Archivisti dell`oblio e docenti di Memoria a parlar di felicità
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Archivisti dell`oblio e docenti di Memoria a parlar di felicità
CULTURA L’UNIONE SARDA domenica 4 marzo 2012 - www.unionesarda.it In trasferta a Cagliari l’Università di Aristan La collana di Spiga Archivisti dell’oblio e docenti di Memoria a parlar di felicità olete essere felici e non V ci riuscite? Probabilmente state cercando nel posto sbagliato. La felicità passa per la traiettoria di volo di un moscerino, il pronunciare “mustose” a denti stretti, l’inventare significati per testi difficili e la consapevolezza che, in fondo, è tutta una composizione di molecole del cervello. In poche parole, la felicità è dentro di noi e nelle cose che ci circondano, basta esserne consapevoli. E se l’assunto vi pare un aforisma da cioccolatini, sappiate che i docenti dell’Università di Aristan, calcoli alla mano, sanno darne dimostrazione scientifica. Dopo la solenne inaugurazione dell’anno accademico a Oristano con le prime lezioni della scrittrice Michela Murgia e del filosofo Giulio Giorello, la facoltà di Scienze della Felicità venerdì e sabato notte è approdata a Cagliari. Al rullo dei bidoni dei venticinque percussionisti tredicenni di Is Sonus de Ia, col saluto in rima del madrigalista Mauro Manunza e della rappresentante delle Cuoche senza Frontiere Mariangela Zedda, con tempi scanditi da un gong, Carlo Mario Giulio Pettinau, Nino Nonnis, Antonio Pinna e Gianluigi Gessa hanno esposto alla Fiera le loro tecniche di salvezza dell’umanità di fronte a trecento tra iscritti e curiosi. Partire dalle piccole cose è la tecnica di Pettinau che fuori dallo Stato mentale di Aristan fa l’ingegnere, ma per l’ateneo è docente di Microgeografia, archivista dell’Oblio e assistente del monaco zen Fausto Taiten Guareschi. «La realtà che ci circonda è una miniera inesauribile di luoghi mai visitati», e passando dal progetto cartografico di una manciata di coriandoli («a ciascuno dei quali ho dato un nome perché il nome è magia, regala identità»), spiega come l’esaltazione del dettaglio può regalare l’emozione di scoprire che siamo circondati da meraviglie. LA MAGIA DEI DETTAGLI. Dai reticoli a moduli esagonali delle vespe, agli incantevoli frattali di un broccolo romano sino al disegno della rotta del volo di un moscerino che segue la luce, non diverso dalla spirale di un Nautilus. Al suono del gong, la parola passa allo scrittore Nino Nonnis che in questi giorni sta girando le scene dell’ultimo film di Peter Marcias. Il docente di Memoria, in un’ora di risate, ha spiegato che la felicità si nasconde nei ricordi. Come in quelli di parole dimenticate. «Ci sono parole che quando eravamo ragazzi ci evocavano un erotismo pieno. Pronunciandole, vivevamo tutto il sesso che non facevamo. Come mustose, il seno, che per avere effetto va pronunciata a denti stretti, quasi a trattenerla, e tramite il logos si sfiorava il godimento». A parlare d’amore ci pensa la sua assistente. La compositrice e attrice Rossella Faa ha cantato in sardo, con ritmi brasiliani, un rito magico per propiziarsi un amante. Dal profano al sacro: ad aprire l’incontro di ieri notte è stato il teologo Antonio Pinna, docente di Scienze Bibliche alla Facoltà Teologica della Sardegna e all’Istituto di Scienze Religiose di Oristano. La sua materia ad Aristan è Autorevolezza dimostrando che «ogni lettore può trasformarsi in autore grazie alla capacità di creare sensi possibili senza che nessuno si senta sopraffatto, né il testo dal lettore né il lettore dal testo. L’autorevolezza è di chi è capace di creare senza sopraffare e senza per questo prendersi per un dio». Dalla mente come luogo di pensiero, al cervello in senso organico. Lo scienziato Gianluigi Gessa ha collegato la felicità ai neurotrasmettitori: «Sono le molecole che producono le cellule del cervello e condizionano, o determinano, le nostre emozioni, i desideri, le paure, la gioia, la tristezza e perfino quel sentimento ineffabile chiamato felicità che, come Euridice del mito greco, scompare non appena la raggiungiamo e pensiamo di afferrarla». Cristina Muntoni «Lovecraft Zero, il mio tributo a un genio» ovecraft Zero è un progetto di nuova « L traduzione dei racconti dello scrittore, nella loro modernizzazione stilistica e Aristan alla Fiera di Cagliari: Rossella Faa, Nino Nonnis, Carlo Mario Giulio Pettinau L’UNIONE SARDA nella rimozione di tutta la retorica ottocentesca che li appesantisce». Massimo Spiga, scrittore, sceneggiatore e traduttore, è il fautore della collana digitale Lovecraft Zero, in vendita sul sito italiano di Amazon e sul relativo Kindle Store. Tre le storie brevi uscite sinora, scritte dal letterato americano tra il 1917 e il 1921: “Dagon”, “Nyarlathotep” ed “Estraneo”. Non una violazione dell’opera lovecraftiana, tiene a precisare, quanto piuttosto un atto d’amore nei confronti dell’autore di Providence: «Howard Phillips Lovecraft è sempre stato un mio punto di riferimento letterario. Tradurre, e quindi riscrivere le sue parole, è il mio modo di offrire un tributo al suo genio. Inoltre, lavorare a una traduzione costringe a un livello di analisi stilistica dell’autore più profondo della media dei lettori. Già di per sé, solo questo elemento mi rende entusiasta del progetto». La collana di editoria digitale è appena stata lanciata. «Non ho ancora avviato sostanzialmente nessuna attività pubblicitaria, quindi è un po’ presto per giudicare i risultati», ammette. E annuncia, l’uscita del prossimo racconto. «Sarà “From Beyond”, una delle prime storie del Solitario di Providence, ma che già ne riassume l’estetica. Gli editori dell’epoca fecero aspettare a Lovecraft quattordici anni prima di darla alle stampe, sulla rivista “The Fantasy Fan”. Per questo considero la mia pubblicazione un passo aggiuntivo nella vendetta dall’oltretomba di Lovecraft». La prima stagione di Lovecraft Zero presenta nove volumi. Ma il giovane scrittore cagliaritano, classe 1983, ha altre iniziative per le mani: «Ho appena concluso un romanzo e ne sto iniziando un altro. Insieme ad alcuni collaboratori, Francesco Acquaviva e Alessio Baldini, siamo alle fasi conclusive di un gioco da tavolo chiamato Sesta Estinzione». Tema? «Il futuro prossimo dell’umanità». Manuela Vacca ABBONAMENTO IN EDICOLA 6 giorni alla settimana (dal lunedì al sabato) o 7 giorni alla settimana (anche la domenica) il giornale personalizzato con il tuo nome e cognome stampati Vantaggi reali con l’abbonamento più ricco e generoso ABBONAMENTO ON LINE Il quotidiano on line disponibile ovunque PC, Android, iPhone o iPad. LE NOTIZIE DA TUTTA LA SARDEGNA La cronaca delle edizioni locali del giornale on line. ARCHIVIO STORICO Un archivio digitale per consultare gli articoli de L’Unione Sarda, dal 1994 ad oggi. POSSIBILITÀ DI REGALARE PARTE DELL’ABBONAMENTO Potrai regalare l’abbonamento in edicola o l’abbonamento on line SCONTO DEL 30% Sull’acquisto delle collane già pubblicate de La Biblioteca dell’Identità. 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