Bilancio di missione 2009
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Bilancio di missione 2009
BILANCIO di MISSIONE anno 2009 Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini A cura di: Fausto Fabbri Direttore, Distretto di Rimini Fabio Semprini Collaboratore Amministrativo, Distretto di Rimini PRESENTAZIONE del Direttore Generale Il tema in ragione del quale si svolge il percorso tracciato nell’ambito del bilancio di missione è quello cui si fa comunemente riferimento quando si parla di “accountability”, termine mediato dalla cultura e dall’esperienza anglosassoni il cui utilizzo è oramai divenuto comune anche nel nostro paese, in particolare tra coloro che si occupano di organizzazione dei servizi sanitari, con l’obiettivo di richiamare l'attenzione, sottolineandone l’importanza, nei confronti del dovere di “rendicontazione”. Rendere conto del proprio operato e dei risultati conseguiti nello svolgimento della propria attività è un dovere “sociale” per un’azienda che opera nell’ambito della pubblica amministrazione, lo è in modo particolare per un’Azienda che ha come specifico ambito di interesse la salute della popolazione, dovendosi ritenere indirizzato il documento in linea di principio alla collettività nel suo insieme sebbene, da un punto di vista operativo, i destinatari possano essere più propriamente individuati in soggetti istituzionali e, in quanto tali, “competenti” tra cui la Regione, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, l'amministrazione provinciale e quelle dei comuni, così come in altri soggetti “portatori di interesse” che svolgono un ruolo nel complesso percorso della programmazione sanitaria. Rendere conto del proprio operato per le aziende sanitarie è anche un dovere normativamente sancito dalla L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 che recita: “Il bilancio di missione …rende conto del perseguimento degli obiettivi di salute assegnati alle Aziende sanitarie…”. D'altra parte il bilancio di missione, in quanto documento attraverso il quale l'Azienda U.S.L. dichiara il livello di raggiungimento dei propri obiettivi, si propone come utile strumento di lavoro posto a servizio del processo di programmazione sanitaria. Nel presentare questa quinta edizione del Bilancio di Missione si ritiene doveroso ricordare che l'Azienda U.S.L. di Rimini è, per dimensioni e numero di dipendenti, la più grande azienda della provincia, un'Azienda che nell'ambito di un contesto congiunturale caratterizzato, negli anni recenti, da condizioni di difficoltà economico-finanziaria che sono proprie dell'intero sistema paese ha saputo trovare le energie per adempiere al proprio mandato garantendo ai propri dipendenti la difesa del posto di lavoro ed incrementandone, addirittura, progressivamente il numero. Quello che si viene qui a proporre è un documento strutturato, a sviluppo annuale, logicamente e funzionalmente coordinato con il Bilancio di Esercizio dell'Azienda, che si propone di rendere trasparenti e leggibili le azioni intraprese ed i risultati ottenuti dall'Azienda Sanitaria Locale di Rimini. Un’attenzione particolare nel documento viene dedicata al tema del rispetto dei vincoli economici e dell’equilibrio di bilancio, nella considerazione che il perseguimento di un obiettivo di sana ed equilibrata gestione economica rappresenti l’ineluttabile presupposto per la sostenibilità del sistema e, in definitiva, per il mantenimento o l’ulteriore miglioramento della qualità del servizio che l’Azienda U.S.L. di Rimini eroga ai cittadini del proprio territorio. Il Direttore Generale Azienda Usl di Rimini Dott. Marcello Tonini INDICE 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Pag.1 NOTE DI SINTESI 2 1.1 IL TERRITORIO 1.1.1 Collocazione geografica 3 1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione residente 3 4 1.2 AMBIENTE 5 1.3 POPOLAZIONE 6 1.3.1 Struttura demografica della popolazione residente 1.3.2 Anziani 1.3.3 Natalità 1.3.4 Stranieri 1.3.5 Soggetti in condizioni di marginalità e potenzialmente portatori di bisogni 1.4 CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE 1.4.1 Livello di istruzione 1.4.2 Caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato del lavoro 1.4.3 Tenore di vita 1.5 OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE 1.5.1 Mortalità 1.5.2 Morbosità 1.6 STILI DI VITA 1.6.1 Attività fisica 1.6.2 Fumo di tabacco 1.6.3 Stato Nutrizionale 1.6.4 Consumo di alcol 1.6.5 Percezione dello stato di salute e salute mentale 1.7 SICUREZZA 1.7.1 Infortuni stradali 1.7.2 Infortuni sul lavoro 1.7.3 Infortuni domestici 6 6 7 8 2. IL PROFILO AZIENDALE 2.1 IL PROFILO IN RELAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE 2.1.1 Sostenibilità economica 2.1.2 Sostenibilità finanziaria 2.1.3 Sostenibilità patrimoniale 2.2 IL PROFILO IN RELAZIONE ALL’IMPATTO SUL CONTESTO TERRITORIALE 2.2.1 Impatto economico 2.2.2 Impatto sociale 10 13 13 14 16 17 17 19 20 20 20 21 21 21 22 22 23 24 Pag.25 26 26 30 31 34 34 35 2.2.3 Impatto culturale 2.2.4 Impatto ambientale 2.3 IL PROFILO IN RELAZIONE AI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA 2.3.1 Costi 2.3.2 Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro 2.3.3 Assistenza distrettuale 2.3.4 Assistenza ospedaliera 2.3.5 Qualità dell’assistenza 2.4 RICERCA E DIDATTICA 2.4.1 Ricerca 2.4.2 Didattica: collaborazione con l’Università 2.5 ASSETTO ORGANIZZATIVO 2.5.1 Organizzazione aziendale Elenco di indicatori di sintesi LEA 3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 36 38 40 40 44 51 88 94 98 98 98 103 103 116 Pag117 Premessa 118 3.1 CENTRALITÀ DEL CITTADINO 3.2 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA 3.3 UNIVERSALITÀ ED EQUITÀ DI ACCESSO 3.4 QUALITÀ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE 119 120 125 127 4. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE ED EFFICIENZA DELL’ORGANIZZAZIONE 4.1 LA CARTA D’IDENTITA’ DEL PERSONALE 4.2 PARTECIPAZIONE DEI PROFESSIONISTI ALL’INDIVIDUAZIONE DELLE STRATEGIE 4.3 AZIENDALI E ALLA GESTIONE OPERATIVA GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.3 4.3.4 4.3.5 La gestione del rischio Valutazione dei rischi Sorveglianza sanitaria Formazione-Informazione Gestione degli infortuni Gestione delle emergenze 4.4 RIDEFINIZIONE DEI RUOLI PROFESSIONALI IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DELLE 4.5 4.6 4.7 4.8 4.9 STRATEGIE AZIENDALI SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMI PREMIANTI FORMAZIONE SISTEMA INFORMATIVO DEL PERSONALE STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE SUE RAPPRESENTANZE INDAGINE SUL CLIMA ORGANIZZATIVO AZIENDALE Pag145 146 150 153 153 157 157 159 161 165 166 170 178 181 183 187 5. SISTEMA DI RELAZIONI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE Pag189 PREMESSA 190 5.1 LA COMUNICAZIONE PER L’ACCESSO AI SERVIZI 5.2 LA COMUNICAZIONE PER LE SCELTE DI INTERESSE DELLA COMUNITÀ 5.3 LA COMUNICAZIONE INTERNA AZIENDALE 191 193 198 6. GOVERNO DELLA RICERCA E INNOVAZIONE Pag201 PREMESSA 202 6.1 SVILUPPO DELLA FUNZIONE RICERCA E LA INNOVAZIONE 6.2 INTEGRAZIONE TRA I VARI SOTTOSISTEMI AZIENDALI E COLLABORAZIONE CON ALTRE AZIENDE E ISTITUZIONI 6.3 CAPACITA’ DI ATTRAZIONE DI FINANZIAMENTI DEDICATI ALLA RICERCA 6.4 DIFFUSIONE DELLA CULTURA RELATIVA ALLA RICERCA SANITARIA E FORMAZIONE DEL 203 PERSONALE 6.5 ACCESSIBILITA’ ALLA INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA 6.6 GARANZIE DI TRASPARENZA PER LA RICERCA SCIENTIFICA 7. OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA AZIENDALE 7.1 LA POPOLAZIONE ANZIANA Premessa 7.1.1 Fondo per la non autosufficienza 7.1.2 Assistenza domiciliare 7.1.3 Assegno di cura 7.1.4 Strutture residenziali e semiresidenziali 7.1.5 Reti di collaborazione tra servizi 7.1.6 Convenzione Ausl Rimini/Fondazione Carim 7.1.7 Formazione ed aggiornamento degli operatori 7.1.8 Mappatura delle fragilità e emergenza caldo 7.2 L’IMPATTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO SULLA AZIENDA Premessa 7.2.1 Impatto sulla assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro 7.2.2 Impatto sulla assistenza distrettuale 7.2.3 Impatto sulla assistenza ospedaliera 204 206 206 207 208 Pag209 210 210 210 210 212 213 213 214 214 214 216 216 217 218 219 CONTESTO DI RIFERIMENTO 1 1 Note di sintesi: contesto di riferimento Il nostro è un territorio caratterizzato da alta densità abitativa, in particolare nella fascia costiera, in costante aumento negli ultimi anni. Sono venti i Comuni della Provincia sei dei quali afferenti al Distretto di Rimini ed i rimanenti a quello di Riccione; la caratterizzazione antropica del territorio si accentua durante il periodo estivo per la sua posizione di spicco nel panorama turistico con un aumento significativo della popolazione presente. La qualità dell'aria, assumendo a riferimento il parametro delle polveri sottili (PM10) ed i valori fissati per il 2005, posiziona la nostra provincia nell’ambito del panorama regionale. I dati demografici, confermando i trend evidenziati gli anni scorsi, sono caratterizzati da una natalità in continua crescita, una mortalità stazionaria ed una immigrazione in forte crescita. Tutto questo ha portato allo sfondamento del tetto dei 300.000 residenti e ad un incremento della popolazione di quasi 5.000 abitanti in un anno, l’incremento più alto degli ultimi 40 anni. La popolazione è tendenzialmente più giovane della media regionale pur rimanendo il fenomeno dell'invecchiamento quello demograficamente più significativo. La presenza degli stranieri con permessi di soggiorno, passati dai circa 20.000 ad oltre 26.000 nell’ultimo triennio, mostra un trend sovrapponibile a quello regionale. Lo scenario demografico si connota anche per tassi di natalità tra i più elevati a livello regionale. Lo scenario socio economico si caratterizza per un livello di istruzione che, comparato con il livello regionale, è più che positivo per entrambi sessi; il 28,2% dei soggetti con più di 6 anni possiede diploma di scuola media superiore contro il 26,7% regionale e l'indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo è tra i più bassi (dati fermi al censimento 2001). Il tasso di disoccupazione di Rimini, in forte aumento nell’ultimo anno, è leggermente superiore rispetto alla media regionale, e tale scostamento è maggiore nella popolazione femminile. Lo scenario epidemiologico è sostanzialmente positivo per entrambi i sessi in relazione ai principali indicatori di mortalità, sia generale che per grandi gruppi di cause ed alla loro comparazione con i valori regionali. Per quanto concerne gli stili di vita, si evidenzia come stia diventando sempre più importante, anche per la nostra realtà, la problematica legata all’eccesso di peso corporeo, nella età infantile così come nella popolazione generale; tra questa ultima, secondo i dati dell’indagine PASSI, su dieci persone di età compresa tra 18 e 69 anni quattro sono in soprappeso o francamente obese. Il livello di attività fisica della popolazione adulta (tra 18 e 69 anni) indica attorno al 27% la proporzione di soggetti che svolgono l’attività a livello intenso/moderato raccomandata; questo elemento sembra meritevole di adeguata considerazione se si pensa che l’attività fisica rappresenta uno dei determinanti significativi della salute. L’abitudine al fumo mostra una prevalenza di soggetti che si dichiarano fumatori ancora abbastanza elevata (28%) sebbene in diminuzione rispetto agli anni passati. I dati sul consumo di alcol mostrano una prevalenza significativa da parte degli uomini indicando che un quarto degli intervistati della Provincia di Rimini può essere considerato un consumatore a rischio. Per quanto concerne gli aspetti relativi alla sicurezza, gli incidenti stradali rappresentano il fenomeno più rilevante pur essendo in diminuzione nel periodo 2005-2008; in costante diminuzione è anche il numero dei feriti, mentre il numero dei morti subisce un aumento nell’anno 2007 per poi diminuire nell’anno 2008. 2 1.1 1.1.1 TERRITORIO COLLOCAZIONE GEOGRAFICA La provincia di Rimini è una provincia dell'Emilia-Romagna di 303.270 abitanti, con capoluogo a Rimini. Confina a sud con la provincia di Pesaro e Urbino (Marche), a est con il mare Adriatico, a nord con la provincia di Forlì - Cesena e a ovest con la repubblica di San Marino. La provincia di Rimini è una delle più recenti d'Italia essendo stata costituita nel 1992 distaccandone il territorio dalla provincia di Forlì, che ha da allora assunto il nome di Provincia di Forlì - Cesena. La provincia si estende quasi esclusivamente in pianura; dei rilievi sono presenti nella parte occidentale (Verucchio) e sud occidentale (Gemmano e Montescudo). Il fiume principale è il Marecchia. Sul territorio della provincia di Rimini non sono presenti laghi o bacini di particolare importanza. La costa è particolarmente bassa ed è presente una spiaggia molto ampia. La Legge 3 agosto 2009, n. 117, “Distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione Emilia – Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell’art. 132, secondo comma, della Costituzione” ha disposto il distacco di sette comuni dell’Alta Valmarecchia dalla Regione Marche, provincia di Pesaro e Urbino, alla Regione Emilia - Romagna, sotto la provincia di Rimini. L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato l' 8 febbraio 2010 la delibera di Giunta regionale che modifica l’ambito territoriale dell’Azienda Usl di Rimini, inserendo al suo interno anche i Comuni di Castedelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello. Dal primo gennaio 2010 i sette Comuni della Valmarecchia aggregati alla Regione Emilia Romagna sono entrati a far parte dell'Azienda Usl di Rimini (e ovviamente dell'Area Vasta Romagna e del Sistema Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna). Gli operatori che lavorano nell'ambito dei sette Comuni della Valmarecchia sono circa 180, tra cui una cinquantina di medici. Vi sono inoltre, sul territorio, 16 medici di famiglia, 2 pediatri di famiglia e 10 farmacie. La popolazione è composta di circa 18mila persone. Visto che le attività socio – sanitarie dell’Alta Valmarecchia sono rimaste di competenza della Regione Marche fino al 31/12/2009, si è deciso di non trattare nel documento “Bilancio di Missione 2009” la loro realtà, e di rimandarne la trattazione al Bilancio di Missione 2010. Provincia di Folì-Cesena Distretto di Rimini Distretto di Riccione Regione Marche Provincia di Pesaro-Urbino Repubblica di San Marino 3 1.1.2 DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE Distribuzione della popolazione per zone altimetriche Percentuale di residenti per zona altimetrica (*) di residenza Distretti e Provincia di Rimini Popolazione all'1.1.2009 zona altimetrica di residenza Distretti sanitari di residenza collina 36.102 33,20 pianura 72.626 66,80 179.809 Riccione n° % Rimini N° 14.733 % % di popolazione residente all'1.1.2009 per zona altimetrica - Distretti e Provincia di Rimini totale provincia n° 100,00 80,00 % 70,00 50.835 16,76 92,43 252.435 83,24 50,00 108.728 100,00 194.542 100,00 303.270 100,00 Fonte: Regione Emilia Romagna (http://rersas.regione.emiliaromagna.it/statexe/popsin.htm)- elaborazione: Azienda USL di Rimini 40,00 7,57 92,43 90,00 totale 83,24 66,80 60,00 collina pianura 33,20 30,00 16,76 20,00 7,57 10,00 0,00 % % % Riccione Rimini Provincia (*) Per zona altimetrica, secondo la definizione ISTAT, si intende il risultato della ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti dall’aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici. Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di pianura. Zona altimetrica di pianura: territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall’assenza di masse rilevate, non superiore ai 300 metri di altezza. Zona altimetrica di collina: territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale ed insulare. Zona altimetrica di montagna: territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare. La grande maggioranza della popolazione, coerentemente all’orografia del territorio, risiede in pianura, soprattutto nel territorio del comune di Rimini che ha la parte più vasta di territorio pianeggiante. Densità abitativa per Kmq Azienda Usl di Rimini Distretto di Riccione Distretto di Rimini Totale Superficie in km2 273,75 259,97 533,72 Abitanti 108.728 194.542 303.270 Densità abitativa 397,18 748,32 568,22 La densità abitativa nell’intera provincia è in continuo incremento, sia nel distretto di Riccione che nel Distretto di Rimini, passando complessivamente da 558,97 kmq all’01/01/2007 a 568,22 abitanti per kmq all’01/01/2008. 4 1.2 AMBIENTE Percentuale di giornate/anno con concentrazione di PM 10 entro la norma nei centri urbani Questo indicatore informa riguardo alla percentuale di giornate/anno in cui la concentrazione di PM 10 nell’aria, resta al di sotto dei limiti fissati dalla vigente normativa. Il limite stabilito nel 2005 è di 50 ug/m3, mentre per il 2010 è di 40 ug/m3. La concentrazione di PM10 (materiale particolato di dimensione inferiore a 10 µm) viene considerata dagli epidemiologi come uno dei più significativi indicatori del livello di inquinamento atmosferico, potendosi stimare in base all’andamento in atmosfera della sua concentrazione gli effetti sulla salute della popolazione esposta. PM10 in Emilia-Romagna. Numero di superamenti annuali 2002 > 50 > 40 <= 50 <= 40 dati validi 2003 75 166 285 194 360 83 127 279 235 362 2004 73 111 292 254 365 2005 63 101 283 245 346 2006 79 126 270 223 349 2007 86 141 273 218 359 2008 74 115 292 251 366 2009 47 94 317 270 364 Percentuali di giornate/anno con valori oltre la norma (limite al 2005: 50 ug/m3 limite al 2010: 40 ug/m3) 40 35 30 25 20 36 30 20 36 31 29 23 23 18 26 20 > 50 13 15 > 40 10 5 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Quello della presenza di sostanze con significato di inquinanti nell’atmosfera degli aggregati urbani in concentrazioni che, secondo i risultati di una corposa massa di studi, rappresentano un concreto pericolo per la salute della popolazione è uno dei grandi temi di sanità pubblica del XX come del XXI secolo; in questo ambito la situazione della provincia di Rimini, così come rappresentata dai dati rilevati dalla rete delle centraline di monitoraggio gestite da ARPA, appare essere migliore di quella di gran parte del territorio della regione Emilia Romagna ma non tale da poter essere considerata scevra di pericoli per la salute. Il rapporto percentuale tra numero di giornate con superamento del limite di concentrazione del PM10 di 50 µg/m3 e numero di giornate totali dell’anno, mostra variazioni che non denotano una precisa tendenza potendo essere significativamente influenzato dall’andamento climatico oltre che da altri fattori. 5 1.3 POPOLAZIONE 1.3.1 STRUTTURA DEMOGRAFICA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE RIMINI RICCIONE TOTALE AZIENDA 1.3.2 2004 2005 2006 183.105 100.134 283.239 185.413 101.521 286.934 187.168 102.861 290.029 2007 2008 189.809 104.301 294.110 2009 191.907 106.426 298.333 2004-2009 Var % 194.542 108.728 303.270 5,88 7,90 6,61 ANZIANI Indice di invecchiamento Popolazione >=65 AZIENDE RESIDENZA Popolazione >=75 Popolazione >=85 1/1/06 1/1/07 1/1/08 1/1/09 1/1/06 1/1/07 1/1/08 1/1/09 1/1/06 1/1/07 1/1/08 1/1/09 RIMINI 20,38 20,46 20,43 20,44 9,73 9,91 9,96 10,01 2,32 2,51 2,63 2,75 REGIONE 22,72 22,76 22,64 22,48 11,28 11,40 11,42 11,43 2,83 3,01 3,15 3,25 Fonte - Elaborazioni da Statistica self service : www.regione.emilia-romagna.it/statistica- Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Speranza di vita alla nascita Speranze di vita alla nascita per sesso-Prov. Rimini: periodo 2000-2002,2003-2005 e 2005-2007 86 84 82 2000-2002 80 2003-2005 2005-2007 78 76 74 Maschi RN Femm RN 2000-2002 78,45 84,1 2003-2005 79 84,26 2005-2007 79,94 84,59 6 1.3.3 NATALITA’ Tasso di natalità Rimini per 1.000 abitanti 11 10,5 10,5 10 9,5 9 9,94 9,88 9,48 9,58 9,25 9,24 8,5 2004 2005 9,53 9,73 Rimini Regione 9,38 2006 2007 2008 1 La fotografia scattata dall’Osservatorio demografico nel 2009 indica che abbiamo sfondato il tetto dei 300.000 residenti. Siamo 303.270, quasi 5000 in più del 2007, con un incremento dell’1,7%. E’ l’incremento più alto degli ultimi 40 anni. Si somma il fenomeno dell’immigrazione, che continua ad aumentare, con la ripresa del tasso di crescita naturale. Nel 2000 eravamo 272.000 quindi, in poco meno di un decennio, siamo cresciuti dell’11,4%. In tale ambito, mentre gli italiani sono cresciuti del 4,6%, gli stranieri sono triplicati. Le famiglie sono più piccole, da 2,5 persone per nucleo nel 2000 a 2,3 nel 2008. Aumentano i capofamiglia donne: dal 28 al 33%. Nel comune di Rimini risiede il 46,2% della popolazione totale, negli altri comuni costieri il 27,2%, nella Valmarecchia l’11,8% e nella Valconca il 14,8%. Vanno sottolineati i dati dei Comuni con il tasso di maggiore crescita: Montecolombo 7,6%, San Clemente 6,6%, Montescudo 4,8%, Saludecio 3,3%, Misano 3,1%, Poggio Berni 2,9%, Coriano 2,6%. E’ evidente che c’è un nesso tra crescita demografica e crescita urbanistica e quindi consumo del territorio, questione che merita particolare attenzione alla luce dell’esigenza di tutelare l’ambiente e le risorse naturali. Il tasso di crescita naturale è dello 0,7% mentre quello migratorio del 12,8%. Ogni 1000 abitanti 13 sono nuovi immigrati. Anche l’aumento della natalità è sostenuto, con il valore più alto degli ultimi 20 anni. Gli immigrati nel 2008 sono stati 7.000, di cui il 43% dall’estero e il 57% da altre province italiane. Gli immigrati stranieri sono più giovani (quelli tra i 18 ed i 29 anni sono il 16,5%). Gli italiani che si trasferiscono da noi hanno in prevalenza un’età tra 30 e 44 anni (19,4%). C’è tuttavia un forte radicamento territoriale, il 61% dei residenti vive nello stesso comune in cui è nato. L’altro 39% è composto da un 60% da persone che si sono trasferiti da un comune della provincia. Il 23% viene da altre province e il 18% dall’estero. Chi lascia Rimini (9.108) va a stabilirsi principalmente a Verucchio (10,8%), a Santarcangelo (18,1%), a Riccione (14,3%), a Coriano (15,5%) ed a Bellaria (12,1%). La crescita di Montecolombo è per il 43% determinata da riminesi che hanno cambiato comune. A San Clemente invece la crescita è alimentata dai riccionesi per il 41%. L’età media è di 42,6 anni, con un dato notevolmente inferiore, 32 anni, per la popolazione straniera. La speranza di vita è di 85 ani per le donne e 80 anni per gli uomini. La popolazione giovanile (0/14 anni) è il 13,7% della popolazione totale, mentre gli ultrasessantacinquenni sono il 20,4% e gli ultra ottantenni sono il 10,2%. 1 “Osservatorio demografico anno 2009” a cura del Servizio Statistica della provincia di Rimini 7 1.3.4 STRANIERI Presenza di stranieri Province Rimini Regione 01/01/06 01/01/07 01/01/08 01/01/09 17.526 289.013 19.779 318.076 22.545 365.720 26.178 421.509 % stranieri residenti nel periodo 2006-2009 12,0 10,0 8,0 6,0 6,0 6,7 7,6 8,6 6,9 7,5 8,6 9,7 2006 2007 2008 2009 4,0 2,0 Rimini RER Nati vivi per cittadinanza della madre - Anno 2008 Nati (vivi) per Azienda di evento e Cittadinanza sintetica madre Azienda di evento Cittadinanza sintetica madre ITALIANA V.A. % RIMINI REGIONE TOTALE STRANIERA V.A. % 2.353 75,9 746 24,1 3.099 100,0 30.869 73,6 11.069 26,4 41.938 100,0 Nati (vivi) per Azienda di residenza della madre e Cittadinanza sintetica madre Residenza della madre: Cittadinanza sintetica madre Azienda USL ITALIANA STRANIERA V.A. % V.A. % RIMINI REGIONE TOTALE 2.240 80,4 374 19,6 2.787 100,0 30.869 73,6 11.069 26,4 41.938 100,0 8 Stranieri residenti distribuiti per cittadinanza – dati al 1° gennaio 2009 Residenza Zona di cittadinanza UE 15 Altri Africa Africa Africa America America Asia Asia Paesi Sett.le Occid.le Oriental Centrale Merid.le Orientale CentroEuropei e Merid.le Altri Totale Rimini 960 17.037 2.632 1.496 68 270 1.492 1.788 294 141 26.178 % Rimini 3,7 65,1 10,1 5,7 0,3 1,0 5,7 6,8 1,1 0,5 100 192.176 91.351 31.663 3.766 4.156 13.545 31.425 36.750 5.970 421.509 7,5 0,9 1,0 3,2 7,5 8,7 1,4 100 10.707 Regione 2,5 % Regionale 45,6 21,7 % di Stranieri residenti nella provincia di Rimini distribuiti per cittadinanza – dati al 1° gennaio 2009 UE 15 5,7 1,0 Altri Paesi Europei Africa Sett.le 1,1 6,8 3,7 Africa Occid.le 0,3 Africa Orientale 5,7 America Centrale 10,1 America Merid.le 65,1 Asia Orientale Asia CentroMerid.le 2 Gli stranieri residenti nella provincia di Rimini sono 26.178, l’8,6% del totale della popolazione, il doppio rispetto a 5 anni fa e 8 volte in riferimento al 1993. Crescono molto i rumeni, + 40% dal 2008. Gli albanesi registrano un + 25%. I numeri confermano che Rimini è una provincia dinamica che attrae immigrazione sia dal resto d’Italia che dall’estero. Il territorio fino ad oggi ha dimostrato di avere la capacità di accogliere gli immigrati in maniera positiva, con un alto livello di integrazione. Tuttavia se continuassimo con questo tasso di crescita, in solo 10 anni avremo una città grande una volta e mezza Riccione. Inoltre aumenta il numero delle famiglie e quindi il fabbisogno di abitazioni ed anche la richiesta di superficie media per abitante. Le indicazioni e le previsioni del PTCP contemplano un tasso di crescita inferiore. Certamente uno sviluppo armonico e sostenibile deve tener conto di quale possa essere il punto di equilibrio tra sviluppo demografico e sostenibilità ambientale e territoriale. 2 “Osservatorio demografico anno 2009” a cura del Servizio Statistica della provincia di Rimini 9 1.3.5 SOGGETTI IN CONDIZIONI DI MARGINALITA’ E POTENZIALMENTE PORTATORI DI BISOGNI Premesso che la presenza di nomadi sul territorio comunale riminese può essere oggetto di una stima solo approssimativa, poiché si tratta di un fenomeno per sua stessa natura complesso e soggetto a continui mutamenti, si rileva la presenza di due realtà distinte: - un campo nomadi sito in via Islanda, composto da SINTI, la cui presenza può essere stimata in n. 70 unità; - n. 6 nuclei familiari ROM per un totale di n. 40 nomadi, 32 dei quali residenti a Rimini, provenienti dal campo di via Portogallo, chiuso nel gennaio 2001. Si evidenzia che mentre la situazione del campo di via Islanda è al momento sottoposta ad una sorta di censimento da parte della polizia municipale, le famiglie ROM presenti sul territorio sono seguite dai servizi (comunali e dell'ASL) con progetti di sostegno sociale definiti in primis per l’acquisizione di sistemazioni alternative al campo e comunque nel rispetto delle esigenze espresse dai diversi nuclei familiari. Nel comune di Misano Adriatico sono presenti 7 campi nomadi, 6 regolari ed uno irregolare, per una popolazione totale di 65 persone, per lo più sinti di origine italiana. Tutti i campi hanno a disposizione acqua e luce, e le unità abitative sono in larga maggioranza costituite da case mobili, roulotte e camper. Nel territorio provinciale sono stati attuati interventi da parte dei comuni e delle associazioni di volontariato rivolti da una parte al miglioramento di vita dei nomadi e dall’altra a favorire la loro cittadinanza attiva. Titolo del progetto: Centro Operativo Caritas Associazione: Madonna della Carità Comune: Rimini Dormitorio di prima accoglienza per un periodo di 10 - 15 giorni, portineria, seconda accoglienza con accompagnamento specifico per un periodo variabile da 3 mesi ad un anno. Docce, guardaroba, mensa a pranzo, raccolta mobili, consegna pacchi viveri. Titolo del progetto: Michel Roland Associazione: Comunità Papa Giovanni XXIII Comune: Rimini Pronta accoglienza per rispondere ai bisogni primari (vitto, alloggio, igiene, vestiario), accoglienza a lungo termine presso la struttura denominata “Appartamenti della Capanna” Inserimento nel Centro delle attività ovvero una struttura assimilabile ad un ambiente di lavoro protetto dove si svolgono attività diversificate e graduate per permettere l’inserimento lavorativo e dove viene corrisposto agli utenti un assegno educativo. Ricognizione e rilevazione dei bisogni sul territorio, presenza quotidiana di operatori alla stazione di Rimini, primo colloquio, analisi della situazione dell’accolto all’interno dell’equipe operatori, attività educativo - ricreative, servizio legale e sanitario. 10 Detenuti per Istituto di pena e indici di sovraffollamento- Dati al 31/12/2009 Capienza Detenuti presenti Indice di sovraffollamento Regolamentare Tollerabile RIMINI 123 154 TOTALE 2.408 3.996 RER FONTE: sito del Ministero della Giustizia (DAP) Uomini Donne Totale 190 0 190 154,47 4.279 162 4.441 184,43 (presenze su 100 posti) Il diritto alla salute dei detenuti e degli internati si sostanzia nell’erogazione di prestazioni analoghe a quelle garantite di cittadini liberi. Ciò è sancito dalla Costituzione e riguarda tutti, compresi gli stranieri, a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno. Alle AUSL sono affidati la gestione e il controllo dei servizi sanitari negli Istituti Penitenziari. Di fatto il Servizio Sanitario Penitenziario coordina una complessa attività clinica rivolta ad una tipologia di utenti con importanti problematiche sanitarie sia di tipo internistico ed infettivologico sia sul versante psichiatrico e della tossicodipendenza. L’attuale condizione di sovraffollamento, problema riguardante peraltro l’intero sistema carcerario italiano, nella realtà romagnola si acuisce durante la stagione turistica e a causa dei lavori in corso nell’Istituto di Rimini che impediscono l’utilizzo di alcune sezioni detentive. La situazione che si viene a creare presenta caratteri di reale criticità anche sul versante sanitario. Si pensi per esempio alla diffusione delle malattie infettive, ai disturbi psichiatrici, ai comportamenti violenti e autolesionistici. Condizioni problematiche sono vissute non solo dalla popolazione detenuta, ma da tutto il personale operante, dalla polizia penitenziaria al personale sanitario. Fig. 1. Andamento temporale utenza in carico in carcere per anno di osservazione (Anno 2004 – 2008, valori assoluti) 350 300 250 200 150 100 50 153 175 166 138 159 0 2004 2005 2006 2007 11 2008 Nel 2008 il numero dei soggetti verso i quali è stato attivato un intervento per problemi legati all’utilizzo di alcol e/o sostanze stupefacenti risulta pari a 159; quota che risulta sostanzialmente stabile nel tempo, ad eccezione del picco registratosi nel 2005 ed alla flessione del 2007. Questa popolazione, costituita esclusivamente da soggetti di genere maschile, è pari al 10,0% dell’utenza complessiva in carico ai servizi per le dipendenze della provincia di Rimini. I nuovi utenti costituiscono il 32,0% dell’utenza trattata in carcere ed il 16,4% di quella globalmente affluita ai SerT provinciali; il carcere si presenta dunque come il punto d’accesso privilegiato al Sistema dei Servizi per circa 1/8 degli utenti che accedono ad un trattamento per le dipendenze. Nonostante la presenza di un meccanismo di selezione nell’accedere ai servizi SerT disponibili in carcere, permane la presenza di un’elevata quota di nuovi utenti, indicatore di un elevato turn over, attribuibile alla specificità dell’ambiente carcere, che si caratterizza per l’elevata percentuale di non residenti, soprattutto fra i nuovi accessi (44,0% nel 2008 vs 24,2 nel 2006). Tale dato risulta determinato anche dal fatto che, frequentemente, in particolare durante l’estate, vengono arrestati soggetti tossicodipendenti residenti in altre zone d’Italia (conosciuti o meno dai SerT territorialmente competenti) così come, in molti casi, gli arrestati risultano residenti in provincia di Rimini ma non risultano mai afferiti al servizio. In aumento, rispetto al 2006, anche la percentuale di nuova utenza straniera (comunitari e non) che esprime una domanda di trattamento ai servizi SerT del carcere; nel 2006 la quota era pari al 4,8% mentre nel 2008 risulta quasi raddoppiata. Al riguardo vale la pena ricordare come, gli stranieri in condizione di tossicodipendenza presenti in carcere a Rimini, risultano numericamente di poco inferiori ai detenuti italiani tossicodipendenti, ma, data la condizione di clandestinità, vengono presi in carico dall’Equipe carcere solo sotto il profilo sanitario e non vengono avviati trattamenti specifici di emancipazione dalla condizione di tossicodipendenza; solo nel caso di detenuti stranieri in possesso di permesso di soggiorno oppure per i quali era già stato avviato un trattamento con farmaci sostitutivi prima del loro arresto, si prosegue il programma terapeutico. Se confrontiamo il dato 2008 relativo al carcere con quello del SerT si può notare come la percentuale di utenti non residenti nel territorio provinciale superi di gran lunga quella del SerT (28,0% carcere vs 14,3% SerT). Per quanto riguarda la percentuale di utenza straniera occorre precisare che, tutti i detenuti beneficiano di un trattamento sanitario (Sanità Penitenziaria) ma se in possesso di permesso di soggiorno o residenza possono godere di ulteriori forme di intervento sia sanitario sia sociale. Il “campione carcere”si caratterizza per una significativa diversità dall’utenza dipendente da alcol e sostanze stupefacenti trattata, nel corso del 2008, in ambito ambulatoriale e/o residenziale. Le diversità più rilevanti sono relative all’età (percentualmente più giovani), al livello d’istruzione (meno scolarizzati), all’occupazione (minori le percentuali di soggetti con un’occupazione regolare), alle problematiche giudiziarie (percentuale più elevata di utenza con precedenti episodi di carcerazione) e alle sostanze d’abuso sia in forma elettiva sia combinata ad altre (maggior presenza di utilizzatori di cocaina e cannabinoidi). 12 1.4 1.4.1 CONDIZIONI SOCIO - ECONOMICHE LIVELLO DI ISTRUZIONE Nota: Nel 1961 le persone con certificato di proscioglimento (3° elementare) vennero comprese tra le persone in possesso di licenza elementare, quindi ai fini di un corretto confronto fra i dati del 1981 – 1961 occorre considerare congiuntamente i due gruppi dei forniti di “licenza elementare” e degli “alfabeti privi di titolo di studio”. Popolazione residente in età da 6 anni in poi per grado di istruzione - Censimento 2001-ISTAT Province Laurea Diploma Diploma di Scuola media Licenza di Alfabeti privi Analfabeti universitario scuola inferiore o scuola di titolo di o terziario di secondaria avviamento elementare studio tipo superiore professionale universitario Piacenza Parma Reggio - Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì - Cesena Rimini Emilia-Romagna 6,3% 7,7% 5,4% 5,8% 9,4% 6,0% 6,1% 6,0% 6,3% 6,9% 1,1% 1,2% 1,0% 1,1% 1,2% 1,1% 1,2% 1,1% 1,2% 1,2% 27,4% 27,2% 26,6% 26,0% 27,4% 24,5% 27,0% 26,2% 28,2% 26,7% 27,3% 27,4% 28,4% 28,3% 27,3% 27,3% 27,7% 29,0% 29,6% 27,9% 30,0% 28,1% 28,9% 28,8% 25,9% 29,4% 26,2% 26,5% 23,9% 27,4% 7,6% 7,9% 9,1% 9,2% 8,2% 10,6% 10,9% 10,2% 10,0% 9,1% 0,5% 0,4% 0,6% 0,7% 0,6% 1,1% 0,9% 0,9% 0,7% 0,7% La scolarizzazione della popolazione, nel decennio 1991-2001, è cresciuta notevolmente, e le persone in possesso dei titoli di studio più elevati, in particolare laurea e diplomi sia universitari che di scuola media superiore, sono aumentate sia in termini assoluti che percentuali. I diplomati sono passati dal 21,3% del 1991 al 29,4% del 2001, mentre i laureati sono quasi raddoppiati passando dal 3,6 al 6,3 del 2001. Nel decennio 1991-2001 l’investimento femminile in formazione è cresciuto più di quello maschile. Le differenze sono diminuite in particolare per i titoli di studio più elevati. Infatti oggi una donna su tre ha conseguito il diploma di media superiore ed è anche più che raddoppiato il numero delle laureate, raggiungendo la percentuale maschile. Il 49,5% dei laureati è composto da donne (8.061), valore che va a pari passo con il dato nazionale (49,1%), contro un 42,2% di laureate femmine del 1991 (3.769). Per quanto riguarda, invece, gli altri titoli di studio, si può osservare che, nel decennio 1991-2001, le percentuali per sesso sono rimaste quasi immutate. Il confronto con i dati relativi alle province emiliano-romagnole evidenzia che la provincia di Rimini si colloca al 3° posto (a pari merito con la provincia di Piacenza) dopo Bologna e Parma per la percentuale di laureati. 13 1.4.2 CARATTERISTICHE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E DEL MERCATO DEL LAVORO Occupati per attività economica e sesso in provincia di Rimini dal 2005 al 2008 (valori in migliaia) Anni Maschi Femm Maschi Agricoltura 2005 2006 2007 2008 1 2 3 3 Femm Industria in complesso 1 1 2 1 29 30 26 29 7 8 9 9 Maschi Femm Maschi Trasformazione Industriale 18 17 16 18 7 7 8 8 Femm Maschi Costruzioni 11 12 10 10 Femm Maschi Terziario in complesso 44 43 44 45 1 1 1 Femm Commercio 45 44 47 49 14 15 15 16 10 11 10 9 Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat. Gli occupati nella provincia di Rimini si distribuiscono diversamente secondo il sesso. I settori industriali e delle costruzioni sono caratterizzati da una preponderanza del sesso forte. Nel settore del commercio il numero dei maschi supera di un terzo quello delle femmine, mentre nel terziario gli ultimi anni hanno determinato un deciso sorpasso di occupati donne. Tasso di attività (*)- valori percentuali Anni Provincia di Rimini Popolazione con 15 anni e oltre 2005 2006 2007 2008 Maschi 64,2 64,2 61,7 63,6 Regione Emilia-Romagna Popolazione età 15-64 anni Femmine 44,4 44,3 46,2 47 Maschi 79,0 78,4 76,3 79,8 Femmine 59,3 59,3 61,8 62,2 Popolazione con 15 anni e oltre Maschi 62,8 63,4 63,8 64,1 Femmine 45,5 46,2 46,4 46,9 Popolazione età 15-64 anni Maschi 78,8 79,3 80,1 80,1 Femmine 63,4 64,3 64,6 64,9 (*)Tasso di attività =Forze lavoro/Popolazione; Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat Tasso di occupazione (*)- valori percentuali Anni Provincia di Rimini Popolazione con 15 anni e oltre Maschi Femmine Regione Emilia-Romagna Popolazione età 15-64 anni Maschi Femmine Popolazione con 15 anni e oltre Maschi Popolazione età 15-64 anni Femmine Femmine Maschi 2005 2006 2007 2008 62,1 62,3 59,4 62,5 41,4 41,6 43,7 44 76,4 76,1 73,4 75,9 55,3 55,7 58,4 58,3 61,2 61,7 62,5 62,6 43,1 44,2 44,6 44,9 76,6 77,1 78,4 78,2 60,0 61,5 62 62,1 (*)Tasso di occupazione =Occupati/Popolazione; Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat Il tasso di occupazione nel corso del quadriennio 2005 – 2008 è aumentato notevolmente nella popolazione femminile, avvicinandosi considerevolmente alla percentuale regionale. Fra gli uomini, dopo un brusco calo di occupati verificatosi nel corso dell’anno 2007, si è avuto un deciso aumento nell’anno 2008 portando il livello degli occupati agli anni 2005 e 2006. 14 Tasso di disoccupazione (*)- valori percentuali anni Provincia di Rimini Maschi Femmine 2005 3,3 2006 2007 2008 Regione Emilia-Romagna Maschi Femmine 6,7 2,7 5,3 2,9 6 2,6 4,3 3,7 5,4 2,1 3,9 4,8 6,3 2,4 4,3 (*)Tasso di disoccupazione =In cerca di prima occ./Forze Lavoro Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat Nella provincia di Rimini il tasso di disoccupazione maschile nel quadriennio preso in considerazione è superiore rispetto alla media regionale, con un forte incremento nel triennio 2006 - 2008. Fra le donne il tasso di disoccupazione si è ridotto progressivamente nel triennio 2005 – 2007, per poi aumentare nell’anno 2008. Lavoratori interinali negli anni 2006 - 2008 Rimini RER lavoratori interinali 2006 Maschi Femmine totale 1.652 867 2.519 31.433 25.729 57.162 lavoratori interinali 2007 Maschi Femmine totale 1.779 992 2.771 33.637 26.040 59.677 lavoratori interinali 2008 Maschi Femmine totale 1.367 912 2.279 32.549 27.109 59.657 Fonte: Sistema Informativo Lavoro dell'Emilia-Romagna - SILER. Il lavoratori con contratti interinali nella provincia di Rimini sono aumentati nell’anno 2007 per poi diminuire notevolmente nell’anno 2008. Al contrario nella Regione Emilia – Romagna dopo un forte incremento nell’anno 2007 il numero è rimasto stabile nell’anno successivo. 15 1.4.3 TENORE DI VITA Reddito medio pro-capite e consumo medio pro-capite anni 2006 - 2009 Provincia di Rimini POPCR REDD REDD/ POPCR VCF VCF/ POPCR Anno 2006 292,00 6242,90 5811,14 21,38 19,90 Anno 2007 295,99 6478,75 6005,52 21,89 20,29 Anno 2008 300,81 6790,93 6228,52 22,58 20,71 Anno 2009 305,24 6817,78 6015,56 22,34 19,71 POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia di persone. Fonte: ISTAT REDD: reddito disponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP).Valori a prezzi correnti, milioni di euro VCF: spesa per consumi finali delle famiglie. Valori a prezzi correnti, milioni di euro Fonte: Agenzia Emilia-Romagna Lavoro Consumi e redditi medi pro - capite 2005 - 2008 2009 2008 VCF/POPCR REDD/POPCR 2007 2006 18 19 20 21 22 23 Il reddito medio pro – capite aumenta progressivamente nel triennio 2006 – 2008 per poi calare nell’anno 2009. Lo stesso andamento si può notare nei consumi, tanto da mantenere pressoché costante lo scostamento tra i due valori. 16 1.5 OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE 1.5.1 MORTALITA’ Tas s o s tandardizzato m ortalità pe r 100.000 abitanti 974 979 999 M-RER 1017 1012 1.011 F-RER 1.059 F-Rim ini 900 2007 2005 958 850 2008 2006 901 903 912 927 M-Rim ini 800 1.032 950 995 981 1.013 1.000 1.050 1.100 Il tasso di mortalità per il 2008 si attesta, nei maschi, su un valore di 9,01 decessi per 1000 residenti, in progressivo decremento nel quadriennio considerato, mentre nelle femmine è pari a 9,95 con un andamento più oscillante nello stesso periodo. Entrambi i dati confermano una minore incidenza del fenomeno rispetto al dato regionale. Anni medi di vita potenzialmente persi – triennio 2006 - 2008 Questo indicatore indica il numero medio di anni di vita "persi" da coloro che muoiono, per una specifica causa di decesso, prima di raggiungere l'età coincidente con la speranza di vita alla nascita della popolazione oggetto di studio. Il calcolo viene effettuato sommando, per una certa causa e per un determinato genere, la differenza tra l'età coincidente con la speranza di vita alla nascita e l'età alla morte e dividendo poi il risultato per il numero di decessi relativi a quella causa di morte e a quel genere. Il calcolo si riferisce solo ai decessi avvenuti in età antecedente a quella prevista dalla speranza di vita alla nascita. La rappresentazione di tale indicatore, come sotto riportata, è il risultato dell’elaborazione regionale operata sul registro di mortalità regionale (REM). PER MORTALITÀ GENERALE RIMINI REGIONE Maschi 13,21 12,40 RIMINI REGIONE Maschi 11,28 11,00 Femmine 11,22 10,64 PER TUMORI Femmine 13,95 13,23 PER TUMORI MALIGNI ALLO STOMACO Maschi Femmine 17 RIMINI REGIONE 10,02 10,60 12,17 10,79 PER TUMORI MALIGNI ALLA TRACHEA, BRONCHI E POLMONI RIMINI REGIONE Maschi 10,52 10,18 Femmine 15,28 13,45 PER INFARTO MIOCARDICO ACUTO RIMINI REGIONE Maschi 10,52 11,67 Femmine 8,24 7,92 PER TUOMORI MALIGNI DEL COLON, DEL RETTO, DELLA GIUNZIONE RETTOSIGMOIDEA RIMINI REGIONE Maschi 10,56 10,32 Femmine 12,57 11,84 PER TUMORI MALIGNI DELLA MAMMELLA DELLA DONNA RIMINI REGIONE 15,83 16,66 PER TUMORI MALIGNI DEL TESSUTO LINFATICO ED EMATOPOIETICO RIMINI REGIONE Maschi 14,94 11,92 Femmine 16 12,89 PER MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO RIMINI REGIONE Maschi 9,04 9,61 Femmine 7,03 6,75 PER MALATTIE DELL’APPARATO DIGERENTE RIMINI REGIONE Maschi 15,76 13,37 Femmine 10,28 9,47 PER MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO RIMINI REGIONE Maschi 8,04 7,50 Femmine 6,99 6,72 PER TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI RIMINI REGIONE Maschi 29,28 27,88 Femmine 20,67 19,09 In provincia di Rimini, le morti anticipate (che comportano perdita di vita potenziale) hanno determinato, mediamente, per ogni decesso una perdita di 13 anni per i maschi e di 11 per le femmine; la differenza con i valori regionali è molto contenuta. Le patologie che hanno provocato, per ogni decesso, la maggiore perdita sono, sia nei maschi che nelle femmine, i traumatismi ed avvelenamenti. 18 1.5.2 MORBOSITA’ La MORBOSITA’ presente nella popolazione, descrivibile attraverso tassi di incidenza e di prevalenza per patologia, è oggi solo parzialmente disponibile attraverso rappresentazioni indirette (indicatori proxi di morbosità). Solo per particolari patologie per le quali esiste un flusso informativo specifico, come ad esempio AIDS e TBC, di seguito riportate, si possiedono dati aggiornati ed omogenei sia per il livello locale che per quello Regionale. Malattie infettive: TBC ed AIDS AIDS - PREVALENZA 31/12/2004 31/12/2006 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* AUSL Rimini 130 Totale Regione 1441 31/12/2008 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* n. casi Tasso x 100.000 abitanti* 45,3 147 50 164 54,1 34,7 1555 36,8 1669 38,5 * il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente ad inizio dell'anno considerato Fonte: Assessorato alla sanità RER AIDS – INCIDENZA Biennio 2003/2004 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* AUSL Rimini 34 Totale Regione 324 Biennio 2005/2006 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* 6 24 4 246 Biennio 2007/2008 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* 4,2 42 7,1 3 523 6,2 il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente a metà del biennio considerato Fonte: Assessorato alla sanità RER TBC POLMONARE- INCIDENZA Biennio 2003/2004 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* AUSL Rimini 50 Totale Regione 642 Biennio 2005/2006 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* 8,9 41 7,9 666 Biennio 2007/2008 n. casi Tasso x 100.000 abitanti* 7,1 46 7,8 8 636 7,5 * il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente a metà del biennio considerato Fonte: Assessorato alla sanità RER L’oscillazione, tendenzialmente in decremento, del numero di casi di tubercolosi nel periodo considerato è da porre in relazione ai numeri, in assoluto contenuti, di casi notificati; va segnalato il permanere di un numero di casi di tubercolosi polmonare proporzionalmente maggiore tra la popolazione straniera. L’Azienda Usl di Rimini ha cercato di affrontare il problema realizzando un ambulatorio pneumologico per gli extracomunitari. 19 1.6 STILI DI VITA PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta, che stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Il sistema è attivo in tutte le Regioni italiane; nel triennio 2007/09 nella Regione Emilia-Romagna sono state condotte 10.166 interviste, di cui 748 nell’AUSL di Rimini. 1.6.1 ATTIVITA’ FISICA Nell’Azienda USL di Rimini il 22% della popolazione di età compresa tra 18 e 69 anni può essere definito completamente sedentario, ma meno di un terzo (30%) pratica l’attività fisica intensa/moderata raccomandata. Entrambi i dati sono in linea con quelli dell’intera regione Emilia-Romagna. 1.6.2 ABITUDINE AL FUMO Nell’Azienda USL di Rimini i fumatori sono il 31%, senza differenze significative in base al sesso, ma con una prevalenza maggiore nei giovani (classe di età 18-34 anni: 37%). A livello regionale, invece, la prevalenza di fumatori è significativamente più elevata tra gli uomini che tra le donne (34% vs 27%). *Fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti i giorni o qualche giorno; **Ex fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma da almeno 6 mesi; ***Non fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato meno di 100 sigarette nella sua vita e attualmente non fuma. Abitudine al fumo di sigaretta per sesso AUSL Rimini - PASSI triennio 2007/09 60 Uomini 50 Donne 40 % 30 20 10 0 Fumatori * Ex Fumatore ^ Non Fumatore" I fumatori abituali dichiarano di fumare in media 13 sigarette al giorno e il 37% di questi afferma di aver tentato di smettere almeno una volta nell’ultimo anno. 20 1.6.3 STATO NUTRIZIONALE Nell’Azienda USL di Rimini l’eccesso ponderale, pur senza differenziarsi in maniera significativa dal resto della regione, è una condizione diffusa interessando circa quattro persone su dieci in età compresa tra 18 e 69 anni. Situazione nutrizionale della popolazione AUSL Rimini e Regione E-R – PASSI triennio 2007/09 70 60 50 40 % 30 20 10 0 55 54 31 32 4 11 11 4 Sottopeso NormopesoSovrappeso Rimini 1.6.4 Obeso Regione E-R CONSUMO DI ALCOL Il 22% degli intervistati nella provincia di Rimini può essere considerato un consumatore a rischio (forte bevitore e/o bevitore fuoripasto e/o bevitore “binge”), con una prevalenza maggiore negli uomini (differenza statisticamente significativa). Il dato é in linea con quello della regione Emilia-Romagna. Rispetto al consumo a rischio: - il 6% degli intervistati è classificabile come bevitore “binge” (assunzione di 6 o più unità di bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta nell’ultimo mese). Questa condizione è decisamente più frequente nel sesso maschile (9% vs 3%) - il 9% consuma alcol prevalentemente o solo fuori pasto - il 12% è classificabile come un forte bevitore in base alle nuove quantità-soglia definite dall’INRAN (>2 unità per gli uomini e >1 unità per le donne al giorno). 1.6.5 PERCEZIONE DELLO STATO DI SALUTE E SALUTE MENTALE Nell’AUSL di Rimini il 68% della popolazione definisce buono o molto buono il proprio stato di salute, il 29% discreto e il 3% ne dà una valutazione negativa. Il 7% degli intervistati è classificabile come persona depressa, valore in linea con quello regionale (8%). 21 1.7 SICUREZZA 1.7.1 INFORTUNI STRADALI Infortuni stradali - Provincia di Rimini Anno 2005 2006 2007 2008 2507 2.584 2489 2.464 Totale morti 36 28 38 34 Totale feriti 3450 3.551 3380 3.368 Rapporto di Mortalità 1,43 1,08% 1,53% 1,38% Rapporto di Lesività 137,61 137,42% 135,80% 136,69% 1,03 0,78% 1,11% 1,00% Totale incidenti Rapporto di Pericolosità Fonte: Istat – Sito RER Numero di incidenti, di feriti e di morti per infortuni stradali Provincia di Rimini 4000 3500 3000 2500 2.507 3380 3551 3450 2584 2489 3368 2464 2000 1500 morti incidenti feriti 1000 500 36 28 38 34 0 2005 2006 2007 2008 L’andamento del numero di incidenti, feriti e morti per infortuni stradali nel corso del quadriennio 2005 – 2008 è caratterizzato da elementi di reale positività, indicando una tendenza alla riduzione, nel periodo considerato, di tutti e tre gli indicatori. I dati del sistema di sorveglianza PASSI per il triennio 2007/09 evidenziano come l’11% degli intervistati che assumono alcol dichiari di aver guidato, negli ultimi 30 giorni, dopo aver bevuto 2 o più unità di bevanda alcolica nell’ora precedente e come il 12% di tutti gli intervistati riferisca di essere salito in auto o in moto/scooter con un conducente che guidava sotto l’effetto dell’alcol. I dati sono in linea con quelli regionali. Per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di sicurezza, nella provincia di Rimini la totalità degli intervistati che vanno in moto utilizzano sempre il casco e il 91% di quelli che vanno in auto usano sempre le cinture anteriori; poco diffusa invece l’abitudine ad utilizzare sempre le cinture posteriori (17%). 22 1.7.2 INFORTUNI SUL LAVORO Il tasso grezzo degli infortuni indennizzati, rappresenta la più comune misura dell’impatto esercitato dagli infortuni sulla popolazione lavorativa ed è conosciuto anche come “Indice di incidenza”; è costituito dal rapporto tra numero di infortuni avvenuti in un certo anno (e successivamente indennizzati) e numero di addetti relativo al medesimo anno e non tiene in alcun conto la gravità degli eventi lesivi. Per poter confrontare la situazione infortunistica di aree territoriali diverse occorre disporre di tassi standardizzati per comparto produttivo che considerano i livelli infortunistici che si sarebbero registrati nelle aree in studio se la distribuzione delle attività economiche praticate fosse coincisa con una distribuzione di riferimento assunta come “standard”. Nei dati forniti si è considerata come distribuzione “standard” quella degli addetti dell’Industria e dei Servizi nell’intero territorio nazionale. In altre parole, il tasso standardizzato misura l’incidenza di infortuni che sperimenterebbe la popolazione in studio (es. gli addetti in provincia di Rimini) se la distribuzione per comparto produttivo fosse quella della popolazione standard (gli addetti in Italia). 2006 2007 2008 TASSO GREZZO (X 100) 5,97 TASSO STANDARDIZZATO ( X 100) 6,01 Regione 4,80 4,42 Rimini 5,45 5,56 Regione 4,64 4,28 Rimini 4,92 5,03 Regione 4,19 3,86 Rimini Tasso grezzo degli infortuni indennizzati x100: numero di infortuni nell'anno/ totale addetti Inail nell'anno x 100 FONTE: Banca dati INAIL; ELABORAZIONE: regionale (mediante l’Osservatorio Regionale Infortuni, Ausl Reggio Emilia) Tasso grezzo di infortuni indennizzati 7 5,97 6 5 4 4,8 5,45 4,92 4,64 4,19 3 Azienda USL Rimini Regione 2 1 0 2006 2007 2008 I tassi standardizzati relativi agli infortuni denunciati (e indennizzati) nel triennio 2006-2008 mostrano una tendenza al decremento del fenomeno infortunistico sia su base regionale che, in maniera più evidente, nell’ambito dell’Azienda U.S.L. di Rimini 23 1.7.3 INFORTUNI DOMESTICI Il sistema di Sorveglianza PASSI evidenzia come nella popolazione residente in Provincia, analogamente a quanto riscontrato in quella regionale, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico sia scarsa: il 91% degli intervistati lo ritiene basso o assente, nonostante gli infortuni domestici rappresentino un problema di interesse rilevante per la sanità pubblica, sia dal punto di vista della mortalità e della morbosità che da tali eventi conseguono, sia per l’impatto psicologico sulla popolazione, in quanto il domicilio è ritenuto il “luogo sicuro” per eccellenza. 24 IL PROFILO AZIENDALE 25 2 2.1 2.1.1 SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE SOSTENIBILITA’ ECONOMICA Risultato netto di esercizio: Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale Risultato netto di esercizio anno 2007 anno 2008 anno 2009 -6.598 -2.081 -5.277 Fonte: bilancio di esercizio aziendale (dato in Euro x 1000) Il risultato d‟esercizio risulta all‟interno del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale ed inferiore al valore degli ammortamenti netti residui (quote di ammortamento di beni presenti nel libro cespiti al 31/12/07, al netto delle quote di sterilizzazione dell‟esercizio). Si conferma anche per questo esercizio la capacità dell‟Azienda di governare i fenomeni che si sono via via presentati e che hanno modificato i valori assoluti di ricavi e costi della previsione, per giungere comunque al risultato assegnato. Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non, sul risultato netto: Contributo della gestione caratteristica e non nella formazione del risultato netto. Formula di calcolo: Risultato Netto/Risultato Operativo Caratteristico (ROC)x100 Incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto Incidenza della gestione non caratteristica sul risultato netto Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 -97% 27% -88% -3% -127% -12% Fonte: Bilancio d‟esercizio e riclassificato regionale Per il confronto tra indicatori aziendali e medie regionali si utilizza la media del gruppo di Aziende omogenee (AUSL senza azienda ospedaliera) N.B: l'indicatore viene convenzionalmente espresso nel seguente modo: a) in caso di RN tendente al pareggio e ROC negativo, l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto viene indicata con -100%, mentre l'incidenza della gestione non caratteristica viene indicata con +100%; ciò, ad indicare che la performance positiva aziendale è ascrivibile interamente alla gestione non caratteristica b) in caso di RN tendente al pareggio e ROC positivo , l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto viene indicata con +100%, mentre l'incidenza della gestione non caratteristica viene indicata con -100%. c) nell'esercizio 2001, nei casi di RN tendente al pareggio, l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto è stata convenzionalmente indicata con 100%, mentre l'incidenza della gestione non caratteristica sul risultato netto è stata indicata con 0%, indipendentemente dal valore di ROC; tale scelta nasce dalla straordinarietà degli interventi a finanziamento dell'anno 2001, nel quale sono stati contabilizzati già in sede di bilancio d'esercizio contributi a copertura di perdite tendenziali. d) Gestione Caratteristica: ricavi e costi strettamente collegati all’attività istituzionale (attività sanitaria) es. esclusi proventi ed oneri finanziari e straordinari ed imposte Per gestione caratteristica si intendono i ricavi e costi strettamente collegati all‟attività istituzionale (attività sanitaria), sono esclusi ad esempio i proventi ed oneri finanziari, le imposte ed i proventi ed oneri straordinari. I dati confermano una positiva riduzione dell‟incidenza della gestione non caratteristica nella composizione del risultato di esercizio. 26 Risultati netti di esercizio dell'ultimo triennio antecedente l'anno di riferimento su risultati complessivi regionali: apporto della gestione aziendale alla performance complessiva di sistema. Formula di calcolo: (Risultato Netto/Risultato Complessivo Regionale)x100. Risultato netto d'esercizio/Risultato Complessivo Regionale 12 11,4 10 % 8 6 4 4,1 2,7 2 0 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Fonte : Bilancio di Esercizio consolidato Regionale Nell‟anno 2009 l‟incidenza del risultato netto d‟esercizio sul risultato netto regionale è aumentata rispetto all‟anno 2007 del 7,3%. Risultati della gestione caratteristica (ROC) dell’ultimo triennio antecedente l’anno di riferimento/ricavi disponibili, a confronto con i medesimi indicatori di livello regionale*: trend della performance della gestione caratteristica dell‟Azienda a confronto col trend regionale* Formula di calcolo: (Risultato Operativo caratteristico dell‟ultimo triennio/Ricavi Disponibili) x 100. 2007 2008 2009 Risultati della gestione caratteristica/Ricavi disponibili AUSL di Rimini -1,5% 0,1% -1% Risultati della gestione caratteristica/Ricavi disponibili dei totali AUSL regionali omogenee (*) -1,6% -0,4% -2% Fonte : Conto economico riclassificato regionale * dato totale delle Aziende omogenee tra loro, cioè quelle senza Azienda Ospedaliera Roc ultimo triennio AUSL RN e ReR 0,5% 0,1% 0,0% -0,5% -0,4% -1,0% -1,0% -1,5% -1,5% -2,0% -1,6% -2,0% -2,5% Ris della gest caratteristica/Ricavi disponibili AUSLRN Ris della gest caratteristica/Ricavi disponibili az tot 27 Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, dell’ultimo triennio antecedente l’anno di riferimento a confronto con regione* Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente impiegati nel processo di produzione aziendale, nell‟ultimo triennio e rispetto ai corrispondenti valori medi regionali *. Formula di calcolo: (principali aggregati Fattori produttivi/Ricavi Disponibili)*100 Azienda USL di Rimini Principali aggregati di fattori produttivi su Ricavi disponibili Regione* 2007 2008 2009 2007 2008 2009 Beni di consumo/Ricavi disponibili 15% 15% 14% Beni strumentali/Ricavi disponibili 3% 3% 3% 14% 14 14% 3% 3% 3% Servizi/Ricavi disponibili 41% 40% Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili 3% 3% 42% 40% 39% 40% 2% 2% 2% 2% (-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili 41% 39% 40% 43% 42% 42% Fonte : Conto economico riclassificato regionale * Il dato regionale è quello inerente Aziende omogenee tra loro, cioè quelle senza Azienda Ospedaliera Gli indicatori presentano un sostanziale allineamento rispetto ai valori regionali; anche per quanto riguarda il costo del lavoro, dove negli anni precedenti si erano registrati scostamenti inferiore di circa 4 punti percentuali, nel corso del 2009 si è confermato un progressivo avvicinamento agli standard regionali, per effetto delle politiche di assunzione introdotte. Aggregati fattori produttivi RER Aggregati fattori produttivi AUSLRN 50,00% 45,00% 45,00% 40,00% 40,00% 35,00% 35,00% 30,00% 30,00% 25,00% 25,00% 20,00% 20,00% 15,00% 15,00% 10,00% 10,00% 5,00% 5,00% 0,00% 2007 2008 2009 0,00% 2007 2008 Beni di consumo/Ricavi disponibili Beni di consumo/Ricavi disponibili Beni strumentali/Ricavi disponibili Beni strumentali/Ricavi disponibili Servizi/Ricavi disponibili Servizi/Ricavi disponibili Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili 2009 Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili (-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili (-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili 28 Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali: evidenza della struttura dei costi Aziendali Formula di calcolo : categorie di costi/Costi Complessivi (da schema riclassificazione regionale) COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI COSTI DI ESERCIZIO ANNUALI AZIENDA USL DI RIMINI 2007 2008 REGIONE* 2009 2007 2008 2009 (-) Consumo beni acquistati/Totale Costi 14% 15% 14% 14% 14% 14% (-) Servizi sanitari/Totale Costi 34% 33% 34% 31% 32% 32% (-) Servizi non sanitari/Totale Costi 6% 6% 6% 6% 6% 6% (-) Beni strumentali/Totale Costi 3% 3% 3% 3% 3% 3% (-) Manutenzioni/Totale Costi 1% 1% 2% 2% 2% 2% (-) Costi amministrativi e generali/Totale Costi 1% 1% 1% 1% 1% 1% (-) Accantonamenti/Totale Costi 1% 2% 1% 1% 1% 1% (-) Costo del lavoro/Totale Costi 40% 39% 39% 42% 41% 41% 421.024 445.343 471.262 2.234.314 2.310.759 2.441.071 TOTALE COSTI Fonte : Conto economico riclassificato regionale * Il dato regionale è quello inerente Aziende omogenee tra loro, cioè quelle senza Azienda Ospedaliera Trend RER Trend AUSL Rimini 45% 45% (-) Consumo beni acquistati 40% 40% (-) Consumo beni acquistati (-) Servizi sanitari 35% (-) Servizi sanitari (-) Servizi non sanitari 30% (-) Beni strumentali 25% 35% 30% 25% (-) Manutenzion i 20% 15% (-) Costi amministrati vi e generali 10% (-) Accantonam enti (-) Costo del lavoro 5% (-) Servizi non sanitari (-) Beni strumentali 20% (-) Manutenzio ni 15% (-) Costi amministrati vi e generali 10% (-) Accantonam enti 5% (-) Costo del lavoro 0% 2007 2008 2009 0% 2007 29 2008 2009 Prospetto riepilogativo dell’FRNA a fronte delle principali destinazioni d’uso 24.139.989 Oneri a rilievo sanitario e rette 2.913.365 Servizi assistenziali Assegni e contributi 4.669.219 Oneri sanitari anziani strutture a gestione diretta Totale 935.849 32.658.422 Per l‟anno 2009 le risorse assegnate ammontano a euro 28.777.232, a cui si aggiungono 1.642.232 (contributi da Enti locali per FRNA), oltre a € 2.244.867 (somme non utilizzate nel corso degli anni precedenti e riscontate nell'esercizio 2009, come previsto dalle disposizioni regionali) mentre i costi sostenuti sommano euro 32.664.331 come si rileva nella tabella di seguito riportata. 2.1.2 SOSTENIBILITA' FINANZIARIA RENDICONTO FINANZIARIO DI LIQUIDITA’ dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di impiego delle fonti finanziarie – relativi all‟esercizio. FORMULA DI CALCOLO: rendiconto finanziario di liquidità. DEFINIZIONE: DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI NET CASH GESTIONE CORRENTE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE CONTRIBUTI DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI Anno 2008 Anno 2009 3.035.028 1.318.623 -16.974.267 1.571.007 -11.049.609 -11.049.609 22.174.304 -16.051.431 0 -4.926.736 Fonte : COGE; elaborazione dei dati Azienda USL di Rimini DEBITI MEDI PER FORNITURE IN CONTO ESERCIZIO / (costi per beni e servizi/360 ): descrive la durata media dell‟esposizione verso fornitori, Formula di calcolo : [(debiti iniziali + debiti finali)/2]/(costi per beni e servizi) ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 DEBITI INIZIALI DEBITI FINALI COSTI PER BENI E SERVIZI* DURATA MEDIA DELL'ESPOSIZIONE (gg) 275.521.541 296.034.587 346.194.015 297 296.034.587 332.629.135 364.823.275 310 332.629.135 302.816.622 387.159.671 295 Fonte dati: Bilancio d'esercizio Aziendale che contiene i seguenti mastri: beni di consumo, servizi sanitari, servizi non sanitari, godimento beni di terzi. Nell‟anno 2009 la durata media dell‟esposizione verso i fornitori diminuisce di 15 giorni rispetto all‟anno 2008, ritornando sostanzialmente in linea con la durata media dell‟anno 2007. 30 2.1.3 SOSTENIBILITA' PATRIMONIALE STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO IN CHIAVE FINANZIARIA: riclassificazione delle poste dell‟attivo e del passivo patrimoniale sulla base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di investimento /finanziamento. 2006 2007 2008 2009 ATTIVITA' CORRENTI TOTALE LIQUIDITA' IMMEDIATE 231 3.035 1.680 394 TOTALE LIQUIDITA' DIFFERITE 171.272 192.621 218.721 183.467 TOTALE RIMANENZE TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 6.739 7.123 178.242 202.779 7.405 8.508 227.806 192.369 ATTIVITA' FISSE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 3.149 3.039 2.808 2.619 209.405 219.327 230.248 236.871 713 1.583 1.583 1.583 213.267 223.948 234.639 241.073 ATTIVITA' - INVESTIMENTI NETTI 391.510 426.727 462.446 433.442 298.697 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE E VARIE TOTALE GENERALE IMMOBILIZZAZIONI PASSIVIITA' - FINANAZIAMENTI DI TERZI TOTALE FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE 249.156 287.512 323.795 TOTALE FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE 38.605 36.318 33.970 31.560 TOTALE PATRIMONIO NETTO 103.749 102.897 104.681 103.185 TOT PASSIVITA' CONT C/CAP PN FIN NETTI 391.510 426.727 462.446 433.442 Fonte : Riclassificato Bilancio d‟Esercizio per anni 2005-2006 Bilancio d‟esercizio AUSL Rimini per anno 2007-2008-2009 Dati percentuali - attività e Passività ATTIVITA' 2008 2009 Liquidità immediate e differite 47% Scorte 2% Immobilizzazioni 51% TOTALE ATTIVITA' 100% PASSIVITA' 2008 2009 42 70% 69% 2% 7% 7% 56% 23 24% 100% 100% 100% Finanziamenti a breve Finanziamenti a medio lungo termine Patrimonio netto TOTALE PASSIVITA' Fonte anno 2007-2008: Bilancio d‟esercizio AUSL Rimini- La composizione delle attività mette in evidenza un fenomeno di minor liquidità e di leggero incremento delle immobilizzazioni, mentre fra le passività si verifica una lieve riduzione dei finanziamenti a breve termine a favore del patrimonio netto, mentre i finanziamenti a medio – lungo termine rimangono invariati. Grado di obsolescenza del patrimonio Attività 2008-2009 100% 70,00 90% 80% 69,00 70% Immobilizza zioni 60% 50% 68,00 69,22 67,61 Scorte 40% 67,00 20% Liquidità immediate e differite 10% 0% 2008 2009 31 % 30% 66,00 65,00 65,39 64,00 CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE/INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI NETTE DESCRIZIONE : ESPRIME IL GRADO DI COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI ATTRAVERSO CONTRIBUTI PUBBLICI. Formula di calcolo: Contributi in conto capitale / investimenti in immobilizzazioni materiali nette. Grado di copertura degli investimenti 35 30 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 21.826 26.328 20.842 Contributi in conto capitale 5.273 5.964 8.450 Indicatore*100 24,16 22,65 28,62 28,62 25 % Immobilizzazioni Materiali 20 24,16 15 22,65 10 5 0 2007 2008 2009 VALORE ASSOLUTO NUOVI INVESTIMENTI Descrizione: rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell‟esercizio nel loro ammontare complessivo e per singola tipologia 100% 80% 60% 40% 20% 0% Fabbricati da reddito Terreni Immobilizz. Materiali in corso e acconti anno 2007 anno 2008 anno 2009 0 0 50 100 286 110 6.605 9.350 11.129 1.166 Beni strumentali diversi 495 81 Mobili e arredi 797 644 563 Attrezzature sanitarie 4.134 6.915 4.515 Iimpianti e macchinari 165 60 228 Fabbricati indisponibili 8.704 5.710 3.081 32 Totale nuovi Investimenti anni 2006-2008 30.000 22.817 21.570 24.483 20.000 10.000 anno2007 anno2008 anno2009 NUOVI INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI E MATERIALI / TOTALE INVESTIMENTI LORDI Descrizione indicatore: grado di rinnovo del patrimonio aziendale Formula di calcolo : nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali/totale investimenti lordi in immobilizzazioni. Anno 2007 Tot nuovi investimenti in immobilizzazioni Totale investimenti lordi Anno 2008 Anno 2009 22.817 24.484 21.570 321.247 344.694 366.264 7,103 7,103 5,889 Indicatore *100 Fonte : nota integrativa 2007-2009 VALORE RESIDUO DEI BENI DUREVOLI/ TOTALE INVESTIMENTI LORDI BENI DUREVOLI Descrizione indicatore :grado di obsolescenza del patrimonio aziendale. Formula di calcolo: valore residuo beni durevoli/tot investimenti lordi beni durevoli Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Tot Immobilizzazioni 222.366 233.056 239.490 Totale investimenti lordi (storico) 321.247 344.694 366.264 69,22 67,61 65,39 Indicatore *100 Fonte : nota integrativa 2007-2009 Grado di Rinnovo del patrimonio Grado di obsolescenza del patrimonio 8,000 70,00 7,103 5,889 7,000 6,000 69,00 7,103 68,00 67,61 67,00 % % 5,000 69,22 4,000 66,00 3,000 65,00 65,39 2,000 64,00 1,000 0,000 Anno 2007 33 Anno 2008 Anno 2009 63,00 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 2.2 IL PROFILO AZIENDALE IN RELAZIONE ALL’ IMPATTO SUL CONTESTO TERRITORIALE 2.2.1 IMPATTO ECONOMICO: contributo dell’Azienda all’economia del territorio Numero di dipendenti totali e per ruolo NUMERI ASSOLUTI RUOLI Ruolo Sanitario Ruolo Tecnico Ruolo Professionale Ruolo Amministrativo 2007 2008 2009 2.228 2.419 2.489 430 458 520 13 8 6 327 326 323 3.211 3.338 Totale ruoli 2.998 396 Personale a tempo determinato – ogni ruolo Totale generale 3.394 505 576 3.716 3.914 Fonte dei dati: azienda USL di Rimini (non sono considerati i supplenti) L‟Azienda USL di Rimini ha un territorio che comprende 20 Comuni nell‟ambito dei quali, i servizi ospedalieri, territoriali e amministrativi occupano complessivamente 3.914 dipendenti (in tale dato sono compresi sia dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato che a tempo determinato per incarichi straordinari e per incarichi di supplenza). Nel mercato del lavoro, già da diversi anni, si sono inseriti i lavoratori provenienti dai paesi della Comunità Europea e da quelli extra CEE. Nell‟ambito aziendale sono stati impiegati negli ultimi tre anni lavoratori stranieri (sia CEE che extraCEE). Al 31.12.2009 risultano in servizio 46 lavoratori assunti nell‟ambito delle categorie protette. Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici di Guardia Medica (per residenti e turistica) e Medici Ambulatoriali (specialisti e medicina dei servizi) Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 n. netto pagato n. netto pagato n. netto pagato Anno 2009 n. netto pagato MMG assistenza primaria 226 17.243.195 224 17.510.185 231 18.643.758 229 20.955.017,09 PLS pediatri libera scelta 41 42 42 44 Medici Guardia Medica residenti ed Emergenza san. Terr/le Medici Guardia Medica turistica 76 1.428.111 75 1.346.622 122 1.487.530 130 66 158.351 76 158.312 65 154.361 59 1.474.462 Medici specialisti ambulatoriale e Medicina dei Servizi. N. 10 medici 63 2.237.080 66 2.290.731 62 1.928.057 62 2.045.580 22.213.706 524 26.997.587 2.522.528 (anno 2008) della Medicina dei Servizi sono anche Medici della assistenza primaria TOTALE 472 21.066.737 483 34 21.305.850 522 Il numero dei medici si intende al 31 Dicembre di ogni anno solare. I maggiori costi sostenuti per MMG e PLS sono principalmente da imputarsi al rinnovo degli Accordi Collettivi Nazionali, pagati: mese di settembre 2009 Arretrati MMG e PLS 2006 – 2007 mese di ottobre 2009 Arretrati MMG e PLS 2008 mese di dicembre 2009 Arretrati MMG e PLS 2009 e messa a regime delle quote capitarie Lo stesso discorso vale anche per i medici di Continuità Assistenziale e per gli specialisti ambulatoriali, ai quali nel corso dell‟anno 2009 è stato applicato il rinnovo del contratto e nei mesi di ottobre e novembre sono stati corrisposti gli arretrati relativi agli anni 2006, 2007 e 2008 Volume di emolumenti erogati per personale dipendente e convenzionato Volume emolumenti (importo netto in Euro) al 31/12/2006 al 31/12/2007 al 31/12/2008 al 31/12/2009 PERSONALE CONVENZIONATO (MMG, PLS, Guardie mediche, specialisti e Medicina dei servizi 21.066.737 PERSONALE DIPENDENTE TOTALE 21.305.850 22.213.706 26.997.587 85.681.213 79.766.046 89.774.234 94.392.741 106.747.950 101.071.896 111.987.940 121.390.328 2.2.2 IMPATTO SOCIALE: riconoscimento da parte della comunità della funzione sociale dell’Azienda Lasciti e donazioni ricevuti da cittadini Lasciti e donazioni ricevuti da cittadini Numero Valore totale Anno 2007 4 7.864,57 Anno 2008 1 5.164,57 Anno 2009 2 8.750,00 Fonte : Azienda AUSL di Rimini 1. Donazioni e contributi ricevuti da associazioni, enti pubblici ed altri soggetti 2007 Numero Valore totale Numero 2008 Valore totale 10 46.850 8 112.856 Donazione da parte di Associazioni 3 19.000 3 Donazioni da parte di enti Pubblici 1 6 4.000 23.850 1 4 Totale Altri Soggetti 2009 Numero Valore totale 15 166.546 86.056 9 147.296 4.000 22.800 1 5 4.000 15.250 Fonte : Azienda AUSL di Rimini Nel triennio preso in esame le donazioni sono più che triplicate, passando da 46.850 € a 166.546 €. Il forte incremento è dovuto unicamente alle donazioni fatte da Associazioni, in quanto le donazioni di Enti Pubblici sono rimaste costanti e le donazioni fatte da altri soggetti sono diminuite. 35 2.2.3 IMPATTO CULTURALE: contributo dell’Azienda allo sviluppo di più ampie politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale presente sul territorio L‟Azienda U.S.L. di Rimini è proprietaria di numerose opere d‟arte pervenutele dagli Enti confluiti e, particolarmente, dall‟Ente Ospedaliero Infermi di Rimini, come risulta dalla deliberazione di ricognizione n. 1068 del 30/06/1994. Si tratta di oltre 50 opere fra dipinti e sculture, di vario interesse storico e artistico; la maggior parte di esse proviene dalle soppressioni ecclesiastiche effettuate in epoca napoleonica, e solo una piccola parte è stata direttamente commissionata per esigenze d‟uso o proviene da benefattori delle istituzioni socio-sanitarie. Abbracciano un arco cronologico piuttosto ampio (dal XIV al XX secolo) e quasi tutte sono state depositate presso il Museo della Città di Rimini ai fini di una migliore conservazione e fruibilità da parte dei cittadini1. Dette opere, opportunamente stimate, sono state inserite nello stato patrimoniale iniziale dell‟Azienda U.S.L., per un valore complessivo, riferito alla data dell‟01/01/1997, di Lire 1.435.500.000 pari a € 741.373,87 (deliberazione n. 1699 del 30/12/1997). Nel corso del 2009 il Dott. Stefano De Carolis, Referente per la valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale dell‟Azienda U.S.L. di Rimini, interpellato dalla Direzione Generale e dall‟U.O. Attività Tecniche sull‟esatta denominazione degli Ospedali di Rimini, Riccione e Santarcangelo di Romagna ai fini dell‟acquisto e dell‟installazione di nuove insegne, ha prodotto due documenti di cui in questa sede se ne riassume il contenuto. Le prime citazioni indirette e i primi documenti a stampa che riguardano l‟attuale Ospedale riminese – nato ufficialmente nel settembre 1800 per filiazione dal quattrocentesco Ospedale di Santa Maria della Misericordia – lo definiscono «Ospedale degli Infermi»2. Solo pochi decenni più tardi i più diffusi testi dell‟inizio del Novecento3 ne semplificano il nome in «Ospedale Infermi» (e senza virgolette prima e dopo Infermi): si è pertanto ritenuto che la dicitura Ospedale Infermi sia allo stesso tempo la forma più moderna e contemporaneamente quella che tiene conto di un più recente passato in cui l‟Ospedale veniva avvertito come forte presenza sociale e sanitaria nel contesto cittadino. L‟ospedale di Riccione fu costruito nel 1892 da Maria Boorman Ceccarini su progetto dell‟ingegner Podesti di Roma «in memoria del consorte Dottore Giovanni Ceccarini»4; sia sulla facciata del primitivo edificio che sullo Statuto del 1898 viene indicato per esteso come «Ospedale Giovanni Ceccarini». In altri documenti del tempo è indicato anche come «Ospedale Ceccarini». Si è ritenuto che la dicitura migliore fosse appunto quella di Ospedale Giovanni Ceccarini (mantenendo il nome per esteso, onde evitare possibili errori e travisamenti), che più rispetta le finalità dell‟originale intitolazione. L‟ospedale di Santarcangelo, costruito su progetto del santarcangiolese Benedetto Sancisi (con la collaborazione dell‟ingegnere comunale Nazareno Zavagli) negli anni 1863-18645 e utilizzato come tale dal 1871 (quando vi furono trasferiti gli ammalati provenienti dal vecchio ospedale esistente nella parte alta dell‟abitato), è stato dedicato al chirurgo Prof. Achille Franchini (1870-1966)6 solo dopo la morte di quest‟ultimo (1966) e quindi piuttosto recente: anche per questo nosocomio si è pertanto ritenuta preferibile la dicitura Ospedale Achille Franchini. 1 Sul patrimonio artistico aziendale si vedano ora M. Cesarini, Le opere d’arte dell’Ospedale, in Rimini. Misericordia e Soccorso. La città e l’ospedale fra archeologia e storia, a cura di M. Cartoceti e S. De Carolis, Rimini [2004], pp. 34-46; S. De Carolis, Brevi note sul patrimonio artistico dell’Azienda U.S.L. di Rimini, in Pennelli per la vita – 3, Rimini 2007, pp. 1216. 2 L. Tonini, Guida del forestiere nella città di Rimini, Rimini 1864, p. 25; Conto dell’Amministrazione delle Opere Pie pel quadriennio 1864-1867 reso dalla Congregazione di Carità di Rimini, Rimini s.a. [circa 1869], passim; L. e C. Tonini, Storia civile e sacra riminese, VI, 2, Rimini 1888, p. 486. 3 A. Mangini, La Pubblica Beneficenza del Comune di Rimini. L’Ospedale Infermi, Repubblica di San Marino 1915, p. 3: «ora denominato semplicemente Ospedale Infermi»; Il Calendario della Pietà pel 1930 (Anno I), Rimini 1930. 4 P. Bebi, O. Delucca, I Ceccarini per Riccione: il giardino d’infanzia e l’ospedale, Verucchio 1999, passim. 5 M. Biordi, S. Nicolini, M. Turci, Guida per Santarcangelo, Rimini 1985, p. 104. 6 A. Malaguti, Prof. Achille Franchini, Forlì 1966 (estratto da «Romagna Medica», vol. XVIII, fasc. IV, 1966); S. Servadei, Ricordo del Prof. Achille Franchini, «La Piê», LVII, 1988, pp. 244-247. 36 Il 21 dicembre 2009 la chiesa dell‟Ospedale Infermi di Rimini è stata dedicata dal Vescovo Mons. Francesco Lambiasi alla Madonna della Misericordia. Lo spunto per questa dedicazione si deve alla collocazione nella chiesa stessa – avvenuta i quegli stessi giorni – di una grande pala raffigurante la Madonna della Misericordia con Gesù, la beata Chiara e una monaca, attribuita al pittore riminese Angelo Sarzetti (1656-1713) e facente parte del patrimonio artistico dell‟Azienda USL di Rimini. La pala d‟altare, dipinta probabilmente per la distrutta chiesa delle monache degli Angeli (o della beata Chiara), pervenne alla Congregazione di Carità dopo le soppressioni napoleoniche di fine Settecento e fu destinata a semplice oggetto d‟arredamento fino al giugno 1985, allorché venne consegnata in deposito al Museo della Città. Confinata nei magazzini del Museo a causa delle precarie condizioni di conservazione, l‟opera è stata sottoposta nel 2005 a un delicato restauro (eseguito da Adele Pompili e finanziato da un gruppo di aziende private riminesi) e quindi esposta alla mostra Aere civium. Trenta restauri per il Museo di Rimini (2007). Al termine della mostra l‟opera è tornata nei depositi del Museo, risultando pertanto non più visibile al pubblico. Il 14/11/2009 l‟Azienda USL ne ha chiesto formalmente la restituzione su istanza del Consiglio pastorale ospedaliero. Il ritorno di quest‟opera in un contesto „ospedaliero‟ – inteso naturalmente come mera appartenenza materiale, data l‟evidente provenienza ecclesiastica dell‟opera – risulta ulteriormente significativo se si pensa che l‟attuale Ospedale Infermi discende direttamente dall‟Ospedale cittadino di Santa Maria della Misericordia, esistente almeno dal 1368, al quale venne accorpata nel 1486 la maggior parte degli ospedali cittadini per la creazione di un unico grande nosocomio. 37 2.2.4 IMPATTO AMBIENTALE: Effetti indotti sull’ambiente dalle attività, dai prodotti e dai servizi dell’Azienda Monitoraggio quali - quantitativo sull’uso di energia elettrica e termica ed interventi per lo sviluppo della produzione e dell’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili, da cogenerazione e da sistemi tecnologici innovativi L'Azienda USL di Rimini nel 2009, in merito al progetto regionale per le “Politiche per l'uso razionale dell'energia”, ha proceduto in accordo con il programma delle azioni assunte dalla Regione e con gli obiettivi assegnati al proprio Direttore Generale. In particolare, i principali interventi inerenti l‟uso razionale dell‟energia sono stati: 1. L‟adesione alla gara regionale, tramite l'Agenzia Regionale Intercent-ER, per la fornitura di energia elettrica; 2. La realizzazione di campagne di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolte agli operatori delle Aziende sanitarie per l'uso razionale dell'energia, in accordo con le disposizioni regionali; in particolare sono state intraprese le seguenti azioni: attivazione della casella di posta elettronica “[email protected]” per la raccolta dei suggerimenti e delle proposte in merito all'uso razionale dell'energia; distribuzione del materiale informativo predisposto dal Gruppo Regionale Energia (depliant, locandine e poster “io spengo lo spreco”); effettuazione, in occasione dell'accensione degli impianti di condizionamento estivi e di quelli di riscaldamento invernali, di attività di sensibilizzazione degli operatori (e-mail informative volte ad incentivare comportamenti virtuosi); partecipazione ad un progetto regionale, in collaborazione con ENEA, per la realizzazione di materiale formativo/informativo in modalità e-learning sull'uso razionale dell'energia in sanità, da utilizzarsi per la formazione/informazione agli operatori aziendali (sanitari, amministrativi, ecc.); effettuazione di specifiche attività formative/informative trasversali, con moduli da 30 minuti – 1 ora, inerenti il risparmio energetico ed il rispetto ambientale. 3. Il monitoraggio quali/quantitativo sull'uso dell'energia elettrica e termica, sulla base di indicatori predisposti dal Gruppo Regionale Energia; 4. L‟applicazione, nell'ambito del programma degli interventi di ristrutturazione, ampliamento e costruzione di nuovi fabbricati, di soluzioni progettuali premianti dal punto di vista della riduzione dei consumi, in accordo e applicazione dell'atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici (DGR 1730/2007). 5. La definizione e l‟attivazione del Piano delle Azioni per il miglioramento della sostenibilità energetica dell‟Azienda USL di Rimini per gli anni 2009-2011. Tale programma prevede la realizzazione di numerosi interventi (in parte attivati nel 2009) inerenti il risparmio energetico, quali la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, ecc.), cogenerazione o sistemi tecnologici innovativi: - Interventi per l‟efficienza energetica degli impianti termici: - sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione presso la RSA di via Ovidio – Rimini (intervento concluso); - trattamento dei circuiti delle caldaie a vapore (intervento concluso); - Riqualificazione energetica degli involucri edilizi: prevista la realizzazione di isolamenti “a cappotto” sul fabbricato Colosseo e sul Padiglione Flaminio dell‟ospedale di Rimini (interventi attivati da concludersi entro il 2010); - Interventi per l‟efficienza energetica degli impianti elettrici: - attivazione del programma per lo spegnimento automatico da remoto dei personal computer (intervento da concludersi entro la primavera 2010); 38 - - sostituzione di motori (pompe di circolazione, ventilatori UTA, ecc.) con altrettanti del tipo ad alta efficienza (intervento iniziato da concludersi entro il 2011); Impiego delle fonti rinnovabili di energia: - realizzazione di n. 2 impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici presso l'ospedale Infermi di Rimini e presso il fabbricato denominato Colosseo (intervento da concludersi entro l‟autunno 2010); - realizzazione di un impianto solare termico sulla copertura della Palazzina di Ingresso dell'ospedale Infermi di Rimini (intervento da concludersi entro l‟autunno 2010); Realizzazione di impianti di cogenerazione: - installazione di un impianto di cogenerazione da 1MW elettrico presso l‟ospedale Infermi di Rimini (da concludersi entro la primavera 2011); - installazione di un impianto di micro-cogenerazione da 40kW elettrici presso l'ospedale Franchini di Santarcangelo (da concludersi entro la primavera 2011). Interventi in tema di produzione e gestione dei rifiuti, al fine di ridurne la pericolosità, favorirne il recupero, ottimizzarne la raccolta e lo smaltimento Nell‟anno 2009 sono stati svolti i seguenti interventi in tema di produzione e gestione dei rifiuti: - istituzione del settore Igiene degli Alimenti e Ambiente, che si occupa del coordinamento in materia di sostenibilità ambientale e che per quanto attiene in particolare la gestione dei rifiuti collabora con il referente dell'ambito territoriale; - adesione alla gara Intercenter per lo smaltimento dei rifiuti sanitari; - implementazione della raccolta differenziata di carta, plastica, legno, ferro e organico di cucina, con relativa riduzione dei rifiuti speciali, in collaborazione con HERA; - implementazione del monitoraggio della quantità dei rifiuti speciali ospedalieri a rischio infettivo prodotti da ogni singola Unità Operativa attraverso l'adozione di un codice a barre che permette anche il ribaltamento dei relativi costi; - ulteriore sensibilizzazione alle U.O. Attività Tecniche e Provveditorato per l'inserimento, in sede di preparazione di gare, di smaltimento dei rifiuti prodotti da parte delle Ditte Appaltatrici; - sensibilizzazione del personale ospedaliero sulla corretta raccolta differenziata dei rifiuti e verifica nei reparti di degenza da parte degli operatori tecnici del settore, opportunamente formati sulla corretta gestione dei rifiuti; - programmazione per l'anno 2010 di due corsi, rivolti a tutti gli operatori dell'AUSL di Rimini, sullo sviluppo sostenibile in sanità, in collaborazione con la RER; - diffusione all'interno dell'AUSL di Rimini delle linee guida regionali per la gestione dei rifiuti e degli scarichi idrici nelle Aziende sanitarie dell'Emilia – Romagna. 39 2.3 LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA 2.3.1 I COSTI Costo pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale Costo pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale Aziende 2006 Costi Usl Rn RER Popolazione 2007 Pro-capite Costi Popolazione 2008 Pro-capite Costi Popolazione Pro-capite 424.727 274.320 1.548,29 449.856 279.182 1.611,34 471.541 284.415 1.657,93 6.680.245 4.187.544 1.595,27 6.972.808 4.223.585 1.650,92 7.242.534 4.275.843 1.693,83 Costo pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale- AUSL di Rimini e Regione anni 2006/2008 1.750,00 Azienda USl di Rimini Regione 1.693,83 costo pro- capite 1.700,00 1.650,92 1.650,00 1.657,93 1.611,34 1.600,00 1.550,00 1.595,27 1.548,29 1.500,00 1.450,00 2006 2007 2008 Il costo complessivo pro-capite ponderato nel corso del triennio preso in esame è inferiore rispetto a quello medio regionale. Lo scostamento rispetto al dato regionale è tendenzialmente stabile. 40 Finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello pro- capite regionale Finanziamento pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale 2006 2007 Aziende Costi Usl Rn Popolazione Pro-capite Costi Popolazione 374.109.370 290.029 1.289,90 401.991.322 294.110 RER 5.740.000.000 4.187.544 1.370,73 6.120.820.000 4.223.585 Pro-capite 1.366,81 Costi 2008 Popolazione Pro-capite 428.863.744 298.333 1.437,53 1.449,20 6.489.089.856 4.275.843 1.517,62 Finanziamento pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale- AUSL di Rimini e Regione anni 2006/2008 1.550,00 Azienda USl di Rimini Regione 1.517,62 1.500,00 1.449,20 costo pro- capite 1.450,00 1.400,00 1.370,73 1.437,53 1.366,81 1.350,00 1.300,00 1.289,90 1.250,00 1.200,00 1.150,00 2006 2007 2008 Il finanziamento pro-capite ponderato nel corso del triennio è sempre inferiore rispetto al dato medio regionale e lo scostamento rimane pressochè invariato nel tempo. 41 Costo pro-capite ponderato per livello di assistenza a confronto con quello medio regionale Aziende Costo pro-capite sanità pubblica 2006 Costi Usl Rn RER 2007 Popolazione 2005 Costi Procapite Costi Popolazione 2008 Costi Procapite Costi Popolazione Costi Procapite 11.853 282.698 41,93 12.420 285.988 43,43 13.365 289.252 46,20 240.154 4.187.544 57,35 247.269 4.223.585 58,54 261.631 4.275.843 61,19 Costo pro-capite sanità pubblica - AUSL di Rimini e Regione anni 2006/2008 70 Azienda USl di Rimini 61,19 58,54 57,35 60 costo pro- capite Regione 50 46,2 43,43 41,93 40 30 20 10 0 2006 2007 2008 Il costo pro-capite ponderato per l‟assistenza di sanità pubblica è notevolmente inferiore rispetto al dato medio regionale con una lieve tendenza alla diminuzione dello scostamento. Aziende Costo pro-capite assistenza distrettuale Costi Usl Rn RER 2006 Popolazione 2005 Costi Procapite 2007 Costi Popolazione 2006 Costi Procapite Costi 2008 Popolazione 2007 Costi Procapite 246.883 276.423 893,14 262.358 281.821 930,94 280.241 287.865 973,51 3.703.744 4.187.544 884,47 3.883.587 4.223.585 919,50 4.098.481 4.275.843 958,52 Costo pro-capite per Assitenza Distrettuale Azienda e Regione- anni 2006/2008 AUSL di Rimini Costo pro-capite Regione 1.000,00 950,00 900,00 850,00 800,00 750,00 700,00 650,00 600,00 550,00 500,00 893,14884,47 2006 930,94919,50 973,51 958,52 2007 2008 Il costo pro-capite per l‟assistenza distrettuale è costantemente superiore rispetto alla media regionale, con un lieve e continuo incremento del divario nel corso del triennio. 42 Aziende Costo pro-capite assistenza ospedaliera 2006 Costi Usl Rn RER Popolazione 2005 Costi Procapite Costi 2007 Popolazione 2006 Costi Procapite 2008 Costi Popolazione 2007 Costi Procapite 165.991 271.001 612,51 175.078 281.821 621,24 177.935 280.057 635,35 2.736.347 4.187.544 653,45 2.842.319 4.223.585 672,96 2.882.421 4.275.843 674,12 Costo pro-capite per Assitenza Ospedaliera Azienda e regione -anni 2006/2008 AUSL di Rimini 800 Costo pro-capite 700 600 612,51 653,45 621,24 672,96 Regione 635,35 674,12 500 400 300 200 100 0 2006 2007 2008 Il costo pro-capite per l‟assistenza ospedaliera nel corso del triennio 2006-2008 è inferiore rispetto a quello medio regionale e tale scostamento aumenta nel corso del 2007 per poi diminuire nel 2008, tornando ai livelli dell‟anno 2006. 43 2.3.2 ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO Programmi regionali di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e della mammella Percentuali di adesione nell’anno agli screening E‟ stato garantito il rispetto della progressione delle chiamate dei tre programmi di screening oncologici attivi: il 5° round dello screening citologico è stato regolarmente attivato in gennaio 2009; è stata assicurata la corretta progressione del 6° round dello screening mammografico, che è terminato il 31/12/09, con un‟adesione complessiva pari al 68,9% (anni 2008-09) è stata assicurata la corretta progressione del 3° round dello screening colon-rettale, che si è concluso il 31/03/09 con un‟adesione complessiva pari al 46,5%. Dall‟1 aprile è iniziato il 4° round. L‟adesione allo screening mammografico è stata pari al 74,4%, con un aumento del 13,4% rispetto all‟anno precedente (come da dato riportato in schede GISMa, anno 2008). Per quanto riguarda lo screening del collo dell‟utero, l‟adesione nell‟anno 2009 è pari al 39,7% (I inviti + solleciti): tale valore si posiziona al di sotto dello standard desiderabile, ma storicamente il primo anno di ogni round abbiamo sempre ottenuto basse adesioni (nell‟ultimo round, l‟adesione del 2006 è stata pari al 28%), poi ampiamente recuperate nei due anni successivi. L‟adesione allo screening del colon retto nell‟anno 2009 è pari al 43,8%. Pur non raggiungendo l‟adesione accettabile, ha mostrato però un notevole recupero (+11,7%) rispetto al primo trimestre: periodo in cui era stata invitata la popolazione nuova immigrata (pertanto persone mai precedentemente invitate allo screening, che generalmente aderiscono meno al primo invito), oltre ad una quota di solleciti a non aderenti nel 2008 (mediamente l‟adesione al sollecito si attesta sul 20%). % Adesione % Copertura documentata Utero 39,7 57,5 Anno 2009 Mammella 74,4 80,4 Colon 43,8 44,1 44 Copertura vaccinale per infanzia ed adolescenza Copertura vaccinale per alcune vaccinazioni nell'infanzia POLIO AL 24° MESE* 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 RIMINI 94,4 96,3 94,1 95,1 94,4 94,9 94,8 94,3 TOTALE RER 98,0 98,0 97.9 97,7 97,7 97,6 97,4 n. d. 2007 2008 2009 MORBILLO AL 24° MESE** 2002 2003 2004 2005 2006 DISTRETTO RIMINI DISTRETTO RICCIONE AUSL RIMINI 80,3 83,3 81,6 86,8 88,4 88,2 88,1 87,3 TOTALE RER 92,3 92,5 92,9 92,9 93,7 93,5 93,6 n. d. 87,4 88,4 HIB AL 24° MESE* 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 90,7 91,3 91.5 93,4 93,6 93,6 92,9 93,4 95.2 95.8 96,7 96,7 96,8 96,7 96,5 n. d. RIMINI TOTALE RER PERTOSSE AL 24° MESE* RIMINI TOTALE RER 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 91,8 93,2 92,4 94,2 94,3 94,3 93,9 93,9 96,8 96,9 97,3 97,2 97,3 97,3 97,1 n. d . * bambini che sono stati vaccinati con almeno 3 dosi di vaccino ** bambini che sono stati vaccinati con almeno 1 dose di vaccino Fonte - Servizio Sanità Pubblica- Regione Emilia-Romagna per gli anni 2001/2008; Fonte - Dipartimento di Sanità Pubblica Aziendale per anno 2009 (dato provvisorio) Andamento copertura vaccinale facoltativa Azienda USL Rimini 100 percentuale copertura 95 90 85 80 75 70 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Periodo anni 2000_2007 POLIO AL 24° MESE* HIB AL 24° MESE* MORBILLO AL 24° MESE** PERTOSSE AL 24° MESE* 45 L‟esame dei dati riguardanti le coperture al 24° mese per alcune vaccinazioni dell‟infanzia sia obbligatorie che raccomandate mostra valori che, nell‟ambito di una sostanziale stabilità, pur potendo essere considerati buoni livelli di copertura, sono di qualche unità percentuale inferiori alla media regionale. Va ricordato, a questo proposito, che nel territorio dell‟Azienda U.S.L. di Rimini è presente e attiva la federazione del COMILVA (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni). E‟ agli atti il progetto operativo sulle vaccinazioni dell‟infanzia obbligatorie e raccomandate realizzate dalla Pediatria di Comunità in collaborazione con l‟U.O. Igiene e Sanità Pubblica. Si sono tenuti degli incontri fra le Direzioni dei Dipartimenti Cure Primarie e i singoli PLS la cui popolazione assistita presenta una percentuale di adesione alle vaccinazioni inferiore alle medie aziendali per sensibilizzare tali professionisti ad un maggiore impegno nel reclutare i loro assistiti inadempienti e per promuovere per tutti i nuovi nati una adesione sempre maggiore alla pratica vaccinale. Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita 1997-1998 al 31/12/2009 Azienda USL Coorte 1997 Coorte 1997 Coorte 1998 % vaccinati con 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con 1 dose RIMINI Totale Regione Coorte 1998 % vaccinati con 3 dosi 60,2% 54,5 % 56,1% 29,2% n.d. n.d. n.d. n.d. Copertura vaccinale meningococco e pneumococco al 31/12/2009 Azienda USL RIMINI Totale Regione Meningococco Al 24° mese A 16 anni Pneumocco Al 12° mese % vaccinati % vaccinati* 85,7% n.d. % vaccinati 61,7% n.d. 88,4% n .d Relativamente alla vaccinazione antimeningococcica nella coorte 1993 la copertura vaccinale è in aumento, poiché dal valore pari al 56,8% nella coorte dei 1991 nel 2009 si è riscontrata una copertura vaccinale pari al 61,7% nella coorte dei nati 1993. 46 Vaccinazione antinfluenzale VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE - ANNI 2004 - 2010 Numero di soggetti vaccinati Tasso di copertura per 100 abitanti di età>=65 anni(%) 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009 2009 2010 RIMINI 57.724 65.316 68.696 67.529 44.798 43.638 69,4 72,4 74,2 73,3 72,3 70,4 R.E.R. 898.244 1.028.467 1.019.753 988.671 713.222 719.530 70,8 74,2 74,4 73,1 73,1 73,8 La popolazione di riferimento è quella al 31/12 dell'anno di inizio di ogni campagna vaccinale. Fonte - Servizio Sanità Pubblica Regionale Numero soggetti vaccinati per antiinfluenzale e tasso di copertura - Azienda USL Rimini 70.000 75 65.000 74 60.000 73 72 55.000 71 50.000 70 45.000 69 40.000 68 35.000 67 30.000 25.000 66 Campagna 2003-04 Campagna 2004-05 Numero di soggetti vaccinati Campagna 2005-06 Campagna 2006/2007 Campagna 2007/2008 Campagna 2008/2009 Campagna 2009/2010 65 Tasso di copertura per 100 abitanti di età>=65 anni(%) Nella recente campagna antinfluenzale stagionale 2009-2010 la copertura vaccinale delle persone ultrasessantacinquenni ha avuto una lieve diminuzione pur rimanendo al di sopra del 70%, mentre si rileva la sostanziale tenuta della copertura vaccinale nella categoria relativa a Medici ed operatori sanitari: nella precedente campagna 2008/2009 il numero era 1071, nella recente campagna 2009/2010 è stato 1018. Si sottolinea che l‟attività relativa alla conduzione della campagna antinfluenzale stagionale quest‟anno è stata peculiare rispetto agli anni precedenti, a causa della contemporanea conduzione della campagna antinfluenzale con vaccino pandemico rivolta prioritariamente al personale sanitario e alle persone di età inferiore a 65 anni con patologie croniche. 47 CONTROLLI SUGLI AMBIENTI DI LAVORO Percentuale di Aziende controllate sulle esistenti PERCENTUALE DI AZIENDE CONTROLLATE SULLE ESISTENTI 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Azienda USL Rimini 2,4 2,2 2,3 5,3 7,6 9,5 Regione 3,4 3,4 3,4 6,1 8,0 8,8 Fonte Regione Emilia Romagna anni 2004 – 2006 Fonte Dip. Sanità Pubblica AUSL Rimini anni 2007 - 2009 Percentuale di aziende controllate con infrazioni PRESCRIZIONI EMESSE SULLE AZIENDE CONTROLLATE 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Azienda USL Rimini 24,9 11,5 16,9 16,8 18,0 19,4 Regione 20,7 23,7 24,2 27,0 21,8 16,0 Fonte Regione Emilia Romagna anni 2004 – 2006 Fonte Dip. Sanità Pubblica AUSL Rimini anni 2007 - 2009 Dall‟anno 2007 il denominatore (aziende esistenti) su cui effettuare il calcolo percentuale, è stato modificato: le Aziende Esistenti si identificano con le Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) con almeno un dipendente e maggiori di un artigiano, del dato relativo all‟ultimo anno disponibile, come fornito dalla RER con mail del 1/6/2010 48 CONTROLLO SUGLI ALLEVAMENTI E SULLE INDUSTRIE ALIMENTARI % di Aziende nell’ambito della Ristorazione controllate (Bar e affini, ristoranti e affini, mense e gastronomie) e % di Aziende controllate nell’ambito Ristorazione con infrazioni % AZ. RISTORAZIONE CONTROLLATE SU ESISTENTI % AZ. RISTORAZIONE CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Azienda USL 40,4 37,0 29 25,2 19,8 11,0 di Rimini 41,9 40,4 38,3 35,4 32. 30,8 Regione 7,1 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 20,7 79,8 38,3 38,0 24,5 5,9 11,6 24,9 32,5 29,1 30,6 28,6 32,8 Fonte: Regione Emilia-Romagna e AUSL di Rimini (anno 2009) Aziende controllate nell'ambito della Ristorazione - Provincia di Rimini 2009 7,1 5,9 2008 11,6 11,0 2007 19,8 24,5 2006 38,0 25,2 2005 29,0 2004 38,3 79,8 37,0 20,7 2003 40,4 24,3 2002 0 10 20 38,9 30 40 50 60 70 80 % AZ. RISTORAZIONE CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE % AZ. RISTORAZIONE CONTROLLATE SU ESISTENTI % di Aziende Alimentari controllate su esistenti (Aziende di trasformazione, lavorazione, e confezionamento di alimenti) e % di Aziende Alimentari controllate con infrazioni % AZ. TRASF.LAVORAZ.CONF. CONTROLLATE SU ESISTENTI % AZ. TRASF.LAVORAZ. CONF. CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 AUSL di Rimini 30,0 37,0 24,1 40,9 31,9 16,4 8,5 8,5 13,7 10,8 12,2 47 47,7 28,3 7,6 12,3 Regione 42,1 42,5 39,1 37,5. 32,9 31,3 29,5 21,4 23,9 20,8 26,8 30,4 28 31,8 Fonte: Regione Emilia-Romagna e AUSL di Rimini (anno 2009) 49 90 Aziende Alimentari 2009 8,5 2008 7,6 8,5 12,3 2007 28,3 16,4 2006 47,7 31,9 2005 40,9 12,2 2004 24,1 10,8 2003 0 47 37 10 20 30 40 50 60 % AZ. TRASF.LAVORAZ. CONF. CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE % AZ. TRASF.LAVORAZ.CONF. CONTROLLATE SU ESISTENTI % Sopralluoghi per allevamento AZIENDA USL DI RIMINI Allevamenti esistenti N° sopralluoghi Anno 2002 1.089 2.733 Anno 2003 983 3.367 Anno 2004 971 2.516 Anno 2005 1.155 2.536 Anno 2006 1.339 2.473 Anno 2007 1.366 2.450 Anno 2008 1.385 2.447 Anno 2009 1.355 1.829 AUSL di Rimini Regione PERCENTUALE DI SOPARALLUOGHI PER ALLEVAMENTO Anno Anno Anno Anno Anno Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 184,7 179,4 251 342,5 259,1 219,6 486,8 470,6 367,5 457,1 510,9 512 Anno 2008 176,7 Anno 2009 134.9 433,2 N.D. L‟attività di controllo della filiera alimentare rappresenta uno strumento di garanzia per la salute della popolazione ma riveste anche un ruolo primario per il tessuto economico dell‟intera provincia che poggia sull‟offerta turistica; la percentuale di controlli effettuati riflette, nel tempo, il variare della programmazione sia in sede Aziendale che regionale risentendo, in particolare per quanto riguarda il dato percentuale relativo ai controlli nel settore della ristorazione, dell‟elevatissimo numero di imprese esistenti. La nostra regione ha intrapreso un percorso di rimodulazione delle azioni di controllo ufficiale sul settore della produzione alimentare dal campo alla tavola per la piena applicazione di quanto disposto dal Reg. CE 882/2004. Gli strumenti utilizzati sono prevalentemente quelli dell‟ispezione e dell‟audit applicando le procedure regionali e le relative check list e tenendo conto del livello di rischio sanitario insito nelle diverse fasi della filiera e dei prodotti trattati. Questo ha comportato una riduzione del numero degli interventi di controllo e un loro diverso orientamento a favore di una maggiore efficacia nell‟evidenziare e correggere le non conformità presenti; ciò a tutela della salute del consumatore e a sostegno della qualità delle nostre imprese che operano nel settore della produzione di alimenti. 50 2.3.3 ASSISTENZA DISTRETTUALE ASSISTENZA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI ED HANDICAP Per quanto riguarda l’offerta di strutture per anziani si rimanda al cap.7, che tratta approfonditamente il tema dell’assistenza alla popolazione anziana. Posti Letto residenziali e semiresidenziali per portatori di handicap Distretti 2006 Centri Diurni 2007 Centri Resid. Centri Diurni 2008 Centri Resid. Centri Diurni 2009 Centri Resid. Centri Diurni Centri Resid. Rimini 287 127 287 124 296 125 299 131 Riccione 120 42 120 52 120 52 125 60 Totale 407 169 407 176 416 177 424 181 Con Centri Diurni si intendono le seguenti tipologie di strutture: Centro Diurno Socio Riabilitativo, CTO (Centro Terapia Occupazionale), CLP (Centro Lavoro Protetto). Con Centri Residenziali si intendono: i Gruppi Appartamento, i Centri Residenziali e un nucleo per utenti 2068/04 (tutto sanitario); le case - famiglia dell‟Associazione Papa Giovanni XXIII non sono conteggiate poiché accolgono varie tipologie di utenza (multiutenza). Nel 2009 nel Distretto di Rimini vi è stato un incremento nelle seguenti strutture: - aumento di 3 posti in un Centro Lavoro Protetto - aumento di 3 posti in un Centro Residenziale - apertura di un gruppo appartamento (3 posti in convenzione per accoglienze di sollievo) Nel 2009 nel Distretto di Riccione vi è stato un aumento di 5 posti in convenzione in un Centro Lavoro Protetto e una diminuzione di 2 posti in un Centro Residenziale. Sono stati convenzionati 10 posti in Casa Famiglia 51 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA E HOSPICE Assistenza domiciliare integrata Il costante incremento demografico degli anziani e l‟aumento della prevalenza di malattie cronico-degenerative determinano bisogni sempre più complessi che richiedono la capacità da parte dei servizi e dei professionisti di erogare risposte fra loro integrate e orientate a porre l‟assistito e la sua famiglia al centro del progetto di cura e di assistenza a domicilio. L‟analisi dei dati di attività degli ultimi anni, lo sviluppo di una sensibilità più attenta agli aspetti qualitativi dell‟assistenza, l‟obiettivo della D.G di mettere in atto processi di miglioramento nelle fasi di accoglienza e soddisfazione dei bisogni degli utenti, evidenziano la necessità di individuare alcune soluzioni che ci permettano di definire una modalità assistenziale in grado di dare risposte soddisfacenti ai bisogni di tutti i soggetti che accedono al servizio di assistenza domiciliare integrata. Lo sforzo messo in atto nell‟anno 2009 è stato quello di attivare un forte incremento della flessibilità organizzativa e la ricerca di nuovi strumenti gestionali per erogare risposte assistenziali capaci di assicurare interventi mirati ed appropriati, aumentare la qualità professionale degli operatori coinvolti, assicurare all‟utente il miglior percorso di cura possibile fornendo risposte adeguate in funzione della complessità dei bisogni. Un ulteriore elemento di potenziamento e di miglioramento qualitativo delle cure e dell‟assistenza a domicilio che ha caratterizzato il 2009 è rappresentato dall‟inserimento di un Fisioterapista all‟interno del Punto Unico delle Cure Domiciliari. Ciò ha determinato la possibilità di effettuare valutazioni multidimensionali attraverso il coinvolgimento di figure professionali con competenze diversificate (MMG, Infermiere, Assistente Sociale, Fisioterapista, OSS) in grado di identificare i bisogni e le varie problematiche del singolo paziente per poter progettare un Piano Assistenziale appropriato avendo come obiettivo prioritario la “personalizzazione” dell‟intervento. Un altro fattore importante in grado di contribuire al miglioramento della qualità delle cure domiciliari è rappresentato dal coinvolgimento dei famigliari e dei collaboratori che spesso svolgono un ruolo centrale nella gestione dell‟ammalato, rappresentano una risorsa fondamentale nell‟assistenza e costituiscono un elemento determinante nel ridurre il ricorso all‟istituzionalizzazione. Quindi, gli interventi attivati hanno dato spazio al sostegno e al trasferimento di competenze necessarie alla gestione e al controllo della malattia prevedendo progetti assistenziali sempre più differenziati elaborati sulla base di una valutazione che fa emergere i bisogni specifici di cura in considerazione dei diversi contesti famigliari. Inoltre, l‟incremento di richieste di attivazione del servizio relative a forme complesse e avanzate di cura richiedono spesso il trasferimento al domicilio di competenze specialistiche tipiche della degenza ospedaliera e quindi il possesso da parte dei professionisti domiciliari di conoscenze e abilità specifiche sempre più elevate. Per affrontare questa nuova realtà assistenziale dovute soprattutto alle nuove potenzialità offerte dalla tecnologia, l‟ADI ha aderito ad un progetto sperimentale in capo alla U.O.Gestione del Rischio denominato “Progetto Pazienti Neuromuscolari”. IL Progetto è partito a metà Maggio 2009 e dopo la messa a punto del programma informatico gestionale è stato attivato l‟avvio del monitoraggio dei pazienti supportati a domicilio da tecnologie biomediche da parte della equipe multiprofessionale formata da neurologo, pneumologo, anestesista-rianimatore, fisiatra, infermiere al fine di aumentare il livello assistenziale a questa particolare tipologia di utenti. I pazienti selezionati ed inseriti nel progetto sono stati complessivamente 31 (di cui18 già in carico all‟ADI) e le attività connesse al monitoraggio, che sono a carattere programmato, prevedono accessi a domicilio da parte dei professionisti dell‟equipe. L‟attività di coordinamento del gruppo multispecialistico è gestita da una infermiera referente del progetto in raccordo con le due coordinatrici infermieristiche dell‟ADI di Rimini e Riccione che inseriscono e aggiornano le informazioni contenute nel database, pianificano le consulenze, contattano le varie interfacce (intra ed extra ospedaliere), raccolgono le notifiche e i referti provenienti dalla struttura ospedaliera, coordinano le azioni dei singoli attori del progetto, prenotano le indagini diagnostiche in ospedale compresa l‟attivazione della centrale operativa per il trasporto secondario, pianificano le consulenze, informano e collaborano con i Medici di Medicina Generale. 52 Ciò determina l‟unificazione delle informazioni, una conoscenza più esaustiva del quadro clinico, facilita l‟accesso in ospedale , riduce i tempi di attesa per il rientro al domicilio, definisce un accorpamento delle date programmate per eventuali visite ospedaliere riducendo soprattutto i disagi per il paziente e aumentando il supporto ai famigliari. Assistenza Domiciliare Integrata: Trend 2007- 2009 2007 Azienda USL Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Imola Ferrara Ravenna Forlì Cesena Rimini Regione 2008 Pazienti assistiti 4.977 9.567 10.124 12.673 17.468 2.373 6.209 6.177 3.249 3.421 4.885 81.123 5.672 10.129 10.637 13.367 17.676 2.517 6.450 6.740 3.173 3.303 5.241 84.905 2009 % (20092007) 6.181 24,19 10.309 7,76 11.070 9,34 13.989 10,38 19.296 10,46 2.881 21,41 6.708 8,04 7.152 15,78 3.238 0,34 2.961 - 13,45 5.522 13,04 89.307 10,09 Fonte: Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna Pazienti seguiti in assistenza domiciliare per classi di età – Anno 2009 30 25 percentuale 20 15 10 5 0 0 0114 1529 3044 4559 RIMINI TOTALE REGIONE 6064 6569 età 53 7074 7579 8084 8589 >=90 Distribuzione percentuale delle TAD (Tipologia Assistenza Domiciliare) per livello di assistenza Anno 2008 70 59 60 50 35 40 30 20 16 30 19 23 6 10 RIMINI TOTALE REGIONE 12 0 Bassa intensità Media intensità Alta intensità Non definibile Anno 2009 60 55 50 42 40 30 20 19 21 RIMINI 24 22 12 10 4 0 Bassa intensità Media intensità Alta intensità Non definibile 54 TOTALE REGIONE Livello intensità assistenziale RIMINI 0-14 BASSA INTENSITÀ MEDIA INTENSITÀ ALTA INTENSITÀ . NON DEFINIBILE . 0,19 0,19 TOTALE 0,38 Livello intensità assistenziale BASSA INTENSITÀ MEDIA INTENSITÀ ALTA INTENSITÀ 15-64 65-74 75-84 85++ totale 0,23 4,7 23,04 66,43 4,14 0,64 7,14 25,3 91,61 5,54 0,4 2,1 4,16 4,07 0,93 1,05 9,2 62,99 187,1 11,36 2,32 23,14 115,49 349,22 21,98 RICCIONE 0-14 . 0,14 65-74 75-84 85++ totale 0,2 3,89 20,17 78,7 3,97 0,32 2,69 8,46 24,62 1,74 0,18 2,13 3,51 3,36 0,68 NON DEFINIBILE 0,35 1,29 16,31 84,59 237,6 14,65 TOTALE 0,48 1,99 25,02 116,74 344,27 21,03 Livello intensità assistenziale . 15-64 RIMINI AUSL 0-14 15-64 65-74 75-84 85++ totale . 0,22 4,42 22,03 70,63 4,08 0,17 0,53 5,6 19,38 68,71 4,19 0,12 0,32 2,11 3,93 3,82 0,84 NON DEFINIBILE 0,12 1,14 11,66 70,58 204,36 12,54 TOTALE 0,42 2,2 23,79 115,93 347,53 21,64 BASSA INTENSITÀ MEDIA INTENSITÀ ALTA INTENSITÀ 55 Telesoccorso e Teleassistenza Il Servizio di Telesoccorso e Teleassistenza, presente in tutto il territorio provinciale, è un sistema in grado di attivare e monitorare al domicilio degli utenti interventi per situazioni problematiche emergenziali (cadute, malesseri improvvisi, intrusioni ecc..) e contemporaneamente aumentare il senso di sicurezza ed autonomia della persona. Attualmente questo teleservizio è in grado di assicurare attraverso il sistema “viva-voce” elevata facilità relazionale con l‟utente, competenza e costante verifica della funzionalità degli apparati, dispone di un sistema informativo flessibile capace di garantire la rintracciabilità delle comunicazioni, le azioni adottate e tutte le notizie utili degli utenti in carico ( rete famigliare, collaboratori, presenza di particolari problematiche sanitarie e/o sociali). L‟attività di Teleassistenza è inserita nella rete dei servizi territoriali e opera in collaborazione con Assistenti Sociali, Medici di Medicina Generale, ADI, Punto Unico delle Cure Domiciliari e Associazioni di Volontariato (AUSER e LILIT ) con l‟obiettivo di fornire risposte personalizzate ed adeguate alle reali esigenze degli utenti. Le attività prevalenti sono costituite dalla l‟attività di telecontrollo, telecompagnia, accompagnamenti per visite specialistiche o per attività di socializzazione, consegna spesa, consegna farmaci, servizio di segretariato sociale. L‟attività telefonica viene svolta dalle operatrici di telesoccorso (coordinate dalla Assistente Sociale) adeguatamente formate per assicurare una indispensabile competenza nella gestione della comunicazione, nell‟attivazione della relazione con gli utenti e nella attivazione degli interventi dei volontari a domicilio. Complessivamente si può affermare che nel processo continuo di miglioramento della qualità che questo servizio intende offrire, il 2009 ha visto un cambiamento sostanziale dovuto alla presenza della Asssistente Sociale per più ore settimanali. Ciò ha permesso di mettere in atto in occasione dell‟allacciamento al servizio, una procedura che prevede la presenza a domicilio non solo dell‟operatore che ha il compito di effettuare l‟installazione dell‟apparato ma anche della presenza qualificata della A.S. che è in grado di curare la relazione con l‟anziano spesso in difficoltà ad accettare l‟utilizzo di apparecchiature tecnologiche e a comprenderne il funzionamento. L‟obiettivo prioritario che il servizio è riuscito a raggiungere nel 2009 è l‟incremento del numero di utenti nel Distretto di Riccione che nel tempo ha sempre presentato percentuali di utilizzo da parte della popolazione anziana residente, molto più basse rispetto al Distretto di Rimini. La scelta di utilizzare per due giorni settimanali la A. S. del Punto Unico di Riccione per seguire questa attività, ha permesso di divulgare maggiormente la conoscenza di questo sistema fra i MMG di quel territorio e di qualificare il rapporto con gli utenti soprattutto nel gestire la relazione al momento della installazione degli apparati. Un ulteriore intervento di supporto alla domiciliarità è rappresentato dell‟allacciamento gratuito attivato per gli anziani >85 che vivono soli e senza figli residenti in Provincia come previsto dalla Delibera del D.G. n° 544 del 20/11/2008 che rappresenta un ulteriore stimolo ed un aiuto concreto al mantenimento delle persone all‟interno del proprio ambiente di vita. Numero complessivo utenti telesoccorso 700 600 500 400 610 607 416 498 513 505 Distretto di Riccione 300 200 100 Distretto di Rimini 82 94 105 2007 2008 2009 AUSL Rimini 0 56 HOSPICE Posti letto, Degenza media, pazienti dimessi (HOSPICE) Nella nostra regione esistono Hospice presso otto Aziende di cui una ospedaliera; si segnala che tale tipologia di struttura è presente in tutte le Aziende della Area Vasta Romagna. HOSPICE: NUMERO DI POSTI LETTO, DIMESSI E DEGENZA MEDIA Anno 2007 Azienda di ricovero Posti Letto Anno 2008 Dimessi Degenza media (gg.) Anno 2009 Dimessi Degenza media (gg.) Dimessi Degenza media (gg.) RIMINI 10 194 14,1 212 13,6 227 12,58 TOTALE REGIONE 226 3.182 18,2 3.347 18,8 3.837 17,51 Fonte: Assessorato Sanità Reg. Emilia-Romagna (banca dati Hospice) ed AUSL RN Giornate di degenza media 20 19 18,8 18,2 18 17,5 17 16 15 13,6 14 13 14,1 12,58 12 11 10 Anno 2007 Anno 2008 RIMINI Anno 2009 TOTALE REGIONE Relativamente ai dati del 2009, si conferma la caratteristica di gestione dei sintomi (in particolare del dolore, per il quale nel nostro reparto vengono utilizzate metodologie specifiche di gestione), di collegamento con la rete domiciliare e con altre strutture di lungodegenza. Si segnala un elevato numero di pazienti con degenza inferiore ai 7 giorni a prevalente provenienza dal domicilio, ad indicare un buon funzionamento dell‟assistenza domiciliare e un buon collegamento di rete. 57 CONSULTORI FAMILIARI (C.F) % di donne immigrate gravide in carico ai consultori familiari sul totale delle donne gravide in carico ai consultori familiari PERCENTUALE DI DONNE IMMIGRATE GRAVIDE IN CARICO AI CONSULTORI FAMILIARI SUL TOTALE DELLE DONNE GRAVIDE IN CARICO AI CONSULTORI FAMILIARI 2006 2007 2008 % immigrate % immigrate % immigrate Gravide in Gravide Gravide in Gravide Gravide gravide/totale gravide/total Gravide in gravide/totale carico ai immigrate in carico ai immigrate in immigrate in gravide in e gravide in carico ai C.F. gravide in carico C.F. carico ai C.F. C.F. carico ai C.F. carico ai C.F. carico ai C.F. carico ai C.F. ai C.F. AUSL Rimini 1.327 402 30,3 1.131 295 26,1 1.184 238 20,1 TOT. R.E.R. 15.892 7.472 47,0 16.512 7.933 48,0 18.216 9.357 51,4 (*) Fonte: Regione Emilia-Romagna % di donne seguite in gravidanza (si intendono come “seguite” le donne con almeno quattro visite nell‟anno) PERCENTUALE DI DONNE SEGUITE IN GRAVIDANZA SUL TOTALE DEI NATI VIVI 2006 Gravide in carico ai C.F. 2007 Nati vivi da residenti nell'anno* % Gravide in carico/ nati vivi Gravide in carico ai C.F. 2008 Nati vivi da % Gravide in Nati vivi da Gravide in residenti carico/ residenti carico ai C.F. nell'anno* nati vivi nell'anno* % Gravide in carico/ nati vivi AUSL Rimini 1.327 2.796 47,5 1.131 2.945 38,4 1.184 3.158 37,5 TOT. R.E.R. 15.892 39.435 40,3 16.512 40.518 40,8 18.216 41.915 43,5 (*) Fonte: Regione Emilia-Romagna Percentuale di donne in carico ai C.F. su popolazione target. Settore di attività: Ostetricia e ginecologia PERCENTUALE DI DONNE IN CARICO AI C.F. SETTORI DI ATTIVITA: OSTETRICIA E GINECOLOGIA 2006 Popolazione Totale Utenti Target 2007 % utenti su popolazione target Distretto Rimini Distretto Riccione AUSL Rimini 97.213 14.984 15,4 TOT.R.E.R. 1.351.601 212.597 15,7 2008 % utenti su Popolazion Popolazione Totale Utenti popolazione Totale Utenti e Target Target target % utenti su popolazione target 63.220 8.150 12,9 64.120 8.760 13,7 35.398 6.338 17,9 36.231 6.450 17,8 98.618 14.488 14,7 100.351 15.210 15,2 1.369.647 211.677 15,5 1.391.381 209.155 15 Fonte: Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari Popolazione target = donne 15-64 anni residenti al 31 dicembre Percentuale di donne in carico ai C.F. su popolazione target. Settore di attività: Psicologia PERCENTUALE DI DONNE IN CARICO AI C.F. SETTORE DI ATTIVITA: PSICOLOGIA 2006 Popolazione Totale Utenti Target 2007 % utenti su popolazione target Distretto Rimini Distretto Riccione AUSL Rimini 97.213 570 0,6 TOT.R.E.R. 1.351.601 7.987 0,6 2008 % utenti su Popolazione Popolazione Totale Utenti popolazione Totale Utenti Target Target target 63.220 322 0,5 35.398 411 98.618 733 1.369.647 7.163 64.120 297 0,5 1,2 36.231 288 0,8 0,7 100.351 585 0,6 0,5 1.391.381 7.414 0,5 Fonte: Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari * Popolazione target = donne 15-64 anni residenti al 31 dicembre 58 % utenti su popolazione target Distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari anno 2008 AUSL RIMINI n.prestazioni 4.110 17.482 3.051 2.290 586 15.045 2.481 10.754 prestazioni consultori psicologia gravidanza contraccezione ivg menopausa tumori femminili puerperio spec.ginecologia % 7,4 31,3 5,5 4,1 1,1 27 4,4 19,3 RER n.prestazioni 48.707 195.384 53.014 18.490 20.823 281.024 27.799 153.536 Distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari dell'AUSL di Rimini % 6,1 24,5 6,6 2,3 2,6 35,2 3,5 19,2 Distribuzione percentuale delle prestazioni dei consultori familiari della Regione Emilia - Romagna 7% 19% 4% 32% 28% 1% 4% 19% psicologia gravidanza contraccezione ivg menopausa tumori femminili puerperio spec.ginecologia 6% 24% 3% 7% 5% 36% 2% psicologia gravidanza contraccezione ivg menopausa tumori femminili puerperio spec.ginecologia 3% Riguardo al valore fornito sulla percentuale di donne in carico ai C.F. il dato numerico appare in linea con il dato regionale, e in lieve aumento rispetto all'anno precedente: è quindi da considerarsi soddisfacente. Per quanto riguarda invece il dato delle donne seguite in gravidanza, che parrebbe penalizzare la realtà riminese rispetto a quella regionale, soprattutto per la popolazione immigrata, è verosimile ipotizzare problemi legati alla corretta raccolta dei dati nelle diverse sedi consultoriali, problema questo oggetto di intervento da parte dell‟Azienda cosicché i dati del 2009 mostrano un dato numerico più che raddoppiato di donne gravide immigrate seguite in consultorio (554 rispetto a 238), nel contesto di un aumento complessivo delle donne gravide seguite (1289 a fronte del precedente 1184). In ragione di ciò, sembra di poter affermare che l‟attività consultoriale continui a svolgere una parte importante nell'assistenza alla popolazione femminile presente nel territorio dell'Azienda. 59 INFANZIA E ADOLESCENZA Numero decreti di adozione nazionale e internazionale anno 2007 Nazionale Internazionale 13 16 anno 2008 anno 2009 Totale Internazionale Nazionale Totale Nazionale Internazionale Totale 29 13 20 33 12 16 28 Si riscontra un numero di decreti leggermente inferiore al 2008 ed al 2007, ma notevolmente superiore al 2006. Numero istruttorie concluse di coppie aspiranti e n. di bambini seguiti in affido pre – adottivo anno 2007 Istruttorie concluse di coppie aspiranti anno 2008 Bambini in affido pre - adottivo 53 Istruttorie concluse di coppie aspiranti 45 anno 2009 Bambini in affido pre - adottivo 56 Istruttorie concluse di coppie aspiranti 59 Bambini in affido pre - adottivo 47 58 La comparazione dei dati del triennio preso in esame mostra una stabilizzazione del lavoro dell‟equipe centralizzata adozioni, attiva dal 2003, con un numero di istruttorie che si attesta intorno alle 50 unità, anche se in lieve calo. Il progressivo aumento degli affidi preadottivi si sta stabilizzando a valori elevati in ragione del fatto che molti affidi internazionali hanno una durata pluriennale, come stabilito dalla commissione per le Adozioni Internazionali (Organismo di coordinamento e di controllo). Inoltre va considerato che, grazie all‟applicazione dell‟Istituto del rischio giuridico per ciò che concerne l‟adozione nazionale, quest‟ultima è aumentata notevolmente; da segnalare che spesso i tempi di adottabilità dei minori si prolungano oltre l‟anno. Ciò può essere dovuto sia a ricorsi effettuati dai parenti sia ai tempi delle procedure del Tribunale per i Minorenni. Numero allontanamenti e/o accompagnamenti anno 2007 anno 2008 anno 2009 Distretto di Rimini Distretto di Riccione Distretto di Rimini Distretto di Riccione Distretto di Rimini Distretto di Riccione Italiani Stranieri Italiani Italiani Italiani 10 21 (1 NPI) Stranieri 6 9 Italiani Stranieri 26 (4 NPI) 28 (2 NPI) 5 Stranieri 4 Italiani 30 Stranieri 29 5 Stranieri 5 Numero affidi familiari anno 2007 anno 2008 Eterofam Eterofam Parenti Totali e giudiziali consens. Stranieri 49 27 29 105 31 Eterofam giudiziali 61 Eterofam consens. Parenti 28 32 60 anno 2009 Totali e Eterofam Stranieri giudiziali 121 41 57 Eterofam consens. 35 Parenti 38 Totali e Stranieri 168 49 Numero inserimenti in comunità N. inserimenti in comunità residenziali e semiresidenziali Distretto di Rimini anno 2007 Italiani 88 Stranieri NPI 191 39 anno 2008 Totale Italiani 318 86 Stranieri anno 2009 NPI 170 Totale Italiani 296 78 40 Stranieri 151 N.P.I. Totale 49 278 N. inserimenti in comunità residenziali e semiresidenziali Distretto di Riccione anno 2007 anno 2008 anno 2009 Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Totale 28 13 41 26 12 38 24 14 38 Si conferma l‟andamento in crescita del dato di attività dei Moduli Tutela Minori di Rimini e Riccione relativamente agli allontanamenti e il calo relativo agli inserimenti in Comunità. L‟aumento progressivo del numero degli affidamenti familiari, che passa dai 121 del 2008 ai 168 del 2009, si attesta attorno al 28% di minori collocati presso nuclei familiari. Tale numero si riferisce ai Distretti di Rimini e di Riccione e comprende sia gli affidi eterofamiliari che intrafamiliari, a tempo pieno e a tempo parziale, consensuali e giudiziali. A tale proposito si evidenzia che l‟aumento è frutto di una capillare campagna di promozione effettuata su tutto il territorio provinciale di Rimini, che ha favorito un aumento di sensibilità delle famiglie del territorio nei confronti dell‟accoglienza dei minori, e dell‟implementazione dell‟attività del Gruppo Aziendale che gestisce il progetto affido relativamente sia alle risorse dedicate che alla loro stabilizzazione in termini di esperienza e continuità. 61 SALUTE MENTALE Posti residenziali e semi-residenziali per psichiatria Nel 2009 è proseguito il ricorso alle residenzialità private, con un ulteriore lieve incremento di inserimenti presso strutture in convenzione rispetto a quelle gestite direttamente dal D.S.M. I motivi, come già evidenziato nel bilancio di missione 2008, possono essere ricondotti: a) al fatto che non è stato possibile, nel corso dell‟anno, attivare ulteriori realtà a bassa protezione; b) ad un significativo aumento degli inserimenti residenziali determinati dalla Magistratura che ha forzatamente inserito questi cittadini riducendo, di fatto, le possibilità progettuali dei Servizi; c) a numerosi aspetti di carattere economico, sociale, culturale che hanno contribuito negli ultimi anni a facilitare l‟allontanamento dei pazienti dai propri nuclei familiari. Posti residenziali (Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009). Anno 2007 Anno 2008 in Posti convenzione Residenziali Di cui del DSM Anno 2009 Posti Residenziali Di cui del DSM in Posti convenzione Residenziali Rimini 226 80 146 248 81 167 Regione 1673 786 887 1810 789 1021 Di cui del DSM in convenzione 254 83 171 n.d. n.d. n.d. Posti semiresidenziali (Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009). Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Posti Semiresid. Di cui del DSM in convenzione Posti Semiresid. Di cui del DSM in convenzione Posti Semiresid. Di cui del DSM in convenzione Rimini 72 53 19 64 42 22 69 47 21 Regione 992 970 22 1020 960 60 n.d. n.d. n.d. 62 Le dimissioni dal Presidio Ospedaliero di Diagnosi e Cura (SPDC) Le dimissioni dai Presidi Ospedalieri di Diagnosi e Cura che hanno riguardato persone residenti in Provincia di Rimini nel 2009 sono state complessivamente 359, di cui il 7,2% in mobilità passiva regionale7. Il tasso di ospedalizzazione scende a 11,8 ricoveri ogni 10.000 residenti (rispetto a 12,5 del 2008), rimanendo sensibilmente al di sotto del dato regionale. Occorre sottolineare che, non essendo ancora disponibili i dati relativi alla mobilità passiva extra-regionale, i sottoriportati tassi di ospedalizzazione si devono intendere senz‟altro sottodimensionati, in modo probabilmente più accentuato quello riminese essendo una provincia di confine. A questi ricoveri vanno aggiunte 23 dimissioni effettuate nelle strutture private della Regione, in netto calo rispetto alle 57 dimissioni del 2008 (-59,6%). Dimissioni dagli SPDC regionali di pazienti residenti (Tassi di ospedalizzazione x 10.000 residenti Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009). Anno 2007 Anno 2008 Dimessi Tasso ospedalizzazione x 10.000 residenti Rimini 386 Regione 6.622 Anno 2009 Dimessi Tasso ospedalizzazione x 10.000 residenti Dimessi Tasso ospedalizzazione x 10.000 residenti 13,1 373 12,5 359 11,8 15,7 6.381 14,9 6.583 15,2 Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna. A cura di: Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali. I dati 2009 sono aggiornati al 30.3.2010, ma potrebbero subire delle variazioni in seguito ad attribuzione di eventuali SDO in contestazione. Dimissioni dagli SPDC regionali di pazienti residenti (Tassi di ospedalizzazione x 10.000 residenti) 20 15 10 15,7 13,1 14,9 12,5 15,2 11,8 5 Provincia di Rimini Regione Emilia Romagna 0 2007 2008 2009 L‟analisi di dettaglio relativa a quanto avvenuto nel SPDC di Rimini nel 2009 evidenzia i seguenti aspetti: 1. sono state effettuate 389 dimissioni (+ 4,3% rispetto al 2008) di cui 333 (ovvero l‟85,6%) ha riguardato pazienti residenti nel territorio provinciale; 2. si sono utilizzate 6.191 giornate di degenza, per una durata media per ricovero di 15,9 giorni (rispetto ad una durata media regionale del ricovero pari a 12,6 giorni); 3. rispetto ai 15 posti disponibili, si è avuto un tasso di occupazione pari al 113,1%; 4. il numero complessivo di TSO effettuati al SPDC di Rimini ha avuto un lieve incremento, passando da 112 a 115. Tuttavia, se si analizza il rapporto TSO/Dimissioni questo è percentualmente diminuito. Nella tabella sottostante, comunque, sono riportati due diversi dati relativi al numero di TSO effettuati a Rimini: nella prima riga è indicato il numero complessivo di TSO effettuati (comprensivo dei TSO che in SDO rientrano nella tipologia “Ricovero d‟urgenza”); nella seconda riga figura invece il dato risultante da SDO, riportato per poter fare un confronto omogeneo con i dati Regionali. 7 Il dato sulla mobilità passiva extra-regionale per il 2009 non è ancora disponibile. 63 Percentuale di Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) sul totale delle dimissioni dal Reparto di Diagnosi e Cura al 31/12 di ogni anno Anno 2007 *Rimini Anno 2008 Anno 2009 TSO Totale Dimessi % TSO/Dimessi TSO Totale Dimessi % TSO/Dimessi TSO Totale Dimessi % TSO/Dimessi 91 386 23,5 112 373 33,0 115 389 29,6 **Rimini 61 386 15,8 84 373 22,5 53 389 (SDO) **RER 1.184 7.226 16,4 990 6.998 14,1 1.105 7.176 (SDO) *Fonte: SPDC Rimini. **Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna (Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali) 13,6 15,4 L’utenza del Centro di Salute Mentale (CSM) Diversi studi internazionali evidenziano come ogni anno circa il 20-25% della popolazione maggiorenne soffra di un disturbo mentale clinicamente significativo. Questo dato riesce a spiegare solo in parte il costante e progressivo incremento del numero di utenti che afferiscono ai CSM della Regione Emilia-Romagna. Sono soprattutto l‟accresciuta capacità di individuazione delle problematiche psichiatriche e la costruzione di una sempre migliore offerta di servizi e l‟accessibilità agli stessi a far sì che un numero sempre più elevato di persone entri in contatto con i centri di salute mentale. Lo stesso fenomeno si riscontra anche tra gli utenti dei CSM dell‟Azienda USL di Rimini, passati da 3.504 del 2006, 3.696 del 2007, 4.006 del 2008 e 4.184 del 2009, con un aumento del 4,4% rispetto al 2008 e del 19,4% rispetto al 2006. Utenti CSM Azienda USL di Rimini (Anni 2006-2009, valori assoluti) 5000 4000 3000 2000 3.504 3.696 4.006 4.184 2006 2007 2008 2009 1000 0 Fonte: Banca dati SISM, Regione Emilia-Romagna. A cura di: Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali. Nella tabella sottostante sono riportati, nel dettaglio, alcuni dati riguardanti l‟utenza dei Centri di Salute Mentale dell‟AUSL di Rimini con i relativi tassi di prevalenza riferiti alla popolazione maggiorenne, suddivisi per singolo comune di residenza. Nel 2009 l‟utenza afferita al CSM è risultata risiedere: - per il 59% nei comuni del distretto di Rimini; - per il 35,4% nei comuni del distretto di Riccione; - per il 5,6% in altre province, sia dell‟Emilia-Romagna che di altre regioni italiane. 64 CSM Azienda USL di Rimini: utenti/popolazione target (Anni 2007 - 2009, tasso di prevalenza grezzo *10.000 residenti maggiorenni) 2007 Comune di residenza Utenti Utenti non residenti 179 Bellaria-Igea Marina 215 Poggio Berni 42 Rimini 1.635 Santarcangelo di R. 243 Torriana 7 Verucchio 91 Distretto di Rimini 2.233 Cattolica 169 Coriano 112 Gemmano 18 Misano Adriatico 165 Mondaino 13 Monte Colombo 27 Montefiore Conca 19 Montegridolfo 8 Montescudo 32 Morciano di R. 60 Riccione 522 Saludecio 34 San Clemente 36 San Giovanni in M. 69 Distretto di Riccione 1.284 Totale Prov. Rimini 3.517 Totale Ausl Rimini 3.696 Totale RER* 66.813 Popolaz. Resid. 14.606 2.642 116.191 16.918 1.122 7.783 159.262 13.799 7.705 1.015 9.399 1.236 2.000 1.677 811 2.258 5.286 29.400 2.279 3.432 7.174 87.471 246.733 246.733 3.589.860 2008 Tasso/ 10.000 147,2 159,0 140,7 143,6 62,4 116,9 140,2 122,5 145,4 177,3 175,6 105,2 135,0 113,3 98,6 141,7 113,5 177,6 149,2 104,9 96,2 146,8 142,5 149,8 186,1 Utenti Popolaz. Resid. 220 220 15.093 44 2.669 1.786 116.916 247 17.113 10 1.147 91 7.959 2.398 160.897 178 13.988 116 7.857 19 1.025 173 9.574 13 1.239 26 2.281 29 1.744 7 836 38 2.405 66 5.364 565 29.485 36 2.366 51 3.658 71 7.318 1.388 89.140 3.786 250.037 4.006 250.037 65.929 3.625.798 2009 Tasso/ 10.000 145,8 164,9 152,8 144,3 87,2 114,3 149,0 127,3 147,6 185,4 180,7 104,9 114,0 166,3 83,7 158,0 123,0 191,6 152,2 139,4 97,0 155,7 151,4 160,2 181,8 Utenti Popolaz. Resid. 227 213 15.428 45 2.743 1859 118.054 267 17.272 14 1.163 14 8.123 2.412 162.783 181 14.214 120 8.054 23 1.014 186 9.843 12 1.246 26 2.433 33 1.792 7 843 42 2.531 69 5.523 586 29.743 43 2.430 50 3.877 71 7.417 1.449 90.960 3.861 253.743 4.088 253.743 72.084 3.670.044 Tasso/ 10.000 138,1 164,1 157,5 154,6 120,4 17,2 148,2 127,3 149,0 226,8 189,0 96,3 106,9 184,2 83,0 165,9 124,9 197,0 177,0 129,0 95,7 159,3 152,2 161,1 196,4 * Nel tasso regionale sono inclusi anche i soggetti non residenti, per cui il TOTALE RER è commensurabile solo con il TOTALE AUSL RIMINI. Nel corso degli ultimi anni il rapporto popolazione che afferisce ai CSM (compresi i non residenti in provincia) e popolazione maggiorenne residente (nella tabella soprastante questo dato viene definito TOTALE AUSL RIMINI), riporta un costante incremento: si passa da 149,8 utenti per ogni 10.000 residenti del 2007 a 161,1 del 2009, restando comunque più basso rispetto alla media regionale che risulta essere di 196,4 per il 2009. Le motivazioni di questo ampio gap, molto probabilmente, sono da attribuirsi al fatto che presso alcune AUSL regionali nei dati CSM sono inclusi anche gli utenti che afferiscono all‟SPDC, elevando in tal modo i tassi di prevalenza, ma producendo anche un sovradimensionamento dell‟utenza già conteggiata nei flussi delle SDO. Considerando i tassi grezzi di prevalenza (solo utenza residente *10.000, esclusi i non residenti), si evidenziano sostanziali differenze tra i comuni della Provincia di Rimini: i) maggiore prevalenza, confermata negli anni, nel Distretto di Riccione (159,3) rispetto al Distretto di Rimini (148,2); ii) negli ultimi tre anni aumento costante della prevalenza nel Distretto di Riccione, mentre nel Distretto di Rimini si assiste ad un andamento altalenante, passando da 140,2 utenti per 10.000 residenti del 2007, a 149,0 del 2008 e a 148,2 del 2009. iii) prevalenza molto differenziata tra i comuni: cinque comuni - tutti del Distretto di Riccione - si posizionano su valori nettamente superiori alla media provinciale (Riccione, Gemmano, Misano Adriatico, Montefiore Conca e Saludecio), mentre in altri la prevelenza risulta essere nettamente inferiore (Verucchio, Monte Colombo, Mondaino, San Giovanni in Marignano, Torriana e Montegridolfo). Tuttavia, è consigliabile non dare eccessivo peso ai tassi dei comuni più piccoli, in quanto il basso numero di residenti può limitare l'attendibilità dell'analisi. 65 CSM Azienda USL di Rimini: utenti/popolazione target (Anni 2007 - 2009, tasso di prevalenza grezzo *10.000 residenti maggiorenni) 200 181,8 186,1 161,1 160,2 149,8 152,2 151,4 142,5 155,7 146,8 149,0 140,2 120 148,2 140 159,3 160 196,4 180 100 Distretto di Rimini Distretto di Riccione Prevalenza. 2007 Totale provincia di Rimini AUSL Rimini (compresi non resid.) Prevalenza. 2008 Regione EmiliaRomagna 2007 Prevalenza 2009 Le problematiche psichiatriche si presentano in tutte le età, sono trasversali tra genere (si stima che il 41% di uomini e il 30% delle donne abbiano sofferto almeno una volta nella vita di disturbi mentali o di abuso di droghe/alcol) e di frequente colpiscono profondamente nella qualità della vita quotidiana, nello svolgimento delle attività lavorative (solo il 32,9% è occupato), nelle relazioni amicali e familiari (il 67,5% vive in casa con la famiglia di origine, il 45,5% è celibe/nubile). Non meno importante è il numero di persone di nazionalità straniera che accedono ai CSM dell‟AUSL di Rimini: 123 nel 2007 pari al 3,1% del totale dell‟utenza, 121 nel 2008 pari a 3,2%, 184 nel 2009 pari al 4,4%. Tra le nazionalità più frequenti ricorrono utenti provenienti dall‟est Europa e dal nord Africa (Marocco e Tunisia in particolare). Sempre nel 2009 vi è stata una più ampia proporzione di donne in trattamento ai CSM (57,4%, confermando la tendenza degli anni precedenti), con valori molto simili ai valori medi regionali (58,2% nel 2009). In tutti i periodi esaminati non emergono differenze significative in merito alla distribuzione per genere tra i residenti dei due distretti di Rimini e Riccione, tracciando una composizione anagrafica dell‟utenza molto simile. Alcuni singoli comuni, con una numerosità di utenti non molto elevata, presentano una prevalenza di donne che supera a volte il 70%, quali ad esempio Torriana, Montegridolfo, Saludecio o Poggio Berni. Tra i residenti all‟estero - il 4,4% dell‟utenza complessiva – anche nel 2009 vi è una quota elevata di femmine (73,3%) comunque in netto calo rispetto agli anni precedenti (ad esempio nel 2007 rappresentavano l‟88,2%). La tendenza per fasce d‟età si presenta come una curva in cui sono maggiormente rappresentate le classi di età centrali. La classe di età giovanile 18-24 anni rappresenta il 4,9% del totale, mentre più consistente è la quota di utenti 35-44enni (22,7%) e 45-54enni (20,4%). Utenza CSM AUSL Rimini per classi di età 2007 2008 66 2009 O ltr e 6,7 7,6 74 8,1 12,5 12,6 -7 4 an ni 12,5 17,1 17,9 65 -6 4 an ni 17,5 20,4 20,1 55 -5 4 an ni 20,6 22,7 22,8 22,1 45 35 -4 4 an ni 14,9 14,7 14,3 -3 4 an ni 4,9 4,9 25 4 an ni 4,1 0,9 -2 18 Si no a 17 an ni 0,0 24 21 18 15 12 9 6 3 0 0,2 (Anno 2007- 2009, valori %) Il calcolo della prevalenza per classi di età e sesso mostra un panorama molto interessante. Nel 2009, le donne (145,3*10.000 residenti) hanno un tasso di prevalenza nettamente più alto rispetto a quello degli uomini (114,8*10.000 residenti). Le motivazioni sono probabilmente da attribuirsi ad una maggiore frequenza dei disturbi mentali delle donne. Differenze sostanziali di genere emergono in particolare tra i 45-54enni dove a fronte di un 166,8*10.000 residenti maschi vi sono 210,0*10.000 residenti donne. Medesima tendenza, con una forbice ancora più ampia, la si riscontra nelle fasce d‟età 55-64 anni. Questi fenomeni appaiono consolidati negli anni e, pertanto, definiscono un profilo di bisogno di trattamento su cui è possibile programmare le azioni e le politiche di intervento. CSM AUSL Rimini: prevalenza per classi di età e sesso Maschio e O ltr 112,0 141 126,9 e To ta l 74 69,0 116,1 97,9 123,9 185,2 156,6 ni an 4 -7 65 -6 4 an ni 167,4 200,8 184,3 55 -5 4 an ni 151,0 173,8 162,2 45 35 -4 4 an ni 126,2 129,9 128 -3 4 an ni 98,8 86,8 92,9 25 Si no 18 a -2 17 4 an an ni ni 1,9 1,6 2,1 250 200 150 100 50 0 153,4 226,1 191,2 (Anno 2008) Femmina Totale CSM AUSL Rimini: prevalenza per classi di età e sesso (Anno 2009) 250 Maschio 74 ltr e 114,8 145,3 130,4 O To ta le 125,5 192,6 161,2 an ni -7 4 65 55 -6 4 an ni 166,8 210 188,6 -5 4 an ni 158,9 182,4 170,6 45 35 -4 4 an ni 138,2 138,6 138,4 an ni 25 -3 4 an ni -2 4 18 Si no a 17 an ni 0 93,6 94,4 94 5,1 8,3 50 6,7 100 150,4 223,3 188,5 150 68,7 102,9 89,6 200 Femmina Totale Infine, una sintesi schematica sulle prestazioni erogate che risultano in costante crescita negli anni, soprattutto per quanto concerne i colloqui (in particolare quelli di gruppo), le visite e la somministrazione di farmaci. 67 CSM AUSL Rimini: Prestazioni erogate ai pazienti (Anni 2007 - 2009, valori assoluti e % per anno sul totale dei prodotti erogati) Tipologia di prestazione 2007 2008 2009 V.a. % V.a. % V.a. % Colloquio/visita individuale 28.460 47,3 30.089 46,8 31.584 39,9 Colloquio familiare 3.004 5,0 3.262 5,1 3.172 4,0 Colloquio di gruppo 4.275 7,1 4.686 7,3 9.004 11,4 Consulenza ad altri servizi ausl 3.131 5,2 2.813 4,4 3.361 4,2 819 1,4 889 1,4 942 1,2 12.894 21,4 15.009 23,3 18.163 23,0 Erogazione farmaci 536 0,9 604 0,9 684 0,9 Fleboclisi 412 0,7 445 0,7 749 0,9 Accertamento sanitario obbligatorio 44 0,1 54 0,1 101 0,1 Predisposizione tso ospedaliero Predispos. Trattamento residenziale e/o ricovero Interv. Informativo/psicoeduc. 236 0,4 231 0,4 379 0,5 105 0,2 109 0,2 404 0,5 190 0,3 114 0,2 402 0,5 Seduta di psicoterapia individuale 459 0,8 332 0,5 251 0,3 Seduta di psicoterapia familiare 192 0,3 188 0,3 121 0,2 1.707 2,8 1.909 3,0 1.386 1,8 Interv. Tipo espress./motorio/manuale 0 0,0 0 0,0 588 0,7 Intervento di risocializzazione, gruppo 279 0,5 265 0,4 1.174 1,5 Interv. Riabilitativo attività base, individ. 1.837 3,1 1.825 2,8 1.962 2,5 Interv. Di rete Interv. Per risolvere problemi amministrat./sociali Accoglimento informale inferiore a 4 ore Accoglimento informale uguale o superiore a 4 ore Altro 549 0,9 399 0,6 602 0,8 1.089 1,8 1.104 1,7 2.097 2,7 0 0,0 0 0,0 32 0,0 0 0,0 0 0,0 1.681 2,1 9 0,0 27 0,0 247 0,3 60.227 100,0 64.354 100,0 79.086 100,0 Accertamento medico legale Somministrazione farmaci Intervento di supporto socio-assistenziale Totale 68 DIPENDENZE L‟U.O. Dipendenze patologiche8 si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi correlati all‟uso di sostanze stupefacenti legali (alcol e tabacco), illegali e del gioco di azzardo patologico. 11)) LL‟‟uutteennzzaa ttoossssiiccooddiippeennddeennttee eedd aallccoolliissttaa L‟andamento del fenomeno relativo ai nuovi utenti tossicodipendenti presi in carico si presenta caratterizzato da una costante diminuzione, con valori sino al 2008 superiori al dato regionale. Nel 2005 – 2006 l‟elevato tasso di incidenza registrato nella nostra provincia è stato caratterizzato dalla presa in carico di tutti gli utenti (residenti e non) con disturbo da uso di sostanze detenuti presso la Casa Circondariale di Rimini. Esaminando l‟insieme dei soggetti trattati all‟interno della Casa Circondariale di Rimini si nota come la percentuale di residenti fuori provincia o all‟estero risulti più elevata (4,8%) rispetto a quella che generalmente accede alle altre sedi del SerT (1,6%). La ridefinizione interna dei criteri di presa in carico dei soggetti detenuti e non residenti nel territorio dell‟AUSL, unitamente ai processi di riorganizzazione della Casa Circondariale di Rimini che ha visto la chiusura di alcune sezioni, ha portato ad una contrazione di tale tipologia d‟utenza che si è riflessa nel rapporto tra nuova utenza e popolazione target con una conseguente ristabilizzazione dei valori più vicini al dato regionale. Rispetto al rapporto tra nuovi utenti alcoldipendenti e popolazione target (di età 15-64 anni), l‟AUSL di Rimini continua a collocarsi al di sopra della media regionale, con un incremento costante dei valori rilevati a partire dal 2006. Rapporto tra nuovi utenti in carico e popolazione target9 (X 10.000 ab. 15-64 anni) Tipologia utenza e ambito 2005 Tossicodipendenti AUSL Rimini 14,7 “ Regione ER 10,1 Alcoldipendenti AUSL Rimini 6,7 “ Regione ER 4,7 *Dati regionali 2009 non ancora disponibili 2006 13,9 9,2 4,9 4,2 2007 11,7 8,5 5,3 4,1 2008 10,9 8,8 6,8 4,2 2009 8,7 7,4 - Altro aspetto da considerare è l‟impatto complessivo dell‟utenza alcol-tossicodipendente sui territori, ossia la totalità dei nuovi casi presi in carico e di coloro che erano già in trattamento dall‟anno/i precedente/i. L‟AUSL di Rimini si colloca sopra le medie regionali per i tossicodipendenti ma al di sotto per gli alcoldipendenti (sebbene per il 2009 manchi il confronto con la Regione, l‟AUSL di Rimini ha presentato un notevole incremento della prevalenza, passando fra il 2008 e il 2009 da 19,4 a 22,7 utenti ogni 10.000 residenti). Rapporto tra totale utenti (nuovi e già in carico) in carico e popolazione target (X 10.000 ab. 15-64 anni) Tipologia utenza e ambito 2005 Tossicodipendenti AUSL Rimini 48,9 “ Regione ER 45,1 Alcoldipendenti AUSL Rimini 16,5 “ Regione ER 18,9 *Dati regionali 2009 non ancora disponibili 2006 51,5 46,3 15,3 19,1 2007 51,6 45,9 17,2 20,2 2008 51,7 45,9 19,8 19,4 2009 51,2 22,7 - Ai Servizi per le tossicodipendenze accedono soprattutto soggetti che spontaneamente hanno chiesto di essere sottoposti ad un trattamento di disintossicazione delle sostanze d‟abuso; tuttavia non è trascurabile la quota di coloro che accedono ai servizi perché segnalati dalle Forze dell‟Ordine (gli articoli 121 o 75, legge 309/90) che determinano un‟oscillazione nella percentuale di utilizzatori di cannabinoidi e cocaina. 8 9 Fonte dei dati: Statistiche Ministeriali SistER e Reportistica Osservatorio Regionale sulle Dipendenze. Standard Ministero della Salute: popolazione 15 – 64 anni 69 Per questo motivo l‟utenza in carico presso i SerT rappresenta in prevalenza una popolazione con uso problematico delle sostanze, cioè un consumo di stupefacenti per via parenterale oppure il consumo da lunga data/regolare di oppiacei, cocaina e/o amfetamine, ma vi è una quota di soggetti che usa altri tipi di sostanze, quali la cannabis, anche in maniera episodica. Il rapporto della sostanza primaria degli utenti sulla popolazione target, mostra come la prevalenza di eroinomani negli anni sia costantemente aumentata sino al 2008, per incontrare una lieve contrazione nel 2009, mentre i cocainomani - dopo un periodo in cui i valori risultavano di gran lunga superiore alla media regionale – dal 2006 sembrano essersi stabilizzati, attestandosi intorno al 9%. L‟incremento riscontrato nella percentuale di consumatori di eroina in rapporto alla popolazione appare prevalentemente connesso ai nuovi utilizzi dell‟eroina (fumata ed inalata) e alla proporzione sempre più consistente di utenza eroinomane già in carico dall‟anno/i precedente/i che prevede un trattamento più lungo rispetto all‟utenza che consuma cocaina o cannabis. Rapporto tra utenti SerT suddivisi per sostanza primaria e popolazione target (X 10.000 ab. 15-54 anni)10 Anno 2005 Ambito Rimini RER 2006 Rimini RER 2007 Rimini RER 2008 Rimini RER 2009 Rimini RER *Dati regionali 2008-2009 non disponibili 10 Eroina Cocaina Cannabis Altro Totale 44,3 9,7 5,3 1,0 60,2 39,2 8,4 5,9 2,5 56,0 48,0 8,9 4,7 1,5 63,1 41,0 9,0 5,3 2,0 57,3 49,4 8,7 3,9 1,3 63,3 42,0 8,4 4,5 1,6 56,7 49,6 8,4 3,7 2,1 63,8 48,0 9,0 3,1 0,9 61,0 - Per consentire un confronto con i dati regionali disponibili non si è potuto utilizzare l’età target 15-64 anni. 70 22)) LL‟‟uutteennzzaa ttaabbaaggiissttaa Presso l‟AUSL di Rimini sin dal 2002 è attivo il Centro per la dipendenza da nicotina. Nel corso del 2009 le persone seguite sono state 164 (44 nuovi e 120 presi in carico). Seppur di recente nascita, questo servizio ha acquisito una certa notorietà sul territorio arrivando ad aumentare il proprio volume di utenza (+ 21,5% rispetto al 2007) nell‟arco di 2 anni. 33)) GGaam mbblleerrss ((ggiiooccaattoorree ppaattoollooggiiccoo)) Dal 2004 uno dei nuovi comportamenti addittivi che il SerT di Rimini sta affrontando è il gioco d‟azzardo patologico. Il numero di gamblers che si rivolge al SerT è in costante aumento e colloca questo servizio ai primi posti nella Regione Emilia Romagna come numerosità di utenza seguita. Fig. 1 – Andamento utenza gamblers (valori assoluti) 50 40 30 20 10 0 2004 2005 2006 Presi in carico 2007 2008 Provvisori 71 2009 ASSISTENZA ODONTOIATRICA Proseguendo nella realizzazione del programma regionale di odontoiatria come da DGR 374/08, nell‟ambito del servizio specialistico odontoiatrico ed ortodontico sono state rimodulate e potenziate alcune attività sia per quanto riguarda l‟accesso degli utenti, sia per l‟adozione e la realizzazione di alcune iniziative volte a migliorare i servizi e i programmi di prevenzione. Nello specifico l‟ampliamento delle nuove definizioni di condizione di vulnerabilità sociale e sanitaria contenute nella nuova DGR 374/08 ha determinato un aumento del numero degli assistiti che accede ai servizi specialistici. E‟ presente a livello territoriale un ambulatorio protetto con un percorso definito che facilita l‟accesso alle persone affette da handicap psico-fisico, governato dal responsabile di branca per l‟attività di odontoiatria. E‟ stato definito e potenziato il percorso protetto all‟interno del Presidio Ospedaliero di Rimini per l‟attività chirurgica in anestesia generale o in sedazione. Per rispondere da una parte all‟aumento dei pazienti con vulnerabilità di tipo sociale e sanitario, dall‟altra al miglioramento della qualità dei percorsi già esistenti e di quelli che si implementeranno, sono state attuate alcune azioni strategiche, quali: Rimodulazione della consulenza odontoiatrica ospedaliera per la definizione del percorso protetto territorioospedale, nei casi in cui è necessaria l‟assistenza anestesiologica; Riorganizzazione dell'attività di ogni singolo professionista, al fine di conseguire il miglioramento dell'accessibilità. Tale riorganizzazione ha previsto più aperture pomeridiane, l'implementazione dell'attività destinata all'urgenza odontoiatrica, prenotabile sull'intero orario della settimana lavorativa, sabato compreso e prevederà a breve il convenzionamento con uno specialista privato convenzionato per le terapie urgenti Pubblicazione di 20 nuove ore settimanali di specialistica ambulatoriale per l'odontoiatria e di 5 ore per l'ortodonzia. Acquisto di attrezzatura per la sostituzine di numero 3 riuniti e per l‟incentivazione dell‟attività di terapia conservativa endodontica. Prosegue il progetto di miglioramento per l'informatizzazione degli ambulatori odontoiatrici. Sono state create le agende elettroniche per la quota di attività che è autogestita da parte dei singoli, con l'intento di rendere più attendibile e preciso il flusso ASA attraverso il quale verrà assolto d'ora in poi il debito informativo verso la RER. A questo scopo sono stati organizzati alcuni eventi formativi verso gli specialisti e gli infermieri coinvolti nell'utilizzo del sistema informativo aziendale (Med-Trak). Non sono ancora pervenuti dalla RER i tabulati con l‟attività svolta presso la nostra Azienda , ma ci aspettiamo di essere in linea con l‟attività già svolta nel 2007 (ultimo anno in cui la rilevazione è stata fatta con sistema non informatizzato) Nel acorso del 2009 è stata ripetuta la campagna di screening per le malocclusione e per le carie effettuata sui bambini di IV elementare di tutta la provincia di Rimini. Il il numero di utenti che ricevono trattamenti di conservativa, protesica e ortodonzia senza rientrare nelle categorie di vulnerabilità sanitaria o sociale non supera il 30%. I tempi d'attesa sono in linea con quanto richiesto dalla delibera regionale per varie visite e prestazioni, eccetto che per le prime visite per trattamenti conservativi (ed anche per questo problema siamo in attesa della nomina di un nuovo odontoiatra) con valori inferiori ai 90 giorni per il completamento della maggior parte dei piani di cura conservativa, ampiamente sotto 120 giorni per la protesica e sotto i 150 giorni per l'avvio dei trattamenti ortodontici. 72 GRAVISSIME DISABILITA’ ACQUISITE Gravissime disabilità acquisite: pazienti in carico per classi di età – anno 2009 0 – 17 RIMINI Regione Deceduti durante l’anno 18 – 44 anni pazienti % 25 2 2,1 1,2 pazienti % 17 16,5 259 22,3 12 6,9 classe_eta 45 – 64 anni pazienti 38 463 47 65 – 74 anni % 36,9 39,8 27,2 pazienti % 31 30,1 256 22 65 37,6 totale 75 + pazienti 17 161 47 % 16,5 13,8 27,2 pazienti 103 1.164 173 % 100 100 100 fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna Numero di pazienti presi in carico per tipologia di assistenza Anno 2008 RIMINI REGIONE totale pazienti presi in carico pazienti con Assistenza Domiciliare (fonte dati ADI) 88 988 47 526 % pazienti con Assegno di cura (DGR 2068/2004) 53,4 53,2 45 478 % 51,1 48,4 pazienti in Assistenza Residenziale 44 405 % 50,0 41,0 fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna Anno 2009 RIMINI REGIONE totale pazienti presi in carico pazienti con Assistenza Domiciliare (fonte dati ADI) 103 1.164 47 633 % pazienti con Assegno di cura (DGR 2068/2004) 45,6 54,4 41 522 % 39,8 44,8 pazienti in Assistenza Residenziale 53 467 % 51,5 40,1 fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna Nel corso dell’anno 2009 si denota un incremento dei pazienti presi in carico per gravissime disabilità acquisite. In particolare è notevolmente aumentata la domanda verso le strutture di ricovero a tempo indeterminato dedicate; inoltre vi è una fascia di pazienti oltre gli 80 anni con gravi cerebrolesioni acquisite e portatori di canula tracheale che non riescono ad essere collocati in strutture come RSA per la complessità assistenziale. Molti di questi utenti sono in attesa di essere trasferiti e attualmente collocati in strutture intermedie quali lungodegente Vi sono alcuni utenti riconducibili alla DGR 2068 in carico ai servizi aziendali, per i quali non è stata possibile la domiciliazione, in particolare la fascia degli utenti anziani, per le problematiche assistenziali da parte dei familiari nel prendersi cura anche in presenza dell’offerta dell’assegno di cura relativo alla 2068. 73 ASSISTENZA FARMACEUTICA Spesa farmaceutica distinta per quota Spesa netta per Spesa per erogazione erogazione mediante diretta farmaci fascia farmacie A convenzionate Euro % Euro % 2007 Rimini RER 2008 Rimini RER 2009 Rimini RER Fonte dati: Spesa per erogazione diretta altri farmaci Euro Spesa ospedaliera (esclusa erogazione diretta) % Euro Spesa farmaceutica totale SSN % Euro 49.712.714 62,7% 8.810.729 11,1% 4.282.820 5,4% 16.428.798 20,7% 79.235.061 769.734.202 61,4% 154.627.301 12,3% 108.923.583 8,7% 221.131.984 17,6% 1.254.417.070 46.972.719 58,3% 11.767.524 14,6% 9.706.539 12,0% 12.142.172 15,1% 80.588.954 745.168.293 57,8% 168.995.391 13,1% 142.316.133 11,0% 233.405.986 18,1% 1.289.885.803 46.568.126 56,4% 12.836.504 15,6% 10.926.787 13,2% 12.191.962 14,8% 82.523.379 749.579.355 55,8% 179.559.955 13,4% 168.482.224 12,5% 244.965.231 18,2% 1.342.586.765 la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco la spesa per erogazione diretta e la spesa ospedaliera sono tratte dal flusso AFO Tabella 1 - Indicatori macro Aziende USL n. RICETTE 09/08 importo LORDO 09/08 importo NETTO 09/08 anno 2009 Rimini RER Fonte dati: 2.586.218 3,36% 50.559.134,29 0,39% 40.486.395 4,34% 814.846.923,68 1,95% 46.568.125,59 -0,86% 749.579.354,71 0,59% la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco Tabella 2 - Spesa procapite pesata Aziende USL pop. residente pop. residente secca al pesata al 1/1/09 1/1/09 spesa lorda pro capite spesa netta pro capite spesa netta p.c. pesata spesa n.ricette lorda per pro ricetta capite tot. MMG e PLS al 1/1/09 n. ricette per medico anno 2009 Rimini RER Fonte dati: 303.270 288.295 166,71 153,55 161,53 19,55 8,53 273 9.473 4.337.966 4.337.966 187,84 172,80 172,80 20,13 9,33 3.783 10.702 la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco 74 Tabella 3 - Incidenza spesa farmaceutica Convenzionata sulla Territoriale Spesa Netta peso Convenzionata % su (1) tot. SFT Rimini RER 46.568.126 78,4% 749.579.355 80,7% Fonte dati: Spesa Erogazione Diretta fascia A (2) in in per Presa in Dimissione Distribuzion in Carico Strutture e Per Conto Pazienti Residenzi ali 573.838 622.484 11.105.350 Spesa Farmaceutica Territoriale (1+2) 09/08 SFT p.c. pesata 09/08 pop. res. pesata 01/01/09 541.651 59.411.449 0,98% 206,08 -1,01% 288.295 8.449.727 16.458.775 146.286.466 8.174.024 928.948.347 1,47% 214,14 0,01% 4.337.966 la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco la spesa per erogazione diretta e la spesa ospedaliera sono tratte dal flusso AFO Andamento della spesa farmaceutica convenzionata: indicatori di monitoraggio. Il confronto dell‟anno 2009, con il 2008, denota una riduzione della spesa farmaceutica netta (46.568.125,59 euro) da parte dell‟AUSL di Rimini nella misura del -0,86%; la spesa della RER è invece incrementata del + 0,59%, con un differenziale, quindi, di 1,45 punti percentuali (Tabella 1). La spesa farmaceutica netta procapite pesata per l‟Ausl di Rimini è stata, relativamente all‟anno 2008, pari ad euro 166,21; quella della R.E.R. di euro 174,27. Pertanto se già l‟allineamento del costo per abitante dell‟Ausl Rimini con quello medio della RER aveva rappresentato nel 2007 un traguardo importante, (considerato che solo nel 2004 lo scostamento di spesa a sfavore dell‟AUSL di Rimini era di circa 12 euro per abitante), il risultato ottenuto a fine 2008 ha confermato le ottime performance locali. A rinforzo ed a progressione di tale miglioramento si aggiunge altresì il dato di chiusura per l‟anno 2009: 161,53 euro la spesa procapite pesata per l‟ASL di Rimini, 172,80 euro quella della R.E.R. Il riepilogo delle valorizzazioni e dei relativi scarti è espresso dalla Tabella 2. Relativamente all‟Ausl di Rimini il numero totale delle ricette è incrementato nel 2009, rispetto all‟anno 2008, di circa il 3,36%; la media regionale rende conto, invece, di un aumento pari a circa il 4,34%. Inoltre Rimini risulta, al termine dell‟anno 2009, la seconda A.U.S.L. con il minor numero di ricette rilasciate in regime di SSN rispetto alle restanti AA.SS.LL. della R.E.R.. Sintesi delle Progettualità e delle Azioni Locali Distribuzione diretta dei medicinali da parte della Farmacia ospedaliera Un ruolo determinante nel raggiungimento di tale risultato è stato esercitato, in massima parte, dalla Distribuzione Diretta dei farmaci da parte della Farmacia Ospedaliera, in ottemperanza alla previsione normativa di cui alla Legge 405/2001. Si sottolinea, in particolare il suo potenziamento in quest‟ultimo biennio, come da indirizzi della Direzione Aziendale. Come dimostrano i dati 2009 espressi in termini di peso percentuale della spesa farmaceutica convenzionata dell‟ ASL di Rimini, sul totale della spesa farmaceutica territoriale quest‟ultima intesa come sommatoria della spesa farmaceutica convenzionata, della spesa farmaceutica collegata alla dimissione, alla distribuzione per conto, alla presa in carico dei pazienti cronici e della spesa a seguito della erogazione di medicinali in strutture residenziali), l‟ASL di Rimini si è mantenuta al di sotto della percentuale media regionale. Una lettura sintetica di tale confronto è data dalla Tabella 3. 75 Progetto della Regione Emilia Romagna in materia di Distribuzione dei farmaci per Conto dell‟A.S.L. (DPC) . Il progetto Distribuzione per Conto (DPC), già avviato nel 2007 a fronte di indicazioni di cui all‟Accordo Regionale in materia, ha visto, nel corso del 2008 un graduale incremento di principi attivi da erogare da parte delle farmacie del territorio aperte al pubblico con tale modalità. Ma è nella seconda parte del 2009, a seguito della proroga della DPC (valida dal 01.08.2009 al 31.07.2010, come da protocollo d‟intesa regionale siglato a luglio 2009), che l‟ASL di Rimini ha provveduto, in più fasi, all‟inserimento nella lista dei medicinali DPC, di un numero sempre più consistente di principi attivi e di pezzi. Anche l‟allargamento di tale modalità distributiva a nuovi principi attivi, tra cui le Eparine a B.p.m. ha contribuito ad un efficace contenimento della spesa. Promozione dell‟utilizzo dei Medicinali Equivalenti ( Farmaci Generici); Uno dei progetti cardine, a valenza sia regionale che locale, è tuttora rappresentato dalla promozione della prescrizione dei farmaci a brevetto scaduto, vale a dire dei Medicinali Equivalenti, da parte dei M.M.G. e dei P.L.S.. Le strategie di intervento finalizzate alla prescrizione dei medicinali Equivalenti, che hanno sostanziano economie notevoli sia per la parte pubblica che per gli assistiti stessi (in quest‟ultimo caso in termini di risparmio di ticket) sono state condotte nel 2009 agendo direttamente sui prescrittori con l‟ausilio del farmacista aziendale, visitatore negli ambulatori dei medici e partecipante negli incontri con i Nuclei di Cura Primari. Inoltre, indirettamente, mediante modifiche del programma gestionale “DOCTOR”, capace di intervenire e di proporre al medico, sulla base di archivi aggiornati dei farmaci, la possibilità di prescrivere, in alternativa ad una specialità medicinale a costo più elevato, un farmaco equivalente con prezzo allineato alle liste di trasparenza ministeriale (prezzo di riferimento) e pertanto più vantaggioso per il SSN e l‟utenza. E‟ stata altresì curata mensilmente la trasmissione alle farmacie degli elenchi con i nuovi inserimenti e le variazioni dei medicinali Equivalenti reperibili in commercio, al fine di proporre, al farmacista del territorio, uno strumento operativo e facilitatore nell‟ambito degli interventi di sostituzione del farmaco (a parità di principio attivo). Pertanto dopo i risultati soddisfacenti ottenuti nel 2008, l‟utilizzo del medicinale Equivalente si è andato consolidando: in questo contesto, il consumo 2009 in termini di DDD dei generici puri, sul montante totale dei farmaci prescritti nell‟AUSL di Rimini, non solo è incrementato rispetto all‟anno precedente ma addirittura si è mantenuto, nel biennio, al di sopra della media regionale. Parimenti la spesa percentuale per i generici puri dell‟ASL di Rimini è risultata nel 2009 superiore a quella media regionale come dimostra la seguente Tabella: Farmaci Equivalenti: Spesa % (euro), Consumo % (DDD) confronto Azienda USL di Rimini Regione Emilia Romagna. Anno 2009 vs Anno 2008 % % % % consumo(DDD) consumo(DDD) consumo(DDD) consumo(DDD) Tipo prodotto AUSL RN 08 AUSL RN 09 RER 08 RER 09 GENERICABILE 33,58 32,8 34,11 34,2 GENERICO PURO 13,20 17,1 12,68 15,9 BREVETTATO 53,22 50,1 53,21 49,9 Tipo prodotto % spesa RN 08 GENERICABILE 24,38 24,6 24,78 24,9 GENERICO PURO 8,40 10,1 7,99 9,4 BREVETTATO 67,22 65,3 67,23 65,7 AUSL % spesa AUSL RN 09 % spesa RER 08 % spesa RER 09 76 Governo Clinico: - Verifiche sull‟appropriatezza prescrittiva dei farmaci soggetti a Piani Terapeutici (P.T.) ed a Note AIFA; Leva fondamentale del governo clinico è rappresentata dall‟ appropriatezza prescrittiva . La materia dell‟appropriatezza di utilizzo dei farmaci si pone sia in termini formali che sostanziali e si sviluppa in direzioni diverse che vanno dall‟adesione alle indicazioni delle Note AIFA ( nn° 1-13-48-66-79-88) e dei Piani Terapeutici, alle pluriprescrizioni a favore dei soggetti esenti per patologia, alle prescrizioni off-label (fuori indicazioni autorizzate dal Ministero della Salute), alle prescrizioni di farmaci in classe “C” agli invalidi di Guerra ed assimilati ecc. Nel 2009, relativamente al 2008, sono stati selezionati un campione di n°15 M.M.G. (iperprescrittori) del Distretto di Rimini e di Riccione e assoggettate a verifica 228.638 prescrizioni pari a circa il 6% del totale delle prescrizioni rilasciate con note AIFA. Con nota in atti al Prot Gen. dell‟ASL di Rimini n°0001388 del 08.01.2010 a firma del Direttore Sanitario questa U.O. ha provveduto a trasmettere gli esiti delle valutazioni al Ministero della Salute e alla Regione Emilia Romagna. Una particolare criticità per l‟ASL di Rimini è rappresentata dal fenomeno iperprescrittivo che interessa una classe di farmaci antipertensivi : i Sartani. L‟A.S.L. di Rimini è risultata infatti, nel corso dell‟anno 2007, l‟Azienda che più di ogni altra, in ambito regionale, ha fatto ricorso a farmaci a base di Sartani invece che a farmaci considerati di prima scelta per la terapia antiipertensiva quali gli ACE-Inibitori, od altri farmaci quali diuretici, beta bloccanti, Ca++ antagonisti. I maggiori consumi hanno portato, conseguentemente, anche ad una maggiore spesa. Le azioni perseguite dall‟ASL nel 2008 e, in particolare, nel 2009 hanno coinvolto a tutto campo i prescrittori con: - attività di informazione presso gli ambulatori dei MMG da parte del Farmacista Visitatore; - incontri del farmacista aziendale e del medico del DCP con i coordinatori dei Nuclei di Cura Primari (ove possibile anche con la partecipazione dei medici del Nucleo stesso); - interventi in ambito di corsi di aggiornamento obbligatori per MMG; - interventi in ambito di Collegio di Direzione (rivolti ai Direttori di U.O.); - interventi e analisi di fattibilità dello switch prescrittivo, per possibili modifiche dell‟indotto esterno, con gli specialisti Cardiologi Ospedalieri e del territorio; - interventi sul programma per la gestione delle prescrizioni “DOCTOR”, in dotazione ai MMG, con implementazione della funzione di confronto dei costi per DDD relativi ai principi attivi afferenti agli Ace inibitori ed ai principi attivi appartenenti alla classe dei Sartani. Tutte le attività hanno avuto come obiettivo quello di promuovere la diffusione dei contenuti del “Progetto di Appropriatezza” definito dalle Linee Guida per la terapia antipertensiva e ipocolesterolemizzante predisposte dalla U.O. Assistenza Farmaceutica Territoriale con l‟ausilio dei Cardiologi e Nefrologi. A fine anno 2007 l‟ammontare del disallineamento di spesa per Sartani dell‟ASL di Rimini, rispetto alla media regionale, ammontava a circa 1.380.000 euro: nel corso del 2008 sono stati recuperati oltre 300.000 euro, per cui il disavanzo si è attestato a fine di tale anno, a 1.076.000 euro. Posto che l‟incremento del 2009 sul 2008 subito dalla classe dei Sartani per l‟ASL di Rimini è risultato dimezzato rispetto a quello realizzato a livello RER, il 2009 si è concluso con un‟altra tranche di recupero pari a 256.000 euro. Pertanto il differenziale i spesa che attualmente separa l‟AUSL di Rimini dalla media regionale ammonta a 820.000 euro. Analoga attività è stata condotta in materia di appropriatezza prescrittiva degli ipocolesterolemizzanti, in particolare delle Statine e di utilizzo delle carte del rischio cardiovascolare. L‟andamento della spesa sostenuta negli anni 2008 e 2009 dall‟ASL di Rimini per tale categoria di farmaci mostra il recupero di importanti economie, che si sostanziano in un minor impatto della spesa rispetto alla media regionale, pari a 388.000 euro nel 2008 e pari a ben 470.000 euro nel 2009. 77 Politica del farmaco e governo della spesa farmaceutica Ospedaliera L‟andamento della spesa Farmaceutica Ospedaliera, che comprende, alla voce Medicinali, l‟utilizzo di farmaci per l‟assistenza ospedaliera e per l‟Erogazione Diretta dei farmaci OSP2, vede un incremento di spesa, per l‟anno 2009 verso il 2008, di una percentuale del + 6.3% ed un consumo di DDD del +6,1%, la media regionale vede un incremento di spesa del + 8,7 % e di DDD del – 0,4 % in linea con gli obiettivi regionali. Significativamente positivo è anche il dato di spesa dei medicinali ad uso esclusivo ospedaliero con un decremento dello 0,1% a fronte di un incremento di DDD del 6,1 %. L‟attività del 2009 si è avviata con il processo di concertazione dei Budget dei Dipartimenti Aziendali per la parte che riguarda la procedura della gestione del budget farmaceutico. Obiettivo per i Direttori di Dipartimento e Direttori di Unità Operative è il “ Mantenimento dei livelli di consumo entro i limiti delle risorse concordate per i principali beni sanitari”. L‟incremento di utilizzo, in modo particolare di categorie di farmaci ad alto costo o innovativi, è stato concordato in base al possibile incremento della patologia rispetto alla popolazione residente e conseguentemente l‟incremento economico. Ogni terapia viene valutata sia in termini di appropriatezza clinica sia come congruità con il budget assegnato. Naturalmente l‟inserimento di farmaci nuovi e il loro utilizzo segue costantemente il vincolo del Prontuario Terapeutico Regionale. L‟attività si esplica costantemente sull‟appropriatezza d‟uso e monitoraggio economico dei farmaci oncologici e specialistici prescritti da Centri Aziendali Autorizzati (Biologici, antipsicotici, farmaci per Epatite C e B, per dialisi, albumina, teriparatide, zinconotide ecc e farmaci potenzialmente innovativi (antidiabetici, ivabradina, aliskiren). Particolare importanza ha assunto nell‟anno 2009 l‟attività di valutazione delle numerose richieste di utilizzo di farmaci off-label e di predisposizione del nuovo percorso programmato dalla CPF che prevede maggiori approfondimenti della letteratura a supporto di tali richieste ( come da finanziaria 2008) e autorizzazione della Direzione Medica sulla relativa sostenibilità economica. Il monitoraggio dei farmaci biologici prevede una predisposizione di specifici data base delle prescrizioni e/o piani terapeutici, dopo opportuna verifica e valutazione delle indicazioni d‟uso e delle relative posologie nell‟ambito dell‟Area Specialistica di riferimento ( Dermatologia, Reumatologia, Gastroenterologia), dall‟analisi si evidenzia che c.a il 50% dei farmaci prescritti proviene da Centri Autorizzati non Aziendali sui quali viene effettuato lo stesso monitoraggio di appropriatezza prescrittiva. Antipsicotici Atipici: l‟aggiornamento continuo del relativo data base dei piani terapeutici con conseguente analisi dei report periodici su consumi e costi dei farmaci di questa categoria, si affianca a interventi diretti di controllo, nei servizi utilizzatori, delle quantità richieste in rapporto ai Piani Terapeutici in corso di validità. nel secondo semestre è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare “sull‟ Uso corretto degli Antipsicotici” al fine di valutare la correttezza della prescrizione di questi farmaci, (audit clinico) e condividere possibili azioni di miglioramento, tenendo anche conto della presenza del farmaco generico nella categoria. Continua l‟aggiornamento dei Data-Base istituiti per i singoli Farmaci per l‟Epatite C e B ( inerferoni peghilati e Rivabirina, Adenofovir, entecavir, ecc); i relativi piani vengono verificati sia in rapporto alle indcazini d‟uso sia in rapporto alla durata dei trattamenti, rispetto alla quale sono stati evidenziati usi off-label, segnalati come casi singoli in CPF. Gli usi off-Label ripetuti di piani provenienti di centri esterni hanno comportato un rinvio dei pazienti ai centri prescrittivi di provenienza e segnalazioni alle Direzioni Sanitarie e ai Servizi Politica del Farmaco della RER. Prosegue il Monitoraggio Dell‟Albumina con cadenza semestrale e successivo invio di report di consumo, correlati da grafici alle Unità Operative afferenti ai vari Dipartimento. E‟ stato programmato e istituito un audit clinico dipartimentale, mirato alla verifica delle indicazioni cliniche in rapporto ai protocolli aziendali attualmente in vigore. Vengono costantemente aggiornati gli specifici Data-Base già istituiti per il monitoraggio della terapia (nome pz., residenza, nuovi arruolamenti, sospensioni terapie con eventuali passaggi ad altri farmaci, tipo di 78 trattamento, posologia, patologia e motivazione clinica, durata della terapia) per i seguenti farmaci o categorie di farmaci: - Oncologici orali ed iniettabili ad alto costo - Farmaci per complicanze in emodializzati (paracalcitolo, cinacalcet, lantanio carbonato) - Antibiotico Linezolid - Ziconotide per via intratecale nel controllo del dolore cronico intratabile - Farmaci Esteri (idrocortisone-fludrocortisone-propycil ecc.) - Farmaci erogabili ai snsi dell legge 648 con successivi aggiornamenti - Teriparatide per osteoporosi secondo nota 79 - Farmaci innovativi con specifico monitoraggio AIFA: Antiblastici, antidiabetici (exenetide, sitagliptin e vildagliptin) e cardiovascolari (ivabradina e aliskiren). Il Monitoraggio Regionale relativo ai farmaci della Nota AIFA 85 ( riferito al triennio 2008-2010) con obbligo di prescrizione con specifico Piano Terapeutico (P.T.) regionale prevede un invio semestrale di un report elaborato che riporta nel dettaglio tutti i dati raccolti dai P.T. compilati dallo specialista, ai fini del monitoraggio previsto ( Circ. Reg. n.4879/BAS 12/2000 aggiornata al 15710/07) Il 2010 vedrà come attività quanto esplicitato sopra al fine di raggiungere gli obiettivi regionali dei tetti di spesa assegnati ed in modo particolare l‟attenzione sarà rivolta al corretto utilizzo degli Inibitori di pompa protonica attraverso le analisi delle lettere di dimissione, conformità alle note e relativa valutazione in ambito dipartimentale E‟ stato inaugurato il Laboratorio per l‟allestimento Centralizzato dei Farmaci Antiblasti. Il Dirigente Farmacista già formato che è dedicato alla attività del laboratorio è già inserito nella attività della Rete Oncologica di Area Vasta e Regionale. DISPOSITIVI MEDICI La Regione, in applicazione alle indicazioni del Ministero della Salute, ha recentemente definito il “ Sistema dei Dispositivi Medici “ al fine di creare un sistema omogeneo e coerente per monitorare i consumi, la spesa, la vigilanza, l‟appropriatezza d‟uso. Un Dirigente del Sevizio di Farmacia Ospedaliera è componente del “Gruppo Regionale dei Dispositivi Medici”, con determina n° 007730 del 2 Luglio 2008, con la finalità di : - Favorire omogenee modalità di adozione della CND da parte delle Aziende Sanitarie; - Supportare le Aziende nell‟attività di aggiornamento degli archivi; - Verificare la congruità dei dati trasmessi dalle Aziende circa i prezzi di acquisto. Lo stesso componente della CRDM è stato nominato come referente della disposidivivigilanza Aziendale A livello locale si sta provvedendo ad inserire nelle anagrafiche dei D.M. il codice di Classificazione Nazionale( CND ) e a trasmettere i dati di acquisto secondo un tracciato definito dal Gruppo Regionale D.M. E stata nominata la Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM) con delibera n°277 del 5 Giugno 2009. Compito della CADM sono: - Definire il repertorio Aziendale dei DM; - Esaminare le richieste di inserimento nel Repertorio dei DM - Esprimere pareri sull‟inserimento tenendo conto dell‟efficacia e della sicurezza, nonché del costo rispetto ai prodotti in uso; - Analizzare i consumi e la spesa per aree omogenee; - Assicurare il monitoraggio regionale; - Promuovere la vigilanza con particolare riferimento alla sorveglianza degli incidenti e mancati incidenti e comunicazioni riguardanti la sicurezza 79 ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE Premessa Lo scenario sulla assistenza specialistica viene rappresentato attraverso due serie diverse di indicatori che abbraccino un arco temporale di 3 anni: 1) una prima serie concerne il consumo di prestazioni, sostanzialmente rappresentato dall‟indice di consumo standardizzato, un indicatore che consente di confrontare i livelli di consumo di prestazioni locali con il consumo regionale. Tal indicatore è più compiutamente definito come segue: L‟INDICE DI CONSUMO STANDARDIZZATO si definisce come il numero di prestazioni consumate dai residenti dell‟Azienda territoriale in una qualunque Azienda Sanitaria della Regione Emilia-Romagna, al netto della diversa composizione per età, rapportato poi a 1.000 abitanti residenti. L'indice inoltre tiene conto della mobilità passiva extraregionale, riferita all'anno precedente quello di riferimento. Assieme all'indice di consumo standardizzato, le tabelle che seguono rappresentano anche l'indice di fuga, che fornisce informazioni relative a quale Distretto/Azienda una data popolazione si rivolge per l'assistenza ambulatoriale (dati espressi in termini percentuali). 2) Una seconda serie concerne gli indicatori utili a rappresentare l‟andamento dei tempi di attesa, sostanzialmente attraverso valori percentuali, progressivamente cumulativi, che consentono di valutare quante delle prestazioni consumate siano stare erogate entro determinati scaglioni di tempo predefiniti. Considerata la molteplicità delle tipologie di prestazioni erogabili, al fine di favorire una comprensione più agevole dei dati, le due tipologie di indicatori vengono forniti per "raggruppamenti" di prestazioni (macroaggregazioni omogenee) e precisamente per: prestazioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative, di laboratorio, visite. Tali raggruppamenti di prestazioni vengono mantenuti sia per gli indici di consumo che per gli indicatori relativi ai tempi di attesa. Indice di consumo standardizzato per età, specifico per raggruppamenti ed indice di fuga Indice di consumo standardizzato per età – Totale senza laboratorio (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanticons.stand. RIMINI 2.586 RICCIONE AZIENDA REGIONE 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 11,68 20 2.607 2.978 7,9 32,27 2.723 10,23 24,72 3.871 8,14 28,13 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 12,25 21,15 2.759 3.008 8,76 31,75 2.749 10,89 25,27 3.900 8,54 28,99 2009 % fuga azienda. % fuga distr. 11,5 19,84 3.174 8,85 35,92 2.906 10,47 26,08 3.929 8,63 29,77 L'indice di consumo riferito alla generalità delle prestazioni specialistiche mostra una popolazione con un consumo in media inferiore rispetto al livello regionale, tendenza che si mantiene nel tempo. Il Distretto di Riccione mostra valori di consumo superiori a quello di Rimini, mentre vi è comunque tendenza in entrambi i distretti, nel tempo, all'incremento dell'indice di consumo, come per altro tendenza che si osserva anche a livello regionale. L'indice di fuga dall‟azienda mostra percentuali superiori a quelle del livello regionale in tendenziale stabilità, fenomeno che va comunque considerato in un contesto di realtà di confine come la nostra. Lo stesso indice di fuga questa volta dimensionato all'interno dei due distretti, evidenzia invece una maggiore mobilità dei cittadini del distretto di Riccione elemento che può essere messo in relazione anche al differente ventaglio delle prestazioni offerta tra i due distretti ed alle diverse vocazioni specialistiche dei punti erogativi. Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale diagnostica (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti 80 cons.stand. RIMINI 1.220 RICCIONE AZIENDA REGIONE 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 10,96 19,06 1.251 1.359 7,99 34,09 1.283 9,84 24,71 1.482 9,64 32,21 9,85 17,61 1.242 1.340 6,27 35,42 1.262 8,51 24,27 1.459 9,15 31,45 2009 % fuga azienda. % fuga distr. 6,41 14,85 1.372 3,49 33,26 1.294 5,31 21,78 1.430 5,28 29,49 Esaminando gli stessi indici, questa volta però riferibili alle sole prestazioni di diagnostica, si osserva un lieve incremento nel tempo dell'indice di consumo che rimane tuttavia costantemente inferiore a quello regionale anch‟esso in incremento. I valori relativi al Distretto di Riccione in assoluto permangono comunque superiori a quelli di Rimini. Gli indici di fuga aziendali osservano valori inferiori a quelli regionali nel 2007-2008 mentre, per il 2010, si assiste ad un decremento significativo dell'indice sia a livello locale che regionale, con posizionamento della nostra azienda a livelli omogenei con quelli regionali. Gli indici di fuga distrettuali mantengono evidente la maggior mobilità del distretto di Riccione, anche se con tendenza alla diminuzione nel tempo; in ogni caso i livelli di fuga distrettuali si mantengono costantemente al di sotto del livello medio regionale, significando in un qualche modo che il livello di fuga osservato localmente rientra in un range, almeno in termini comparativi, fisiologico. Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale visite ambulatoriali (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti cons.stand. RIMINI 982 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 11,44 19,17 987 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 11,97 20,35 1.010 2009 % fuga azienda. % fuga distr. 8,99 17,29 RICCIONE 1.038 8,92 33,01 1.057 9,58 33,97 1.067 5,58 35,65 AZIENDA 1.001 10,52 24,22 1.012 11,08 25,41 1.030 7,74 24,03 REGIONE 1.455 7,64 27,02 1.465 8 27,92 1.440 5,47 26,52 Si riconferma la tendenza al minore consumo della nostra popolazione rispetto ai valori regionali anche per quanto concerne le visite; anche in questo caso si nota in entrambi i distretti comunque la tendenza nel tempo all'incremento dei consumi. L'indice di fuga aziendale si mantiene superiore al valore regionale in particolare per il contributo del distretto di Rimini per gli anni 2007 e 20078, mentre nel 2009 si osserva un significativo abbassamento dell'indice sia a livello regionale che locale, anche se quest'ultimo si posiziona a valori superiori a quelli regionali con un concorso, a tale livello, sempre più evidente per il distretto di Rimini. L'indice di fuga dei due distretti è a valori inferiori rispetto a quelli regionali con valori che permangono in termini comparativi più elevati nel Distretto di Riccione. Si ritiene utile riportare di seguito il grafico che rende più immediato il confronto dell‟andamento dell‟indice di consumo - per visite diagnostica - tra i due distretti; infatti pur rimanendo nel tempo entrambi i distretti su valori di consumo inferiori al valore regionale, si osserva una costante tendenza a maggiori consumi nel distretto di Riccione. 81 indice di cosumo x 100 abitanti Indice di consumo standardizzato distretti- visite e diagnostica 1.450 1.400 1.350 1.300 1.250 1.200 1.150 1.100 1.050 1.000 950 900 850 800 750 700 650 600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 RIMINI 2007 2008 2009 2007 2008 cons.stand.diagnostica RICCIONE 2009 cons.stand.visite Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni di laboratorio (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti cons.stand. 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 2009 % fuga azienda. % fuga distr. RIMINI 10.887 6,48 6,56 10.663 6,18 6,38 7.546 5,62 9,97 RICCIONE 10.495 4,53 92,28 10.275 4,97 92,21 8.329 2,03 9,84 AZIENDA 10.750 5,81 36,07 10.528 5,76 36,17 7.827 4,27 9,93 REGIONE 10.848 4,46 27,79 11.581 4,61 31,20 11.069 2,83 26,45 L'andamento di questo indicatore mostra in Azienda, una progressiva flessione nel triennio, con valori in decremento particolarmente significativi nel 2009. La comparazione dei consumi con la regione ci posiziona nel 2007-2008 sotto al valore medio regionale solo per il contributo di minor significativi consumi del distretto di Riccione che compensano quelli superiori, anche se di poco, del distretto di Rimini; a tale riguardo il 2009 segna una inversione di tendenza significativa dei consumi anche in tale distretto. Gli indici di fuga aziendali pur in decremento permangono superiori a quelli regionali, mentre quelli distrettualiche figurano anch'essi superiori al valore regionale negli anni 2007-2008- si posizionano nel 2009 su valori pressoché sovrapponibili tra i due distretti, nonché al di sotto del valore regionale. Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni riabilitative (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti cons.stand. RIMINI 185 RICCIONE AZIENDA REGIONE 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 9,54 21,91 160 363 2,41 14,84 251 5,87 18,27 479 4,16 16,74 9,31 20,96 188 353 2,33 15,05 244 5,75 17,94 487 4,04 16,62 82 2009 % fuga azienda. % fuga distr. 4,85 15,62 343 0,81 14,83 225 2,67 15,20 445 2,86 15,97 L'andamento dell'indice di consumo per tale tipologia di prestazioni si mantiene al di sotto dei valori regionali, pur con maggiori consumi nel distretto di Riccione rispetto a quello di Rimini, riconfermando la tendenza di base già sopra evidenziata per altri raggruppamenti; Gli indici di fuga aziendali sono vicini ai valori regionali, anche se con un segno relativamente più alto nel primi due anni, mentre nel 2009 il valore risulta leggermente inferiore al valore regionale; infine, nel 2009, si assiste ad un sostanziale riequilibrio dell'indice di fuga fra i due distretti che si attestano sulla media regionale. Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni terapeutiche (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti cons.stand. RIMINI 199 RICCIONE 2007 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand. 2008 % fuga azienda % fuga distr. cons.stand 23,89 37,46 234 223 17,33 32,60 36,81 200 21,31 32,89 471 10,54 25,52 37,28 187 244 19,76 36,09 AZIENDA 214 23,22 REGIONE 468 10,38 2009 % fuga azienda. % fuga distr. 14,93 24,92 253 11,70 44,49 35,54 241 13,73 32,21 34,09 476 7,30 33,07 Gli indici di consumo si mantengono costantemente al di sotto dei valori regionali nel triennio; si evidenzia un decremento nel tempo delle percentuali di fuga dall'azienda, mentre gli indicatori di fuga distrettuali, pur allineati complessivamente al valore regionale, mostrano nel 2009 un incremento per il distretto di Riccione. 83 Tempi di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali Nel 2006 la nostra regione ha emanato con Delibera di Giunta il programma regionale per il contenimento dei tempi d‟attesa tramite la quale recepisce le indicazioni dell‟accordo stato Regioni in materia e definisce strategie e modalità organizzativo - gestionali di indirizzo per le aziende al fine di revisionare e modernizzare il sistema di governo della assistenza specialistica agendo su tre cardini principali: sistema dell‟accesso, miglioramento della appropriatezza, definizione di piani di produzione. La nostra azienda ha recepito le indicazioni regionali dotandosi nel 2007 un proprio Piano che, dalla seconda metà dell‟anno è divenuto operativo prevedendo azioni diversificate ed allineate ai tempi ed alle modalità previste dal livello regionale con un sostanziale sviluppo sino alla fine del 2008. Secondo tale piano vengono monitorate solo alcune prestazioni specialistiche, facenti parte dell‟accordo stato regioni, tramite un sistema di monitoraggio regionale cui partecipano tutte le aziende e su quattro distinte rilevazioni annuali, effettuate in settimane - indice prestabilite. Da tale rilevazione è possibile ricavare l‟indice di performance prospettico delle prestazioni monitorate, un indicatore che consente alle aziende di avere in corso d‟opera indicazioni di tendenza, appunto prospettica, sull‟andamento dei tempi di attesa e mettere in campo azioni di contrasto. La nostra regione indica un obiettivo di tale indice entro il 2008 pari al 90% sia per le prime visite (a 30 giorni) che per la diagnostica (a 60 giorni). Nel luglio 2009, con altro atto deliberativo di Giunta regionale e, quindi, con ulteriore piano aziendale ufficializzato nell‟ottobre 2009, sono state aggiornate e perfezionate azioni ulteriori e/o più incisive sul problema dei tempi di attesa, i cui effetti hanno avuto modo di manifestarsi solo in parte nell'ultimo trimestre 2009; ciò è doveroso venga rappresentato al fine di una corretta interpretazione dell‟andamento dei dati di questa sezione, i quali per altro rappresentano l'andamento dei tempi di attesa per tutte le tipologie di prestazioni, e non solo quindi quelle ricomprese nel più specifico monitoraggio di cui all‟accordo stato regioni, sopra citato. I grafici che seguono, riportano i tempi di attesa per tutte le prestazioni esclusivamente definite come "programmabili" e cioè quelle prestazioni non urgenti e di primo accesso (sono pertanto escluse quelle definibili come "programmate" cioè i controlli); il tempo di attesa è espresso come percentuale di prestazioni erogate all‟interno di pre-definiti range di giorni, così da rendere più evidenti le variazioni, nel tempo, dell‟andamento delle attese. Percentuale di prestazioni specialistiche erogate, per categoria e per periodo di attesa: anni 2007/2009 % prestazioni erogate Tempi di attesa per prestazioni di diagnostica programmabili a carico del SSN 2007 2008 2009 100 80 60 40 20 0 1-30 RN 1-30 RER 1-45 RN 1-45 RER 1-60 RN 1-60 RER 1-75 RN 1-75 RER 1-90 RN 1-90 RER + 90 RN + 90 RER 80,5 81,23 85,94 85,8 14,06 14,2 2007 56,15 51,15 68,66 66,39 75,49 74,9 2008 51,87 50,7 65,69 64,6 73,66 72,72 79,99 79,72 85,52 84,73 14,48 15,27 2009 55,26 49,6 68,58 61,65 78,27 70,87 84,88 77,78 89,88 83,08 10,12 16,92 Giorni di attesa 84 Nel 2009, il 78,27% delle prestazioni di diagnostica erogate lo sono state entro i 60 giorni, contro un dato regionale del 70,87%; si ricorda che tale limite dei 60 giorni è assunto come riferimento per la valutazione dei tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche programmabili. In realtà, già il 55,26% delle prestazioni erogate a livello locale hanno avuto tempi di attesa entro i 30 giorni, percentuale che sale al 68, 58% entro i 45 giorni, valori entrambi superiori al corrispettivo andamento regionale. Tempi di attesa per visite programmabili a carico del SSN 2007 2008 2009 100 90 % prestazioni erogate 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1-30 RN 1-30 RER 1-45 RN 1-45 RER 1-60 RN 1-60 RER 1-75 RN 1-75 RER 2007 54,28 49,94 65,95 63,58 74,46 71,61 79,91 78,12 1-90 RN 1-90 RER + 90 RN + 90 RER 85 83,8 15 16,2 2008 50,07 50,54 62,01 63,68 70,63 71,71 77,26 78,28 82,55 83,19 17,45 16,81 2009 52,94 44,41 65,16 58,33 71,26 67,9 75,86 74,73 82,49 80,47 17,51 19,53 Giorni di atte sa Nel 2009, il 52,94% delle visite programmabili erogate a livello locale lo sono state entro i 30 giorni, contro un valore regionale del 44,41 %. Si ricorda che il limite dei 30 giorni è quello di riferimento per la valutazione dei tempi di attesa per le visite programmabili. La percentuale locale sale al 65,16% a 45 giorni, contro quella regionale del 58,33 e così proseguendo lungo la serie dei dati, si può affermare in termini generali che il livello locale si posiziona nel confronto regionale su posizioni non penalizzanti; ciò non di meno è evidente la difficoltà del raggiungimento l'obiettivo di incrementare in particolare al categoria della erogazione entro 30 giorni la quale risente, oltre che dello sforzo destinato colmare il gap verso l'obiettivo generale (80% entro 30 giorni) anche del contestuale e progressivo incremento della domanda, che è derivabile dagli indici di consumo. In termini comparativi, l'andamento dei tempi di attesa 2009 per visite, permane, rispetto all'andamento dei tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche quello relativamente più critico. 85 % prestazioni erogate Tempi di attesa per prestazioni di laboratorio programmabili a carico del SSN 2007 2008 2009 100 80 60 40 20 0 1-30 RN 1-30 RER 1-45 RN 1-45 RER 1-60 RN 1-60 RER 1-90 RER + 90 RN + 90 RER 2007 94,81 88,08 96,98 93,68 98,01 95,27 98,73 96,56 99,28 98,01 0,72 1,99 2008 94,47 87,35 95,95 94,23 96,99 95,88 97,79 96,98 98,36 97,94 1,64 2,06 2009 93,01 90,11 95,04 95,14 2,13 1,61 96,2 1-75 RN 1-75 RER 1-90 RN 96,76 97,13 97,73 97,87 98,39 Giorni di attesa L‟andamento dei dati non mostra particolari criticità dei tempi di erogazione, con un posizionamento del dato aziendale specie nelle categorie di attesa più basse sempre al di sopra dei valori regionali. Tempi di attesa per prestazioni terapeutiche programmabili a carico del SSN 2007 2008 2009 % prestazioni erogate 100 80 60 40 20 0 1-30 RN 1-30 RER 1-45 RN 1-45 RER 1-60 RN 1-60 RER 1-75 RN 1-75 RER 1-90 RN 1-90 RER + 90 RN + 90 RER 2007 81,09 60,02 88,95 75,4 94,18 82,17 97,07 86,65 98,41 90,26 1,59 9,74 2008 81,11 58,58 88,84 75,25 94,66 82,85 96,92 87,39 98,14 90,53 1,86 9,47 2009 74,13 52,94 86,72 65,14 92,05 74,29 94,55 81,65 96,06 85,58 3,94 14,42 Giorni di attesa Discreta la performance della nostra azienda che per queste prestazioni, osserva percentuali di erogazione significativamente più alte nelle posizioni più basse delle categorie di attesa, e quindi in quelle più tempestive; tale tendenza pare mantenersi nel tempo pur evidenziando che si osserva nel 2009 una diminuzione della percentuale delle erogazioni entro i 30 giorni, elemento che andrà valutato più analiticamente con le rilevazioni future, nel caso tale riscontro dovesse venire confermato. 86 % prestazioni erogate Tempi di attesa per prestazioni riabilitative programmabili a carico del SSN 2007 2008 2009 100 80 60 40 20 0 1-30 RN 1-30 RER 1-45 RN 1-45 RER 1-60 RN 1-60 RER 1-75 RN 1-75 RER 1-90 RN 1-90 RER + 90 RN + 90 RER 2007 74,74 70,33 82,76 82,64 90,43 88,52 93,68 91,53 95,32 93,46 2008 77,56 67,33 83,21 81,04 87,99 87,22 90,56 90,71 93,96 92,97 3 6,54 6,04 7,03 2009 76,87 71,55 84,43 82,94 90,62 88,36 94,03 91,15 96,14 92,89 3,89 7,11 Giorni di attesa In lieve aumento nel triennio e/o in stabilizzazione, la percentuale di prestazioni erogate entro i 30 giorni ed entro i 45 giorni i cui relativi valori sono costantemente superiori a quelli regionali anche nella maggior parte delle rimanenti categorie. 87 2.3.4 ASSISTENZA OSPEDALIERA STRUTTURA DELL’OFFERTA: presidi pubblici e privati accreditati Posti letto per acuti, ordinari e Day Hospital, su 1.000 abitanti Totale posti letto per acuti x 1000 abitanti- Azienda e Regione- anni 2001/2009 PL per acuti RIMINI PL per acuti RER 5 POSTI LETTO PER ACUTI X 1.000 (PUBBLICO E PRIVATO) PL lungo Totale deg. e posti Riabilit. letto Azienda USL di Rimini PL acuti 2001 3,76 0,56 4,32 2002 3,55 0,79 4,34 2003 3,40 0,71 4,11 2004 3,27 0,70 3,97 2005 3,21 0,98 4,19 2006 3,28 0,98 4,26 2007 3,14 0,99 4,12 2008 3,09 1,01 4,10 2009 3,13 1 4,13 2001 4,17 0,65 4,82 2002 4,08 0,89 4,97 2003 3,96 0,87 4,83 2004 3,83 0,87 4,70 2005 3,87 0,89 4,76 2006 3,84 0,91 4,75 2007 3,83 0,90 4,73 2008 3,71 0,91 4,63 2009 3,66 0,91 4,57 4 PL x 1000 anni 3 2 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 Regione PL DH RIMINI PL DH RER posti letto x 1.000 Fonte: Elaborazione da Flussi Informativi Ministero della Salute (HSP 12/13), www.regione.emilia-romagna.it/SIS; Posti letto per lungodeg. e riabil. x 1000 ab.- Azienda USL di Rimini e Regione , Anni 2001/2009 ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 La dotazione di posti letto (p.l.) nelle strutture pubbliche e private dell‟Azienda registra nel complesso un lieve incremento nel 2009, da attribuirsi in particolare ai posti letto per acuti, mentre mantiene stabile in proporzione l‟offerta per post-acuti, lungodegenza e riabilitazione; il dato regionale, nello stesso periodo, mostra una pari tenuta sull‟offerta lungodegenza e riabilitazione, pur confermando un valore medio inferiore a quello aziendale, mentre continua il trend in decremento riferito alla dotazione di p.l. per acuti. 88 GRADO DI ATTRAZIONE DELLE STRUTTURE AZIENDALI Indice di dipendenza delle strutture ospedaliere L‟indice di dipendenza della struttura ospedaliera dalla popolazione delle Aziende USL esprime percentualmente, per ciascuna struttura/Azienda produttrice, la provenienza dei propri dimessi, ed è un indicatore della capacità di attrazione di una struttura ospedaliera. L'INDICATORE riportato nel grafico seguente, derivante dalla SDO, contiene valori relativi agli anni 2002/2009, elaborati direttamente dalla regione. Indice di dipendenza della struttura dalla popolazione delle aziende USL Azienda USL di Rimini - anni 2001-2008 25 82 80 78 76 15 74 72 10 70 stessa azienda indice x 100 20 68 5 66 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Altre Aziende RER 5,62 5,96 5,79 5,98 7,01 7,12 7,3 7,6 Extra RER ed estero 18,50 16,30 14,85 14,99 21,87 22,15 22,8 22,1 stessa Azienda 75,88 77,74 79,36 79,03 71,12 70,73 69,9 70,3 64 Per quanto riguarda le strutture ospedaliere dell‟Ausl di Rimini, si evidenzia come l‟attrazione nei confronti dei propri residenti dopo essersi avvicinata all‟80% nel periodo 2004-2005, registra un brusco decremento nel periodo 2006-2009 abbassando progressivamente il valore dell‟indicatore al 70,3%; tale dato, in base ai valori relativi ai flussi di mobilità passiva, sembra in relazione principalmente con l‟incremento registrato nel 2009 della mobilità passiva intraregionale verso le strutture private principalmente di Area Vasta Romagna, e, anche se in misura minore, con il trend in incremento che sembra emergere dai primi dati preliminari della mobilità passiva interregionale rivolta verso le strutture pubbliche e private delle Regioni Marche e Lombardia. Per contro si evidenzia un valore in incremento dell‟indice di attrazione nei confronti di residenti di altre provincie della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai territori di Area Vasta Romagna, mentre in riferimento ai residenti del resto d‟Italia (mobilità attiva interregionale) ed esteri nell‟anno 2009, il dato appare in lieve contrazione, andamento quest‟ultimo sicuramente determinato dal consistente decremento della mobilità attiva di cittadini stranieri, sempre legato all‟applicazione operativa di accordi di reciproca collaborazione con la Repubblica di San Marino, ma soprattutto per il fenomeno significativo di regolarizzazioni che hanno interessato numerosi cittadini, in applicazione alla normativa vigente in materia. 89 Tasso standardizzato di ospedalizzazione per ricovero ordinario, DH medico, DH chirurgico Il tasso standardizzato con metodo diretto è una media ponderata dei tassi specifici per età. La standardizzazione viene utilizzata per eliminare l‟effetto della diversa composizione per età delle popolazioni esaminate e consente, pertanto, di porre a confronto popolazioni diverse. I dati sotto rappresentati sono di fonte ed elaborazione regionali. Tasso standardizzato di ospedalizzazione x 1.000 abitanti residenti Tasso totale Tasso per ricovero ordinario 2005 2006 2007 2008 2009 AUSL Rimini 186,62 176 176,43 177,67 174,05 Regione 188,47 185 183,23 179,91 177,07 AUSL Rimini 137,38 136 135,42 135,1 131,04 Regione 140,11 139 137,48 135,98 133,03 49,24 39,79 41 42,56 43,01 48,35 45,72 45,75 43,93 44,03 Tasso AUSL Rimini per ricovero in Regione day hospital Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna e mobilità passiva extra regionale. Sono esclusi dal calcolo i neonati sani Tassi specifici formulati con la popolazione al 31.12 di ogni anno; popolazione tipo utilizzata standardizzare: Pol. E.R. residente al 01/01/2005. TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE STANDARDIZZATO (con mobilità passiva extra RER) Azienda e Regione - anni 2001-2008 Tasso totale, ordinario, DH 250 Rn totale RER totale 200 Rn ordinario 150 RER ordinario 100 Rn Day Hospital 50 RER Day Hospital 0 Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 2009 L‟ospedalizzazione nell‟AUSL di Rimini mostra in tutto il periodo osservato una costante tendenza al decremento, interrotto nel 2008, ma poi più significativamente confermato nell‟ultimo anno del periodo osservato, ove si registra il valore più basso con 174 dimessi x 1.000 ab. residenti; si evidenzia in particolare come negli ultimi 3 anni il tasso di ospedalizzazione in regime ordinario mantenga un andamento in flessione, particolarmente significativo nell‟ultimo anno, mentre per contro si confermi il trend in incremento dei ricoveri in DH, che rappresenta il risultato di azioni aziendali rivolte al miglioramento del grado di appropriatezza. L‟andamento sopra rappresentato propone analogie con il trend regionale, anche se presenta valori costantemente inferiori per il regime ordinario; analogo anche l‟incremento dei ricoveri in DH registrato nell‟ultimo anno, anche se in questo caso il valore regionale appare superiore. 90 Tempi d’attesa per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato – Regioni Anno 2009 (Fonte AUSL_RN e Regione) TEMPI DI ATTESA PER LE PRESTAZIONI DI RICOVERO PROGRAMMATE A CARICO DEL SSN PIANO REGIONALE SUL CONTENIMENTO DEI TEMPI DI ATTESA, D.G.R.1532/2006 Prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate - Anno 2009 RIMINI AREA ONCOLOGICA CHEMIOTERAPIA (DH) INT. CHIR. TUMORE UTERO INT.CHIR.TUM.COLONRETTO AREA CARDIOVASCOLARE AREA GERIATRICA ALTRE PRESTAZIONI 0 gg 1-30 1-60 1-90 1-120 1-180 >180 gg gg gg gg gg gg (gg) 348 338 7 2,9 99,4 100 100 100 100 0 22 22 20,5 0 68,2 95,5 100 100 100 0 173 15 6,5 87,9 93,6 94,2 94,8 98,8 1,2 80 80 38 0 31,3 81,3 100 100 100 0 INT. CHIR. TUMORE MAMMELLA - MASTECTOMIA CORONAROGRAFIA (DH) 62 61 15 1,6 91,8 96,7 96,7 98,4 98,4 1,6 117 117 11 0 86,3 94,9 96,6 96,6 96,6 3,4 ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA ANGIOPLASTICA (PTCA) 121 115 29 5 51,3 76,5 92,2 220 150 CATARATTA (DH) 354 336 INT. PROTESI D'ANCA 322 303 TUNNEL CARPALE (DH) 573 280 RIP. ERNIA INGUINALE (DH) 448 443 48 EMORROIDECTOMIA (DH) 2 2 56,5 STRIPPING DI VENE (DH) 223 94,8 99,1 0,9 96 97,3 98,7 1,3 11 5,1 88,1 97,6 100 100 100 0 102 5,9 21,1 36,3 48,2 54,1 63,4 36,6 75 85,7 94,3 5,7 54 64,1 74 80,8 19,2 50 100 100 0 11 22 95,1 90,9 100 100 100 100 0 91,7 8,3 12,5 31,8 86,7 95,3 38,5 51,1 45,4 62,5 1,1 35,2 0 50 50 BIOPSIA PERCUTENEA DEL FEGATO (DH) TONSILLECTOMIA 46 24 7 47,8 91,7 91,7 91,7 91,7 219 161 75 26,5 19,3 44,1 59,6 68,9 87 13 INT. CHIR. COLON 129 119 19 90,8 96,6 3,4 INT. CHIR. POLMONE 125 100 8 100 100 0 INT. CHIR. TUMORE UTERO ALTRE PRESTAZIONI attesa> 0gg 185 AREA ONCOLOGICA CHEMIOTERAPIA (DH) AREA GERIATRICA Tempi di attesa (valori percentuali)* INT. CHIR. TUM. PROSTATA TOTALE REGIONE AREA CARDIOVASCOLARE Totale Totale Attesa ricoveri ricoveri mediana 7,8 77,3 86,6 88,2 20 93 100 100 Totale Totale Attesa ricoveri ricoveri mediana Tempi di attesa (valori percentuali)* attesa> 0gg 0 gg 1-30 1-60 1-90 1-120 1-180 >180 gg gg gg gg gg gg 17.728 10.257 (gg) 7,0 42,1 95,8 98,4 98,8 99,0 99,2 0,8 503 493 21,0 2,0 77,5 95,5 98,4 99,2 99,4 0,6 INT.CHIR.TUM.COLONRETTO 2.598 2.477 17,0 4,7 83,1 95,4 97,1 97,8 99,3 0,7 INT. CHIR. TUM. PROSTATA 1.531 1.514 39,0 1,1 33,4 76,9 91,9 97,7 99,4 0,6 INT. CHIR. TUMORE MAMMELLA – MASTECTOMIA CORONAROGRAFIA (DH) 1.217 1.165 19,0 4,3 79,4 96,1 98,1 98,8 99,2 0,8 812 740 13,0 8,9 77,2 86,9 89,9 92,7 95,5 4,5 ENDOARTERIECTOMIA CAROTIDEA ANGIOPLASTICA (PTCA) 1.404 1.366 35,0 2,7 44,3 68,2 83,4 89,8 96,4 3,6 4.178 3.505 12,0 16,1 79,7 94,3 97,5 98,3 99,2 0,8 BY-PASS AORTOCORONARICO CATARATTA (DH) 1.194 1.066 9,0 10,7 88,0 97,0 99,2 99,5 99,8 0,2 2.348 2.271 30,0 3,3 50,4 68,7 85,0 94,1 98,2 1,8 INT. PROTESI D'ANCA 6.805 6.669 84,0 2,0 25,1 40,6 52,2 61,7 77,7 22,3 TUNNEL CARPALE (DH) 2.398 2.081 30,0 13,2 50,1 70,5 80,7 85,5 92,1 7,9 RIP. ERNIA INGUINALE (DH) 6.405 6.361 45,0 0,7 38,3 58,3 71,9 80,7 87,7 12,3 EMORROIDECTOMIA (DH) 552 544 41,0 1,4 41,5 59,6 69,9 77,2 85,5 14,5 STRIPPING DI VENE (DH) 6.679 6.367 41,0 4,7 43,0 58,9 68,0 76,6 85,8 14,2 9,0 30,1 83,6 94,4 97,2 98,1 98,5 1,5 BIOPSIA PERCUTENEA FEGATO (DH) TONSILLECTOMIA 664 464 3.321 3.248 91,0 2,2 21,6 37,6 49,8 59,5 78,6 21,4 INT. CHIR. COLON 1.799 1.647 23,0 8,4 60,9 75,6 82,7 88,1 92,8 7,2 INT. CHIR. POLMONE 2.998 2.390 9,0 20,3 85,1 94,1 96,6 98,0 98,5 1,5 91 L'analisi dei dati, comporta la rappresentazione delle seguenti considerazioni: a - per l'area oncologica, occorre considerare i tempi di attesa entro i 30 gg (Accordo Conferenza StatoRegioni) dove la percentuale dei casi trattati entro l'intervallo temporale suddetto è superiore e quindi migliore rispetto alla media regionale, tranne quella del tumore all'utero che risulta inferiore; però negli intervalli temporali successivi, i valori sono nettamente migliori tantochè raggiunge il 100% nell'intervallo 1-90, mentre quello medio regionale si ferma al 91.9%. b - per l'area cardiovascolare, i tempi sono significativamente migliori rispetto alla R.E.R. c - per l'area geriatrica, l'intervento di cataratta ha tempi d'attesa buoni e sensibilmente migliori rispetto a quelli regionale. Invece per l'intervento di protesi d'anca, la situazione è capovolta in quanto il valore è più basso di quello registrato dalla media R.E.R. d - per la categoria "altre prestazioni" la situazione è mista, ovvero gli interventi di tunnel carpale, emorroidectomie, stripping di vene, tonsillectomie, interventi colon, interventi polmone, hanno valori percentuali migliori della media regionale, mentre per l'ernia inguinale, e biopsia del fegato i tempi d'attesa sono leggermente superiori. Accessi al P.S. e percentuale ricoverati sul totale degli accessi - anni 2007 - 2009 ANNO 2007 Presidio Ospedaliero Rimini S.Arcangelo Riccione Cattolica Az. USL Rimini ANNO 2008 Ricov. Non Deced. Totale Ricov. Non Deced. Totale Ricov. Non Deced. Totale Ricov. Accessi Ricov. Accessi Ricov. Accessi 10.103 54.340 61 64.504 8.990 57.893 80 66.963 8.132 59.236 61 67.429 5.788 48.047 15.891 102.387 50 53.885 5.601 52.046 111 118.389 14.591 109.939 ANNO 2007 Presidio Ospedaliero RiminiS.Arcangelo di R. RiccioneCattolica Totale Az. USL Rimini ANNO 2009 45 57.692 4.953 54.456 37 59.446 125 124.655 13.085 113.692 98 126.875 ANNO 2008 Ricov. Totale Ricov./Acc.*100 Accessi 10.103 64.504 15,7 ANNO 2009 Ricov. Totale Ricov./Acc.*100 Accessi 8.990 66.963 13,4 Ricov. Totale Ricov./Acc.*100 Accessi 8.132 67.429 12,1 5.788 53.885 10,7 5.601 57.692 9,7 4.953 59.446 8,3 15.891 118.389 13,4 14.591 124.655 11,7 13.085 126.875 10,3 Nel periodo 2007-2009 il numero di accessi alle diverse strutture di P.S. e P.I. dell‟AUSL di Rimini hanno registrato un complessivo incremento passando dai 118.389 accessi del 2007 ai 126.875 del 2009, con i consueti picchi relativi ai mesi estivi in relazione all‟andamento dei flussi turistici; in significativo decremento la percentuale di esiti in ricovero, passata dal 13,4% del 2007 al 10,3% del 2009. Accessi in OBI – anni 2007-2009 Azienda RIMINI RER ANNO 2007 ANNO2008 7.046 56.324 ANNO 2009 9.329 65.528 OBI = Osservazione breve intensiva fonte: banca dati regionale ASA 92 9.283 59.010 Si confermano nel 2009 i volumi di accessi esitati in OBI a livello aziendale, già registrati l‟anno preceente e che rappresentano un significativo incremento rispetto a periodi precedenti: infatti dai circa 7.000 accessi in OBI del 2007 si è passati agli oltre 9.000 del 2008 e del 2009. A livello regionale tale incremento appare proporzionalmente in linea con l‟andamento di Rimini nel 2008 mentre nell‟ultimo anno osservato si registra una forte contrazione, che a livello aziendale non trova pari riscontro. Piano sangue: raccolta e consumo nell'ultimo biennio Confronto attività di raccolta sangue 2009- 2008 Programma speciale sangue raccolta 2009 raccolta 2008 differenze % 2009-2008 DITI (Forlì-Cesena-Rimini) 32.547 31.368 3,8% TOTALE RER 248.621 247.416 0,5% Confronto consumi di Unità "rosse" 2009-2008 Programma speciale sangue consumi 2009 consumi 2008 differenze % 2009-2008 DITI (Forlì-Cesena-Rimini) 32.389 30.395 6,6% TOTALE RER 246.530 243.441 1,3% Nel 2009, si sono avute due nuove infezioni nella popolazione da West Nyle Virus e da N1H1, che hanno comportato la prima un rallentamento di utilizzo delle unità donate che sono state quarantenate in attesa dei test di laboratorio specifico, la seconda ha comportato la promozione e l‟esecuzione della vaccinazione dei donatori di sangue, e da ultimo si è verificata una influenza stagionale piuttosto virulenta. Questo ha favorito il fenomeno osservato nel 2008 e cioè: un incremento delle Unità Trasfusionali Consumate superiore all‟incremento delle Unità trasfusionali Raccolte. Diversi interventi sono stati posti per limitare i danni di una tale fenomeno: È stato predisposto un miglioramento sanitario e di accoglienza di diversi Punti di Raccolta extraospedalieri. Congiuntamente alle Associazioni dei donatori si sta preparando una ricerca sulla spinta motivazionale alla donazione di sangue. Sono state poste in essere iniziative per predisporre alla accoglienza il personale addetto alla Raccolta. E‟ in atto una ”forzatura” della chiamata alla donazione di sangue che si estrinseca in un progetto di modulazione di raccolta su prenotazione. Si è costituita una Emoteca di AVR con sede a Pievesestina per sopperire alle carenze locali Nonostante venga costantemente monitorata l‟appropriatezza della richiesta di Emocomponenti, si assiste ad un aumento dei consumi dovuto a: - recupero export sanitario - aumento operatività reparti chirurgici - aumento aspettative di vita in pazienti trasfusione-dipendenti Persiste pertanto la forbice fra Raccolta e Consumo. Un tale andamento fa presumere, a breve, una impossibilità a garantire l‟autosufficienza. 93 2.3.5 QUALITA’ DELL’ASSISTENZA: alcuni indicatori di processo e di risultato PREMESSA Gli indicatori di seguito riportati sono stati individuati dalla Agenzia Sanitaria Regionale e selezionati tra quelli individuati dall‟agenzia USA per la qualità AHRQ (Agency for Health-Care Reserch and Quality) o altre fonti, nel rispetto dei seguenti criteri : Essere evocati (direttamente o indirettamente) dell‟impatto delle scelte di governo aziendale, relativamente a specifici ambiti assistenziali o a determinate dimensioni di qualità Essere facilmente rilevabili a partire dai dati amministrativi disponibili Essere stati “testati” su dati SDO regionali Ciò premesso, l‟elaborazione degli indicatori selezionati e che figurano di seguito è stata operata direttamente dalla azienda USL di Rimini, tenuto conto delle indicazioni allo scopo fornite dalla stessa ASR; si precisa che tutti gli indicatori fanno riferimento ai ricoveri avvenuti in regime ordinario, tranne quello relativo alla ospedalizzazione evitabile che prende in considerazione anche quelli in Day Hospital. L‟anno 2007 è stato calcolato prima del 5° invio. Basso peso alla nascita Ambiti con percentuale particolarmente elevata di nati di basso peso possono evidenziare un problema di accesso alle cure prenatali. FORMULA DI CALCOLO: numero di nati (residenti nell‟AUSL di competenza) con codice di diagnosi, in qualsiasi posizione, con indicazione di peso inferiore ai 2500 grammi (escluse le dimissioni con trasferimento in altro ospedale) / popolazione residenti (neonati) Percentuale di neonati a basso peso (X 100 neonati) 5,8 5,6 5,4 5,2 5,6 5,5 5,4 5,2 5,2 4,9 5 RIMINI REGIONE 4,8 4,6 4,4 2007 2008 2009 Vaccinazioni per polmoniti ed influenza negli anziani Si può notare un aumento della copertura vaccinale degli anziani nell‟anno2007 ed una forte riduzione nell‟anno 2008. FORMULA DI CALCOLO: numero di vaccinazioni di anziani (maggiori di 65 anni) sul totale dei residenti anziani. Vaccinazioni per polmoniti ed influenza negli anziani (x 10.000 anziani residenti) 10 8 6 4 2 0 5,7 4,7 2007 5,8 7,7 3,5 2008 5,7 RIMINI REGIONE 2009 94 Diabete, complicazioni a breve termine Le complicazioni acute severe del diabete includono l‟ipoglicemia ed il coma diabetico. Il coma diabetico è una condizione che richiede un trattamento in emergenza e include il coma ipoglicemico (coma diabetico chetoacidosico e iperosmolare), il coma ipoglicemico diabetico e l‟acidosi lattica. Queste complicazioni si manifestano frequentemente in pazienti che non seguono adeguatamente la terapia o per scarsa informazione o per inadeguato monitoraggio e sorveglianza da parte di personale qualificato. FORMULA DI CALCOLO: Dimissioni con codice di diagnosi di complicazioni a breve termine (chetoacidosi, coma) per diabete, in qualsiasi posizione, limitatamente ai soli casi con età maggiore/uguale di 18 anni. Vengono inoltre escluse le dimissioni con MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) e MDC 15 (periodo neonatale) ed i trasferimenti da altro ospedale/Popolazione residente. Diabete, complicazioni a breve termine (Dimissioni/popolazione residente * 10.000) 5 4,5 4,3 4 2,5 3 2,8 2,3 2 4,5 RIMINI REGIONE 1 0 2007 2008 2009 Diabete, complicazioni a lungo termine Le complicazioni del diabete a lungo termine includono: retinopatia, malattie microvascolari (incluse malattie coronariche, cerebrovascolari e disturbi vascolari periferici che possono portare all‟amputazione), neuropatie, compromissioni renali. Tali complicazioni possono essere diminuite o ritardate se il paziente controlla correttamente la glicemia e se riceve una adeguato e tempestivo trattamento negli stadi iniziali delle complicazioni. La tendenza locale indica un leggero costante aumento nel tempo della ospedalizzazione per tali cause. FORMULA DI CALCOLO: dimissioni con codice di diagnosi di complicazioni a lungo termine (renale, occhio, apparato circolatorio o altrimenti non specificata) per diabete, in qualsiasi posizione, limitatamente ai soli casi di pazienti, residenti nell‟AUSL di riferimento, con età maggiore o uguale di 18 anni. Vengono inoltre escluse le dimissioni con MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) e MDC 15 (periodo neonatale) ed i trasferimenti da altro ospedale / Popolazione residente. Diabete, complicazioni a lungo termine (Dimissioni/popolazione residente * 10.000) 2,5 2,2 2,2 2,2 2 1,5 1 1 1,2 1 0,5 0 2007 2008 2008 95 RIMINI REGIONE Parti con taglio cesareo Nonostante l‟elevata percentuale di cesarei non rappresenti in assoluto una misura di inappropriatezza, la valutazione della variabilità tra ospedali (oltre al confronto con standard nazionali ed internazionali) può consentire l‟identificazione di aree in cui può essere ridotta. I dati locali mostrano il differenziale significativo esistente tra strutture pubbliche e private presenti nel territorio nel ricorso a tale pratica, relativamente stabile nel tempo. Dal 1° Luglio 2005 si partorisce solo all‟Ospedale di Rimini. FORMULA DI CALCOLO: parti con taglio cesareo (DRG 370, 371) / Dimissioni con DRG di parto (370 - 375) Indicatore per 100. Sia al numeratore che al denominatore vengono incluse tutte le dimissioni per i DRG proposti, con riferimento alle strutture presenti nella AUSL di Rimini (ospedale di Rimini e strutture private accreditate) indipendentemente da quella di residenza dei pazienti. Parti con taglio cesareo (x 100 dimessi) 33 32 31 30 29 28 27 26 32,1 30,7 30 29,3 30,3 28,3 2007 2008 RIMINI REGIONE 2009 Ospedalizzazione evitabile Un‟efficace ed efficiente presenza di servizi di assistenza primaria può individuarsi nell‟ideale assenza di ricoveri quando la complessità e la gravità della patologia non sono tali da giustificare la degenza ospedaliera. Diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, asma, patologia respiratoria ostruttiva sono le patologie selezionate per rappresentare la “ospedalizzazione evitabile” in termini sia di ricoveri ordinari che in regime di Day Hospital. Dimissioni nelle strutture della Azienda Usl di Rimini per “ricoveri evitabili” sul totale dei ricoveri indipendentemente dalla residenza del paziente. Tasso di ricovero evitabile x 1000 dimessi Tasso di ricovero evitabile x 1.000 dimessi Patologia 2007 2008 2009 Asma 0,9 0,6 0,4 Diabete 0,7 0,6 0,7 Ipertensione 0,3 0,4 0,2 Malattie polmonari croniche Malattie congenite del cuore Totale Ausl Rimini 8,6 9,1 9,1 14 12 Asma 10 Diabete 8 Ipertensione 6 13,3 23,8 12,2 22,9 13,2 23,6 Malattie polmonari croniche 4 Malattie congenite del cuore 2 0 2007 96 2008 2009 Mortalità intraospedaliera per infarto del miocardio acuto La mortalità per questa condizione viene assunta come indicatore della tempestività e dell‟appropriatezza delle cure erogate; a livello locale questo indicatore mostra valori che si posizionano costantemente al di sotto di quelli della regione, nel suo complesso. Formula di calcolo: Numero dei pazienti deceduti/ Numero dei pazienti con ricovero in Regime Ordinario presso un Ospedale della Regione Emilia-Romagna in cui risulta segnalato, in qualsiasi posizione, un codice ICD-9-CM di diagnosi 410.1 (Episodio iniziale di assistenza) e con ammissione nei reparti di cardiochirurgia (07), cardiologia (08), geriatria (21), Medicina generale (26), Terapia intensiva (49), UTIC (50), Medicina d‟urgenza (51). Le analisi sono state eseguite considerando come unico episodio di cura anche eventuali ricoveri successivi a quello indice, non intervallati da una dimissione a domicilio. È stata selezionata una coorte di pazienti con IMA quindi il conteggio non tiene conto di eventuali re-infarti. Vengono esclusi i Pazienti con diagnosi 410.7; Pazienti con una diagnosi principale non appartenente al capitolo: “Malattie e disordini del Sistema circolatorio” (MDC <> 5); Pazienti ammessi in Geriatria (disciplina 21) e Medicina generale (26) con tipo ricovero non urgente (<> 2); Pazienti non deceduti con durata della degenza inferiore a 4 giorni; Paziente con diagnosi 997.1(complicanze cardiache non specificate altrove) e DRG 468. L'indicatore sotto riportato deriva da elaborazioni direttamente formulate dalla agenzia sanitaria regionale che si occupata di questa problematica nell'ambito del progetto "Ridefinizione dei percorsi di tempestivo accesso ai servizi, diagnosi e cura per pazienti con infarto miocardico acuto" con produzione di specifico rapporto (http://www.regione.emilia-romagna.it/agenziasan). Mortalità ospedaliera per infarto miocardico acuto x 100- ambito di Rimini e regionale Mortalità intraospedaliera per infarto miocardico acuto (x 100) Ambito territoriale 2006 2007 2008 di ricovero Provincia di Rimini 15,6 14,4 15,2 15 11,8 12,7 Provincia di Rimini 17 14 % Regione Regione 11 8 5 2006 97 2007 2008 2.4 RICERCA E DIDATTICA 2.4.1 RICERCA Per quanto riguarda la ricerca, e nello specifico progetti di ricerca, finanziamenti e risultati, si rimanda al cap.6, che tratta approfonditamente il tema del governo della ricerca e innovazione. 2.4.2 DIDATTICA: COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITA’ (Descrizione delle attività realizzate con la collaborazione dell‟Università sia per la professione medica che per le professioni sanitarie) Relazione descrittiva: L‟Azienda USL di Rimini collabora con l‟Università di Bologna nella organizzazione e gestione di tre Corsi di Laurea e di un Master ed in particolare: a) Corso di Laurea in Infermieristica. (triennale): durata complessiva 5.400 ore. Afferiscono a Rimini per tutta la didattica 558 studenti. Per la parte teorico-pratica fanno riferimento a Rimini 292 studenti Sono coinvolti nel percorso didattico 98 docenti b) Corso di Laurea in Ostetricia. (triennale): durata 5.400 ore. Afferiscono a Rimini sia per la parte teorica che tecnico pratica 23 studenti. Sono coinvolti nel percorso didattico 51 docenti c) Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. (triennale): durata complessiva 5.400 ore. Afferiscono a Rimini sia per la parte teorica che tecnico pratica 57 studenti. Sono coinvolti nel percorso didattico 72 docenti d) Master Universitario di 1° livello in Management nell’area infermieristica e ostetrica, tecnico sanitaria, preventiva e riabilitativa. Già attivate tre edizioni con 40 partecipanti. Sono attive numerose convenzioni con le principali Università della Regione Emilia-Romagna e di altre Regioni per le attività di tirocinio. 98 Nello specifico: UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – CESENA CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ (non Sanitarie – compreso tirocinio finalizzato all‟accesso agli esami di Stato per l‟esercizio delle professioni) Azienda DIPLOMA IN SERVIZIO SOCIALE Distretto di Rimini SPEC.NE IN FARMACIA OSPEDALIERA CORSO DI LAUREA IN FARMACIA U.O. Farmacia U.O. Farmacia (Comprende i Corsi di Studio della Classe 14/S: - Corso di Laurea specialistica in Farmacia – sede di Bologna; Corso di Laurea specialistica in Farmacia – sede di Rimini; - Corso di Laurea specialistica in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche) TESI DI LAUREA IN FARMACIA U.O. Farmacia MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE DEI FARMACI FARMACOEPIDEMIOLOGIA U.O. Farmacia DISCIPLINE DELLA COMUNICAZIONE Facoltà di Lettere e Filosofia U.R.P. CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA BIOMEDICA U.O. Ingegneria Clinica CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟EDUCAZIONE Facoltà di Scienze della Formazione (Compreso anche tirocinio per Tesi) Distretto di Rimini SPEC.NE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Presidio Osped. RN MASTER IN INGEGNERIA CLINICA U.O. Ingegneria Clinica MASTER IN SICUREZZA NELLA NUTRIZIONE UMANA Dipart. Sanità Pubblica MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE DELLA QUALITA‟ DEI SERVIZI SOCIO SANITARI U.R.P. ASSEGNO DI RICERCA A Dr.ssa AFFATATO c/o ONCOLOGIA Presidio Osped. RN MASTER IN H-HEALTH QUALITA‟ DEI SERVIZI SOCIO SANITARI Valida fino al 24/02/2010 MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE DEI FARMACI FARMACOEPIDEMIOLOGIA Valida fino al 25/04/2011 MASTER DI PRIMO LIVELLO IN “INFERMIERISTICA IN ONCOLOGIA” Valida fino al 21/02/2011 ACCORDO PER SANTUCCI GIOELE PER LE FUNZIONI DI COORDINATORE TECNICO-PRATICO DEL CORSO DI LAUREA PER TECNICO DI RADIOLOGIA Presidio Osped. RN SPEC.NE IN MEDICINA INTERNA Presidio Osped. RN BORSA DI STUDIO IN MEDICINA INTERNA Presidio Osped. RN CORSO DIPLOMA PER FISIOTERAPISTA Presidio Osped. RN/RIC SPEC.NE IN MEDICINA VETERINARIA Dipart. Sanità Pubblica CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟INFORMAZIONE (con estensione alla Laurea Specialistica Classe 23-S delle Lauree Specialistiche in Informatica) TIR/CED SPEC.NE IN CHIRURGIA TORACICA 99 UNIVERSITA’ DI FERRARA BORSA DI STUDIO PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA PER CHIRURGIA DELLA SPALLA Presidio Osped. CAT SPEC.NE IN GASTROENTEROLGIA Presidio Osped. RN SPEC.NE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Presidio Osped. RN SPEC.NE IN MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Presidio Osped. RN SPEC.NE IN PATOLOGIA CLINICA Presidio Osped. RN SPEC.NE IN PSICHIATRIA Distretto di RN SPEC.NE IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Presidio Osped. RN CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOMOLECOLARI E CELLULARI SPEC.NE IN GENETICA MEDICA Presidio Osped. RN Presidio Osped. RN SPEC.NE IN ONCOLOGIA SPEC.NE IN PEDIATRIA CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ SPEC.NE IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE SPEC.NE IN CHIRURGIA GENERALE SPEC.NE IN TOSSICOLOGIA MEDICA UNIVERSITA’ DI FIRENZE Presidio Osped. RN CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ UNIVERSITA’ DI MODENA – REGGIO EMILIA CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ (solo per Medici per formazione specialistica) Presidio Osped. RN SPEC.NE IN FARMACIA OSPEDALIERA U.O. Farmacia CORSO DI LAUREA IN BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE Presidio Osped. RN SPEC. NE IN MEDICINA E CHIRURGIA SPEC.NE IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE UNIVERSITA’ DI MILANO-BICOCCA CONVENZIONE PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA PER CHIRURGIA DELLA SPALLA Presidio Osped. CAT UNIVERSITA’ MAGNA-GRECIA DI CATANZARO CONVENZIONE PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA PER CHIRURGIA DELLA SPALLA Presidio Osped. CAT UNIVERSITA’ DI PARMA SPEC.NE IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE Presidio Osped. RN SPEC.NE IN CHIRURGIA GENERALE Presidio Osped. RN PSICOLOGIA 100 SPEC.NE IN FISICA SANITARIA UNIVERSITA’ DI PISA U.O. Ingegneria Clinica Tacitamente Rinnovabile SCUOLA SUPERIORE DI STUDI UNIVERSITARI S. ANNA UNIVERSITA’ “CARLO BO” DI URBINO CORSO DI LAUREA IN SOCIOLOGIA U.O. Dipendenze Patol. DIPLOMA UNIVERSITARIO IN SERVIZIO SOCIALE Distretto di RN CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA NUTRIZIONE Presidio Osped. RN DIPLOMA UNIVERSITARIO IN TECNICO SANITARIO DI LABORATORIO BIOMEDICO Presidio Osped. RN CORSO DI LAUREA IN PSICOLOGIA UNIVERSITA’ VALLE D’AOSTA UNIVERSITA’ DI VERONA CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ SCUOLA PROVINCIALE SUPERIORE DI SANITA’ BOLZANO MASTER DI MANAGEMENT PER FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DELLA PREVENZIONE DELL‟AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO UNIVERSITA’ MOLISE CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ UNIVERSITA’ NAPOLI CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ UNIVERSITA’ PADOVA CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟ FACOLTA‟ DI MEDICINA E CHIRURGIA Tacitamente Rinnovabile UNIVERSITA’ DELL’AQUILA SCUOLA DI FORMAZIONE MANAGERIALE STOGEA MASTER IN DIRITTO DEL LAVORO E AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE 101 CONVENZIONI IN SCIENZE INFERMIERISTICHE E MASTER: VERONA POLITECNICA DELLE MARCHE BOLOGNA FIRENZE SIENA PISA TRIESTE TRIESTE E UDINE FERRARA GENOVA Scade il 04.05.2008 – Già agli atti nota 0008697 per rinnovo Tacitamente Rinnovabile Scaduta a Gennaio 2007 Tacitamente Rinnovabile Valida fino ad agosto 2009 – Espressamente Rinnovabile Scaduta nel 2005 Tacitamente Rinnovabile Tacitamente Rinnovabile CONVENZIONI QUADRO CON UNIVERSITA’ TELEMATICHE: PEGASO UNITELMA UNISU UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – RIENTRANTI NELLA CONVENZIONE QUADRO CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Azienda CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA Distretti RN e RIC Tacitamente Rinnovabile CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE PROF.LE Canini Patrizia Azienda Fino all‟a.a. 2012/2013 CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI RADIOLOGIA MED. Presidio Osped. RN SCUOLA SUPERIORE DI LINGUE MODERNE PER INTERPRETI E TRADUTTORI CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE IN AMBIENTI E NEI LUOGHI DI LAVORO TIROCINANTI AUTORIZZATI RIENTRANTI NELLA CONVENZIONE “QUADRO” STIPULATA CON UNIVERSITA’ DI BOLOGNA CORSO PER LAUREA SPEC.CA IN SANITA‟ E QUALITA‟ DEI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Fino al termine del Tirocinio di Dr. Enrico Faggiotto Dipart. Sanità Pubblica CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟EDUCAZIONE Distretto RN 102 2.5 ASSETTO ORGANIZZATIVO 2.5.1 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ASSETTO ORGANIZZATIVO AZIENDALE E DIPARTIMENTALE 1 Criteri generali di organizzazione In piena coerenza con i valori fondanti ed i principi dell‟attività aziendale, l‟Azienda ispira la propria organizzazione ai seguenti criteri: a) semplificazione: pur nella consapevolezza della complessità dell‟organizzazione di una Azienda Sanitaria pubblica, si inseriscono, ogni volta sia possibile ed opportuno, elementi di semplificazione evitando duplicazioni e ridondanze di articolazioni, limitando lo sviluppo verticale delle strutture organizzative, dividendo chiaramente le funzioni gestionali da quelle professionali; b) orientamento ai risultati: l‟Azienda si struttura in modo da promuovere e sostenere nel tempo azioni atte ad evidenziare, ai diversi livelli di responsabilità, la capacità di raggiungere gli obiettivi assistenziali od organizzativi programmati. A tal fine l‟Azienda si muove su una duplice linea: chiarezza nell‟assegnazione degli obiettivi e delle risorse messe a disposizione, da una parte, e predisposizione di criteri che sostanzino l‟iter selezione dei professionisti – sistema di valutazione – sistema premiante, dall‟altra; c) integrazione multiprofessionale: il modello assistenziale integrato, che sottende alla presa in carico globale del paziente, presuppone la capacità dei professionisti di lavorare, nel rispetto delle singole e diverse professionalità, in modo integrato, tale da potenziare le rispettive competenze in direzione di condivisi piani di assistenza individuali e di un condiviso progetto di servizio, di cui assume la responsabilità, con conseguente contestabilità, il dirigente individuato. Tale modello rimanda alla responsabilizzazione dei singoli e del gruppo in un rapporto di collaborazione che riconosce pari importanza ad ogni apporto professionale senza mortificarne l‟autonomia; d) valorizzazione delle professioni: l‟Azienda promuove la valorizzazione delle professioni sostenendo la formazione permanente in varie forme ed attivando percorsi di crescita professionale. L‟Azienda riconosce che la responsabilità gestionale non è prerogativa della professione medica ed amministrativa, bensì è direttamente collegabile alla capacità del singolo professionista e pertanto intende contribuire al progresso delle professioni attribuendo anche a soggetti appartenenti al personale infermieristico e/o tecnico professionale la responsabilità gestionale di importanti settori/strutture aziendali. e) flessibilità: Al fine di rendere sempre più appropriata l‟assistenza, l‟Azienda favorisce interventi innovativi rispondenti al cambiamento del contesto tramite la flessibilità dell‟organizzazione e del comportamento professionale e sostiene la circolarità delle conoscenze, in direzione di una crescita allargata che impedisca l‟instaurarsi di posizioni individuali e di servizio autoreferenziali, nel rispetto delle relazioni sindacali e delle norme contrattuali. L‟Azienda disciplina con appositi atti l‟articolazione dei poteri e delle responsabilità ai dirigenti. 2 Funzione di committenza e di produzione L‟organizzazione dell‟Azienda USL di Rimini prevede la separazione funzionale delle responsabilità di governo e di committenza da quelle di produzione delle prestazioni, di organizzazione e gestione delle risorse a tal fine assegnate. Le due funzioni vengono assegnate a soggetti distinti dell‟organizzazione aziendale. La committenza è intesa come un processo teso a massimizzare le caratteristiche di appropriatezza, efficacia, efficienza allocativa e rendimento delle risorse mobilitate nel fine di promuovere, mantenere e sviluppare la salute e il benessere della popolazione o di suoi sottogruppi di interesse particolare, avendo come riferimento obiettivi e compiti assegnati all‟Azienda dal Piano per la Salute, dal Piano annuale di attività, sulla base di indirizzi regionali, della Conferenza sociale e sanitaria e dei Comitati di Distretto. Si compone dei seguenti momenti specifici: valutazione dei bisogni assistenziali; definizione delle priorità; definizione dei servizi necessari e delle rispettive caratteristiche quantitative, distributive e qualitative; selezione degli interlocutori e dei fornitori di servizio; elaborazione del piano di produzione; accordi e contratti di fornitura; allocazione delle risorse; monitoraggio e valutazione dei servizi prodotti. La funzione di committenza è una funzione collegiale della Direzione Aziendale e viene esercitata nei confronti di tutti i produttori di servizi sanitari e socio-sanitari, interni ed esterni all‟Azienda, pubblici e privati accreditati. 103 La funzione di “produzione” dei servizi e di organizzazione e gestione delle risorse è affidata alle Direzioni dei Dipartimenti. L‟Azienda USL di Rimini è articolata territorialmente in due Distretti ed è organizzata per Dipartimenti ospedalieri e territoriali. DIPARTIMENTI E UNITÀ OPERATIVE DEI PRESIDI OSPEDALIERI Dipartimento Emergenza - Urgenza U.O. Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza (RN) Pronto Intervento Santarcangelo U.O. Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza (RC) Pronto Intervento Cattolica U.O. Anestesia e Rianimazione (RN) U.O. Anestesia e Rianimazione (RC) Centrale Operativa 118 U.O. Ortopedia e Traumatologia (RN) U.O. Ortopedia e Traumatologia (RC) U.O. Chirurgia della Spalla (Cattolica) ◄ U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale ◄ Dipartimento Patologia Clinica e Radiologia Medica Diagnostica e Interventistica ◄ U.O. Immunoematologia e Centro Trasfusionale U.O. Laboratorio Analisi Chimico Cliniche U.O. Anatomia e Istologia Patologica U.O. Radiologia Medica I (RN-Sn) U.O. Radiologia Medica II (RC-Ct) U.O. Neuroradiologia ◄ Dipartimento Materno Infantile U.O. Ginecologia e Ostetricia U.O. Ginecologia Chirurgica (Ct) ◄ U.O. Fisiopatologia della Riproduzione U.O. Pediatria U.O. Terapia Intensiva Neonatale U.O. Chirurgia Pediatrica Dipartimento Malattie Cardiovascolari U.O. Cardiologia I (RN) U.O. Cardiologia II (RC) U.O. Medicina Generale e Angiologia (RC) U.O. Geriatria U.O. Chirurgia Vascolare Dipartimento Internistico I U.O. Medicina Interna I e Reumatologia U.O. Post-acuzie (RN) U.O. Malattie Infettive U.O. Neurologia U.O. Pneumologia U.O. Chirurgia Generale (RC) Dipartimento Internistico II U.O. Medicina Generale II (RN) U.O. Medicina Generale III (Sn) U.O. Post-acuzie (Sn) U.O. Medicina Generale IV (Ct)) U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva U.O. Nefrologia e Dialisi Dipartimento Oncologia ed Ematologia U.O. Oncologia U.O. Ematologia U.O. Radioterapia U.O. Terapia Antalgica e Cure Palliative Dipartimento Chirurgico U.O. Chirurgia Generale (RN) U.O. Chirurgia Generale (Sn) U.O. Urologia U.O. Otorinolaringoiatria U.O. Oculistica U.O. Dermatologia ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ Comparti Operatori, Day-surgery, Preospedalizzazione 104 ASSETTO ORGANIZZATIVO E MAPPA DELLE STRUTTURE DISTRETTUALI Scenario Nell'ambito della più ampia riorganizzazione dell'assistenza sanitaria nella nostra provincia il ruolo del Distretto assume una valenza strategica. Tale nuovo ruolo si configura partendo dai principi di fondo assunti dal Piano Sanitario Regionale che evidenzia una programmazione sanitaria fondata sui bisogni di salute piuttosto che centrati sul dimensionamento dei servizi. I Piani per la Salute ed i piani di Zona hanno condotto ad una più ampia consapevolezza ed evidenza dei problemi sanitari e sociali da affrontare chiamando a concorso tutti gli attori ai vari livelli di competenza: amministrazioni locali, privato sociale, associazionismo, comunità più ampiamente intese, al conseguimento di obiettivi di salute che richiedano una forte integrazione ed una visibile e coordinata rete di interventi. Da questo punto di vista il Distretto assume una pluralità di funzioni traducibili nei livelli di committenza, produzione di servizi, integrazione. La legge 29/2004 istitutiva del SSR e la legge 27/2004 assegnano al Distretto, l‟una il presidio della salute nel territorio di pertinenza, l‟altra la gestione del Fondo Regionale della Non Autosufficienza. In tale accezione il Distretto viene inteso non solo come macro articolazione aziendale, ma come Territorio, in cui i bisogni di salute si traducono in assistenza che vede nell'accessibilità, nella continuità di cura, nei percorsi, nel ruolo del cittadino, nella valorizzazione delle professionalità, i punti cardine. Il Distretto è dunque l'ambito in cui le comunità locali trovano lo spazio istituzionale per esprimere fino in fondo il loro ruolo, nel Distretto il bisogno diventa domanda che si traduce in servizio organizzato ed integrato, dove lo sviluppo dell'appropriatezza si coniuga con l'esigenza di utilizzare le risorse per ciò di cui le persone hanno maggiormente bisogno, coinvolgendo in questo percorso la componente professionale attraverso il governo clinico. In tale ambito si esplica e si valorizza il ruolo assegnato ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta, quali referenti diretti per la salute delle persone e delle famiglie, indirizzo e guida alla utilizzazione dei servizi e agenti delle funzioni educative e di promozione della salute. Oltre alle funzioni di produzione e di integrazione fra i servizi sanitari e sociali a tale livello, viene garantito, ai propri cittadini utenti, l'accesso ai servizi reputati necessari per avere una risposta appropriata ai loro bisogni di salute. Questa funzione si configura, come già accennato, in termini di "committenza" e rende il Distretto porta di accesso privilegiata alle reti dei servizi aziendali, extra-aziendali e regionali. CRITERI PER LA INDIVIDUAZIONE DELL’ASSETTO DISTRIBUTIVO DEI SERVIZI E/O ATTIVITA’ DISTRETTUALI A partire dalla approvazione del nuovo P.S.S.R., che prevede una razionalizzazione degli strumenti di programmazione, il Piano delle Attività Territoriali avrà cadenza annuale, quindi sarà compito di altri strumenti la dimensione strategica anche a livello sub-aziendale, ma ancora per questa annualità si ritengono validi i criteri di allocazione già definiti: A) Aree territoriali omogenee sulla base della convergenza di alcuni indicatori demografici: Sulla scorta di alcune caratteristiche demografiche possiamo suddividere il territorio afferente ai Distretti di Rimini e Riccione in alcune Aree territoriali sulla base di caratteristiche che non rispondano solo a confini istituzionali ma prioritariamente quelli disegnati dalle caratteristiche demografiche; successivamente si può verificare la eventuale coincidenza dei nuovi confini con quelli istituzionali omogenee e non sulla base di confini istituzionali. Tali caratteristiche attengono fondamentalmente a quantità di popolazione residente, Densità abitativa, Indici di vecchiaia, Tassi di natalità, Percentuale di famiglie monocomponenti. - Una prima Area concerne l'ambito Metropolitano e cittadino: tale area è caratterizzata da forte densità abitativa, un alto indice di vecchiaia, una lato tasso di famiglie monocomponenti Una seconda Area concerne il livello collinare: tale area si contraddistingue da un andamento culturale e di consecutività omogeneo, dove si assiste ad una densità abitativa inferiore a quella cittadina, indici di vecchiaia complessivamente meno elevati e con zone di ampio sviluppo produttivo, e demografico, famiglie monocomponenti con percentuale relativamente più bassa rispetto all'area metropolitana 105 - Una terza Area concerne l'area costiera: forte presenza di attività turistica, presenza di domanda di servizi che risente della stagionalità, soprattutto nell'ambito dell'urgenza - emergenza, picchi di richiesta da parte della popolazione residente coincidenti con le immediate vicinanze dei periodi estivi, natalizi e pasquali. B) Tipologia delle attività Oltre alla funzione di committenza e di integrazione, il Distretto ha una funzione di “ produzione di assistenza primaria” . Tale funzione viene esercitata attraverso una struttura organizzativa denominata Dipartimento delle cure primarie nel quale trovano rappresentazione specifiche linee di produzione di attività/ prestazioni/ servizi chiaramente identificabili ma a loro volta inseriti in processo di produzione integrato interno al Dipartimento stesso, che con le altre articolazioni organizzative dell‟Azienda, o con altre Istituzioni, come nel caso di prestazioni socio sanitarie. Possiamo quindi inquadrare da un punto di vista produttivo, la assistenza primaria come composta da tre principali aree di intervento specifiche: 2. La medicina del territorio 3. La assistenza pediatrica, psicologica, e di tutela dei minori 4. La assistenza riabilitativo - protesica ed extraospedaliera (residenziale e semiresidenziale) C) Accessibilità dei Servizi/ attività L‟accessibilità è uno dei fattori che determinano l‟utilizzo dei servizi sanitari, pur non rappresentandone l‟unico. Disponibilità e utilizzo sono elementi collocabili ai due estremi del processo della ricerca e ottenimento di assistenza, definiscono cioè i confini del processo ma non sono sufficienti a spiegarne le dinamiche. Ciò premesso, primo elemento di cui tener conto è la “accessibilità geografica,” in parte strettamente legata a quella urbanistica e quindi ai tempi medi di percorrenza per il raggiungimento delle sedi erogative, ed in parte alla connotazione geografica del territorio medesimo. Le tre aree territoriali, così come identificate precedentemente, si caratterizzano per avere una copertura del trasporto pubblico sufficientemente capillare, ma questo non implica necessariamente che detto servizio sia fruibile da tutti i cittadini indistintamente. Infatti gli anziani, i portatori di handicap, gli adulti con temporanee o permanenti limitazioni funzionali dell„autonomia potrebbero avere difficoltà di fruizione in rapporto sia alle caratteristiche del mezzo che di soggettive difficoltà di autonomia. Dal punto di vista della “accessibilità organizzativa” è pertanto opportuno decentrare sul territorio una serie di strumenti organizzativi, strutturali o funzionali, utili a favorire: - - l‟accesso alle prestazioni, attraverso il potenziamento dei punti di primo contatto con il cittadino ed ampliamento dello spazio d‟azione con trasformazione dell‟attuale distribuzione di punti CUP in sportelli multifunzionali e in sportelli unici; è inoltre attiva la prenotazione di prestazioni sanitarie attraverso il telefono (CUPTEL) e le Farmacie (FARMACUP) l‟erogazione di attività di cure primarie le più vicine possibile alla domanda, qualora raggiungano una dimensione critica sufficiente e qualora sia inerente a bisogni di assistenza domiciliare, assistenza consultoriale e pediatrica di primo livello, o di erogazione di prestazioni specialistiche a supporto dei medici di medicina generale o pediatri di libera scelta su particolari target (es. anziani affetti da particolari patologie oggetto di linee guida o di percorsi definiti) e su tipologie di prestazioni che per la loro relativa connotazione tecnicistica e tecnologia siano erogabili con qualità anche in sedi decentrate (es. visite cardiologiche, fisiatriche, ecc.). Il principio di base è di non far muovere il cittadino se non per ricevere prestazioni di relativa alta specializzazione la cui qualità è garantibile solo se l‟offerta è concentrata in punti della rete attrezzati professionalmente e tecnologicamente allo scopo; di far muovere gli operatori verso i cittadini per quelle tipologie di assistenza definite come rilevanti in termini di bisogno di salute e di qualità di vita (es. assistenza domiciliare) e per le quali spesso non rendere disponibile il servizio in prossimità dell‟utilizzatore determina di fatto una “non assistenza”. (utilizzo della rete) D) Nuclei di Cure Primarie Le Cure Primarie rappresentano il sistema di cure erogate vicino ai luoghi di vita delle persone (il domicilio, l‟ambulatorio del medico, le strutture ambulatoriali e consultoriali, le strutture residenziali) e costituiscono la 106 forma principale di assistenza sanitaria che si sviluppa secondo un modello di reti cliniche integrate e di rete di servizi sanitari e sociali. Tali reti funzionano attraverso percorsi clinico-terapeutici-assistenziali in cui i professionisti lavorano in una logica multiprofessionale e multidisciplinare avendo al centro il cittadino e quale sede di elezione il domicilio ed in raccordo con i servizi specialistici ospedalieri. In tal senso le cure primarie rispondono al bisogno di unitarietà del processo di cura, inteso in senso lato come presa in carico e continuità di cura, che la nuova epidemiologia della cronicità e i bisogni complessi di salute oggi richiedono. Nell‟AUSL di Rimini l‟Accordo con i M.M.G. è stato siglato in data 05/04/2007 con la FIMG e con lo SNAMI. In seguito alla sottoscrizione dell‟Accordo locale è stato inviato il 02/05/07 a tutti i M.M.G. il modulo di adesione alla logica organizzativa ed interprofessionale del Nucleo di Cure Primarie e le azioni ed obiettivi oggetto dell‟Accordo Locale inserito anche sul portale del sistema informatico degli M.M.G. Si è raggiunto un risultato pari al 100% delle adesioni reso possibile anche dai momenti formativi ed informativi che si sono tenuti nell‟ultimo semestre 2006 con i Medici di Medicina Generale sulle tematiche: il medico di Medicina Generale ed il modello della Medicina del territorio nel SSR. i cambiamenti organizzativi, gli aspetti strutturali informatici ecc. All‟interno dell‟Accordo Locale è stato individuato, come strumento relativo allo sviluppo organizzativo di Nuclei e al monitoraggio degli step di avanzamento, una Cabina di Regia composta da professionisti di D.C.P. e da M.M.G. che si è costituita a partire dal 14/06/07. La prima azione che si è intrapresa è stata l‟elaborazione di una ipotesi di ambiti territoriali funzionali alla aggregazione dei Medici di Medicina Generale, alla luce di criteri condivisi quali: a) garanzia di accessibilità alla popolazione di riferimento b) per i Medici in gruppo sede geografica collegata prioritariamente alla sede della medicina di gruppo già esistente c) per i singoli M.M.G. sede geografica dell‟ambulatorio principale, dove afferisce il maggiore numero di utenti. L‟ulteriore azione della Cabina di Regia è di predisporre una proposta sulle caratteristiche dei nuclei di base di nuclei avanzati, sull‟individuazione delle sedi di riferimento e le relative funzioni ed il profilo e le attività del Coordinatore di Nucleo. In seguito alla condivisione di questi importanti indirizzi organizzativi durante il mese di settembre si terranno degli incontri con i vari nuclei e i professionisti del D.C.P. per esplicitare tutti gli argomenti sopra descritti e favorire in ogni ambito da parte degli M.M.G. l‟individuazione del proprio coordinatore. Dopo la condivisione del Progetto operativo sui due Nuclei Avanzati nel 2008 si è attuato: a) il collegamento in rete trasversale tra gli ambulatori degli 11 M.M.G. di Bellaria e la sede pubblica di riferimento di Bellaria in Piazza del Popolo n° 1 b) il collegamento in rete trasversale tra gli ambulatori dei 12 Medici della Valconca e la sede pubblica di riferimento a Morciano in Via Arno c) l‟allacciamento prioritario dei Medici di Bellaria e Morciano alla Rete Sole con sistema compatibile alla rete trasversale d) l‟allestimento dell‟ambulatorio di Guardia Medica per Assistenza Primaria nella sede pubblica di Bellaria e di Morciano collegato in rete con i M.M.G. di quell‟ambito territoriale. Apertura nei prefestivi e festivi nella fascia diurna allo scopo di favorire un livello elevato di integrazioni tra professionisti del Nucleo. Si concorda di individuare un pool di Medici di Guardia Medica per ciascun nucleo avanzato destinato alla attività domiciliare urgente su invio della centrale operativa e alla attività ambulatoriale diurna prefestiva e festiva e) l‟integrazione con l‟A.D.I. e con l‟assistente sociale. Individuazione di un pool infermieristico (infermiere di zona) il cui numero è determinato dagli standard di riferimento nazionali e regionali, il cui ambito di intervento è la popolazione residente nel Comune di Bellaria e nella Valconca, coordinati dal Punto Unico Dipartimentale delle Cure Domiciliari f) l‟implementazione di alcune branche specialistiche e dei percorsi per patologie croniche g) la formazione rivolta a tutti i professionisti delle Cure Primarie 107 Nuclei di Base Per i Nuclei di Base si è individuata la sede di riferimento che può essere anche collocata presso una Medicina di Gruppo funzionale all‟integrazione fra Medici del Nucleo. La sede è il punto d‟incontro per i M.M.G. per gli audit clinici, per attività di monitoraggio dell‟appropriatezza prescrittiva, per la verifica degli obiettivi assegnati dal D.C.P. Gli aspetti operativi sono inseriti nel profilo del coordinatore di nucleo. Distretto NCP Denominazione NCP Ambito Territoriale NCP NCP costituito formalmente? sì no Rimini 8 1 indirizzo N° MMG Accordo locale attuativo con i MMG triennio 2007 - 2009 del 05/04/2007 Prot.n. 0034161 Sergio Arlotti Sede: quartiere n 3 Piazza Decio Raggi n.2 17 Sede: quartiere n.1 Via Tolmino 1 Vicolo San Gregorio 33 10 Sede: struttura DCP Ausl -Rn Via Circ.ne Occle 57 Sede: struttura DCP Ausl -Rn Via Circ.ne Occle 57 Sede: struttura DCP Ausl -Rn Via Circ.ne Occle 57 Sede: Struttura Consultorio "Celle" Ausl - Rn Via XXIII Settembre 120 Sede: Medicina di Gruppo Via Antonelli 2 Sede: Struttura Cup P.I. -Ausl Piazza del popolo 1 Sede:c/o Presidio Ospedaliero Via Pedrignone Sede:c/o struttura Usl Via Borsalino 17 16 x Quartiere n.1 Nucleo Marina Nucleo Tripoli Lagomaggio Nucleo Centro Storico Comune di Rimini x Ubaldo Cecchini Comune di Rimini x Alfredo Pizzi Comune di Rimini x Maurizio della Marchina Nucleo Marecchiese Centro Comune di Rimini x Giovanni Morolli Nucleo San Giuliano Comune di Rimini x Giuseppe Montanari Quartiere Viserba Rimini Nord Comune di Rimini x Mauro Manenti Nucleo Ausa Covignano Nucleo Bellaria – Igea Marina Comune di Rimini x Valerio Nori Comune di Bellaria x Gianfranco D'Ermilio Comune di Santarcangelo x Marco Grassi 1 Nucleo di Riccione Nord (Alba S.Lorenzo) Nucleo di Riccione sud (Abissinia Fontanelle) Nucleo Valconca 1 Nucleo Misano 1 Coordinatore NCP Comune di Rimini Nucleo di Santarcangelo di Romagna 1 Nucleo di Verucchio e Villa Verucchio Totale Distretto Rimini Riccione 3 Nucleo Riccione Centro Via Diaz 1 se Sì indicare n° e data atto Quartiere Rimini sud 1 1 Referente NCP Comune di Verucchio x 11 Comune di Riccione x Comune di Riccione x Comune di Riccione x Amedeo Bernardi Accordo locale attuativo con i MMG triennio 2007 - 2009 del 05/04/2007 Prot.n. 0034161 Mario Agostini x Nucleo S.Giovanni in Comune di S.Giovanni x Marignano in Marignano Nucleo Cattolica Comune di Cattolica x Nucleo Coriano Totale Distretto Riccione Sede Ausl di Via Diaz n. 35 (in fase di approntamento edilizio) Nuova Sede Comune di Riccione in Via Flaminia n. 41 Angelo Morrone Sede in fase di approntamento Via Sicilia n. 61 Patrizio Migani Sede: Ausl di Morciano Via XXV Luglio 7 Daniele Marcheggiani Sede: Ausl di Misano Via Settembrini 43 Mauro Galli Med. Gruppo S.Giovanni Via Gobetti1 Camillo Titolo Sede Ausl Cattolica Viale Repubblica18 Giancarlo Ambrosini Sede Ausl - Med. Gruppo di Coriano Via Fleming n. 4 Comune di Morciano x Comune di Misano Angelo Colombo Comuni di: Coriano - x Montescudo Montecolombo 8 12 16 12 13 16 12 19 9 152 14 9 7 12 5 6 13 11 77 Totale Azienda USL Rimini 229 108 La nostra Azienda è caratterizzata da un elevato numero di Medici Associati, infatti su 231 M.M.G.la % di associazionismo è pari all‟87% di cui: Medicina di Gruppo al 31/12/2008 24 - Rimini con 91 M.M.G. 10 - Riccione con 42 M.M.G. Medicina in Rete 5 - Rimini con 27 M.M.G. 4 - Riccione con 16 M.M.G. Reti di Nucleo 1 – Rimini (Bellaria) con 12 M.M.G. (di cui 8 facenti parte anche di gruppi) 1 – Riccione (Morciano) con 13 M.M.G. Profilo del Coordinatore di N.C.P. Dal 2008 si sono individuati i coordinatori MMG dei Nuclei di Cure Primarie. I coordinatori sono stati scelti in base ai seguenti criteri: buona capacità informatica partecipazione attiva ai tavoli tecnici interprofessionali per la costituzione delle linee guida e dei percorsi che si sono attivati in Azienda negli anni passati. Preferibilmente con esperienza di aggregazione con gli altri Medici delle Medicina Generale. Funzioni Operative Partecipazione dei Coordinatori ai Comitati di Dipartimento secondo le cadenze stabilite. Indicatore: presenza al 100% ai Comitati. Trasmissione puntuale a tutti gli M.M.G. degli obiettivi previsti nell‟accordo e assegnati a ciascun Nucleo, verbalizzazione dei contenuti esposti, della partecipazione dei Medici con l‟invio alle Direzioni di D.C.P. (almeno 3 verbali all‟anno). Analisi del bisogno formativo del Nucleo per mettere in evidenza le eventuali necessità formative, nell‟ottica del piano delle Azioni di questa Azienda e trasmissione delle informazioni alle Direzioni del D.C.P. Invio di un piano formativo annuale. Individuazione di un M.M.G. sostituto per ferie e malattie per ciascun coordinatore scelto dal coordinatore medesimo il cui compenso è a carico del coordinatore Omogeneizzazione dei percorsi della Assistenza Domiciliare del Nucleo e della attività infermieristica ambulatoriale. E‟ previsto un monitoraggio mensile fra il coordinatore del Nucleo e il coordinatore infermieristico, coadiuvato dall‟assistente sociale di riferimento. (indicatore: adesione dei medici del nucleo ai percorsi domiciliari ed ambulatoriali). Il Coordinatore è promotore degli obiettivi legati alle aree di impegno sulla prevenzione , la cronicità, l‟ADI e l‟assistenza specialistica e farmaceutica di cui ne monitorizza i risultati in corso d‟anno, e ove necessario, indirizza i colleghi a promuovere tutte le azioni utili al loro raggiungimento ed infine provvede alla trasmissione ai D.C.P. (indicatore: invio reportistica con cadenza semestrale). 109 Mappa delle strutture del Distretto di Rimini Distretto di Rimini 110 SETTORI/SERVIZI SEDE EROGATIVA DI RIMINI SEDE EROGATIVA DI SANTARCANGELO SEDE EROGATIVA DI VERUCHIO SERVE ANCHE I COMUNI DI POGGIO BERNI, E TORRIANA VILLA VERUCCHIO SEDE EROGATIVA DI BELLARIA-IGEA P.ZZA SUOR ANGELA MOLARI, 3, – MARINA PIAZZA DEL POPOLO 1 VIA MONTE UGONE 5 P.ZZA BORSALINO, 17 DIREZIONE DI DISTRETTO Via Coriano 38 Sportello Unico Distrettuale DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE Via Circonvallazione Occ.le 57 Rimini U.O. CURE PRIMARIE Via Circonv. Occ. 57 Rimini CUP/Cassa P.zza Decio Raggi 2 Miramare CUP/Cassa CUP/Cassa Via Circonv. Occ. 57 Punto Prelievi Punto Prelievi S.S. Nuclei Cure Primarie e Assistenza Specialistica Attività Specialistica ambulatoriale Guardia Medica - PFN Rimini Via Locatelli, Miramare (P.P. Punto Prelievi Accreditato) Accesso Diretto Poliam.Dante Via Settembrini O.C. di Rimini Via Pedrignone Via Locatelli Miramare Samtarcangelo Via Circonv. Occ.le 57 - Via Settembrini Attività Specialistica Via Settembrini - Ambulatori ambulatoriale Via Circonv. Occ.le 57 Sede Periferica (Centrale Operativa) P.le Benedetto Croce Via Locatelli , Miramare Guardia Medica Estiva Accesso Diretto Via De Gasperi CUP/Cassa - Verucchio - Villa Verucchio Punto Prelievi Verucchio - Villa Verucchio P.zza Popolo , 1 Attività Specialistica ambulatoriale Attività Specialistica ambulatoriale Sede Periferica V.S. Italico,8 Igea Marina Piazza del Popolo 1 Bellaria Via Brava Torre Pedrera Via Coletti 102 Viale Regina Margherita, 8/C Via Mazzini, 22 -Viserba S.S. Assistenza e sostegno domiciliare Via Circonv. Occ.le 57 S.S. Assistenza Consultoriale Via XXIII Settembre, 120 RN Attività Consultoriale, Attività specialistica Sostegno Psicologico Attività Psicologica S.S. Unità Pediatrica di Cure Primarie Attività vaccinale, Medicina Scolastica Si Si si U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA DONNA ED ETA’ EVOLUTIVA Via Coriano, 38 - Via XX Settembre Via Circonv. Occ.le 57 Via Coriano 38 Rimini P.zza Suor Angela Molari P.zza Popolo, 1 Attività Consultoriale, Attività Attività Consultoriale, specialistica Attività specialistica Bellaria Santarcangelo Attività vaccinale, Medicina Scolastica Attività vaccinale, Medicina Scolastica Villa Verucchio Piazza Borsalino, 17 Attività Consultoriale, Attività specialistica Villa Verucchio Piazza Borsalino Villa Verucchio Piazza Borsalino Attività vaccinale, Medicina Scolastica Via Coriano,38 S.S. Responsabilità Genitoriale Via XXIII Settembre e Tutela Minori Funzioni di assistenza Funzioni di assistenza sociale Funzioni di assistenza sociale Sociale U.O. ANZIANI DISABILI FISICI E SENSORIALI Via Coriano 38 Ambulatorio specialistico ambulatorio specialistico ambulatorio specialistico fisiatrico fisiatrico fisiatrico S.S. ASSISTENZA funzioni di assistenza funzioni di assistenza funzioni di assistenza sociale sociale sociale RIAB. TERRITORIALE Ufficio Protesi e Ausli Ufficio/accettazione assistenza amb.le e dom.le S.S. Continuità Assistenziale e non Autosufficienza Strutture Residenziali e Via Coriano 38 Semiresid.li 111 Funzioni di assistenza sociale fisiokinesi terapia (Via Monte Ugone 5) funzioni di assistenza sociale SETTORI/SERVIZI SEDE EROGATIVA DI RIMINI Via Circonv.le Occ.le 57 UVG coordinamento assistenti sociali (comprese le a.s. del Comune) RSA di Via Ovidio (area HRimini) Via Coriano, 38 Via XXIII Settembre Via Montiano, 14 (Logopedia) Attività specialistica NPI, Attività specialistica NPI, logopedia, fisioterapia logopedia, fisioterapia Strutture: Comunità Via D'azeglio, 15 Rimini Terapeutica I Tigli SEDE EROGATIVA DI SANTARCANGELO VIA CABINA, 1 – SERVE ANCHE I COMUNI DI POGGIO BERNI, E TORRIANA funzioni di assistenza sociale (valutazione del bisogno per l'accesso alla rete dei servizi) SEDE EROGATIVA DI BELLARIA-IGEA MARINA PIAZZA DEL POPOLO 1 funzioni di assistenza sociale (valutazione del bisogno per l'accesso alla rete dei servizi) VIA MONTE UGONE 5 VILLA VERUCCHIO P.ZZA BORSALINO Villa Verucchio Piazza Borsalino funzioni di assistenza sociale (valutazione del bisogno per l'accesso alla rete dei servizi), anche per il Comune di Torriana. DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE U.O N.P.I. P.zza Suor Angela Molari,3 P.zza del Popolo,1 Villa Verucchio Piazza Borsalino Attività specialistica NPI, logopedia Attività specialistica NPI, Attività specialistica NPI, logopedia logopedia U.O.Centro Salute Mentale Via Asili Baldini, 23 Attività ambulatoriale Attività ambulatoriale Attività ambulatoriale Attività ambulatoriale psichiatric , infermieristica psichiatric , infermieristica psichiatrica , infermieristica psichiatric , infermieristica funzioni di assistenza sociale funzioni di assistenza sociale funzioni di assistenza funzioni di assistenza sociale sociale Strutture: Gruppo Appartamento Via Canuti, 10 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Galilei, 17 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Retta, 1 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Bonci, 6 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Euterpe, 17 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Briolini, 33/D Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Santoro, 7 Psichiatrico Gruppo Appartamento Vicolo Levizzani, 9 Psichiatrico Gruppo Appartamento Via Delle Rose, 6 Psichiatrico Residence Carioca Via Dati D.H. Psichiatrico Via Guerrieri, 1 Casa delle Associazioni Via Gadames, 21 Residenza Psichiatrica Viale Pinzon 324 - Igea marina M.O. Handicap Adulto Via Coriano 38 Rimini P.zza Suor Angela Molari P.zza del Popolo Santarcangelo Bellaria Sostegno psicologico, funzioni di assistenza sociale Funzioni di assistenza funzioni di assistenza sociale sociale U.O. SERT Via Tonti 40 - Via Settembrini Centro Alcologico SEDE EROGATIVA DI VERUCCHIO V.le Regina Margherita 25 112 Villa Verucchio - Piazza Borsalino funzioni di assistenza sociale Mappa delle strutture del Distretto di Riccione Distretto di Riccione 113 SEDI EROGATIVE SETTORI / SERVIZI BACINO DI UTENZA: BACINO DI UTENZA: COMUNI DI RICCIONE, MISANO A. COMUNI DI CATTOLICA E S.GIOVANNI DIREZIONE DISTRETTO BACINO DI UTENZA: COMUNI DI CORIANO, MONTESCUSO, MONTECOLOMBO P.zza Unità, 10 Riccione BACINO DI UTENZA: COMUNI DI MORCIANO, MONTEFIORE C, MONTEGRIDOLFO, MONDAINO, SALUDECIO, GEMMANO, S.CLEMENTE Centro marino della Unione dei Comuni della Valconca rivolto a persone anziane e minori, gestito CENTRO ESTIVO VALCONCA dalla Azienda USL. Stabilimento balneare sito in Via Torino - Riccione Bagno n. 7 DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. CURE PRIMARIE Sportello Unico Distrettuale Ospedale di Riccione - Ospedale di Cattolica- Via Della Pace, Via Arno. 40 CUP-Cassa via Frosinone via Beetthoven,1 Coriano Morciano di Romagna O.C. di Riccione via O.C. di Cattolica via Centro Prelievi Via Fleming, 4 Via Arno. 40 Frosinone Beetthoven,1 S.S. Nuclei Cure Primarie e Coordinamento via Cortemaggiore n. 6 Riccione Assistenza Specialistica O.C. di Riccione O.C. di Cattolica via Via Fleming, 4Attività specialistica Ambulatoriale Via Arno. 40- Ambulatori Ambulatori Beetthoven,1-Amb. Ambulatori Ufficio esenzioni per patologie Via Cortemaggiore,6 Riccione Ufficio convenzioni internazionali Guardia Medica - PFN O.C. di Riccione O.C. di Cattolica Via Fleming, 4 Via Arno. 40 Via Rasi Spinelli, Via Cilea , Riccione Cattolica Via Sicilia, 61- Riccione Guardia Medica Estiva Via Catullo, Riccione Via Litoranea Nord, Misano A. Via Cortemaggiore,6 Via Fleming, 4 S.S. Assistenza e sostegno Decentramento Via Arno. 40Riccione- direzione e Decentramento domiciliare operativo Decentramento operativo decentramento operativo operativo U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA DONNA ED ETA’ EVOLUTIVA S.S. ASSISTENZA CONSULTORIALE SOSTEGNO PSICOLOGICO P.zza Unità,10 Riccione P.zza della Repubblica,10 Via Fleming, 4 Via Arno. 40 P.zza Unità,10 Riccione P.zza della Repubblica,10 Via Fleming, 4 Via Arno. 40 S.S. Unità Pediatrica di Cure Priamarie Centralizzata Rimini P.zza Unità, 10 S.S. Responsabilità Genitoriale e Tutela Minori S.S. ASSISTENZA RIAB. TERRITORIALE P.zza della Repubblica,10 Centralizzata Rimini viale Coriano – 38 - P.zza della P.zza Unità, 10 Via Fleming, 4 Repubblica,10 U.O. ANZIANI DISABILI FISICI E SENSORIALI Funzioni sociali P.zza Unità, 10 Ufficio Protesi Ausili Accettazione Protesi Ausili /Invalidi M.O. Strutture Residenziali e Semiresidenziali S.S. Continuità Assistenziale e non Autosufficienza Funzioni di assistenza sociale (Valutazione del bisogno per Via Cortemaggiore,6 l'accesso alla rete dei servizi) P.zza della Repubblica,10 Via Fleming, 4 Via Arno. 40 Via Arno. 40 P.zza Unità, 10 Corso F.lli Cervi (c/o O.C. di Riccione) P.zza Unità, 10- Riccione P.zza della Repubblica,10 Via Fleming, 4 Via Ca Fantino, 127Montescudo Casa Protetta "Fantini" 114 Via Arno. 40 SEDI EROGATIVE SETTORI / SERVIZI BACINO DI UTENZA: BACINO DI UTENZA: COMUNI DI RICCIONE, MISANO A. COMUNI DI CATTOLICA E S.GIOVANNI BACINO DI UTENZA: COMUNI DI CORIANO, MONTESCUSO, MONTECOLOMBO BACINO DI UTENZA: COMUNI DI MORCIANO, MONTEFIORE C, MONTEGRIDOLFO, MONDAINO, SALUDECIO, GEMMANO, S.CLEMENTE DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE Attività specialistica NPI, logopedia, fisioterapia Attività psicomotricita’ Attività ambulatoriale Psichiatrica, Infermieristica, assistenza sociale D.H. Psichiatrico Gruppi Appartamento Assistenza psicologica e sociale Attività clinico- assistenziali Centro Alcol e fumo U.O. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE P.zza Unità, 10 Riccione P.zza della Via Fleming, 4 Via Settembrini, 3 Repubblica, 10 Misano Via Sardegna 9 -Riccione Centro Salute Mentale Via P.zza della Via Cortemaggiore,6 Cortemaggiore,6Repubblica,10 Riccione Via Veneto- Riccione N° 2 gruppi: Via Asmara, 1/A Riccione - Via Brindisi, 3 Riccione Servizio Integrato Disagio Psico-Sociale e Disabilità Mentale P.zza della P.zza Unità,10 Via Fleming, 4 Repubblica,10 Riccione Coriano Cattolica U.O. Dipendenze patologiche Viale Sardegna n. 9 –Riccione V.le Regina Margherita,25 Rimini 115 Via Arno, 40 Via Arno, 40 Via Arno. 40 Morciano Elenco di indicatori di sintesi LEA val 1 A Attività di screening e vaccinazioni 1 % adesione all'invito screening mammella e colon retto 2 % vaccinati anti-morbillo al 24° mese e HPV, 1 dose 3 Copertura vaccino antinfluenzale per 100 (>65a.) B Vigilanza e prevenzione 4 % ambienti di lavoro controllati 5 % aziende ristorazione controllate 6 n.medio sopralluoghi per allevamento 74,4 87,3 70,4 altri val 43,8 58,3 7,6 7,1 1,3 C Dotazione strutturale offerta 7 PL acuti e lungodegenza-riabilitazione per 1.000 8 PL in strutture residenziali e semiresidenziali anziani (>75a.) 9 PL in Hospice per 10.000 10 PL strutture residenziali e semiresid. psichiatria e dip. patologiche x 10.000 3,13 2,62 0,3 10,7 D Tassi di copertura per target di popolazione 11 Pazienti (> 18) in carico al DSM per 10.000 12 Incidenza tossicodipendenti (15-64 a.) per 10.000 161,1 51,2 E Accessibilità ai servizi 13 % MMG in gruppo 59,39 F Costi pro-capite 14 Costo pro-capite ponderato assistenza: totale e disaggregato (sanità pubblica, distrettuale, ospedaliera) G Indici di consumo 15 Tasso standardizzato di ospedalizzazione (pubblico + privato accreditato) dimessi x 10.000 ab. 16 Indice di consumo standardizzato specialistica ambulatoriale: totale senza laboratorio (esclusi P.S. ed OBI) - numero di prestazioni x 1.000 ab. 17 Spesa pro-capite farmaceutica territoriale H Qualità percepita 18 % di elogi e di reclami su segnalazioni totali 174,1 241 153,6 57,44 52,94 92,05 78,27 90,62 L Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ospedaliere 21 Chirurgia tumore colon retto e prostata 22 Intervento protesi dell'anca 23 Endoarteriectomia carotidea (ricovero - regime ordinario) 24 Riparazione ernia inguinale (ricovero – regime day hospital) 15 102 29 48 M Qualità dell’assistenza 25 % parti cesarei 26 Ospedalizzazione evitabile (per 1.000 dimessi) 27 % accessi al PS trattati in OBI 28,3 23,6 6,28 116 5 s.p.46 dist 974 1655 osp.635 42,56 I Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali 19 Indice di performance a 30 giorni - visite (% visite effettuate a 30 gg) 20 Indice di performance a 60 giorni – diagnostica, prestazioni terapeutiche e riabilitazione (% visite effettuate a 60 gg) 1 38 OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 117 3 Premessa Le profonde trasformazioni del contesto sociale e del quadro epidemiologico inducono ad una riflessione ad ampio raggio sul sistema dei servizi sanitari offerti alla popolazione. L‟Azienda Usl di Rimini ha recentemente rivisto, in sintonia peraltro le indicazioni regionali, il proprio Atto Aziendale nel quale viene dato particolare rilievo al tema dell‟integrazione, vista come lo strumento in grado di assicurare una presa in carico globale del paziente e la continuità di cura ed assistenza nelle varie fasi del bisogno sanitario e sociale, tramite le proprie articolazioni ospedaliere e territoriali, i servizi sanitari, socio-sanitari e sociali di altri soggetti istituzionali e privati accreditati o convenzionati, in un chiaro rapporto di integrazione funzionale. Un sistema così concepito si fonda su tre presupposti: un‟articolazione a rete dei servizi assistenziali in virtù della quale, qualunque sia il punto di accesso, il percorso del cittadino verso il soddisfacimento delle necessità presentate è guidato, dall‟uno all‟altro dei diversi punti erogativi, dall‟organizzazione stessa in una sorta di accompagnamento personalizzato, basato sull‟attenta lettura dei bisogni e del contesto in cui gli stessi si presentano a garanzia della continuità di cura ed assistenza; una autonomia professionale e corrispondente responsabilità, che si esercitano nell‟operatività quotidiana in una forma organizzata predefinita ; l‟integrazione professionale, come strumento adeguato per la risposta a bisogni complessi ed interdipendenti, in cui il rapporto fra le professioni non si sostanzi in una forma gerarchica ma nella condivisione dell‟obiettivo assistenziale perseguito con l‟apporto dei diversi professionisti, in una reciprocità che non confonde, ma si arricchisce delle differenti specificità e che tende non solo alla eccellenza dell‟atto del singolo professionista ma anche al miglior risultato dell‟intervento complessivo. Le strategie che attengono alla realizzazione di questi obiettivi sono delineate nei documenti di programmazione regionale (Piano Sanitario Regionale) provinciale (Piano Attuativo Locale e Piani per la Salute), distrettuale (Piani di Zona), aziendale (Piano Strategico e Piano Attuativo Territoriale) e possono essere così sinteticamente riassunte: enfasi sulla completezza dell‟azione sanitaria nelle sue componenti di prevenzione, educazione, diagnosi, terapia e riabilitazione, da realizzarsi perseguendo il maggiore coinvolgimento del cittadino rendendolo partecipe della reale promozione della propria salute; sviluppo dei servizi, attraverso l‟ampliamento dell‟offerta, la qualificazione tecnica, l‟innovazione tecnologica ed il miglioramento della qualità della assistenza; accessibilità ai servizi attraverso la semplificazione delle procedure e tramite garanzie di universalità ed eguaglianza. Tutte le attività aziendali possono comprendersi alla luce di queste coordinate strategiche e programmatiche, che intersecano alcune “modalità di essere Azienda USL” che utilizzeremo come chiave di lettura delle principali realizzazioni elencate in questo Bilancio di missione: centralità del cittadino partecipazione degli Enti Locali universalità ed equità di accesso qualità dell‟assistenza ed efficienza gestionale. 118 3.1 CENTRALITA’ DEL CITTADINO (Trasparenza e partecipazione) “L‟Azienda USL di Rimini riconosce la centralità del cittadino, quale titolare del diritto alla tutela della salute, nella definizione delle prestazioni sanitarie e nella fruizione dei servizi stessi. A tal fine assicura la partecipazione dell‟utente, singolo o tramite le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti, alle fasi di programmazione delle attività, valutazione della qualità dei servizi, tutela dei diritti degli utenti, nel rispetto della L.R. 19/1994, artt. 15 e 16 e del D.Lgs. 502/1992 di riforma e succ. Gli strumenti organizzativi con cui viene effettivamente assicurata tale partecipazione sono: la Carte dei Servizi, l‟URP, il sistema di gestione dei reclami, i Comitati Consultivi Misti. La Carta dei Servizi è l‟espressione formale del patto sulla qualità dei servizi offerti e sul loro costante miglioramento, stipulato tra l‟Azienda e i cittadini. L‟U.R.P., Ufficio Relazioni con il Pubblico, verifica, all‟interno del sistema qualità dell‟Azienda, la percezione della qualità delle prestazioni erogate individuando idonei e adeguati strumenti per l‟ascolto dell‟utenza e la comunicazione con i cittadini e le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti. Il sistema di gestione dei reclami si svolge attraverso procedure predefinite sulla base di apposito regolamento di pubblica tutela. I Comitati Consultivi Misti sono costituiti presso le strutture per favorire la partecipazione al processo decisionale della azienda con l‟obiettivo del miglioramento della qualità dei servizi; la loro costituzione ed il loro funzionamento sono disciplinati con apposito regolamento.” Fondamentale appare il ruolo dei Comitati Consultivi Misti, i quali hanno operato in autonomia svolgendo quella funzione di valutazione e stimolo dei servizi, essenziale per un reale sviluppo dei medesimi in relazione alle necessità dei cittadini. Aree di particolare rilevanza cui i CCM hanno fornito un indispensabile contributo sono state: - La sperimentazione dei nuclei delle cure primarie, stato dell‟arte; - Lo sviluppo istituzionale su terapia del dolore e cure palliative; - Definizione dei gruppi di lavoro nelle attività prioritarie per l‟anno 2009; - Presentazione U.O. Otorinolaringoiatria: Modalità organizzative, tipologia attività; - Paziente cronico territoriale: gestione del bambino cronico; - Domande libere da sottoporre al Direttore Generale dell‟Ausl di Rimini; - Programmazione attività anno 2008/2009; - Analisi reclami 2007 e presentazione procedura di miglioramento sulla gestione reclami; - La Carta dei Servizi Sanitari, “ultimi ritocchi”; - Presentazione U.O. Medicina Generale II e Servizio di Diabetologia: modalità organizzative e tipologie delle prestazioni erogate. - Informazioni generali sulla U.O. Assistenza Riabilitativa Protesica - A D I: iter dimissioni protette; - Terapia del Dolore: Miglioramento della sua conoscenza e sua applicazione anche nel Preoperatorio, Pronto Soccorso, U.O. Medicina e Domiciliare; - Scelta / Revoca del medico MMG: Risposta da parte dei MMG sulle schede già preparate e inviate e loro applicazione; - Percorso del lutto: Continuazione del progetto già in atto; - Situazione sanitaria nel Distretto di Riccione - Richiesta chiarimenti su Assistenza Domiciliare Integrata Distretto Riccione 119 3.2 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA Nel 2009 il ruolo degli Enti Locali è stato esercitato attraverso gli strumenti di programmazione provinciale rappresentati dall‟Atto di indirizzo e coordinamento triennale della CTSS, e da quelli distrettuali costituiti dai Piani di zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale; questi documenti trovano poi concreta applicazione nel programma attuativo annuale, nel Piano Strategico triennale e nel Piano annuale delle azioni. In attuazione degli art. 3, 38 e 118 della Costituzione, la Regione, gli Enti Locali e lo Stato garantiscono l‟insieme dei diritti e delle opportunità volte allo sviluppo del benessere dei singoli e delle comunità ed assicurano il sostegno ai progetti di vita delle persone e delle famiglie. Al fine di prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni che limitano i diritti e le opportunità la Regione e gli Enti Locali realizzano un sistema integrato di interventi e servizi con il concorso dei soggetti della cooperazione sociale, dell‟associazionismo di promozione sociale e del volontariato, delle Aziende pubbliche di Servizio alla Persona, degli enti di patronato e degli altri soggetti di cui all‟art. 1 della legge 328/2000. Il sistema integrato ha carattere di universalità, si fonda sui principi di cooperazione e promozione della cittadinanza sociale, opera per assicurare il pieno rispetto dei diritti ed il sostegno della responsabilità delle persone, della famiglia e delle formazioni sociali. In questo quadro la Regione e gli Enti Locali favoriscono l‟autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati, sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale. Il sistema integrato è finanziato attraverso risorse derivanti dalla fiscalità e l‟eventuale compartecipazione degli utenti si ispira a criteri di equità e progressività. La funzione di governo del sistema pubblico di Welfare regionale e locale I principi richiamati in premessa rendono evidente la responsabilità primaria della Regione e degli Enti Locali i quali devono assicurare, in modo unitario e integrato, la funzione di governo (programmazione, regolazione e verifica dei risultati) del sistema. L‟assetto istituzionale attraverso il quale la Regione e gli Enti Locali hanno organizzato l‟esercizio di questa funzione primaria si è venuto consolidando attorno a due direttrici: la centralità del ruolo della regione nel governo del servizio sanitario; la centralità del ruolo degli enti locali, in riferimento all‟art.118 della costituzione, nel governo degli interventi e dei servizi sociali. Questi due distinti assetti sono all‟origine delle sviluppo di due diverse forme di integrazione istituzionale. La prima fa riferimento alle sviluppo delle forme associative tra gli Enti Locali (associazioni intercomunali, unioni di comuni, comunità montane, consorzi ecc.) per l‟esercizio di funzioni e servizi anche in campo sociale. Si tratta di forme associative dotate di personalità giuridica (ad eccezione delle associazioni intercomunali la cui attività è regolata da convenzione ai sensi dell‟art. 38 del d.lgs. 267/99) costituite su base volontaria. La seconda riguarda lo sviluppo e il consolidamento della Conferenza territoriale sociale e sanitaria e del Comitato di Distretto, individuati dalla legislazione Regionale (L.R.2/2003 e L.R. 29/2004), quali strumenti di raccordo istituzionale tra gli enti locali e le aziende sanitarie. I principi del sistema istituzionale integrato. Anche attraverso l‟esperienza dei piani sociali e dei piani per la salute, nonché dall‟ampio confronto che si è sviluppato a livello regionale e territoriale emerge una comune condivisione dei principi ai quali occorre ispirare l‟assetto istituzionale integrato di governo del sistema. Tali principi sono: - la centralità degli Enti Locali e della Regione nella programmazione, regolazione e realizzazione dei servizi sociali, sanitari e socio sanitari a rete; - la separazione delle funzioni pubbliche di governo (programmazione, regolazione, verifica dei risultati) da quella di produzione ed erogazione dei servizi e delle prestazioni; 120 - l‟individuazione della zona distrettuale quale ambito territoriale ottimale per l‟esercizio associato della funzione di governo, di committenza e per l‟organizzazione associata delle funzioni amministrative ad essa collegata. Questi principi consentono, nel quadro normativo vigente, di disegnare un assetto istituzionale di governo coerente ed omogeneo. A LIVELLO REGIONALE Gli organi politici e istituzionali con competenze di governo sull'area delle politiche sociali, sanitarie e dell'integrazione sono: - l'Assemblea legislativa regionale e la Giunta regionale con le rispettive competenze di indirizzo politico e di controllo, e di iniziativa, amministrazione e promozione, così come definite dal nuovo Statuto regionale approvato a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione; - il Consiglio delle Autonomie, previsto all'art. 23 dello Statuto regionale. Tale Consiglio è organo di rappresentanza, consultazione e coordinamento tra la Regione e gli Enti locali; partecipa ai processi decisionali della Regione riguardanti il sistema delle autonomie locali attraverso proposte e pareri in particolare su "… c) piani e programmi che coinvolgono l'attività degli enti locali; d) la disciplina del coordinamento del sistema tributario e finanziario e le linee della legge di bilancio; e) il conferimento di funzioni alle autonomie locali e la relativa disciplina" (art. 23, c. 2). All'art. 24 si sottolinea che la Regione, quale ente legislativo e di governo, pone a fondamento della propria attività i principi dell'autonomia e dell'integrazione tra i livelli istituzionali; assume il metodo e gli strumenti della collaborazione istituzionale, perseguendo il raccordo tra gli strumenti di programmazione della Regione, delle Province e dei Comuni; opera per la valorizzazione delle assemblee elettive, favorisce l'associazione dei Comuni e la creazione di un sistema a rete delle amministrazioni locali. È evidente la rilevanza che questo organo potrà avere nei processi decisionali riguardanti la programmazione delle politiche in oggetto, una volta istituito e regolamentato con apposita legge regionale. - la Cabina di regia regionale per le politiche sociali e sanitarie, istituita con specifico Protocollo d'intesa tra Regione e Autonomie locali recepito dalla D.G.R.2187/2005, e individuata come luogo di confronto, coordinamento e collaborazione, per promuovere - con attività di impulso, proposta e valutazione - la più ampia integrazione delle strategie e delle politiche sanitarie, sociali e sociosanitarie, e come sede di concertazione con le Organizzazioni sindacali. Tale organismo opera in questa fase transitoria verso l'assetto definitivo conseguente al nuovo Statuto regionale, svolgendo anche attività di supporto alla CRAL. Gli strumenti tecnici di supporto agli organi politici e istituzionali regionali per la definizione degli indirizzi sono: - il Comitato tecnico scientifico con funzioni di supporto, di istruttoria, consultive e di proposta alla Cabina di regia, tramite approfondimenti, studi e ricerche; - il Tavolo tecnico regionale di supporto alla programmazione sociale e sociosanitaria distrettuale, con funzioni di informazione e confronto, con la presenza di rappresentanti dei Comuni, delle Province e dei Distretti; - il Gruppo intersettoriale DG Sanità e politiche sociali. A LIVELLO INTERMEDIO Il soggetto istituzionale con competenze di coordinamento a livello intermedio, sull'area delle politiche sociali e dell'integrazione tra queste e altre politiche (lavoro, casa, formazione professionale, istruzione, educazione, cultura e pianificazione territoriale), è la Provincia. Alla Provincia spettano infatti: la promozione dell‟integrazione delle politiche sociali con altre politiche settoriali, la rilevazione dei bisogni e dell‟offerta di servizi del territorio al fine dell‟implementazione del Sistema informativo socio – educativo - assistenziale provinciale, la promozione della partecipazione del Terzo settore e delle ASP al sistema dei servizi, il coordinamento della definizione e attuazione dei Piani di Zona; 121 la predisposizione di specifici Programmi di ambito provinciale integrati con i Piani di Zona. Attraverso la Conferenza territoriale sociale e sanitaria (CTSS), la Provincia, i Comuni dell‟ambito territoriale di riferimento e l‟ASL, ciascuno per le rispettive competenze, realizzano il coordinamento delle politiche sociali, sanitarie e socio - sanitarie. La CTSS infatti: partecipa al processo di elaborazione e di approvazione dei piani attuativi locali, esprime parere sui piani annuali di attività delle AUSL, sul Piano programmatico delle Aziende sanitarie e delle ASP e sui bilanci delle Aziende Sanitarie; promuove e coordina la stipula da parte dei Comitati di Distretto degli accordi in materia di integrazione socio - sanitaria previsti dai Piani di zona partecipa alla valutazione della funzionalità dei servizi sanitari e della loro razionale distribuzione territoriale, individua gli ambiti distrettuali e assicura l‟equa distribuzione delle risorse tra i distretti; Indica le priorità di salute e gli obiettivi su cui concentrare gli interventi a livello distrettuale, verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Gli obiettivi che si intende perseguire sono: - la valorizzazione del ruolo della CTSS come luogo di integrazione dei diversi soggetti e competenze istituzionali; la semplificazione e l‟armonizzazione degli strumenti di programmazione che incidono sullo stesso ambito territoriale; lo sviluppo di una identità in grado di rafforzare e valorizzare l‟articolazione distrettuale a rete del sistema territoriale integrato. Nel percorso di elaborazione dell‟atto di coordinamento e indirizzo triennale la CTSS promuove la partecipazione dei consigli comunali e del consiglio provinciale. Inoltre la conferenza, ai sensi del comma 8 del medesimo articolo, disciplina, attraverso il proprio regolamento, le relazioni con i comitati di distretto ovvero con gli organi delle forme associative che ne esercitano le funzioni. Per l‟esercizio delle proprie funzioni (supporto informativo, monitoraggio ed istruttoria ai fini dell‟attività di indirizzo e verifica, raccordo e coordinamento, anche rispetto agli ambiti distrettuali, supporto alle iniziative di comunicazione e partecipazione politica, nonché funzioni di segreteria) la CTSS si è dotata di uno strumento tecnico (ufficio di supporto) funzionale anche alla elaborazione dell‟Atto di coordinamento e indirizzo provinciale triennale. L‟ufficio di supporto della CTSS, già previsto dal comma 2 dell‟art. 2 della LR 21/03, è collocato, presso l‟ente locale (comune o provincia) che esprime la presidenza della Conferenza. La CTSS nel disciplinare l‟organizzazione e il funzionamento di tale ufficio ha tenuto conto della necessità di garantire, in particolare: il coordinamento permanente tra l‟ufficio di supporto e i nuovi uffici di piano di ambito distrettuale così come di seguito delineati; l‟integrazione con l‟Ausl per assicurare una collaborazione fattiva tra tutti gli Enti/uffici che producono o elaborano dati che possono essere utili alla pianificazione e valutazione in tali settori (dati sui bisogni e sull‟offerta di servizi, dati epidemiologici, demografici, di spesa…); la compartecipazione al costo dell‟ufficio di supporto alla conferenza da parte della/e AUSL come previsto dalla LR 29 (“ Per lo svolgimento dei compiti e delle funzioni proprie, la Conferenza può istituire un apposito ufficio, avvalendosi anche delle risorse delle Aziende sanitarie interessate. L'organizzazione ed il funzionamento di tale ufficio è disciplinato dalla Conferenza, di concerto con le Aziende sanitarie interessate per le risorse di loro competenza”). A LIVELLO DISTRETTUALE Il tema della semplificazione e integrazione degli strumenti di programmazione presenta a questo livello una connotazione specifica rispetto agli altri livelli di governo, e ciò in considerazione delle rilevanti novità normative, istituzionali e culturali che hanno inciso fortemente sul contesto locale. In particolare semplificare gli strumenti di programmazione distrettuale significa ripensarli 122 coerentemente all'obiettivo di consolidare e semplificare il sistema di governo e gestione degli interventi di integrazione socio sanitaria in ambito distrettuale. La finalità è quella di "attrezzare" tale sistema a svolgere meglio le funzioni attribuite dalle leggi regionali in campo sociale, sociosanitario e sanitario, nonché le funzioni proprie dei Comuni. In particolare è opportuno qui richiamare quelle derivanti da: - la gestione del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA); - la definizione e attuazione del sistema dell'accreditamento; - la regolamentazione omogenea del sistema di compartecipazione alla spesa, anche attraverso lo strumento dell'ISEE; - la costituzione delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) per la produzione dei servizi e la distinzione di tali funzioni da quelle di indirizzo e regolazione. Per l‟esercizio delle funzioni connesse a questi temi i Comuni individuano, ai sensi dall‟art.16 della LR 2/2003, lo strumento, di ambito distrettuale che consenta di esercitare al meglio le funzioni amministrative ed i compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete. Alla luce di queste valutazioni e indicazioni, si possono individuare, come trasversali all'insieme delle funzioni sopra richiamate, due funzioni a livello distrettuale nell'area delle politiche sociali, sanitarie e socio sanitarie: - una funzione di governo, relativa alla programmazione (che comprende l‟area della non autosufficienza), alla regolazione e alla verifica dei risultati di salute e di benessere raggiunti, alla definizione delle regole per l'accreditamento, per l'accesso al sistema e per la compartecipazione alla spesa, alla costituzione delle ASP. - una funzione tecnico - amministrativa e di supporto gestionale, relativa alla definizione della programmazione ed alla sua attuazione (impiego delle risorse, rapporti con i produttori pubblici e privati, integrazione socio - sanitaria a livello organizzativo e professionale, monitoraggio e supporto alla valutazione); L'esercizio integrato di queste funzioni da parte dei Comuni, ai sensi dell‟art.29 comma 3, si realizza nella provincia di Rimini attraverso il Comitato di Distretto, cui partecipa il Direttore di Distretto, affiancando all‟Accordo di programma col quale si approva il Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale, la contestuale stipula di una convenzione, secondo le modalità prevista dell‟art. 30 del D.Lgs 267/2000, tra i comuni stessi e l‟AUSL, finalizzata e regolare e organizzare l‟esercizio della funzione amministrativa; Mentre la partecipazione si manifesta nelle linee di indirizzo e di verifica che gli EE.LL conferiscono all‟intero complesso delle attività sanitarie rese direttamente o indirettamente dall‟Azienda, la conformazione e la integrazione dei servizi sociali e sanitari è il terreno in cui si misura la reale capacità di collaborazione e di creazione di sinergie al servizio dei cittadini. Vale la pena di ribadire anche in questa edizione del Bilancio di Missione la “formula” adottata nello sviluppo della Governance dell‟attività Socio – Sanitaria. La scelta della forma di gestione dei servizi sociali rappresenta il momento in cui si decide il ruolo che ciascuno degli attori deve svolgere e il grado di integrazione che si intende perseguire con le parti in causa. Le diverse forme di gestione presentano una diversa capacità di perseguire l‟obiettivo dell‟integrazione, anche se la garanzia della stessa dipende da tanti fattori, fra cui la priorità data all‟obiettivo. La scelta del nostro territorio è stata chiara e decisa: stringere un patto più forte fra Enti Locali ed Azienda USL della Provincia di Rimini, tendente a salvaguardare: la titolarità delle competenze sociali da parte dei Comuni l‟integrazione socio-sanitaria il contenimento dei costi la qualità dei servizi. E‟ stato così costruito un modello di “delega partecipata”: la gestione dei servizi sociali è interamente o parzialmente delegata all‟AUSL ma atti di indirizzo, scelte di priorità, collocazione delle risorse rimangono in capo ai Comuni, così come la facoltà/dovere di esercitare il controllo 123 sull‟attività. E‟ una scelta che, pur nell‟intento di produrre innovazione, tenendo conto della storia del contesto di riferimento, non rinnega il passato e non nega le competenze dei diversi attori che intervengono nella gestione, ma tende a farli lavorare fianco a fianco per uno scopo comune, riconoscendo il ruolo di indirizzo, programmazione e controllo degli Enti Locali, l‟indiscusso ruolo tecnico dell‟AUSL e il prezioso contributo del Terzo Settore. Tale modello trova soluzione, da una parte, nel ruolo rilevante rivestito dal Comitato di Distretto, che definisce obiettivi, individua strategie ed azioni, effettua processi di valutazione complessiva dei risultati della gestione, dall‟altra, nella creazione di un sistema di Accordi di Programma Tematici per target di popolazione o per problematica trasversale a più settori. Lo scenario delineato, “sistema” di Accordi di Programma, inteso come luogo della programmazione partecipata tra diverse aree, - è in grado di garantire, al contempo, specificità di programmazione integrata (per singolo target) e rispetto dei principi dettati dal progetto politico sotteso. La delega partecipata si è inserita in una realtà di servizi già apprezzata dai Comuni senza intenti di separazione, ma piuttosto di collaborazione, di creazione di rapporti più diretti evitando la costituzione di altre figure giuridiche (es. Consorzi), vissute come portatrici di aumento dei costi e causa di allontanamento dalle competenze sociali dell‟organismo politico più diretto – il Comitato di Distretto. Un altro elemento che ha contribuito a rendere più coeso il sistema di gestione condiviso e partecipato è l‟attivazione del Servizio di Segretariato Sociale Professionale (detto anche Sportello Sociale) presso i Comuni, che, fra gli altri compiti, ha la funzione di assegnare ai servizi sociosanitari gli utenti, in rapporto ai bisogni rilevati, e di monitorare, almeno per quanto riguarda il sociale, la situazione del cittadino. Tale servizio è supportato da due elementi: un sistema informativo comune basato sull‟anagrafe dell‟utenza e riportante gli interventi individuali in atto (ovunque siano attivati) ed il referente del caso – abbiamo già collegato i Comuni maggiori e stiamo precedendo sugli altri – una consulenza programmata prestata dai professionisti dell‟AUSL per le situazioni di non facile lettura o per casi multiproblematici. 124 3.3 UNIVERSALITA’ ED EQUITA’ D’ACCESSO Equità ed universalità rappresentano i criteri fondanti la missione stessa dell‟Azienda con precise conseguenze nel sistema di accesso. EQUITÀ - Garantire a parità di bisogno e di competenza pari e tempestiva opportunità di accesso alle prestazioni, ai servizi, alle facility e agli strumenti messi a disposizione dell‟Azienda dal Servizio Sanitario per assicurare alla popolazione di riferimento livelli di assistenza adeguati nella loro appropriatezza e qualità, economicamente sostenibili per la comunità che ne sostiene gli oneri. Nello specifico si intende: rispettare ed applicare le regole di funzionamento dell‟Azienda e del suo sistema di riferimento sfruttare tutte le opportunità di miglioramento dell‟efficacia, dell‟efficienza e della qualità delle prestazioni e dei servizi prodotti motivare e supportare il processo di allocazione delle risorse sulla base del contributo alla soluzione dei problemi prioritari esplicitare e motivare i comportamenti e le decisioni rendendoli comprensibili agli interlocutori selezionare le richieste compatibili con l‟interesse generale e coerenti con gli obiettivi prioritari evitare che le decisioni siano il frutto esclusivo di amicizie, di convenienze particolari, di comunanza di vedute o interessi adottare, a parità di condizioni, uguali comportamenti”. L‟AUSL partecipa in qualità di UO specifica al Progetto Regionale finanziato dal Ministero sulle Diseguaglianze, nell‟ambito del quale ha condotto una ricerca sulle legislazioni e sui progetti europei per contrastare le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari ed ha partecipato ad indagini di censimento regionale sulle buone pratiche in tema di uguaglianza nell‟accesso ed a studi sul campo di tipo epidemiologico sulle differenze di accesso ed esito. Qui si vogliono cogliere gli interventi che l‟azienda attiva per assicurare i livelli essenziali di assistenza, secondo quanto previsto dal DPCM 29 novembre 2001 e dai relativi provvedimenti applicativi regionali. 125 Interventi sulla struttura dell’offerta di servizi per conseguirne l’omogeneità rispetto agli standard regionali Nel corso del 2009 l‟offerta di visite specialistiche e prestazioni di diagnostica strumentale prenotabili a CUP si è stabilizzata. Si è completato il nuovo sistema informatico. In particolare sul versante dell‟offerta sono state poste in essere azioni che conducono ad un ampliamento dell‟attività attraverso: la maggior offerta di prestazioni complessive, con l‟utilizzo delle risorse aggiuntive, anche con la riconversione di attività di ricovero in prestazioni specialistiche del privato accreditato gli effetti della riorganizzazione dell‟attività di diagnostica senologica che ha previsto l‟attuazione di un programma aziendale atto a contenere i tempi di attesa per la diagnostica senologica anche attraverso la differenziazione dei percorsi d‟accesso. Nell‟ambito della domanda si è ritenuto di agire prioritariamente sulla appropriatezza prescrittiva; nello specifico sono stati instaurati tavoli di confronto con i professionisti (M.M.G., specialisti ospedalieri e territoriali) per la migliore interpretazione della domanda, alla luce della maggiore appropriatezza conseguibile nella risposta attraverso l‟offerta di percorsi diagnostici e terapeutici più puntuali. E‟ stata effettuata, anche sulla base dei contenuti all‟interno dell‟Accordo Locale Attuativo, la costituzione di un gruppo di lavoro per lo studio della prescrizione e del consumo delle prestazioni specialistiche, strumentali e di laboratorio; in particolare al gruppo è stato affidato il compito di effettuare una prima analisi dei fattori che sostengono e determinano gli elevati indici di consumo rilevati per alcune prestazioni e l‟importante ripetitività riscontrata. E‟, inoltre, stato proseguito il lavoro finalizzato alla riorganizzazione dei percorsi attraverso: - la separazione delle prime visite dai controlli; - l‟attivazione del piano per il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche, con particolare riferimento agli accordi con le O.O.S.S. per l‟attività aggiuntiva. Un‟area di particolare debolezza per i criteri di universalità ed accesso è data dal cittadino anziano e fragile, rispetto al quale gli Enti che hanno sottoscritto l‟accordo di programma tematico sugli anziani hanno proseguito la differenziazione dei servizi offerti, che è andata dalla creazione di spazi ed occasioni di incontro ed esperienze di impegno per gli anziani autosufficienti - sostegno ai centri sociali ed ai centri di aggregazione, promozione di attività culturali e ricreative, ecc.-, alla creazione di servizi per gli anziani che scelgono di rimanere nella loro casa nonostante la non autosufficienza o di essere ospitati in strutture residenziali. L‟AUSL, per favorire la domiciliazione, ha sostenuto i ricoveri temporanei e di sollievo in RSA ed ha avviato analoga esperienza in Casa Protetta rendendo più appropriati i ricoveri temporanei e di sollievo che fino a due anni fa si facevano solo in RSA. Per garantire l’equità nell’accesso ai servizi, l‟Organismo Esecutivo della Conferenza Sanitaria Territoriale ha raggiunto un accordo con tutti i Comuni per dotarsi un regolamento di riferimento per la realizzazione di interventi e prestazioni economiche in campo sociale. Oggi i posti letto delle strutture semiresidenziali e residenziali convenzionate sono a disposizione di tutti i cittadini della provincia di Rimini indipendentemente dalla residenza, non c‟è più cioè la priorità dell‟accesso in relazione alla residenza ma in rapporto alla necessità ed urgenza di assistenza. 126 3.4 QUALITA’ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE Il tasso di ospedalizzazione registrato presso l’Ausl di Rimini nel 2009 è stato pari a 174 dimessi x 1.000 ab. mentre era di 178 nel 2008; tale valore, in costanza del tasso di ricovero in regime di day-hospital, è da considerare effettivo e coerente con il trend in decremento dei ricoveri in regime ordinario già emerso negli anni precedenti, a conferma dei buoni risultati della politica aziendale rivolta al miglioramento del grado di appropriatezza relativo alle prestazioni di ricovero. La capacità di attrazione nei confronti dei propri residenti, testimoniata dal valore dall‟indice di dipendenza ospedaliera (pressochè costante attorno al 70% negli ultimi quattro anni), suggerisce una sostanziale stabilità della fiducia degli abitanti della provincia di Rimini nel sistema ospedaliero aziendale e ciò nonostante il lieve incremento della mobilità passiva registrato in ambito regionale e, secondo i dati preliminari, riguardante anche quella extraregionale. Appare incrementata la capacità di attrazione nei confronti di residenti presso altre province della regione Emilia-Romagna, con l‟indice di dipendenza in progressivo aumento negli ultimi anni (dal 5,98 nel 2005 al 7,6 nel 2009), mentre in diminuzione, dopo un periodo di diverso andamento, si presenta quello relativo ai residenti fuori regione e stranieri (dal 22,8 del 2008 al 22,1 del 2009) da ricondurre, da un lato, alla riduzione dell‟import dalla Repubblica di San Marino, frutto delle politiche di governo concertato dei flussi con questa ultima Repubblica, dall‟altro, al fenomeno delle regolarizzazioni che hanno interessato numerosi cittadini stranieri a in applicazione della normativa vigente in materia. L’accessibilità alla assistenza specialistica ambulatoriale è in progressivo incremento sia per il potenziamento dell‟offerta, sia per la molteplicità degli strumenti di accesso messi a disposizione nel tempo: sportelli unici, sportelli CUP, CUP telefonico, Farmacup, la cui interfaccia informatica è oggi completa; da queste vie è oggi possibile raggiungere informaticamente la complessiva offerta specialistica e disporre di quella che osserva i tempi minori di attesa. Si rilevano in particolare miglioramenti nelle attese sia nell‟ambito delle visite programmabili (che evidenziano in ogni caso le maggiori criticità) che nell‟ambito della prestazioni di diagnostica strumentale. Rispetto all‟Area della Qualità e dello Sviluppo Organizzativo, va segnalato come tutti i Dipartimenti: abbiano definito e/o implementato linee guida e protocolli clinico - organizzativi con azioni di verifica sull‟attività svolta; possiedano il documento di presentazione della struttura e delle singole U.O afferenti, abbiano definito standard di prodotto e, comunque, attivato iniziative di adeguamento ai requisiti di accreditamento, abbiano realizzato o revisionato strumenti informativi per i pazienti/cittadini e li hanno resi disponibili sotto varie forme al fine di migliorare la comunicazione esterna, abbiano realizzato progetti di miglioramento e di riorganizzazione dei processi di assistenza. 127 Sono state promosse alcune attività che rivestono particolare importanza sotto il profilo della qualità assistenziale che sono indicate nella tabella che segue: STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) 118 RIMINI SOCCORSO Adesione alla Centrale Operativa Unica Romagna Soccorso. Rivalutazione dell‟assetto della Emergenza Territoriale. Strutturazione organizzativa di una Centrale Operativa per il Trasporto Secondario sanitario e non U.O. PS MEDICINA URGENZA RIMINI Piano integrazione personale infermieristico P.S. Rimini e 118 e personale medico P.S. Rimini e P.I. Santarcangelo di Romagna. U.O. PS MEDICINA URGENZA RICCIONE Piano integrazione professionale tra P.S. di Riccione e P.I. di Cattolica. U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE RIMINI Sviluppo della attività anestesiologica relativa alla IORT presso l‟Ospedale Franchini di Santarcangelo. Collaborazione con la U.O. di Chirurgia Generale nell‟ambito del progetto di attivazione di posti letto di osservazione/monitoraggio Avvio fase pre-ospedaliera e ospedaliera post-operatorio dedicati a pazienti a bassa – media criticità (prime 48h.) del Programma “Stroke Care clinica, sottoposti ad interventi chirurgici maggiori. Trombolisi sistemica”. Predisposizione e applicazione del progetto interdipartimentale Elaborazione e gestione di percorsi riferibili per la gestione domiciliare dei pazienti neuromuscolari ad alto alla traumatologia minore e alle patologie non impatto assistenziale, così come proposto dalla U.O. di Gestione chirurgiche del dorso (collaborazione con U.O. del Rischio clinico. Ortopedia Riccione). Creazione di un percorso interprofessionale U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE RICCIONE per la gestione del paziente in area critica Potenziamento dell‟attività di terapia antalgica post-operatoria per presso il nuovo DEA di Riccione, realizzando i pazienti ortopedici degli Ospedali di Riccione e Cattolica, al fine un progetto di collaborazione tra la U.O. di di migliorare e accelerare i tempi di recupero e riabilitazione. Anestesia e Rianimazione e la TIC (U.O. Implementazione del sistema di monitoraggio centralizzato e Dipartimento Cardiologia). attivazione della cartella clinica informatizzata presso la U.O. di Emergenza Urgenza Adesione alla Centrale Operativa Unica Anestesia e Rianimazione. Romagna Soccorso. Ottimizzazione del percorso di integrazione U.O. ORTOPEDIA RIMINI e SALA GESSI tra l'U.O. Chirurgia della spalla di Cattolica e Implementazione della scheda infermieristica con presa in carico UU.OO. Ortopedia di Rimini e di Riccione, per dei pazienti ambulatoriali (ambulatorio infermieristico). la gestione ed il trattamento delle urgenze Progetto di miglioramento sul Day Service per le patologie traumatologiche di spalla e gomito. articolari arti inferiori in attesa della fuoriuscita della nuova Stabilizzazione della attività istituzionale di normativa regionale. Partoanalgesia. Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della Gruppo di lavoro sul ritardo diagnostico di ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. fratture e lesioni tendinee finalizzato alla diminuzione del contenzioso medico-legale. U.O. ORTOPEDIA DI RICCIONE Introduzione di nuovi mezzi di sintesi, al fine di favorire una più precoce ripresa del carico, soprattutto nel paziente anziano. Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. U.O. CHIRURGIA DELLA SPALLA Organizzazione dell'attività assistenziale infermieristica per settori. Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. U.O. RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE Sviluppo percorso di integrazione con il territorio per garantire la continuità assistenziale dei pazienti secondo il programma riabilitativo redatto dallo specialista fisiatra (erogazione degli ausili e del trattamento riabilitativo). Progetto di riorganizzazione dei percorsi per la presa in carico dei pazienti degenti presso le U.O. di Anestesia e Rianimazione. 128 STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. MEDICINA INTERNA E REUMATOLOGIA Completamento percorso latex free in sala operatoria Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. U.O. CHIRURGIA GENERALE E TORACICA Definizione del percorso interno di attivazione dell‟equipe dedicata all‟intervento chirurgico urgente. Analisi e revisione dell‟applicazione delle procedure sulla corretta identificazione del sito chirurgico e sulla ritenzione di garze e taglienti. U.O. PNEUMOLOGIA Sviluppo attività di pneumologia interventistica. Predisposizione e applicazione del progetto interdipartimentale per la gestione domiciliare dei pazienti ad alto impatto assistenziale. Dipartimento Internistico I Applicazione del protocollo aziendale relativo alla trombolisi sistemica con r-TPA e U.O. MALATTIE INFETTIVE locoregionale nell‟ictus ischemico acuto. Sviluppo progetto definizione e analisi della situazione Definizione, con le U.O. Pronto Soccorso- epidemiologica rilevabile dalle colture batteriche inviate alla U.O. Medicina d‟Uurgenza, Ortopedia, Anestesia e Medicina di Laboratorio, con costruzione di mappa ecologica su Rianimazione, Radiologia del Presidio cui tarare eventuali azioni preventive e la costruzione di adeguate Riccione-Cattolica, del percorso relativo al terapie antibiotiche empiriche. paziente politraumatizzato con particolare Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con attenzione al trauma toracico. segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. Integrazione attività struttura semplice di Chirurgia Toracica con Dipartimento U.O. POST ACUTI RIMINI Chirurgico per attività in urgenza e in Applicazione linee guida prevenzione lesioni da decubito. elezione. Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei Attivazione del percorso ittero in accordo con rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure le U.O. di Medicina IV Cattolica e di organizzative atte al contenimento del fenomeno. Gastroenterologia di Rimini. Sviluppo percorso diagnostico-terapeutico del Obiettivi comuni U.O. MEDICHE paziente con patologia tiroidea in Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area collaborazione con l‟U.O. Medicina Riccione. Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina). Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. 129 STRUTTURA Dipartimento Malattie Cardiovascolari IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. CARDIOLOGIA RIMINI E RICCIONE Impianto della Protesi valvolare aortica per via transcutanea e transapicale: progetto per l‟implementazione del team multidisciplinare operativo dell‟Area Vasta Romagna. Individuazione della casistica sulla quale è prioritario definire “la presa in carico specialistica cardiologica”, in accordo con DCP. Definizione e utilizzo del protocollo di U.O. CHIRURGIA VASCOLARE assistenza in urgenza-emergenza degli Applicazione procedure sulla corretta identificazione del sito aneurismi rotti dell‟aorta addominale in chirurgico e sulla ritenzione di garze e taglienti. collaborazione con il 118, Pronto Soccorso di Rimini, Riccione e S. Arcangelo, U.O. U.O. GERIATRIA RIMINI Anestesia di Rimini e Riccione, U.O. Ulteriore sviluppo programma di ottimizzazione valutativaRadiologia. terapeutica ed assistenziale. “Anziano senza dolore” (in Consolidamento percorso bimodale condiviso contiguità integrata con RSA via Ovidio). con U.O. di Ortopedia per i pazienti geriatrici Avvio programma “ADL”, finalizzato a favorire un maggior grado complessi con frattura di collo di femore. di mantenimento di autonomia nella popolazione anziana Valutazione del ruolo assistenziale dell‟UTIC ricoverata. di Riccione, in quanto non sede di attività di emodinamica, e sua ridefinizione alla luce dei U.O. MEDICINA GENERALE RICCIONE cambiamenti osservati nel 2008 e dei percorsi Collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale per la cura di integrazione con la U.O. di Anestesia e dei disturbi del comportamento alimentare. Rianimazione per la gestione congiunta del Partecipazione al progetto di creazione di centro per la gestione paziente critico. della terapia anticoagulante a Riccione. Implementazione percorso integrato per il paziente con neoplasia tiroidea in Obiettivi comuni U.O. MEDICHE collaborazione con la U.O. di Chirurgia di RC. Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina). Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. U.O. NEFROLOGIA E DIALISI Tendenziale riduzione numero Day Hospital a favore dei Day Service. Dipartimento Internistico II U.O. MEDICINA 2 RIMINI e U.O. GASTROENTEROLOGIAENDOSCOPIA DIGESTIVA Attivazione dell‟attività di degenza della U.O. di Gastroenterologia, in condivisione con U.O. Medicina II (personale infermieristico, logistica) U.O. MEDICINA 3/LUNGODEGENZA SANTARCANGELO Attivazione percorso ad elevato carico assistenziale c/o Lungodegenza rivolto a pazienti. U.O. MEDICINA CATTOLICA Avvio percorso diagnostico-terapeutico per i Gestione del sistema di nutrizione dei pazienti con disfagia/ turbe pazienti con sospetta Trombosi Venosa della deglutizione con lo scopo di ridurre il numero di pazienti in Profonda e con Dispnea acuta, in alimentazione parenterale in favore della nutrizione enterale. collaborazione con il P.I. e con il Nucleo Cure U.O. GASTROENTEROLOGIA-ENDOSCOPIA DIGESTIVA Primarie di Santarcangelo. Definizione procedura aziendale di attivazione in caso di urgenze Attivazione del percorso ittero in accordo con endoscopiche. le U.O. di Chirurgia di Riccione e U.O. POST ACUTI SANTARCANGELO Gastroenterologia di Rimini. Adesione progetto, con applicazione specifica procedura, “Percorso assistenziale dei pazienti dimessi da unità operative ospedaliere in regime di dimissione protetta domiciliare” in collaborazione con N.O.A. e a progetto “Percorso continuità assistenziale/riabilitativa” in collaborazione con U.O. SRRF. Obiettivi comuni U.O. MEDICHE Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina). Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. 130 STRUTTURA Dipartimento Materno-Infantile IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA PERCORSI Completamento dell‟attuazione del progetto aziendale di riorganizzazione dell‟area ostetrico-neonatale. Revisione dell‟iter diagnostico-terapeutico relativo alle gravidanze ad alto rischio e alla diagnostica prenatale, teso a facilitare l‟accesso delle pazienti provenienti dai Servizi Territoriali. Attuazione del progetto di interazione tra medico e ostetrica nell‟ambito della gestione della gravidanza a basso rischio a termine (dalla 40° sett.), finalizzato a realizzare l‟autonomia gestionale della figura ostetrica. Revisione organizzativa dell‟ambulatorio di gravidanza ad alto rischio: attivazione di una seduta ambulatoriale settimanale dedicata esclusivamente ai controlli clinici, in aggiunta alle due sedute ecografiche strumentali già esistenti. 131 MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA RIMINI Progetto di riorganizzazione dell‟ambulatorio di libero accesso relativo alle urgenze ostetrico-ginecologiche. Sviluppo dell‟applicazione della parto analgesia in linea con le linee guida regionali. Elaborazione di un progetto per l‟inquadramento diagnosticoterapeutico delle azienti con patologie ginecologiche di interesse chirurgico in fase di preospedalizzazione, ad integrazione dei percorsi di prericovero già in atto presso l‟U.O. Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico, Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. Adozione raccomandazione ministeriale per la prevenzione della morte materna da parto e/o travaglio, con attivazione gruppo di lavoro (collaborazione con U.O. Gestione del Rischio e con U.O. Qualità e Accreditamento) ed elaborazione procedura aziendale. U.O FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE Riordinare l‟offerta di diagnosi prenatale sulla base delle necessità proprie della PMA (Bitest e villocentesi o amniocentesi) e su quelle della popolazione gravida da interventi di chirurgia speciale pelvica. Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico, Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. Richiesta di certificazione finalizzata all‟ottenimento di centro didattico della Comunità Europea ( ESHRE) INTEGRAZIONE OSPEDALE/TERRITORIO Progetto di ricerca intervento per la rilevazione precoce e trattamento della depressione post-partum. Parto a domicilio: istituzione di un gruppo di lavoro tra i responsabili dei servizi e strutture organizzative coinvolte (ostetrica, medici liberi professionisti, PS, 118, U.O di Ostetricia e Ginecologia U.O. CHIRURGIA PEDIATRICA Implementazione dell‟attività laparoscopica miniinvasiva e toracoscopica nell‟età pediatrica e neonatale. Studio fattibilità attivazione ambulatorio di urodinamica finalizzato alla realizzazione del progetto handicap ed all‟inquadramento diagnostico di altre patologie nefro-urologiche Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico, Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. U.O. TERAPIA INTENSIVA NEONATALE Attivazione ambulatorio di “Sindromologia” (in integrazione con Genetica Medica). Sviluppo partecipazione progetto OMS Global Patient Safety Challenge 2005-2006 “Cure Pulite sono cure più sicure” in qualità di sito pilota Regionale. U.O. PEDIATRIA Rendere operativo il progetto di miglioramento dell‟assistenza infermieristica al bambino oncoematologico (degenza regime ordinario) e al bambino affetto da patologie croniche (Day Hospital). Miglioramento accettazione-accoglienza e qualità assistenziale del servizio Obiettivi comuni U.O. MEDICHE Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina). Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. ONCOLOGIA Avvio progetto per l‟accreditamento attività trapianto di cellule staminali autologhe. Implementazione sistema monitoraggio farmaci. Formazione/implementazione del programma informatico Log80 (da condividere con il CED) con il programma completo in tutte le sue parti e modulabile da parte degli operatori. U.O. TERAPIA ANTALGICA Dipartimento Oncologia Integrazione protocollo aziendale 2008, Costruzione di un protocollo condiviso con Fisiatria per recupero relativo alla presa in carico diretta di pazienti patologie cronico degenerative. con patologia acuta del dorso, con ulteriori Attivazione del registro per il monitoraggio dei sistemi impiantabili patologie acute identificate (concorso con / progetto modernizzazione selezionato in area vasta (in attesa di U.O. Pronto Soccorso Rimini e Riccione). definizione regionale). Istituzione ambulatorio integrato ChirurgiaRadioterapia con condivisione settimanale dei casi. U.O. RADIOTERAPIA Proseguimento dell‟adesione al percorso clinico–assistenziale dell‟Unità Funzionale di Attivazione “PROGETTO IORT” come da protocollo clinico Senologia, con partecipazione settimanale dei regionale allegato. professionisti coinvolti nell‟attività senologica Implementazione della tecnica di radioterapia a modulazione di all‟ambulatorio diagnostico multidisciplinare. intensità IMRT per le neoplasie del distretto cervico cefalico e Percorso “riabilitazione senza dolore“ per la dell‟encefalo, in accordo con la U.O. Neuroradiologia (prestazioni prevenzione della cronicizzazione del dolore e di livello D sec. Rapporto ISTISAN). riduzione dei tempi di recupero postoperatorio (in concorso con Ortopedie e Anestesie e Rianimazione: I° step patologie Obiettivi comuni arto sup-infer.: iter con Fisiatria / Ortopedia Rimini – Riccione -Cattolica). Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure organizzative atte al contenimento del fenomeno. Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici. 132 STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. MEDICINA DI LABORATORIO Partecipazione, all'interno dei NCP, al percorso di miglioramento della appropriatezza prescrittiva per esami di base, patologie tiroidea ed epatica e implementazione informazioni sull‟utilizzo degli esami di laboratorio fornendo il materiale per l‟aggiornamento del Software DOCTOR 2001. Concorso alla definizione di un percorso comunicativo appropriato, dei dati critici per i pazienti in Terapia Anticoagulante (nuova organizzazione in Area Vasta Romagna). U.O. ANATOMIA PATOLOGICA Consolidamento iter diagnostico nella fase preoperatoria delle pazienti affette da neoplasia mammaria per la completa pianificazione dell‟intervento chirurgico e terapeutico. Consolidamento il miglioramento delle fasi diagnostiche pre e post-operatorie e le modalità di risposta per la diagnostica oncologica. Consolidamento la diagnostica del linfonodo sentinella nel Partecipazione al progetto di riorganizzazione melanoma cutaneo. della rete integrata dei laboratori della Consolidamento e sostenere il percorso diagnostico cito-istologico Romagna con l‟attuazione del Piano di della patologia nodulare tiroidea. trasferimento delle attività di laboratorio al LAURO, attraverso forte coinvolgimento del personale e dell‟organizzazione. U.O. IMMUNOEMATOLOGIA E TRASFUSIONE Implementazione POCT (P.I. Santarcangelo di R. e Cattolica) per analisi in emergenza, con Procedura trasversale nei Presidi per la gestione condivisa del integrazione organizzativa, formativa e paziente ad anagrafica ignota. procedurale. Azioni di miglioramento sull‟appropriatezza dell‟attività aferetica e Dipartimento sulla riduzione dell‟impatto delle richieste “indilazionabili” sulla Consolidamento percorsi diagnosticoPatologia Clinica e programmazione trasfusionale.Studio di fattibilità per la riduzione terapeutici integrati con le seguenti UU.OO.: Radiologia Medica dei tempi di risposta trasfusionale al fine di ridurre i tempi di Urologia (embolizzazione varicocele ed Diagnostica ed ricovero pre-intervento.(predisposizione su pazienti in preaccessi diretti indagini pielografiche in preInterventistica ricovero). ricovero) Valutazione possibili applicazioni di Chirurgia Vascolare (diagnosi e trattamento emocomponenti ad uso topico in chirurgia a minore MAV) invasività. Ortopedia (embolizzazione metastasi ossee da Presidio della malattia emolitica del neonato rendendo operativo ipernefroma) protocollo di AVR. Pneumologia (attività broncoscopica mirata) Partecipazione alla revisione del percorso per il Gastroenterologia (patologia ostruttiva vie parto a domicilio. biliari, clisma opaco a doppio contrasto in Predisposizione, in accordo con la U.O. Gestione screening colon-retto, gestione paziente del Rischio, e adozione di sistema di sicurezza per la MICI) tracciabilità /identificazione della sacca sangue per Medicina Generale – Oncologia rispettivo paziente. (chemioembolizzazione nel trattamento HCC) U.O. RADIOLOGIA MEDICA Riprogettazione percorsi assistenziali ed organizzativi con presa in carico diretta del Medico Radiologo ( ecografia urgente da MMG, percorso colica renale), finalizzati alla riduzione dell‟uso inappropriato dell‟accesso a P.S. Revisione ed implementazione protocolli per traumi a dinamica maggiore ed aneurismi aorto-addominali in fase di rottura. Effettuazione degli audit sui ca. intervallo in ambito senologico 133 STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) U.O. CHIRURGIA GENERALE RIMINI Istituzione di n. 4/6 posti letto di osservazione /monitoraggio dedicati a pazienti chirurgici a media criticità, ma ad alta ed altissima complessità clinica. Trattamento con chemioipertermie delle neoplasie avanzate a prevalente diffusione endoperitoneale. Predisposizione progetto interdipartimentale “Trattamento ferite difficili”, cui subordinare, in termini di evidenze di fattibilità, l‟eventuale avvio dell‟attività presso ambulatorio dedicato. Dipartimento Chirurgico U.O. CHIRURGIA GENERALE SANTARCANGELO DI ROMAGNA Consolidamento dell‟attività di Chirurgia senologica e di Chirurgia ricostruttiva plastica all‟interno dell‟Unità Funzionale di Senologia. Potenziamento dell‟attività oncodermatologica, in collaborazione con la U.O. di Dermatologia per il trattamento del melanoma e Elaborazione di Piano di indirizzo delle attività del relativo linfonodo sentinella. chirurgiche che, tenendo conto delle Avvio attività di radioterapia intraoperatoria (IORT) secondo lo caratteristiche strutturali e tecnologiche dei schema previsto e già concordato con la U.O. di Radioterapia. due Ospedali di Rimini e Santarcangelo, sia rivolto alla centralizzazione dell‟attività di U.O. UROLOGIA chirurgia d‟urgenza. Revisione percorso “MACROEMATURIA” in collaborazione con P.S. Integrazione sia per l‟attività chirurgica Rimini e U.O. Radiologia. d‟urgenza che di elezione con la Unità di Struttura Semplice di Chirurgia Toracica di U.O. OCULISTICA Riccione. Incremento dell‟attività chirurgica Vitreo-Retinica maculare. Elaborazione di Piano di indirizzo delle attività Consolidamento attività per iniezione endovitreale di farmaci antichirurgiche rivolto alla ridistribuzione VEGF. organizzativa dell‟attività in elezione e in Day Inizio di attività chirurgica per il cheratocono di Cross-Linking. Surgery (integrazione con Piano Chirurgia Implementazione dell‟attività del centro di Ipovisione d‟Urgenza) riconosciuto all‟interno dell‟Area Vasta, con utilizzo dei nuovi Completare e rendere funzionale il sistema Software e la collaborazione dell‟Ortottista, della Psicologa ed informatico relativo all‟attività chirurgica delle orientamento. sale operatorie, con particolare riferimento agli indicatori previsti dai requisiti di U.O. OTORINOLARINGOIATRIA (ORL) accreditamento. Incremento attività chirurgica oncologica (cavo orale, laringe e Ridefinizione e condivisione del percorso dei collo), in collaborazione con la U.O. Oncologia Rimini e Istituto pazienti in urgenza per patologie di ambito Nazionale Tumori. dermatologico (integrazione con P.S. Rimini e Consolidamento attiva impiantologica dell‟orecchio medio e Riccione, P.I. di Santarcangelo e Cattolica), dell‟orecchio interno. con elaborazione e condivisione Linee Guida sulle modalità di invio delle visite U.O. DERMATOLOGIA dermatologiche urgenti, in condivisione con i Consolidamento attività chirurgica per melanoma con biopsia MMG ed i Nuclei di Cure Primarie. Linfonodo sentinella in collaborazione con l‟U.O. Chirurgia Revisione della procedura percorso Fast Track Generale di Santarcangelo. dal P.S. Generale verso il P.S. Oculistico. Implementazione dell‟attività chirurgica onco-dermatologica non Revisione Linee Guida sulle modalità di invio invasiva con l‟introduzione della TERAPIA FOTODINAMICA. delle visite oculistiche urgenti, in condivisione Valutazione possibilità nuova dislocazione, implementazione e con i MMG ed i Nuclei di Cure Primarie. qualificazione dell‟AMBULATORIO DI FOTOTERAPIA e per la cura dei pazienti psoriasici. COMPARTI OPERATORI Implementazione del sistema informatizzato sulla rintracciabilità dei ferri chirurgici che coinvolge le Sale Operatorie e le Centrali di Sterilizzazione Obiettivi comuni Identificazione paziente e sito chirurgico, Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio. Partecipazione gruppo di lavoro, in collaborazione alla U.O. Medicina di Laboratorio e Medicina del Territorio, per la formulazione di un percorso sicuro nel profilo preoperatorio per la prevenzione degli eventi relativi all‟assetto coagulativo del paziente. 134 STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA PERCORSI Riorganizzazione del processo vaccinazioni in integrazione con il Dipartimento di Cure Primarie. Consolidamento delle attività di vigilanza / controllo / monitoraggio con interventi ed azioni su P.A.T. (Posizioni Assicurative Dipartimento Sanità Territoriali che corrispondono alle Unità Pubblica Locali). Definizione procedure controlli su strutture sanitarie e integrazioni tra le articolazioni aziendali interessate per gli ambiti di intervento e coordinamento degli interventi. MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) Consolidamento sistema sorveglianza e risposta alle emergenze (integrazione con le articolazioni Ospedaliere). Monitoraggio con campionamenti secondo Piano Regionale (BT, Leishmania) Piano Regionale Sorveglianza WND (recupero corvidi, censimento aziende/allevamenti equidi), CHK, Dengue. Azioni di riorganizzazione finalizzate al miglioramento dell‟accessibilità ai Servizi del Dipartimento (front-office diretto e telefonico. Attivazione delle azioni relative al percorso di accreditamento del Servizio Veterinario e del S.I.A.N. in aderenza a quanto previsto nel Manuale della Qualità Regionale (AUDIT). Riorganizzazione del Servizio per le donne immigrate, con apertura di una seconda seduta ambulatoriale presso il Consultorio Celle. Consolidamento attività di supporto della domiciliarità, attraverso corsi di riqualificazione rivolti alle assistenti familiari private e ai gruppi informativi e di supporto per i familiari degli anziani non autosufficienti. Attivazione di protocolli per la valutazione e presa in carico complessiva (sociale, sanitaria, riabilitativa, educativa, pratica, ecc…) per la Proseguimento delle attività specialistiche nell'ambito del predisposizione del Piano Assistenziale Percorso in integrazione con le Divisioni ospedaliere ed i servizi Individualizzato di assistenza domiciliare. territoriali interessati. Costruzione di percorsi di Continuità Pieno avvio del progetto di assistenza alla gravidanza a Assistenziale Ospedale-Territorio, con ruolo di basso rischio da parte delle ostetriche del territorio, che facilitatore del N.O.A. per tipologie di pazienti vada a completarsi con quanto analogamente previsto ad elevata complessità dimissoria ( in nell'organizzazione della Sala Parto ospedaliera. particolare per pazienti psichiatrici e con Proseguimento della collaborazione con gli istituti scolastici D.U.S). della provincia e con il servizio di andrologia.ospedaliero per Applicazione delle Linee Guida / Percorsi progetti di educazione alla salute sessuale e riproduttiva . individuati dai gruppi di lavoro formati dai Governo clinico trasversale unico per vaccinazioni in età pediatrica sui distretti di Rimini e Riccione ai fini di coordinatori dei NCP e Specialisti e rendere omogeneizzare e revisionare protocolli di comportamento confrontabile e facilmente utilizzabile dagli univoci. altri specialisti e MMG il referto degli Attuazione degli obiettivi dell‟Accordo di Programma accertamenti eseguiti sia nelle UO ospedaliere Dipartimento delle Responsabilità Famigliari: attivazione di interventi integrati a che dagli specialisti convenzionati. Cure Primarie supporto dei minori con difficoltà psico-sociale. Organizzazione di un percorso integrato fra le Introduzione scheda di monitoraggio sui minori in carico per U.O. di Ortopedia e l‟ U.O. Medicina violenza e violenza assistita. Riabilitativa Territoriale al fine di garantire la APPLICAZIONE DEL PROGETTO RELATIVO AI PAZIENTI IN continuità assistenziale ai pazienti dimessi dall‟ U.O. Ortopedia, favorendo l‟erogazione VENTILAZIONE MECCANICA ASSISTITA A DOMICILIO, mediante diretta di eventuali ausili e\o di trattamento l‟équipe multiprofessionale specialistica individuata, la medicina riabilitativo domiciliare attraverso il progetto e generale, l‟ADI, l‟Ingegneria Clinica, con supporto di tecnologia informatica portatile. programma riabilitativo del fisiatra APPLICAZIONE PROCEDURA ELABORATA DAL GRUPPO DI ospedaliero referente dell‟area ortopedica. LAVORO RELATIVO ALLE CADUTE DEI PAZIENTI Istituzione di un percorso multidisciplinare per APPLICAZIONE PROTOLLO AZIENDALE RELATIVO ALLA la presa in carico globale delle persone affette CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE in ambito da gravissima disabilità ed in particolare territoriale quelle affette Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e Distrofie muscolari che sia in grado di garantire una presa in carico multidisciplinare di questi pazienti. 135 STRUTTURA IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA PERCORSI MIGLIORAMENTO (PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ, GESTIONE RISCHIO CLINICO) SALUTE MENTALE Monitoraggio andamento ricoveri presso case di cura accreditate con particolare attenzione alle realtà extraprovinciali ( obiettivo per i CCSSMM ). Verifica e revisione dei percorsi di trattamento residenziale per gli utenti attualmente inseriti nelle strutture del privato sociale (CSM e Modulo Riabilitazione). Implementazione di audit e individuazione e descrizione di percorsi critici di rilevanza Dipartimentale (emergenza-urgenza Riorganizzazione Dipartimentale secondo la territoriale ed ospedaliera, ecc.). normativa Regionale e Aziendale. Produzione, implementazione e adozione di Linee Guida Aziendali Assicurare la continuità e la tempestività della sulla Prescrizione dei Neurolettici. risposta alla emergenza/urgenza territoriale, Attuazione delle raccomandazioni ministeriali sul suicidio e sul attraverso modalità organizzative dedicate. rischio degli operatori. Sviluppo processo di definizione procedure Dipartimento Salute per l‟esecuzione di ASO e TSO in tutti i DIPENDENZE PATOLOGICHE Mentale e Comuni della Provincia. Definire percorsi differenziati per l'accesso ed il trattamento degli Dipendenze Proseguimento e perfezionamento delle utenti ai servizi per specifiche sottopopolazioni. Patologiche attività di tutela della salute mentale nelle Migliorare la collaborazione con i MMG per la cogestione dei carceri in accordo con il Dipartimento Cure pazienti in carico per disturbi da uso di alcol e/o tabacco (in Primarie nell‟ambito del Distretto di Rimini. integrazione con Dip. Cure Primarie). Consolidamento gruppo di lavoro sull‟Autismo. U.O. NEUROPSCIHIATRIA INFANTILE Organizzazione territoriale delle attività di “Spoke” coerenti con le indicazioni del Progetto Regionale Integrato – Autismo (PRI-A). Consolidamento del Centro Ritardo mentale (0-18) con ampliamento delle attività ai Disturbi Specifici dell‟ Apprendimento (DSA) con relativo avvio della collaborazione in convenzione con la Cooperativa “Millepiedi” e “CEIS” . Prosecuzione della messa in atto della programmazione dell‟ organizzazione clinica per il futuro Centro residenziale per adolescenti con disturbi psichiatrici in collaborazione con l‟ Istituto S. Giuseppe. 136 L‟Accreditamento istituzionale, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale, prevede, per le strutture che erogano prestazioni sanitarie, la corrispondenza a determinati livelli qualitativi. Lo strumento individuato è il modello di accreditamento della Regione Emilia Romagna contenente i requisiti la cui conformità assicura il raggiungimento di standard qualitativi riconosciuti. L'Azienda USL di Rimini, dopo varie esperienze di verifiche interne dei Dipartimenti/Unità Operative, ha rispettato il programma delle priorità, così come proposto dall'Agenzia Sanitaria Regionale (ASR). Nel corso dell‟anno 2009 si è proceduto all‟accreditamento del Dipartimento Internistico 1 e del Dipartimento Internistico 2. Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell‟Ausl di Rimini, in accordo con l‟ Agenzia Sanitaria Regionale, ha proseguito nel 2009 il percorso di accreditamento, iniziato nel 2006, dell‟Area di Sanità Pubblica Veterinaria e dell‟ U.O. Igiene e Sicurezza Alimenti, relativo al progetto SICAL (SICurezza ALimentare). Il progetto SICAL ”Sviluppo in relazione al Regolamento 882/2004/CE, di competenze valutative sui controlli ufficiali nel campo della sicurezza alimentare, salute e benessere animale" (delibera giunta RER 2035 del 12/12/2005) è nato per modernizzare e sviluppare i controlli ufficiali operati dalle Autorità competenti della regione Emilia - Romagna (Servizi veterinari e SIAN delle AUSL regionali) sui processi di produzione del settore alimentare, secondo i requisiti previsti dalle normative europee in materia di sicurezza alimentare. 137 Principali realizzazioni 2009 Titoli e breve descrizione : INAUGURAZIONE RINNOVATO INGRESSO E FINE LAVORI OSPEDALE CERVESI DI CATTOLICA L‟Ospedale “Cervesi” di Cattolica è stato costruito negli anni „60 e sorge su un‟area di circa 14mila metri quadrati. E‟ costituito da tre corpi di fabbrica di cui due di tipologia “monoblocco”, costruiti in fasi successive negli anni dal 1965 al 1980 che formano una pianta a T e un terzo corpo realizzato come ampliamento nell‟anno 2000. I tre corpi sono collegati fra di loro in maniera da costituire un unico edificio. Al “Cervesi” si trovano le Unità Operative di Oculistica, Fisiopatologia della riproduzione, Chirurgia ginecologica, Chirurgia ortopedica della spalla e del gomito, Medicina generale, Radiologia, il Servizio di Oncologia, il punto di Pronto intervento, il Punto prelievi e vari ambulatori. I posti letto sono 111. Negli ultimi anni il nosocomio si è arricchito di numerosi servizi ed è cresciuto e si è rinnovato dal punto di vista strutturale. Basti pensare che nel settembre del 2007 è stato inaugurato il nuovo reparto di Medicina, nel febbraio 2008 il nuovo servizio di Oncologia, nel maggio scorso una vasca riabilitativa, quasi unica in Italia, a corredo della Chirurgia della spalla e del gomito, e successivamente 8 nuovi ambulatori per visite. Un percorso di crescita e qualificazione che si è concluso con la riqualificazione estetica degli interni e dell‟esterno dell‟ospedale, e con un nuovo ingresso più razionale che si inaugura oggi. E la società civile del territorio ha dimostrato di apprezzare tale impegno: nel dicembre 2007 sono stati donati da priavati due ecografi e nel settembre 2008 un innovativo mammografo digitale. L‟investimento complessivo per gli interventi, comprensivo delle opere edili, impiantistiche, e anche delle attrezzature, ammonta a 4.600.000 euro. Tali spese sono finanziate per 3 milioni di euro dalla Regione Emilia Romagna, mentre il resto è a carico dell‟Azienda USL di Rimini. Ovviamente alla crescita e al miglioramento infrastrutturale si è affiancato un percorso di crescita e qualificazione delle prestazioni. Risale al 2005 lo spostamento a Cattolica della Fisiopatologia della Riproduzione e al 2006 l‟attivazione della Chirurgia della spalla e del gomito. Percorso che prosegue ulteriormente con la convenzione in virtù della quale si opereranno a Cattolica pazienti con problemi a livello di colonna vertebrale. INAUGURAZIONE CAMERA CALDA OSPEDALE INFERMI DI RIMINI La camera calda è il locale, collegato con il “Pronto Soccorso – Medicina d‟Urgenza”, in cui arrivano i mezzi di soccorso e in cui avviene il passaggio di consegne del paziente: dagli operatori del 118 viene preso in carico dagli operatori del Pronto Soccorso. La camera calda misura circa 400 metri quadrati, e grazie alla sua conformazione architettonica e al fatto che viene aperta e chiusa al bisogno, consente di effettuare il “trasbordo” del paziente in una situazione di comfort termico e climatico maggiore, rispetto all‟effettuazione della medesima operazione all‟aria aperta. La camera calda è costituita da una struttura portante in acciaio a vista “reticolato spaziale”, è rivestita con pannelli in lamiera in zinco titanio, pavimentata in resina e dotata di impianti esterni a tutta aria. L‟impianto, del costo complessivo di 700mila euro è stato realizzato in 12 mesi. 138 In concomitanza con l‟inaugurazione della camera calda, l‟ospedale “Infermi” si presenta con una nuova segnaletica esterna caratterizzata da una maggiore evidenza, e che si omogeneizza con le indicazioni regionali in tema di cartellonistica. L‟intervento relativo alla camera calda si è infatti esteso al piazzale esterno ove è stata realizzata la nuova pavimentazione, l‟impermeabilizzazione, l‟illuminazione, oltre alla segnaletica verticale ed orizzontale. Nel corso dell‟anno 2008 il Pronto Soccorso dell‟Ospedale di Rimini ha avuto 72.393 accessi con un aumento del 3,24 per cento rispetto ai 70.119 accessi del 2007. Nel corso degli ultimi 7 anni si è verificato un andamento a parabola invertita, rispetto agli accessi in Pronto Soccorso: erano circa 67mila nel 2002, sono scesi a circa 63.400 nel 2004, per poi tornare a risalire (si veda anche immagine 1). Sempre al fine di migliorare, per quanto possibile, l‟accoglienza e il confort dei pazienti, dal gennaio 2009 sono presenti, presso il reparto di Pronto Soccorso-Medicina d‟Urgenza, Volontari di Pronto Soccorso. Si tratta di persone, iscritte all‟omonima associazione, e appositamente formate con un corso svolto da personale dell‟Azienda Usl, che offrono sostegno logistico ai pazienti in condizioni meno gravi, che attendono di essere visitate. I volontari non svolgono, questo va precisato, alcune funzione sanitaria o assistenziale, si limitano a confortare i pazienti in attesa o svolgere piccole commissioni come portare acqua o facilitare le comunicazioni con parenti o conoscenti INAUGURAZIONE HALL D‟INGRESSO OSPEDALE CECCARINI DI RICCIONE Con la nuova Hall d‟ingresso l‟ospedale “Ceccarini” di Riccione completa il rinnovo, dopo la realizzazione del nuovo Dipartimento delle Emergenze, del proprio “biglietto da visita”. I relativi lavori, che si sono estesi per circa 780 metri quadri, hanno portato anche alla realizzazione del nuovo Punto Prelievi e di 16 Ambulatori. Per la precisione, oltre ai locali, si è operato anche su corridoi, con messa in sicurezza degli impianti e realizzazione delle compartimentazioni antincendio, su nuovi impianti di condizionamento, elettrici e locale emergenze. E‟ stato realizzata, tra l‟altro, una nuova linea elettrica e sono stati sostituiti i pannelli elettrici. Il costo complessivo dell‟intervento ammonta ad 1.448.000 euro, dei quali 450mila di finanziamento regionale e 700mila di finanziamento statale. I lavori si sono svolti tra il 2008 e il 2009, per stralci. A curare la progettazione, l‟Unità Operativa “Attività Tecniche”. INAUGURAZIONE LABORATORIO TRAPIANTO U.O. ONCOLOGIA E ONCOEMATOLOGIA In alcune forme di tumori vi è la possibilità di effettuare l‟autotrapianto delle cellule staminali autologhe, cioè prodotte dal paziente e opportunamente lavorate. Questa tecnica, che viene effettuata nel reparto di Oncologia ed Oncoematologia dell‟Ospedale “Infermi” di Rimini può essere utilizzata per neoplasie ematologiche, mielomi multipli, linfomi, leucemie acute. Ma anche per tumori solidi, come ad esempio tumori del testicolo o della mammella. Sono stati 93, dal 2001 al 2008, i pazienti trattati con l‟autotrapianto di cellule staminali. Trentotto di questi pazienti erano affetti da mieloma multiplo, altri 33 da linfoma non Hodgkin. 139 Tutta la lavorazione delle cellule staminali avviene nel laboratorio inaugurato e che è parte integrante dell‟Unità Operativa di Oncologia ed Oncoematologia assieme al reparto di degenza, agli ambulatori e al day hospital. Sul fronte strutturale, il laboratorio trapianto ha una superficie lorda di 67 metri quadri (56 netti). E‟ costituito da un laboratorio di manipolazione di 17 metri quadri circa; un locale filtro di accesso al laboratorio di circa 4 metri; un locale di stoccaggio e congelamento di quasi 19 metri e mezzo, un locale di gestione dati ed un servizio igienico. Il laboratorio è dotato di impianto di trattamento aria in grado di garantire uno standard di qualità classe D. Il locale di stoccaggio (crioconservazione) è dotato di un impianto di azoto dedicato. La realizzazione è costata complessivamente 174mila euro, di cui 70mila per la realizzazione architettonica, 41mila per gli impianti meccanici, 40mila per gli impianti elettrici e 23mila per l‟impianto dei gas medicali. La spesa è stata completamente finanziata dall‟Azienda Usl di Rimini. INAUGURAZIONE DEL LABORATORIO UNICO DI PIEVESESTINA AREA VASTA ROMAGNA Nasce in Romagna una delle esperienze più importanti a livello europeo di gestione unificata di attività laboratoristiche. Si tratta del nuovo Laboratorio Unico di Pievesestina di Cesena (al servizio di oltre un milione di persone), progetto di punta delle Ausl di Area Vasta Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) per assicurare l'accesso a una gamma completa di servizi di elevata qualità all'interno del sistema socio-sanitario. Il nuovo Laboratorio Unico di Patologia Clinica romagnolo è dotato di tutte le più sofisticate strumentazioni tecnologiche e informatiche disponibili sul mercato. Organizzato secondo un modello "hub & spoke", la struttura a rete unisce un laboratorio centralizzato ad alta specializzazione (centro hub) a sette laboratori a risposta rapida (centri spoke) e a 93 punti prelievo distribuiti sull'intero territorio romagnolo (Aziende Usl di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini). Questa organizzazione garantisce la massima tempestività e affidabilità delle risposte sia per gli esami urgenti sia per le analisi programmate. Il Laboratorio Unico di Pievesestina si estende su una superficie di circa 10.000 metri quadrati. Qui vengono eseguiti tutti gli esami esterni e gli esami specialistici di secondo e terzo livello (più di dieci milioni di analisi all'anno) inviati dai centri prelievo territoriali. Dopo un check in d'ingresso sia informatico che strumentale, i campioni da analizzare intraprendono un percorso unico all'interno del laboratorio, secondo il principio "l'esame giusto, al paziente giusto, nel modo e nel tempo giusto". Al primo piano della struttura si trova il Core lab, stazione laboratoristica informatizzata in cui si realizza, in tempo reale, una completa integrazione e automazione dei processi preanalitici su tutti i campioni in arrivo. Accanto al Core lab operano i settori vocati all'alta specializzazione: dalla biologia molecolare fino alla citogenetica e ai reparti che utilizzano metodologie analitiche ultraspecialistiche e strumentazioni tecnologiche e informatiche d'eccellenza. Fiore all'occhiello del Laboratorio Unico è il settore Ricerca e Sviluppo, dove operano in forte sintonia professionalità di diversa provenienza, che si con confrontano sulle più recenti scoperte della ricerca biomedica e sulle tecniche emergenti, applicandole al processo diagnostico. Il cittadino al centro del sistema Sono diversi i vantaggi che il nuovo sistema offre ai cittadini. Tra i principali si possono segnalare: la possibilità di poter contare sulle migliori strumentazioni tecnologiche attualmente a disposizione; l'accessibilità del servizio; una sensibile riduzione dei tempi di risposta; una elevatissima affidabilità degli esami; l'annullamento delle disomogeneità tra i precedenti servizi offerti dalle quattro aziende sanitarie; una migliore confrontabilità della risposta ottenuta, indipendentemente dall'origine del prelievo. Il futuro 140 La nuova struttura di Pievesestina di Cesena, che oggi ospita il Laboratorio Unico di Patologia Clinica, sarà presto sede anche dell'Officina trasfusionale e del Magazzino farmaceutico ed economale di Area Vasta Romagna. Nella Officina trasfusionale verranno eseguite le attività di lavorazione e validazione del sangue, prodotti gli emocomponenti e si concentreranno attività di eccellenza, come il congelamento delle cellule staminali e del derma per le terapie delle ustioni gravi. Il Magazzino Unico sarà lo strumento centrale della riorganizzazione logistica dei prodotti farmaceutici ed economali di Area Vasta Romagna. A fianco del Magazzino Unico, una Farmacia centralizzata sovraziendale garantirà la qualità degli acquisti. I costi • Valore del fabbricato, sede del Laboratorio Unico e dell'Officina Trasfusionale, perizia di stima: 32.303.278 euro più Iva. • Attuale canone annuo di locazione: 516.639 euro più Iva a carico di ciascuna Azienda. • Attrezzature tecniche per il Laboratorio Unico, l'Officina Trasfusionale e il Magazzino Unico: 10.000.000 euro (finanziamento regionale). • Valore gare espletate per l'acquisizione dei sistemi diagnostici e dei reagenti per il Laboratorio Unico e l'Officina Trasfusionale: 69.000.000 euro più Iva per sei anni. Questi costi sostituiscono i costi fino ad ora sostenuti dalle singole Aziende e porteranno ad un consistente risparmio. INAUGURAZIONE DONAZIONE LETTI MOTORIZZATI PER LA TERAPIA INTENSIVA DELL‟ U.O. CARDIOLOGIA Donazione alla Terapia Intensiva Cardiologica di 3 letti motorizzati ad alta tecnologia da parte dell‟associazione "Amici del Cuore", ONLUS che opera nell'ambito territoriale di Rimini Sud con numerose iniziative orientate a divulgare e promuovere la "prevenzione delle malattie cardiovascolari". L'associazione "Amici del Cuore" ha collaborato con l'A.USL Rimini per l'aggiornamento strutturale del locale reparto di Cardiologia con questa donazione il cui valore complessivo è di oltre 18.000 euro. La somma è stata raccolta con contributi volontari nel corso delle varie iniziative INAUGURAZIONE CUCINA E NUOVA MENSA DELL‟OSPEDALE INFERMI DI RIMINI La ristrutturazione della Cucina e la nuova Mensa presso l‟Ospedale Infermi rappresenta un importante miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell‟Azienda. Ormai da tempo l‟attenzione ai menù per i pazienti ospedalieri e per gli operatori sanitari è alta. Basti pensare all‟iniziativa della pizza in corsia, che sta continuando ad avere successo tra i pazienti. E a questa si aggiunge ora un progetto per l‟introduzione, graduale, di alimenti biologici. Adesso, all‟Ospedale “Infermi” di Rimini, si aggiungono anche ambienti della cucina e della mensa assolutamente all‟altezza, grazie ai lavori di ristrutturazione appena terminati. I relativi lavori sono stati sviluppati in più fasi per consentire la continuità del servizio, hanno riguardato una superficie complessiva di circa mq. 1300 comprensivi del locale mensa, spogliatoi, vani tecnici. L‟intervento sviluppato in due fasi di circa 12 mesi l‟una ( ciò anche per consentire il montaggio degli arredi e attrezzature) ha di fatto reso maggior funzionalità al servizio, che diventa adeguato a rispondere alle crescenti esigenze dell‟Azienda, da professionalità agli operatori dedicati e colloca la “Struttura Cucina” tra le più moderne ed attrezzate oggi presenti nei settori industriali, pur mantenendo interna e centrale la gestione. Durante questo intervento oltre agli adeguamenti impiantistici e la messa a punto di tutte le disposizioni di sicurezza sono stati eseguiti lavori di miglioramento strutturale, sono state realizzate nuove compartimentazioni, e sta continuando il percorso di adeguamento alle norme antincendio come dal programma determinato dal progetto direttore. 141 Il costo complessivo dell‟intervento ammonta a 1.500.000 euro, oltre a circa 700.00 euro per arredi ed attrezzature tutti finanziati dall‟Azienda: i lavori si sono svolti tra la fine del 2006 e il 2008, completati per il montaggio degli arredi in questi ultimi due mesi. INAUGURAZIONE RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA (IORT) OSPEDALE “FRANCHINI”, SANTARCANGELO DI ROMAGNA Negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi nella terapia del tumore del seno. Molto importante è stata l‟introduzione di trattamenti chirurgici sempre meno aggressivi integrati con la radioterapia postoperatoria. L‟associazione tra chirurgia conservativa e radioterapia rappresenta il trattamento standard nei tumori del seno in fase precoce. Esso richiede generalmente un periodo di 5 settimane circa per completare la radioterapia dopo l‟intervento. Con la Radioterapia Intraoperatoria (Iort) è possibile l‟irradiazione dei tessuti bersaglio nel corso dell‟intervento chirurgico in una singola frazione eseguita immediatamente dopo l‟asportazione del tumore. La Iort rappresenta dunque una importante modalità innovativa nel trattamento del tumore della mammella. Seppure ad oggi i risultati di efficacia e sicurezza sono promettenti, la Iort è ancora un trattamento sperimentale da offrire nell‟ambito di studi clinici. In regione Emilia Romagna il progetto Iort prevede l‟introduzione controllata della metodica in 4 Centri multispecialistici senologici nell‟ambito di protocolli di ricerca clinica. L‟introduzione della Iort presso l‟Azienda Usl di rappresenta, inoltre, il volano per un‟ulteriore integrazione multidisciplinare tra i professionisti del percorso senologico (chirurgo, radiologo, radioterapista, oncologo clinico, chirurgo plastico, fisiatra, psicologo, infermiere case manager) che prendono in carico la donna dal momento della diagnosi e lungo tutto l‟iter di cura e riabilitazione, e che afferiscono all‟Unità Funzionale di Senologia dell‟Azienda. Le pazienti saranno selezionate in base ai protocolli clinici, tra quelle con meno di 50 anni d‟età. In questa prima fase, dopo il trattamento intraoperatorio, completeranno la terapia radiante presso il reparto di Radioterapia dell‟Ospedale “Infermi” di Rimini, ma con un ciclo più breve. L‟apparecchiatura installata, del costo di circa 1.200.000 euro (investimento per metà della Regione e per metà dell‟A.Usl), è un acceleratore lineare di elettroni prodotto dalla ditta Sordina. Il tipo di radiazione utilizzata, elettroni accelerati ad alta energia, permette di avere una distribuzione omogenea della dose rilasciandola solamente all‟interno del tessuto tumorale, evitando come detto l‟irradiazione dei tessuti e degli organi adiacenti, e per un tempo di erogazione di circa 1-2 minuti. Tutti i movimenti della macchina sono motorizzati e azionabili dall‟operatore mediante un telecomando, permettendo quindi di eseguire spostamenti millimetrici con estrema precisione. L‟acceleratore è stato progettato anche per ridurre al minimo la radiazione diffusa nell‟ambiente a tutela degli operatori. Durante le operazioni vengono comunque disposte attorno al letto delle schermature mobili costituite da barriere verticali aventi uno spessore di acciaio di diversi centimetri e a protezione dei locali sottostanti la sala operatoria viene posizionato, sotto il lettino del paziente, uno scudo assorbitore di piombo, avente uno spessore di 11 centimetri. Nel 2008 nel reparto di Chirurgia Generale dell‟Ospedale di Santarcangelo sono state operate circa 500 donne per patologia senologica (su un totale di circa 1.700 interventi). Di queste 330 presentavano un cancro per cui sono stati necessari interventi di chirurgia maggiore, ma nonostante ciò, nell‟85 per cento dei casi (in linea con le statistiche dei migliori centri nazionali) si sono potuti effettuare interventi conservativi (quadrantectomia). Il restante 15 per cento di pazienti ha subito interventi più demolitivi (mastectomia) ma anche in questi casi non è stato trascurato l‟aspetto estetico, attraverso ricostruzioni plastiche e introducendo nuove tecniche di intervento con risparmio della cute o del complesso areola capezzolo. Sempre nel 2008 presso la Radioterapia dell‟Ospedale “Infermi”di Rimini sono state trattate 199 pazienti operate per tumore mammario, tutte in tecnica 3D conformazionale, con piano di trattamento personalizzato. 142 INAUGURAZIONE SEDE DI RIMINI CUORE PRESSO AZIENDA USL DI RIMINI Da oltre vent‟anni, con il Progetto “Riminicuore” si sta sensibilizzando la cittadinanza, ma anche gli Enti Pubblici e le Attività Produttive di Rimini, rispetto all‟importanza dell‟immediatezza del soccorso a persone colte da arresto cardiaco improvviso. Il massaggio cardiaco deve essere infatti iniziato immediatamente, da chi è sul posto, per evitare che in pochi minuti il cervello subisca danni irreversibili. Quante più persone sono addestrate a questo, tanto più alta è la percentuale di coloro che sopravvivono ad un arresto cardiaco senza danni cerebrali: tutti gli studi effettuati nel mondo lo confermano. La defibrillazione precoce, cioè l‟intervento risolutivo con Dae, defibrillatore automatico, sarà tanto più efficace quanto più rapidamente sia erogata la scossa ma solo se qualcuno ha cominciato subito le manovre di soccorso (massaggio cardiaco e respirazione artificiale). Un intervento che non solo salva la vita, ma consente anche di continuare ad avere una buona qualità di vita. Infatti, come noto, se una persona colpita da arresto cardiorespiratorio viene defibrillata entro cinque minuti, la sua ripresa è totale. Per far questo però, sono indispensabili due elementi: una distribuzione il più possibile capillare sul territorio degli apparecchia Dae, e un alto numero di persone capaci di riconoscere l‟emergenza, chiamare il 118 dando agli operatori della centrale operativa informazioni efficaci, e iniziare subito massaggio e respirazione. In provincia di Rimini centinaia di persone hanno già in tasca il tesserino che le autorizza ad usare i circa 100 Dae diffusi nel territorio, documento che rinnovano annualmente. Nei corsi realizzati dal 1988 ad oggi, il progetto “Riminicuore” ha addestrato circa 15mila persone, 700 delle quali venute appositamente a Rimini da altre realtà territoriali. Per quanto riguarda la formazione di ulteriori soccorritori, il Progetto “Riminicuore” continua a rivolgersi a tutti i cittadini, ma in particolare a categorie di persone che lavorano in luoghi aperti al pubblico: oltre agli operatori sanitari, forze dell‟ordine, conducenti di mezzi pubblici, operatori della pubblica amministrazione, insegnanti… Nuova frontiera, i corsi nelle scuole: l‟ambizioso obiettivo è far sì che ognuno, al termine del proprio percorso scolastico, sia in grado di utilizzare un defibrillatore. Una fondazione statunitense ha recentemente assegnato ad Irc-Comunità un primo finanziamento per estendere ad altre regioni le iniziative scolastiche già attuate a Rimini e in sole altre 5 sedi nazionali L‟A.Usl di Rimini ha investito, con un forte impegno organizzativo e strutturale, per dare una sede (quella inaugurata) ampia, funzionale, facilmente raggiungibile a “Riminicuore”. I locali, per complessivi 140 metri quadrati, sono suddivisi, da pareti mobili, in salette per lezioni ed addestramento. Le attrezzature sono costituite principalmente da manichini di vario modello e complessità, e vi insegnano attualmente 30 istruttori fra personale sanitario e “laico”. Al piano superiore è stato ricavato un ufficio di coordinamento e rappresentanza. La nuova sede consentirà di effettuare i corsi (dai 120 ai 140 l‟anno) con più efficienza e comodità. DONAZIONE ECOCARDIOGRAFO OSPEDALE CERVESI DI CATTOLICA Il nuovo ecocardiografo, donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, si inserisce, migliorandolo ulteriormente, nel quadro delle opportunità diagnostiche per i pazienti a rischio o con patologie cardiologiche. L‟apparecchio, denominato Vivid 7, si basa un‟“architettura tecnologica” assai innovativa, grazie alla quale è possibile svolgere in modo semplice e rapido, nella normale routine diagnostica, indagini prima destinate ai laboratori di ricerca. Inoltre mette a disposizione dell‟operatore, in tempo reale durante lo svolgimento dell'esame, tutte le informazioni prima ottenibili solo con elaborazioni a posteriori. L'apparecchio contempla una postazione di lavoro ergonomica e software dedicati alla più totale personalizzazione delle sequenze di lavoro per razionalizzare il flusso ed ottimizzare i tempi. E‟ 143 dotato di stampante bianco e nero e colori e di archivio digitale dei pazienti. Oltre a quelle cardiologiche (anche pediatriche e neonatali) ha pure applicazioni vascolari, addominali, ostetrico-ginecologiche. Il suo costo è di oltre settantamila euro. Presso l'ambulatorio cardiologico dell'Ospedale di Cattolica nel 2008 sono state effettuate circa tremila visite cardiologiche, 750 ecocardiogrammi, 500 test da sforzo, e tutta l'attività correlata alle visite cardiologiche urgenti e di consulenza cardiologica per i ricoverati. L‟ambulatorio del “Cervesi” fa riferimento all‟Unità Operativa di Cardiologia del presidio ospedaliero di RiccioneCattolica. Oltre alla donazione dell‟ecocardiografo presentato oggi, la Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha già donato, sempre all‟Ospedale “Cervesi” di Cattolica, un mammografo digitale del costo di circa 200.000 euro. Grazie a queste generose operazioni, il nosocomio cattolichino si è arricchito di ulteriori tasselli che ne qualificano l‟offerta. Negli ultimi anni il nosocomio si è arricchito di numerosi servizi ed è cresciuto e si è rinnovato dal punto di vista strutturale. Basti pensare che nel settembre del 2007 è stato inaugurato il nuovo reparto di Medicina, nel febbraio 2008 il nuovo servizio di Oncologia, nel maggio scorso una vasca riabilitativa, quasi unica in Italia, a corredo della Chirurgia della spalla e del gomito, e successivamente 8 nuovi ambulatori per visite. Un percorso di crescita e qualificazione che si è concluso con il miglioramento estetico degli interni e dell‟esterno dell‟ospedale, e con un nuovo ingresso più razionale. L‟investimento complessivo per gli interventi, comprensivo delle opere edili, impiantistiche, e anche delle attrezzature, ammonta a 4.600.000 euro. Tali spese sono state finanziate per 3 milioni di euro dalla Regione Emilia Romagna, mentre il resto è a carico dell‟Azienda USL di Rimini. Ovviamente alla crescita e al miglioramento infrastrutturale si è affiancato un percorso di crescita e qualificazione delle prestazioni. 144 CONDIZIONI DI LAVORO COMPETENZE DEL PERSONALE ED EFFICIENZA DELLA ORGANIZZAZIONE 145 4 4.1 LA CARTA D’IDENTITA’ DEL PERSONALE La fotografia del personale dell’Azienda USL di Rimini al 31.12.2009 mette in evidenza che il complesso delle risorse umane è pari a n. 4.572 unità. Sono comprese nelle 4.572 unità tutti i lavoratori che operano a qualsiasi titolo nell’Azienda, quindi sia lavoratori dipendenti, che personale convenzionato (Medici di Medicina Generale, Guardie Mediche, specialisti ambulatoriali,) nonché personale con rapporto di lavoro autonomo (collaborazioni coordinate e continuative e con partita IVA) e borsisti. La percentuale più alta ( 85,61%) è rappresentata dai lavoratori dipendenti (a rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato) pari a 3.914 unità. Dalla tabella del personale dipendente suddiviso per categoria professionale si può rilevare che il personale infermieristico è la categoria più numerosa (45%), a scalare i dirigenti medici e veterinari (15%), gli OTA OSS ed ausiliari (10%) ed il personale amministrativo non dirigente (10%), il personale tecnico sanitario (7%). Esaminando le tabelle di classificazione del personale per livello di assistenza si evidenzia che l’ambito della degenza ospedaliera è quello che occupa la maggior percentuale di lavoratori dipendenti (n. 2.909 complessivamente su 3.914 dipendenti, pari al 74,3%), tenuto conto che nel territorio aziendale sono presenti n. 4 Ospedali: - Presidio Ospedaliero di Rimini e Santarcangelo comprendente l’Ospedale Infermi di Rimini e l’Ospedale Franchini di Santarcangelo: - Presidio Ospedaliero di Riccione e Cattolica comprendente l’Ospedale Ceccarini di Riccione e l’Ospedale Cervesi di Cattolica. In relazione alla tabella del personale suddiviso per classi di età si rileva: - il personale dipendente a tempo indeterminato di questa Azienda è composto per il 37% da lavoratori compresi nella fascia di età fra i 45 e 54 anni, immediatamente dopo per il 31% i lavoratori che hanno fra i 36 e i 44 anni, quindi il 19% è rappresentato da personale sotto i 35 anni; solo il 13% è rappresentato da personale tra i 55 e i 64 anni di età; il personale infermieristico che numericamente è la categoria più numerosa è composto per il 38% da lavoratori fra i 36 e i 44 anni, per il 28% sotto i 35 anni e per il 27% fra i 45 e i 54 anni; La componente femminile rappresenta il 70% del personale complessivo (2.738 femmine e 1.176 maschi), con una forte predominanza soprattutto nei ruoli del comparto. Nel personale dirigente medico e veterinario, invece, la componente maggiore è rappresentata da uomini (340 uomini e 257 donne). Conseguentemente anche il personale part - time è rappresentato maggiormente dalla componente femminile (277 donne e solo 21 uomini). 146 Tipologia contrattuale: PERSONALE SUDDIVISO PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE N. Percentuale DIPENDENTI CONVENZIONATI ALTRO PERSONALE: INCARICO LIBERO PROF, CO.CO.CO E CO.CO.PRO, BORSISTI TOTALI 3.914 524 85,61 11,46 134 2,93 4.572 100 Categoria di personale dipendente: PERSONALE DIPENDENTE SUDDIVISO PER CATEGORIA N. percentuale DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) INFERMIERI OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE TECNICO SANITARIO AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE TOTALI 597 15% 83 2% 1.756 398 45% 10% 266 7% 381 433 3.914 10% 11% 100% Distribuzione del personale dipendente per categoria: assistenza sanitaria collettiva 27% 41% Distribuzione del personale dipendente per categoria: personale di supporto DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI 4% 24% ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) 3% PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) PERSONALE INFERMIERISTICO PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE 9% 10% 8% PERSONALE INFERMIERISTICO 2% DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI ALTRO PERSONALE 21% 50% 147 Distribuzione del personale dipendente per categoria: degenza ospedaliera DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI 3% 6% Distribuzione del personale dipendente per categoria: assistenza distrettuale ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) 17% 10% 22% PERSONALE INFERMIERISTICO 9% 1% 5% ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE INFERMIERISTICO PERSONALE TECNICO SANITARIO 12% PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE AMMINISTRATIVO PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE 19% 37% 7% 52% Anagrafica del personale dipendente per sesso e categoria: ANAGRAFICA DEL PERSONALE DIPENDENTE MASCHI N. FEMMINE DIPENDENTI % DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) PERSONALE INFERMIERISTICO PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE TECNICO SANITARIO PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE N. % TOTALI 340 9% 257 7% 597 26 1% 57 1% 83 346 9% 1.410 36% 1.756 84 2% 314 8% 398 122 3% 144 4% 266 82 2% 299 8% 381 4% 30% 257 2.738 7% 70% 433 3.914 176 TOTALI 1.176 DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI PERCENTUALE CALCOLATA SUL TOTALE COMPLESSIVO DI N. 3.914 148 ALTRO PERSONALE Anagrafica del personale dipendente per sesso e tipologia di rapporto contrattuale: ANAGRAFICA DEL PERSONALE DIPENDENTE A TEMPO PARZIALE SUDDIVISO MASCHI/FEMMINE RAPPORTO A TEMPO INDETERMINATO E DETERMINATO MASCHI TEMPO PIENO DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) PERSONALE INFERMIERISTICO PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE TECNICO SANITARIO PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE TOTALI RAPPORTO A TEMPO PARZIALE MASCHI RAPPORTO A TEMPO INDETERMINATO E DETERMINATO FEMMINE TEMPO PIENO RAPPORTO A TEMPO PARZIALE FEMMINE 338 2 251 6 597 21 5 56 1 83 344 2 1.221 189 1.756 84 0 299 15 398 119 3 132 12 266 78 171 1.155 4 5 21 271 231 2.461 28 26 277 381 433 3.914 Anagrafica del personale dipendente a tempo indeterminato per classi di età: PERSONALE DIPENDENTE SUDDIVISO PER CLASSI DI ETA' CLASSI ETA' <= 35 36 - 44 45 - 54 55 - 64 DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI ALTRI DIRIGENTI (SANITARI-APT) PERSONALE INFERMIERISTICO PERSONALE OTA, OSS, AUSILIARI PERSONALE TECNICO SANITARIO PERSONALE AMMINISTRATIVO ALTRO PERSONALE TOTALI TOTALE 114 267 120 1 555 0 13 30 24 0 67 437 594 417 109 1 1.558 35 77 106 36 1 255 55 55 90 29 1 230 24 38 642 81 88 1.022 153 159 1.222 50 80 448 0 0 4 308 365 3.338 Indice di turn over dei dipendenti 49 PENSIONAMENTI DIMISSIONI PREMATURE MOBILITA' VS. ALTRE AZIENDE 37 >= 65 53 Indice di turn over dei dipendenti: 29 TOTALE GENERALE 149 4.2 PARTECIPAZIONE DEI PROFESSIONISTI ALLA INDIVIDUAZIONE DELLE STRATEGIE AZIENDALI E ALLA GESTIONE OPERATIVA In coerenza con quanto previsto dalla direttiva regionale e dall’atto aziendale adottato con delibera n. 418 del 20/09/2007: il Collegio di Direzione è l’organo dell’Azienda, nominato dal Direttore Generale, che assicura la partecipazione decisionale dell’alta dirigenza sanitaria e fa sì che la partecipazione organizzativa dei professionisti sia finalizzata ad orientare lo sviluppo dell’Azienda in modo coerente agli standard più avanzati di assistenza sanitaria, ai bisogni riscontrati nella popolazione e all’implementazione degli strumenti del governo clinico (qualità, ricerca e innovazione, gestione del rischio clinico, audit, formazione continua). Il Collegio formula proposte e pareri per l’elaborazione delle strategie aziendali, lo sviluppo del governo clinico, l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, le attività di formazione in collaborazione con il Collegio delle Professioni Sanitarie e con i Dipartimenti, le attività di ricerca ed innovazione e di gestione del rischio, la valorizzazione delle risorse umane ed i sistemi di valutazione. In particolare, il Collegio elabora proposte e pareri su: - Linee strategiche per il governo locale del sistema dei servizi sanitari, elaborate dalla Direzione Generale sulla base degli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, nel rispetto del Piano Sanitario e Sociale Regionale Documenti aziendali di programmazione, organizzazione e rendicontazione periodica e regolamenti attuativi dell’Atto Aziendale Organizzazione e sviluppo dei servizi sanitari, governo delle attività assistenziali e valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi, in un’ottica di appropriatezza delle prestazioni, continuità dell’assistenza e revisione sistematica della qualità Programmazione aziendale di Formazione permanente, che elabora e propone al Direttore Generale, in collaborazione con il Collegio delle Professioni e con i singoli Dipartimenti nonché sulle attività didattiche correlate al protocollo d’intesa regione – università Programmi di Ricerca, Innovazione e Sviluppo tecnologico ed organizzativo, con relativi piani di formazione Politiche di valorizzazione e sistemi di valutazione delle risorse umane e professionali, in collaborazione con il Collegio delle Professioni Sanitarie Programma aziendale di Gestione del Rischio, per le cui attività il Collegio costituisce l’organo di governo ed i Dipartimenti la principale sede operativa e di gestione Libera professione, anche al fine di individuare strumenti e modalità per il monitoraggio di tale attività e di valutazione dei tempi di attesa Committenza ai soggetti privati accreditati, per la definizione della quantità, tipologia e qualità dei servizi/prestazioni da commissionare all’esterno. Il Collegio di Direzione dura in carica tre anni ed è composto dai seguenti membri di diritto: il Direttore Sanitario dell’Azienda, in qualità di Presidente, i Direttori dei Dipartimenti ospedalieri e territoriali, i Responsabili infermieristici/tecnici dei Dipartimenti ospedalieri e territoriali, due medici di medicina generale ed un pediatra di libera scelta con compiti di coordinamento, un medico specialista ambulatoriale responsabile di struttura organizzativa. Sono invitati permanenti senza diritto di voto: il Direttore Amministrativo, i Direttori di Distretto, il Direttore delle Attività socio - sanitarie, i Direttori delle Direzioni Tecniche Aziendali, il Presidente del Collegio Aziendale delle Professioni Sanitarie. Al Collegio di Direzione possono essere invitati a partecipare, in relazione alla specificità degli argomenti trattati, i Responsabili delle funzioni di staff e di altre articolazioni 150 organizzative aziendali e/o dipartimentali, comprese le posizioni di rilievo organizzativo e professionale del comparto. Il funzionamento del Collegio di Direzione è disciplinato da apposito regolamento elaborato dal Collegio stesso ed adottato dal Direttore Generale. Il Collegio potrà eleggere al proprio interno e tra i membri di diritto, su proposta del Presidente, un Vice Presidente, e potrà articolarsi in Comitati esecutivi o finalizzati all’implementazione degli strumenti del governo clinico, cui possono far parte anche i Responsabili degli uffici di staff ed operatori in possesso di qualificata competenza ed esperienza. In caso di decisioni assunte dal Direttore Generale in dissenso rispetto al parere o alle proposte del Collegio di Direzione, il Direttore Generale formula adeguate motivazioni che trasmette al Collegio. Periodicamente il Collegio di Direzione viene riunito sia in modalità “ristretta” (solo i Direttori di Dipartimento oltre alla Direzione Generale), sia “allargata” ampliando l’invito alla partecipazione dei Direttori di UUOO, ai Responsabili di Modulo, alla Direzione Assistenziale Allargata (DAD); ai Coordinatori. Per evitare di sovraccaricare i componenti del CdD con incontri ripetuti si è stabilito di procedere lavorando per gruppi. E’ stato individuato un gruppo di lavoro all’interno del Collegio di Direzione a cui è stato delegato il compito di seguire con particolare attenzione principalmente l’area della Ricerca & Innovazione relazionando poi nei momenti collettivi. Un secondo gruppo di lavoro è stato individuato per seguire nello specifico l’elaborazione e l’approvazione del Piano Annuale di Formazione (PAF) con incontri dedicati di approfondimento. Nel corso dell’anno 2009 sono stati affrontati, tra gli altri, i seguenti argomenti di strategia Aziendale: - Stato della programmazione sanitaria ed economico finanziaria per l’anno 2009; - Avvio della procedura di valutazione dei Dirigenti per le attività svolte nell’anno 2008; - Unificazione del 118 di Rimini con il programma Romagna Soccorso - Laboratorio Unico Romagna: timing richieste esami, profili, punti prelievo; - Progetto Officina Trasfusionale - Determinazione fabbisogni struttura complessa U.O. di Cardiologia del P.O. di Riccione - Verifica trimestrale dei principali obiettivi sanitari ed economici negoziati in sede di budget - Stato dell’arte delle procedure di valutazione dei dirigenti anno 2008 - Comunicazione in ordine agli orientamenti per l’assegnazione degli incarichi professionali di struttura semplice ed alta specializzazione - Approvazione della proposta del Comitato di Dipartimento relativa all’identificazione dei fabbisogni delle caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento dell’incarico di direzione di Struttura complessa della U.O. di Ginecologia ed Ostetricia del P.O. di Rimini; - Approvazione della proposta del Comitato di Dipartimento relativa all’identificazione dei fabbisogni delle caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento dell’incarico di direzione di Struttura Complessa della U.O. di Ortopedia del P.O. di Riccione - Approvazione del progetto di riorganizzazione delle funzioni di Genetica Medica in Area Vasta Romagna - Parere sulla proposta del Comitato di Dipartimento di Ravenna relativa all’identificazione dei fabbisogni delle caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento dell’incarico di direzione di Struttura Complessa della U.O. di Microbiologia e Virologia ad un Dirigente Medico o ad un Dirigente Biologo di Microbiologia e Virologia, per le esigenze specifiche di qualificazione della rete laboratoristica di Area Vasta Romagna - Verifica degli obiettivi sanitari ed economici concertati in sede di budget - Attribuzione incarichi professionali - Stato dell’arte in applicazione della Direttiva regionale per la sostituzione della modulistica “depuro” ed argomenti correlati - Stato di avanzamento dei Progetti e Coordinamenti professionali in AVR - Prime considerazioni sull’avvio del sistema di valutazione dei dirigenti - Presentazione nuovo Collegio di Direzione - Stato di avanzamento dei Progetti del Laboratorio Unico di Pievesistina e Romagna Soccorso 151 - Presentazione della proposta del Piano delle Azioni 2010 (in preparazione alla negoziazione budget) Presentazione ed approvazione del Piano della Specialistica Presentazione del piano di Comunicazione Aziendale Stato dell’arte dei progetti AVR: Romagna Soccorso, Laboratorio Pievesistina, Officina Trasfusionale; Influenza da virus A/H1N1: impatti organizzativi Presentazione del piano della specialistica e avvio del percorso di garanzia Andamento degli incontri in preparazione alla negoziazione del budget 2010 152 4.3 GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA Nelle sezioni che seguono saranno trattati gli obiettivi principali dell’anno 2009, relativamente al presente argomento, che si inscrivono nel più generale percorso di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza degli operatori sanitari sviluppato dall’Azienda USL di Rimini nel corso degli anni. 4.3.1 GESTIONE DEL RISCHIO Nel proseguo dell’attività di consolidamento della funzione di Risk management aziendale nel corso dell’anno si è proceduto all’espletamento del Programma Triennale della Sicurezza delle Cure, elaborato già nel 2007 con valenza triennale. Il programma vede interfacciarsi, sugli obiettivi della sicurezza, tutte le strutture organizzative interessate (Gestione del Rischio e Medicina Legale, Ingegneria Clinica; Servizio di prevenzione e protezione Aziendale, Attività Tecniche, Qualità , Servizio Farmaceutico, Informatico, ecc). Il Comitato Aziendale per la Sicurezza e la Gestione del Rischio, ha condiviso la necessità di individuare i coordinatori dei gruppi di lavoro che sono impegnati nel perseguimento degli obiettivi previsti nelle principali aree prioritarie di intervento: 1. Rischio biologico 2. Percorsi Area Emergenza Urgenza 3. Identificazione del paziente 4. Sicurezza dei comparti operatori 5. Mediazione 153 Nel corso dell’anno è proseguito il monitoraggio degli eventi aziendali, effettuato sulla base dei flussi informativi provenienti dalle segnalazioni spontanee ed eventi sentinella, esposti e reclami, data base del contenzioso. Gli eventi significativi vengono analizzati dalle équipe di riferimento, con il supporto della Gestione del Rischio e valutati anche con l’utilizzo degli strumenti avanzati quali la R.C.A., per la ricerca dei correttivi. L’implementazione del sistema di Incident Reporting è stata estesa a circa il 90% delle UU.OO. ospedaliere, previo affiancamento formativo iniziale. 154 Dall’analisi degli eventi sono scaturite necessità relative alla condivisione di percorsi preventivi sicuri. La sicurezza si implementa anche attraverso la condivisione delle procedure; allo scopo sono state recepite le raccomandazioni ministeriali e regionali: - - corretta tenuta della cartella clinica. corretta l’acquisizione del consenso informato. corretta gestione dei farmaci.. appropriatezza della profilassi antibiotica. profilassi antitrombotica perioperatoria. procedura per la gestione degli eventi maggiori a forte impatto di danno o rilievo mediatico. E’ stata elaborata ed adottata la procedura per gli Eventi Sentinella con l’istituzione del percorso di attivazione dei servizi per la presa in carico dell’evento maggiore. E’ in fase di formalizzazione la componente relativa alla comunicazione con i familiari e la stampa.. La continuità Ospedale Territorio è oggetto di numerosi percorsi assistenziali, in particolare il percorso organizzativo strutturato per la migliore allocazione del paziente fragile dimesso attraverso l’utilizzo specifico delle strutture a diverso grading assistenziale o domiciliarizzazione protetta. E’ stato inoltre effettuato un percorso specifico per i pazienti neuromuscolari assistiti a domicilio con ventilazione invasiva con l’obiettivo di creare una ospedalizzazione domiciliare attraverso le procedure informatiche (cartella informatizzata trasversale tra ospedale e territorio). Al progetto partecipano le Unità Operative di Pneumologia, Neurologia, Rianimazione, Riabilitazione, Assistenza domiciliare e Ingegneria Clinica, coordinate dalla Gestione del Rischio. Per l’identificazione del paziente è stato elaborato un progetto, cofinanziato dalla RER per l’adozione della tessera sanitaria al momento della prenotazione/erogazione delle prestazioni. Inoltre si sono attivate, sempre nell’ambito dell’A.V.R. Romagna, due gare per l’acquisizione/adozione dei braccialetti per l’identificazione del paziente, e la tracciabilità delle sacche del sangue ed emoderivati fino al letto del paziente. Nell’ambito della formazione sono stati effettuati numerosi eventi formativi su specifiche aree di rischio; in particolare, formazione per i referenti delle U.U.O.O. per la conduzione degli audit sull’analisi degli eventi, allo scopo di implementare la cultura dell’analisi degli eventi e near miss all’interno dei reparti, corsi per i neoassunti con focus sul rischio biologico e formazione per i componenti del Collegio di Direzione riguardo temi relativi alla responsabilità professionale, sicurezza delle cure e prevenzione infortuni. Sul piano della ricerca e del miglioramento si evidenzia la partecipazione ai gruppi regionali per lo sviluppo di sistema di rilevazione ed analisi degli eventi strutturato, concorrendo alla formulazione della strutturazione delle Mappe dei Rischi proprio con il sistema di rilevazione da Incident Reporting. L’azienda ha inoltre aderito ai progetti regionali di ricerca e miglioramento nel campo del rischio infettivo: Progetto regionale SICHER. Per i sistemi di laboratorio per la ricerca attiva delle epidemie, è stato pubblicato il primo rapporto della ASSR da cui si evince che l’AUSL di Rimini è fra le tre aziende a livello regionale che è stata in grado di identificare un numero congruo di eventi epidemici (rispetto all'atteso). Anche il progetto Sorveglianza in Terapia Intensiva SITIER è in fase di attuazione presso le terapie intensive di Rimini e Riccione. Il servizio di Medicina Legale opera attivamente sia nella fase della mediazione che nel supporto ai professionisti per le problematiche medico-legali. Inoltre svolge un ruolo attivo nella gestione del contenzioso. Ha aderito al progetto regionale Malpractice Claims per l’elaborazione della mappa della sinistrosità aziendale e periodicamente provvede all’elaborazione del report della sinistrosità aziendale. 155 Il percorso di mediazione è stato attivato attraverso l’adozione di procedura interna per l’attivazione dei casi di mediazione da parte dei front-office. Principalmente si è attivato il percorso con L’URP, nel 2009 è stato completato con implementazione strutturata delle segnalazioni dalle Direzioni Mediche Ospedaliere. Nel corso del 2009 sono stati presi in carico sei percorsi di ascolto dai quali sono scaturiti quattro casi di Mediazione strutturata. In ambito assicurativo, nel corso del 2009 l’Azienda ha continuato a sviluppare il modello di gestione dei sinistri da essa stessa implementato e sperimentato, sulla scia del rinnovo del contratto di assicurazione, avvenuto nel 2008, alle medesime condizioni del triennio precedente. Dal 2007, il Settore Assicurativo, si è infatti adoperato per strutturare un modello di co-gestione del sinistro tra Compagnia Assicurativa, Broker ed Azienda, attraverso un percorso standard che attribuisce a ciascuno degli attori coinvolti, un ruolo predefinito tale da rendere la gestione del sinistro stesso più efficiente e razionale. Tramite questo sistema è stato raggiunto l’obbiettivo prefissatosi dall’Azienda di ridurre i tempi e semplificare le modalità di definizione dei sinistri, migliorando altresì i delicati rapporti con l’utenza. Un ruolo importante viene ricoperto dalla Commissione interna per la valutazione dei sinistri, avente la funzione di stabilire l’entità del danno in termini economici. Vengono effettuati incontri bimestrali tra Comitato e Compagnia assicurativa per l’analisi dei sinistri chiusi nel periodo di riferimento stilandone un resoconto, al fine di addivenire ad una più veritiera fotografia ed esatta quantificazione delle cd. “riserve” da accantonarsi. L’utilizzo del database regionale per la registrazione dei casi di contenzioso è stato consolidato con l’inserimento di dati, assicurativo-legali e medico-legali, relativi ai casi di richieste di risarcimento danni dell’ultimo triennio, consentendo il monitoraggio degli eventi/struttura., attraverso report relativi a periodi e/o eventi specifici, su cui effettuare successive analisi strutturate in ambito di gestione del rischio, ed il monitoraggio della ricorrenza di alcune criticità (es. tenuta documentazione, refertazione) cui si sono collegati eventi formativi e percorsi di revisione di procedure. 156 4.3.2. VALUTAZIONE DEI RISCHI Sono stati formalmente approvati con Deliberazione D.G. N. 214 del 18/05/2009 i documenti di aggiornamento della valutazione dei rischi ( DVR ) relativi ai due Presidi Ospedalieri Aziendali , redatti secondo i criteri previsti dal cosiddetto Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ( Decreto Legislativo N. 81/08 ) e comprensivi di alcuni argomenti innovativi come il documento di valutazione dei rischi interferenti, che nel corso del 2009 ha trovato circa duecento fattispecie applicative e, la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato. Conseguentemente ai succitati DVR sono stati redatti i seguenti documenti aziendali : - le proposte correttive di natura strutturale, tecnologica e procedurale-organizzativa approvate con Deliberazione D.G. N. 439 del 20/08/2009 “ Presa d’atto del Piano di Adeguamento dei Presidi Ospedalieri dell’Azienda USL di Rimini “ che comprende gli interventi di miglioramento ritenuti prioritari; - aggiornamento dell’individuazione del Datore di Lavoro, dei Dirigenti, dei Preposti e dei Lavoratori ( Deliberazione D.G. N. 752 del 30/12/2009 ); - il programma di formazione del personale in relazione alla tipologia dei rischi e delle mansioni approvato con Deliberazione D.G. N. 756 del 30/12/2009. 4.3.3. SORVEGLIANZA SANITARIA I lavoratori dell’Azienda, in base alle risultanze della valutazione dei rischi e alle mansioni effettivamente svolte, sono sottoposti a visita specialistica in medicina del lavoro con la periodicità e gli accertamenti strumentali previsti dal protocollo sanitario redatto dal medico competente-autorizzato. Durante le visite mediche preventive, periodiche e a richiesta i dipendenti sono informati sul significato degli accertamenti sanitari e sull’importanza dell’impiego dei dispositivi di protezione individuale, in relazione allo specifico rischio professionale. Tutti i lavoratori sono messi a conoscenza dei risultati emersi dai controlli preventivi, periodici e a richiesta effettuati, anche attraverso al consegna di fotocopia dei referti delle indagini strumentali e laboratoristiche, nonché delle visite specialistiche ritenute necessarie per l’avvio e la conclusione degli approfondimenti diagnostici. Le cartelle sanitarie di ciascun dipendente sono conservate con le consuete modalità nel rispetto del segreto professionale e della privacy. Attività svolta dal Medico Competente - Autorizzato nel 2009 Tabelle riassuntive della sorveglianza sanitaria eseguita nel corso dell’anno 2009 OPERATORI Visite mediche effettuate nel 2009 Idonei Inidoneità Parziali OSPEDALE “INFERMI” RIMINI 906 829 77 OSPEDALE “CECCARINI” RICCIONE 292 249 43 OSPEDALE “CERVESI” CATTOLICA 90 80 10 OSPEDALE “FRANCHINI” SANTARCANGELO 77 70 7 MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA 157 DISTRETTO DI RIMINI/RICCIONE DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA CORSO DI LAUREA TECNICI SAN. RAD. MED. CORSO DI LAUREA INFERMIERISTICA/OSTETRICHE 275 256 19 52 51 1 111 1 Totale idonei 1646 (91.2 %) Totale inidoneità parziali 158 (8.7 %) 112 Totale visite mediche 1804 Nel corso dell’anno 2009 sono stati eseguiti 1804 accertamenti sanitari preventivi e periodici; sono stati ritenuti idonei alla mansione specifica 1646 operatori sanitari mentre per i restanti 158 operatori sanitari (pari al 8,7 % del totale) è stato formulato un giudizio di idoneità con limitazioni/prescrizioni. Le idoneità con limitazioni/prescrizioni si possono così suddividere (si rende noto che alcuni lavoratori hanno idoneità parziali complesse che possono contenere più di una limitazione lavorativa): 95 idoneità con limitazione alla movimentazione manuale dei carichi; 15 idoneità con limitazione alla postura eretta prolungata; 21 idoneità con esonero al lavoro notturno; 8 idoneità con prescrizioni all’uso di guanti anallergici; 2 idoneità con esclusione al contatto ed inalazione al lattice; 3 idoneità con esclusione ad eseguire attività invasive svolte in prima persona; 7 idoneità con limitazioni temporali inerenti l’attività al VDT 13 idoneità con prescrizioni varie. Malattie Professionali Nel 2009 non è stata compilata, da parte del Medico Competente ed Autorizzato Aziendale, alcuna certificazione di malattia professionale. 158 4.3.4. FORMAZIONE-INFORMAZIONE L'attività di formazione condotta in sinergia con la U.O. Risorse Intangibili è stata continua e mirata a: a) fabbisogni aziendali o necessità trasversali; b) “ richieste “ delle singole Unità Operative. FABBISOGNI AZIENDALI Numero corsi 2 FORMAZIONE (a) Titolo corso I gas in bombole in ospedale e le precauzioni di sicurezza 4 Antincendio per strutture a medio rischio 4 Antincendio per strutture ad alto rischio 7 6 RICHIESTA DA SINGOLE UU.OO. Numero corsi Igiene e sicurezza dei lavoratori in sanità Corso di re-training antincendio per strutture ad alto rischio FORMAZIONE (b ) Titolo corso 2009 Numero partecipanti 106 56 115 172 107 2009 Numero partecipanti 1 Igiene e sicurezza in sanità per gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica ( 1° anno ) 1 Igiene e sicurezza in sanità per gli studenti del Corso di Laurea per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica ed Ostetriche 50 1 Direzione di Dipartimento ed efficacia nel ruolo 20 1 Aspetti teorici e pratici sui rischi connessi all’utilizzo dei PF sui comparti vulnerabili 28 2 Mobilizzazione manuale dei pazienti 3 Accoglimento del neo-assunto 80 58 218 159 Il coinvolgimento didattico del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale nelle iniziative condotte dalle altre UU.OO. è parso andare oltre gli adempimenti burocratici in tema di sicurezza rappresentando, al contrario, un momento integrato di approdo culturale derivante da diverse necessità organizzative e gestionali. Nel corso del 2009, sono stati condotti momenti puramente informativi, in diverse UU.OO. aziendali, su temi relativi al rischio professionale ed in particolare sulla modalità di utilizzo di un ascensore “ esterno ” in caso d’emergenza ( Terapia Intensiva Neonatale ), sull’utilizzo del sistema di supervisione degli impianti antincendio (Centrale dei Trasporti Secondari), sulle modalità di collaborazione ed attivazione degli operatori della portineria-centralino dell’Ospedale Infermi in caso di attivazione delle procedure del Piano d’Emergenza, sulla sicurezza nell’utilizzo delle macchine per la lavorazione del legno “ a fini riabilitativi “ e sugli adeguati comportamenti dei volontari che accedono all’ambulatorio veterinario con il coinvolgimento complessivo di alcune decine di operatori. Sono stati redatti in collaborazione con altre UU.OO. aziendali, il quaderno su “La movimentazione manuale dei carichi“ e, con i Servizi di Prevenzione e Protezione dell’Area Vasta Romagna, il manuale informativo per i lavoratori “Lavorare in sicurezza“ che nel 2009 è stato consegnato a tutti gli operatori delle UU.OO. ospedaliere dell’Azienda USL di Rimini. 160 4.3.5. GESTIONE DEGLI INFORTUNI Gli infortuni rappresentano eventi che, al di là dei danni provocati alle persone, possono essere utili per mettere in risalto le problematiche inerenti le attrezzature, l’organizzazione ed i luoghi di lavoro. Relativamente all'anno 2009 vengono riportati gli infortuni avvenuti presso tutte le strutture organizzative aziendali (Presidi Ospedalieri, Distretti, Dipartimento di Sanità Pubblica e Corso di Laurea in Infermieristica) evidenziando l'andamento temporale, con l’esplicitazione delle tendenze in atto, l’esame delle cause più frequenti e delle circostanze. Le informazioni relative agli eventi infortunistici derivano dall'esame dei dati contenuti nei registri infortuni delle suddette strutture aziendali e possono essere suddivisi in tre grandi gruppi: infortuni in “itinere” – infortuni avvenuti nel percorso casa-lavoro e viceversa (ad eziopatogenesi extra-lavorativa ma con prognosi maggiore); infortuni “biologici” – infortuni a rischio biologico conseguenti a puntura/taglio con aghi e strumenti chirurgici (di natura strettamente sanitaria ma frequentemente con prognosi nulla) e/o contatto con materiali biologici provenienti da pazienti affetti da malattie trasmissibili: tubercolosi o meningiti ecc…; infortuni “da altre cause”(c.d. comuni) – infortuni da urti, cadute/ scivolamenti, mobilizzazione manuale dei pazienti, movimentazione manuale dei carichi, aggressioni, agenti chimici, ustioni e tagli (correlabili a molte mansioni e con prognosi significativa). Nell’anno 2009 gli infortuni nell’Azienda USL di Rimini hanno comportato 7139 giornate complessive di assenza per un totale di 422 eventi infortunistici, con una assenza media per singolo evento pari a 16 giornate lavorative (Tab. 1). I dati espressi in tabella 1 indicano al primo posto, come numero totale di infortuni, quelli conseguenti agli incidenti da altre cause (c.d. comuni), che non sono tutti peculiari del settore sanitario (cadute, urti, scivolamenti….) e, conseguentemente, necessitano di valutazioni appropriate dal punto di vista manutentivo, gestionale ed organizzativo. Al secondo posto risultano, come numero totale, gli infortuni di tipo biologico. Tab. 1 Gruppo IN ITINERE BIOLOGICO CAUSE C.D. “ COMUNI “ Chimico Cadute/Scivolamenti Altre ed indeterminate MMCarichi MMPazienti Taglio Urti Aggressioni/Violenza da terzi Anno 2009 Giorni di assenza Giorni di assenza media 59 152 1727 180 29 1 43 41 12 57 7 35 16 422 1374 889 275 1385 83 708 123 7139 Totale giorni di assenza 32 21 22 24 12 20 8 16 Totale infortuni 161 Giorni di assenza media per infortunio Gli infortuni, come rappresentato nella successiva Fig. 1, si sono manifestati con la seguente distribuzione: 1) 211 “da altre cause” (c.d. comuni), con una percentuale del 50%; 2) 152 da rischio biologico, con una percentuale del 36%; 3) 59 in itinere, con una percentuale del 14% Come si può notare la somma degli infortuni relativi "ad altre cause" (c.d. comuni) corrisponde esattamente al 50% degli infortuni totali, mentre gli infortuni da rischio biologico sono risultati il 36%. Tipo Altre cause – c.d. comuni In itinere Biologico infortuni 211 59 152 % 50 14 36 FIG.1 Distribuzione infortuni 2009 Biologico 36% In itinere 14% Altre cause (c.d.comuni) 50% - Gli infortuni per altre cause (c.d. comuni) hanno comportato complessivamente 5412 giorni di assenza, con una media rispettivamente di 32 giorni per cadute e scivolamenti, 29 in itinere, 24 per mobilizzazione pazienti, 22 per "movimentazione manuale carichi" (sforzi con carichi), 21 per altre cause e indeterminate, 20 per urti, 12 e 8 per violenza da terzi (nelle degenze, e nei pronto soccorso aziendali). Fig. 2 - 162 FIG. 2 Giorni di assenza media anno 2009 Giorni di assenza media 50 40 30 32 29 21 24 22 20 10 0 Altre e iindeterminate 20 12 8 1 Biologico In Itinere MMCarichi Tagli MMPazienti Urti Violenza da terzi Cadute/Scivolamenti In Tab. 2 sono stati riportati gli infortuni aziendali suddivisi per tipologia forma/agente da cui risultano come principali accadimenti: 74 casi di puntura da ago, 69 casi da contatto con sangue/materiali biologici di pazienti con tubercolosi o meningite, 57 casi durante uno sforzo/paziente (MMPz), 41 casi da altro/indeterminati, 33 casi relativi a cadute, 35 casi da urto/colpito da, 16 casi da aggressioni da parte di pazienti/visitatori, 12 a seguito di uno sforzo/materiali solidi (MMC), 10 da movimenti scoordinati/piede in fallo, 9 da taglio con bisturi/strumenti chirurgici e 7 da taglio con lame-coltelli. Tab. 2 Infortuni anno 2009 per forma/agente Principali tipologie di forma/agente n. inf. A contatto con sangue/ materiali biologici, pz con TBC, meningite 69 Punto da ago 74 Taglio con bisturi/ strumenti chirurgici 9 152 Totale biologico In itinere 59 Chimico –Intossicazione/Irritazione ecc Esercitato uno sforzo/paziente (MMPz) 57 Esercitato uno sforzo/materiali solidi (MMC) 12 Cadute in piano/superfici di transito 21 Cadute sul bagnato/superfici di transito 12 Ustioni da calore Aggressioni da pazienti/visitatori 16 Ha urtato contro- colpito da 35 Altro/indeterminati 41 Movimenti scoordinati/piede in fallo 10 Si è tagliato con lame-coltelli 7 211 Totale altre cause (c.d. comuni) Totale complessivo 163 422 BIOLOGICO IN ITINERE ALTRE CAUSE (c.d. comuni) A fronte di un numero complessivo di 3960 dipendenti (al 31-12-2009), il fenomeno infortunistico, cioè il rapporto tra il numero di infortuni denunciati all’INAIL/numero totale dei dipendenti x 100, mostra un’incidenza complessiva dell’11 % nell’ambito del quale il rischio biologico rappresenta il 4 %. Nella successiva tabella 3 sono riportati gli infortuni suddivisi per tipologia e mansione. Da tale tabella si evince che gli infortuni conseguenti ad esposizione a rischio biologico (n. 152) hanno riguardato in 97 casi gli infermieri, in 27 casi i medici, in 22 casi gli OSS e nei restanti casi altre mansioni. In particolare su 50 infortuni di tipo biologico da "puntura da ago", che hanno riguardato gli infermieri, solamente in un caso l’infortunio lavorativo ha determinato una inabilità temporanea assoluta per complessivi 180 giorni. In 16 casi di infortunio di tipo biologico da "puntura da ago", che hanno riguardato i medici la prognosi è stata sempre di zero giorni. Tutti i residui 86 casi, con le diverse tipologie (forma/agente) di infortunio da agenti biologici, hanno sempre determinato prognosi di zero giorni. 164 Tab. 3 Infortuni suddivisi per tipologia/mansione anno 2009 27 3 22 1 1 1 1 6 1 2 1 1 2 1 1 1 41 152 43 2 1 1 31 1 4 1 3 2 1 1 4 1 1 1 33 2 1 2 3 21 5 1 1 1 20 9 1 4 2 8 1 1 1 2 2 1 59 1 69 1 7 35 16 Totale complessivo 97 1 18 3 1 Violenza da terzi 1 2 1 1 Urti 3 Taglio 1 2 MMC/MMP 1 1 2 13 1 In Itinere 1 18 1 Cadute/Scivolamenti 2 Biologico altro Figura Amministrativo Ass.sociale Ausiliario Autista Autista ambulanze Biologo Educatore Fisico Fisioterapista Infermiere Logopedista Medico Necroforo Operatore cucina OSS Ostetrica OTA Portiere-Centralinista Psicologo Tecnico Tecnico add. disinfez. Tecnico di laboratorio Tecnico di radiologia Veterinario Totale complessivo 6 1 3 13 3 3 1 1 4 227 1 42 2 13 75 4 3 4 1 2 1 3 8 1 422 4.3.6 GESTIONE DELLE EMERGENZE Con Determina del Direttore dell’U.O. SPPA – Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale - N. 476 del 18/05/2009, si è proceduto all’aggiornamento dei nominativi degli addetti alle squadre di emergenza delle strutture territoriali dell’Azienda USL di Rimini, individuando di fatto tutti i lavoratori come facenti parte delle suddette squadre. Con Determina del Direttore dell’U.O. SPPA N. 598 si è proceduto all’approvazione dell’aggiornamento del piano di emergenza interna (PEI) relativo ai Presidi Ospedalieri Aziendali (compreso il Padiglione di Via Ovidio a Rimini). Relativamente a quest'ultimo obiettivo, nell’anno 2009, sono state condotte delle prove di simulazione dei PEI nei Presidi Ospedalieri aziendali consistenti nell’attivazione di alcune procedure e nell’allertamento dei principali attori dell’emergenza interna – non sanitaria – senza il coinvolgimento del pubblico e senza l’utilizzo di attrezzature antincendio. 165 4.4 RIDEFINIZIONE DEI RUOLI PROFESSIONALI IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DELLE STRATEGIE AZIENDALI. Obiettivi specifici: sviluppare competenze e ruoli delle professioni sanitarie, individuare le aree e le modalità di declinazione innovativa delle responsabilità, organizzative e professionali, del personale infermieristico e tecnico. E’ ormai culturalmente acquisito il concetto che le risorse umane rappresentano il fattore produttivo centrale dei sistemi organizzativi. Questo dato acquista ancor più rilevanza all’interno delle Aziende Sanitarie, per le quali la qualità del servizio reso viene fortemente condizionata dalla competenza dei professionisti che vi operano. Tale competenza acquista la sua rilevanza strategica e valoriale attraverso l’azione che lega l’attività del singolo ad un più ampio processo di azioni coordinate che attuano e sviluppano le finalità organizzative definite della struttura stessa. Seguendo questo principio, la Direzione Assistenziale ha focalizzato la propria attività su alcuni aspetti ritenuti prioritari: 1. Valorizzare le funzioni di coordinamento e di direzione nel governo economico finanziario, definire i percorsi di formazione e selezione per conferire le funzioni di coordinamento/direzione, attivare un percorso di attribuzione della parte variabile del coordinamento, valorizzando l’impegno nella gestione delle risorse umane e l’attivazione di percorsi di miglioramento. 2. Affermare la centralità delle risorse professionali “emergenti”, generatrici di competenze e portatrici di saperi specifici. La definizione delle competenze delle specifiche posizioni funzionali - in merito a come la singola posizione contribuisca al raggiungimento dei risultati aziendali - precisa l’attività che va svolta in relazione al fine globale della struttura, oltre che per sostanziarne i contenuti di autonomia e responsabilizzazione. In tal senso le direttrici di sviluppo sono state: 2.1 - Consolidamento di processi di valorizzazione della competenza per garantire l’esecuzione di prestazioni che richiedono l’acquisizione di specifiche conoscenze e/o sviluppo di particolari abilità e competenze. Tale lavoro è stato finalizzato al perseguimento di obiettivi quali: sviluppare un sistema di organizzazione del lavoro maggiormente orientato al risultato; pianificare percorsi di carriera sulla base dei risultai raggiunti; delegare responsabilità ed attività in funzione del livello di sviluppo delle competenze professionali, relazionali ed organizzative raggiunto dai diversi soggetti; innalzare il livello generale di motivazione. Tale percorso di valorizzazione delle competenze si è sviluppato secondo precise modalità. Sviluppo dello strumento della consulenza infermieristica per definiti target di pazienti e pratiche assistenziali. In tal senso, sono stati avviati processi di valorizzazione della competenza mediante l’individuazione di spazi clinici infermieristici. Consolidamento e l’implementazione di nuove specifiche posizioni aziendali attraverso un processo di descrizione, analisi e valutazione delle attività da svolgere; attività di relazioni con le altre posizioni interne ed esterne e valutazione dell’impatto sui risultati aziendali. Le competenze delle diverse “posizioni” esistenti si collegano alle competenze attese dal contesto specifico aziendale, partendo da quanto indicato dalle normative e da altri documenti di riferimento (Leggi nazionali e regionali, Piani Sanitari, Contratto Collettivo Nazionale del lavoro, regolamenti dipartimentali e di U.O. ) che definiscono gli obiettivi e le diverse strutture di responsabilità, oltre alle nuove procedure concorsuali di accesso. 166 L’orientamento costante è stato quello di utilizzare lo strumento della classificazione delle diverse posizioni aziendali come strumento di gestione per la valorizzazione delle risorse umane in corrispondenza ai diversi processi aziendali quali: - definizione della dotazione organica, percorsi di mobilità, - percorsi di carriera, supporto alla progressione economica, - formazione come sviluppo di quelle competenze che possono portare ad ottenere prestazioni migliori in relazione agli obiettivi definiti dall’organizzazione. 2.2 - Orientamento dei percorsi formativi verso l’area clinica, manageriale e gestionale. Sono stati definiti, realizzati e stabilizzati progetti formativi a sostegno della competenza e dell’organizzazione, in seguito all’attivazione di nuove strutture dedicate, alla necessità di ridefinire le relazioni organizzative ed interprofessionali o alla ridefinizione di profili di specifiche posizioni professionali. A tal fine gli indirizzi forniti dalla Direzione Assistenziale per la formazione sono stati i seguenti: - percorsi formativi volti a far acquisire la capacità di usare e far applicare metodiche quali: l’audit clinico, i gruppi di miglioramento, la conduzioni di ricerche e sperimentazioni; - iniziative finalizzate a dare qualità all’esercizio delle competenze manageriali e gestionali, a rafforzare la leadership, a migliorare i processi di pianificazione, programmazione, progettazione, monitoraggio, controllo e valutazione (es. tecniche di project management, logiche per processi, budget…); - iniziative di formazione ascrivibili al governo clinico (metodiche di costruzione di linee guide, protocolli operativi..); - incrementare le capacità di individuare ed utilizzare le evidenze scientifiche (Corsi Evidence Based Nursing) e le modalità di conduzione di audit clinico per ricercatori EBN; - assistenza ai pazienti con stroke in funzione delle linee guida regionali e del percorso Aziendale; - assistenza al paziente con scompenso cardiaco anche in previsione dell’apertura nell’anno 2005 degli “ambulatori scompenso” a gestione infermieristica; - incontri di aggiornamento e approfondimento per TUTOR; - percorso formativo sulla movimentazione manuale dei carichi; - l’infermiere in area chirurgica: modelli, strumenti e metodi e percorsi assistenziali; - assistenza ai pazienti con lesioni da decubito: valutazione del rischio, standardizzazione ed interventi; - percorsi formativi per l’orientamento al personale neoassunto; - responsabilità giuridica degli operatori sanitari; - mappature delle competenze, gestione della turnistica; - percorsi seminariali di approfondimento sulla valenza dell’integrazione multiprofessionale; - percorsi i formazione per l’approfondimento delle diverse competenze integrate tra Operatori SocioSanitari e personale sanitario all’interno delle realtà Ospedaliere e Territoriali; - investimento orientato a supportare i processi di accreditamento istituzionale (il che ha permesso di potenziare la rete dei facilitatori interni e valutatori interni). - Nell’anno 2006, sono state inoltre progettate ed accreditate numerose iniziative di formazione sul campo (FSC). Nello specifico, sono state attivate iniziative di addestramento e tutoraggio per l’acquisizione di nuove tecniche, audit clinico, partecipazione a ricerche e sperimentazioni, gruppi di miglioramento. Questo tipo di approccio formativo offre la possibilità di incrementare un forte legame con le specifiche esigenze di sviluppo dei servizi per un concreto miglioramento dei processi assistenziali, favorendo, nel contempo, l’apprendimento di competenze professionali e di comportamenti organizzativi. Con questa consapevolezza, è stato progettato un percorso rivolto ai Coordinatori delle professioni sanitarie, con l’obiettivo di offrire gli strumenti metodologici per progettare e realizzare efficacemente iniziative di formazione sul campo e dar vita ad una sorta di rete di esperti in formazione sul campo. 167 Per rendere il processo formativo più flessibile ed aderente alla dinamicità dell’organizzazione - con riferimento soprattutto alla pianificazione della formazione attraverso un’analisi approfondita dei bisogni formativi in un’ottica di trasparenza e coinvolgimento attivo di tutte le unità operative e di tutti gli operatori del sistema - la rete Aziendale della formazione è stata potenziata e consolidata attraverso la figura dei “referenti dipartimentali di formazione” per l’area assistenziale. I “Referenti dipartimentali di formazione” sono dei professionisti, appartenenti all’Area del Comparto. Si sono consolidate le esperienze del biennio precedente soprattutto nei seguenti ambiti: 3. Conoscere il livello di motivazione: continua l’osservatorio aziendale e il monitoraggio di “eventi sentinella”, (burnout e mobbing) e la relativa disposizione di strumenti preventivi. 4. Avviare e consolidare processi di innovazione gestionali - assistenziali quali: - Consolidamento di Modelli organizzativo – assistenziali centrati sulla persona e che facilitino l’integrazione per la continuità assistenziale (PARE – RE). - Consolidamento del Modello della Continuità Terapeutica ed Assistenziale; - Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi in diverse Unità Operative: - Progetti di rimodulazione e riorganizzazione legati ad obiettivi di appropriatezza con contemporanea variazioni di spazi ed attività. 5. Processi di sperimentazioni gestionali - assistenziali quali: - integrazione della figura infermieristica nell’ambito della ricerca clinica, ambulatorio ortopedico a gestione infermieristica, implementazione delle consulenze infermieristiche, protocollo di utilizzo farmaci ospedalieri, applicazione della documentazione infermieristica: pianificazione e sperimentazione della cartella Infermieristica integrata con il personale di supporto (O.S.S.) in diverse Unità Operative, - linee guida di assistenza al travaglio e parto a termine di gravidanza fisiologica, - sperimentazione del percorso per l’inserimento dell’infermiere neoassunto. Inserimento delle informazioni per il neoassunto (strategia di marketing: opuscolo e web). 6. Progetti Innovativi quali: - Progetto educazione sanitaria agli utenti care-giver del paziente ricoverato in Post Acuti del Presidio di Rimini e Santarcangelo 7. Progetti connessi alla Gestione del Rischio Clinico di interesse infermieristico: - indagine di prevalenza sulle lesioni da decubito in ambito di Assistenza Domiciliare (ADI), - applicazione controllo del dolore, - sorveglianza sull’utilizzo delle superfici antidecubito in dotazione alle U.O. dell’AUSl di Rimini, - protocollo di sorveglianza degli eventi avversi correlati ai dispositivi vascolari totalmente Impiantabili (Port-A-carth), - progetto caduta accidentale pazienti a rischio durante la degenza nell’ambito delle U.O. Post Acuti del Presidio di Rimini e Santarcangelo, - monitoraggio degli errori di terapia nell’ambito della U.O. di Medicina Interna. 168 Sono stati inoltre stabilizzati i seguenti processi di Innovazione: LA CONTINUITA’ TERAPEUTICA ED ASSISTENZIALE: L’EVOLUZIONE DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE AD UN PROCESSO AZIENDALE. PROGETTO PER "PICCOLE EQUIPE" NELL’AMBITO DELLA CHIRURGIA DI RICCIONE ELABORAZIONE DI "PIANI DI ASSISTENZA" PER L'EROGAZIONE DI UN'ASSISTENZA PER OBIETTIVI PRESSO L'U.O. DI CHIRURGIA DELL’OSPEDALE DI RICCIONE. ELABORAZIONE DI “PIANI DI ASSISTENZA” PER L’EROGAZIONE DI UN’ASSISTENZA PER OBIETTIVI: ESPERIENZA DELL’UNITA’ OPERATIVA CHIRURGIA VASCOLARE RIMINI. MODELLO ORGANIZZATIVO PER MODULO NELL’AMBITO DELL’U.O MEDICINA 2°. CONSULENZE INFERMIERISTICHE: GESTIONE DELLA PERSONA PORTATRICE DI TRACHEOSTOMIA PROGETTO DI EDUCAZIONE SANITARIA RIVOLTO AL FAMILIARE CARE GIVER. PROCESSI CONNESSI ALLA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DI INTERESSE INFERMIERISTICO. PROGETTO CADUTA ACCIDENTALE PAZIENTI A RISCHIO DURANTE LA DEGENZA NELL’AMBITO DELLE U.O. POST ACUTI DEL PRESIDIO DI RIMINI E SANTARCANGELO MONITORAGGIO DEGLI ERRORI DI TERAPIA NELL’AMBITO DELL’U.O. MEDICINA INTERNA I° L’ INFERMIERE IN AREA CHIRURGICA: “MODELLI, STRUMENTI E PERCORSI ASSISTENZIALI”. PROGETTO “ICTUS”: PERCOSO ASSISTENZIALE INTEGRATO NELL’AMBITO DELL’U.O MEDICNA 3°LUNGODEGENZA E POST ACUTI SANTARCANGELO 169 4.5 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMI PREMIANTI Modalità di valutazione delle competenze. Percorsi di sviluppo (professionale e di carriera). Sistemi di valutazione delle performance professionali. Sistemi di incentivazione. A) La valutazione delle attività professionali, delle prestazioni e delle competenze organizzative dei dirigenti, nonché dei relativi risultati di gestione, è caratteristica essenziale del rapporto di lavoro dei dirigenti medesimi ed è diretta alla verifica degli obiettivi assegnati e della professionalità espressa. Con deliberazione n.316 del 12.07.2007 è stato approvato il documento, concertato con le Organizzazioni sindacali delle aree della dirigenza in data 29.03.2007, denominato “Protocollo sulla Valutazione dell’attività dei dirigenti”. Il Protocollo descrive una modalità di valutazione costituita da un giudizio valutativo annuale da parte del valutatore di prima istanza che è il soggetto che ha la diretta conoscenza sull’attività del valutato. Il valutatore di prima istanza compila, annualmente, una scheda ed esprime il proprio giudizio del quale prende visione il dirigente valutato, il quale può formulare eventuali osservazioni. Il giudizio valutativo annuale concerne sia elementi correlati al risultato (obiettivi e risultati conseguiti) sia elementi di valutazione di carattere gestionale e/o professionale. I risultati della valutazione annuale delle prestazioni effettuata dal Nucleo di Valutazione insieme ai giudizi espressi nella valutazione di I istanza dei dirigenti, concorrono anche alla formazione della valutazione da attuarsi, da parte del Collegio Tecnico, alla scadenza degli incarichi dirigenziali e per le altre finalità previste per i dirigenti neo assunti dopo il primo quinquennio di attività e per i dirigenti che raggiungono l’esperienza ultraquinquennale in relazione all’indennità di esclusività. La valutazione annuale ha l’obiettivo di documentare, verificare, controllare e conoscere, per preparare le condizioni per la valutazione a scadenza normativa, per progettare lo sviluppo e la valorizzazione del singolo. Il Protocollo costituisce lo strumento attraverso il quale l’Azienda procede alla valutazione delle attività di tutti i dirigenti cui è stato affidato un incarico di direzione di Unità Operativa anche amministrativa, la responsabilità di una struttura semplice e la responsabilità di un incarico professionale di alta specializzazione, secondo le disposizioni contrattuali definite dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro 03/11/2005, dell’Area della Dirigenza Medico Veterinaria e della Dirigenza Sanitaria, Professionale, Tecnica e Amministrativa, confermate dai contratti collettivi del quadriennio 2006 – 2009 sottoscritti il 17.10.2008. I criteri di verifica e valutazione differiscono a seconda della tipologia dell'incarico conferito. 170 1) Valutazione dei Direttori di struttura complessa e dei Responsabili di struttura semplice RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI CONTRATTO Rispetto della mission e delle aree di responsabilità contenute nel contratto individuale ADEGUAMENTO DELLE CONOSCENZE E DELLE COMPETENZE AGLI STANDARD PROFESSIONALI ESISTENTI Sviluppo di clinical competence. Programmazione dell’attività e relativa documentazione attraverso schede individuali e complessive (necessità di training, necessità di supervisione, competenze specifiche e tutoraggio). Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi: - Sviluppo capacità professionale e capacità di organizzare e pianificare le attività proprie e/o dei collaboratori. Introduzione di tecniche professionali, diagnostico – terapeutiche (solo per Dirigenti Area Medica / Veterinaria / Sanitaria) Gestione e promozione delle innovazioni tecnologiche Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi: orientamento costante all’ottimizzazione ed innovazione nella ricerca di soluzioni strumentali per migliorare la qualità della prestazione. Dismissione di pratiche obsolete Finalizzazione dell’addestramento, della formazione e della ricerca Sviluppo di percorsi assistenziali Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi: Propositività, autonomia operativa, capacità di assumere le responsabilità del ruolo SISTEMA DI RELAZIONI TECNICO PROFESSIONALI E MODALITA’ DI GESTIONE Sistema delle relazioni esistenti nella propria U.O. (modalità di partecipazione dei collaboratori all’individuazione degli obiettivi, modalità di informazione sullo stato di avanzamento degli stessi e valutazione del loro grado di raggiungimento; modalità di gestione dei conflitti interni; gestione dell’informazione: trasmissione, ricevimento, scambio di informazioni/procedure operative; lavoro per equipe.) Collaborazione con l’Area delle Cure Territoriali con particolare riferimento ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta. Gestione interfacce operative con le altre UU.OO. dell’Azienda. Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi: Partecipazione a processi aziendali ed integrazione con le altre componenti di natura professionale, tecnica, amministrativa e sanitaria. 171 SISTEMI DI RELAZIONE CON L’UTENZA Relazioni con Aziende, Enti, Istituzioni ed Associazioni Modalità di gestione reclami ed azioni poste in essere per il miglioramento Modalità informative volte al miglioramento dell’accesso ai servizi RISPETTO DEL CODICE DI COMPORTAMENTO ALLEGATO AL CCNL 03/11/2005 Modalità di gestione delle responsabilità dirigenziali e dei vincoli derivanti dal rispetto dei codici deontologici 2) Valutazione dei Responsabili di incarichi di alta specializzazione LEADERSHIP PROFESSIONALE INTERNA 1 Redazione di linee guida locali/percorsi diagnostico terapeutici e partecipazione audit valutativi ; 2 Coordinamento di gruppi professionali o interprofessionali di elevato contenuto specialistico relativiallefunzioniqualità/formazione/ricerca/gestione del rischio clinico nell’organizzazione dipartimentale; 3 Possesso di tecniche e/o procedure di alta qualificazione per la realizzazione della vocazione della U.O. nell’ambito della pianificazione aziendale; 4 Formazione/addestramento di dirigenti all’esecuzione di prestazioni complesse; inesperti 5 Livello di autonomia e responsabilità nell’espletamento delle funzioni affidate e nella gestione complessiva delle attività svolte; LEADERSHIP PROFESSIONALE ESTERNA 1 Partecipazione/coordinamento di gruppi di lavoro professionali o interprofessionali a valenza regionale o nazionale insediati per iniziativa del SSN o delle società scientifiche o degli enti di certificazione; 2 Attività di insegnamento di tecniche specialistiche in ambiti didattico formativi istituzionali; 3 Produzione scientifica originale nel settore di specifico interesse: - Relazioni su riviste nazionali e internazionali. - Pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali. 4 Rispetto del codice di comportamento allegato al CCNL 03.11.2005, indicando i comportamenti in riferimento al rispetto del codice di comportamento tenuto conto anche delle modalità di gestione delle responsabilità dirigenziali e dei vincoli derivanti dal rispetto dei codici deontologici. 172 3) Valutazione dei dirigenti con incarico professionale livello di contributo al raggiungimento degli obiettivi di budget della U.O.; capacità del soggetto di integrarsi con l’équipe e disponibilità ad intervenire in casi di criticità dell’organizzazione; grado di sviluppo delle competenze professionali necessitanti per il miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e dei servizi prodotti dalla Struttura di appartenenza; raggiungimento del minimo credito formativo se ed in quanto dovuto in base alle vigenti normative; rispetto del codice di comportamento allegato al CCNL 03.11.2005; La valutazione positiva del Collegio Tecnico comporta la conferma dell'incarico o per il conferimento di nuovi incarichi di maggiore rilievo. I risultati finali della valutazione sono riportati nel fascicolo personale del dirigente. 173 B) Le strutture organizzative si distinguono in semplici e complesse. L’Atto Aziendale definisce le strutture organizzative e gli incarichi professionali. L’individuazione delle strutture organizzative avviene sulla base della presenza e/o intensità di una serie di variabili: la rilevanza strategica e la complessità organizzativa delle competenze e delle risorse che si intende aggregare; il contenuto tecnico-professionale ed il livello di autonomia richiesto per assicurare un appropriato, efficace ed efficiente assolvimento della funzione; la natura e l’intensità dei rapporti da intrattenere con soggetti istituzionali esterni all’Azienda; il grado di intersettorialità, interdisciplinarietà ed interprofessionalità delle risorse che è necessario governare per assicurare adeguati livelli di efficacia ed efficienza degli interventi. Le strutture organizzative si distinguono in semplici e complesse in relazione all’intensità assunta dalle variabili citate e degli ambiti di autonomia e responsabilità delle stesse conferite dalla configurazione organizzativa aziendale. In generale: Strutture complesse: assicurano funzioni di produzione di prestazioni o servizi, di amministrazione o supporto tecnico-logistico o di staff per settori di attività o ambiti organizzativamente riconoscibili, individuati come prioritari dalla programmazione regionale o locale. Le strutture di produzione sono contrassegnate da un significativo valore economico sia in termini di risorse mobilitate che di tecnologie utilizzate. Le strutture di supporto sono contrassegnate da complessità organizzativa ed alto contenuto tecnico-professionale. Le strutture di staff sono contrassegnate da alta valenza strategica. Strutture semplici: assicurano attività chiaramente individuabili nell’ambito della struttura complessa di riferimento con proprie risorse, responsabilità ed autonomia rispetto agli obiettivi assegnati. Incarichi Professionali di alta specializzazione: prevedono il riconoscimento e l’esercizio di elevate competenze tecnico-professionali tese a produrre servizi e/o prestazioni complesse a livello aziendale. Incarichi professionali, di consulenza, di studio e di ricerca: prevedono il riconoscimento di una particolare competenza specialistica, nell’ambito di una determinata disciplina o ambito professionale di appartenenza, per lo sviluppo di attività omogenee o a supporto di funzioni strategiche dell’organizzazione. Incarichi professionali di base: sono conferiti al dirigente neo assunto e vanno esercitati nel rispetto degli indirizzi del Responsabile della struttura, con funzioni di collaborazione e corresponsabilità nella gestione delle attività I valori economici complessivi degli incarichi, in relazione agli atti adottati da questa Azienda in ordine all'organizzazione dipartimentale ed all’Atto Aziendale, sono fissati dagli accordi di concertazione sull'affidamento degli incarichi dirigenziali ed attribuzione del trattamento economico di posizione sottoscritti rispettivamente con le OO.SS dell'Area della Dirigenza Medico - Veterinaria e dell'Area della Dirigenza Sanitaria. 174 C) Valutazione delle posizioni organizzative L’Azienda ha concertato con le Organizzazioni Sindacali e con la RSU un documento denominato “Regolamento aziendale concernente l’attribuzione delle posizioni organizzative”, in atti al n. 0102857 del 20.10.2008. Dal documento si evincono i fattori di graduazione delle funzioni, i contenuti dell’incarico di responsabilità di posizione organizzativa, le modalità per l’attribuzione dell’incarico di responsabilità, previa selezione a seguito di bando, i criteri di valutazione e di revoca, i valori delle posizioni organizzative articolati su quattro livelli economici. La determinazione in sede aziendale delle posizioni organizzative tiene conto di una pluralità di fattori di variabilità anche in alternativa tra essi: grado di innovazione organizzativa importanza strategica impegno comunicativo relazionale grado di rappresentanza interna ed esterna trasversalità delle funzioni assegnate rilevanza budgetaria delle risorse assegnate all’Unità organizzativa numero operatori coinvolti numero di unità operativa coinvolte gestione tecnologie alta specializzazione gestione gruppi di lavoro interdisciplinari direzione di attività di formazione e docenza grado di autonomia decisionale coordinamento attività di formazione, studio e/o ricerca gestione di attività di staff e/o ricerca L’incarico è a termine ed è sottoposto a valutazione. L’esito della valutazione periodica è riportato nel fascicolo personale del dipendente interessato. Di esso si tiene conto nell’affidamento di altri incarichi. Il risultato delle attività svolte dai dipendenti cui siano stati attribuiti incarichi di funzione è soggetto a valutazione annuale da parte del Nucleo di Valutazione sulla base di una relazione della Direzione della struttura di riferimento improntata ai seguenti criteri: 1. rispetto della missione ed area di responsabilità prevista nel contratto individuale 2. grado di soddisfacimento qualitativo/quantitativo delle funzioni/prestazioni affidate; 3. capacità dimostrata nel gestire, motivare, guidare e sviluppare le risorse professionali assegnate; 4. capacità di gestire le innovazioni organizzative e tecnologiche. 175 D) Coordinamenti Con deliberazione n.278 dell'01.07.2003 è stato approvato, in esito alla fase di concertazione conclusa con verbale della riunione del 3.04.2003, il documento aziendale denominato "Coordinamenti", ai sensi dell'art. 10 comma 2 e comma 4 del CCNL integrativo 20.09.2001 comparto Sanità II biennio economico. Con decorrenza 01.09.2001, ai collaboratori professionali sanitari caposala ed ai collaboratori professionali sanitari degli altri profili, diversi da quello infermieristico, con posto riconosciuto e funzioni di reale coordinamento alla data del 31.08.2001, nominativamente segnalati dalla Direzione Assistenziale, viene corrisposta una indennità di funzione di coordinamento composta di una parte fissa di euro 1.549,37 e di una parte variabile fino ad euro 1.549,37. Il personale interessato, cui è affidata una funzione di coordinamento di durata triennale, alla scadenza è sottoposto valutazione con i criteri contenuti nel documento aziendale relativamente alla posizione ed alla prestazione. Scheda di valutazione dell'efficacia del coordinamento La scheda approfondisce diverse dimensioni: dimensione professionale, dimensione organizzativa, dimensione socio relazionale. Per ogni elemento di valutazione (13) di seguito elencati è previsto un punteggio che va da 1 a 6 in cui è descritto il livello di performance: 1) comportamento a fronte dei propri errori 2) capacità di lavorare in gruppo 3) orientamento verso il cliente interno 4) capacità di affrontare e risolvere i problemi e gli imprevisti che si presentano 5) modalità di utilizzo delle risorse economiche 6) grado di flessibilità organizzativa (orario, cambio mansione, cambio processi, ecc.) 7) grado di conoscenza dell’organizzazione complessiva 8) conoscenza dei processi 9) capacità di iniziativa personale nello specifico professionale 10) capacità di verifica del proprio operato 11) capacità di assumersi responsabilità 12) capacità di gestire risorse umane multiprofessionali 13) appropriatezza nel gestire risorse umane ed economiche Il range di valutazione va da un minimo di 14 a d un massimo di 84. Altri elementi da prendere in considerazione per misurare l’efficacia del coordinamento ad integrazione della scheda di valutazione sono: - numero di conflitti gestiti dall’articolazione direzionale di riferimento, al di fuori dell’unità operativa di appartenenza - numero di segnalazioni di “disagio” degli operatori coordinati - le entrate e le uscite del personale attribuibili alle oggettive problematiche di coordinamento - residui di ore straordinarie e residui di ferie attribuibili a mancata e/o errata programmazione In data 20.06.2005 la delegazione trattante dell'Azienda USL, la Rappresentanza Sindacale Unitaria e le Organizzazioni Sindacali di Categoria hanno sottoscritto il documento concertato, in applicazione del CCNL 19.04.2004, parte normativa quadriennio 2002-2005, parte economica biennio 2002-2003, composto dal regolamentazione sui coordinamenti del personale del comparto sanità" denominato "Documento coordinamenti" e dall'allegato A) "Posizione concertativa della RSU" da parte integrante della regolamentazione stessa, in atti al Protocollo Generale n.0060315 dell'01.07.2005. 176 Con nota prot.0106912 del 2.12.2005,il Direttore Amministrativo ha trasmesso alle OO.SS. del Comparto ed al Presidente della RSU lo stralcio relativo al “Coordinatore Assistente Sociale di Unità Organizzativa” comprendente la descrizione delle aree di responsabilità, la determinazione del fabbisogno della funzione di coordinamento e la relativa tabella dei coordinamenti e dei referenti tecnici dell’area sociale da considerarsi parte integrante ed inscindibile del documento Coordinamenti sottoscritto in data 20.06.2005 e che, a causa della presenza di un refuso, è stata allegata la tabella denominata “Posizione di coordinamento infermieristico DS” da sostituire a quella presente nel documento sottoscritto; Nel documento, approvato con deliberazione del Direttore Generale n.504 del 30.12.2005, viene rideterminata nella "Mappatura- quadro" la distribuzione delle funzioni di coordinamento ed è contenuta la definizione del coordinamento reale, con missione ed area di responsabilità, la determinazione del fabbisogno delle funzioni di coordinamento in relazione a precisi ambiti di riferimento, l'esplicitazione dei criteri per la pesatura del coordinamento e per l'assegnazione di nuove funzioni di coordinamento D e Ds e di sostituzione, per la valutazione e la revoca degli incarichi di coordinamento, i criteri di congruità tra posizione organizzative, funzioni di coordinamento ed indennità variabile; Il documento costituisce lo sviluppo delle posizioni di coordinamento e di referenza tecnica, già individuate con deliberazione n.278 del 1.07.2003, legato al dettato contrattuale e che dalla data di adozione rappresenta unico punto di riferimento della mappatura aziendale. Valutazione inserimento/addestramento del neoassunto Il Coordinatore infermieristico/tecnico in collaborazione con il Tutor e con la partecipazione del neoassunto o nuovo assegnato, valuta il processo di inserimento/addestramento applicando la scheda di valutazione addestramento e attitudinale, specifica per ogni U.O./servizio (MO31/PG25). Qualora il dipendente contesti la valutazione deve dichiararlo per iscritto. La fase di valutazione si articola in due tappe: Valutazione Intermedia (secondo regolamento interno) Valutazione Finale a sei mesi dall’inizio del servizio In caso di valutazione negativa, la comunicazione alla UO Acquisizione Sviluppo Risorse Umane, con relazione motivata, deve pervenire: per l’incaricato, una settimana prima del termine di un mese del periodo di prova; per il ruolo, un mese prima del termine semestrale del periodo di prova. Per ogni tappa sono identificate le prestazioni da valutare ed il livello di performance ritenuto insufficientesufficiente- buono- ottimo, come stabilito nel regolamento applicativo di U.O.. Le valutazioni devono essere presentate e discusse con il neo assunto. I tempi che intercorrono tra la valutazione intermedia e quella finale sono tali da consentire al Coordinatore e al Tutor eventuali interventi di supporto qualora nel corso della valutazione intermedia emergano da parte del neoassunto difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati. Al termine del periodo di addestramento consegna al neoassunto, per la compilazione e riconsegna, la scheda di soddisfazione sull’addestramento effettuato (MO32/PG25). La valutazione si conclude con la consegna al D.A.D. delle seguenti schede: scheda di valutazione addestramento e attitudinale (MO31/PG25) scheda soddisfazione (MO32/PG25) Le schede compilate integrano il curriculum formativo professionale del dipendente. Il coordinatore conserva una copia della documentazione. Il Referente del percorso neoassunto procede all’archiviazione della scheda di valutazione addestramento e attitudinale, della scheda di soddisfazione neo- assunto sull’addestramento effettuato, della eventuale comunicazione di non superamento del periodo di prova. L’archiviazione sarà successiva alla registrazione effettuata dai D.A.D. nei rispettivi database dipartimentali. Tali database sono strutturati in modo da fornire in modo rapido e corretto tutte le informazioni relative ai dipendenti. 177 4.6 FORMAZIONE Azioni e iniziative per lo sviluppo delle competenze professionali presenti in Azienda a supporto delle strategie aziendali, della riduzione del rischio e dell’adozione di buone pratiche professionali, della soddisfazione dell’utenza, della ricerca e innovazione. Relazione qualitativa su aree tematiche ritenute prioritarie I principali documenti da cui trarre spunto per la formulazione di piani formativi generali sono stati: Piano sociale e sanitario 2008-2010 della Regione Emilia-Romagna. Azienda USL Rimini: Piano delle Azioni anno 2009 già inviato dalla Direzione Generale a tutte le strutture aziendali il 12 settembre 2008 Buona parte di queste azioni possono essere supportate da momenti formativi e d’aggiornamento. Linee d’indirizzo ai dipartimenti. Nel corso del 2009 sei dipartimenti hanno completato il processo di accreditamento secondo le linee guida regionali. Le attività di preparazione organizzativa e documentale sono state una buona occasione di inserire tali attività (che prevedono spesso lavori di gruppo) all’interno di percorsi formativi di formazione sul campo. Audit clinici. Anche quest’anno deve proseguire l’attività di formazione continua attraverso l’organizzazione di audit clinici. Nel 2008 sono stati formati specificatamente professionisti di ogni dipartimento, in grado di programmare simili attività. Area sicurezza. Il D.Lgs.N 81 del 9 aprile 2008 è il testo unico per la sicurezza che apporta importanti modifiche (alla precedente legge 626) introducendo da una parte nuovi soggetti tutelati e dall’altra aumenta e introduce nuove sanzioni. Le aziende sanitarie sono coinvolte in numerosi punti e, per quanto di competenza aziendale il 2009 è stato un anno particolarmente dedicato a tali tematiche. Azioni formative trasversali in materia sia con corsi FAD che con attività d’aula obbligatorie. All’interno dei dipartimenti la nuova legislazione si affianca alle problematiche della Gestione del rischio. E’ necessario che i dipartimenti programmino attività formative specifiche e pertinenti alla loro attività, a proposito di questa area (le occasioni sono molteplici e vanno dal consenso informato, all’individuazione di procedure sicure, dalla gestione degli eventi sentinella alla registrazione della documentazione clinica, ecc). Per l’individuazione delle tematiche “d’attenzione” si può contare sull’U.O. gestione del Rischio e Medicina Legale. Continuità assistenziale. Questo è uno dei temi che caratterizzeranno i prossimi anni. Siamo tutti consapevoli che i processi di patomorfosi in atto inducono i professionisti a farsi carico di aspetti legati all’intervento di più professionisti sullo stesso paziente. Lo sforzo richiesto è di organizzare momenti formativi comuni a tali professionisti per pianificare interventi sequenziali e coerenti, garantendo ai pazienti la sensazione di sentirsi “presi in carico”. Spiace segnalare che raramente i percorsi di formazione e aggiornamento previsti dai dipartimenti, si facciano carico tali bisogni. Relazione qualitativa su modalità di definizione dei bisogni formativi e di elaborazione/approvazione dei piani formativi annuali Analisi bisogni formativi / Dossier formativo (DF) La procedura aziendale per la definizione del PAF 2009 è invariata rispetto a quella già nota, tuttavia abbiamo provveduto ad esplicitarla ulteriormente attraverso un’attività sperimentale di analisi dei bisogni formativi per il Dipartimento di Emergenza Urgenza (circa 600 operatori) attraverso la somministrazione di un questionario mirato, un ciclo di focus groups ed una serie di interviste in profondità a soggetti chiave 178 Relazione qualitativa su modalità di valutazione dell’attività formativa svolta. Tutti i corsi sono corredati da questionari di gradimento sull’attività svolta. I dipartimenti a fine anno dedicano parte del Comitato di dipartimento all’analisi del PAF dipartimentale. Per aree particolari sono stati attivati gruppi di discussione per valutare l’andamento complessivo al momento di riprogrammarli per l’anno successivo. Informazioni quali-quantitative su: N° corsi/seminari organizzati per macroarea Corsi interni N. 680 per 850 edizioni Corsi esterni N. 1.027 N. partecipanti corsi interni 17.505 (compresi agg. Esterno) N. partecipanti non dipendenti / convenzionati 4.243 Informazioni quali-quantitative su: N° dipendenti con obbligo ECM: Dipendenti con obbligo ECM N. 2.947 Convenzionati con obbligo ECM: 378 e numero dei dipendenti che hanno conseguito il numero di crediti ECM richiesti; 1.473 crediti acquisiti Persone 0 1-24 25-75 > 75 totale 443 1.031 1.314 159 2.947 % 15,03 34,98 44,59 5,40 100 Informazioni quali-quantitative su: N° totale dei crediti ECM acquisiti nell’anno da personale dipendente e convenzionato, con specificazione del numero di crediti acquisiti con iniziative interne; crediti acquisiti da dipendenti 85.175 Crediti acquisiti da dipendenti con corsi interni 83,175 Crediti acquisiti da convenzionati 3.632 Informazioni quali-quantitative su: N° di crediti erogati a personale esterno, partecipante a iniziative di formazione aziendali; crediti acquisiti da esterni come partecipanti 9.550 Crediti acquisiti da esterni come docenti/tutor 2.158 Totale 11.708 Informazioni quali-quantitative su: N° di crediti acquisiti dai dipendenti e convenzionati per attività di docenza e tutoraggio Dipendenti 8.325 Convenzionati 20 Totale 8.345 179 Informazioni quali-quantitative su: Costo complessivo per formazione del personale dipendente e convenzionato, indicazione distinto per: ECM, non ECM, iniziative esterne all’azienda Costi per aggiornamento interno ECM € 288.123,91 Costi per aggiornamento interno non ECM: € 89.004,78 Costi per aggiornamento esterno € 141.500,06 totale 518.627 (Non possibile la suddivisione dipendente/convenzionato) Informazioni quali-quantitative su: Eventuale disponibilità del servizio di biblioteca on line, indicando il N° di utenti abilitati, il N° di utenti che lo hanno utilizzato nell’anno e il numero di accessi; (sfera di competenza dell’UO innovazione e ricerca) Informazioni quali-quantitative su: N° dei dipendenti autorizzati a partecipare a corsi Universitari (Master, corsi di alta formazione, ecc.); 14 (con riconoscimenti economici e orari da parte dell’azienda) Informazioni quali-quantitative su: N° dei dipendenti a cui sono state affidate funzioni di coordinamento o direzione di corso, attività di docenza e tutorato per attività ECM. Responsabili di corso 233 Attività didattiche 586 Totale persone 690 180 4.7 IL SISTEMA INFORMATIVO DEL PERSONALE Il sistema informativo aziendale è costituito da un insieme di procedure, flussi, strumenti, documenti, dati, messi in atto per assolvere agli adempimenti obbligatori di legge, alle applicazioni contrattuali, a supportare l’attività decisionale ed al il bisogno di comunicazione prevalentemente interna. Risponde alla necessità di ordinare in sequenza logica il flusso delle informazioni che derivano dalla registrazione documentale delle attività e dei processi. Per la gestione delle risorse umane il processo inizia con l’attività di pianificazione del fabbisogno di personale, su base annuale o triennale, per la definizione della dotazione organica, prosegue con il reclutamento del personale tramite procedure di selezioni pubbliche, per poi passare alla costituzione del rapporto di lavoro formalizzato con la sottoscrizione del contratto individuale, continua con l’effettuazione del periodo di prova, l’aggiornamento professionale, l’affidamento degli incarichi dirigenziali, lo svolgimento dell’attività libero-professionale, la rilevazione della presenza e la giustificazione dell’assenza per la gestione dell’orario di lavoro, l’inquadramento economico, la retribuzione variabile legata alle condizioni di lavoro ed ai risultati raggiunti, il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali ed infine il trattamento di pensione e di fine rapporto. I soggetti interessati al flusso informativo, sono così individuati: la direzione generale, le unità operative aziendali, i candidati a sostenere le prove di selezione, i dipendenti, le organizzazioni sindacali, gli istituiti previdenziali, la regione, il ministero della salute e dell’economia. La gestione delle operazioni amministrative e contabili è stata informatizzata con l’ausilio di due diverse procedure: il Jobtime e l’AS400. • IL JOBTIME è una risposta per le problematiche pertinenti il rilevamento e la gestione delle informazioni sullo stato giuridico del personale con rapporto di dipendenza e con rapporti atipici. Utilizza una struttura modulare per coprire tutte le funzioni dell’area personale fino alla gestione elettronica del documento per costruire il fascicolo del dipendente. È una procedura che nella nostra realtà è implementata per i seguenti moduli: concorsi, presenzeassenze, stato guiridico-matricolare, pianta organica, incentivazioni e formazione. È utilizzato in azienda da più di 10 anni. • L’AS400 è la procedura per la gestione delle “paghe” e comprende tutto quello che riguarda il trattamento economico del personale dipendente o con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Anch’esso è sviluppato per moduli e potenzialmente copre tutte le funzioni di gestione del personale: giuridico, presenze, paghe. L’AS400 installato in azienda dal 1996 ed a tutt’oggi sono implementati i seguenti moduli: paghe (stipendi e contributi), carriere e conguagli, tabelle ministeriali, gestione Irpef, gestione modello 770, Cud grafico ed anagrafica del dipendente. La trasmissione dei dati contabili alle banche ed agli enti previdenziali avviene per via telematica previa installazione di varie procedure di controllo, mentre l’invio della busta paga del dipendente avviene con lo strumento del postel. Il collegamento tra i due sistemi è mantenuto con la produzione e l’acquisizione dei dati tramite il passaggio di “files” su supporto magnetico, consentendo di raggiungere un sufficiente livello d’integrazione. La soluzione informatica attualmente adottata è affidabile e valida, anche rispetto alla valutazione della dimensione economica e dei costi di manutenzione. Il numero degli operatori che attualmente opera direttamente con le procedure sopraindicate e di ca. 50 unità ed è stata inoltre creata una rete di utilizzatori interni, con modalità di sola visualizzazione di uno o 181 più moduli, fino alla massima utilizzazione da parte di tutti i dipendenti per la visione del proprio stato giuridico e del cartellino marcatempo. Per la definizione del fabbisogno informativo - informatico emergono alcune problematiche legate al livello della dimensione raggiunta, alla complessità delle funzioni e variabilità degli istituti da applicare (elevato turn-over, numerose tipologie di rapporti di lavoro instaurati, la presenza di varie aree di contrattazione, verifiche, certificazioni, controlli, una moltitudine di indennità variabili, ricostruzioni di carriera, conguagli, classificazione dei redditi ai fini fiscali….), alla specificità delle aziende sanitarie pubbliche (il personale medico ed infermieristico, la libera professione, gli incarichi dirigenziali, la gestione delle graduatorie, rapporti a tempo determinato, la turnistica, il conto annuale, la cassa pensioni sanitari) e alla implementazione, ormai improcrastinabile, per la gestione esplicita dei profili di carriera e lo sviluppo delle competenze interne. Il problema fondamentale per gestire l’unicità del processo delle risorse umane, è costituito dalla divisione, del grado di informatizzazione delle funzioni amministrative del personale, con due sistemi operativi diversi, ognuno con una propria banca dati. Questo da una parte conferisce una maggiore autonomia alle tre unità organizzative che costituiscono l’area dipartimentale delle risorse umane (acquisizione e sviluppo risorse umane, amministrazione del personale, risorse intangibili) dall’altra parte costituisce un limite nella produzione dell’informazione e della unicità del dato, superabile con la eventuale unificazione del sistema operativo da adottare. Gli investimenti aziendali sono continui sia per la parte dell’hardware, ogni anno sono gradualmente sostituiti i personal computers obsoleti, sia per il software, che periodicamente è aggiornato, con le versioni dei pacchetti applicativi e programmi più recenti per adempiere alle innovazioni contrattuali e normative. Una linea di sviluppo futuro sarà l’adozione di un modulo informatico che gestisca le nuove funzioni che sono nate in azienda: la formazione a distanza, la valutazione del personale, il budget economico del personale, la trasmissione telematica dei dati contabili per le dichiarazioni agli istituti nazionali e la consegna della cedola dello stipendio ed eventuali comunicazioni al domicilio del dipendente sempre in via telematica (portale del dipendente). Ulteriori sviluppi sono legati alla implementazione ed all’utilizzo delle reti sia interna che esterna. Un esempio è costituito dal piano telematico regionale, che interessa l’area vasta romagnola di cui fa parte anche l’azienda USL di Rimini, che tramite il collegamento in rete con tecnologie a banda larga, utilizzando cavi a fibra ottica, permetterà un collegamento più veloce con le altre aziende USL e la realizzazione di progetti di unificazione di alcune funzioni contabili-amministrative, già in fase di studio di fattibilità. 182 4.8 STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE SUE RAPPRESENTANZE A) Il sistema delle relazioni sindacali costituisce il presupposto per lo sviluppo di un proficuo confronto tra le parti che sia orientato alla qualificazione dei servizi, al raggiungimento di obiettivi di efficienza ed efficacia dell’azione, in stretta connessione con processi concreti di valorizzazione delle professionalità presenti nella Azienda USL Rimini. Il confronto tra le parti si articola, nelle materie indicate dai Contratti di lavoro, seguendo le modalità di seguito precisate: a) contrattazione collettiva integrativa b) concertazione c) informazione d) consultazione/partecipazione. a) Il contratto collettivo integrativo La trattativa ha inizio entro trenta giorni dal ricevimento, da parte dell’Amministrazione, della piattaforma sindacale. Il contratto collettivo integrativo avrà durata triennale e gli istituti ad esso rinviati dovranno essere trattati in un’unica sessione negoziale. Esso mantiene la propria efficacia fino alla sottoscrizione di un nuovo contratto collettivo integrativo. Vengono istituite specifiche sessioni semestrali di verifica, approfondimento e monitoraggio dei contenuti dell’accordo integrativo e della sua corretta applicazione, fissate al giugno e dicembre di ogni anno. Su richiesta di una delle parti, per motivi ben esplicitati, si possono rinegoziare specifici punti dell’accordo integrativo anche prima della sua scadenza triennale. In tal caso le nuove clausole definite dai soggetti contrattuali sostituiscono le precedenti con tempi e modalità come definiti nel nuovo accordo. Il contratto collettivo integrativo è articolato nelle materie previste dal CCNL: b) La fase di concertazione La concertazione è uno strumento fondamentale di confronto preventivo tra le parti, orientato alla ricerca di soluzioni condivise su temi di valenza generale, nel rispetto delle rispettive prerogative. Ciò nella convinzione che il raggiungimento di intese e condivisione possa essere un presupposto indispensabile per il conseguimento di obiettivi di efficacia delle finalità aziendali. Sull’insieme delle materie demandate a questa fase, nonché di quelle oggetto di contrattazione integrativa, l’Azienda fornisce una preventiva informazione alle OO.SS. firmatarie ed alla RSU, almeno dieci giorni lavorativi prima di ogni eventuale successiva determinazione. Analoga informazione preventiva dovrà essere, in ogni caso, assicurata per ogni atto di valenza generale, anche di carattere finanziario, che riguardi i rapporti di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione delle risorse umane. La RSU e le OO.SS., una volta ricevuta l’informazione, entro cinque giorni, potranno richiedere l’attivazione della concertazione, che dovrà avere inizio entro quattro giorni lavorativi dalla suddetta richiesta. La fase di concertazione ha, di norma, una durata massima di trenta giorni, salvo che le parti congiuntamente non definiscano un termine più ampio al fine di raggiungere una condivisione sulle soluzioni da adottare. In caso di esito positivo, la concertazione si concluderà con la sottoscrizione di una specifica intesa che impegna la Direzione a darne attuazione. In caso di disaccordo verranno verbalizzate le rispettive posizioni. Decorsi trenta giorni dall’inizio della concertazione senza che sia stato raggiunta una intesa consensuale, le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa. Le intese/accordi raggiunti in sede di concertazione potranno avere durata diversa da quella prevista per la contrattazione decentrata secondo la comune volontà delle parti. 183 c) L’informazione L’informazione è parte fondamentale per realizzare un corretto rapporto negoziale/concertativo e pertanto per le materie oggetto di contrattazione integrativa e concertazione essa deve essere preventiva. Al fine di una più completa informazione le parti, su richiesta, si incontrano con cadenza almeno annuale ed in ogni caso in presenza di iniziative concernenti le linee di organizzazione degli uffici e dei servizi, anche effettuate attraverso l’innovazione tecnologica, eventuali processi di dismissione, di esternalizzazione e di trasformazione degli stessi. A tal fine l’Azienda, nel rispetto delle norme che regolano il trattamento dei dati sensibili, inoltra alle OO.SS. firmatarie ed alla RSU, via fax, l’elenco delle deliberazioni adottate per ogni singola seduta deliberante. A richiesta delle OO.SS. e/o della RSU, vengono fornite le necessarie informazioni verbali in merito alle tematiche di cui sopra e se ritenuto dagli stessi necessario, verrà tempestivamente rilasciata copia degli atti esecutivi riguardanti la gestione del personale (assunzioni, assegnazioni, incarichi straordinari e provvisori, mobilità infra ed extraziendale, trasformazione rapporto di lavoro, trasferimenti, cessazione del rapporto di lavoro ecc.) nonché gli atti riguardanti la predisposizione del bilancio dell’azienda. In caso di mobilità il relativo provvedimento verrà trasmesso, con le modalità di cui sopra, alle OO.SS. ed alla RSU. d) La consultazione/partecipazione La consultazione delle OO.SS. firmatarie e della RSU, prima dell’adozione degli atti interni di organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro, è facoltativa. Essa si svolge obbligatoriamente su: 1) organizzazione e disciplina delle articolazioni aziendali e definizione delle dotazioni organiche; 2) modalità per la designazione dei rappresentanti del collegio arbitrale; 3) casi previsti dall'art. 19 del D. Lgs. 626/94. Nel rispetto delle regole sopra riassunte che costituiscono il sistema delle relazioni sindacali, l'Azienda USL ha sottoscritto con la RSU e le Organizzazioni Sindacali tre Accordi Integrativi Aziendali, e precisamente: Accordo Integrativo valevole per il triennio 1999/2001; Accordo Integrativo sottoscritto in data 23.07.2002 relativo al secondo biennio economico; Accordo Integrativo sottoscritto in data 11.04.2005 relativo al biennio economico 2002- 2003 ed aggiornamento periodo 2004 - 2005. 184 B) I conflitti derivanti da rapporti di lavoro sono oggetto di tentativo di conciliazione (art. 66 del Decreto Legislativo n. 165/2001) avanti il Collegio di Conciliazione, al quale l'Azienda può aderire. Se il tentativo di conciliazione ha esito positivo viene redatto processo verbale che costituisce titolo esecutivo tra le parti che lo hanno sottoscritto. Se la conciliazione ha esito negativo l'azione diventa procedibile e la controversia può essere proposta avanti l'Autorità Giudiziaria Ordinaria. Gli oggetti delle richieste di tentativo di conciliazione possono essere raggruppati per aree tematiche che riguardano l’impugnazione di sanzioni disciplinari, il mancato riconoscimento della causa di servizio, il mancato superamento del periodo di prova, il pagamento dell’indennità per mancato preavviso. Nell'anno 2009 sono pervenute n. 9 richieste di tentativo di conciliazione, nessuna di queste è stata chiusa con verbale di conciliazione. C) Sistema strutturato di valorizzazione dei suggerimenti degli operatori sulla revisione organizzativa Conferenza di organizzazione. Significati E' un momento di confronto tra professionisti appartenenti al Dipartimento sullo stato dell'arte clinico ed organizzativo; Offre l’opportunità di analizzare la situazione e proporre miglioramenti a chiunque ne abbia titolo; E’ aperta ai contributi sindacali; Serve a guardarsi dentro piuttosto che a cercare capri espiatori; E’ aperta ai contributi che possono portare i rappresentanti dei cittadini; Evidenzia le priorità clinico - organizzative Aiuta a costruire uno schema di riferimento comune 185 D) Per quanto concerne gli aspetti relativi ad azioni promosse dall’Azienda a favore di dipendenti si evidenzia quanto segue: - l’Azienda nel precedente biennio si è attivata per la realizzazione di un progetto Asilo Nido per soddisfare le esigenze particolari dei dipendenti dell’Azienda anche in termini di disponibilità oraria ed economica. Tale progetto ha incontrato un parere negativo per ragioni legate alla collocazione dello stabile. Nonostante ciò non si vuole abbandonare la realizzazione del progetto e si sta cercando una nuova sede più idonea e un partner per la realizzazione del progetto. - Ogni anno, e anche nel corso del 2007, si svolgono iniziative di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti per favorire l’adesione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale; - L’Azienda svolge per i dipendenti un servizio mensa presso le sedi ospedaliere di Rimini, Riccione Cattolica, mentre i dipendenti delle altri sedi possono usufruire di un buono pasto spendibile presso locali convenzionati. Infine, si vuole evidenziare che i dipendenti dell’Azienda hanno dato vita, già oltre trent’anni fa, ad un circolo ricreativo aziendale sotto forma di cooperativa che propone e promuove molteplici iniziative per i soci, i familiari e tutti i dipendenti dell’Azienda. Le proposte sono innumerevoli e comprendono attività ricreative e culturali, attività sportive, convenzioni con attività commerciali e viaggi organizzati. Le iniziative incontrano un buon gradimento sia da parte di dipendenti soci che non soci. E) L’Azienda USL di Rimini, nell’ambito delle azioni di flessibilità del rapporto di lavoro ha sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali del Comparto e della Dirigenza i rispettivi Regolamenti per l’accesso all’impegno ridotto sia nell’area della dirigenza che nell’area del personale comparto come segue: Area dirigenza La concessione del part-time “a tempo” è stata adottata dalla Azienda con regolamento (deliberazione n.476 del 26.10.2004) relativo all’accesso all’impegno ridotto delle Aree Dirigenziali del SSN, previa concertazione con le OO.SS Aziendali della Dirigenza. Area comparto L’Azienda USL, la RSU e le OO.SS. del comparto sanità hanno sottoscritto, in data 24.05.2005, un accordo concertato che costituisce il documento aziendale di riferimento per l’accesso e per la regolamentazione del rapporto di lavoro a tempo parziale del personale del comparto Sanità. 186 4.9 INDAGINE SUL CLIMA ORGANIZZATIVO AZIENDALE Un’Azienda Sanitaria che affronta il cambiamento organizzativo con l’obiettivo di ricercare la maggiore efficacia possibile nella propria azione in rapporto alla progressiva evoluzione dei bisogni dei cittadini, non può ignorare come sia essenziale, accanto alla capacità di incidere sulla cultura aziendale, pur nella consapevolezza che si tratta di un fattore relativamente stabile che si modifica con tempi abbastanza lunghi, avere conoscenza del clima interno, per comprendere quali sforzi si stanno chiedendo alle persone e quali sono le variabili che possono favorire le trasformazioni o, viceversa, contrastarle. La misurazione del clima organizzativo può essere intesa come un indicatore di qualità della vita organizzativa nelle Aziende sanitarie. Il clima in questo senso assume come caratteristica standard la qualità delle relazioni reciproche tra i dipendenti e l’organizzazione (Quaglino, Mander, 1987). In quest’ottica e con questo spirito l’Azienda USL di Rimini ha avviato una analisi del clima aziendale, attraverso un lavoro che si configura come una ricerca, in grado di unire i caratteri dell’indagine, in questo caso rivolta ad aspetti rilevanti della vita organizzativa, ad una profonda riflessione su come modificare (azioni correttive) l’assetto organizzativo nell’ottica del miglioramento del valore dell’insieme, anche attraverso il raggiungimento di un maggior grado di soddisfazione dei singoli. Principali risultati Trecentotrentaquattro dipendenti sui 642 coinvolti (52%, contro il 66% dell’indagine dell’Agenzia Sanitaria Regionale) hanno partecipato all’indagine. La distribuzione per area professionale è rappresentata dal grafico sottostante Numero di questionari 7% 16% 6% 2% comparto 7% dirigenti medici DAD/Coordinatori Direttori UO/Dip 62% Dirigenti SPTA dato mancante Nota: Dato mancante corrisponde al numero di dipendenti che non hanno voluto riferire a quale area professionale appartengono. Il 99,2% dei dipendenti ha risposto in maniera completa alle domande della I parte (domande generali), il’98,9% ha risposto in maniera completa alle domande della II parte (aspetti riguardanti l’intera Azienda) e il 99,1% ha risposto in maniera completa alle domande della III parte (aspetti riguardanti l’Unità Operativa in cui lavora). Si rileva un risultato soddisfacente rispetto a: il senso di responsabilizzazione verso il proprio lavoro (media 7), l’attenzione alle richieste degli utenti (media 6), l’abitudine a rivolgersi ai colleghi negli imprevisti (media 7), la buona percezione di autonomia nell’esperienza quotidiana del proprio lavoro (media 7) e infine la percezione di soddisfazione per il proprio lavoro (media 6). Sono percepite bene anche l’abitudine al lavoro di équipe e in team nell’Unità Operativa, con chiarezza di ruoli e di compiti tra le diverse figure professionali (media 6). L’operatore sanitario sente di collaborare ad una azione 187 comune (media 6) e di lavorare in un contesto dove esiste un’attenzione a promuovere e sostenere la formazione e l’aggiornamento (media 7). Si sente abbastanza bene tanto da poter consigliare a un altro collega di lavorare nella stessa Unità Operativa (media 6), ma non altrettanto nel consigliare ad un altro collega di lavorare nella stessa Azienda (media 5). Sono poi da rilevare positivamente gli aspetti relativi alla capacità della Direzione aziendale di definire con chiarezza gli obiettivi da raggiungere (media 6), al fatto che la Direzione aziendale tenga conto dei reclami dei cittadini (media 6) e che lasci spazi di autonomia ai diversi responsabili (media 6). I punteggi medi più critici sono quelli relativi alle domande sulla conoscenza del Piano delle Azioni (media 5), sulla difficoltà dell’Azienda di attivare un sistema incentivante chiaro (media 4) e capace di premiare le prestazioni (media 4). Altra criticità è la percezione che la Direzione aziendale sia poco attenta alle esigenze degli operatori (media 4). A cascata gli altri punti di maggiore insoddisfazione sono relativi all’incapacità della Direzione aziendale di motivare i lavoratori (media 5), di chiarire i criteri di distribuzione degli incentivi economici coerentemente agli obiettivi aziendali (media 4), di diffondere in modo efficace le informazioni interne tra i settori aziendali (media 5) e di riconoscere i risultati (media 5). Conclusioni I risultati ottenuti da questa indagine permettono di delineare un quadro abbastanza preciso delle criticità della popolazione aziendale e di aiutare a dare risposte a problemi organizzativi, mettendoli in luce e oggettivandoli. I risultati ottenuti sono rappresentativi della maggioranza dei dipendenti, ma non registrano una situazione omogenea tra le diverse aree professionali. Nell’analisi delle singole variabili in generale si osserva una maggiore soddisfazione della dirigenza rispetto al comparto, l’area del comparto sembra meno soddisfatta della dirigenza del livello di chiarezza, di trasparenza, di comunicazione sugli obiettivi e meccanismi premianti. Nel complesso il clima organizzativo che viene rilevato dall’indagine presso l’Azienda USL di Rimini non può essere considerato pienamente soddisfacente, anche se il valore medio globale pari a 5,5 risulta essere superiore a quello medio rilevato dall’indagine regionale (media 4,8). Dai punteggi medi più elevati emerge un profilo dell’operatore sanitario “moderatamente soddisfatto con un buon grado di autostima e di impegno nel proprio lavoro”, si rilevano delle criticità nell’ambito dei rapporti tra gli operatori e la Direzione aziendale, anche se il punteggio medio relativo alla Parte II si attesta intorno a 5. Emerge in maniera chiara la criticità relativa alla strategia della gestione dei risultati e dei premi, con particolare riferimento alla chiarezza ed equità del sistema incentivante, sulla cui gestione ed attuazione intervengono anche meccanismi ed elementi fortemente condizionanti ed estranei al rapporto Direzione Aziendale-Operatore. Un altro risultato migliorabile riguarda la comunicazione interna, in particolare rispetto alla programmazione e verifica dei risultati ed alle informazioni generali, ritenute poco soddisfacenti sia in rapporto alla Direzione Generale che agli altri Dirigenti. Complessivamente il punto più contestato pare essere l’incapacità di coinvolgere direttamente gli operatori nelle decisioni, di informarli ed ascoltarli in maniera capillare nei suggerimenti per migliorare il proprio lavoro e di valorizzarli nelle loro potenzialità. Ciò considerato, la Direzione Generale intende agire su più livelli al fine di promuovere una maggiore circolarità e reciprocità, partendo dagli strumenti attualmente disponibili (la pagina “web” aziendale, i quaderni “ASRI” e il “Blog” del Direttore Generale) con l’intento di implementarne l’uso, anche in direzione di acquisire dagli operatori stessi elementi utili all’attivazione di nuove modalità comunicative e di coinvolgimento. Un altro possibile percorso per accorciare le distanze tra Direzione Generale ed operatori è quello di rendere i dirigenti mediatori della relazione ed anche in tal senso si intende mettere in campo altri strumenti idonei accanto a quelli già adottati (i Responsabili di struttura, semplice e complessa, ed i Direttori di Dipartimento devono coinvolgere i propri collaboratori nella individuazione degli obiettivi di budget e a diffondere le informazioni sull’esito della negoziazione). 188 SISTEMI DI RELAZIONI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE 189 5 Premessa La buona comunicazione è fondamentale per un rapporto sempre più trasparente e qualificato tra istituzione, utenti, cittadini. In tal senso, lo scenario è notevolmente cambiato, per l’accresciuta consapevolezza dei cittadini verso i propri diritti, ivi compreso quello all’informazione. Ma le organizzazioni stesse riconoscono come l’informazione sia elemento funzionale per indirizzare e razionalizzare la domanda di salute della popolazione, per influire positivamente sugli stili di vita e quindi sulla prevenzione delle malattie, per garantire equità di accesso alle cure, per favorire la partecipazione e la soddisfazione dell’utente. Il “patto di solidarietà per la salute” chiede un nuovo dialogo con il cittadino che sappia tradurre la “voce” degli utenti in impegni e sviluppo di strategie. Comunicare bene significa ascoltare, informare, promuovere scelte e stili di vita consapevoli, favorire alleanze e relazioni ma anche motivare, sviluppare senso di appartenenza e condivisione di valori, favorire la realizzazione professionale e la partecipazione attiva a obiettivi, programmi e risultati aziendali. Processi comunicativi efficaci dentro l’organizzazione, assicurano la necessaria interazione tra le varie strutture e tra i professionisti per il comune lavoro su valori, obiettivi e strategie condivise; attivano sinergie e complementarietà di azioni in modo integrato e interdisciplinare. Perciò la comunicazione diffusa in ogni attività di governo crea valore e sviluppa il senso etico del lavoro, rafforza il concetto di “centralità del cittadino” imprescindibile per un’azienda che produce “salute”, fa percepire l’efficienza e l’efficacia dell’agire organizzativo e l’impegno a uno stile di lavoro mirato all’utenza 2 e alla sua “presa in carico”. La Legge regionale n° 29/2004 ribadisce la responsabilità pubblica della tutela della salute, l’universalità e l’equità di accesso ai servizi, la globalità dell’assistenza, sottolineando le fondamentali finalità sociali di un’Azienda sanitaria. Il Piano operativo regionale per l’area Informazione e Comunicazione in sanità indica, tra le priorità, il perseguimento dell’unitarietà, coerenza e visibilità del SSR. L’Azienda Usl di Rimini partecipa attivamente alle strategie regionali, in un’ottica di sistema, per i seguenti obiettivi prioritari comuni: il supporto alla progettualità regionale; lo sviluppo del portale www.saluter.it; l’applicazione del logo unico del SSR; le campagne di comunicazione; la qualificazione del personale del settore; lo sviluppo del progetto Numero Verde per l’informazione al cittadino; la gestione dei reclami come sistema SSRCCRQ. La comunicazione aziendale, in questi ultimi anni, si è sviluppata secondo le seguenti dimensioni: l’approccio sistematico all’ascolto dell’utenza e il monitoraggio delle attività per focalizzare i bisogni e modulare le azioni conseguenti, la partecipazione ai progetti regionali e l’attivazione di programmi aziendali e interaziendali condotti in partnership pubblico-privato per migliorare la loro efficacia e sostenibilità, l’offerta di servizi e strumenti per garantire equità e tutela dei diritti al cittadino, lo sviluppo di “politiche di salute” del territorio con particolare attenzione alle fasce deboli, l’uso della multicanalità nell’interfaccia con l’utenza e lo sviluppo della comunicazione on line, l’accoglienza e l’umanizzazione delle strutture nell’ottica del take care. 190 5.1 LA COMUNICAZIONE PER L’ACCESSO AI SERVIZI OBIETTIVO: Fare in modo che i cittadini conoscano le modalità per accedere ai servizi ed alle prestazioni I principali strumenti per informare i cittadini e facilitare l’accesso ai servizi sono: UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) con le sue funzioni di ascolto, informazione, counselling e tutela del cittadino. L’ufficio coordina e presidia centralmente la gestione delle segnalazioni attraverso una rete di referenti interni, integrata nel sistema regionale CCRQ. La risposta al cittadino, personalizzata e dal linguaggio semplice, utilizza diversi canali: lettera, colloquio diretto o telefonico, fax e posta elettronica. Le segnalazioni costituiscono una risorsa per l’organizzazione e i periodici confronti con i Comitati Consultivi Misti sui casi trattati fungono da “osservatorio permanente” per una reale opportunità di miglioramento dei servizi. FRONT OFFICE: punti di informazione e accoglienza sono presenti in tutte le strutture ospedaliere e nelle principali sedi territoriali con personale formato alla comunicazione-relazione interpersonale. La formazione relazionale degli operatori impegnati nell’attività di screening e di front-office ad esso dedicato è permanente e si sviluppa con corsi allargati alle aziende sanitarie della regione. Particolare attenzione è rivolta alla qualificazione del personale addetto al Cuptel (prenotazione telefonica). Sono state predisposte “Linee Guida per la risposta telefonica” al fine di garantire trasparenza, omogeneità ed equità di accesso per tutti gli utenti del servizio. NUMERO VERDE UNICO REGIONALE (800.033.033). E’ lo strumento telefonico per migliorare l’informazione sulla sanità regionale. Si avvale di un Call center centralizzato regionale capace di dare risposte su tutte le Aziende sanitarie attraverso banche dati informatizzate gestite dalle stesse aziende per i servizi di propria competenza. L’aggiornamento continuo della banca dati informativa che, per l’AUSL di Rimini, registra una criticità “bassa” rispetto allo standard regionale, è supportato DA referenti interni e da un responsabile afferente all’U.O. URP. Nel 2009 al call center sono pervenute 5345 telefonate riguardanti l’Ausl di Rimini, delle quali 544 (9,83%) sono state inoltrate al secondo livello. Il numero è utilizzato per informare su nuovi progetti/servizi regionali e in occasione di eventi speciali o problematiche emergenti. L’azienda dispone di un “MANUALE” di consultazione della banca dati Numero Verde utilizzato da operatori Urp, referenti e addetti al front office. I contenuti del Numero Verde Regionale sono anche disponibili al pubblico sul sito http://guidaservizi.saluter.it dove è possibile conoscere dove e in che modalità sono erogate le prestazioni sanitarie nellla Regione Emilia Romagna. LE NUOVE TECNOLOGIE PER L’INFORMAZIONE/COMUNICAZIONE. La multicanalità costituisce, oggi, vincolo e opportunità in comunicazione. Vincolo in quanto l’attuale fase di transizione obbliga a mantenere attivi i canali più classici e consolidati di relazione, come il materiale cartaceo (lettere, volantini, depliant, ecc.) accanto a forme innovative e funzionali alla modernità come le ITC (internet, posta elettronica, SMS, bacheche virtuali, ecc.). Si tratta di un passaggio epocale che richiede il rispetto di diverse esigenze, livelli generazionali, sociali, culturali e tecnologici. Il portale aziendale I contenuti sono aggiornati quotidianamente per accrescere e rendere organiche le informazioni reperibili e l’interattività del sito. www.saluter.it E’ il portale della sanità regionale alla cui redazione contribuisce anche l’Ausl di Rimini con l’inserimento diretto di propri dati e notizie. L’Azienda Usl di Rimini è capofila per l’aggiornamento del portale. 191 GUIDE, SCHEDE INFORMATIVE DI REPARTO E SUI PERCORSI ASSISTENZIALI La maggior parte dei reparti ospedalieri è dotato di schede informative e questionari di gradimento. Altre guide e informative per patologia o indicazioni assistenziali vengono consegnate in modo mirato a pazienti e utenti (es. guida prevenzione piaghe da decubito, guida alla neomamma, guida ai servizi per le tossicodipendenze, guida ai servizi di pediatria, ecc.). Sono di recente pubblicazione le Guide ai Servizi socio-assistenziali e alla sanità provinciale e la Carta dei diritti del turista. Le pagine aziendali nell’elenco telefonico pubblico vengono aggiornate annualmente, rese più organiche e meglio consultabili per agevolare il contatto per via telefonica tra utente e strutture erogative. SPORTELLO PER LA PREVENZIONE (Spre). E’ uno strumento di informazione, ascolto e dialogo con i cittadini, sui grandi temi della prevenzione e sui servizi aziendali che se occupano. Le principali attività dello sportello sono, infatti, l'ascolto dei bisogni di salute della comunità locale, la diffusione delle conoscenze, utili ed efficaci, per aumentare la consapevolezza sui rischi di salute e su come prevenirli. Lo Sportello per la prevenzione contiene informazioni su tematiche di alimentazione, ambiente, mondo animale, sicurezza, malattie infettive e vaccinazioni, promozione - educazione alla salute e collegamenti ai servizi aziendali di prevenzione. E' possibile porre quesiti, inviare suggerimenti e proposte, all'indirizzo [email protected]. SPORTELLO UNICO DISTRETTUALE costituisce l'insieme di sportelli, polifunzionali e/o dedicati, attivi in un determinato punto della rete dei servizi, per facilitarne l’accesso. D Distretto di Rimini Distretto di Riccione Sportello Unico Distrettuale: c/o Sede erogativa DCP via Circonvallazione, Rimini Sportello Unico Distrettuale: c/o Sede erogativa DCP Ospedale Ceccarini Riccione Sportelli Polifunzionali: sedi erogative di: - Bellaria Igea Marina - Santarcangelo di Romagna - Verucchio - Villa Verucchio Sportelli Polifunzionali: sedi erogative di: Cattolica Coriano Morciano Il raccordo costante con la comunicazione ordinistica dei Medici Chirurghi e dei Farmacisti assicura flussi informativi e sinergie con queste comunità professionali che sono parte integrante del sistema sanitario e riferimento fondamentale per utenti e cittadini. OBIETTIVO: manuali per facilitare la risposta a domande su varie situazioni e procedure Oltre al manuale per la consultazione della banca dati informativa del Numero Verde, gli elenchi telefonici interni sono strumenti di lavoro e di relazione importantissimi, sia per la comunicazione tra uffici - sono sia in formato cartaceo che consultabili nella intranet - che con il pubblico. Altri prodotti realizzati sono: CD Rom, DVD informativi sui servizi, le schede informative delle Unità Operative, i manuali per la risposta telefonica all’utente. Nel corso del 2009 è stato predisposto l’aggiornamento della guida tascabile “I Percorsi della Salute” contenente informazioni sui servizi, modalità di accesso e recapiti telefonici; che sarà stampata nel corso del 2010. 192 5.2 LA COMUNICAZIONE PER LE SCELTE DI INTERESSE PER LA COMUNITA’ OBIETTIVO: realizzare azioni per orientare i cittadini verso l’adozione di comportamenti più sani e sicuri e per contrastare la cattiva informazione. PROGRAMMI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE Nell’ambito del progetto regionale “Sperimentare nuove modalità di integrazione dei Servizi Sanitari e Sociali rivolti agli adolescenti”, anche per quest’anno è stato redatto il catalogo delle attività di promozione e informazione per la salute rivolte al mondo della scuola (insegnanti e allievi), con l’obiettivo di far conoscere l’offerta di progetti nel campo della promozione della salute dei giovani, facilitandone l’accessibilità e la fruibilità. Le proposte, elaborate da diverse articolazioni aziendali - (Consultorio Familiare/Spazio Giovani “360°”, Pediatria di Comunità, Dipendenze Patologiche, Medicina dello sport e Promozione dell’attività fisica, Servizio igiene alimenti e nutrizione, Centrale Operativa 118/Rimini Soccorso, Emergenze Cardiologiche/Riminicuore), in alcuni casi sono integrate tra professionalità interne ed esterne (enti/istituzioni) che nell’approccio all’adolescente, e alle sue problematiche, aumenta il livello di completezza e di coerenza dei messaggi e ha la potenzialità di generare risultati fecondi anche in campo sanitario. Progetti a catalogo: “Scuole Libere Dal Fumo” (progetto regionale): l’intervento, rivolto ad insegnanti e studenti della Scuola secondaria di 2° grado, vuole fornire alle scuole gli strumenti di lavoro per un approccio di promozione della salute articolato in interventi integrati di tipo educativo, normativo e di supporto alla disassuefazione. “Prevenzione dell’abitudine al Fumo nella Scuola”: il percorso educativo che viene proposto intende offrire agli studenti delle Classi II° della Scuola secondaria di 1° grado la possibilità di affrontare la problematica del fumo tramite la proposta di situazioni di vita quotidiana a loro familiari, che facciano emergere i bisogni propri di questa età evolutiva, quali la ricerca d’identità, di autonomia, di appartenenza al gruppo, di amicizia, di affettività, proponendo scelte comportamentali che rafforzino la decisione di non fumare (l’immagine del non fumatore viene presentata come modello positivo). “Visite Guidate allo Spazio Giovani 360°”: vengono organizzate visite guidate per docenti e studenti della Scuola secondaria di 1° e 2° grado allo scopo di far conoscere e favorire la capacità di utilizzare lo “Spazio Giovani” nonché di avviare un dialogo con gli adolescenti sui temi dell’affettività e della sessualità. Gli incontri vengono condotti in modo interattivo rispondendo alle domande che i ragazzi pongono anonimamente. “Educazione alla Sessualità”: la presentazione degli Spazi Giovani agli allievi che frequentano la Classe II° della scuola secondaria di 2° grado intende costruire un ponte fra i ragazzi e il servizio per facilitarne la fruibilità e avviare, anche attraverso le risposte agli interrogativi dei ragazzi, riflessioni e confronto sui temi legati alla sessualità. Progetto Genitori “Comunicazione tra genitori e figli”: il corso, rivolto a gruppi di genitori di studenti delle III° classi della scuola secondaria di 1° grado si propone di fornire gli strumenti conoscitivi sull’adolescenza e sulle dinamiche relazionali di questa fase della vita, al fine di migliorare la qualità del rapporto genitori-figli da cui, in larga parte, dipende la capacità di affrontare eventuali situazioni difficili. 193 “Prevenzione Andrologica: uno sguardo al maschile”: il progetto è rivolto agli studenti della classi II° delle scuole secondarie superiori. Rendere consapevoli gli adolescenti maschi, attraverso un momento formativo e una visita andrologica, del funzionamento del proprio apparato genitale e dell’importanza della prevenzione. “Mangiare Bene per Sentirsi Ok”: l’incremento delle malattie che riconoscono come fattori di rischio scorrette abitudini alimentari e un inadeguato stile di vita, in particolare ridotta attività fisica, rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica, affrontato nello specifico anche dal Piano Sanitario Nazionale che riconosce all’educazione alimentare all’interno della scuola una delle area di prevenzione privilegiata. Gli interventi, che vengono proposti agli allievi della scuola secondaria di 1° grado così come a quelli della scuola secondaria di 2° grado, hanno come obiettivo la trasmissione di semplici informazioni scientifiche per mangiare meglio e con gusto e acquisire la consapevolezza del rapporto che intercorre tra stile di vita e benessere promuovendo, nel contempo, l’assunzione di comportamenti coerenti a mantenerlo in una condizione di equilibrio. “Educazione tra Pari” Sessualità Responsabile: Contraccezione e Prevenzione Aids: l’educazione tra pari rappresenta il tentativo di superare le barriere culturali, generazionali e comunicative esistenti tra adulti e giovani, perché prevede che gli interventi di educazione alla salute nelle classi, siano effettuati e gestiti direttamente dai ragazzi, o meglio, da ragazzi appositamente formati (i cosiddetti “leader”). Attraverso questa metodologia si tende ad affrontare insieme agli aspetti cognitivi anche altri fattori causali dei comportamenti a rischio, esercitando sul singolo soggetto una pressione sociale positiva rispetto all’obiettivo di favorire l’acquisizione di norme e di comportamenti corretti in senso preventivo. L’offerta è proposta agli studenti delle classi IV° della Scuola secondaria di 2° grado, nell’ambito di un più vasto progetto di “Attività formativo-informative per la lotta alla trasmissione del virus responsabile dell’Aids” finanziato dalla Regione Emilia Romagna ai sensi della delibera di Giunta Regionale n. 2486 del 1 dicembre 2003. “Primo Soccorso”: il riesame delle richieste di soccorso giunte alla “Centrale Operativa 118 – Rimini Soccorso” ha evidenziato una scarsa conoscenza del servizio da parte dell’utenza, con il rischio di episodi di errata attivazione dell’emergenza con ritardi e/o disguidi. Il corso intende offrire agli allievi di III classe della scuola secondaria di 2° grado informazioni utili a sviluppare una migliore conoscenza del servizio e le nozioni necessarie per una corretta richiesta di intervento. “Avviso ai naviganti”: con questo progetto gli operatori dei diversi servizi dell’AUSL che lavorano con gli adolescenti intendono stimolare in classe i fattori protettivi rispetto al rischio attivando le risorse personali col metodo del confronto fra i pari e con la riflessione delle rappresentazioni sociali del rischio. L’intervento è rivolto agli studenti delle classi III della scuola secondaria di secondo grado. “Paesaggi di prevenzione”: il progetto nasce dall’esigenza di promuovere azioni per combattere i principali fattori di rischio delle malattie croniche (fumo, alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) attraverso strumenti che privilegiano una comunicazione per la salute che sostenga processi di consapevolezza e di empowerment per scelte di vita salutari in tutte le fasce d’età. Il progetto sarà svolto in alcune scuole secondarie di primo e secondo grado ed è coordinato dall’ufficio scolastico regionale e dall’Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia – Romagna. “Circolando” è un progetto di tutela della salute correlata al consumo di sostanze psicoattive, incluso nel Piano di Zona triennale 2005 –2007 del Distretto di Rimini, promosso e gestito dalla U.O. Dipendenze Patologiche. Le attività svolte sono finanziate dal Fondo Sanitario Regionale per gli interventi socio-sanitari di strada. Il progetto si articola in una serie di attività che ruotano attorno ad uno stand allestito con materiali informativi gestito da operatori convenzionati (COOP. Alter). Lo stand, posizionato nell’ambito di eventi e luoghi del divertimento con forte prevalenza di pubblico giovanile, in 194 collaborazione con i promotori/gestori dell’evento stesso, è organizzato per promuovere l’accesso libero ai materiali informativi e di limitazione dei rischi, l’aggancio/contatto di nuovi soggetti, il mantenimento/consolidamento delle relazioni abituali, l’ascolto, l’informazione, il counselling e l’orientamento, la realizzazione dell’etilometro. La presenza degli operatori e la continuità dell’esperienza, richiama l’attenzione del pubblico sul tema delle sostanze (legali e non) e dei rischi correlati. L’uso dell’etilometro nel contesto dei luoghi di divertimento, a supporto delle attività di riduzione dei rischi correlati all’uso di alcol, si è rivelato un efficace strumento di consapevolezza rispetto all’assunzione di alcol, la verifica di idoneità alla guida e le conseguenze delle infrazioni al codice della strada, affiancato da attività di counselling al singolo e/o al gruppo. Informazione on-line alla cittadinanza: dal giugno 2006 è attivo un indirizzo e-mail presso cui il cittadino può richiedere un aiuto, una consulenza, ed informazioni sulle sostanze, gli effetti, i rischi ed i trattamenti, anche in forma anonima. Il servizio è pubblicato sul sito web dell’AUSL, (U.O. Dipendenze Patologiche) e periodicamente presentato alla stampa locale. 195 “La vita non aspetta” la campagna promossa dall’Assessorato regionale alla Sanità per la promozione del dono sangue fa da supporto al programma di iniziative locali che toccano sia l’ambito scolastico che extrascuola al fine di informare e sensibilizzare i giovani alla scelta di solidarietà del dono sangue. “Una scelta consapevole” è la campagna di sensibilizzazione sul tema della donazione e trapianto di organi e tessuti. Il Comitato Locale che opera a sostegno del progetto promuove, ogni anno, numerose iniziative rivolte a diversi target per favorire la conoscenza e la consapevolezza su questo tema complesso e delicato. I programmi sono coordinati in ambito regionale (CRT - Centro Regionale Trapianti) e si integrano con le manifestazioni nazionali, particolarmente incisive in occasione della Settimana Nazionale, in primavera. “Una semplice, sana abitudine” è la campagna per sensibilizzare le donne sul programma di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero e della mammella promossa dall’Assessorato regionale alla Sanità. Si avvale di materiali e iniziative nei vari ambiti territoriali. “L’Emilia Romagna contro il dolore” è la campagna informativa per promuovere l’impegno a “prendersi cura della sofferenza” e informare gli utenti dei propri diritti e delle risorse disponibili: ospedali senza dolore, hospice, assistenza domiciliare. Una rete di servizi sanitari e socio-sanitari finalizzati alla lotta contro il dolore. Obiettivi: realizzare azioni per migliorare l’immagine dell’azienda e valorizzare con azioni specifiche le eccellenze (la buona qualità) presenti nell’azienda. Gli strumenti utilizzati per migliorare l’immagine dell’azienda e valorizzare le eccellenze sono stati: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Comunicati stampa: nel 2009 sono stati redatti n° 553 comunicati (+ 22,07 rispetto al 2008) trasmessi alle redazioni giornalistiche, radiofoniche e televisive sia tramite fax che per e.mail onde facilitare il lavoro delle redazioni. Articoli redazionali: vengono predisposti dall’Ufficio stampa e inviati alle testate giornalistiche locali/regionali nonché alle redazioni di pubblicazioni dei Comuni, di Associazioni, altri organismi pubblici/privati. Pagine publiredazionali: inserite all’interno di giornali di free press Chiamami Città e Info Conferenze stampa: nel 2009 sono stati organizzati n° 19 incontri con i giornalisti Manifestazioni pubbliche: sono state organizzate/realizzate 11 inaugurazioni per presentare nuovi reparti/servizi, progetti di rilievo Iniziative congiunte in partnership con il Volontariato sociale per Giornate o manifestazioni pubbliche. Editoriali e rubriche per pubblicazioni di associazioni/organismi esterni Collaborazione con Volontarimini, l’agenzia del territorio e centro di servizi a cui fanno capo le associazioni di volontariato, per lo sviluppo di progetti integrati realizzati in sinergia, nello spirito della cittadinanza attiva e della cooperazione. Manifestazioni fieristiche/espositive: da segnalare la partecipazione al Salone nazionale della Pubblica Amministrazione “Euro P.A.” congiuntamente a Provincia e Comune di Rimini. 196 10. Presenze sui media Tv: numerosi sono stati i servizi tv per informare su nuovi servizi e progetti di eccellenza, da segnalare l’iniziativa “Se uno lo sa” trasmessa da Teleromagna. 11. Videodocumentari, CD e DVD multimediali videotrasmessi e proiettati nelle sale d’attesa. 12. Comunicazione on line: portale, newsletter, mailing list e utilizzo della multicanalità nel rapporto con i media e per la comunicazione esterna e interna. Mailing con invio differenziato e selezionato per settore di competenza vengono utilizzate sempre più spesso trattandosi di una modalità agile, economica e di alta efficacia. Nel corso del 2009 è stato impostato il giornalino aziendale il cui primo numero è stato recapitato a casa dei dipendenti nei primi mesi del 2010. OBIETTIVO: realizzare azioni per contrastare la cattiva informazione su problemi rilevanti di salute. Le azioni messe in campo per contrastare la cattiva informazione sui problemi rilevanti di salute sono state molteplici: dall’utilizzo dei media, con programmazione di interviste e pubblicazione di redazionali, all’organizzazione di incontri con i cittadini e di manifestazioni pubbliche per informare e sensibilizzare, all’attività educativa in ambito scolastico, alle campagne di massa. Si sono sempre seguite modalità di lavoro coordinate e sinergiche con i partner istituzionali e non. La ricerca costante di partnership (con altre istituzioni e Associazioni di volontariato) rafforza e valorizza i progetti in termini sia di qualità che di efficacia. Le CAMPAGNE di COMUNICAZIONE favoriscono la maggiore consapevolezza delle politiche sanitarie, diffondono progetti di prevenzione e promozione della salute, informano su servizi. Campagne informative rivolte alla popolazione anziana Emergenza Caldo Le tematiche regionali riguardano la promozione del dono sangue, il progetto PIRP, Ospedale senza dolore, screening tumori colon-retto, nuove modalità di accesso alle cure odontoiatriche, vaccinazione papiloma virus, campagna di prevenzione influenza A H1 N1, vacanze con i fiocchi. La sensibilizzazione alla donazione e trapianto di organi, la prevenzione oncologica, la specialistica ambulatoriale, la distribuzione diretta dei farmaci, l’utilizzo dei servizi di emergenza urgenza, l’informazione in tema di diabete, anziani e caldo, inquinamento atmosferico, la compagnia del dono, la giornata dell’allattamento ecc. sono alcune delle campagne a supporto di obiettivi aziendali. Un grande impegno di informazione e sensibilizzazione ha riguardato gli screening oncologici attivi nella nostra regione, per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della mammella, del collo dell’utero e del colon-retto. Anche nell’estate 2009 è stata organizzata la campagna per informare sugli effetti del caldo sulla salute, diretta alle categorie più fragili come gli anziani. I Comitati di Distretto e l’Azienda USL di Rimini hanno predisposto un piano di intervento articolato in più parti: Distribuzione di materiale informativo con consigli di carattere generale e regole alimentari, Informative sui periodici degli EE.LL, su quotidiani locali e Tv locali, Attivazione di un numero telefonico per le segnalazioni delle situazioni a rischio. Gli addetti al ricevimento delle segnalazioni hanno svolto anche un ruolo attivo contattando telefonicamente o con visite a domicilio i soggetti a rischio, Inserimento nella home page del portale aziendale di pagine “dedicate” a questa problematica, Potenziamento degli interventi domiciliari, sia infermieristici che di assistenza di base. 197 5.3 LA COMUNICAZIONE INTERNA AZIENDALE Obiettivo: attuare iniziative di comunicazione utili a promuovere l’innovazione e creare climi positivi Le reti interne di referenti Sono fonti di creatività e innovazione, sono portatrici di esigenze e bisogni comunicativi, sono strumenti di coinvolgimento, partecipazione, sensibilizzazione e crescita culturale. In azienda sono attive reti di referenti: per la formazione, la qualità, la comunicazione, l’informazione, la gestione reclami, la privacy, la sicurezza e la gestione del rischio. Forum e mailing list Si tratta di circoli e gruppi di discussione e invio di posta elettronica per far conoscere progetti, programmi, iniziative, informative aziendali, sindacali, ricreative, ecc. “Sanità Oggi” la Rassegna Stampa quotidiana: la Rassegna stampa quotidiana viene diffusa on line ed è accessibile dal desktop di tutti i computer aziendali. La lettura a video è in solo testo o full page. Elenchi telefonici: l’Urp cura la redazione degli elenchi telefonici, compreso quello pubblico e la versione per centralinisti non vedenti. Guida per il neo assunto: é un vero e proprio manuale predisposto dalla Direzione assistenziale per accogliere e indirizzare chi entra a far parte della comunità professionale infermieristica dell’Ausl di Rimini, per aiutare a capire nell’organizzazione aziendale, diritti, doveri, responsabilità e altre notizie e riferimenti utili al lavoro e alla qualificazione professionale. “RiminiCuore - guida al servizio” è la pubblicazione che presenta il M.O. Emergenze cardiologiche. Dal 1987 l’Azienda addestra al soccorso cardio-rianimatorio operatori sanitari dei servizi di emergenza e chi lavora a contatto con ampie fasce di popolazione. Nel territorio, è inoltre attiva una rete di oltre 3.000 soccorritori laici per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici presenti in tutti gli ospedali e in oltre 70 postazioni extraospedaliere. Il sistema di collegamenti e collaborazioni con le Forze dell’Ordine assicura la disponibilità di soccorso immediato e sinergico. Il progetto è supportato da iniziative pubbliche, comunicati e conferenze stampa che rafforzano la cultura del soccorso. La gestione delle emergenze sanitarie si avvale di task force e di procedure codificate, sia per gli aspetti organizzativo-assistenziali che per quelli dell’accoglienza e della relazione con i singoli e con la collettività, avvalendosi dei media e di vari mezzi di comunicazione. Il processo di budgeting Permette di realizzare concretamente il coordinamento tra unità organizzative costituendo un’importante esperienza di sviluppo professionale per gli operatori coinvolti nel processo (programmazione, negoziazione, gestione e verifica). Anche nel 2008, le linee strategiche e gli obiettivi prioritari sono stati messi a punto con il contributo del Collegio di Direzione e con il supporto dei Servizi Amministrativi e dello Staff. La Pianificazione delle attività di Dipartimento si è sviluppata nei Comitati di Dipartimento dove si illustrano gli obiettivi e le risorse (personale, attrezzature, beni di consumo) da assegnare ai Dipartimenti, si condividono gli obiettivi assegnati, si formulano indicazioni per l’elaborazione, da parte delle Direzioni delle UU.OO., di proposte di piano di attività articolato in obiettivi, progetti, risorse. Anche la fase di negoziazione interna con i Direttori delle UO per eventuali correttivi e per ladefinizione della proposta di budget complessiva di Dipartimento ha assunto forte rilevanza comunicativa così come la negoziazione con la Direzione Generale e le successive azioni per informare e condividere a tutti i livelli organizzativi gli obiettivi assegnati. Incontri periodici nei Comitati di Dipartimento sono stati dedicati all’analisi dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi pianificati, analizzando ed approfondendo le cause degli eventuali scostamenti ed attivando azioni correttive e di miglioramento. 198 Il budgeting è quindi un fondamentale strumento gestionale di sostegno all’attività aziendale cui vengono chiamati tutti gli operatori per dare il loro contributo professionale nel campo dell’assistenza e dell’attività tecnico-amministrativa. Progetto Retecentri: é un consolidato sistema di lavoro di interazione a rete tra Centri e strutture residenziali e semi-residenziali che operano nel territorio per l’assistenza e la riabilitazione dei soggetti fragili. Il “Progetto ReteCentri” agisce prioritariamente sulla formazione permanente degli operatori, sulla comunicazione tra operatori e strutture e su una metodologia di lavoro condivisa, per promuovere nel territorio la cultura della solidarietà, l’equità assistenziale e la valorizzazione delle persone con abilità diverse. La comunicazione tra professionisti: la comunicazione con i MMG e PLS avviene attraverso: Compartecipazione nelle scelte di governo della sanità, Incontri di aggiornamento su protocolli, linee guida, presentazione di obiettivi/progetti/servizi, ecc. Portale web dei MMG: la casa virtuale dei professionisti medici e pediatri di famiglia con dati e informazioni sulle attività del singolo medico, stato degli assistiti, andamento prescrittivi, ecc. Obiettivo: Le tecnologie della informazione e della Comunicazione come strumento di miglioramento della comunicazione tra professionisti e tra questi e gli utenti. In questi ultimi anni l’azienda ha cercato di progettare e realizzare una revisione dei sistemi informatici aziendali - in particolare quelli direttamente pertinenti all’assistenza ospedaliera e distrettuale, finalizzata al miglioramento della efficienza operativa delle tecnologie utilizzate, alle loro capacità di dialogo reciproco e flessibilità. Dal 2000 si è implementata la revisione dei sistemi pertinenti la registrazione informatica degli accessi degli utenti siano essi avvenuti a livello ospedaliero (in regime di ricovero (Ordinario, Day Hospital, Day Surgery, Osservazione breve, Pronto Soccorso, visite ambulatoriali) o a livello territoriale (consultori, medicina del territorio ecc.), tramite la messa a regime di un unico sistema (Med-Trak). Tale sistema di base può ritenersi precursore della creazione della cartella clinica informatizzata. La video-comunicazione, risorsa preziosa in sanità sia per la formazione professionale che per l’assistenza ai pazienti, permette collegamenti plurimi, interattivi, video e audio, consulenze e consulti a distanza su casi clinici con tutti i vantaggi dell’interattività e in tempo reale. E’ attiva per la diagnostica per immagini (TC, risonanza magnetica, ecografia e gran parte della radiologia) fra gli ospedali dell’Ausl di Rimini. Le immagini digitalizzate TC, giungono in tempo reale ai centri di 2° livello, come neurochirurgia, evitando 300 potenziali trasporti in ambulanza/elicottero a pazienti critici. Anche la Risonanza magnetica si avvale dello stesso sistema, fondamentale nella gestione dei traumi della colonna vertebrale, riduce al minimo il trasporto e il trasferimento di traumatizzati. Tutte le TAC dei sei ospedali della Romagna sono collegate con la neurochirurgia di Cesena sede del Trauma center, secondo il modello regionale dell’ hub and spoke. Inoltre, la memorizzazione delle immagini e la registrazione su supporto ottico fa sì che il reparto richiedente disponga rapidamente di immagini di qualità con possibilità di personalizzarne la fruizione (ingrandimenti, sezioni, ecc.). Il portale aziendale Nel 2008 è stato attivato il nuovo sito dell’Azienda Usl di Rimini. Sono state modificate l’organizzazione dei contenuti e la veste grafica del sito, in modo da renderne più semplice la navigazione e la ricerca delle informazioni di interesse. I contenuti sono aggiornati quotidianamente per accrescere e rendere organiche le informazioni reperibili e l’interattività del sito. Le pagine, in continua evoluzione, sono categorizzate per fasce di utenza, eventi della vita, sezioni progettuali. Lo “spazio ascolto” interattivo, permette di accogliere segnalazioni a cui viene assicurata una risposta tempestiva. I contenuti del Numero Verde Regionale sono anche disponibili al pubblico sul sito http://guidaservizi.saluter.it dove è possibile conoscere dove e in che modalità sono erogate le prestazioni sanitarie nellla Regione Emilia Romagna 199 WWW.SALUTER. IT L’Azienda Usl di Rimini contribuisce, sia in quanto capofila per aggiornamento sia per la parte di propria competenza, alla redazione del portale della sanità regionale www.saluter.it rafforzando identità e visibilità ai progetti di eccellenza. IL PORTALE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE di Rimini risponde all’esigenza di questa comunità professionale di ricevere informazioni di servizio, consultare i propri dati di attività, normative, documenti, condividere e discutere tramite forum protocolli e linee guida. Il portale è il comune edificio “virtuale”, riferimento operativo, professionale e organizzativo utile al professionista e, quindi, al paziente, ovviando all'accumulo di informazioni cartacee. Il portale potrà interfacciarsi con il progetto SOLE regionale. PROGETTO SOLE (SanitàOnLinE) L’Azienda USL di Rimini è stata tra le aziende sperimentatrici del progetto che ha l’obiettivo di collegare i medici di famiglia con gli ospedali facilitando la continuità assistenziale, in particolare nell’anziano, nei pazienti oncologici, nel percorso nascita, in connessione operativa sul territorio regionale. La situazione attuale del Progetto SOLE è la seguente: Sono stati attivati al progetto SOLE entro il 31/12/2009 tutti i PLS e tutti i MMG informatizzati della Azienda USL di Rimini. Il numero totale di professionisti allacciati Sole e pienamente operativi con le funzionalità SOLE sono 276. Di questi è costantemente monitorato il volume di attività svolte tramite SOLE; E’ stato implementato il Catalogo regionale delle prestazioni Sole sia per i MMG che per i PLS. Tutti i professionisti collegati utilizzano nell’ambito della rete SOLE tutte le funzioni previste; il 72% delle prestazioni aziendali sono collegate al catalogo SOLE. Per quanto riguarda le reti orizzontali, anche nel primo semestre si è proceduto all’incremento delle postazioni dei MMG in rete e collocate sui server aziendali; attualmente il numero delle postazioni dei MMG in rete ammonta a circa 1100; un ulteriore aumento è condizionato dall’acquisizione di risorse informatiche di maggiore potenza e capienza (server aziendali). LABONLINE: è lo strumento on line, consultabile nel portale aziendale e in quello dei MMG, per affrontare tematiche e condividere l’appropriatezza nella prescrizione degli esami di laboratorio; uno strumento di supporto al clinico che avvicina e consente il dialogo interspecialistico tra medici prescrittori e medici di patologia clinica e di laboratorio. Sitografia www.ausl.rn.it www.saluter.it www.mmg.auslrn.net 200 GOVERNO DELLA RICERCA E INNOVAZIONE 201 6 Premessa La funzione di ricerca ed innovazione tecnologica ed organizzativa aziendale è nata con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole alla ricerca scientifica, al trasferimento delle innovazioni tecnologiche nella pratica clinica ed alla valorizzazione dei risultati della ricerca applicata. Il Settore Ricerca e Innovazione, svolge la propria attività nell’ambito dell’U.O. Qualità, Ricerca Organizzativa e Innovazione, collocata in staff alla Direzione Sanitaria, in stretta connessione con le funzioni strategiche aziendali che supportano la realizzazione del governo clinico ed ha focalizzato la propria attività su alcuni obiettivi prioritari: - sviluppo della funzione Ricerca e Innovazione, - integrazione tra i vari sottosistemi aziendali e collaborazione con altre Aziende o Istituzioni, - capacità di attrazione di finanziamenti dedicati alla ricerca, - diffusione della cultura relativa alla ricerca sanitaria e formazione del personale, - accessibilità alla informazione e documentazione scientifica, - garanzie di trasparenza per la ricerca scientifica. 202 6.1 SVILUPPO DELLA FUNZIONE RICERCA E INNOVAZIONE Nel 2009 l’Azienda USL di Rimini ha individuato, tra gli obiettivi prioritari, quello di proseguire l’attività di rafforzamento della capacità di produrre ricerca e gestione dell’attività di ricerca e innovazione come funzione istituzionale, creando le condizioni affinché gli operatori possano identificare le priorità e partecipare ad attività di ricerca. Ha inoltre attivamente partecipato al tavolo di lavoro di Area Vasta Romagna per l’organizzazione di una Tecnostruttura di Supporto della Ricerca di Area Vasta presso l’IRST di Meldola. In questo ambito le azioni intraprese sono state le seguenti: - - - - proseguimento dell’attività del Settore Ricerca e Innovazione in ambito locale come struttura di supporto alla ricerca, coerentemente a quanto proposto dal gruppo di lavoro regionale PRI-ER (Progetto Ricerca e Innovazione – Emilia Romagna), fornendo supporto statisticometodologico a 3 ricerche approvate dal Comitato Etico svolte presso le diverse UU.OO. aziendali, a 5 percorsi clinico assistenziali (Unità Funzionale di Senologia, Fibrillazione Atriale, Dolore Toracico, Emergenza Psichiatrica, Rottura Aneurisma Aorta Addominale, Percorso Nascita – Qualità Percepita) e a 24 ricerche aziendali. Il Settore Ricerca e Innovazione si è inoltre impegnato, sia a livello regionale che aziendale, nell’ambito del percorso regionale di introduzione controllata della tecnologia di Radioterapia Intraoperatoria, contribuendo alla stesura ed alla realizzazione del protocollo di ricerca clinica IRMA02 e IRMA03 di cui l’AUSL di Rimini è centro di coordinamento regionale. Nel 2009 la voce Qualità, Ricerca Organizzativa e Innovazione è stata inserita nelle schede dipartimentali per la concertazione aziendale del budget. Sostegno allo sviluppo della cultura della Ricerca e Innovazione tra le attività ordinarie, sistematiche e continuative dell’Azienda USL di Rimini, sostenendo sperimentazioni cliniche allargate, valutazioni e monitoraggio della diffusione e dell’appropriatezza d’uso di una tecnologia e di un programma di intervento e programmi di Technology Assessment. Individuazione e sviluppo dei metodi, strumenti, tecniche per sostenere la funzione nell'ambito del Collegio di direzione. In tale contesto è proseguita l’attività della Commissione per la Qualità, la Ricerca e l’Innovazione dell’Azienda USL di Rimini (delibera aziendale n. 484 del 06.11.2006 e delibera aziendale n. 402 del 13.09.2007) in base alla direttiva regionale alle Aziende Sanitarie per l’adozione dell’atto aziendale di cui all’art. 3, comma 4 della legge regionale n. 29/2004 che attribuendo al Collegio di Direzione ampia autonomia di elaborazione e di proposta, ritiene necessario per lo svolgimento delle funzioni del Collegio il potenziamento e la riorganizzazione delle attività di formazione, ricerca e di gestione del rischio. Sono state regolamentate in ambito aziendale le donazioni liberali da parte di enti profit, no profit e privati cittadini ed è stata curata l’istruttoria di 19 donazioni liberali. Partecipazione alle attività dei registri operanti a livello regionale: Registro pazienti con gravi cerebrolesioni (GRACER), Registro protesi d’anca (RIPO), Registro impianti defibrillatori e pacemaker, Registro angioplastiche coronariche (REAL), Registro sepsi in Terapia Intensiva. L’Azienda ha partecipato attivamente, in collaborazione con le Aziende di Area vasta Romagna, alla rilevazione delle tecnologie da acquisire ed al ciclo di incontri “LaboratORI” per le innovazioni clinicoorganizzative. In particolare sul fronte delle tecnologie nel 2009 l’Azienda si è impegnata per mantenere il parco tecnologico delle apparecchiature biomediche esistente e, nel contempo, per acquisire le tecnologie necessarie per supportare le linee di sviluppo aziendali, cogliendo anche le innovazioni e i miglioramenti che lo sviluppo e l'evoluzione dei dispositivi medici mette a disposizione. In particolare questa Azienda ha partecipato alla progettazione, predisposizione ed avvio dell’utilizzo della tecnologia IORT (Radioterapia Intraoperatoria), partecipando in maniera attiva ai gruppi di lavoro regionale, sia in ambito clinico che organizzativo, ed istituendo uno IORT TEAM sia aziendale che di Area Vasta Romagna. Sono stati avviati i protocolli di studio regionali IRMA2 per il trattamento delle pazienti ad alto rischio con IORT come Boost anticipato (30 pazienti arruolate) ed IRMA3 (5 pazienti arruolate). 203 6.2 INTEGRAZIONE TRA I VARI SOTTOSISTEMI COLLABORAZIONE CON ALTRE AZIENDE O ISTITUZIONI AZIENDALI E Allo scopo di perseguire obiettivi di sempre maggiore integrazione tra i vari sottosistemi aziendali, data la necessità di creare un linguaggio comune, una condivisione di obiettivi ed una capacità di lavoro integrato relativamente alle competenze dei singoli, si è provveduto: - a consolidare la rete interdisciplinare che collabora nelle attività di ricerca; a mettere a punto strumenti condivisi di rilevazione e rendicontazione dell’attività/risorse/costi dell’attività di ricerca; a collaborare con il Comitato Etico di AVR e IRST, con l’U.O. Bilancio e Programmazione Finanziaria, con le UU.OO. aziendali e con i corrispondenti Settori di Area Vasta Romagna. Ritenendo fondamentale l’integrazione anche con le altre realtà istituzionali, il Settore Ricerca e Innovazione ha favorito il collegamento con le altre Aziende sanitarie e la Regione Emilia Romagna (Assessorato alla Sanità e Agenzia Sanitaria regionale), partecipando attivamente al gruppo regionale del PRI-ER, all’Osservatorio Regionale per l’Innovazione (ORI), ai LaboratORI, anche nella loro fase organizzativa, alla task force regionale per il supporto metodologico alla ricerca clinico-organizzativa, al Coordinamento regionale dei Comitati Etici ed all’Anagrafe Regionale della Ricerca per la rilevazione ed il censimento del numero di ricerche sperimentali approvate, numero di progetti regionali, nazionali ed internazionali e dei fondi utilizzati (61 ricerche inserite nell’Anagrafe al 2009). Si segnala inoltre la partecipazione al Master dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia organizzato dall’Agenzia Sanitaria Regionale sulla Promozione e Governo della Ricerca nelle Aziende Sanitarie. L’Azienda USL di Rimini ha inoltre contribuito alla stesura del Dossier regionale 183-2009 “I Comitati Etici locali in EmiliaRomagna”. L’Azienda ha promosso la partecipazione dei professionisti ai bandi regionali per la Modernizzazione, Regione-Università, le Medicine non Convenzionali, ministeriali per la Ricerca Finalizzata, dell’Agenzia Italiana del Farmaco, della Comunità Europea attraverso l’aggiornamento della pagina web “Ricerca e Innovazione” con link a bandi pubblicati e la comunicazione tramite mailing list aziendale. Il Settore ha, inoltre, dato supporto allo sviluppo di progetti di Ricerca e Innovazione in rete con altre istituzioni e strutture sanitarie (nazionali e straniere) mettendo a disposizione della organizzazione strumenti per facilitare la realizzazione di progetti con altre istituzioni ed è stata promossa la ricerca integrata tra diverse specialità come strumento di miglioramento dell’integrazione all’interno dell’organizzazione. Nel 2009 presso l’Azienda USL di Rimini sono stati attivati ed approvati dal Comitato Etico di AVR e IRST 49 studi clinici (importo complessivo fatturato dall’Azienda per sperimentazioni profit: euro 500.032,19). Particolare attenzione è stata rivolta ad i rapporti con il Comitato Etico di Area Vasta Romagna ed IRST. A tale proposito l’Azienda USL di Rimini mantiene l’articolazione locale della Segreteria centrale del Comitato (sezione che riguarda gli aspetti amministrativi) direttamente presso l’Ufficio Ricerca e Innovazione. Tale innovazione organizzativa ha portato a ridurre sensibilmente il tempo medio intercorso tra l’approvazione di uno studio clinico da parte del Comitato ed il suo avvio da parte della Direzione Generale (media calcolata anno 2009: 43,3 giorni). In relazione a questo dato occorre considerare: 1) tra la data della seduta del CE e la trasmissione del parere alla Segreteria Locale passano in media 15 gg; 2) tra la data di redazione della determina e la sua assunzione passano in media 7 gg.; 3) se il parere del CE è "positivo con nota” occorre aspettare che il promotore soddisfi la nota ed in media possono passare anche molti giorni; 4) in alcuni casi le trattative per la conclusione dei contratti si sono prolungate per esigenze dello sponsor; 5) in qualche caso dopo l’approvazione è stato necessario assumere informazioni circa i costi che sarebbero gravati sull’Azienda. Presso l’Azienda USL di Rimini particolare rilevanza viene data all’attività di sperimentazione clinica in Medicina Generale e Pediatria di Libera Scelta. A fine 2009 i medici sperimentatori iscritti all’anagrafe 204 nazionale sono pari a 38. La Commissione per la Sperimentazione Clinica in Medicina Generale e Pediatria di Libera Scelta ha approvato nel corso del 2009 tre progetti di ricerca attualmente in corso. 205 6.3 CAPACITA’ DI ATTRAZIONE DI FINANZIAMENTI DEDICATI ALLA RICERCA Al fine di acquisire capacità di attrazione di finanziamenti dedicati alla ricerca e di dare a tutti l’opportunità di accedere alle fonti di finanziamento ed alla conoscenza delle diverse opportunità, si è mantenuto, implementato e gestito il fondo per la ricerca e l’innovazione aziendali a sostegno delle attività e dell’organizzazione della ricerca aziendali, i cui criteri di utilizzazione sono individuati dalla Commissione per la Qualità, la Ricerca e l’Innovazione. Inoltre settimanalmente sono stati verificati i siti web della Agenzia Sanitaria Emilia-Romagna, del Ministero della Salute, della Comunità Europea e di diversi enti di ricerca (CNR, ENEA). Per promuovere, poi, la coerenza tra investimenti ed evidenza dei benefici ed un utilizzo appropriato delle innovazioni tecnologiche si è curato l’aggiornamento della pagina web “Ricerca e Innovazione” con le specifiche relative all’introduzione in Azienda delle innovazioni tecnologiche e l’aggiornamento del data base condiviso per la raccolta sistematizzata delle pubblicazioni su riviste e monografie prodotte dagli operatori aziendali. 6.4 DIFFUSIONE DELLA CULTURA RELATIVA ALLA RICERCA SANITARIA E FORMAZIONE DEL PERSONALE Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della cultura relativa alla ricerca e alla conseguente formazione del personale. Alla realizzazione di questo obiettivo nel corso del 2009 hanno contribuito l’organizzazione di 2 corsi per gli operatori sulla metodologia della ricerca, di 2 corsi di statistica medica, di 2 corsi sull’etica della ricerca, di 3 corsi sulle banche dati per la documentazione biomedica, di 4 corsi di formazione sul campo su specifici percorsi clinico-assistenziali, di 2 convegni/work-shop sui percorsi clinico assistenziali sull’embolia polmonare e sul trauma per dinamica maggiore. Inoltre va ricordata l’istituzione del “Premio per la ricerca e l’innovazione” per ricerche spontanee dell’Azienda USL di Rimini, la cui finalità è di contribuire al progresso delle conoscenze grazie alla ricerca scientifica e alle sperimentazioni cliniche senza fine di lucro per il miglioramento dei processi assistenziali e per valorizzare le risorse umane e professionali degli operatori. Nel 2009 sono stati premiati 2 progetti di ricerca aziendali (10.000 euro) e finanziati 2 progetti di ricerca clinico-organizzativa (40.000 euro) tramite il fondo aziendale Ricerca e Innovazione, su 28 partecipanti. 206 6.5 ACCESSIBILITA’ SCIENTIFICA ALLA INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE Nel corso del 2009 si è proseguito il processo per facilitare l’accesso alle conoscenze e alle competenze per il corretto utilizzo dell’informazione scientifica, riorganizzando il Servizio di documentazione biomedica aziendale, anche attraverso il Gruppo aziendale per la ricerca e documentazione biomedica. Sono stati organizzati 3 corsi sulle modalità di accesso alle risorse aziendali di documentazione. Si è garantita l’apertura al pubblico della Biblioteca presso l’Ospedale Infermi di Rimini per complessive 25 ore settimanali, incrementate a 26 da settembre 2009, in accordo con quanto contenuto nella Carta dei Servizi – Regolamento della Biblioteca, deliberato nel 2008. La Biblioteca, che da settembre 2008 fa parte della rete di Biblioteche specializzate della regione Emilia Romagna, da gennaio a dicembre 2009 ha svolto le seguenti attività: Tipologia materiale richiesto alla Biblioteca dal personale aziendale articolo ricerca bibliografica, navigazione Internet reference monografia/linee guida Totale N. 1.278 12 17 2 1.309 In totale, grazie anche all’importante collaborazione delle Biblioteche di Area Vasta Romagna, sono stati resi disponibili agli operatori 1.096 articoli in formato elettronico. Anche nel corso del 2009 è stata rivolta grande attenzione alla possibilità di comunicazione ed interscambio con i servizi di Biblioteca di Area Vasta Romagna e dell’intera regione. Attualmente il patrimonio documentale aziendale risulta composto da una sezione per l'informazione e la documentazione scientifica sia cartacea che on-line e da una sezione per la consultazione di banche dati. Il servizio di catalogazione, attivo dal 2008, ha garantito il reperimento delle principali riviste in cartaceo che possono essere conservate sia presso la stessa Biblioteca che presso i reparti ospedalieri e territoriali. Dal 2009, è stato implementato inoltre il catalogo informatico delle Pubblicazioni aziendali (consultabile sia su carta sia on line), che conta attualmente 111 pubblicazioni, di cui circa 20 inserite nel 2009. In particolare è possibile usufruire dei seguenti servizi: - accesso a tutta la documentazione attraverso un unico portale di riferimento sul sito web aziendale (www.ausl.rn.it, cliccando sulla voce Documentazione biomedica) - un sistema che indirizza e facilita i professionisti nella ricerca bibliografica attraverso una logica strategia basata sul problem solving, oltre che alla ricerca mirata della fonte desiderata. Tutto ciò consente: - la consultazione di circa 3.100 riviste scientifiche; - le ricerche bibliografiche online sulle più importanti banche dati biomediche; - il recupero di articoli ed altra documentazione scientifica presso altre biblioteche nazionali; Nel corso del 2009, in collaborazione con l’U.O. Acquisizione Beni e Servizi, l’U.O. Economato e l’U.O. Bilancio e Programmazione Finanziaria, si è continuato a razionalizzare il patrimonio documentale aziendale e si è passati ad una spesa per l’on-line, a fronte di un incremento annuale dei prezzi delle 207 riviste medio del 5%, di euro 200.000 nel 2009, a fronte di un notevole incremento delle acquisizioni in forma consortile. Per quanto riguarda gli abbonamenti alle riviste cartacee si è proseguito con l’effettuazione degli abbonamenti in forma diretta presso le Case Editrici, per una spesa che nel 2009 è ammontata ad euro 15.754, contro i 15.846 euro del 2008 e i 32.728 euro del 2007. L’ingresso nel Gruppo GOT, ha altresì consentito la razionalizzazione degli acquisti di riviste cartacee straniere non comprese nei pacchetti editoriali, raggiungendo una spesa di euro 3.752 contro gli oltre 12.000 euro spesi nel 2008 con gara AVR. 6.6 GARANZIA DI TRASPARENZA PER LA RICERCA SCIENTIFICA Un ulteriore obiettivo è stato quello di garantire la trasparenza in tutte le fasi della attività di ricerca attraverso l’attivazione di un sistema di rilevazione delle risorse impiegate nei singoli progetti, offrendo garanzie ai finanziatori privati riguardo alla gestione trasparente ed efficiente delle risorse messe a disposizione, il censimento delle attività di ricerca svolte e delle risorse organizzative/finanziarie dedicate a R&I e valutazione dei risultati ottenuti. Trasparenza significa, inoltre, anche garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza ed ammissibilità etica e scientifica. In tal senso è stata ritenuta indispensabile la valorizzazione del ruolo del Comitato Etico attraverso la creazione della pagina web dedicata sul sito aziendale in cui sono contenute le informazioni relative alla documentazione da presentare al Comitato Etico (CE) per l’approvazione di uno studio sperimentale od osservazionale secondo decreto 08.05.2003. Si è provveduto ad implementare il Sistema di archiviazione della Segreteria locale: la Segreteria locale di Rimini ha adottato un sistema di archiviazione della documentazione prevalentemente elettronico. Sul Server aziendale è presente una cartella di file (Comitato Etico su Server), all’interno del quale è archiviata tutta la documentazione riguardante gli studi clinici approvati dal CE (gli studi sono archiviati suddivisi per reparto), tutti i pareri ed i verbali del CE, nonché tutte le determine di attivazione degli studi e le comunicazioni ufficiali che pervengono dalla sede centrale del CE. Questo sistema di archiviazione ha comprensibilmente ridotto l’archivio cartaceo e ha permesso l’invio della documentazione agli interessati tramite mail aziendale. 208 OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA AZIENDALE 209 7 7.1 POPOLAZIONE ANZIANA Premessa Le attività a favore della popolazione anziana sul territorio della Provincia di Rimini, che si basano su di un’esperienza di forte integrazione, si sono nel tempo rimodulate sulle linee di indirizzo per l'elaborazione e l'approvazione della programmazione del piano di zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale 2009-2001, in coerenza con l'Atto di indirizzo e coordinamento della CTSS. Le finalità delle linee guida sono quelle di potenziare e sviluppare l'approccio integrato tra sociale e sanitario con tutte le politiche a forte impatto sulla salute e sul benessere sociale, di valorizzare le competenze e le reti di relazioni sviluppate e già costituite nelle precedenti programmazioni, così come di consolidare il sistema di governo e gestione degli interventi in ambito distrettuale . 7.1.1 FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA L'obiettivo principale del Fondo per la non autosufficienza è stato quello di organizzare un governo, su base distrettuale, degli interventi per la non autosufficienza per utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili, garantendo l’accesso universale al sistema, tutelando uniformemente i cittadini e le famiglie beneficiarie degli interventi, articolando e sviluppando in maniera equilibrata la rete integrata dei servizi sociali e socio sanitari. Tutto ciò avendo come priorità il sostegno alla domiciliarità, in modo da permettere il più possibile alla persona non autosufficiente di essere assistita nella propria abitazione salvaguardando il sistema di relazioni familiari e sociali che la circonda. Le caratteristiche innovative fondanti del nuovo sistema di supporto a domicilio riguardano, in particolare, il percorso di elaborazione pienamente condiviso dal sistema di rappresentanze degli Enti locali. Tale approccio valorizza sempre più la dimensione territoriale e identifica la persona non autosufficiente e il suo nucleo convivente, quali soggetti destinatari degli interventi, dovendosi ritenere necessaria una valutazione globale e multiprofessionale della persona nel proprio ambiente familiare. 7.1.2 ASSISTENZA DOMICILIARE La popolazione anziana non autosufficiente o a rischio di non autosufficienza ha una gamma molto vasta di esigenze che devono essere soddisfatte, preferibilmente mantenendo la persona nel proprio ambiente domestico e sociale. I bisogni possono nascere da difficoltà motorie, difficoltà relazionali o deterioramento cognitivo, patologie croniche, ecc....., e l’assistenza domiciliare, che è l’insieme combinato di prestazioni di carattere socio-assistenziale e sanitario, erogate al domicilio di anziani non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, sulla base di programmi assistenziali personalizzati, rappresenta una delle azioni perno per il sostegno della domiciliarità. Nell'anno 2009 gli anziani che a livello provinciale hanno usufruito di interventi di assistenza domiciliare sono stati 1848 (1133 nel distretto di Rimini e 715 nel distretto di Riccione), mentre nell'anno 2008 erano stati 1354 con un incremento del 36%. 210 N° Utenti in Assist. Domic. di Base 2000 1848 1800 1600 1354 1400 1133 1200 1000 anno 2008 835 anno 2009 715 800 519 600 400 200 0 Distr. RN Distr. RC Tot. Provincia anno 2008 835 519 1354 anno 2009 1133 715 1848 % di Utenti in Ass. Domic. su Popolazione >= 75 anni 8,00 6,80 7,00 5,70 6,00 5,00 4,31 5,01 6,10 Distr. Rim. Distr. Ric. Tot. Provincia 4,56 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 anno 2008 anno 2009 Distr. Rim. 4,31 5,70 Distr. Ric. 5,01 6,80 Tot. Provincia 4,56 6,10 Un intervento innovativo che si è rilevato particolarmente efficace nel raggiungimento dell'obiettivo del mantenimento dell'anziano nel proprio ambiente di vita, è l’erogazione di un “pacchetto ore” effettuate da operatori socio sanitari del servizio domiciliare. La realizzazione di questo progetto prevede due tipologie di interventi: - a favore del care giver, quando nasce l'esigenza di una sua sostituzione in concomitanza di malattie, visite o cure a cui lo stesso deve sottoporsi per un periodo definito; oppure per dare un sollievo periodico al care giver che segue un anziano affetto da grave forma di demenza (es. in caso di inversione del ritmo sonno veglia la presenza di un operatore una volta a settimana di notte); - a favore della famiglia o dell'anziano solo che si avvale di un’assistente privata e non è in grado di provvedere alla sua sostituzione per il riposo settimanale o per un’assenza improvvisa. Nel 2009 sono stati elaborati complessivi 40 progetti personalizzati a pacchetto ore (30 nel distretto di Rimini e 10 nel distretto di Riccione) che hanno previsto l'attivazione di questo intervento con l'utilizzo di un numero totale di ore di assistenza pari a 3.556. 211 7.1.3 ASSEGNO DI CURA L’assegno di cura ha sempre più assunto un valore strategico di strumento di politica socio-sanitaria di sostegno al lavoro di cura a domicilio assicurato a persone in condizione di non autosufficienza: anziani, disabili e soggetti con gravissima disabilità acquisita (DGR 2068/2004). L’assegno di cura costituisce, quindi, una risorsa particolarmente importante per garantire una sempre più adeguata assistenza alla persona non autosufficiente. Nell’anno 2009, avendo sempre come priorità il sostegno al mantenimento dell'anziano presso il proprio domicilio, sono stati ulteriormente implementati i progetti in cui l'assegno di cura ha rappresentato uno dei più significativi interventi. Il numero degli utenti che hanno usufruito dell’assegno di cura è stato di 1.402 utenti sul territorio provinciale e, confrontando il numero con quello dei beneficiari del 2008, che sono stati 1.136, si è avuto un incremento del 23%. Come indicato negli indirizzi attuativi della Deliberazione G.R. 509/2007- Fondo Regionale non Autosufficienza (Delibera G.R. n° 1206/2007), per favorire l’emersione e la regolarizzazione del lavoro di cura delle assistenti familiari, si è proseguito nell'erogazione del contributo mensile di € 160 per coloro che, già assegnatari dell’assegno di cura, utilizzano assistenti familiari con regolare contratto e dichiarano un ISEE estratto del solo anziano beneficiario dell’a.d.c. non superiore a €10.000,00. Tale limite reddituale dal 1 novembre del 2009 è stato elevato a € 15.000,00. Gli a.d.c. con assistente familiare regolarizzata contrattualmente sono stati complessivamente 364, di questi hanno potuto beneficiare del contributo aggiuntivo 217 nel Distretto di Rimini e 116 nel Distretto di Riccione. N° Utenti con Ass. di Cura Aggregati a livello Aziendale 1402 1136 718 560 322 366 254 318 Anno 2008 Anno 2009 Tipo A e A 50% 322 366 Tipo B e B 50% 560 718 Tipo C e C 50% 254 318 Totali 1136 1402 Ass. di Cura Andamento % Ass. di Cura a livello aziendale Anno 2008 Anno 2009 Incremento % 1136 1402 23 212 Tipo A e A 50% Tipo B e B 50% Tipo C e C 50% Totali 7.1.4 STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI La disponibilità del 3% di posti letto residenziali convenzionati calcolato sulla popolazione anziana con età maggiore o uguale a 75 anni già con il 2008 è stata quasi raggiunta nel il Distretto di Riccione, mentre si è ancora in attesa dell'ampliamento del numero di posti letto nell'ambito distrettuale di Rimini. In tutta la provincia sono a disposizione complessivi 794 posti letto. Anche nel 2009 è proseguito il percorso intrapreso negli anni precedenti, caratterizzato da azioni e interventi sia per contenere la dinamica dei costi e degli aumenti delle rette che per ridurre la disomogeneità tra le rette pagate dai cittadini, tenendo conto dei costi sostenuti e della qualità erogata, anche in vista del percorso di accreditamento. Nel Distretto di Rimini i tempi medi di attesa per ricoveri in casa protetta nel 2009 sono stati pari a 14,3 mesi; nel Distretto di Riccione il tempo medio di attesa è stato di 7,6 mesi. Nell'anno in oggetto, nel Distretto di Rimini, i ricoveri in Casa Protetta sono stati 84 a tempo indeterminato e 115 per accoglienza temporanea di sollievo, mentre nel Distretto di Riccione sono stati 55 a tempo indeterminato e 45 di sollievo. E' da precisare che le accoglienze temporanee di sollievo sono state effettuate anche presso strutture autorizzate e non convenzionate, ma in grado di rispondere ai bisogni degli anziani inseriti. Gli anziani che hanno usufruito nel corso dell’anno di ospitalità in casa protetta, compresi i presenti in struttura all’1/1/2009, sono stati n. 407 nel Distretto di Rimini e n. 271 in quello di Riccione. Se a questi viene sommato il numero di coloro che hanno usufruito dell'accoglienza temporanea di sollievo in strutture non convenzionate, si ha un totale di 813 persone. Per quanto riguarda le RSA, gli anziani che nell'anno 2009 sono entrati a tempo indeterminato in tali strutture sono stati 65 residenti nel territorio di Rimini e 45 residenti in quello di Riccione. I ricoveri temporanei sono stati rispettivamente 339 a favore di anziani residenti nel distretto nord e 255 nel distretto sud. Tra i ricoveri temporanei in RSA sono considerati anche quelli effettuati presso il Nucleo Speciale Demenze di Misano, che ha iniziato la sua attività nel novembre del 2008. Nell'anno in esame gli anziani affetti da demenza che hanno usufruito di questa nuova opportunità sono stati 24. Il Centro Diurno rappresenta una opportunità semi-residenziale offerta dalla rete dei servizi per mantenere l'anziano nel proprio contesto di vita, ritardando il suo eventuale inserimento in struttura residenziale. Infatti Il Centro Diurno non solo risponde ai bisogni dell’anziano, ma anche a quelli della sua famiglia che, nel momento in cui non è più in grado di accudirlo a tempo pieno a domicilio, ha una alternativa al ricovero in Casa Protetta o Casa di Riposo che rappresenta sempre una scelta difficile e dolorosa sia per la famiglia che per l’anziano. Nell’anno 2009 gli anziani che hanno frequentato i centri diurni del Distretto di Rimini sono stati 106 mentre 61 hanno frequentato i centri diurni del Distretto di Riccione. 7.1.5 RETI DI COLLABORAZIONE TRA SERVIZI La sempre maggiore complessità delle situazioni indica come sia assolutamente necessario integrare i percorsi sanitari e socio sanitari attraverso una stretta rete di collaborazione tra Servizi. Il 2009 ha visto consolidare la collaborazione e la definizione dei percorsi tra il SAA , il NOA (nucleo operativo aziendale per la continuità assistenziale) e il Punto Unico delle Cure Domiciliari, per tutti quegli anziani per i quali si è reso necessario utilizzare percorsi di continuità assistenziale dopo il ricovero ospedaliero attraverso un eventuale passaggio in una struttura intermedia prima del rientro a domicilio o dell'inserimento definitivo in una struttura residenziale. Allo stesso modo si è andata ad intensificare e precisare la collaborazione con l'U.O. Assistenza riabilitativa- protesica, cercando di semplificare sempre più i percorsi, già condivisi, per dare continuità alla presa in carico, soprattutto nei momenti di passaggio di competenze e nella elaborazione dei Progetti Personalizzati per la gestione a domicilio e/o inserimento in struttura di anziani destinatari degli interventi di cui alla DGR 2068. 213 7.1.6 CONVENZIONE AUSL RIMINI/FONDAZIONE CARIM Anche nel 2009 è proseguita la collaborazione tra l’Ausl/Rn e la Fondazione CARIM per l'attuazione della convenzione tra le stesse con la quale per gli anziani residenti nel Comune di Rimini è possibile l’attivazione della assistenza domiciliare continuativa. Il bisogno viene valutato dalle assistenti sociali del SAA che definiscono con l'anziano e/o con i familiari il Piano Assistenziale Individualizzato e propongono l'intervento. Nell’anno 2009 è stato possibile assistere a domicilio 44 anziani. L'esperienza realizzata è estremamente positiva e conferma come tale risorsa a disposizione della rete permette di mantenere molto più a lungo l’anziano nel proprio ambiente di vita. 7.1.7 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI Anche nel corso dell'anno 2009 si sono consolidati all’interno dei SAA di Rimini e Riccione momenti di approfondimento, discussione casi e confronto tra le figure professionali presenti nel Servizio: medico geriatra, infermiere professionale e assistente sociale, nella convinzione che si possa considerare formazione anche tutto ciò che favorisce l’integrazione di linguaggi e saperi che, salvaguardando le diverse competenze professionali, permettano di sviluppare un comune orientamento alla cura dell’anziano. Nel corso dell'anno si è sviluppato un percorso formativo, iniziato nel dicembre 2008, dal titolo ”La presa in carico integrata per progetti personalizzati di assistenza”, condotto da docenti appartenenti alla “Fondazione Zancan” di Padova e rivolto ai professionisti del settore sociale (assistenti sociali) e sanitario (medici geriatri e infermieri professionali) che operano nell'ambito dei servizi territoriali a sostegno della domiciliarità per gli anziani, in particolare nel SAA e nell' UVG. 7.1.8 MAPPATURA DELLE FRAGILITA’ E EMERGENZA CALDO Il "Nucleo Fragilità Sociali" ha concluso nel 2009 il suo primo anno di attività. Esso rappresenta un servizio centrato soprattutto sui bisogni e sul supporto dell'autonomia delle persone anziane. Il Piano rappresenta un'opportunità concreta per attivare percorsi ed attuare interventi efficaci nell'area della prevenzione e si propone di sviluppare servizi ed azioni per fornire una "rete" comunicativa all'anziano e alla sua famiglia. Volendo dare una definizione, con il termine "FRAGILITÀ" si intende una condizione di vulnerabilità che, per una riduzione delle riserve funzionali adattative, espone l’anziano ad un maggiore rischio di perdita dell’autonomia. L'attività del Nucleo Fragilità ha dunque focalizzato l'attenzione su quei soggetti "a rischio", ossia in uno stato che può degenerare rapidamente da uno stato di "normalità" ad uno di bisogno. L'obiettivo generale di questo servizio è quello di individuare i soggetti fragili, di promuovere, attivare e rendere fruibili le reti di supporto al fine di sostenere la popolazione anziana ultra75enne, in particolare gli utenti sconosciuti ai Servizi Sociali, offrendo ascolto telefonico, interventi di prevenzione e di sostegno in situazioni di particolare emergenza, (ondate di calore, epidemie influenzali, black out o altre emergenze strutturali), interventi di supporto a domicilio di tipo sociale ed educativo (accompagnamenti a visite mediche o interventi volti ad incoraggiare l'utente a partecipare a momenti di socializzazione e aiuto nel disbrigo di pratiche burocratiche). Per raggiungere tale obiettivo si è partiti dalla mappatura della popolazione anziana ultra - settantacinquenne di Rimini e provincia al fine di conoscere, nella maniera più accurata possibile, la condizione familiare, sociale e sanitaria. Si è cercato di identificare i soggetti che hanno un reale bisogno, ma non lo manifestano, e le persone con rischio specifico di solitudine ed isolamento. Il Nucleo Fragilità si è articolato principalmente attraverso il monitoraggio telefonico, essenziale per stabilire il contatto umano con l'anziano, chiarire la condizione socio-sanitaria e abitativa. Nell'anno 2009 la mappa degli anziani di Rimini e provincia presentava oltre trentamila nominativi. Hanno risposto alle telefonate 11.564 anziani su 17.379 numeri telefonici reperiti e da tutti questi contatti sono state costituite delle mappe tematiche. 214 Dal monitoraggio generale, quindi, si sono estrapolate tre mappe tematiche: - Anziani a rischio solitudine ed isolamento sociale; - Anziani a rischio emergenze bioclimatiche; - Anziani a rischio fragilità di tipo assistenziale. Il Nucleo Fragilità, nella sua funzione di nucleo per l' " Emergenza Caldo" ha svolto il servizio dal 01 giugno al 15 settembre con il seguente orario settimanale: dal lunedì al venerdì a partire dalle 8.00 fino alle 19.00 e il sabato e la domenica dalle 8.30 alle 18.30, con orari di compresenza di due operatori dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Gli operatori addetti al servizio, nel periodo indicato, sono stati complessivamente 5 che si sono alternati per coprire l’orario indicato, con la presenza di un Assistente Sociale. Il piano di intervento attuato ha inteso, principalmente: - potenziare i singoli piani di assistenza della popolazione già in carico ai singoli servizi; - intensificare gli interventi sanitari per le persone individuate a maggiore rischio, anche in stretto raccordo con i MMG; - individuare luoghi climatizzati nei quali ospitare ed accogliere temporaneamente, nelle ore più calde della giornata, i soggetti in condizione di disagio; - collaborare con i i Pronto Soccorso e con i Reparti Ospedalieri per ricevere informazioni sui pazienti in dimissione al fine di predisporre adeguati piani individualizzati di domiciliazione 215 7.2 L’IMPATTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO SULLA AZIENDA Premessa Nel panorama dell’offerta turistica regionale e nazionale Rimini e la sua provincia occupano un ruolo particolare e significativo per dimensione del fenomeno, per l’immagine che si è evoluta nel tempo, per lo spirito che anima gli operatori. Milioni di presenze estive, un turismo fieristico e congressuale esteso sull’intero arco dell’anno, forti oscillazioni di presenze nei fine settimana determinano un impatto importante sull’offerta dei servizi sanitari. Per la nostra provincia il periodo estivo rimane quello più impegnativo per l’organizzazione sanitaria. All’organizzazione sanitaria il turismo chiede uno sforzo maggiore rispetto agli standard validi per altre realtà ovvero una organizzazione di servizi molto flessibile che si dilata al punto da triplicare l’offerta di prestazioni. Una prima idea dell’impatto complessivo che la vocazione turistica del territorio induce nell’azienda può essere rappresentata dal livello del potenziamento del personale presso i punti di erogazione più sollecitati; lo schema che segue riassume, in proposito, la situazione nel triennio 2006/2009 anche se va evidenziato che non riporta l’impegno del personale dipendente che sostiene “turni aggiuntivi” di lavoro, in particolare in ambito ospedaliero e per la funzione infermieristica. SCHEMA POTENZIAMENTO ESTIVO DEL PERSONALE 2007 dal PRONTO SOCCORSO RIMINI ORTOPEDIA RIMINI PRONTO SOCCORSO RICCIONE 2008 al dal 2009 al Dal al 01/06/09 30/09/09 01/07/09 31/07/09 01/06/09 30/09/09 N. 2 Medici 01/06/07 30/09/07 N. 2 Medici 01/06/08 30/09/08 N. 2 Medici N.1 Medico 01/06/07 30/09/07 N.1 Medico 01/06/08 30/09/08 U.O. O.R.L. N. 1 Medico 01/07/07 31/07/07 N. 1 Medico 01/07/08 31/07/08 N. 1 Medico U.O. OSPEDALIERE RIMINI E RICCIONE PRONTO INTERVENTOCATTOLICA PRONTO INTERVENTO SANTARCANGELO INTERPRETI PRESIDIO OSPEDALIERO DI RIMINI INTERPRETI – PRESIDIO OSPEDALIERO RICCIONE N. 6 Operatori Socio – Sanitari 01/06/07 30/09/07 01/06/08 30/09/08 Socio – N. 3 Medici 01/06/07 30/09/07 N. 3 Medici 01/06/08 30/09/08 N. 3 Medici 01/06/09 30/09/09 N. 1 Medico 01/04/07 30/09/07 N. 1 Medico 01/04/08 30/09/08 N. 1 Medico 01/04/09 30/09/09 01/06/07 30/09/07 24 ore 01/06/08 30/09/08 su 24 ore 01/06/09 30/09/09 01/06/09 30/09/09 N. 2 interpreti su 24 ore giornaliere N. 4 interpreti su 12 ore giornaliere N. 6 Operatori Socio – Sanitari N. 8 Operatori Sanitari N. 3 interpreti su N. 3 interpreti giornaliere giornaliere N. 4 interpreti su 01/06/07 30/09/07 12 ore giornaliere N. 4 interpreti 01/06/08 30/09/08 su 12 ore giornaliere Presso il Pronto Soccorso di Riccione non si è avuto un aumento dell’organico dell’unità operativa in quanto sono stati utilizzati medici di continuità assistenziale per l’apertura di un ambulatorio giornaliero dedicato ai codici di minore gravità. 216 7.2.1 IMPATTO SULLA ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO Rilevante è anche l’impegno nelle attività preventive in particolare nella vigilanza e controllo delle imprese alimentari che sono rapportate alla realtà turistica. Dai grafici sottostanti si evidenzia l’impatto del turismo sull’attività dell’U.O. Igiene degli Alimenti sul controllo delle imprese collegate alla ristorazione alberghiera e non. Nella medicina del lavoro si evidenzia chiaramente un aumento del carico di attività nei mesi estivi, con particolare riferimento alle visite preassuntive di idoneità specifica al lavoro per apprendisti da occuparsi in lavori stagionali, in massima parte nel settore del turismo. Attività U.O. Alimenti e Nutrizione 90,40% 100% 80% 60% 40% 38% 69% 66% 62% 31% 34% 78% Aziende Controllate 22% 20% 92,81% 9,60% Aziende non Controllate 7,19% 0% Dati Ausl Rimini – Dip. Sanità Pubblica Aziende nella Provincia di Rimini 6000 5000 5020 4413 4000 2598 2000 1000 500 2004 2135 483 2005 5168 4603 5352 3628 3428 3000 0 4936 612 2006 2698 1381 371 3011 2008 217 Az. Stagionali Az. Permanenti 350 2007 Stand Gastronomici 2009 7.2.2 IMPATTO SULLA ASSISTENZA DISTRETTUALE L’assistenza distrettuale vede in particolare l’impatto turistico per quanto concerne le attività collegate all’allestimento dei punti di guardia medica estiva (turistica), allocati in sedi specifiche, presso i seguenti Comuni dei distretti: Distretto di Rimini Distretto di Riccione 1. Bellaria 1. Riccione- Via Cilea 2. 3. Igea Marina Rimini-S.Giuliano 2. Riccione -Via Sicilia 3. Riccione-Via Catullo 4. 5. Rimini-Viserba Rimini-Miramare 4. Cattolica 5. Misano Adriatico 6. 7. Rimini-Marebello. Rimini-Centro 8. Rimini-Torre Pedrera Anche i punti di pronto intervento (P.I) a gestione distrettuale, sono oggetto di potenziamento sia per quanto concerne il personale che per le ore di apertura; il PI di Bellaria-Igea Marina ad esempio è oggetto infatti di potenziamento fino alle ore 24 con la presenza stabile anche di un infermiere da Giugno a Settembre. Per quanto concerne l'attività specialistica e diagnostica, si assistono picchi di attività subito prima e subito dopo il periodo estivo, in quanto questo fenomeno riguarda prevalentemente i residenti impegnati nelle attività turistiche durante i mesi estivi. Il forte afflusso di turisti induce prestazioni prevalentemente legate all'urgenza e all'emergenza 118 e ospedaliera, come meglio descritto di seguito. 218 7.2.3 IMPATTO SULLA ASSISTENZA OSPEDALIERA Punti nodali del sistema sanitario nella realtà turistica estiva sono i Pronto Soccorsi ospedalieri dei Presidi Ospedalieri di Rimini e Riccione. Dai grafici si evidenzia il notevole incremento di accessi alle strutture durante i mesi estivi che coincidono con il massimo afflusso turistico. In considerazione del notevole incremento di attività si predispone un potenziamento di personale medico ed infermieristico. Nonostante la forte pressione sui servizi di pronto soccorso, il numero dei ricoveri estivi rimane costante rispetto alla media annua. Dotazione di mezzi di soccorso- Azienda USL di Rimini- DISPONIBILITA’ DI MEZZI DI SOCCORSO PER TUTTI I MESI DELL’ANNO TIPO DI AMBULANZA N° DI MEZZI ORE DI ATTIVITA’ AL GIORNO DISLOCAZIONE TERRITORIALE 1 H 24 Ospedale di Santarcangelo 1 H 24 Bellaria- Igea Marina c/o sede del Pronto intervento 1 H 24 Tipo A 1 H 24 AUTOMED Tipo A 1 H 24 (allestita per l’emergenza) 1 H 24 AUTOMED Tipo A 1 H 24 1 H 24 Ospedale di Cattolica 1 H 12 Morciano di Romagna c/o sede erogativa del Distretto Tipo A (allestita per l’emergenza) Tipo A Medicalizzata Tipo A (allestita per l’emergenza) Medicalizzata (allestita per l’emergenza) Tipo A (allestita per l’emergenza) Ospedale di Rimini Ospedale di Riccione POTENZIAMENTO ESTIVO DA GIUGNO A SETTEMBRE Si aggiungono ulteriori 6 Ambulanze tutte di tipo A, con allestimento per l’emergenza, distribuite lungo tutto il litorale provinciale. Tutte attive dalle ore 9 alle ore 19 di tutti i giorni della settimana LUGLIO E AGOSTO Si aggiungono ulteriori 2 Ambulanze entrambe di tipo A allestite per l’emergenza, attive H 24. La dislocazione è presso i presidi ospedalieri di Rimini e di Riccione LEGENDA: Ambulanza di tipo A allestita per l’emergenza: si intende un mezzo con a bordo un autista soccorritore ed un infermiere professionale Ambulanza di tipo A medicalizzata: si intende un mezzo con a bordo anche un medico oltre al personale di cui sopra AUTOMED: si intende una automobile con a bordo un medico in grado di raggiungere al bisogno le ambulanze non medicalizzate Si fa presente che dal 24/02/2009 è terminato il processo di accorpamento dell’Emergenza Territoriale di Rimini nella Centrale Operativa Unica “Romagna Soccorso”. Questo ha comportato aggiustamenti e modifiche nella dotazione dei mezzi di Pronto Soccorso a partire da aprile che ha trovato la massima espressione nei mesi estivi (vedi prospetto) e che ha portato modifiche in aumento da ottobre a dicembre. Per l’assetto definitivo della dotazione organica dei mezzi si rimanda al bilancio di missione anno 2010. 219 ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL’ANNO ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2007 ANNO 2007 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale Residenti PS - H. Rimini SN Pronto Intervento RC Pronto Soccorso CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -Med.Terr. RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale Residenti 5.056 868 2.017 747 143 4.710 831 1.945 756 191 4.977 934 2.098 881 183 5.040 978 2.194 910 240 5.468 1.000 2.390 1.043 254 5.109 1.011 2.397 1.067 345 5.041 1.283 2.468 1.239 297 4.638 1.127 2.149 1.047 246 4.739 1.027 2.052 948 262 5.075 930 2.156 929 181 4.908 936 1.901 791 168 5.151 898 2.061 874 175 59.912 11.823 25.828 11.232 2.685 324 362 479 428 483 485 440 407 416 406 399 378 5.007 81 9.236 64 8.859 67 9.619 69 9.859 84 71 10.722 10.485 88 10.856 76 9.690 63 9.507 69 9.746 47 9.150 57 9.594 836 117.323 951 194 309 325 49 912 192 293 371 39 990 207 334 399 57 1.508 238 607 498 130 1.439 245 679 552 131 2.886 342 1.208 1.051 317 3.591 440 1.756 1.265 413 3.942 458 2.070 1.400 408 1.734 242 799 590 122 1.125 227 359 422 39 982 204 324 386 41 956 228 346 401 42 21.016 3.217 9.084 7.660 1.788 51 53 57 62 102 139 169 187 101 46 74 51 1.092 22 1.901 10 1.870 18 2.062 30 3.073 32 3.180 45 5.988 82 7.716 88 8.553 26 3.614 22 2.240 12 2.023 18 2.042 405 44.262 11.173 11.636 161.585 Non residenti PS - H. Rimini SN Pronto Intervento RC Pronto Soccorso CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -Med. Terr. RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale non residenti TOTALE GENERALE 11.137 10.729 11.681 12.932 13.902 16.473 18.572 18.243 13.121 11.986 Anno 2007 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza 20.000 18.000 16.000 n. accessi 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago mese 220 Set Ott Nov Dic Totale Residenti Totale non residenti TOTALE GENERALE ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2008 ANNO 2008 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale Residenti RN Pronto Soccorso RC Pronto Soccorso SN Pronto Intervento CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -MED.TERR. RN Amb.Urgenze Pediatriche RN Ortop. Pronto Soccorso RN Ostetr. Pronto Intervento RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale residenti 3.122 2.223 948 926 171 2.934 2.115 941 983 166 3.145 2.298 1.081 938 175 3.216 2.263 1.109 1.001 210 3.388 2.480 1.161 1.069 239 3.196 2.483 1.116 1.182 268 3.268 2.622 1.354 1.277 276 3.117 2.424 1.270 1.196 205 3.037 2.174 984 988 135 3.057 2.265 1.081 963 128 2.933 2.092 915 863 144 2.884 2.208 902 916 121 37.297 27.647 12.862 12.302 2.238 1.334 1.342 1.110 917 973 947 846 745 709 886 950 1.134 11.893 716 701 808 789 922 760 792 676 738 838 748 731 9.219 409 381 388 329 415 446 531 488 481 453 381 486 5.188 419 407 432 511 465 473 466 487 372 462 437 401 5.332 67 10.335 70 10.040 67 10.442 57 10.402 58 11.170 80 10.951 71 11.503 66 10.674 55 9.673 68 10.201 56 9.519 60 9.843 775 124.753 697 365 224 428 50 585 322 214 414 49 808 463 250 510 41 789 506 232 502 54 1.022 719 290 598 130 1.618 1.276 373 1.028 260 2.078 1.773 507 1.366 288 2.512 2.177 539 1.548 289 1.106 817 263 605 76 709 383 244 434 29 614 345 213 417 22 621 292 225 410 29 13.159 9.438 3.574 8.260 1.317 207 199 211 233 262 699 762 884 236 169 172 203 4.237 113 127 140 139 171 345 416 478 214 133 101 126 2.503 73 69 85 83 78 166 185 253 103 76 66 100 1.337 Non residenti RN Pronto Soccorso RC Pronto Soccorso SN Pronto Intervento CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -MED.TERR. RN Amb.Urgenze Pediatriche RN Ortop. Pronto Soccorso RN Ostetr. Pronto Intervento RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale non residenti 75 61 69 59 89 130 215 195 95 61 54 60 1.163 12 2.244 18 2.058 18 2.595 16 2.613 22 3.381 46 5.941 94 7.684 119 8.994 34 3.549 20 2.258 14 2.018 22 2.088 435 45.423 TOTALE GENERALE 12.579 12.098 13.037 13.015 14.551 16.892 19.187 19.668 13.222 12.459 11.537 11.931 170.176 Anno 2008 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza 20.000 18.000 16.000 n. accessi 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 Totale residenti Totale non residenti TOTALE GENERALE 2.000 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set mese 221 Ott Nov Dic ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2009 ANNO 2009 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale Residenti RN Pronto Soccorso RC Pronto Soccorso SN Pronto Intervento CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -MED.TERR. RN Amb.Urgenze Pediatriche RN Ortop. Pronto Soccorso RN Ostetr. Pronto Intervento RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale residenti RN Pronto Soccorso RC Pronto Soccorso SN Pronto Intervento CT Pronto Intervento D1 Pronto Interv.Bellaria -MED.TERR. RN Amb.Urgenze Pediatriche RN Ortop. Pronto Soccorso RN Ostetr. Pronto Intervento RN Ocul. Amb. prestazioni urgenti, prioritarie e follow up RN ORL Ambul. urgenze Totale non residenti TOTALE GENERALE 3.171 2.258 932 985 2.798 2.074 972 815 3.248 2.434 1.115 1.014 3.170 2.383 1.166 1.045 3.264 2.654 1.416 1.279 3.098 2.524 1.333 1.183 3.209 2.696 1.555 1.384 3.030 2.571 1.424 1.317 2.953 2.306 1.153 1.135 3.006 2.294 1.145 1.038 2.797 2.172 930 943 2.853 2.175 966 870 36.597 28.541 14.107 13.008 92 98 124 114 163 209 232 206 145 113 115 116 1.727 1.199 1.004 1.300 1.191 1.268 915 865 860 835 1.032 1.188 986 12.643 706 673 826 897 928 859 929 859 864 881 794 879 10.095 503 477 440 496 483 478 491 504 498 450 430 401 5.651 440 411 534 493 537 468 497 449 449 451 413 417 5.559 90 71 79 61 56 71 10.365 9.383 11.091 11.026 79 104 84 67 85 56 903 11.937 11.324 10.422 10.477 9.867 9.719 128.831 656 319 215 408 569 279 197 377 677 395 245 428 801 511 303 517 1.061 771 357 678 1.560 1.255 396 961 2.082 1.824 528 1.344 2.504 2.277 629 1.590 1.039 924 313 720 676 413 217 423 609 325 255 397 553 348 222 377 12.787 9.641 3.877 8.220 18 24 32 45 67 172 284 271 68 28 20 24 1.053 160 163 200 240 321 631 818 1.078 264 148 160 148 4.331 108 78 107 162 206 327 391 473 238 135 143 114 2.482 89 86 71 90 134 152 182 255 118 88 92 88 1.445 39 38 47 55 78 140 155 177 78 46 50 38 941 12.082 11.138 Non residenti 13 15 13 11 12 35 63 129 37 21 17 12 378 2.025 1.826 2.215 2.735 3.685 5.629 7.671 9.383 3.799 2.195 2.068 1.924 45.155 11.209 13.306 13.761 15.767 16.767 19.608 20.707 14.221 12.672 11.935 11.643 173.986 12.390 Anno 2009 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza 20.000 18.000 16.000 14.000 n. accessi 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 Totale residenti Totale non residenti TOTALE GENERALE 0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug mese 222 Ago Set Ott Nov Dic CONCLUSIONI L'Azienda U.S.L. di Rimini è una realtà imprenditoriale del settore pubblico che eroga servizi a carattere sanitario allo scopo di assicurare ai residenti nel territorio di propria pertinenza la tutela della salute, intesa come diritto della persona e interesse della collettività, attraverso lo svolgimento di funzioni ed attività di prevenzione e promozione, diagnosi, cura e riabilitazione, in coordinamento e con modalità integrate con quelle degli altri soggetti pubblici e privati accreditati erogatori di prestazioni e di servizi sanitari, secondo una logica organizzativa che riconosce come riferimento strategico per la programmazione dei servizi sanitari e sociali l'ambito distrettuale. Tra le competenze dell'Azienda U.S.L. di Rimini rientrano attività e prestazioni a carattere sociale, in quanto specificamente delegate dai comuni della provincia, nel quadro del sistema integrato di interventi e servizi sociali delineato dalla l. r. 3/2003 la cui titolarità è, tuttavia, conservata in capo ai comuni stessi. Anche per l'esercizio 2009 lo svolgimento dei compiti e delle attività propri della missione dell'Azienda è stato assicurato nel rispetto dei vincoli economici, garantendo il mantenimento dell'equilibrio di bilancio che, è giusto sottolinearlo, deve essere considerato quale condizione della sostenibilità di un sistema che sempre di più appare sottoposto alle pressioni determinate da un andamento in crescita dei costi tendenzialmente superiore rispetto all'incremento della disponibilità di risorse economiche. L'attenzione rivolta al governo della spesa coon i conseguenti positivi risultati economici ha, peraltro, consentito il perseguimento di politiche a carattere espansivo, in particolare con riferimento al tema delle risorse umane, con un incremento netto del personale dipendente, in parte legato alla stabilizzazione di operatori già presenti in Azienda con rapporti di lavoro caratterizzati da elementi di precarietà, in parte da ricondurre a nuove assunzioni; il rispetto dei vincoli di bilancio ha, inoltre, consentito il proseguimento del programma di ammodernamento del patrimonio edilizio aziendale, con particolare riferimento agli interventi sulle strutture ospedaliere, nonchè il completamento del complesso edilizio destinato ad ospitare il Dipartimento di Emergenza-Accettazione dell'Ospedale di Riccione e la prosecuzione dei lavori di costruzione di quello di Rimini. Come già era avvenuto negli scorsi anni, anche per la redazione del bilancio di missione 2009 la scelta “editoriale” è stata quella di coinvolgere attivamente le differenti articolazioni aziendali in un insieme che si propone di tenere conto delle specificità degli approcci, degli apparati organizzativi, dei risultati; questa, nonostante il rischio insito in uno strumento che per dimensioni e complessità di strutturazione tenderebbe a rivolgersi ad un “pubblico competente”, è da considerare una scelta finalizzata al coinvolgimento, nella convinzione dell'importanza, anche sociale, del tema della rendicontazione, in particolare per quanto riguarda le aziende del settore pubblico. Va sottolineato come non sempre sia possibile coniugare l’agilità, la sintesi, con la specificità, l’analisi, il dettaglio. La scelta per questa Direzione è stata, in taluni casi, quella di fornire elementi di dettaglio utili al fine di consentire un giudizio obiettivo e consapevole sull’operato dell’Azienda, anche a costo di richiedere un impegno da parte del lettore il quale, tuttavia, a fronte di questo potrà trovare dettagli informativi di notevole interesse. Sembra peraltro, in questa sede, doveroso ringraziare per il loro contributo tutti coloro che, anche quest'anno, hanno partecipato alla stesura del Bilancio di missione. Il percorso di sviluppo e progressiva rimodulazione del sistema dei servizi sanitari si caratterizza, nonostante la riconosciuta, in ambito regionale, capacità di governo di fenomeni ed eventi che in maniera variamente articolata hanno la potenzialità di influenzare le caratteristiche del sistema stesso, per modalità evolutive non necessariamente lineari, connotandosi in termini di complessità che difficilmente si armonizzano con la scansione annuale che caratterizza l'obiettivo di rendicontazione del Bilancio di Missione. Sembra, tuttavia, in questa sede doveroso richiamare l'attenzione su alcuni aspetti che hanno caratterizzato, indirizzandola secondo linee prioritarie, l'attività dell'Azienda U.S.L. di Rimini durante l'anno 2009. Con riferimento all'area di attività territoriale ed all'assistenza primaria: - la revisione degli assetti organizzativi dei dipartimenti territoriali - il proseguimento del percorso di sviluppo organizzativo dei Nuclei di Cure Primarie, con particolare attenzione ai temi dell'integrazione interdisciplinare ed interprofessionale, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione degli operatori del comparto; - l'aumento della capacità di fornire risposta alle richieste di prestazioni di specialistica ambulatoriale attraverso processi di miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva, l’incremento dell'offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali e la loro più precisa caratterizzazione in termini di urgenza/differibilità/programmabilità; - l’impegno per l’integrazione socio-sanitaria, in particolare sul versante della non autosufficienza con l’utilizzo del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA), e verso l'integrazione istituzionale svolta a livello distrettuale, con la frequente convocazione dei Comitati di Distretto; - il potenziamento del Punto Unico delle Cure Domiciliari allo scopo di garantire l'effettuazione di valutazioni multidimensionali attraverso il coinvolgimento di figure professionali con competenze diversificate (MMG, Infermiere, Assistente Sociale, Fisioterapista, OSS) in grado di identificare i bisogni e le varie problematiche del singolo paziente allo scopo di perseguire l'elaborazione di Piani Assistenziali appropriati e personalizzati; - l'adesione al progetto sperimentale “Progetto Pazienti Neuromuscolari” che fa capo alla U.O.Gestione del Rischio e Medicina Legale attraverso il quale si intende garantire la domiciliazione di pazienti abbisognevoli di forme complesse e avanzate di cura attraverso il trasferimento al domicilio di competenze specialistiche tipiche della degenza ospedaliera; - l’aumento progressivo del numero degli affidamenti familiari, attraverso un lavoro capillare di promozione effettuata su tutto il territorio provinciale di Rimini, che ha favorito un aumento di sensibilità delle famiglie del territorio nei confronti dell’accoglienza dei minori; - l’incremento del ricorso alla residenzialità privata con ulteriore utilizzo di posti presso le strutture in convenzione, e la sostanziale stabilità dell’utilizzo di posti semi–residenziali nell'ambito di un quadro di costante e progressivo incremento del numero di utenti che afferiscono ai CSM, fenomeno questo, peraltro, in linea con quanto osservato su scala più ampia (regionale, nazionale, ...). - l'attività di monitoraggio e lo svolgimento tempestivo degli interventi di profilassi necessari al verificarsi di casi di malattie infettive a trasmissione collettiva; - l'attività di controllo in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro con il raggiungimento degli obiettivi stabiliti in ambito regionale. - il progressivo allineamento alle indicazioni comunitarie (pacchetto igiene) nel campo della sicurezza alimentare, con l'accreditamento istituzionale dei servizi interessati. Con riferimento all'area di attività ospedaliera: - il mantenimento del tasso di ospedalizzazione (in ulteriore riduzione rispetto al 2008) al di sotto del valore medio regionale pur nell'ambito di un incremento del volume di prestazioni generate dalla mobilita attiva; - il consolidamento del percorso di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi operatori con incremento delle sedute operatorie e del numero di interventi complessivamente eseguiti; - il proseguimento del percorso di riqualificazione strutturale dei presidi ospedalieri con la verifica di rispondenza/adeguamento agli standard di sicurezza - l’attivazione del Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna di Pievesistina; - l’attivazione del Laboratorio Trapianto dell’U.O. Oncologia e Oncoematologia; - l’attivazione della nuova cucina e della nuova mensa dell’Ospedale “Infermi” di Rimini - l’attivazione della Radioterapia Intraoperatoria (IORT) presso l’Ospedale “Franchini” di Santarcangelo di Romagna Con riferimento a tutte le aree di attività: - l’adozione del nuovo atto aziendale; - la prosecuzione del percorso di sviluppo di competenze e ruoli delle professioni sanitarie con individuazione progressiva delle aree e delle modalità di declinazione innovativa delle responsabilità, organizzative e professionali, del personale infermieristico e tecnico - la capacità di governo della spesa farmaceutica netta con riduzione della spesa (-0,86%) a fronte dell’incremento registrato in ambito regionale (+0,59%). Finito di stampare Il 20.07.2010 Presso il Centro Stampa AUSL Rimini