Il saluto del Sindaco

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Il saluto del Sindaco
Il saluto del
Sindaco
Con questo numero l’Arione segna il passaggio di metà del cammino della presente legislatura.
Due anni amministrativi non sono molti per
concretizzare opere pubbliche se consideriamo
che, mediamente nella nostra provincia i tempi
di progettazione finanziamento e realizzazione si
attestano attorno ad un periodo di cinque sei anni.
Due anni amministrativi sono però un tempo importante per riuscire a programmare in una visione d’insieme i bisogni e gli interventi di una
comunità che sappia sulla base delle risorse e delle
opportunità legislative attuali, pianificare il proprio sviluppo. Due anni in cui la Giunta e il Consiglio Comunale si sono interrogati e hanno cercato di fare sintesi sugli importanti temi che tracciano le prospettive di crescita del nostro paese.
Dai temi urbanistici ai temi sociali, della cultura
e dell’economia, si sono concretizzati e si concretizzeranno nel prossimo futuro importanti progetti.
Di tutti questi, ciò che crediamo meriti sempre
grande attenzione è l’aspetto sociale della comunità. Il confronto sulle tematiche giovanili e famigliari, degli anziani, così come quelle dell’accoglienza e dell’integrazione, sono aspetti del
nostro vivere insieme di cittadini aldenesi, così
come di cittadini trentini, italiani ed europei con i
quali dobbiamo continuamente trovare il modo e
le forme di dialogo di confronto e dunque di crescita.
Nel nostro agire e programmare, siamo però
anche confortati dalla dimensione sociale sempre attiva e partecipe della nostra comunità
Anche quest’anno sono “nate” due nuove associazioni; il Coro voci bianche e la Filodrammatica.
Ai loro promotori e a tutti i partecipanti rivolgo un grande augurio.
Di frequente rilevo e questo immagino sarà
successo anche a molti di voi, come l’apprezzamento e la constatazione della ricchezza sociale
della nostra comunità , così come delle altre dimensioni positive della nostra comunità sia rilevata in particolar modo dai nostri nuovi cittadini
che, a differenza della maggior parte di noi, hanno l’occasione per misurare e confrontare la nostra realtà con altri contesti trentini e nazionali.
Questo fatto, rappresenta certamente un segnale
di riconoscimento positivo per ciò che abbiamo,
ma anche un impegno ulteriore per saperlo ulteriormente riconoscere apprezzare e valorizzare
con maggiore attenzione.
Motivi e dimensioni di intervento e di sviluppo su cui ragionare certo non mancano, ed è anche grazie alle vostre osservazioni e suggerimenti che gli amministratori riescono ad essere vicini
ai bisogni dell’intera comunità, dalle infrastrutture più urgenti prima tra tutte la nuova scuola
materna e asilo nido, ai meno impellenti ma altrettanto significativi interventi e servizi dedicati
ai più piccoli, (parco giochi etc.) come all’intera
comunità (trasporti etc.)
Nei mesi scorsi, possiamo constatare con soddisfazione, come le importanti iniziative programmate, quelle rivolte ai giovani quanto quelle rivolte agli adulti e agli anziani, hanno visto tutte
il loro avvio.
Progetto Giovani attraverso i corsi per genitori e le serate incontro per i ragazzi è entrato nel
vivo del suo programma.
Significativo e importante a mio avviso è il
percorso di formazione e conoscenza sulle politi-
che sociali rivolte alla terza età, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione
con ITEA e Servizi socio-sanitari della PAT.
Per la prima volta nella nostra provincia si è
pensato di far precedere la realizzazione di innovativi progetti sociali rivolti agli anziani, da un
percorso di “partecipazione allargata” all’interno del quale ognuno può portare il proprio contributo in termini d’idee proposte e suggerimenti.
Nei diversi momenti, del percorso, sono stati
presentati i nuovi servizi, che verranno realizzati
nel nostro paese, la loro funzione, il collegamento con la comunità, ed il loro collocamento nel
nuovo scenario delle politiche sociali per gli anziani.
Considerata l’importanza di questi argomenti
ho ritenuto interessante portare un contributo di
maggiore conoscenza che troverete all’interno del
notiziario.
Per tutti gli interventi urbanistici realizzati ed
in programma, vi invito alla lettura dell’articolo
dell’assessore competente. Merita però un cenno, non fosse altro per il grande successo riscontrato, la terza edizione dei Merlot d’Italia e le
manifestazioni collaterali ad essa collegate. Divenuta ormai vero appuntamento nazionale, questa manifestazione dovrà sempre più nel futuro
rappresentare il principale momento di traino per
tutte le nostre aziende agricole e i diversi settori
dell’economia aldenese.
Accanto a questa funzione essa è diventata
anche un’interessante occasione culturale. Il filmato della festa dell’uva recuperato con passione, dedizione e professionalità unica, da parte del
nostro direttore Lorenzo Lucianer, rappresenta ora
per la nostra comunità un documento storico di
eccezionale valore.
La serata di degustazione e spettacolo della
scorsa estate denominata “Calici di Stelle”è una
importante vetrina di presentazione e di assaggio dei nostri prodotti agricoli e artigianali.
La manifestazione del cinquantesimo di fondazione del “Gruppo Alpini”e la contestuale inau-
gurazione del monumento ai caduti in guerra, ha
chiuso la serie delle manifestazioni autunnali.
L’invito per tutti è ora alla stagione teatrale e
cinematografica iniziata da qualche settimana.
Nel mese di gennaio infine, per la prima volta nel
nostro paese prenderanno il via i corsi dell’università della terza età e del tempo disponibile,
occasione culturale e relazionale per continuare
a sentirsi attivi
Vorrei richiamare brevemente anche il contesto amministrativo nel quale come amministrazioni comunali ci troviamo e ci troveremo nel
prossimo futuro ad operare. In una dimensione
politico-istituzionale in cui la contrazione della
spesa pubblica ed i conseguenti trasferimenti agli
enti locali, in particolare quelli comunali, stanno
sempre più assottigliandosi, le amministrazioni
pubbliche per adeguare i loro investimenti alle
esigenze delle comunità sono costrette a rivolgere altrove, verso altre fonti la possibilità di sostenere la spesa pubblica.
Per la realizzazione e lo sviluppo di nuovi interventi e servizi pubblici, diventa perciò sempre
più di fondamentale importanza, ricercare la collaborazione con altri enti ed istituti pubblici e la
compartecipazione dei privati.
Per quanto riguarda l’aspetto puramente amministrativo, il buon rapporto di collaborazione
instaurato con le amministrazioni a noi più dirette, quali il Comune di Cimone, di Garniga Terme
e di Trento, ci ha permesso di avviare i presupposti per organizzare congiuntamente determinati
servizi, laddove questi possono garantire più efficienza e contenimento della spesa, non dovendo ripetere in ogni sede i medesimi investimenti.
Per il momento sono state promosse iniziative
congiunte per la manutenzione del verde pubblico, per l’organizzazione dei corsi della terza età e
del tempo disponibile, per la colonia estiva, svoltasi a Garniga Terme e che ha visto la partecipazione di circa settanta ragazzi di Aldeno. Assieme
abbiamo chiesto il finanziamento al Comprenso-
rio C5 del palco per manifestazioni culturali al quale è ora seguita la richiesta della relativa
copertura.
In quest’ottica abbiamo accettato con piacere la disponibilità offertaci dal Comune di
Garniga Terme a far parte della
futura società di gestione delle
Terme di Garniga che, in questa
prima fase vedrà come partner
anche il Comune di Cimone e le
Farmacie comunali di Trento.
S’inserisce in quest’ottica
anche il protocollo d’intesa con
la Provincia (Ass. Edilizia Abitativa) e l’ITEA, attraverso il
quale l’amministrazione comunale raggiungerà importanti
obiettivi tra i quali:
-la riconversione di due comparti edificiali quali le ex cantine e le ex scuole elementari
trasformati per una parte in alloggi e servizi e per un’altra, la
più consistente in strutture comunali a completa disposizione
della nostra comunità (allo stesso modo della biblioteca comunale e degli spazi annessi che,
per chi non ne fosse a conoscenza è di proprietà ITEA).
-la realizzazione di una nuova palestra comunale nella zona
sportiva (sfruttando della stes-
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sa parte del terreno di proprietà
del comune e gli stessi parcheggi.
-risparmio di suolo, (prevalentemente agricolo) da rendersi altrimenti disponibile nella
programmazione degli interventi di edilizia abitativa pubblica
provinciale, impegno al quale
ogni amministrazione comunale è tenuta a corrispondervi.
Questa è la strada che oggi
molte amministrazioni pubbliche seguono per potere riconvertire parte del loro patrimonio
edilizio obsoleto, senza investimenti aggiuntivi e con un ritorno in positivo alle comunità.
Prima di salutarvi mi preme
ringraziare anche da queste pagine i due assessori Fulvio Baldo e Mario Mosna che poche
settimane fa hanno concluso la
loro esperienza amministrativa.
Per l’ex sindaco Fulvio Baldo
come annunciato già in campagna elettorale, con la recente
approvazione da parte del Consiglio Comunale di Trento del
nuovo Piano Regolatore, (in cui
è stata inserita la nuova area di
costruzione del magazzino SOA
a nord di Aldeno) e la prossima
adozione della variante al Piano Urbanistico Provinciale, si è
concluso il suo impegno, avviato nella scorsa legislatura a
fianco della SOA.
Motivi più strettamente personali per l’assessore Mario
Mosna hanno ultimato la sua
esperienza assessorile. A loro va
il mio sincero ringraziamento
per il lavoro svolto, a titolo e
ruoli diversi in questi anni di
proficuo impegno amministrativo al servizio e nell’interesse
della nostra comunità.
In coerenza con la scelta degli elettori e garantendo continuità al lavoro del gruppo di
maggioranza, la nomina dei
nuovi assessori non poteva cadere che sul capogruppo Alida
Cramerotti per il suo impegno
nell’affiancare il sottoscritto
nell’Assessorato alla Cultura e
alle Politiche Giovanili e sul primo consigliere non eletto Graziano Plotegher, al quale vanno
le competenze del Bilancio. A
loro e al neo-consigliere Mattia
Maistri il mio augurio di un proficuo e sereno lavoro.
In conclusione, ho il piacere
di rivolgere a tutti i lettori e concittadini un augurio di gioia,
salute e serenità per la festività
del Santo Natale e del Nuovo
Anno.
E ditoriale
di Lorenzo Lucianer
delle vetrine e delle ribalte questo Natale avesse un volto,
avrebbe occhi di lacrime.
La morte di un ragazzo di
trent’anni, nel momento più bello della sua vita, sotto gli occhi
della giovane donna con la quale aveva condiviso gran parte
del suo tempo e che aveva sposato da pochi giorni, colpisce
al cuore ed allo stomaco. Dolore per la perdita, stordimento per il vuoto, rabbia per l’accanimento delle circostanze.
La morte, questa volta, ha
vestito la forma liquida di
un’onda azzurra. Ha illuso portando verso il cielo un ragazzo
e la sua gioia, ha tradito scagliandolo sulla sabbia messicana e dura di Puerto Escondido.
Così è stato per Alberto
Dallago. Con Fabio Stedile
aveva preso le sembianze di
una fragile corda d’alpinista,
con Michele Cont s’era coperta del soffocante lenzuolo di
una valanga.
La morte, certe volte, è più
dura. Quando si porta via una
esistenza giovane, quando uc-
cide blasfema in un attimo di felicità, quando spezza per sempre un amore istintivo e profondissimo, quando deruba
famiglie e comunità di una presenza importante e preziosa,
quando rende improvvisamente incompiuta l’esperienza ricca e diversa di due ragazzi che
hanno provato a percorrere
strade nuove per stare insieme
e per stare nel mondo, sfidando faticosamente le convenzioni ed i luoghi comuni.
Alberto e Maria Elena, mai
l’uno senza l’altra, prima d’ora.
Un cammino consapevole e
simbiotico, condivisione e libertà, il tempo e l’età guadati
all’unisono, l’adolescenza, la
scuola, un dono, le nozze, per
la guarigione di un padre malato.
E la vita, appena ieri, trafitta dal rumore di una voce straniera. ¿Eres tu la mujer del
muerto? La tragedia del non
ritorno, gettata in faccia con la
brutalità ottusa di un bagnino
ad una donna che ancora abbraccia tra la sabbia e l’onda il
corpo di lui, nel quale spera di
riconoscere un cenno di vita.
Rimane il coraggio di Maria
Elena, a mille miglia dagli affetti
più intimi, la volontà determinata e lucida di una rivincita
sulla morte, cercando fino all’ultimo, prima della resa, le
strade per donare ciò che an-
Editoriale
Se tra le luci abbacinanti
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cora, del suo uomo senza vita,
avrebbe potuto dar vita ad altri, i reni, gli occhi, un cuore.
Avrebbe fatto lo stesso anche
lui per me. Un generosità disperata, coerente e profonda,
umiliata solo dall’impotenza
d’un Paese bellissimo e arretrato.
Si fa luogo nella memoria un
ritorno solitario, ma costellato
di incontri buoni, di fugaci e vitali attimi di solidarietà negli
occasionali compagni di viaggio, sopra le nuvole e negli ae-
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roporti, consolanti presenze
che attenuano il dolore. Presenze sconosciute ma importanti,
come quelle che si stringeranno ora attorno alle famiglie, che
accompagneranno dolcemente
il cammino della consolazione.
Sarà più facile così, nell’abbraccio del paese. Sarà più facile se il sogno di Alberto non
morirà con lui. Se la sua splendida idealità, la sua immagine
concreta eppure incantata del
mondo e della vita, le sue curiosità, i suoi entusiasmi, il suo im-
pegno, la sua bontà, la sua musica rimarranno tra di noi. Non
come un romantico, astratto ricordo, ma come una testimonianza alla quale attingere, il cui
significato ed i cui valori saranno ribaditi nella quotidianità dalla
presenza tra noi di Maria Elena.
Accadrà per Alberto, come accade per Michele, come accade
per Fabio, che ci hanno indicato
la bellezza ardita del sogno e che
ci hanno mostrato come sia meno
greve l’offesa della morte di fronte alla luce di ciò che resta.
Lattoneria Ezio Marchelli &
figlio
Tre generazioni di artigiani, dallo
stagnino al lattoniere, hanno costituito l’attività primaria della famiglia
Marchelli. Il nonno Edoardo, nato
a Garniga nel 1905, apprese i rudimenti dell’arte presso la gloriosa
Caproni a Gardolo ed alle fonderie Manzoni di Vezzano. Nel 1937
apre una bottega di ramaiolo e stagnino ad Aldeno in Piazza Garibaldi. Il figlio Ezio, già destinato dal
padre ad ereditare il mestiere, viene inviato a Mori dallo stagnino
Rino Borzatti per tre anni ed in seguito a Ravina dalla ditta Rivolti per
specializzarsi nel settore della lattoneria. Ezio vanta adesso ben cin-
Silvano Coser e il figlio Tiziano
Prosegue il nostro viaggio attraverso i tanti maestri degli artigiani.
Lattonieri, meccanici, rilegatori, costruttori, artisti del pettine: chi
sono e come sono diventati quel che sono.
Ezio Marchelli e il figlio Manuele
quant’anni di lavoro ininterrotto e
monopolizza in tutto il circondario
di Aldeno la manutenzione e la sostituzione dei canali pluviali dei tetti. E’ pure riuscito a tramandare la
sua passione al figlio Manuele, che
da buon allievo sta superando di
gran lunga il maestro. Un’attività
pericolosa, quella del lattoniere, tende a sottolineare Ezio, che richiede
costante attenzione ed un fisico atletico. I lavori che ricorda con più
soddisfazione sono le cupole in rame
di molti campanili, specialmente
quella di Segonzano, per le sue
particolari rifiniture. Ezio non disdegna ancora di occuparsi di piccole
riparazioni in rame che gli vengono
frequentemente commissionate.
Economia
di Stefano Piffer
e Renato Bisesti
M aestri d’ar
te
d’arte
Officina meccanica Silvano
Coser & figlio
Silvano Coser iniziava la sua
carriera lavorativa nel 1960 presso l’Officina Sighel a Trento, allora già concessionaria Piaggio. Per
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Legatoria Beber, un’azienda di famiglia
Economia
incrementare le sue competenze
professionali, prestava la sua opera
alle Officine Rangoni di Ravina.
Sentitosi ormai pronto per tentare
il passo dell’attività in proprio, apriva nel 1979 una piccola officina in
Via Manzoni ad Aldeno. Dovette
adattarsi alla meglio per l’esiguità
dello spazio che gli era concesso,
riuscendo tuttavia a soddisfare i
numerosi clienti finché all’alba del
2000 si prospettava per lui un nuovo traguardo, con l’apertura della
nuova sede in Via Roma 48. Silvano è ora in società col figlio Tiziano, ventiduenne, che fino da giovanissimo ha sempre affiancato il padre, impegnandosi in numerosi corsi
di aggiornamento nel settore dell’elettronica. L’officina dispone di
un centro diagnosi, del servizio di
bilanciatura e convergenza, nonché
di un’officina mobile di pronto intervento 24 ore su 24. Silvano, oggi
cinquantaseienne, è soddisfatto del
suo lavoro, perché è riuscito a realizzare il suo sogno.
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Legatoria Beber Fabio
L’azienda è approdata ad Aldeno grazie all’apertura della nuova zona artigianale. Fabio cominciò ad apprendere l’arte della legatoria nell’azienda del padre Bruno a Trento. Data la sua grande
capacità imprenditoriale, nel 1958
veniva chiamato a dirigere il reparto legatoria in uno dei più bei stabilimenti grafici di quel tempo della provincia, l’Eurographic, dove
prestò la sua opera fino al 1972,
Lo staff della carrozzeria Amadei
sempre attorniato da uno stuolo di
gentili collaboratrici. Nel 1972
apriva una propria legatoria in Via
S. Martino a Trento assieme all’infaticabile e brillante moglie
Mirella. La qualità del prodotto e
l’aumento del lavoro richiedevano spazi più ampi, per cui si trasferiva nel 1984 in Via Solteri a
Trento. Con l’apporto del figlio
Roberto e di alcuni dipendenti nel
2000 si trasferisce ad Aldeno in
Viale Europa 6. La ditta Beber è
specializzata in legatura, brossura
e cartonati vari. Fabio e consorte
sono contenti della nuova sistemazione, della gente e del paese di
Aldeno.
Carrozzeria Amadei Snc
Cessando la propria attività,
Giuseppe Malfer lasciava libero un
piccolo capannone, dove s’installò la carrozzeria Maffei. Quest’ultima, trasferitasi a Trento, permetteva a Walter Amadei, nel 1983,
di usufruire di quello spazio. Walter si era già specializzato alla Carrozzeria Panzani di Trento nella ri-
parazione di autopullman e vetture varie. L’attività continua fino al
1996 nella vecchia sede di Aldeno, per riaprire poco dopo nei capannoni della prima zona artigianale in Via Roma 86. Raggiunto il
limite d’età pensionabile, Walter
lancia nell’attività i figli Massimo e
Alex ed il nipote Denis, ragioniere
di rango, che cura la contabilità.
Specialità della carrozzeria sono
modifiche particolari su motocicli
e sofisticate verniciature. Ha una
vasta gamma di clienti, che giungono fino da Rovereto e da Bolzano. Gli Amadei si sentono inseriti pienamente nella realtà e nella
vita quotidiana del paese.
Impresa costruzioni Dario
Piffer
Dario inizia la sua carriera lavorativa a Trento, dove negli anni
1964-1969 si cimenta come muratore nella ditta Vittore Corso.
Decide poi nel 1969 di aderire ad
una società edile di Aldeno, la Piffer & Bottura, assieme a Nilo Bottura, Ettore Maistri e Guido Piffer. Continua l’attività assieme ai
soci fino al 1991, anno in cui tenta
in proprio la scalata all’imprenditoria, e ci riesce nel migliore dei
modi, anche se l’inizio, come lui
stesso dichiara, si presenta arduo
ed impegnativo. La moglie Edda,
contitolare dell’azienda, gestisce
tutta l’attività amministrativa. Ora
la ditta dà lavoro a nove dipendenti ed è in continua espansione.
Una buona parte delle case sia
nuove che ristrutturate del paese
è frutto della sua opera. La sua più
grande soddisfazione proviene,
secondo lui, proprio dalla ristrutturazione di vecchie abitazioni.
Ama ricordare gli interventi di restauro di casa Baffetti e la costruzione della palazzina Lenner in Via
Paoli a Rovereto. E’ attualmente
in fase di conclusione la palazzina
in Via del Revì. Sorridendo soddisfatto, ci fa capire di avere commesse acquisite per oltre due anni
di lavoro.
Betty Sebastianelli nel suo Hair Studio
Economia
Dario Piffer e, sullo sfondo, una delle sue tante “creature”
tato da molte signore del paese.
Precedentemente, dopo aver frequentato le scuole professionali a
Trento, aveva perfezionato l’arte
presso un parrucchiere di Civezzano per ben 17 anni. Per lei,
l’apertura del nuovo esercizio ad
Aldeno è stata come una rimpatriata. La mamma di Elisabetta infatti, coniugata con un carabiniere
romano in servizio in Trentino, è
oriunda aldenese. Alla sua prima
esperienza di titolare, all’inizio è
stata un po’ dura per Elisabetta,
che ha dovuto ripartire da zero per
rifarsi una clientela. Ora è soddisfatta del suo lavoro e del paese,
tanto che ama definire il suo studio un “salottino”, dove spesso le
clienti scambiano due chiacchiere
con la proprietaria sorseggiando
assieme una tazza di buon caffè.
L’atmosfera che si respira nello
“Hair Studio” è decisamente quella
di una schietta cordialità, in un piccolo angolo del paese divenuto
punto d’incontro quasi rituale per
molte donne.
Hair Studio by Betty
La signora Elisabetta, più confidenzialmente Betty, è una stilista
dell’immagine. Da circa quattro
anni ha aperto il suo studio ad Aldeno in Via della Chiesa, frequen-
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A ldeno e il Merlot
Una grande terza edizione della Mostra, a dispetto delle concomitanti
rassegne nazionali. Ad Aldeno, insieme a tanti visitatori, anche i
maggiori produttori del settore e l’elite degli esperti nazionali.
Economia
“Complimenti! Sono rimasto
veramente meravigliato dall’entusiasmo e dalla determinazione con
la quale siete riusciti ad organizzare questa Mostra dei Merlot d’Italia che peraltro mi sembra ben
strutturata.”
Queste le parole con le quali
Pino Khail, direttore della prestigiosa rivista nazionale “Civiltà del
Bere”, nonché coordinatore del
talk-show “Merlot, la grande alternativa” svoltosi ad Aldeno nella
sala IGF Eventi, ci ha salutati domenica 27 ottobre, prima di far ritorno a Milano assieme al suo collaboratore.
Inutile negare che la cosa ci ha
dato grande soddisfazione, in primo luogo per la caratura del personaggio che ha pronunciato la frase e poi perché in queste parole è
sintetizzato assai bene il pensiero
delle molte persone che quest’anno hanno frequentato la manifestazione.
Quanti sono arrivati ad Aldeno
nei giorni della Mostra hanno infatti espresso giudizi ampiamente
positivi sia per quanto riguardava
la logistica che per l’intero impianto organizzativo; molto apprezzato l’allestimento del tasting nel te-
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atro comunale trasformato per
l’occasione in un gradevole quanto suggestivo “contenitore” di
grande impatto, la sistemazione
della pagoda esterna che ospitava
le degustazioni, apprezzatissime,
curate dalla Camera di Commercio di Trento e dall’Associazione
Italiana Sommelier, la collocazione in aula consiliare delle degustazioni “classiche” di Luciano Rappo e, sul nuovo tema cioccolato,
di Luca Torta.
In questo contesto grande consenso e affluenza di pubblico anche per le manifestazioni collaterali che hanno animato la tre giorni
della Mostra: esposizione dei ricami e di pittura nell’edificio ex
scuola elementare, filmato storico
sulla Festa dell’Uva (curato magistralmente dal nostro concittadino
Lorenzo Lucianer) e punto assag-
di Emiliano Beozzo*
gi dei Formaggi Trentini presso
Casa Maestranzi, ristorazione e
intrattenimento nelle grande tenda
adiacente al teatro e infine rappresentazione degli usi e costumi della cultura contadina a cura dell’Associazione “Come eravamo”
di Cimone.
Questo terzo appuntamento
con il Merlot, lasciate che lo diciamo anche con un pizzico di orgoglio, ha rappresentato certamente un salto di qualità notevole
e in un certo senso anche una svolta molto importante nella promozione di Aldeno e del suo territorio.
Si sta cioè cominciando, e stiamo parlando oltre che di impressioni anche di conferme che ci arrivano in particolare dall’ambito
nazionale (in patria come ben sappiamo “nessuno è profeta”e per
avere conferma basterebbe rivedere lo spazio che qualche organo di informazione locale ha riservato alla manifestazione), a considerare “importante” questo evento; si sta cominciando, siamo solo
alla terza edizione, a parlare di
Merlot e ad accostarlo ad Aldeno
e al Trentino.
E’ stata quindi giusta la scelta
mico specifico enologico (produttori ed aziende) ma anche sull’economia di altri settori a partire da
quello enogastronomico e agrituristico per arrivare a quello dell’artigianato ed anche culturale (tanto
per fare un esempio facciamo riferimento al MART di recente
inaugurazione che porterà sul territorio provinciale un grande numero di visitatori che potrebbero
essere potenzialmente interessati
anche agli aspetti enogastronomici del nostro territorio).
Si tratta quindi di raccogliere la
sfida, o l’opportunità, per intercettare anche questa nuova clientela
che, è bene ricordarlo, è disposta
a spendere in cambio di qualità.
L’aspetto promozionale della
qualità della terra trentina è d’altra parte uno dei temi sui quali, già
da qualche anno, insistono le politiche promosse dalla Provincia
Autonoma di Trento che può sostenere determinate iniziative solamente se costruite su specifici
progetti promotori della qualità
delle produzioni territoriali.
E’ questa peraltro la motivazione con la quale i due assessorati
provinciali al commercio e all’agricoltura hanno confermato anche
quest’anno la loro presenza nel
sostegno finanziario dell’iniziativa
di Aldeno e della quale sono stati
molto favorevolmente impressionati.
Per concludere vogliamo ricordare che di questa terza edizione
della Mostra oltre a radio, emittenti televisive, giornali e riviste
locali hanno parlato, a livello nazionale con ampi articoli redazionali, la rivista Civiltà del Bere, la
rivista Terre del Vino, il mensile
Gambero Rosso, il Corriere Vinicolo, il giornale on-line WineReport, il periodico I Viaggi di Repubblica, il periodico Terra e Vita,
il quotidiano Il Giornale oltre ad
alcuni siti internet, dedicati al mondo enogastronomico, che hanno
diffuso il programma della manifestazione.
Si può archiviare quindi l’edizione 2002 con grande soddisfazione per il risultato ottenuto con
un doveroso ringraziamento, anche a nome dell’Amministrazione comunale a quanti (e quest’anno erano davvero tanti) –associazioni, gruppi e singole personehanno dedicato il loro tempo alla
manifestazione permettendo così
alla stessa di crescere ed affermarsi anno dopo anno.Grazie di
cuore.
Economia
di organizzare quest’anno un talkshow dal titolo molto significativo
“Merlot, la grande alternativa” con
la presenza di alcune fra le più note
e prestigiose firme del mondo enoico nazionale: dal coordinatore
Pino Khail, a Mario Fregoni, Antonio Calò, Rocco di Stefano, Ezio
Rivella, Eugenio Sartori e Marco
Larentis che ha degnamente sostituito Giuseppe Vaccarini, impossibilitato ad intervenire.
Di grande spessore inoltre le
testimonianze di alcuni personaggi
illustri presenti nel “parterre” quali
Bruno Pinat, presidente Ersa Friuli,
Enrico Zonin, contitolare dell’omonima azienda ( presente anche la
responsabile marketing Ruzzenente), Maurizio Angeletti, enologo
dell’Antinori e Massimo Bertamini dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige mentre Niccolò
D’Afflitto, consulente enologico
della Frescobaldi, ha coordinato
una degustazione sabato 26.
Relatori ed interventi di eccezione si sono confrontati sulle prospettive di questo vino che si sta
imponendo sempre più all’attenzione di produttori e consumatori
(con il Merlot si fanno alcuni dei
vini più pagati in assoluto) e che
“sarà sicuramente il protagonista
nel mondo per i prossimi dieci anni”
(Pino Khail).
La Mostra dei Merlot si sta rivelando quindi per Aldeno, per il
suo territorio e di conseguenza
anche per i produttori agricoli locali un formidabile veicolo promozionale che può avere effetti positivi non solo sul comparto econo-
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L’
C’era una volta il
Cow boy
Attilio Innocenti, Lorenzo Baldo e Graziano Piffer, ultimi allevatori.
Origini professionali diverse, comune denominatore, una grande
passione per la stalla.
Fare l’allevatore oggi è un
Economia
mestiere molto difficile, considerati i problemi che sono
emersi in questi ultimi anni, da
quello delle quote latte a quello del virus della mucca pazza, dalla chiusura dei macelli
al crollo dei prezzi del mercato del bestiame. Soltanto la caparbietà, la cocciutaggine e
l’indomita passione fanno sopravvivere ancora le speranze dei nostri ultimi tre allevatori.
Stalla Innocenti, scuola di zootecnia
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L’
Azienda Attilio Innocenti.
Classe 1952, Attilio Innocenti
inizia la sua attività lavorativa come
operaio fino al 1970. Essendo
proprietario di un modesto fondo
rurale, che non garantiva però un
reddito sufficiente per il mantenimento della famiglia, nel 1975 decise di integrare alla coltivazione
dei terreni l’allevamento di una
ventina di capi di bestiame di razze bruno-rossa, Rendena, metà
circa da latte e metà da rimonta.
Nel 1993 costruisce la nuova stalla
di Stefano Piffer
e Renato Bisesti
in località Ca’ Rotte, dove il bestiame è ben sistemato in idonei
spazi. Uno dei problemi che assilla di più l’azienda è l’approvvigionamento del fieno, per la lontananza dei luoghi di fienagione che sono
sparsi un po’ in tutto il territorio
provinciale. Durante la stagione
del fieno è aiutato dai figli e dalla
moglie. Attilio vuole continuare la
sua attività, nonostante le non semplici difficoltà del settore, soprattutto per la sua grande volontà lavorativa.
Azienda Lorenzo Baldo.
Un grafico allevatore, potremo definirlo. Dopo aver frequentato la scuola grafica di Bologna,
nel 1972, con una grande passione per l’allevamento, inizia la sua
attività zootecnica. Vent’anni
dopo arriva con non poche difficoltà a coronare il suo sogno, la
costruzione della stalla in località
Palui. La stalla ospita venti capi
da latte e venti da rimonta, assieme ad una ventina di capre. Le
razze più rappresentate sono
quella pezzata olandese e brunoalpina. Collaborano con lui, nel
tempo disponibile, la moglie Luisa ed il figlio Emanuele, che ha
una grande passione per gli animali, pur non disdegnando qualche bella partita di calcio. Durante
l’estate Lorenzo deve rubare il
tempo alla campagna per la fienagione a Cei e sul Monte Bondone. La quantità del fieno raccolto non soddisfa tutto il fabbi-
sogno per la sua azienda e deve
così acquistarne una notevole
quantità sul mercato. La stalla richiede una quotidiana presenza
ed è per così dire persino vietato
ammalarsi.
Azienda Graziano Piffer.
La grande passione per l’allevamento è stata tramandata a
Economia
Lorenzo Baldo, fieno e latte genuini
Graziano dal padre Valerio, che
iniziò con quattro o cinque mucche da latte per integrare il lavoro nei campi. Il figlio ristruttura la
stalla nel 1982, aumentando la
capienza a dodici capi di bestiame con alcuni vitelli. Attualmente
però la stalla comprende quattordici mucche da latte con sei manze di razza pezzata rossa. Graziano attende da anni con impazienza di poter aprire una nuova struttura in Cimone, che dovrebbe
ospitare circa trenta mucche da
latte con venti da rimonta. Collaboratrici instancabili, che contribuiscono a rendere la stalla Piffer
un vero modello nel settore dell’allevamento, sono zia Anna e
mamma Rosalia. Graziano si dedica a tempo pieno all’azienda,
mentre il fratello Silverio a parttime. Finora riesce a raccogliere
circa l’80 per cento del fieno di
cui ha bisogno, ma il suo obiettivo è quello di raggiungere la completa autosufficienza.
Stalla Piffer, generazioni a confronto
A RIONE 13
L’
S.O.A.
.A. accelera
L a S.O
Positivi i risultati della stagione. Ora ci si concentra sulla nuova sede.
La Provincia ha approvato il Piano Regolatore, i progetti sono pronti.
Con l’unanime approvazione
Economia
della gestione 2001 da parte dell’assemblea dei soci S.O.A chiude un annata che, nonostante i presupposti catastrofici, a consuntivo
si è rilevata quanto mai soddisfacente.
Ad arginare il danno provocato dalle grandinate di giugno ha
infatti contribuito la notevole euforia di mercato che ha caratterizzato a pieno l’esercizio suddetto.
Le medie che ne sono scaturite certamente non possono essere raffrontate a quelle di un prodotto sano (tranne che per le singole pezzature) ma si possono
definire perlomeno decorose.
Ora è da vedere se tale andamento commerciale andrà a continuare con la stagione entrante che
per il momento si sta presentando
come una delle più anomale degli
ultimi tempi laddove i prezzi di
vendita si rivelano appetibili ma si
registra una notevole contrazione
delle vendite.
Pare purtroppo che tale situazione si debba attribuire ad una
forte contrazione dei consumi che
attanaglia tutto il comparto ortofrutticolo (così come molti altri) e
che potrebbe trovare profonde
14
A RIONE
L’
motivazioni nella riduzione del potere d’acquisto di un nucleo familiare medio.
Un mercato così spento non si
registrava da anni e ciò non è certamente di buon auspicio anche se
i conferimenti (alfine rivelatisi generalmente minori del previsto) ci
permettono di attendere con fiducia la vera apertura della stagione.
Il breve periodo che ormai ci
divide dal 31 Dicembre ben poco
potrà indicarci in termini di gestione mentre è da Febbraio in poi che
potremo azzardare una chiave di
lettura per questo nuovo esercizio.
Le giacenze effettive andranno
infatti analizzate solo allora partendo dai ridotti conferimenti nazionali ma anche alla luce delle conseguenze prodotte dall’attuale stasi
di mercato.
La speranza è che in quel momento le attuali quotazioni abbiano a mantenersi o addirittura a rialzare come costante degli anni caratterizzati da scarsità di prodotto.
La cooperativa cercherà comunque di valorizzare al meglio il
conferito facendo affidamento sulle poche attrezzature a sua disposizione.
di Nerio Zambotti*
In quest’ottica si cala l’attenzione rivolta alla costruzione della
nuova sede che proprio in questi
giorni ha subito un’accelerazione
tanto attesa.
E’ delle ultime ore infatti (martedì 26 novembre) l’approvazione della variante al piano regolatore del Comune di Trento da parte
del Consiglio che chiude definitivamente l’iter burocratico in tale
sede.
La definizione di quest’importante tassello riveste una particolare importanza non solo legata
all’aspetto temporale ma anche
alle certezze laddove è stato dimostrato che quanto le amministrazioni comunali d’Aldeno e
Trento si erano impegnate a fare
per S.O.A hanno pienamente rispettato con perfetta coerenza e
senza lasciarsi fuorviare da sterili
polemiche che a volte sono trascese fino al ridicolo.
Da parte nostra non possiamo
che esser grati ad entrambe le
Amministrazioni ed impegnarci affinchè il loro sforzo si tramuti in
beneficio per tutti i soci S.O.A.
Ora per chiudere totalmente la
fase burocratica ci manca solo
l’approvazione definitiva della va-
dalla Giunta tale variante è all’esame della Commissione Urbanistica Provinciale dalla quale
uscirà solo per avere l’assenso
ultimo del Consiglio Provinciale
stesso.
Sempre riguardo alla nuova
struttura ricordiamo che, dopo
aver proceduto all’acquisto dell’area, alla perizia geologica, all’affidamento dell’incarico di progettazione, alla progettazione stessa ed alla presentazione della domanda di contributo in sede provinciale ci stiamo già da mesi addentrando nelle specifiche progettazioni (sale lavorazioni, impianti
freddo ed atmosfera, impianti elettrici etc.) in modo da trovarci
pronti allorchè vi sarà il via definitivo del Consiglio Provinciale.
*Direttore S.O.A.
Economia
riante al P.U.P. da parte del Consiglio Provinciale.
Attualmente, dopo essere già
stata approvata per due volte
A RIONE 15
L’
L’ape regina ha la
corona?
Curiosità, storia e tradizione della famiglia Ruzz, che alleva api
dal 1895. Dai tronchi scavati alle moderne arnie importate dall’America.
L’apicoltura è un universo uni-
Economia
co che da sempre cattura la curiosità dell’uomo. Mentre ascolto
l’appassionato racconto di Ezio
Ruzz sulla tradizione apistica della
sua famiglia, non posso non pensare ad un altro grande racconto:
quello che Publio Virgilio Marone,
uno dei più grandi poeti della letteratura latina, espone nel quarto libro delle sue “Georgiche”, laddove si narra la leggendaria storia del
pastore Aristeo – personaggio mitico, grande civilizzatore e scopritore di tecniche – che scende addirittura nell’abisso dell’Oltretomba,
per cercare di riportare in vita le
sue api, perse a causa di un’epidemia.
Siamo nel 26 a.C., quando colui, che degli altri poeti fu “onore e
lume”, ci presenta le piccole ed uti-
lissime api come un popolo in miniatura, con la sua città, le sue case,
le sue leggi, come un insieme di creature operose, abili ed attente,
come possono esserlo gli abitanti
di una città popolosa ed ordinatamente laboriosa. Ciascuna esegue
il proprio compito, alcune provvedendo a raccogliere il nettare, altre
a preparare le cellette di cera, altre
ancora a stiparvi gran quantità di
miele, altre, infine, ad allevare gli
ultimi nati. Il loro affaccendarsi ricorda al poeta addirittura quello dei
Ciclopi, intenti a fabbricare nelle
loro fucine sotto l’Etna i fulmini di
Zeus tra il soffiare dei mantici, lo
stridore del ferro incandescente
immerso nell’acqua, i colpi sulle incudini.
Oltre 2000 anni dopo, in questa piovosa serata d’autunno, ritro-
Gli iniziatori dell’apicoltura: Paolo (a destra) e Roberto Ruzz
16
A RIONE
L’
di Andrea Schir
vo la medesima poesia di queste
immagini virgiliane nelle parole di
Ezio, che mi racconta di come la
giornata delle api inizi e termini contemporaneamente per tutte: nessuna di loro perde tempo e quando
nei campi le sorprende la notte,
esse si ritirano nelle loro piccole
dimore e, mentre ognuna di esse si
sistema al suo posto, si leva un gran
ronzio, ma, poi, cala il silenzio e,
addormentate nelle loro cellette, le
api godono finalmente, per tutta la
notte, del meritato riposo.
Ezio Ruzz è, sicuramente, il maggior esperto apistico del nostro
paese, la persona a cui tutti gli apicoltori giovani e meno giovani di
Aldeno fanno riferimento ed è il
depositario di una “sapienza” acquisita nel corso della secolare storia della sua famiglia. “Per risalire
alle origini della tradizione apistica della famiglia Ruzz” - ci racconta Ezio – “bisogna fare un tuffo nel passato, nel lontano 1895,
quando il signor Paolo Ruzz
(nonno di Ezio n.d.r.) decise di
trasferirsi da via Borelli, nel centro storico di Aldeno, in un posto
più ampio e più tranquillo, alla
periferia del paese. Dopo anni di
lavoro e di sacrifici Paolo Ruzz
La rara immagine di un favo selvatico,
raccolto da Ezio Ruzz
rolo. Roberto ed il professore parlarono molto di questa comune
passione e si scambiarono molti
consigli e notizie utili. Ad esempio che in America era nata
un’apicoltura più moderna, in cui
venivano usate arnie con favi
mobili e che, quindi, per togliere
il miele, non era più necessario
uccidere le api, era sufficiente togliere i favi pieni di miele e sostituirli con quelli vuoti senza danneggiare la colonia di api.”
Naturalmente, con la fine della
guerra, la quotidianità della vita riprese a scorrere e “Roberto tornò
a casa, e con grande entusiasmo
rinnovò l’apiario; anche lui, come
il padre, ebbe sei figli, ma solo uno
di questi, io stesso, ha ereditato la
passione del padre verso questo
fantastico mondo delle api. Oltre
ad aver imparato i segreti del
mestiere, ho frequentato fin da
giovane vari corsi di apicoltura
presso l’Istituto Agrario di San
Michele all’Adige, fino ad ottenere il diploma di Esperto Apistico.”
Vedendolo raccontare in maniera così viva la storia di questa pas-
sione, gli chiedo con un po’ di titubanza se l’apicoltura riscuota ancora qualche interesse… Ezio mi guarda e, tutto di un fiato, come se volesse sgombrare il campo da un dubbio simile, mi racconta che “proprio
per la curiosità e l’interesse, che
questo mondo ancor oggi riscuote, mi è stato chiesto spesso di portare la mia esperienza al Centro
Attività Formative di Candriai e
di far vedere ai ragazzi come si
svolge la vita all’interno dell’alveare. La mia soddisfazione è stata grande nel vedere bambini così
piccoli (dai sei ai dieci anni) interessati e pieni di curiosità da soddisfare: in un mondo ormai invaso dalla tecnologia e dai computer, è bello vedere gli occhi dei bimbi scrutare, fra le api operaie, la
fantastica Regina sentendosi chiedere se avesse o no la corona.
L’impegno di ogni apicoltore non
è, infatti, solo quello di vedere le
proprie api lavorare al meglio e
produrre un buon miele, ma anche quello di portare avanti un
bagaglio di esperienza da tramandare ai più giovani.”
E, proprio come accade con
ogni seme piantato e coltivato con
pazienza, questa cultura apistica è,
oggi, ancora viva ad Aldeno ed è
curata da un buon gruppo di giovani
apicoltori, pronti a far tesoro di segreti secolari, per conoscere e trasmettere, a loro volta, la conoscenza di un’arte nobile, fonte di saggezza per chi dalle api, oltre al miele,
cerca di raccogliere pure uno stile di
vita saggio, umile e serenamente laborioso.
Economia
riuscì a costruirsi una casa in località Vegri. Avendo a disposizione un ampio cortile, oltre ad allevare gli animali tradizionali per il
sostentamento della famiglia
(mucche, galline, conigli…), pensò di dedicarsi all’apicoltura.
Comprò alcune arnie, che a quei
tempi erano note come “Bugni
Rustici”, trattandosi di semplici
tronchi scavati e riempiti di api
con dei fori per l’entrata e l’uscita delle api operaie.”
“La passione” - continua Ezio
– “si trasmise ai figli. Il signor
Paolo aveva tre figli maschi e uno
di questi, Roberto, incuriosito da
tale hobby, decise di coltivare questa passione seguendo il padre per
imparare tutti i piccoli segreti del
mondo delle api. Purtroppo con
l’arrivo della prima guerra mondiale, nel 1914, Roberto Ruzz dovette sospendere la sua attività
per partire alla volta del fronte
russo, dove, fatto prigioniero, dovette trascorrere anni di prigionia
nei campi di concentramento della Siberia. Durante una di queste
prigionie venne offerta a chi volesse dei prigionieri, la possibilità
di rientrare in Italia come liberi
lavoratori. Alcuni di essi, fra cui
Roberto, partirono, quindi, per
l’Italia: destinazione Torino. Roberto trovò occupazione in un negozio di generi alimentari di proprietà del signor Lavazza, oggi
famoso per l’omonimo caffè. Nel
periodo trascorso a Torino ebbe
la fortuna ed il privilegio di conoscere un professore di apicoltura:
il prof. Giuseppe Adami di Poma-
A RIONE 17
L’
C antina da record
Viticoltura ritorno al futuro. Dopo gli anni della mela, il mercato
torna ad aprirsi alla vite. Purché sia di qualità.
di Diego Beozzo*
Gli obiettivi che la Cantina di
Economia
Aldeno si era posta dopo l’assemblea dello scorso dicembre 2001
sono stati ampiamente raggiunti.
E’ con estrema soddisfazione
che nel secondo anno del mio
mandato si possa dire questo.
Un fatturato superiore ai cinque
milioni di euro ( dieci miliardi di vecchie lire), un mercato in crescita ed
una tecnologia di vinificazione secondo gli ultimi parametri della tecnica, hanno portato la Cantina di
Aldeno non solo ad allinearsi con
tutte le cantine del Trentino ma in
molti casi ad essere migliore.
L’annata viticola 2002 resterà
nella storia come una annata par-
18
A RIONE
L’
ticolarmente travagliata dal punto
di vista meteorologico. Durante
l’inverno le lunghe gelate e la totale mancanza di neve con conseguente siccità residua hanno determinato una notevole diminuzio-
ne di produzione su varietà sensibili quali chardonnay, merlot,
schiava e in alcuni casi anche pinot grigio. La primavera è risultata piovosa con l’effetto di un susseguirsi di infestazioni di peronospora tenute a stento a freno da
parte dei viticoltori. Si pensava
quindi ad un raccolto non solo
scarso ma anche in parte compromesso dal punto di vista qualitativo.
Questo è risultato vero solo per
la diminuzione della quantità con
un calo di circa il 14% passando
dai trentamila q.li del 2001 ai ventiseimila del 2002 mentre la qualità risulta pari per i bianchi mentre
è maggiore per i rossi.
Sono state operate delle scelte
fondamentali che hanno segnato in
to in maniera esponenziale all’aumento dei volumi di vino ed al numero di bottiglie esportate in tutto
il mondo da parte di Cavit. Questo comporta per noi che il nostro
territorio sia apprezzato e conosciuto sempre di più con un tornaconto non indifferente.
Riteniamo, pertanto, che la
strada della qualità sia la sola che
possa difenderci dall’espansione
della viticoltura a livello mondiale
perché oggi chi spende per acquistare spende anche di più ma vuole
avere la sicurezza della qualità e
della salubrità del prodotto.
Ed ecco che il nostro investimento di un miliardo e ottocento
*Presidente della Vinicola
Aldeno
Economia
senso positivo l’andamento della
nostra cooperativa. La prima è stata quella di abbracciare il più possibile in senso commerciale la nostra cooperativa di secondo grado” Cavit”. Tutti gli investimenti
che Cavit stava operando nella ricerca e apertura di nuovi mercati,
l’innovazione tecnologica messa in
atto dalla stessa cooperativa con
ricerca della qualità e della garanzia sotto tutti stimoli che ci hanno
spinti verso questo sicuro porto .
I risultati non si sono fatti attendere e credo che se l’operatività di
questa nostra commerciale e sottolineo nostra, perché di fatto è
guidata dalle nostre cooperative,
rimane su questa linea il nostro futuro economico sarà garantito ancora per lungo tempo.
Il conferimento in Cavit ad oggi
sfiora l’80% della nostra produzione e il rimanente viene commercializzato all’interno del nostro negozio che da solo arriva ad un fatturato di un miliardo e mezzo delle
vecchie lire.
milioni nella tecnologia del freddo,
che tutti i soci hanno potuto vedere realizzata all’interno della nostra
cooperativa, ci ha permesso un
notevole salto in avanti nella qualità dei nostri prodotti ma anche
nella nostra organizzazione interna del lavoro e della sicurezza.
Le liquidazioni delle varie uve
dalle bianche alle rosse hanno avuto un incremento intorno al 20 %
rispetto allo scorso anno soprattutto le uve doc.
Una grande risultato confortato ancora dall’andamento positivo del mercato.
Io credo che la viticoltura di
qualità possa avere ancora un futuro tranquillo.
I prossimi anni ci vedranno
impegnati sul fronte della commercializzazione di vini di alta
qualità con il rilancio del nome
della nostra cantina . I nostri
obiettivi sono ancora tanti e non
ci fermiamo a questi risultati che
seppur brillanti possono essere
ancora migliorati.
Il nome del Trentino è cresciu-
A RIONE 19
L’
C aro Babbo
Natale...
Una piccola inchiesta natalizia tra i censiti di Aldeno, per sapere
che cosa chiederebbero al sindaco, se Daniele Baldo fosse Babbo
Natale.
Tipico profumo di zelten e
L’inchiesta
panpepato appena usciti dal forno, corone d’abete decorate con
stecche di cannella e fette d’arancia appese alla porta d’ingresso,
calendari d’avvento e diffusori che
emanano essenze inebrianti. Tradizionale atmosfera natalizia e tradizionali elenchi, più o meno lunghi e più o meno pretenziosi, di richieste a Babbo Natale: trenini
elettrici, bambole super accessoriate, profumi griffati, gioielli, cravatte, orologi… Ma se tra queste
liste si potesse inserire un “regalo”
per la nostra piccola comunità,
cosa chiederebbero gli aldenesi?
“Una maggiore attenzione e
cura per il parco giochi lungo
l’Arione - risponde senza esitazione alcuna papà Mauro, mentre tenta di tenere fermo il figlioletto ricalcitrante. - Quando piove - spiega - si formano enormi pozzanghere in prossimità dei vari giochi,
rendendone impossibile l’utilizzo
per parecchi giorni”.
Anche il desiderio di Samira,
otto anni, capelli e pelle color del
caffè, riguarda i giardini pubblici. I
suoi occhioni neri s’accendono
mentre cerca, nel suo italiano stentato, di descrivermi il parco giochi
20
A RIONE
L’
dei suoi sogni: un enorme spazio
verde, aiuole con fiori colorati,
cascatelle, vasche con i pesci rossi, lunghi scivoli con le gobbe e
magari anche una teleferica, proprio come quella vista e provata
al parco di Mattarello il giorno del
suo compleanno quando il papà
l’aveva accompagnata.
Paolo, un rotolo di progetti sotto il braccio, non ha dubbi. - “Una
moderna struttura adatta ad ospitare la scuola materna. Quella attuale è obsoleta - spiega con dovizia di particolari - gli spazi sono
angusti ed inidonei ad accogliere
un numero così elevato di bambini”.
Nei pressi del supermercato
incontriamo Lucia, casalinga parttime, la quale di primo acchito non
sa proprio cosa rispondere. Posa
a terra le pesanti buste della spesa, riflette in silenzio, e finalmente
trova un desiderio - “Meno atti di
vandalismo, cestini divelti, lampioni
in frantumi e panchine distrutte.
Quando passo davanti alla nuova
pensilina delle corriere - continua
- soprattutto il lunedì mattina, non
è certamente un spettacolo decoroso quello che si presenta ai miei
occhi”.
di Cristina Cont
La signora Monica sogna invece una piscina, anche di modeste
dimensioni e poco profonda, aggiunge, adatta a corsi di acquaticità per i piccoli ed ai corsi di acqua-gym, pratica sportiva molto
gettonata tra le donne di Aldeno.
Dello stesso avviso l’atletico
nonno Mario - “Sono in pensione
ed ho finalmente parecchio tempo
libero da dedicare allo sport. A due
passi da casa ho a disposizione il
campo da tennis, calcio e strade
poco trafficate dove potermi mantenere in forma correndo. L’unica
struttura mancante è la piscina,
anche se, a causa degli alti costi,
soprattutto di manutenzione, penso resterà solo un sogno”.
Liviana, liceale sedicenne, viveva fino a pochi mesi fa nella periferia di Bologna. “Qui mi trovo
molto bene - dice - la vita di paese mi piace, è tranquilla, a misura
d’uomo. Una cosina da richiedere a Babbo Natale comunque
l’avrei: potenziare il servizio di trasporto pubblico verso Trento nei
giorni festivi”.
Anche Carlo, neo laureato in
filosofia, si trova bene a vivere qui.
Aldeno è, secondo lui, un paese
che offre molteplici possibilità: cor-
con noi paesani, parlano tra loro
o al massimo con i meridionali che
vivono qui”. Al contrario, nonna
Paola, come desiderio a Babbo
Natale vorrebbe chiedere di tornare come sti ani, quando in paese c’era solo gente di Aldeno. Si
esprime con un filo di voce, le
guance imporporate, si scusa quasi
di aver parlato in modo così sfacciato: “Se me sentisa i me fioi,
poreta mi”. Vorrei ritrovare la
tranquillità di un tempo - mi spiega quasi a volersi giustificare quando non vi era la necessità di
chiudere a chiave la porta, quando c’era dialogo tra le persone e
si poteva andare dal vicino di casa
a chiedere un favore senza l’obbligo di contraccambiare, sen-
za sentirsi in debito. Il benessere
non ha portato con sé tutte cose
positive”. S’incammina verso casa
e salutandomi non poteva omettere la tipica frase dei vecchi del
paese: “Se steva mejo quando
se steva pezo”.
I tentennamenti, le esitazioni,
il tergiversare, le prolungate riflessioni di decine di intervistati,
gli innumerevoli “non saprei
cosa chiedere”, fanno pensare
che probabilmente la nostra comunità non aspiri a doni eclatanti. Forse perché gli aldenesi sono
confortati da una storia di lenti
ma continui progressi che li rende fiduciosi, forse perché è gente che sa accontentarsi, forse
perché ciò che è stato fatto per
il paese non è poco, o forse perché l’orgoglio impedisce semplicemente di chiedere e lamentarsi. Di fatto, pare che quest’anno
Babbo Natale, in prossimità di
Aldeno, possa quasi quasi tirar
dritto e concentrarsi su collettività meno fortunate
della nostra.
L’inchiesta
si, iniziative, palestra, un associazionismo molto presente, esercizi
pubblici adeguati alle esigenze della popolazione. Un desiderio?
Forse un più ampio ventaglio di
iniziative rivolte ai giovani, tipo
concerti, spettacoli, eventi culturali e feste, al di là di quello che
offre la Parrocchia.
Paola confronta la realtà aldenese con quella calabra, dove, per
ragioni familiari, trascorre lunghi
periodi durante l’anno. “Viviamo
in un’isola felice - dice con enfasi
- strutture e servizi efficienti, ordine e pulizia. Solo quando si è costretti a vivere fuori, a confrontarsi con altre realtà italiane si riesce
a comprendere e ad apprezzare ciò
che si possiede, anche a livello di
comunità. Desideri? Forse quello
di riuscire a prendere coscienza,
anche politica, di questo nostro
benessere, il quale è anche il risultato di risorse finanziarie disponibili da molto tempo.
Gran confusione per Babbo
Natale visti i desideri contrapposti di Mario e della signora Paola.
Incontro Mario, persona molto attiva nel mondo dell’associazionismo locale, nella piazza principale del paese. Questi risponde
alla ormai fatidica domanda con
queste parole: “Vorrei che tutti noi,
abitanti anziani di Aldeno, fossimo
in grado di accogliere mentalmente i furesti, che Babbo Natale favorisse l’integrazione di queste
persone, soprattutto degli extra
comunitari. “Se osservi - mi dice gli stranieri che vivono ad Aldeno
non hanno alcun tipo di rapporto
A RIONE 21
L’
fortuna
tuna
S ognare la for
Che cos’è il gioco telematico ad Aldeno? Perché e quanto si tenta la
fortuna al Lotto, al SuperEnalotto, al Totocalcio? Un’inchiesta tra le
giocatrici ed i giocatori per scoprire se in paese si fa sul serio o si
scherza.
Il vecchio appassionato del
L’inchiesta
lotto, quello che gioca i numeri dei
sogni e dei morti, esiste ancora,
ma ha subito una notevole evoluzione. Il 1998 e il 1999 sono stati
anni davvero eccezionali per i giochi ed i concorsi a pronostico in
Italia. La contemporanea esplosione del SuperEnalotto e la fortissima crescita del Lotto, hanno
trascinato al rialzo il trend dell’intero settore.
Una crescita al di là di ogni
previsione, tanto che per la prima volta i nostri giochi sono saliti
alla ribalta internazionale grazie
all’entità dei premi in palio, con
SuperEnalotto, al Bar Oasi
22
A RIONE
L’
la presenza contemporanea dei
super jackpot del SuperEnalotto
e all’impennata delle giocate al
Lotto. Le ragioni del grande successo del SuperEnalotto non
sono però solo da ricercare nella
clamorosa crescita dei premi in
palio, ma anche nella semplicità
del sistema di puntata, che ha
esteso la frenesia del gioco anche a scommettitori che mai avevano pensato di investire il proprio denaro sulla ruota della fortuna.
Dal 1999, anche Aldeno può
contare su una ricevitoria del SuperEnalotto oltre a quella del Lot-
di Katia Cont
to che esisteva già da qualche
anno. Grazie a ciò, gli scommettitori non dovranno recarsi più fuori
paese per fare le puntate settimanali.
Come italiani, siamo un popolo di scommettitori e - perché no?
- anche di superstiziosi, ma nel nostro paese non si può certo parlare di veri e propri specialisti del
settore, tranne forse che in pochissimi casi. Parliamo al contrario di
piccoli appassionati che mantengono viva la speranza di riuscire a
vincere un giorno una bella somma che gli permetta di mollare tutto e soprattutto di non lavorare
Annunci di vincite al tabacchino di via Filzi
lusioni e speranze. E poi via di
nuovo ad aspettare il colpo di
fortuna.
Ci sono anche altri giochi telematici ai quali poter affidare il
destino: il famosissimo totocalcio che riscuote sempre la sua
fetta di consenso, il toto sei, il
totogol e la Tris. Non c’è che
l’imbarazzo della scelta per chi
vuole giocare, ma sarà per la sua
semplicità e la sua immediatezza
che a tutti gli altri si preferisce
quello che è stato definito il gioco del secolo, il SuperEnalotto.
Aldenesi, giocatori, dunque,
ma non malati del gioco: bilancia gli impulsi scommettitori una
certa sorridente diffidenza che
sta nel carattere di Aldeno, temprato dalle lontane fatiche contadine, piuttosto che dalle improvvise fortune.
Le interviste che ho raccolto
lo confermano: chi gioca lo fa per
tentare, per provare, ma senza
crederci poi tanto. Anche se ci
dovesse essere in paese una vincita miliardaria – assai difficile da
tener nascosta – i progetti ed i
desideri da soddisfare, dice la
gente, sarebbero pur sempre legati all’esperienza del quotidiano. Certo, la vita potrebbe anche cambiare notevolmente, ma
la maggior parte degli interlocutori afferma di riuscire a cavarsela senza perdere la testa. Investimenti, viaggi, casa sono i
desideri più concreti e ricorrenti.
Dentro queste risposte c’è un po’
un sentore di malinconia, che rivela tutto sommato il realismo con
cui ad Aldeno si affronta e si motiva il gioco. Tutti vorrebbero vincere naturalmente, ma tutti sanno
che, anche se ci si affida ai sogni
per decidere i numeri, sono la
probabilità e un pizzico di fortuna
che ci segneranno il destino.
L’inchiesta
più. Non siamo un paese di sistemisti, che spende cifre esorbitanti per combinazioni elaborate con
più quote, preferiamo giocare da
soli, forse con un velo di egoismo,
sempre gli stessi numeri che non
nascono da un “banale” calcolo
delle probabilità, ma da sogni,
pensieri ricorrenti, avvenimenti,
date di nascita e di morte e tutte
quelle cose che possono far nascere delle combinazioni che persistono nel tempo, alle quali affidare la speranza.
Il gioco comunque non si fa
mai “duro” e le puntate non sono
mai elevate. Non esiste da noi la
febbre del gioco, tranne forse nei
periodi in cui il Jackpot arriva a
cifre altissime, come quello di 60
miliardi delle vecchie lire che vedevano la gente catapultarsi al
bar per fare le giocate.
Ad Aldeno non ci sono storie
di grosse vincite: generalmente le
vincite riguardano i premi più
bassi, quelli insomma di consolazione che ti fanno recuperare,
ma non sempre, i soldi spesi per
la schedina giocata.
Resta però un buon passatempo, con qualche rischio: ogni volta che si decide di smettere di
giocare, sulle prime pagine dei
giornali ci si trova la combinazione tentata da settimane. Si
riaccende allora la tentazione e
l’attenzione spasmodica per sogni e visioni da capire, interpretare con l’aiuto di libri e riviste
specializzate, per trovare un’altra serie di numeri che in un modo
o nell’altro possa alimentare il-
A RIONE 23
L’
esta
R icordare la FFesta
dell’Uva
Filmati, voci, testimonianze dell’epopea della vite nella proiezione organizzata dal Comune in teatro. Una emozionante esperienza nella
memoria di un periodo storico, rievocando anche i volti di chi non c’è
più.
Sono trascorsi molti anni or-
Società
mai da quando l’ultimo carro allegorico della festa dell’uva sfilava
sulla piazza di Aldeno.
La manifestazione, iniziata nel
1960, impegnava, di anno in anno
un numero sempre crescente di
persone entusiaste.
Era una vera e propria gara
tra i gruppi contradaioli durante
la quale ogni concorrente creava
delle opere originali e suggestive.
Il tema, rispetto al quale ci si
ispirava, era l’uva ed il vino; da lì
nascevano idee e accostamenti, a
volte geniali, a volte spiritosi, ma
sempre belli e gioiosi.
Tutto questo si sviluppava in un
modo molto semplice e naturale, in
quanto nella gente del paese era ancora radicata la cultura legata alla coltivazione della vite. Dopo tredici edizioni, però, la festa si interruppe e,
24
A RIONE
L’
come l’aspro odore di mosto si diradava, così l’entusiasmo per quella
manifestazione che tanto interesse suscitava anche nei paesi vicini, cessava.
In quel periodo, la vecchia vite
venne in parte sostituita con delle bellissime piante di mele che portarono
un radicale cambiamento nella cultura contadina. Il mondo stava
cambiando ed occorreva adattarsi alle nuove richieste del mercato.
Oggi però, il vino sta tornando a
suscitare interesse e la Mostra dei
Merlot d’Italia allestita ad Aldeno ne
è un segno evidente. Durante questa
particolare manifestazione, sono state proposte immagini e documenti di
quel periodo lontano, quando la raccolta dell’uva era una festa per tutti.
Il 12 ottobre, a cura di Lorenzo Lucianer, nel teatro comunale
di Aldeno è stata presentata al
pubblico, in prima visione, una se-
di Raffaella Baffetti
lezione filmata di tutte le sfilate dei
carri allegorici.
Fin dalle prime immagini, l’attenzione del pubblico era altissima. Tutti
si mostravano molto curiosi; per me,
invece, che di quelle sfilate ero stata
una delle protagoniste, non c’era solo
curiosità, ma anche una forte emozione: Per cinque edizioni avevo partecipato alla realizzazione dei carri
allegorici, ma questa era la prima
volta che riuscivo a godermi in pieno la manifestazione da spettatrice.
Certo, molte persone che avevano lavorato con me oggi mancano all’appello e credo sia doveroso ricordarle, anche perché
hanno lasciato in tutti noi un caro
legame di simpatia e di amicizia.
La proiezione è stata molto apprezzata come pure le interviste alle
persone che, a quel tempo, si adoperarono per la riuscita delle feste
dell’uva.
Tutto questo ha rappresentato
per me un autentico tuffo nel passato e ha contribuito a rallegrare quanti
vissero quelle esperienze. Credo
inoltre che quelle immagini siano state
utili anche alle nuove generazioni che
in questo modo hanno potuto conoscere più a fondo un periodo di
storia del proprio paese.
La festa e il 68
“Ragazzi, cercate di organizzare una struttura di successo!”
Con queste parole Luciano Larentis, indiscusso “Patron” della
Festa dell’Uva, chiuse l’incontro
durante il quale ci aveva affidato
l’incarico di curare alcuni aspetti
della manifestazione più importante
del paese. Ricordo ancora il senso dello sguardo che io e Franco
Battisti, studenti sessantottini non
ancora ventenni, ci lanciammo.
Noi stavamo vivendo anni intensi, carichi di impegno e di ideali; partivamo in treno ogni lunedì
mattina, io per Verona e Franco
per Milano dove frequentavamo
l’Università, ma ogni venerdì si
tornava ad Aldeno per rinnovare
gli incontri con gli amici, per lunghe riunioni nelle quali si discuteva della guerra nel Vietnam, delle
lotte degli operai della Michelin e
dell’Ignis, della veloce, travolgente trasformazione sociale, economica e culturale che in quegli anni
stava cambiando radicalmente il
paese. Eravamo stati ed eravamo testimoni di quella “rivoluzione industriale” che avevamo studiato sui testi di storia e che ora,
con un paio di secoli di ritardo,
giungeva a stravolgere il modo di
Anche i ragazzi della contestazione hanno fatto in tempo a sperimentare dal di dentro l’organizzazione della Festa dell’Uva. Sono
anche loro testimoni del cambiamento di un’epoca nella società e
nell’agricoltura aldenese.
lavorare e di vivere anche dei più
remoti villaggi delle vallate trentine.
Aldeno era stato per secoli un
paese tipicamente contadino: la
sua cultura, le sue tradizioni, le feste laiche e religiose erano legate
principalmente al ciclo del lavoro
nei campi e in questa cultura tutti
si riconoscevano, anche gli artigiani che rappresentavano, per
numero e per peso economico, la
seconda categoria economica del
paese. La vendemmia e più tardi
la raccolta delle mele erano momenti di mobilitazione generale ai
quali, in veste di protagonisti o di
gregari, tutti partecipavano. In
fondo, la Festa dell’Uva rappresentava anche la celebrazione di
questa unità.
Si stava trasformando anche
l’agricoltura: si faceva strada la
specializzazione e la viticoltura e
soprattutto la frutticoltura stavano soppiantando le tradizionali
colture miste. Le aziende agricole patriarcali si stavano sgretolando e il numero di operai che salivano in corriera per raggiungere
la città era sempre più numeroso.
In pochi anni, in meno di un decennio fra il ’60 e il ’70, il nume-
ro di addetti all’agricoltura sarà
nettamente minoritario rispetto agli
addetti al settore industriale e artigianale. Era veramente la fine di
un mondo che con la sua compattezza e la sua immutabilità aveva
custodito quei “valori antichi” che
avevano rappresentato le radici
culturali di centinaia di generazioni.
Io e Franco ci impegnammo
alacremente nella messa a punto
organizzativa di vari aspetti della
manifestazione che fu veramente
un grande successo, anche se
quelle (due o tre, non ricordo
bene) furono le ultime edizioni.
Poi il paese dell’uva diventò il
paese dei “pomi” e tutto divenne
più frenetico. Il lavoro nei campi
cominciò a convivere con il turno
in fabbrica ed una travolgente
meccanizzazione del lavoro contribuì a sostenere i nuovi ritmi.
Anche per il settore vitivinicolo fu
l’inizio di una lunga crisi, di redditività e soprattutto di identità,
dalla quale è uscito solo negli ultimi anni con nuove energie e nuove tecniche colturali per confrontarsi con un mercato più esigente, più attento alla qualità e alle
specificità dei prodotti.
Società
di Giovanni Mosna
A RIONE 25
L’
Donne e menopausa
L’età di mezzo: la donna può essere attiva, serena e vitale se sgombra il suo orizzonte dai condizionamenti commerciali e da un’artificiale cultura dell’estetica. Informazione e confronto debbono prevalere su paure e frustrazioni.
Non possiamo negare come
Società
nella cultura contemporanea, salvo rare eccezioni, vengano costantemente enfatizzate la bellezza, l’estetica, la giovinezza e che
l’immagine della donna più veicolata, e non solo a livello mediatico, sia quella di una donna sempre giovane, attraente e in piena
carriera “produttiva” o “riproduttiva”.
Al di là di questa icona c’è il
vuoto di modelli. Le donne dell’età di mezzo non hanno punti di
riferimento, sono sottoposte già
da anni ad un condizionamento
prolungato che evidenzia negativamente l’invecchiamento femminile rispetto a quello maschile e
che associa l’arrivo della menopausa a quello di una malattia. Per
queste donne è quindi assai difficile proporsi in un’altra dimensione e darsi, all’interno del contesto sociale in cui vivono, una identità e funzione più adatte a loro
ed ai loro ritmi.
E’ evidente come oggi la menopausa sia vissuta, e ancor più
sia vista, come una condizione
patologica che occorre correggere. Ancora peggio la mancanza di modelli culturali e l’assen-
26
A RIONE
L’
za di informazioni adeguate sono,
in molte donne, causa di condizionamenti e disorientamento che
portano a sopprimere, come segnali negativi, tutti i messaggi che
il loro corpo e la loro mente inviano.
Se è vero che i sintomi propri
della menopausa e la facilità o
meno con cui la donna si adatta a
questo cambiamento dipendono in
gran parte dalle sue condizioni psico-fisiche, è però altrettanto vero
che un ruolo determinante lo riveste, in tal senso, l’atteggiamento
culturale della società in cui ella è
inserita e vive.
Va ricordato a tal proposito che
sono esistite, ed esistono tuttora,
culture dove alla donna in età matura vengono riservati incarichi e
compiti di grande rilevanza e rispetto. Tali esperienze hanno dimostrato inconfutabilmente come
il contesto ambientale e culturale
possa addirittura influenzare ed
incidere sulle capacità della donna di trasformarsi e adattarsi alla
sua nuova realtà in maniera estremamente positiva.
Crediamo quindi che parlare di
menopausa, promuovere un’informazione il più possibile corretta e
di Alida Cramerotti*
mirata a livello sociale, mettere a
disposizione dell’intera collettività
ogni strumento conoscitivo utile
per valutare correttamente ed in
ogni suo aspetto peculiare questo
delicato periodo di trasformazione nella vita di ciascuna donna,
debba rappresentare un impegno
prioritario ed un dovere che non
va assolutamente eluso.
Forte di questa convinzione
l’Amministrazione comunale di
Aldeno, in collaborazione con la
Commissione provinciale per le
Pari Opportunità, ha pertanto
promosso e organizzato un progetto informativo, articolato in cinque serate, che affronterà il tema
della menopausa da tutti i diversi
punti di vista: antropologico, medico, psicologico, sociale e da
ultimo, ma non meno importante,
dal punto di vista delle esperienze di vita vissuta. Di questa iniziativa verrà data ampia e successiva informazione; premeva qui
darne un’anticipazione e ricordare che la stessa si svolgerà nel
corso dei primi mesi del prossimo anno.
*Assessore alla cultura e politiche giovanili
C alici di stelle:
cin cin sulla piazza
Prevista per il giorno 9 ma
spostata, causa maltempo, al 28
agosto (una serata di tregua che
Giove Pluvio ha voluto concederci anche se non è mancata una
leggera spruzzatina di pioggia
che, a metà serata, ha messo in
fuga alcune centinaia di presenti)
si è svolta nel nostro paese la 2.
edizione di “Calici di Stelle”, manifestazione promossa dall’Associazione nazionale Città del Vino
(alla quale aderisce anche il nostro comune) e dal Movimento
Turismo del Vino.
L’iniziativa, che già l’anno
scorso aveva registrato un discreto successo, si è presentata quest’anno come uno degli avvenimenti più seguiti e apprezzati del
periodo estivo aldenese, evidenziando ancora una volta l’importanza dell’abbinamento gastronomico (salumi, formaggi, trote,
dolci ecc.) con i vini prodotti
esclusivamente sul nostro comune.
L’evento, pubblicizzato attraverso spot radiofonici, sui siti internet (Comune di Aldeno, Trentinoshop, Crushite, Melagodo),
sulla rivista TrentinoMese e attraverso locandine e volantini distri-
Tra musica, brindisi e degustazioni, la seconda edizione di una manifestazione che ha portato sulla nuova piazza della chiesa oltre mille
persone, quasi una prova generale della futura inaugurazione.
buiti alle famiglie ha ottenuto un
buon successo di pubblico e di
gradimento.
Un calcolo abbastanza realistico ha individuato in circa 1200
le persone che hanno riempito la
rinnovata piazza della chiesa per
trascorrere una piacevole serata
fra degustazioni e musica offerta
prima da una formazione speciale della nostra Banda Sociale e
poi dai Beatops, storico gruppo,
considerati oramai amici di Aldeno, bravissimi nel riproporre i mitici Beatles e le musiche degli
Anni ’60 e ’70.
Questa manifestazione sta
quindi incontrando il gradimento
della gente che può degustare e
apprezzare i prodotti tipici del
Trentino, trascorrendo alcune ore
in buona compagnia; nello stesso
tempo questi eventi si trasformano in un interessante veicolo promozionale per i produttori locali, in particolare, ma in generale
anche per il nostro territorio che,
pur non avendo grandi risorse
artistiche o architettoniche da
proporre, può comunque offrire
anche a quanti arrivano dai comuni limitrofi delle opportunità
per riscoprire il piacere della
buona compagnia in un ambiente genuino.
Un pensiero infine per il supporto e il contributo offerto dalle
associazioni locali –Società Sportiva Aldeno, Associazione Aiutiamoli a Vivere, Banda Sociale di
Aldeno, Pesca Sportiva Aldeno, dalle aziende –Famiglia Cooperativa Aldeno, Maistri Bruno, IGF
Eventi, Cassa Rurale di Aldeno e
Cadine- e dalle singole persone
che hanno messo a disposizione
il loro tempo libero; a tutti quanti
un sincero ringraziamento.
Per concludere voglio accomunare la soddisfazione per il successo della 2. edizione di “Calici
di Stelle” con l’auspicio di ritrovarci ancora più numerosi nell’estate del 2003 per brindare di
nuovo insieme. Cin cin.
Attualità
di Oscar Beozzo
A RIONE 27
L’
R itorno a PPrijedor
rijedor
Amministrazione comunale e Cassa Rurale di Aldeno e Cadine unite nella solidarietà.
Nello scorso numero del no-
Attualità
stro notiziario, abbiamo raccontato
la visita della delegazione del nostro consiglio comunale nella città
di Prijedor, situata nella Bosnia
Erzegovina. Questa città, da alcuni anni, per le numerose associazioni del volontariato trentino che
operano nell’area dei balcani, rappresenta il simbolo della ricostruzione e della speranza di pace. In
quella presentazione, si era parlato dell’interessamento e della volontà dell’Amministrazione Comunale nell’individuare un intervento
che potesse contribuire alla ripresa dello sviluppo di quella città ed
in particolare di una sua circoscrizione, Cejreci.
L’ambito più adatto dell’intervento individuato e vicino alle caratteristiche della nostra comunità
ci è sembrato quello agricolo, considerata la nostra peculiarità in
questo settore.
Nei due nostri precedenti incontri, dopo aver visitato le diverse realtà che compongono la città
di Prijedor, formata da un nucleo
cittadino (che trovava la propria
sussistenza attorno al lavoro della
miniera di ferro, ora dismessa a
causa dell’esaurimento dei giacimenti ferrosi), e da una cintura di
diverse circoscrizioni (circa 60) a
vocazione prevalentemente agricola, silvo-pastorale e colture miste è stato individuato l’oggetto del
Il sindaco di Aldeno con il rappresentante della comunità Serba di Prijedor
28
A RIONE
L’
di Daniele Baldo*
nostro intervento; la costruzione di
due pozzi per l’approvvigionamento
dell’acqua a scopo agricolo.
Il modo di operare nella filosofia del “Progetto Prijedor”, fa in
modo che gli interventi siano rivolti
a creare possibilità dirette di lavoro e produzione. Con questo principio si sostengono molti “microprogetti”, piuttosto che un “ progetto grande”. Questa seconda
ipotesi potrebbe incontrare maggiori difficoltà organizzative e burocratiche oltre che trasformarsi in
possibile fonte di interessi e speculazioni.
Piuttosto che il finanziamento
per la grande industria, soggetta a
logiche di mercato e di interessi
politici, si è scelta la strada di avviare piccoli progetti nell’agricoltura, nell’artigianato, nella lavorazione del legno, avviando e formando i giovani alla cooperazione
rivolta al sostegno di piccole comunità e gruppi di famiglie.
Il nostro intervento ha previsto
la costruzione di due pozzi per la
raccolta dell’acqua nella comunità di Cejreci, (situata a 10 km dalla
città di Prijedor e abitata da 1400
persone) permettendo con ciò la
coltivazione in serra di ortaggi. La
Con il rappresentante della comunità Croata
della propria casa, la fuga dalla loro
comunità, in molti casi la vita dei
famigliari, l’esperienza dei campi di
concentramento e poi il ritorno e la
ricostruzione di una nuova vita.
E’ difficile in un primo momento capire, anche per chi come noi
ha visitato in più occasioni quella
realtà, come in quei luoghi sia accaduto tutto ciò. Ancora oggi
dopo diversi anni dal termine della guerra, poche persone vogliono parlarne, confrontarsi.
I più tendono a rimuovere
quanto accaduto in quei dieci anni
di guerre.
Oggi, la grande scommessa,
affinchè quella storia non si ripeta
La serra, alimentata con acqua dei pozzi del Progetto Prijedor
non è quella della “rimozione”, ma
quella “dell’elaborazione del conflitto”, strada sulla quale il “ Progetto Prijedor” stà indirizzando i
propri impegni.
Scheda tecnica dell’intervento:
I pozzi realizzati hanno una profondità di 13 metri, il diametro di
1 metro e garantiscono una colonna d’acqua di 4 metri, in grado di
soddisfare oltre che il fabbisogno
delle famiglie direttamente interessate anche parte del vicinato.
La loro realizzazione è stata
possibile grazie ad un finanziamento di 2500 €uro da parte dell’Amministrazione comunale e di 2500
€uro da parte della Cassa Rurale
di Aldeno e Cadine.
L’intervento realizzato con
l’impiego di manodopera locale
ha registrato una spesa di 3500
€uro per la costruzione dei pozzi
ed il rimanente finanziamento di
1500 €uro è stato impiegato per
l’acquisto delle pompe di sollevamento dell’acqua e delle sementi
per la produzione dei trapianti.
Attualità
gestione e il ricavato della produzione, rappresenta una prima fonte di sostegno alle famiglie, costituendo per loro una piccola ma
significativa autonomia.
L’accoglienza e l’entusiasmo
dimostrateci al nostro arrivo, anche se contenuti nell’imperturbabile espressione della gente balcana, erano evidenti. Anche da parte nostra, la soddisfazione nel constatare il risultato e l’apprezzamento in quelle famiglie dell’investimento è stata molto forte.
Alla cerimonia d’inaugurazione
erano presenti i rappresentanti
della comunità serba e musulmana, ognuna delle quali beneficiaria
del nostro intervento, oltre al presidente della circoscrizione e al
rappresentante delle circoscrizioni in seno al consiglio comunale
della città.
I due pozzi sono un piccolo
contributo di solidarietà e di speranza, che seppur in piccola parte
potrà aiutare delle famiglie a risollevarsi da dieci anni di travaglio
e sofferenza.
La guerra in quelle popolazioni
ha purtroppo significato la perdita
A RIONE 29
L’
L a generazione
invisibile
Un’indagine del “Progetto giovani” per conoscere la parte più sensibile della comunità aldenese. Famiglia e amicizia al vertice dei
lavori, ma come rifugio. La crisi della socialità estesa denuncia un
atteggiamento difensivo ed un più forte bisogno di sicurezza. Strumenti per tentativi di investimento sul futuro.
Nella tarda primavera scorsa
Attualità
Progetto Giovani, attraverso la
somministrazione di un questionario ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo ed
agli adolescenti del nostro paese,
ha avviato, con il supporto metodologico della Cooperativa di Solidarietà Sociale L’Ancora di Tione, un percorso di indagine conoscitiva dell’ ”universo giovanile”
della nostra comunità.
I dati emersi da questa ricerca
e le riflessioni ad essi legate sono
stati e saranno ulteriormente diffusi sul territorio; è, tuttavia, opportuno precisare che questa indagine sui giovani costituisce solo
un piccolo tassello di un progetto
ben più ampio ed articolato che ha
come obiettivo quello di investire
sul futuro, di interrogarsi sullo sviluppo del nostro paese e su come
fare spazio con fiducia anche ai
giovani, senza continuare a guardare a loro soltanto come a soggetti problematici e fragili, bensì
restituendo e chiedendo ad essi
quel ruolo attivo e protagonista
che li dovrebbe contraddistinguere.
I destinatari dell’indagine fatta,
dunque, non sono i 438 giovani di
età compresa fra i 10 ed i 24 anni
(237 maschi e 201 femmine) residenti nel nostro paese, i quali non
hanno bisogno di uno specchio nel
quale guardarsi per riconoscersi o
non riconoscersi, quanto tutti quegli adulti (come genitori, educatori
Con il progetto “Giocare per sport”, in viaggio verso il campo sportivo di Trento
30
A RIONE
L’
di Andrea Schir
volontari, insegnanti…) che quotidianamente devono confrontarsi
con i giovani e spesso hanno difficoltà a cogliere i segnali che vengono dai loro modi di comportarsi e dai loro stili di vita.
Qual è allora il profilo che indagini seriamente condotte e la ricerca da noi promossa tracciano
dei giovani del nostro tempo?
Quello delineato, ad esempio,
dall’ultimo rapporto dell’Istituto di
Ricerca IARD di Roma1 sulla
condizione giovanile in Italia non
è, certamente, un quadro incoraggiante: “Giovani soli e incerti, figli
di un’epoca in cui la condizione
dominante è l’instabilità, sia affettiva che lavorativa: mancano le figure-guida che un tempo aiutavano i ragazzi a crescere e gli unici
sostituti sono la televisione e i divi
dello spettacolo.”
Se volessimo, invece, condensare in una frase quanto emerge
dall’indagine condotta nella tarda
primavera scorsa da Progetto
Giovani, potremmo dire che ci
troviamo di fronte alla “irresistibile ascesa della socialità ristretta”.
Cosa significa questa affermazione? Essa rappresenta uno slogan che vuole evidenziare come dai
Con Arsenio Lopez, nazionale cubano del
baseball
nazionale, si accompagnano, infatti, alla crescita dell’area delle relazioni amicali ed affettive e dell’
importanza che i giovani attribuiscono allo svago nel tempo libero.3
Ne consegue, in ultima analisi,
un insieme di atteggiamenti e di
orientamenti all’azione che sembra
sempre più rinserrarsi nella ristretta
cerchia degli affetti sicuri, delle
certezze che derivano solo dallo
stare insieme e dal sostenersi a vicenda tra chi condivide i nostri
stessi criteri di giudizio, i medesimi modi di vita, lo stesso ambiente sociale, mentre i valori conquistati in nome di tutti, come ad esempio la libertà e la solidarietà, vengono piegati alle richieste di sicurezza e rassicurazione individuale
che solo l’intorno sociale più vicino e tranquillizzante può garantire
e così l’altro appare sempre più
lontano e la società viene sempre
più relegata nel retroscena.4
Questa, forse, è la tendenza di
fondo che emerge dall’indagine
che è stata condotta fra i nostri
adolescenti e giovani. Ma a noi,
che, soprattutto in questi ultimi tempi, siamo letteralmente bombardati
e travolti da una valanga di indagini sui comportamenti giovanili,
spesso fra loro simili nei risultati
statistici, come possono essere utili
tali dati? Di certo non per limitarsi
unicamente, come spesso di fatto
avviene, a “misurare” quanti ragazzi
bevono alcolici o quanti fumano o
fanno uso di droghe o ancora
quanti frequentano la discoteca:
questo non ci farebbe fare molti
passi in più. Forse può essere utile trasformarli in una base di partenza per l’elaborazione di una
vera e propria ipotesi di lavoro:
utilizzare i dati sulla situazione giovanile per parlare un po’ meno di
“loro” e un po’ più di “noi” (noi
come comunità nella sua interezza), per trovare gli strumenti ed i
modi che possano consentirci di
restituire e rendere loro possibile
l’assunzione di quel ruolo attivo
che dovrebbe contraddistinguerli.
Abbiamo constatato che i nostri giovani non si propongono certo come un gruppo portatore di un
“corpus” di idee o progetti, alternativo all’esistente, ma, al contrario, tendono a riprodurre bisogni
di sicurezza e valori tradizionali, in
primo luogo famiglia, lavoro sicuro, casa. Chiediamoci, però, dopo
aver verificato questa tendenza,
perché al di là di queste aspirazioni più che legittime, su cui peraltro
l’intera comunità appare ripiegata, in una sorta di fissità, di stallo
culturale, non sembrano affacciarsi
altri sogni; che cosa possiamo fare
noi, educatori, genitori, ammini-
Attualità
dati a nostra disposizione emerga
il fatto che la famiglia non ha certo
perso la sua centralità, anzi, la percentuale di coloro che continuano
a ritenerla “molto importante” è
sempre molto elevata, dal momento che si aggira intorno all’80,3%
dei giovani di età compresa fra i
15 ed i 20 anni del nostro paese
che hanno risposto al questionario ed all’86% dell’intero campione a livello nazionale, come risulta
dall’ultima rilevazione di IARD.
Ma i dati della nostra indagine
e quelli della ricerca IARD del
2000, confermano anche una tendenza che era già stata rilevata
nelle indagini precedenti: il crescente peso dato dai giovani alle
relazioni interpersonali, in particolare a quelle amicali ed affettive,
accanto a quelle familiari. Il 78,8%
dei giovani che hanno risposto al
nostro questionario ritengono che
l’amicizia sia uno degli aspetti importanti della vita, dato che colloca il valore dell’amicizia subito
dopo quello della famiglia in
un’ipotetica classifica di importanza dei valori. È come se intorno
alla famiglia, a scapito soprattutto
dell’impegno collettivo, si andasse strutturando un nucleo forte di
valori tutti riferiti all’intorno sociale immediato della persona, che
pervade di sé e qualifica l’intero
sistema valoriale delle giovani generazioni.
La diminuzione dell’impegno
sociale e religioso e la flessione
dell’interesse per l’attività politica,
evidente nella ricerca di Progetto
Giovani2 e confermata su scala
A RIONE 31
L’
Attualità
stratori, allenatori sportivi, per far
sì che i nostri ragazzi possano sognare e tentare di costruire qualcosa di diverso da questa mera
soddisfazione dei propri bisogni
primari?
Per il dott. Ilvo Diamanti i giovani italiani “esprimono tendenze
che si stanno diffondendo in tutta
la popolazione italiana e sono figli
del loro tempo. Senza rotture da
una generazione all’altra: sono una
generazione invisibile”. Ed allora,
se vogliamo iniziare ad interrogarci su qualcosa, chiediamoci perché anche in una comunità, come
la nostra, privilegiata rispetto ad
altre, il disagio serpeggia fra nuove e meno nuove generazioni, senza riuscire a fungere da stimolo, a
costituire una spinta verso la ricerca, la sperimentazione, l’apertura,
la creatività, diventando, al contrario, soprattutto per i più fragili,
una gabbia paralizzante, che diventa in alcuni casi insostenibile e disperante. Che cosa possiamo fare
per uscire dalla trappola che troppo spesso ci porta ad affrontare
la condizione di disagio in termini
esclusivamente negativi ed emotivi, riconducendolo solo sul piano
psicologico e della sfera privata,
per andare, invece, a fondo di un
malessere, che può divenire una
condizione di natura funzionale ad
un percorso di crescita?
Una sensazione dominante tra
i giovani, come emerge dalla nostra ricerca e dall’indagine IARD,
è la solitudine. Sentirsi soli significa l’idea di “muoversi senza protezioni in una realtà che restituisce
32
A RIONE
L’
uno sguardo poco benevolo, dove
manca qualcosa, o meglio, qualcuno su cui contare”.5
Non mancano i genitori, manca il mondo degli adulti, l’immagine rassicurante delle figure-guida.
Si tratta della perdita di una coscienza pubblica o collettiva dell’esistenza? Siamo in grado di tentare di colmare questa profonda
lacuna educativa con un lavoro di
rete che coinvolga tutte le agenzie
educative del territorio e sia finalizzato al recupero di una vita pubblica, dove i giovani possano imparare a riconoscere ciò che a loro
manca ed avere la possibilità di
crescere attraverso lo scambio, il
confronto culturale, la partecipazione alla vita del paese, in una
parola attraverso una dialettica
sociale?
Progetto Giovani sta tentando di rispondere a queste domande. A tal fine è iniziato, lo scorso
28 novembre, un percorso di formazione per genitori dal titolo “Essere, sentirsi, fare i genitori”: tale
percorso propone a tutti genitori
della nostra comunità di incontrarsi
per capire, con l’aiuto di alcuni
A lezione di baseball
esperti (nelle prime due serate
sono stati con noi il dott. Antolini,
esperto di comunicazione ed il
dott. Ballarin, orientatore presso
il centro COSP di Verona), ma
soprattutto attraverso un confronto in piccoli gruppi, il contesto sociale in cui stiamo vivendo e le sfide, i pericoli, ma anche le opportunità che esso ci pone davanti;
assieme si tenterà di cercare e trovare ciò di cui abbiamo bisogno
per migliorare o rendere ancora più
naturale e reale il dialogo con i
nostri figli, raccogliendo stimoli e
osservazioni che saranno ulteriormente approfondite in alcuni laboratori strutturati in maniera da risultare molto concreti, che inizieranno nei mesi prossimi. La prima
parte di questo percorso formativo si concluderà il 23 gennaio con
l’intervento di don Domenico Ricca, cappellano presso il carcere
minorile Ferrante Aporti di Torino
e tutore di Erika di Novi Ligure.
Progetto Giovani cercherà,
poi, di rivalutare la funzione educativa dell’azione, impegnandosi
ad elaborare e progettare con i
ragazzi momenti in cui conoscere
e “sporcarsi le mani insieme” nel
“costruire” una parte di territorio.
Si sta cercando di trovare situazioni formative trasversali atte ad
educare i ragazzi ad un confronto
con la realtà, aiutandoli ad assumere responsabilità, ruoli, funzioni in un contesto reale fatto di persone, di problemi, di obblighi, di
compiti veri, al fine di potenziare
la loro responsabilità e la loro iniziativa, aiutandoli a conquistare gli
Renato Travaglia
gioco e divertimento e non come
mera ricerca di affermazione personale; l’intento, infine, di proporre
ai ragazzi ed a tutti coloro che ne
fossero interessati l’incontro con
un campione sportivo che fosse
anche una persona umanamente
credibile e significativa, ci ha spinti a proporre il progetto
“Campioni…in gioco!” che ha
preso il via martedì 26 novembre
con una riuscita serata in cui, alla
presenza dell’Assessore provinciale allo sport, il campione trentino
di rally Renato Travaglia è stato
simpaticamente intervistato dal d.j.
di radio Dolomiti Gabriele Biancardi e dai numerosi ragazzi presenti. Nell’occasione è stata presentata, ufficialmente, la squadra
della Società Sportiva Aldeno che
parteciperà al campionato nazionale di serie B 2003 di Palla Tamburello: segno concreto di un tentativo di costruire un rapporto
sempre più naturale con le associazioni che operano a favore dei
giovani nel comune di Aldeno, al
fine di lavorare assieme e con una
sensibilità educativa condivisa, che
possa permetterci di dare tutti un
contributo serio e responsabile alla
crescita umana dei nostri ragazzi.
Note
1) L’Istituto di Ricerca IARD è un
ente senza scopo di lucro specializzato nel campo della ricerca sui processi
culturali, educativi e formativi con
metodologie che interessano diverse
scienze sociali (pedagogia, sociologia,
psicologia, economia). L’Istituto di
Ricerca IARD ha avuto una costante
attenzione verso i giovani e il mondo
della scuola, che si esprime con il Rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia, presentato ogni quattro anni
e giunto alla sua quinta edizione.
2) Solamente il 7,6% dei ragazzi intervistati nella nostra ricerca ritiene un
valore molto importante l’impegno religioso ed il 21,2% quello sociale; solo
una percentuale del 3% ritiene l’attività politica molto importante, mentre
per il 9,1% non è per nulla importante.
3) La ricerca condotta da Progetto
Giovani evidenzia che l’86,4% dei ra-
Attualità
strumenti culturali e concettuali
necessari ad affrontare e risolvere
i problemi in cui si imbattono nella
vita quotidiana.
Questa modalità formativa si
fonda sulla convinzione che è partecipando alla vita della scuola, del
quartiere, del Comune o di un’associazione che i giovani acquisiscono l’esperienza, ma anche la
fiducia necessaria per impegnarsi
nella vita sociale del paese. L’impegno in attività sociali aperte a
tutti, senza discriminazioni di sorta, è ciò che permette ai giovani di
contribuire alla costruzione di una
società più solidale, sviluppando
nel contempo le proprie risorse e
il loro senso di cittadinanza.
Con questo obiettivo sono stati
elaborati alcuni progetti d’azione
in grado di offrire varie opportunità ai giovani del nostro paese: è
iniziato lo scorso 25 novembre un
corso di formazione rivolto a giovani che abbiano già qualche responsabilità nella vita sociale ed
associativa del paese, con l’intento di fornire loro una preparazione adeguata e gli strumenti concettuali necessari per svolgere efficacemente il ruolo di animatore
di comunità; con la collaborazione del gruppo dei “Ragazzi del
Campeggio” è stata proposta il
giorno 9 novembre l’iniziativa
“Giocare per sport… il baseball!”,
che ha visto un numeroso gruppo
di adolescenti conoscere, sotto la
guida di un campione cubano, i
segreti e le curiosità del baseball,
sperimentando la bellezza dello
sport, quando è praticato come
gazzi intervistati indica l’appartenenza ad un gruppo amicale: solo 9 (di cui
7 femmine) affermano di non avere un
gruppo di amici.
4) Cfr. Silvia Gilardi in Quinto rapporto IARD sulla condizione giova-
nile in Italia, Il Mulino, Bologna, 2002.
A RIONE 33
L’
Echi di cronaca
Sergio Bisesti, il primo cronista di Aldeno, corrispondente de L’Adige.
Tra i ritagli dei suoi articoli, trent’anni di storie e resoconti sul paese.
C’erano, nella redazione, al 77 di via Rosmini,
Protagonisti
Giorgio Grigolli, Rino Perego, Sandra Tafner, Elio
Conighi, Antonino Vischi, Bruno Cagol, Giuliano
Tecilla, Adriano Debiasi, Rino Sandri, il fotografo
Giorgio Rossi.
Le pagine si componevano con il piombo fuso,
riga per riga, alla tastiera della rumorosa Linotype
si ricopiavano tutti i testi scritti dai giornalisti, dai
corrispondenti, dai collaboratori. Correggere gli
errori era un’impresa da fonderia.
Questi erano i giornali e questo era anche L’Adige quando, il 3 Ottobre del 1958, Sergio Bisesti
ottenne la tessera di corrispondente, firmata dal direttore Flaminio Piccoli ed Aldeno ebbe finalmente
un giornalista, qualcuno che raccontasse oltre i confini comunali le sue meritevoli o immeritevoli vicende.
Per la verità, Sergio Bisesti un piede nei giornali
lo aveva già, grazie a Vita Trentina, con la quale
aveva cominciato a collaborare un anno prima. Era
stato spinto dal parroco, don Giuseppe Rigotti, a
raccogliere abbonamenti per il settimanale diocesano. Spinto, ma non tanto: Sergio aveva una pro-
La tessera di corrispondente, 1958
34
A RIONE
L’
di Lorenzo Lucianer
pensione naturale per la vita pubblica, il fare per gli
altri, per il paese, era un’inclinazione che gli veniva
dalla famiglia e dal suo carattere, dalla naturale curiosità per la vita, alle cui occasioni non poteva nè
voleva sottrarsi.
Il padre, Marsilio, era stato sindaco di Aldeno.
Ma era anche capocomico, presidente dell’associazione dei muratori, come il nonno Miradio che aveva costruito la galleria austroungarica per Cei. Ed
era soprattutto il proprietario dell’Osteria alla Torre,
in Piazza Garibaldi, l’azienda di famiglia, crocevia di
vite aldenesi, raccontate a brani ed episodi nelle pause
dai campi, nei pomeriggi della domenica, nelle serate riscaldate dal vino.
La madre, Augusta Piffer, era morta il primo
Marzo del ’23, nel partorire il quattordicesimo figlio, arrivato alla luce anche lui senza vita. Era comune, a quei tempi. Sei figli vivi su quattordici, per
gli altri era suonata la campanèla. Quel giorno i carabinieri salirono fino alla terza svoltàda, per fermare il Tratto Marzo, la goliardica proclamazione degli
amori paesani, veri o presunti che fossero, gridati al
pubblico dall’alto del paese. Era morta la moglie del
sindaco, ci voleva rispetto.
Rimasero il vedovo e gli orfani: Cornelio, il primogenito, del 1901, Olga del ‘5, Alice del ‘7, Amelio del ‘12, Guerro del ‘15, Sergio, l’ultimo, del ‘20.
C’era la trattoria, c’era la campagna da lavorare,
1.660 pèrteghe ai Magri, più di due ettari impiantati
dalla ditta Sgaravatti a Cabernet, Barbera, Re Fosco, Freisa, Marzemino, Negrar, Schiava, Teroldico.
Marsilio si risposò un anno dopo, con Fabiòla
Fabbianelli, ma fu per dare una madre ai suoi figli,
una custodia amorevole e fidata che gli permettesse
di lavorare per mantenerli, quelli che aveva. Altri non
ne volle più.
***
Sergio Bisesti e Giulietta Baldo mi accolgono nella
loro casa, in fondo a Via Verdi, non lontano dalla
Casa INA che hanno abitato per decenni e che fu
scoperchiata da una tromba d’aria, ricorda lo stesso
Sergio, nelle sue cronache del ‘77. E’ un punto d’approdo, questa nuova casa. Sul tavolo dell’ampia cucina ci sono i biscotti lievitati con l’ammoniaca. Alle
pareti gli attestati ed i riconoscimenti raccolti in una
vita intensa, senza pause, che Sergio racconta con
entusiasmo e dettaglio poco comuni ad ottantadue
anni, ribaditi dalla sua voce, squillante come quella
d’un ragazzo. Sui mobili, le fotografie che fissano volti
e momenti, spunti di una narrazione vivace e divertita, interrotta a tratti dal riso di entrambi, un unisono
che rivela una confidenza ancora complice, ancora
capace di reciproco fascino.
***
Scuole elementari, lavoro in campagna, avviamento agrario, tre corsi serali, una sorta di ripetizione di
quanto fatto all’avviamento, con il maestro Coser.
Un’infanzia comune, ad Aldeno. Sergio andava a
scuola volentieri, per passione della lettura, soprattutto. In casa Bisesti si leggeva molto per quei tempi.
C’erano due o tre quotidiani, “persino uno satirico”, ricorda. Papà Marsilio gli trasmise l’interesse
per la vita pubblica e la passione per il melodramma:
lo portava a Trento, a piedi, sulla polverosa strada
bianca che attraversava i campi, per vedere la Turandot, il Barbiere di Siviglia, la Cavalleria Rustica-
Il sergente Sergio Bisesti
A RIONE 35
L’
Protagonisti
I fratelli Bisesti
na. Di ritorno, sulla terrazza dell’osteria, si intonavano i pezzi d’opera, tra le bevute e le sbornie dei grandi
ed i bicchieri di gazzosa per i ragazzi.
Dopo la scuola, al pomeriggio, si accendeva la
radio con il grammofono, un appuntamento quotidiano. Una tradizione di teatralità paesana che gli
plasmò un po’ il carattere, insieme alla lettura: Salgari, Verga, tutte e tredici le edizioni delle Crociate. Una
febbre che non lo abbandonò mai: anche quando, più
grande, trovò lavoro: “Ho letto tutta la biblioteca
della Ferriera di Trento” dice oggi con espressione
compiaciuta, guardandomi al di sopra delle lenti.
La grandinata del 1930 intaccò, come molti patrimoni del paese, anche quello dei Bisesti. Il raccolto andò distrutto: uva, pere, pesche, tutto macinato
dalla tempesta. Cornelio era già via di casa, alla
Montecatini di Mori, Amelio trovò lavoro a Bressanone, nella costruzione dei fortini militari, Guerro era
militare. Dei fratelli, in campagna era rimasto solo
Sergio, con un aiuto, Giuseppe Nicolussi, detto Sbarbàzio per la voracità con la quale attaccava il minestrone preparato dalla Fabiòla. Ma fare il contadino
era solo necessità per Sergio, non certo vocazione.
Così, nel ’38, iniziò la sua avventura di soldato,
arruolandosi volontario, insieme a Guido Giovannini
ed Ezio Carbonari da Garniga. Lui fu accolto negli
Alpini, gli altri due tra gli artiglieri. Approdò al Battaglione Trento, l’attitudine all’organizzazione ed al
comando non gli mancavano e nel giro di un anno
divenne sergente.
Sergio Bisesti (col cappello rovesciato) insieme ai commilitoni
Protagonisti
Proprio in quel periodo ebbe modo di rivedere la ragazza che gli aveva toccato il cuore,
anni prima, quando, preceduta dal rumore degli
zoccoletti sul selciato, arrivava a prender acqua alla fontana sotto la trattoria di piazza Garibaldi.
Giulia Baldo era piccola, allora, aveva 16 anni
o giù di lì. Abitava poco più in alto della piazza, su
per via della Torre e scendeva ogni sera per l’acqua. Scappava di corsa quando l’impertinente giovanotto cercava la sua attenzione, richiamandola
con un fischio sommesso dalla terrazza sovrastante.
Nell’estate del ’39, quando fu mandato alle casermette del Bondone per istruire i richiamati del
1901 e del ‘2, Sergio la rivide. Giulia era al macello delle caserme, a cucinare per i fenadòri sul
focolare acceso tra due sassi. Lui si fermava sul
prato, a guardarla da lontano, senza il coraggio di
rivolgerle parola e lei scappava via, come un tempo, quando si accorgeva della presenza.
In quell’autunno i venti di guerra soffiavano forte e Sergio fu strappato dal suo lavoro di istruttore militare e dalle sue amorose visioni.
Destinazione ignota, diceva il dispaccio militare. Salpò da Brindisi per l’Albania, da Durazzo
verso il fronte interno. Il 28 Ottobre del ’40 incominciò la guerra e venti giorni dopo una pallottola
gli trapassò un fianco, nello scontro a fuoco di
Perati con greci e inglesi. Fu medicato alla bell’e
meglio e rispedito in Italia, all’ospedale militare di
Rimini. C’erano tanti feriti e soprattutto tanti congelamenti, gli infermieri erano pochi. Dato che in
qualche modo riusciva a trascinare la gamba feri-
36
A RIONE
L’
ta, Sergio Bisesti fu coinvolto dai chirurghi in medicazioni, operazioni, amputazioni. Mancavano
anche gli scritturali e lui si offrì di redigere schede personali e cartelle cliniche di chi stava peggio
di lui. In convalescenza, fu mandato all’ospedale
militare di Trento e finalmente, il 10 Gennaio del
’41, a casa per un periodo di riposo.
Ad Aldeno, sul piazzale delle chiesa, riconobbe Giulia e, rinfrancato dall’esperienza di guerra,
trovò il coraggio di chiamarla: “Giulietta! Te ricordet che ‘n Bondom te sei scampada?”
Sergio era diverso, ora. Portava una barba forte
e ben tenuta che gli contornava la bocca ed il
mento. E quella ferita di guerra che ne faceva una
specie di eroe incuteva ancor più soggezione. Giulia
tornò a casa. “No tògo quel lì nanca se l’è de
oro!” disse a sua madre, risentita per l’intimo tormento che quell’attenzione le procurava. Però l’affetto tenace di lui l’aveva ormai catturata. La andava a trovare a casa Tomedi, dove le donne cucivano gli indumenti militari. Una sera, riaccompagnandola a casa, ruppe gli indugi: “Vòt far
l’amor con mi?” le chiese a bruciapelo. La risposta fu deliziosamente istintiva: “Perché no?”,
disse Giulia. Ma Sergio non poté abbracciarla.
Rimase a guardarla con un palmo di naso mentre
lei scompariva a gambe levate dentro il portico.
Si sposarono dopo la guerra, nel ’47. Il quartiere era pronto anche prima, ma Giulia non volle:
“Mejo dir poréta mi, pitòst che poréti noi!”
obiettò, saggia. La guerra, per Sergio Bisesti, fu
infatti ancor lunga. Sergente col 9° Alpini, passò
In montagna
Sergio e Giulia con i figli
L’inaugurazione del self-service alla Cooperativa
le dei Ragazzi, nella scuola. Nel solco della tradizione di famiglia, era diventato il suggeritore della
Filodrammatica aldenese che metteva in scena i
suoi lavori nel Teatro Sociale, in via Roma, nella
casa dell’Amos Rodelèr. Un gruppo teatrale che
aveva ospitato, a causa della guerra, anche grandi
attori come i Maestri, sfollati ad Aldeno in casa
Giuliani, dal ‘40 al ‘44. Anna Maestri, attrice consacrata poi dal neorealismo, era stata la protagonista de La maestrina, rappresentata al teatro parrocchiale e, si dice, anche di una grande storia
d’amore con Marino Còser Minghèl.
Una sete inesauribile di esperienze diverse,
quella di Sergio Bisesti, tasselli di una conoscenza
profonda, articolata, della sua gente e del paese,
che ebbe modo, poco più tardi, di sintetizzare dalle
colonne del giornale.
***
Nelle centinaia di articoli di Sergio Bisesti tra
il ’58 e l’85, si trova la traccia profonda e quotidiana della vita aldenese: amministrazione, cronaca, sport, politica, cultura, spettacolo, economia,
persone. Aldeno, “nobile e laborioso centro”,
scrive. Un bassorilievo cesellato di nomi, di colori, di resoconti puntuali nelle circostanze, nella narrazione. Capitoli di un racconto che incomincia con
una tragedia: la morte di una ragazza, Emma Baldo, il 5 Novembre del 1958, schiacciata contro il
muretto di via Filzi da un carro, trainato da un cavallo imbizzarrito. Racconto che finisce con un
dramma: la morte di Cesare Gottardi, l’11 Luglio
del 1985, per 40 anni medico condotto di Aldeno, Cimone e Garniga. Due parentesi tra le quali
Protagonisti
per Sella Nevea, per Vittorio Veneto, andò in Slovenia, nella Selva Nera. L’8 Settembre del ‘43 era
sul Triplice Confine, da dove vedeva il Tarvisio e la
ferrovia, la strada di casa. Ad Aldeno arrivò un
mese più tardi, e subito fu mandato a Bolzano,
nella FLAC, l’artiglieria contraerea.
***
Finì la guerra, l’Italia lo ringraziò per la ferita,
attribuendo a meriti di guerra la promozione a Sergente Maggiore.
Era il momento della ricostruzione, ad Aldeno. Papà Marsilio aveva venduto tutto, costretto dalle fideiussioni che aveva firmato anche
come sindaco. Le ultime cose ad andarsene furono la casa con l’orto e la trattoria: diecimila e
cinquecento lire, comprate da Attilio Perini, che
stava a Milano.
Nel ’48 arrivò Sandro, il primo figlio, insieme
al lavoro alla ferriera. Poi Renato, nel ’50. Giulia
gli diede Teresa nel ’58, l’anno in cui Sergio cominciò a fare il corrispondente per l’Adige. Giovanni, l’ultimo, sarebbe nato 5 anni dopo. Il lavoro di operaio ai forni delle Elettrochimiche prima
e di impiegato poi, era però solo uno tramite per
altre attività: gli dava occasione di scrivere e di
leggere, gli consentiva di impegnarsi nella presidenza della Cooperativa, nella direzione delle
ACLI, nella costituzione del Gruppo ANA, in consiglio comunale, nell’organizzazione del Carneva-
A RIONE 37
L’
si evolvono fatti ed esistenze nell’arco di oltre un
quarto di secolo.
Sergio Bisesti sfoglia i ritagli che conserva a
casa, raccolti con ordine, anno dopo anno. E, insieme a lui, tutto torna vivido e chiaro alla memoria.
Protagonisti
C’è il lungo capitolo dello sviluppo urbanistico, avviato con i grandi progetti tra gli anni ’50
e ’60, quando Aldeno supera i 2 mila abitanti: 1007
uomini e 995 donne, nel ’61: l’acquedotto potabile, 18 milioni di lire, l’irrigazione a pioggia per la
campagna, l’apertura del self – service alla Cooperativa, la costruzione della SOA nel ‘60 ed i
successivi ampliamenti, la nuova Cassa Rurale, il
rinnovamento delle due cantine, Sociale ed Unione Vinicola. Nel ’60, ricorda Sergio Bisesti, le
cantine hanno lavorato 75 mila quintali di uva ed il
bilancio della Cassa Rurale era di 5 miliardi e
mezzo di lire, l’asfaltatura di tutte le strade interne
del paese, primo comune del Trentino a raggiungere questo traguardo, seguito, qualche anno
dopo, anche dalla bitumatura di quelle di campagna, la lastricatura a porfido del centro, la copertura della roggia dei Molini. E poi l’apertura della
scuola media unificata, la ristrutturazione interna
della chiesa, con il parroco don Luigi Giongo, la
costruzione della nuova farmacia, con l’arrivo dei
Barbacovi, in piazza Battisti, dopo il pensionamento
di Rusconi, che stava in via Florida. Ed ancora
l’apertura della Garniga-Viotte, nell’autunno del ’68,
la nuova scuola media, qualche anno dopo, quando,
agli inizi degli anni ’70,
gli alunni erano saliti a
centosessanta, l’inaugurazione della nuova
biblioteca, diretta dal
maestro Bruno Marchel, che, nella sala
grande delle ACLI,
aveva sostituito il vecchio centro biblioteconomico della scuola
38
A RIONE
L’
elementare, affidato al maestro Carlo Giovannini, il
piano regolatore, che aveva traghettato un’economia del tutto agricola verso i nuovi orizzonti della piccola industria e dell’artigianato.
La politica, con i resoconti puntuali di consigli e riunioni di giunta, le campagne elettorali,
l’elezione in consiglio regionale di Vito Lucianer,
sindaco da 19 anni, primo aldenese nell’Assemblea del Trentino Alto Adige, la sua morte prematura, “alla soglia dei cinquant’anni”, la successione di Giuseppe Baldo, l’elezione a sindaco nel
’72 di Silvio Franceschini, “a conclusione della
lunga crisi che ha travagliato il comune di Aldeno dal ’69 ad oggi”.
La vita economica: il primo miliardo di depositi alla Cassa Rurale, nel ’66, la fusione con Cimone e Garniga l’anno dopo, costata la frattura di
un femore a Camillo Stedile, investito dalla cassaforte nelle operazioni di trasloco, l’apertura della
prima agenzia, a Ravina, nel Febbraio del ’72. I
risultati delle annate agricole, l’evoluzione dalla
viticoltura alla frutticoltura, la decisione di continuare a sparare razzi antigrandine, piuttosto che
accendere una polizza assicurativa per le tempestate, nonostante la tragedia accaduta nel 71 a
Marani di Ala, due morti per l’esplosione anzitempo di un missile. Ed ancora l’unificazione delle due
cantine, dopo la vendemmia del ’72, nella Società
Vinicola Aldeno e l’esperimento promozionale di
“Un anno di vino”, con Rolly Marchi, Gustavo
Thoeni e Mario Cotelli, la valanga azzurra sponsorizzata dai vini aldenesi. Persino la singolare disputa fra parroco,
don Rino Rosa, ed
aclisti, capeggiati da
Vito Coser, sulla
casa ACLI, primo
centro di aggregazione nel paese,
sorta su un terreno
parrocchiale, intavolata alla Curia,
ma pagata con i ri-
lo stesso Sergio Bisesti fu il promotore, l’organizzazione del gruppo dei donatori di sangue, sotto
la sigla dell’AVIS, la fondazione della Schola Cantorum, con Armando Franceschini, la lunga serie
del Carnevale dei Ragazzi, altra creatura di Sergio Bisesti, la vita, il fulgore e la morte della Festa
dell’Uva, la Festa di Primavera, iniziativa dei giovani di Aldeno, Cimone e Garniga.
Sulle colonne de L’Adige, Sergio Bisesti concede spazio anche all’umanità di personaggi aldenesi come i nonni del paese, Angelo Baldo, che
si festeggia per i suoi 90 anni e che fu guardia imperiale alla corte di Francesco Giuseppe. “Alto,
secco, ancora buon lavoratore e ricorda la piena del 1882”, scrive Bisesti nel ‘62. E Alberto
Cramerotti, centenario nel ’74, morto due anni
dopo,“ancora un appassionato lettore di giornali e di libri”. Il vecchio postino, Vito Cimadom:
210 mila chilometri a piedi e 3.700 quintali di posta consegnata. Le maestre, Teresina Piffer e Teodolinda Baldo, morte a pochi mesi l’una dall’altra, dopo quarant’anni di insegnamento in paese,
Camilla Gottardi, premiata dal comune con una
medaglia d’oro, il vecchio maniscalco, Mario
Maistri, morto nel ’77 ad 83 anni, benemerito dirigente della Cooperativa per 42 anni. Il mugnaio,
Saverio Cramerotti, stroncato da un infarto a 63
anni, il “bombardino” storico della banda, Gino
Lucianer, per quarant’anni fedele alla sua grossa
tromba di ottone, sotto la direzione del maestro
Giuseppe Malfer.
Appaiono sempre più preziosi, quei ritagli, man
mano che scorrono tra le dita. Vi si legge persino
l’avvicendarsi dei parroci: Bisesti li ricorda tutti,
in un prezioso memorandum, in occasione del passaggio da don Luigi Giongo a don Rino Rosa, nell’autunno del ’65.
Vi si ritrovano le catastrofi naturali, le alluvioni del ’65 e del ’66: il 50 per cento delle mele e
l’80 per cento dell’uva perduti, la misura del dramma si prende sul Cristo al capitello, a Nord del
paese. Nel 1882, ricordano gli articoli firmati da
Sergio Bisesti, l’acqua ne lambì la barba, questa
Protagonisti
sparmi degli aldenesi, ai quali non parve giusto di
dover pagare anche l’affitto per intero.
Gli eventi ed i personaggi dello sport: l’unificazione delle due società – Excelsior e Società
Sportiva Aldeno - le corse ciclistiche in paese, con
Remo Mosna e Luigino Bisesti, campione regionale allievi e poi capace, da dilettante, di battere
in volata un certo Eddy Merckx , i tornei di tamburello, come quello in notturna del ’75, concluso
all’una di notte sotto la pioggia, le rievocazioni
delle disfide a palla-bracciale, il titolo europeo
juniores con record , Odessa ’66, di Renzo Cramerotti nel giavellotto, i suoi sette titoli italiani,
capofila di un forte gruppo di atleti capaci di distinguersi negli stadi d’Italia con i colori aldenesi.
Sono, ricorda Sergio Bisesti, “il saltatore con
l’asta Lorenzo Maistri, l’ostacolista Marcello
Lucianer, il velocista Alberto Schir, il mezzofondista Renato Coser” e, citerà più tardi, “ il
decatleta Mauro Cont e la duecentista Paola
Zanotelli, campionessa italiana, ragazza alla
buona e molto seria”.
Non dimentica, Sergio Bisesti, l’impresa di Palma Baldo, prima europea a scalare nell’estate del
’79 la vetta di El Capitan, “…nelle Montagne
Rocciose, con la parete liscia ed ininterrotta di
mille metri…con plausibile soddisfazione per
tutto l’alpinismo trentino”.
Allo stesso modo, si ricorda della costituzione
di un Comitato-tappa fra Aldeno, Cimone e Garniga, per il passaggio del Giro d’Italia nell’estate
del ’73, tappa Verona - Andalo: offerte, lotterie,
sponsorizzazioni di aziende locali per i traguardi a
premio nei tre paesi - centomila lire e qualche
bottiglia di vino - ma soprattutto per sistemare a
colpi di badile, con cinque manovali, la strada bianca che portava al Bondone, sulla quale transitarono le ruote illustri di Felice Gimondi, di Vittorio
Adorni, di Manuel Fuente e dei fratelli Moser,
Aldo ed Enzo.
Resoconti ampi e accurati anche della vita
delle associazioni, la Banda Sociale e i Pompieri, la costituzione della sezione ANA, della quale
A RIONE 39
L’
Protagonisti
volta è arrivata alle ginocchia. E scrive di salvataggi drammatici operati dai pompieri nel paese
isolato: una donna incinta, gli abitanti dei masi, il
paese senza luce per tre giorni: ”L’opera più ardua dei contadini in questi giorni consiste nel
raddrizzare i pergolati abbattuti e cercare di recuperare l’uva recuperabile…Ad ogni passo i
poveri agricoltori sprofondano nella melma
fino al ginocchio. L’impresa più ardua si rivela
poi quella di recuperare dalla morsa del fango
la propria gamba con lo stivale o lo scarpone
completamente affondato…”
E poi le tragedie: quella del ’64, la più cruenta vissuta dal paese in tempi di pace. Sergio Bisesti ne è talmente turbato che non se la sente di dar
conto in prima persona di tanto sangue e chiama
in aiuto dal giornale Elio Conighi che racconta di
un emigrato pugliese, Orazio Stefania, piombato il
19 Ottobre dalla Germania ad Aldeno per uccidere a coltellate le sue due figlie: Michela, la moglie di Tullio Muraglia, in attesa del secondo figlio
e Maria Angela, la sorella più giovane, 15 anni
Sergio Bisesti, oggi
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A RIONE
L’
appena. L’assassino risparmia solo la nipotina di
due anni, quindi si impicca ad una finestra.
Orazio Stefania, viene sepolto in un angolo del
cimitero. Le due sorelle vengono accompagnate
al camposanto poche ore dopo dalla gente di Aldeno, quella che, ricorda il cronista, “non era impegnata in impellenti lavori in campagna”.
Tre anni dopo, Bisesti racconta la morte di
un operaio dell’ENEL, Giuseppe Toccoli, 46
anni di Pietramurata, precipitato nel cortile della Cantina Sociale, dall’alto di un vecchio palo
della luce che si era spezzato alla base. Ed ancora, qualche mese più tardi, gli tocca descrivere la tragica fine di un nipote, il figlio di Guerro, Olivo Bisesti, 17 anni, morto in Lambretta
in una tiepida serata di primavera. Fu uno scontro fra ragazzi in moto, a Sanzeno, poco a Sud
del paese, nel quale ci furono anche due feriti:
Giuliano Bottura, 16 anni, in sella con Olivo ed
un giovane di Nomi, Dino Frizzi, 19 anni.
Nel Novembre del ’69, ancora un morto sul
lavoro: il braccio di una gru si abbatte su un gio-
vane operaio di Pannone, Guido Baldessarini,
26 anni, che stava lavorando sulla sommità di
un pilone di cemento armato, l’ultimo dei tre innalzati sopra il torrente, per la nuova strada di
Cimone. “Impietoso patibolo”, scrive Bisesti,
raccontando della folla che, sgomenta, assisteva al recupero del corpo. Una sciagura che fece
il paio con quella accaduta nel ’76, in un cantiere per la costruzione di un capannone, dove un
operaio lombardo, Giacomo Ubiali, 32 anni, rimase schiacciato dal traliccio di una gru che lui
stesso stava smontando.
E tra i suoi pezzi si trova memoria anche della tragica fine, nel ’77, di Lorenzo Micheletti,
22 anni, camionista aldenese, in uno scontro a
Cittadella, nel Veneto.
***
Tra i ritagli, Sergio Bisesti conserva anche
un articolo non suo. E’ un articolo del giornale
concorrente, l’Alto Adige, che impietosamente
riferisce del pignoramento dei beni dell’onore-
vole Giorgio Postal, Presidente della SET, la
società editrice de L’Adige, nell’Agosto del
1981, per pagare i giornalisti. A quell’epoca
Sergio aveva diradato la sua collaborazione,
quasi un preludio al rivolgimento che, di lì a pochi
anni, avrebbe cambiato la sede, l’organizzazione e la stessa proprietà del giornale. Un nuovo
corso del giornalismo, meno romantico e più
tecnologico, stava per cominciare. Le redazioni
sarebbero cambiate, il mestiere pure. Franco
Battisti ne sarebbe stato un ottimo interprete,
negli anni seguenti. Ma tu - gli domando mentre
lo saluto, lasciandolo sulla porta di casa - non
hai mai chiesto l’iscrizione all’albo dei giornalisti, almeno come pubblicista?
“Perché - mi risponde stupito - avrei potuto?” Aveva scritto centinaia di pezzi, molti più
di tanti altri corrispondenti che comparivano nell’elenco. Avrebbero dovuto iscriverlo d’ufficio.
Ma era così, Sergio Bisesti, un giornalista
naïf.
I parroci di Aldeno
Il primo, ufficialmente assegnato alla cura d’anime ad Aldeno, fu Don Cristoforo Gottardi,
Mosna, fino al 1795, costruttore della chiesa; don Gian Maria Gasperi, fino al 1824; don
Giuseppe Marzari, fino al 1835; don Luigi Dalpiaz, fino al 1847; don Lorenzo Gerla, fino
al 1849; don Agostino Flor, fino al 1863; don Alessandro Zanotelli, fino al 1879, costruttore
del Campanile; don Antonio Leopardi, fino al 1889; don Giacomo Dalprà, fino al 1893;
don Oreste Cattani, fino al 1912; don Eliseo Chizzola, fino al 1919; don Camillo Orsi, fino
al 1943; don Giuseppe Rigotti, fino al 1957; don Luigi Giongo, fino al 1965. Sono seguiti
poi don Rino Rosa, fino al ‘84; don Bruno Bombarda, fino al ‘97 ed infine don Roberto
Lucchi, parroco attuale.
A RIONE 41
L’
Protagonisti
dal 1719 al 1745. Sono seguiti don Pietro Baldo, fino al 1762; don Giuseppe Antonio
Memorie di un
maniscalco
Marcello Maistri è morto il 14 dicembre scorso. Solo pochi giorni prima ci
aveva ricordato la sua vita, la tradizione della sua famiglia, generazioni di
artigiani del ferro, un’arte coltivata sui luoghi della preistoria del paese.
Un ceppo dal quale si sono diramate negli anni altre tradizioni artigiane.
Questa è l’ultima, preziosa testimonianza dell’ultimo maniscalco di Aldeno.
di Lorenzo Lucianer
Lo ricordava, Franco Battisti, storico e giorna-
Protagonisti
lista, in una giovanile ricerca. Le radici del paese erano
al vertice del conoide, dove scorie e ceneri antichissime sono state ritrovate e dove la roggia scorre più
veloce, dando energia a grandi ruote di legno. Ruote
per macinare la farina, ruote per forgiare il ferro. Pane
ed aratro, insomma.
E di aratri, i Maistri, ne hanno costruiti a centinaia, allo sbocco della valle degli Inferni. Che non si sa
se fosse così chiamata per l’asprezza dei luoghi, oscuri, scoscesi ed orridi, o per le scintille che sprizzavano dai carboni ardenti, sollecitate dal soffio dell’aria
spinta dal mantice. Era luogo di irresistibili misteri,
quella fucina affumicata, dominata dalla montagna,
all’estremo limite occidentale del vecchio paese, per
i ragazzi che seguivano i padri fin lassù, all’acquisto
di una nuova roncola, di una vanga o di una zappa,
per ordinare un voltaorecchio, il vomere pesante e
profondo, capace, grazie ad una ingegnosa mecca-
Con la squadra di “bracciale”. In piedi a sinistra Nello Cramerotti
a destra Arturo Mosna, accompagnatori. Accosciati, da sinistra:
Mario Peterlini, Marcello Maistri, Rino Cramerotti e Amos Dallago
42
A RIONE
L’
Marcello Maistri, a vent’anni, soldato a Merano
nica, di rivoltare la zolla dalla stessa parte, avanti
ed indietro dalle stoppie, trascinato da un bue o da
un cavallo madidi di sudore.
***
Marcello è a letto, vive la sua malattia così come
ha assecondato i tanti eventi della vita e non mostra i suoi ottant’anni. “Speriamo”, dice quando
suo figlio medico, Oscar, gli promette che andrà
meglio.
Ha smesso di fare il fabbro quando è morta sua
moglie, Maria Tonolli, nell’85. Lei aveva 56 anni, i
figli, Oscar ed Elvio, erano già laureati, medico e
farmacista. “Che lavoravo a fare, se non c’era
più?”, dice, sorridendo come fa sempre, quando
vuole nascondere un po’ di tristezza. Maria era
bella, bionda e dolce, si muoveva per casa con grazia sommessa. Sognava viaggi con Marcello, una
volta in pensione.
Fu nonno Beppele, forse, a incominciare. Il ricordo è incerto, ma la data del 1840 è citata con
l’orgoglio di una stirpe d’artigiani che da allora ha
fatto storia in paese.
Era nato, Marcello Maistri, nella casa dei suoi,
sopra l’officina di via Borrelli, dalle stanze a preci-
Cacciatore, a Bellaria di Cei
Tullio, che aprì bottega a Trento, in Via Marsala. Così
come, una generazione più tardi, Marcello fu l’unico
dei quattro fratelli Maistri a seguitare il difficile mestiere del padre. “Mi fago ‘l ferèr!”, disse a suo
padre, quando lui gli chiese di scegliere fra l’incudine
e gli studi. A studiare ci pensavano già gli altri: Sandro e Nino sarebbero diventati medici, a Riva del
Garda ed a Mori. Erminia avrebbe fatto la maestra.
Non che fosse uno studente trascurato, anzi: i suoi
risultati a scuola erano più che buoni: all’avviamento
come alle industriali di corso Buonarroti a Trento.
Solo che Marcello passava molto più tempo degli
altri in officina, affascinato dai miracoli che lì avvenivano, dal ferro incandescente che si plasmava sotto
l’impeto del maglio, dal vorticare dei trapani e delle
mole a smeriglio, dai bagliori della fiamma ossidrica.
Ma soprattutto dal rito della ferratura, che lo catturava.
C’era la coda dalle sei del mattino, in via Borrelli,
per la ferratura degli animali. Cavalli e buoi, ma anche muli “i più pericolosi” e asini, “ i più domabili”, ricorda Marcello, tutti in fila, fin giù alla bottega
del Baffetti, legati agli anelli infissi nei muri delle case
di pietra lungo la via, o trattenuti per la cavezza dal
contadino che, almeno un paio di volte all’anno, faceva visita al ferèr per sostituire i ferri consumati negli
interminabili chilometri tra il paese e la campagna o
sulle strade di montagna a raccogliere il legnatico.
All’inizio, Marcello si adattò a scacciare le mosche di torno alle bestie, pur di restare vicino al travaj, il grande telaio di legno, capace di sostenere
l’intero peso dell’animale che vi veniva legato. I maniscalchi dell’officina si affaccendavano attorno silenziosi e rapidi, con movenze antiche e precise,
maneggiando l’incastro, la lama che serviva a spianare l’unghia e che si manovrava spingendola a tutta
forza, aiutandosi con il ventre, el rabalzadòr, per
tagliare l’unghia in eccesso, tenaglie, martelli, raspe
per ripulire e dar forma allo zoccolo: chi lavorava
l’unghia, chi adattava il ferro, chi preparava i chiodi.
In quei giorni, l’odore delle unghie bruciate dal metallo rovente che si faceva sede nella materia cornea,
si spandeva per il paese, insieme all’eco di mazze e
Protagonisti
pizio sull’Arione, a monte del mulino dei Cont, a cui
consegnava la stessa acqua impetuosa, capace di
muovere insieme quattro ruote a pale prima di consegnarsi, appagata, all’Adige. Il rumore cadenzato
della corrente che si frangeva sul legno fu la colonna
sonora della sua infanzia, popolata da figure di donne serene e pazienti, nonna Erminia e mamma Fiore,
da uomini sobri e misurati nel dire e nell’agire: nonno
Marcellino ed i suoi tanti figli, tra i quali suo padre,
Mario.
Non avrebbe dovuto nemmeno nascere, Marcello,
né in quella casa, né altrove. Suo padre era destinato a morire a sei anni. Nell’estate del 1900 il piccolo
Mario entrò in coma per una meningite. Il medico
del paese era allora il dottor Silvio Giacometti, che
non nascose ai familiari l’esiguità delle speranze. Ma
c’era in paese uno studente in medicina: morto per
morto, volle che Giacometti gli affidasse il piccolo
paziente. Il giovane fece buio completo nella stanza
del bambino, proibì ogni rumore in casa, fece fermare il maglio dell’officina, ordinò persino di ricoprire
con la paglia i ciottoli sulla strada di Garniga, che
passava vicino, lungo la quale scendevano fragorosamente i bròzi carichi di legna, affinché il rumore
non raggiungesse il cervello infiammato del piccolo.
Ed attese. Dopo un paio di giorni entrò nella camera
del malatino con un fievole lume e vide il bimbo aprire gli occhi. Il giorno dopo ritornò con un burattino
di legno legato ai fili: il piccolo Mario sorrise. “E’
salvo”, disse semplicemente lo studente di medicina. Era Napoleone Gottardi.
Solo due dei tredici figli di Marcellino si diedero
alla fucina: Mario, che continuò l’arte ad Aldeno e
A RIONE 43
L’
Protagonisti
martelli che battevano e sagomavano, finché l’aderenza del ferro al piede non era perfetta. Solo allora
si piantavano e si ribadivano i chiodi, ultimo atto di
una ruvida liturgia che coinvolgeva uomini, animali,
ferro e fuoco in un momento unico e misterioso.
Poi anche il ragazzo, un po’ alla volta, guidato da
suo padre, incominciò ad impadronirsi del mestiere.
“Fino a cinquanta animali si ferravano al sabato
e si faceva tutto in casa”, ricorda Marcello. “Ferri
da bue, ferri da cavallo, i più difficili da forgiare.
Altri, in Trentino, li comperavano fatti. Noi no, a
noi piaceva vederli prender forma dal metallo grezzo. E si lavorava bene, venivano anche da fuori, a
ferrare. Da Villa, Pomarolo, Savignano, Trento. Ci
chiamavano anche alla domenica: purché andassimo a ferrare, quelli di Garniga e di Pedersano
avevano costruito il travaglio in paese.”
Dai Maistri si curavano anche le zampe malate o
ferite degli animali: il veterinario “col làpis ‘n tel scarselìm”, con la matita nel taschino, ride Marcello, esaminava l’infezione con un certo distacco, poi rimandava tutti dal maniscalco, che sapeva cosa fare. Cinquemila bestie gravitavano allora attorno alla bottega dei ferèri.
Non che nell’officina dei Maistri si facesse solo
quello: i contadini potevano avere tutto quanto serviva. El piòf, l’aratro rinomato e venduto in tutta
Italia dai parenti di Tiarno, la zapatrice a tre o quattro punte, vanghe, badili, forche e zappe, el rancòm, la roncola per tagliare rami, l’ingegnosa zigagnòla, il gancio che si portava in cintura per appendervi la grossa lama ricurva, el manaròt, la scure,
Marcello Maistri, al maglio, forgia un ferro di cavallo
44
A RIONE
L’
La ferratura del bue
la taja, il paranco per tendere il fil di ferro delle pergole, la piàntola e la martelìna, sorta di piccoli incudine e martello che servivano a battere la lama e
ravvivare il filo del fèr da segàr, la falce per il fieno. E
poi l’èrpech, l’erpice per spianare le zolle, la maza
per spaccare i sassi, come la ponta e ‘l mazòt, punta e mazzuolo, el pic, il piccone per i terreni più sassosi ed aridi, per scavare le fondamenta di case ed acquedotti, per tracciare strade. Si costruirono i primi
carri gommati, nel dopoguerra, con le ruote recuperate dai veicoli militari, su disegno del maestro
Còser.“C’era la saldatrice, ma si faceva quasi tutto a mano”, ribadisce con orgoglio Marcello, “con
l’unica eccezione dei focolari da cucina, perché la
piastra ed i cerchi erano di ghisa e dovevano essere
comperati dal Franzinelli. Tutti attrezzi garantiti,
che si esibivano in fiera a Trento, a San Giuseppe”.
E che oggi, per volontà di Giuseppe Sèbesta, sono esposti nel Museo degli usi e costumi di San Michele.
Più che la saldatrice, in effetti, dai Maistri si adoperava la fiamma ad acetilene, ricavata dal carburo di
calcio. Era un minerale in forma di sassi dall’odore
acuto, dai quali, una volta bagnati, si sprigionava un
gas che alimentava il cannello da saldatura. Ci si divertivano i piazaròi del paese, quando talvolta riuscivano ad convincere il riluttante Mario a cederne qualche frammento, sapendo che sarebbe servito per un
gioco eccitante e pericoloso. Il carburo, rinchiuso in
un barattolo bucato, acceso a distanza con la fiamma
in cima ad una canna, scoppiava come un petardo,
rimbombando tra le case e facendo volare “el scandorlòt”, il barattolo appunto, fin sopra i tetti. Oppure ci
andavano a pescare, facendolo detonare nei fossi, per
Sorse lì la nuova officina, nel 1964, affiancata dalla
nuova casa. L’attrezzatura, il maglio per primo, fu trasferita senza interrompere l’attività, gradatamente. Si
aggiunsero nuove macchine, si cominciarono lavorazioni
più complesse: sempre per l’agricoltura, ma anche per
l’edilizia, per l’industria. Si continuarono a ferrare buoi
e cavalli, ma la campagna stava mutando inesorabilmente. Il suo rapporto con l’animale era sempre più
rado, man mano che si intensificava quello con le macchine. Il contadino cercava sempre più il meccanico e
sempre meno il maniscalco. L’ultimo bue del paese fu
quello di Emilio Lucianer. Poi anche l’irriducibile si arrese al trattore. Dall’officina Maistri passarono ancora
decine di ragazzi, per imparare il mestiere. Venti, forse
trenta, Marcello non ricorda più. Ma pochi continuarono da soli. Tra questi, Benito Larentis, che impiantò la
sua grande azienda ad Aldeno ed Angelo Baldo, che
aprì la sua a Mori. Li ammira, Marcello Maistri. Più di
quelli, la maggior parte, che hanno cambiato mestiere
strada facendo, che si sono arresi alla fuliggine, ai colpi
assordanti del maglio, ai bagliori accecanti della saldatrice, alle scottature dei ferri roventi.
Marcello non si dispiace nemmeno per le scelte dei
figli: “Ho lasciato loro libertà di decidere, perché al
mondo non si sa quel che capita, bisogna prendere
tutto per buono”, dice. Prendere per buona la vita,
mi dice Marcello. Anche questo starsene a letto ad
aspettare e ricordare. Anche quel po’ di amaro che resta dentro, sapendo di essere l’ultimo portavoce di un’arte antica, nata chissà quando, all’ombra umida della
montagna in cima al paese.
La ferratura del cavallo
A RIONE 45
L’
Protagonisti
raccogliere i pesci tramortiti da riva, col guadìno. L’oficina dei ferèri era anche questo, ad Aldeno.
***
Marcello Maistri condivideva la passione per il suo
mestiere con Ivo Mazzurana, molto più di un collaboratore nell’azienda. Erano coscritti, cresciuti insieme, avevano fatto le stesse scuole, ad Aldeno e a Trento. “Ivo
era un uomo che bastava dirgli andiamo a lavorare, ricorda, e lui non chiedeva nemmeno dove. E’ un
amico, è stato un compagno di lavoro, il fratello
che non ho mai avuto in officina”. Erano entrambi
dipendenti dell’azienda: dal padre di Marcello, che ne
fu titolare fino alla morte, nel ‘77, ricevevano lo stesso
salario, senza distinzione e Marcello ne era contento. Si
persero di vista solo durante il servizio militare: Marcello, che allora era ancora piccolo di statura, fu rinviato
due volte, prima di essere arruolato, naturalmente come
maniscalco dei muli, a Maia Bassa, a Merano. Ma si
ritrovarono sotto guerra, a Mori, a lavorare per i muli
dei tedeschi e a modificare le auto degli ufficiali per farle
andare a legna e carbone, dato che non c’era più un
goccio di benzina. Lo ricorda bene, Ivo: “I tedeschi
hanno perso la guerra per la benzina”, dice. “Noi
consegnavamo un’auto alla settimana. Faticavano
a mettersi in moto, ma poi non si fermavano più,
riuscivano ad andare fino in Germania con 30 o 40
chili di legna.”
Si sono anche sposati insieme, nel ’50, Marcello con
Maria, Ivo con Carmen Pescador, che di Marcello era
cugina. Stessa messa, stesso matrimonio, stesso viaggio di nozze, anche stessa camera, per spartirsi l’esorbitante prezzo di 12 mila lire. Si fermarono un giorno
alla fiera campionaria di Milano, tre giorni al lago di
Como e poi via, di nuovo al lavoro.
Cominciavano la giornata assieme, all’alba, con la
Carmen, che portava la colazione in officina alle sei di
mattina e smettevano insieme, quando, dopo 12 ore,
pareva di aver fatto abbastanza.
Le cose cambiarono, ma non di tanto, quando
l’azienda si trasferì in via Roma. Fu Mario, che amministrava il patrimonio di famiglia, a spingere il figlio a
comprare il terreno dai Cimadom, mille metri quadrati che furono un tempo campagna dei Maestranzi.
Il “trato mar
zo” nella
marzo”
tradizione popolare
aldenese
Trato Marzo, Marzo sia! La pubblica dichiarazione dei fidanzamenti rinsaldava le coppie, toglieva d’impaccio i più timidi. Un divertimento in cui si intravede una funzione sociale, legata a codici morali e comportamentali del passato.
Nelle antiche comunità di vil-
La storia
laggio l’annuncio pubblico dei fidanzamenti era una delle cerimonie che segnavano l’inizio di un ciclo annuale o stagionale. Secondo alcune interpretazioni etnografiche, tale cerimonia rievocava
l’unione di una giovane coppia, da
cui sarebbe nata la nuova prole e
si sarebbe determinata la fecondità del suolo.
In Carnia, la notte di Capodanno o dell’Epifania, i giovani e le
ragazze si riunivano su un’altura,
accendevano dei falò e vi immergevano delle rotelle di legno, dette lis cidulis, infisse in bastoni.
Quando erano divenute incandescenti, le roteavano in aria fino a
Il “Trato Marzo”, oggi
46
A RIONE
L’
lanciarle giù dall’altura e gridavano: “Vadi cheste cidule in onor di
N. N. con N. N.”, facendo i nomi
di una ragazza con un giovane. Lo
scopo era quello di far conoscere
i fidanzamenti avvenuti durante
l’anno. La festa si concludeva con
un grande ballo.
In Val di Fiemme, il giorno dell’Epifania, dopo il banchetto serale, la compagnia del banderal,
accompagnata dai musicanti, si
portava sotto le finestre delle ragazze e dava inizio al maridazzo.
A Cavalese s’intonavano le seguenti strofe: “Siam per grazia arrivati in gennaro/ e stasera di bel
carneval/ ove al costume sì grato
e sì caro/ maridonte ‘l nos Ban-
di Stefano Piffer
dieral./ Spasseggiam al lusor delle
stelle/ ste contrade giulive a cantar,/ e le nostre graziose putrelle/ a
poterle ben ben maritar./ Chi èla o
chi no èla, la più bela?/ La Bettina, bela putta da maridar./ A chi la
volente dar?/ Al sior Bandieral che
l’è da maridar…”.
In alcune aree europee la festa
dell’annuncio pubblico dei fidanzamenti cadeva il giorno di S. Valentino, il 14 febbraio. Fino oltre la metà del secolo scorso, i
Valentini erano fidanzati in prova,
i cui nomi venivano scritti su bigliettini e poi sorteggiati. Per un
giorno, si scambiavano piccoli
doni e uscivano in pubblico come
una vera coppia di coniugi.
In alcune vallate trentine, la
data d’inizio del ciclo annuale era
il primo giorno di marzo. Scriveva
Angelico Prati nel suo Folklore
trentino: “ E’ costume di alcune
valli del Tirolo, che nella prima sera
di marzo i giovani del paese salgono sul più vicino colle, e acceso
un gran fuoco per essere veduti in
lontananza dalle amanti loro, levano gridi e canzoni d’allegrezza,
accoppiando i nomi delle fanciulle
e degli innamorati, con desiderio
che presto si celebrino le nozze”.
Il “morer”, reimpiantato al “Trato Marzo”
di marzo. Esso chiudeva le feste
di carnevale ed annunciava l’imminente primavera. Dopo la funzione serale in chiesa, una decina
di giovani si radunavano in un posto chiamato tutt’ora Trato Marzo sulla strada per Cimone. Armati
di un grande imbuto (orèl), declinavano a squarciagola tutte le coppie da maritare in paese. Lo scroscio del torrente Arione vanificava spesso l’eco delle voci e così si
decise di cambiare posto, sotto le
rocce della Busa. L’usanza continuò fino al secondo dopoguerra,
per sparire in seguito definitivamente. Così viene ricordata la filastrocca del “trato marzo” aldenese da un testimone di allora: “Trato marzo, marzo sia/ i bòi a l’erba,
i can a l’ombrìa/ la pegorèla giù per
la valesela/ ghe sarìa una giovine
bèla bèla/ chi elo chi no elo/ l’è la
tale, che l’è na stela/ a chi la volénte dar/ al tale, che l’è da maridar”.
Poi il coro: “e dentéghela e dentéghela/ che l’è un buon affar/ la porta il ciuffon con dentro i osèi/ da
dar a sti matéi che i è da maridar/
larga di spalle e stretta di cintura/
na bela statura che la me pias a mi/
‘El na bela coppia?”. Le persone
che ascoltavano in paese rispondevano ad alta voce sì o no ed applaudivano. Per sei sere di seguito,
il divertimento non mancava.
Bibliografia:
F. BONATTI, Cimone, paese lagarino sulle pendici del M. Bondone,
Ravina (TN) 1986
C. LUNELLI, La tradizione del tra-
La storia
Albino Zenatti, in uno studio etnografico, riporta la cerimonia del
“trato marzo” a Chizzola. Durante
la notte, un gruppo di giovani saliva su una rupe ed accendeva un
fuoco. Uno dei giovani apriva la
cerimonia gridando: “Marzo su
questa tèra/ per maridar ‘na puta
bela!/ Chi èla? Chi no èla?/ L’è la
Tina dai Molini./ A chi la dente? A
chi no la dente?/ Al Tita del Toni./
Ghe l’ente da dar?/ Denteghela!
Denteghela!”. Tra grida e spari, i
giovani lanciavano tizzoni accesi
giù dalla rupe. Il dialogo proseguiva
per un’altra coppia, fino alla conclusione di tutti i possibili matrimoni
del paese.
Fino all’ultimo dopoguerra, la
tradizione del “trato marzo” era
nota anche a Cimone. Nei primi
tre giorni di marzo alcuni giovani
del paese salivano su un colle, accendevano un grande falò e rendevano noti, attraverso un grande
imbuto (lora), i fidanzamenti avvenuti durante l’inverno. La filastrocca cantata da due gruppi di
persone è una delle molte varianti
presenti nelle valli trentine. Essa
recita: “Trato marzo, marzo sia/ el
bò a l’erba, el cagn a l’ombrìa/ la
pegorèla a la vanesèla/ qual èl la
giovane pù bela/ la Mariota del
Franzele/ a chi ghe la dente/ al
Bepi del Stefen che l’è da maridar/ dénteghela, tirénteghela/ che
l’è ‘n contrat da far/ dénteghela,
tirénteghela che l’è da maridar”.
Secondo alcune testimonianze
orali, il “trato marzo” ad Aldeno
veniva celebrato nelle ultime tre
sere di febbraio e nelle prime tre
to marzo difesa dal Comune di Noga-
redo nel 1673. In: Per padre Frumenzio Ghetta O. F. M. Scritti di storia e
cultura ladina, trentina, tirolese e nota
bio-bibliografica. In occasione del settantesimo compleanno, Trento 1991
P. TOSCHI, Le origini del teatro
italiano, Torino 1979
A RIONE 47
L’
C’era una volta
il Natale
Natale e bambini, binomio indissolubile e romantico. Ma come festeggiavano il Natale i nonni dei bimbi di adesso? Un’inchiesta tra i
banchi di scuola, per farsi gli auguri...tra generazioni lontane.
Le “strozeghe” di S. Nicola e S. Lucia
Il periodo natalizio è scandito
da sempre da alcuni momenti molto sentiti da tutti, in particolar modo
dai bambini. San Nicolò, Santa
Lucia, Natale, San Silvestro, Capodanno, l’Epifania.
In queste giornate molte sono
le tradizioni che ogni anno rinnoviamo, alcuni “riti” invece sono
andati via via perdendosi nel tempo. I bambini delle due classi quinte
della Scuola Elementare di Alde-
La scuola
La novena dell’Immacolata
48
A RIONE
L’
no hanno fatto un lavoro proprio
su questo, facendo delle interviste
ai nonni per sapere come si festeggiassero queste ricorrenze nella
loro infanzia. Con le insegnanti
hanno rielaborato e ordinato i vari
racconti che riguardano gli anni tra
il 1930 e il 1950. Il materiale era
ricco e, per motivi di spazio, è stato necessariamente sintetizzato.
Ecco alcuni ricordi significativi.
Durante tutto il mese di dicembre “si faceva filò nella stalla, al
caldo degli animali i vecchi raccontavano storie antiche e avventure
di chi era emigrato in America. I
bambini ascoltavano a bocca
aperta e sognavano...”. “In questo periodo di solito i contadini
uccidevano il maiale così avevano
dell’ottima carne per le feste.”.
Il 6 dicembre è San Nicolò
“Era una festa anche in Trentino,
anche se la sentivano di più i tedeschi. La sera i ragazzini creavano
le strozeghe infilando dello spago
in barattoli di latta bucati; poi li trascinavano per il paese facendo
molto rumore...”.
Due giorni dopo ecco arrivare
la festa dell’Immacolata: “Per nove
sere si faceva la novena in chiesa,
di Ancilla Dominici
S. Lucia
predicava un frate o un missionario e tutto il paese partecipava. Il
giorno dell’Immacolata si portava
in processione la Madonna per le
strade del paese.”.
La giornata forse più bella per
i bambini - sia di ieri che di oggi è Santa Lucia. “Ogni bambino preparava delle scodelle con acqua,
sale grosso e farina gialla, le metteva fuori dalla finestra per l’asinello e andava subito a letto. Si
Natale, presepe
sentiva un campanello sulla strada: era il segnale che si doveva
dormire. Alle quattro ci si svegliava...”. I regali erano: nespole, uva,
biscotti fatti in casa, noci e noccioline, colori e quaderni per scuola, castagne, mandarini, bambole
di pezza fatte dalle nonne. “Era
l’unica occasione per ricevere
qualche regalo...”, “...la nostra gioia era grandissima...”.
Finalmente arriva il 25 dicembre: Natale. “Qualche giorno prima ben imbacuccati andavamo
lungo la valle degli Inferni a raccogliere il muschio. Costruivamo
un presepio molto piccolo perché
non avevamo tante statuine. I pastorelli e le pecorelle si ritagliavaLa commedia al teatro la è persa
no dal giornale e si incollavano su
qualche cartone; avevamo solo
San Giuseppe, la Madonna e Gesù
in gesso. La vigilia la mamma prendeva una paletta con delle braci
che si cospargevano d’incenso, e,
seguita da tutta la famiglia, andava
in ogni stanza della casa recitando
una preghiera”. “In paese solo il
signor Rino Bisesti costruiva già
allora un grande presepio pieno di
luci e tutti i bambini andavano a
vederlo con grande meraviglia...”.
“Chi faceva l’albero lo addobbava con frutta secca e qualche caramella...”. “Non vedevamo l’ora
che arrivasse Natale perché la
mattina si beveva latte con cacao
e si mangiava el zelten: una colazione da re!”. “Dopo la Messa ci
si riuniva con i parenti per farsi gli
auguri e i grandi bevevano il
brulé...”. Anche allora il pranzo di
Natale era un pasto ricco; i cibi
più citati dai nonni sono: crauti, lucaniche, carne di maiale, fagioli,
mosa, fasoi col bro, pollo, canederli e polenta. “Per i più fortunati
una torta col bicarbonato, visto che
mancava il lievito”. “In paese si
organizzava il ballo dei pompieri e
suonava la banda”.
Anche a San Silvestro e Capodanno è festa. “La sera dell’ultimo dell’anno tutti andavano alla
Messa del Ringraziamento, per finire in bellezza al teatro c’era la
commedia nella quale persone del
paese si improvvisavano attori.
Seguiva la farsa per 15 minuti di
divertimento”. “I più grandicelli
dopo la Messa si trovavano nelle
famiglie per festeggiare acconten-
tandosi delle poche cose che si
potevano racimolare: patate al forno, castagne, semi di zucca e qualche nocciolina”.
6 gennaio: Epifania “Era la festa in cui i bambini venivano benedetti in chiesa. Non era una ricorrenza molto sentita nelle famiglie...”. “Durante il fascismo veniva festeggiata a scuola. Il duce faceva distribuire ai bambini dolci e
qualche giocattolo. Era la Befana
fascista”. 3 Le to bone beghenate a mi3†la frase di rito.
E qui finiscono i ricordi. Sicuramente vi si può leggere un senso
religioso molto marcato e soprattutto la gioia dei bambini che, pur
nella povertà, attendevano e apprezzavano quel poco che questo
tempo portava.
Allora povere cose, oggi regali
e cibo in quantità. Ma l’emozione
dei bambini è la stessa, il piacere
dell’attesa di un regalo non è cambiato. Il regalo è diverso, la felicità la medesima. Qualcuno dice, a
ragione: “Il progresso rende la vita
più comoda, non più bella”.
Grazie ai bambini di Quinta, alle
loro insegnanti e ai nonni, e Buone
Feste a tutti!
Le “beghenate” dell’Epifania
A RIONE 49
L’
La scuola
Natale, la benedizione della casa con l’incenso
El Campanil de
Alden
Raffaella Baffetti, raffinata artista della tela, sensibile narratrice
dei suoi luoghi anche con la poesia, esordisce in questo spazio de
L’Arione evocando il giovanile incanto del campanile, la vitalità che
si sprigiona dal suono delle sue campane.
L’è l’orgolio del paes
en campanil così ben mes
vardo su quasi encantada,
l’è ‘l pu alt dela valada!
Su na base ben squadrada
ghé na cupola bombada
l’oroloi su quatro lati
che scandis i nosi pasi;
Lo spazio della poesia
el gà zinque, sei campane
tute bele, tute sane
che le sona ogni moment
e le avisa tanta zent
Quando po’ cominzia via
Bepo, Zen e compagnia
le sa dirla tanto longa
che l’è pezo de na bomba;
ma le sona anca polito
se l’è ora de apetito
come a volte le ha sonà
sol per dar felizità.
Lu’ da sempre l’ha operà
a servizio de so ca’
e l’è come quel putel
che sel vede sempre bel.
50
A RIONE
L’
di Raffaella Baffetti
El
Lirica del gelso, alimento dell’economia del baco da seta, che ha sostenuto l’agricoltura aldenese, ma anche testimone di ritualità pagane e
burlesche che si consumavano intorno alla vita del borgo.
Zento versi per el Stema de Naldem
gh’era en morer che ‘l féva da confìm.
1. ‘Na volta su ai boscàti sora el Gréz
se néva a ciclamini e per viole,
se néva’ntra i zesóni e dentro ‘n mèz
a formighèri, grii e mariemariòle.
8. Sóra de lì l’è tèra de Zimóm:
Dòssi, Ciàusa, San Zorz fim a le Pale.
Tut soto ‘l controlo d’en patróm
E ‘na Ministrazione generale.
2. En sinteròt de la prima voltàda
‘l taiàva su ala terza, del morèr,
scortando a rampegón tuta la strada
che féva i bròzi co la sil de fèr.
3. Se l’èra inverno, l’èra na slitèra
da na voltada a l’altra, da San Zòrz.
Arquanti i néva bém col cul per tèra,
ma i pù i rivava zo, e senza sfòrz.
4. Ma quela pù famosa per dassém
l’era la terza, come ‘n Belvedér
sora tuta la val e tut Naldém:
quela del trato marzo e del morèr.
5. Che bel el trato marzo e marzo sia (2)
quande che i tréva zo tanti morósi,
e po’ quei che zercava compagnia
e i era sempre senza, paurosi.
6. Matèle che spetava a sangiotàr
de sentir en la not el pròpi nome
e po’ con l’ansia ‘n gola lì a sognar
se gh’è per lóre na speranza, e come.
7. Ah si el Trato marzo l’era bèl,
l’era ‘n balcóm sora ‘l paes vizìm.
Ma po’ lì ‘n banda a mò de colonèl
9. E ‘sto morèr ancòi el vedo bém
co ‘n acqedóto e ‘n tronco de colòna
sul stèma comunale de Naldém,
che la combinazióm l’èi molto bóna.
10. Perché esaltar de Roma sol la gloria
coi simboli de vecia civiltà
l’era ‘na gran bosìa contro la storia,
perché Naldem Altinum mai l’è sta.
11. A men che no sia i Conti de Valstórna (3)
che salta fòra dala fantasia,
come fantasmi che sul paés i torna
da quande el Diàol i l’à spazàdi via.
12. Alóra chì vizìm gh’era ‘n castel
co ‘na colòna alta de abizióm
che néva col demòni contro ‘l ziél,
ma, spacàda, l’èi nada a svoltolóm.
13. Cossì ‘l morèr che l’era ‘l primo stèma
da l’Otozénto ai tempi de la séda,
adès l’è chì da bém co l’altro ‘nséma,
gaiardi tuti dói come ‘na préda.
14. Caro morèr, ti te sei chì ancóra
a ricordar fadìghe e laoréri
e i nossi contadini a nar bonóra
a far la fòia per i cavaléri.
A RIONE 51
L’
Lo spazio della poesia
di V
alerio Bottura
Valerio
Morer
15. Quande i magnava a furia sui solèri
col car no se rivava mai a ora,
e se i pelava tuti ‘sti morèri.
Mi ‘l gò chì ‘n mént come che ‘l fussa alóra.
16. En més de nar per òmeni e per dòne,
e de bonóra tute le matìne
con fòrbese, rancóni e scale bóne
‘mpienir linzòi, sachéte e pelarìne.
17. Tési de fòia, lùstri e trasparenti,
madùri per la séda i se slargava
sóra le zése piane de sarménti,
e lì i se féva la so ca’ de sbava.
18. Bèle galéte zalde come l’oro
da spelaiàr e méter en le zéste.
Cossìta alfìm finiva sto laóro
e se podéa santificar le feste.
19. Ma l’era ‘na vendéma a primavera,
i primi soldi, el prim guadagn de l’am.
Pecà che i prèzi po’ i è nai per tèra
E per Naldém s’è prospetà la fam.
Lo spazio della poesia
20. Coi ani de miseria e de la guèra
se svòltola la storia de la zént.
En poc se piànze, e sempre en poc se spéra,
e po’ se cògn butar tut fòr de mént.
21. A poc a poc va fòr anca i morèri, (4)
se cambia su costumi e ‘conomìa
Se tégn le vigne e po’ va zo i pomèri:
cossì pù bem che mal se tira via.
22. Ma sto morèr nol va desmentegà
el se meriterìa en monumént.
E ‘ntant nel stèma ancor l’è ritornà
e questo l’è zèrto pù che gnént.
23. Adesso chi se ciàcera e se scherza,
ma se na comozióm te vòi gavér,
va su a l’ex voltàda, quéla tèrza,
quela del trato marzo e del Morèr.
24. Tel tróvi ancora lì far da confìm, (5)
Non en morèr che sèra o che separa,
ma che fa tut pù bèl, fa tut vizìm,
e tut preziós come ‘na ròba rara.
25. Ti férmete a zigàr zo per la val
la vòia de sgolar sóra Naldem:
te pòi desmentegarte d’ogni mal,
te pòi crearte ‘ntorno tanto bém.
1) Lo Stemma rinnovato di Aldeno è composto dal vecchio albero,
presumibilmente un gelso, che figurava fin dal 1810
1810, e dal secondo
che ne prese il posto negli anni 20, composto da una colonna spezzata e sul fondo i resti di un acquedotto romano e nell’ovale la parola
Altinum
Altinum, che erroneamente voleva ricordare l’origine romana.
Oggi lo Stemma nuovo giustamente vuole ricordare i due emblemi araldici, senza pretese di nobiltà se non quella della laboriosità
popolare.
2) TTratto
ratto marzo
marzo: simpatica tradizione nel Trentino che richiamava alla fine di febbraio su un dosso sopra il paese (per Aldeno, la
terza voltada
voltada) un gruppo di giovani i quali gridavano con un megafono i nomi dei probabili futuri sposi del nuovo anno ricorrendo spesso a scherzi sagaci.
3) V
alstorna
Valstorna
alstorna: un dramma fantastico scritto e rappresentato nel 1942 che narrava dell’esistenza di un Castello sotto Bastornada (da qui Valstorna
alstorna) che veniva distrutto dal Demonio
perché tradito. La Colonna, stemma dei Conti di Valstorna, così veniva spezzata e travolta.
4) La coltura dei bachi da seta durò in paese fino agli anni trenta.
5) Il nuovo Morer (gelso, purtroppo non della vecchia qualità) venne solennemente messo
in sede dall’Amministrazione Comunale il 16 giugno 2001
2001.
52
A RIONE
L’
50°fondazione del
gruppo ANA Aldeno
Grande festa per le penne
nere di Aldeno che nei giorni 1920 ottobre 2002 hanno festeggiato
il 50° di fondazione del gruppo.
La manifestazione ha coinvolto
l’intero paese, in coincidenza con
l’inaugurazione del nuovo monumento dedicato ai caduti di tutte le
guerre che l’amministrazione comunale, in seguito a un riassetto urbanistico del centro, ha collocato nella
piazza principale del paese.
***
Le celebrazioni di questo importante evento hanno inizio la sera del
Momento memorabile per le penne nere di Aldeno: la scadenza di
metà secolo di vita del gruppo e l’inaugurazione del nuovo monumento ai caduti, nel cuore del paese.
sabato con una sfilata al cimitero.
L’oscurità , il suono della banda e
la luce delle fiaccole portate dai soci
presenti in gran numero creano un
atmosfera particolare. La benedizione, la preghiera dell’alpino e le
note del silenzio precedono la posa
di una corona a ricordo di quanti
non sono più tra noi, in particolare
agli alpini che sono andati avanti,
memori che il loro impegno è stato
fondamentale per raggiungere questo traguardo.
La serata prosegue nel teatro
comunale dove si esibiscono il coro
della sezione ANA di Trento e il
coro del gruppo ANA di Piovene
Rocchette.Vengono proposti alcuni fra i più conosciuti brani per arrivare al gran finale dove a cori riuniti sono intonati la Montanara e Signore delle cime. Imprevisto ma
gradito è l’intervento del consigliere nazionale Attilio Martini (corista)
che a nome del presidente Beppe
Parazzini porta i saluti e i migliori
auguri per la riuscita della nostra
manifestazione.
La mattina del giorno 20 ottobre ritrovo presso la sede del grup-
Associazioni
di Cornelio Muraglia
L’inaugurazione del monumento ai caduti
A RIONE 53
L’
po da dove parte la sfilata accompagnata dalla banda sociale; per
l’occasione alle case è esposto il tricolore. Sono presenti il gonfalone
del paese, autorità, associazioni locali, rappresentanze dei gruppi alpini dei paesi vicini e numerosi soci.
Il servizio d’ordine è garantito
dal corpo dei Vigili del Fuoco volontari.
Davanti al monumento, coperto
dal tricolore, è schierato il picchetto
Associazioni
Santa Lùzia
Santa Lùzia l’ei vizìna
su, da bravi, ne a dormìr,
metè fòra la farina
e no féve pù sentìr.
L’ha ga’ ‘n gàida tanta ròba
da magnàr e da zugàr
e ‘l pòr àsem su la gòba
el g’ha sora ‘n gran bazàr.
...Guai pero’ se i pòpi i zìga,
guai a quei che no i ubidìs:
Santa Lùzia la vòlta via
e la sgola ‘n Paradìs!
54
A RIONE
L’
del 2° artiglieria Vicenza e un gran
numero di cittadini partecipa alla
cerimonia.
Dopo la Santa messa, celebrata
dal parroco don Roberto Lucchi, si
procede alla benedizione del monumento, seguono gli onori alla bandiera e ai caduti con una piccola ma
significativa cerimonia.
Nel suo lungo intervento, il sindaco Daniele Baldo ha parole di elogio per la disponibilità dimostrata da
sempre dalle penne nere verso la
comunità. Per questo è consegnato
agli Alpini aldenesi un attestato di
stima e ringraziamento. Nella presentazione del nuovo monumento, il
sindaco ricorda i componenti del comitato che promosse l’iniziativa di
costruire la prima opera a ricordo
dei caduti di tutte le guerre.
Il capogruppo nel suo intervento
percorre i 50 anni di attività delle
penne nere, sottolineando la lunga
serie di iniziative sostenute con entusiasmo dai soci.
Seguono gli interventi del presidente la giunta provinciale Dellai e
del rappresentante la sezione Margonari.
All’amministrazione comunale è
consegnata dagli alpini una targa, segno di riconoscimento per la collaborazione e la disponibilità da sempre dimostrate. Sono quindi premiati
quanti si sono alternati durante gli anni
alla guida del gruppo e i soci anziani.
Il signor Marcello Coser, a nome
dell’amministrazione comunale di
Fabriano porta i ringraziamenti per
la solidarietà ricevuta dalla comunità di Aldeno in occasione del terremoto che colpì le marche nel 1997.
La festa si conclude con un pranzo alpino, presso la sede dei Vigili
del Fuoco, offerto dal gruppo ai soci,
ai rappresentanti delle istituzioni e
delle associazioni intervenute.
Come in molte parti del Trentino, anche ad Aldeno si ripristina,
riscoprendola, la tradizione di Santa Lucia. I pastori attorniano la santa, con il volto nascosto dal velo, a simboleggiarne la cecità e, per il
divertimento dei bambini, l’asinello, protagonista assoluto, al centro
della scena. A conclusione di una suggestiva fiaccolata per le vie del
centro storico, vin brulè, the, panettone e dolci natalizi in piazza della
chiesa. Distribuzione di dolci sacchettini ai bimbi presenti, grazie alla
Pro Loco di Aldeno.
Anche quest’anno ci sentiamo orgogliosi di poter avere uno
spazio su questa interessante rivista che ci dà un’altra occasione di inserimento concreto nella comunità di Aldeno. E’ proprio l’essere sempre più visibili
che in qualche modo fa sì che si
riesca a coinvolgere l’opinione
pubblica. Il Club degli Alcolisti
in Trattamento interagisce con la
comunità locale recuperando la
dignità delle persone attraverso
un messaggio di accoglienza,
solidarietà e ascolto; la qualità
della vita di ciascuno è il nostro
obbiettivo, contro il rischio dell’emarginazione e dell’esclusione sociale.
Siamo presenti oramai dal
1994.
Siamo qui per affrontare un
problema che fino ad ora non
consideravamo tale, perché il
nostro comportamento era per
così dire “ normale”. Inseriti in
una società che sottovaluta il
problema alcol e che lo considera tale solo dopo che nelle
strade avvengono gli incidenti
mortali.
Siamo qui perché abbiamo
capito che la nostra salute è un
Otto ragioni che spiegano la presenza ed il lavoro del Club nel paese di Aldeno. Consapevolezza ed astensione da ogni categoria di
giudizio sono le chiavi per affrontare e risolvere il problema dell’alcool.
qualcosa di molto prezioso, che
non possiamo delegare ad altri
e del quale siamo direttamente
responsabili. Abbiamo la possibilità di condividere i nostri problemi con le altre famiglie, scoprendo durante la frequenza al
Club che non sono solo i nostri,
ma anche quelli di altri che come
noi hanno vissuto esperienze di
vita legate all’uso di alcol. I nostri incontri sono basati sulla
semplicità, sullo scambio di
esperienze, recuperando valori
e dignità che pensavamo di avere perduti. Non ci sentiamo mai
giudicati, ma capiti e aiutati. In
questo percorso cresciamo insieme, consapevoli che il nostro
cambiamento è visto in maniera
positiva anche da chi il Club non
lo frequenta.
Siamo qui perché il nostro
comportamento e cambiamento nella comunità possa dare
speranza a chi è ancora nella sofferenza.
Siamo qui perché quando
stiamo in compagnia, al bar con
gli amici, stiamo bene con loro
anche bevendo un’aranciata.
Siamo qui per essere testimonianza che attraverso la fre-
quenza del Club oltre 200.000
persone in Italia hanno cambiato il loro stile di vita ed hanno
contribuito a ridurre il consumo
di bevande alcoliche dando un
valido contributo all’Organizzazione Mondiale della Sanità che
proponeva una riduzione di almeno il 25% dei consumi entro
il 2000.
Siamo qui per proporre uno
stile di vita diverso da quello idealizzato dalla pubblicità.
Siamo qui per tanti giovani
perché la nostra società capisca
e valorizzi sempre più la vita di
ognuno.
Siamo qui per non nascondere il problema, ma per affrontarlo con la consapevolezza di
non essere mai più soli, perché
crediamo che sia nostro dovere
tutelare la nostra e la salute degli altri.
A questo proposito desideriamo anticipare che verranno
organizzate due serate nel Comune di Cimone nei giorni del
15 e 16 gennaio 2003 sulla protezione della salute con particolare riferimento ai problemi alcolecorrelati. Tutti sono caldamente invitati!!!!
Associazioni
a cura del Club
degli Alcolisti in
Trattamento Altinum
S iamo qui perché
A RIONE 55
L’
Armonie per stare
insieme
Musica per divertire, musica per onorare, musica per insegnare,
musica per solidarietà. La Banda Sociale di Aldeno è in piena attività su più fronti.
Conclusa la pausa estiva è ri-
Associazioni
presa a pieno ritmo l’attività della
Banda Sociale di Aldeno.
Dopo le due uscite nei paesi limitrofi di Ravina e Cimone, la Banda Sociale è stata invitata al 75°
anno di fondazione del Corpo Bandistico di Albiano, ha partecipato
ai festeggiamenti del 50° del Gruppo A.N.A. di Aldeno, all’inaugurazione del nuovo monumento ai
caduti e ha presenziato alla commemorazione ai caduti ed alla presentazione del vino “Fresco-Fresco” presso la Cantina Sociale.
Lo scorso 22 novembre ha festeggiato la patrona Santa Cecilia
presso la Chiesa di San Modesto,
in collaborazione con i cori parrocchiali.
Con il mese di ottobre sono ri-
presi i corsi di orientamento musicale con la nuova collaborazione
della Scuola Musicale “I Minipolifonici” di Trento e il patrocinio della Federazione dei Corpi bandistici della Provincia.
Il Consiglio Direttivo ha posto
sempre molta attenzione alla formazione giovanile, ritenendola vera linfa
per la sempre più impegnativa attività della Banda.
Le iscrizioni ai vari corsi si riepilogano in:
- Teoria e Solfeggio n. 20;
- Corsi Strumentali n. 28 (10
ance, 7 ottoni, 6 flauti, 5 percussioni).
Ricordiamo che gli allievi che
hanno concluso il primo corso strumentale, partecipano alle attività della
Banda Giovanile. Con tale esperien-
di Lucio Bernardi
e Carlo Nicolodi
za si conferisce ai ragazzi nuovo entusiasmo, favorendo la socializzazione, cercando di ottenere una più ricercata qualità fin dai primi anni di
attività per quanto riguarda l’interpretazione e la tecnica.
Nei primi giorni di dicembre, nell’ottica di presentarsi con una risorsa
informativa nuova e dare la possibilità ad una consultazione immediata,
la Banda Sociale di Aldeno ha attivato il proprio sito internet all’indirizzo www.bandasocialealdeno.it.
***
Prendiamo spunto da quest’articolo per ringraziare quanti sono
stati vicini alla Banda anche nel
momento della solidarietà.
In alcuni paesi europei le forti
precipitazioni che hanno caratterizzato l’estate scorsa, hanno
ALBERTO
Poco prima della stesura definitiva di questo numero dell’Arione apprendiamo la notizia della tragica scomparsa del caro Alberto: amico e bandista da più di quindici anni.
All’inizio ci trova increduli, sgomenti ed in un certo senso “soli”, senza parole. Alberto ha
condiviso le molte vicende del nostro gruppo con attiva partecipazione, sorretta sempre
da uno spirito sereno e costruttivo. Ci mancherai!!!
In questo momento ci stringiamo in un forte abbraccio ad Elena, Rosetta, Olivo, Flaviano
ed a tutti quanti lo hanno conosciuto e stimato.
Come Banda Sociale, visto il lutto che ci ha colpito profondamente, ci sentiamo concordi
nella decisione di non festeggiare il Natale con il consueto concerto che viene posticipato
a data da destinarsi. Consapevoli che tale scelta sia condivisa dall’intera comunità, la
Banda Sociale porge i migliori auguri di buone feste.
56
A RIONE
L’
causato lo straripamento di fiumi e
torrenti, provocando ingenti danni a
case e campagne delle popolazioni
residenti. Uno dei paesi colpiti da tale
calamità è Svihov, piccolo paese
della parte occidentale della Repubblica Ceca, dove molte famiglie sono
state costrette ad evacuare ed una
quarantina di queste hanno visto
crollare la propria casa. La Banda
delle Scuole Elementari di Svihov è
gemellata dal 1996 con la scrivente
Banda Sociale e nel corso degli anni
sono stati effettuati vari scambi culturali, instaurando un buon rapporto di amicizia.
Nel mese di ottobre la Banda
Sociale, in collaborazione con il
Comune di Aldeno e la Cassa
Rurale di Aldeno e Cadine, ha
aperto una sottoscrizione pubblica in favore della cittadina di
Svihov, raccogliendo la considerevole somma di Euro 8000,00.
Anticipiamo inoltre che il prossimo anno la Banda Sociale festeggerà gli ottant’anni di fondazione e si sta già adoperando per
organizzare nel migliore dei modi
l’importante avvenimento.
L’ orgoglio degli
scacchi
Nel passato di Aldeno sono
pochi gli atleti che si sono distinti
nello sport in campo agonistico a
livello nazionale o internazionale.
Su tutti Renzo Cramerotti, olimpionico di atletica, scacchista anche lui, alcuni sporadici casi nel
ciclismo o ancora nell’atletica leggera. Sport che si praticano in tutto il mondo (il tamburello è giocato in poche regioni italiane e quasi
nulla all’estero). La federazione
mondiale di scacchi ha circa 150
nazioni affiliate, solo calcio e atletica possono vantare tali numeri.
Quest’anno a Cortina d’Ampezzo Ilaria Clappa ha vinto il titolo
italiano femminile under 16 di scacchi. Ha partecipato alcuni mesi
dopo al campionato italiano assoluto e, anche se influenzata, è giunta quinta. A settembre ha parteci-
Valori mondiali per gli scacchisti aldenesi. Ilaria Clappa nelle “cure”
del maestro de Eccher. Per la giovanissima campionessa si profila
un futuro internazionale.
pato ai campionati europei di categoria in Spagna concludendo il
torneo con tre punti su nove possibili incontrando coetanee molto
Ilaria Clappa con il trofeo vinto ai recenti
campionati italiani 2-7 luglio a Cortina
più forti di lei, ma acquisendo
un’esperienza umana e sportiva
d’assoluto livello. Ha dovuto rinunciare ai mondiali che si disputano a novembre a Creta per motivi scolastici, ma l’appuntamento è solo rinviato. Ora è seguita
costantemente dal maestro internazionale Stefano de Eccher, persona sicuramente in grado di portarla ad alti livelli. L’obiettivo nel
futuro è di inserirsi ai primissimi
posti a livello nazionale che potrebbero aprire le porte alla convocazione di Ilaria per la nazionale femminile assoluta. Il circolo
Ruzz festeggerà Ilaria il 22 dicembre con una spettacolare simultanea in cui la campionessa italiana affronterà contemporaneamente i 10 migliori under 16 del
Circolo Scacchi Ruzz.
Associazioni
di Enzo Maistri
A RIONE 57
L’
T eatro in proprio
Senza rinunciare alla presenza di grandi attori e di compagnie locali affermate, si va verso la fondazione di una Compagnia teatrale
aldenese. Si riprendono le fila di una ininterrotta ma mai dimenticata tradizione filodrammatica.
Con lo spettacolo “La Clizia”,
Associazioni
tratto dall’omonima opera di Nicolò Machiavelli, ha aperto i battenti a
dicembre la stagione di prosa 20022003.
Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale che da più di dieci
anni caratterizza il panorama culturale del nostro Comune. Un incontro, quello con il teatro, richiesto ed
apprezzato da un numero sempre
maggiore di appassionati che, per
una sera, abbandonano il piccolo
schermo per gustarsi dal vivo spettacoli che sanno solleticare il pensiero, suscitare sentimenti diversi,
spingere alla riflessione e all’introspezione.
Come ogni anno la definizione
del cartellone rappresenta il frutto di
un lavoro organizzativo che, parten-
do dall’analisi dell’andamento della
passata stagione e dalla valutazione
degli spettacoli proposti dalle compagnie, cerca di soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più cresciuto in capacità di scelta, gusto
estetico e cognizione critica.
Anche questa stagione di prosa,
come le precedenti, si caratterizza
per un’offerta diversificata nei generi
e di elevata qualità artistica, destinata ad un pubblico eterogeneo che
richiede soprattutto un divertimento
intelligente.
Nome di spicco, all’interno del
calendario degli spettacoli che verranno messi in scena, è indubbiamente quello di Angela Finocchiaro
che, con la comicità e l’ironia che
da sempre la contraddistinguono,
interpreterà Benneide, un testo di
Prime prove degli attori della nuova compagnia teatrale di Aldeno
58
A RIONE
L’
di Alida Cramerotti*
Stefano Benni. Altra interessante
novità è rappresentata dallo spettacolo L’ultim valzer proposto dal
Club Armonia: un lavoro teatrale
multimediale che si occupa di un
tema poco frequentato dalla drammaturgia popolare trentina, quello
della prima guerra mondiale. El
Conte de le ave, una storia avvincente e popolare in stile goldoniano,
è invece lo spettacolo che segna il
ritorno sul nostro palcoscenico di una
compagnia sempre molto gradita dal
nostro pubblico: la Barcaccia di Verona. A marzo due nomi noti del panorama teatrale nazionale, Ivana
monti e Pietro Longhi, concluderanno la stagione con Sottobanco: un
testo che la critica definisce divertente ma al tempo stesso capace di
far riflettere sul mondo della scuola.
I passati mesi autunnali non hanno impegnato l’Associazione Teatro e Spettacolo solamente nell’organizzazione della stagione di prosa, ma anche nell’ambito della tradizionale rassegna cinematografica.
Con Roberto Benigni nei panni di
Pinocchio si è infatti aperta ad inizio novembre una stagione cinematografica che ha segnato un forte ritorno di interesse per il grande schermo. Le proiezioni rappresentate ad
Aldeno hanno infatti fatto registrare
un numero di presenze che, alla fine
del mese scorso, si attestava attorno alle ottocentocinquanta unità.
Sempre nel corso del mese di
novembre si è concretizzato quello
che ormai sembrava un bel progetto ma difficilmente realizzabile dal-
l’Associazione Teatro e Spettacolo:
a quasi cinquant’anni di distanza il
nostro Paese tornerà ad avere una
propria compagnia teatrale. Grazie
alla disponibilità del nostro concittadino Mauro Bandera, che ne assumerà la guida, e di un folto gruppo di “aspiranti attori”, potremo in-
fatti, forse già prima dell’estate prossima, assistere alla prima rappresentazione della Compagnia Teatrale di
Aldeno.Al regista ed agli attori quindi buon lavoro!
*Presidente dell’Associazione Teatro e Spettacolo
A ttenti al gas!
Dai Vigili del Fuoco le istruzioni per prevenire ed affrontare le fughe di gas metano e GPL. Con un po’ di attenzione si possono eliminare i rischi.
I Vigili del Fuoco intervengono in una moltitudine di circostanze e oltre agli incendi, agli incidenti stradali, i soccorsi a persone, gli
allagamenti sono chiamati a risolvere parecchie altre situazioni critiche tra le quali le fughe di gas, un
argomento assai particolare che
vorrei appunto approfondire in
questa occasione. Vista la complessità dell’ argomento, cercherò
di dare alcune nozioni semplici ma
allo stesso momento pratiche ed
efficaci per garantire un buon grado di sicurezza sull’ uso dei gas
(GPL e METANO) cercando così
di evitare situazioni di rischio dovute ad una eventuale non conoscenza dell’ argomento.
Come a voi tutti è noto i gas
usati comunemente nelle nostre
abitazioni sono il GPL (contenuto
in bombole portatili o contenitori
fissi posti all’ esterno delle abita-
zioni) e il metano (distribuito dalla
SIT tramite tubazioni interrate).
Le differenze principale tra
questi due tipi di gas sono le seguenti:
· il metano ha un peso specifico inferiore a quello dell’ aria,
per cui stratificherà nelle parti più
alte dei locali
· il GPL invece è un gas pesante e stratificherà nelle parti più
basse dei locali.
Da questo possiamo quindi intuire l’importanza dei fori di sfiato
che dovrebbero esserci negli ambienti ove esiste un impianto a gas
e che molte volte non vengono fatti
o addirittura, se esistono, vengono intenzionalmente chiusi per evitare l’entrata del freddo nei periodi invernali. Importante quindi verificare l’ esistenza di detti fori e la
loro funzionalità, specialmente
quelli in alto ove ci sono impianti a
metano e quelli in basso ove ci siano quelli a GPL.
I gas infiammabili scaturiscono
una combustione molto veloce
quando sono miscelati con l’ aria
in determinate proporzioni, basta
quindi anche una piccola perdita
per far si che si componga una
miscela esplosiva tale da essere
innescata da una scintilla (vedi interruttore luce, accensione del
motore di un frigorifero, telefono
Associazioni
di Rudy Cimadom
A RIONE 59
L’
ecc.) per scaturire un’ esplosione,
aumentando notevolmente la pressione all’ interno dei locali interessati, con eventuali collassi delle
strutture che li compongono.
Una particolare attenzione, va
rivolta a mio avviso, al GPL in bombole in quanto verifichiamo spesso
un uso inadeguato di queste. Ricordando quanto precisato in precedenza e cioè la caratteristica del
GPL a stratificare nelle parti più
basse dei locali nei quali si è verificata un’ eventuale perdita, si intuisce facilmente come non siano assolutamente ammesse bombole di
GPL all’ interno di locali interrati (garages, scantinati, sottoscale ecc.) e
nemmeno il parcheggio di automez-
zi alimentati a GPL. Auspichiamo
quindi che queste vengano tenute
all’ aperto in zone areate, considerando inoltre il fatto che una
bombola da 10 kg riesce a formare una miscela esplosiva tale da
poter saturare un ambiente di circa 800/1000 metri cubi. E’ opportuno altresì verificare lì integrità del tubo di allacciamento alla
bombola e se questo è in gomma
va sostituito entro la data sopra
impressa.
Nell’ eventualità vi accorgeste
di una probabile perdita di gas
percependo quell’odore acre caratteristico ed inconfondibile è
opportuno chiudere immediatamente eventuali valvole di intercettazione, evitare di creare scintille
di qualche genere e chiamare i
Vigili del Fuoco al numero telefonico 115, richiedendo un nostro
intervento anche per una sola verifica di controllo.
Associazioni
I POMPIERI IN MOLISE
In seguito all’ evento sismico successo a Novembre 2002 in Molise, la Protezione Civile
Trentina ha organizzato un
intervento d’aiuto alle popolazioni colpite. I Vigili del
Fuoco hanno eseguito un
ottimo lavoro di consolidamento presso alcune strutture pericolanti effettuando
numerosi interventi di puntellamento e messa in sicurezza di manufatti. Del Corpo Vigili del Fuoco Volontari di Aldeno hanno partecipato a una trasferta di
quattro giorni il capo squadra Diego Bridi e il vigile
Daniele Vettori.
Daniele Vettori e Diego Bridi, protagonisti della spedizione umanitaria in Molise
60
A RIONE
L’
Cacciatori, tra festa
e ricordo
di Marco Moratelli*
Il secondo trofeo dedicato a Nereo Baldo ha premiato sui prati di
Bastornada i tiratori migliori ed ha ravvivato il ricordo di un animatore scomparso troppo presto.
Grande partecipazione anche quest’anno alla
Premiazione del Trofeo Nereo Baldo 2002
questa manifestazione si svolgesse nel migliore dei
modi. Tutti hanno lavorato per sistemare la strada
che porta in Valstornada e per abbellire lo spazio
intorno al rifugio. I partecipanti hanno potuto così
godere di un panorama splendido e di una giornata
all’insegna dell’amicizia della commozione.
I cacciatori desiderano ringraziare l’amministrazione comunale, le ditte che con il loro contributo
hanno permesso di
svolgere la manifestazione e tutti quelli che,
in un modo o nell’altro,
si sono prodigati ad
aiutarli per la perfetta
riuscita di questa giornata.
* Segretario della
Sezione Cacciatori
Rifugio “Bastornada”
A RIONE 61
L’
Associazioni
manifestazione “2° Trofeo Nereo Baldo” organizzata dai cacciatori in località Valstornada. Al mattino la Santa Messa è stata celebrata da Don Vittorio Cristelli in memoria di tutti i cacciatori defunti.
Un giornata splendida sotto tutti i punti di vista. I
tantissimi partecipanti hanno potuto pranzare tutti
insieme e i cacciatori hanno potuto sfidarsi nella gara
di tiro con la carabina.
Si è aggiudicato il primo premio del “2° Trofeo
Nereo Baldo” Fulvio Comper che ha vinto una carabina ed il Trofeo messi in palio dalla famiglia di
Nereo. Il secondo premio è stato vinto da Saverio
Tonini il terzo da Cristian Cont. Quarto posto per
Marco Cramerotti e quinto per Claudio Moratelli.
Un’altra classifica è stata stilata per premiare i
soci onorari dei cacciatori di Aldeno nella quale il
primo premio è stato assegnato a Nicola Lorando,
il secondo a Andrea Gottardi e il terzo ad Albino
Carpentari.
Cacciatori ed amici si sono prodigati affinché
SAT 2003
Tutto esaurito alle iniziative del Gruppo SAT di Aldeno. Si rafforza il
programma per la prossima stagione, a cominciare dalle escursioni
con le “Ciàspole”.
Siamo ormai giunti alla fine del
2002 e, riguardando alle attività
che la SAT ha promosso nel corso dell’anno, possiamo ritenerci
ampiamente soddisfatti. La partecipazione dei soci e dei simpatizzanti alle varie escursioni è stata
sempre molto numerosa, quasi
sempre abbiamo registrato il “tut-
to esaurito”. La Sat non si limita
però solo ad organizzare escursioni o momenti culturali, ma opera
anche sul territorio, curando la
manutenzione della sentieristica e
anche riscoprendo vecchi sentieri. Quest’anno è stato ripristinato
e attrezzato il sentiero del “Perc”
dedicato a Michele Cont e inau-
Gita alpinistica cima Ortles; in basso il paese di Solda
Associazioni
C.A.I. - SAT SEZIONE D’ALDENO
di Dario Scarpa*
gurato a primavera. Ci risulta che
sia un sentiero molto frequentato
sia da chi vuole fare una tranquilla
passeggiata in montagna sia da chi
intende allenarsi in previsione di
corse agonistiche. Questo ci fa
molto piacere perché vuol dire
aver colto nel segno.
Approfittiamo dello spazio che
“l’Arione” ci mette a disposizione per
portare a conoscenza di tutti il programma delle varie iniziative che la
Sat ha predisposto per l’anno 2003.
Ricordando che tutte le iniziative che la Sat promuove non sono
solo a beneficio dei soci ma sono
aperte a tutti, ci auguriamo di trascorrere un felice 2003 con la Sat.
*Presidente SAT Aldeno
ANNO 2003
Data
Attività
17-gen
25-gen
1-feb
15-feb
23-feb
9-mar
23-mar
29-mar
Serata diapositive “Spirito libero” a cura di Fabio Giacomelli
Assemblea di Sezione con diapositive “Attività 2002”
Cena sociale
Ciaspolada in nottura sul Cornetto
Festa sulla neve - Col di Poma in Val di Funes
Scialpinistica - Monte Corno in Val Aurina
Escursione sui Monti Lessini - Parco delle cascate
Serata “Fotografare la fauna alpina”
62
A RIONE
L’
5-apr
27-apr
11-mag
da definire
25-mag
31-5/1e2-giugno
22-giu
28/29- giugno
6-lug
20-lug
2-3 agosto
8.9.10-agosto
31-ago
14-set
5-ott
12-ott
19-ott
25-ott
26-ott
9-nov
22-nov
6-dic
26-dic
Escursionistica notturna a Valstornada
Manutenzione sentieri
Cicloturistica in Aldeno - Riva
Corso roccia giovani
Festa di primavera in Valstornada
Gita turistico-escursionistica all’Isola d’Elba
Escursionistica - rifugio Bolzano nel gruppo dello Schiliar
Uscita giovanile sul Monte Bondone
Escursionistica - Cima Piatta Alta nelle Dolomiti di Sesto
Escursionistica - Monte Cristallo
Alpinistica - Piz Palù nel Gruppo del Bernina
Uscita giovanile “3 giorni in Brenta”
Escursionistica - Picco della Croce in Val di Valles
Escursionistica - traversata Piz Boè
109° Congresso S.A.T.
Escursionistica - traversata Colbricon
8° Trofeo di corsa in montagna Fabio Stedile e Michele Cont
Premiazione Trofeo SAT
Manutenzione sentieri
Castagnata sociale in collaborazione con i VVFF
Serata Filmfestival 2003
Escursione a Garniga al chiaro di luna
Fiaccolata in Balbagner
L’iniziativa, voluta da alcune mamme in collaborazione
con il Comune di Aldeno, è rivolta a tutti gli scolari delle
classi III, IV e V elementare e sarà diretta dalla maestra
Evelin Baldo.
A tutti i giovani partecipanti AUGURI di BUON LAVORO e BUON DIVERTIMENTO!
Per informazioni e adesioni telefonare: prima delle 20 allo 0461.842345 (Chiara)
dopo le 18 allo 0461.842999 (Marina)
A RIONE 63
L’
Associazioni
VUOI CANTARE GIOCANDO?
Vieni con noi al
CORO VOCI BIANCHE
di ALDENO
B ipolarismo
aldenese
Il dualismo delle istituzioni aldenesi, antesignano della politica nazionale. Le riflessioni sul 35° anniversario della Società Sportiva
Aldeno riportate nel numero scorso de “L’Arione” hanno dato lo
spunto per ricordarne e puntualizzare le vicende della riunificazione
fra Excelsior ed Altinum.
Non essendo né uno storico
Lo sport
e neppure un giornalista ho avuto
per un attimo la fondata preoccupazione di svilire o peggio storpiare un pezzo della nostra storia
paesana, ma poi ho pensato che
le cose che narrerò brevemente
potrebbero essere lo spunto per
un lavoro più approfondito che
qualche appassionato potrebbe
svolgere. Comunque queste poche
righe riportano alla luce alcuni
aspetti della storia (o almeno della
cronaca) paesana che rischiano di
andare definitivamente perduti.
La mia errata convinzione
sul fatto che la Società Sportiva
Aldeno nascesse dalla fusione tra
Excelsior e Altinum risale ai primi
anni ’70; in quel periodo, ragazzi,
ci si trovava nel piazzale delle
Scuole Elementari per la domenicale sfida calcistica nella quale una
compagine indossava le magliette
azzurre con la scritta “Excelsior”
ricamata a semicerchio, l’altra vestiva una divisa viola scuro con i
bordi chiari appartenuta alla Società “Altinum”.
È stato Corrado Nicolodi,
dopo aver letto l’articolo contenuto nel nr. 10 dell’ “Arione”, a
segnalarmi le errate affermazioni
64
A RIONE
L’
esposte. I riferimenti corretti erano del resto riportati brevemente
a pagina 189 de “I giochi della
palla”, il libro dedicato al tamburello ed ai giochi ad esso affini,
scritto da: Ottone Cestari, Gino
Micheli e dal compianto Franco
Battisti per suggellare la conquista
del primo scudetto della squadra
aldenese di serie “A” nel 1990.
Partendo da questo fatto ho pensato di raccogliere del materiale,
che permettesse di ripercorre i
primi passi dell’attività del nostro
Sodalizio.
La prima tappa di questo
percorso è stato un interessante
incontro con lo stesso Corrado
La squadra dell’Excelsior, 1958
di Giorgio Barbacovi
Nicolodie con Oscar Mazzurana,
il primo Presidente della Società
Sportiva Aldeno.
Abbiamo tentato di ricostruire un quadro dell’epoca, ma mancano foto e documenti; i ricordi si
sovrappongono e le date perdono la loro precisione; in questa
fase di incertezza si riesce comunque a riportare a galla il ricordo di
un Centro Culturale: “Il Salone
Frassati”, quale esempio di associazionismo postbellico con fini
promozionali. Bisogna attendere gli
anni ’50 per vedere la comparsa
della prima associazione di promozione sportiva: “Unione Sportiva Excelsior”.
Sono tempi in cui il “bipolarismo” era una realtà quotidiana; il
ruolo e l’influenza della Chiesa erano determinanti in ogni tipo di rapporto ed anche la politica vedeva
essenzialmente la presenza di due
forze contrapposte: cattolici e laici. In questo contesto sorsero
due associazioni sportive.
In effetti dall’Excelsior si stacca dopo alcuni anni, una frangia
laica dissenziente, che fonda
“L’Unione Sportiva Altinum”.
Le due compagini nel corso degli
anni daranno vita a memorabili sfi-
de a palloncina, a bracciale ed infine a tamburello.
Dopo alcuni anni l’attività del
“l’Altinum” andrà a cessare ed
anche “l’Excelsior” vedrà ridurre
progressivamente il suo impegno;
nel dicembre 1961, viene fondata
“L’USA - Unione Sportivi Aldenesi -, di cui Luciano Muraglia è il
primo Presidente.
I documenti storici necessari
per fissare questi momenti sono
veramente pochi, ma fortunatamente ci viene in soccorso il lavoro certosino di raccolta effettuato
da Sergio Bisesti nei suoi lunghi
anni di giornalismo. I ritagli di giornale dell’epoca con gli articoli sull’attività svolta dai sodalizi sportivi Aldenesi fissano date, nomi e
ricordi. Come ulteriore aiuto, Corrado Nicolodi rispolvera il primo
libro cassa della Società Sportiva
Aldeno.
Nel 1964 il Presidente del
“l’Excelsior” è Bruno Motta e sede
abituale di ritrovo per l’assemblea
il Circolo ACLI; “l’USA” si ritrova per la sua assemblea presso il
Bar Prada e suo Presidente è
Oscar Mazzurana. Nell’anno suc-
Lo sport
1954, festa del tesseramento a Cei
dirigenti delle due sportive di
Aldeno (US Aldenesi ed Excelsior) desiderosi di favorire nel
paese la concordia e l’unione
sportiva, hanno fuso le loro società in un unico organismo denominato “Società Sportiva Aldeno” che entra in funzione col
primo giorno di giugno 1966, e
indicono per martedì 7 ad ore
21 nella sala del cine-teatro comunale l’assemblea generale
degli iscritti , per ....”.
Il medesimo quotidiano, il
14 giugno riporta la cronaca dell’assemblea costitutiva, in cui viene votato il nuovo statuto ed il
nuovo primo direttivo della Società Sportiva Aldeno. “Ed ecco
i 14 membri eletti dai 145 votanti (in ordine alfabetico):
dott. Flavio Bonatti, Bisesti luigino, Dallago
Olivo,Dallago
Renato, dott.
Franceschini Silvio, dott. Giovannini Bruno,
p.a. Gottardi Bruno, Mazzurana
Oscar, segr. c.
Motta Bruno, Nicolodi Corrado,
Luisa Pennesi,
Peterlini Rino,
Sforzellini Gino,
Zanotelli Bruno.”
Primo Presidente della neo costituita Società
Sportiva Aldeno
viene nominato
1966, il documento contabile della fusione Excelsior-Altinum
Oscar Mazzurana.
cessivo inizia la collaborazione tra i
due sodalizi nel
promuovere alcune
manifestazioni e nel
marzo del 1966 all’assemblea dei
soci del “l’USA”
svoltasi presso la
trattoria “All’Agnello”, Mazzurana auspica “la
riunificazione dei sodalizi sportivi locali”.
Tessitore dell’opera di riunificazione è Don Marco Deflorian,
cappellano nella Parrocchia retta
da Don Rino Rosa nel periodo in
cui alla guida del paese era il Sindaco Vito Lucianer.
L’articolo del quotidiano
“L’Adige” sulla vicenda apre: “I
A RIONE 65
L’
Gioco
te e spor
ioco,, ar
arte
sportt
Nella fusione fra questi tre aspetti sta l’essenza della proposta dell’Associazione Ginnastica Aldeno che varca i confini prettamente
atletici per presentarsi come disciplina coinvolgente e spettacolare.
L’attività ordinaria dei corsi di
Lo sport
ginnastica si è conclusa Sabato 1
giugno 2002 con il saggio di fine anno
dal titolo “LA NASCITA DELL’UNIVERSO: Interpretazione
ginnica delle Genesi”, in occasione del quale il numerosissimo pubblico presente si è lasciato coinvolgere, con molto entusiasmo, dalle
nostre coreografie in un viaggio fantastico accompagnati dal Grande
Spirito Amoak, alla scoperta dell’Universo e degli elementi cosmici:
Terra, Aria, Acqua e Fuoco, secondo la nostra libera interpretazione
In questa manifestazione, che
rappresenta l’appuntamento più importante della stagione, si realizza e
si sintetizza quello che è la ginnastica, secondo la nostra interpretazione: “Ginnastica, gioco, arte e
sport”.
La ginnastica infatti, come la interpretiamo noi, non è solo sport, ma
anche l’unica disciplina che veramente contempla una dimensione artistica del movimento e spesso sconfina nello spettacolo propriamente
detto, anche se in forma particolare
e decisamente sui generis, sintetizzando e unendo l’idea di arte e di
sport.
Arte, gioco, musica, divertimen-
66
A RIONE
L’
Castel Beseno, Espirit de Folies - Dame e
cavalieri
to, un pizzico di magia e naturalmente
ginnastica in tutte le sue forme, sono
stati quindi gli ingredienti di questo
saggio che si è rivelato il più spettacolare e il più ricco, tra quelli realizzati dall’A.S. Ginnastica Aldeno,
anche grazie alla partecipazione
straordinaria di un gruppo di percussionisti che hanno contribuito con il
loro accompagnamento musicale,
assolutamente live, a realizzare una
colonna sonora di altissimo livello.
L’attività in regione è poi proseguita con degli appuntamenti che affermano l’A.S. Ginnastica Aldeno
come realtà significativa nel panorama artistico trentino. Una rappresentativa delle nostre ginnaste è stata, infatti, convocata per presentare
uno spettacolo di danza, che è stato
apprezzato moltissimo dal numerosissimo pubblico presente, nell’am-
di Sheila Mosna
bito della manifestazione di apertura
delle Feste Vigiliane, il 21 giugno in
piazza Fiera a Trento.
Questa è stata l’occasione per
dare vita, in seno all’Associazione
stessa, ad gruppo di danza l’Esprit
de Folies, che è riuscito a realizzare
dei veri e propri spettacoli, nei quali
si uniscono magistralmente la componente sportiva dell’acrobatica, tipica della ginnastica artistica, la componente artistica derivante dalla danza, che viene rappresentata in tutte
le sue forme e specialità, l’espressività e la capacità d’interpretazione
che sono tipiche del teatro dell’arte,
il tutto pervaso e arricchito dall’originalità e dall’entusiasmo, che sono
invece gli elementi che caratterizzano e rendono così speciale ed unico
il nostro gruppo. I rendez-vous
sono poi proseguiti, nel corso dell’estate, con grandissimo successo,
al Castel Beseno il 7 luglio con la
“Giornata al Catello” e poi nell’ambito della rassegna “Seduzioni
al Castello” il 13, il 20 luglio, il 24
ed il 31 agosto, dove la nostra danza rinascimentale, correlata dai superacrobatici giullari, ha coinvolto ed
entusiasmato il pubblico che proveniva da ogni parte d’Italia ed anche
dall’estero.
Addio da campioni
Galeotti furono i tessuti lussuosi, impreziositi da pizzi, strass
e paillettes colorate, gli abiti di
fattura sartoriale curati nei minimi
particolari, quelli dalle scollature
vertiginose e dagli spacchi mozzafiato. Furono proprio quei vestiti da sogno, che ti proiettano nel
mondo incantato delle fiabe, tra
regine, fate e principesse, a spingere Annisa Baldo, figlia di Bruno, aldenese doc, verso il mondo
magico della danza.
Dai primi passi al trionfo dei
due titoli mondiali, il percorso è
stato lungo e tortuoso: ore ed ore
di allenamento in pedana, corsa,
addominali e stretching in palestra, dieta ferrea, esercizi ripetuti
all’infinito per ricercare e mantenere costante quella sensazione
corporea, quel contatto, quel feeling tanto effimero quanto essenziale per una coppia di ballerini.
La danza, vista da molti semplicemente come un’affascinante
spettacolo di corpi in movimento, è invece una vera e propria
disciplina sportiva, riconosciuta
ed associata al CONI dal 1997,
ed in attesa, il prossimo 27 dicembre, di essere annoverata tra le
discipline olimpiche, con la dignità
Annisa Baldo e Domizio Giovannini, per la seconda volta consecutiva campioni del mondo di danze standard.
di un grande sport, alla stregua
del pattinaggio artistico, del nuoto sincronizzato. Non mancano
certo i presupposti fisiologici: recenti studi della Commissione
Medica Federale hanno tra l’altro dimostrato che danzare comporta un’attività fisica intensa,
tanto che il dispendio energetico
di un ballerino professionista è
paragonabile, se non maggiore, a
quello di un calciatore.
***
Il 12 ottobre scorso a Liegi,
in Belgio, Annisa e Domizio si
sono riconfermati Campioni del
Mondo per la categoria Senior
Danze Standard. Sono partiti da
Rovereto con molte speranze ma
anche con un pesante fardello
sulle spalle: la responsabilità di difendere il titolo conquistato a Torino lo scorso anno. Trasferta il
salita: in Belgio non avrebbero
potuto contare certo sul fattorecampo: non c’erano i due pullman
di sostenitori, le ragazze pon-pon,
il calore e l’incitamento delle persone care come in Piemonte l’anno precedente. Ad attenderli A
Liegi, solo i volti impassibili dei
giurati e le occhiate oblique delle
coppie rivali. Annisa e Domizio
hanno primeggiato in tutte e cinque le prove (valzer viennese, inglese, tango, slow fox trot e quick step), hanno atteso con serenità il verdetto della giuria e con
l’orgoglio di aver riconfermato il
titolo fuori dal confine nazionale
sono saliti sul gradino più alto del
podio. Da lassù si sono complimentati con la coppia tedesca ed
inglese, seconda e terza in quest’ordine dietro di loro e sempre
da lassù, durante l’esecuzione
dell’inno nazionale italiano, si
sono concessi finalmente a qual-
Lo sport
di Cristina Cont
A RIONE 67
L’
che lacrima, scesa ad accarezzare il bel volto di Annisa. In pochi
attimi, come in un flashback, sono
sfilati davanti ai loro occhi i sacrifici, le tante rinunce, le frequenti
discussioni ed i litigi fra lui e lei
nei momenti di tensione. Tutto
scordato d’incanto però in quel
momento di magia sulla pedana
di Liegi.e ripagato dalle. A loro
stessi, alla loro tenacia, alla loro
forza hanno voluto dedicare quelle medaglie d’oro appese al collo. E subito hanno voluto proteggerle, affinché i loro preziosi riflessi non fossero offuscati dalla
sconfitta. Due settimane dopo il
successo iridato, a Foligno, al termine del ballo d’onore per la
Coppa del Mondo Amatori, hanno annunciato il ritiro dalle competizioni.
Con un filo di voce Annisa racconta di quanto sia stata sofferta
questa decisione, maturata lentamente ma ugualmente dolorosa:
“Dopo dieci anni di attività ai
massimi vertici, con sei, sette
ore di denso allenamento quotidiano in vista degli appuntamenti più importanti, sempre
con la valigia in mano per partecipare alle competizioni più
prestigiose in ogni angolo di
mondo, si finisce per vivere solo
in funzione del ballo e si arriva
al punto in cui non si riesce più
a sopportarne il peso, soprattutto quello psicologico”.
***
Annisa e Domizio hanno dato
l’addio alle competizioni, ma non
al mondo della danza sportiva. Insieme hanno intrapreso la strada
non meno difficile del professionismo in qualità di tecnici ed allenatori, ma con un altro ambizioso
traguardo: diventare giudici inter-
Lo sport
MARINO COSER TUTTO D’ORO
Medaglia d’oro all’atleta Marino
Coser, al centro nella foto col
pettorale n. 363, alle Olimpiadi
dell’anziano, svoltesi il 22 agosto
scorso a Castel Tesino. Il nostro
concittadino, cimentatosi nella gara
di lancio al canestro, ha infilato, con
precisione e sangue freddo, tutti i tiri,
guadagnandosi meritatamente l’oro
olimpico!
Bravo Marino, complimenti dai tuoi
compaesani.
68
A RIONE
L’
nazionali. Domizio è anche componente della F.I.D.S., la Federazione Italiana della Danza
Sportiva, Annisa è il fiore all’occhiello della Ideal Dance di Rovereto, la scuola di danza dove
insegna. Nel quotidiano ora ci
sono le esibizioni pubbliche, i corsi, la volontà di divulgare questo
sport affascinante soprattutto tra
i giovani, ai quali trasferire passione ed esperienza.
Dopo sette titoli italiani, due
argenti mondiali, due titoli consecutivi di campioni del mondo ed
un secondo posto alla Black
Pool, la più antica e prestigiosa
competizione inglese, chiedo ad
Annisa e Domizio che cosa manca ancora a questo punto della
loro carriera. I due si guardano
con complicità, sorridono: “Vorremmo ricominciare tutto daccapo…”
C ure e spettacolo
di Italo Dallago*
Decollano le Terme del fieno a Garniga, grazie alle conferme scientifiche sull’efficacia delle cure ed alla promozione turistica di qualità.
pagine, voglio ricordare alcuni
eventi che hanno contribuito a far
conoscere Garniga Terme al di là
dei confini regionali e ad evidenziare le potenzialità di una comunità di
poco meno di 380 residenti.
Nell’ottobre scorso si è svolto a Garniga Terme un convegno
medico, della durata di tre giorni,
sul tema “La fitobalneoterapia
quale nuova tecnica terapeutica e curativa”.
Il convegno, realizzato con la
collaborazione dell’AITI (Associazione medica degli idrotermalisti italiani) ed il patrocinio della
Regione Trentino Alto Adige, della Provincia Autonoma di Trento
e del Ministero della Sanità, ha
fatto confluire a Garniga Terme più
di ottanta medici che, nell’arco di
tre giornate (una delle quali si è
svolta sul Monte Bondone presso
il Centro di Ecologia Alpina), hanno ascoltato - e successivamente
dibattuto - gli interventi dei numerosi relatori partecipanti, tra i quali
i professori Cristofolini, Agostini,
Miori, Barbara e de Francesco.
L’organizzare un convegno
come quello che si è svolto a Garniga Terme - unico per la qualità
dei soggetti partecipanti, per la
competenza e professionalità riconosciuta in campo internazionale
dei relatori e per la tematica trattata, non è stata impresa facile; ciò
ha comportato, infatti, l’impiego di
cospicue risorse sia patrimoniali sia
- soprattutto - umane.
Gli sforzi sopportati sono stati,
in ogni caso, ampiamente ripagati
in ragione dal vivo interesse dimostrato dai partecipanti intorno alla
“pratica” dei bagni nell’erba, ma
anche dalla dichiarazione, formalmente espressa nella mozione che
ha concluso i lavori (mozione che
sarà sottoposta all’attenzione del
Ministro della Sanità), della valenza
terapeutica dei bagni nell’erba,
Cimone e Garniga Terme
Grazie all’ospitalità di queste
tanto che appare corretto qualificare i bagni nell’erba come cure
mediche, aventi pari dignità scientifica delle altre terapie termali.
Il risultato conseguito e gli attestati di stima ricevuti nel corso
delle giornate del convegno, oltre
ad inorgoglirci, ci confortano circa il futuro sviluppo dell’attività
termale non più costretta ad un
ambito territorialmente limitato, ma
destinata ad assurgere a modello
di riferimento per altre realtà geografiche.
Che le terme d’erba non siano
più una stravaganza di quelli di
Garniga è ormai assodato, tant’è
che attualmente sono pervenute a
questa amministrazione comunale,
A RIONE 69
L’
Cimone e Garniga Terme
da parte di alcuni comuni del Trentino (Luserna, Cimego, Roncone),
diverse richieste di collaborazione
per la realizzazione sui loro territori di altre strutture termali ove
praticare cure fitobalneoterapiche.
Nell’ambito delle iniziative finalizzate a promuovere l’attività
termale, mi piace ancora ricordare un evento che, seppur diverso,
in ordine ai contenuti, da quello
precedentemente illustrato, ne
condivide l’unicità e la qualità.
Mi riferisco allo spettacolo evento estivo - “Riflessi”, manifestazione realizzata con la collaborazione dell’Apt del Trentino,
iscritta nella più ampia rassegna
suggestivamente intitolata “In
Aqua et in Montibus Vita”.
Alla manifestazione hanno partecipato le località termali di Levico, Comano e Pejo; a Garniga Terme lo spettacolo a tema è stato realizzato, in notturna, nel parco comunale e si è sviluppato con evoluzioni aeree di trapezisti su sceno-
70
A RIONE
L’
grafia creata a cura della società
Festi di Milano e Maimone.
Lo spettacolo è risultato particolarmente gradito ed ha stupito
per l’originalità e la particolarità
delle scene, per l’eleganza e la
bravura degli artisti acrobati.
Anche la realizzazione di uno
spettacolo-evento del tipo di quello svoltosi a Garniga Terme non è
né semplice né agevole ed, anzi, è
piuttosto rischiosa, tenuto conto
delle difficoltà di stimare il gradimento del pubblico posto di fronte a manifestazioni così diverse rispetto a quelle che animano solitamente le serate d’estate.
E’ stata un’esperienza sicuramente coinvolgente e defatigante
oltre che rappresentare una formula intelligente di promozione dell’attività termale.
Concludo, segnalando per ultimo che nel corso dell’estate sono
stati ospitati a Garniga Terme, nella
chiesa di Sant’Osvaldo (menzio-
nata per la prima volta in una fonte documentale datata 1377), riportata all’originario aspetto architettonico da un mirato ed eccellente restauro conservativo curato e seguito dall’Ente parrocchiale di Garniga Terme.
E’ impossibile in questa sede
rendere conto del lavoro svolto da
Don Lorenzo Lucchi e dai suoi
collaboratori, rappresentare il valore dei restauri effettuati nonché
dare chiara visione dei risultati conseguiti.
Preme, comunque, evidenziare che l’edificio - bene ecclesiastico gravato da vincolo d’interesse storico artistico - rischiava, lasciato all’incuria, di essere perduto per sempre mentre ora è ritornato agli antichi, sobri, splendori.
Colgo l’occasione per anticipare a tutti i lettori de “L’Arione” gli
auguri per le imminenti feste natalizie.
*Sindaco di Garniga Terme
Un bronzo per
Gottardi
E’ mio dovere ringraziare il
Sindaco e l’Amministrazione comunale di Aldeno per la possibilità di entrare nel vostro bellissimo
giornalino “L’Arione” che porta a
far conoscere l’operato delle amministrazioni comunali locali. Non
solo quello ma anche i personaggi
che hanno fatto la storia delle nostre comunità.
Vi accenno alcune opere realizzate e altre che andranno in porto nel corso dell’anno 2003. In
primavera ci sarà l’inaugurazione
del nuovo bar, nei primi mesi del
prossimo anno avranno inizio i la-
Ricordare Cesare Gottardi, medico, per la dedizione con la quale
ha curato per tutta la vita la gente di Cimone, Aldeno e Garniga.
vori della strada provinciale S.P.
20 per il Lago di Cei ed è in programma la realizzazione di un centro raccolta materiali e raccolta differenziata per il quale è stato richiesto il relativo finanziamento alla
P.A.T..
Ho avuto l’occasione di incontrare alcune persone di Aldeno e parlare di un personaggio che ha fatto la storia nella
nostre tre comunità, il dottor
Cesare Gottardi, medico condotto per oltre 50 anni. Non accenno al bene che ha fatto a tutti
noi perché ci sarebbe da scrive-
re un’intera giornata ma è doveroso che i nostri paesi riconoscano l’opera ed il servizio svolti
mediante la realizzazione di una
raffigurazione della sua immagine su bronzo.
Spero che questa mia proposta venga accettata favorevolmente
dalla due comunità di Aldeno e
Garniga Terme e colgo l’occasione per porgere i più fervidi auguri
per le prossime festività alle nostre comunità ed in particolare agli
anziani ed ammalati.
*Sindaco di Cimone
Il nuovo bar in costruzione
A RIONE 71
L’
Cimone e Garniga Terme
di Gino Lorandi*
Aldeno Insieme
di Danilo Micheletti*
Alida Cramerotti e Graziano Plotegher rilevano il testimone in Giunta da Mario Mosna e Fulvio Baldo.
Progetto giovani, córesidenza, spazi di vita per gli anziani, nuovo asilo e nuova palestra, completamento
del centro storico, nei progetti della maggioranza in comune, per i bisogni di ogni fascia d’età.
Per la lista Aldeno Insieme ini-
Amministrazione e politica
zia una nuova fase: da un lato il già
previsto avvicendamento politico
con l’uscita dalla giunta dei due
assessori esterni Mario Mosna e
Fulvio Baldo, dall’altro la scadenza
di metà legislatura, alla quale è
necessario imprimere il concreto
significato di realizzazione dei ragionamenti fin qui fatti.
E’, innanzi tutto, doveroso ringraziare i due assessori che, a vario titolo, hanno partecipato per più
legislature ai lavori dell’amministrazione comunale. Entrambi si
sono distinti nei loro ambiti per la
spiccata capacità professionale e
per la dedizione con cui hanno affrontato il loro compito. Un sentito grazie, quindi, va a Mario Mosna per la sua correttezza e soprattutto la sua trasparenza morale. Un
grazie va anche a Fulvio Baldo per
la sua costanza nell’individuare, sia
in veste di sindaco che in qualità
di assessore, i bisogni e le dovute
risposte ai problemi del paese.
Al loro posto entrano su nomina del sindaco Alida Cramerotti
(assessore alla cultura e attività
sociali) e Graziano Plotegher (assessore al bilancio). La prima porta a compimento un ragionamento
avviato dall’inizio della legislatura
con la sua nomina a capogruppo
in Consiglio comunale, il secondo
72
A RIONE
L’
rappresenta per le sue competenze tecniche la figura idonea alla
copertura dell’incarico assegnatogli.
Come già anticipato, la scadenza di metà legislatura necessita di
una risposta concreta rispetto ai
ragionamenti sorti in questi due
anni. E’ per questo motivo che
vorremmo sintetizzare la nostra
idea politica con un termine fondamentale: progettualità. E’ proprio in nome di una viva progettualità che la nostra lista ha sempre cercato di lavorare. Progettualità, infatti, significa guardare
al futuro. Un futuro in cui il palazzo dell’amministrazione comunale non sia distante dai bisogni della cittadinanza, ma che,
anzi, ne rappresenti l’elaboratore e, per quanto possibile, il risolutore.
Sul piano concreto abbiamo
cercato di rispondere ai problemi
di tutte le fasce d’età, partendo dai
bambini per arrivare agli anziani.
La costruzione e l’apertura della
nuova scuola elementare è la prima risposta in questo senso, alla
quale seguirà la progettazione della
nuova scuola materna.
L’iniziativa “Progetto giovani”,
invece, è stato da noi sostenuta fin
dai suoi esordi poiché rappresenta un investimento sociale rivolto
sia ai ragazzi che alle loro famiglie.
Il nostro appoggio è partito dalla
convinzione che un’amministrazione attenta alle trasformazioni che
il proprio paese si trova a fronteggiare, non può ritrarsi dalle proprie responsabilità.
I cospicui finanziamenti della
PAT attraverso l’ente preposto all’edilizia pubblica (ITEA), hanno
consentito di rispondere, allo stesso tempo, sia ai bisogni degli anziani che a quelli delle associazioni
sportive. Il progetto di coresidenza e di servizio alla persona che
troverà realizzazione nell’edificio
delle ex cantine, si propone non
solo di trovare soluzioni per il presente, ma anche di attrezzarsi per
rispondere alle nuove sfide che la
futura società, sempre più vecchia
e chiusa in sé, ci riserverà. La nuova palestra, invece, troverà la sua
sede naturale nel luogo deputato
allo svolgimento delle attività spor-
se. Quando parliamo di “piazza”,
infatti, non intendiamo solamente
il luogo fisico, ma quel mondo di
scambio tra persone che si riconoscono e interloquiscono reciprocamente, assumendo in questo
modo lo spirito di reale comunità
civile.
L’auspicio, in ogni caso, rimane quello di non vedere nel finan-
ziamento pubblico l’unico risolutore di tutti i problemi, ma di partire da questo importante mezzo
per ritrovare nella comunità la
stessa coscienza della famiglia
capace di autogestirsi e di sostenersi, a cospetto delle proprie
esigenze.
*Capogruppo di Aldeno Insieme
Amministrazione e politica
tive, aggiungendo l’ultimo tassello
mancante al completamento del
centro sportivo.
Il centro storico, infine, con la
nuova illuminazione, la consegna
alla comunità della ristrutturata
Torre di San Zeno e la futura pavimentazione della piazza, assumerà sempre più i caratteri di luogo
della riscoperta identità del pae-
A RIONE 73
L’
Quale futuro per i nostri anziani?
Perplessità sulla co-residenza, interrogazione sulla destinazione del palazzo delle Flecche,
sull’ultimazione dei lavori di sistemazione urbana.
Ci sembra quanto meno do-
Amministrazione e politica
veroso, da parte nostra, evidenziare su queste pagine del notiziario comunale come l’attuale maggioranza stia cercando sistematicamente di eludere, nelle scelte più
importanti per il futuro di questa
comunità, il dibattito ed il confronto in consiglio comunale. In quanto organo deliberativo, e qui non
vogliamo far lezione a nessuno, ricordiamo che il consiglio comunale
è la sede naturale in cui maggioranza e minoranza partecipano,
ognuna col proprio parere, alla
cosa pubblica e quindi ad una corretta amministrazione del bene
pubblico. Certamente i numeri
parlano da soli e ci è già stato detto che dobbiamo “imparare a fare
la minoranza”, ma quello che non
riusciamo a comprendere è la prassi inusuale di questa maggioranza
di voler limitare il ruolo e la funzione di un organo istituzionale qual
è il consiglio comunale.
Per dare un esempio di quanto
sopra riferito, ci soffermiamo sulla
questione della co-residenza. Il
progetto era già stato preannunciato come uno dei punti forti in
campagna elettorale dal gruppo
“ALDENO INSIEME”. Il giorno
11 ottobre 2002 veniva presentato alla popolazione del paese e
reso noto alla stampa locale. Tale
74
A RIONE
L’
progetto non è però mai stato finora presentato in consiglio comunale, ma soltanto sbandierato sulla stampa o in pubblici incontri.
Sulle pagine di questo notiziario,
attingendo a fonti dirette o indirette, avevamo espresso una nostra
ferma opinione su tale progetto.
Siamo costretti a ribadirla, attraverso alcuni interrogativi, in quanto rappresentanti del 38 % della
popolazione locale. Ci siamo già
chiesti della scelta di questa maggioranza di spostare la sede inizialmente prevista per la co-residenza, quella delle ex scuole elementari, a quella dell’ex cantina, in
posizione per noi più decentrata e
notevolmente più a rischio per il
tipo di viabilità che la circonda.
Non ci è chiaro inoltre il tipo di
valutazione fatta nella scelta di proporre tramite l’I.T.E.A. un progetto finalizzato ai bisogni e alle necessità di una delle fasce ritenute
fra le più deboli della popolazione, quella degli anziani. Non ci
convince ancora l’idea di poter far
convivere nella medesima struttura giovani ed anziani di etnia diversa, considerato il trend sociale
di abbandono degli anziani all’interno delle stesse famiglie. Secondo noi, dal progetto della co-residenza la popolazione di Aldeno
non ricava alcun vantaggio. Infatti
il progetto è frutto di un’idea partorita dall’I.T.E.A., dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Comune di Aldeno, che si è prestato
a tale operazione. La struttura verrebbe a ospitare persone del tutto
estranee alla realtà del paese e con
scarse possibilità di inserimento
nello stesso.
Indispensabile sarebbe invece
la realizzazione di una casa di riposo e soggiorno per anziani non
autosufficienti, considerato anche
l’aumento vertiginoso, in questi
ultimi anni, dell’assistenza privata (badanti, ecc.) prestata agli anziani del paese e non, per i quali il
maggior carico è sopportato dalle famiglie. “Questo è il vero problema!” Entro pochi anni, la fascia degli anziani avrà un peso
molto più rilevante nella comunità ed è per questo che bisogna
fin d’ora pensare a delle soluzioni rapide ed efficaci. Ricordiamo
Tocchiamo ancora un altro
punto dolente per noi e per tutti
quelli che vorrebbero avere risposte chiare sulla futura e definitiva
destinazione del Palazzo delle
Flecche. Il progetto iniziale di adattare lo stabile ad alloggio per anziani pare caduto quasi nel dimenticatoio per questa Giunta che, a
distanza di qualche anno ormai,
non sembra più curarsi granché
della questione. Vorremmo sapere quali siano le intenzioni reali di
questa Giunta circa il futuro utilizzo del palazzo, che corre il rischio
di rimanere abbandonato a se stesso, a discapito degli ingenti fondi
utilizzati per la ristrutturazione.
Saremmo grati a questa Giunta di
avere delle risposte adeguate, in
“idonea sede”, circa l’utilizzo di
questa struttura pubblica e soprattutto circa gli eventuali oneri a ca-
rico dell’amministrazione comunale per la sua futura gestione.
Problema gravoso che poniamo sul piatto della bilancia è
quello della S.O.A. Se non erriamo, già in campagna elettorale il
gruppo “ALDENO INSIEME”
aveva proposto un incarico assessorile esterno per la definitiva soluzione degli impegni relativi alla
S.O.A. Ora che l’assessore competente in materia ha dato le sue
dimissioni, immaginiamo che le sue
stesse dimissioni significhino che
tutte le questioni legate alla S.O.A.
siano state definitivamente risolte.
A noi però non sembra che le cose
stiano effettivamente così e, facendo nostre le preoccupazioni di una
parte degli agricoltori del paese,
ci rendiamo piuttosto conto che la
strada da percorrere in questa direzione sia ancora lunga. L’agricoltura aldenese non può languire
così a lungo nell’attesa della ancora incerta costruzione di un nuovo magazzino e gli stessi agricoltori dovrebbero essere messi al
corrente dei tempi necessari per
la realizzazione di questo progetto.
Concludiamo con alcune perplessità riguardanti lo stato attuale
della piazza. Anche in questo caso,
abbiamo atteso molto tempo prima di vedere l’avvio dei lavori di
rifacimento. Ci chiediamo ora
quanto tempo dovremo ancora
attendere per i lavori di pavimentazione della stessa che, se non
erriamo, facevano parte integrante dei lavori di rifacimento. Visto
lo stato assai precario e malandato dell’attuale pavimentazione, che
non contribuisce certo al decoro
del nuovo contesto architettonico,
sarebbe veramente spiacevole vedere inserita la nostra piazza nell’elenco delle opere pubbliche mai
ultimate.
Per le imminenti festività ci è
gradita l’occasione per porgere a
tutti i migliori auguri, in special
modo ai nostri sostenitori.
Amministrazione e politica
a chi l’avesse scordato che la casa
di riposo era uno dei punti forti da
noi proposti in campagna elettorale.
Il Gruppo “ALDENO 2000”
A RIONE 75
L’
Il vecchietto
dove lo metto
di Daniele Baldo*
Il nuovo scenario delle politiche sociali della terza età. Ragioni e
strumenti di un nuovo impegno per una società che cambia alla
quale anche la politica, provinciale e dei comuni, deve contribuire.
Poche volte nella nostra Pro-
Amministrazione e politica
vincia si è pensato di far precedere la realizzazione di innovativi progetti sociali rivolti agli anziani, da
un percorso di “partecipazione
allargata”, all’interno del quale
ognuno può conoscerne gli obiettivi, le peculiarità e portare il proprio contributo in termini d’idee
proposte e suggerimenti.
Questa opportunità si è presentata per la nostra comunità grazie
agli incontri organizzati dall’Amministrazione Comunale, dall’ITEA e
dall’Assessorato all’Edilizia Abitativa della Provincia nei quali sono
stati presentati i nuovi servizi che
saranno realizzati nel nostro paese
nel comparto edificale delle ex cantine. Di questi, sono state illustrate
le funzioni, il collegamento con la
comunità, ed il loro collocamento
nel nuovo scenario delle politiche
sociali rivolte agli anziani.
Considerata l’importanza di
questi argomenti ritengo utile ai fini
di una corretta valutazione da parte di tutti i cittadini portare a loro
conoscenza le linee guida del nuovo Piano sociale e assistenziale della nostra Provincia 20022003 che, oggi e nei prossimi anni
disciplina gli interventi ed i servizi
76
A RIONE
L’
a favore degli anziani, e sulla base
di quei criteri sono stati organizzati i nostri servizi.
La nuova legislazione in materia di politiche sociali, ed in particolare quelle rivolte agli anziani,
rappresenta una vera rivoluzione
rispetto ai nostri abituali schemi
mentali di riferimento.
L’aumento dell’età media di
vita che assumerà dimensioni prima mai sperimentate dalla società
trentina solleva problemi in parte
assolutamente nuovi di gestione e
di governo dei programmi sociali
e assistenziali.
Per affrontare in una prospettiva organica il problema dell’invecchiamento della popolazione
residente le politiche di intervento
devono perseguire obiettivi nuovi
con strategie diverse, capaci di
diversificare rispetto al passato, i
servizi in base al grado di bisogno
e di autonomia dell’anziano.
Se fino ieri il nostro pensiero
riguardo ai bisogni dell’anziano
corrispondeva a: anziano e problemi = casa di riposo, oggi non
è più solo così. L’allungamento
della speranza di vita, ha comportato un aumento sia degli anziani
che vivono più a lungo in condi-
zioni di autosufficienza, sia degli
anziani che diventano non autosufficienti e che richiedono interventi
sempre più qualificati. E’ quindi
aumentato il bisogno delle famiglie
con anziani, di interventi atti a sollevarle dal carico assistenziale cui
sono gravate, sia attraverso un aiuto erogato direttamente al domicilio sia attraverso l’accoglienza dei
propri parenti in condizione di non
autosufficienza in strutture semiresidenziali quali centri diurni e di
servizio che stanno sempre di più
diffondendosi sul territorio provinciale. È pure crescente il numero
delle persone anziane che vivono
sole e che devono affrontare numerose difficoltà legate a risorse
economiche insufficienti, all’assenza e debolezza di valide reti relazionali famigliari o relazionali, a
scarsa autonomia fisica ed a contesti inadeguati dal punto di vista
alloggiativo. Il bisogno a volte inespresso di tali soggetti, riguarda
una generale necessità di tutela e
protezione, nonché di sostegno
relazionale ed affettivo.
Impegno della nuova riforma
del sistema socio-sanitario nazionale, recepito anche a livello provinciale è di “mantenere la per-
La capillare diffusione sul territorio dei servizi semiresidenziali
ha contribuito a modificare la tipologia dell’utenza nei servizi residenziali, oggi profondamenti ristrutturati.
Un dato utile a capire la trasformazione dei vecchi servizi
è il seguente:
nei primi anni 80 la popolazione anziana non autosufficiente presente all’interno delle case di riposo rappresentava il 20% mentre oggi è pari al 94%.
Le ex case di riposo sono
ora trasformate in strutture a
valenza prevalentemente sanitaria, più propriamente definite RSA (Residenze Sanitarie
Assistenziali) rivolte all’accoglienza di persone gravemente
non autosufficienti.
Nel corso del 2001 è entrata
in vigore la nuova normativa che
disciplina le modalità di ingresso e
la loro gestione. A differenza di
come avveniva in passato, ora, la
richiesta d’ingresso è valutata da
un’apposita commissione del distretto sanitario, la quale valuta il
grado di non autosufficienza della
persona e in base a ciò dispone:
l’ingresso in una delle RSA del territorio provinciale, oppure, se questa strada non è immediatamente
percorribile, l’attivazione presso il
domicilio dell’assistito, delle relative risposte assistenziali e sanitarie necessarie.
In considerazione dell’attuale
trasformazione delle ex case di riposo, nell’attuale panorama sociosanitario nazionale la Provincia di
Trento è quella che in proporzione alla popolazione residente, dispone del maggior numero di posti letto in RSA.
Alla luce di questi cambiamenti, e in coerenza con gli obiettivi
del piano socio-sanitario nazionale diretto a portare tutte le forme
d’assistenza sanitaria e sociale
Amministrazione e politica
sona nel proprio ambiente di vita
sociale ed emozionale in cui è
vissuto, tramite una pluralità di
interventi a sostegno della famiglia”. Parallelamente per le persone parzialmente autosufficienti e
in difficoltà relazionale tali da non
essere più in grado da rimanere da
sole al proprio domicilio ed esposte perciò al rischio di emarginazione, esistono una gamma diversificata d’interventi, dai centri diurni
e di servizio, agli alloggi protetti ed
ora anche ai servizi di coresidenza, i quali rappresentano un primo
livello di intervento.
La presenza di questi nuovi servizi sul territorio, sostenuti in questi anni anche dalla presenza del
servizio delle badanti presso le famiglie, hanno permesso e permetteranno sempre più all’anziano di
rimanere nel proprio ambito famigliare, e ricorrere alle strutture residenziali solo nei casi di completa
non autosufficienza.
A RIONE 77
L’
Amministrazione e politica
presso l’ambiente di vita della
persona, l’obiettivo della programmazione socio-sanitaria della
nostra provincia prevede di: “
contenere l’offerta complessiva di posti letto programmata
e di convertire l’offerta di residenzialità (case di riposo) in
offerta di servizi semiresidenziali (centro diurni e di servizio)”- come quello che realizzeremo nella nostra nuova
struttura a fianco del servizio
di coresidenza.
In sintesi nella nostra Provincia, non si prevede di realizzare
nuove strutture residenziali, ma le
risorse di questo settore saranno
indirizzate verso il potenziamento
dell’ADI (Assistenza Domiciliare
Integrata –sociale e sanitaria) e
verso il potenziamento delle strutture semiresidenziali protette.
E’ dato documentato che il benessere dell’anziano in parte ancora autosufficiente, non è l’inserimento nella casa di riposo, ma è
il permettergli di rimanere il più a
lungo possibile nel proprio ambiente di vita, supportato dai servizi sanitari e assistenziali che si richiedono. Questo è quanto oggi
ci chiedono i nostri anziani, preoccupati di dover lasciare come
avveniva nel passato il proprio
ambiente di vita al primo segnale
di difficoltà ed essere trasferiti in
un struttura residenziale dove la
maggior parte dei pazienti è in condizioni di non autosufficienza.
Tutto ciò è il quadro di riferimento legislativo e di programmazione
socio-sanitaria nazionale e provinciale, all’interno del quale possiamo operare le scelte ed i progetti
futuri a favore dei nostri anziani.
Nel progetto di trasformazione della ex Cantina Sociale, tra gli
altri servizi a favore della comunità che verranno realizzati, grande
importanza assume il Centro Servizi per anziani e il Servizio di
Coresidenza.
Di questi ultimi è stato presentato il “progetto di gestione sociale”. In particolare, il Centro Servizi per anziani, sarà una struttura aperta a tutti i nostri anziani che
ne avranno bisogno, così come il
nuovo servizio di Coresidenza,
la cui garanzia d’ingresso per gli
anziani e per le famiglie di Aldeno
è garantita da una speciale graduatoria preferenziale.
Per tutti i partecipanti, credo sia
stata un’utile occasione di conoscenza e formazione. In particolare per gli amministratori comunali
è stata un’opportunità -per alcuni
colta, per altri purtroppo no- per
conoscere da vicino la realtà socio-sanitaria della nostra Provincia.
Il nuovo servizio di Coresidenza che diversi Comuni della nostra
provincia già c’invidiano, porterà
nella nostra comunità che, per dimensioni e tessuto sociale rappresenta il contesto ottimale di verifica, oltre ad interessanti strutture
come la sala ginnica e spazi per
laboratori e attività ricreative anche un’importante scommessa di
crescita culturale e sociale.
La nuova modalità dell’abitare che fa propria questo progetto,
ripropone per certi aspetti quella
delle nostre corti, in cui tutti si
conoscevano e si rendevano maggiormente disponibili l’un l’altro. Di
questo modo di abitare in più parti del nostro paese e in più parti
dell’Europa oggi si sente la mancanza. La nostra volontà è quella
di tradurre questo concetto in un
progetto, dove si possano combinare fattori diversi, di solidarietà intergenerazionale, di coinvolgimento delle famiglie e degli attori sociali della coresidenza e
della comunità locale, per garantire un utile confort abitativo e relazionale soprattutto ai nostri anziani.
*Assessore comprensoriale
all’assistenza.
78
A RIONE
L’
Il paese che sarà
L’uscita di questo numero de
“L’Arione” coincide con la metà
del quinquennio amministrativo
scaturito dalle elezioni del maggio
2000; rappresenta dunque una
importante ed opportuna occasione per portare all’attenzione di tutti
i cittadini alcune sintetiche riflessioni su quanto realizzato fino ad
oggi e sui programmi per la seconda parte della legislatura nel settore della pianificazione urbanistica e delle opere pubbliche.
L’attenzione va posta innanzitutto sugli interventi di valorizzazione e recupero del nostro centro storico, vero e proprio asse
portante della politica di intervento sul territorio perseguita da Aldeno insieme. In particolar modo,
vale la pena dare conto dei primi
due interventi messi in cantiere ed
oramai in fase di ultimazione. Il riferimento va ovviamente al restauro della Torre di San Zeno ed al
completo rifacimento dell’impianto di illuminazione del nucleo di più
antica origine del nostro abitato.
Il progetto di restauro della
Torre, atteso da molti anni dalla
nostra Comunità e rinviato a più
riprese a causa della mancanza di
adeguata copertura finanziaria sul
Il recupero del centro storico, con il restauro della vecchia Torre,
simbolo del paese, al centro dei lavori pubblici. Ma si guarda al
futuro, pensando a giovani ed anziani, ad una comunità efficiente,
che vive in un paese ben organizzato urbanisticamente, che comunica anche attraverso le fibre ottiche.
Torre di San Zeno
bilancio comunale, ha trovato la
sua attuazione nel corso di questi
due anni, durante i quali si è provveduto al reperimento delle risorse necessarie (circa cinquecento
milioni di vecchie lire), alla stesura
del progetto esecutivo ed alla messa in cantiere dell’opera. L’intervento ha riportato il monumento
alle sua originarie caratteristiche,
provvedendo al consolidamento
ed alla pulizia delle pietre, al restauro della campana e delle strutture interne, nonché alla riproposizione dell’originario intonaco
color rosso scuro del tamburo ottagonale posto in sommità.
Il restauro della torre, ultimato
con la nuova illuminazione nel corso delle scorse settimane, con pieno rispetto delle tempistiche di
cantiere, troverà il giusto completamento con la sistemazione dell’omonima piazza prospiciente, per
la quale è già stato redatto il progetto che sarà messo in cantiere
ed ultimato nel corso della prossima primavera. Nello specifico si
prevede il completo rifacimento
della pavimentazione (che sarà realizzata in cubetti di porfido posati
ad “archi contrastanti”) ed il restauro della caratteristica fontana
in pietra bianca.
Accanto al restauro della Torre, che può essere simbolicamente assunto quale emblema della
volontà di intervento sul nostro
centro storico, ha trovato realizzazione il progetto di completo rifacimento dell’illuminazione pubblica della parte più antica del nostro abitato.
Il primo, significativo lotto di
lavori dell’intervento, anch’esso
deciso e progettato nel corso di
questa prima parte della legislatura, ha trovato realizzazione in pochi mesi e sarà completato entro
la fine del mese di dicembre.
Contestualmente all’intervento
sull’illuminazione si è provveduto
alla posa delle tubazioni destinate
al passaggio, in un futuro quanto mai
Amministrazione e politica
di Massimo Scartezzini*
A RIONE 79
L’
Illuminazione del centro storico
Amministrazione e politica
prossimo, dei cavi a fibra ottica
necessari alle telecomunicazioni.
Il secondo lotto dei lavori,
meno ampio del primo, ma necessario a completare compiutamente l’intervento, troverà attuazione
già nel corso dell’anno duemilatre
e riguarderà le strade non interessate dal primo lotto e dai lavori di
arredo urbano della piazza.
Rimanendo nell’ambito delle
opere destinate al centro storico,
nel corso di questa legislatura ha
trovato ultimazione il secondo lotto dei lavori di arredo urbano di
Piazza C.Battisti e delle vie adiacenti. Le opere hanno interessato,
nello specifico, il parcheggio interrato realizzato al di sotto via Dante (successivamente ceduto alla
Famiglia Cooperativa), la gradonata sul piazzale della chiesa ed il
nuovo monumento ai caduti. Nel
corso del prossimo anno saranno
messe in cantiere le opere di pavimentazione e di rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica che completeranno l’intervento sul cuore del nostro abitato.
Mantenendo l’attenzione sul-
80
A RIONE
L’
l’ambito della piazza, nel corso del
prossimo anno sarà dato avvio al
cantiere per la completa ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri
(opera già appaltata), mentre proprio in queste settimane si stanno ricercando i finanziamenti necessari a
mettere in cantiere anche la sistemazione delle facciate del Municipio.
Un accenno particolarmente
significativo va fatto infine, rimanendo nell’ambito delle politiche
destinate al centro storico, nei confronti dell’importante intervento di
realizzazione del parcheggio in via
alla Busa. Su stimolo dell’Amministrazione Comunale, che investirà su questo intervento, già nel
corso del prossimo anno, una cifra superiore ai seicento milioni
delle vecchie lire, si è costituita la
Cooperativa Parcheggi Pertinenziali Aldeno, composta da cittadini interessati alla realizzazione dei
box interrati destinati ad un uso
privato ed esclusivo.
All’interno di questo intervento, che porterà inoltre alla creazione di trenta posti auto in superficie ed all’allargamento di via alla
Busa (coperti finanziariamente dalPiazza Cesare Battisti
l’Amministrazione Comunale) va
sottolineato che l’ITEA ha già impegnato l’acquisto di cinque box
auto riservati agli assegnatari degli
appartamenti realizzati all’interno
del Castello delle Flecche.
Sempre nell’ambito delle politiche destinate ai parcheggi, nel
corso del prossimo anno sarà realizzato anche l’annunciato intervento in piazza del Melograno, attualmente all’esame dei competenti
uffici provinciali.
Ponendo l’attenzione sugli interventi destinati agli ambiti esterni al perimetro del centro storico,
va sottolineato il completamento
dei lavori di costruzione della nuova scuola elementare, che hanno
messo a disposizione della nostra
Comunità una moderna struttura,
in grado di rispondere pienamente alle necessità didattiche dei fanciulli e dei loro insegnanti.
Sempre nel corso di questa legislatura hanno trovato realizzazione i lavori di completamento del
centro sportivo Albere, vero e proprio fiore all’occhiello del nostro
abitato. La vasta zona sportiva, già
oggi particolarmente invidiata, tro-
Via delle Albere
tiquattro appartamenti destinati
alla co-residenza vera e propria,
un centro diurno per le persone
anziane, la sede dell’Associazione Alpini, la caserma dei Vigili del
Fuoco Volontari, il cantiere comunale ed infine, nella parte posta più
a nord, una nuova struttura destinata alla promozione del comparto viti-vinicolo del nostro paese.
Contestualmente alla progettazione esecutiva di questo intervento, sarà portata avanti la progettazione del comparto delle ex scuole
elementari, destinato a diventare la
casa delle associazioni. Nell’ambito di questo progetto si provvederà inoltre alla realizzazione di un
grande parcheggio interrato (realizzato nell’attuale spazio del piazzale retrostante il Municipio), nonché all’ampliamento del foyer di
accesso al Teatro Comunale.
In conclusione è importante
sottolineare l’impegno dell’Amministrazione Comunale nei confronti
della costruzione della nuova scuola materna e dell’asilo nido che
saranno realizzati ad est della nuova scuola elementare. Nei mesi
scorsi si è provveduto alla richiesta degli adeguati finanziamenti alla
Provincia Autonoma di Trento. La
formalizzazione dell’impegno fi-
nanziario della PAT è attesa per le
prossime settimane; successivamente ad essa si provvederà alla
progettazione esecutiva ed immediatamente all’avvio della fase di
appalto. Alla luce di questo calendario d’impegni, questo intervento, particolarmente atteso dai genitori e dai fanciulli più piccoli,
potrà essere completato nel corso dell’anno duemilasei.
Un’ultima, importante riflessione appare necessaria nei confronti
della pianificazione urbanistica del
nostro abitato. Nelle settimane
scorse, sulla scorta dell’impegno
assunto dal Consiglio Comunale, si
è provveduto all’istruttoria del concorso di idee per la riqualificazione
ed il riuso della area della SOA. Il
concorso, che vedrà impegnati architetti ed ingegneri provenienti da
tutta Italia, sarà espletato nel corso
dei primi mesi del prossimo anno;
ad esso seguirà, come già anticipato in diverse occasioni, la variante
al Piano regolatore Generale che
detterà formalmente le linee guida
attraverso cui procedere alla riqualificazione ed al riuso di un’area preziosa e centrale per il nostro paese.
Una vasta zona che sarà resa disponibile dal trasferimento della Società Ortofrutticola Aldeno nella
nuova sede collocata sull’area individuata dal Piano Urbanistico
Provinciale e dal Piano Regolatore
Generale del Comune di Trento. in
una zona immediatamente contigua
al territorio del Comune di Aldeno.
Amministrazione e politica
verà un ulteriore arricchimento con
la costruzione della nuova, grande
palestra realizzata dall’Istituto trentino per l’edilizia abitativa. La nuova struttura, in fase di progettazione esecutiva, verrà realizzata su
parte del terreno oggi occupato
dai campi da tennis (verrà mantenuto solo un campo ruotato in direzione est-ovest) ed avrà dimensioni tali da garantire il massimo
utilizzo sportivo (pallavolo, basket,
pallamano, calcio a cinque ecc.)
ed extrasportivo (assemblee, concerti, veglioni ecc.). Sarà in grado
di ospitare sulle gradinate alcune
centinaia di spettatori e sarà completata da adeguati spazi destinati
agli spogliatoi, nonché da una ampia sala di circa duecento mq a
destinazione plurifunzionale.
A completamento della zona
sportiva, già nel corso della prossima primavera sarà messo in cantiere l’intervento di sistemazione di
via alle Albere, che sarà pedonalizzata e destinata ad ospitare un percorso ciclabile ed uno pedonale,
realizzati all’ombra di numerosi alberi che saranno messi a dimora.
Sempre nel corso del prossimo anno sarà dato avvio alla progettazione esecutiva ed alla procedura di appalto della struttura
destinata alla co-residenza che
sarà ospitata nell’attuale comparto delle ex cantine sociali, che saranno demolite per far posto ad
un edificio di caratterizzato da
scelte architettoniche significative
e di pregio. Come già anticipato
in diverse occasioni, vi troveranno localizzazione, accanto ai ven-
*Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia
A RIONE 81
L’
Collaborazione
vincente
Il Consorzio Atesino di Bonifica, Consorzio Miglioramento Fondiario
e Comune, insieme per la gestione e lo sviluppo del territorio rurale.
Due anni fa, quando ci siamo
Amministrazione e politica
chiesti quali fossero gli interventi
da attuare sul territorio per lo sviluppo dell’attività agricola, la soluzione più logica ed intelligente fu
quella di promuovere un tavolo di
confronto fra gli attori preposti alla
sviluppo territoriale: oltre la Comune di Aldeno, il C.M.F. di Aldeno ed il Consorzio Atesino di
Trento.
La sinergia tra i tre diversi Enti
diede vita ad un piano di interventi
mirati e concreti dei quali, per una
parte, sono già evidenti i risultati,
mentre altre opere saranno attuate nel prossimo futuro.
L’asfaltatura in campagna, località Lago
82
A RIONE
L’
Con il Consorzio di Miglioramento Fondiario sono stati asfaltati ml 1.400 di strade interpoderali nel 2001 mentre nel 2002 è
stata riasfaltata la strada in prossimità del depuratore in località
“Dosso”. Sempre nel 2002 è stata realizzata la piazzola di carico
con due caricabotte in località
“Pradazzi”; prossimamente si prevede di realizzarne una seconda in
zona “Vegri”.
Con il Consorzio Atesino di
Bonifica e stato invece definito che
la nuova strada interpoderale che
da Sanzeno arriva alle Case Carli,
prevista con fondo sterrato, sia
di Emiliano Beozzo*
invece completamente asfaltata
(entro il 2003).
Abbiamo poi concordato l’intervento di asfaltatura in zona
“Lago”, con la prima trances realizzata nel 2001 e la seconda prevista per il novembre 2002 (attualmente non realizzata per problemi
meteorologici) E’ invece stato realizzato l’intervento di allargamento
del raccordo nord, tra le due suddette strade.
Sempre sul piano viabilistico si
è individuato un intervento complessivo con il C.M.F. di Aldeno
ed il Consorzio Atesino, per
l’asfaltatura di circa 4 Km di strade interpoderali. Attualmente si è
presentato il progetto complessivo presso gli Uffici competenti
della P.A.T. per la richiesta di finanziamento; successivamente ed
in stretta relazione alla risposta,
sarà predisposto un piano di realizzo.
Altri interventi previsti per il
2003 sono:
·Il rifacimento dei parapetti dei
ponti sulle fosse;
·Il consolidamento della strada lungo il Rimone, che dal depuratore va verso nord.
E’ senza dubbio un’elencazio-
ne di opere mirate che rispondono efficacemente alle esigenze ed
allo sviluppo delle aziende agricole; un piano di interventi che fa e
che farà crescere il nostro territorio e che può essere realizzato solo
la sinergia collaborativa tra i tre
Enti coinvolti: per una volta lo spirito di gruppo ha permesso di realizzare opere importanti con tempi
costi contenuti.
A tale scopo, colgo quindi l’occasione per ringraziare della concretezza dimostrata il Presidente
ed il direttivo del C.M.F. di Aldeno ed il direttore del Consorzio
Atesino, Ing. Claudio Geat.
* Assessore all’Agricoltura, Viabilità, Territorio, Foreste, Cooperazione Economica e Sviluppo
- Ripristino del collegamento tra la fossa Maestra ed il Rimone con posa di una
nuova paratoia;
- Spurgo della fossa Maestra nel tratto roggia Garniga;
- Consolidamento delle rive del Rimone con palificata al piede, per un tratto di circa
200/300 mt in prossimità del sovrappasso autostradale zona Ischia;
- Completamento della sottomurazione del ponte sul Rimone in prossimita del
sovrappasso autostradale;
- Ripristino della muratura lungo la fossa Maestra in zona Lago;
Opere di bonifica in programma 2003
- Prosecuzione dello spurgo della fossa Maestra
- Completamento lavori di sistemazione del rio Sanzeno
Attenzione: il Consorzio Atesino ha necessità di meccanizzare gli interventi di sfalcio, sia per la precarietà nel reperire manodopera stagionale, sia per ridurre i costi di
gestione. A tale scopo si richiamano le aziende agricole al rispetto delle distanze di
impianto sia sulle rive delle fosse che sulle strade di servizio.
A RIONE 83
L’
Amministrazione e politica
Opere di bonifica realizzate dal Consorzio Atesino nel 2002
Fatta salva la
persona
Legittime le critiche, se non ledono la dignità di chi lavora. E, soprattutto, se sono motivate da riscontri oggettivi. Il segretario comunale difende i suoi collaboratori.
Raccolgo l’invito rivoltomi dal
Amministrazione e politica
Sindaco e dal direttore responsabile di questo notiziario, per intervenire riguardo ad alcune considerazioni espresse nel numero n.
10 di giugno 2002.
Nel consueto spazio dedicato
ai gruppi consiliari, infatti, la lista
Aldeno 2000, dopo aver evidenziato l’attività svolta da parte dell’ufficio tributi in materia di Imposta Comunale sugli Immobili e tenendo conto di testimonianze avute
da alcuni contribuenti, ha posto un
marcato accento sul funzionario
preposto, giudicandolo indisponente, non attento alle pretese argomentazioni fornite dagli interessati, incapace nella sostanza di leggere le carte già in possesso dell’amministrazione e reo di trattare
i cittadini da censiti.
Ora, è mia abitudine – ed intendo con la presente riconfermarla – evitare di prendere la parola
sugli aspetti politici che governano l’azione amministrativa; pertanto, non compete a me, quale segretario comunale, rispondere alle
84
A RIONE
L’
questioni che il gruppo consiliare
ha ritenuto di sottoporre agli attenti lettori del notiziario comunale. Quale capo del personale comunale mi interessa, invece e mio
malgrado, avanzare qualche
spunto di franca e critica riflessione sulla correttezza dell’intervento svolto da Aldeno 2000, ma
– sia chiaro - senza alcuna intenzione (come si suole dire) di “fare
la predica” o di “essere il primo
della classe”.
Posto che in Comune non è
pervenuta alcuna segnalazione,
scritta o verbale, di un tale comportamento (ma ammettiamo pure
che i rilievi siano fondati) e senza
volere attivare alcuna difesa d’ufficio, ho trovato poco rispettoso
della dignità della persona e del
lavoratore coinvolto esprimere giudizi così pesanti che, se non offendono, sicuramente annientano
in modo del tutto gratuito e nel più
profondo l’animo di ciascuno di
noi, senza offrire poi un minimo di
prova a supporto e non lasciando
di fatto alcuna possibilità di repli-
di Michele Nulli*
ca all’interessata. Così facendo, si
varcano abbondantemente i già
ampi confini entro cui esercitare il
legittimo diritto di critica politica.
Con questo modo di agire non
sono – e credo – non possiamo
essere d’accordo: diversamente
consentiamo a chiunque di svilire
il valore più autentico e intangibile
che preserva nella sua essenza la
persona umana. Ed un soggetto
investito di pubbliche funzioni (dal
Sindaco agli Assessori fino ai
Consiglieri) non ha, allo stato attuale, alcun potere per farlo.
Chiarito questo, ritengo chiuso
l’argomento, con la speranza che
sia stato soltanto uno spiacevole
incidente di percorso, e rimango,
nel limite del ruolo assegnatomi, a
disposizione per il confronto che
serenamente si vorrà avere sull’efficienza imparziale dell’ufficio, sull’efficacia delle misure adottate, sui
risultati ottenuti nell’ambito tributario da questo Comune.
*Segretario comunale di Aldeno
Le scelte
della giunta e del
consiglio
D elibere della Giunta
Del. n. 62 del 10. 06.2002
Determinazione contributo
finanziario per organizzazione
della Sagra Patronale di San
Modesto di Aldeno.
Del. n. 63 del 10.06.2002
Presa d’atto del contratto decentrato relativo all’applicazione delle disposizioni in materia
di primo inquadramento e sistemazione delle code contrattuali, previste dall’art. 7 dell’accordo di settore 21.12.2001, ed alla
disposizione transitoria dell’art.
8 dell’accordo di settore
21.12.2001.
Del. n. 65 del 17.06.2002
Atto di indirizzo politico – amministrativo relativo alla fornitura di un autocarro provvisto di
cestello – gru per l’attività del
cantiere comunale ed alla dismissione dell’attuale autocar-
ro in dotazione al Servizio Territorio e Lavori Pubblici in conto
permuta.
Del. n. 68 del 18.06.2002
Approvazione della pianta organica ai sensi del Regolamento Organico del Personale Dipendente (R.O.P.D.).
Del. n. 71 del 09.07.2002
Contratto di concessione del
Servizio di Tesoreria: presa d’atto della fusione per incorporazione della Banca Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
S.p.a. nella Banca UniCredito
Italiano S.p.a..
Del. n. 74 del 22.07.2002
Determinazione contributo
straordinario all’Associazione
Teatro e Spettacolo di Aldeno
per organizzazione manifestazione culturale presso il Centro
Sportivo “Albere”.
Del. n. 75 del 22.07.2002
Determinazione contributo
finanziario per organizzazione
manifestazione “Il Comun Co-
munale: i giochi e la regola”.
Edizione 2002.
Del. n. 76 del 22.07.2002
Concessione contributo
straordinario al Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco.
Amministrazione e politica
Del. n. 60 del 10.06.2002
Approvazione schema di
convenzione per la gestione di
tirocini formativi e di orientamento.
Del. n. 78 del 06.08.2002
Approvazione della perizia di
variante n. 2 relativa ai lavori di
ampliamento, riqualificazione, e
completamento del Centro
Sportivo – Il lotto -.
Del. n. 79 del 06.08.2002
Approvazione li linea tecnica
del progetto esecutivo delle opere di arredo a verde e di valorizzazione del percorso storico in
Aldeno e contestuale assenso
dell’Amministrazione municipale all’esecuzione dell’intervento
da parte del Servizio Ripristino
e Valorizzazione Ambientale
della Provincia Autonoma di
Trento.
Del. n. 80 del 06.08.2002
Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo rela-
A RIONE 85
L’
tivo alle opere di allargamento di Via della Croce (tratto
Via G. Pascoli – Circonvallazione).
Del. n. 83 del 06.08.2002
Selezione per la formazione
di una graduatoria da utilizzare
per l’assunzione di personale
temporaneo contrattuale (part –
time e/o tempo pieno) con qualifica di Assistente Bibliotecario
– Cat. C pos. retrib. 9 – Approvazione Graduatoria finale e
nomina vincitore.
Amministrazione e politica
Del. n. 84 del 06.08.2002
Selezione per la formazione
di una graduatoria da utilizzare
per l’assunzione di personale
temporaneo contrattuale (parttime e /o tempo pieno) con qualifica di Operaio Generico – Cat.
A pos. retr. 1 – Approvazione
Graduatoria finale e nomina vincitore.
Del n. 85 del 06.08.2002
Approvazione atto aggiuntivo
al contratto di locazione dell’immobile comunale a Caserma
Carabinieri di Aldeno.
Del. n. 86 del 19.08.2002
Acquisizione definitiva delle
pp.ff. 1722 e 1723 P.T. 1270 C.C.
Aldeno di proprietà della sig.ra
Beozzo Ierta.
Del. n. 87 del 19.08.2002
Concessione del patrocinio
al Convegno nazionale sul
tema: “L’innovazione nell’abitazione per accrescere il comfort
abitativo dell’utenza debole”,
promossa dall’ITEA il 25 ottobre
2002.
86
A RIONE
L’
Del. n. 89 del 03.09.2002
Selezione interna per la riqualificazione di personale ai
sensi dell’art. 7 dell’accordo di
settore per il personale dell’area
non dirigenziale dd. 21.12.2001
– Servizio Territorio e Lavori pubblici (Funzionario tecnico) Cat.
D liv. Base, pos. retrib. 15 – Approvazione Graduatoria finale e
nominativa vincitore.
comma 3, della L.R. 04.01.1993
n. 1 e s.m..
Del. n. 91 del 03.09.2002
Approvazione in linea tecnica del progetto esecutivo dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalle pareti soprastante il
cimitero di Aldeno
Del. n. 104 del 15.10.2002
Incarico allo Studio Associato Giovanazzi di Trento nella
persona dell’arch. Marco Giovanazzi per la direzione lavori ed
altre prestazioni accessorie
nell’ambito dei lavori di ristrutturazione della caserma dei
Carabinieri di Aldeno.
Del. n. 94 del 10.09.2002
Selezione interna per la riqualificazione di personale ai
sensi dell’art. 8 dell’accordo di
settore per il personale dell’area
non dirigenziale dd. 21.12.2001
– Servizio Contabilità e Bilancio
– Ufficio Tributi (Collaborazione
Contabile) Cat. C Liv. Evoluto,
pos. retrib. 12. Approvazione
graduatoria finale e nomina vincitore.
Del. n. 96 del 19.09.2002
Concessione contributo
straordinario alla città di Svihov
(Repubblica Ceca) a mezzo
della Banda Sociale di Aldeno.
Del. n. 103 del 10.10.2002
Indizione di pubblico incanto
e contestuale approvazione dello schema di bando per il concorso di idee relativo alla riqualificazione urbanistica ed al riuso del territorio dell’area S.O.A.
ad Aldeno.
Del. n. 105 del 21.10.2002
Servizio di Asilo Nido. Approvazione relazione annuale dell’ente gestore sull’andamento
del servizio.
Del. n. 106 del 23.10.2002
Organizzazione manifestazione “3^ Mostra dei Merlot d’Italia”. Affidamento incarico dell’Agenzia “L’orizzonte S.a.s.” di
Aldeno.
Del. n. 97 del 30.09.2002
D.P.R. 26.08.1993 n. 412 Anticipo periodo di esercizio degli
impianti di riscaldamento.
Del. n. 108 del 23.10.2002
Lavori di sistemazione locali
presso il locale Asilo Nido e
Scuola dell’infanzia. Assegnazione contributo straordinario
alla Scuola dell’infanzia ”E. Mosna” di Aldeno.
Del. n. 98 del 07.10.2002
Variazione n.1 al bilancio di
previsione 2002 adottata in via
d’urgenza ai sensi dell’art. 13,
Del. n. 109 del 29.10.2002
Incarico all’arch. Luca Beltrami di Trento per la progettazione esecutiva delle opere di
Del. n. 110 del 29.10.2002
Convenzione con Centro
Servizi Culturali S. Chiara di
Trento per stagione teatrale
2001/2002. Ricognizione di spesa.
Del. n. 112 del 05.11.2002
Adesione al progetto e preadesione all’associazione denominati “Strada del vino e dei sapori della Vallagarina”.
Del. n. 113 del 12.11.2002
Approvazione dello schema
di concessione gratuita dell’utilizzo della p.f. 3475/1 P.T. 1347
C.C. Aldeno da parte del Servizio Sistemazione Montana della P.A.T.
Del. n. 114 del 12.11.2002
Approvazione dello schema
di disciplinare relativo alla con-
cessione sulle opere pubbliche
e private di bonifica del Comprensorio Consorziale nell’ambito dei lavori di posa in opera
di una tubazione di scarico in
località Parteselle.
Del. n. 116 del 12.11.2002
Costituzione dell’Associazione Mondo Giovani ed adesione quale socio fondatore.
Del. n. 117 del 19.11.2002
I.C.I. anni pregressi - Approvazione degli indirizzi per l’attività di controllo.
Del. n. 119 del 27.11.2002
Modifica del Comitato di Redazione del Notiziario comunale.
Del. n. 120 del 27.11.2002
Anticipazione di cassa per
l’esercizio 2002 in corso.
Del. n. 123 del 02.12.2002
Approvazione schema di
convenzione tra il comune di
Aldeno ed il Coordinamento Teatrale Trentino per la gestione
delle stagioni teatrali.
Del. n. 124 del 02.12.2002
Erogazione contributo per la
gestione amministrativa ed organizzativa della Stagione teatrale 2002/2003 a favore dell’Associazione per il Coordinamento teatrale Trentino di Pergine
Valsugana.
Del. n. 125 del 02.12.2002
Determinazione contributo
straordinario al Gruppo Missionario Parrocchiale di Aldeno.
Del. n. 126 del 02.12.2002
Determinazione contributo
straordinario alla Pro Loco di
Aldeno.
Amministrazione e politica
completamento inerente il restauro della torre (campanile) di
San Zeno (sistemazione delle
adiacenze esterne).
Del. n. 127 del 02.12.2002
Determinazione contributo
straordinario alla Società Sportiva Aldeno per l’organizzazione della manifestazione “Calici
di Stelle” edizione 2002.
A RIONE 87
L’
D elibere del Consiglio
Del. n. 33 del 18.06.2002
Esame ed approvazione del
rendiconto dell’esercizio finanziario 2001.
Del. n. 34 del 18.06.2002
Adozione del Regolamento
Organico del Personale Dipendente (R.O.P.D.) e della dotazione organica.
Del. n. 35 del 18.06.2002
Modifiche al Regolamento
comunale in materia di contributo di concessione (art. 107
L.P. 05.09.1991 n. 22 e s.m.i.).
Amministrazione e politica
Del. n. 36 del 18.06.2002
Parere del Consiglio comunale ai sensi dell’art. 104 della
L.P. 05.09.1991 n. 22 e s.m. in
merito al progetto per la costruzione di una palestra sulle pp.ff.
1608/1, 1606 e pp.ee. 868/1/2
in C.C. Aldeno.
Del. n. 38 del 25.07.2002
Approvazione definitiva della Seconda Variante al Piano
per gli Insediamenti Produttivi
(P.I.P.) nel Comune di Aldeno.
Del. n. 39 del 25.07.2002
Approvazione dell’accordo
amministrativo in ordine alla realizzazione di un’autorimessa in
Via Dante ad Aldeno, sostitutivo
di quello già approvato con deliberazione n. 50 del 30.11.1999
e modificato con deliberazioni n.
15 dd. 22.02.2000, n. 47 dd.
88
A RIONE
L’
03.08.2000 e n. 26 dd.
12.07.2001.
Del. n. 42 del 23.10.2002
Surroga del Consigliere Comunale dimissionario Cramerotti Alida con il sig. Maistri Mattia previo esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità
alla carica di consigliere comunale e relativa convalida.
Del. n. 43 del 23.10.2002
Ratifica della variazione n. 1
al Bilancio di previsione 2002
adottata in via d’urgenza ai sensi
dell’art. 13, comma 3, della L.R.
04.01.1993 n. 1 e s.m. da parte
della Giunta Comunale.
Del. n. 44 del 23.10.2002
Variazione n. 2 al Bilancio di
Previsione 2002 e modifica n.1
al programma generale delle
opere pubbliche 2002.
Del. n. 45 del 23.10.2002
Modifica del Regolamento
Edilizio del Comune di Aldeno.
Del. n. 49 del 23.10.2002
Esame ed approvazione dell’ordine del giorno in merito all’adesione all’Associazione
Mondo Giovani.
Del. n. 51 del 27.11.2002
Esame ed approvazione del
Regolamento comunale di Polizia Mortuaria e Ordinamento
dei servizi funerari e cimiteriali.
Del. n. 52 del 27.11.2002
Esame ed approvazione del
Regolamento per la disciplina
del servizio di taxi e autonoleggio con conducente.
Del. n. 53 del 27.04.2002
Presa d’atto della relazione
della Giunta Comunale al Consiglio Comunale in ordine alle
risultanze complessive di bilancio nonché allo stato di attuazione dei programmi.
Del. n. 54 del 27.04.2002
Variazione n.3 al bilancio di
previsione 2002.
Del. n. 55 del 27.11.2002
Adozione del Piano per gli
Insediamenti Produttivi (P.I.P.)
nel Comune di Aldeno ai sensi
dell’art. 67 c. 2 e c. 5 della L.P.
05.09.1991 n. 22.
Del. n. 56 del 27.11.2002
Rettifica d’ufficio ai sensi
dell’art. 42 bis della L.P.
05.09.1991 n. 22 agli elaborati
cartografici del P.R.G. del Comune di Aldeno (zona Centro
Storico - Via alla Busa).
Del. n. 58 del 27.11.2002
Sclassificazione del sottosuolo della p.f. 3281/1 P.T. 363
CC Aldeno, di proprietà del Comune di Aldeno ed adibita a
strada pubblica, in corrispondenza dell’autorimessa interrata di via Dante.
D eterminazioni segretario comunale
Det. n. 141 del 03.06.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di rifacimento della segnaletica stradale
orizzontale del Comune di Aldeno.
Det. n. 142 del 03.06.2002
Affidamento incarico per
l’esecuzione delle verifiche e la
redazione dei relativi elaborati
per i lavori di modifica dell’impianto elettrico della nuova
Scuola Elementare di Aldeno.
Proroga termini consegna elaborati.
Det. n. 143 del 04.06.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di posa
in opera di pozzo dispersore per
acque bianche in lottizzazione
Chiesure e abbassamento marciapiede in Via G. Verdi per realizzazione parcheggio per disabili.
Det. n 152 del 20.06.2002
Indizione di confronto concorrenziale ed approvazione
della lettera invito e dell’elenco
delle ditte da invitare per la gara
relativa alla fornitura di un autocarro provvisto di cestello – gru
per l’attività del cantiere comu-
nale. Dismissione dell’attuale
autocarro in dotazione al Servizio Territorio e Lavori Pubblici e
sua alienazione in conto permuta. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi
L.R. 31.07.1993 n. 13.
Det. n. 164 del 02.07.2002
Riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 8 dell’accordo di settore per il personale
dell’area non dirigenziale dd.
21.12.2001: Servizio Contabilità e Bilancio – Ufficio Tributi
(Collaboratore Contabile). Approvazione avvisto di selezione.
Det. n. 165 del 02.07.2002
Riqualificazione di personale ai sensi dell’art. 7 dell’accordo di settore per il personale
dell’area non dirigenziale dd.
21.12.2001: Servizio Territorio e
Lavori Pubblici (Funzionario
Tecnico). Approvazione avviso
di selezione.
Det. n. 168 del 04.07.2002
Determinazione e liquidazione indennità anno 2000 previste
dall’art. 100 del Contratto Collettivo provinciale di lavoro 1998
– 2001 (Indennità per area direttiva e per particolari funzioni).
Det. n. 172 del 05.07.2002
Istituzione delle posizioni di
lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva per gli anni
2001 e 2002.
Det. n. 173 del 05.07.2002
Erogazione dell’indennità per
area direttiva per l’anno 2001
alle dipendenti titolati della relativa posizione di lavoro.
Det. n. 174 del 05.07.2002
Determinazione contributi
alle unità scolastiche operanti
nel territorio comunale. Anno
2002.
Det. n. 176 del 05.07.2002
Fondo per la produttività ed il
miglioramento dei servizi per l’anno 2001: ripartizione e liquidazione delle quote A e B del fondo.
Amministrazione e politica
Det. n. 138 del 03.06.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di scarifica terreno e riporto terra misto sabbia presso il Centro
Sportivo Albere.
Det. n. 179 del 08.07.2002
Affidamento incarico alla
Cooperativa di Solidarietà “L’Ancora ONLUS” di Tione di Trento
per completamento della fase
iniziale del progetto giovani.
Det. n. 181 del 10.07.2002
Istituzione della posizione
organizzativa (P.O.) e determinazione delle indennità connesse per gli anni 2001 e 2002.
Det. n. 182 del 10.07.2002
Attribuzione dell’indennità
relativa alla posizione organizzativa (P.O.) a favore del rag.
Flavio Pedrotti: erogazione per
l’anno 2001 e riconoscimento
per l’anno 2002.
Det. n. 183 del 10.07.2002
Attribuzione dell’indennità
relativa alla posizione organiz-
A RIONE 89
L’
zativa (P.O.) a favore dell’arch.
Claudio Gardelli: erogazione
per l’anno 2001 e riconoscimento per l’anno 2002.
Det. n. 184 dell’11.07.2002
Incarico alla Società Industriale Trentina p.A. di Trento,
dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria della centrale idroelettrica di Aldeno.
Det. n. 185 dell’11.07.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di rifacimento dell’impianto elettrico
dell’aula informatica della Scuola Media di Aldeno.
Amministrazione e politica
Det. n. 186 dell’11.07.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di modifica dell’impianto elettrico della
nuova Scuola Elementare di Aldeno.
Det. n. 187 del 12.07.2002
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori riguardanti le opere da
elettricista nell’ambito dei lavori
di manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del teatro comunale.
Det. n. 190 del 12.07.2002
Liquidazione indennità per figure professionali operanti nell’Amministrazione comunale,
previste dall’art. 101 del Contratto collettivo provinciale di lavoro 08.03.2000 (indennità di progettazione) – Anni 2000 e 2001.
Det. n. 191 del 15.07.2002
Indizione del concorso pubblico per soli esami relativo alla
90
A RIONE
L’
copertura di n. 1 Assistente
Contabile a tempo determinato
e a tempo pieno – cat. C livello
base posizione retributiva 9 (ex
VI° qualifica funzionale).
Det. n. 197 del 22.07.2002
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori di somma urgenza riguardanti la messa in sicurezza della parete rocciosa ad ovest dell’abitato di Aldeno.
Det. n. 199 del 25.07.2002
Approvazione perizia suppletiva relativa ai lavori di posa
in opera di pozzo dispersore per
acque bianche in lottizzazione
Chiesure e abbassamento marciapiede in Via Verdi per realizzazione parcheggio per disabili.
Det. n. 200 del 25.07.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di adeguamento normativo del teatro
comunale di Aldeno.
Det. n. 201 del 25.07.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione dell’impianto antincendio del teatro comunale di Aldeno.
Det. n. 202 del 26.07.2002
Provvedimento di conferma
relativo all’aggiudicazione disposta a seguito del confronto
concorrenziale indetto per la
gara relativa alla fornitura di un
autocarro provvisto di cestello
– gru per l’attività del cantiere
comunale con obbligo di ritiro
dell’attuale autocarro in dotazio-
ne al Servizio Territorio e Lavori
Pubblici.
Det. n. 204 del 29.07.2002
Incarico alla Ditta Energy
Service di Trento, dell’appalto
relativo alla manutenzione straordinaria degli impianti termici
del Municipio, del Magazzino
Comunale, della Scuola Media
e della sala ex Vinfrutta.
Det. n. 207 dell’01.08.2002
Selezione per la formazione
di una graduatoria da utilizzare
per l’assunzione di personale
temporaneo contrattuale (part –
time e/o tempo pieno) con qualifica di Assistente Bibliotecario
– Cat. C. pos. retr. 9 – Approvazione verbali.
Det. n. 208 dell’01.08.2002
Approvazione a tutti gli effetti
della perizia di spesa inerente i
lavori di ripristino e finitura del
manto stradale relativamente a
Via Giovanni XXIII° e Via G. Verdi.
Det. n. 209 dell’01.08.2002
Approvazione della lettera di
invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di ripristino e finitura del manto stradale
(Via Giovanni XXIII° e Via G. Verdi). Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi dell’art. 7bis L.P. 10.09.1993 n. 26.
Det. n. 210 dell’01.08.2002
Organizzazione dell’iniziativa “Calici di Stelle 09 agosto
2002”.
Det. n. 213 del 02.08.2002
Riconoscimento contributo
Det. n. 218 del 05.08.2002
Lavori di integrazione della
rete di smaltimento delle acque
bianche e nere e di asfaltatura
parziale presso la Scuola Media Statale di Aldeno. Approvazione prospetto della spesa
complessivamente
Det. n. 226 del 12.08.2002
Incarico alla Ditta Puligarden
di Fenice Laura di Melta di Gardolo (TN) dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di pulizia ordinaria dei locali adibiti a sede
Municipale per il periodo
12.08.2002 – 31.12.2002.
Det. n. 228 del 21.08.2002
Approvazione perizia dei lavori di manutenzione straordinaria della Scuola Materna di
Aldeno.
Det. n. 231 del 22.08.2002
Approvazione del bando di
gara per l’esecuzione dei lavori
di ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri di Aldeno.
Det. n. 238 del 03.09.2002
Incarico alla Ditta Grisenti
Costruzioni Elettriche S.r.l. di
Trento, dell’appalto relativo alla
fornitura e posa in opera di centralino telefonico ISDN digitale e
apparecchi intercomunicanti
per la Scuola Elementare di Aldeno.
Det. n. 244 del 10.09.2002
Acquisto pubblicazione per
Biblioteca comunale.
Det. n. 247 dell’11.09.2002
Selezione per la formazione
di una graduatoria da utilizzare
per l’assunzione di personale
temporaneo contrattuale (part –
time e/o tempo pieno) con qualifica di Operaio generico Cat.
A pos. retr. 1 Signor Micheli Zanotti Eros presa d’atto della rinuncia al posto.
Det. n. 249 dell’11.09.2002
Determinazione elenco ditte
da invitare nell’ambito dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di
ristrutturazione della Caserma
dei Carabinieri di Aldeno.
Det. n. 232 del 23.08.2002
Assunzione con contratto a
tempo determinato del Sig.
Scala Ugo nel posto di Assistente bibliotecario, Cat. C, livello
base, posizione retributiva C.9
(ex VI q.f.).
Det. n. 261 del 20.09.2002
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori riguardanti l’intercapedine
aerata nell’ambito dei lavori di
manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del
Teatro comunale.
Det. n. 233 del 23.08.2002
Assunzione con contratto a
tempo determinato del Sig. Micheli Zanotti Eros nel posto di Operaio generico, Cat. A, livello unico,
posizione retributiva 1 (ex III q.f.).
Det. n. 263 del 20.09.2002
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori riguardanti l’intercapedine
aerata nell’ambito dei lavori di
manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del
Teatro comunale.
Det. n. 264 del 20.09.2002
Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei
lavori inerenti pavimenti e rivestimenti nell’ambito dei lavori di
manutenzione straordinaria e
adeguamento funzionale del
Teatro comunale.
Det. n. 265 del 20.09.2002
Concessione di una proroga
per l’ultimazione dei lavori di restauro conservativo della torre
(campanile) di San Zeno ad Aldeno.
Det. n. 266 del 20.09.2002
Rideterminazione dell’indennità relativa alla posizione organizzativa (P.O.) a favore dell’arch. Claudio Gardelli per gli anni
2001 e 2002.
Amministrazione e politica
ordinario al Corpo Volontario dei
Vigili del Fuoco di Aldeno.
Det. n. 267 del 20.09.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione e ripristino della pavimentazione di alcune strade interne all’abitato.
Det. n. 270 del 26.09.2002
Approvazione perizia di spesa manutenzione esterna serramenti Scuola Media: variante.
Det. n. 271 del 03.10.2002
Approvazione perizia per
spostamento monumento ai
caduti.
Det. n. 272 del 03.10.2002
Incarico temporaneo alla Ditta Impresa Pulizie Rosi di Rosi
Fernanda & C. di Aldeno dell’ap-
A RIONE 91
L’
palto per l’esecuzione del servizio di sorveglianza e pulizia
ordinaria del teatro comunale di
Aldeno e sino al 30.11.2002.
Det. n. 274 del 03.10.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione e ripristino della pavimentazione di Via A. Degasperi.
Det. n. 276 dell’08.10.2002
Lavori di somma urgenza riguardanti la messa in sicurezza della parete rocciosa ad
ovest dell’abitato di Aldeno. Approvazione della spesa complessivamente sostenuta.
Amministrazione e politica
Det. n. 278 del 09.10.2002
Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno.
Det. n. 279 del 09.10.2002
Approvazione della lettera
invito e dell’elenco delle ditte da
invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di prevenzione da crolli dalla parete
rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno. Atto riservato sino
ad esaurimento procedure, ai
sensi art. 7 bis della L.P.
10.09.1993 n. 26
Det. n. 280 del 09.10.2002
Affidamento del servizio di
pulizia presso la locale palestra
della Scuola Media di Aldeno all’Impresa di Pulizie Rosi di Rosi
Fernanda & C. S.n.c..
Det. n. 283 del 14.10.2002
92
A RIONE
L’
Pubblico concorso per esami al posto di Assistente Contabile a tempo pieno e indeterminato – Cat. C base P. retr. 9
– Aspiranti ammessi.
Det. n. 285 del 16.10.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di sistemazione della fognatura delle
acque bianche in via 3 Novembre in località San Zeno
Det. n. 290 del 21.10.2002
Affidamento incarico per la
redazione della documentazione tecnica occorrente per il
montaggio delle tensostrutture
per la manifestazione “Mostra
dei Merlot d’Italia” all’ing. Ennio
Zandonai di Aldeno.
Det. n. 291 del 21.10.2002
Noleggio tendone dalla Ditta
TENDLINE S.r.l. di Trento in
occasione della manifestazione
“La Mostra dei Merlot d’Italia”
Det. n. 292 del 22.10.2002
Affidamento incarico per la
redazione della documentazione tecnica occorrente per il dimensionamento delle linee elettriche e collaudo finale per la
manifestazione “Mostra dei
Merlot d’Italia” all’ing. Coser
Renato di Aldeno.
Det. n. 293 del 22.10.2002
Concessione della seconda
proroga per l’ultimazione dei lavori di restauro conservativo
della torre (campanile) di San
Zeno di Aldeno.
Det. n. 295 del 23.10.2002
Incarico alla Ditta Segalla An-
drea S.r.l. di Trento dell’appalto
per la fornitura e posa della caldaia della sala pluriuso presso
la ex Cantina Sociale di Aldeno.
Det. n. 300 del 28.10.2002
Incarico alla Ditta Cont Irrigazioni S.r.l. di Trento, dell’appalto relativo alla manutenzione
straordinaria degli impianti di irrigazione presso il Centro Sportivo Albere.
Det. n. 301 del 28.10.2002
Incarico alla Ditta EMME
ZETA EMME di Micheli Zanotti
Massimo & C. S.n.c. di Aldeno
dell’appalto per l’esecuzione dei
lavori di tinteggiatura del Centro Anziani di Aldeno.
Det. n. 302 del 28.10.2002
Incarico alla Società Industriale Trentina p.A. di Trento,
dell’appalto relativo alla manutenzione straordinaria della centrale idroelettrica di Aldeno.
Det. n. 303 del 29.10.2002
Organizzazione ciclo di serate denominate “Internet: problematiche e potenzialità”.
Det. n. 305 del 29.10.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di installazione dell’impianto di videoproiezione del teatro comunale
di Aldeno.
Det. n. 309 del 05.11.2002
Acquisto di apparecchiature
informatiche e software ad uso
degli uffici comunali.
Det. n. 311 del 12.11.2002
Approvazione della variante
Det. n. 312 del 14.11.2002
Approvazione preventivo di
spesa relativo ai lavori di realizzazione impianto di irrigazione
automatico e semina dell’area
ad est della palazzina servizi
del Centro Sportivo Albere.
Det. n. 313 del 14.11.2002
Incarico alla Ditta GIOCHIMPARA S.n.c. di Pergine Valsu-
gana (TN) dell’appalto per la fornitura di n. 20 sedie per la nuova Scuola Elementare.
Det. n. 316 del 15.11.2002
Approvazione della variante
n. 1 del progetto esecutivo dei
lavori di prevenzione da crolli
rocciosi dalla parete rocciosa
soprastante il cimitero di Aldeno.
Det. n. 317 del 15.11.2002
Approvazione della prima perizia in merito ai lavori di rifacimento dell’illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno.
Det. n. 323 del 27.11.2002
Noleggio gratuito dalla Ditta
AXIL di Alberto Celva di Salorno, per il periodo di tre mesi, dell’apparecchio “PROSYSTEM
HS11”.
Det. n. 324 del 28.11.2002
Servizio sgombero neve:
approvazione schema di contratto per noleggio mezzi con
conducente e affidamento del
servizio per la stagione 2002 –
2003 alla Ditta Enderle Mario di
Aldeno.
Amministrazione e politica
n. 1 del progetto esecutivo dei
lavori di restauro conservativo
della torre (campanile) di San
Zeno di Aldeno.
A RIONE 93
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
94
A RIONE
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
94
A RIONE
L’
Notizie utili
PROMEMORIA
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A RIONE
L’
PROMEMORIA
Informazioni utili, di pronto impiego, per accedere ai servizi del Comune di Aldeno
COMUNE DI ALDENO tel. 842523 - 842711
Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30
Orario ricevimento Sindaco
Lunedì
dalle 8.00 alle 10.00
Venerdì
dalle 10.00 alle 12.00
Orario ricevimento Assessori
previo appuntamento
Numero utile segnalazione guasti - Ufficio Tecnico 0461.843222 Segreteria attiva 24 ore
BIBLIOTECA COMUNALE DI ALDENO tel. 0461.842816 Orario di apertura al pubblico:
Lunedì
14.00 - 18.00
20.00 - 22.00
Martedì
8.30 - 11.30
14.00 - 18.00
Mercoledì
8.30 - 11.30
14.00 - 18.00
Giovedì
14.00 - 18.00
14.00 - 18.00
Venerdì
FARMACIA DOTT. G. BARBACOVI
Orario di apertura : 8.30 - 12.00 15.30 - 19.00 Chiusura: mercoledì e sabato pomeriggio
DOTT. M. GIOVANNINI tel. 0461.843221 - cell. 335.364950 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
8.30 - 10.00
Martedì
17.00 - 18.00
Giovedì
8.30 - 10.00
Venerdì
8.30 - 10.00
Sabato
su appuntamento
Cimone
Mercoledì
11.00 - 12.00
Garniga
Mercoledì
9.30 - 10.30
DOTT. LUNELLI tel. 0461.230976 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Venerdì
Sabato
Cimone
Mercoledì
Garniga
Martedì
9.00 - 12.30
9.00 - 12.30
9.00 - 12.30
15.00 - 18.00
9.00 - 12.30
15.00 - 16.30
15.00 - 16.00
DOTT. PIFFER tel. 0461.842865 Orario di ricevimento:
Aldeno
Lunedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Cimone
Martedì
Garniga
Martedì
9.00 - 12.00
9.00 - 12.00
16.00 - 19.00
9.00 - 12.00
9.00 - 11.00
11.00 - 12.00
Notizie utili
AMBULATORIO IGIENE SANITÀ PUBBLICA (Ufficiale Sanitario) tel. 0461.843221
Orario di apertura: Lunedì 14.30 alle ore 16.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816
CONSULTORIO GINECOLOGICO tel. 0461.843221
Orario di ricevimento: I°, III° e V° lunedì del mese dalle ore 10.00 alle ore 12.00 - previo appuntamento al
CUP tel. 848816816
DOTT. LANFRANCO LORETANO - Pediatra. Aldeno: via Florida, 2 Tel. 0461.842997 - Trento: Via
Menguzzato, 85 Tel cell. 338.3944169
Orario: Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì: Trento 9.30-10.30
Lunedì, Mercoledì, Giovedì: Aldeno 15.00-16.00
DOTT. DE IORIO tel. 0461.238232 - cell. 338.1580420
Mercoledì
8.00 - 9.00
Cimone
CONSULTORIO INFERMIERISTICO tel. 0461.843221
Lunedì
9.30 - 10.30
Martedì
9.30 - 10.30
Mercoledì
9.30 - 10.30
Giovedì
9.30 - 10.30
9.30 - 10.30
Venerdì
ASSISTENZA SOCIALE tel.0461.843313
Assistente Sociale MARCO DEGASPERI - area minori - Lunedì 09.00 - 11.00
Assistente Sociale SARTORI MONICA - area adulti ed anziani - Mercoledì 09.00 - 11.00.
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A RIONE
L’
L’
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Editoriale di Lorenzo Lucianer
Economia
RIONE
NOTIZIARIO DEL COMUNE
DI ALDENO
Maestri d’arte di Stefano Piffer e Renato Bisesti
Aldeno e il Merlot di Emiliano Beozzo
C’era una volta il Cow boy di Stefano Piffer e Renato Bisesti
La S.O.A. accelera di Nerio Zambotti
L’ape regina ha la corona? di Andrea Schir
Cantina da record di Diego Beozzo
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14
16
18
Caro Babbo Natale... di Cristina Cont
Sognare la fortuna di Katia Cont
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Ricordare la Festa dell’Uva di Raffaella Baffetti
La festa e il 68 di Giovanni Mosna
Donne e menopausa di Alida Cramerotti
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25
26
Calici di stelle: cin cin sulla piazza di Oscar Beozzo
Ritorno a Prijedor di Daniele Baldo
La generazione invisibile di Andrea Schir
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28
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Anno 6 - N. 11 - Dicembre 2002
L’inchiesta
Autorizzazione n. 959 del 21/05/ 1997
del Tribunale di Trento
Società
Direttore responsabile:
Lorenzo Lucianer
Comitato di Redazione:
Daniele Baldo
Renato Bisesti
Cristina Cont
Katia Cont
Ancilla Dominici
Maria Chiara Giovannini
Italo Pancheri
Stefano Piffer
Dario Scarpa
Andrea Schir
Direzione - Redazione Amministrazione:
presso Comune di Aldeno
Piazza Cesare Battisti, 3
Lettere e comunicazioni a:
L’ARIONE
presso Biblioteca comunale
Via Giacometti, 8
38060 Aldeno
Tel. 0461/842816
Grafica e impaginazione:
L’ORIZZONTE
Agenzia di pubblicità
38060 Aldeno
Via Verdi, 15/1
Tel. 0461/843200 Fax 0461/842943
www.lorizzonte.it
[email protected]
Stampa:
GRAFICHE DALPIAZ
38010 Ravina (TN)
z.i. Via del Ponte, 47
www.grafichedalpiaz.com
Tel. 0461/913545 Fax 0461/913186
Foto:
Remo Mosna
Immagine di copertina:
Foto Lucio Tonina
5
Attualità
Protagonisti
Echi di cronaca di Lorenzo Lucianer
Memorie di un maniscalco di Lorenzo Lucianer
34
42
La storia
Il “Trato marzo” nella tradizione popolare aldenese di Stefano Piffer 46
La scuola
C’era una volta il Natale di Ancilla Dominici
Lo spazio della poesia
48
El campanil de Alden di Raffaella Baffetti
El Morer di Valerio Bottura
50
51
50° fondazione del gruppo ANA Aldeno di Cornelio Muraglia
Siamo qui perché a cura del Club degli Alcolisti in Trattamento Altinum
Armonie per stare insieme di Lucio Bernardi e Carlo Nicolodi
L’orgoglio degli scacchi di Enzo Maistri
Teatro in proprio di Alida Cramerotti
Attenti al gas! di Rudy Cimadom
Cacciatori, tra festa e ricordo di Marco Moratelli
SAT 2003 di Dario Scarpa
53
55
56
57
58
59
61
62
Bipolarismo aldenese di Giorgio Barbacovi
Gioco, arte e sport di Sheila Mosna
Addio da campioni di Cristina Cont
Marino Coser tutto d’oro
64
66
67
68
Cure e spettacolo di Italo Dallago
Un bronzo per Gottardi di Gino Lorandi
69
71
Aldeno Insieme di Danilo Micheletti
Quale futuro per i nostri anziani?
Il vecchietto dove lo metto di Daniele Baldo
Il paese che sarà di Massimo Scartezzini
Collaborazione vincente di Emiliano Beozzo
Fatta salva la persona di Michele Nulli
72
74
76
79
82
84
Associazioni
Lo sport
Cimone e Garniga Terme
Amministrazione e politica
Aldeno da non scordare
A RIONE 95
L’
Indice
A
Il Saluto del sindaco di Daniele Baldo