esposizione - CedAS Rovereto

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esposizione - CedAS Rovereto
“Anche quest’anno la Caritas-Cedas di Rovereto propone per il NATALE 2013 un’esposizione di
presepi che vuole essere una proposta spirituale
e culturale. Spirituale per il richiamo al messaggio
evangelico dell’ACCOGLIENZA e della SOLIDARIETA’.” Avevo fame, avevo sete, ero forestiero, ero prigioniero, ero ammalato, ero nudo... (Matteo 25,31)
Culturale perché evidenzia il dramma delle tante
persone che cercano di approdare sulle coste italiane alla ricerca di una vita più dignitosa trovando
talvolta, la morte.
La mostra di presepi che la Caritas di Rovereto propone e che si inserisce nella manifestazione ”Natale
dei popoli” avrà un tema molto significativo”
“Da ricco che era si è fatto povero per voi, perché
voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”
Corinzi 8/9. I presepi che verranno esposti nella
Sala Iras Baldessari sono stati costruiti utilizzando
vari tipi di materiali (legno, carta, cartone, ferro, plastica, stoffe di vari tipi, polistirolo etc...)
All’esposizione partecipano privati, cooperative,
associazioni, scuole materne. Al centro della sala
verrà posata un grande barca, simbolo dei migranti
affondati a Lampedusa. In essa troverà posto Gesù
Bambino che si è fatto Uomo proprio come noi e
che ha provato fin dalla prima infanzia (fuga in Egitto) l’esperienza di un viaggio alla ricerca di sicurezza e serenità.
“da ricco che era,
si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi
per mezzo della sua povertà”
Corinzi 8/9
SOLIDARIETÀ
Andiamo fino a Betlemme
di don Tonino Bello
Andiamo fino a Betlemme, come i pastori. L’importante è muoversi. E se invece di un Dio glorioso,
ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, non ci
venga il dubbio di aver sbagliato il percorso.
Il volto spaurito degli oppressi, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli uomini della Terra, sono
il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità.
A noi il compito di cercarlo.
Mettiamoci in cammino senza paura
CARITAS-CEDAS ROVERETÀ
Via Setaioli 3/b
Tel.0464 423263
[email protected]
wwwcedasrovereto.it
Presepi
ESPOSIZIONE
APPUNTAMENTI
Venerdì 29 novembre 2013
ore 20.30
POVERTÀ E RICCHEZZA
A LAMPEDUSA
Riflessione: don Gaetano Montana (parroco di Agrigento)
Sede: Chiesa Santa Caterina
In avvio dell’Avvento 2013 che ci porta ad accogliere
Gesù nelle nostre storie, vi invitiamo ad un momento
di riflessione con don Gaetano Montana, parroco di
una periferia di Agrigento e presente nelle emergenze di Lampedusa. Partendo da tema della Mostra
Presepi ci verrà offerta la narrazione e la vita dei profughi e dei cittadini di Lampedusa.
Venerdì 20 dicembre 2013
ore 18.00
LA STORIA DEL PRESEPE
TRA ARTE E TRADIZIONE
Conferenza con: dott. Filippo Previdi
Sede: Palazzo Caritro (piazza Rosmini)
In questo periodo dell’anno tanti di noi si accingono ad aprire vecchie scatole di cartone dove, avvolti in pezzi di giornale, si trovano pastori, pecorelle,
angeli, la Madonna, san Giuseppe, Gesù Bambino e
con essi affiorano tanti ricordi legati all’infanzia, alla
propria famiglia, al clima di festa e devozione che si
respirava nell’ambiente domestico. Questa radicata
tradizione porta con sé una lunga storia, durante la
quale è venuto a formarsi il Presepio come lo intendiamo noi oggi; ma quando si è cominciato a ricostruire nelle nostre case la Notte Santa di Betlemme?
Perché ci sono alcuni personaggi che non possono
assolutamente mancare intorno e dentro la grotta? A
queste e ad altre domande si cercherà di rispondere
con la visione di immagini tratte da ben otto secoli di
storia, arte e tradizione.
Presepi
ESPOSIZIONE
Rovereto
Sala Iras Baldessari - Via Portici, 14
Sabato Domenica 30 novembre
1 dicembre
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 3
4
5
6
7
8
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 10
11
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15
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
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15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 17
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19
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22
dicembre
dicembre
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dicembre
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15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
Lunedì Martedì Giovedì Venerdì Sabato Domenica 23
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dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
dicembre
10.00 - 19.00
15,00 - 19,00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì 1 gennaio
2 gennaio
3 gennaio
4 gennaio
5 gennaio
6 gennaio
14,00 - 19.00
15,00 - 19,00
15,00 - 19,00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
10.00 - 19.00
ACCOGLIENZA
Dio Provvede
di don Gaetano Montana
Lampedusa marzo 2011, l’isola convive e condivide il suo
piccolo territorio con più di 6.000 immigrati arrivati da varie parti dell’Africa. In Libia è iniziata la guerra con l’attacco
francese. Le basi militari italiane sono in fermento. Il cielo di
Lampedusa è solcato dagli aerei militari che vanno a bombardare la Libia. Il piccolo aeroporto di Lampedusa rimane attivo
anche la notte: potrebbe servire agli aerei che tornano dalla
Libia. In questo contesto difficile i 4.500 abitanti di Lampedusa si spendono per aiutare chi arriva nel bisogno: servono
cibo, vestiti, possibilità di lavarsi, assistenza sanitaria ... Il 26
marzo 2011 è una giornata lunga e difficile: nei locali della
parrocchia Pilla, Angela Grazia e un folto gruppo di signore
distribuiscono gli ultimi vestiti, scarpe e medicine. Maurizio,
Pippo e Stefano dalle 7 del mattino stanno facendo funzionare l’unica doccia per dare sollievo a quante più persone è
possibile. È sera quando rientro in parrocchia insieme a Giuseppe e trovo un po’ di sconforto per la mancanza di roba da
distribuire; assicuro che ad Agrigento è pronto un tir di vestiti che la stessa sera sarà imbarcato e l’indomani lo avremo.
Gli sguardi si illuminano e, mentre si progetta su cosa fare
l’indomani, arriva una telefonata che mi annuncia che è nato
un bambino su un barcone e una motovedetta della Guardia
di finanza lo sta portando a terra insieme alla mamma. Non
faccio in tempo a dare la notizia che le signore sono tutte sparite. Anche Giuseppe mi guarda e senza dire parola sparisce.
Sono certo che tutti stanno cercando il modo in cui aiutare
mamma e bambino. Mi incammino verso il poliambulatorio.
Lungo la strada si ferma una macchina e scende Anna Maria
(la moglie di Giuseppe) mi viene incontro con il suo pancione; “Quando nasce il principe” le chiedo; “Ancora un mese e
mezzo” e mentre risponde mi prende sottobraccio e mi porta
verso il bagagliaio della macchina; apre, prende una valigia
e me la consegna; intuisco e dico: “No, non è possibile è il
corredino di tuo figlio, il tuo primo figlio, tienilo troveremo una
soluzione per il bambino che è nato.” “Il bambino – dice Anna
Maria – nato sul barcone è il mio primo figlio, il secondo arriva
tra un mese e mezzo. Vestiamo il primo, per il secondo abbiamo tempo.” Intanto dalla macchina scende anche Giuseppe
e con i suoi occhioni che luccicano mi dice: “Smettila e prendi
la valigia. Ci vediamo più tardi per portare le bevande calde al
molo” Al poliambulatorio chiedo che nome ha dato la mamma
al suo bambino, mi risponde il mediatore culturale dicendomi
che in arabo il nome del bambino è Dio Provvede.
Accogliere è avere la certezza che l’altro è mio figlio, mi appartiene e devo custodirlo.