spostare la sede inizialmente prevista per la co-residenza, quella delle ex scuole elementari, a quella dell’ex cantina, in posizione per noi più decentrata e notevolmente più a rischio per il tipo di viabilità che la circonda. Non ci è chiaro inoltre il tipo di valutazione fatta nella scelta di proporre tramite l’I.T.E.A. un progetto finalizzato ai bisogni e alle necessità di una delle fasce ritenute fra le più deboli della popolazione, quella degli anziani. Non ci convince ancora l’idea di poter far convivere nella medesima struttura giovani ed anziani di etnia diversa, considerato il trend sociale di abbandono degli anziani all’interno delle stesse famiglie. Secondo noi, dal progetto della co-residenza la popolazione di Aldeno non ricava alcun vantaggio. Infatti il progetto è frutto di un’idea partorita dall’I.T.E.A., dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Comune di Aldeno, che si è prestato a tale operazione. La struttura verrebbe a ospitare persone del tutto estranee alla realtà del paese e con scarse possibilità di inserimento nello stesso. Indispensabile sarebbe invece la realizzazione di una casa di riposo e soggiorno per anziani non autosufficienti, considerato anche l’aumento vertiginoso, in questi ultimi anni, dell’assistenza privata (badanti, ecc.) prestata agli anziani del paese e non, per i quali il maggior carico è sopportato dalle famiglie. “Questo è il vero problema!” Entro pochi anni, la fascia degli anziani avrà un peso molto più rilevante nella comunità ed è per questo che bisogna fin d’ora pensare a delle soluzioni rapide ed efficaci. Ricordiamo Tocchiamo ancora un altro punto dolente per noi e per tutti quelli che vorrebbero avere risposte chiare sulla futura e definitiva destinazione del Palazzo delle Flecche. Il progetto iniziale di adattare lo stabile ad alloggio per anziani pare caduto quasi nel dimenticatoio per questa Giunta che, a distanza di qualche anno ormai, non sembra più curarsi granché della questione. Vorremmo sapere quali siano le intenzioni reali di questa Giunta circa il futuro utilizzo del palazzo, che corre il rischio di rimanere abbandonato a se stesso, a discapito degli ingenti fondi utilizzati per la ristrutturazione. Saremmo grati a questa Giunta di avere delle risposte adeguate, in “idonea sede”, circa l’utilizzo di questa struttura pubblica e soprattutto circa gli eventuali oneri a ca- rico dell’amministrazione comunale per la sua futura gestione. Problema gravoso che poniamo sul piatto della bilancia è quello della S.O.A. Se non erriamo, già in campagna elettorale il gruppo “ALDENO INSIEME” aveva proposto un incarico assessorile esterno per la definitiva soluzione degli impegni relativi alla S.O.A. Ora che l’assessore competente in materia ha dato le sue dimissioni, immaginiamo che le sue stesse dimissioni significhino che tutte le questioni legate alla S.O.A. siano state definitivamente risolte. A noi però non sembra che le cose stiano effettivamente così e, facendo nostre le preoccupazioni di una parte degli agricoltori del paese, ci rendiamo piuttosto conto che la strada da percorrere in questa direzione sia ancora lunga. L’agricoltura aldenese non può languire così a lungo nell’attesa della ancora incerta costruzione di un nuovo magazzino e gli stessi agricoltori dovrebbero essere messi al corrente dei tempi necessari per la realizzazione di questo progetto. Concludiamo con alcune perplessità riguardanti lo stato attuale della piazza. Anche in questo caso, abbiamo atteso molto tempo prima di vedere l’avvio dei lavori di rifacimento. Ci chiediamo ora quanto tempo dovremo ancora attendere per i lavori di pavimentazione della stessa che, se non erriamo, facevano parte integrante dei lavori di rifacimento. Visto lo stato assai precario e malandato dell’attuale pavimentazione, che non contribuisce certo al decoro del nuovo contesto architettonico, sarebbe veramente spiacevole vedere inserita la nostra piazza nell’elenco delle opere pubbliche mai ultimate. Per le imminenti festività ci è gradita l’occasione per porgere a tutti i migliori auguri, in special modo ai nostri sostenitori. Amministrazione e politica a chi l’avesse scordato che la casa di riposo era uno dei punti forti da noi proposti in campagna elettorale. Il Gruppo “ALDENO 2000” A RIONE 75 L’ Il vecchietto dove lo metto di Daniele Baldo* Il nuovo scenario delle politiche sociali della terza età. Ragioni e strumenti di un nuovo impegno per una società che cambia alla quale anche la politica, provinciale e dei comuni, deve contribuire. Poche volte nella nostra Pro- Amministrazione e politica vincia si è pensato di far precedere la realizzazione di innovativi progetti sociali rivolti agli anziani, da un percorso di “partecipazione allargata”, all’interno del quale ognuno può conoscerne gli obiettivi, le peculiarità e portare il proprio contributo in termini d’idee proposte e suggerimenti. Questa opportunità si è presentata per la nostra comunità grazie agli incontri organizzati dall’Amministrazione Comunale, dall’ITEA e dall’Assessorato all’Edilizia Abitativa della Provincia nei quali sono stati presentati i nuovi servizi che saranno realizzati nel nostro paese nel comparto edificale delle ex cantine. Di questi, sono state illustrate le funzioni, il collegamento con la comunità, ed il loro collocamento nel nuovo scenario delle politiche sociali rivolte agli anziani. Considerata l’importanza di questi argomenti ritengo utile ai fini di una corretta valutazione da parte di tutti i cittadini portare a loro conoscenza le linee guida del nuovo Piano sociale e assistenziale della nostra Provincia 20022003 che, oggi e nei prossimi anni disciplina gli interventi ed i servizi 76 A RIONE L’ a favore degli anziani, e sulla base di quei criteri sono stati organizzati i nostri servizi. La nuova legislazione in materia di politiche sociali, ed in particolare quelle rivolte agli anziani, rappresenta una vera rivoluzione rispetto ai nostri abituali schemi mentali di riferimento. L’aumento dell’età media di vita che assumerà dimensioni prima mai sperimentate dalla società trentina solleva problemi in parte assolutamente nuovi di gestione e di governo dei programmi sociali e assistenziali. Per affrontare in una prospettiva organica il problema dell’invecchiamento della popolazione residente le politiche di intervento devono perseguire obiettivi nuovi con strategie diverse, capaci di diversificare rispetto al passato, i servizi in base al grado di bisogno e di autonomia dell’anziano. Se fino ieri il nostro pensiero riguardo ai bisogni dell’anziano corrispondeva a: anziano e problemi = casa di riposo, oggi non è più solo così. L’allungamento della speranza di vita, ha comportato un aumento sia degli anziani che vivono più a lungo in condi- zioni di autosufficienza, sia degli anziani che diventano non autosufficienti e che richiedono interventi sempre più qualificati. E’ quindi aumentato il bisogno delle famiglie con anziani, di interventi atti a sollevarle dal carico assistenziale cui sono gravate, sia attraverso un aiuto erogato direttamente al domicilio sia attraverso l’accoglienza dei propri parenti in condizione di non autosufficienza in strutture semiresidenziali quali centri diurni e di servizio che stanno sempre di più diffondendosi sul territorio provinciale. È pure crescente il numero delle persone anziane che vivono sole e che devono affrontare numerose difficoltà legate a risorse economiche insufficienti, all’assenza e debolezza di valide reti relazionali famigliari o relazionali, a scarsa autonomia fisica ed a contesti inadeguati dal punto di vista alloggiativo. Il bisogno a volte inespresso di tali soggetti, riguarda una generale necessità di tutela e protezione, nonché di sostegno relazionale ed affettivo. Impegno della nuova riforma del sistema socio-sanitario nazionale, recepito anche a livello provinciale è di “mantenere la per- La capillare diffusione sul territorio dei servizi semiresidenziali ha contribuito a modificare la tipologia dell’utenza nei servizi residenziali, oggi profondamenti ristrutturati. Un dato utile a capire la trasformazione dei vecchi servizi è il seguente: nei primi anni 80 la popolazione anziana non autosufficiente presente all’interno delle case di riposo rappresentava il 20% mentre oggi è pari al 94%. Le ex case di riposo sono ora trasformate in strutture a valenza prevalentemente sanitaria, più propriamente definite RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) rivolte all’accoglienza di persone gravemente non autosufficienti. Nel corso del 2001 è entrata in vigore la nuova normativa che disciplina le modalità di ingresso e la loro gestione. A differenza di come avveniva in passato, ora, la richiesta d’ingresso è valutata da un’apposita commissione del distretto sanitario, la quale valuta il grado di non autosufficienza della persona e in base a ciò dispone: l’ingresso in una delle RSA del territorio provinciale, oppure, se questa strada non è immediatamente percorribile, l’attivazione presso il domicilio dell’assistito, delle relative risposte assistenziali e sanitarie necessarie. In considerazione dell’attuale trasformazione delle ex case di riposo, nell’attuale panorama sociosanitario nazionale la Provincia di Trento è quella che in proporzione alla popolazione residente, dispone del maggior numero di posti letto in RSA. Alla luce di questi cambiamenti, e in coerenza con gli obiettivi del piano socio-sanitario nazionale diretto a portare tutte le forme d’assistenza sanitaria e sociale Amministrazione e politica sona nel proprio ambiente di vita sociale ed emozionale in cui è vissuto, tramite una pluralità di interventi a sostegno della famiglia”. Parallelamente per le persone parzialmente autosufficienti e in difficoltà relazionale tali da non essere più in grado da rimanere da sole al proprio domicilio ed esposte perciò al rischio di emarginazione, esistono una gamma diversificata d’interventi, dai centri diurni e di servizio, agli alloggi protetti ed ora anche ai servizi di coresidenza, i quali rappresentano un primo livello di intervento. La presenza di questi nuovi servizi sul territorio, sostenuti in questi anni anche dalla presenza del servizio delle badanti presso le famiglie, hanno permesso e permetteranno sempre più all’anziano di rimanere nel proprio ambito famigliare, e ricorrere alle strutture residenziali solo nei casi di completa non autosufficienza. A RIONE 77 L’ Amministrazione e politica presso l’ambiente di vita della persona, l’obiettivo della programmazione socio-sanitaria della nostra provincia prevede di: “ contenere l’offerta complessiva di posti letto programmata e di convertire l’offerta di residenzialità (case di riposo) in offerta di servizi semiresidenziali (centro diurni e di servizio)”- come quello che realizzeremo nella nostra nuova struttura a fianco del servizio di coresidenza. In sintesi nella nostra Provincia, non si prevede di realizzare nuove strutture residenziali, ma le risorse di questo settore saranno indirizzate verso il potenziamento dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata –sociale e sanitaria) e verso il potenziamento delle strutture semiresidenziali protette. E’ dato documentato che il benessere dell’anziano in parte ancora autosufficiente, non è l’inserimento nella casa di riposo, ma è il permettergli di rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente di vita, supportato dai servizi sanitari e assistenziali che si richiedono. Questo è quanto oggi ci chiedono i nostri anziani, preoccupati di dover lasciare come avveniva nel passato il proprio ambiente di vita al primo segnale di difficoltà ed essere trasferiti in un struttura residenziale dove la maggior parte dei pazienti è in condizioni di non autosufficienza. Tutto ciò è il quadro di riferimento legislativo e di programmazione socio-sanitaria nazionale e provinciale, all’interno del quale possiamo operare le scelte ed i progetti futuri a favore dei nostri anziani. Nel progetto di trasformazione della ex Cantina Sociale, tra gli altri servizi a favore della comunità che verranno realizzati, grande importanza assume il Centro Servizi per anziani e il Servizio di Coresidenza. Di questi ultimi è stato presentato il “progetto di gestione sociale”. In particolare, il Centro Servizi per anziani, sarà una struttura aperta a tutti i nostri anziani che ne avranno bisogno, così come il nuovo servizio di Coresidenza, la cui garanzia d’ingresso per gli anziani e per le famiglie di Aldeno è garantita da una speciale graduatoria preferenziale. Per tutti i partecipanti, credo sia stata un’utile occasione di conoscenza e formazione. In particolare per gli amministratori comunali è stata un’opportunità -per alcuni colta, per altri purtroppo no- per conoscere da vicino la realtà socio-sanitaria della nostra Provincia. Il nuovo servizio di Coresidenza che diversi Comuni della nostra provincia già c’invidiano, porterà nella nostra comunità che, per dimensioni e tessuto sociale rappresenta il contesto ottimale di verifica, oltre ad interessanti strutture come la sala ginnica e spazi per laboratori e attività ricreative anche un’importante scommessa di crescita culturale e sociale. La nuova modalità dell’abitare che fa propria questo progetto, ripropone per certi aspetti quella delle nostre corti, in cui tutti si conoscevano e si rendevano maggiormente disponibili l’un l’altro. Di questo modo di abitare in più parti del nostro paese e in più parti dell’Europa oggi si sente la mancanza. La nostra volontà è quella di tradurre questo concetto in un progetto, dove si possano combinare fattori diversi, di solidarietà intergenerazionale, di coinvolgimento delle famiglie e degli attori sociali della coresidenza e della comunità locale, per garantire un utile confort abitativo e relazionale soprattutto ai nostri anziani. *Assessore comprensoriale all’assistenza. 78 A RIONE L’ Il paese che sarà L’uscita di questo numero de “L’Arione” coincide con la metà del quinquennio amministrativo scaturito dalle elezioni del maggio 2000; rappresenta dunque una importante ed opportuna occasione per portare all’attenzione di tutti i cittadini alcune sintetiche riflessioni su quanto realizzato fino ad oggi e sui programmi per la seconda parte della legislatura nel settore della pianificazione urbanistica e delle opere pubbliche. L’attenzione va posta innanzitutto sugli interventi di valorizzazione e recupero del nostro centro storico, vero e proprio asse portante della politica di intervento sul territorio perseguita da Aldeno insieme. In particolar modo, vale la pena dare conto dei primi due interventi messi in cantiere ed oramai in fase di ultimazione. Il riferimento va ovviamente al restauro della Torre di San Zeno ed al completo rifacimento dell’impianto di illuminazione del nucleo di più antica origine del nostro abitato. Il progetto di restauro della Torre, atteso da molti anni dalla nostra Comunità e rinviato a più riprese a causa della mancanza di adeguata copertura finanziaria sul Il recupero del centro storico, con il restauro della vecchia Torre, simbolo del paese, al centro dei lavori pubblici. Ma si guarda al futuro, pensando a giovani ed anziani, ad una comunità efficiente, che vive in un paese ben organizzato urbanisticamente, che comunica anche attraverso le fibre ottiche. Torre di San Zeno bilancio comunale, ha trovato la sua attuazione nel corso di questi due anni, durante i quali si è provveduto al reperimento delle risorse necessarie (circa cinquecento milioni di vecchie lire), alla stesura del progetto esecutivo ed alla messa in cantiere dell’opera. L’intervento ha riportato il monumento alle sua originarie caratteristiche, provvedendo al consolidamento ed alla pulizia delle pietre, al restauro della campana e delle strutture interne, nonché alla riproposizione dell’originario intonaco color rosso scuro del tamburo ottagonale posto in sommità. Il restauro della torre, ultimato con la nuova illuminazione nel corso delle scorse settimane, con pieno rispetto delle tempistiche di cantiere, troverà il giusto completamento con la sistemazione dell’omonima piazza prospiciente, per la quale è già stato redatto il progetto che sarà messo in cantiere ed ultimato nel corso della prossima primavera. Nello specifico si prevede il completo rifacimento della pavimentazione (che sarà realizzata in cubetti di porfido posati ad “archi contrastanti”) ed il restauro della caratteristica fontana in pietra bianca. Accanto al restauro della Torre, che può essere simbolicamente assunto quale emblema della volontà di intervento sul nostro centro storico, ha trovato realizzazione il progetto di completo rifacimento dell’illuminazione pubblica della parte più antica del nostro abitato. Il primo, significativo lotto di lavori dell’intervento, anch’esso deciso e progettato nel corso di questa prima parte della legislatura, ha trovato realizzazione in pochi mesi e sarà completato entro la fine del mese di dicembre. Contestualmente all’intervento sull’illuminazione si è provveduto alla posa delle tubazioni destinate al passaggio, in un futuro quanto mai Amministrazione e politica di Massimo Scartezzini* A RIONE 79 L’ Illuminazione del centro storico Amministrazione e politica prossimo, dei cavi a fibra ottica necessari alle telecomunicazioni. Il secondo lotto dei lavori, meno ampio del primo, ma necessario a completare compiutamente l’intervento, troverà attuazione già nel corso dell’anno duemilatre e riguarderà le strade non interessate dal primo lotto e dai lavori di arredo urbano della piazza. Rimanendo nell’ambito delle opere destinate al centro storico, nel corso di questa legislatura ha trovato ultimazione il secondo lotto dei lavori di arredo urbano di Piazza C.Battisti e delle vie adiacenti. Le opere hanno interessato, nello specifico, il parcheggio interrato realizzato al di sotto via Dante (successivamente ceduto alla Famiglia Cooperativa), la gradonata sul piazzale della chiesa ed il nuovo monumento ai caduti. Nel corso del prossimo anno saranno messe in cantiere le opere di pavimentazione e di rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica che completeranno l’intervento sul cuore del nostro abitato. Mantenendo l’attenzione sul- 80 A RIONE L’ l’ambito della piazza, nel corso del prossimo anno sarà dato avvio al cantiere per la completa ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri (opera già appaltata), mentre proprio in queste settimane si stanno ricercando i finanziamenti necessari a mettere in cantiere anche la sistemazione delle facciate del Municipio. Un accenno particolarmente significativo va fatto infine, rimanendo nell’ambito delle politiche destinate al centro storico, nei confronti dell’importante intervento di realizzazione del parcheggio in via alla Busa. Su stimolo dell’Amministrazione Comunale, che investirà su questo intervento, già nel corso del prossimo anno, una cifra superiore ai seicento milioni delle vecchie lire, si è costituita la Cooperativa Parcheggi Pertinenziali Aldeno, composta da cittadini interessati alla realizzazione dei box interrati destinati ad un uso privato ed esclusivo. All’interno di questo intervento, che porterà inoltre alla creazione di trenta posti auto in superficie ed all’allargamento di via alla Busa (coperti finanziariamente dalPiazza Cesare Battisti l’Amministrazione Comunale) va sottolineato che l’ITEA ha già impegnato l’acquisto di cinque box auto riservati agli assegnatari degli appartamenti realizzati all’interno del Castello delle Flecche. Sempre nell’ambito delle politiche destinate ai parcheggi, nel corso del prossimo anno sarà realizzato anche l’annunciato intervento in piazza del Melograno, attualmente all’esame dei competenti uffici provinciali. Ponendo l’attenzione sugli interventi destinati agli ambiti esterni al perimetro del centro storico, va sottolineato il completamento dei lavori di costruzione della nuova scuola elementare, che hanno messo a disposizione della nostra Comunità una moderna struttura, in grado di rispondere pienamente alle necessità didattiche dei fanciulli e dei loro insegnanti. Sempre nel corso di questa legislatura hanno trovato realizzazione i lavori di completamento del centro sportivo Albere, vero e proprio fiore all’occhiello del nostro abitato. La vasta zona sportiva, già oggi particolarmente invidiata, tro- Via delle Albere tiquattro appartamenti destinati alla co-residenza vera e propria, un centro diurno per le persone anziane, la sede dell’Associazione Alpini, la caserma dei Vigili del Fuoco Volontari, il cantiere comunale ed infine, nella parte posta più a nord, una nuova struttura destinata alla promozione del comparto viti-vinicolo del nostro paese. Contestualmente alla progettazione esecutiva di questo intervento, sarà portata avanti la progettazione del comparto delle ex scuole elementari, destinato a diventare la casa delle associazioni. Nell’ambito di questo progetto si provvederà inoltre alla realizzazione di un grande parcheggio interrato (realizzato nell’attuale spazio del piazzale retrostante il Municipio), nonché all’ampliamento del foyer di accesso al Teatro Comunale. In conclusione è importante sottolineare l’impegno dell’Amministrazione Comunale nei confronti della costruzione della nuova scuola materna e dell’asilo nido che saranno realizzati ad est della nuova scuola elementare. Nei mesi scorsi si è provveduto alla richiesta degli adeguati finanziamenti alla Provincia Autonoma di Trento. La formalizzazione dell’impegno fi- nanziario della PAT è attesa per le prossime settimane; successivamente ad essa si provvederà alla progettazione esecutiva ed immediatamente all’avvio della fase di appalto. Alla luce di questo calendario d’impegni, questo intervento, particolarmente atteso dai genitori e dai fanciulli più piccoli, potrà essere completato nel corso dell’anno duemilasei. Un’ultima, importante riflessione appare necessaria nei confronti della pianificazione urbanistica del nostro abitato. Nelle settimane scorse, sulla scorta dell’impegno assunto dal Consiglio Comunale, si è provveduto all’istruttoria del concorso di idee per la riqualificazione ed il riuso della area della SOA. Il concorso, che vedrà impegnati architetti ed ingegneri provenienti da tutta Italia, sarà espletato nel corso dei primi mesi del prossimo anno; ad esso seguirà, come già anticipato in diverse occasioni, la variante al Piano regolatore Generale che detterà formalmente le linee guida attraverso cui procedere alla riqualificazione ed al riuso di un’area preziosa e centrale per il nostro paese. Una vasta zona che sarà resa disponibile dal trasferimento della Società Ortofrutticola Aldeno nella nuova sede collocata sull’area individuata dal Piano Urbanistico Provinciale e dal Piano Regolatore Generale del Comune di Trento. in una zona immediatamente contigua al territorio del Comune di Aldeno. Amministrazione e politica verà un ulteriore arricchimento con la costruzione della nuova, grande palestra realizzata dall’Istituto trentino per l’edilizia abitativa. La nuova struttura, in fase di progettazione esecutiva, verrà realizzata su parte del terreno oggi occupato dai campi da tennis (verrà mantenuto solo un campo ruotato in direzione est-ovest) ed avrà dimensioni tali da garantire il massimo utilizzo sportivo (pallavolo, basket, pallamano, calcio a cinque ecc.) ed extrasportivo (assemblee, concerti, veglioni ecc.). Sarà in grado di ospitare sulle gradinate alcune centinaia di spettatori e sarà completata da adeguati spazi destinati agli spogliatoi, nonché da una ampia sala di circa duecento mq a destinazione plurifunzionale. A completamento della zona sportiva, già nel corso della prossima primavera sarà messo in cantiere l’intervento di sistemazione di via alle Albere, che sarà pedonalizzata e destinata ad ospitare un percorso ciclabile ed uno pedonale, realizzati all’ombra di numerosi alberi che saranno messi a dimora. Sempre nel corso del prossimo anno sarà dato avvio alla progettazione esecutiva ed alla procedura di appalto della struttura destinata alla co-residenza che sarà ospitata nell’attuale comparto delle ex cantine sociali, che saranno demolite per far posto ad un edificio di caratterizzato da scelte architettoniche significative e di pregio. Come già anticipato in diverse occasioni, vi troveranno localizzazione, accanto ai ven- *Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia A RIONE 81 L’ Collaborazione vincente Il Consorzio Atesino di Bonifica, Consorzio Miglioramento Fondiario e Comune, insieme per la gestione e lo sviluppo del territorio rurale. Due anni fa, quando ci siamo Amministrazione e politica chiesti quali fossero gli interventi da attuare sul territorio per lo sviluppo dell’attività agricola, la soluzione più logica ed intelligente fu quella di promuovere un tavolo di confronto fra gli attori preposti alla sviluppo territoriale: oltre la Comune di Aldeno, il C.M.F. di Aldeno ed il Consorzio Atesino di Trento. La sinergia tra i tre diversi Enti diede vita ad un piano di interventi mirati e concreti dei quali, per una parte, sono già evidenti i risultati, mentre altre opere saranno attuate nel prossimo futuro. L’asfaltatura in campagna, località Lago 82 A RIONE L’ Con il Consorzio di Miglioramento Fondiario sono stati asfaltati ml 1.400 di strade interpoderali nel 2001 mentre nel 2002 è stata riasfaltata la strada in prossimità del depuratore in località “Dosso”. Sempre nel 2002 è stata realizzata la piazzola di carico con due caricabotte in località “Pradazzi”; prossimamente si prevede di realizzarne una seconda in zona “Vegri”. Con il Consorzio Atesino di Bonifica e stato invece definito che la nuova strada interpoderale che da Sanzeno arriva alle Case Carli, prevista con fondo sterrato, sia di Emiliano Beozzo* invece completamente asfaltata (entro il 2003). Abbiamo poi concordato l’intervento di asfaltatura in zona “Lago”, con la prima trances realizzata nel 2001 e la seconda prevista per il novembre 2002 (attualmente non realizzata per problemi meteorologici) E’ invece stato realizzato l’intervento di allargamento del raccordo nord, tra le due suddette strade. Sempre sul piano viabilistico si è individuato un intervento complessivo con il C.M.F. di Aldeno ed il Consorzio Atesino, per l’asfaltatura di circa 4 Km di strade interpoderali. Attualmente si è presentato il progetto complessivo presso gli Uffici competenti della P.A.T. per la richiesta di finanziamento; successivamente ed in stretta relazione alla risposta, sarà predisposto un piano di realizzo. Altri interventi previsti per il 2003 sono: ·Il rifacimento dei parapetti dei ponti sulle fosse; ·Il consolidamento della strada lungo il Rimone, che dal depuratore va verso nord. E’ senza dubbio un’elencazio- ne di opere mirate che rispondono efficacemente alle esigenze ed allo sviluppo delle aziende agricole; un piano di interventi che fa e che farà crescere il nostro territorio e che può essere realizzato solo la sinergia collaborativa tra i tre Enti coinvolti: per una volta lo spirito di gruppo ha permesso di realizzare opere importanti con tempi costi contenuti. A tale scopo, colgo quindi l’occasione per ringraziare della concretezza dimostrata il Presidente ed il direttivo del C.M.F. di Aldeno ed il direttore del Consorzio Atesino, Ing. Claudio Geat. * Assessore all’Agricoltura, Viabilità, Territorio, Foreste, Cooperazione Economica e Sviluppo - Ripristino del collegamento tra la fossa Maestra ed il Rimone con posa di una nuova paratoia; - Spurgo della fossa Maestra nel tratto roggia Garniga; - Consolidamento delle rive del Rimone con palificata al piede, per un tratto di circa 200/300 mt in prossimità del sovrappasso autostradale zona Ischia; - Completamento della sottomurazione del ponte sul Rimone in prossimita del sovrappasso autostradale; - Ripristino della muratura lungo la fossa Maestra in zona Lago; Opere di bonifica in programma 2003 - Prosecuzione dello spurgo della fossa Maestra - Completamento lavori di sistemazione del rio Sanzeno Attenzione: il Consorzio Atesino ha necessità di meccanizzare gli interventi di sfalcio, sia per la precarietà nel reperire manodopera stagionale, sia per ridurre i costi di gestione. A tale scopo si richiamano le aziende agricole al rispetto delle distanze di impianto sia sulle rive delle fosse che sulle strade di servizio. A RIONE 83 L’ Amministrazione e politica Opere di bonifica realizzate dal Consorzio Atesino nel 2002 Fatta salva la persona Legittime le critiche, se non ledono la dignità di chi lavora. E, soprattutto, se sono motivate da riscontri oggettivi. Il segretario comunale difende i suoi collaboratori. Raccolgo l’invito rivoltomi dal Amministrazione e politica Sindaco e dal direttore responsabile di questo notiziario, per intervenire riguardo ad alcune considerazioni espresse nel numero n. 10 di giugno 2002. Nel consueto spazio dedicato ai gruppi consiliari, infatti, la lista Aldeno 2000, dopo aver evidenziato l’attività svolta da parte dell’ufficio tributi in materia di Imposta Comunale sugli Immobili e tenendo conto di testimonianze avute da alcuni contribuenti, ha posto un marcato accento sul funzionario preposto, giudicandolo indisponente, non attento alle pretese argomentazioni fornite dagli interessati, incapace nella sostanza di leggere le carte già in possesso dell’amministrazione e reo di trattare i cittadini da censiti. Ora, è mia abitudine – ed intendo con la presente riconfermarla – evitare di prendere la parola sugli aspetti politici che governano l’azione amministrativa; pertanto, non compete a me, quale segretario comunale, rispondere alle 84 A RIONE L’ questioni che il gruppo consiliare ha ritenuto di sottoporre agli attenti lettori del notiziario comunale. Quale capo del personale comunale mi interessa, invece e mio malgrado, avanzare qualche spunto di franca e critica riflessione sulla correttezza dell’intervento svolto da Aldeno 2000, ma – sia chiaro - senza alcuna intenzione (come si suole dire) di “fare la predica” o di “essere il primo della classe”. Posto che in Comune non è pervenuta alcuna segnalazione, scritta o verbale, di un tale comportamento (ma ammettiamo pure che i rilievi siano fondati) e senza volere attivare alcuna difesa d’ufficio, ho trovato poco rispettoso della dignità della persona e del lavoratore coinvolto esprimere giudizi così pesanti che, se non offendono, sicuramente annientano in modo del tutto gratuito e nel più profondo l’animo di ciascuno di noi, senza offrire poi un minimo di prova a supporto e non lasciando di fatto alcuna possibilità di repli- di Michele Nulli* ca all’interessata. Così facendo, si varcano abbondantemente i già ampi confini entro cui esercitare il legittimo diritto di critica politica. Con questo modo di agire non sono – e credo – non possiamo essere d’accordo: diversamente consentiamo a chiunque di svilire il valore più autentico e intangibile che preserva nella sua essenza la persona umana. Ed un soggetto investito di pubbliche funzioni (dal Sindaco agli Assessori fino ai Consiglieri) non ha, allo stato attuale, alcun potere per farlo. Chiarito questo, ritengo chiuso l’argomento, con la speranza che sia stato soltanto uno spiacevole incidente di percorso, e rimango, nel limite del ruolo assegnatomi, a disposizione per il confronto che serenamente si vorrà avere sull’efficienza imparziale dell’ufficio, sull’efficacia delle misure adottate, sui risultati ottenuti nell’ambito tributario da questo Comune. *Segretario comunale di Aldeno Le scelte della giunta e del consiglio D elibere della Giunta Del. n. 62 del 10. 06.2002 Determinazione contributo finanziario per organizzazione della Sagra Patronale di San Modesto di Aldeno. Del. n. 63 del 10.06.2002 Presa d’atto del contratto decentrato relativo all’applicazione delle disposizioni in materia di primo inquadramento e sistemazione delle code contrattuali, previste dall’art. 7 dell’accordo di settore 21.12.2001, ed alla disposizione transitoria dell’art. 8 dell’accordo di settore 21.12.2001. Del. n. 65 del 17.06.2002 Atto di indirizzo politico – amministrativo relativo alla fornitura di un autocarro provvisto di cestello – gru per l’attività del cantiere comunale ed alla dismissione dell’attuale autocar- ro in dotazione al Servizio Territorio e Lavori Pubblici in conto permuta. Del. n. 68 del 18.06.2002 Approvazione della pianta organica ai sensi del Regolamento Organico del Personale Dipendente (R.O.P.D.). Del. n. 71 del 09.07.2002 Contratto di concessione del Servizio di Tesoreria: presa d’atto della fusione per incorporazione della Banca Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto S.p.a. nella Banca UniCredito Italiano S.p.a.. Del. n. 74 del 22.07.2002 Determinazione contributo straordinario all’Associazione Teatro e Spettacolo di Aldeno per organizzazione manifestazione culturale presso il Centro Sportivo “Albere”. Del. n. 75 del 22.07.2002 Determinazione contributo finanziario per organizzazione manifestazione “Il Comun Co- munale: i giochi e la regola”. Edizione 2002. Del. n. 76 del 22.07.2002 Concessione contributo straordinario al Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco. Amministrazione e politica Del. n. 60 del 10.06.2002 Approvazione schema di convenzione per la gestione di tirocini formativi e di orientamento. Del. n. 78 del 06.08.2002 Approvazione della perizia di variante n. 2 relativa ai lavori di ampliamento, riqualificazione, e completamento del Centro Sportivo – Il lotto -. Del. n. 79 del 06.08.2002 Approvazione li linea tecnica del progetto esecutivo delle opere di arredo a verde e di valorizzazione del percorso storico in Aldeno e contestuale assenso dell’Amministrazione municipale all’esecuzione dell’intervento da parte del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento. Del. n. 80 del 06.08.2002 Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo rela- A RIONE 85 L’ tivo alle opere di allargamento di Via della Croce (tratto Via G. Pascoli – Circonvallazione). Del. n. 83 del 06.08.2002 Selezione per la formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale (part – time e/o tempo pieno) con qualifica di Assistente Bibliotecario – Cat. C pos. retrib. 9 – Approvazione Graduatoria finale e nomina vincitore. Amministrazione e politica Del. n. 84 del 06.08.2002 Selezione per la formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale (parttime e /o tempo pieno) con qualifica di Operaio Generico – Cat. A pos. retr. 1 – Approvazione Graduatoria finale e nomina vincitore. Del n. 85 del 06.08.2002 Approvazione atto aggiuntivo al contratto di locazione dell’immobile comunale a Caserma Carabinieri di Aldeno. Del. n. 86 del 19.08.2002 Acquisizione definitiva delle pp.ff. 1722 e 1723 P.T. 1270 C.C. Aldeno di proprietà della sig.ra Beozzo Ierta. Del. n. 87 del 19.08.2002 Concessione del patrocinio al Convegno nazionale sul tema: “L’innovazione nell’abitazione per accrescere il comfort abitativo dell’utenza debole”, promossa dall’ITEA il 25 ottobre 2002. 86 A RIONE L’ Del. n. 89 del 03.09.2002 Selezione interna per la riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 7 dell’accordo di settore per il personale dell’area non dirigenziale dd. 21.12.2001 – Servizio Territorio e Lavori pubblici (Funzionario tecnico) Cat. D liv. Base, pos. retrib. 15 – Approvazione Graduatoria finale e nominativa vincitore. comma 3, della L.R. 04.01.1993 n. 1 e s.m.. Del. n. 91 del 03.09.2002 Approvazione in linea tecnica del progetto esecutivo dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalle pareti soprastante il cimitero di Aldeno Del. n. 104 del 15.10.2002 Incarico allo Studio Associato Giovanazzi di Trento nella persona dell’arch. Marco Giovanazzi per la direzione lavori ed altre prestazioni accessorie nell’ambito dei lavori di ristrutturazione della caserma dei Carabinieri di Aldeno. Del. n. 94 del 10.09.2002 Selezione interna per la riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 8 dell’accordo di settore per il personale dell’area non dirigenziale dd. 21.12.2001 – Servizio Contabilità e Bilancio – Ufficio Tributi (Collaborazione Contabile) Cat. C Liv. Evoluto, pos. retrib. 12. Approvazione graduatoria finale e nomina vincitore. Del. n. 96 del 19.09.2002 Concessione contributo straordinario alla città di Svihov (Repubblica Ceca) a mezzo della Banda Sociale di Aldeno. Del. n. 103 del 10.10.2002 Indizione di pubblico incanto e contestuale approvazione dello schema di bando per il concorso di idee relativo alla riqualificazione urbanistica ed al riuso del territorio dell’area S.O.A. ad Aldeno. Del. n. 105 del 21.10.2002 Servizio di Asilo Nido. Approvazione relazione annuale dell’ente gestore sull’andamento del servizio. Del. n. 106 del 23.10.2002 Organizzazione manifestazione “3^ Mostra dei Merlot d’Italia”. Affidamento incarico dell’Agenzia “L’orizzonte S.a.s.” di Aldeno. Del. n. 97 del 30.09.2002 D.P.R. 26.08.1993 n. 412 Anticipo periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento. Del. n. 108 del 23.10.2002 Lavori di sistemazione locali presso il locale Asilo Nido e Scuola dell’infanzia. Assegnazione contributo straordinario alla Scuola dell’infanzia ”E. Mosna” di Aldeno. Del. n. 98 del 07.10.2002 Variazione n.1 al bilancio di previsione 2002 adottata in via d’urgenza ai sensi dell’art. 13, Del. n. 109 del 29.10.2002 Incarico all’arch. Luca Beltrami di Trento per la progettazione esecutiva delle opere di Del. n. 110 del 29.10.2002 Convenzione con Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento per stagione teatrale 2001/2002. Ricognizione di spesa. Del. n. 112 del 05.11.2002 Adesione al progetto e preadesione all’associazione denominati “Strada del vino e dei sapori della Vallagarina”. Del. n. 113 del 12.11.2002 Approvazione dello schema di concessione gratuita dell’utilizzo della p.f. 3475/1 P.T. 1347 C.C. Aldeno da parte del Servizio Sistemazione Montana della P.A.T. Del. n. 114 del 12.11.2002 Approvazione dello schema di disciplinare relativo alla con- cessione sulle opere pubbliche e private di bonifica del Comprensorio Consorziale nell’ambito dei lavori di posa in opera di una tubazione di scarico in località Parteselle. Del. n. 116 del 12.11.2002 Costituzione dell’Associazione Mondo Giovani ed adesione quale socio fondatore. Del. n. 117 del 19.11.2002 I.C.I. anni pregressi - Approvazione degli indirizzi per l’attività di controllo. Del. n. 119 del 27.11.2002 Modifica del Comitato di Redazione del Notiziario comunale. Del. n. 120 del 27.11.2002 Anticipazione di cassa per l’esercizio 2002 in corso. Del. n. 123 del 02.12.2002 Approvazione schema di convenzione tra il comune di Aldeno ed il Coordinamento Teatrale Trentino per la gestione delle stagioni teatrali. Del. n. 124 del 02.12.2002 Erogazione contributo per la gestione amministrativa ed organizzativa della Stagione teatrale 2002/2003 a favore dell’Associazione per il Coordinamento teatrale Trentino di Pergine Valsugana. Del. n. 125 del 02.12.2002 Determinazione contributo straordinario al Gruppo Missionario Parrocchiale di Aldeno. Del. n. 126 del 02.12.2002 Determinazione contributo straordinario alla Pro Loco di Aldeno. Amministrazione e politica completamento inerente il restauro della torre (campanile) di San Zeno (sistemazione delle adiacenze esterne). Del. n. 127 del 02.12.2002 Determinazione contributo straordinario alla Società Sportiva Aldeno per l’organizzazione della manifestazione “Calici di Stelle” edizione 2002. A RIONE 87 L’ D elibere del Consiglio Del. n. 33 del 18.06.2002 Esame ed approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2001. Del. n. 34 del 18.06.2002 Adozione del Regolamento Organico del Personale Dipendente (R.O.P.D.) e della dotazione organica. Del. n. 35 del 18.06.2002 Modifiche al Regolamento comunale in materia di contributo di concessione (art. 107 L.P. 05.09.1991 n. 22 e s.m.i.). Amministrazione e politica Del. n. 36 del 18.06.2002 Parere del Consiglio comunale ai sensi dell’art. 104 della L.P. 05.09.1991 n. 22 e s.m. in merito al progetto per la costruzione di una palestra sulle pp.ff. 1608/1, 1606 e pp.ee. 868/1/2 in C.C. Aldeno. Del. n. 38 del 25.07.2002 Approvazione definitiva della Seconda Variante al Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) nel Comune di Aldeno. Del. n. 39 del 25.07.2002 Approvazione dell’accordo amministrativo in ordine alla realizzazione di un’autorimessa in Via Dante ad Aldeno, sostitutivo di quello già approvato con deliberazione n. 50 del 30.11.1999 e modificato con deliberazioni n. 15 dd. 22.02.2000, n. 47 dd. 88 A RIONE L’ 03.08.2000 e n. 26 dd. 12.07.2001. Del. n. 42 del 23.10.2002 Surroga del Consigliere Comunale dimissionario Cramerotti Alida con il sig. Maistri Mattia previo esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere comunale e relativa convalida. Del. n. 43 del 23.10.2002 Ratifica della variazione n. 1 al Bilancio di previsione 2002 adottata in via d’urgenza ai sensi dell’art. 13, comma 3, della L.R. 04.01.1993 n. 1 e s.m. da parte della Giunta Comunale. Del. n. 44 del 23.10.2002 Variazione n. 2 al Bilancio di Previsione 2002 e modifica n.1 al programma generale delle opere pubbliche 2002. Del. n. 45 del 23.10.2002 Modifica del Regolamento Edilizio del Comune di Aldeno. Del. n. 49 del 23.10.2002 Esame ed approvazione dell’ordine del giorno in merito all’adesione all’Associazione Mondo Giovani. Del. n. 51 del 27.11.2002 Esame ed approvazione del Regolamento comunale di Polizia Mortuaria e Ordinamento dei servizi funerari e cimiteriali. Del. n. 52 del 27.11.2002 Esame ed approvazione del Regolamento per la disciplina del servizio di taxi e autonoleggio con conducente. Del. n. 53 del 27.04.2002 Presa d’atto della relazione della Giunta Comunale al Consiglio Comunale in ordine alle risultanze complessive di bilancio nonché allo stato di attuazione dei programmi. Del. n. 54 del 27.04.2002 Variazione n.3 al bilancio di previsione 2002. Del. n. 55 del 27.11.2002 Adozione del Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) nel Comune di Aldeno ai sensi dell’art. 67 c. 2 e c. 5 della L.P. 05.09.1991 n. 22. Del. n. 56 del 27.11.2002 Rettifica d’ufficio ai sensi dell’art. 42 bis della L.P. 05.09.1991 n. 22 agli elaborati cartografici del P.R.G. del Comune di Aldeno (zona Centro Storico - Via alla Busa). Del. n. 58 del 27.11.2002 Sclassificazione del sottosuolo della p.f. 3281/1 P.T. 363 CC Aldeno, di proprietà del Comune di Aldeno ed adibita a strada pubblica, in corrispondenza dell’autorimessa interrata di via Dante. D eterminazioni segretario comunale Det. n. 141 del 03.06.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di rifacimento della segnaletica stradale orizzontale del Comune di Aldeno. Det. n. 142 del 03.06.2002 Affidamento incarico per l’esecuzione delle verifiche e la redazione dei relativi elaborati per i lavori di modifica dell’impianto elettrico della nuova Scuola Elementare di Aldeno. Proroga termini consegna elaborati. Det. n. 143 del 04.06.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di posa in opera di pozzo dispersore per acque bianche in lottizzazione Chiesure e abbassamento marciapiede in Via G. Verdi per realizzazione parcheggio per disabili. Det. n 152 del 20.06.2002 Indizione di confronto concorrenziale ed approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa alla fornitura di un autocarro provvisto di cestello – gru per l’attività del cantiere comu- nale. Dismissione dell’attuale autocarro in dotazione al Servizio Territorio e Lavori Pubblici e sua alienazione in conto permuta. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi L.R. 31.07.1993 n. 13. Det. n. 164 del 02.07.2002 Riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 8 dell’accordo di settore per il personale dell’area non dirigenziale dd. 21.12.2001: Servizio Contabilità e Bilancio – Ufficio Tributi (Collaboratore Contabile). Approvazione avvisto di selezione. Det. n. 165 del 02.07.2002 Riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 7 dell’accordo di settore per il personale dell’area non dirigenziale dd. 21.12.2001: Servizio Territorio e Lavori Pubblici (Funzionario Tecnico). Approvazione avviso di selezione. Det. n. 168 del 04.07.2002 Determinazione e liquidazione indennità anno 2000 previste dall’art. 100 del Contratto Collettivo provinciale di lavoro 1998 – 2001 (Indennità per area direttiva e per particolari funzioni). Det. n. 172 del 05.07.2002 Istituzione delle posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva per gli anni 2001 e 2002. Det. n. 173 del 05.07.2002 Erogazione dell’indennità per area direttiva per l’anno 2001 alle dipendenti titolati della relativa posizione di lavoro. Det. n. 174 del 05.07.2002 Determinazione contributi alle unità scolastiche operanti nel territorio comunale. Anno 2002. Det. n. 176 del 05.07.2002 Fondo per la produttività ed il miglioramento dei servizi per l’anno 2001: ripartizione e liquidazione delle quote A e B del fondo. Amministrazione e politica Det. n. 138 del 03.06.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di scarifica terreno e riporto terra misto sabbia presso il Centro Sportivo Albere. Det. n. 179 del 08.07.2002 Affidamento incarico alla Cooperativa di Solidarietà “L’Ancora ONLUS” di Tione di Trento per completamento della fase iniziale del progetto giovani. Det. n. 181 del 10.07.2002 Istituzione della posizione organizzativa (P.O.) e determinazione delle indennità connesse per gli anni 2001 e 2002. Det. n. 182 del 10.07.2002 Attribuzione dell’indennità relativa alla posizione organizzativa (P.O.) a favore del rag. Flavio Pedrotti: erogazione per l’anno 2001 e riconoscimento per l’anno 2002. Det. n. 183 del 10.07.2002 Attribuzione dell’indennità relativa alla posizione organiz- A RIONE 89 L’ zativa (P.O.) a favore dell’arch. Claudio Gardelli: erogazione per l’anno 2001 e riconoscimento per l’anno 2002. Det. n. 184 dell’11.07.2002 Incarico alla Società Industriale Trentina p.A. di Trento, dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria della centrale idroelettrica di Aldeno. Det. n. 185 dell’11.07.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di rifacimento dell’impianto elettrico dell’aula informatica della Scuola Media di Aldeno. Amministrazione e politica Det. n. 186 dell’11.07.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di modifica dell’impianto elettrico della nuova Scuola Elementare di Aldeno. Det. n. 187 del 12.07.2002 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori riguardanti le opere da elettricista nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Det. n. 190 del 12.07.2002 Liquidazione indennità per figure professionali operanti nell’Amministrazione comunale, previste dall’art. 101 del Contratto collettivo provinciale di lavoro 08.03.2000 (indennità di progettazione) – Anni 2000 e 2001. Det. n. 191 del 15.07.2002 Indizione del concorso pubblico per soli esami relativo alla 90 A RIONE L’ copertura di n. 1 Assistente Contabile a tempo determinato e a tempo pieno – cat. C livello base posizione retributiva 9 (ex VI° qualifica funzionale). Det. n. 197 del 22.07.2002 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori di somma urgenza riguardanti la messa in sicurezza della parete rocciosa ad ovest dell’abitato di Aldeno. Det. n. 199 del 25.07.2002 Approvazione perizia suppletiva relativa ai lavori di posa in opera di pozzo dispersore per acque bianche in lottizzazione Chiesure e abbassamento marciapiede in Via Verdi per realizzazione parcheggio per disabili. Det. n. 200 del 25.07.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di adeguamento normativo del teatro comunale di Aldeno. Det. n. 201 del 25.07.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione dell’impianto antincendio del teatro comunale di Aldeno. Det. n. 202 del 26.07.2002 Provvedimento di conferma relativo all’aggiudicazione disposta a seguito del confronto concorrenziale indetto per la gara relativa alla fornitura di un autocarro provvisto di cestello – gru per l’attività del cantiere comunale con obbligo di ritiro dell’attuale autocarro in dotazio- ne al Servizio Territorio e Lavori Pubblici. Det. n. 204 del 29.07.2002 Incarico alla Ditta Energy Service di Trento, dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria degli impianti termici del Municipio, del Magazzino Comunale, della Scuola Media e della sala ex Vinfrutta. Det. n. 207 dell’01.08.2002 Selezione per la formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale (part – time e/o tempo pieno) con qualifica di Assistente Bibliotecario – Cat. C. pos. retr. 9 – Approvazione verbali. Det. n. 208 dell’01.08.2002 Approvazione a tutti gli effetti della perizia di spesa inerente i lavori di ripristino e finitura del manto stradale relativamente a Via Giovanni XXIII° e Via G. Verdi. Det. n. 209 dell’01.08.2002 Approvazione della lettera di invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di ripristino e finitura del manto stradale (Via Giovanni XXIII° e Via G. Verdi). Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi dell’art. 7bis L.P. 10.09.1993 n. 26. Det. n. 210 dell’01.08.2002 Organizzazione dell’iniziativa “Calici di Stelle 09 agosto 2002”. Det. n. 213 del 02.08.2002 Riconoscimento contributo Det. n. 218 del 05.08.2002 Lavori di integrazione della rete di smaltimento delle acque bianche e nere e di asfaltatura parziale presso la Scuola Media Statale di Aldeno. Approvazione prospetto della spesa complessivamente Det. n. 226 del 12.08.2002 Incarico alla Ditta Puligarden di Fenice Laura di Melta di Gardolo (TN) dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di pulizia ordinaria dei locali adibiti a sede Municipale per il periodo 12.08.2002 – 31.12.2002. Det. n. 228 del 21.08.2002 Approvazione perizia dei lavori di manutenzione straordinaria della Scuola Materna di Aldeno. Det. n. 231 del 22.08.2002 Approvazione del bando di gara per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri di Aldeno. Det. n. 238 del 03.09.2002 Incarico alla Ditta Grisenti Costruzioni Elettriche S.r.l. di Trento, dell’appalto relativo alla fornitura e posa in opera di centralino telefonico ISDN digitale e apparecchi intercomunicanti per la Scuola Elementare di Aldeno. Det. n. 244 del 10.09.2002 Acquisto pubblicazione per Biblioteca comunale. Det. n. 247 dell’11.09.2002 Selezione per la formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale (part – time e/o tempo pieno) con qualifica di Operaio generico Cat. A pos. retr. 1 Signor Micheli Zanotti Eros presa d’atto della rinuncia al posto. Det. n. 249 dell’11.09.2002 Determinazione elenco ditte da invitare nell’ambito dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri di Aldeno. Det. n. 232 del 23.08.2002 Assunzione con contratto a tempo determinato del Sig. Scala Ugo nel posto di Assistente bibliotecario, Cat. C, livello base, posizione retributiva C.9 (ex VI q.f.). Det. n. 261 del 20.09.2002 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori riguardanti l’intercapedine aerata nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del Teatro comunale. Det. n. 233 del 23.08.2002 Assunzione con contratto a tempo determinato del Sig. Micheli Zanotti Eros nel posto di Operaio generico, Cat. A, livello unico, posizione retributiva 1 (ex III q.f.). Det. n. 263 del 20.09.2002 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori riguardanti l’intercapedine aerata nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del Teatro comunale. Det. n. 264 del 20.09.2002 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori inerenti pavimenti e rivestimenti nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del Teatro comunale. Det. n. 265 del 20.09.2002 Concessione di una proroga per l’ultimazione dei lavori di restauro conservativo della torre (campanile) di San Zeno ad Aldeno. Det. n. 266 del 20.09.2002 Rideterminazione dell’indennità relativa alla posizione organizzativa (P.O.) a favore dell’arch. Claudio Gardelli per gli anni 2001 e 2002. Amministrazione e politica ordinario al Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco di Aldeno. Det. n. 267 del 20.09.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione e ripristino della pavimentazione di alcune strade interne all’abitato. Det. n. 270 del 26.09.2002 Approvazione perizia di spesa manutenzione esterna serramenti Scuola Media: variante. Det. n. 271 del 03.10.2002 Approvazione perizia per spostamento monumento ai caduti. Det. n. 272 del 03.10.2002 Incarico temporaneo alla Ditta Impresa Pulizie Rosi di Rosi Fernanda & C. di Aldeno dell’ap- A RIONE 91 L’ palto per l’esecuzione del servizio di sorveglianza e pulizia ordinaria del teatro comunale di Aldeno e sino al 30.11.2002. Det. n. 274 del 03.10.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione e ripristino della pavimentazione di Via A. Degasperi. Det. n. 276 dell’08.10.2002 Lavori di somma urgenza riguardanti la messa in sicurezza della parete rocciosa ad ovest dell’abitato di Aldeno. Approvazione della spesa complessivamente sostenuta. Amministrazione e politica Det. n. 278 del 09.10.2002 Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno. Det. n. 279 del 09.10.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di prevenzione da crolli dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 280 del 09.10.2002 Affidamento del servizio di pulizia presso la locale palestra della Scuola Media di Aldeno all’Impresa di Pulizie Rosi di Rosi Fernanda & C. S.n.c.. Det. n. 283 del 14.10.2002 92 A RIONE L’ Pubblico concorso per esami al posto di Assistente Contabile a tempo pieno e indeterminato – Cat. C base P. retr. 9 – Aspiranti ammessi. Det. n. 285 del 16.10.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione della fognatura delle acque bianche in via 3 Novembre in località San Zeno Det. n. 290 del 21.10.2002 Affidamento incarico per la redazione della documentazione tecnica occorrente per il montaggio delle tensostrutture per la manifestazione “Mostra dei Merlot d’Italia” all’ing. Ennio Zandonai di Aldeno. Det. n. 291 del 21.10.2002 Noleggio tendone dalla Ditta TENDLINE S.r.l. di Trento in occasione della manifestazione “La Mostra dei Merlot d’Italia” Det. n. 292 del 22.10.2002 Affidamento incarico per la redazione della documentazione tecnica occorrente per il dimensionamento delle linee elettriche e collaudo finale per la manifestazione “Mostra dei Merlot d’Italia” all’ing. Coser Renato di Aldeno. Det. n. 293 del 22.10.2002 Concessione della seconda proroga per l’ultimazione dei lavori di restauro conservativo della torre (campanile) di San Zeno di Aldeno. Det. n. 295 del 23.10.2002 Incarico alla Ditta Segalla An- drea S.r.l. di Trento dell’appalto per la fornitura e posa della caldaia della sala pluriuso presso la ex Cantina Sociale di Aldeno. Det. n. 300 del 28.10.2002 Incarico alla Ditta Cont Irrigazioni S.r.l. di Trento, dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria degli impianti di irrigazione presso il Centro Sportivo Albere. Det. n. 301 del 28.10.2002 Incarico alla Ditta EMME ZETA EMME di Micheli Zanotti Massimo & C. S.n.c. di Aldeno dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di tinteggiatura del Centro Anziani di Aldeno. Det. n. 302 del 28.10.2002 Incarico alla Società Industriale Trentina p.A. di Trento, dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria della centrale idroelettrica di Aldeno. Det. n. 303 del 29.10.2002 Organizzazione ciclo di serate denominate “Internet: problematiche e potenzialità”. Det. n. 305 del 29.10.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di installazione dell’impianto di videoproiezione del teatro comunale di Aldeno. Det. n. 309 del 05.11.2002 Acquisto di apparecchiature informatiche e software ad uso degli uffici comunali. Det. n. 311 del 12.11.2002 Approvazione della variante Det. n. 312 del 14.11.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di realizzazione impianto di irrigazione automatico e semina dell’area ad est della palazzina servizi del Centro Sportivo Albere. Det. n. 313 del 14.11.2002 Incarico alla Ditta GIOCHIMPARA S.n.c. di Pergine Valsu- gana (TN) dell’appalto per la fornitura di n. 20 sedie per la nuova Scuola Elementare. Det. n. 316 del 15.11.2002 Approvazione della variante n. 1 del progetto esecutivo dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno. Det. n. 317 del 15.11.2002 Approvazione della prima perizia in merito ai lavori di rifacimento dell’illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno. Det. n. 323 del 27.11.2002 Noleggio gratuito dalla Ditta AXIL di Alberto Celva di Salorno, per il periodo di tre mesi, dell’apparecchio “PROSYSTEM HS11”. Det. n. 324 del 28.11.2002 Servizio sgombero neve: approvazione schema di contratto per noleggio mezzi con conducente e affidamento del servizio per la stagione 2002 – 2003 alla Ditta Enderle Mario di Aldeno. Amministrazione e politica n. 1 del progetto esecutivo dei lavori di restauro conservativo della torre (campanile) di San Zeno di Aldeno. A RIONE 93 L’ Notizie utili PROMEMORIA 94 A RIONE L’ Notizie utili PROMEMORIA 94 A RIONE L’ Notizie utili PROMEMORIA 94 A RIONE L’ PROMEMORIA Informazioni utili, di pronto impiego, per accedere ai servizi del Comune di Aldeno COMUNE DI ALDENO tel. 842523 - 842711 Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 Orario ricevimento Sindaco Lunedì dalle 8.00 alle 10.00 Venerdì dalle 10.00 alle 12.00 Orario ricevimento Assessori previo appuntamento Numero utile segnalazione guasti - Ufficio Tecnico 0461.843222 Segreteria attiva 24 ore BIBLIOTECA COMUNALE DI ALDENO tel. 0461.842816 Orario di apertura al pubblico: Lunedì 14.00 - 18.00 20.00 - 22.00 Martedì 8.30 - 11.30 14.00 - 18.00 Mercoledì 8.30 - 11.30 14.00 - 18.00 Giovedì 14.00 - 18.00 14.00 - 18.00 Venerdì FARMACIA DOTT. G. BARBACOVI Orario di apertura : 8.30 - 12.00 15.30 - 19.00 Chiusura: mercoledì e sabato pomeriggio DOTT. M. GIOVANNINI tel. 0461.843221 - cell. 335.364950 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì 8.30 - 10.00 Martedì 17.00 - 18.00 Giovedì 8.30 - 10.00 Venerdì 8.30 - 10.00 Sabato su appuntamento Cimone Mercoledì 11.00 - 12.00 Garniga Mercoledì 9.30 - 10.30 DOTT. LUNELLI tel. 0461.230976 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì Martedì Mercoledì Venerdì Sabato Cimone Mercoledì Garniga Martedì 9.00 - 12.30 9.00 - 12.30 9.00 - 12.30 15.00 - 18.00 9.00 - 12.30 15.00 - 16.30 15.00 - 16.00 DOTT. PIFFER tel. 0461.842865 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì Mercoledì Giovedì Venerdì Cimone Martedì Garniga Martedì 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00 9.00 - 12.00 9.00 - 11.00 11.00 - 12.00 Notizie utili AMBULATORIO IGIENE SANITÀ PUBBLICA (Ufficiale Sanitario) tel. 0461.843221 Orario di apertura: Lunedì 14.30 alle ore 16.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816 CONSULTORIO GINECOLOGICO tel. 0461.843221 Orario di ricevimento: I°, III° e V° lunedì del mese dalle ore 10.00 alle ore 12.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816 DOTT. LANFRANCO LORETANO - Pediatra. Aldeno: via Florida, 2 Tel. 0461.842997 - Trento: Via Menguzzato, 85 Tel cell. 338.3944169 Orario: Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì: Trento 9.30-10.30 Lunedì, Mercoledì, Giovedì: Aldeno 15.00-16.00 DOTT. DE IORIO tel. 0461.238232 - cell. 338.1580420 Mercoledì 8.00 - 9.00 Cimone CONSULTORIO INFERMIERISTICO tel. 0461.843221 Lunedì 9.30 - 10.30 Martedì 9.30 - 10.30 Mercoledì 9.30 - 10.30 Giovedì 9.30 - 10.30 9.30 - 10.30 Venerdì ASSISTENZA SOCIALE tel.0461.843313 Assistente Sociale MARCO DEGASPERI - area minori - Lunedì 09.00 - 11.00 Assistente Sociale SARTORI MONICA - area adulti ed anziani - Mercoledì 09.00 - 11.00. 94 A RIONE L’ L’ 2 Editoriale di Lorenzo Lucianer Economia RIONE NOTIZIARIO DEL COMUNE DI ALDENO Maestri d’arte di Stefano Piffer e Renato Bisesti Aldeno e il Merlot di Emiliano Beozzo C’era una volta il Cow boy di Stefano Piffer e Renato Bisesti La S.O.A. accelera di Nerio Zambotti L’ape regina ha la corona? di Andrea Schir Cantina da record di Diego Beozzo 7 10 12 14 16 18 Caro Babbo Natale... di Cristina Cont Sognare la fortuna di Katia Cont 20 22 Ricordare la Festa dell’Uva di Raffaella Baffetti La festa e il 68 di Giovanni Mosna Donne e menopausa di Alida Cramerotti 24 25 26 Calici di stelle: cin cin sulla piazza di Oscar Beozzo Ritorno a Prijedor di Daniele Baldo La generazione invisibile di Andrea Schir 27 28 30 Anno 6 - N. 11 - Dicembre 2002 L’inchiesta Autorizzazione n. 959 del 21/05/ 1997 del Tribunale di Trento Società Direttore responsabile: Lorenzo Lucianer Comitato di Redazione: Daniele Baldo Renato Bisesti Cristina Cont Katia Cont Ancilla Dominici Maria Chiara Giovannini Italo Pancheri Stefano Piffer Dario Scarpa Andrea Schir Direzione - Redazione Amministrazione: presso Comune di Aldeno Piazza Cesare Battisti, 3 Lettere e comunicazioni a: L’ARIONE presso Biblioteca comunale Via Giacometti, 8 38060 Aldeno Tel. 0461/842816 Grafica e impaginazione: L’ORIZZONTE Agenzia di pubblicità 38060 Aldeno Via Verdi, 15/1 Tel. 0461/843200 Fax 0461/842943 www.lorizzonte.it [email protected] Stampa: GRAFICHE DALPIAZ 38010 Ravina (TN) z.i. Via del Ponte, 47 www.grafichedalpiaz.com Tel. 0461/913545 Fax 0461/913186 Foto: Remo Mosna Immagine di copertina: Foto Lucio Tonina 5 Attualità Protagonisti Echi di cronaca di Lorenzo Lucianer Memorie di un maniscalco di Lorenzo Lucianer 34 42 La storia Il “Trato marzo” nella tradizione popolare aldenese di Stefano Piffer 46 La scuola C’era una volta il Natale di Ancilla Dominici Lo spazio della poesia 48 El campanil de Alden di Raffaella Baffetti El Morer di Valerio Bottura 50 51 50° fondazione del gruppo ANA Aldeno di Cornelio Muraglia Siamo qui perché a cura del Club degli Alcolisti in Trattamento Altinum Armonie per stare insieme di Lucio Bernardi e Carlo Nicolodi L’orgoglio degli scacchi di Enzo Maistri Teatro in proprio di Alida Cramerotti Attenti al gas! di Rudy Cimadom Cacciatori, tra festa e ricordo di Marco Moratelli SAT 2003 di Dario Scarpa 53 55 56 57 58 59 61 62 Bipolarismo aldenese di Giorgio Barbacovi Gioco, arte e sport di Sheila Mosna Addio da campioni di Cristina Cont Marino Coser tutto d’oro 64 66 67 68 Cure e spettacolo di Italo Dallago Un bronzo per Gottardi di Gino Lorandi 69 71 Aldeno Insieme di Danilo Micheletti Quale futuro per i nostri anziani? Il vecchietto dove lo metto di Daniele Baldo Il paese che sarà di Massimo Scartezzini Collaborazione vincente di Emiliano Beozzo Fatta salva la persona di Michele Nulli 72 74 76 79 82 84 Associazioni Lo sport Cimone e Garniga Terme Amministrazione e politica Aldeno da non scordare A RIONE 95 L’ Indice A Il Saluto del sindaco di Daniele Baldo