Preferisco i governativi i corporate
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Preferisco i governativi i corporate
18 | Plus24 - Il Sole 24 Ore SABATO 22 AGOSTO 2015 | N. 676 strumenti per investire il gestore della settimana giulio casuccio fondaco sgr In Fondaco dal 2004, Giulio Casuccio (1978) è membro del Comitato Investimenti e responsabile delle strategie obbligazionarie e multi - asset class.Coordina la ricerca e l’analisi dei mercati oltre a collaborare con Head Fixed Income e Multi-Asset «Preferisco i governativi i corporate pagano poco» «Cercare i rendimenti in emissioni di emergenti vicini all’Europa e denominate in euro» Isabella Della Valle + La mossa della banca centrale cinese ha penalizzato anche i mercati europei:quali potrebbero essere, in concreto, le conseguenze sui titoli obbligazionari? I recenti interventi delle autorità cinesi, la svalutazione dello yuan prima e l’iniezione di liquidità sul mercato azionario poi, hanno chiaramente pesato nelle ultime due settimane, soprattutto perché interpretati come un segnale di debolezza dell’economia e del rischio di un ulteriore rallentamento nei prossimi mesi. Relativamente alla valuta, in realtà, la mossa della banca centrale cinese rappresenta, almeno nella forma, un passo verso una maggiore apertura verso il mercato nella definizione del livello di cambio dello yuan, anche se le ingenti riserve a disposizione delle autorità permettono ancora un sostanziale controllo della valuta stessa. La svalutazione effettuata, inoltre, è ampiamente inferiore rispetto alla rivalutazione subita negli ultimi mesi: l’impatto sulla competitività delle merci cinesi non sarà, per ora, particolarmente significativo, ma rimane, di contro, spazio di manovra per ulteriori interventi, anche se esplicitamente esclusi dalla banca centrale cinese. Le conseguenze per i mercati obbligazionari saranno, però, molto limitate relativamente ai titoli dei paesi in via di sviluppo: l’eventuale pressione al ribasso sull’inflazione a livello globale potrebbe indurre le banche centrali a mantenere un atteggiamento più espansivo, o meno restrittivo, rispetto a quanto atteso, con effetti marginalmente anche positivi. Diversa la situazione per le obbligazioni dei paesi emergenti, per le quali la volatilità indotta dall’effetto valutario potrà rimanere particolarmente elevata nei prossimi mesi e continuare ad avere un impatto negativo nel breve periodo. Si allontana la stretta sui tassi da parte della Fed: come va interpretato questo rinvio? Premesso che le probabilità di un rialzo dei tassi a settembre sono esigue ma non nulle, la Fed ha dichiarato con estrema chiarezza di reagire alla dinamica dell'economia statunitense, e in particolare del mercato del lavoro e dell’inflazione. Da questo punto di vista le vicende delle ultime settimane non credo possano avere un impatto significativo nel medio periodo e quindi distogliere la banca centrale statunitense dal proprio intento: la crescita Usa è solida perché posa su basi domestiche, anche se un quadro macroeconomico globale più favorevole sarebbe indispensabile per un’ulteriore accelerazione. La stretta delle Fed era attesa per la seconda metà dell’anno, con incertezza sui tempi. Ovviamente le vicissitudini greche e cinesi favoriscono uno slittamento verso la fine del semestre. La Grecia ha raggiunto l'ennesimo accordo con i creditori internazionali. Lei cose ne pensa? Quali scenari si aprono ora? Non è cambiato molto, in realtà: i nuovi obiettivi di bilancio sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli iniziali, ma rimangono ottimistici e difficilmente raggiungibili, così come le stime di crescita attesa, mentre alcuni punti dell'accordo, in particolare riguardo l'istituzione di un fondo per i proventi delle privatizzazioni, potrebbero rivelarsi non così semplici da realizzare. Il punto cruciale rimane l'insostenibilità del debito greco e la necessità di una sua ristrutturazione, come tardivamente messo in evidenza anche dal Fmi: l'unica nota positiva è che ora anche questo è diventato un punto di discussione, ma trovare un accordo in questa flash Sgr indipendente per investitori qualificati le fondazioni fra i soci Fondaco SGR è stata costituita nel 2002 dalle Fondazioni Compagnia di San Paolo, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio di Bologna e da Ersel Finanziaria S.p.A, a cui si sono aggiunti la Fondazioni Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Roma. È Investment Office per le fondazioni-socie e per un numero ristretto di investitori altamente qualificati: in totale indipendenza e trasparenza supporta gli investitori, in sinergia con strutture interne e advisor, nell'esecuzione e realizzazione ottimale delle strategie di investimento e nel controllo del rischio. direzione non sarà facile. Intanto il costo politico e sociale cresce: nuove elezioni entro l'anno sono quasi certe in Grecia, con il rischio di un Parlamento ingovernabile, e il prezzo in termini di consenso interno pagato dalla Merkel è sempre maggiore. Dove sono oggi le maggiori opportunità sul comparto obbligazionario? Difficile trovare opportunità sui mercati obbligazionari di questi tempi: le emissioni in euro di paesi esterni ma vicini all’area euro, quali Turchia e Marocco ad esempio, possono offrire rendimenti ancora interessanti anche su scadenze non troppo lunghe. La recente correzione del debito in valuta locale dei paesi emergenti può sicuramente rappresentare un’opportunità di acquisto, ma solo ragionando su un orizzonte temporale non inferiore ai tre-cinque anni ed essendo disposti a sopportare la volatilità dei tassi di cambio. In questa fase preferisce il segmento corporate o quello dei governativi? Sicuramente governativi: i titoli corporate “buoni” pagano ormai troppo poco e quelli che offrono rendimenti ancora interessanti, in genere, non sono così “buoni”. In termini di aree geografiche, dove state investendo? Manteniamo un’ampia diversificazione geografica e valutaria, con maggiore cautela sui mercati emergenti, soprattutto in valuta locale, e Stati Uniti. Cosa ne pensa dell'Italia? I dati del secondo trimestre,Italia e area euro nel suo complesso, hanno confermato la fragilità della ripresa, che temo faticherà a consolidarsi; in ambito obbligazionario le prospettive rimangono positive, scontando un continuo supporto da parte della Bce. Quali sono i temi più importanti che state seguendo? L’evoluzione della situazione cinese e dei mercati emergenti in generale insieme alle prossime decisioni della Fed sono sicuramente i temi di maggiore attualità, ma la verifica dell’effettiva entità della ripresa europea rimane altrettanto importante. Quali sono le emissioni che suggerirebbe a chi ha una media propensione al rischio e un orizzonte di almeno cinque anni? Per cercare rendimenti interessanti è necessario orientarsi verso emissioni di paesi emergenti, magari prossimi all’Europa e denominati in euro, con un’esposizione limitata verso i titoli in valuta locale, prevalentemente asiatici. l’Università degli Studi di Torino in qualità di Professore a Contratto. Dal 2003 al 2004 è stato responsabile della gestione interna monetaria e obbligazionaria in Compagnia di San Paolo e dal 2001 ha iniziato la sua esperienza professionale in Banca del Piemonte nell’area gestioni in fondi multimanager. Ha conseguito il Coripe Master in Finance presso l’Università di Torino e si è laureato in Economia e finanza per le assicurazioni a Torino. LUCI E OMBRE DA MAROCCO E TURCHIA La débacle del debito dei Paesi emergenti 112 jpmorgan global bond 110 em unhedged eur 108 106 104 citigroup worldgov bond index eur 102 100 98 Dic. 14 Gen. 15 Feb. Mar. Mar. Apr. Apr. Il confronto tra gli indici Citigroup WorldGov Bond in Euro e JPMorgan Global Bond EM Unhedge EUR, rappresentativi, rispettivamente, del mercato dei titoli di Stato dei paesi sviluppati e del debito dei paesi emergenti in valuta locale, mette chiaramente in evidenza la crescente divergenza tra le due aree a partire dalla metà del mese di luglio, inasprite dalle recenti misure della Mag. Giu. Giu. Lug. Ago. banca centrale cinese. Pur non potendo escludere un'ulteriore fase di debolezza e volatilità nei prossimi mesi, l’entità e la rapidità della correzione hanno determinato un’opportunità di investimento senza dubbio interessante nel medio periodo, anche alla luce della continua ricerca di rendimento da parte degli investitori Le emissioni In euro descrizione scadenza Btps I/L 3,1% 09/26 cedola rendim. rating isin 15/09/2026 3,10 1,08 BBB+ IT0004735152 Turkey 4,35% 11/21 12/11/2021 4,35 2,88 BBB- XS0993155398 Turkey 4,125% 11/04/2023 04/23 4,13 3,17 BBB- XS1057340009 Bgaria 2,95% 09/24 2,95 2,77 BBB- XS1083844503 03/09/2024 Tra i titoli dei paesi sviluppati le opportunità di investimento sono ormai estremamente ridotte, ma le emissioni italiane indicizzate all’inflazione possono rappresentare un’alternativa interessante, soprattutto su scadenze medio lunghe che permettano di beneficiare di un’eventuale accelerazione dell’inflazione nel medio periodo. Nell’ambito delle emissioni dei paesi in via di sviluppo possono essere individuati strumenti con caratteristiche molto differenti tra loro: fra i titoli denominati in Euro, paesi quali Turchia, Marocco e Bulgaria offrono rendimenti ancora interessanti anche su scadenze di medio periodo. I titoli in valuta locale permettono, in alcuni casi, di beneficiare di rendimenti particolarmente più elevati anche su scadenze più brevi, ma sopportando il relativo rischio di cambio. Rendimenti offerti e relative scadenze 9% indogb 7,875% 04/19 8% 7% 6% 5% 4% turchia 4,125% 04/23 turchia 4,35% 11/21 3% 2% rpgb 4,125% 08/24 bulgaria 2,95% 09/24 marocco 4,5% 10/20 btps i/l 3,1% 09/26 1% 0% Set. 17 Feb. 19 Giu. 20 Ott. 21 Mar. 23 Lug. 24 Dic. 25 Apr. 27