QUELLO CHE dEVI SAPERE

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QUELLO CHE dEVI SAPERE
dm in forma
DIMAGRIRE
CON IL BISTURI
QUELLO CHE
DEVI SAPERE
Le tecniche chirurgiche contro l’obesità funzionano.
Ma l’operazione da sola non basta. Qui ti raccontiamo che
cosa succede prima, durante e dopo l’intervento
di cinzia testa scrivile a [email protected]
possono operarsi tutti?
È un intervento chirurgico, richiede un’anestesia generale e
quindi può essere affrontato solo da chi ha un buono stato di
salute. Secondo le Linee guida dell’Istituto superiore di sanità
dovrebbe ricorrere all’operazione solo chi è affetto da obesità
grave e ha un indice di massa corporea da 37 in su. L’indice
scende a 35 se si soffre di ipertensione o diabete, malattie che, se
associate all’obesità, risultano molto rischiose per la salute.
a chi rivolgerSI? Chi pensa a un intervento dovrebbe
affidarsi a strutture multidisciplinari in cui chirurgo, psicologo,
dietista e medico estetico lavorano in équipe.
«I dati dimostrano che in due casi su tre i fallimenti dipendono
da una scelta frettolosa del tipo di operazione» spiega Alessandro
Giovanelli, responsabile a Milano del Centro per la chirurgia
dell’obesità dell’Istituto clinico sant’Ambrogio. «Il metodo
va individuato a partire dalle circostanze che hanno determinato
l’aumento di peso». Se, per esempio, hai problemi metabolici
può funzionare il bypass gastrico che riduce
l’assorbimento degli zuccheri ma se a determinare lo
stato di obesità è una dipendenza psicologica
dal cibo, che ti porta ad assumerne grandi quantità,
può essere indicato l’intervento che riduce il volume
dello stomaco e, di conseguenza, il tuo senso di fame.
SONO interventI dolorosI?
No, perché si agisce in laparoscopia: il chirurgo
opera inserendo gli strumenti attraverso buchi
molto piccoli, quindi non rimangono antiestetici
tagli. In media l’operazione dura un paio d’ore.
il dimagrimento è istantaneo?
Nel primo mese si perde circa il 10 per cento del peso. Poi si
continua a dimagrire in modo lento e costante. Dopo un anno si
può arrivare a dimezzare il numero di chili da cui si era partiti.
Dopo l’operazione si mangia normalmente?
Bisogna seguire quello che i medici chiamano “svezzamento”.
Cominci con cibi morbidi, come semolino o frullati. E dopo
due settimane, riprendi a mangiare cibi solidi.
DA CHI SI VIENE SEGUITI DURANTE LA CONVALESCENZA?
Nei controlli dopo l’intervento, oltre al chirurgo, incontri
la dietista che ti darà un regime alimentare idoneo. Ma non
solo. Verrai seguita dallo psicologo che ti aiuterà ad
abituarti a un corpo che cambia. Può servire anche l’intervento
di un fisioterapista se i tanti chili in più hanno creato
problemi di movimento o coordinazione.
quando si dimagrisce tanto, la pelle è molto
rilassata; sport e massaggi sono utili?
Purtroppo non bastano. Quando si perde molto peso, occorre
sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica per rimodellare
l’addome, l’interno cosce e le braccia. Lo si può fare, però,
dopo aver smaltito tutti i chili, quindi almeno un anno dopo.
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Ogni anno, in Italia, da 5.000 a 6.000 persone che soffrono di
obesità si affidano al bisturi per perdere peso. E molte lo
fanno dopo anni di lotta con la bilancia, durante i quali hanno
provato senza successo diete e cure farmacologiche. In realtà con
il termine chirurgia bariatrica s’intendono non uno ma sette
tipi diversi di interventi, divisibili in due grandi gruppi. Ci sono le
cosiddette procedure gastrorestrittive, come il bendaggio
dello stomaco, che riducono la capacità di questo organo di
contenere alimenti. Oppure esistono le tecniche malassorbitive,
come il bypass gastrico: in pratica il chirurgo accorcia il
canale gastro-intestinale e in questo modo limita l’assimilazione
di grassi e zuccheri. Per stabilire qual è la tecnica più adatta,
servono colloqui, analisi mediche e anche consulenze
psicologiche. Ma chi può sottoporsi all’operazione? E cosa
succede dopo? Ecco cosa rispondono gli specialisti.
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Perdere tanti chili è il più
grande desiderio di molte
persone obese. Ma può
anche essere
destabilizzante perché si
finisce per “non
riconoscersi più”. Per
questo sono nati gruppi di
autoaiuto composti da
chi ha già subito
l’intervento e da chi è in
attesa di farlo. Li trovi su
amiciobesi.it
Dopo tre operazioni ora sto
finalmente bene sara, 33 anni
Mi sono sottoposta a un bendaggio gastrico nel
2006. Ma avevo scelto lo specialista sbagliato, che
non mi ha preparata all’intervento né mi ha
seguita dopo. Lasciata a me stessa, alla prima
difficoltà psicologica mi sono buttata sul cibo.
Così il bendaggio si è rotto, sono cominciati i
dolori e l’unico modo per stare bene era
digiunare. Alla fine ero sottopeso e malnutrita e non
sapevo più cosa fare. Su Internet ho trovato altri obesi
con cui confrontarmi. Sono stati loro a indicarmi il
centro medico giusto. Ho subìto altri due interventi:
prima mi hanno dovuto togliere il bendaggio gastrico.
Ho ricominciato a mangiare ma anche a ingrassare.
Poi finalmente è arrivata la nuova operazione,
che è stata scelta dopo mesi di incontri, di visite, di
analisi. Oggi ho perso 90 kg. E sono rinata.
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Sto aspettando di guarire
alice, 37 anni
Sono in lista d’attesa per l’intervento di bypass
gastrico, che sarà probabilmente a gennaio
2015 e non vedo l’ora. Ho fatto tutti i controlli
necessari, i colloqui con lo psicologo e sto
frequentando un gruppo di auto-aiuto composto
da pazienti ed ex pazienti. Ci ho pensato molto prima
di rivolgermi a un centro per la chirurgia bariatrica.
Io ero già obesa da bambina. E da
adolescente ho iniziato con le diete, ma ogni
volta che smettevo, riprendevo tutti i chili
di partenza, con una decina in più.
Mi sono ritrovata a pesare 124 kg, con problemi di
ipertensione, glicemia alta, dolori alle ossa. E sono
stati questi disturbi a farmi prendere la decisione;
sono troppo giovane per avere già queste malattie.
le tecniche più nuove
la riduzione con le graffette Si
inserisce dalla bocca uno speciale strumento
chirurgico che “attira” la mucosa dello
stomaco e poi, con una speciale graffettatrice,
cuce dall’interno i lembi dell’organo, in
modo da ridurne il diametro di circa un terzo.
il TUBICINO per assimilare meno
Sempre attraverso la bocca, viene inserito
nella zona del duodeno un microtubo
che crea una barriera tra il cibo e le mucose.
Così, oltre a mangiare meno perché il
canale è ristretto, si riduce l’assorbimento di
zuccheri e grassi che avviene tramite la
parete intestinale. Dopo un anno, una volta
raggiunto il peso voluto, il tubo viene rimosso.
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