ricerca e innovazione

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ricerca e innovazione
RICERCA E INNOVAZIONE
Stato dell'arte e difficoltà
Punti di forza
· uno strumento di ricerca pubblica riconosciuto attorno all'INRA;
· un luogo che prefigura un polo di Formazione - ricerca - sviluppo a
Rennes (Agro campus);
· una interprofessione cosciente del vantaggio comparativo che
procura l'innovazione e la R&S;
· l'esistenza di luoghi di concertazione e di sintesi prospettive
specifiche alla filiera o più generali.
Punti di debolezza
· L'insufficienza dello sforzo privato in R&S, l'astrazione dei lavori di
formulazione e di innovazione nel marketing;
· l'assenza di innovazioni forti, quali l'ultra filtraggio, in un passato
recente;
· la tensione crescente tra la concentrazione e la parcellizzazione
della ricerca da una parte, e la diffusione della domanda di integrazione
delle conoscenze, accentuata dalla forte segmentazione di prodotti,
dall'altra;
· la difficoltà apparentemente crescente di superare lo stadio degli
scambi tra ricercatori e partner (centri tecnici, industriali...) per
condurre azioni congiunte in rapporto con le poste in gioco;
· l'assenza di uno strumento permanente di controllo scientifico e
tecnico su competenze e conoscenze.
Lo stato dei mezzi dedicati alla R&S della filiera è sintetizzato nelle
tabelle allegate. Si limita ai mezzi pubblici e si declina in funzione dei
tipi istituzionali, dei temi e dei luoghi. Questi mezzi pubblici raggiungono
300 elementi a tempo pieno, di cui la metà spetta all'INRA. Gli ENIL
sembrano ben collocati per gestire la tensione tra la necessità di
sviluppare le conoscenze fondamentali sulla materia prima, e quella di
rispondere in maniera rapida e semplice alle sollecitazioni di piccole
strutture che non dispongono di R&S ma si trovano su mercati stretti e
segmentati.
Come per la maggior parte delle filiere, un istituto tecnico (Istituto
dell'Allevamento) è incaricato delle questioni di produzione; dedica circa
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40 ETP alla filiera. Un altro istituto tecnico è incaricato delle questioni
relative alla materia prima, alle biotecnologie, alla nutrizione e alla
sicurezza alimentare (Arilait).
Proposte
Gli assi prioritari: iI perché?
Si tratta di lavori da ampliare o di lavori in cui impegnarsi. Le sintesi
regionale ed europea condotte dalla DPEI confermano essenzialmente gli
orientamenti fissati dal gruppo. Questi emergono ugualmente dal
recente rapporto delle facoltà di agricoltura e tecnologie le cui
conclusioni sono allegate.
Assi di lavoro da ampliare
· Il problema cruciale è quello del dominio e della valorizzazione della
materia prima; riguarda in particolare:
o la materia grassa butirrica male adattata in termini di
composizione e di conseguenza per la nutrizione e la salute. Conviene
agire in primo luogo sull'alimentazione degli animali, ma anche sulla
conoscenza delle molecole incriminate, senza distinzione secondo
allegazioni spesso incantatorie;
o le materie proteiche;
o i co-prodotti: gli altri componenti sono insufficientemente
riconosciuti e quindi valorizzati
· la gestione di sistemi di allevamento durevoli che bisogna rafforzare
grazie alla genetica e allle modalità di allevamento;
· la gestione dell'informazione e la necessità sempre maggiore di
conciliare l'interoperabilità, la tracciabilità e l'ingegneria dei dati;
· la nutrizione e la salute, spiegando l'impatto degli alimenti e
dell'alimentazione sulle funzioni fisiologiche dell'uomo (cioè i
determinanti nutrizionali). Questa mancanza di informazione costituisce
oggi un freno all'aumento del consumo e sarà domani forse una ragione
della sua diminuzione.
· il dominio dei processi sulla base dei costi;
· la sicurezza sanitaria.
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Assi di lavoro nuovi
· la sicurezza ambientale e i rischi relativi;
· la comprensione globale del comportamento del consumatore;
· la valorizzazione non alimentare.
Confermare un luogo unico di riflessione strategica e di concertazione
sulle questioni di R&S della filiera
Un luogo di scambi, il GIS AMALTHEE, esiste già. È stato creato su
iniziativa dell'interprofessione. È stato proposto che questo luogo diventi
una vera e propria area di orientamento e di concertazione della R&S
della filiera. Uno stato aggiornato dei lavori di R&S nella filiera, in
particolare in termini di protocolli sperimentali, dovrebbe esservi
disponibile, dedicandosi alla verifica dello sviluppo dei dati prodotti
(sono ben interpretati e soprattutto ben utilizzati?). Questo luogo servirà
da referenziale collettivo.
Disporre di un polo di competenze nazionale che permette di gestire le
questioni scientifiche e tecniche di medio e lungo termine e di integrare
le conoscenze.
Il luogo di concertazione non basta; è necessario coordinarsi nell'azione
per poter creare progetti concertati su una durata in rapporto con le
poste in gioco e gli oggetti. L'esperienza interessante del GIS CEREL su
Rennes, che deriva dai progetti di R&S tra gli attori dei 3 dispositivi FRD,
deve essere rilevato. È il tipo di sviluppo che la DGER vuole promuovere
per far emergere dei poli di competenze verificabili sul piano
internazionale, queste strutture esistono grazie ad individui capaci di
diagnosticare le questioni complesse e, conseguentemente, di integrare
le conoscenze.
È stato proposto che il partenariato tra il polo (composti di Unità miste
di ricerca interistituzionali) e i partner, che vengono per costruirvi dei
progetti in partenariato, si concretizzi attraverso la creazione di Unità
miste tecnologiche sui grandi temi identificati come prioritario.
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Disporre di luoghi di diffusione e trasferimento
contestualizzazione delle questioni tecniche
ed
anche
di
É il ruolo dell'Istituto di Allevamento, in relazione con le camere di
agricoltura delle regioni più interessate dal futuro della filiera. È il ruolo
degli ENIL e di Arilait sulle questioni di avallo.
Le condizioni di partenariato tra questi luoghi di rilascio e il polo di
competenze potrebbero dar luogo alla costituzione di reti tematiche
animate da responsabili di progetto come quelli che la DGER destina
negli EPL, sull'esempio di ciò che è stato fatto con l'ENIL di Poligny e di
ciò che sarà fatto quest'anno con l'ENIL di Aurillac.
La diffusione di conoscenze può essere fatta attraverso questi luoghi di
raccolta e sosta prima di procedere alla segmentazione della filiera.
Mobilitare la comunità scientifica al di là degli interlocutori tradizionali
Le scienze umane e sociali sono poco rappresentate tra i temi prioritari
in seno alla comunità agronomica. Si è raccomandata la costituzione di
reti tematiche per gli assi di lavoro in cui impegnarsi sulla sicurezza
ambientale e sulla comprensione del comportamento del consumatore.
Si è raccomandato di affidare l'animazione di queste reti a binomi "centri
tecnici - gruppo di ricerca leader". Questo presenta il vantaggio di
identificare e di testare le competenze scientifiche che è auspicabile
veder emergere adottando uno schema comparabile a quello dei giovani
gruppi nel campo accademico.
Gestire il rinnovamento delle risorse umane
C’è preoccupazione di vedere andare in pensione tra breve individui le
cui competenze ed esperienza permettono di integrare le conoscenze
per l'azione, la specializzazione e la consulenza. É essenziale poter
assicurare la loro sostituzione, ivi compresa la suddivisione in altro
modo delle responsabilità collettive (sperimentazione). Inoltre, sulle
questioni fondamentali è essenziale mettere in opera i termini del
contratto quadriennale tra l'INRA senza perdere di vista l'obiettivo di
ricerca costituito dalla materia prima (latte) e la definizione dei profili
professionali dei ricercatori da assumere.
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Adattare i finanziamenti alla natura delle azioni di R&S
Le questioni di lungo termine che conducono a questioni generiche e a
missioni di servizio pubblico devono essere affrontate con un
finanziamento ordinario; questo passa attraverso le dotazioni degli
organismi, sia BCRD che ESARC (l ° e 2° programma).
Il finanziamento dei progetti e delle reti tematiche può essere fatto
grazie a crediti BCRD degli ACTA e ACTIA, attraverso il richiamo al
progetto dell'ESAR (3° programma) o creando una fondazione - ricerca,
dedicata o meno alla sola filiera del latte (legge sul mecenatismo del
2003).
ALLEGATO : R&S - SINTESI REGIONALE E INTERNAZIONALE
Sintesi regionale
In materia di ricerca, è richiesto un maggiore sforzo e un migliore
coordinamento tra ricerca pubblica e imprese
L'esempio di Bretagna - Biotecnologie - alimentari è citato come un
modello dai Paesi della Loira. La Bassa Normandia sottolinea il bisogno
di prodotti nuovi, anche per forma o confezione, derivata dalla ricercasviluppo; devono essere adattati alle domande dei consumatori in
materia di sanità e di sicurezza (Auvergne). Questo sforzo deve essere
realizzato in comune dalle imprese di trasformazione, con il sostegno
delle collettività territoriali, e soprattutto in maggiore prossimità con il
territorio. L'ambito delle unità miste tecnologiche, come in Auvergne,
sembra appropriato. Le imprese hanno bisogno, in particolare, di un
appoggio per il passaggio da una tecnica dello stadio della ricerca, di
base o applicata, allo stadio industriale. La Franca-Contea richiede di
indirizzare nuovamente una parte dell'attività della rete regionale di
ricerca agro-alimentare e ambientale su qualità di latte standard, in un
quadro geografico allargato.
Questo sforzo di ricerca deve portare alla definizione di nuovi sistemi di
produzione (tempi di lavoro, modernizzazione economica, benessere
degli animali), in particolare nei raggruppamenti dei reparti lattieri.
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Sintesi internazionale
La ricerca e lo sviluppo sembra uno degli assi di espansione e
durevolezza. In Danimarca, si tratta di una preoccupazione antica,
finanziata dalla filiera stessa. In Spagna, si traduce in uno sforzo verso i
prodotti probiotici, una R&S dinamica (PUELVA Biotech ha investito
quasi 7 milioni di Euro nel 2003), una diversificazione (confezione latte
liquido, ultra-fresco). L'Irlanda vorrebbe sviluppare prodotti a più alto
valore aggiunto e KPMG ha consigliato loro uno sforzo di innovazione sui
segmenti formaggi e dessert a base di latte (con realizzazione di un
forum dell'innovazione del settore lattiero) così come un maggiore
investimento nelle marche. Lo stesso gabinetto di controllo sottolinea
l'opportunità di sviluppare l'efficienza delle fabbriche mettendo in
comune delle pratiche migliori, rendendo annuale la produzione e
razionalizzando lo strumento industriale.
La Svezia si distingue per il suo sforzo di ricerca sulla produzione: il
programma "come restare redditizi producendo un latte a 0,275 € al
litro" sotto la direzione di Aria. I guadagni di produttività sono ricercati
sull'alimentazione, gli stabilimenti, il bestiame, la manodopera, o il
macchinario:
bisognerebbe
raggiungere
il
2,65%
all'anno
per
compensare gli effetti attesi della riforma della PAC. I nuovi modelli di
produzione saranno applicati nei test di gestione sin da questo autunno,
utilizzando in particolare le tecniche danesi, olandesi e tedesche.
LA "FONDAZIONE - RICERCA"
Che cos'è una "Fondazione di Ricerca"?
Le "Fondazioni di utilità pubblica di ricerca" o ancora "Fondazioni di
utilità pubblica a carattere scientifico" hanno almeno uno dei seguenti
obiettivi:
· condurre o promuovere ricerche scientifiche;
· valorizzare le ricerche scientifiche;
· diffondere l'informazione scientifica o le biotecnologie.
I loro mezzi di azione possono essere, in particolare, il finanziamento di
programmi di ricerca realizzati in un laboratorio pubblico o in
partenariato tra il laboratorio pubblico, le PMI e le grandi imprese in
seguito a gare d'appalto selezionate dal consiglio scientifico della
Fondazione.
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Conformemente agli statuti-tipo le Fondazioni di ricerca sono dotate di
un consiglio scientifico. Il Ministero della Ricerca, gli organismi di
ricerca o gli istituti di insegnamento superiore sono rappresentati nel
consiglio di amministrazione di queste Fondazioni.
Perché sviluppare delle Fondazioni di Ricerca in Francia?
Le Fondazioni consentono di:
· mobilitare finanziamenti privati provenienti da imprese o da privati, a
servizio di progetti di ricerca prioritari, e di aumentare così la parte
privata delle spese di R&S per avvicinarsi all'obiettivo del 2% del PIE
delle spese private entro il 2010. I vantaggi fiscali, instaurati dalla legge
relativa al mecenatismo e alle fondazioni di agosto 2003, sono
particolarmente attraenti per le loro imprese e vengono a sostegno di
questi accordi dal Credito di Imposta sulla Ricerca.
· sostenere grandi programmi di R&S su tematiche di ricerca definite, di
alta tecnologia e portatrici di crescita. Queste tematiche corrispondono
a un asse di ricerca pubblica competitivo in Francia, ma anche a un
bisogno di R&S industriale e a poste in gioco economiche e societarie.
· mutualizzare i mezzi finanziari e le competenze su una tematica di
ricerca per realizzare grandi progetti di R&S. La mutualizzazione
permette di sfruttare le complementarietà dei diversi partner, di ridurre
le durate, i costi e i rischi inerenti a ciascun progetto per uno stesso
attore.
· favorire un lavoro in partenariato tra ricerca pubblica e ricerca privata.
· diffondere la cultura di gestione per progetto nel mondo scientifico,
sostenendo progetti selezionati con bandi pubbliche.
· rafforzare il rapporto di fiducia tra le scienze e la società. I cittadini
beneficiano effettivamente di una rappresentanza privilegiata in seno
alle Fondazioni e contribuiscono volontariamente allo sforzo di ricerca
nazionale.
L'esperienza vissuta in altri paesi, così come in Francia grazie a queste
Fondazioni esistenti come la Fondazione Pasteur, l'Istituto Curie, la
Fondazione per la Ricerca Medica, mostra tutto l'interesse e la
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mobilitazione dei Francesi attorno a questi lavori di ricerca nel momento
in cui corrispondono a poste in gioco chiare.
Quali misure per sviluppare le Fondazioni di Ricerca?
Il ministero incaricato della ricerca ha intrapreso iniziative al fine di
favorire la creazione di "Fondazioni di Ricerca", che costituiscono un
asse forte della nostra politica di ricerca e di innovazione.
Parallelamente alle sovvenzioni già accordate alle Fondazioni
nell'ambito della BCRD (budget annuale totale di 74 milioni di Euro
iscritto al BCRD 2004), altre azioni sono state realizzate:
· sostegno alle fondazioni di ricerca esistenti (essenzialmente su
tematiche legate alla sanità),
· aiuto alla creazione di nuove fondazioni di ricerca basate su
tematiche prioritarie e pertinenti, per esempio: sviluppo durevole,
sicurezza, energia, ambiente, diffusione del sapere, ecc.
· dotazione della fondazione in capitale di un nuovo fondo di 150
milioni di Euro, il fondo delle priorità di ricerca,
· sviluppo dei rapporti di fiducia tra fondatori e donatori.
La riforma delle fondazioni ha permesso di associare più strettamente i
donatori alla vita della fondazione attraverso la possibilità di
raggrupparli come "amici" della fondazione ed eventualmente di
assicurare la loro rappresentanza. Ha ugualmente accentuato il controllo
sull'utilizzo dei conti annuali certificati e la pubblicazione dei conti
annuali.
Inoltre, il ministero della Ricerca ha:
· diffuso l'informazione sugli statuti-tipo e la legge relativa al
mecenatismo e alle fondazioni presso le imprese e i cittadini,
· messo a punto una "Missione Fondazioni di Ricerca", che aiuta
ogni progetto di creazione di una fondazione e accompagna le fondazioni
esistenti, in collaborazione diretta con il ministero dell'Interno e il
Consiglio di Stato.
A titolo di esempio, i ministeri incaricati dell'agricoltura e dell'industria
hanno elaborato congiuntamente un progetto di fondazione di ricerca,
denominata "fondazione bio -risorse e industrie".
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L'oggetto della Fondazione è di contribuire alla lotta contro l'effetto
serra, all'indipendenza energetica della Francia e alla creazione di
processi e filiere innovativi e alternativi, economicamente competitivi
per il mondo rurale.
LA RETE TEMATICA
A completamento delle unità miste tecnologiche (UMT), si tratta di
promuovere la creazione di reti che permettono di intraprendere obiettivi
chiaramente definiti e ottenere risultati specifici applicabili.
La rete dovrà accogliere i partner della ricerca e/o dell'insegnamento.
La sua durata di vita va dai 3 a 5 anni al massimo; in funzione del tema
sostenuto, questa può essere allungata senza superare 8 anni. Al
termine di questa durata, la problematica relativa alla ricerca e/o
l'insegnamento deve essere presentata attraverso una delle reti di
operatori del 1° e del 2° programma.
Dovrà superare l'oggetto sociale di ciascuno dei membri, che lo
costituiscono e in particolare le questioni specifiche ad un operatore del
1° e del 2° programma.
Può trattarsi, a titolo di esempio, di temi trasversali come il terreno e
considerazioni atti a fornire indicatori di durevolezza, i sistemi di
informazione geografica, i paesaggi, la biodiversità, le questioni socio
economiche...
Le spese eleggibili riguarderanno:
· la gestione, la diffusione e il trasferimento delle conoscenze in seno
alla rete e poi alla diffusione,
· la valutazione attraverso la convalida dei lavori dei poli di competenza
mobilitati dalla rete,
· la valorizzazione.
La complementarietà di questa modalità con quella dell'Unità Mista
Tecnologica deve essere precisata: l'UMT è un concetto di
programmazione e di azioni condivise per trattare una questione precisa
e complessa nell'ambito di un dispositivo sperimentale o di
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investigazione mutualizzato. La rete tematica, dal canto suo, mira a
mettere in comune questioni di sviluppo e, attraverso scambi di
informazione, a rispondervi collettivamente elaborando strumenti di cui
gli agenti di sviluppo potranno ulteriormente appropriarsi.
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