Opificio Golinelli, c`è l`uomo che suona gli alberi Ilrestodelcarlino.it
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Opificio Golinelli, c`è l`uomo che suona gli alberi Ilrestodelcarlino.it
Articolo pubblicato sul sito Ilrestodelcarlino.it Estrazione : 05/12/2015 07:03:39 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-113779-20151205-654907789.pdf Audience : Ilrestodelcarlino.it Più : www.alexa.com/siteinfo/Ilrestodelcarlino.it http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/bartholomaus-traubeck-vinili-legno-1.1546732 Opificio Golinelli, c'è l'uomo che suona gli alberi Bartholomäus Traubeck Dalle Il musicista Bartholomäus Traubeck ha come specialità quella di suonare i ‘vinili’ di legno di BENEDETTA CUCCI Il musicista-scienziato Bartholomäus Traubeck dalle 18.45 all’Opificio Golinelli Bologna, 5 dicembre 2015 - Gli anelli di accrescimento di un albero , quelli che vediamo quando osserviamo un tronco, emettono musica. O meglio: non hanno un vero e proprio suono come i solchi, piuttosto un microsound dei capillari che prendono e rilasciano acqua quando sono vivi. Ma il tedesco Bartholomäus Traubeck , un po’ musicista e un po’ scienziato, ha deciso di farli suonare, come si fa con i vinili , i classici 33 o 45 giri. Non usa giradischi, però, bensì un programma per computer di sua invenzione. Oggi presenterà il suo live Years (titolo anche delle sette tracce) all’ Opificio Golinelli in via Paolo Nanni Costa 14 e nel frattempo racconta questa sua innovativa ricerca perfetta per la cittadella della cultura e dell’innovazione. Perché decidere di studiare come fare dischi di legno? «Ho pensato all’analogia tra gli anelli di accrescimento e i solchi di un disco, e a come sarebbe suonato il legno. Poi ho deciso di fare alcuni veloci prototipi di rappresentazioni sonore dei dati che ottenevo da una scansione ad alta risoluzione di un pezzo di legno. Da quel momento è solo diventato tutto più interessante e lo studio si è concluso nell’installazione Years». Quindi gli anelli dell’albero diventano solchi? «Non esattamente. Quello che succede è che una piccola e veloce telecamera legge gli anelli visualmente quando ci passa sopra la puntina. L’immagine è quindi analizzata in diversi parametri. I dati sono poi tradotti dal vivo in una composizione grazie a un programma del computer che ho creato. Se ad esempio si incontra un anello sottile che si restringe, singole note sono suonate verso il basso». Copyright Ilrestodelcarlino.it 1/2 Articolo pubblicato sul sito Ilrestodelcarlino.it Ilrestodelcarlino.it Estrazione : 05/12/2015 07:03:39 Categoria : Attualità regionale File : piwi-9-12-113779-20151205-654907789.pdf Audience : Più : www.alexa.com/siteinfo/Ilrestodelcarlino.it http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/bartholomaus-traubeck-vinili-legno-1.1546732 Sarà un suono unico... «Per essere precisi l’anello di un albero non ha un suono di per sé se escludiamo l’albero che si rompe, piuttosto un suono microscopico dei capillari che prendono e rilasciano acqua. Ma nell’installazione gli anelli sono appunto analizzati per diventare note suonate col piano. I suoni vanno da quelle molto drammatiche di un frassino a quelle davvero minimali di un abete». E quante specie di alberi ha utilizzato? «Circa 10 e ho un totale di oltre 14 dischi suonabili. Oggi porterò una selezione, ma sicuramente porterò un frassino di circa 100 anni, un abete più giovane, un pero che ha avuto alcuni problemi di salute e altri alberi. La maggior parte arriva da Windischgarsten nell’alta Austria». Info: ingresso 10 euro con aperitivo alle 18.45 e concerto alle 19.30 di BENEDETTA CUCCI RIPRODUZIONE RISERVATA Copyright Ilrestodelcarlino.it 2/2