L`ospedale di Pistorius un rifugio di criminali

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L`ospedale di Pistorius un rifugio di criminali
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 25 MAGGIO 2014
IL PROCESSO DA DOMANI L’ESAME PSICHIATRICO
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6
3
MC MOTORTECNICA
SI PRENOTA
PER LA CLIO CUP ITALIA
4 Da 1 a 4 le immagini del
Weskoppies Hospital di
Pretoria. 5 Reeva Steenkaap
la vittima uccisa il 14 febbraio
2013 da Pistorius.
6 Il campione paralimpico in
lacrime durante il processo
Ritorno al futuro per la MC Motortecnica, che lancia la
sua sfida nella Clio Cup Italia. Dopo una prima ma fugace
apparizione nei campionati riservati alle berline della Casa
d’Oltralpe risalente al 2006, la squadra lombarda è questa volta
intenzionata a fare sul serio. L’ora “X”, quella del debutto in
pista con le nuovissime RS 1.6 turbo, è già arrivata. Il primo ciak
al Red Bull Ring, teatro del secondo appuntamento di questa
stagione avvincente, segnata da tante novità ed in continua
crescita per ciò che concerne il numero di adesioni e la qualità.
Il team di Moreno Cortelazzo e Mattia Capelli “ricomincia”
questa avventura schierando inizialmente, con il supporto tecnico dell’Oregon Team, una vettura per Enrico Bettera (nella
foto), già nome di riferimento nell’Eurocup Mégane Trophy,
in vista di un nuovo arrivo già a partire dai successivi appuntamenti. Il battesimo della pista è avvenuto la scorsa settimana
sul circuito di Cremona, in occasione di un primo test. Il vero
debutto, sui saliscendi austriaci, precede un impegno costante
che avrà continuità anche nei successivi round di Adria, Monza,
Mugello e Vallelunga.
ESSECORSE
SUBITO AL SUCCESSO
CON SIMONE IACONE
“Veni, vidi, vici”… La Essecorse fa il suo ingresso ufficiale nella
Clio Cup Italia e conquista subito il successo con Simone Iacone (nella foto). A Imola, lo scorso aprile, esordio vincente per
la squadra di Stefano Secci e Andrea Ferrario. Un nuovo nome
per il monomarca della Fast Lane Promotion che ha portato a
quota sette (con il recente ingresso della MC Motortecnica)
il numero dei team impegnati nella serie, che ha visto proprio
quest’anno debuttare le veloci RS 1.6 Turbo. Sul circuito del
Santerno, Essecorse e Iacone hanno messo tutti in guardia:
pole position, vittoria in Gara 1 e ancora un secondo posto
per l’esperto pilota abruzzese, che ha chiuso il primo weekend
della stagione da leader assoluto della classifica. E se risponde al
vero il detto che “chi bene inizia è alla metà dell’opera”… Per la
squadra emiliana l’obiettivo è vincere ancora: una scommessa
che Secci, Iacone e company riproporranno già in occasione
del weekend austriaco.
www.renaultsportitalia.it
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
L’ospedale di Pistorius
un rifugio di criminali
Visita alla struttura a Pretoria dove i sanitari valuteranno
la salute mentale di Oscar: sarà decisivo per la sentenza
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA (SUD AFRICA)
«Gli alberi delineano la strada, creano una
foresta, sembra di essere fuori dal mondo». Così
Wikipedia descrive il Weskoppies Hospital di
Pretoria, l’ospedale psichiatrico dove Oscar Pistorius domani inizierà i test clinici per verificare le sue condizioni mentali. Mai come in questo
caso la realtà virtuale differisce da quella reale.
Gli alberi sono spogli, la foresta assomiglia più
ad un insieme di rovi e l’isolamento è contaminato dai rumori della vicina area industriale. Rimane, invece, il senso di spaesamento e misticismo tipico delle strutture psichiatriche. Da
quando il giudice Masipa ha decretato che gli
esami su «Blade Runner» si sarebbero svolti al
Weskoppies Hospital, l’atmosfera è cambiata
fuori e dentro il nosocomio. Sicurezza aumentata, bocche cucite e divieto di accesso per i non
addetti ai lavori. Ma l’antichità del complesso,
costruito nel 1892, lascia spazio a scorciatoie e
strade secondarie abbandonate nel tempo.
L’asilo dei lunatici Una volta all’interno si può
osservare tutto il degrado e la sporcizia del più
antico ospedale psichiatrico del Sudafrica. Soprannominato «l’asilo dei lunatici», così erano
chiamati nel Paese i malati mentali, era stato costruito per rinchiudere i peggior criminali del
Paese. L’apartheid è passato anche da queste
parti, dato che, fino al 1991, la struttura era
divisa in bianchi e neri. Oggi, oltre alle 11
palazzine in stile vittoriano separate una
dall’altra a seconda del livello di infermità
mentale, sono rimasti i campi sportivi in disuso. Uno da tennis, uno per le bocce e scherzo
del destino un qualcosa che assomiglia molto ad
una pista di atletica. Neanche lontana parente di
quella sfavillante di Londra 2012, ma ad ogni
modo, Pistorius, una volta dentro, non potrà
consolarsi neanche con quella. Da questa struttura sono passati tutti i protagonisti della cronaca nera sudafricana degli ultimi anni. L’ultimo,
in ordine di tempo, il cosiddetto «mostro di Modimolle», non considerato infermo mentale e
quindi condannato a 35 anni per aver rapito e
fatto stuprare l’ex-moglie, dopo averle ucciso il
figlio. Camminando per gli 84 ettari dell’enorme
struttura sanitaria dello Stato, non è facile incontrare persone all’aria aperta, ma quei pochi
che si vedono hanno sguardi vaganti, persi nel
nulla. Austere e salde, invece, appaiono le varie
strutture in mattoni rossi dove risiedono i pazienti. Grate alle finestre impediscono di vedere
all’interno e il silenzio assordante non consente
neanche di immaginare quello che succede. Pochi giorni fa, però, uno dei residenti, trasferito
momentaneamente in un altro ospedale, è riuscito a scappare. Dal Ministero della Salute sudafricano raccontano di un luogo sovraffollato, con
circa 1400 posti letto e con la maggior parte dei
pazienti, quasi tutti intorno ai 30 anni, in cura
Degrado, 1400 letti
e i peggiori
assassini del Paese,
quasi nessuno con
armi da fuoco
Per Oscar
c’è chi parla di
favoritismi visto
che gli è stato
evitato il ricovero
per aver commesso omicidi vari. Una particolarità, quasi nessuno ha ucciso con arma da fuoco.
Anche in questo, Blade Runner, rappresenterà
un unicum. Il campione paralimpico sarà, infatti, l’unico paziente non ricoverato. Alle 16 di ogni
giorno, terminati i test, la solita Land Rover grigia con autista lo aspetterà per riportarlo nella
lussuosa villa dello zio Arnold, dove quiete e
confort regnano veramente. «Una decisione che
rischia di creare un precedente», ammonisce
l’avvocato Mannie Witz, critica nei confronti del
giudice Masipa che non ha obbligato Pistorius al
ricovero. Per Jackie de Wet, professoressa di psicologia all’Università del Kwa-Zulu-Natal, «un
paziente va osservato anche nel suo tempo libero per vedere l’interazione con altre persone,
specialmente di notte». In uno slogan ormai consolidato dall’inizio del processo, Simon Zwane,
capo della comunicazione del Weskoppies Hospital, assicura che «non ci sarà un trattamento
speciale per Oscar Pistorius». Ma la realtà dei fatti è differente. Basta osservare gli ultimi dati, che
parlano di 735 imputati nelle stesse condizioni
del campione paralimpico che, però, al contrario
del 27enne sudafricano, data l’assenza di posti
letto attendono i loro test psichiatrici in carcere.
Si parte Test che, invece, per Oscar inizieranno domani mattina alle 9 e che avranno un duplice obiettivo, confermare o meno la «sindrome
da ansia generalizzata» riscontrata dalla psichiatra chiamata dalla difesa e verificare se «il
disturbo» possa aver avuto un ruolo la notte in
cui ha ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp. Il
team di medici che valuterà Pistorius sarà composto da tre psichiatri e uno psicologo, a detta
di molti i migliori sullo scenario sudafricano.
A rappresentare la difesa ci sarà Leon Fine,
medico specializzato in sindromi ansiolitiche
e soprattutto con una grande esperienza come testimone nelle aule dei tribunali in casi
di alto profilo. L’accusa si è, invece, affidata a
due degli psichiatri che operano nella struttura stessa. Carla Kotze e Herman Pretorius, entrambi famosi per non essere così inclini a rilasciare l’infermità mentale per chi ha commesso
crimini efferati. Apparentemente un’altra scelta
non casuale da parte della magistratura sudafricana che, così come nel caso del giudice Masipa,
ha studiato attentamente i profili di chi avrebbe
avuto un ruolo determinante nel giudizio finale.
Con il calar della sera l’atmosfera che circonda il
Weskoppies Hospital è ancor più spettrale, ma
da domani decine di giornalisti e fotografi ravviveranno il clima in quello che rappresenta uno
snodo cruciale per il processo. Se i risultati medici diranno che Pistorius è sano le probabilità
di condanna, aumenterebbero vertiginosamente. Al contrario, non è da escludere, che il campione paralimpico possa passare molti giorni
circondato dalla foresta dell’ospedale psichiatrico, un tempo vigorosa, ma oggi sbiadita, un po’
come la sua vita.
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