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Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Halloween vuol dire vigilia d’Ognissanti, ed è il ricordo dei Santi e dei defunti in cui riprendendo tradizioni popolari si accoglieva la visita dei propri
defunti indicando la strada con le luci ed esprimendo il proprio affetto con i
dolcetti: i bambini diventavano i protagonisti di questo scambio tra dolcetto
e dispetto. La moderna superficialità ha fatto diventare il tutto un gioco di
streghe, mostri e zombies. E poi ci meravigliamo che ci ritornano anche gli
zombies della politica.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 1° novembre 2012 - € 1,00
N. 8
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN
Editoriale
Vivere da vivi
La pioggia e il freddo che sono
arrivati mentre sto scrivendo ci
fanno entrare nel clima di questa particolare settimana: quella
dei santi e dei morti. La terra dei
cimiteri è una terra irrigata di
lacrime e di speranza, una terra
che custodisce la certezza che
la morte non è l'ultima parola,
ma un punto messo al penultimo
capitolo. C'è una pagina ancora,
quella definitiva: per i credenti non è la fine, è il fine. Questi
giorni siamo invitati a metterci
davanti alla morte, quella dei nostri cari, e pure la nostra. Ma al
centro delle celebrazioni non c'è
la morte, il centro è la certezza
della resurrezione di Cristo. Tra
pochi giorni con 185 pellegrini
partiremo per la Terra Santa per
vedere ancora una volta un sepolcro vuoto. Gesù, lasciando il
sepolcro vuoto, ha svuotato tutte le nostre paure, ha svuotato le
angosce del nulla e del non senso
della morte. Nella nostra visita ai
luoghi della memoria, mettiamo
al centro la resurrezione. Abbandoniamo la preoccupazione della
morte e lasciamoci invece pungolare dall'unica vera preoccupazione di cui un cristiano deve
aver paura: una vita vissuta da
morto, senza amore, senza passione, senza inseguire i sogni di
Dio.
E mettiamo accanto a noi i Santi
che hanno vissuto prima di noi,
ci accorgeremo che la loro santità non consiste nel fare cose fuori
dal comune o nell'avere atteggiamenti devozionistici. È importante conoscerli per percepire in
essi una profonda umanità innalzata dall'amore di Dio. Sono uomini e donne di tutti i tempi che
hanno cercato di lasciarsi fare
dal Signore, senza intralciarlo,
ma mettendo la propria sensibilità e intelligenza a servizio del
Vangelo, fino a far diventare la
propria vita un dono per gli altri.
Coraggio amici, ripartiamo da
qui, da questa parola forte sulla
nostra vita che ci invita a vivere
da vivi.
Gesualdo Purziani
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Futuro giovane
I giovani hanno paura
del domani. Le priorità:
lavoro e famiglia
“I giovani considerano il lavoro e la
famiglia come due certezze. Sono disponibili a qualsiasi tipo d’impiego, ma
hanno paura dell’incertezza del posto;
la famiglia, poi, resta il punto di riferimento nella fase di transizione verso il
lavoro”: così Graziano Trerè, amministratore unico Ial nazionale (ente della
Cisl per la formazione, la qualificazione
e l’aggiornamento professionale, culturale e sociale dei lavoratori, giovani e
adulti) ha sintetizzato i risultati della
ricerca su “Il futuro delle nuove generazioni in Italia”, focalizzata sulle dimensioni del vissuto giovanile nell’era della
precarietà. La ricerca è stata realizzata
dall’istituto di ricerche Demopolis per
conto dello Ial nazionale e della Cisl su
un campione di giovani italiani tra i 18
e i 34 anni. I dati parlano chiaro: per il
91% dei giovani intervistati “l’occupazione è una priorità di vita”, superando,
tra le cose importanti, il primato della
famiglia (90%). Il 71% ha dichiarato
che “oggi è preferibile fare qualsiasi lavoro purché remunerato”. Il 78% pensa
che ciò che conta di più per entrare nel
mondo del lavoro è “conoscere persone
che contano”, mentre il 32% pensa che
sia necessario “lavorare con impegno”.
Nella percezione di più di sei intervistati su dieci, “chi studia oggi occuperà
in futuro una posizione sociale ed economica meno privilegiata rispetto alle
precedenti generazioni”. Il pessimismo
aumenta tra coloro che hanno elevata
scolarizzazione in quanto pensano che
per i laureati “l’ascensore sociale è fuori uso”. Il 72% lamenta la discontinuità del lavoro: a circa 7 su 10 manca un
reddito adeguato per pianificare la propria vita presente e futura, ma c’è anche
discontinuità della retribuzione (65%).
La maggioranza assoluta dei giovani
(55%) non sa quali siano oggi “i settori
con più alte opportunità d’inserimento
lavorativo”.
C’è poca fiducia nel futuro: dall’indagine è emerso che le nuove generazioni si
“adattano in modo remissivo e agiscono
pensando all’oggi, senza determinismi
e illusioni”. Alla domanda in che condizione pensano di trovarsi tra cinque
anni, quattro giovani italiani su dieci
hanno risposto “con un lavoro non stabile”, solo il 22% si vede “stabilizzato
e ben retribuito”; un quinto pensa che si
troverà ancora nella condizione di chi
cerca occupazione, un pessimismo che
cresce fra le donne. Tutto ciò accresce
i timori rispetto alle prospettive lavorative: il 70% ha paura di restare senza
lavoro o di averne uno precario (61%),
il 60% di non riuscire a costruire famiglia, il 56% di non maturare la pensione, il 53% di non poter risparmiare o
acquistare una casa (51%).
Quattro su dieci hanno trovato lavoro
grazie ad amici e parenti, per un quinto è frutto di “personale dinamismo”,
cioè assunzione a seguito di autocandidatura; si trovano sotto il 10% tutti gli
strumenti d’inserimento lavorativo ufficiali: selezioni, concorsi, evoluzione di
stage o tirocini, utilizzo dei centri per
l’impiego e agenzie di lavoro. Il 60%
ha dichiarato di “aver imparato le competenze tecnico-professionali utili alla
mansione svolta direttamente sul lavoro”; solo una minoranza ha riscontrato
nei percorsi scolastici o formativi vera
utilità a fini occupazionali.
Alla famiglia sono “riconosciute funzioni sussidiarie, di welfare”. La permanenza nel nucleo familiare d’origine
è una condizione forzata, ma la famiglia
“rimane importante nelle nuove generazioni e alimenta la dimensione delle
aspirazioni”. Nel segmento dei giovani/adulti, la famiglia è “punto di forza
d’origine e prospettiva attesa e desiderata”.
A.S
in questo numero
8 - 9 Grande schermo
Breve storia del cinema 'Gabbiano'
Idee dal Sinodo dei vescovi
Dibattito sull'evangelizzazione
1 Riparte la stagione teatrale
Cartellone alla 'Fenice' e 'Rotonda'
attualità
la voce misena
1 novembre 2012
Famiglie: "Non toccate i redditi"
“E' stata un'azione di protesta per
dimostrare che il vaso è colmo,
perché le ultime scelte del governo contenute nell'ultima manovra
pesano ancora di più sulle famiglie”. Patrizio Fergnani, coordinatore provinciale dell'associazione
famiglie numerose di Ferrara, 5
figli, spiega la contestazione al
premier Mario Monti, con l'uscita dalla sala del centro congressi
di Riva del Garda durante il suo
intervento.“Porre un tetto alla detraibilità ci mette ancora più in
ginocchio – aggiunge -. Proprio
quando ti aspettavi di poter avere
qualche sollievo, vanno a toccare
ancora i redditi delle famiglie. E
questo cresce in modo geometrico
per il numero di figli”. L'associazione non è soddisfatta dell'intervento del premier, che ha parlato
di nuovi fondi per anziani e giovani: “Abbiamo bisogno di essere
aiutati nel sostenere i nostri figli,
che sono il futuro del paese. Tutti
i governi hanno fatto proclami e
promesse per le famiglie numero-
se, ma nessuno ha mai fatto niente
di concreto”. “Avere 5 figli vuol
dire credere nel futuro – aggiunge
-. Noi non guardiamo al portafogli.
Ma siamo consapevoli che i nostri
figli sosterranno l'Italia domani, pagheranno le pensioni di chi
figli non ne ha fatti. Eppure non
abbiamo nessun riconoscimento,
soprattutto in termini di sgravi”.
Un esempio concreto: Fergnani
ammette di pagare una tassa per i
rifiuti 12 volte maggiore rispetto a
quella di un single".
Giornali "da dentro"
Crescono le esperienze giornalistiche interne alle Case circondariali. Da “Io e Caino” ad Ascoli Piceno a “Alterego” di
Bergamo, dalla storica “Ristretti Orizzonti” di Padova a “Sosta
Forzata” di Piacenza fino a “Carte Bollate” di Milano. Un po’
in tutta Italia, e in particolare nelle regioni centrali come Marche e Abruzzo, si costituiscono redazioni dietro le sbarre. Ma
persistono forti criticità. “Il vero problema è dare continuità a
queste esperienze”, dice Ornella Favero, direttrice di Ristretti
Orzzonti. Il riferimento è al particolare disagio che nasce dal
non poter prolungare certi esperimenti redazionali “interrompendo così il sottile filo comunicativo che mette in contatto il
carcere con il mondo esterno”. Il punto sulle redazioni formate
da detenuti è stato fatto all’interno della V Giornata nazionale
dell’informazione dal/sul carcere che si è tenuta a Bologna, e
a cui hanno partecipato redattori, giornalisti ed esperti.
Malati gravissimi in sciopero per protestare contro la mancanza di politiche sociali: parla un medico malato di Sla, Alberto Damilano: "otto malati su dieci si lasciano morire".
Assistenza da fame
Sette giorni di sciopero della fame per chiedere al
governo un intervento immediato sulle politiche per
la non autosufficienza. È quello intrapreso da oltre
settanta persone con disabilità gravi e gravissime
che, da domenica 21 ottobre alla sera di sabato
27, hanno progressivamente ridotto l’assunzione
di alimenti come segno di protesta contro la disattenzione politica sul tema della disabilità. Promotore dell’iniziativa è stato il Comitato 16 novembre
onlus, una rete informale di persone, malati di Sla
(Sclerosi laterale amiotrofica), familiari e amici. Lo
sciopero è stato ora sospeso a seguito dell’impegno
preso dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, a consultare il presidente Mario Monti per stabilire un importo “consistente” da
destinare alla non autosufficienza. Il 31 ottobre il
ministro della salute, Renato Balduzzi, e il ministro
Fornero saranno a Cagliari, a casa del segretario
nazionale del Comitato 16 Novembre, per definire
il piano. Tra le persone che hanno partecipato alla
La formica
è affaticata
protesta, abbiamo intervistato Alberto Damilano,
medico di origini fossanesi, affetto da Sla dal 2009.
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta, insieme a molte altre persone, ad intraprendere lo
sciopero della fame?
A novembre 2010, stanchi dell’inconcludenza delle grandi associazioni che dovrebbero tutelare gli
ammalati di Sla, organizzammo a Roma un presidio
con decine di malati, tra cui il sottoscritto. Unico
strumento un forum di malati in rete, su internet. Io,
allora, ero in carrozzina, mi
alimentavo
normalmente
ed ero prossimo a perder la
voce. Strappammo i famosi 100 milioni di euro per
l’assistenza domiciliare ai
malati di Sla, che si sono poi
tradotti in assegni di cura
per l’assunzione di assistenti familiari, con l’intento di
sgravare le famiglie. Successivamente riflettemmo
sul fatto che nelle stesse
condizioni di un malato di
Sla in fase avanzata ci sono tutti i disabili gravissimi e i non-autosufficienti totali, del tutto scoperti di
assistenza da quando il governo Berlusconi azzerò,
due anni fa, il Fondo per le non autosufficienze. Un
diritto, se non è di tutti, si trasforma in privilegio per
pochi. Il varo di un Piano per le non autosufficienze
divenne allora il nostro obiettivo. Dopo 3 presidi,
stanchi di promesse e rinvii, non ci è rimasto altro
che lo sciopero della fame.
Di quale assistenza necessitano le persone grave-
Gli italiani sono un popolo di formiche. Il problema, però, è che attorno al
formicaio non c’è più l’abbondanza di
un tempo. Eppure “la sfida della ripresa poggia sul risparmio”, titola l’88ª
Giornata mondiale del risparmio, che
si terrà il 31 ottobre 2012 a Roma e verrà preceduta dalla presentazione di una
ricerca dell’Acri sulla propensione al
risparmio degli italiani e di un accordo
di collaborazione Acri-Abi per la valorizzazione delle rimesse dei migranti
nei loro Paesi. Sul rapporto tra gli italiani e il risparmio abbiamo interpellato Luigi Campiglio, docente di politica
economica all’Università Cattolica.
In un tempo di crisi ha ancora senso
parlare di risparmio?
Sì, ha un senso decisivo: il risparmio
rappresenta la sicurezza che consente di
guardare al futuro con fiducia. È il motore dello sviluppo e segnale delle difficoltà di una società. Per una famiglia,
la capacità di risparmio è di capitale importanza.
È però una possibilità sempre più
rara…
In Italia la capacità di risparmio delle fa-
mente malate o non autosufficienti?
Esemplifico facendo riferimento alla Sla: la malattia
è terribile quando è rapida come nel mio caso. Si
può decidere di farla finita perché si pensa che quella non è più vita o perché si è soli. Non c’è neppure
bisogno di suicidarsi, basta rifiutare l’intervento di
tracheostomia quando il respiro viene meno. Oggi,
8 malati su 10 si lasciano morire così. A tutti va data
una possibilità, nessuno dovrebbe esser lasciato
solo.
Le famiglie sono sostenute o devono affrontare
da sole il percorso di cura e assistenza?
Le famiglie in cui entra la Sla vivono peggio dei
terremotati. Chi assiste un malato di Sla è costretto a
lasciare il lavoro, vende la casa. Da soli, senza adeguata assistenza si muore in silenzio. Noi abbiamo
portato alla luce queste tragedie quotidiane, con le
nostre lotte mute gridiamo il diritto a vivere.
Cosa si aspetta dall’incontro con i ministri?
Che siano coerenti con se stessi. Nel corso del primo
presidio di quest’anno, in aprile, il ministro Fornero
(non solo del lavoro ma anche delle politiche sociali) dichiarò che considerava quella delle gravissime disabilità una priorità e chiedeva trenta giorni
di tempo per presentare un Piano nazionale per le
non autosufficienze. Venerdì scorso il ministro della
sanità Balduzzi ha ammesso pubblicamente che un
sistema sanitario avanzato non ha senso in assenza
di un organico piano per le non autosufficienze. I
costi per la sanità crescono in modo esponenziale, in
termini di ricoveri impropri, senza una rete di cure
domiciliari. Ci aspettiamo una copertura finanziaria importante e un decreto che vincoli le risorse,
in modo che le Regioni non le stornino verso altri
capitoli di spesa.
a cura di Riccardo Benotti
miglie negli anni novanta era una delle
più elevate al mondo, il 24% del reddito
disponibile. Questa quota è diminuita
con un brusco calo alla fine degli anni
novanta, poi progressivamente fino ad
arrivare oggi a poco più dell’8%.
Perché questo declino?
Innanzitutto vi sono stati due errori di
politica economica. Il primo coincide
con l’ingresso dell’Italia nell’euro. Il
debito pubblico, ancora nella seconda
metà degli anni novanta, era prevalentemente in mano a residenti: famiglie e
imprese, comprando titoli di stato, erano ‘creditrici’ e quindi i relativi interessi restavano all’interno dell’economia
italiana. In tal modo, però, tra il 1995 e
il 2000 le famiglie hanno registrato una
diminuzione del reddito disponibile, legata a una riduzione dei tassi d’interesse
pari a 4 punti del Pil, mentre la pubblica
amministrazione ci guadagnava. Di conseguenza, entrando nell’euro si sarebbe
dovuta diminuire la pressione fiscale,
ma ciò non è avvenuto”.
E il secondo errore?
L’aumento della pressione fiscale tra il
2005 e il 2010, che ha diminuito il reddi-
to disponibile e la capacità di risparmio
di altri due punti del Pil. A tutto ciò va
poi aggiunto un elemento strutturale….
Ossia?
L’Italia, diventando un Paese anziano,
beneficia sempre meno del cosiddetto
‘dividendo demografico’. Pensiamo che
in Cina, grazie a questo, vi è un tasso di
risparmio che supera il 40% del Pil, ora
messo in crisi dalla politica del figlio
unico. Noi, però, viviamo una condizione di declino già da tanti anni.
Mentre cresce il divario tra “ricchi” e
“poveri”…
Con un ceto medio schiacciato e sempre
più a rischio di scivolare verso la povertà. Pensiamo agli Usa e al movimento
‘Occupy Wall Street’, che dice di rappresentare il 99% degli americani. Questo non è uno slogan, ma una verità statistica: negli Usa l’1% delle famiglie a
maggior reddito ha acquisito, nel 2007,
una quota di reddito straordinariamente
elevata, pari al 24%. Nel secolo scorso
c’è stato solo un anno in cui si verificò
un caso simile, ed era il 1928, alla vigilia della grande depressione.
a cura di Francesco Rossi
enti locali
la voce misena
1 novembre 2012
"Progetto Appennino" da attivare
L'informazione nel labirinto
Attivare il progetto Appennino che ha lo scopo di creare nuova occupazione e di stabilizzare i lavoratori già attivi nel settore forestazione e attraverso la valorizzazione delle
potenzialità turistiche ed ecologico-ambientali delle Marche, entro il 2013. E’ l’obiettivo
che si sono dati Centrali cooperative, Enti locali, sindacati e parti sociali a Fonte Avellana
(Pu), il luogo dove nel 1996 venne firmata l’omonima Carta, documento di condivisione e
d’impegno comune fra tutti i soggetti interessati a favorire lo sviluppo sostenibile dell’entroterra marchigiana. Durante il seminario “Verso l’attuazione del progetto Appennino”,
organizzato da Agci, Confcooperative e Legacoop Marche e a cui ha partecipato Adriano
Cardogna, presidente commissione Politiche comunitarie dell’Assemblea legislativa delle
Marche, è stato ricordato da Luca Possanzini, Consorzio Marche Verdi, il percorso per la
creazione di questo progetto il cui valore è stato riconosciuto con l’inserimento nella legge
finanziaria regionale del 2010. “E’ arrivato il momento di fare un passo avanti per il progetto Appennino – ha detto Teodoro Bolognini, Legacoop Marche – e contribuire a creare,
anche qui nelle Marche, quel modello di sviluppo necessario per il futuro della nostra economia, che coniughi la manutenzione e la tutela del territorio, l’agricoltura, l’ambiente con
il turismo e la cultura”.
P.C.
Come mai, “pur essendo sempre connessi”, ci sembra a volte di vivere in un
labirinto? Da questa domanda prende le
mosse il 19° seminario per i giornalisti
organizzato dall’agenzia Redattore alla
Comunità di Capodarco di Fermo, dal 30
novembre al 2 dicembre prossimi. Un appuntamento ormai classico di riflessione,
di approfondimento e soprattutto di formazione su aspetti del mestiere vecchi e
nuovi, che verranno discussi da oltre 200
giornalisti in uno dei luoghi più significativi dell’accoglienza e dell’intervento
sociale nel paese. “La connessione permanente, e wireless - dice l’introduzione
- non è solo una conquista tecnologica del
Pensando a don Oreste Benzi
sfida sarà anche l’impegno in nuove frontiere: da Patrasso, in Grecia, dove
sorgerà molto probabilmente una casa famiglia per profughi minori, all’Iraq,
fino al Nepal. Il 14 dicembre sarò a Baghdad dove il Nunzio apostolico ci
ha chiesto di aprire una casa famiglia per orfani mutilati dalla guerra. In un
contesto internazionale in cui l’umanità è in forte travaglio, la sfida diventa
non solo essere a fianco dei poveri, ma denunciare le ingiustizie e dialogare
concretamente con le istituzioni. La presenza all’Onu del medico riminese
Mara Rossi, membro della Comunità, vuole dare voce agli ultimi anche laddove si orientano i fondi economici e si difendono i diritti dei popoli.
La profezia contagiosa di don Benzi come può contagiare?
Incidendo su uomini e donne di buona volontà di ogni parte sociale e di
ogni professione: un popolo nuovo che sappia assumersi un ruolo di responsabilità in difesa del bene comune e non semplicemente per tornaconto
personale. Don Oreste diceva che dobbiamo passare dall’io al noi. In questa
direzione la Comunità è al fianco, per fare un altro esempio, anche ai malati
di Sla, che non hanno la possibilità di curarsi a causa dei tagli dei fondi alla
sanità. Noi ribattiamo che ci sono dei diritti fondamentali che non vanno
dimenticati, come la vita.
a cura di Alessandra Leardini
Testimone e profeta
A cinque anni dalla
morte, un convegno
sulla sua eredità
La povertà come valore, la giustizia
sociale, la bellezza del gratuito, il
diritto alla vita e alla famiglia e la
lotta contro le schiavitù moderne.
Sono solo alcune delle tematiche
che il convegno internazionale “Don
Oreste, testimone e profeta per le
sfide del nostro tempo”,ha portato
all'attenzione dei 2.500 partecipanti provenienti dai cinque continenti,
tra movimenti laici e cristiani, rappresentanti del mondo della Chiesa
e dell’associazionismo, del volontariato come della politica e delle istituzioni. Sono gli stessi temi che il
fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII incarnò e difese fino a
poco prima della morte, avvenuta il
2 novembre 2007. A quasi cinque
anni dalla sua scomparsa l’appuntamento riminese ha affrontato “con lo
stesso slancio e la stessa passione” i
tanti aspetti della vita e della profezia di don Oreste nelle sue numerose
sfaccettature. Abbiamo incontrato il
presidente della Comunità, Giovanni Paolo Ramonda.
In che modo don Oreste fu testimone e profeta?
Durante tutta la sua vita don Oreste
fu capace di trasmettere una grande
passione sia nel suo essere sacerdote sia, soprattutto, nel suo essere guida della Comunità Papa Giovanni XXIII e di tutte quelle realtà,
oggi più di cinquecento, che sotto
il suo influsso nacquero in tutto il
mondo. Ma don Oreste fu anche
profeta nell’intuire il valore di una
nuova società fondata sul gratuito.
Nel sostenere che l’umanità può
salvarsi solo se sono i poveri e gli
emarginati a segnare la strada. I valori dell’essenzialità, della sobrietà
e della condivisione della vita e dei
beni, da lui tanto difesi, diventano
più che mai importanti con la crisi
che stiamo vivendo oggi. L’economia della condivisione fa sì che
non ci sia più nessuno nell’opulenza
sfacciata ma neanche nell’indigenza
totale. Ognuno finisce per avere il
necessario. Ciò in linea anche con
il modo in cui don Oreste intendeva
il Vangelo: per lui non era solo una
conversione spirituale ma un rinnovamento cosmico.
Quali sono, oltre alla crisi, le altre
sfide del nostro tempo per le quali
l’insegnamento di don Oreste diventa più fertile?
La principale sfida è quella di essere sempre più a fianco dei cosiddetti
‘nuovi poveri’ che oggi sono in aumento. Per la nostra Comunità una
Le forme del lavoro
Favorire l’occupabilità giovanile, sia
sul fronte del lavoro dipendente che di
quello autonomo, attraverso due percorsi di apprendimento per facilitare
il passaggio dalla scuola al lavoro. E’
l’obiettivo del progetto “Le Forme del
Lavoro”, di cui la Provincia di Pesaro
e Urbino è capofila, presentato in partnership con la Provincia di Rimini e la
Camera di Commercio di Pesaro e Urbino e finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l’Unione
delle Province Italiane (Upi).
Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di 162.789
euro, rientra nell’Azione “ProvinEgiovani 2012” ed è rivolto a giovani
I dati del rapporto annuale di "Telefono amico"
Oltre 100mila telefonate
La crisi economica in questi ultimi anni non ha intaccato
solo il benessere economico delle famiglie italiane, ma anche quello psicologico ed emotivo. È quanto emerge dai
dati dell’Osservatorio sul disagio emotivo di “Telefono Amico Italia” che ha presentato il Rapporto 2011 all’Università
Cattolica di Milano. Sono state oltre centomila le telefonate
ricevute, nel corso dell’anno, dalle 21 sedi locali dell’associazione, grazie al lavoro di 700 volontari che rispondono
al numero verde (199 284 284) dalle 10 alle 24. “Si tratta
del numero più alto di contatti mai raggiunto, con un aumento dello 0,6% rispetto all’anno scorso, ma soprattutto
con un incremento del 6,7% in confronto al 2009, l’anno in
cui la crisi economico-finanziaria ha iniziato a farsi sentire
nel nostro Paese”, sottolinea Alessandro Rosina, del laboratorio di statistica applicata dell’Università Cattolica, che
ha curato l’elaborazione dei dati.
Quello di “Telefono Amico” è un osservatorio privilegiato
per capire gli andamenti della società e i bisogni più nascosti delle persone. Nato nei primi del ‘900 negli Stati Uniti
per cercare di porre un freno ai suicidi, questo tipo di servizio si è affermato in Europa a partire dagli anni Cinquanta.
“Le prime esperienze in Italia - spiega il presidente dell’associazione, Dario Briccola - risalgono agli anni Sessanta,
nostro tempo. E’ una chiave d’accesso
alla conoscenza che abbiamo la facoltà di
usare in ogni momento: possiamo sapere
tutto, vedere tutto, capire tutto, quando
vogliamo... Perché, allora, abbiamo sempre più la sensazione di trovarci dentro un
labirinto da cui non troviamo il filo per
uscire? E perché, nonostante la libertà di
seguire infiniti percorsi in autonomia, a
volte ci sembra che sia tutto uguale, omologato e un po’ frustrante?”. Il tutto attraverso un mix di idee, suggestioni e chiavi
di lettura che una trentina di relatori sono
chiamati ad offrire. Con lo scopo, di aiutarci “a uscire, una volta ogni tanto, da
quel labirinto senza fili.
ma con il passare del tempo la sua funzione si è modificata
seguendo i cambiamenti della società. Da qui la scelta di
creare, cinque anni fa, l’Osservatorio sul disagio emotivo:
un modo per aiutare l’opinione pubblica e le istituzioni a
dare un volto a quanti stanno dall’altro capo del filo”.
Guardando ai dati degli ultimi anni emerge come al semplice
bisogno di compagnia si siano progressivamente sostituite
forme complesse di disagio emotivo, sempre più difficili da
comunicare. “Spesso - racconta il presidente Briccola - ci
troviamo a concludere le telefonate senza essere riusciti a
capire quale sia il reale problema di chi avevamo dall’altro
capo del telefono. Le persone che ascoltiamo sono confuse, segnate dall’inquietudine e dall’incapacità di darsi una
prospettiva”. Una lettura che ha dei riscontri nei dati dove,
per le donne, la crescita maggiore è legata agli stati d’angoscia (+2,4%) e alla preoccupazione (+1,8%), mentre tra
gli uomini sono in aumento i casi d’inquietudine (+1,5%) e
confusione (1,3%). Cresce anche la depressione che tocca il 5,4% del totale, due punti percentuali in più rispetto al
2009. A chiedere aiuto sono soprattutto le fasce centrali
della popolazione e, in particolare, gli uomini, circa il 70%
del totale.
a cura di Michele Luppi
tra i 16 e i 20 anni delle province di
Pesaro e Urbino e di Rimini, in particolare quelli degli istituti professionali, dei centri di aggregazione giovanile
e della formazione professionale. “Il
nostro – ha detto l’assessore Massimo Seri – è un lavoro di squadra. In
questo periodo stiamo cercando di far
fronte a tre emergenze, l’occupazione
giovanile, femminile e degli over 50,
attraverso attività che possano dare risultati nel breve periodo, ma anche in
futuro. Questo progetto, rivolto ai giovani, è un importante strumento di accompagnamento e orientamento, con
la possibilità, nella sua fase finale, di
fare esperienze concrete di tirocini in
azienda e, in alcuni casi, all’estero”.
Rete ecologica
Marche on line
Lunedì mattina nella Sala Verde della
Regione Marche si tenuta la conferenza
stampa per illustrate le caratteristiche e le
modalità di funzionamento del Sistema informativo regionale per l’archiviazione dei
dati naturalistici afferenti alla Rete Ecologica (Sit Rem). A presentare il sistema, che
comprende anche un’applicazione web-gis
per la consultazione dei dati e la possibilità
di aggiornamento del geodatabase centralizzato da parte degli utenti abilitati, l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati. “La Rete ecologica marchigiana – ha
detto Donati - è uno studio effettuato dalla
Regione Marche, in collaborazione con le
Università di Ancona, Urbino e Camerino,
per orientare gli interventi sul territorio e
sul paesaggio. Grazie ad un protocollo, gli
interventi dovranno tener conto di una serie di fattori per garantire la conservazione
della biodiversità e la funzionalità ecologica delle unità ecosistemiche. Il Sistema informativo regionale per l’archiviazione dei
dati naturalistici rappresenta un formidabile strumento per aumentare la consapevolezza del patrimonio biologico regionale
nei cittadini e del ruolo che può svolgere
per la sostenibilità della nostra regione”.
Ad oggi i dati immessi sono quelli storici
relativi alla vegetazione, alla flora, alla fauna del territorio regionale e quelli ottenuti
con nuovi monitoraggi ad hoc.
la voce misena
1 novembre 2012
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
•
Ringraziamo
l’Amministrazione comunale di
Senigallia, nella
persona del Sindaco
Maurizio
Mangialardi, per
la celerità con cui sono state ritinteggiate le strisce pedonali in piazza Garibaldi e per i lavori che vi si stanno
effettuando.
• A sinistra dell’ingresso della chiesa
del Carmine c’è una targa con la scritta:
“Indulgenza plenaria quotidiana perpetua”. E’ ancora attuale? L’abbonata, che
l’ha vista, desidererebbe conoscere la
risposta da chi è in grado di fornirla per
poter soddisfare coloro che la leggono e,
come lei, non sanno.
• A dicembre dovrebbe essere aperta al
pubblico la “Complanare” ma, già da ora,
ogni giorno ci sono ingressi abusivi. E’
stato chiesto alla polizia municipale se
ora vi si può entrare e la risposta è stata negativa. In caso di incidenti, quindi,
ne dovranno rispondere gli abusivi. La
“bretella” nord, poi, ormai ultimata, non
è stata ancora ceduta alla Provincia di
Ancona che dovrebbe diventarne la nuova
proprietaria per poi passarla in gestione
Sicurezza pubblica
Si è riunito ad Ancona, presso la sede
della prefettura, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica,
convocato per esaminare la situazione
della criminalità nel territorio del Comune di Senigallia. Presenti il prefetto
vicario di Ancona, il questore vicario,
il comandante provinciale dei carabinieri e il comandante provinciale della
Guardia di Finanza. Alla riunione era
presente anche il Sindaco Maurizio
Mangialardi, che aveva richiesto l’incontro per poter prendere in esame la
situazione di Senigallia e poter individuare ogni possibile azione comune
delle forze di Polizia per prevenire e
contrastare il fenomeno della prostituzione e il verificarsi di furti in appartamenti e abitazioni che nell’ultimo
periodo si erano registrati nel territorio
senigalliese.
In merito a quest’ultima questione, è
stata confermata l’attenzione di tutte le
forze di Polizia e garantita una diffusa
e capillare attività di controllo, con servizi mirati in alcune zone e la predisposizione di indagini anche con l’ausilio
di agenti in abiti civili.
Per quanto riguarda la prostituzione, è
stata ricordata la possibilità di contra-
stare l’emergere di questo fenomeno,
oltre che con indagini articolate sui
racket che organizzano lo sfruttamento
delle giovani donne, anche intervenendo con gli strumenti previsti dal Codice della Strada, cercando di mettere
in campo un’azione puntuale e severa
contro i clienti. A questo proposito si
è discusso per organizzare al meglio
e turnare i controlli sulle strade con la
collaborazione di tutte le forze dell’Ordine, prevedendo un divieto di sosta e
fermata per tutti i veicoli nei tratti maggiormente interessati dal fenomeno in
modo da cercare di colpire quanto più
possibile la contrattazione della prestazione sessuale e prevenire allo stesso
tempo anche situazioni di pericolo per
la sicurezza pubblica.
Durante la riunione è stata pertanto
confermata la necessità di una costante
collaborazione e di un efficace coordinamento di tutte le forze di Polizia per
contrastare i fenomeni di illegalità che
avevano recentemente preso di mira il
territorio e che avevano indotto il Sindaco a chiedere al Prefetto di valutare
l’opportunità di affrontare la questione in sede di comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza pubblica.
Giovani bocciofili premiati
Nei giorni scorsi il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, e
l’Assessore comunale allo Sport,
Gennaro Campanile, hanno ricevuto e premiato presso la Residenza
Municipale due giovanissimi senigalliesi per meriti sportivi. Si tratta
di Matteo Lucchetti e Gabriele Marinelli, rispettivamente tesserati per
la Bocciofila Acli di Senigallia e la
Bocciofila Borgo Catena, che assieme si sono aggiudicati il titolo italiano 2011 di campioni di bocce a coppie per la categoria under 14. I due
giovani hanno consegnato nell’occasione una targa ricordo del successo
conseguito al Sindaco Mangialardi,
che li ha ricambiati donando loro due
pergamene individuali celebrative
dell’eccellente risultato ottenuto.
senigallia
te il via il progetto voluto dall’Amministrazione comunale. Sessanta assegnatari
avranno a disposizione per la coltivazione
un’area di 50 mq ciascuna. Le graduatorie
verranno effettuate ogni semestre.
• Per mancanza di fondi, Senigallia quest’anno non potrà assegnare il contributo
pubblico di trentamila euro per le luminarie. Pertanto sono stati invitati i negozianti a farlo con le loro forze. E' una richiesta
un po' strana, visto che la maggior parte
dei negozi riesce a malapena a coprire i
costi di gestione. In questi anni poco si è
fatto per la sopravvivenza del centro storico: poca gente ci abita a causa dei costi
eccessivi delle case. Pochi i commercianti
che hanno il coraggio di aprire. E tu, caro
Monc', rischi di rimanere solo.
Saldo negativo delle imprese locali
Qui la crisi morde
Non siamo fuori dalla crisi. Dall’inizio
del 2012 alla fine di settembre hanno
chiuso ben 168 imprese artigiane e le
135 iscrizioni registrate non riescono
a compensare questa perdita. La dinamica di natalità e mortalità aziendale nel Senigalliese chiude perciò in
passivo (-33) il terzo trimestre 2012.
"Un risultato negativo che ci preoccupa – commenta Giacomo Cicconi
Massi Segretario della Confartigianato di Senigallia – perché pone in evidenza quanto la crisi abbia intaccato
la resistenza dei comparti produttivi e
quanto queste dinamiche continuano
ancora oggi a determinare la chiusura
di imprese".
Il saldo in perdita più significativo si
riscontra nel Comune di Senigallia
dove dall’inizio dell’anno hanno cessato 90 aziende artigiane e si sono verificate 78 iscrizioni con un risultato
di deficit a – 12. Difficoltà anche per
Castelleone di Suasa (- 8) e Corinaldo (- 7). I settori più colpiti: edilizia
e manifatturiero. La tendenza non è
rassicurante. Certo, a fronte di queste
cessazioni ci sono nuove attività che
aprono. Ma non riescono a compen-
sare la perdita. Infatti le aziende che
chiudono sono spesso attività “storiche”, radicate nel territorio, fino a
oggi stabili. Per sostenere il tessuto
produttivo e il territorio la Confartigianato ha il servizio “Fare Impresa”.
La nascita di nuove imprese solide
può rappresentare un concreto volano per l’occupazione locale, spiega
Cicconi Massi segretario Confartigianato Senigallia. Poter contare su
una “bussola” sicura per far fronte
alle difficoltà è quanto di più necessario: vogliamo aiutare con supporto
e assistenza chi abbia desiderio di
mettersi in proprio e dare vita a una
nuova impresa. Per questo presso la
sede Confartigianato di Senigallia in
via Chiostergi 10 è attivo lo sportello
“Fare Impresa” che fornisce consulenza ai giovani e non che vogliono
sviluppare una loro idea imprenditoriale, aiuta la realizzazione con studio di fattibilità, ricerca di agevolazioni e finanziamenti, formazione per
migliorare la gestione dell’attività e
specialistica per neo imprenditori.
Paola Mengarelli
Un convegno a Senigallia della Rees Marche
adentistretti
I relitti a Marina vecchia
Se tutto va come deve andare, il paesaggio di 'marina vecchia' cambierà
radicalmente. Non stiamo parlando
dell'area ex Sacelit - Italcementi,
dove i lavori sono fermi da tempo
e non si sa bene che fine farà un
lembo di terra strategico, tra lungomare e centro storico. Ci riferiamo
invece al cantiere navalmeccanico
che da anni ospita in secca cinque
navi arrugginite. Il Proseguono infatti i lavori di preparazione dell'area
per il varo dei cinque relitti che finalmente, dopo quasi trent'anni, sono
pronti a prendere il largo. I lavori
stanno interessando la costruzione
di uno scivolo in legno per consentire alle navi di essere immesse in
mare. Un'operazione che però sarà
eseguita solo dopo che il Comune
avrà effettuato l'escavo della zona
antistante il Navalmeccanico. Al
momento è pronta la cassa di colmata nell'avamporto dove verranno
al Comune di Senigallia. Però i senigalliesi non riescono proprio ad aspettare.
Troppo forte è la voglia di transitarvi per
curiosità e per rendersi conto di come ciò
dovrebbe portare via il traffico dai quartieri cittadini. I giovani, poi, si divertono
ad entrare nel cantiere per immortalare il
“momento” e condividerlo su Facebook
con gi amici, quasi avessero messo i piedi
sulla luna. La complanare si dovrà percorrere a 70 chilometri orari.
• E’ stata concessa una proroga di 70 giorni alla società incaricata di sgomberare il
cantiere del Navalmeccanico dalle imbarcazioni. Ciò per motivi burocratici.
• Il 26 ottobre c’è stata la cerimonia di
inaugurazione degli orti urbani comunali
in via Mattei. Ha preso così ufficialmen-
riversati i fanghi prelevati dalla darsena Bixio. L'escavo permetterà al
fondale di raggiungere una profondità tale da consentire alle cinque
imbarcazioni di prendere il largo.
Mentre il Comune si farà carico di
eseguire i lavori di dragaggio (per
un costo complessivo di circa 50
mila euro), la Lepore srl, proprietaria
delle imbarcazioni, comparteciperà
alla spesa con un importo di 30 mila
euro. Ad occuparsi della messa in
acqua dei cinque relitti sarà la Due
Emme di Ancona. In questi giorni la
Lepore dovrà presentare all'Ufficio
Locale Marittimo il piano di sgombero dell'area con l'indicazione dei
tempi (circa cinque settimane per
la messa in acqua di tutte le imbarcazioni) e la loro destinazione. Una
volta sgomberata l'area, il Comune
tornerà nella piena disponibilità del
sito che sarà destinato, per oraa
parcheggio.
La nuova agricoltura
La nuova agricoltura ecologica nell'economia solidale. Superare la crisi
di civiltà a partire dalla produzione
del cibo. Superare la crisi di democrazia costruendo dal basso la nuova
economia e società. Questi gli impegnativi temi del convegno che si terrà
a Senigallia nei giorni 10 e 11 novembre prossimi, Sala del Trono di Piazza
del Duca.
Lo scopo principale del Convegno è
di promuovere e favorire l'incontro e
il collegamento in rete fra tutto l'ampio movimento associativo e produttivo dell'Agricoltura ecologica, di vecchia e nuova costituzione, e fra questo
e il recente ma dinamico mondo dell'Economia solidale: Res, Des, Gas,
produttori e associazioni di vari settori La finalità comune è quella della
costruzione dal basso di un nuovo sistema economico, basato sulle buone
relazioni e sulla collaborazione e solidarietà, invece che sulla conflittualità,
e orientato al rispetto dei principi di
ecologia, sobrietà, giustizia sociale,
responsabilità, valorizzazione di tutte
le risorse umane, benvivere diffuso,
nel rispetto dei criteri di centralità
della persona e del rapporto con il territorio e la comunità territoriale, anche attraverso la promozione dei DES
Distretti di Economia solidale. Scopo
del Convegno - e strumento per avvicinare i due movimenti - è anche di
trattare insieme, in modo propositivo
e concreto, temi di attualità, relativi
al settore dell'Agricoltura ecologica,
per realizzare passi avanti effettivi.
Tra i temi: * L'agricoltura ecologica
nell'Economia solidale * La sovranità
alimentare * L'accesso alle terre per
l'agricoltura ecologica * Come fermare l'avanzata degli Ogm, in Italia
e nel mondo * Sistemi partecipativi di
garanzia * Partenariati o patti fra produttori e fruitori * Agricoltura contadina * Salvaguardia delle sementi.
senigallia
succede a senigallia
* Si stacca un
pezzo di cornicione e i calcinacci cadono a
terra. L'allarme
è scattato nella
tarda mattinata di
ieri. In via Perilli,
sul lato adiacente
al foro Annonario, sono caduti a terra alcuni calcinacci.
* Il Sindaco, visto il brusco calo delle
temperature, ha ritenuto opportuno emanare l’ordinanza (n° 462/2012) che consente da sabato 27 ottobre, l’accensione
anticipata degli impianti di riscaldamento
la voce misena
1 novembre 2012
per un massimo di quattro ore al giorno. *
Continua l'ondati di furti (soprattutto
in appartamento) e di scippi che stanno imperversando su tutto il territorio.
Gli agenti del commissariato di Senigallia, guidati dal dirigente Roberto Palcani,
hanno potenziato i controlli notturni ma
invitano i cittadini a prestare maggiore
attenzione nel chiudere sempre porte e finestre.
* Il gruppo consiliare del Pdl-Ppe dice
no al nuovo regolamento edilizio elaborato dalla Giunta e che martedì approderà in consiglio comunale. Per l'opposizione il nuovo strumento avrebbe dovuto
velocizzare la burocrazia e velocizzare le
pratiche urbanistiche mentre invece sarebbe tutto l'opposto.
* Il comune quest'anno ha deciso di tagliare i fondi destinati alle luminarie natalizie.
A causa dei tagli a bilancio, sono state
annullate anche iniziative dedicate all'intrattenimento come la Casina di Babbo
Natale, in piazza Saffi, l'arrivo della Befana alla Fenice e la pista di pattinaggio
sul ghiaccio.
* Domenica poco prima di mezzanotte
i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile hanno arrestato, in flagranza
di reato, per concorso in tentato furto aggravato, Pasquale Avallone, 21enne originario di Napoli ma residente ad Ostra,
e denunciato, per lo stesso reato, in stato
di irreperibilità, B. S., marocchino di 25
anni, regolare sul territorio nazionale, pre-
giudicato, residente a Senigallia. I militari
intorno alle 21.30, a seguito di una segnalazione, si sono recati al Foro Annonario
dove, insieme ad un Finanziere in abiti
civili e libero dal servizio, già nel frattempo intervenuto, hanno sorpreso i due che
cercavano di scardinare la porta-saracinesca della pescheria. Il 21enne è stato immediatamente bloccato e tratto in arresto,
mentre il secondo è riuscito a scappare.
* La società Autostrade ha richiesto per
queste giornate l’istituzione di una circolazione a senso unico alternato, regolamentata da movieri, in via delle Cone, in
prossimità del sottopasso ubicato lungo la
via, dove sarà allestito un cantiere stradale
temporaneo funzionale alla esecuzione di
alcune opere di manutenzione.
Assunzioni all'ospedale di Senigallia Dacia Maraini: il consiglio discute
e arriva il primario di Medicina
la cittadinanza onoraria
Movimenti di personale all'interno dell'Area Vasta 2. La direzione generale ha autorizzato per l'Ospedale di Senigallia l'assunzione di dodici unità di personale di
cui otto a tempo determinato (3 ausiliari, 1 Oss, 1 operatore tecnico, 2 infermieri
e 1 medico) e quattro a tempo indeterminato (3 infermieri e 1 medico di struttura
complessa). Il personale sarà assunto con decorrenza novembre/dicembre e tra essi
figurano il medico per il Pronto Soccorso ed il Primario dell'Unità operativa complessa di Medicina. Il 7 novembre inizieranno le selezioni concorsuali per l'individuazione del Primario della Medicina per concludersi con l'incarico a far data dal
1/12/2012. Attualmente altre sei Unità Operative risultano prive del primario quali:
Radiologia, Laboratorio Analisi, Otorinolaringoiatria, Fisiatria, Medicina Pubblica
e dal prossimo mese anche Farmacia.
Il museo regionale cerca materiale
Noi, immigrati
La Regione Marche, in collaborazione con la Provincia di Ancona e con
le altre Province marchigiane, istituirà presso la struttura “Villa Colloredo
Mels” di Recanati, il Museo dell’Emigrazione Marchigiana nel Mondo al
fine di conservare e diffondere l’alto
valore storico, culturale e sociale rappresentato dall’emigrazione marchigiana nel mondo.
È importante sensibilizzare tutti i cittadini per condividere un percorso
della memoria rivolto alla ricerca di
lettere, diari di viaggio, foto, giornali d’epoca, oggetti o quant’altro che
possa aiutare a ricordare quel periodo
della storia in cui anche i marchigiani
Il progetto del Museo Regionale
dell’Emigrazione
Il Museo Regionale dell’Emigrazione
risponde alla volontà di raccontare la
storia dell’emigrazione marchigiana
all’estero, un modo per recuperare la
memoria dell’esperienza migratoria e
mantenere viva l’identità nazionale.
A questo scopo, il servizio Internazionalizzazione della Regione Marche, conta sulla collaborazione delle
Associazioni dei marchigiani all’estero e sugli Enti Territoriali, Province
e Comuni, ma anche soggetti privati,
per raccogliere il materiale necessario. Tutti i documenti originali, fotografie, lettere autografe, testi, giornali
e riviste d’epoca, oggetti, e tutto ciò
che può essere utile per ricostruire la
storia della nostra Regione nel mondo, verranno catalogati ed in seguito
esposti indicando la provenienza e la
proprietà.
Come contribuire alla raccolta
del materiale
erano degli emigranti. Per chiarimenti
e/o informazioni è possibile contattare il Cde - Centro Documentazione
Emigrazione, Villa Colloredo Mels,
Via Gragorio XII, 62019 Recanati
(MC) tel. 071 7575698 – tel. e fax 071
7570410 e-mail [email protected]
Il Comune di Senigallia invita i cittadini che vogliano contribuire alla
creazione del Museo Regionale dell’Emigrazione, a consegnare il materiale utile all’Ufficio Relazioni con
il Pubblico in Piazza Manni dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e
dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle
18.15.
Dopo l’approvazione a maggioranza
da parte della I Commissione consiliare, il Consiglio Comunale potrà valutare nella sua prossima seduta la proposta di delibera (n° 1849/2012) per il
conferimento della cittadinanza onoraria di Senigallia a Dacia Maraini, una
delle più conosciutscrittrici italiane,
oltre che la più tradotta nel mondo.
L’occasione di avanzare una simile
proposta è nata dal fatto che il Comune di Senigallia sta portando avanti
dallo scorso anno, in collaborazione
con la Regione Marche, un progetto
per la valorizzazione delle opere di
teatro civile scritte appunto da Dacia
Maraini. Tra gli ambiti specifici nei
quali si è sviluppata la sua attività letteraria – che ha prodotto libri molto
importanti e di grande successo come
La lunga vita di Marianna Ucria, Bagheria, Voci, La grande festa e molti
altri – c’è infatti quello della scrittura
per il teatro: Dacia Maraini ha scritto
e firmato a partire dalla seconda metà
degli anni ’60 numerosi testi teatrali (Zena, Una casa di donne, Maria
Stuarda, Lezioni d’Amore e molti
altri), sempre caratterizzati da una
grande attenzione ai temi civili, alla
questione dei diritti umani e dei diritti
delle donne, e ovunque rappresentati
con ampio successo, sia in Europa che
in America. Il Comune di Senigallia
è stato coinvolto direttamente nell’attuazione del progetto in questione, dal
momento che la compagnia teatrale di
giovani senigalliesi “Teatro Manet”,
diretta da Antonio Lovascio, ha messo
in scena ben due testi teatrali scritti da
Dacia Maraini: Passi affrettati, presentato al Teatro “La Fenice” di Senigallia, e Viva l’Italia.
M.B.
chiesa
la voce misena
1° novembre 2012
Un pomeriggio interessante per conoscere Avsi
In diretta con il Mozambico
chiesa
La Fondazione Avsi organizza un incontro sul
tema "Alla radice dello sviluppo: il fattore umano". Si tratta di una merenda con i nostri amici,
volontari, Alessandro e Nicoletta che lavorano
in Mozambico, attraverso un collegamento via
Skype, per sentire, vedere cosa fanno e per capire come il nostro contributo del sostegno a
distanza, attraverso il loro lavoro, può essere
così decisivo nella vita di una persona. Il tutto
si terrà sabato 3 novembre 2012, ore 16.00 nella "Casa San Benedetto", in Strada delle Saline,
58 a Senigallia. Ci sarà la possibilità di interloquire con i volontari che operano in Africa e
porre delle domande. Dopo "l'incontro" ci sarà
la possibilità di fare merenda insieme e di approfondire quanto emerso dalla testimonianza
africana. Faremo un banchetto con dei prodotti
manufatti nei vari luoghi di presenza Avsi e
del materiale informativo. L'invito è aperto a
tutti.
Avsi Point Senigallia
Francesco Conigli - tel. 3331804575
MOVIMENTO PER LA VITA- Idee e proposte dal 23° convegno
A servizio della vita
"È di tutta evidenza che oggi occorre
un generale rinnovamento civile, morale e anche politico. Da dove ripartire? All'epoca della Rerum novarum
la prima pietra fu lo sguardo sulla
condizione operaia. Noi oggi osiamo
indicare come punto di ripartenza,
come forza rinnovatrice anche della politica, lo sguardo sull'embrione
umano”. Questa la proposta lanciata
dal presidente del Movimento per la
vita, Carlo Casini, durante la tavola rotonda che ha aperto, venerdì 26
ottobre scorso, a Bellaria, il XXXII
convegno dei Centri di aiuto alla vita
(Cav). “Uno di noi, insieme per la
vita” il titolo del convegno.
Questa proposta “è una follia?”, si è
chiesto Casini davanti ai volontari dei
330 Cav italiani. “Che cosa ha che
fare con il debito pubblico e privato,
con la disoccupazione e la disperazione dei giovani, lo sguardo sul primo
comparire della vita umana? Giovanni
Paolo II, nel 1985, disse che chi riconosce un suo simile nel concepito non
ancora nato ‘acquista occhi nuovi’
per interpretare l'intera realtà”. “Ogni
uomo è custode della vita degli altri”,
ha osservato mons. Dante Lafranconi,
vescovo di Cremona, vicepresidente della Conferenza episcopale lombarda con delega alla Famiglia e alla
vita, intervenendo alla tavola rotonda.
“I volontari della vita che operano nei
Cav – ha aggiunto - esprimono questa
vocazione universale di essere ognuno custode della vita del fratello. La
loro azione ha pertanto una grande
rilevanza sociale nel costruire la città
degli uomini nel rispetto della dignità
di ogni uomo”.
E in conclusione del convegno, i volontari dei 330 Centri di aiuto alla
vita sparsi in tutta Italia hanno rivolto
un appello all’unità all’intero popolo
della vita. “Un primo obiettivo sulla
strada di questa grande unità di intenti
- ha spiegato Carlo Casini - è senza
dubbio quello di ricordare insieme la
triste data di nascita della legge 194
con una grande manifestazione da
realizzare a maggio prossimo. Per
rendere realmente unitario questo appuntamento, divenuto peraltro ormai
tradizionale, auspichiamo la creazione di un comitato tra tutte le associazioni, ecclesiali e non, sensibili ai
temi del diritto alla vita e dell’unità”.
A proposito dell’iniziativa di alcuni
di tentare l’abolizione della legge 194
attraverso la via referendaria, i Cav
confermano che pur condividendo il
giudizio di grave ingiustizia sulla legge e il proposito di operare per il suo
superamento, non giudicano attualmente percorribile il ricorso al referendum. “Preferiamo – ha dichiarato
Casini - concentrare tutte le energie
nostre e dei molti che già nel corso
del LifeDay di quest’anno hanno assicurato la disponibilità all’impegno,
sull’iniziativa ‘Uno di noi’ per portare
fin alle Istituzioni comunitarie l’istanza del riconoscimento del bambino
non nato come soggetto di diritti”.
I 500 volontari dei Centri di aiuto alla
vita riuniti a Bellaria hanno deciso di
assegnare per il 2012 il Premio Madre
Teresa a “tutte le mamme d’Europa
che nella loro capacità di accoglienza
vissute da molte all’interno di storie
ordinarie o da poche nella drammaticità di eventi straordinari rappresentano la vera bandiera del riconoscimento del bambino non nato come un
figlio, come uno di noi”.
Il premio che negli anni scorsi è stato assegnato, tra gli altri, a Jerome
Lejeune, padre della genetica moderna, a mons. Elio Sgreccia, a Chiara
Lubich, sarà idealmente consegnato
a tutte le mamme d’Europa il 20 novembre prossimo, anniversario della
Dichiarazione dei diritti del fanciullo in cui “si auspica che ogni Paese
senta come impegno proprio quello
di garantire la massima tutela anche
giuridica al bambino non nato. Primo
riconoscimento nel diritto internazionale che l’embrione è titolare di diritti
come qualunque essere umano senza
distinzione alcuna”.
A.S.
Un seminario aperto, a Fermo, promosso dal Forum oratori delle Marche
Voglia di oratorio
Dopo l’Happening nazionale degli Oratori
(in Italia sono 6.000) svoltosi a Bergamo e
Brescia nel settembre scorso al quale hanno
partecipato 70 tra educatori e animatori delle
300 strutture operanti nelle Marche è iniziato a livello regionale un importante percorso
di ricerca-azione che ha lo scopo di valorizzare al massimo tali strutture nell’interesse
della crescita sociale della comunità.
E’ con questo obiettivo che il Forum degli Oratori delle Marche, il coordinamento
Oratori Fermani e l’Istituto Teologico Marchigiano hanno promosso per sabato 3 e domenica 4 novembre prossimi un seminario
aperto al pubblico che avrà luogo a Fermo.
La due giorni ha come messaggio “Voglia
di Oratorio” e si articola in due sessioni centrate su un vero e proprio “LAB-Oratorio”:
la prima sabato pomeriggio 3 novembre dalle 15,30 alle 19,00 sviluppa il tema “Per una
condivisione di sguardi, progetti e azioni negli Oratori marchigiani”, la seconda domenica mattina dalle 9,30 alle 12,30 su “Scambi,
connessioni tra gli Oratori, le Associazioni,
i Movimenti e le Pastorali. Entrambe le sessioni (si svolgeranno presso Villa Nazareth)
sono coordinate da don Francesco Pierpaoli
del Forum degli Oratori Marchigiani, don
Sebastiano Serafini del coordinamento Oratori Fermani, Massimiliano Colombi so-
ciologo docente presso l’Istituto Teologico
Marchigiano e Silvia Brena dell’Università
degli studi di Bergamo.
Il seminario si concluderà domenica pomeriggio presso l’Auditoriumo “G. Franceschetti”, dalle 15,30 alle 18,00, con il confronto su “Istituzioni, Chiesa e Università
in dialogo intorno agli oratori marchigiani”:
interverranno mons. Edoardo Menichelli,
Arcivescovo di Ancona-Osimo, Paolo Petrini, vice presidente della Regione Marche,
don Marco Mori, presidente del Forum Oratori Italiani e Ivo Lizzola, pedagogista dell’Università di Bergamo.
S.B.
Pensando
a don Tonino
Venerdì 19 ottobre 2012 presso il
Teatro della parrocchia del Portone, a Senigallia, si è svolta la
presentazione del libro di Gianni
Di Santo, La Messa non è finita-Il
Vangelo scomodo di don Tonino
Bello, edito da Rizzoli e già alla
seconda edizione sulla vita di don
Tonino Bello, vescovo di Molfetta
dal 1982 al 1993 (anno della sua
morte), presidente di Pax Christi
negli stessi anni, profeta di giustizia e di pace, sulle orme del profeta
Isaia. Da poco è stata aperta la causa di beatificazione di don Tonino,
il cui postulatore è mons. Agostino
Superbo (vescovo di Potenza) ed il
vicepostulatore è mons. Domenico
Amato, già assistente nazionale
del Movimento Studenti di Azione
Cattolica e che ha accompagnato l’autore nella stesura della sua
opera. All’incontro, organizzato
dall’Aci diocesana, era presente
l’autore, Gianni Di Santo, giornalista e scrittore. Il presidente
diocesano dell'Azione Cattolica,
Daniele Marzi, ha ricordato come
la memoria di don Tonino sia presente nella storia dei giovani, degli
acierrini, degli adulti perché le sue
parole ed i suoi scritti quasi in tempo reale venivano diffusi nei campi
diocesani e durante gli incontri di
formazione. Inoltre, don Tonino
ebbe sempre nel cuore la Azione
Cattolica, come realtà associativa
del laicato impegnato. Gianni Di
Santo ha parlato del vescovo pugliese a partire da tre prospettive:
don Tonino ed il Concilio Vaticano II, don Tonino e la Chiesa del
grembiule, don Tonino e la marcia
della pace nel 1992 a Sarajevo durante la feroce guerra di Bosnia. La
serata si è arricchita della voce di
Leo Marcheselli che ha letto alcuni
brani del libro e dalle voci di coloro che, presenti in sala, sono intervenuti per ricordare l'eredità di
questo grande uomo e pastore della
nostra Chiesa.
In vendita presso
la Libreria 'Mastai' di Senigallia
chiesa
la voce misena
1° novembre 2012
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 1° novembre
Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale
Venerdì 2 novembre
Ore 15.30: S.Messa al Cimitero
Giovedì 8 novembre
Ore 9.00: S.Messa per Vescovi e Sacerdoti defunti
in Cattedrale
Ore 16.00: Compleanni all’Opera Pia M.F.
Domenica 4 novembre
Venerdì 9 novembre
Martedì 6 novembre
Sabato 10 novembre
Ore 11.00: S.Messa al Duomo di Osimo
Ore 10.00: "Migrantes” a Loreto
Ore 21.15: Incontro sul Vaticano II a Recanati
Si è chiuso il Sinodo dei Vescovi
Il Dio vicino
“Non c’è uomo o donna che, nella
sua vita, non si ritrovi, come la donna di Samaria, accanto a un pozzo con
un’anfora vuota, nella speranza di trovare l’esaudimento del desiderio più
profondo del cuore, quello che solo
può dare significato pieno all’esistenza”. Parte dal profondo di questa considerazione il messaggio del Sinodo
dei vescovi al Popolo di Dio, inviato a
conclusione della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il messaggio è caratterizzato dalla
“urgenza” di “condurre gli uomini e
le donne del nostro tempo a Gesù, all’incontro con lui”. Perché “molti sono
oggi i pozzi che si offrono alla sete dell’uomo”, ma occorre “orientare bene
la ricerca, per non cadere preda di delusioni, che possono essere rovinose”.
Il messaggio fa il punto sui problemi
e le sfide che attraversano l’umanità e
che sono stati oggetto di discussione in
questi giorni di Sinodo, ma lascia un
segno di speranza. “Il nostro - scrivono i padri sinodali - è un mondo colmo
di contraddizioni e di sfide, ma resta
creazione di Dio, ferita sì dal male, ma
pur sempre il mondo che Dio ama, terreno suo, in cui può essere rinnovata la
semina della Parola perché torni a fare
frutto. Non c’è spazio per il pessimismo nelle menti e nei cuori di coloro
che sanno che il loro Signore ha vinto
la morte e che il suo Spirito opera con
potenza nella storia”.
Umiltà. “Umiltà” è la parola che risuona nei primi paragrafi del testo, perché
“l’invito ad evangelizzare si traduce in
un appello alla conversione”. “Dobbiamo riconoscere - si legge - che le
povertà e le debolezze dei discepoli di
Gesù, specialmente dei suoi ministri,
pesano sulla credibilità della missione.
Siamo certo consapevoli, noi Vescovi
per primi, che non potremo mai essere
all’altezza della chiamata da parte del
Signore e della consegna del suo Vangelo per l’annuncio alle genti. Sappiamo di dover riconoscere umilmente
la nostra vulnerabilità alle ferite della
storia e non esitiamo a riconoscere i
nostri peccati personali. Siamo però
anche convinti che la forza dello Spirito del Signore può rinnovare la sua
Chiesa e rendere splendente la sua veste, se ci lasceremo plasmare da lui. Lo
mostrano le vite dei santi, la cui memoria e narrazione è strumento privilegiato della nuova evangelizzazione.
Se questo rinnovamento fosse affidato
alle nostre forze, ci sarebbero seri motivi di dubitare”.
Le famiglie di fatto. Nel paragrafo dedicato alla famiglia, i padri sinodali
rivolgono un pensiero particolare alle
“situazioni familiari e di convivenza in
cui non si rispecchia quell’immagine
di unità e di amore per tutta la vita che
il Signore ci ha consegnato. Ci sono
coppie che convivono senza il legame
sacramentale del matrimonio; si mol-
tiplicano situazioni familiari irregolari
costruite dopo il fallimento di precedenti matrimoni: vicende dolorose in
cui soffre anche l’educazione alla fede
dei figli. A tutti costoro vogliamo dire
che l’amore del Signore non abbandona nessuno, che anche la Chiesa li
ama ed è casa accogliente per tutti, che
essi rimangono membra della Chiesa
anche se non possono ricevere l’assoluzione sacramentale e l’Eucaristia. Le
comunità cattoliche siano accoglienti
verso quanti vivono in tali situazioni e
sostengano cammini di conversione e
di riconciliazione”.
Giovani, economia e politica. “Testimoniare il Vangelo non è privilegio
di alcuno. Riconosciamo con gioia la
presenza di tanti uomini e donne che
con la loro vita si fanno segno del Vangelo in mezzo al mondo”. Il messaggio ha quindi una parola per tutti: per i
giovani, per i quali i vescovi chiedono
di “non mortificare, la potenza dei loro
entusiasmi”. Al mondo dell’economia
e del lavoro, invece, i padri sinodali
chiedono di “riscattare il lavoro dalle
condizioni che ne fanno non poche
volte un peso insopportabile e una
prospettiva incerta, minacciata oggi
spesso dalla disoccupazione, specie
giovanile”. Al mondo della politica,
l’esortazione ad “un impegno di cura
disinteressata e trasparente del bene
comune”; “una limpida testimonianza” e “il precetto della carità”.
I cristiani perseguitati. Il messaggio
sinodale si conclude con un pensiero
che abbraccia tutta la terra e la cristianità. Rivolge “una considerazione tutta
particolare, colma di affetto fraterno e
di gratitudine”, ai “cristiani delle Chiese Orientali Cattoliche”. “In non pochi
contesti - scrivono i padri sinodali - le
vostre Chiese sono in mezzo a prove e
tribolazioni, in cui testimoniano la partecipazione alla croce di Cristo”. “Il
Signore continui a benedire la vostra
fedeltà e sul vostro futuro si staglino
orizzonti di serena confessione e pratica della fede in una condizione di pace
e di libertà religiosa”. Il messaggio è
indirizzato anche ai “cristiani, uomini
e donne, che vivete nei paesi dell’Africa”: “Vi diciamo la nostra gratitudine
per la testimonianza che offrite al Vangelo spesso in situazioni di vita umanamente difficili”. C’è una parola per
tutti, per le Americhe del Nord e del
Sud, per l’Oceania, per le minoranza
cristiane in Asia, per l’Europa. “Giunti
al termine di questa esperienza di comunione tra Vescovi di tutto il mondo e di collaborazione al ministero
del Successore di Pietro - conclude il
messaggio -, sentiamo risuonare per
noi attuale il comando di Gesù ai suoi
apostoli: ‘Andate e fate discepoli tutti
i popoli. Ed ecco io sono con voi tutti
i giorni, fino alla fine del mondo’ (Mt
28,19.20)”.
A.S.
Ore 21.00: Giornata del Creato a Senigallia
Ore 9.30: Riunione Pastorale del lavoro a Loreto
Ore 18.00: S.Messa al Vallone con mandato ai
corsisti
Vita di chiesa
Uno scultore per padre Pio
E' stata inaugurata sabato 27 ottobre 2012 nel Museo-Antico Tesoro di Loreto la
mostra “Franco Campanari, uno scultore per Padre Pio. Studi e bozzetti”. Con
l’occasione verranno esposti per la prima volta tutti i disegni e i bozzetti delle
grandi opere ispirate alla figura di San Padre Pio da Pietrelcina realizzate da
Campanari, loretano ma residente da tempo a Castelfidardo. Franco Campanari iniziò ad ispirarsi a San Pio fin dal 1975, quando esegui quattro altorilievi
in bronzo per la chiesa del San Giovanni Battista a New York e di quel primo
lavoro saranno esposti a Loreto i disegni preparatori. Nel 1983 poi gli vennero
commissionati dieci disegni sulla vita del Dott. Carlo Lusardi, la cui conversione
è legata all’incontro con San Pio, ed anche questi disegni saranno parte della mostra loretana. Con l'avvento della guerra nell' ex Jugoslavia, nel 1992-93,
Campanari eseguì cinque grandi Crocefissi venerati nei grandi Santuari che si
affacciano sul mare Adriatico, ed anche questi saranno esposti nel Museo Antico-Tesoro. Un’altra opera, il quadro intitolato “Allegoria'', eseguito nel 1993,
farà da riassunto della difficile vita di questo artista, che ha attraversato momenti
particolarmente difficili: è in questo dipinto, più che in altre opere, che la figura
di San Pio è chiamato a rappresentare la speranza. Completano l’esposizione
un altorilievo e due sculture in bronzo, il cui soggetto è ugualmente il Santo di
Pietrelcina. L’esposizione sarà visitabile secondo gli orari d’apertura del MuseoAntico Tesoro fino al 27 gennaio 2013.
Il saluto di Corinaldo a don Filippo
Dopo 14 anni di servizio alla Parrocchia di Corinaldo, in modo particolare alla
Casa di Riposo e alla Rsa (ospedale), don Filippo ci lascia per ritirarsi presso
la Comunità dei sacerdoti dell'Opera Pia Mastai Ferretti di
Senigallia. I corinaldesi vogliono
ringraziarlo, come ha detto il parroco don Giuseppe, per il grande
lavoro svolto nel silenzio e nella
semplicità, in modo particolare
verso gli anziani, gli ammalati
e le persone sole. Sempre molto attento al Sacramento della
Confessione. La sua presenza
nelle contrade per la messa domenicale è stata, in questi anni, un bene prezioso. Le persone erano colpite
dalla sua disponibilità e dalla capacità di ascolto. Certamente ci mancherà. Gli
auguriamo un futuro sereno e con la possibilità di poter continuare il suo servizio
a Senigallia. Al termine della celebrazione Eucaristica, si è tenuto un momento
di fraternità, presso la Scuola Pia, con don Filippo, i sacerdoti della parrocchia, il
missionario padre Guiducci e gli amici corinaldesi.
Ilario Taus
Santuario S. Mari Goretti a Nettuno
Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale di Corinaldo ha partecipato all’inaugurazione del nuovo piazzale San Rocco antistante la basilica Nostra Signora
della Grazie - Santuario di S. Maria Goretti a Nettuno, organizzata in occasione
del 122° anniversario della nascita di S. Maria Goretti. L’evento, a cui hanno
partecipato gli altri comuni “Gorettiani” è stato motivo di grande partecipazione
della cittadinanza di Nettuno, anche per la concomitanza con la premiazione del
concorso “Santa Maria Goretti – Città Pulita, amore verso il prossimo, amore
verso l’ambiente” promosso dalle scuole primarie e secondarie di primo grado di
Nettuno. “Il nuovo piazzale – dichiara il Sindaco Chiavetta – è ora meritevole della bellezza della facciata della basilica di Santa Maria delle Grazie. Rispetto alla
precedente area a parcheggio, la piazza pedonale meglio si presta come cornice a tutti gli eventi e manifestazioni che si svolgono sul lungomare nettunese”.
L’evento, a cui ha partecipato l’ Assessore Mauro Montesi in rappresentanza del
sindaco, bene si integra con la settimana Gorettiana appena conclusasi a Corinaldo, con i molteplici eventi in programma, ultimi tra tutti l’incontro di Venerdì
19 con la delegazione di Nettuno relativa al pellegrinaggio in Canada del corpo
di S. M.Goretti e la serata conclusiva di Sabato 20 con la “Rassegna di Corali”
organizzata dall’Ambima e dalla banda musicale di Corinaldo.
8
il paginone
la voce misena
1 novembre 2012
"Dimmi la tua" è uno spazio in cui scrivere messaggi e idee
Sbirciando la bacheca nel foyer...
il paginone rritorio
Non si fa mancare nulla, il ‘Gabbiano’: un sito internet, profilo
facebook, una newsletter settimanale che arriva ad oltre 3000
indirizzi, locandine personalizzate, schede sui film proposti. E poi
rassegne tematiche organizzate
con l’associazionismo locale,
stagioni teatrali, registi in sala o
tramite videoconferenza, trasmissioni radio, accordi con operatori
turistici e hotel. Ma la vecchia,
cara bacheca di sughero allestita
nel foyer della sala principale sa
emozionare ancora tanto. Nello
spazio ‘Dimmi la tua’, le perso-
ne scrivono volentieri i loro pensieri: “Quando vengo al cinema
Gabbiano mi sento come a casa
mia. Ambiente accogliente e familiare. Forza Gabbiano” (Marco); “Qui ho visto uno dei film
più belli degli ultimi mesi, ‘Guida per riconoscere i tuoi santi’.
Il cinema ‘dei preti’ era guardato
con sospetto in una città dall’anima anarchica, anticlericale e ribelle. Collocato nel cuore del centro
storico, tra quelle vie che portano
il nome dei protagonisti di battaglie e conquiste risorgimentali
(anche contro il senigalliese più illustre, Pio IX) nei primi del Novecento era però l’unico spazio di aggregazione e del tempo libero per
tanti ragazzi e giovani senigalliesi.
Dalla chiesa magari si stava un po’
alla larga, ma al ‘Sacro Cuore’ andavano tutti volentieri. Ancora se
ne parla con nostalgia e, nonostante gli anni, questo ‘amore ed odio’
non è stato completamente risolto.
L’identità di una città, nel tempo,
è dura a morire. Ma quando il cinema rischia di soccombere, cento
anni dopo, sotto una folle politica di proliferazione degli schermi
multiplex è l’intera città, specialmente quella più laica, a mobilitarsi per non far sparire la sala dalla
lunga storia.
Tre nomi per una storia
“Sacro Cuore”, “Vittoria” e, oggi,
“Cinema Gabbiano”. Tre nomi per
una struttura che ha attraversato le
stesse gioie e fatiche di ogni altra
sala della comunità del nostro paese. Il coraggio di sacerdoti, nei primi del secolo scorso, che avevano
capito l’importanza della cultura e
dell’aggregazione, che nonostante
le tensioni sociali non rinunciavano a dialogare con la propria
gente, proponendo un’alternativa organizzata e divertente alla
spiaggia, allora di quasi esclusiva
frequentazione borghese. Gli anni
Sessanta e Settanta hanno cambiato questo luogo. Del resto, ormai
ogni parrocchia aveva il suo oratorio, la concorrenza aumentava
e di preti così convinti di questo
strumento non ce n’erano tanti in
giro. Uno, però, tenne duro. Don
Angelo non era nemmeno tanto
‘progressista’, diremmo oggi, ma
quel cinema ereditato insieme alla
responsabilità della parrocchia del
Duomo sarebbe stato un peccato
perderlo del tutto. Non era all’altezza delle altre sale cittadine, i titoli scarseggiavano, la struttura un
po’ malandata. Ma era ancora lì,
resisteva alle prime speculazioni
edilizie e alla tentazione di finire
sul crescente mercato immobiliare. Ricordava ai più gli anni in cui
bastava molto poco per radunare
centinaia di giovani e fargli vedere qualche bel film, organizzare un
gioco, proporre gite e scampagnate. Il cinema diventa ‘Vittoria’, un
nome che più classico non si può e
che forse nascondeva in sé l’illusione di tornare ad essere un punto
di riferimento per Senigallia, nonostante il Sessantotto, nonostante
‘quelli della sinistra dura’, nonostante la quasi indifferenza della
Grande sch
pagine curate da Laura Mandolini
Storia di una sala della comunità, il cinema 'Gabbiano', che praticamente coincide con la
storia cinematografica di Senigallia. Nato oltre un secolo fa, il 'Sacro Cuore' era lo spazio
aggregativo più frequentato dai bambini e dai ragazzi di allora. Poi è diventato il cinema
'Vittoria', ha vissuto la crisi degli anni Settanta. Infine, nonostante i multiplex, la scommessa di trasformarlo nel cinema 'Gabbiano', una delle sale più apprezzate nel panorama
cinematografico regionale.
comunità ecclesiale locale. La vittoria, in effetti, c’è stata. Tanto che
un altro prete, don Gesualdo, deciso quanto il suo predecessore, lo
ha pian piano trasformato in quello
che è oggi, il cinema ‘Gabbiano’,
pensato come omaggio alla città ed
anche in memoria del celebre Johnathan Livingston, eroe del volo,
dell’impegno e dell’elevazione
sopra la mediocrità dello stormo.
Vola il cinema, oggi, fiero della
sua storia, a volte controcorrente, altre volte anticipando eventi,
mode e sperimentazioni culturali di grande spessore. Dal 1997 è
raddoppiato, con la piccola seconda sala nata nella chiesetta del vecchio oratorio; nella bella stagione,
poi, è capace di radunare centinaia
di persone nella fresca arena estiva
che propone ogni giorno un titolo
diverso.
Costretti ad essere
‘sala della comunità’
Il giro di boa più faticoso è coinciso con l’arrivo dei multiplex alla
fine degli anni Novanta. Lo è stato
per tutti, si sa, ma qui nelle Marche la mazzata ha stordito più che
altrove. Nel giro di un paio d’anni,
una regione con appena un milione
e mezzo di abitanti si è trovata ad
avere la più alta densità europea
di schermi cinematografici in proporzione agli abitanti. Tante sale
hanno gettato la spugna, il ‘Gabbiano’ – che nel frattempo finanziava quasi per intero altre esperienze di comunicazione in diocesi
come il settimanale e la radio – ha
rischiato brutto. Non era la prima volta che il cinema si trovava
alle strette, ma stavolta sembrava
non ci fosse luce alla fine del tunnel. Tenere duro è stata la parola
il paginone
la voce misena
1 novembre 2012
Grazie. (Monica); “Penso che il Gabbiano sia stato in assoluto il mio primo cinema, quello in cui da piccola
mi portavano a vedere i cartoni. Spero che non debba fare la fine di tanti
altri cinema. Tieni duro, Gabbiano!”
(Tina); “Questo meraviglioso cinema ci ha fatto rivivere l’inizio della
nostra favola d’amore” (Due emotivi
anonimi); “Veniamo al Gabbiano ad
occhi chiusi, sapendo che la selezione dei film viene fatta secondo certi
valori e principi. Non lasciatevi assolutamente condizionare” (Katia).
9
Intervista a Francesco Giraldo
Luoghi in cui
si parla di umanità
Francesco Giraldo è il segretario nazionale
dell'Acec, l'associazione cattolica esercenti cinema che coordina circa 800 sale della
comunità sparse in tutta Italia, specialmente nel Centro Nord. Lo abbiamo incontrato
in occasione della Mostra del Cinema di Venezia dove l'Acec ha allestito un suo spazio espositivo e di incontro nell'ambito del
'Movie village'.
Ha finalmente diritto di cittadinanza la sala della
comunità nei pensieri e soprattutto nei piani pastorali delle diocesi italiane?
Nei pensieri sicuramente: ne sono la prova le due Nota
pastorali (1982 e 1999) della CEI sulla sala. In Acec la
riflessione che ci ha portati a riflettere sull’identità della
sala della comunità era iniziata alla fine degli anni cinquanta grazie all’apporto di quel formidabile pastoralista che fu Luigi Pignatiello. Nella prassi le cose sono
più complicate, perché molto è legato alla concezione
che si ha di sala. I due capisaldi su cui appoggiarsi
sono la “polivalenza e la multimedialità”. Di positivo in
questo preciso momento storico sono le collaborazioni
che sia a livello nazionale, ma anche a livello locale si
stanno stringendo con gli Uffici della Catechesi, della
Pastorale giovanile e del Progetto culturale. La sala
dovrebbe stare al centro dei paini pastorali delle parrocchie, perché sono uno strumento, oserei dire ormai
imprescindibile, di una moderna pastorale.
hermo
d’ordine dei lavoratori, del gruppo di
volontari animatori e degli appassionati di questa sala. Non ci si poteva
più cullare sugli allori, si trattava di
trovare, o meglio ritrovare, la propria identità di sala. E non da soli. Il
momento di crisi ha ricompattato la
delegazione regionale dell’Acec, ha
stimolato a mettere in rete il lavoro
e l’esperienze delle circa trenta sale
della comunità sparse nelle Marche.
Ha costretto il Gabbiano a ritagliarsi e rendere più solida la sua identità
d’essai, ha fatto nascere il circuito regionale ‘Sentieri di cinema’ (in collaborazione con il Cgs regionale), ha
reso l’Acec interlocutore credibile ed
autorevole in diversi tavoli regionali
del cinema e della cultura. Fino alla
tanto desiderata programmazione comune che coinvolge oggi una ventina
di sale del territorio e alla nascita della omonima ‘Fondazione’ nella quale
sono confluite tutte le realtà comunicative promosse in diocesi.
L’osso più duro
da affrontare
L’ordine del giorno, oggi, è quello
che impegna un po’ tutte le sale: il
passaggio al digitale, il rapporto con
le case distributrici, la qualità della
proposta da tutelare e far crescere, il
pensarne di tutte per garantire entrate sufficienti a mandare avanti la baracca. L’osso più duro da affrontare,
però, è a nostro parere la comunità
ecclesiale. Che rischia di rinunciare
quasi del tutto, nonostante autorevoli
documenti e richiami, ad accettare la
sfida culturale contemporanea. Si ragiona poco di cultura, nei nostri ambienti, si osa anche meno, si ha paura
di non reggere il confronto o di venire
sommersi perché non sufficientemente attrezzati o per la sindrome da minoranza. La sala sa ancora offrire un
volto di chiesa dialogante, profondamente interpellata dai tanti linguaggi
umani, capace di meravigliarsi e di
gioire per il genio creativo dei nostri
giorni. Oltre cento anni fa, in una bella e difficile cittadina sull’Adriatico,
qualcuno ci ha creduto. Avevano ragione, ce ne stiamo accorgendo sempre di più.
L.M.
Come stanno, oggi, le sale della comunità? Dove
crescono e dove invece faticano a proporsi come
luogo significativo?
La presenza rimane significativa al Centro/Nord. Al
Sud la presenza è carente anche se le parrocchie sono
molto sensibili all’idea di sala della comunità: lo constatiamo dalla crescente presenza di parroci e di laici
provenienti dal Sud ai Corsi di formazione organizzati
dall’ACEC. Le sale danno chiari segni di vitalità e di
rilancio se rientrano nei paini pastorali delle diocesi e
delle parrocchie. Una sala che si confronta con il territorio di riferimento e sia supportata da una chiesa
locale che voglia investire in cultura non farà fatica a
posizionarsi nei nuovi scenari della contemporaneità e
troverà nuova linfa anche all’interno della filiera cinematografica, che si sta ridisegnando con l’avvento del
digitale.
Il rapporto tra le sale e la comunità cristiana di riferimento è un buon misuratore del rapporto tra
chiesa e cultura: dall'osservatorio dell'Acec che
valutazione ne emerge?
Qui forse troviamo l’elemento più critico. Il gap che
la Chiesa vive in questo periodo storico non è di tipo
strutturale (sale, oratori, parrocchie) ma di tipo culturale. Non è certo positivo chiudersi al proprio interno agitando lo spauracchio del secolarismo e di una
società refrattaria al fatto religioso. Mancano spesso
gli strumenti culturali adatti per affrontare la contemporaneità. In una società liquida e votata alla complessità forse l’unico approccio possibile rimane quello del
dialogo, sapendo che alcuni nostri simboli e messaggi
non trovano facilmente le condizioni di possibilità per
essere recepiti dall’uomo contemporaneo. La sala in
questo ambito potrebbe essere un utile strumento di
mediazione per un nuovo approccio alla fede. Il cinema, il teatro, la musica, la letteratura sono strumenti
che già al loro interno hanno metabolizzato la modernità. Di conseguenza un loro uso intelligente potrebbe
aiutare la stessa Chiesa a comprendere dal suo interno il mondo contemporaneo.
a cura di L.M
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la voce misena
1 novembre 2012
speciale GIORNATA DEL CREATO
territorio
NOTIZIE IN BREVE
Protezione civile ad Ostra V.
Ostra Vetere ha ufficialmente il suo
Gruppo comunale di Protezione civile.
Il Sindaco Massimo Bello lo ha annunciato, firmando i Decreti di nomina dei
volontari che costituiranno il gruppo
operativo. Tutto è pronto per definire, a
livello locale, compiti, funzioni e competenze della Protezione civile di Ostra
Vetere in base a quanto il Consiglio
Comunale ha approvato nella seduta
del 3 luglio scorso. Il Sindaco Massimo Bello e l’Assessore delegato alla
la voce misena
1 novembre 2012
Protezione civile, Giordano Rotatori,
hanno convocato per lunedì sera, 29
ottobre alle ore 21 nella sala “On. Agostino Peverini” della Residenza Municipale, la prima riunione per progettare
le diverse attività del Gruppo. “Per il
nostro territorio – ha detto il Sindaco
– rappresenta un passo importante che
va nella direzione giusta e cioè di avere
a disposizione una squadra di volontari
pronta a supportare non solo le attività
di protezione civile, ma anche capace
di contribuire con il loro operato alla
gestione delle attività istituzionali e sociali del nostro territorio.”
Nella Casa di riposo di Belvedere Ostrense
Cercasi volontari a Corinaldo
Tanti ambiti in cui fare volontariato a
Corinaldo: pre–scuola, gli attraversamenti pedonali davanti alle scuole, la
custodia e la sorveglianza delle proprietà comunali, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio
ambientale, l’organizzazione di manifestazioni sportive, fieristiche, culturali, di solidarietà, e così via. L’Amministrazione Comunale ha stabilito che
in quei particolari settori potrebbero
essere proficuamente occupati cittadini corinaldesi che vi presterebbero
11
servizio di volontario, a titolo gratuito, con il duplice scopo di impegnare
il proprio tempo in attività di promozione sociale e di integrare la copiosa
quantità e qualità di attività e servizi
comunali già svolta dall’Ente stesso a
favore della popolazione. A tale scopo
è stato approvato un apposito avviso.
I cittadini corinaldesi maggiorenni che
lo desiderano potranno presentare domanda su apposito modulo reperibile
sul sito internet www.corinaldo.it e
presso l’ufficio di segreteria comunale.
Le domande dovranno pervenire entro
la data del 22 novembre 2012.
A colloquio con Fabio e Valeria Esposito
Assistenza migliore Fratelli nell'arte
“A mio fratello Fabio, che ha ricevuto
“ il dono terribile” del talento artistico. Esso procura sofferenza, perché è
sempre accompagnato da un’esasperata sensibilità, ma resta un grande
privilegio, poiché l’arte riscatta l’umanità dalle sue miserie e costituisce un
tramite con il mondo angelico.”
Valeria
Con l’ultimo acquisto di mobili e arredi e di letti a movimentazione elettrica si è completato l’arredamento
dei reparti degli ospiti della Casa di
Riposo e Residenza Protetta di Belvedere Ostrense. A completare l’acquisto è stato aggiunto anche un altro
(il terzo) solleva persone elettrico e
a batteria per rendere meno gravoso
e più sicuro il lavoro di cura e assistenza all’anziano immobilizzato.
Tutto il materiale e l’attrezzatura predetta erano stati previsti nel progetto
che l’Amministrazione della Casa di
Riposo aveva presentato, con la domanda di finanziamento, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la
quale a fronte della spesa complessiva è intervenuta con il contributo di
€ 12.000,00. In data 29 giugno u.s.,
infatti, il Presidente della Fondazione
C.R.J., Tonino Perini, ha comunicato
al Dott. Leopoldo Uccellini, Presidente della Fondazione O.P. Verri Bernabucci, Ente da cui dipende la struttura
di ricovero per anziani di Belvedere
Ostrense, che il progetto presentato
era stato accolto e, quindi, ammesso
al finanziamento richiesto. Anche in
questa occasione il Dott. Leopoldo
Uccellini ha tempestivamente espresso alla Fondazione C.R.J. i sentimenti
di gratitudine profonda anche a nome
del Consiglio di Amministrazione e
di tutti gli anziani ospiti dell’ente di
ricovero belvederese. Con la completa realizzazione dei lavori di adeguamento del fabbricato della Casa di Riposo alle norme prevenzione incendi
ed il completamento di tutti gli arredi
delle camere di degenza, la struttura si
presenta perfettamente adeguata ai bisogni degli anziani. Anche il personale è stato messo in condizione di operare con elevati indici di efficienza e
di sicurezza proprio per la disponibilità di attrezzature e impianti conformi
alle norme di sicurezza sul lavoro. I
notevoli miglioramenti apportati alla
organizzazione ed alla attività della
Casa di Riposo sono stati possibili
anche grazie ai contributi finanziari concessi dalla Fondazione C.R.J..
E’ evidente, tuttavia, che il continuo
sforzo economico da parte dell’amministrazione della Casa di Riposo è stato notevole ed ha richiesto l’impegno
di tutta l’organizzazione della Fondazione Verri Bernabucci: Consiglio di
Amministrazione, personale medico
e paramedico, servizi amministrativi.
Anche i buoni rapporti con le realtà
pubbliche territoriali quali Comune
di Belvedere Ostrense, Area Vasta n.
2 Distretto Sanitario, associazioni di
volontariato, hanno permesso la realizzazione degli obbiettivi in precedenza programmati.
Messa in sicurezza del territorio: un accordo
Le operazioni di tutela ambientale e di salvaguardia del territorio provinciale
si arricchiscono di una nuova sinergia che vedrà protagonisti la Provincia di
Ancona e il Corpo forestale dello Stato. Il commissario straordinario Patrizia
Casagrande e il comandante Giancarlo D’Amato hanno firmato il protocollo
d’intesa che impegna le due amministrazioni a collaborare reciprocamente per
migliorare il coordinamento e la gestione degli interventi finalizzati a mettere
in sicurezza il territorio. Oltre allo scambio di informazione e l’utilizzo delle
banche dati di reciproca competenza, la collaborazione prevede che la Provincia conceda al Corpo forestale la dotazioni strumentali, materiali di consumo e
la prestazione di servizi tecnici. “La tutela del territorio – spiega il commissario Casagrande – è una delle priorità su cui la Provincia di Ancona da sempre
investe ingenti risorse al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e la conservazione degli equilibri ambientali. Con questo nuovo accordo miriamo a dare
massima efficienza a queste attività mettendo in sinergia le nostre competenze
e i nostri mezzi con quelli del Corpo forestale dello Stato”.
S.M.
Il catalogo della mostra Fabio Esposito. Quindici anni di pittura si apre con
questa dedica. Valeria Esposito, celebre voce soprano, è il trait- d’union
che ha fatto approdare Fabio qui da
noi, nelle Marche. Fabio: “Non conoscevo le Marche che in maniera frammentaria. Per brevissimo tempo ho lavorato qui a teatro. Erano territori che
non mi incuriosivano, senza colore e
senza carattere. Pensavo, carico di pregiudizi…”
“Vivevo dentro Napoli, in pieno centro
storico.” Le vicissitudini di 47 anni di
vita, tutto si dipana sullo sfondo pittorico di Napoli crogiuolo d’arte, metropoli violenta, presepe ferito.
Napoli dà i natali a Valeria e Fabio
Esposito, fratelli anche nell’arte.
Per Valeria l’arte è una professione ed
una prestigiosa carriera internazionale. Per Fabio, è il fuoco da cui si viene
toccati nei casi d’elezione…
Valeria: “Entrambi siamo musicisti.
Sono solita però istituire delle differenze: secondo me vi sono due tipi di
arte, due modi con cui molto spesso gli
artisti esplicano la propria arte: esiste
un’ arte attiva, propriamente creativa e
poi vi è l’ arte che interpreta, con un
fondo di passività.
Questo ci accomuna, usiamo l’arte per
comunicare e dare voce all’anima.
Fabio è vissuto attraverso tutta la difficoltà dell’ avere il dono dell’arte, un
dono tremendo che ti porta ad avere
difficoltà nel rapportarsi e accettare la
realtà così com’è, la sua cattiveria.
Un artista che invece è puro, questo
non lo accetta. Io spero per lui che
avrà il riconoscimento che merita”.
Fabio: “Per un artista è bello vivere a
Napoli, le colline marchigiane invece
mi danno questa sensazione di gradevolezza e di tranquillità. Qui c’è un
umanità che soffre un po’ meno, vi è
una cultura del lavoro. Napoli è una
città che si affastella ma in realtà non
si sa di cosa campiamo, qui la gente è più pragmatica, meno sognatrice
o roccocò, forse con meno fronzoli ed
anche meno emozioni che a Napoli.
Ripartirò da qui.”
Enfant prodige, dopo il liceo artistico,
si diploma al conservatorio in pianoforte all’età di 22 anni. Autodidatta
nella musica e nella pittura, Fabio in
seguito si dedica al jazz. E’ piacevole
e imprevedibile ascoltare anche il suo
eloquio: “Mi rendo conto, a dirla tutta,
di essere un po’ speciale” - esordisce.
“Ho avuto una galleria mia per qualche
anno, ho fatto dei tentativi in Europa e
vinto qualche concorso. Sia il pianoforte che il dipingere sono sicuramente
atti di grande solitudine. Il talento purtroppo è stata spesso un’arma a doppio
taglio.
Il bambino prodigio è stato portato all’orgoglio e al narcisismo della fama
che ti pone su di un piedistallo da dove
è facile vacillare..”
Quasi un nuovo Chagall, è per un attimo l’autore di Danza Notturna a Torre
del Greco, per la sua grazia sospesa e
leggera. “E’ cosi che vivo, è cosi che
sento ”. Grazie anche alla vicinanza di
Valeria, Fabio sta riemergendo, anche
se, lo capisci subito, è uno di quei tipi
che, anche dopo pause non brevi, ha
una vena che non si esaurisce nel suo
continuo divenire.
La scorsa estate di giugno, parte della
sua produzione pittorica è stata esposta
in una mostra al palazzo dei Convegni
di Jesi. L’esposizione che ha riscosso
notevole interesse, è stato il nuovo debutto marchigiano dell’artista e l’apertura per Fabio di una nuova stagione
che noi, piccoli spettatori in primis, ci
auguriamo sarà prolifica… “La bellezza
salverà il mondo“, benchè di recente si
citi spesso Dostoevskij come a squarciare l’oscurità tuttintorno, credo che
di questi tramiti angelici, l’umanità ne
abbia davvero bisogno. Sono anime capaci di creare Bellezza e vanno protetti
e difesi mentre continuano intenti alle
loro opere.
Giulia Falaschi
12
cultura
la voce misena
1 novembre 2012
cultura
Una serata con Neruda
Le sculture di Alfio Castelli
Un convegno sull'agricoltura
"Nelversogiusto-Senigallia/poesia" con il
patrocinio del Comune di Senigallia ha organizzato la serata sul tema "Neruda nel cuore"
martedì 30 ottobre. Una serata organizzata
nell'ambito del Progetto Culturale "Poesia
in città/La città nel mondo" e in adesione al
Movimento Mondiale della Poesia dedicata
al grande poeta cileno Premio Nobel per la
letteratura nel 1971. La vita e le opere del
poeta attraverso la lettura della raccolta "I
versi del capitano" pubblicata anonima a
Napoli nel 1952 e documento dell'amore tormentato del poeta cileno per Matilde Urrutia,
nato durante un soggiorno sull'isola di Capri
e le immagini indimenticabili e struggenti de
"Il Postino".
Oltre alla fama raggiunta nel settore fotografico il patrimonio artistico senigalliese d’arte
contemporanea si distingue anche nel settore
della scultura. A conferma, dopo l’esposizione
al Museo di Mosca è giunta in questi giorni
una nuova richiesta di esposizione per le opere
dello scultore senigalliese Alfio Castelli,uno
dei protagonisti della scultura italiana d’avanguardia negli anni Sessanta, conservate dal
Musinf di Senigallia. Regione Toscana e Museo Civico di Montevarchi,specializzato nel
campo della scultura italiana dell’Ottocento
e del Novecento, stanno organizzando un’importante mostra per l’estate 2013, cofinanziata
dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Toscana in contemporanea 2012.
Il 10-11 Novembre 2012 a Senigallia presso la Sala
del Trono di Piazza del Duca si terrà un convegno
dal titolo: La nuova agricoltura ecologica nell'economia solidale. Superare la crisi di civiltà a partire
dalla produzione del cibo. Superare la crisi di democrazia costruendo dal basso la nuova economia
e società. Lo scopo principale del convegno è di
promuovere e favorire l'incontro e il collegamento
in rete fra tutto l'ampio movimento associativo e
produttivo dell'agricoltura ecologica, di vecchia e
nuova costituzione, e fra questo e il recente ma dinamico mondo dell'economia solidale. La finalità
comune è quella della costruzione dal basso di un
nuovo sistema economico, basato sulle buone relazioni e sulla collaborazione e solidarietà.
A Mondolfo nella Chiesa della Madonna della Speranza
Un restauro al cimitero
Un nuovo prezioso restauro quello che
sarà presentato a Mondolfo nell’occasione della solennità di Ognissanti. A promuoverlo il Comune di Mondolfo che,
attraverso una stretta collaborazione fra
Assessorato alla Cultura e Assessorato
ai Lavori Pubblici ha reso possibile il
fondamentale recupero, con il concorso della Regione Marche. Il restauro
riguarda l’altare maggiore della Chiesa
della Madonna della Speranza, all’interno del Cimitero comunale. “In questi
anni – interviene il Vicesindaco Alvise
Carloni – abbiamo operato per un recupero a stralci del complesso dei servizi
del cimitero comunale.
G i à
da qualche anno
era stata riconsegnata ai fedeli la possibilità di utilizzare la Chiesa, ma era rimasto ancora da realizzare il complesso
intervento di restauro all’altare maggiore, che ora restituisce il tempio nella sua
caratteristica originale”. Il Cimitero comunale di Mondolfo, così come la chiesa, erano stato inaugurati nel 1871 su
progetto dell’ingegnere spagnolo Frontera, dopo che per lunghi anni l’Amministrazione comunale aveva dibattuto sul
luogo più opportuno per la realizzazione
del camposanto, considerando sia le caratteristiche del terreno, l’esposizione
ai venti, la distanza dal centro urbano.
“Sotto la direzione della Soprintendenza
per i Beni Storici ed Artistici delle Marche – così l’Assessore alla Cultura
Corrado Paolinelli
– si è dato vita al
restauro realizzato dalla nota ditta
“Il Compasso” di
Urbino. Il lavoro
ha riguardato sia
la parte lapidea
della struttura che
l’ornato in legno.
Il passare degli anni, il nerofumo delle
candele, le intemperie avevano intaccato
vistosamente la struttura. Il restauro ha
però permesso un globale recupero del
manufatto, che torna ora alla sua valenza culturale e cultuale”. Al cimitero di
Mondolfo, fra i più grandi della Provincia, il Comune aveva dedicato lo scorso
anno uno stralcio lavori con il recupero
degli uffici per gli addetti cimiteriali al
piano terra dell’antica palazzina servizi, (la stessa dove è ubicata la chiesa),
con l’attivazione dei bagni pubblici al
seminterrato, facilmente raggiungibili
dalla nuova ala del cimitero e da lungo tempo richiesti dalla popolazione.
“Sempre dalla Chiesa della Madonna
della Speranza – ha ricordato l’Assessore Paolinelli – proviene poi la statua
oggi conservato nel Museo civico e che,
grazie al recupero operato dalla Guardia
di Finanza dopo che era stata rubata, ed
al restauro realizzato, testimonia oggi
l’evoluzione storica di un sito quale
quello del cimitero comunale, dove precedentemente sorgeva la Chiesa di San
Pasquale Baylon, poi atterrata per far
spazio alle strutture del camposanto”.
Alessandro Berluti
Fotografie giovani
di paesaggi
ed ambiente
Presso l’Istituto Professionale “Alfredo Panzini” di Senigallia si è
svolta venerdì 26 ottobre scorso la
cerimonia di premiazione delle classi e degli studenti che hanno partecipato al concorso “Paesaggi della
vita quotidiana”, indetto dall’Assessorato all’Ambiente della Regione
Marche.
Si è trattato di un concorso per fotografie e disegni rivolto a numerose
scuole regionali (primarie e secondarie, sia di I che di II grado), per
una partecipazione di studenti davvero eccezionale (circa 1.500), con
l’obiettivo di raccogliere fotografie
e disegni su come i giovani percepiscono il paesaggio, al fine di sensibilizzarli sulla sua importanza.
La giuria – composta dal fotografo
Lorenzo Cicconi Massi, dal prof.
Camillo Nardini, dall’arch. Achille
Bucci, dalla dott.ssa Paola Magliola
e dalla prof.ssa Chiara Fiorucci – ha
ritenuto il livello degli elaborati proposti davvero molto buono, facendo
esprimere il dato che i ragazzi sono
attenti al mondo della natura molto
più di quanto gli adulti non ritengano.
G.T.
Presentato un libro a Serra de' Conti Comune di Serra e Caritas per il museo
L'antica fornace
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Serra de’ Conti ha organizzato venerdì 26 ottobre scorso
presso la Sala Italia, un pubblico incontro per la presentazione del libro
“ Il girotondo del fuoco – Le fornaci
Hoffmann circolari in Italia" dell’architetto Gianluca Siena. Un argomento assai sentito da tutta la comunità, dato che nella vicina frazione
Osteria è stata operante fino al 1971
una fornace del tipo Hoffmann che
per molti decenni ha garantito sicura
occupazione a decine di maestranze
serrane. La fornace per laterizi, costruita nel 1884,è posta al confine con
il territorio di Arcevia e rappresenta
un importante esempio di archeologia industriale;di proprietà privata
è stata recentemente interessata da
un importante intervento di restauro
conservativo. Il libro, attraverso un
linguaggio semplice e diretto corredato da più di 180 immagini tra fotografie e disegni, si propone quale
valida guida al mondo dell’archeologia industriale,fornendo notizie
storiche, tecniche ed umane intorno
alle fornaci, luoghi di lavoro in continua evoluzione ed al brevetto che
ha rivoluzionato il modo di cuocere
mattoni.
Le "arti monastiche"
Le esigenze del potenziamento e della valorizzazione del Museo delle Arti
Monastiche “Le Stanze del Tempo
Sospeso” di Serra de’ Conti, struttura
espositiva che costituisce una sorta di
“unicum” per la richezza e la varietà
del patrimonio musealizzato, tutto pertinente all’antico monastero di Santa
Maria Maddalena, sono state oggetto
di un protocollo d’intesa sottoscritto
dalla amministrazione comunale di
Serra de’ Conti con la Fondazione Caritas Senigallia Onlus.
Il protocollo d’intesa è inserito in un
più ampio quadro di collaborazione
che si sta attivando fra i Comuni del
comprensorio e la Fondazione Caritas,
con l’ottica di incoraggiare iniziative
che affrontino gli effetti locali della
crisi con strumenti nuovi, integrando
le politiche proprie degli enti istituzionali con le opportunità offerte dai bandi pubblici in tutti i settori -ivi incluso
quello dei beni e delle strutture culturali, che hanno ormai una indubbia
valenza per l’incremento delle attività
turistico/ricettive- in grado di incidere
sullo stato dell’economia.
La Fondazione Caritas Senigallia
Onlus è attiva anche a Serra de’ Con-
ti, dove è attualmente impegnata in un
progetto sociale. Di qui l’opportunità,
sancita con la firma del protocollo d’intesa, dell’avvio di una collaborazione
tra Comune e Fondazione, per definire attività volte all’ampliamento ed al
potenziamento della struttura museale
serrana “nel comune interesse all’incremento delle visite e delle presenze,
anche in vista dei progetti di promozione turistica con strutture ricettive
promosse nel territorio comunale dalla Fondazione Caritas o da altre realtà
strettamente ad essa collegate”.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto nei giorni scorsi dal Sindaco di Serra
de’ Conti Arduino Tassi e dal Direttore della Fondazione Caritas Giovanni
Bomprezzi. Con le stesse finalità, sempre rivolte alla valorizzazione del Museo quale polo di richiamo turistico a
beneficio delle attività cittadine, il comune di Serra de’ Conti ha siglato un
ulteriore protocollo d’intesa anche con
l’Istituto di Ricerche per la Religiosità
Popolare e il Folklore nelle Marche,
firmato dallo stesso Sindaco Tassi e dal
presidente dell’Istituto Bruno Massi.
Raoul Mancinelli
spettacolo
la voce misena
1 novembre 2012
13
eventi e corsi
il taccuino
Senigallia - Lucia Corbinelli a Palazzo
"Energia: Mente - Universo" è la mostra di Lucia
Corbinelli in corso a Palazzo del Duca fino al 28
ottobre 2012 con orario 16.30 - 19.30 dal giovedì
alla domenica. L’esposizione è allestita dal Musinf
in collaborazione con la rivista “Arte contemporanea” e rientra nell’ambito di una serie di incontri
su “Pittura Pittura”.
stra dal titolo “La terra è mia madre”, contenente
una selezione di opere del maestro senigalliese
della fotografia, Mario Giacomelli. Ingresso libero
fino al 7 novembre prossimo, con orario di apertura dalle 17 alle 19.30.
Senigallia - Le opere di Musante
"La magia dei Sogni" - dipinti, illustrazioni, sculture e costumi di Francesco Musante saranno in
mostra alla Rocca Roveresca di Senigalia fino al 4
Fabriano - Una mostra su Giacomelli
Il Lions Club di Fabriano ha organizzato con la novembre 2012. Orario di apertura: tutti i giorni
collaborazione del Comune di Senigallia una mo- dalle 8,30 alle 18,30.
Il cartellone 2012 e 2013 della 'Fenice' e 'Rotonda'
Teatro e musica
23 spettacoli in programma al Teatro La Fenice e alla Rotonda a
Mare da novembre a fine marzo. Dal teatro classico di Mariano
Rigillo e Anna Teresa Rossini al nuovo spettacolo di Marco Paolini, dal musical My Fair Lady prodotto dal Sistina al geniale coreografo e ballerino Daniel Ezralow. E poi i grandi appuntamenti
musicali con Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Negrita, Nomadi.
Per grandi e piccoli 5 spettacoli proposti dal Teatro alla Panna che
festeggia i primi trenta anni di attività.
C'era molta attesa in città ed è stata
presentata la nuova stagione teatrale e
concertistica del teatro la Fenice e della Rotonda a mare. Nonostante i tempi
di crisi e di tagli al bilancio comunale,
ventitrè gli spettacoli in programma da
novembre a fine marzo 2013.
L'inizio è previsto per domenica 11
novembre alle 17,30 con "Riondino
accompagna Vergassola ad incontrare Falubert". Grandi appuntamenti per
tutti i gusti: teatro classico, musical
e balletto, ma anche live con Franco
Battiato, Fiorella Mannoia, Nomadi ed
i Negrita. Agilità, sorpresa, leggerezza
e coinvolgimento del pubblico sono gli
ingredienti di "Open", lo spettacolo del
coreografo statunitense Daniel Ezralow
in programma sabato 24 novembre alle
21,30. Venerdì 30 novembre alle 21
primo grande appuntamento musicale
con Fiorella Mannoia. Acrobazie aeree mozzafiato mercoledì 26 dicembre
alle 17 con lo spettacolo "Meraviglia"
dei performers volanti Sonics. Secondo appuntamento dedicato alla grande
musica con i Nomadi il 28 dicembre
alle 21. A rappresentare una novità in
questa stagione, la rassegna dedicata a
grandi e piccoli in programma per cin-
que domeniche alla Rotonda, il 6-13
gennaio 3-17 febbraio ed il 10 marzo,
spettacoli proposti dalla compagnia
senigalliese Teatro alla Panna che festeggia i primi trenta anni di attività.
Mercoledì 9 gennaio alle 21 arriva Cesare Bocci con il suo Viva Verdi. Ad
aprire la stagione di prosa "Questa sera
si recita a soggetto" di Luigi Pirandello
con la regia di Ferdinando Ceriani, in
scena venerdì 11 gennaio alle 21.
Domenica 27 gennaio alle 17 torna
Marco Paolini con "Ballata di uomini e
cani". Spazio al tango con Los Hermanos Macana mercoledì 6 febbraio alle
21. Luca Wart e Vittori Belvedere saranno i protagonisti di My Fair Lady in
programma il 13 febbraio alle 21. Terzo appuntamento con la musica, unica
data nelle Marche, venerdì 15 febbraio
alle 21 arriva Franco Battiato con
"Apriti Sesamo Live". Sabato 2 marzo
alle 21 è invece di scena il flamenco
con lo spettacolo "Battito", di FlamenQueVive. "Ricordar Cantando Canzioni e Canzonette" è lo spettacolo dei
Musicultura che andrà in scena sabato
9 marzo alle 21. A chiudere la stagione
della musica sarà sabato 16 marzo alle
21 il concerto dei Negrita. Mentre lo
spettacolo di Giorgio Felicetti Mattei,
"Petrolio e fango" chiuderà la stagione
teatrale sabato 16 marzo alle 21.
Il Capodanno alla Rotonda a Mare prevede poi lunedì 31 dicembre alle ore
22.30 il Winter Jamboree e martedì 1
gennaio alle ore 17.00 (e in replica ore
19.00) il concerto di Capodanno dell'Opera Petite Ensemble.
G.T.
Vergassola e Riondino alla 'Fenice'
La programmazione 2012/2013 del Teatro La Fenice debutta con lo spettacolo di Dario Vergassola e David Riondino che ritornano a Senigallia
dopo i successi delle passate edizioni del CaterRaduno. Immaginate un
palco vuoto, con solo due sedie rosse a fare da scenografia, e in sottofondo una canzone di Jane Birkin, la vedova di Serge Gainsburg: i due attori
per entusiasmare la platea non hanno bisogno di nient’altro. Riondino,
maestro preciso ed accattivante, e l’irriverente Vergassola, nel ruolo di
allievo svogliato, che incontrano Flaubert quale pretesto per ricollegarsi
agli attuali fatti di politica e di attualità. Dario Vergassola e David Riondino Riondino accompagna Vergassola ad incontrare Flaubert Teatro La
Fenice – domenica 11 novembre – ore 17.30.
Senigallia - Incontri di archeologia
Rassegna "Colonie romane e infrastrutture": quattro gli incontri in programma alla Sala Conferenze
della Biblioteca Comunale Antonelliana alle ore
17,30. Dal 25 ottobre 23 novembre 2012, prossinmi incontri: 2 novembre e 15 novembre.
Senigallia - Settimana contro i rifiuti
Anche Senigallia sarà in prima linea per la quarta
edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti in programma dal 17 al 24 novembre
2012. Informazioni nel sito del comune.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 1° novembre
Amour
Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, Rita Blanco, Laurent Capelluto. 105' - Francia,
Austria, Germania 2012.
Anne e Georges hanno tanti anni e un pianoforte per accompagnare il loro
tempo, speso in letture e concerti. Insegnanti di musica in pensione, conducono una vita serena, interrotta soltanto dalla visita di un vecchio allievo o
della figlia Eva, una musicista che vive all'estero con la famiglia. Un ictus
improvvisamente colpisce Anne e collassa la loro vita. Paralizzata e umiliata
dall'infarto cerebrale, la donna dipende interamente dal marito, che affronta
con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un'infermiera,
Georges non smette di amare e di lottare, sopportando le conseguenze affettive
ed esistenziali della malattia. Malattia che degenera consumando giorno dopo
giorno il corpo di Anne e la sua dignità. Spetterà a Georges accompagnarla al
loro 'ultimo concerto'.
Io e te
Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco,
Sonia Bergamasco, Pippo Delbono. 97' - Italia 2012.
Il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto
che si avvale dell'aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un'occasione
unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece
si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le
letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia
è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di
astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo. Bernardo Bertolucci
torna a fare cinema dopo una lunga assenza causata dalle conseguenze della
malattia che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Se il suo sguardo non può
più avvalersi direttamente della posizione eretta il suo cinema sembra avvantaggiarsene.
e inoltre il film "Il comandante e la cicogna"
Un film di Silvio Soldini con Alba Rohrwacher, Claudia Gerini, Valerio
Mastandrea, Giuseppe Battiston.
e "Il matrimonio che vorrei"
Un film di David Frankel. Con Meryl Streep, Steve Carell, Elisabeth Shue,
Tommy Lee Jones, Jean Smart.
Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest'anno si svolgerà, in occasione della “Festa dell’Olio
Nuovo” di Scapezzano che si terrà dal 8 al 11 novembre, un breve corso teorico-pratico di potatura degli
ulivi, tenuto dal Dott. Agronomo Dimitri Giardini e
dall’operatore Nello Bomprezzi. Il corso si terrà Sabato 10 novembre 2012, dalle ore 15 alle ore 17. Il ritrovo
è alle ore 14,30 presso la “balconata” di Scapezzano.
Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Verranno accettati al corso solamente i primi 20
iscritti. Costo della partecipazione è di € 1,00 da versare all’inizio del corso. Per informazioni e iscrizioni telefonare al n° 338.4364169, Sig.ra Marinella Betti del
Centro Sociale Scapezzano, entro il 7 novembre 2012.
14
sport
la voce misena
1° novembre 2012
Il Miciulli si impone con autorevolezza ed è terza in classifica
MICIULLI 3 – FANANO 0
sport
Primo tempo all’insegna degli errori da parte
dei neroazzurri. La ripresa tutta è della Miciulli, cinica nel rifilare tre reti al Fanano,
sempre pronto a ribattere agli attacci locali,
ma con scarsi risultati. La Miciulli doveva
cancellare l’immeritata sconfitta di domenica scorsa, patita nel campo del Gabicce, così
fin dalle prime battute si è rovesciata sulla
metacampo del Fananano, lasciando agli
ospiti la sola arma del contropiede. Al 7°, su
lancio in area di Cinotti, altrettanto pronto il
tiro di Odoguardio, palla che si stampa sulla
traversa a portiere battuto. 10°, gran parata
di Cappellini in angolo su pallonetto di Moschini. Sul susseguente tiro dalla bandierina,
Marcucci colpisce il palo. Al 13° Bomprezzi
colpisce la traversa. 21°, gran parata di Minardi su La Rocca. 23°, gli ospiti sprecano
un’ottima occasione con Cordella. La ripresa
è tutta della Miciulli. Al 51° Marcucci porta
in vantaggio la Miciulli, seguita poi all’88°
da Spadoni per concludersi al 91° con Stefano Schiano.
MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Odoguardio, Bomprezzi, Cinotti, Bucchi, Piersanti,
Contini (86’ Spadoni), Moschini (73’ Schiano St.), Marcucci (68’ Pasqualini, Galdenzi.
All. Goldoni.
FANANO: Cappellini, Pezzolesi, Protti (67’
Ortolani), Tagliabracci, Grandicelli, Scapoli, Nobili, Semprini (72’ Torrente), Cordella, Dionisio (46’ Arcangeli), La Rocca. All.
Cangini.Arbitro: Moglie di Ancona. RETI:
51’ Marcucci, 88’ Spadoni, 91’ Schiano St.
Sabato prossimo si va nel campo del Tarvernelle.
CLASSIFICA: Villa Fastiggi 17, Usav Pesaro 15, Maior 14, Gabicce 14, Miciulli 14,
Tavernelle 11, Isola di Fano 10, Pesaro 10,
S.Veneranda 10, Futura “98” 8, Fortuna “78”
8, Arzila 8, Villa Ceccolini 7, Junior C.C. 7,
Muraglia 7, Atl. Tavullia 5, Fanano 5.
G.M.
La Vigor Senigallia perde in trasferta e ripensa la squadra
La preoccupazione per il futuro
URBINELLI 1
VIGOR SENIGALLIA 0
Dopo cinque risultati utili consecutivi, i ragazzi di mister Clementi vengono sconfitti
sul campo del temuto Urbinelli con una rete
ad opera dell’ex bomber Simoncelli, tanto
amato lo scorso anno dagli sportivi senigalliesi. Doveva proprio essere lui il fustigatore
dei vigorini con un magistrale calcio piazzato dal limite. Moscatelli, intervistato durante la settimana, ha espressamente detto che
il pericolo numero uno dell’Urbinelli era
Simoncelli. Profezia mai tanto azzeccata. I
vigorini si sono presentati in campo privi di
Ruggeri, infortunato, con Coppa in precarie
condizioni fisiche, con Morganti sostituito
al 46° per una sospetta frattura ad un piede,
con Pandolfi ammonito e prossimo squalificato: una vera e propria falcidia di giocatori
d’esperienza, ciò che non potrà che influire
sul prosieguo del campionato, non avendo
elementi con cui sostituirli se non con ragazzi del settore giovanile. La Vigor al momento attuale non può permettersi altri ingressi
di personaggi esperti, le finanze sono quelle
che sono. La partita odierna ha visto una Vigor ben assortita e attenta in difesa, ben registrata a centrocampo e con Coppa e Pesaresi pericolosi in attacco. Come era evidente,
l’incontro è stato in massima parte condotto
dai locali, che fin da inizio partita hanno cercato di sorprendere Moscatelli, specialmente
ad opera di Simoncelli e Cossa. Al 26°, su
calcio piazzato dal limite, Simoncelli sfiora
il montante alla destra di Moscatelli. Al 28°,
sempre su calcio piazzato praticamente dalla stessa posizione precedente, Simoncelli
sorprende Moscatelli: sarà l’unica rete della
giornata, anche se i locali sprecano altre buone occasioni, vedi all’8° Cossa, al 25° con
Rossi. A inizio ripresa sono ancora i locali a
premere sulla difesa vigorina: prima Rossi,
poi Cossa, poi Valentini, che si è visto re-
spingere da Pandolfi un gol fatto. La Vigor
non è stata certo a guardare. Il più pericolosso è stato Morganti, fin tanto che è rimasto
in campo. Dopo la sfuriata iniziale dei locali,
nel secondo tempo la Vigor si è portata in
avanti, reclamando all’89° un evidente calcio di rigore per fallo su Pesaresi in area, che
l’arbitro Ciaccaglia di Jesi non concede. La
gara finisce qui con la sconfitta vigorina, ma
con grande amarezza per quello che dovrà
affrontare Clementi nei prossimi incontri e
lo spiega negli spogliatoi: “Con la perdita di
elementi come Ruggeri, Morganti, Pandolfi,
Coppa e altri “motori” in non perfette condizioni fisiche, quale potrà essere il nostro avenire? Sono giocatori d’esperienza, altri non
ne posseggo; dovrò rivolgermi ai miei giovani virgulti. Oggi abbiamo dato il meglio
di noi stessi, quindi pur nella sconfitta non
posso che essere soddisfatto della prestazione fornita dai miei uomini. Pensare in alto
non sarà facile, ma sono più che sicuro che
ad ogni incontro daremo il massimo”. Do-
Goldengas basket, ancora una sconfitta
GLOBO ANCONA 84
GOLDENGAS 73
Periodo negativo per la Goldengas; anche nel derby con l’Ancona ha dovuto soccombere
per mancanza di validi ricambi,
troppo giovani per affrontare un
simile avversario, completo in
tutti i suoi elementi. All’ultimo
momento è venuto a mancare
Barantani, colpito da improvvisa
febbre, un elemento essenziale
nel complesso guidato da Valli.
Seguita da un buon numero di
appassionati, la Goldengas inizia bene, con canestri di Giroli
e dei lunghi Perini-Pierantoni,
tanto da mettere in apprensione
gli avversari. Chiusura sul 15 a
20. Nel secondo quarto, l’ex di
turno Monticelli dà la carica ai
suoi, i biancorossi non chiudo-
no bene la difesa, così si va al
riposo sul 39 a 35. Alla ripresa
del gioco, c’è maggior freschezza dei locali e pure la possibilità
di ruotare con maggior facilità i
giocatori. Cosa può fare Valli
se non inserire le giovani promesse senigalliesi, creando quel
divario che non sarà più colmato? Nell’ultima frazione la Goldengas tenta una lieve rimonta
ma il risultato è ormai segnato.
Chiusura sull’84 a 73. Domenica prossima, dopo due trasferte
consecutive, i biancorossi senigallliesi tornano al palazzetto
dello sport di via Capanna alle
ore 18, contro il forte Empoli.
Si spera che la squadra possa
presentarsi in campo al completo, così da poter lottare alla pari
con gli avversari di turno.
GLOBO ANCONA: Monticelli 17, Pozzetti 4, Pierlorenzi 4,
Centanni 3, Baldoni 14, Giampieri 5, Chiaramello 7, Redolf
20, Giachi 4, Chiorri 7. All.
Marsigliani.
GOLDENGAS: F.Savelli 5,
Pierantoni 13, Maddaloni 11,
L.Savelli, Catalani 13, Giroli
21, Perini 6, Lo Capo ne, Pasquinelli 4, Sartini ne. All. Valli.
Arbitri: D’Arielli di Francavilla
e De Panfiliis di Pesaro. NOTE
– Parziali: 15-20, 17-20, 24-15,
28-18.
CLASSIFICA: Ravenna 10,
Firenze 8, Montegranaro 8,
Montecatini 6, Empoli 6, Globo
Ancona 6, Livorno 6, Modena
Cecina 6, C.Fiorentino 6, Civitanova 4, Goldengas 4, Virtus
Siena 2, Costone Siena 2, Cento
2, Supern.Montegranaro 2, Rimini 0.
G.M.
Annika, promessa del Taekwondo
Ottimo avvio di stagione per Annika Bulegato, l'agonista di punta della Allblacks Taekwondo Marche di Senigallia. L'atleta chiaravallese, impegnata nella preparazione per la nuova stagione sportiva taekwondoistica, è stata convocata al raduno della nazionale italiana, svoltosi presso il centro
federale di preparazione olimpica dell'Acqua Acetosa a Roma, agli ordini del d.t. azzurro Yoon e
del preparatore fisico Grisoli. Una settimana intensa, per il primo di una serie di incontri di monitoraggio sul patrimonio atletico italiano che lo staff tecnico sta programmando, con largo anticipo,
soprattutto dopo l'oro di Molfetta ed il bronzo di Sarmiento a Londra 2012, in vista degli appuntamenti agonistici del prossimo quadriennio olimpico. La Federazione Italiana Taekwondo vuole
arrivare pronta per il 2014, quando si svolgerà la seconda olimpiade giovanile, in Cina, a Nanchino
( www.nanjing2014.org ) e sta programmando una preparazione a lungo termine per una dozzina
di quindicenni promettenti, tra cui la nostra Annika, affinchè si possano realizzare risultati concreti
anche in ambito juniores e creare i presupposti per favorire il ricambio generazionale di atleti nella
futura nazionale olimpica. Nel frattempo ha vinto il campionato interregionale marchigiano due settimane orsono a Pesaro, domenica 4 novembre scenderà in campo a Brescia, per il campionato interregionale lombardo, la domenica successiva parteciperà al prestigioso Croazia Open di Zagabria e
concluderà il tour de force novembrino, domenica 25, con l'interregionale abruzzese ad Avezzano.
menica prossima si torna al comunale contro
il Grottammare.
URBINELLI: Veri, Pieri, Gasparini, Valentini, Cencioni, Passeri, Rossi (36’ st Federici), Calesini (45’ st Pentucci), Cangini,
Simoncelli, Cossa (41’ st Bastianoni). All.
Cicerchia.
VIGOR: Moscatelli 6,5, Tinti 6, Guerra 6,
Savelli 6,5, Giraldi 6, Tombari 6,5, Pandolfi
7, Siena 6 (8’ st Bittoni 6,5), Pesaresi 6,5,
Coppa 6 (24’ st Sougou), Morganti 6,5 (1’ st
Carboni 6). All. Clementi.
Arbitro: Giaccaglia di Jesi. Rete: 28’ pt Simoncelli. NOTE: spettatori 300 circa. Ammoniti: Giraldi, Savelli, Valentini, Pandolfi,
Pieri.
CLASSIFICA: Matelica 22, Fermana 26,
Montegranaro 15, Fossombrone 15, Pagliare
14, Biagio Nazzaro 14, R.Urbinelli 14. Vigor
14, Monturanese 10, Corridonia 10, Tolentino 9, Urbania 6, Elp. Cascinare 5, Grottammare 5, Cagliese 3, Cingolana 2.
Giancarlo Mazzotti
CICLISMO
"Grandamatore"
Il Callarò open abruzzese su strada è ancora marchigiano, meglio
dire ‘corinaldese’. Nella teramana Torano Nuovo svetta il ‘grandamatore’ di S.Isidoro, Luciano
Mencaroni (Gi.Vi.Plast – Pedale
Fermano), che arriva trionfalmente anticipando il compagno
d’avventura Giovanni Riccioni
(Melania), scortato dal motospeaker Gaetano Gazzoli.
Bronzo al campione marchigiano élite Angelo Gargaro (Vega),
seguito dal gettonatissimo Maccanti.
Per Mencaroni è l’ennesima impresa, nel segno della esemplare
continuità.
Per la ‘Gi.Vi.’ di Aessandro Fasciani & Rolando Navigli è la degna chiusura d’anno pedalato.
Nel fuoristrada, a Villa San Filippo di Monte San Giusto, scende il sipario sulla ‘duegiorni’
campestre fermano-maceratese.
Nella corsa-clou arrivano ancora insieme Paolo Pavoni (élite
del Co.Bo. – 3 P Sport Pavoni)
e Adriano Nepa (amatore di alto
profilo in forza al Nepa Team
Bike). ‘Papà’ Aldo Pavoni veleggia sempre in testa agli ultrasempreverdi supergentlemen.
La quarta prova del Master Ciclocross è allestita dalla Stella
Bike, con la supervisione della
Lega Ciclismo Marche Uisp presieduta da Giancarlo Tordini.
Il Gala Rosa chiude la ‘quarantottore’ delle passerelle, dei dibattiti, delle premiazioni e delle
anticipazioni. Ad aprirla è stato
il dialettico convegno anconetano dei giudici di gara, coordinato
dal presidente delle giacche blu
regionali, Gabriele Menghini, af-
fiancato dalla segretaria Cristina
Cantarini, dal componente Emanuele Senzacqua e dal massimo
dirigente federciclistico marchigiano Vincenzino Alesiani.
Le ragazze del G.C. Osimo Stazione – Starplast festeggiano il
significativo 2012, alla ruota del
presidentissimo Severino Antonella, del vicepresidente-patronatleta Bruno Mancini e dell’ammiraglio Enrico Ciavattini.
Al ristorante “Da Peppe”, lungo
l’Adriatica fidardense, l’ ‘Ottobello’ rossoblù sigilla la stagione (ori, maglie, gran costanza ai
vertici, eccellenza organizzativa)
accogliendo i rinforzi per il 2013
(altro ottetto di belle speranze).
Umberto Martinelli
Foto (di Traversini):
Il corinaldese di S.Isidoro
leader anche del Callarò
penultima
la voce misena
1° novembre 2012
asteriski
***
Il Papa e il Sinodo
Chiuso il Sinodo con i 262 vescovi (ma nella concelebrazione di domenica 28 ottobre erano 332 tra
cardinali, vescovi, sacerdoti) del mondo che hanno presentato le loro proposte (“propositiones”
= ma quante parole!). Il Papa riflette così: “La
Chiesa deve innanzitutto “rinnovare se stessa”,
per “rinnovare spiritualmente il mondo secolarizzato”. Il rinnovamento non potrà che venire “dalla
riscoperta di Gesù Cristo, della sua verità e della
sua grazia”. Contro l’ “eclisse di Dio”, la Chiesa
“deve quindi assumere un volto nuovo, liberarsi
dalle sovrastrutture materiali, lasciarsi anche alle
spalle i mali e gli scandali che ne hanno minato
la credibilità”. Il Sinodo che si è appena concluso
è stato provvidenzialmente “un momento di forte comunione ecclesiale”. Sottolinea “l’urgenza
di annunciare nuovamente Cristo là dove la luce
della fede si è indebolita, là dove il fuoco di Dio è
come un fuoco di brace, che chiede di essere ravvivato, perché sia fiamma viva che dà luce e calore
a tutta la casa”.
1
Draghi e la giusta strada
Il presidente della Bce riconosce gli sforzi dei governi europei che sono “sulla strada giusta”. Non
esclude l’ipotesi di un Commissario Europeo sui
bilanci dei singoli Stati.
Primarie nel Pd: scontri
Per lo shoppintg natalizio pronti 6000 ticket gratuiti da 90 minuti per la sosta, ma i commercianti
Berlusconi scarica Monti
chiedono per tutto l’anno la prima mezz’ora e la
Grandi polemiche nella politica. Berlusconi vor- pausa pranzo libera. Sarà bene accontentarli.
rebbe sfiduciare Monti; ma molti del suo partito
non la pensano come lui. Anche Casini dichiara: La Sicilia vota a metà
“Berlusconi resterà da solo”. E intanto lo spread Vota solo il 47% dei siciliani, dato da meditare.
a cura di G. Cionchi
ricomincia a salire.
novembre 01 - XXXI domenica del tempo ordinario
Il primo di tutti
Comandamento più grande
e più disatteso: l'amore,
in ogni sua dimensione
Parola di Dio
Dt ,-
Salmo 1
Eb ,-8
Mc 1,8-
Ciò che conta è amare: lo sappiamo benissimo e
l'abbiamo ripetuto chissà quante volte, magari con
qualche citazione di rinforzo, del tipo: "Dio è Amore", come ha scritto l'evangelista Giovanni, o come
ha osato affermare s. Agostino: "Ama, e fa' ciò
che vuoi". C'è poi anche s. Giovanni della Croce
a ricordarci: "Alla fine della vita saremo giudicati
sull'amore". Ma che cosa significa amore? Osserva papa Benedetto nella sua prima enciclica, Deus
caritas est: "Il termine 'amore' è oggi diventato una
delle parole più usate ed anche abusate, alle quali annettiamo accezioni del tutto differenti" (n. 2).
Senza attardarci in complicate analisi filologiche o
in sottili speculazioni filosofiche, è forse opportuno
andare al fondamento di quell'amore che la parola
del Signore ci comanda di nutrire verso Dio e verso
il prossimo: senza quel fondamento, non solo risulterebbe incomprensibile il comandamento evangelico, ma si rivelerebbe anche fatalmente impraticabile. Afferma chiaramente s. Giovanni: "Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio"
(1Gv 4,1). Su questo "perché" sembra utile ritorna-
la parola a... arrivati in redazione
Poliziotti defunti
Il giorno 6 novembre, alle ore
18.00, presso la chiesa di Santa Maria della Neve (Portone) di
Senigallia, nella tradizione della
Pietà per i Defunti, verrà officiata
una Santa Messa di suffragio per
onorare i Caduti della Polizia di
Stato e ricordare i Defunti e i familiari dei Defunti degli Associati.
Il Direttivo ha inoltre deliberato
di estendere l‘invito, oltre che ai
Soci, anche alle Autorità Provinciali e locali.
In ricordo di Savina
A Barbara, il 25 ottobre, è deceduta Savina Giuliani, abbonata
da tantissimi anni al nostro giornale, prima intestato al marito
Donato Aguzzi. Nel 1981 aveva
avuto un grande dolore per la
morte del giovane figlio Luigino,
da lui accettata coraggiosamente e cristianamente. Nella sua lapide è scritta questa frase:“Non
conta quanto si vive, ma come
si vive…”. Ai suoi familiari, tra
cui il fratello don Irio Giuliani, la
redazione di Voce Misena porge
sentite condoglianze.
Pace a Gerusalemme
La marcia Perugia-Assisi si trasferisce in Medio Oriente, in
Israele e nei territori palestinesi
occupati. E' partita la “missione
di pace” in Terra Santa cui parteciperanno anche le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani
(Acli), con una delegazione guidata dal responsabile del dipartimento Pace, Alfredo Cucciniello,
e dal vicepresidente dell’Unione
sportiva Acli, Antonio Meola.
Oltre 200 studenti, giovani, in-
segnanti, amministratori locali,
sportivi, giornalisti, esponenti
di gruppi e associazioni porteranno un messaggio di pace e
di promozione del dialogo, tentando di capire il contributo che
possono dare la società civile e
le istituzioni italiane ed europee.
L’iniziativa è promossa dal Coordinamento nazionale degli enti
locali per la pace e i diritti umani.
La missione di pace prevede, tra
le numerose iniziative, l’incontro
con l’ufficio Onu di coordinamento degli Affari umanitari nei
Territori palestinesi occupati, la
visita al museo dell’Olocausto,
ai campi profughi di Betlemme,
il confronto con le famiglie, le
associazioni e gli enti locali palestinesi e israeliani. L’Unione
sportiva Acli ha organizzato all’interno della missione partite
amichevoli di calcio e calcio a 5
e donerà palloni e divise da gioco a gruppi sportivi e squadre
locali. Info: www.perlapace.it. A
Gerusalemme è presente anche
una rappresentanza della 'Scuola di pace' di Senigallia.
re. Tutte le religioni dicono che l'uomo deve amare
Dio e che questo amore si deve riflettere nell'amore
del prossimo. La specificità della fede cristiana non
sta tanto nell'allargamento del concetto di prossimo,
una dilatazione che pure è vera fino al punto da superare ogni barriera razziale, religiosa o culturale.
Ciò che è tipico del cristianesimo è quanto si legge
nelle sante Scritture, che fanno discendere il nostro
amore a Dio e al prossimo da un evento assoluto e
incondizionato, precedente ogni nostra iniziativa e
determinante ogni nostra risposta: è l'evento libero e
gratuito dell'amore di Dio verso di noi. Sempre nella 1ª lettera di s. Giovanni leggiamo: "In questo sta
l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui
che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come
vittima di espiazione per i nostri peccati". Da qui la
conseguenza: "se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1Gv 4,9-10). Secondo
il racconto dell'evangelista Marco, Gesù inizia la sua
risposta alla domanda dello scriba citando lo Shemà
Israel, una sorta di professione di fede con cui ogni
israelita apriva e chiudeva la sua giornata e che cominciava con quelle parole, tratte dalla santa Legge:
"Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore" (Dt 6,4) (1ª lettura). Con quella professione
Israele proclamava la sua fede nell'articolo di base di
tutto il suo credo: esiste un solo Signore , perché egli
ci ha amati, ci ama e ci amerà nei secoli dei secoli.
di Francesco Lambiasi
È da questa certezza che Gesù tira la conseguenza
del comandamento dell'amore: "Amerai dunque il
Signore Dio tuo e il prossimo tuo". Con Gesù di Nazaret questa rivelazione dell'amore raggiunge il suo
vertice insuperabile: secondo il vangelo non è l'uomo
che si è sacrificato per Dio, ma è il Figlio di Dio che
ha dato la vita per l'uomo. Il movimento è capovolto. Non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al
Signore: questo, tutto sommato, sarebbe abbastanza
ovvio. È il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli:
questo è davvero sorprendente. Ma non basta: Dio ci
ha amato quando noi gli eravamo ancora ostili. "Dio
dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm
5,8). C'è un altro elemento che merita di essere tenuto
presente. La fede nell'amore di Dio per noi non solo
fonda il comandamento del nostro amore per Dio, ma
anche quello dell'amore per i fratelli. Se noi abbiamo
sperimentato l'amore di Dio, se crediamo che il Figlio
di Dio ha dato la vita per noi - conclude s. Giovanni,
l'apostolo dell'amore - "quindi anche noi dobbiamo
dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16). E ancora: "Chi
non ama il fratello che vede, non può amare Dio che
non vede". La fede nell'amore che Dio ha per noi e
che ha dimostrato con la prova inconfutabile della
croce, fonda l'amore per il prossimo non solo nel senso che lo rende comprensibile, ma anche nel senso
che lo fa diventare concretamente possibile.
inbreve
A Monterado
La Comunità parrocchiale ha consegnato ai
fedeli questo promemoria per l’OTTAVARIO DEI MORTI. Precisazione: Nuovi orari per la Messa: ore 17,15:Vespro, 17,30:
Rosario, 18: Messa; Sabato: Messa ore 19.
L’Ottavario è una pia pratica che applica la
Beatitudine di Gesù: “Beati i misericordiosi
perché troveranno misericordia”. La misericordia si esercita in questi modi. 1. PARTECIPARE ALLE SANTE MESSE. In parrocchia a Monterado: 1 novembre: TUTTI I
SANTI, Messe ore 8-11 nella chiesa parrocchiale; al Cimitero, se non piove, alle ore
15,30. 2 NOVEMBRE – Messe: ore 8 nella
chiesa parrocchiale (se piove, le Messe si
celebrano in parrocchia), al Cimitero, se
non piove, alle ore 11 e alle ore 15,30. DURANTE L’OTTAVARIO: tutte le sere (fino
a venerdì 9 compreso): ore 17,15 Vespro
(= preghiera della sera); ore 17,30 Rosario
con “Litanie per le Anime sante”; ore 18:
Messa; ore 18,30: altro Rosario o Messa
SPECIALE per le SEGUENTI ZONE (sempre nella chiesa parrocchiale: CENTRO +
VIA BERLINGUER e MATTEOTTI: martedì 6 novembre; VIALE PACI E VIE ADIA-
CENTI: mercoledì 7 novembre; VIA della
SORGENTE E ADIACENTI: giovedì 8; VIA
BOSCO + VIA QUERCE E ADIACENTI: venerdì 9 novembre, con “Litanie per le Anime
sante”. Alla preghiera dei fedeli si dirà: per
i defunti delle famiglie… 2. L’INDULGENZA
PLENARIA. L’indulgenza plenaria è il condono del Purgatorio per quell’anima per
la quale la acquistiamo. Sono necessarie
queste condizioni: 2.1 Visitare la chiesa o
il cimitero. 2.2 Recitare il Padre nostro e il
Credo. 2.3. Fare la Confessione e la Comunione (entro gli otto giorni). 2.4. Recitare
un Padre nostro e un’Ave Maria secondo
le intenzioni del Papa. 2.5 L’indulgenza si
può acquistare una volta al giorno, per una
sola anima del Purgatorio, a partire dal 2
novembre fino al 9 novembre compreso. 3.
ISCRIZIONE ALLA PIA OPERA DEL SUFFRAGIO. La Pia Opera consiste nel fatto
che tutti i giorni, in Seminario, viene celebrata una Messa per le Anime Sante dal
1° gennaio al 31 dicembre. In chiesa c’è
un banco apposito per le iscrizioni. 4. ROSARIO. Viene offerto a tutti. 5. PREGARE
SEMPRE: specie prima di colazione, pranzo, cena… NB. Le confessioni si celebrano
in sacrestia o presso i Frati a Corinaldo.
Poveri noi
Ho letto con interesse i dati riportati nello scorso numero di Voce
Misena relativi alle povertà in Italia e nella nostra diocesi. In tanti
ci rendiamo conto di come la situazione sociale peggiori anche
da noi, ma vedere scritti i numeri
di queste fatiche mi ha creato
preoccupazione. Anche perché
a pagare sono sempre i più deboli e i primi tagli per ripianare i
bilanci riguardano le fasce sociali più fragili. Oggi più che mai c'è
bisogno di politica vera.
Marco Venturi, email
redazione@voce misena.it
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.

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