INSERTI CREATIVI Il Laboratorio Attività Espressive
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INSERTI CREATIVI Il Laboratorio Attività Espressive
INSERTI CREATIVI Il Laboratorio Attività Espressive “INSERTI CREATIVI” Laboratorio di attività espressive per favorire il recupero e l’integrazione di soggetti con problematiche di dipendenza in carico al SerT e nelle Comunità Terapeutiche del territorio Il progetto si colloca nella prospettiva del recupero e potenziamento della personalità del soggetto dipendente attraverso la valorizzazione della creatività, collocata in un agire di gruppo. Si inserisce pertanto nel ricco filone di ricerca legato alla sperimentazione di attività artistiche e all’utilizzo di tecniche di attività espressiva all’interno dei programmi riabilitativi (Facco e al. 1994; Scala A., L’agire riabilitativo, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1998) con riferimento particolare alle numerose esperienze di utilizzo dell’arteterapia e delle tecniche espressive nei soggetti tossicodipendenti, ben testimoniate in S. Guerra Lisi “Progetto persona” e Convegno di Torino “Creatività e Tossicodipendenza ” dell’11 /12/ 2001. Nello specifico si evidenzia la peculiarità di una attività creativa strettamente legata ad un costruire artigianale, che opera concretamente su materiali solidi, al fine di dare vita ad oggetti utili e personalizzati. Lo sviluppo della creatività è mediato dal procedimento di costruzione, che vede la persona impegnata nella scoperta e nell’arricchimento di una manualità che va al di la dei gesti abituali., e nella realizzazione del prodotto sviluppa un elevato grado di controllo della motricità e l’uso dei materiali in modo costruttivo anziché aggressivo/distruttivo Nell’anamnesi della persona dipendente affiorano facilmente vissuti ed esperienze di violenza: il muovere le mani con pazienza in vista della realizzazione di un oggetto, con la mente piacevolmente assorbita in quello che si sta facendo in quel momento, infonde calma e apre, pur impercettibilmente, il varco ad una modalità relazionale con se stessi e con gli altri di collaborazione e fiducia (Robbins, 1986, 1993). L’attività creativa proposta nel laboratorio è impostata in modo da lasciare all’individuo ampi margini di libertà nella creazione del proprio oggetto. Non viene imposta la realizzazione di un manufatto uguale per tutti, ma ogni utente sceglie fra un ventaglio di proposte che comprende oggetti di rapida o lunga costruzione, tecniche e prodotti di facile e di più difficile realizzazione. Il prodotto artistico non intrattiene relazioni vincolanti: attinge al mondo della vita, ma è strumento di conoscenza ed esperienza di indipendenza e cambiamento. La scelta, oltre a dare libertà, richiama alla assunzione di responsabilità, punto nevralgico per molti. L’oggetto diventa così un modo per conoscersi e dialogare, poi lo si porta a casa a raccontare il laboratorio. Il progetto mira a contrastare i fattori di rischio di cronicizzazione o ricaduta nella dipendenza legati alla condizione di esclusione sociale e emarginazione, in particolare sono destinatari degli interventi tossicodipendenti ed alcolisti seguiti ambulatorialmente dal SerT e inseriti in percorsi residenziali presso le Comunità Terapeutiche che, nella fase cruciale del distacco dall’uso di sostanze non dispongono di una rete amicale positiva e presentano significative difficoltà relazionali avendo interrotto i rapporti con il gruppo centrato sull’uso di sostanze. Il progetto si rivolge inoltre a utenti che svolgono programma alternativo alla carcerazione Obiettivi • Aumentare e diversificare le offerte di trattamento proposte, attraverso la implementazione della gamma delle azioni dell’intervento socio-educativo, ( particolarmente nell’ambito dei programmi vincolati da obbligo giuridico) • Favorire nei soggetti dipendenti il potenziamento delle capacità comunicative e l’acquisizione di autostima, all’interno di una situazione gruppale socializzante • Stimolare nei soggetti la sperimentazione di nuove attività creative, valorizzare capacità e competenze di soggetti socialmente svantaggiati • Contrastare i rischi connessi alla condizione di isolamento sociale garantendo uno spazio settimanale di socialità guidata, dove offrire opportunità di espressione di contenuti personali • Realizzare una azione articolata rivolta alle persone che stanno trattando positivamente il problema di dipendenza, da parte di enti pubblici e del privato sociale che operano sullo stesso territorio (SerT, Drop in, Comunità terapeutiche), condividendo la fase di progettazione, gestione e verifica dei risultati nella prospettiva di integrazione di rete. Metodologia di azione e attività proposte Il progetto prevede l’attivazione di un laboratorio di attività espressive, presso la sede SerT di Caluso, il Drop-in di Cuorgnè (servizio collegato al SerT di Rivarolo), tre Comunità Terapeutiche con sede nel territorio dell’ASL 9 (Comunità “Misobolo” di S.Giorgio, Comunità “Mastropietro” di Valperga, Comunità “Orizzonte” di Ivrea). Ogni laboratorio si sviluppa con un ciclo annuale di incontri settimanali di 3 ore ciascuno, 32 per SerT e Drop In, 7 per ogni Comunità terapeutica. Il laboratorio si configura come spazio allestito dove sperimentare e sperimentarsi in forme diversificate e creative . Nel laboratorio si apprendono strumenti tecnici che hanno in vario modo a che fare con il mondo dell’espressione e della comunicazione attraverso il segno, l’immagine e la produzione artigianale. Il laboratorio è un luogo dove - attraverso la proposizione di materiali, tecniche, sostegno alla persona e stimoli sul piano cognitivo e relazionale - si favorisce l’esperienza espressiva e lo sviluppo della creatività. Il laboratorio è spazio di relazione dove la persona sperimenta una situazione sociale orientata al benessere. La gestione del laboratorio si avvale della consulenza di artisti esperti del settore in grado di insegnare ed impostare l’attività seguendo l’intero ciclo di lavorazione fino ad arrivare al prodotto finito. Il consulente cogestisce l’attività con operatori socioeducativi del Ser.T. e referenti di Comunità per le strutture residenziali Tali operatori hanno il compito di curare le dinamiche del gruppo e integrare l’intervento tecnico del consulente con interventi specifici e mirati sul gruppo o sul singolo. All’Educatore del SerT compete inoltre il coordinamento complessivo del progetto, nella prospettiva di sviluppare le interazioni e gli scambi di esperienza fra enti che a diverso titolo si occupano del problema della dipendenza. Il SerT di Caluso attiva il laboratorio di attività espressive dal 1997, con finanziamento Fondo di intervento per la lotta alla droga. Ill SerT di Rivarolo attiva il laboratorio di attività espressive dal 2000, con finanziamento Fondo di intervento per la lotta alla droga. I risultati ottenuti confermano l’efficacia dell’intervento nel raggiungimento degli obiettivi indicati. Alla luce dell’interesse emerso da parte di operatori della Comunità Terapeutica presente sul territorio, nel triennio 2002-2004 l’attività si è ampliata, con laboratori svolti presso: Orizzonte di Ivrea, Mastropietro di Valperga e Nikodemo sede di S. Giorgio Canavese. Agli incontri in comunità hanno partecipato una media di 8 utenti a incontro, per un totale di 20 incontri. Nel maggio 2003 si è realizzata una Mostra-Incontro presso la Sala Santa Marta, in Ivrea, con l’allestimento di una esposizione delle opere più significative realizzate dagli utenti, corredate da brevi commenti. Nella stessa giornata si è realizzata una tavola rotonda con la partecipazione dei diversi soggetti attivi nel progetto, ove sono state trattate le tematiche artistiche e clinico-riabilitative collegate. Hanno partecipato numerosi utenti, operatori, e rappresentanti della società civile. E’ stato realizzato il catalogo della mostra in forma cartacea e su CD rom. Complessivamente l’esperienza di laboratorio realizzata ha raggiunto positivi risultati, a livello di partecipazione, di rafforzamento dell’aggancio al Servizio e aumento della adesione al programma terapeutico. Per gli utenti in affidamento alternativo alla carcerazione ha rappresentato un valido punto di riferimento e occasione di impegno concreto. Partito in sordina nel 1996, il laboratorio di attività espressive ha incontrato progressivamente l’interesse di molti operatori del SerT e delle Comunità, per i positivi risultati di potenziamento dell’efficacia del percorso terapeutico.