Bilancio di missione 2009

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Bilancio di missione 2009
BILANCIO
di
MISSIONE
anno 2009
Azienda Unità
Sanitaria Locale
di Rimini
A cura di:
Fausto Fabbri
Direttore, Distretto di Rimini
Fabio Semprini
Collaboratore Amministrativo, Distretto di Rimini
PRESENTAZIONE del Direttore Generale
Il tema in ragione del quale si svolge il percorso tracciato nell’ambito del bilancio di missione è quello
cui si fa comunemente riferimento quando si parla di “accountability”, termine mediato dalla cultura e
dall’esperienza anglosassoni il cui utilizzo è oramai divenuto comune anche nel nostro paese, in
particolare tra coloro che si occupano di organizzazione dei servizi sanitari, con l’obiettivo di richiamare
l'attenzione, sottolineandone l’importanza, nei confronti del dovere di “rendicontazione”.
Rendere conto del proprio operato e dei risultati conseguiti nello svolgimento della propria attività è un
dovere “sociale” per un’azienda che opera nell’ambito della pubblica amministrazione, lo è in modo
particolare per un’Azienda che ha come specifico ambito di interesse la salute della popolazione,
dovendosi ritenere indirizzato il documento in linea di principio alla collettività nel suo insieme sebbene,
da un punto di vista operativo, i destinatari possano essere più propriamente individuati in soggetti
istituzionali e, in quanto tali, “competenti” tra cui la Regione, la Conferenza Territoriale Sociale e
Sanitaria, l'amministrazione provinciale e quelle dei comuni, così come in altri soggetti “portatori di
interesse” che svolgono un ruolo nel complesso percorso della programmazione sanitaria.
Rendere conto del proprio operato per le aziende sanitarie è anche un dovere normativamente sancito
dalla L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 che recita: “Il bilancio di missione …rende conto del perseguimento
degli obiettivi di salute assegnati alle Aziende sanitarie…”.
D'altra parte il bilancio di missione, in quanto documento attraverso il quale l'Azienda U.S.L. dichiara il
livello di raggiungimento dei propri obiettivi, si propone come utile strumento di lavoro posto a servizio
del processo di programmazione sanitaria.
Nel presentare questa quinta edizione del Bilancio di Missione si ritiene doveroso ricordare che l'Azienda
U.S.L. di Rimini è, per dimensioni e numero di dipendenti, la più grande azienda della provincia,
un'Azienda che nell'ambito di un contesto congiunturale caratterizzato, negli anni recenti, da condizioni
di difficoltà economico-finanziaria che sono proprie dell'intero sistema paese ha saputo trovare le
energie per adempiere al proprio mandato garantendo ai propri dipendenti la difesa del posto di lavoro
ed incrementandone, addirittura, progressivamente il numero.
Quello che si viene qui a proporre è un documento strutturato, a sviluppo annuale, logicamente e
funzionalmente coordinato con il Bilancio di Esercizio dell'Azienda, che si propone di rendere trasparenti
e leggibili le azioni intraprese ed i risultati ottenuti dall'Azienda Sanitaria Locale di Rimini.
Un’attenzione particolare nel documento viene dedicata al tema del rispetto dei vincoli economici e
dell’equilibrio di bilancio, nella considerazione che il perseguimento di un obiettivo di sana ed equilibrata
gestione economica rappresenti l’ineluttabile presupposto per la sostenibilità del sistema e, in definitiva,
per il mantenimento o l’ulteriore miglioramento della qualità del servizio che l’Azienda U.S.L. di Rimini
eroga ai cittadini del proprio territorio.
Il Direttore Generale
Azienda Usl di Rimini
Dott. Marcello Tonini
INDICE
1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Pag.1
NOTE DI SINTESI
2
1.1 IL TERRITORIO
1.1.1 Collocazione geografica
3
1.1.2 Distribuzione territoriale della popolazione residente
3
4
1.2 AMBIENTE
5
1.3 POPOLAZIONE
6
1.3.1 Struttura demografica della popolazione residente
1.3.2 Anziani
1.3.3 Natalità
1.3.4 Stranieri
1.3.5 Soggetti in condizioni di marginalità e potenzialmente portatori di
bisogni
1.4 CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE
1.4.1 Livello di istruzione
1.4.2 Caratteristiche del tessuto produttivo e del mercato del lavoro
1.4.3 Tenore di vita
1.5 OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE
1.5.1 Mortalità
1.5.2 Morbosità
1.6 STILI DI VITA
1.6.1 Attività fisica
1.6.2 Fumo di tabacco
1.6.3 Stato Nutrizionale
1.6.4 Consumo di alcol
1.6.5 Percezione dello stato di salute e salute mentale
1.7 SICUREZZA
1.7.1 Infortuni stradali
1.7.2 Infortuni sul lavoro
1.7.3 Infortuni domestici
6
6
7
8
2. IL PROFILO AZIENDALE
2.1 IL PROFILO IN RELAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE
2.1.1 Sostenibilità economica
2.1.2 Sostenibilità finanziaria
2.1.3 Sostenibilità patrimoniale
2.2 IL PROFILO IN RELAZIONE ALL’IMPATTO SUL CONTESTO TERRITORIALE
2.2.1 Impatto economico
2.2.2 Impatto sociale
10
13
13
14
16
17
17
19
20
20
20
21
21
21
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22
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Pag.25
26
26
30
31
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34
35
2.2.3 Impatto culturale
2.2.4 Impatto ambientale
2.3 IL PROFILO IN RELAZIONE AI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
2.3.1 Costi
2.3.2 Assistenza collettiva in ambienti di vita e di lavoro
2.3.3 Assistenza distrettuale
2.3.4 Assistenza ospedaliera
2.3.5 Qualità dell’assistenza
2.4 RICERCA E DIDATTICA
2.4.1 Ricerca
2.4.2 Didattica: collaborazione con l’Università
2.5 ASSETTO ORGANIZZATIVO
2.5.1 Organizzazione aziendale
Elenco di indicatori di sintesi LEA
3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI
36
38
40
40
44
51
88
94
98
98
98
103
103
116
Pag117
Premessa
118
3.1 CENTRALITÀ DEL CITTADINO
3.2 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA
3.3 UNIVERSALITÀ ED EQUITÀ DI ACCESSO
3.4 QUALITÀ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE
119
120
125
127
4. CONDIZIONI DI LAVORO, COMPETENZE DEL PERSONALE ED
EFFICIENZA DELL’ORGANIZZAZIONE
4.1 LA CARTA D’IDENTITA’ DEL PERSONALE
4.2 PARTECIPAZIONE DEI PROFESSIONISTI ALL’INDIVIDUAZIONE DELLE STRATEGIE
4.3
AZIENDALI E ALLA GESTIONE OPERATIVA
GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.3
4.3.4
4.3.5
La gestione del rischio
Valutazione dei rischi
Sorveglianza sanitaria
Formazione-Informazione
Gestione degli infortuni
Gestione delle emergenze
4.4 RIDEFINIZIONE DEI RUOLI PROFESSIONALI IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DELLE
4.5
4.6
4.7
4.8
4.9
STRATEGIE AZIENDALI
SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMI PREMIANTI
FORMAZIONE
SISTEMA INFORMATIVO DEL PERSONALE
STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE SUE
RAPPRESENTANZE
INDAGINE SUL CLIMA ORGANIZZATIVO AZIENDALE
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153
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157
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161
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166
170
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181
183
187
5. SISTEMA DI RELAZIONI E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
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PREMESSA
190
5.1 LA COMUNICAZIONE PER L’ACCESSO AI SERVIZI
5.2 LA COMUNICAZIONE PER LE SCELTE DI INTERESSE DELLA COMUNITÀ
5.3 LA COMUNICAZIONE INTERNA AZIENDALE
191
193
198
6. GOVERNO DELLA RICERCA E INNOVAZIONE
Pag201
PREMESSA
202
6.1 SVILUPPO DELLA FUNZIONE RICERCA E LA INNOVAZIONE
6.2 INTEGRAZIONE TRA I VARI SOTTOSISTEMI AZIENDALI E COLLABORAZIONE CON ALTRE
AZIENDE E ISTITUZIONI
6.3 CAPACITA’ DI ATTRAZIONE DI FINANZIAMENTI DEDICATI ALLA RICERCA
6.4 DIFFUSIONE DELLA CULTURA RELATIVA ALLA RICERCA SANITARIA E FORMAZIONE DEL
203
PERSONALE
6.5 ACCESSIBILITA’ ALLA INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA
6.6 GARANZIE DI TRASPARENZA PER LA RICERCA SCIENTIFICA
7. OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA AZIENDALE
7.1 LA POPOLAZIONE ANZIANA
Premessa
7.1.1 Fondo per la non autosufficienza
7.1.2 Assistenza domiciliare
7.1.3 Assegno di cura
7.1.4 Strutture residenziali e semiresidenziali
7.1.5 Reti di collaborazione tra servizi
7.1.6 Convenzione Ausl Rimini/Fondazione Carim
7.1.7 Formazione ed aggiornamento degli operatori
7.1.8 Mappatura delle fragilità e emergenza caldo
7.2 L’IMPATTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO SULLA AZIENDA
Premessa
7.2.1 Impatto sulla assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro
7.2.2 Impatto sulla assistenza distrettuale
7.2.3 Impatto sulla assistenza ospedaliera
204
206
206
207
208
Pag209
210
210
210
210
212
213
213
214
214
214
216
216
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218
219
CONTESTO DI RIFERIMENTO
1
1
Note di sintesi: contesto di riferimento
Il nostro è un territorio caratterizzato da alta densità abitativa, in particolare nella fascia costiera, in
costante aumento negli ultimi anni. Sono venti i Comuni della Provincia sei dei quali afferenti al Distretto di
Rimini ed i rimanenti a quello di Riccione; la caratterizzazione antropica del territorio si accentua durante il
periodo estivo per la sua posizione di spicco nel panorama turistico con un
aumento significativo della popolazione presente. La qualità dell'aria,
assumendo a riferimento il parametro delle polveri sottili (PM10) ed i valori
fissati per il 2005, posiziona la nostra provincia nell’ambito del panorama
regionale.
I dati demografici, confermando i trend evidenziati gli anni scorsi, sono
caratterizzati da una natalità in continua crescita, una mortalità stazionaria ed
una immigrazione in forte crescita. Tutto questo ha portato allo sfondamento
del tetto dei 300.000 residenti e ad un incremento della popolazione di quasi 5.000 abitanti in un anno,
l’incremento più alto degli ultimi 40 anni. La popolazione è tendenzialmente più giovane della media
regionale pur rimanendo il fenomeno dell'invecchiamento quello demograficamente più significativo.
La presenza degli stranieri con permessi di soggiorno, passati dai circa 20.000 ad oltre 26.000 nell’ultimo
triennio, mostra un trend sovrapponibile a quello regionale. Lo scenario demografico si connota anche per
tassi di natalità tra i più elevati a livello regionale.
Lo scenario socio economico si caratterizza per un livello di istruzione che, comparato con il livello
regionale, è più che positivo per entrambi sessi; il 28,2% dei soggetti con più di 6 anni possiede diploma
di scuola media superiore contro il 26,7% regionale e l'indice di non conseguimento della scuola
dell'obbligo è tra i più bassi (dati fermi al censimento 2001). Il tasso di disoccupazione di Rimini, in forte
aumento nell’ultimo anno, è leggermente superiore rispetto alla media regionale, e tale scostamento è
maggiore nella popolazione femminile.
Lo scenario epidemiologico è sostanzialmente positivo per entrambi i sessi in relazione ai principali
indicatori di mortalità, sia generale che per grandi gruppi di cause ed alla loro comparazione con i valori
regionali.
Per quanto concerne gli stili di vita, si evidenzia come stia
diventando sempre più importante, anche per la nostra realtà,
la problematica legata all’eccesso di peso corporeo, nella età
infantile così come nella popolazione generale; tra questa
ultima, secondo i dati dell’indagine PASSI, su dieci persone di
età compresa tra 18 e 69 anni quattro sono in soprappeso o
francamente obese.
Il livello di attività fisica della popolazione adulta (tra 18 e 69
anni) indica attorno al 27% la proporzione di soggetti che
svolgono l’attività a livello intenso/moderato raccomandata;
questo elemento sembra meritevole di adeguata considerazione
se si pensa che l’attività fisica rappresenta uno dei determinanti
significativi della salute. L’abitudine al fumo mostra una prevalenza di soggetti che si dichiarano fumatori
ancora abbastanza elevata (28%) sebbene in diminuzione rispetto agli anni passati. I dati sul consumo di
alcol mostrano una prevalenza significativa da parte degli uomini indicando che un quarto degli intervistati
della Provincia di Rimini può essere considerato un consumatore a rischio.
Per quanto concerne gli aspetti relativi alla sicurezza, gli incidenti stradali rappresentano il fenomeno più
rilevante pur essendo in diminuzione nel periodo 2005-2008; in costante diminuzione è anche il numero
dei feriti, mentre il numero dei morti subisce un aumento nell’anno 2007 per poi diminuire nell’anno 2008.
2
1.1
1.1.1
TERRITORIO
COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
La provincia di Rimini è una provincia dell'Emilia-Romagna di 303.270 abitanti, con capoluogo a Rimini.
Confina a sud con la provincia di Pesaro e Urbino (Marche), a est con il mare Adriatico, a nord con la
provincia di Forlì - Cesena e a ovest con la repubblica di San Marino. La provincia di Rimini è una delle più
recenti d'Italia essendo stata costituita nel 1992 distaccandone il territorio dalla provincia di Forlì, che ha
da allora assunto il nome di Provincia di Forlì - Cesena. La provincia si estende quasi esclusivamente in
pianura; dei rilievi sono presenti nella parte occidentale (Verucchio) e sud occidentale (Gemmano e
Montescudo).
Il fiume principale è il Marecchia. Sul territorio della provincia di Rimini non sono presenti laghi o bacini di
particolare importanza. La costa è particolarmente bassa ed è presente una spiaggia molto ampia.
La Legge 3 agosto 2009, n. 117, “Distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San
Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione Emilia –
Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell’art. 132, secondo comma, della Costituzione”
ha disposto il distacco di sette comuni dell’Alta Valmarecchia dalla Regione Marche, provincia di Pesaro e
Urbino, alla Regione Emilia - Romagna, sotto la provincia di Rimini.
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato l' 8 febbraio 2010 la delibera di Giunta
regionale che modifica l’ambito territoriale dell’Azienda Usl di Rimini, inserendo al suo interno anche i
Comuni di Castedelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello.
Dal primo gennaio 2010 i sette Comuni della Valmarecchia aggregati alla Regione Emilia Romagna sono
entrati a far parte dell'Azienda Usl di Rimini (e ovviamente dell'Area Vasta Romagna e del Sistema
Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna). Gli operatori che lavorano nell'ambito dei sette Comuni della
Valmarecchia sono circa 180, tra cui una cinquantina di medici. Vi sono inoltre, sul territorio, 16 medici di
famiglia, 2 pediatri di famiglia e 10 farmacie. La popolazione è composta di circa 18mila persone.
Visto che le attività socio – sanitarie dell’Alta Valmarecchia sono rimaste di competenza della
Regione Marche fino al 31/12/2009, si è deciso di non trattare nel documento “Bilancio di
Missione 2009” la loro realtà, e di rimandarne la trattazione al Bilancio di Missione 2010.
Provincia
di Folì-Cesena
Distretto di Rimini
Distretto di Riccione
Regione Marche
Provincia di Pesaro-Urbino
Repubblica
di San Marino
3
1.1.2
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
Distribuzione della popolazione per zone altimetriche
Percentuale di residenti per zona altimetrica (*) di residenza
Distretti e Provincia di Rimini
Popolazione all'1.1.2009
zona
altimetrica
di
residenza
Distretti sanitari di residenza
collina
36.102
33,20
pianura
72.626
66,80 179.809
Riccione
n°
%
Rimini
N°
14.733
%
% di popolazione residente all'1.1.2009 per zona
altimetrica - Distretti e Provincia di Rimini
totale
provincia
n°
100,00
80,00
%
70,00
50.835
16,76
92,43 252.435
83,24
50,00
108.728 100,00 194.542 100,00 303.270 100,00
Fonte: Regione Emilia Romagna (http://rersas.regione.emiliaromagna.it/statexe/popsin.htm)- elaborazione: Azienda USL di Rimini
40,00
7,57
92,43
90,00
totale
83,24
66,80
60,00
collina
pianura
33,20
30,00
16,76
20,00
7,57
10,00
0,00
%
%
%
Riccione
Rimini
Provincia
(*) Per zona altimetrica, secondo la definizione ISTAT, si intende il risultato della ripartizione del territorio nazionale in zone omogenee derivanti
dall’aggregazione di comuni contigui sulla base di valori soglia altimetrici. Si distinguono zone altimetriche di montagna, di collina e di pianura.
Zona altimetrica di pianura: territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall’assenza di masse rilevate, non superiore ai 300 metri di altezza.
Zona altimetrica di collina: territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell’Italia
settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale ed insulare.
Zona altimetrica di montagna: territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri
nell’Italia settentrionale e 700 metri nell’Italia centro-meridionale e insulare.
La grande maggioranza della popolazione, coerentemente all’orografia del territorio, risiede in pianura,
soprattutto nel territorio del comune di Rimini che ha la parte più vasta di territorio pianeggiante.
Densità abitativa per Kmq
Azienda Usl di Rimini
Distretto di Riccione
Distretto di Rimini
Totale
Superficie in km2
273,75
259,97
533,72
Abitanti
108.728
194.542
303.270
Densità abitativa
397,18
748,32
568,22
La densità abitativa nell’intera provincia è in continuo incremento, sia nel distretto di Riccione che nel
Distretto di Rimini, passando complessivamente da 558,97 kmq all’01/01/2007 a 568,22 abitanti per kmq
all’01/01/2008.
4
1.2
AMBIENTE
Percentuale di giornate/anno con concentrazione di PM 10 entro la norma nei centri
urbani
Questo indicatore informa riguardo alla percentuale di giornate/anno in cui la concentrazione di PM 10
nell’aria, resta al di sotto dei limiti fissati dalla vigente normativa. Il limite stabilito nel 2005 è di 50 ug/m3,
mentre per il 2010 è di 40 ug/m3.
La concentrazione di PM10 (materiale particolato di dimensione inferiore a 10 µm) viene considerata dagli
epidemiologi come uno dei più significativi indicatori del livello di inquinamento atmosferico, potendosi
stimare in base all’andamento in atmosfera della sua concentrazione gli effetti sulla salute della
popolazione esposta.
PM10 in Emilia-Romagna. Numero di superamenti annuali
2002
> 50
> 40
<= 50
<= 40
dati validi
2003
75
166
285
194
360
83
127
279
235
362
2004
73
111
292
254
365
2005
63
101
283
245
346
2006
79
126
270
223
349
2007
86
141
273
218
359
2008
74
115
292
251
366
2009
47
94
317
270
364
Percentuali di giornate/anno con valori oltre la norma
(limite al 2005: 50 ug/m3
limite al 2010: 40 ug/m3)
40
35
30
25
20
36
30
20
36
31
29
23
23
18
26
20
> 50
13
15
> 40
10
5
0
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Quello della presenza di sostanze con significato di inquinanti nell’atmosfera degli aggregati urbani in
concentrazioni che, secondo i risultati di una corposa massa di studi, rappresentano un concreto pericolo
per la salute della popolazione è uno dei grandi temi di sanità pubblica del XX come del XXI secolo; in
questo ambito la situazione della provincia di Rimini, così come rappresentata dai dati rilevati dalla rete
delle centraline di monitoraggio gestite da ARPA, appare essere migliore di quella di gran parte del
territorio della regione Emilia Romagna ma non tale da poter essere considerata scevra di pericoli per la
salute.
Il rapporto percentuale tra numero di giornate con superamento del limite di concentrazione del PM10 di
50 µg/m3 e numero di giornate totali dell’anno, mostra variazioni che non denotano una precisa tendenza
potendo essere significativamente influenzato dall’andamento climatico oltre che da altri fattori.
5
1.3
POPOLAZIONE
1.3.1
STRUTTURA DEMOGRAFICA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
RIMINI
RICCIONE
TOTALE
AZIENDA
1.3.2
2004
2005
2006
183.105
100.134
283.239
185.413
101.521
286.934
187.168
102.861
290.029
2007
2008
189.809
104.301
294.110
2009
191.907
106.426
298.333
2004-2009
Var %
194.542
108.728
303.270
5,88
7,90
6,61
ANZIANI
Indice di invecchiamento
Popolazione >=65
AZIENDE
RESIDENZA
Popolazione >=75
Popolazione >=85
1/1/06
1/1/07
1/1/08
1/1/09
1/1/06
1/1/07
1/1/08
1/1/09
1/1/06
1/1/07
1/1/08
1/1/09
RIMINI
20,38
20,46
20,43
20,44
9,73
9,91
9,96
10,01
2,32
2,51
2,63
2,75
REGIONE
22,72
22,76
22,64
22,48
11,28
11,40
11,42
11,43
2,83
3,01
3,15
3,25
Fonte - Elaborazioni da Statistica self service : www.regione.emilia-romagna.it/statistica- Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche
Sociali
Speranza di vita alla nascita
Speranze di vita alla nascita per sesso-Prov. Rimini:
periodo 2000-2002,2003-2005 e 2005-2007
86
84
82
2000-2002
80
2003-2005
2005-2007
78
76
74
Maschi RN
Femm RN
2000-2002
78,45
84,1
2003-2005
79
84,26
2005-2007
79,94
84,59
6
1.3.3
NATALITA’
Tasso di natalità Rimini per 1.000 abitanti
11
10,5
10,5
10
9,5
9
9,94
9,88
9,48
9,58
9,25
9,24
8,5
2004
2005
9,53
9,73
Rimini
Regione
9,38
2006
2007
2008
1
La fotografia scattata dall’Osservatorio demografico nel 2009 indica che abbiamo sfondato il tetto dei
300.000 residenti. Siamo 303.270, quasi 5000 in più del 2007, con un incremento dell’1,7%.
E’ l’incremento più alto degli ultimi 40 anni. Si somma il fenomeno dell’immigrazione, che continua ad
aumentare, con la ripresa del tasso di crescita naturale. Nel 2000 eravamo 272.000 quindi, in poco meno
di un decennio, siamo cresciuti dell’11,4%. In tale ambito, mentre gli italiani sono cresciuti del 4,6%, gli
stranieri sono triplicati. Le famiglie sono più piccole, da 2,5 persone per nucleo nel 2000 a 2,3 nel 2008.
Aumentano i capofamiglia donne: dal 28 al 33%.
Nel comune di Rimini risiede il 46,2% della popolazione totale, negli altri comuni costieri il 27,2%, nella
Valmarecchia l’11,8% e nella Valconca il 14,8%. Vanno sottolineati i dati dei Comuni con il tasso di
maggiore crescita: Montecolombo 7,6%, San Clemente 6,6%, Montescudo 4,8%, Saludecio 3,3%, Misano
3,1%, Poggio Berni 2,9%, Coriano 2,6%. E’ evidente che c’è un nesso tra crescita demografica e crescita
urbanistica e quindi consumo del territorio, questione che merita particolare attenzione alla luce
dell’esigenza di tutelare l’ambiente e le risorse naturali.
Il tasso di crescita naturale è dello 0,7% mentre quello migratorio del 12,8%. Ogni 1000 abitanti 13 sono
nuovi immigrati. Anche l’aumento della natalità è sostenuto, con il valore più alto degli ultimi 20 anni. Gli
immigrati nel 2008 sono stati 7.000, di cui il 43% dall’estero e il 57% da altre province italiane. Gli
immigrati stranieri sono più giovani (quelli tra i 18 ed i 29 anni sono il 16,5%). Gli italiani che si
trasferiscono da noi hanno in prevalenza un’età tra 30 e 44 anni (19,4%). C’è tuttavia un forte
radicamento territoriale, il 61% dei residenti vive nello stesso comune in cui è nato. L’altro 39% è
composto da un 60% da persone che si sono trasferiti da un comune della provincia. Il 23% viene da altre
province e il 18% dall’estero.
Chi lascia Rimini (9.108) va a stabilirsi principalmente a Verucchio (10,8%), a Santarcangelo (18,1%), a
Riccione (14,3%), a Coriano (15,5%) ed a Bellaria (12,1%). La crescita di Montecolombo è per il 43%
determinata da riminesi che hanno cambiato comune. A San Clemente invece la crescita è alimentata dai
riccionesi per il 41%. L’età media è di 42,6 anni, con un dato notevolmente inferiore, 32 anni, per la
popolazione straniera. La speranza di vita è di 85 ani per le donne e 80 anni per gli uomini. La popolazione
giovanile (0/14 anni) è il 13,7% della popolazione totale, mentre gli ultrasessantacinquenni sono il 20,4%
e gli ultra ottantenni sono il 10,2%.
1
“Osservatorio demografico anno 2009” a cura del Servizio Statistica della provincia di Rimini
7
1.3.4
STRANIERI
Presenza di stranieri
Province
Rimini
Regione
01/01/06 01/01/07 01/01/08 01/01/09
17.526
289.013
19.779
318.076
22.545
365.720
26.178
421.509
% stranieri residenti nel periodo 2006-2009
12,0
10,0
8,0
6,0
6,0
6,7
7,6
8,6
6,9
7,5
8,6
9,7
2006
2007
2008
2009
4,0
2,0
Rimini
RER
Nati vivi per cittadinanza della madre - Anno 2008
Nati (vivi) per Azienda di evento e Cittadinanza sintetica madre
Azienda di evento
Cittadinanza sintetica madre
ITALIANA
V.A.
%
RIMINI
REGIONE
TOTALE
STRANIERA
V.A.
%
2.353
75,9
746
24,1
3.099
100,0
30.869
73,6
11.069
26,4
41.938
100,0
Nati (vivi) per Azienda di residenza della madre e Cittadinanza sintetica madre
Residenza della madre:
Cittadinanza sintetica madre
Azienda USL
ITALIANA
STRANIERA
V.A.
%
V.A.
%
RIMINI
REGIONE
TOTALE
2.240
80,4
374
19,6
2.787
100,0
30.869
73,6
11.069
26,4
41.938
100,0
8
Stranieri residenti distribuiti per cittadinanza – dati al 1° gennaio 2009
Residenza
Zona di cittadinanza
UE 15
Altri
Africa Africa
Africa America America
Asia
Asia
Paesi Sett.le Occid.le Oriental Centrale Merid.le Orientale CentroEuropei
e
Merid.le
Altri
Totale
Rimini
960
17.037
2.632
1.496
68
270
1.492
1.788
294
141
26.178
% Rimini
3,7
65,1
10,1
5,7
0,3
1,0
5,7
6,8
1,1
0,5
100
192.176 91.351
31.663
3.766
4.156
13.545
31.425
36.750
5.970
421.509
7,5
0,9
1,0
3,2
7,5
8,7
1,4
100
10.707
Regione
2,5
% Regionale
45,6
21,7
% di Stranieri residenti nella provincia di Rimini distribuiti per cittadinanza – dati al 1°
gennaio 2009
UE 15
5,7
1,0
Altri Paesi
Europei
Africa Sett.le
1,1
6,8
3,7
Africa Occid.le
0,3
Africa Orientale
5,7
America Centrale
10,1
America Merid.le
65,1
Asia Orientale
Asia CentroMerid.le
2
Gli stranieri residenti nella provincia di Rimini sono 26.178, l’8,6% del totale della popolazione, il doppio
rispetto a 5 anni fa e 8 volte in riferimento al 1993. Crescono molto i rumeni, + 40% dal 2008. Gli albanesi
registrano un + 25%. I numeri confermano che Rimini è una provincia dinamica che attrae immigrazione
sia dal resto d’Italia che dall’estero. Il territorio fino ad oggi ha dimostrato di avere la capacità di accogliere
gli immigrati in maniera positiva, con un alto livello di integrazione. Tuttavia se continuassimo con questo
tasso di crescita, in solo 10 anni avremo una città grande una volta e mezza Riccione. Inoltre aumenta il
numero delle famiglie e quindi il fabbisogno di abitazioni ed anche la richiesta di superficie media per
abitante. Le indicazioni e le previsioni del PTCP contemplano un tasso di crescita inferiore. Certamente uno
sviluppo armonico e sostenibile deve tener conto di quale possa essere il punto di equilibrio tra sviluppo
demografico e sostenibilità ambientale e territoriale.
2
“Osservatorio demografico anno 2009” a cura del Servizio Statistica della provincia di Rimini
9
1.3.5
SOGGETTI IN CONDIZIONI DI MARGINALITA’ E POTENZIALMENTE PORTATORI DI
BISOGNI
Premesso che la presenza di nomadi sul territorio comunale riminese può essere oggetto di una stima solo
approssimativa, poiché si tratta di un fenomeno per sua stessa natura complesso e soggetto a continui
mutamenti, si rileva la presenza di due realtà distinte:
- un campo nomadi sito in via Islanda, composto da SINTI, la cui presenza può essere stimata in n. 70
unità;
- n. 6 nuclei familiari ROM per un totale di n. 40 nomadi, 32 dei quali residenti a Rimini, provenienti dal
campo di via Portogallo, chiuso nel gennaio 2001.
Si evidenzia che mentre la situazione del campo di via Islanda è al momento sottoposta ad una sorta di
censimento da parte della polizia municipale, le famiglie ROM presenti sul territorio sono seguite dai servizi
(comunali e dell'ASL) con progetti di sostegno sociale definiti in primis per l’acquisizione di sistemazioni
alternative al campo e comunque nel rispetto delle esigenze espresse dai diversi nuclei familiari.
Nel comune di Misano Adriatico sono presenti 7 campi nomadi, 6 regolari ed uno irregolare, per una
popolazione totale di 65 persone, per lo più sinti di origine italiana.
Tutti i campi hanno a disposizione acqua e luce, e le unità abitative sono in larga maggioranza costituite
da case mobili, roulotte e camper.
Nel territorio provinciale sono stati attuati interventi da parte dei comuni e delle associazioni di volontariato
rivolti da una parte al miglioramento di vita dei nomadi e dall’altra a favorire la loro cittadinanza attiva.
Titolo del progetto: Centro Operativo Caritas
Associazione: Madonna della Carità
Comune: Rimini
Dormitorio di prima accoglienza per un periodo di 10 - 15 giorni, portineria, seconda accoglienza con
accompagnamento specifico per un periodo variabile da 3 mesi ad un anno. Docce, guardaroba, mensa a
pranzo, raccolta mobili, consegna pacchi viveri.
Titolo del progetto: Michel Roland
Associazione: Comunità Papa Giovanni XXIII
Comune: Rimini
Pronta accoglienza per rispondere ai bisogni primari (vitto, alloggio, igiene, vestiario), accoglienza a lungo
termine presso la struttura denominata “Appartamenti della Capanna” Inserimento nel Centro delle attività
ovvero una struttura assimilabile ad un ambiente di lavoro protetto dove si svolgono attività diversificate e
graduate per permettere l’inserimento lavorativo e dove viene corrisposto agli utenti un assegno
educativo. Ricognizione e rilevazione dei bisogni sul territorio, presenza quotidiana di operatori alla
stazione di Rimini, primo colloquio, analisi della situazione dell’accolto all’interno dell’equipe operatori,
attività educativo - ricreative, servizio legale e sanitario.
10
Detenuti per Istituto di pena e indici di sovraffollamento- Dati al 31/12/2009
Capienza
Detenuti presenti
Indice di
sovraffollamento
Regolamentare Tollerabile
RIMINI
123
154
TOTALE
2.408
3.996
RER
FONTE: sito del Ministero della Giustizia
(DAP)
Uomini
Donne
Totale
190
0
190
154,47
4.279
162
4.441
184,43
(presenze su 100
posti)
Il diritto alla salute dei detenuti e degli internati si sostanzia nell’erogazione di prestazioni analoghe
a quelle garantite di cittadini liberi. Ciò è sancito dalla Costituzione e riguarda tutti, compresi gli stranieri, a
prescindere dal possesso del permesso di soggiorno. Alle AUSL sono affidati la gestione e il controllo dei
servizi sanitari negli Istituti Penitenziari. Di fatto il Servizio Sanitario Penitenziario coordina una complessa
attività clinica rivolta ad una tipologia di utenti con importanti problematiche sanitarie sia di tipo
internistico ed infettivologico sia sul versante psichiatrico e della tossicodipendenza.
L’attuale condizione di sovraffollamento, problema riguardante peraltro l’intero sistema carcerario
italiano, nella realtà romagnola si acuisce durante la stagione turistica e a causa dei lavori in corso
nell’Istituto di Rimini che impediscono l’utilizzo di alcune sezioni detentive. La situazione che si viene a
creare presenta caratteri di reale criticità anche sul versante sanitario. Si pensi per esempio alla diffusione
delle malattie infettive, ai disturbi psichiatrici, ai comportamenti violenti e autolesionistici. Condizioni
problematiche sono vissute non solo dalla popolazione detenuta, ma da tutto il personale operante, dalla
polizia penitenziaria al personale sanitario.
Fig. 1. Andamento temporale utenza in carico in carcere per anno di osservazione (Anno 2004 – 2008,
valori assoluti)
350
300
250
200
150
100
50
153
175
166
138
159
0
2004
2005
2006
2007
11
2008
Nel 2008 il numero dei soggetti verso i quali è stato attivato un intervento per problemi legati
all’utilizzo di alcol e/o sostanze stupefacenti risulta pari a 159; quota che risulta sostanzialmente stabile nel
tempo, ad eccezione del picco registratosi nel 2005 ed alla flessione del 2007.
Questa popolazione, costituita esclusivamente da soggetti di genere maschile, è pari al 10,0% dell’utenza
complessiva in carico ai servizi per le dipendenze della provincia di Rimini.
I nuovi utenti costituiscono il 32,0% dell’utenza trattata in carcere ed il 16,4% di quella
globalmente affluita ai SerT provinciali; il carcere si presenta dunque come il punto d’accesso privilegiato
al Sistema dei Servizi per circa 1/8 degli utenti che accedono ad un trattamento per le dipendenze.
Nonostante la presenza di un meccanismo di selezione nell’accedere ai servizi SerT disponibili in carcere,
permane la presenza di un’elevata quota di nuovi utenti, indicatore di un elevato turn over, attribuibile alla
specificità dell’ambiente carcere, che si caratterizza per l’elevata percentuale di non residenti, soprattutto
fra i nuovi accessi (44,0% nel 2008 vs 24,2 nel 2006). Tale dato risulta determinato anche dal fatto che,
frequentemente, in particolare durante l’estate, vengono arrestati soggetti tossicodipendenti residenti in
altre zone d’Italia (conosciuti o meno dai SerT territorialmente competenti) così come, in molti casi, gli
arrestati risultano residenti in provincia di Rimini ma non risultano mai afferiti al servizio.
In aumento, rispetto al 2006, anche la percentuale di nuova utenza straniera (comunitari e non)
che esprime una domanda di trattamento ai servizi SerT del carcere; nel 2006 la quota era pari al 4,8%
mentre nel 2008 risulta quasi raddoppiata. Al riguardo vale la pena ricordare come, gli stranieri in
condizione di tossicodipendenza presenti in carcere a Rimini, risultano numericamente di poco inferiori ai
detenuti italiani tossicodipendenti, ma, data la condizione di clandestinità, vengono presi in carico
dall’Equipe carcere solo sotto il profilo sanitario e non vengono avviati trattamenti specifici di
emancipazione dalla condizione di tossicodipendenza; solo nel caso di detenuti stranieri in possesso di
permesso di soggiorno oppure per i quali era già stato avviato un trattamento con farmaci sostitutivi prima
del loro arresto, si prosegue il programma terapeutico.
Se confrontiamo il dato 2008 relativo al carcere con quello del SerT si può notare come la
percentuale di utenti non residenti nel territorio provinciale superi di gran lunga quella del SerT (28,0%
carcere vs 14,3% SerT).
Per quanto riguarda la percentuale di utenza straniera occorre precisare che, tutti i detenuti
beneficiano di un trattamento sanitario (Sanità Penitenziaria) ma se in possesso di permesso di soggiorno
o residenza possono godere di ulteriori forme di intervento sia sanitario sia sociale.
Il “campione carcere”si caratterizza per una significativa diversità dall’utenza dipendente da alcol e
sostanze stupefacenti trattata, nel corso del 2008, in ambito ambulatoriale e/o residenziale. Le diversità
più rilevanti sono relative all’età (percentualmente più giovani), al livello d’istruzione (meno scolarizzati),
all’occupazione (minori le percentuali di soggetti con un’occupazione regolare), alle problematiche
giudiziarie (percentuale più elevata di utenza con precedenti episodi di carcerazione) e alle sostanze
d’abuso sia in forma elettiva sia combinata ad altre (maggior presenza di utilizzatori di cocaina e
cannabinoidi).
12
1.4
1.4.1
CONDIZIONI SOCIO - ECONOMICHE
LIVELLO DI ISTRUZIONE
Nota: Nel 1961 le persone con certificato di proscioglimento (3° elementare) vennero comprese tra le persone in possesso
di licenza elementare, quindi ai fini di un corretto confronto fra i dati del 1981 – 1961 occorre considerare congiuntamente i
due gruppi dei forniti di “licenza elementare” e degli “alfabeti privi di titolo di studio”.
Popolazione residente in età da 6 anni in poi per grado di istruzione - Censimento 2001-ISTAT
Province
Laurea Diploma
Diploma di Scuola media Licenza di Alfabeti privi Analfabeti
universitario scuola
inferiore o
scuola
di titolo di
o terziario di secondaria avviamento elementare studio
tipo
superiore
professionale
universitario
Piacenza
Parma
Reggio - Emilia
Modena
Bologna
Ferrara
Ravenna
Forlì - Cesena
Rimini
Emilia-Romagna
6,3%
7,7%
5,4%
5,8%
9,4%
6,0%
6,1%
6,0%
6,3%
6,9%
1,1%
1,2%
1,0%
1,1%
1,2%
1,1%
1,2%
1,1%
1,2%
1,2%
27,4%
27,2%
26,6%
26,0%
27,4%
24,5%
27,0%
26,2%
28,2%
26,7%
27,3%
27,4%
28,4%
28,3%
27,3%
27,3%
27,7%
29,0%
29,6%
27,9%
30,0%
28,1%
28,9%
28,8%
25,9%
29,4%
26,2%
26,5%
23,9%
27,4%
7,6%
7,9%
9,1%
9,2%
8,2%
10,6%
10,9%
10,2%
10,0%
9,1%
0,5%
0,4%
0,6%
0,7%
0,6%
1,1%
0,9%
0,9%
0,7%
0,7%
La scolarizzazione della popolazione, nel decennio 1991-2001, è cresciuta notevolmente, e le persone in
possesso dei titoli di studio più elevati, in particolare laurea e diplomi sia universitari che di scuola media
superiore, sono aumentate sia in termini assoluti che percentuali. I diplomati sono passati dal 21,3% del
1991 al 29,4% del 2001, mentre i laureati sono quasi raddoppiati passando dal 3,6 al 6,3 del 2001.
Nel decennio 1991-2001 l’investimento femminile in formazione è cresciuto più di quello maschile. Le
differenze sono diminuite in particolare per i titoli di studio più elevati. Infatti oggi una donna su tre ha
conseguito il diploma di media superiore ed è anche più che raddoppiato il numero delle laureate,
raggiungendo la percentuale maschile.
Il 49,5% dei laureati è composto da donne (8.061), valore che va a pari passo con il dato nazionale
(49,1%), contro un 42,2% di laureate femmine del 1991 (3.769). Per quanto riguarda, invece, gli altri titoli
di studio, si può osservare che, nel decennio 1991-2001, le percentuali per sesso sono rimaste quasi
immutate. Il confronto con i dati relativi alle province emiliano-romagnole evidenzia che la provincia di
Rimini si colloca al 3° posto (a pari merito con la provincia di Piacenza) dopo Bologna e Parma per la
percentuale di laureati.
13
1.4.2
CARATTERISTICHE DEL TESSUTO PRODUTTIVO E DEL MERCATO DEL LAVORO
Occupati per attività economica e sesso in provincia di Rimini dal 2005 al 2008 (valori
in migliaia)
Anni
Maschi
Femm
Maschi
Agricoltura
2005
2006
2007
2008
1
2
3
3
Femm
Industria
in complesso
1
1
2
1
29
30
26
29
7
8
9
9
Maschi
Femm
Maschi
Trasformazione
Industriale
18
17
16
18
7
7
8
8
Femm
Maschi
Costruzioni
11
12
10
10
Femm
Maschi
Terziario
in complesso
44
43
44
45
1
1
1
Femm
Commercio
45
44
47
49
14
15
15
16
10
11
10
9
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat.
Gli occupati nella provincia di Rimini si distribuiscono diversamente secondo il sesso.
I settori industriali e delle costruzioni sono caratterizzati da una preponderanza del sesso forte. Nel settore
del commercio il numero dei maschi supera di un terzo quello delle femmine, mentre nel terziario gli ultimi
anni hanno determinato un deciso sorpasso di occupati donne.
Tasso di attività (*)- valori percentuali
Anni
Provincia di Rimini
Popolazione con
15 anni e oltre
2005
2006
2007
2008
Maschi
64,2
64,2
61,7
63,6
Regione Emilia-Romagna
Popolazione età
15-64 anni
Femmine
44,4
44,3
46,2
47
Maschi
79,0
78,4
76,3
79,8
Femmine
59,3
59,3
61,8
62,2
Popolazione con
15 anni e oltre
Maschi
62,8
63,4
63,8
64,1
Femmine
45,5
46,2
46,4
46,9
Popolazione età
15-64 anni
Maschi
78,8
79,3
80,1
80,1
Femmine
63,4
64,3
64,6
64,9
(*)Tasso di attività =Forze lavoro/Popolazione; Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat
Tasso di occupazione (*)- valori percentuali
Anni
Provincia di Rimini
Popolazione con
15 anni e oltre
Maschi
Femmine
Regione Emilia-Romagna
Popolazione età
15-64 anni
Maschi
Femmine
Popolazione con
15 anni e oltre
Maschi
Popolazione età
15-64 anni
Femmine
Femmine
Maschi
2005
2006
2007
2008
62,1
62,3
59,4
62,5
41,4
41,6
43,7
44
76,4
76,1
73,4
75,9
55,3
55,7
58,4
58,3
61,2
61,7
62,5
62,6
43,1
44,2
44,6
44,9
76,6
77,1
78,4
78,2
60,0
61,5
62
62,1
(*)Tasso di occupazione =Occupati/Popolazione; Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat
Il tasso di occupazione nel corso del quadriennio 2005 – 2008 è aumentato notevolmente nella
popolazione femminile, avvicinandosi considerevolmente alla percentuale regionale.
Fra gli uomini, dopo un brusco calo di occupati verificatosi nel corso dell’anno 2007, si è avuto un deciso
aumento nell’anno 2008 portando il livello degli occupati agli anni 2005 e 2006.
14
Tasso di disoccupazione (*)- valori percentuali
anni
Provincia di Rimini
Maschi
Femmine
2005
3,3
2006
2007
2008
Regione Emilia-Romagna
Maschi
Femmine
6,7
2,7
5,3
2,9
6
2,6
4,3
3,7
5,4
2,1
3,9
4,8
6,3
2,4
4,3
(*)Tasso di disoccupazione =In cerca di prima occ./Forze Lavoro
Fonte: Elaborazione dell' Agenzia Emilia-Romagna Lavoro su dati Istat
Nella provincia di Rimini il tasso di disoccupazione maschile nel quadriennio preso in considerazione è
superiore rispetto alla media regionale, con un forte incremento nel triennio 2006 - 2008.
Fra le donne il tasso di disoccupazione si è ridotto progressivamente nel triennio 2005 – 2007, per poi
aumentare nell’anno 2008.
Lavoratori interinali negli anni 2006 - 2008
Rimini
RER
lavoratori interinali 2006
Maschi Femmine
totale
1.652
867
2.519
31.433
25.729 57.162
lavoratori interinali 2007
Maschi Femmine
totale
1.779
992
2.771
33.637
26.040 59.677
lavoratori interinali 2008
Maschi Femmine
totale
1.367
912
2.279
32.549
27.109 59.657
Fonte: Sistema Informativo Lavoro dell'Emilia-Romagna - SILER.
Il lavoratori con contratti interinali nella provincia di Rimini sono aumentati nell’anno 2007 per poi
diminuire notevolmente nell’anno 2008. Al contrario nella Regione Emilia – Romagna dopo un forte
incremento nell’anno 2007 il numero è rimasto stabile nell’anno successivo.
15
1.4.3
TENORE DI VITA
Reddito medio pro-capite e consumo medio pro-capite anni 2006 - 2009
Provincia di
Rimini
POPCR
REDD
REDD/
POPCR
VCF
VCF/
POPCR
Anno 2006
292,00
6242,90
5811,14
21,38
19,90
Anno 2007
295,99
6478,75
6005,52
21,89
20,29
Anno 2008
300,81
6790,93
6228,52
22,58
20,71
Anno 2009
305,24
6817,78
6015,56
22,34
19,71
POPCR: popolazione residente a metà anno. Migliaia di persone. Fonte: ISTAT
REDD: reddito disponibile delle famiglie e istituzioni sociali e private (ISP).Valori a prezzi correnti, milioni di
euro
VCF: spesa per consumi finali delle famiglie. Valori a prezzi correnti, milioni di euro
Fonte: Agenzia Emilia-Romagna Lavoro
Consumi e redditi medi pro - capite 2005 - 2008
2009
2008
VCF/POPCR
REDD/POPCR
2007
2006
18
19
20
21
22
23
Il reddito medio pro – capite aumenta progressivamente nel triennio 2006 – 2008 per poi calare nell’anno
2009. Lo stesso andamento si può notare nei consumi, tanto da mantenere pressoché costante lo
scostamento tra i due valori.
16
1.5
OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE
1.5.1
MORTALITA’
Tas s o s tandardizzato m ortalità pe r 100.000 abitanti
974
979
999
M-RER
1017
1012
1.011
F-RER
1.059
F-Rim ini
900
2007
2005
958
850
2008
2006
901
903
912
927
M-Rim ini
800
1.032
950
995
981
1.013
1.000 1.050 1.100
Il tasso di mortalità per il 2008 si attesta, nei maschi, su un valore di 9,01 decessi per 1000 residenti, in
progressivo decremento nel quadriennio considerato, mentre nelle femmine è pari a 9,95 con un
andamento più oscillante nello stesso periodo. Entrambi i dati confermano una minore incidenza del
fenomeno rispetto al dato regionale.
Anni medi di vita potenzialmente persi – triennio 2006 - 2008
Questo indicatore indica il numero medio di anni di vita "persi" da coloro che muoiono, per una specifica
causa di decesso, prima di raggiungere l'età coincidente con la speranza di vita alla nascita della
popolazione oggetto di studio. Il calcolo viene effettuato sommando, per una certa causa e per un
determinato genere, la differenza tra l'età coincidente con la speranza di vita alla nascita e l'età alla morte
e dividendo poi il risultato per il numero di decessi relativi a quella causa di morte e a quel genere. Il
calcolo si riferisce solo ai decessi avvenuti in età antecedente a quella prevista dalla speranza di vita alla
nascita.
La rappresentazione di tale indicatore, come sotto riportata, è il risultato dell’elaborazione regionale
operata sul registro di mortalità regionale (REM).
PER MORTALITÀ GENERALE
RIMINI
REGIONE
Maschi
13,21
12,40
RIMINI
REGIONE
Maschi
11,28
11,00
Femmine
11,22
10,64
PER TUMORI
Femmine
13,95
13,23
PER TUMORI MALIGNI ALLO STOMACO
Maschi
Femmine
17
RIMINI
REGIONE
10,02
10,60
12,17
10,79
PER TUMORI MALIGNI ALLA TRACHEA, BRONCHI E POLMONI
RIMINI
REGIONE
Maschi
10,52
10,18
Femmine
15,28
13,45
PER INFARTO MIOCARDICO ACUTO
RIMINI
REGIONE
Maschi
10,52
11,67
Femmine
8,24
7,92
PER TUOMORI MALIGNI DEL COLON, DEL RETTO, DELLA
GIUNZIONE RETTOSIGMOIDEA
RIMINI
REGIONE
Maschi
10,56
10,32
Femmine
12,57
11,84
PER TUMORI MALIGNI DELLA MAMMELLA DELLA DONNA
RIMINI
REGIONE
15,83
16,66
PER TUMORI MALIGNI DEL TESSUTO LINFATICO ED
EMATOPOIETICO
RIMINI
REGIONE
Maschi
14,94
11,92
Femmine
16
12,89
PER MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO
RIMINI
REGIONE
Maschi
9,04
9,61
Femmine
7,03
6,75
PER MALATTIE DELL’APPARATO DIGERENTE
RIMINI
REGIONE
Maschi
15,76
13,37
Femmine
10,28
9,47
PER MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
RIMINI
REGIONE
Maschi
8,04
7,50
Femmine
6,99
6,72
PER TRAUMATISMI ED AVVELENAMENTI
RIMINI
REGIONE
Maschi
29,28
27,88
Femmine
20,67
19,09
In provincia di Rimini, le morti anticipate (che comportano perdita di vita potenziale) hanno determinato,
mediamente, per ogni decesso una perdita di 13 anni per i maschi e di 11 per le femmine; la differenza
con i valori regionali è molto contenuta. Le patologie che hanno provocato, per ogni decesso, la maggiore
perdita sono, sia nei maschi che nelle femmine, i traumatismi ed avvelenamenti.
18
1.5.2
MORBOSITA’
La MORBOSITA’ presente nella popolazione, descrivibile attraverso tassi di incidenza e di prevalenza per
patologia, è oggi solo parzialmente disponibile attraverso rappresentazioni indirette (indicatori proxi di
morbosità). Solo per particolari patologie per le quali esiste un flusso informativo specifico, come ad
esempio AIDS e TBC, di seguito riportate, si possiedono dati aggiornati ed omogenei sia per il livello locale
che per quello Regionale.
Malattie infettive: TBC ed AIDS
AIDS - PREVALENZA
31/12/2004
31/12/2006
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
AUSL Rimini
130
Totale Regione
1441
31/12/2008
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
45,3
147
50
164
54,1
34,7
1555
36,8
1669
38,5
* il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente ad inizio dell'anno considerato Fonte:
Assessorato alla sanità RER
AIDS – INCIDENZA
Biennio 2003/2004
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
AUSL Rimini
34
Totale Regione
324
Biennio 2005/2006
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
6
24
4
246
Biennio 2007/2008
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
4,2
42
7,1
3
523
6,2
il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente a metà del biennio considerato
Fonte: Assessorato alla sanità RER
TBC POLMONARE- INCIDENZA
Biennio 2003/2004
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
AUSL Rimini
50
Totale Regione
642
Biennio 2005/2006
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
8,9
41
7,9
666
Biennio 2007/2008
n. casi
Tasso x 100.000
abitanti*
7,1
46
7,8
8
636
7,5
* il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente a metà del biennio considerato
Fonte: Assessorato alla sanità RER
L’oscillazione, tendenzialmente in decremento, del numero di casi di tubercolosi nel periodo considerato è
da porre in relazione ai numeri, in assoluto contenuti, di casi notificati; va segnalato il permanere di un
numero di casi di tubercolosi polmonare proporzionalmente maggiore tra la popolazione straniera.
L’Azienda Usl di Rimini ha cercato di affrontare il problema realizzando un ambulatorio pneumologico per
gli extracomunitari.
19
1.6
STILI DI VITA
PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di monitoraggio della salute
della popolazione adulta, che stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai
comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione.
Il sistema è attivo in tutte le Regioni italiane; nel triennio 2007/09 nella Regione Emilia-Romagna sono
state condotte 10.166 interviste, di cui 748 nell’AUSL di Rimini.
1.6.1
ATTIVITA’ FISICA
Nell’Azienda USL di Rimini il 22% della popolazione di età compresa tra 18 e 69 anni può essere definito
completamente sedentario, ma meno di un terzo (30%) pratica l’attività fisica intensa/moderata
raccomandata. Entrambi i dati sono in linea con quelli dell’intera regione Emilia-Romagna.
1.6.2
ABITUDINE AL FUMO
Nell’Azienda USL di Rimini i fumatori sono il 31%, senza differenze significative in base al sesso, ma con
una prevalenza maggiore nei giovani (classe di età 18-34 anni: 37%). A livello regionale, invece, la
prevalenza di fumatori è significativamente più elevata tra gli uomini che tra le donne (34% vs 27%).
*Fumatore: soggetto che dichiara di aver
fumato più di 100 sigarette nella sua vita e
attualmente fuma tutti i giorni o qualche
giorno;
**Ex fumatore: soggetto che dichiara di aver
fumato più di 100 sigarette nella sua vita e
attualmente non fuma da almeno 6 mesi;
***Non fumatore: soggetto che dichiara di
aver fumato meno di 100 sigarette nella sua
vita e attualmente non fuma.
Abitudine al fumo di sigaretta per sesso
AUSL Rimini - PASSI triennio 2007/09
60
Uomini
50
Donne
40
% 30
20
10
0
Fumatori *
Ex Fumatore ^
Non Fumatore"
I fumatori abituali dichiarano di fumare in media 13 sigarette al giorno e il 37% di questi afferma di aver
tentato di smettere almeno una volta nell’ultimo anno.
20
1.6.3
STATO NUTRIZIONALE
Nell’Azienda USL di Rimini l’eccesso ponderale, pur
senza differenziarsi in maniera significativa dal resto
della regione, è una condizione diffusa interessando
circa quattro persone su dieci in età compresa tra 18
e 69 anni.
Situazione nutrizionale della popolazione
AUSL Rimini e Regione E-R –
PASSI triennio 2007/09
70
60
50
40
%
30
20
10
0
55 54
31 32
4
11 11
4
Sottopeso NormopesoSovrappeso
Rimini
1.6.4
Obeso
Regione E-R
CONSUMO DI ALCOL
Il 22% degli intervistati nella provincia di Rimini può essere considerato un consumatore a rischio (forte
bevitore e/o bevitore fuoripasto e/o bevitore “binge”), con una prevalenza maggiore negli uomini
(differenza statisticamente significativa). Il dato é in linea con quello della regione Emilia-Romagna.
Rispetto al consumo a rischio:
- il 6% degli intervistati è classificabile come bevitore “binge” (assunzione di 6 o più unità di
bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta nell’ultimo mese). Questa condizione è
decisamente più frequente nel sesso maschile (9% vs 3%)
- il 9% consuma alcol prevalentemente o solo fuori pasto
- il 12% è classificabile come un forte bevitore in base alle nuove quantità-soglia definite dall’INRAN
(>2 unità per gli uomini e >1 unità per le donne al giorno).
1.6.5 PERCEZIONE DELLO STATO DI SALUTE E SALUTE MENTALE
Nell’AUSL di Rimini il 68% della popolazione definisce buono o molto buono il proprio stato di salute, il
29% discreto e il 3% ne dà una valutazione negativa. Il 7% degli intervistati è classificabile come persona
depressa, valore in linea con quello regionale (8%).
21
1.7 SICUREZZA
1.7.1 INFORTUNI STRADALI
Infortuni stradali - Provincia di Rimini
Anno
2005
2006
2007
2008
2507
2.584
2489
2.464
Totale morti
36
28
38
34
Totale feriti
3450
3.551
3380
3.368
Rapporto di Mortalità
1,43
1,08%
1,53%
1,38%
Rapporto di Lesività
137,61
137,42%
135,80%
136,69%
1,03
0,78%
1,11%
1,00%
Totale incidenti
Rapporto di Pericolosità
Fonte: Istat – Sito RER
Numero di incidenti, di feriti e di morti per infortuni
stradali Provincia di Rimini
4000
3500
3000
2500
2.507
3380
3551
3450
2584
2489
3368
2464
2000
1500
morti
incidenti
feriti
1000
500
36
28
38
34
0
2005
2006
2007
2008
L’andamento del numero di incidenti, feriti e morti per infortuni stradali nel corso del quadriennio 2005 –
2008 è caratterizzato da elementi di reale positività, indicando una tendenza alla riduzione, nel periodo
considerato, di tutti e tre gli indicatori.
I dati del sistema di sorveglianza PASSI per il triennio 2007/09 evidenziano come l’11% degli intervistati
che assumono alcol dichiari di aver guidato, negli ultimi 30 giorni, dopo aver bevuto 2 o più unità di
bevanda alcolica nell’ora precedente e come il 12% di tutti gli intervistati riferisca di essere salito in auto o
in moto/scooter con un conducente che guidava sotto l’effetto dell’alcol. I dati sono in linea con quelli
regionali.
Per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di sicurezza, nella provincia di Rimini la totalità degli intervistati
che vanno in moto utilizzano sempre il casco e il 91% di quelli che vanno in auto usano sempre le cinture
anteriori; poco diffusa invece l’abitudine ad utilizzare sempre le cinture posteriori (17%).
22
1.7.2 INFORTUNI SUL LAVORO
Il tasso grezzo degli infortuni indennizzati, rappresenta la più comune misura dell’impatto esercitato dagli
infortuni sulla popolazione lavorativa ed è conosciuto anche come “Indice di incidenza”; è costituito dal
rapporto tra numero di infortuni avvenuti in un certo anno (e successivamente indennizzati) e numero di
addetti relativo al medesimo anno e non tiene in alcun conto la gravità degli eventi lesivi.
Per poter confrontare la situazione infortunistica di aree territoriali diverse occorre disporre di tassi
standardizzati per comparto produttivo che considerano i livelli infortunistici che si sarebbero registrati
nelle aree in studio se la distribuzione delle attività economiche praticate fosse coincisa con una
distribuzione di riferimento assunta come “standard”. Nei dati forniti si è considerata come distribuzione
“standard” quella degli addetti dell’Industria e dei Servizi nell’intero territorio nazionale.
In altre parole, il tasso standardizzato misura l’incidenza di infortuni che sperimenterebbe la popolazione in
studio (es. gli addetti in provincia di Rimini) se la distribuzione per comparto produttivo fosse quella della
popolazione standard (gli addetti in Italia).
2006
2007
2008
TASSO
GREZZO
(X 100)
5,97
TASSO
STANDARDIZZATO
( X 100)
6,01
Regione
4,80
4,42
Rimini
5,45
5,56
Regione
4,64
4,28
Rimini
4,92
5,03
Regione
4,19
3,86
Rimini
Tasso grezzo degli infortuni indennizzati x100: numero di
infortuni nell'anno/ totale addetti Inail nell'anno x 100
FONTE: Banca dati INAIL; ELABORAZIONE: regionale
(mediante l’Osservatorio Regionale Infortuni, Ausl Reggio
Emilia)
Tasso grezzo di infortuni indennizzati
7
5,97
6
5
4
4,8
5,45
4,92
4,64
4,19
3
Azienda USL
Rimini
Regione
2
1
0
2006
2007
2008
I tassi standardizzati relativi agli infortuni denunciati (e indennizzati) nel triennio 2006-2008 mostrano una
tendenza al decremento del fenomeno infortunistico sia su base regionale che, in maniera più evidente,
nell’ambito dell’Azienda U.S.L. di Rimini
23
1.7.3 INFORTUNI DOMESTICI
Il sistema di Sorveglianza PASSI evidenzia come nella popolazione residente in Provincia, analogamente a
quanto riscontrato in quella regionale, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico sia
scarsa: il 91% degli intervistati lo ritiene basso o assente, nonostante gli infortuni domestici rappresentino
un problema di interesse rilevante per la sanità pubblica, sia dal punto di vista della mortalità e della
morbosità che da tali eventi conseguono, sia per l’impatto psicologico sulla popolazione, in quanto il
domicilio è ritenuto il “luogo sicuro” per eccellenza.
24
IL PROFILO AZIENDALE
25
2
2.1
2.1.1
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
Risultato netto di esercizio: Rispetto del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale
Risultato netto di esercizio
anno
2007
anno
2008
anno
2009
-6.598
-2.081
-5.277
Fonte: bilancio di esercizio aziendale (dato in Euro x 1000)
Il risultato d‟esercizio risulta all‟interno del vincolo di bilancio assegnato dalla programmazione regionale ed
inferiore al valore degli ammortamenti netti residui (quote di ammortamento di beni presenti nel libro cespiti
al 31/12/07, al netto delle quote di sterilizzazione dell‟esercizio). Si conferma anche per questo esercizio la
capacità dell‟Azienda di governare i fenomeni che si sono via via presentati e che hanno modificato i valori
assoluti di ricavi e costi della previsione, per giungere comunque al risultato assegnato.
Incidenza dei risultati della gestione caratteristica e non, sul risultato netto: Contributo della gestione
caratteristica e non nella formazione del risultato netto.
Formula di calcolo: Risultato Netto/Risultato Operativo Caratteristico (ROC)x100
Incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto
Incidenza della gestione non caratteristica sul risultato
netto
Anno
2007
Anno
2008
Anno
2009
-97%
27%
-88%
-3%
-127%
-12%
Fonte: Bilancio d‟esercizio e riclassificato regionale
Per il confronto tra indicatori aziendali e medie regionali si utilizza la media del gruppo di Aziende
omogenee (AUSL senza azienda ospedaliera)
N.B: l'indicatore viene convenzionalmente espresso nel seguente modo:
a)
in caso di RN tendente al pareggio e ROC negativo, l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto viene indicata con -100%, mentre l'incidenza
della gestione non caratteristica viene indicata con +100%; ciò, ad indicare che la performance positiva aziendale è ascrivibile interamente alla gestione
non caratteristica
b)
in caso di RN tendente al pareggio e ROC positivo , l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto viene indicata con +100%, mentre l'incidenza
della gestione non caratteristica viene indicata con -100%.
c)
nell'esercizio 2001, nei casi di RN tendente al pareggio, l'incidenza della gestione caratteristica sul risultato netto è stata convenzionalmente indicata con
100%, mentre l'incidenza della gestione non caratteristica sul risultato netto è stata indicata con 0%, indipendentemente dal valore di ROC; tale scelta
nasce dalla straordinarietà degli interventi a finanziamento dell'anno 2001, nel quale sono stati contabilizzati già in sede di bilancio d'esercizio contributi a
copertura di perdite tendenziali.
d)
Gestione Caratteristica: ricavi e costi strettamente collegati all’attività istituzionale (attività sanitaria) es. esclusi proventi ed oneri finanziari e straordinari ed
imposte
Per gestione caratteristica si intendono i ricavi e costi strettamente collegati all‟attività istituzionale (attività
sanitaria), sono esclusi ad esempio i proventi ed oneri finanziari, le imposte ed i proventi ed oneri straordinari.
I dati confermano una positiva riduzione dell‟incidenza della gestione non caratteristica nella composizione del
risultato di esercizio.
26
Risultati netti di esercizio dell'ultimo triennio antecedente l'anno di riferimento su risultati
complessivi regionali: apporto della gestione aziendale alla performance complessiva di sistema.
Formula di calcolo: (Risultato Netto/Risultato Complessivo Regionale)x100.
Risultato netto d'esercizio/Risultato Complessivo Regionale
12
11,4
10
%
8
6
4
4,1
2,7
2
0
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Fonte : Bilancio di Esercizio consolidato Regionale
Nell‟anno 2009 l‟incidenza del risultato netto d‟esercizio sul risultato netto regionale è aumentata rispetto
all‟anno 2007 del 7,3%.
Risultati della gestione caratteristica (ROC) dell’ultimo triennio antecedente l’anno di
riferimento/ricavi disponibili, a confronto con i medesimi indicatori di livello regionale*:
trend della performance della gestione caratteristica dell‟Azienda a confronto col trend regionale*
Formula di calcolo: (Risultato Operativo caratteristico dell‟ultimo triennio/Ricavi Disponibili) x 100.
2007
2008
2009
Risultati della gestione caratteristica/Ricavi disponibili AUSL di Rimini
-1,5%
0,1%
-1%
Risultati della gestione caratteristica/Ricavi disponibili dei totali AUSL
regionali omogenee (*)
-1,6%
-0,4%
-2%
Fonte : Conto economico riclassificato regionale
* dato totale delle Aziende omogenee tra loro, cioè quelle senza Azienda Ospedaliera
Roc ultimo triennio AUSL RN e ReR
0,5%
0,1%
0,0%
-0,5%
-0,4%
-1,0%
-1,0%
-1,5%
-1,5%
-2,0%
-1,6%
-2,0%
-2,5%
Ris della gest caratteristica/Ricavi disponibili AUSLRN
Ris della gest caratteristica/Ricavi disponibili az tot
27
Principali aggregati di fattori produttivi/ricavi disponibili, dell’ultimo triennio antecedente l’anno di
riferimento a confronto con regione*
Assorbimento di risorse per aggregazione di fattori direttamente impiegati nel processo di produzione aziendale,
nell‟ultimo triennio e rispetto ai corrispondenti valori medi regionali *.
Formula di calcolo: (principali aggregati Fattori produttivi/Ricavi Disponibili)*100
Azienda USL di Rimini
Principali aggregati di fattori produttivi su
Ricavi disponibili
Regione*
2007 2008
2009
2007
2008
2009
Beni di consumo/Ricavi disponibili
15%
15%
14%
Beni strumentali/Ricavi disponibili
3%
3%
3%
14%
14
14%
3%
3%
3%
Servizi/Ricavi disponibili
41%
40%
Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili
3%
3%
42%
40%
39%
40%
2%
2%
2%
2%
(-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili
41%
39%
40%
43%
42%
42%
Fonte : Conto economico riclassificato regionale
* Il dato regionale è quello inerente Aziende omogenee tra loro, cioè quelle senza Azienda Ospedaliera
Gli indicatori presentano un sostanziale allineamento rispetto ai valori regionali; anche per quanto riguarda il
costo del lavoro, dove negli anni precedenti si erano registrati scostamenti inferiore di circa 4 punti percentuali,
nel corso del 2009 si è confermato un progressivo avvicinamento agli standard regionali, per effetto delle
politiche di assunzione introdotte.
Aggregati fattori produttivi RER
Aggregati fattori produttivi AUSLRN
50,00%
45,00%
45,00%
40,00%
40,00%
35,00%
35,00%
30,00%
30,00%
25,00%
25,00%
20,00%
20,00%
15,00%
15,00%
10,00%
10,00%
5,00%
5,00%
0,00%
2007
2008
2009
0,00%
2007
2008
Beni di consumo/Ricavi disponibili
Beni di consumo/Ricavi disponibili
Beni strumentali/Ricavi disponibili
Beni strumentali/Ricavi disponibili
Servizi/Ricavi disponibili
Servizi/Ricavi disponibili
Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi disponibili
2009
Costi amministrativi e generali e accantonamenti/Ricavi
disponibili
(-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili
(-) Costo del lavoro/Ricavi disponibili
28
Composizione percentuale dei costi di esercizio annuali: evidenza della struttura dei costi Aziendali
Formula di calcolo : categorie di costi/Costi Complessivi (da schema riclassificazione regionale)
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI COSTI DI
ESERCIZIO ANNUALI
AZIENDA USL DI RIMINI
2007
2008
REGIONE*
2009
2007
2008
2009
(-) Consumo beni acquistati/Totale Costi
14%
15%
14%
14%
14%
14%
(-) Servizi sanitari/Totale Costi
34%
33%
34%
31%
32%
32%
(-) Servizi non sanitari/Totale Costi
6%
6%
6%
6%
6%
6%
(-) Beni strumentali/Totale Costi
3%
3%
3%
3%
3%
3%
(-) Manutenzioni/Totale Costi
1%
1%
2%
2%
2%
2%
(-) Costi amministrativi e generali/Totale Costi
1%
1%
1%
1%
1%
1%
(-) Accantonamenti/Totale Costi
1%
2%
1%
1%
1%
1%
(-) Costo del lavoro/Totale Costi
40%
39%
39%
42%
41%
41%
421.024
445.343
471.262
2.234.314
2.310.759
2.441.071
TOTALE COSTI
Fonte : Conto economico riclassificato regionale * Il dato regionale è quello inerente Aziende omogenee tra loro, cioè quelle
senza Azienda Ospedaliera
Trend RER
Trend AUSL Rimini
45%
45%
(-) Consumo
beni
acquistati
40%
40%
(-) Consumo
beni
acquistati
(-) Servizi
sanitari
35%
(-) Servizi
sanitari
(-) Servizi
non sanitari
30%
(-) Beni
strumentali
25%
35%
30%
25%
(-)
Manutenzion
i
20%
15%
(-) Costi
amministrati
vi e generali
10%
(-)
Accantonam
enti
(-) Costo del
lavoro
5%
(-) Servizi
non sanitari
(-) Beni
strumentali
20%
(-)
Manutenzio
ni
15%
(-) Costi
amministrati
vi e generali
10%
(-)
Accantonam
enti
5%
(-) Costo del
lavoro
0%
2007
2008
2009
0%
2007
29
2008
2009
Prospetto riepilogativo dell’FRNA a fronte delle principali destinazioni d’uso
24.139.989
Oneri a rilievo sanitario e rette
2.913.365
Servizi assistenziali
Assegni e contributi
4.669.219
Oneri sanitari anziani strutture a gestione diretta
Totale
935.849
32.658.422
Per l‟anno 2009 le risorse assegnate ammontano a euro 28.777.232, a cui si aggiungono 1.642.232 (contributi
da Enti locali per FRNA), oltre a € 2.244.867 (somme non utilizzate nel corso degli anni precedenti e riscontate
nell'esercizio 2009, come previsto dalle disposizioni regionali) mentre i costi sostenuti sommano euro
32.664.331 come si rileva nella tabella di seguito riportata.
2.1.2
SOSTENIBILITA' FINANZIARIA
RENDICONTO FINANZIARIO DI LIQUIDITA’
dinamica dei flussi monetari - modalità di finanziamento e tipologia di impiego delle fonti finanziarie –
relativi all‟esercizio.
FORMULA DI CALCOLO: rendiconto finanziario di liquidità.
DEFINIZIONE:
DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI
NET CASH GESTIONE CORRENTE
NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE
CONTRIBUTI
DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI
Anno 2008
Anno 2009
3.035.028
1.318.623
-16.974.267
1.571.007
-11.049.609
-11.049.609
22.174.304
-16.051.431
0
-4.926.736
Fonte : COGE; elaborazione dei dati Azienda USL di Rimini
DEBITI MEDI PER FORNITURE IN CONTO ESERCIZIO / (costi per beni e servizi/360 ):
descrive la durata media dell‟esposizione verso fornitori,
Formula di calcolo : [(debiti iniziali + debiti finali)/2]/(costi per beni e servizi)
ANNO
2007
ANNO
2008
ANNO
2009
DEBITI INIZIALI
DEBITI FINALI
COSTI
PER BENI E
SERVIZI*
DURATA MEDIA
DELL'ESPOSIZIONE (gg)
275.521.541
296.034.587
346.194.015
297
296.034.587
332.629.135
364.823.275
310
332.629.135
302.816.622
387.159.671
295
Fonte dati: Bilancio d'esercizio Aziendale che contiene i seguenti mastri:
beni di consumo, servizi sanitari, servizi non sanitari, godimento beni di terzi.
Nell‟anno 2009 la durata media dell‟esposizione verso i fornitori diminuisce di 15 giorni rispetto all‟anno 2008,
ritornando sostanzialmente in linea con la durata media dell‟anno 2007.
30
2.1.3
SOSTENIBILITA' PATRIMONIALE
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO IN CHIAVE FINANZIARIA: riclassificazione delle poste
dell‟attivo e del passivo patrimoniale sulla base della scansione temporale dei realizzi/rimborsi delle operazioni di
investimento /finanziamento.
2006
2007
2008
2009
ATTIVITA' CORRENTI
TOTALE LIQUIDITA' IMMEDIATE
231
3.035
1.680
394
TOTALE LIQUIDITA' DIFFERITE
171.272
192.621
218.721
183.467
TOTALE RIMANENZE
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI
6.739
7.123
178.242
202.779
7.405
8.508
227.806
192.369
ATTIVITA' FISSE
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
3.149
3.039
2.808
2.619
209.405
219.327
230.248
236.871
713
1.583
1.583
1.583
213.267
223.948
234.639
241.073
ATTIVITA' - INVESTIMENTI NETTI 391.510
426.727
462.446
433.442
298.697
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE E VARIE
TOTALE GENERALE IMMOBILIZZAZIONI
PASSIVIITA' - FINANAZIAMENTI DI TERZI
TOTALE FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE
249.156
287.512
323.795
TOTALE FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE
38.605
36.318
33.970
31.560
TOTALE PATRIMONIO NETTO
103.749
102.897
104.681
103.185
TOT PASSIVITA' CONT C/CAP PN FIN NETTI 391.510
426.727
462.446
433.442
Fonte : Riclassificato Bilancio d‟Esercizio per anni 2005-2006
Bilancio d‟esercizio AUSL Rimini per anno 2007-2008-2009
Dati percentuali - attività e Passività
ATTIVITA'
2008
2009
Liquidità immediate e differite 47%
Scorte 2%
Immobilizzazioni 51%
TOTALE ATTIVITA' 100%
PASSIVITA'
2008
2009
42
70%
69%
2%
7%
7%
56%
23
24%
100%
100%
100%
Finanziamenti a breve
Finanziamenti a medio lungo termine
Patrimonio netto
TOTALE PASSIVITA'
Fonte anno 2007-2008: Bilancio d‟esercizio AUSL Rimini-
La composizione delle attività mette in evidenza un fenomeno di minor liquidità e di leggero incremento delle
immobilizzazioni, mentre fra le passività si verifica una lieve riduzione dei finanziamenti a breve termine a
favore del patrimonio netto, mentre i finanziamenti a medio – lungo termine rimangono invariati.
Grado di obsolescenza del patrimonio
Attività 2008-2009
100%
70,00
90%
80%
69,00
70%
Immobilizza
zioni
60%
50%
68,00
69,22
67,61
Scorte
40%
67,00
20%
Liquidità
immediate e
differite
10%
0%
2008
2009
31
%
30%
66,00
65,00
65,39
64,00
CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE/INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI NETTE
DESCRIZIONE : ESPRIME IL GRADO DI COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI ATTRAVERSO CONTRIBUTI
PUBBLICI.
Formula di calcolo: Contributi in conto capitale / investimenti in immobilizzazioni materiali nette.
Grado di copertura degli investimenti
35
30
Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009
21.826
26.328
20.842
Contributi in conto capitale
5.273
5.964
8.450
Indicatore*100
24,16
22,65
28,62
28,62
25
%
Immobilizzazioni Materiali
20
24,16
15
22,65
10
5
0
2007
2008
2009
VALORE ASSOLUTO NUOVI INVESTIMENTI
Descrizione: rappresentazione dei nuovi investimenti effettuati nell‟esercizio nel loro ammontare complessivo e
per singola tipologia
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Fabbricati da reddito
Terreni
Immobilizz. Materiali in corso e
acconti
anno 2007
anno 2008
anno 2009
0
0
50
100
286
110
6.605
9.350
11.129
1.166
Beni strumentali diversi
495
81
Mobili e arredi
797
644
563
Attrezzature sanitarie
4.134
6.915
4.515
Iimpianti e macchinari
165
60
228
Fabbricati indisponibili
8.704
5.710
3.081
32
Totale nuovi Investimenti anni 2006-2008
30.000
22.817
21.570
24.483
20.000
10.000
anno2007
anno2008
anno2009
NUOVI INVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI E MATERIALI / TOTALE
INVESTIMENTI LORDI
Descrizione indicatore: grado di rinnovo del patrimonio aziendale
Formula di calcolo : nuovi investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali/totale investimenti lordi in
immobilizzazioni.
Anno 2007
Tot nuovi investimenti in immobilizzazioni
Totale investimenti lordi
Anno 2008
Anno 2009
22.817
24.484
21.570
321.247
344.694
366.264
7,103
7,103
5,889
Indicatore *100
Fonte : nota integrativa 2007-2009
VALORE RESIDUO DEI BENI DUREVOLI/ TOTALE INVESTIMENTI LORDI BENI DUREVOLI
Descrizione indicatore :grado di obsolescenza del patrimonio aziendale.
Formula di calcolo: valore residuo beni durevoli/tot investimenti lordi beni durevoli
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Tot Immobilizzazioni
222.366
233.056
239.490
Totale investimenti lordi (storico)
321.247
344.694
366.264
69,22
67,61
65,39
Indicatore *100
Fonte : nota integrativa 2007-2009
Grado di Rinnovo del patrimonio
Grado di obsolescenza del patrimonio
8,000
70,00
7,103
5,889
7,000
6,000
69,00
7,103
68,00
67,61
67,00
%
%
5,000
69,22
4,000
66,00
3,000
65,00
65,39
2,000
64,00
1,000
0,000
Anno 2007
33
Anno 2008
Anno 2009
63,00
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
2.2 IL PROFILO AZIENDALE IN RELAZIONE ALL’ IMPATTO SUL CONTESTO
TERRITORIALE
2.2.1 IMPATTO ECONOMICO: contributo dell’Azienda all’economia del territorio
Numero di dipendenti totali e per ruolo
NUMERI ASSOLUTI
RUOLI
Ruolo Sanitario
Ruolo Tecnico
Ruolo Professionale
Ruolo Amministrativo
2007
2008
2009
2.228
2.419
2.489
430
458
520
13
8
6
327
326
323
3.211
3.338
Totale ruoli 2.998
396
Personale a tempo determinato – ogni ruolo
Totale generale 3.394
505
576
3.716
3.914
Fonte dei dati: azienda USL di Rimini (non sono considerati i supplenti)
L‟Azienda USL di Rimini ha un territorio che comprende 20 Comuni nell‟ambito dei quali, i servizi ospedalieri,
territoriali e amministrativi occupano complessivamente 3.914 dipendenti (in tale dato sono compresi sia
dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato che a tempo determinato per incarichi straordinari e
per incarichi di supplenza).
Nel mercato del lavoro, già da diversi anni, si sono inseriti i lavoratori provenienti dai paesi della Comunità
Europea e da quelli extra CEE.
Nell‟ambito aziendale sono stati impiegati negli ultimi tre anni lavoratori stranieri (sia CEE che extraCEE).
Al 31.12.2009 risultano in servizio 46 lavoratori assunti nell‟ambito delle categorie protette.
Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici di Guardia Medica
(per residenti e turistica) e Medici Ambulatoriali (specialisti e medicina dei servizi)
Anno 2006
Anno 2007
Anno 2008
n. netto pagato
n. netto pagato
n. netto pagato
Anno 2009
n. netto pagato
MMG assistenza primaria
226
17.243.195 224
17.510.185 231
18.643.758 229
20.955.017,09
PLS pediatri libera scelta
41
42
42
44
Medici Guardia Medica residenti
ed Emergenza san. Terr/le
Medici Guardia Medica turistica
76
1.428.111
75
1.346.622 122
1.487.530 130
66
158.351
76
158.312
65
154.361
59
1.474.462
Medici specialisti ambulatoriale e
Medicina dei Servizi. N. 10 medici
63
2.237.080
66
2.290.731
62
1.928.057
62
2.045.580
22.213.706 524
26.997.587
2.522.528
(anno 2008) della Medicina dei Servizi
sono anche Medici della assistenza
primaria
TOTALE
472
21.066.737 483
34
21.305.850 522
Il numero dei medici si intende al 31 Dicembre di ogni anno solare.
I maggiori costi sostenuti per MMG e PLS sono principalmente da imputarsi al rinnovo degli Accordi Collettivi
Nazionali, pagati:
mese di settembre 2009
Arretrati MMG e PLS 2006 – 2007
mese di ottobre 2009
Arretrati MMG e PLS 2008
mese di dicembre 2009
Arretrati MMG e PLS 2009 e messa a regime delle quote capitarie
Lo stesso discorso vale anche per i medici di Continuità Assistenziale e per gli specialisti ambulatoriali, ai quali
nel corso dell‟anno 2009 è stato applicato il rinnovo del contratto e nei mesi di ottobre e novembre sono stati
corrisposti gli arretrati relativi agli anni 2006, 2007 e 2008
Volume di emolumenti erogati per personale dipendente e convenzionato
Volume emolumenti
(importo netto in Euro)
al 31/12/2006 al 31/12/2007 al 31/12/2008 al 31/12/2009
PERSONALE CONVENZIONATO
(MMG, PLS, Guardie mediche,
specialisti e Medicina dei servizi
21.066.737
PERSONALE DIPENDENTE
TOTALE
21.305.850
22.213.706
26.997.587
85.681.213
79.766.046
89.774.234
94.392.741
106.747.950
101.071.896
111.987.940
121.390.328
2.2.2 IMPATTO SOCIALE: riconoscimento da parte della comunità della funzione sociale
dell’Azienda
Lasciti e donazioni ricevuti da cittadini
Lasciti e donazioni ricevuti da cittadini
Numero
Valore totale
Anno 2007
4
7.864,57
Anno 2008
1
5.164,57
Anno 2009
2
8.750,00
Fonte : Azienda AUSL di Rimini
1. Donazioni e contributi ricevuti da associazioni, enti pubblici ed altri soggetti
2007
Numero
Valore
totale
Numero
2008
Valore totale
10
46.850
8
112.856
Donazione da parte di Associazioni
3
19.000
3
Donazioni da parte di enti Pubblici
1
6
4.000
23.850
1
4
Totale
Altri Soggetti
2009
Numero
Valore
totale
15
166.546
86.056
9
147.296
4.000
22.800
1
5
4.000
15.250
Fonte : Azienda AUSL di Rimini
Nel triennio preso in esame le donazioni sono più che triplicate, passando da 46.850 € a 166.546 €.
Il forte incremento è dovuto unicamente alle donazioni fatte da Associazioni, in quanto le donazioni di Enti
Pubblici sono rimaste costanti e le donazioni fatte da altri soggetti sono diminuite.
35
2.2.3 IMPATTO CULTURALE: contributo dell’Azienda allo sviluppo di più ampie politiche di
valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale presente sul territorio
L‟Azienda U.S.L. di Rimini è proprietaria di numerose opere d‟arte pervenutele dagli Enti confluiti e,
particolarmente, dall‟Ente Ospedaliero Infermi di Rimini, come risulta dalla deliberazione di ricognizione n. 1068
del 30/06/1994.
Si tratta di oltre 50 opere fra dipinti e sculture, di vario interesse storico e artistico; la maggior parte di esse
proviene dalle soppressioni ecclesiastiche effettuate in epoca napoleonica, e solo una piccola parte è stata
direttamente commissionata per esigenze d‟uso o proviene da benefattori delle istituzioni socio-sanitarie.
Abbracciano un arco cronologico piuttosto ampio (dal XIV al XX secolo) e quasi tutte sono state depositate
presso il Museo della Città di Rimini ai fini di una migliore conservazione e fruibilità da parte dei cittadini1.
Dette opere, opportunamente stimate, sono state inserite nello stato patrimoniale iniziale dell‟Azienda U.S.L.,
per un valore complessivo, riferito alla data dell‟01/01/1997, di Lire 1.435.500.000 pari a € 741.373,87
(deliberazione n. 1699 del 30/12/1997).
Nel corso del 2009 il Dott. Stefano De Carolis, Referente per la valorizzazione del patrimonio storico artistico e
culturale dell‟Azienda U.S.L. di Rimini, interpellato dalla Direzione Generale e dall‟U.O. Attività Tecniche
sull‟esatta denominazione degli Ospedali di Rimini, Riccione e Santarcangelo di Romagna ai fini dell‟acquisto e
dell‟installazione di nuove insegne, ha prodotto due documenti di cui in questa sede se ne riassume il
contenuto.
Le prime citazioni indirette e i primi documenti a stampa che riguardano l‟attuale Ospedale riminese – nato
ufficialmente nel settembre 1800 per filiazione dal quattrocentesco Ospedale di Santa Maria della Misericordia –
lo definiscono «Ospedale degli Infermi»2. Solo pochi decenni più tardi i più diffusi testi dell‟inizio del Novecento3
ne semplificano il nome in «Ospedale Infermi» (e senza virgolette prima e dopo Infermi): si è pertanto ritenuto
che la dicitura Ospedale Infermi sia allo stesso tempo la forma più moderna e contemporaneamente quella
che tiene conto di un più recente passato in cui l‟Ospedale veniva avvertito come forte presenza sociale e
sanitaria nel contesto cittadino.
L‟ospedale di Riccione fu costruito nel 1892 da Maria Boorman Ceccarini su progetto dell‟ingegner Podesti di
Roma «in memoria del consorte Dottore Giovanni Ceccarini»4; sia sulla facciata del primitivo edificio che sullo
Statuto del 1898 viene indicato per esteso come «Ospedale Giovanni Ceccarini». In altri documenti del tempo
è indicato anche come «Ospedale Ceccarini». Si è ritenuto che la dicitura migliore fosse appunto quella di
Ospedale Giovanni Ceccarini (mantenendo il nome per esteso, onde evitare possibili errori e travisamenti),
che più rispetta le finalità dell‟originale intitolazione.
L‟ospedale di Santarcangelo, costruito su progetto del santarcangiolese Benedetto Sancisi (con la
collaborazione dell‟ingegnere comunale Nazareno Zavagli) negli anni 1863-18645 e utilizzato come tale dal
1871 (quando vi furono trasferiti gli ammalati provenienti dal vecchio ospedale esistente nella parte alta
dell‟abitato), è stato dedicato al chirurgo Prof. Achille Franchini (1870-1966)6 solo dopo la morte di quest‟ultimo
(1966) e quindi piuttosto recente: anche per questo nosocomio si è pertanto ritenuta preferibile la dicitura
Ospedale Achille Franchini.
1
Sul patrimonio artistico aziendale si vedano ora M. Cesarini, Le opere d’arte dell’Ospedale, in Rimini. Misericordia e
Soccorso. La città e l’ospedale fra archeologia e storia, a cura di M. Cartoceti e S. De Carolis, Rimini [2004], pp. 34-46; S.
De Carolis, Brevi note sul patrimonio artistico dell’Azienda U.S.L. di Rimini, in Pennelli per la vita – 3, Rimini 2007, pp. 1216.
2
L. Tonini, Guida del forestiere nella città di Rimini, Rimini 1864, p. 25; Conto dell’Amministrazione delle Opere Pie pel
quadriennio 1864-1867 reso dalla Congregazione di Carità di Rimini, Rimini s.a. [circa 1869], passim; L. e C. Tonini, Storia
civile e sacra riminese, VI, 2, Rimini 1888, p. 486.
3
A. Mangini, La Pubblica Beneficenza del Comune di Rimini. L’Ospedale Infermi, Repubblica di San Marino 1915, p. 3: «ora
denominato semplicemente Ospedale Infermi»; Il Calendario della Pietà pel 1930 (Anno I), Rimini 1930.
4
P. Bebi, O. Delucca, I Ceccarini per Riccione: il giardino d’infanzia e l’ospedale, Verucchio 1999, passim.
5
M. Biordi, S. Nicolini, M. Turci, Guida per Santarcangelo, Rimini 1985, p. 104.
6
A. Malaguti, Prof. Achille Franchini, Forlì 1966 (estratto da «Romagna Medica», vol. XVIII, fasc. IV, 1966); S. Servadei,
Ricordo del Prof. Achille Franchini, «La Piê», LVII, 1988, pp. 244-247.
36
Il 21 dicembre 2009 la chiesa dell‟Ospedale Infermi di Rimini è stata dedicata dal Vescovo Mons. Francesco
Lambiasi alla Madonna della Misericordia. Lo spunto per questa dedicazione si deve alla collocazione nella
chiesa stessa – avvenuta i quegli stessi giorni – di una grande pala raffigurante la Madonna della Misericordia
con Gesù, la beata Chiara e una monaca, attribuita al pittore riminese Angelo Sarzetti (1656-1713) e facente
parte del patrimonio artistico dell‟Azienda USL di Rimini.
La pala d‟altare, dipinta probabilmente per la distrutta chiesa delle monache degli Angeli (o della beata Chiara),
pervenne alla Congregazione di Carità dopo le soppressioni napoleoniche di fine Settecento e fu destinata a
semplice oggetto d‟arredamento fino al giugno 1985, allorché venne consegnata in deposito al Museo della
Città. Confinata nei magazzini del Museo a causa delle precarie condizioni di conservazione, l‟opera è stata
sottoposta nel 2005 a un delicato restauro (eseguito da Adele Pompili e finanziato da un gruppo di aziende
private riminesi) e quindi esposta alla mostra Aere civium. Trenta restauri per il Museo di Rimini (2007). Al
termine della mostra l‟opera è tornata nei depositi del Museo, risultando pertanto non più visibile al pubblico. Il
14/11/2009 l‟Azienda USL ne ha chiesto formalmente la restituzione su istanza del Consiglio pastorale
ospedaliero.
Il ritorno di quest‟opera in un contesto „ospedaliero‟ – inteso naturalmente come mera appartenenza materiale,
data l‟evidente provenienza ecclesiastica dell‟opera – risulta ulteriormente significativo se si pensa che l‟attuale
Ospedale Infermi discende direttamente dall‟Ospedale cittadino di Santa Maria della Misericordia, esistente
almeno dal 1368, al quale venne accorpata nel 1486 la maggior parte degli ospedali cittadini per la creazione di
un unico grande nosocomio.
37
2.2.4 IMPATTO AMBIENTALE: Effetti indotti sull’ambiente dalle attività, dai prodotti e dai servizi
dell’Azienda
Monitoraggio quali - quantitativo sull’uso di energia elettrica e termica ed interventi per lo
sviluppo della produzione e dell’utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili, da
cogenerazione e da sistemi tecnologici innovativi
L'Azienda USL di Rimini nel 2009, in merito al progetto regionale per le “Politiche per l'uso razionale
dell'energia”, ha proceduto in accordo con il programma delle azioni assunte dalla Regione e con gli obiettivi
assegnati al proprio Direttore Generale.
In particolare, i principali interventi inerenti l‟uso razionale dell‟energia sono stati:
1. L‟adesione alla gara regionale, tramite l'Agenzia Regionale Intercent-ER, per la fornitura di energia
elettrica;
2. La realizzazione di campagne di sensibilizzazione, informazione ed orientamento rivolte agli operatori delle
Aziende sanitarie per l'uso razionale dell'energia, in accordo con le disposizioni regionali; in particolare sono
state intraprese le seguenti azioni:
attivazione della casella di posta elettronica “[email protected]” per la raccolta dei
suggerimenti e delle proposte in merito all'uso razionale dell'energia;
distribuzione del materiale informativo predisposto dal Gruppo Regionale Energia (depliant, locandine e
poster “io spengo lo spreco”);
effettuazione, in occasione dell'accensione degli impianti di condizionamento estivi e di quelli di
riscaldamento invernali, di attività di sensibilizzazione degli operatori (e-mail informative volte ad
incentivare comportamenti virtuosi);
partecipazione ad un progetto regionale, in collaborazione con ENEA, per la realizzazione di materiale
formativo/informativo in modalità e-learning sull'uso razionale dell'energia in sanità, da utilizzarsi per la
formazione/informazione agli operatori aziendali (sanitari, amministrativi, ecc.);
effettuazione di specifiche attività formative/informative trasversali, con moduli da 30 minuti – 1 ora,
inerenti il risparmio energetico ed il rispetto ambientale.
3. Il monitoraggio quali/quantitativo sull'uso dell'energia elettrica e termica, sulla base di indicatori predisposti
dal Gruppo Regionale Energia;
4. L‟applicazione, nell'ambito del programma degli interventi di ristrutturazione, ampliamento e costruzione di
nuovi fabbricati, di soluzioni progettuali premianti dal punto di vista della riduzione dei consumi, in accordo
e applicazione dell'atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure
di certificazione energetica degli edifici (DGR 1730/2007).
5. La definizione e l‟attivazione del Piano delle Azioni per il miglioramento della sostenibilità energetica
dell‟Azienda USL di Rimini per gli anni 2009-2011. Tale programma prevede la realizzazione di numerosi
interventi (in parte attivati nel 2009) inerenti il risparmio energetico, quali la produzione di energia da fonti
rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, ecc.), cogenerazione o sistemi tecnologici innovativi:
-
Interventi per l‟efficienza energetica degli impianti termici:
-
sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione presso la RSA di via Ovidio – Rimini
(intervento concluso);
-
trattamento dei circuiti delle caldaie a vapore (intervento concluso);
-
Riqualificazione energetica degli involucri edilizi: prevista la realizzazione di isolamenti “a cappotto” sul
fabbricato Colosseo e sul Padiglione Flaminio dell‟ospedale di Rimini (interventi attivati da concludersi
entro il 2010);
-
Interventi per l‟efficienza energetica degli impianti elettrici:
-
attivazione del programma per lo spegnimento automatico da remoto dei personal computer
(intervento da concludersi entro la primavera 2010);
38
-
-
sostituzione di motori (pompe di circolazione, ventilatori UTA, ecc.) con altrettanti del tipo ad alta
efficienza (intervento iniziato da concludersi entro il 2011);
Impiego delle fonti rinnovabili di energia:
-
realizzazione di n. 2 impianti di produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici presso
l'ospedale Infermi di Rimini e presso il fabbricato denominato Colosseo (intervento da concludersi
entro l‟autunno 2010);
-
realizzazione di un impianto solare termico sulla copertura della Palazzina di Ingresso dell'ospedale
Infermi di Rimini (intervento da concludersi entro l‟autunno 2010);
Realizzazione di impianti di cogenerazione:
-
installazione di un impianto di cogenerazione da 1MW elettrico presso l‟ospedale Infermi di Rimini
(da concludersi entro la primavera 2011);
-
installazione di un impianto di micro-cogenerazione da 40kW elettrici presso l'ospedale Franchini di
Santarcangelo (da concludersi entro la primavera 2011).
Interventi in tema di produzione e gestione dei rifiuti, al fine di ridurne la pericolosità,
favorirne il recupero, ottimizzarne la raccolta e lo smaltimento
Nell‟anno 2009 sono stati svolti i seguenti interventi in tema di produzione e gestione dei rifiuti:
-
istituzione del settore Igiene degli Alimenti e Ambiente, che si occupa del coordinamento in materia
di sostenibilità ambientale e che per quanto attiene in particolare la gestione dei rifiuti collabora con
il referente dell'ambito territoriale;
-
adesione alla gara Intercenter per lo smaltimento dei rifiuti sanitari;
-
implementazione della raccolta differenziata di carta, plastica, legno, ferro e organico di cucina, con
relativa riduzione dei rifiuti speciali, in collaborazione con HERA;
-
implementazione del monitoraggio della quantità dei rifiuti speciali ospedalieri a rischio infettivo
prodotti da ogni singola Unità Operativa attraverso l'adozione di un codice a barre che permette
anche il ribaltamento dei relativi costi;
-
ulteriore sensibilizzazione alle U.O. Attività Tecniche e Provveditorato per l'inserimento, in sede di
preparazione di gare, di smaltimento dei rifiuti prodotti da parte delle Ditte Appaltatrici;
-
sensibilizzazione del personale ospedaliero sulla corretta raccolta differenziata dei rifiuti e verifica
nei reparti di degenza da parte degli operatori tecnici del settore, opportunamente formati sulla
corretta gestione dei rifiuti;
-
programmazione per l'anno 2010 di due corsi, rivolti a tutti gli operatori dell'AUSL di Rimini, sullo
sviluppo sostenibile in sanità, in collaborazione con la RER;
-
diffusione all'interno dell'AUSL di Rimini delle linee guida regionali per la gestione dei rifiuti e degli
scarichi idrici nelle Aziende sanitarie dell'Emilia – Romagna.
39
2.3
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
2.3.1 I COSTI
Costo pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale
Costo pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale
Aziende
2006
Costi
Usl Rn
RER
Popolazione
2007
Pro-capite
Costi
Popolazione
2008
Pro-capite
Costi
Popolazione
Pro-capite
424.727
274.320
1.548,29
449.856
279.182
1.611,34
471.541
284.415
1.657,93
6.680.245
4.187.544
1.595,27
6.972.808
4.223.585
1.650,92
7.242.534
4.275.843
1.693,83
Costo pro-capite ponderato a confronto con
quello medio regionale- AUSL di Rimini e Regione
anni 2006/2008
1.750,00
Azienda USl di Rimini
Regione
1.693,83
costo pro- capite
1.700,00
1.650,92
1.650,00
1.657,93
1.611,34
1.600,00
1.550,00
1.595,27
1.548,29
1.500,00
1.450,00
2006
2007
2008
Il costo complessivo pro-capite ponderato nel corso del triennio preso in esame è inferiore rispetto a quello
medio regionale. Lo scostamento rispetto al dato regionale è tendenzialmente stabile.
40
Finanziamento pro-capite ponderato per i cittadini residenti a confronto con quello pro- capite
regionale
Finanziamento pro-capite ponderato a confronto con quello medio regionale
2006
2007
Aziende
Costi
Usl Rn
Popolazione
Pro-capite
Costi
Popolazione
374.109.370
290.029
1.289,90
401.991.322
294.110
RER 5.740.000.000
4.187.544
1.370,73
6.120.820.000
4.223.585
Pro-capite
1.366,81
Costi
2008
Popolazione
Pro-capite
428.863.744
298.333
1.437,53
1.449,20 6.489.089.856
4.275.843
1.517,62
Finanziamento pro-capite ponderato a confronto
con quello medio regionale- AUSL di Rimini e
Regione anni 2006/2008
1.550,00
Azienda USl di Rimini
Regione
1.517,62
1.500,00
1.449,20
costo pro- capite
1.450,00
1.400,00
1.370,73
1.437,53
1.366,81
1.350,00
1.300,00
1.289,90
1.250,00
1.200,00
1.150,00
2006
2007
2008
Il finanziamento pro-capite ponderato nel corso del triennio è sempre inferiore rispetto al dato medio regionale
e lo scostamento rimane pressochè invariato nel tempo.
41
Costo pro-capite ponderato per livello di assistenza a confronto con quello medio regionale
Aziende
Costo pro-capite sanità pubblica
2006
Costi
Usl Rn
RER
2007
Popolazione
2005
Costi Procapite
Costi
Popolazione
2008
Costi Procapite
Costi
Popolazione
Costi Procapite
11.853
282.698
41,93
12.420
285.988
43,43
13.365
289.252
46,20
240.154
4.187.544
57,35
247.269
4.223.585
58,54
261.631
4.275.843
61,19
Costo pro-capite sanità pubblica - AUSL di Rimini
e Regione
anni 2006/2008
70
Azienda USl di Rimini
61,19
58,54
57,35
60
costo pro- capite
Regione
50
46,2
43,43
41,93
40
30
20
10
0
2006
2007
2008
Il costo pro-capite ponderato per l‟assistenza di sanità pubblica è notevolmente inferiore rispetto al dato medio
regionale con una lieve tendenza alla diminuzione dello scostamento.
Aziende
Costo pro-capite assistenza distrettuale
Costi
Usl Rn
RER
2006
Popolazione
2005
Costi Procapite
2007
Costi
Popolazione
2006
Costi Procapite
Costi
2008
Popolazione
2007
Costi Procapite
246.883
276.423
893,14
262.358
281.821
930,94
280.241
287.865
973,51
3.703.744
4.187.544
884,47
3.883.587
4.223.585
919,50
4.098.481
4.275.843
958,52
Costo pro-capite per Assitenza Distrettuale
Azienda e Regione- anni 2006/2008
AUSL di
Rimini
Costo pro-capite
Regione
1.000,00
950,00
900,00
850,00
800,00
750,00
700,00
650,00
600,00
550,00
500,00
893,14884,47
2006
930,94919,50
973,51
958,52
2007
2008
Il costo pro-capite per l‟assistenza distrettuale è costantemente superiore rispetto alla media regionale, con un
lieve e continuo incremento del divario nel corso del triennio.
42
Aziende
Costo pro-capite assistenza ospedaliera
2006
Costi
Usl Rn
RER
Popolazione
2005
Costi Procapite
Costi
2007
Popolazione
2006
Costi Procapite
2008
Costi
Popolazione
2007
Costi Procapite
165.991
271.001
612,51
175.078
281.821
621,24
177.935
280.057
635,35
2.736.347
4.187.544
653,45
2.842.319
4.223.585
672,96
2.882.421
4.275.843
674,12
Costo pro-capite per Assitenza Ospedaliera
Azienda e regione -anni 2006/2008
AUSL di Rimini
800
Costo pro-capite
700
600
612,51
653,45
621,24
672,96
Regione
635,35
674,12
500
400
300
200
100
0
2006
2007
2008
Il costo pro-capite per l‟assistenza ospedaliera nel corso del triennio 2006-2008 è inferiore rispetto a quello
medio regionale e tale scostamento aumenta nel corso del 2007 per poi diminuire nel 2008, tornando ai livelli
dell‟anno 2006.
43
2.3.2 ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
Programmi regionali di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero e della
mammella
Percentuali di adesione nell’anno agli screening
E‟ stato garantito il rispetto della progressione delle chiamate dei tre programmi di screening oncologici
attivi:
il 5° round dello screening citologico è stato regolarmente attivato in gennaio 2009;
è stata assicurata la corretta progressione del 6° round dello screening mammografico, che è terminato il
31/12/09, con un‟adesione complessiva pari al 68,9% (anni 2008-09)
è stata assicurata la corretta progressione del 3° round dello screening colon-rettale, che si è concluso il
31/03/09 con un‟adesione complessiva pari al 46,5%. Dall‟1 aprile è iniziato il 4° round.
L‟adesione allo screening mammografico è stata pari al 74,4%, con un aumento del 13,4% rispetto
all‟anno precedente (come da dato riportato in schede GISMa, anno 2008).
Per quanto riguarda lo screening del collo dell‟utero, l‟adesione nell‟anno 2009 è pari al 39,7% (I inviti +
solleciti): tale valore si posiziona al di sotto dello standard desiderabile, ma storicamente il primo anno di ogni
round abbiamo sempre ottenuto basse adesioni (nell‟ultimo round, l‟adesione del 2006 è stata pari al 28%), poi
ampiamente recuperate nei due anni successivi.
L‟adesione allo screening del colon retto nell‟anno 2009 è pari al 43,8%. Pur non raggiungendo l‟adesione
accettabile, ha mostrato però un notevole recupero (+11,7%) rispetto al primo trimestre: periodo in cui era
stata invitata la popolazione nuova immigrata (pertanto persone mai precedentemente invitate allo screening,
che generalmente aderiscono meno al primo invito), oltre ad una quota di solleciti a non aderenti nel 2008
(mediamente l‟adesione al sollecito si attesta sul 20%).
% Adesione
% Copertura
documentata
Utero
39,7
57,5
Anno 2009
Mammella
74,4
80,4
Colon
43,8
44,1
44
Copertura vaccinale per infanzia ed adolescenza
Copertura vaccinale per alcune vaccinazioni nell'infanzia
POLIO AL 24° MESE*
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
RIMINI
94,4
96,3
94,1
95,1
94,4
94,9
94,8
94,3
TOTALE RER
98,0
98,0
97.9
97,7
97,7
97,6
97,4
n. d.
2007
2008
2009
MORBILLO AL 24° MESE**
2002
2003
2004
2005
2006
DISTRETTO
RIMINI
DISTRETTO
RICCIONE
AUSL RIMINI
80,3
83,3
81,6
86,8
88,4
88,2
88,1
87,3
TOTALE RER
92,3
92,5
92,9
92,9
93,7
93,5
93,6
n. d.
87,4
88,4
HIB AL 24° MESE*
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
90,7
91,3
91.5
93,4
93,6
93,6
92,9
93,4
95.2
95.8
96,7
96,7
96,8
96,7
96,5
n. d.
RIMINI
TOTALE
RER
PERTOSSE AL 24° MESE*
RIMINI
TOTALE
RER
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
91,8
93,2
92,4
94,2
94,3
94,3
93,9
93,9
96,8
96,9
97,3
97,2
97,3
97,3
97,1
n. d .
* bambini che sono stati vaccinati con almeno 3 dosi di vaccino
** bambini che sono stati vaccinati con almeno 1 dose di vaccino
Fonte - Servizio Sanità Pubblica- Regione Emilia-Romagna per gli anni 2001/2008;
Fonte - Dipartimento di Sanità Pubblica Aziendale per anno 2009 (dato provvisorio)
Andamento copertura vaccinale facoltativa
Azienda USL Rimini
100
percentuale copertura
95
90
85
80
75
70
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Periodo anni 2000_2007
POLIO AL 24° MESE*
HIB AL 24° MESE*
MORBILLO AL 24° MESE**
PERTOSSE AL 24° MESE*
45
L‟esame dei dati riguardanti le coperture al 24° mese per alcune vaccinazioni dell‟infanzia sia obbligatorie che
raccomandate mostra valori che, nell‟ambito di una sostanziale stabilità, pur potendo essere considerati buoni
livelli di copertura, sono di qualche unità percentuale inferiori alla media regionale. Va ricordato, a questo
proposito, che nel territorio dell‟Azienda U.S.L. di Rimini è presente e attiva la federazione del COMILVA
(Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni).
E‟ agli atti il progetto operativo sulle vaccinazioni dell‟infanzia obbligatorie e raccomandate realizzate dalla
Pediatria di Comunità in collaborazione con l‟U.O. Igiene e Sanità Pubblica.
Si sono tenuti degli incontri fra le Direzioni dei Dipartimenti Cure Primarie e i singoli PLS la cui popolazione
assistita presenta una percentuale di adesione alle vaccinazioni inferiore alle medie aziendali per sensibilizzare
tali professionisti ad un maggiore impegno nel reclutare i loro assistiti inadempienti e per promuovere per tutti i
nuovi nati una adesione sempre maggiore alla pratica vaccinale.
Copertura vaccinale HPV per le coorti di nascita 1997-1998 al 31/12/2009
Azienda USL
Coorte 1997
Coorte 1997
Coorte 1998
% vaccinati con 1 dose % vaccinati con 3 dosi % vaccinati con 1 dose
RIMINI
Totale Regione
Coorte 1998
% vaccinati con 3 dosi
60,2%
54,5 %
56,1%
29,2%
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
Copertura vaccinale meningococco e pneumococco al 31/12/2009
Azienda USL
RIMINI
Totale Regione
Meningococco
Al 24° mese
A 16 anni
Pneumocco
Al 12° mese
% vaccinati
% vaccinati*
85,7%
n.d.
% vaccinati
61,7%
n.d.
88,4%
n .d
Relativamente alla vaccinazione antimeningococcica nella coorte 1993 la copertura vaccinale è in aumento,
poiché dal valore pari al 56,8% nella coorte dei 1991 nel 2009 si è riscontrata una copertura vaccinale pari al
61,7% nella coorte dei nati 1993.
46
Vaccinazione antinfluenzale
VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE - ANNI 2004 - 2010
Numero di soggetti vaccinati
Tasso di copertura per 100 abitanti di età>=65 anni(%)
2004
2005
2005
2006
2006
2007
2007
2008
2008
2009
2009
2010
2004
2005
2005
2006
2006
2007
2007
2008
2008
2009
2009
2010
RIMINI
57.724
65.316
68.696
67.529
44.798
43.638
69,4
72,4
74,2
73,3
72,3
70,4
R.E.R.
898.244
1.028.467 1.019.753 988.671 713.222
719.530
70,8
74,2
74,4
73,1
73,1
73,8
La popolazione di riferimento è quella al 31/12 dell'anno di inizio di ogni campagna vaccinale.
Fonte - Servizio Sanità Pubblica Regionale
Numero soggetti vaccinati per antiinfluenzale e tasso di
copertura - Azienda USL Rimini
70.000
75
65.000
74
60.000
73
72
55.000
71
50.000
70
45.000
69
40.000
68
35.000
67
30.000
25.000
66
Campagna
2003-04
Campagna
2004-05
Numero di soggetti vaccinati
Campagna
2005-06
Campagna
2006/2007
Campagna
2007/2008
Campagna
2008/2009
Campagna
2009/2010
65
Tasso di copertura per 100 abitanti di età>=65 anni(%)
Nella recente campagna antinfluenzale stagionale 2009-2010 la copertura vaccinale delle persone
ultrasessantacinquenni ha avuto una lieve diminuzione pur rimanendo al di sopra del 70%, mentre si rileva la
sostanziale tenuta della copertura vaccinale nella categoria relativa a Medici ed operatori sanitari: nella
precedente campagna 2008/2009 il numero era 1071, nella recente campagna 2009/2010 è stato 1018. Si
sottolinea che l‟attività relativa alla conduzione della campagna antinfluenzale stagionale quest‟anno è stata
peculiare rispetto agli anni precedenti, a causa della contemporanea conduzione della campagna antinfluenzale
con vaccino pandemico rivolta prioritariamente al personale sanitario e alle persone di età inferiore a 65 anni
con patologie croniche.
47
CONTROLLI SUGLI AMBIENTI DI LAVORO
Percentuale di Aziende controllate sulle esistenti
PERCENTUALE DI AZIENDE CONTROLLATE SULLE ESISTENTI
2004
2005
2006
2007 2008 2009
Azienda USL Rimini
2,4
2,2
2,3
5,3
7,6
9,5
Regione
3,4
3,4
3,4
6,1
8,0
8,8
Fonte Regione Emilia Romagna anni 2004 – 2006
Fonte Dip. Sanità Pubblica AUSL Rimini anni 2007 - 2009
Percentuale di aziende controllate con infrazioni
PRESCRIZIONI EMESSE SULLE AZIENDE CONTROLLATE
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Azienda USL Rimini
24,9
11,5
16,9 16,8
18,0
19,4
Regione
20,7
23,7
24,2 27,0
21,8
16,0
Fonte Regione Emilia Romagna anni 2004 – 2006
Fonte Dip. Sanità Pubblica AUSL Rimini anni 2007 - 2009
Dall‟anno 2007 il denominatore (aziende esistenti) su cui effettuare il calcolo percentuale, è stato modificato:
le Aziende Esistenti si identificano con le Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) con almeno un
dipendente e maggiori di un artigiano, del dato relativo all‟ultimo anno disponibile, come fornito dalla
RER con mail del 1/6/2010
48
CONTROLLO SUGLI ALLEVAMENTI E SULLE INDUSTRIE ALIMENTARI
% di Aziende nell’ambito della Ristorazione controllate (Bar e affini, ristoranti e affini, mense e
gastronomie) e % di Aziende controllate nell’ambito Ristorazione con infrazioni
% AZ. RISTORAZIONE CONTROLLATE SU
ESISTENTI
% AZ. RISTORAZIONE CON INFRAZIONI SU
CONTROLLATE
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Azienda USL
40,4 37,0
29 25,2 19,8 11,0
di Rimini
41,9 40,4 38,3 35,4 32. 30,8
Regione
7,1
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
20,7
79,8
38,3
38,0
24,5
5,9
11,6
24,9
32,5
29,1
30,6
28,6
32,8
Fonte: Regione Emilia-Romagna e AUSL di Rimini (anno 2009)
Aziende controllate nell'ambito della Ristorazione - Provincia di Rimini
2009
7,1
5,9
2008
11,6
11,0
2007
19,8
24,5
2006
38,0
25,2
2005
29,0
2004
38,3
79,8
37,0
20,7
2003
40,4
24,3
2002
0
10
20
38,9
30
40
50
60
70
80
% AZ. RISTORAZIONE CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE
% AZ. RISTORAZIONE CONTROLLATE SU ESISTENTI
% di Aziende Alimentari controllate su esistenti (Aziende di trasformazione,
lavorazione, e confezionamento di alimenti) e % di Aziende Alimentari controllate con infrazioni
% AZ. TRASF.LAVORAZ.CONF. CONTROLLATE SU
ESISTENTI
% AZ. TRASF.LAVORAZ. CONF. CON INFRAZIONI SU
CONTROLLATE
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
AUSL di
Rimini
30,0
37,0
24,1
40,9
31,9
16,4
8,5
8,5
13,7
10,8
12,2
47
47,7
28,3
7,6
12,3
Regione
42,1
42,5
39,1
37,5.
32,9
31,3
29,5
21,4
23,9
20,8
26,8
30,4
28
31,8
Fonte: Regione Emilia-Romagna e AUSL di Rimini (anno 2009)
49
90
Aziende Alimentari
2009
8,5
2008
7,6
8,5
12,3
2007
28,3
16,4
2006
47,7
31,9
2005
40,9
12,2
2004
24,1
10,8
2003
0
47
37
10
20
30
40
50
60
% AZ. TRASF.LAVORAZ. CONF. CON INFRAZIONI SU CONTROLLATE
% AZ. TRASF.LAVORAZ.CONF. CONTROLLATE SU ESISTENTI
% Sopralluoghi per allevamento
AZIENDA USL DI
RIMINI
Allevamenti esistenti
N° sopralluoghi
Anno
2002
1.089
2.733
Anno
2003
983
3.367
Anno
2004
971
2.516
Anno
2005
1.155
2.536
Anno
2006
1.339
2.473
Anno
2007
1.366
2.450
Anno
2008
1.385
2.447
Anno
2009
1.355
1.829
AUSL di Rimini
Regione
PERCENTUALE DI SOPARALLUOGHI PER ALLEVAMENTO
Anno
Anno
Anno
Anno
Anno
Anno
2002
2003
2004
2005
2006
2007
184,7
179,4
251
342,5
259,1
219,6
486,8
470,6
367,5
457,1
510,9
512
Anno
2008
176,7
Anno
2009
134.9
433,2
N.D.
L‟attività di controllo della filiera alimentare rappresenta uno strumento di garanzia per la salute della
popolazione ma riveste anche un ruolo primario per il tessuto economico dell‟intera provincia che poggia
sull‟offerta turistica; la percentuale di controlli effettuati riflette, nel tempo, il variare della programmazione sia
in sede Aziendale che regionale risentendo, in particolare per quanto riguarda il dato percentuale relativo ai
controlli nel settore della ristorazione, dell‟elevatissimo numero di imprese esistenti.
La nostra regione ha intrapreso un percorso di rimodulazione delle azioni di controllo ufficiale sul settore della
produzione alimentare dal campo alla tavola per la piena applicazione di quanto disposto dal Reg. CE
882/2004. Gli strumenti utilizzati sono prevalentemente quelli dell‟ispezione e dell‟audit applicando le procedure
regionali e le relative check list e tenendo conto del livello di rischio sanitario insito nelle diverse fasi della filiera
e dei prodotti trattati. Questo ha comportato una riduzione del numero degli interventi di controllo e un loro
diverso orientamento a favore di una maggiore efficacia nell‟evidenziare e correggere le non conformità
presenti; ciò a tutela della salute del consumatore e a sostegno della qualità delle nostre imprese che operano
nel settore della produzione di alimenti.
50
2.3.3 ASSISTENZA DISTRETTUALE
ASSISTENZA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI ED HANDICAP
Per quanto riguarda l’offerta di strutture per anziani si rimanda al cap.7, che tratta
approfonditamente il tema dell’assistenza alla popolazione anziana.
Posti Letto residenziali e semiresidenziali per portatori di handicap
Distretti
2006
Centri Diurni
2007
Centri
Resid.
Centri Diurni
2008
Centri
Resid.
Centri Diurni
2009
Centri
Resid.
Centri Diurni
Centri
Resid.
Rimini
287
127
287
124
296
125
299
131
Riccione
120
42
120
52
120
52
125
60
Totale
407
169
407
176
416
177
424
181
Con Centri Diurni si intendono le seguenti tipologie di strutture: Centro Diurno Socio Riabilitativo, CTO (Centro
Terapia Occupazionale), CLP (Centro Lavoro Protetto).
Con Centri Residenziali si intendono: i Gruppi Appartamento, i Centri Residenziali e un nucleo per utenti
2068/04 (tutto sanitario); le case - famiglia dell‟Associazione Papa Giovanni XXIII non sono conteggiate poiché
accolgono varie tipologie di utenza (multiutenza).
Nel 2009 nel Distretto di Rimini vi è stato un incremento nelle seguenti strutture:
- aumento di 3 posti in un Centro Lavoro Protetto
- aumento di 3 posti in un Centro Residenziale
- apertura di un gruppo appartamento (3 posti in convenzione per accoglienze di sollievo)
Nel 2009 nel Distretto di Riccione vi è stato un aumento di 5 posti in convenzione in un Centro Lavoro Protetto
e una diminuzione di 2 posti in un Centro Residenziale. Sono stati convenzionati 10 posti in Casa Famiglia
51
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA E HOSPICE
Assistenza domiciliare integrata
Il costante incremento demografico degli anziani e l‟aumento della prevalenza di malattie cronico-degenerative
determinano bisogni sempre più complessi che richiedono la capacità da parte dei servizi e dei professionisti di
erogare risposte fra loro integrate e orientate a porre l‟assistito e la sua famiglia al centro del progetto di cura e
di assistenza a domicilio.
L‟analisi dei dati di attività degli ultimi anni, lo sviluppo di una sensibilità più attenta agli aspetti qualitativi
dell‟assistenza, l‟obiettivo della D.G di mettere in atto processi di miglioramento nelle fasi di accoglienza e
soddisfazione dei bisogni degli utenti, evidenziano la necessità di individuare alcune soluzioni che ci permettano
di definire una modalità assistenziale in grado di dare risposte soddisfacenti ai bisogni di tutti i soggetti che
accedono al servizio di assistenza domiciliare integrata.
Lo sforzo messo in atto nell‟anno 2009 è stato quello di attivare un forte incremento della flessibilità
organizzativa e la ricerca di nuovi strumenti gestionali per erogare risposte assistenziali capaci di assicurare
interventi mirati ed appropriati, aumentare la qualità professionale degli operatori coinvolti, assicurare
all‟utente il miglior percorso di cura possibile fornendo risposte adeguate in funzione della complessità dei
bisogni.
Un ulteriore elemento di potenziamento e di miglioramento qualitativo delle cure e dell‟assistenza a domicilio
che ha caratterizzato il 2009 è rappresentato dall‟inserimento di un Fisioterapista all‟interno del Punto Unico
delle Cure Domiciliari. Ciò ha determinato la possibilità di effettuare valutazioni multidimensionali attraverso il
coinvolgimento di figure professionali con competenze diversificate (MMG, Infermiere, Assistente Sociale,
Fisioterapista, OSS) in grado di identificare i bisogni e le varie problematiche del singolo paziente per poter
progettare un Piano Assistenziale appropriato avendo come obiettivo prioritario la “personalizzazione”
dell‟intervento.
Un altro fattore importante in grado di contribuire al miglioramento della qualità delle cure domiciliari è
rappresentato dal coinvolgimento dei famigliari e dei collaboratori che spesso svolgono un ruolo centrale nella
gestione dell‟ammalato, rappresentano una risorsa fondamentale nell‟assistenza e costituiscono un elemento
determinante nel ridurre il ricorso all‟istituzionalizzazione. Quindi, gli interventi attivati hanno dato spazio al
sostegno e al trasferimento di competenze necessarie alla gestione e al controllo della malattia prevedendo
progetti assistenziali sempre più differenziati elaborati sulla base di una valutazione che fa emergere i bisogni
specifici di cura in considerazione dei diversi contesti famigliari.
Inoltre, l‟incremento di richieste di attivazione del servizio relative a forme complesse e avanzate di cura
richiedono spesso il trasferimento al domicilio di competenze specialistiche tipiche della degenza ospedaliera e
quindi il possesso da parte dei professionisti domiciliari di conoscenze e abilità specifiche sempre più elevate.
Per affrontare questa nuova realtà assistenziale dovute soprattutto alle nuove potenzialità offerte dalla
tecnologia, l‟ADI ha aderito ad un progetto sperimentale in capo alla U.O.Gestione del Rischio denominato
“Progetto Pazienti Neuromuscolari”.
IL Progetto è partito a metà Maggio 2009 e dopo la messa a punto del programma informatico gestionale è
stato attivato l‟avvio del monitoraggio dei pazienti supportati a domicilio da tecnologie biomediche da parte
della equipe multiprofessionale formata da neurologo, pneumologo, anestesista-rianimatore, fisiatra, infermiere
al fine di aumentare il livello assistenziale a questa particolare tipologia di utenti. I pazienti selezionati ed
inseriti nel progetto sono stati complessivamente 31 (di cui18 già in carico all‟ADI) e le attività connesse al
monitoraggio, che sono a carattere programmato, prevedono accessi a domicilio da parte dei professionisti
dell‟equipe.
L‟attività di coordinamento del gruppo multispecialistico è gestita da una infermiera referente del progetto in
raccordo con le due coordinatrici infermieristiche dell‟ADI di Rimini e Riccione che inseriscono e aggiornano le
informazioni contenute nel database, pianificano le consulenze, contattano le varie interfacce (intra ed extra
ospedaliere), raccolgono le notifiche e i referti provenienti dalla struttura ospedaliera, coordinano le azioni dei
singoli attori del progetto, prenotano le indagini diagnostiche in ospedale compresa l‟attivazione della centrale
operativa per il trasporto secondario, pianificano le consulenze, informano e collaborano con i Medici di
Medicina Generale.
52
Ciò determina l‟unificazione delle informazioni, una conoscenza più esaustiva del quadro clinico, facilita
l‟accesso in ospedale , riduce i tempi di attesa per il rientro al domicilio, definisce un accorpamento delle date
programmate per eventuali visite ospedaliere riducendo soprattutto i disagi per il paziente e aumentando il
supporto ai famigliari.
Assistenza Domiciliare Integrata: Trend 2007- 2009
2007
Azienda USL
Piacenza
Parma
Reggio Emilia
Modena
Bologna
Imola
Ferrara
Ravenna
Forlì
Cesena
Rimini
Regione
2008
Pazienti assistiti
4.977
9.567
10.124
12.673
17.468
2.373
6.209
6.177
3.249
3.421
4.885
81.123
5.672
10.129
10.637
13.367
17.676
2.517
6.450
6.740
3.173
3.303
5.241
84.905
2009 %
(20092007)
6.181
24,19
10.309
7,76
11.070
9,34
13.989
10,38
19.296
10,46
2.881
21,41
6.708
8,04
7.152
15,78
3.238 0,34
2.961 - 13,45
5.522
13,04
89.307
10,09
Fonte: Banca dati ADI, Regione Emilia-Romagna
Pazienti seguiti in assistenza domiciliare per classi di età – Anno 2009
30
25
percentuale
20
15
10
5
0
0
0114
1529
3044
4559
RIMINI
TOTALE REGIONE
6064
6569
età
53
7074
7579
8084
8589
>=90
Distribuzione percentuale delle TAD (Tipologia Assistenza Domiciliare) per livello di assistenza
Anno 2008
70
59
60
50
35
40
30
20
16
30
19
23
6
10
RIMINI
TOTALE REGIONE
12
0
Bassa
intensità
Media
intensità
Alta
intensità
Non
definibile
Anno 2009
60
55
50
42
40
30
20
19
21
RIMINI
24
22
12
10
4
0
Bassa
intensità
Media
intensità
Alta
intensità
Non
definibile
54
TOTALE REGIONE
Livello intensità
assistenziale
RIMINI
0-14
BASSA
INTENSITÀ
MEDIA
INTENSITÀ
ALTA INTENSITÀ
.
NON DEFINIBILE
.
0,19
0,19
TOTALE
0,38
Livello intensità
assistenziale
BASSA
INTENSITÀ
MEDIA
INTENSITÀ
ALTA INTENSITÀ
15-64
65-74
75-84
85++
totale
0,23
4,7
23,04
66,43
4,14
0,64
7,14
25,3
91,61
5,54
0,4
2,1
4,16
4,07
0,93
1,05
9,2
62,99
187,1
11,36
2,32
23,14
115,49
349,22
21,98
RICCIONE
0-14
.
0,14
65-74
75-84
85++
totale
0,2
3,89
20,17
78,7
3,97
0,32
2,69
8,46
24,62
1,74
0,18
2,13
3,51
3,36
0,68
NON DEFINIBILE
0,35
1,29
16,31
84,59
237,6
14,65
TOTALE
0,48
1,99
25,02
116,74
344,27
21,03
Livello intensità
assistenziale
.
15-64
RIMINI AUSL
0-14
15-64
65-74
75-84
85++
totale
.
0,22
4,42
22,03
70,63
4,08
0,17
0,53
5,6
19,38
68,71
4,19
0,12
0,32
2,11
3,93
3,82
0,84
NON DEFINIBILE
0,12
1,14
11,66
70,58
204,36
12,54
TOTALE
0,42
2,2
23,79
115,93
347,53
21,64
BASSA
INTENSITÀ
MEDIA
INTENSITÀ
ALTA INTENSITÀ
55
Telesoccorso e Teleassistenza
Il Servizio di Telesoccorso e Teleassistenza, presente in tutto il territorio provinciale, è un sistema in grado di
attivare e monitorare al domicilio degli utenti interventi per situazioni problematiche emergenziali (cadute,
malesseri improvvisi, intrusioni ecc..) e contemporaneamente aumentare il senso di sicurezza ed autonomia
della persona.
Attualmente questo teleservizio è in grado di assicurare attraverso il sistema “viva-voce” elevata facilità
relazionale con l‟utente, competenza e costante verifica della funzionalità degli apparati, dispone di un sistema
informativo flessibile capace di garantire la rintracciabilità delle comunicazioni, le azioni adottate e tutte le
notizie utili degli utenti in carico ( rete famigliare, collaboratori, presenza di particolari problematiche sanitarie
e/o sociali). L‟attività di Teleassistenza è inserita nella rete dei servizi territoriali e opera in collaborazione con
Assistenti Sociali, Medici di Medicina Generale, ADI, Punto Unico delle Cure Domiciliari e Associazioni di
Volontariato (AUSER e LILIT ) con l‟obiettivo di fornire risposte personalizzate ed adeguate alle reali esigenze
degli utenti. Le attività prevalenti sono costituite dalla l‟attività di telecontrollo, telecompagnia,
accompagnamenti per visite specialistiche o per attività di socializzazione, consegna spesa, consegna farmaci,
servizio di segretariato sociale. L‟attività telefonica viene svolta dalle operatrici di telesoccorso (coordinate dalla
Assistente Sociale) adeguatamente formate per assicurare una indispensabile competenza nella gestione della
comunicazione, nell‟attivazione della relazione con gli utenti e nella attivazione degli interventi dei volontari a
domicilio.
Complessivamente si può affermare che nel processo continuo di miglioramento della qualità che questo
servizio intende offrire, il 2009 ha visto un cambiamento sostanziale dovuto alla presenza della Asssistente
Sociale per più ore settimanali. Ciò ha permesso di mettere in atto in occasione dell‟allacciamento al servizio,
una procedura che prevede la presenza a domicilio non solo dell‟operatore che ha il compito di effettuare
l‟installazione dell‟apparato ma anche della presenza qualificata della A.S. che è in grado di curare la relazione
con l‟anziano spesso in difficoltà ad accettare l‟utilizzo di apparecchiature tecnologiche e a comprenderne il
funzionamento.
L‟obiettivo prioritario che il servizio è riuscito a raggiungere nel 2009 è l‟incremento del numero di utenti nel
Distretto di Riccione che nel tempo ha sempre presentato percentuali di utilizzo da parte della popolazione
anziana residente, molto più basse rispetto al Distretto di Rimini. La scelta di utilizzare per due giorni
settimanali la A. S. del Punto Unico di Riccione per seguire questa attività, ha permesso di divulgare
maggiormente la conoscenza di questo sistema fra i MMG di quel territorio e di qualificare il rapporto con gli
utenti soprattutto nel gestire la relazione al momento della installazione degli apparati.
Un ulteriore intervento di supporto alla domiciliarità è rappresentato dell‟allacciamento gratuito attivato per gli
anziani >85 che vivono soli e senza figli residenti in Provincia come previsto dalla Delibera del D.G. n° 544 del
20/11/2008 che rappresenta un ulteriore stimolo ed un aiuto concreto al mantenimento delle persone
all‟interno del proprio ambiente di vita.
Numero complessivo utenti telesoccorso
700
600
500
400
610
607
416
498
513
505
Distretto di
Riccione
300
200
100
Distretto di Rimini
82
94
105
2007
2008
2009
AUSL Rimini
0
56
HOSPICE
Posti letto, Degenza media, pazienti dimessi (HOSPICE)
Nella nostra regione esistono Hospice presso otto Aziende di cui una ospedaliera; si segnala che tale tipologia
di struttura è presente in tutte le Aziende della Area Vasta Romagna.
HOSPICE: NUMERO DI POSTI LETTO, DIMESSI E DEGENZA MEDIA
Anno 2007
Azienda di ricovero Posti Letto
Anno 2008
Dimessi
Degenza
media (gg.)
Anno 2009
Dimessi
Degenza
media (gg.)
Dimessi
Degenza
media (gg.)
RIMINI
10
194
14,1
212
13,6
227
12,58
TOTALE REGIONE
226
3.182
18,2
3.347
18,8
3.837
17,51
Fonte: Assessorato Sanità Reg. Emilia-Romagna (banca dati Hospice) ed AUSL RN
Giornate di degenza media
20
19
18,8
18,2
18
17,5
17
16
15
13,6
14
13
14,1
12,58
12
11
10
Anno 2007
Anno 2008
RIMINI
Anno 2009
TOTALE REGIONE
Relativamente ai dati del 2009, si conferma la caratteristica di gestione dei sintomi (in particolare del dolore,
per il quale nel nostro reparto vengono utilizzate metodologie specifiche di gestione), di collegamento con la
rete domiciliare e con altre strutture di lungodegenza.
Si segnala un elevato numero di pazienti con degenza inferiore ai 7 giorni a prevalente provenienza dal
domicilio, ad indicare un buon funzionamento dell‟assistenza domiciliare e un buon collegamento di rete.
57
CONSULTORI FAMILIARI (C.F)
% di donne immigrate gravide in carico ai consultori familiari sul totale delle donne gravide in
carico ai consultori familiari
PERCENTUALE DI DONNE IMMIGRATE GRAVIDE IN CARICO AI CONSULTORI FAMILIARI SUL TOTALE DELLE DONNE GRAVIDE
IN CARICO AI CONSULTORI FAMILIARI
2006
2007
2008
% immigrate
% immigrate
% immigrate
Gravide in
Gravide
Gravide in
Gravide
Gravide
gravide/totale
gravide/total Gravide in
gravide/totale
carico ai immigrate in
carico ai immigrate in
immigrate in
gravide in
e gravide in carico ai C.F.
gravide in carico
C.F.
carico ai C.F.
C.F.
carico ai C.F.
carico ai C.F.
carico ai C.F.
carico ai C.F.
ai C.F.
AUSL Rimini
1.327
402
30,3
1.131
295
26,1
1.184
238
20,1
TOT. R.E.R.
15.892
7.472
47,0
16.512
7.933
48,0
18.216
9.357
51,4
(*) Fonte: Regione Emilia-Romagna
% di donne seguite in gravidanza (si intendono come “seguite” le donne con almeno quattro visite
nell‟anno)
PERCENTUALE DI DONNE SEGUITE IN GRAVIDANZA SUL TOTALE DEI NATI VIVI
2006
Gravide in
carico ai
C.F.
2007
Nati vivi da
residenti
nell'anno*
% Gravide in
carico/
nati vivi
Gravide in
carico ai
C.F.
2008
Nati vivi da % Gravide in
Nati vivi da
Gravide in
residenti
carico/
residenti
carico ai C.F.
nell'anno*
nati vivi
nell'anno*
% Gravide in
carico/
nati vivi
AUSL Rimini
1.327
2.796
47,5
1.131
2.945
38,4
1.184
3.158
37,5
TOT. R.E.R.
15.892
39.435
40,3
16.512
40.518
40,8
18.216
41.915
43,5
(*) Fonte: Regione Emilia-Romagna
Percentuale di donne in carico ai C.F. su popolazione target. Settore di attività: Ostetricia e
ginecologia
PERCENTUALE DI DONNE IN CARICO AI C.F. SETTORI DI ATTIVITA: OSTETRICIA E GINECOLOGIA
2006
Popolazione
Totale Utenti
Target
2007
% utenti su
popolazione
target
Distretto
Rimini
Distretto
Riccione
AUSL Rimini
97.213
14.984
15,4
TOT.R.E.R.
1.351.601
212.597
15,7
2008
% utenti su
Popolazion
Popolazione
Totale Utenti popolazione
Totale Utenti
e Target
Target
target
% utenti su
popolazione
target
63.220
8.150
12,9
64.120
8.760
13,7
35.398
6.338
17,9
36.231
6.450
17,8
98.618
14.488
14,7
100.351
15.210
15,2
1.369.647
211.677
15,5
1.391.381
209.155
15
Fonte: Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari
Popolazione target = donne 15-64 anni residenti al 31 dicembre
Percentuale di donne in carico ai C.F. su popolazione target. Settore di attività: Psicologia
PERCENTUALE DI DONNE IN CARICO AI C.F. SETTORE DI ATTIVITA: PSICOLOGIA
2006
Popolazione
Totale Utenti
Target
2007
% utenti su
popolazione
target
Distretto
Rimini
Distretto
Riccione
AUSL Rimini
97.213
570
0,6
TOT.R.E.R.
1.351.601
7.987
0,6
2008
% utenti su
Popolazione
Popolazione
Totale Utenti popolazione
Totale Utenti
Target
Target
target
63.220
322
0,5
35.398
411
98.618
733
1.369.647
7.163
64.120
297
0,5
1,2
36.231
288
0,8
0,7
100.351
585
0,6
0,5
1.391.381
7.414
0,5
Fonte: Servizio Assistenza distrettuale, medicina generale, pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari
* Popolazione target = donne 15-64 anni residenti al 31 dicembre
58
% utenti su
popolazione
target
Distribuzione percentuale delle prestazioni effettuate dai consultori familiari anno 2008
AUSL RIMINI
n.prestazioni
4.110
17.482
3.051
2.290
586
15.045
2.481
10.754
prestazioni consultori
psicologia
gravidanza
contraccezione
ivg
menopausa
tumori femminili
puerperio
spec.ginecologia
%
7,4
31,3
5,5
4,1
1,1
27
4,4
19,3
RER
n.prestazioni
48.707
195.384
53.014
18.490
20.823
281.024
27.799
153.536
Distribuzione percentuale delle prestazioni
effettuate dai consultori familiari dell'AUSL di
Rimini
%
6,1
24,5
6,6
2,3
2,6
35,2
3,5
19,2
Distribuzione percentuale delle prestazioni dei
consultori familiari della Regione Emilia - Romagna
7%
19%
4%
32%
28%
1% 4%
19%
psicologia
gravidanza
contraccezione
ivg
menopausa
tumori femminili
puerperio
spec.ginecologia
6%
24%
3%
7%
5%
36%
2%
psicologia
gravidanza
contraccezione
ivg
menopausa
tumori femminili
puerperio
spec.ginecologia
3%
Riguardo al valore fornito sulla percentuale di donne in carico ai C.F. il dato numerico appare in linea con il
dato regionale, e in lieve aumento rispetto all'anno precedente: è quindi da considerarsi soddisfacente. Per
quanto riguarda invece il dato delle donne seguite in gravidanza, che parrebbe penalizzare la realtà riminese
rispetto a quella regionale, soprattutto per la popolazione immigrata, è verosimile ipotizzare problemi legati alla
corretta raccolta dei dati nelle diverse sedi consultoriali, problema questo oggetto di intervento da parte
dell‟Azienda cosicché i dati del 2009 mostrano un dato numerico più che raddoppiato di donne gravide
immigrate seguite in consultorio (554 rispetto a 238), nel contesto di un aumento complessivo delle donne
gravide seguite (1289 a fronte del precedente 1184). In ragione di ciò, sembra di poter affermare che l‟attività
consultoriale continui a svolgere una parte importante nell'assistenza alla popolazione femminile presente nel
territorio dell'Azienda.
59
INFANZIA E ADOLESCENZA
Numero decreti di adozione nazionale e internazionale
anno 2007
Nazionale Internazionale
13
16
anno 2008
anno 2009
Totale
Internazionale
Nazionale
Totale
Nazionale
Internazionale
Totale
29
13
20
33
12
16
28
Si riscontra un numero di decreti leggermente inferiore al 2008 ed al 2007, ma notevolmente superiore al
2006.
Numero istruttorie concluse di coppie aspiranti e n. di bambini seguiti in affido pre – adottivo
anno 2007
Istruttorie concluse
di coppie aspiranti
anno 2008
Bambini in affido
pre - adottivo
53
Istruttorie concluse
di coppie aspiranti
45
anno 2009
Bambini in affido
pre - adottivo
56
Istruttorie concluse
di coppie aspiranti
59
Bambini in affido
pre - adottivo
47
58
La comparazione dei dati del triennio preso in esame mostra una stabilizzazione del lavoro dell‟equipe
centralizzata adozioni, attiva dal 2003, con un numero di istruttorie che si attesta intorno alle 50 unità, anche
se in lieve calo.
Il progressivo aumento degli affidi preadottivi si sta stabilizzando a valori elevati in ragione del fatto che molti
affidi internazionali hanno una durata pluriennale, come stabilito dalla commissione per le Adozioni
Internazionali (Organismo di coordinamento e di controllo).
Inoltre va considerato che, grazie all‟applicazione dell‟Istituto del rischio giuridico per ciò che concerne
l‟adozione nazionale, quest‟ultima è aumentata notevolmente; da segnalare che spesso i tempi di adottabilità
dei minori si prolungano oltre l‟anno. Ciò può essere dovuto sia a ricorsi effettuati dai parenti sia ai tempi delle
procedure del Tribunale per i Minorenni.
Numero allontanamenti e/o accompagnamenti
anno 2007
anno 2008
anno 2009
Distretto di Rimini
Distretto di Riccione Distretto di Rimini
Distretto di Riccione Distretto di Rimini
Distretto di Riccione
Italiani
Stranieri
Italiani
Italiani
Italiani
10
21
(1 NPI)
Stranieri
6
9
Italiani
Stranieri
26
(4 NPI)
28
(2 NPI)
5
Stranieri
4
Italiani
30
Stranieri
29
5
Stranieri
5
Numero affidi familiari
anno 2007
anno 2008
Eterofam Eterofam Parenti Totali e
giudiziali consens.
Stranieri
49
27
29
105
31
Eterofam
giudiziali
61
Eterofam
consens.
Parenti
28
32
60
anno 2009
Totali e Eterofam
Stranieri giudiziali
121
41
57
Eterofam
consens.
35
Parenti
38
Totali e
Stranieri
168
49
Numero inserimenti in comunità
N. inserimenti in comunità residenziali e semiresidenziali Distretto di Rimini
anno 2007
Italiani
88
Stranieri
NPI
191
39
anno 2008
Totale
Italiani
318
86
Stranieri
anno 2009
NPI
170
Totale
Italiani
296
78
40
Stranieri
151
N.P.I.
Totale
49
278
N. inserimenti in comunità residenziali e semiresidenziali Distretto di Riccione
anno 2007
anno 2008
anno 2009
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Totale
28
13
41
26
12
38
24
14
38
Si conferma l‟andamento in crescita del dato di attività dei Moduli Tutela Minori di Rimini e Riccione
relativamente agli allontanamenti e il calo relativo agli inserimenti in Comunità.
L‟aumento progressivo del numero degli affidamenti familiari, che passa dai 121 del 2008 ai 168 del 2009, si
attesta attorno al 28% di minori collocati presso nuclei familiari.
Tale numero si riferisce ai Distretti di Rimini e di Riccione e comprende sia gli affidi eterofamiliari che
intrafamiliari, a tempo pieno e a tempo parziale, consensuali e giudiziali.
A tale proposito si evidenzia che l‟aumento è frutto di una capillare campagna di promozione effettuata su tutto
il territorio provinciale di Rimini, che ha favorito un aumento di sensibilità delle famiglie del territorio nei
confronti dell‟accoglienza dei minori, e dell‟implementazione dell‟attività del Gruppo Aziendale che gestisce il
progetto affido relativamente sia alle risorse dedicate che alla loro stabilizzazione in termini di esperienza e
continuità.
61
SALUTE MENTALE
Posti residenziali e semi-residenziali per psichiatria
Nel 2009 è proseguito il ricorso alle residenzialità private, con un ulteriore lieve incremento di inserimenti
presso strutture in convenzione rispetto a quelle gestite direttamente dal D.S.M.
I motivi, come già evidenziato nel bilancio di missione 2008, possono essere ricondotti:
a) al fatto che non è stato possibile, nel corso dell‟anno, attivare ulteriori realtà a bassa protezione;
b) ad un significativo aumento degli inserimenti residenziali determinati dalla Magistratura che ha
forzatamente inserito questi cittadini riducendo, di fatto, le possibilità progettuali dei Servizi;
c) a numerosi aspetti di carattere economico, sociale, culturale che hanno contribuito negli ultimi anni a
facilitare l‟allontanamento dei pazienti dai propri nuclei familiari.
Posti residenziali (Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009).
Anno 2007
Anno 2008
in
Posti
convenzione Residenziali
Di cui
del DSM
Anno 2009
Posti
Residenziali
Di cui
del DSM
in
Posti
convenzione Residenziali
Rimini
226
80
146
248
81
167
Regione
1673
786
887
1810
789
1021
Di cui
del DSM
in
convenzione
254
83
171
n.d.
n.d.
n.d.
Posti semiresidenziali (Provincia di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009).
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Posti
Semiresid.
Di cui
del DSM
in
convenzione
Posti
Semiresid.
Di cui
del DSM
in
convenzione
Posti
Semiresid.
Di cui
del DSM
in
convenzione
Rimini
72
53
19
64
42
22
69
47
21
Regione
992
970
22
1020
960
60
n.d.
n.d.
n.d.
62
Le dimissioni dal Presidio Ospedaliero di Diagnosi e Cura (SPDC)
Le dimissioni dai Presidi Ospedalieri di Diagnosi e Cura che hanno riguardato persone residenti in Provincia di
Rimini nel 2009 sono state complessivamente 359, di cui il 7,2% in mobilità passiva regionale7. Il tasso di
ospedalizzazione scende a 11,8 ricoveri ogni 10.000 residenti (rispetto a 12,5 del 2008), rimanendo
sensibilmente al di sotto del dato regionale. Occorre sottolineare che, non essendo ancora disponibili i dati
relativi alla mobilità passiva extra-regionale, i sottoriportati tassi di ospedalizzazione si devono intendere
senz‟altro sottodimensionati, in modo probabilmente più accentuato quello riminese essendo una provincia di
confine.
A questi ricoveri vanno aggiunte 23 dimissioni effettuate nelle strutture private della Regione, in netto calo
rispetto alle 57 dimissioni del 2008 (-59,6%).
Dimissioni dagli SPDC regionali di pazienti residenti (Tassi di ospedalizzazione x 10.000 residenti Provincia
di Rimini e Regione Emilia Romagna. Anni 2007-2009).
Anno 2007
Anno 2008
Dimessi
Tasso
ospedalizzazione
x 10.000 residenti
Rimini
386
Regione
6.622
Anno 2009
Dimessi
Tasso
ospedalizzazione
x 10.000 residenti
Dimessi
Tasso
ospedalizzazione
x 10.000 residenti
13,1
373
12,5
359
11,8
15,7
6.381
14,9
6.583
15,2
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna.
A cura di: Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali.
I dati 2009 sono aggiornati al 30.3.2010, ma potrebbero subire delle variazioni in seguito ad attribuzione di eventuali SDO in
contestazione.
Dimissioni dagli SPDC regionali di pazienti residenti
(Tassi di ospedalizzazione x 10.000 residenti)
20
15
10
15,7
13,1
14,9
12,5
15,2
11,8
5
Provincia di Rimini
Regione Emilia
Romagna
0
2007
2008
2009
L‟analisi di dettaglio relativa a quanto avvenuto nel SPDC di Rimini nel 2009 evidenzia i seguenti aspetti:
1. sono state effettuate 389 dimissioni (+ 4,3% rispetto al 2008) di cui 333 (ovvero l‟85,6%) ha
riguardato pazienti residenti nel territorio provinciale;
2. si sono utilizzate 6.191 giornate di degenza, per una durata media per ricovero di 15,9 giorni (rispetto
ad una durata media regionale del ricovero pari a 12,6 giorni);
3. rispetto ai 15 posti disponibili, si è avuto un tasso di occupazione pari al 113,1%;
4. il numero complessivo di TSO effettuati al SPDC di Rimini ha avuto un lieve incremento, passando da
112 a 115. Tuttavia, se si analizza il rapporto TSO/Dimissioni questo è percentualmente diminuito. Nella
tabella sottostante, comunque, sono riportati due diversi dati relativi al numero di TSO effettuati a
Rimini: nella prima riga è indicato il numero complessivo di TSO effettuati (comprensivo dei TSO che in
SDO rientrano nella tipologia “Ricovero d‟urgenza”); nella seconda riga figura invece il dato risultante
da SDO, riportato per poter fare un confronto omogeneo con i dati Regionali.
7
Il dato sulla mobilità passiva extra-regionale per il 2009 non è ancora disponibile.
63
Percentuale di Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) sul totale delle dimissioni dal Reparto di
Diagnosi e Cura al 31/12 di ogni anno
Anno 2007
*Rimini
Anno 2008
Anno 2009
TSO
Totale
Dimessi
%
TSO/Dimessi
TSO
Totale
Dimessi
%
TSO/Dimessi
TSO
Totale
Dimessi
%
TSO/Dimessi
91
386
23,5
112
373
33,0
115
389
29,6
**Rimini
61
386
15,8
84
373
22,5
53
389
(SDO)
**RER
1.184
7.226
16,4
990
6.998
14,1
1.105
7.176
(SDO)
*Fonte: SPDC Rimini.
**Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna (Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali)
13,6
15,4
L’utenza del Centro di Salute Mentale (CSM)
Diversi studi internazionali evidenziano come ogni anno circa il 20-25% della popolazione maggiorenne soffra
di un disturbo mentale clinicamente significativo. Questo dato riesce a spiegare solo in parte il costante e
progressivo incremento del numero di utenti che afferiscono ai CSM della Regione Emilia-Romagna. Sono
soprattutto l‟accresciuta capacità di individuazione delle problematiche psichiatriche e la costruzione di una
sempre migliore offerta di servizi e l‟accessibilità agli stessi a far sì che un numero sempre più elevato di
persone entri in contatto con i centri di salute mentale.
Lo stesso fenomeno si riscontra anche tra gli utenti dei CSM dell‟Azienda USL di Rimini, passati da 3.504 del
2006, 3.696 del 2007, 4.006 del 2008 e 4.184 del 2009, con un aumento del 4,4% rispetto al 2008 e del
19,4% rispetto al 2006.
Utenti CSM Azienda USL di Rimini
(Anni 2006-2009, valori assoluti)
5000
4000
3000
2000
3.504
3.696
4.006
4.184
2006
2007
2008
2009
1000
0
Fonte: Banca dati SISM, Regione Emilia-Romagna.
A cura di: Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali.
Nella tabella sottostante sono riportati, nel dettaglio, alcuni dati riguardanti l‟utenza dei Centri di Salute Mentale
dell‟AUSL di Rimini con i relativi tassi di prevalenza riferiti alla popolazione maggiorenne, suddivisi per singolo
comune di residenza.
Nel 2009 l‟utenza afferita al CSM è risultata risiedere:
- per il 59% nei comuni del distretto di Rimini;
- per il 35,4% nei comuni del distretto di Riccione;
- per il 5,6% in altre province, sia dell‟Emilia-Romagna che di altre regioni italiane.
64
CSM Azienda USL di Rimini: utenti/popolazione target
(Anni 2007 - 2009, tasso di prevalenza grezzo *10.000 residenti maggiorenni)
2007
Comune di residenza
Utenti
Utenti non residenti
179
Bellaria-Igea Marina
215
Poggio Berni
42
Rimini
1.635
Santarcangelo di R.
243
Torriana
7
Verucchio
91
Distretto di Rimini
2.233
Cattolica
169
Coriano
112
Gemmano
18
Misano Adriatico
165
Mondaino
13
Monte Colombo
27
Montefiore Conca
19
Montegridolfo
8
Montescudo
32
Morciano di R.
60
Riccione
522
Saludecio
34
San Clemente
36
San Giovanni in M.
69
Distretto di Riccione 1.284
Totale Prov. Rimini 3.517
Totale Ausl Rimini 3.696
Totale RER*
66.813
Popolaz.
Resid.
14.606
2.642
116.191
16.918
1.122
7.783
159.262
13.799
7.705
1.015
9.399
1.236
2.000
1.677
811
2.258
5.286
29.400
2.279
3.432
7.174
87.471
246.733
246.733
3.589.860
2008
Tasso/
10.000
147,2
159,0
140,7
143,6
62,4
116,9
140,2
122,5
145,4
177,3
175,6
105,2
135,0
113,3
98,6
141,7
113,5
177,6
149,2
104,9
96,2
146,8
142,5
149,8
186,1
Utenti
Popolaz.
Resid.
220
220
15.093
44
2.669
1.786
116.916
247
17.113
10
1.147
91
7.959
2.398
160.897
178
13.988
116
7.857
19
1.025
173
9.574
13
1.239
26
2.281
29
1.744
7
836
38
2.405
66
5.364
565
29.485
36
2.366
51
3.658
71
7.318
1.388
89.140
3.786
250.037
4.006
250.037
65.929 3.625.798
2009
Tasso/
10.000
145,8
164,9
152,8
144,3
87,2
114,3
149,0
127,3
147,6
185,4
180,7
104,9
114,0
166,3
83,7
158,0
123,0
191,6
152,2
139,4
97,0
155,7
151,4
160,2
181,8
Utenti
Popolaz.
Resid.
227
213
15.428
45
2.743
1859
118.054
267
17.272
14
1.163
14
8.123
2.412
162.783
181
14.214
120
8.054
23
1.014
186
9.843
12
1.246
26
2.433
33
1.792
7
843
42
2.531
69
5.523
586
29.743
43
2.430
50
3.877
71
7.417
1.449
90.960
3.861
253.743
4.088
253.743
72.084 3.670.044
Tasso/
10.000
138,1
164,1
157,5
154,6
120,4
17,2
148,2
127,3
149,0
226,8
189,0
96,3
106,9
184,2
83,0
165,9
124,9
197,0
177,0
129,0
95,7
159,3
152,2
161,1
196,4
* Nel tasso regionale sono inclusi anche i soggetti non residenti, per cui il TOTALE RER è commensurabile solo con il TOTALE
AUSL RIMINI.
Nel corso degli ultimi anni il rapporto popolazione che afferisce ai CSM (compresi i non residenti in provincia) e
popolazione maggiorenne residente (nella tabella soprastante questo dato viene definito TOTALE AUSL
RIMINI), riporta un costante incremento: si passa da 149,8 utenti per ogni 10.000 residenti del 2007 a 161,1
del 2009, restando comunque più basso rispetto alla media regionale che risulta essere di 196,4 per il 2009. Le
motivazioni di questo ampio gap, molto probabilmente, sono da attribuirsi al fatto che presso alcune AUSL
regionali nei dati CSM sono inclusi anche gli utenti che afferiscono all‟SPDC, elevando in tal modo i tassi di
prevalenza, ma producendo anche un sovradimensionamento dell‟utenza già conteggiata nei flussi delle SDO.
Considerando i tassi grezzi di prevalenza (solo utenza residente *10.000, esclusi i non residenti), si evidenziano
sostanziali differenze tra i comuni della Provincia di Rimini:
i)
maggiore prevalenza, confermata negli anni, nel Distretto di Riccione (159,3) rispetto al Distretto di
Rimini (148,2);
ii)
negli ultimi tre anni aumento costante della prevalenza nel Distretto di Riccione, mentre nel
Distretto di Rimini si assiste ad un andamento altalenante, passando da 140,2 utenti per 10.000
residenti del 2007, a 149,0 del 2008 e a 148,2 del 2009.
iii)
prevalenza molto differenziata tra i comuni: cinque comuni - tutti del Distretto di Riccione - si
posizionano su valori nettamente superiori alla media provinciale (Riccione, Gemmano, Misano
Adriatico, Montefiore Conca e Saludecio), mentre in altri la prevelenza risulta essere nettamente
inferiore (Verucchio, Monte Colombo, Mondaino, San Giovanni in Marignano, Torriana e
Montegridolfo). Tuttavia, è consigliabile non dare eccessivo peso ai tassi dei comuni più piccoli, in
quanto il basso numero di residenti può limitare l'attendibilità dell'analisi.
65
CSM Azienda USL di Rimini: utenti/popolazione target
(Anni 2007 - 2009, tasso di prevalenza grezzo *10.000 residenti maggiorenni)
200
181,8
186,1
161,1
160,2
149,8
152,2
151,4
142,5
155,7
146,8
149,0
140,2
120
148,2
140
159,3
160
196,4
180
100
Distretto di Rimini
Distretto di Riccione
Prevalenza. 2007
Totale provincia di
Rimini
AUSL Rimini
(compresi non resid.)
Prevalenza. 2008
Regione EmiliaRomagna 2007
Prevalenza 2009
Le problematiche psichiatriche si presentano in tutte le età, sono trasversali tra genere (si stima che il 41% di
uomini e il 30% delle donne abbiano sofferto almeno una volta nella vita di disturbi mentali o di abuso di
droghe/alcol) e di frequente colpiscono profondamente nella qualità della vita quotidiana, nello svolgimento
delle attività lavorative (solo il 32,9% è occupato), nelle relazioni amicali e familiari (il 67,5% vive in casa con
la famiglia di origine, il 45,5% è celibe/nubile).
Non meno importante è il numero di persone di nazionalità straniera che accedono ai CSM dell‟AUSL di Rimini:
123 nel 2007 pari al 3,1% del totale dell‟utenza, 121 nel 2008 pari a 3,2%, 184 nel 2009 pari al 4,4%. Tra le
nazionalità più frequenti ricorrono utenti provenienti dall‟est Europa e dal nord Africa (Marocco e Tunisia in
particolare).
Sempre nel 2009 vi è stata una più ampia proporzione di donne in trattamento ai CSM (57,4%, confermando la
tendenza degli anni precedenti), con valori molto simili ai valori medi regionali (58,2% nel 2009). In tutti i
periodi esaminati non emergono differenze significative in merito alla distribuzione per genere tra i residenti dei
due distretti di Rimini e Riccione, tracciando una composizione anagrafica dell‟utenza molto simile. Alcuni
singoli comuni, con una numerosità di utenti non molto elevata, presentano una prevalenza di donne che
supera a volte il 70%, quali ad esempio Torriana, Montegridolfo, Saludecio o Poggio Berni.
Tra i residenti all‟estero - il 4,4% dell‟utenza complessiva – anche nel 2009 vi è una quota elevata di femmine
(73,3%) comunque in netto calo rispetto agli anni precedenti (ad esempio nel 2007 rappresentavano l‟88,2%).
La tendenza per fasce d‟età si presenta come una curva in cui sono maggiormente rappresentate le classi di
età centrali. La classe di età giovanile 18-24 anni rappresenta il 4,9% del totale, mentre più consistente è la
quota di utenti 35-44enni (22,7%) e 45-54enni (20,4%).
Utenza CSM AUSL Rimini per classi di età
2007
2008
66
2009
O
ltr
e
6,7
7,6
74
8,1
12,5
12,6
-7
4
an
ni
12,5
17,1
17,9
65
-6
4
an
ni
17,5
20,4
20,1
55
-5
4
an
ni
20,6
22,7
22,8
22,1
45
35
-4
4
an
ni
14,9
14,7
14,3
-3
4
an
ni
4,9
4,9
25
4
an
ni
4,1
0,9
-2
18
Si
no
a
17
an
ni
0,0
24
21
18
15
12
9
6
3
0
0,2
(Anno 2007- 2009, valori %)
Il calcolo della prevalenza per classi di età e sesso mostra un panorama molto interessante. Nel 2009, le donne
(145,3*10.000 residenti) hanno un tasso di prevalenza nettamente più alto rispetto a quello degli uomini
(114,8*10.000 residenti). Le motivazioni sono probabilmente da attribuirsi ad una maggiore frequenza dei
disturbi mentali delle donne. Differenze sostanziali di genere emergono in particolare tra i 45-54enni dove a
fronte di un 166,8*10.000 residenti maschi vi sono 210,0*10.000 residenti donne. Medesima tendenza, con
una forbice ancora più ampia, la si riscontra nelle fasce d‟età 55-64 anni.
Questi fenomeni appaiono consolidati negli anni e, pertanto, definiscono un profilo di bisogno di trattamento su
cui è possibile programmare le azioni e le politiche di intervento.
CSM AUSL Rimini: prevalenza per classi di età e sesso
Maschio
e
O
ltr
112,0
141
126,9
e
To
ta
l
74
69,0
116,1
97,9
123,9
185,2
156,6
ni
an
4
-7
65
-6
4
an
ni
167,4
200,8
184,3
55
-5
4
an
ni
151,0
173,8
162,2
45
35
-4
4
an
ni
126,2
129,9
128
-3
4
an
ni
98,8
86,8
92,9
25
Si
no
18
a
-2
17
4
an
an
ni
ni
1,9
1,6
2,1
250
200
150
100
50
0
153,4
226,1
191,2
(Anno 2008)
Femmina
Totale
CSM AUSL Rimini: prevalenza per classi di età e sesso
(Anno 2009)
250
Maschio
74
ltr
e
114,8
145,3
130,4
O
To
ta
le
125,5
192,6
161,2
an
ni
-7
4
65
55
-6
4
an
ni
166,8
210
188,6
-5
4
an
ni
158,9
182,4
170,6
45
35
-4
4
an
ni
138,2
138,6
138,4
an
ni
25
-3
4
an
ni
-2
4
18
Si
no
a
17
an
ni
0
93,6
94,4
94
5,1
8,3
50
6,7
100
150,4
223,3
188,5
150
68,7
102,9
89,6
200
Femmina
Totale
Infine, una sintesi schematica sulle prestazioni erogate che risultano in costante crescita negli anni, soprattutto
per quanto concerne i colloqui (in particolare quelli di gruppo), le visite e la somministrazione di farmaci.
67
CSM AUSL Rimini: Prestazioni erogate ai pazienti
(Anni 2007 - 2009, valori assoluti e % per anno sul totale dei prodotti erogati)
Tipologia di prestazione
2007
2008
2009
V.a.
%
V.a.
%
V.a.
%
Colloquio/visita individuale
28.460
47,3
30.089
46,8
31.584
39,9
Colloquio familiare
3.004
5,0
3.262
5,1
3.172
4,0
Colloquio di gruppo
4.275
7,1
4.686
7,3
9.004
11,4
Consulenza ad altri servizi ausl
3.131
5,2
2.813
4,4
3.361
4,2
819
1,4
889
1,4
942
1,2
12.894
21,4
15.009
23,3
18.163
23,0
Erogazione farmaci
536
0,9
604
0,9
684
0,9
Fleboclisi
412
0,7
445
0,7
749
0,9
Accertamento sanitario obbligatorio
44
0,1
54
0,1
101
0,1
Predisposizione tso ospedaliero
Predispos. Trattamento residenziale e/o
ricovero
Interv. Informativo/psicoeduc.
236
0,4
231
0,4
379
0,5
105
0,2
109
0,2
404
0,5
190
0,3
114
0,2
402
0,5
Seduta di psicoterapia individuale
459
0,8
332
0,5
251
0,3
Seduta di psicoterapia familiare
192
0,3
188
0,3
121
0,2
1.707
2,8
1.909
3,0
1.386
1,8
Interv. Tipo espress./motorio/manuale
0
0,0
0
0,0
588
0,7
Intervento di risocializzazione, gruppo
279
0,5
265
0,4
1.174
1,5
Interv. Riabilitativo attività base, individ.
1.837
3,1
1.825
2,8
1.962
2,5
Interv. Di rete
Interv. Per risolvere problemi
amministrat./sociali
Accoglimento informale inferiore a 4 ore
Accoglimento informale uguale o
superiore a 4 ore
Altro
549
0,9
399
0,6
602
0,8
1.089
1,8
1.104
1,7
2.097
2,7
0
0,0
0
0,0
32
0,0
0
0,0
0
0,0
1.681
2,1
9
0,0
27
0,0
247
0,3
60.227
100,0
64.354
100,0
79.086
100,0
Accertamento medico legale
Somministrazione farmaci
Intervento di supporto socio-assistenziale
Totale
68
DIPENDENZE
L‟U.O. Dipendenze patologiche8 si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi correlati all‟uso di
sostanze stupefacenti legali (alcol e tabacco), illegali e del gioco di azzardo patologico.
11)) LL‟‟uutteennzzaa ttoossssiiccooddiippeennddeennttee eedd aallccoolliissttaa
L‟andamento del fenomeno relativo ai nuovi utenti tossicodipendenti presi in carico si presenta caratterizzato
da una costante diminuzione, con valori sino al 2008 superiori al dato regionale. Nel 2005 – 2006 l‟elevato
tasso di incidenza registrato nella nostra provincia è stato caratterizzato dalla presa in carico di tutti gli utenti
(residenti e non) con disturbo da uso di sostanze detenuti presso la Casa Circondariale di Rimini. Esaminando
l‟insieme dei soggetti trattati all‟interno della Casa Circondariale di Rimini si nota come la percentuale di
residenti fuori provincia o all‟estero risulti più elevata (4,8%) rispetto a quella che generalmente accede alle
altre sedi del SerT (1,6%). La ridefinizione interna dei criteri di presa in carico dei soggetti detenuti e non
residenti nel territorio dell‟AUSL, unitamente ai processi di riorganizzazione della Casa Circondariale di Rimini
che ha visto la chiusura di alcune sezioni, ha portato ad una contrazione di tale tipologia d‟utenza che si è
riflessa nel rapporto tra nuova utenza e popolazione target con una conseguente ristabilizzazione dei valori più
vicini al dato regionale.
Rispetto al rapporto tra nuovi utenti alcoldipendenti e popolazione target (di età 15-64 anni), l‟AUSL di Rimini
continua a collocarsi al di sopra della media regionale, con un incremento costante dei valori rilevati a partire
dal 2006.
Rapporto tra nuovi utenti in carico e popolazione target9 (X 10.000 ab. 15-64 anni)
Tipologia utenza e ambito
2005
Tossicodipendenti AUSL Rimini
14,7
“
Regione ER
10,1
Alcoldipendenti AUSL Rimini
6,7
“
Regione ER
4,7
*Dati regionali 2009 non ancora disponibili
2006
13,9
9,2
4,9
4,2
2007
11,7
8,5
5,3
4,1
2008
10,9
8,8
6,8
4,2
2009
8,7
7,4
-
Altro aspetto da considerare è l‟impatto complessivo dell‟utenza alcol-tossicodipendente sui territori, ossia la
totalità dei nuovi casi presi in carico e di coloro che erano già in trattamento dall‟anno/i precedente/i. L‟AUSL di
Rimini si colloca sopra le medie regionali per i tossicodipendenti ma al di sotto per gli alcoldipendenti (sebbene
per il 2009 manchi il confronto con la Regione, l‟AUSL di Rimini ha presentato un notevole incremento della
prevalenza, passando fra il 2008 e il 2009 da 19,4 a 22,7 utenti ogni 10.000 residenti).
Rapporto tra totale utenti (nuovi e già in carico) in carico e popolazione target (X 10.000 ab.
15-64 anni)
Tipologia utenza e ambito
2005
Tossicodipendenti AUSL Rimini
48,9
“
Regione ER
45,1
Alcoldipendenti AUSL Rimini
16,5
“
Regione ER
18,9
*Dati regionali 2009 non ancora disponibili
2006
51,5
46,3
15,3
19,1
2007
51,6
45,9
17,2
20,2
2008
51,7
45,9
19,8
19,4
2009
51,2
22,7
-
Ai Servizi per le tossicodipendenze accedono soprattutto soggetti che spontaneamente hanno chiesto di essere
sottoposti ad un trattamento di disintossicazione delle sostanze d‟abuso; tuttavia non è trascurabile la quota di
coloro che accedono ai servizi perché segnalati dalle Forze dell‟Ordine (gli articoli 121 o 75, legge 309/90) che
determinano un‟oscillazione nella percentuale di utilizzatori di cannabinoidi e cocaina.
8
9
Fonte dei dati: Statistiche Ministeriali SistER e Reportistica Osservatorio Regionale sulle Dipendenze.
Standard Ministero della Salute: popolazione 15 – 64 anni
69
Per questo motivo l‟utenza in carico presso i SerT rappresenta in prevalenza una popolazione con uso
problematico delle sostanze, cioè un consumo di stupefacenti per via parenterale oppure il consumo da lunga
data/regolare di oppiacei, cocaina e/o amfetamine, ma vi è una quota di soggetti che usa altri tipi di sostanze,
quali la cannabis, anche in maniera episodica.
Il rapporto della sostanza primaria degli utenti sulla popolazione target, mostra come la prevalenza di
eroinomani negli anni sia costantemente aumentata sino al 2008, per incontrare una lieve contrazione nel
2009, mentre i cocainomani - dopo un periodo in cui i valori risultavano di gran lunga superiore alla media
regionale – dal 2006 sembrano essersi stabilizzati, attestandosi intorno al 9%. L‟incremento riscontrato nella
percentuale di consumatori di eroina in rapporto alla popolazione appare prevalentemente connesso ai nuovi
utilizzi dell‟eroina (fumata ed inalata) e alla proporzione sempre più consistente di utenza eroinomane già in
carico dall‟anno/i precedente/i che prevede un trattamento più lungo rispetto all‟utenza che consuma cocaina o
cannabis.
Rapporto tra utenti SerT suddivisi per sostanza primaria e popolazione target (X 10.000 ab.
15-54 anni)10
Anno
2005
Ambito
Rimini
RER
2006
Rimini
RER
2007
Rimini
RER
2008
Rimini
RER
2009
Rimini
RER
*Dati regionali 2008-2009 non disponibili
10
Eroina
Cocaina
Cannabis
Altro
Totale
44,3
9,7
5,3
1,0
60,2
39,2
8,4
5,9
2,5
56,0
48,0
8,9
4,7
1,5
63,1
41,0
9,0
5,3
2,0
57,3
49,4
8,7
3,9
1,3
63,3
42,0
8,4
4,5
1,6
56,7
49,6
8,4
3,7
2,1
63,8
48,0
9,0
3,1
0,9
61,0
-
Per consentire un confronto con i dati regionali disponibili non si è potuto utilizzare l’età target 15-64 anni.
70
22)) LL‟‟uutteennzzaa ttaabbaaggiissttaa
Presso l‟AUSL di Rimini sin dal 2002 è attivo il Centro per la dipendenza da nicotina. Nel corso del 2009 le
persone seguite sono state 164 (44 nuovi e 120 presi in carico). Seppur di recente nascita, questo servizio ha
acquisito una certa notorietà sul territorio arrivando ad aumentare il proprio volume di utenza (+ 21,5%
rispetto al 2007) nell‟arco di 2 anni.
33)) GGaam
mbblleerrss ((ggiiooccaattoorree ppaattoollooggiiccoo))
Dal 2004 uno dei nuovi comportamenti addittivi che il SerT di Rimini sta affrontando è il gioco d‟azzardo
patologico. Il numero di gamblers che si rivolge al SerT è in costante aumento e colloca questo servizio ai primi
posti nella Regione Emilia Romagna come numerosità di utenza seguita.
Fig. 1 – Andamento utenza gamblers (valori assoluti)
50
40
30
20
10
0
2004
2005
2006
Presi in carico
2007
2008
Provvisori
71
2009
ASSISTENZA ODONTOIATRICA
Proseguendo nella realizzazione del programma regionale di odontoiatria come da DGR 374/08, nell‟ambito del
servizio specialistico odontoiatrico ed ortodontico sono state rimodulate e potenziate alcune attività sia per
quanto riguarda l‟accesso degli utenti, sia per l‟adozione e la realizzazione di alcune iniziative volte a migliorare
i servizi e i programmi di prevenzione. Nello specifico l‟ampliamento delle nuove definizioni di condizione di
vulnerabilità sociale e sanitaria contenute nella nuova DGR 374/08 ha determinato un aumento del numero
degli assistiti che accede ai servizi specialistici. E‟ presente a livello territoriale un ambulatorio protetto con un
percorso definito che facilita l‟accesso alle persone affette da handicap psico-fisico, governato dal responsabile
di branca per l‟attività di odontoiatria. E‟ stato definito e potenziato il percorso protetto all‟interno del Presidio
Ospedaliero di Rimini per l‟attività chirurgica in anestesia generale o in sedazione. Per rispondere da una parte
all‟aumento dei pazienti con vulnerabilità di tipo sociale e sanitario, dall‟altra al miglioramento della qualità dei
percorsi già esistenti e di quelli che si implementeranno, sono state attuate alcune azioni strategiche, quali:
Rimodulazione della consulenza odontoiatrica ospedaliera per la definizione del percorso protetto territorioospedale, nei casi in cui è necessaria l‟assistenza anestesiologica;
Riorganizzazione dell'attività di ogni singolo professionista, al fine di conseguire il miglioramento
dell'accessibilità. Tale riorganizzazione ha previsto più aperture pomeridiane, l'implementazione dell'attività
destinata all'urgenza odontoiatrica, prenotabile sull'intero orario della settimana lavorativa, sabato
compreso e prevederà a breve il convenzionamento con uno specialista privato convenzionato per le
terapie urgenti
Pubblicazione di 20 nuove ore settimanali di specialistica ambulatoriale per l'odontoiatria e di 5 ore per
l'ortodonzia.
Acquisto di attrezzatura per la sostituzine di numero 3 riuniti e per l‟incentivazione dell‟attività di terapia
conservativa endodontica.
Prosegue il progetto di miglioramento per l'informatizzazione degli ambulatori odontoiatrici. Sono state create
le agende elettroniche per la quota di attività che è autogestita da parte dei singoli, con l'intento di rendere più
attendibile e preciso il flusso ASA attraverso il quale verrà assolto d'ora in poi il debito informativo verso la RER.
A questo scopo sono stati organizzati alcuni eventi formativi verso gli specialisti e gli infermieri coinvolti
nell'utilizzo del sistema informativo aziendale (Med-Trak).
Non sono ancora pervenuti dalla RER i tabulati con l‟attività svolta presso la nostra Azienda , ma ci aspettiamo
di essere in linea con l‟attività già svolta nel 2007 (ultimo anno in cui la rilevazione è stata fatta con sistema
non informatizzato)
Nel acorso del 2009 è stata ripetuta la campagna di screening per le malocclusione e per le carie effettuata sui
bambini di IV elementare di tutta la provincia di Rimini.
Il il numero di utenti che ricevono trattamenti di conservativa, protesica e ortodonzia senza rientrare nelle
categorie di vulnerabilità sanitaria o sociale non supera il 30%.
I tempi d'attesa sono in linea con quanto richiesto dalla delibera regionale per varie visite e prestazioni, eccetto
che per le prime visite per trattamenti conservativi (ed anche per questo problema siamo in attesa della
nomina di un nuovo odontoiatra) con valori inferiori ai 90 giorni per il completamento della maggior parte dei
piani di cura conservativa, ampiamente sotto 120 giorni per la protesica e sotto i 150 giorni per l'avvio dei
trattamenti ortodontici.
72
GRAVISSIME DISABILITA’ ACQUISITE
Gravissime disabilità acquisite: pazienti in carico per classi di età – anno 2009
0 – 17
RIMINI
Regione
Deceduti
durante
l’anno
18 – 44 anni
pazienti
%
25
2
2,1
1,2
pazienti
%
17 16,5
259 22,3
12 6,9
classe_eta
45 – 64 anni
pazienti
38
463
47
65 – 74 anni
%
36,9
39,8
27,2
pazienti
%
31 30,1
256
22
65 37,6
totale
75 +
pazienti
17
161
47
%
16,5
13,8
27,2
pazienti
103
1.164
173
%
100
100
100
fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna
Numero di pazienti presi in carico per tipologia di assistenza
Anno 2008
RIMINI
REGIONE
totale pazienti presi
in carico
pazienti con
Assistenza
Domiciliare (fonte
dati ADI)
88
988
47
526
%
pazienti con
Assegno di cura
(DGR 2068/2004)
53,4
53,2
45
478
%
51,1
48,4
pazienti in
Assistenza
Residenziale
44
405
%
50,0
41,0
fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna
Anno 2009
RIMINI
REGIONE
totale pazienti presi
in carico
pazienti con
Assistenza
Domiciliare (fonte
dati ADI)
103
1.164
47
633
%
pazienti con
Assegno di cura
(DGR 2068/2004)
45,6
54,4
41
522
%
39,8
44,8
pazienti in
Assistenza
Residenziale
53
467
%
51,5
40,1
fonte: banca dati GRAD (GRavissime Disabilità Acquisite) - Regione Emilia-Romagna
Nel corso dell’anno 2009 si denota un incremento dei pazienti presi in carico per gravissime disabilità
acquisite.
In particolare è notevolmente aumentata la domanda verso le strutture di ricovero a tempo indeterminato
dedicate; inoltre vi è una fascia di pazienti oltre gli 80 anni con gravi cerebrolesioni acquisite e portatori di
canula tracheale che non riescono ad essere collocati in strutture come RSA per la complessità
assistenziale. Molti di questi utenti sono in attesa di essere trasferiti e attualmente collocati in strutture
intermedie quali lungodegente
Vi sono alcuni utenti riconducibili alla DGR 2068 in carico ai servizi aziendali, per i quali non è stata
possibile la domiciliazione, in particolare la fascia degli utenti anziani, per le problematiche assistenziali da
parte dei familiari nel prendersi cura anche in presenza dell’offerta dell’assegno di cura relativo alla 2068.
73
ASSISTENZA FARMACEUTICA
Spesa farmaceutica distinta per quota
Spesa netta per
Spesa per erogazione
erogazione mediante diretta farmaci fascia
farmacie
A
convenzionate
Euro
%
Euro
%
2007 Rimini
RER
2008 Rimini
RER
2009 Rimini
RER
Fonte dati:
Spesa per
erogazione diretta
altri farmaci
Euro
Spesa ospedaliera
(esclusa erogazione
diretta)
%
Euro
Spesa
farmaceutica
totale SSN
%
Euro
49.712.714 62,7%
8.810.729 11,1%
4.282.820
5,4%
16.428.798 20,7%
79.235.061
769.734.202 61,4%
154.627.301 12,3%
108.923.583
8,7%
221.131.984 17,6%
1.254.417.070
46.972.719 58,3%
11.767.524 14,6%
9.706.539 12,0%
12.142.172 15,1%
80.588.954
745.168.293 57,8%
168.995.391 13,1%
142.316.133 11,0%
233.405.986 18,1%
1.289.885.803
46.568.126 56,4%
12.836.504 15,6%
10.926.787 13,2%
12.191.962 14,8%
82.523.379
749.579.355 55,8%
179.559.955 13,4%
168.482.224 12,5%
244.965.231 18,2%
1.342.586.765
la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco
la spesa per erogazione diretta e la spesa ospedaliera sono tratte dal flusso AFO
Tabella 1 - Indicatori macro
Aziende USL
n.
RICETTE
09/08 importo LORDO
09/08 importo NETTO
09/08
anno 2009
Rimini
RER
Fonte dati:
2.586.218 3,36%
50.559.134,29 0,39%
40.486.395 4,34%
814.846.923,68 1,95%
46.568.125,59 -0,86%
749.579.354,71 0,59%
la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco
Tabella 2 - Spesa procapite pesata
Aziende USL
pop. residente pop. residente
secca al
pesata al
1/1/09
1/1/09
spesa
lorda pro
capite
spesa
netta pro
capite
spesa
netta p.c.
pesata
spesa
n.ricette
lorda per
pro
ricetta
capite
tot.
MMG e
PLS al
1/1/09
n.
ricette
per
medico
anno 2009
Rimini
RER
Fonte dati:
303.270
288.295
166,71
153,55
161,53
19,55
8,53
273
9.473
4.337.966
4.337.966
187,84
172,80
172,80
20,13
9,33
3.783
10.702
la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco
74
Tabella 3 - Incidenza spesa farmaceutica Convenzionata sulla Territoriale
Spesa Netta peso
Convenzionata % su
(1)
tot.
SFT
Rimini
RER
46.568.126 78,4%
749.579.355 80,7%
Fonte dati:
Spesa Erogazione Diretta fascia A (2)
in
in
per Presa in
Dimissione Distribuzion in Carico Strutture
e Per Conto Pazienti Residenzi
ali
573.838
622.484
11.105.350
Spesa
Farmaceutica
Territoriale
(1+2)
09/08
SFT p.c.
pesata
09/08
pop. res.
pesata
01/01/09
541.651
59.411.449
0,98%
206,08
-1,01%
288.295
8.449.727 16.458.775 146.286.466 8.174.024
928.948.347
1,47%
214,14
0,01%
4.337.966
la spesa convenzionata è tratta dal flusso economico-finanziario gestito dal Servizio Politica del Farmaco
la spesa per erogazione diretta e la spesa ospedaliera sono tratte dal flusso AFO
Andamento della spesa farmaceutica convenzionata: indicatori di monitoraggio.
Il confronto dell‟anno 2009, con il 2008, denota una riduzione della spesa farmaceutica netta (46.568.125,59
euro) da parte dell‟AUSL di Rimini nella misura del -0,86%; la spesa della RER è invece incrementata del +
0,59%, con un differenziale, quindi, di 1,45 punti percentuali (Tabella 1).
La spesa farmaceutica netta procapite pesata per l‟Ausl di Rimini è stata, relativamente all‟anno 2008, pari ad
euro 166,21; quella della R.E.R. di euro 174,27. Pertanto se già l‟allineamento del costo per abitante dell‟Ausl
Rimini con quello medio della RER aveva rappresentato nel 2007 un traguardo importante, (considerato che
solo nel 2004 lo scostamento di spesa a sfavore dell‟AUSL di Rimini era di circa 12 euro per abitante), il
risultato ottenuto a fine 2008 ha confermato le ottime performance locali.
A rinforzo ed a progressione di tale miglioramento si aggiunge altresì il dato di chiusura per l‟anno 2009:
161,53 euro la spesa procapite pesata per l‟ASL di Rimini, 172,80 euro quella della R.E.R.
Il riepilogo delle valorizzazioni e dei relativi scarti è espresso dalla Tabella 2.
Relativamente all‟Ausl di Rimini il numero totale delle ricette è incrementato nel 2009, rispetto all‟anno 2008,
di circa il 3,36%; la media regionale rende conto, invece, di un aumento pari a circa il 4,34%. Inoltre Rimini
risulta, al termine dell‟anno 2009, la seconda A.U.S.L. con il minor numero di ricette rilasciate in regime di
SSN rispetto alle restanti AA.SS.LL. della R.E.R..
Sintesi delle Progettualità e delle Azioni Locali
Distribuzione diretta dei medicinali da parte della Farmacia ospedaliera
Un ruolo determinante nel raggiungimento di tale risultato è stato esercitato, in massima parte, dalla
Distribuzione Diretta dei farmaci da parte della Farmacia Ospedaliera, in ottemperanza alla previsione
normativa di cui alla Legge 405/2001. Si sottolinea, in particolare il suo potenziamento in quest‟ultimo biennio,
come da indirizzi della Direzione Aziendale.
Come dimostrano i dati 2009 espressi in termini di peso percentuale della spesa farmaceutica convenzionata
dell‟ ASL di Rimini, sul totale della spesa farmaceutica territoriale quest‟ultima intesa come sommatoria della
spesa farmaceutica convenzionata, della spesa farmaceutica collegata alla dimissione, alla distribuzione per
conto, alla presa in carico dei pazienti cronici e della spesa a seguito della erogazione di medicinali in strutture
residenziali), l‟ASL di Rimini si è mantenuta al di sotto della percentuale media regionale.
Una lettura sintetica di tale confronto è data dalla Tabella 3.
75
Progetto della Regione Emilia Romagna in materia di Distribuzione dei farmaci per Conto dell‟A.S.L.
(DPC) .
Il progetto Distribuzione per Conto (DPC), già avviato nel 2007 a fronte di indicazioni di cui all‟Accordo
Regionale in materia, ha visto, nel corso del 2008 un graduale incremento di principi attivi da erogare da
parte delle farmacie del territorio aperte al pubblico con tale modalità.
Ma è nella seconda parte del 2009, a seguito della proroga della DPC (valida dal 01.08.2009 al 31.07.2010,
come da protocollo d‟intesa regionale siglato a luglio 2009), che l‟ASL di Rimini ha provveduto, in più fasi,
all‟inserimento nella lista dei medicinali DPC, di un numero sempre più consistente di principi attivi e di pezzi.
Anche l‟allargamento di tale modalità distributiva a nuovi principi attivi, tra cui le Eparine a B.p.m. ha
contribuito ad un efficace contenimento della spesa.
Promozione dell‟utilizzo dei Medicinali Equivalenti ( Farmaci Generici);
Uno dei progetti cardine, a valenza sia regionale che locale, è tuttora rappresentato dalla promozione della
prescrizione dei farmaci a brevetto scaduto, vale a dire dei Medicinali Equivalenti, da parte dei M.M.G. e dei
P.L.S.. Le strategie di intervento finalizzate alla prescrizione dei medicinali Equivalenti, che hanno sostanziano
economie notevoli sia per la parte pubblica che per gli assistiti stessi (in quest‟ultimo caso in termini di
risparmio di ticket) sono state condotte nel 2009 agendo direttamente sui prescrittori con l‟ausilio del
farmacista aziendale, visitatore negli ambulatori dei medici e partecipante negli incontri con i Nuclei di Cura
Primari. Inoltre, indirettamente, mediante modifiche del programma gestionale “DOCTOR”, capace di
intervenire e di proporre al medico, sulla base di archivi aggiornati dei farmaci, la possibilità di prescrivere, in
alternativa ad una specialità medicinale a costo più elevato, un farmaco equivalente con prezzo allineato alle
liste di trasparenza ministeriale (prezzo di riferimento) e pertanto più vantaggioso per il SSN e l‟utenza.
E‟ stata altresì curata mensilmente la trasmissione alle farmacie degli elenchi con i nuovi inserimenti e le
variazioni dei medicinali Equivalenti reperibili in commercio, al fine di proporre, al farmacista del territorio, uno
strumento operativo e facilitatore nell‟ambito degli interventi di sostituzione del farmaco (a parità di principio
attivo).
Pertanto dopo i risultati soddisfacenti ottenuti nel 2008, l‟utilizzo del medicinale Equivalente si è andato
consolidando: in questo contesto, il consumo 2009 in termini di DDD dei generici puri, sul montante totale dei
farmaci prescritti nell‟AUSL di Rimini, non solo è incrementato rispetto all‟anno precedente ma addirittura si è
mantenuto, nel biennio, al di sopra della media regionale.
Parimenti la spesa percentuale per i generici puri dell‟ASL di Rimini è risultata nel 2009 superiore a quella
media regionale come dimostra la seguente Tabella:
Farmaci Equivalenti: Spesa % (euro), Consumo % (DDD)
confronto Azienda USL di Rimini Regione Emilia Romagna. Anno 2009 vs
Anno 2008
%
%
%
% consumo(DDD) consumo(DDD) consumo(DDD) consumo(DDD)
Tipo prodotto
AUSL RN 08
AUSL RN 09
RER 08
RER 09
GENERICABILE
33,58
32,8
34,11
34,2
GENERICO PURO
13,20
17,1
12,68
15,9
BREVETTATO
53,22
50,1
53,21
49,9
Tipo prodotto
% spesa
RN 08
GENERICABILE
24,38
24,6
24,78
24,9
GENERICO PURO
8,40
10,1
7,99
9,4
BREVETTATO
67,22
65,3
67,23
65,7
AUSL % spesa AUSL
RN 09
% spesa RER 08 % spesa RER 09
76
Governo Clinico: - Verifiche sull‟appropriatezza prescrittiva dei farmaci soggetti a Piani
Terapeutici (P.T.) ed a Note AIFA;
Leva fondamentale del governo clinico è rappresentata dall‟ appropriatezza prescrittiva .
La materia dell‟appropriatezza di utilizzo dei farmaci si pone sia in termini formali che sostanziali e si sviluppa in
direzioni diverse che vanno dall‟adesione alle indicazioni delle Note AIFA ( nn° 1-13-48-66-79-88) e dei Piani
Terapeutici, alle pluriprescrizioni a favore dei soggetti esenti per patologia, alle prescrizioni off-label (fuori
indicazioni autorizzate dal Ministero della Salute), alle prescrizioni di farmaci in classe “C” agli invalidi di Guerra
ed assimilati ecc.
Nel 2009, relativamente al 2008, sono stati selezionati un campione di n°15 M.M.G. (iperprescrittori) del
Distretto di Rimini e di Riccione e assoggettate a verifica 228.638 prescrizioni pari a circa il 6% del totale delle
prescrizioni rilasciate con note AIFA.
Con nota in atti al Prot Gen. dell‟ASL di Rimini n°0001388 del 08.01.2010 a firma del Direttore Sanitario questa
U.O. ha provveduto a trasmettere gli esiti delle valutazioni al Ministero della Salute e alla Regione Emilia
Romagna.
Una particolare criticità per l‟ASL di Rimini è rappresentata dal fenomeno iperprescrittivo che interessa una
classe di farmaci antipertensivi : i Sartani.
L‟A.S.L. di Rimini è risultata infatti, nel corso dell‟anno 2007, l‟Azienda che più di ogni altra, in ambito
regionale, ha fatto ricorso a farmaci a base di Sartani invece che a farmaci considerati di prima scelta per la
terapia antiipertensiva quali gli ACE-Inibitori, od altri farmaci quali diuretici, beta bloccanti, Ca++ antagonisti.
I maggiori consumi hanno portato, conseguentemente, anche ad una maggiore spesa.
Le azioni perseguite dall‟ASL nel 2008 e, in particolare, nel 2009 hanno coinvolto a tutto campo i prescrittori
con:
- attività di informazione presso gli ambulatori dei MMG da parte del Farmacista Visitatore;
- incontri del farmacista aziendale e del medico del DCP con i coordinatori dei Nuclei di Cura Primari
(ove possibile anche con la partecipazione dei medici del Nucleo stesso);
- interventi in ambito di corsi di aggiornamento obbligatori per MMG;
- interventi in ambito di Collegio di Direzione (rivolti ai Direttori di U.O.);
- interventi e analisi di fattibilità dello switch prescrittivo, per possibili modifiche dell‟indotto esterno,
con gli specialisti Cardiologi Ospedalieri e del territorio;
- interventi sul programma per la gestione delle prescrizioni “DOCTOR”, in dotazione ai MMG, con
implementazione della funzione di confronto dei costi per DDD relativi ai principi attivi afferenti agli
Ace inibitori ed ai principi attivi appartenenti alla classe dei Sartani.
Tutte le attività hanno avuto come obiettivo quello di promuovere la diffusione dei contenuti del “Progetto di
Appropriatezza” definito dalle Linee Guida per la terapia antipertensiva e ipocolesterolemizzante predisposte
dalla U.O. Assistenza Farmaceutica Territoriale con l‟ausilio dei Cardiologi e Nefrologi.
A fine anno 2007 l‟ammontare del disallineamento di spesa per Sartani dell‟ASL di Rimini, rispetto alla media
regionale, ammontava a circa 1.380.000 euro: nel corso del 2008 sono stati recuperati oltre 300.000 euro, per
cui il disavanzo si è attestato a fine di tale anno, a 1.076.000 euro. Posto che l‟incremento del 2009 sul 2008
subito dalla classe dei Sartani per l‟ASL di Rimini è risultato dimezzato rispetto a quello realizzato a livello RER,
il 2009 si è concluso con un‟altra tranche di recupero pari a 256.000 euro. Pertanto il differenziale i spesa che
attualmente separa l‟AUSL di Rimini dalla media regionale ammonta a 820.000 euro.
Analoga attività è stata condotta in materia di appropriatezza prescrittiva degli ipocolesterolemizzanti, in
particolare delle Statine e di utilizzo delle carte del rischio cardiovascolare.
L‟andamento della spesa sostenuta negli anni 2008 e 2009 dall‟ASL di Rimini per tale categoria di farmaci
mostra il recupero di importanti economie, che si sostanziano in un minor impatto della
spesa rispetto alla media regionale, pari a 388.000 euro nel 2008 e pari a ben 470.000 euro nel 2009.
77
Politica del farmaco e governo della spesa farmaceutica Ospedaliera
L‟andamento della spesa Farmaceutica Ospedaliera, che comprende, alla voce Medicinali, l‟utilizzo di farmaci
per l‟assistenza ospedaliera e per l‟Erogazione Diretta dei farmaci OSP2, vede un incremento di spesa, per
l‟anno 2009 verso il 2008, di una percentuale del + 6.3% ed un consumo di DDD del +6,1%, la media
regionale vede un incremento di spesa del + 8,7 % e di DDD del – 0,4 % in linea con gli obiettivi regionali.
Significativamente positivo è anche il dato di spesa dei medicinali ad uso esclusivo ospedaliero con un
decremento dello 0,1% a fronte di un incremento di DDD del 6,1 %.
L‟attività del 2009 si è avviata con il processo di concertazione dei Budget dei Dipartimenti Aziendali per la
parte che riguarda la procedura della gestione del budget farmaceutico.
Obiettivo per i Direttori di Dipartimento e Direttori di Unità Operative è il “ Mantenimento dei livelli di consumo
entro i limiti delle risorse concordate per i principali beni sanitari”.
L‟incremento di utilizzo, in modo particolare di categorie di farmaci ad alto costo o innovativi, è stato
concordato in base al possibile incremento della patologia rispetto alla popolazione residente e
conseguentemente l‟incremento economico. Ogni terapia viene valutata sia in termini di appropriatezza clinica
sia come congruità con il budget assegnato.
Naturalmente l‟inserimento di farmaci nuovi e il loro utilizzo segue costantemente il vincolo del Prontuario
Terapeutico Regionale.
L‟attività si esplica costantemente sull‟appropriatezza d‟uso e monitoraggio economico dei farmaci oncologici e
specialistici prescritti da Centri Aziendali Autorizzati (Biologici, antipsicotici, farmaci per Epatite C e B, per dialisi,
albumina, teriparatide, zinconotide ecc e farmaci potenzialmente innovativi (antidiabetici, ivabradina, aliskiren).
Particolare importanza ha assunto nell‟anno 2009 l‟attività di valutazione delle numerose richieste di utilizzo di
farmaci off-label e di predisposizione del nuovo percorso programmato dalla CPF che prevede maggiori
approfondimenti della letteratura a supporto di tali richieste ( come da finanziaria 2008) e autorizzazione della
Direzione Medica sulla relativa sostenibilità economica.
Il monitoraggio dei farmaci biologici prevede una predisposizione di specifici data base delle prescrizioni e/o
piani terapeutici, dopo opportuna verifica e valutazione delle indicazioni d‟uso e delle relative posologie
nell‟ambito dell‟Area Specialistica di riferimento ( Dermatologia, Reumatologia, Gastroenterologia), dall‟analisi si
evidenzia che c.a il 50% dei farmaci prescritti proviene da Centri Autorizzati non Aziendali sui quali viene
effettuato lo stesso monitoraggio di appropriatezza prescrittiva.
Antipsicotici Atipici: l‟aggiornamento continuo del relativo data base dei piani terapeutici con conseguente
analisi dei report periodici su consumi e costi dei farmaci di questa categoria, si affianca a interventi diretti di
controllo, nei servizi utilizzatori, delle quantità richieste in rapporto ai Piani Terapeutici in corso di validità. nel
secondo semestre è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare “sull‟ Uso corretto degli Antipsicotici” al
fine di valutare la correttezza della prescrizione di questi farmaci, (audit clinico) e condividere possibili azioni di
miglioramento, tenendo anche conto della presenza del farmaco generico nella categoria.
Continua l‟aggiornamento dei Data-Base istituiti per i singoli Farmaci per l‟Epatite C e B ( inerferoni peghilati e
Rivabirina, Adenofovir, entecavir, ecc); i relativi piani vengono verificati sia in rapporto alle indcazini d‟uso sia in
rapporto alla durata dei trattamenti, rispetto alla quale sono stati evidenziati usi off-label, segnalati come casi
singoli in CPF. Gli usi off-Label ripetuti di piani provenienti di centri esterni hanno comportato un rinvio dei
pazienti ai centri prescrittivi di provenienza e segnalazioni alle Direzioni Sanitarie e ai Servizi Politica del
Farmaco della RER.
Prosegue il Monitoraggio Dell‟Albumina con cadenza semestrale e successivo invio di report di consumo,
correlati da grafici alle Unità Operative afferenti ai vari Dipartimento. E‟ stato programmato e istituito un audit
clinico dipartimentale, mirato alla verifica delle indicazioni cliniche in rapporto ai protocolli aziendali attualmente
in vigore.
Vengono costantemente aggiornati gli specifici Data-Base già istituiti per il monitoraggio della terapia (nome
pz., residenza, nuovi arruolamenti, sospensioni terapie con eventuali passaggi ad altri farmaci, tipo di
78
trattamento, posologia, patologia e motivazione clinica, durata della terapia) per i seguenti farmaci o categorie
di farmaci:
- Oncologici orali ed iniettabili ad alto costo
- Farmaci per complicanze in emodializzati (paracalcitolo, cinacalcet, lantanio carbonato)
- Antibiotico Linezolid
- Ziconotide per via intratecale nel controllo del dolore cronico intratabile
- Farmaci Esteri (idrocortisone-fludrocortisone-propycil ecc.)
- Farmaci erogabili ai snsi dell legge 648 con successivi aggiornamenti
- Teriparatide per osteoporosi secondo nota 79
- Farmaci innovativi con specifico monitoraggio AIFA: Antiblastici, antidiabetici (exenetide, sitagliptin e
vildagliptin) e cardiovascolari (ivabradina e aliskiren).
Il Monitoraggio Regionale relativo ai farmaci della Nota AIFA 85 ( riferito al triennio 2008-2010) con obbligo di
prescrizione con specifico Piano Terapeutico (P.T.) regionale prevede un invio semestrale di un report
elaborato che riporta nel dettaglio tutti i dati raccolti dai P.T. compilati dallo specialista, ai fini del monitoraggio
previsto ( Circ. Reg. n.4879/BAS 12/2000 aggiornata al 15710/07)
Il 2010 vedrà come attività quanto esplicitato sopra al fine di raggiungere gli obiettivi regionali dei tetti di
spesa assegnati ed in modo particolare l‟attenzione sarà rivolta al corretto utilizzo degli Inibitori di pompa
protonica attraverso le analisi delle lettere di dimissione, conformità alle note e relativa valutazione in ambito
dipartimentale
E‟ stato inaugurato il Laboratorio per l‟allestimento Centralizzato dei Farmaci Antiblasti.
Il Dirigente Farmacista già formato che è dedicato alla attività del laboratorio è già inserito nella attività della
Rete Oncologica di Area Vasta e Regionale.
DISPOSITIVI MEDICI
La Regione, in applicazione alle indicazioni del Ministero della Salute, ha recentemente definito il “ Sistema dei
Dispositivi Medici “ al fine di creare un sistema omogeneo e coerente per monitorare i consumi, la spesa, la
vigilanza, l‟appropriatezza d‟uso. Un Dirigente del Sevizio di Farmacia Ospedaliera è componente del “Gruppo
Regionale dei Dispositivi Medici”, con determina n° 007730 del 2 Luglio 2008, con la finalità di :
- Favorire omogenee modalità di adozione della CND da parte delle Aziende Sanitarie;
- Supportare le Aziende nell‟attività di aggiornamento degli archivi;
- Verificare la congruità dei dati trasmessi dalle Aziende circa i prezzi di acquisto.
Lo stesso componente della CRDM è stato nominato come referente della disposidivivigilanza Aziendale
A livello locale si sta provvedendo ad inserire nelle anagrafiche dei D.M. il codice di Classificazione Nazionale(
CND ) e a trasmettere i dati di acquisto secondo un tracciato definito dal Gruppo Regionale D.M.
E stata nominata la Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM) con delibera n°277 del 5 Giugno 2009.
Compito della CADM sono:
- Definire il repertorio Aziendale dei DM;
- Esaminare le richieste di inserimento nel Repertorio dei DM
- Esprimere pareri sull‟inserimento tenendo conto dell‟efficacia e della sicurezza, nonché del costo rispetto ai
prodotti in uso;
- Analizzare i consumi e la spesa per aree omogenee;
- Assicurare il monitoraggio regionale;
- Promuovere la vigilanza con particolare riferimento alla sorveglianza degli incidenti e mancati incidenti e
comunicazioni riguardanti la sicurezza
79
ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE
Premessa
Lo scenario sulla assistenza specialistica viene rappresentato attraverso due serie diverse di
indicatori che abbraccino un arco temporale di 3 anni:
1) una prima serie concerne il consumo di prestazioni, sostanzialmente rappresentato dall‟indice di
consumo standardizzato, un indicatore che consente di confrontare i livelli di consumo di prestazioni
locali con il consumo regionale. Tal indicatore è più compiutamente definito come segue: L‟INDICE DI
CONSUMO STANDARDIZZATO si definisce come il numero di prestazioni consumate dai residenti
dell‟Azienda territoriale in una qualunque Azienda Sanitaria della Regione Emilia-Romagna, al netto
della diversa composizione per età, rapportato poi a 1.000 abitanti residenti. L'indice inoltre tiene conto
della mobilità passiva extraregionale, riferita all'anno precedente quello di riferimento.
Assieme all'indice di consumo standardizzato, le tabelle che seguono rappresentano anche l'indice di
fuga, che fornisce informazioni relative a quale Distretto/Azienda una data popolazione si rivolge per
l'assistenza ambulatoriale (dati espressi in termini percentuali).
2) Una seconda serie concerne gli indicatori utili a rappresentare l‟andamento dei tempi di attesa,
sostanzialmente attraverso valori percentuali, progressivamente cumulativi, che consentono di valutare
quante delle prestazioni consumate siano stare erogate entro determinati scaglioni di tempo predefiniti.
Considerata la molteplicità delle tipologie di prestazioni erogabili, al fine di favorire una comprensione più
agevole dei dati, le due tipologie di indicatori vengono forniti per "raggruppamenti" di prestazioni (macroaggregazioni omogenee) e precisamente per: prestazioni diagnostiche, terapeutiche, riabilitative, di laboratorio,
visite. Tali raggruppamenti di prestazioni vengono mantenuti sia per gli indici di consumo che per gli indicatori
relativi ai tempi di attesa.
Indice di consumo standardizzato per età, specifico per raggruppamenti ed indice di fuga
Indice di consumo standardizzato per età – Totale senza laboratorio (esclusi pronto soccorso ed
OBI) * 1000 abitanticons.stand.
RIMINI
2.586
RICCIONE
AZIENDA
REGIONE
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
11,68
20
2.607
2.978
7,9
32,27
2.723
10,23
24,72
3.871
8,14
28,13
2008
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand
12,25
21,15
2.759
3.008
8,76
31,75
2.749
10,89
25,27
3.900
8,54
28,99
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
11,5
19,84
3.174
8,85
35,92
2.906
10,47
26,08
3.929
8,63
29,77
L'indice di consumo riferito alla generalità delle prestazioni specialistiche mostra una popolazione con un consumo
in media inferiore rispetto al livello regionale, tendenza che si mantiene nel tempo. Il Distretto di Riccione mostra
valori di consumo superiori a quello di Rimini, mentre vi è comunque tendenza in entrambi i distretti, nel tempo,
all'incremento dell'indice di consumo, come per altro tendenza che si osserva anche a livello regionale. L'indice di
fuga dall‟azienda mostra percentuali superiori a quelle del livello regionale in tendenziale stabilità, fenomeno che
va comunque considerato in un contesto di realtà di confine come la nostra. Lo stesso indice di fuga questa volta
dimensionato all'interno dei due distretti, evidenzia invece una maggiore mobilità dei cittadini del distretto di
Riccione elemento che può essere messo in relazione anche al differente ventaglio delle prestazioni offerta tra i
due distretti ed alle diverse vocazioni specialistiche dei punti erogativi.
Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale diagnostica (esclusi
pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti
80
cons.stand.
RIMINI
1.220
RICCIONE
AZIENDA
REGIONE
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
2008
% fuga
azienda
% fuga distr.
cons.stand
10,96
19,06
1.251
1.359
7,99
34,09
1.283
9,84
24,71
1.482
9,64
32,21
9,85
17,61
1.242
1.340
6,27
35,42
1.262
8,51
24,27
1.459
9,15
31,45
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
6,41
14,85
1.372
3,49
33,26
1.294
5,31
21,78
1.430
5,28
29,49
Esaminando gli stessi indici, questa volta però riferibili alle sole prestazioni di diagnostica, si osserva un lieve
incremento nel tempo dell'indice di consumo che rimane tuttavia costantemente inferiore a quello regionale
anch‟esso in incremento. I valori relativi al Distretto di Riccione in assoluto permangono comunque superiori a
quelli di Rimini.
Gli indici di fuga aziendali osservano valori inferiori a quelli regionali nel 2007-2008 mentre, per il 2010, si assiste
ad un decremento significativo dell'indice sia a livello locale che regionale, con posizionamento della nostra
azienda a livelli omogenei con quelli regionali. Gli indici di fuga distrettuali mantengono evidente la maggior
mobilità del distretto di Riccione, anche se con tendenza alla diminuzione nel tempo; in ogni caso i livelli di fuga
distrettuali si mantengono costantemente al di sotto del livello medio regionale, significando in un qualche modo
che il livello di fuga osservato localmente rientra in un range, almeno in termini comparativi, fisiologico.
Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale visite ambulatoriali
(esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti
cons.stand.
RIMINI
982
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
11,44
19,17
987
2008
% fuga
azienda
% fuga distr.
cons.stand
11,97
20,35
1.010
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
8,99
17,29
RICCIONE
1.038
8,92
33,01
1.057
9,58
33,97
1.067
5,58
35,65
AZIENDA
1.001
10,52
24,22
1.012
11,08
25,41
1.030
7,74
24,03
REGIONE
1.455
7,64
27,02
1.465
8
27,92
1.440
5,47
26,52
Si riconferma la tendenza al minore consumo della nostra popolazione rispetto ai valori regionali anche per quanto
concerne le visite; anche in questo caso si nota in entrambi i distretti comunque la tendenza nel tempo
all'incremento dei consumi.
L'indice di fuga aziendale si mantiene superiore al valore regionale in particolare per il contributo del distretto di
Rimini per gli anni 2007 e 20078, mentre nel 2009 si osserva un significativo abbassamento dell'indice sia a livello
regionale che locale, anche se quest'ultimo si posiziona a valori superiori a quelli regionali con un concorso, a tale
livello, sempre più evidente per il distretto di Rimini.
L'indice di fuga dei due distretti è a valori inferiori rispetto a quelli regionali con valori che permangono in termini
comparativi più elevati nel Distretto di Riccione.
Si ritiene utile riportare di seguito il grafico che rende più immediato il confronto dell‟andamento dell‟indice di
consumo - per visite diagnostica - tra i due distretti; infatti pur rimanendo nel tempo entrambi i distretti su
valori di consumo inferiori al valore regionale, si osserva una costante tendenza a maggiori consumi nel
distretto di Riccione.
81
indice di cosumo x 100 abitanti
Indice di consumo standardizzato distretti- visite e diagnostica
1.450
1.400
1.350
1.300
1.250
1.200
1.150
1.100
1.050
1.000
950
900
850
800
750
700
650
600
550
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
RIMINI
2007
2008
2009
2007
2008
cons.stand.diagnostica
RICCIONE
2009
cons.stand.visite
Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni di
laboratorio (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti
cons.stand.
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
2008
% fuga
azienda
% fuga distr.
cons.stand
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
RIMINI
10.887
6,48
6,56
10.663
6,18
6,38
7.546
5,62
9,97
RICCIONE
10.495
4,53
92,28
10.275
4,97
92,21
8.329
2,03
9,84
AZIENDA
10.750
5,81
36,07
10.528
5,76
36,17
7.827
4,27
9,93
REGIONE
10.848
4,46
27,79
11.581
4,61
31,20
11.069
2,83
26,45
L'andamento di questo indicatore mostra in Azienda, una progressiva flessione nel triennio, con valori in
decremento particolarmente significativi nel 2009. La comparazione dei consumi con la regione ci posiziona nel
2007-2008 sotto al valore medio regionale solo per il contributo di minor significativi consumi del distretto di
Riccione che compensano quelli superiori, anche se di poco, del distretto di Rimini; a tale riguardo il 2009 segna
una inversione di tendenza significativa dei consumi anche in tale distretto.
Gli indici di fuga aziendali pur in decremento permangono superiori a quelli regionali, mentre quelli distrettualiche figurano anch'essi superiori al valore regionale negli anni 2007-2008- si posizionano nel 2009 su valori
pressoché sovrapponibili tra i due distretti, nonché al di sotto del valore regionale.
Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni
riabilitative (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti
cons.stand.
RIMINI
185
RICCIONE
AZIENDA
REGIONE
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
2008
% fuga
azienda
% fuga distr.
cons.stand
9,54
21,91
160
363
2,41
14,84
251
5,87
18,27
479
4,16
16,74
9,31
20,96
188
353
2,33
15,05
244
5,75
17,94
487
4,04
16,62
82
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
4,85
15,62
343
0,81
14,83
225
2,67
15,20
445
2,86
15,97
L'andamento dell'indice di consumo per tale tipologia di prestazioni si mantiene al di sotto dei valori regionali, pur
con maggiori consumi nel distretto di Riccione rispetto a quello di Rimini, riconfermando la tendenza di base già
sopra evidenziata per altri raggruppamenti;
Gli indici di fuga aziendali sono vicini ai valori regionali, anche se con un segno relativamente più alto nel primi
due anni, mentre nel 2009 il valore risulta leggermente inferiore al valore regionale; infine, nel 2009, si assiste ad
un sostanziale riequilibrio dell'indice di fuga fra i due distretti che si attestano sulla media regionale.
Indice di consumo standardizzato per età e percentuali di fuga extraziendale prestazioni
terapeutiche (esclusi pronto soccorso ed OBI) * 1000 abitanti
cons.stand.
RIMINI
199
RICCIONE
2007
% fuga
azienda
% fuga distr. cons.stand.
2008
% fuga
azienda
% fuga distr.
cons.stand
23,89
37,46
234
223
17,33
32,60
36,81
200
21,31
32,89
471
10,54
25,52
37,28
187
244
19,76
36,09
AZIENDA
214
23,22
REGIONE
468
10,38
2009
% fuga
azienda.
% fuga distr.
14,93
24,92
253
11,70
44,49
35,54
241
13,73
32,21
34,09
476
7,30
33,07
Gli indici di consumo si mantengono costantemente al di sotto dei valori regionali nel triennio; si evidenzia un
decremento nel tempo delle percentuali di fuga dall'azienda, mentre gli indicatori di fuga distrettuali, pur
allineati complessivamente al valore regionale, mostrano nel 2009 un incremento per il distretto di Riccione.
83
Tempi di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali
Nel 2006 la nostra regione ha emanato con Delibera di Giunta il programma regionale per il contenimento dei
tempi d‟attesa tramite la quale recepisce le indicazioni dell‟accordo stato Regioni in materia e definisce
strategie e modalità organizzativo - gestionali di indirizzo per le aziende al fine di revisionare e modernizzare il
sistema di governo della assistenza specialistica agendo su tre cardini principali: sistema dell‟accesso,
miglioramento della appropriatezza, definizione di piani di produzione.
La nostra azienda ha recepito le indicazioni regionali dotandosi nel 2007 un proprio Piano che, dalla seconda
metà dell‟anno è divenuto operativo prevedendo azioni diversificate ed allineate ai tempi ed alle modalità
previste dal livello regionale con un sostanziale sviluppo sino alla fine del 2008.
Secondo tale piano vengono monitorate solo alcune prestazioni specialistiche, facenti parte dell‟accordo stato
regioni, tramite un sistema di monitoraggio regionale cui partecipano tutte le aziende e su quattro distinte
rilevazioni annuali, effettuate in settimane - indice prestabilite.
Da tale rilevazione è possibile ricavare l‟indice di performance prospettico delle prestazioni monitorate, un
indicatore che consente alle aziende di avere in corso d‟opera indicazioni di tendenza, appunto prospettica,
sull‟andamento dei tempi di attesa e mettere in campo azioni di contrasto.
La nostra regione indica un obiettivo di tale indice entro il 2008 pari al 90% sia per le prime visite (a 30
giorni) che per la diagnostica (a 60 giorni).
Nel luglio 2009, con altro atto deliberativo di Giunta regionale e, quindi, con ulteriore piano aziendale
ufficializzato nell‟ottobre 2009, sono state aggiornate e perfezionate azioni ulteriori e/o più incisive sul
problema dei tempi di attesa, i cui effetti hanno avuto modo di manifestarsi solo in parte nell'ultimo trimestre
2009; ciò è doveroso venga rappresentato al fine di una corretta interpretazione dell‟andamento dei dati di
questa sezione, i quali per altro rappresentano l'andamento dei tempi di attesa per tutte le tipologie di
prestazioni, e non solo quindi quelle ricomprese nel più specifico monitoraggio di cui all‟accordo stato regioni,
sopra citato.
I grafici che seguono, riportano i tempi di attesa per tutte le prestazioni esclusivamente definite come
"programmabili" e cioè quelle prestazioni non urgenti e di primo accesso (sono pertanto escluse quelle definibili
come "programmate" cioè i controlli); il tempo di attesa è espresso come percentuale di prestazioni erogate
all‟interno di pre-definiti range di giorni, così da rendere più evidenti le variazioni, nel tempo, dell‟andamento
delle attese.
Percentuale di prestazioni specialistiche erogate, per categoria e per periodo di attesa: anni
2007/2009
% prestazioni erogate
Tempi di attesa per prestazioni di diagnostica programmabili a carico del SSN
2007 2008 2009
100
80
60
40
20
0
1-30
RN
1-30
RER
1-45
RN
1-45
RER
1-60
RN
1-60
RER
1-75
RN
1-75
RER
1-90
RN
1-90
RER
+ 90
RN
+ 90
RER
80,5 81,23 85,94 85,8 14,06 14,2
2007 56,15 51,15 68,66 66,39 75,49 74,9
2008 51,87 50,7 65,69 64,6 73,66 72,72 79,99 79,72 85,52 84,73 14,48 15,27
2009 55,26
49,6
68,58 61,65 78,27 70,87 84,88 77,78 89,88 83,08 10,12 16,92
Giorni di attesa
84
Nel 2009, il 78,27% delle prestazioni di diagnostica erogate lo sono state entro i 60 giorni, contro un dato
regionale del 70,87%; si ricorda che tale limite dei 60 giorni è assunto come riferimento per la valutazione dei
tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche programmabili.
In realtà, già il 55,26% delle prestazioni erogate a livello locale hanno avuto tempi di attesa entro i 30 giorni,
percentuale che sale al 68, 58% entro i 45 giorni, valori entrambi superiori al corrispettivo andamento
regionale.
Tempi di attesa per visite programmabili a carico del SSN
2007
2008
2009
100
90
% prestazioni erogate
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1-30
RN
1-30
RER
1-45
RN
1-45
RER
1-60
RN
1-60
RER
1-75
RN
1-75
RER
2007 54,28 49,94 65,95 63,58 74,46 71,61 79,91 78,12
1-90
RN
1-90
RER
+ 90
RN
+ 90
RER
85
83,8
15
16,2
2008 50,07 50,54 62,01 63,68 70,63 71,71 77,26 78,28 82,55 83,19 17,45 16,81
2009 52,94 44,41 65,16 58,33 71,26
67,9 75,86 74,73 82,49 80,47 17,51 19,53
Giorni di atte sa
Nel 2009, il 52,94% delle visite programmabili erogate a livello locale lo sono state entro i 30 giorni, contro un
valore regionale del 44,41 %. Si ricorda che il limite dei 30 giorni è quello di riferimento per la valutazione dei
tempi di attesa per le visite programmabili.
La percentuale locale sale al 65,16% a 45 giorni, contro quella regionale del 58,33 e così proseguendo lungo
la serie dei dati, si può affermare in termini generali che il livello locale si posiziona nel confronto regionale su
posizioni non penalizzanti; ciò non di meno è evidente la difficoltà del raggiungimento l'obiettivo di
incrementare in particolare al categoria della erogazione entro 30 giorni la quale risente, oltre che dello sforzo
destinato colmare il gap verso l'obiettivo generale (80% entro 30 giorni) anche del contestuale e progressivo
incremento della domanda, che è derivabile dagli indici di consumo.
In termini comparativi, l'andamento dei tempi di attesa 2009 per visite, permane, rispetto all'andamento dei
tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche quello relativamente più critico.
85
% prestazioni erogate
Tempi di attesa per prestazioni di laboratorio programmabili a carico
del SSN
2007 2008 2009
100
80
60
40
20
0
1-30
RN
1-30
RER
1-45
RN
1-45
RER
1-60
RN
1-60
RER
1-90
RER
+ 90
RN
+ 90
RER
2007 94,81 88,08 96,98 93,68 98,01 95,27 98,73 96,56 99,28 98,01
0,72
1,99
2008 94,47 87,35 95,95 94,23 96,99 95,88 97,79 96,98 98,36 97,94
1,64
2,06
2009 93,01 90,11 95,04 95,14
2,13
1,61
96,2
1-75
RN
1-75
RER
1-90
RN
96,76 97,13 97,73 97,87 98,39
Giorni di attesa
L‟andamento dei dati non mostra particolari criticità dei tempi di erogazione, con un posizionamento del dato
aziendale specie nelle categorie di attesa più basse sempre al di sopra dei valori regionali.
Tempi di attesa per prestazioni terapeutiche programmabili a carico del
SSN
2007
2008
2009
% prestazioni erogate
100
80
60
40
20
0
1-30
RN
1-30
RER
1-45
RN
1-45
RER
1-60
RN
1-60
RER
1-75
RN
1-75
RER
1-90
RN
1-90
RER
+ 90
RN
+ 90
RER
2007 81,09 60,02 88,95
75,4
94,18 82,17 97,07 86,65 98,41 90,26
1,59
9,74
2008 81,11 58,58 88,84 75,25 94,66 82,85 96,92 87,39 98,14 90,53
1,86
9,47
2009 74,13 52,94 86,72 65,14 92,05 74,29 94,55 81,65 96,06 85,58
3,94
14,42
Giorni di attesa
Discreta la performance della nostra azienda che per queste prestazioni, osserva percentuali di erogazione
significativamente più alte nelle posizioni più basse delle categorie di attesa, e quindi in quelle più tempestive;
tale tendenza pare mantenersi nel tempo pur evidenziando che si osserva nel 2009 una diminuzione della
percentuale delle erogazioni entro i 30 giorni, elemento che andrà valutato più analiticamente con le rilevazioni
future, nel caso tale riscontro dovesse venire confermato.
86
% prestazioni erogate
Tempi di attesa per prestazioni riabilitative programmabili a carico del
SSN
2007 2008 2009
100
80
60
40
20
0
1-30
RN
1-30
RER
1-45
RN
1-45
RER
1-60
RN
1-60
RER
1-75
RN
1-75
RER
1-90
RN
1-90
RER
+ 90
RN
+ 90
RER
2007 74,74 70,33 82,76 82,64 90,43 88,52 93,68 91,53 95,32 93,46
2008 77,56 67,33 83,21 81,04 87,99 87,22 90,56 90,71 93,96 92,97
3
6,54
6,04
7,03
2009 76,87 71,55 84,43 82,94 90,62 88,36 94,03 91,15 96,14 92,89
3,89
7,11
Giorni di attesa
In lieve aumento nel triennio e/o in stabilizzazione, la percentuale di prestazioni erogate entro i 30 giorni ed
entro i 45 giorni i cui relativi valori sono costantemente superiori a quelli regionali anche nella maggior parte
delle rimanenti categorie.
87
2.3.4
ASSISTENZA OSPEDALIERA
STRUTTURA DELL’OFFERTA: presidi pubblici e privati accreditati
Posti letto per acuti, ordinari e Day
Hospital, su 1.000 abitanti
Totale posti letto per acuti x 1000 abitanti- Azienda
e Regione- anni 2001/2009
PL per acuti RIMINI
PL per acuti RER
5
POSTI LETTO PER ACUTI X 1.000
(PUBBLICO E PRIVATO)
PL lungo Totale
deg. e
posti
Riabilit.
letto
Azienda USL di Rimini
PL acuti
2001
3,76
0,56
4,32
2002
3,55
0,79
4,34
2003
3,40
0,71
4,11
2004
3,27
0,70
3,97
2005
3,21
0,98
4,19
2006
3,28
0,98
4,26
2007
3,14
0,99
4,12
2008
3,09
1,01
4,10
2009
3,13
1
4,13
2001
4,17
0,65
4,82
2002
4,08
0,89
4,97
2003
3,96
0,87
4,83
2004
3,83
0,87
4,70
2005
3,87
0,89
4,76
2006
3,84
0,91
4,75
2007
3,83
0,90
4,73
2008
3,71
0,91
4,63
2009
3,66
0,91
4,57
4
PL x 1000
anni
3
2
ANNO
2001
ANNO
2002
ANNO
2003
ANNO
2004
ANNO
2005
ANNO
2006
ANNO
2007
ANNO
2008
ANNO
2009
Regione
PL DH RIMINI
PL DH RER
posti letto x 1.000
Fonte: Elaborazione da Flussi Informativi
Ministero della Salute (HSP 12/13),
www.regione.emilia-romagna.it/SIS;
Posti letto per lungodeg. e riabil. x 1000 ab.- Azienda
USL di Rimini e Regione , Anni 2001/2009
ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
La dotazione di posti letto (p.l.) nelle strutture pubbliche e private dell‟Azienda registra nel complesso un lieve
incremento nel 2009, da attribuirsi in particolare ai posti letto per acuti, mentre mantiene stabile in proporzione
l‟offerta per post-acuti, lungodegenza e riabilitazione; il dato regionale, nello stesso periodo, mostra una pari
tenuta sull‟offerta lungodegenza e riabilitazione, pur confermando un valore medio inferiore a quello aziendale,
mentre continua il trend in decremento riferito alla dotazione di p.l. per acuti.
88
GRADO DI ATTRAZIONE DELLE STRUTTURE AZIENDALI
Indice di dipendenza delle strutture ospedaliere
L‟indice di dipendenza della struttura ospedaliera dalla popolazione delle Aziende USL esprime
percentualmente, per ciascuna struttura/Azienda produttrice, la provenienza dei propri dimessi, ed è un
indicatore della capacità di attrazione di una struttura ospedaliera.
L'INDICATORE riportato nel grafico seguente, derivante dalla SDO, contiene valori relativi agli anni 2002/2009,
elaborati direttamente dalla regione.
Indice di dipendenza della struttura dalla popolazione delle aziende USL Azienda USL di Rimini - anni 2001-2008
25
82
80
78
76
15
74
72
10
70
stessa azienda
indice x 100
20
68
5
66
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Altre Aziende RER
5,62
5,96
5,79
5,98
7,01
7,12
7,3
7,6
Extra RER ed estero
18,50 16,30 14,85 14,99 21,87 22,15
22,8
22,1
stessa Azienda
75,88 77,74 79,36 79,03 71,12 70,73
69,9
70,3
64
Per quanto riguarda le strutture ospedaliere dell‟Ausl di Rimini, si evidenzia come l‟attrazione nei confronti dei
propri residenti dopo essersi avvicinata all‟80% nel periodo 2004-2005, registra un brusco decremento nel
periodo 2006-2009 abbassando progressivamente il valore dell‟indicatore al 70,3%; tale dato, in base ai valori
relativi ai flussi di mobilità passiva, sembra in relazione principalmente con l‟incremento registrato nel 2009
della mobilità passiva intraregionale verso le strutture private principalmente di Area Vasta Romagna, e, anche
se in misura minore, con il trend in incremento che sembra emergere dai primi dati preliminari della mobilità
passiva interregionale rivolta verso le strutture pubbliche e private delle Regioni Marche e Lombardia.
Per contro si evidenzia un valore in incremento dell‟indice di attrazione nei confronti di residenti di altre
provincie della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento ai territori di Area Vasta Romagna, mentre
in riferimento ai residenti del resto d‟Italia (mobilità attiva interregionale) ed esteri nell‟anno 2009, il dato
appare in lieve contrazione, andamento quest‟ultimo sicuramente determinato dal consistente decremento della
mobilità attiva di cittadini stranieri, sempre legato all‟applicazione operativa di accordi di reciproca
collaborazione con la Repubblica di San Marino, ma soprattutto per il fenomeno significativo di regolarizzazioni
che hanno interessato numerosi cittadini, in applicazione alla normativa vigente in materia.
89
Tasso standardizzato di ospedalizzazione per ricovero ordinario, DH medico, DH chirurgico
Il tasso standardizzato con metodo diretto è una media ponderata dei tassi specifici per età. La
standardizzazione viene utilizzata per eliminare l‟effetto della diversa composizione per età delle popolazioni
esaminate e consente, pertanto, di porre a confronto popolazioni diverse.
I dati sotto rappresentati sono di fonte ed elaborazione regionali.
Tasso standardizzato di ospedalizzazione x 1.000 abitanti residenti
Tasso
totale
Tasso
per ricovero
ordinario
2005
2006
2007
2008
2009
AUSL Rimini
186,62
176
176,43
177,67
174,05
Regione
188,47
185
183,23
179,91
177,07
AUSL Rimini
137,38
136
135,42
135,1
131,04
Regione
140,11
139
137,48
135,98
133,03
49,24
39,79
41
42,56
43,01
48,35
45,72
45,75
43,93
44,03
Tasso
AUSL Rimini
per ricovero in
Regione
day hospital
Fonte: Banca dati SDO, Regione Emilia-Romagna e mobilità passiva extra regionale.
Sono esclusi dal calcolo i neonati sani
Tassi specifici formulati con la popolazione al 31.12 di ogni anno; popolazione tipo utilizzata standardizzare: Pol.
E.R. residente al 01/01/2005.
TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE STANDARDIZZATO
(con mobilità passiva extra RER) Azienda e Regione - anni 2001-2008
Tasso totale, ordinario, DH
250
Rn totale
RER totale
200
Rn
ordinario
150
RER
ordinario
100
Rn Day
Hospital
50
RER Day
Hospital
0
Anno 2003
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Anno 2007
Anno 2008
2009
L‟ospedalizzazione nell‟AUSL di Rimini mostra in tutto il periodo osservato una costante tendenza al
decremento, interrotto nel 2008, ma poi più significativamente confermato nell‟ultimo anno del periodo
osservato, ove si registra il valore più basso con 174 dimessi x 1.000 ab. residenti; si evidenzia in particolare
come negli ultimi 3 anni il tasso di ospedalizzazione in regime ordinario mantenga un andamento in flessione,
particolarmente significativo nell‟ultimo anno, mentre per contro si confermi il trend in incremento dei ricoveri
in DH, che rappresenta il risultato di azioni aziendali rivolte al miglioramento del grado di appropriatezza.
L‟andamento sopra rappresentato propone analogie con il trend regionale, anche se presenta valori
costantemente inferiori per il regime ordinario; analogo anche l‟incremento dei ricoveri in DH registrato
nell‟ultimo anno, anche se in questo caso il valore regionale appare superiore.
90
Tempi d’attesa per ricoveri programmati secondo l’accordo Stato – Regioni
Anno 2009 (Fonte AUSL_RN e Regione)
TEMPI DI ATTESA PER LE PRESTAZIONI DI RICOVERO PROGRAMMATE A CARICO DEL SSN
PIANO REGIONALE SUL CONTENIMENTO DEI TEMPI DI ATTESA, D.G.R.1532/2006
Prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate - Anno 2009
RIMINI
AREA ONCOLOGICA CHEMIOTERAPIA (DH)
INT. CHIR. TUMORE UTERO
INT.CHIR.TUM.COLONRETTO
AREA
CARDIOVASCOLARE
AREA GERIATRICA
ALTRE
PRESTAZIONI
0 gg 1-30 1-60 1-90 1-120 1-180 >180
gg
gg
gg
gg
gg
gg
(gg)
348
338
7
2,9 99,4 100 100
100
100
0
22
22
20,5
0 68,2 95,5 100
100
100
0
173
15
6,5 87,9 93,6 94,2
94,8
98,8
1,2
80
80
38
0 31,3 81,3 100
100
100
0
INT. CHIR. TUMORE
MAMMELLA - MASTECTOMIA
CORONAROGRAFIA (DH)
62
61
15
1,6 91,8 96,7 96,7
98,4
98,4
1,6
117
117
11
0 86,3 94,9 96,6
96,6
96,6
3,4
ENDOARTERIECTOMIA
CAROTIDEA
ANGIOPLASTICA (PTCA)
121
115
29
5 51,3 76,5 92,2
220
150
CATARATTA (DH)
354
336
INT. PROTESI D'ANCA
322
303
TUNNEL CARPALE (DH)
573
280
RIP. ERNIA INGUINALE (DH)
448
443
48
EMORROIDECTOMIA (DH)
2
2
56,5
STRIPPING DI VENE (DH)
223
94,8
99,1
0,9
96
97,3
98,7
1,3
11
5,1 88,1 97,6 100
100
100
0
102
5,9 21,1 36,3 48,2
54,1
63,4
36,6
75
85,7
94,3
5,7
54 64,1
74
80,8
19,2
50
100
100
0
11
22 95,1 90,9 100 100
100
100
0
91,7
8,3
12,5 31,8 86,7 95,3
38,5 51,1 45,4 62,5
1,1 35,2
0
50
50
BIOPSIA PERCUTENEA DEL
FEGATO (DH)
TONSILLECTOMIA
46
24
7 47,8 91,7 91,7 91,7
91,7
219
161
75 26,5 19,3 44,1 59,6
68,9
87
13
INT. CHIR. COLON
129
119
19
90,8
96,6
3,4
INT. CHIR. POLMONE
125
100
8
100
100
0
INT. CHIR. TUMORE UTERO
ALTRE
PRESTAZIONI
attesa>
0gg
185
AREA ONCOLOGICA CHEMIOTERAPIA (DH)
AREA GERIATRICA
Tempi di attesa (valori percentuali)*
INT. CHIR. TUM. PROSTATA
TOTALE REGIONE
AREA
CARDIOVASCOLARE
Totale
Totale
Attesa
ricoveri ricoveri mediana
7,8 77,3 86,6 88,2
20
93 100 100
Totale
Totale
Attesa
ricoveri ricoveri mediana
Tempi di attesa (valori percentuali)*
attesa>
0gg
0 gg 1-30 1-60 1-90 1-120 1-180 >180
gg
gg
gg
gg
gg
gg
17.728
10.257
(gg)
7,0 42,1 95,8 98,4 98,8
99,0
99,2
0,8
503
493
21,0
2,0 77,5 95,5 98,4
99,2
99,4
0,6
INT.CHIR.TUM.COLONRETTO
2.598
2.477
17,0
4,7 83,1 95,4 97,1
97,8
99,3
0,7
INT. CHIR. TUM. PROSTATA
1.531
1.514
39,0
1,1 33,4 76,9 91,9
97,7
99,4
0,6
INT. CHIR. TUMORE
MAMMELLA – MASTECTOMIA
CORONAROGRAFIA (DH)
1.217
1.165
19,0
4,3 79,4 96,1 98,1
98,8
99,2
0,8
812
740
13,0
8,9 77,2 86,9 89,9
92,7
95,5
4,5
ENDOARTERIECTOMIA
CAROTIDEA
ANGIOPLASTICA (PTCA)
1.404
1.366
35,0
2,7 44,3 68,2 83,4
89,8
96,4
3,6
4.178
3.505
12,0 16,1 79,7 94,3 97,5
98,3
99,2
0,8
BY-PASS
AORTOCORONARICO
CATARATTA (DH)
1.194
1.066
9,0 10,7 88,0 97,0 99,2
99,5
99,8
0,2
2.348
2.271
30,0
3,3 50,4 68,7 85,0
94,1
98,2
1,8
INT. PROTESI D'ANCA
6.805
6.669
84,0
2,0 25,1 40,6 52,2
61,7
77,7
22,3
TUNNEL CARPALE (DH)
2.398
2.081
30,0 13,2 50,1 70,5 80,7
85,5
92,1
7,9
RIP. ERNIA INGUINALE (DH)
6.405
6.361
45,0
0,7 38,3 58,3 71,9
80,7
87,7
12,3
EMORROIDECTOMIA (DH)
552
544
41,0
1,4 41,5 59,6 69,9
77,2
85,5
14,5
STRIPPING DI VENE (DH)
6.679
6.367
41,0
4,7 43,0 58,9 68,0
76,6
85,8
14,2
9,0 30,1 83,6 94,4 97,2
98,1
98,5
1,5
BIOPSIA PERCUTENEA
FEGATO (DH)
TONSILLECTOMIA
664
464
3.321
3.248
91,0
2,2 21,6 37,6 49,8
59,5
78,6
21,4
INT. CHIR. COLON
1.799
1.647
23,0
8,4 60,9 75,6 82,7
88,1
92,8
7,2
INT. CHIR. POLMONE
2.998
2.390
9,0 20,3 85,1 94,1 96,6
98,0
98,5
1,5
91
L'analisi dei dati, comporta la rappresentazione delle seguenti considerazioni:
a - per l'area oncologica, occorre considerare i tempi di attesa entro i 30 gg (Accordo Conferenza StatoRegioni) dove la percentuale dei casi trattati entro l'intervallo temporale suddetto è superiore e quindi migliore
rispetto alla media regionale, tranne quella del tumore all'utero che risulta inferiore; però negli intervalli
temporali successivi, i valori sono nettamente migliori tantochè raggiunge il 100% nell'intervallo 1-90, mentre
quello medio regionale si ferma al 91.9%.
b - per l'area cardiovascolare, i tempi sono significativamente migliori rispetto alla R.E.R.
c - per l'area geriatrica, l'intervento di cataratta ha tempi d'attesa buoni e sensibilmente migliori rispetto a
quelli regionale. Invece per l'intervento di protesi d'anca, la situazione è capovolta in quanto il valore è più
basso di quello registrato dalla media R.E.R.
d - per la categoria "altre prestazioni" la situazione è mista, ovvero gli interventi di tunnel carpale,
emorroidectomie, stripping di vene, tonsillectomie, interventi colon, interventi polmone, hanno valori
percentuali migliori della media regionale, mentre per l'ernia inguinale, e biopsia del fegato i tempi d'attesa
sono leggermente superiori.
Accessi al P.S. e percentuale ricoverati sul totale degli accessi - anni 2007 - 2009
ANNO 2007
Presidio
Ospedaliero
Rimini S.Arcangelo
Riccione Cattolica
Az. USL Rimini
ANNO 2008
Ricov.
Non
Deced. Totale Ricov.
Non
Deced. Totale Ricov.
Non
Deced. Totale
Ricov.
Accessi
Ricov.
Accessi
Ricov.
Accessi
10.103 54.340
61 64.504 8.990 57.893
80 66.963 8.132 59.236
61 67.429
5.788 48.047
15.891 102.387
50 53.885
5.601 52.046
111 118.389 14.591 109.939
ANNO 2007
Presidio
Ospedaliero
RiminiS.Arcangelo di
R.
RiccioneCattolica
Totale Az. USL
Rimini
ANNO 2009
45 57.692
4.953 54.456
37 59.446
125 124.655 13.085 113.692
98 126.875
ANNO 2008
Ricov.
Totale Ricov./Acc.*100
Accessi
10.103 64.504
15,7
ANNO 2009
Ricov.
Totale Ricov./Acc.*100
Accessi
8.990 66.963
13,4
Ricov.
Totale Ricov./Acc.*100
Accessi
8.132 67.429
12,1
5.788 53.885
10,7
5.601 57.692
9,7
4.953 59.446
8,3
15.891 118.389
13,4
14.591 124.655
11,7
13.085 126.875
10,3
Nel periodo 2007-2009 il numero di accessi alle diverse strutture di P.S. e P.I. dell‟AUSL di Rimini hanno
registrato un complessivo incremento passando dai 118.389 accessi del 2007 ai 126.875 del 2009, con i
consueti picchi relativi ai mesi estivi in relazione all‟andamento dei flussi turistici; in significativo decremento la
percentuale di esiti in ricovero, passata dal 13,4% del 2007 al 10,3% del 2009.
Accessi in OBI – anni 2007-2009
Azienda
RIMINI
RER
ANNO 2007
ANNO2008
7.046
56.324
ANNO 2009
9.329
65.528
OBI = Osservazione breve intensiva
fonte: banca dati regionale ASA
92
9.283
59.010
Si confermano nel 2009 i volumi di accessi esitati in OBI a livello aziendale, già registrati l‟anno preceente e
che rappresentano un significativo incremento rispetto a periodi precedenti: infatti dai circa 7.000 accessi in
OBI del 2007 si è passati agli oltre 9.000 del 2008 e del 2009. A livello regionale tale incremento appare
proporzionalmente in linea con l‟andamento di Rimini nel 2008 mentre nell‟ultimo anno osservato si registra
una forte contrazione, che a livello aziendale non trova pari riscontro.
Piano sangue: raccolta e consumo nell'ultimo biennio
Confronto attività di raccolta sangue 2009- 2008
Programma speciale sangue
raccolta 2009 raccolta 2008
differenze %
2009-2008
DITI (Forlì-Cesena-Rimini)
32.547
31.368
3,8%
TOTALE RER
248.621
247.416
0,5%
Confronto consumi di Unità "rosse" 2009-2008
Programma speciale sangue
consumi 2009 consumi 2008
differenze %
2009-2008
DITI (Forlì-Cesena-Rimini)
32.389
30.395
6,6%
TOTALE RER
246.530
243.441
1,3%
Nel 2009, si sono avute due nuove infezioni nella popolazione da West Nyle Virus e da N1H1, che hanno
comportato la prima un rallentamento di utilizzo delle unità donate che sono state quarantenate in attesa dei
test di laboratorio specifico, la seconda ha comportato la promozione e l‟esecuzione della vaccinazione dei
donatori di sangue, e da ultimo si è verificata una influenza stagionale piuttosto virulenta. Questo ha favorito il
fenomeno osservato nel 2008 e cioè:
un incremento delle Unità Trasfusionali Consumate superiore all‟incremento delle Unità trasfusionali Raccolte.
Diversi interventi sono stati posti per limitare i danni di una tale fenomeno:
È stato predisposto un miglioramento sanitario e di accoglienza di diversi Punti di Raccolta extraospedalieri.
Congiuntamente alle Associazioni dei donatori si sta preparando una ricerca sulla spinta motivazionale alla
donazione di sangue.
Sono state poste in essere iniziative per predisporre alla accoglienza il personale addetto alla Raccolta.
E‟ in atto una ”forzatura” della chiamata alla donazione di sangue che si estrinseca in un progetto di
modulazione di raccolta su prenotazione.
Si è costituita una Emoteca di AVR con sede a Pievesestina per sopperire alle carenze locali
Nonostante venga costantemente monitorata l‟appropriatezza della richiesta di Emocomponenti, si assiste ad
un aumento dei consumi dovuto a:
- recupero export sanitario
- aumento operatività reparti chirurgici
- aumento aspettative di vita in pazienti trasfusione-dipendenti
Persiste pertanto la forbice fra Raccolta e Consumo.
Un tale andamento fa presumere, a breve, una impossibilità a garantire l‟autosufficienza.
93
2.3.5
QUALITA’ DELL’ASSISTENZA: alcuni indicatori di processo e di risultato
PREMESSA
Gli indicatori di seguito riportati sono stati individuati dalla Agenzia Sanitaria Regionale e selezionati tra quelli
individuati dall‟agenzia USA per la qualità AHRQ (Agency for Health-Care Reserch and Quality) o altre fonti, nel
rispetto dei seguenti criteri :
Essere evocati (direttamente o indirettamente) dell‟impatto delle scelte di governo aziendale, relativamente
a specifici ambiti assistenziali o a determinate dimensioni di qualità
Essere facilmente rilevabili a partire dai dati amministrativi disponibili
Essere stati “testati” su dati SDO regionali
Ciò premesso, l‟elaborazione degli indicatori selezionati e che figurano di seguito è stata operata direttamente
dalla azienda USL di Rimini, tenuto conto delle indicazioni allo scopo fornite dalla stessa ASR; si precisa che
tutti gli indicatori fanno riferimento ai ricoveri avvenuti in regime ordinario, tranne quello relativo alla
ospedalizzazione evitabile che prende in considerazione anche quelli in Day Hospital. L‟anno 2007 è stato
calcolato prima del 5° invio.
Basso peso alla nascita
Ambiti con percentuale particolarmente elevata di nati di basso peso possono evidenziare un problema di
accesso alle cure prenatali.
FORMULA DI CALCOLO: numero di nati (residenti nell‟AUSL di competenza) con codice di diagnosi, in qualsiasi
posizione, con indicazione di peso inferiore ai 2500 grammi (escluse le dimissioni con trasferimento in altro
ospedale) / popolazione residenti (neonati)
Percentuale di neonati a basso peso (X 100 neonati)
5,8
5,6
5,4
5,2
5,6
5,5 5,4
5,2
5,2
4,9
5
RIMINI
REGIONE
4,8
4,6
4,4
2007
2008
2009
Vaccinazioni per polmoniti ed influenza negli anziani
Si può notare un aumento della copertura vaccinale degli anziani nell‟anno2007 ed una forte riduzione nell‟anno
2008.
FORMULA DI CALCOLO: numero di vaccinazioni di anziani (maggiori di 65 anni) sul totale dei residenti anziani.
Vaccinazioni per polmoniti ed influenza negli anziani (x
10.000 anziani residenti)
10
8
6
4
2
0
5,7 4,7
2007
5,8
7,7
3,5
2008
5,7
RIMINI
REGIONE
2009
94
Diabete, complicazioni a breve termine
Le complicazioni acute severe del diabete includono l‟ipoglicemia ed il coma diabetico. Il coma diabetico è una
condizione che richiede un trattamento in emergenza e include il coma ipoglicemico (coma diabetico
chetoacidosico e iperosmolare), il coma ipoglicemico diabetico e l‟acidosi lattica. Queste complicazioni si
manifestano frequentemente in pazienti che non seguono adeguatamente la terapia o per scarsa informazione
o per inadeguato monitoraggio e sorveglianza da parte di personale qualificato.
FORMULA DI CALCOLO: Dimissioni con codice di diagnosi di complicazioni a breve termine (chetoacidosi, coma) per
diabete, in qualsiasi posizione, limitatamente ai soli casi con età maggiore/uguale di 18 anni. Vengono inoltre
escluse le dimissioni con MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) e MDC 15 (periodo neonatale) ed i
trasferimenti da altro ospedale/Popolazione residente.
Diabete, complicazioni a breve termine
(Dimissioni/popolazione residente * 10.000)
5
4,5
4,3
4
2,5
3
2,8
2,3
2
4,5
RIMINI
REGIONE
1
0
2007
2008
2009
Diabete, complicazioni a lungo termine
Le complicazioni del diabete a lungo termine includono: retinopatia, malattie microvascolari (incluse malattie
coronariche, cerebrovascolari e disturbi vascolari periferici che possono portare all‟amputazione), neuropatie,
compromissioni renali. Tali complicazioni possono essere diminuite o ritardate se il paziente controlla
correttamente la glicemia e se riceve una adeguato e tempestivo trattamento negli stadi iniziali delle
complicazioni.
La tendenza locale indica un leggero costante aumento nel tempo della ospedalizzazione per tali cause.
FORMULA DI CALCOLO: dimissioni con codice di diagnosi di complicazioni a lungo termine (renale, occhio,
apparato circolatorio o altrimenti non specificata) per diabete, in qualsiasi posizione, limitatamente ai soli casi
di pazienti, residenti nell‟AUSL di riferimento, con età maggiore o uguale di 18 anni. Vengono inoltre escluse
le dimissioni con MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) e MDC 15 (periodo neonatale) ed i
trasferimenti da altro ospedale / Popolazione residente.
Diabete, complicazioni a lungo termine
(Dimissioni/popolazione residente * 10.000)
2,5
2,2
2,2
2,2
2
1,5
1
1
1,2
1
0,5
0
2007
2008
2008
95
RIMINI
REGIONE
Parti con taglio cesareo
Nonostante l‟elevata percentuale di cesarei non rappresenti in assoluto una misura di inappropriatezza, la
valutazione della variabilità tra ospedali (oltre al confronto con standard nazionali ed internazionali) può
consentire l‟identificazione di aree in cui può essere ridotta.
I dati locali mostrano il differenziale significativo esistente tra strutture pubbliche e private presenti nel
territorio nel ricorso a tale pratica, relativamente stabile nel tempo.
Dal 1° Luglio 2005 si partorisce solo all‟Ospedale di Rimini.
FORMULA DI CALCOLO: parti con taglio cesareo (DRG 370, 371) / Dimissioni con DRG di parto (370 - 375)
Indicatore per 100. Sia al numeratore che al denominatore vengono incluse tutte le dimissioni per i DRG
proposti, con riferimento alle strutture presenti nella AUSL di Rimini (ospedale di Rimini e strutture private
accreditate) indipendentemente da quella di residenza dei pazienti.
Parti con taglio cesareo (x 100 dimessi)
33
32
31
30
29
28
27
26
32,1
30,7
30
29,3 30,3
28,3
2007
2008
RIMINI
REGIONE
2009
Ospedalizzazione evitabile
Un‟efficace ed efficiente presenza di servizi di assistenza primaria può individuarsi nell‟ideale assenza di ricoveri
quando la complessità e la gravità della patologia non sono tali da giustificare la degenza ospedaliera.
Diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, asma, patologia respiratoria ostruttiva sono le patologie selezionate
per rappresentare la “ospedalizzazione evitabile” in termini sia di ricoveri ordinari che in regime di Day Hospital.
Dimissioni nelle strutture della Azienda Usl di Rimini per “ricoveri evitabili” sul totale dei ricoveri
indipendentemente dalla residenza del paziente.
Tasso di ricovero evitabile x 1000 dimessi
Tasso di ricovero evitabile x 1.000
dimessi
Patologia
2007
2008
2009
Asma
0,9
0,6
0,4
Diabete
0,7
0,6
0,7
Ipertensione
0,3
0,4
0,2
Malattie
polmonari
croniche
Malattie
congenite
del cuore
Totale Ausl
Rimini
8,6
9,1
9,1
14
12
Asma
10
Diabete
8
Ipertensione
6
13,3
23,8
12,2
22,9
13,2
23,6
Malattie polmonari
croniche
4
Malattie congenite
del cuore
2
0
2007
96
2008
2009
Mortalità intraospedaliera per infarto del miocardio acuto
La mortalità per questa condizione viene assunta come indicatore della tempestività e dell‟appropriatezza
delle cure erogate; a livello locale questo indicatore mostra valori che si posizionano costantemente al di
sotto di quelli della regione, nel suo complesso.
Formula di calcolo: Numero dei pazienti deceduti/ Numero dei pazienti con ricovero in Regime Ordinario
presso un Ospedale della Regione Emilia-Romagna in cui risulta segnalato, in qualsiasi posizione, un codice
ICD-9-CM di diagnosi 410.1 (Episodio iniziale di assistenza) e con ammissione nei reparti di cardiochirurgia
(07), cardiologia (08), geriatria (21), Medicina generale (26), Terapia intensiva (49), UTIC (50), Medicina
d‟urgenza (51).
Le analisi sono state eseguite considerando come unico episodio di cura anche eventuali ricoveri successivi a
quello indice, non intervallati da una dimissione a domicilio. È stata selezionata una coorte di pazienti con IMA
quindi il conteggio non tiene conto di eventuali re-infarti.
Vengono esclusi i Pazienti con diagnosi 410.7; Pazienti con una diagnosi principale non appartenente al
capitolo: “Malattie e disordini del Sistema circolatorio” (MDC <> 5); Pazienti ammessi in Geriatria (disciplina
21) e Medicina generale (26) con tipo ricovero non urgente (<> 2); Pazienti non deceduti con durata della
degenza inferiore a 4 giorni; Paziente con diagnosi 997.1(complicanze cardiache non specificate altrove) e DRG
468.
L'indicatore sotto riportato deriva da elaborazioni direttamente formulate dalla agenzia sanitaria regionale che
si occupata di questa problematica nell'ambito del progetto "Ridefinizione dei percorsi di tempestivo accesso ai
servizi, diagnosi e cura per pazienti con infarto miocardico acuto" con produzione di specifico rapporto
(http://www.regione.emilia-romagna.it/agenziasan).
Mortalità ospedaliera per infarto miocardico
acuto x 100- ambito di Rimini e regionale
Mortalità intraospedaliera per infarto
miocardico acuto (x 100)
Ambito territoriale
2006
2007
2008
di ricovero
Provincia di Rimini
15,6
14,4
15,2
15
11,8
12,7
Provincia di Rimini
17
14
%
Regione
Regione
11
8
5
2006
97
2007
2008
2.4
RICERCA E DIDATTICA
2.4.1
RICERCA
Per quanto riguarda la ricerca, e nello specifico progetti di ricerca, finanziamenti e risultati, si
rimanda al cap.6, che tratta approfonditamente il tema del governo della ricerca e innovazione.
2.4.2 DIDATTICA: COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITA’
(Descrizione delle attività realizzate con la collaborazione dell‟Università sia per la professione medica che per
le professioni sanitarie)
Relazione descrittiva:
L‟Azienda USL di Rimini collabora con l‟Università di Bologna nella organizzazione e gestione di tre Corsi di
Laurea e di un Master ed in particolare:
a) Corso di Laurea in Infermieristica. (triennale): durata complessiva 5.400 ore. Afferiscono a Rimini
per tutta la didattica 558 studenti. Per la parte teorico-pratica fanno riferimento a Rimini 292 studenti
Sono coinvolti nel percorso didattico 98 docenti
b) Corso di Laurea in Ostetricia. (triennale): durata 5.400 ore. Afferiscono a Rimini sia per la parte
teorica che tecnico pratica 23 studenti. Sono coinvolti nel percorso didattico 51 docenti
c) Corso di laurea in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. (triennale):
durata complessiva 5.400 ore. Afferiscono a Rimini sia per la parte teorica che tecnico pratica 57
studenti. Sono coinvolti nel percorso didattico 72 docenti
d) Master Universitario di 1° livello in Management nell’area infermieristica e ostetrica,
tecnico sanitaria, preventiva e riabilitativa. Già attivate tre edizioni con 40 partecipanti.
Sono attive numerose convenzioni con le principali Università della Regione Emilia-Romagna e di altre Regioni
per le attività di tirocinio.
98
Nello specifico:
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – CESENA
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
(non Sanitarie – compreso tirocinio finalizzato all‟accesso agli
esami di Stato per l‟esercizio delle professioni)
Azienda
DIPLOMA IN SERVIZIO SOCIALE
Distretto di Rimini
SPEC.NE IN FARMACIA OSPEDALIERA
CORSO DI LAUREA IN FARMACIA
U.O. Farmacia
U.O. Farmacia
(Comprende i Corsi di Studio della Classe 14/S: - Corso di Laurea specialistica in Farmacia – sede di Bologna; Corso di Laurea specialistica in Farmacia – sede di Rimini; - Corso di Laurea specialistica in Chimica e
Tecnologia Farmaceutiche)
TESI DI LAUREA IN FARMACIA
U.O. Farmacia
MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE
DEI FARMACI FARMACOEPIDEMIOLOGIA
U.O. Farmacia
DISCIPLINE DELLA COMUNICAZIONE
Facoltà di Lettere e Filosofia
U.R.P.
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA BIOMEDICA
U.O. Ingegneria Clinica
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟EDUCAZIONE
Facoltà di Scienze della Formazione
(Compreso anche tirocinio per Tesi)
Distretto di Rimini
SPEC.NE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Presidio Osped. RN
MASTER IN INGEGNERIA CLINICA
U.O. Ingegneria Clinica
MASTER IN SICUREZZA NELLA NUTRIZIONE UMANA
Dipart. Sanità Pubblica
MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE DELLA
QUALITA‟ DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
U.R.P.
ASSEGNO DI RICERCA A Dr.ssa AFFATATO c/o ONCOLOGIA
Presidio Osped. RN
MASTER IN H-HEALTH QUALITA‟ DEI SERVIZI SOCIO SANITARI
Valida fino al 24/02/2010
MASTER UNIVERSITARIO IN VALUTAZIONE
DEI FARMACI FARMACOEPIDEMIOLOGIA
Valida fino al 25/04/2011
MASTER DI PRIMO LIVELLO IN “INFERMIERISTICA IN ONCOLOGIA”
Valida fino al 21/02/2011
ACCORDO PER SANTUCCI GIOELE PER LE FUNZIONI
DI COORDINATORE TECNICO-PRATICO DEL CORSO DI
LAUREA PER TECNICO DI RADIOLOGIA
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN MEDICINA INTERNA
Presidio Osped. RN
BORSA DI STUDIO IN MEDICINA INTERNA
Presidio Osped. RN
CORSO DIPLOMA PER FISIOTERAPISTA
Presidio Osped. RN/RIC
SPEC.NE IN MEDICINA VETERINARIA
Dipart. Sanità Pubblica
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟INFORMAZIONE
(con estensione alla Laurea Specialistica Classe 23-S delle Lauree
Specialistiche in Informatica)
TIR/CED
SPEC.NE IN CHIRURGIA TORACICA
99
UNIVERSITA’ DI FERRARA
BORSA DI STUDIO PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA
PER CHIRURGIA DELLA SPALLA
Presidio Osped. CAT
SPEC.NE IN GASTROENTEROLGIA
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN PATOLOGIA CLINICA
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN PSICHIATRIA
Distretto di RN
SPEC.NE IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Presidio Osped. RN
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOMOLECOLARI E CELLULARI
SPEC.NE IN GENETICA MEDICA
Presidio Osped. RN
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN ONCOLOGIA
SPEC.NE IN PEDIATRIA
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
SPEC.NE IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE
SPEC.NE IN CHIRURGIA GENERALE
SPEC.NE IN TOSSICOLOGIA MEDICA
UNIVERSITA’ DI FIRENZE
Presidio Osped. RN
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
UNIVERSITA’ DI MODENA – REGGIO EMILIA
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
(solo per Medici per formazione specialistica)
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN FARMACIA OSPEDALIERA
U.O. Farmacia
CORSO DI LAUREA IN BIOSCIENZE E BIOTECNOLOGIE
Presidio Osped. RN
SPEC. NE IN MEDICINA E CHIRURGIA
SPEC.NE IN NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
UNIVERSITA’ DI MILANO-BICOCCA
CONVENZIONE PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA
PER CHIRURGIA DELLA SPALLA
Presidio Osped. CAT
UNIVERSITA’ MAGNA-GRECIA DI CATANZARO
CONVENZIONE PER ORTOPEDIA TRAUMATOLOGIA
PER CHIRURGIA DELLA SPALLA
Presidio Osped. CAT
UNIVERSITA’ DI PARMA
SPEC.NE IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE
Presidio Osped. RN
SPEC.NE IN CHIRURGIA GENERALE
Presidio Osped. RN
PSICOLOGIA
100
SPEC.NE IN FISICA SANITARIA
UNIVERSITA’ DI PISA
U.O. Ingegneria Clinica
Tacitamente Rinnovabile
SCUOLA SUPERIORE DI STUDI UNIVERSITARI S. ANNA
UNIVERSITA’ “CARLO BO” DI URBINO
CORSO DI LAUREA IN SOCIOLOGIA
U.O. Dipendenze Patol.
DIPLOMA UNIVERSITARIO IN SERVIZIO SOCIALE
Distretto di RN
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA NUTRIZIONE
Presidio Osped. RN
DIPLOMA UNIVERSITARIO IN TECNICO SANITARIO
DI LABORATORIO BIOMEDICO
Presidio Osped. RN
CORSO DI LAUREA IN PSICOLOGIA
UNIVERSITA’ VALLE D’AOSTA
UNIVERSITA’ DI VERONA
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
SCUOLA PROVINCIALE SUPERIORE DI SANITA’ BOLZANO
MASTER DI MANAGEMENT PER FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE
TECNICHE DELLA PREVENZIONE DELL‟AMBIENTE E
NEI LUOGHI DI LAVORO
UNIVERSITA’ MOLISE
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
UNIVERSITA’ NAPOLI
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
UNIVERSITA’ PADOVA
CONVENZIONE QUADRO PER TUTTE LE FACOLTA‟
FACOLTA‟ DI MEDICINA E CHIRURGIA
Tacitamente Rinnovabile
UNIVERSITA’ DELL’AQUILA
SCUOLA DI FORMAZIONE MANAGERIALE STOGEA
MASTER IN DIRITTO DEL LAVORO E AMMINISTRAZIONE
DEL PERSONALE
101
CONVENZIONI IN SCIENZE INFERMIERISTICHE E MASTER:
VERONA
POLITECNICA DELLE MARCHE
BOLOGNA
FIRENZE
SIENA
PISA
TRIESTE
TRIESTE E UDINE
FERRARA
GENOVA
Scade il 04.05.2008 – Già agli atti nota 0008697 per rinnovo
Tacitamente Rinnovabile
Scaduta a Gennaio 2007
Tacitamente Rinnovabile
Valida fino ad agosto 2009 – Espressamente Rinnovabile
Scaduta nel 2005
Tacitamente Rinnovabile
Tacitamente Rinnovabile
CONVENZIONI QUADRO CON UNIVERSITA’ TELEMATICHE:
PEGASO
UNITELMA
UNISU
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – RIENTRANTI NELLA CONVENZIONE QUADRO
CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA
Azienda
CORSO DI LAUREA IN LOGOPEDIA
Distretti RN e RIC
Tacitamente Rinnovabile
CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE PROF.LE
Canini Patrizia
Azienda
Fino all‟a.a. 2012/2013
CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI RADIOLOGIA MED.
Presidio Osped. RN
SCUOLA SUPERIORE DI LINGUE MODERNE PER
INTERPRETI E TRADUTTORI
CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE
IN AMBIENTI E NEI LUOGHI DI LAVORO
TIROCINANTI AUTORIZZATI RIENTRANTI NELLA CONVENZIONE “QUADRO” STIPULATA CON
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
CORSO PER LAUREA SPEC.CA IN SANITA‟ E QUALITA‟
DEI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
Fino al termine del Tirocinio di Dr. Enrico Faggiotto
Dipart. Sanità Pubblica
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL‟EDUCAZIONE
Distretto RN
102
2.5
ASSETTO ORGANIZZATIVO
2.5.1
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
ASSETTO ORGANIZZATIVO AZIENDALE E DIPARTIMENTALE
1 Criteri generali di organizzazione
In piena coerenza con i valori fondanti ed i principi dell‟attività aziendale, l‟Azienda ispira la propria
organizzazione ai seguenti criteri:
a) semplificazione: pur nella consapevolezza della complessità dell‟organizzazione di una Azienda Sanitaria
pubblica, si inseriscono, ogni volta sia possibile ed opportuno, elementi di semplificazione evitando
duplicazioni e ridondanze di articolazioni, limitando lo sviluppo verticale delle strutture organizzative,
dividendo chiaramente le funzioni gestionali da quelle professionali;
b) orientamento ai risultati: l‟Azienda si struttura in modo da promuovere e sostenere nel tempo azioni
atte ad evidenziare, ai diversi livelli di responsabilità, la capacità di raggiungere gli obiettivi assistenziali od
organizzativi programmati. A tal fine l‟Azienda si muove su una duplice linea: chiarezza nell‟assegnazione
degli obiettivi e delle risorse messe a disposizione, da una parte, e predisposizione di criteri che sostanzino
l‟iter selezione dei professionisti – sistema di valutazione – sistema premiante, dall‟altra;
c) integrazione multiprofessionale: il modello assistenziale integrato, che sottende alla presa in carico
globale del paziente, presuppone la capacità dei professionisti di lavorare, nel rispetto delle singole e
diverse professionalità, in modo integrato, tale da potenziare le rispettive competenze in direzione di
condivisi piani di assistenza individuali e di un condiviso progetto di servizio, di cui assume la responsabilità,
con conseguente contestabilità, il dirigente individuato. Tale modello rimanda alla responsabilizzazione dei
singoli e del gruppo in un rapporto di collaborazione che riconosce pari importanza ad ogni apporto
professionale senza mortificarne l‟autonomia;
d) valorizzazione delle professioni: l‟Azienda promuove la valorizzazione delle professioni sostenendo la
formazione permanente in varie forme ed attivando percorsi di crescita professionale. L‟Azienda riconosce
che la responsabilità gestionale non è prerogativa della professione medica ed amministrativa, bensì è
direttamente collegabile alla capacità del singolo professionista e pertanto intende contribuire al progresso
delle professioni attribuendo anche a soggetti appartenenti al personale infermieristico e/o tecnico professionale la responsabilità gestionale di importanti settori/strutture aziendali.
e) flessibilità: Al fine di rendere sempre più appropriata l‟assistenza, l‟Azienda favorisce interventi innovativi
rispondenti al cambiamento del contesto tramite la flessibilità dell‟organizzazione e del comportamento
professionale e sostiene la circolarità delle conoscenze, in direzione di una crescita allargata che impedisca
l‟instaurarsi di posizioni individuali e di servizio autoreferenziali, nel rispetto delle relazioni sindacali e delle
norme contrattuali.
L‟Azienda disciplina con appositi atti l‟articolazione dei poteri e delle responsabilità ai dirigenti.
2 Funzione di committenza e di produzione
L‟organizzazione dell‟Azienda USL di Rimini prevede la separazione funzionale delle responsabilità di governo e
di committenza da quelle di produzione delle prestazioni, di organizzazione e gestione delle risorse a tal fine
assegnate. Le due funzioni vengono assegnate a soggetti distinti dell‟organizzazione aziendale.
La committenza è intesa come un processo teso a massimizzare le caratteristiche di appropriatezza, efficacia,
efficienza allocativa e rendimento delle risorse mobilitate nel fine di promuovere, mantenere e sviluppare la
salute e il benessere della popolazione o di suoi sottogruppi di interesse particolare, avendo come riferimento
obiettivi e compiti assegnati all‟Azienda dal Piano per la Salute, dal Piano annuale di attività, sulla base di
indirizzi regionali, della Conferenza sociale e sanitaria e dei Comitati di Distretto. Si compone dei seguenti
momenti specifici: valutazione dei bisogni assistenziali; definizione delle priorità; definizione dei servizi
necessari e delle rispettive caratteristiche quantitative, distributive e qualitative; selezione degli interlocutori e
dei fornitori di servizio; elaborazione del piano di produzione; accordi e contratti di fornitura; allocazione delle
risorse; monitoraggio e valutazione dei servizi prodotti. La funzione di committenza è una funzione collegiale
della Direzione Aziendale e viene esercitata nei confronti di tutti i produttori di servizi sanitari e socio-sanitari,
interni ed esterni all‟Azienda, pubblici e privati accreditati.
103
La funzione di “produzione” dei servizi e di organizzazione e gestione delle risorse è affidata alle Direzioni dei
Dipartimenti.
L‟Azienda USL di Rimini è articolata territorialmente in due Distretti ed è organizzata per Dipartimenti
ospedalieri e territoriali.
DIPARTIMENTI E UNITÀ OPERATIVE DEI PRESIDI OSPEDALIERI
Dipartimento Emergenza - Urgenza
U.O.
Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza (RN)
Pronto Intervento Santarcangelo
U.O.
Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza (RC)
Pronto Intervento Cattolica
U.O.
Anestesia e Rianimazione (RN)
U.O.
Anestesia e Rianimazione (RC)
Centrale Operativa 118
U.O.
Ortopedia e Traumatologia (RN)
U.O.
Ortopedia e Traumatologia (RC)
U.O.
Chirurgia della Spalla (Cattolica)
◄
U.O.
Recupero e Rieducazione Funzionale
◄
Dipartimento Patologia Clinica e Radiologia Medica Diagnostica e Interventistica ◄
U.O.
Immunoematologia e Centro Trasfusionale
U.O.
Laboratorio Analisi Chimico Cliniche
U.O.
Anatomia e Istologia Patologica
U.O.
Radiologia Medica I (RN-Sn)
U.O.
Radiologia Medica II (RC-Ct)
U.O.
Neuroradiologia
◄
Dipartimento Materno Infantile
U.O.
Ginecologia e Ostetricia
U.O.
Ginecologia Chirurgica (Ct)
◄
U.O.
Fisiopatologia della Riproduzione
U.O.
Pediatria
U.O.
Terapia Intensiva Neonatale
U.O.
Chirurgia Pediatrica
Dipartimento Malattie Cardiovascolari
U.O.
Cardiologia I (RN)
U.O.
Cardiologia II (RC)
U.O.
Medicina Generale e Angiologia (RC)
U.O.
Geriatria
U.O.
Chirurgia Vascolare
Dipartimento Internistico I
U.O.
Medicina Interna I e Reumatologia
U.O.
Post-acuzie (RN)
U.O.
Malattie Infettive
U.O.
Neurologia
U.O.
Pneumologia
U.O.
Chirurgia Generale (RC)
Dipartimento Internistico II
U.O.
Medicina Generale II (RN)
U.O.
Medicina Generale III (Sn)
U.O.
Post-acuzie (Sn)
U.O.
Medicina Generale IV (Ct))
U.O.
Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
U.O.
Nefrologia e Dialisi
Dipartimento Oncologia ed Ematologia
U.O.
Oncologia
U.O.
Ematologia
U.O.
Radioterapia
U.O.
Terapia Antalgica e Cure Palliative
Dipartimento Chirurgico
U.O.
Chirurgia Generale (RN)
U.O.
Chirurgia Generale (Sn)
U.O.
Urologia
U.O.
Otorinolaringoiatria
U.O.
Oculistica
U.O.
Dermatologia
◄
◄
◄
◄
◄
◄
◄ Comparti Operatori, Day-surgery, Preospedalizzazione
104
ASSETTO ORGANIZZATIVO E MAPPA DELLE STRUTTURE DISTRETTUALI
Scenario
Nell'ambito della più ampia riorganizzazione dell'assistenza sanitaria nella nostra provincia il ruolo del
Distretto assume una valenza strategica.
Tale nuovo ruolo si configura partendo dai principi di fondo assunti dal Piano Sanitario Regionale che
evidenzia una programmazione sanitaria fondata sui bisogni di salute piuttosto che centrati sul
dimensionamento dei servizi.
I Piani per la Salute ed i piani di Zona hanno condotto ad una più ampia consapevolezza ed evidenza dei
problemi sanitari e sociali da affrontare chiamando a concorso tutti gli attori ai vari livelli di competenza:
amministrazioni locali, privato sociale, associazionismo, comunità più ampiamente intese, al conseguimento
di obiettivi di salute che richiedano una forte integrazione ed una visibile e coordinata rete di interventi.
Da questo punto di vista il Distretto assume una pluralità di funzioni traducibili nei livelli di committenza,
produzione di servizi, integrazione. La legge 29/2004 istitutiva del SSR e la legge 27/2004 assegnano al
Distretto, l‟una il presidio della salute nel territorio di pertinenza, l‟altra la gestione del Fondo Regionale della
Non Autosufficienza.
In tale accezione il Distretto viene inteso non solo come macro articolazione aziendale, ma come Territorio,
in cui i bisogni di salute si traducono in assistenza che vede nell'accessibilità, nella continuità di cura, nei
percorsi, nel ruolo del cittadino, nella valorizzazione delle professionalità, i punti cardine.
Il Distretto è dunque l'ambito in cui le comunità locali trovano lo spazio istituzionale per esprimere fino in
fondo il loro ruolo, nel Distretto il bisogno diventa domanda che si traduce in servizio organizzato ed
integrato, dove lo sviluppo dell'appropriatezza si coniuga con l'esigenza di utilizzare le risorse per ciò di cui
le persone hanno maggiormente bisogno, coinvolgendo in questo percorso la componente professionale
attraverso il governo clinico.
In tale ambito si esplica e si valorizza il ruolo assegnato ai medici di medicina generale ed ai pediatri di
libera scelta, quali referenti diretti per la salute delle persone e delle famiglie, indirizzo e guida alla
utilizzazione dei servizi e agenti delle funzioni educative e di promozione della salute.
Oltre alle funzioni di produzione e di integrazione fra i servizi sanitari e sociali a tale livello, viene garantito,
ai propri cittadini utenti, l'accesso ai servizi reputati necessari per avere una risposta appropriata ai loro
bisogni di salute. Questa funzione si configura, come già accennato, in termini di "committenza" e rende il
Distretto porta di accesso privilegiata alle reti dei servizi aziendali, extra-aziendali e regionali.
CRITERI PER LA INDIVIDUAZIONE DELL’ASSETTO DISTRIBUTIVO
DEI SERVIZI E/O ATTIVITA’ DISTRETTUALI
A partire dalla approvazione del nuovo P.S.S.R., che prevede una razionalizzazione degli strumenti di
programmazione, il Piano delle Attività Territoriali avrà cadenza annuale, quindi sarà compito di altri strumenti
la dimensione strategica anche a livello sub-aziendale, ma ancora per questa annualità si ritengono validi i
criteri di allocazione già definiti:
A) Aree territoriali omogenee sulla base della convergenza di alcuni indicatori demografici:
Sulla scorta di alcune caratteristiche demografiche possiamo suddividere il territorio afferente ai Distretti di
Rimini e Riccione in alcune Aree territoriali sulla base di caratteristiche che non rispondano solo a confini
istituzionali ma prioritariamente quelli disegnati dalle caratteristiche demografiche; successivamente si può
verificare la eventuale coincidenza dei nuovi confini con quelli istituzionali omogenee e non sulla base di confini
istituzionali. Tali caratteristiche attengono fondamentalmente a quantità di popolazione residente, Densità
abitativa, Indici di vecchiaia, Tassi di natalità, Percentuale di famiglie monocomponenti.
-
Una prima Area concerne l'ambito Metropolitano e cittadino: tale area è caratterizzata da forte densità
abitativa, un alto indice di vecchiaia, una lato tasso di famiglie monocomponenti
Una seconda Area concerne il livello collinare: tale area si contraddistingue da un andamento culturale e
di consecutività omogeneo, dove si assiste ad una densità abitativa inferiore a quella cittadina, indici di
vecchiaia complessivamente meno elevati e con zone di ampio sviluppo produttivo, e demografico,
famiglie monocomponenti con percentuale relativamente più bassa rispetto all'area metropolitana
105
-
Una terza Area concerne l'area costiera: forte presenza di attività turistica, presenza di domanda di servizi
che risente della stagionalità, soprattutto nell'ambito dell'urgenza - emergenza, picchi di richiesta da parte
della popolazione residente coincidenti con le immediate vicinanze dei periodi estivi, natalizi e pasquali.
B) Tipologia delle attività
Oltre alla funzione di committenza e di integrazione, il Distretto ha una funzione di “ produzione di assistenza
primaria” .
Tale funzione viene esercitata attraverso una struttura organizzativa denominata Dipartimento delle cure
primarie nel quale trovano rappresentazione specifiche linee di produzione di attività/ prestazioni/ servizi
chiaramente identificabili ma a loro volta inseriti in processo di produzione integrato interno al Dipartimento
stesso, che con le altre articolazioni organizzative dell‟Azienda, o con altre Istituzioni, come nel caso di
prestazioni socio sanitarie.
Possiamo quindi inquadrare da un punto di vista produttivo, la assistenza primaria come composta da tre
principali aree di intervento specifiche:
2. La medicina del territorio
3. La assistenza pediatrica, psicologica, e di tutela dei minori
4. La assistenza riabilitativo - protesica ed extraospedaliera (residenziale e semiresidenziale)
C) Accessibilità dei Servizi/ attività
L‟accessibilità è uno dei fattori che determinano l‟utilizzo dei servizi sanitari, pur non rappresentandone l‟unico.
Disponibilità e utilizzo sono elementi collocabili ai due estremi del processo della ricerca e ottenimento di
assistenza, definiscono cioè i confini del processo ma non sono sufficienti a spiegarne le dinamiche.
Ciò premesso, primo elemento di cui tener conto è la “accessibilità geografica,” in parte strettamente legata a
quella urbanistica e quindi ai tempi medi di percorrenza per il raggiungimento delle sedi erogative, ed in parte
alla connotazione geografica del territorio medesimo.
Le tre aree territoriali, così come identificate precedentemente, si caratterizzano per avere una copertura del
trasporto pubblico sufficientemente capillare, ma questo non implica necessariamente che detto servizio sia
fruibile da tutti i cittadini indistintamente.
Infatti gli anziani, i portatori di handicap, gli adulti con temporanee o permanenti limitazioni funzionali
dell„autonomia potrebbero avere difficoltà di fruizione in rapporto sia alle caratteristiche del mezzo che di
soggettive difficoltà di autonomia.
Dal punto di vista della “accessibilità organizzativa” è pertanto opportuno decentrare sul territorio una serie di
strumenti organizzativi, strutturali o funzionali, utili a favorire:
-
-
l‟accesso alle prestazioni, attraverso il potenziamento dei punti di primo contatto con il cittadino ed
ampliamento dello spazio d‟azione con trasformazione dell‟attuale distribuzione di punti CUP in sportelli
multifunzionali e in sportelli unici; è inoltre attiva la prenotazione di prestazioni sanitarie attraverso il
telefono (CUPTEL) e le Farmacie (FARMACUP)
l‟erogazione di attività di cure primarie le più vicine possibile alla domanda, qualora raggiungano una
dimensione critica sufficiente e qualora sia inerente a bisogni di assistenza domiciliare, assistenza
consultoriale e pediatrica di primo livello, o di erogazione di prestazioni specialistiche a supporto dei medici
di medicina generale o pediatri di libera scelta su particolari target (es. anziani affetti da particolari
patologie oggetto di linee guida o di percorsi definiti) e su tipologie di prestazioni che per la loro relativa
connotazione tecnicistica e tecnologia siano erogabili con qualità anche in sedi decentrate (es. visite
cardiologiche, fisiatriche, ecc.).
Il principio di base è di non far muovere il cittadino se non per ricevere prestazioni di relativa alta
specializzazione la cui qualità è garantibile solo se l‟offerta è concentrata in punti della rete attrezzati
professionalmente e tecnologicamente allo scopo; di far muovere gli operatori verso i cittadini per quelle
tipologie di assistenza definite come rilevanti in termini di bisogno di salute e di qualità di vita (es. assistenza
domiciliare) e per le quali spesso non rendere disponibile il servizio in prossimità dell‟utilizzatore determina di
fatto una “non assistenza”. (utilizzo della rete)
D) Nuclei di Cure Primarie
Le Cure Primarie rappresentano il sistema di cure erogate vicino ai luoghi di vita delle persone (il domicilio,
l‟ambulatorio del medico, le strutture ambulatoriali e consultoriali, le strutture residenziali) e costituiscono la
106
forma principale di assistenza sanitaria che si sviluppa secondo un modello di reti cliniche integrate e di rete di
servizi sanitari e sociali.
Tali reti funzionano attraverso percorsi clinico-terapeutici-assistenziali in cui i professionisti lavorano in una
logica multiprofessionale e multidisciplinare avendo al centro il cittadino e quale sede di elezione il domicilio ed
in raccordo con i servizi specialistici ospedalieri.
In tal senso le cure primarie rispondono al bisogno di unitarietà del processo di cura, inteso in senso lato come
presa in carico e continuità di cura, che la nuova epidemiologia della cronicità e i bisogni complessi di salute
oggi richiedono.
Nell‟AUSL di Rimini l‟Accordo con i M.M.G. è stato siglato in data 05/04/2007 con la FIMG e con lo SNAMI.
In seguito alla sottoscrizione dell‟Accordo locale è stato inviato il 02/05/07 a tutti i M.M.G. il modulo di adesione
alla logica organizzativa ed interprofessionale del Nucleo di Cure Primarie e le azioni ed obiettivi oggetto
dell‟Accordo Locale inserito anche sul portale del sistema informatico degli M.M.G.
Si è raggiunto un risultato pari al 100% delle adesioni reso possibile anche dai momenti formativi ed informativi
che si sono tenuti nell‟ultimo semestre 2006 con i Medici di Medicina Generale sulle tematiche: il medico di
Medicina Generale ed il modello della Medicina del territorio nel SSR. i cambiamenti organizzativi, gli aspetti
strutturali informatici ecc.
All‟interno dell‟Accordo Locale è stato individuato, come strumento relativo allo sviluppo organizzativo di Nuclei
e al monitoraggio degli step di avanzamento, una Cabina di Regia composta da professionisti di D.C.P. e da
M.M.G. che si è costituita a partire dal 14/06/07. La prima azione che si è intrapresa è stata l‟elaborazione di
una ipotesi di ambiti territoriali funzionali alla aggregazione dei Medici di Medicina Generale, alla luce di criteri
condivisi quali:
a) garanzia di accessibilità alla popolazione di riferimento
b) per i Medici in gruppo sede geografica collegata prioritariamente alla sede della medicina di gruppo già
esistente
c) per i singoli M.M.G. sede geografica dell‟ambulatorio principale, dove afferisce il maggiore numero di utenti.
L‟ulteriore azione della Cabina di Regia è di predisporre una proposta sulle caratteristiche dei nuclei di base di
nuclei avanzati, sull‟individuazione delle sedi di riferimento e le relative funzioni ed il profilo e le attività del
Coordinatore di Nucleo.
In seguito alla condivisione di questi importanti indirizzi organizzativi durante il mese di settembre si terranno
degli incontri con i vari nuclei e i professionisti del D.C.P. per esplicitare tutti gli argomenti sopra descritti e
favorire in ogni ambito da parte degli M.M.G. l‟individuazione del proprio coordinatore.
Dopo la condivisione del Progetto operativo sui due Nuclei Avanzati nel 2008 si è attuato:
a)
il collegamento in rete trasversale tra gli ambulatori degli 11 M.M.G. di Bellaria e la sede pubblica di
riferimento di Bellaria in Piazza del Popolo n° 1
b)
il collegamento in rete trasversale tra gli ambulatori dei 12 Medici della Valconca e la sede pubblica di
riferimento a Morciano in Via Arno
c)
l‟allacciamento prioritario dei Medici di Bellaria e Morciano alla Rete Sole con sistema compatibile alla
rete trasversale
d)
l‟allestimento dell‟ambulatorio di Guardia Medica per Assistenza Primaria nella sede pubblica di Bellaria
e di Morciano collegato in rete con i M.M.G. di quell‟ambito territoriale. Apertura nei prefestivi e festivi
nella fascia diurna allo scopo di favorire un livello elevato di integrazioni tra professionisti del Nucleo. Si
concorda di individuare un pool di Medici di Guardia Medica per ciascun nucleo avanzato destinato alla
attività domiciliare urgente su invio della centrale operativa e alla attività ambulatoriale diurna
prefestiva e festiva
e)
l‟integrazione con l‟A.D.I. e con l‟assistente sociale. Individuazione di un pool infermieristico (infermiere
di zona) il cui numero è determinato dagli standard di riferimento nazionali e regionali, il cui ambito di
intervento è la popolazione residente nel Comune di Bellaria e nella Valconca, coordinati dal Punto
Unico Dipartimentale delle Cure Domiciliari
f)
l‟implementazione di alcune branche specialistiche e dei percorsi per patologie croniche
g)
la formazione rivolta a tutti i professionisti delle Cure Primarie
107
Nuclei di Base
Per i Nuclei di Base si è individuata la sede di riferimento che può essere anche collocata presso una Medicina
di Gruppo funzionale all‟integrazione fra Medici del Nucleo.
La sede è il punto d‟incontro per i M.M.G. per gli audit clinici, per attività di monitoraggio dell‟appropriatezza
prescrittiva, per la verifica degli obiettivi assegnati dal D.C.P.
Gli aspetti operativi sono inseriti nel profilo del coordinatore di nucleo.
Distretto NCP Denominazione NCP
Ambito Territoriale
NCP
NCP costituito formalmente?
sì no
Rimini
8
1
indirizzo
N°
MMG
Accordo locale
attuativo con i MMG
triennio 2007 - 2009
del 05/04/2007 Prot.n. 0034161
Sergio Arlotti
Sede: quartiere n 3
Piazza Decio Raggi n.2
17
Sede: quartiere n.1 Via
Tolmino 1
Vicolo San Gregorio 33
10
Sede: struttura DCP
Ausl -Rn Via Circ.ne
Occle 57
Sede: struttura DCP
Ausl -Rn Via Circ.ne
Occle 57
Sede: struttura DCP
Ausl -Rn Via Circ.ne
Occle 57
Sede: Struttura
Consultorio "Celle" Ausl
- Rn Via XXIII
Settembre 120
Sede: Medicina di
Gruppo Via Antonelli 2
Sede: Struttura Cup P.I. -Ausl Piazza del
popolo 1
Sede:c/o Presidio
Ospedaliero Via
Pedrignone
Sede:c/o struttura Usl
Via Borsalino 17
16
x
Quartiere n.1 Nucleo
Marina
Nucleo Tripoli Lagomaggio
Nucleo Centro
Storico
Comune di Rimini
x
Ubaldo Cecchini
Comune di Rimini
x
Alfredo Pizzi
Comune di Rimini
x
Maurizio della
Marchina
Nucleo Marecchiese
Centro
Comune di Rimini
x
Giovanni Morolli
Nucleo San Giuliano
Comune di Rimini
x
Giuseppe Montanari
Quartiere Viserba Rimini Nord
Comune di Rimini
x
Mauro Manenti
Nucleo Ausa Covignano
Nucleo Bellaria –
Igea Marina
Comune di Rimini
x
Valerio Nori
Comune di Bellaria
x
Gianfranco D'Ermilio
Comune di
Santarcangelo
x
Marco Grassi
1
Nucleo di Riccione
Nord (Alba S.Lorenzo)
Nucleo di Riccione
sud (Abissinia Fontanelle)
Nucleo Valconca
1
Nucleo Misano
1
Coordinatore NCP
Comune di Rimini
Nucleo di
Santarcangelo di
Romagna
1 Nucleo di Verucchio
e Villa Verucchio
Totale Distretto Rimini
Riccione 3
Nucleo Riccione
Centro Via Diaz
1
se Sì indicare n° e
data atto
Quartiere Rimini sud
1
1
Referente NCP
Comune di Verucchio x
11
Comune di Riccione
x
Comune di Riccione
x
Comune di Riccione
x
Amedeo Bernardi
Accordo locale
attuativo con i MMG
triennio 2007 - 2009
del 05/04/2007 Prot.n. 0034161
Mario Agostini
x
Nucleo S.Giovanni in Comune di S.Giovanni x
Marignano
in Marignano
Nucleo Cattolica
Comune di Cattolica x
Nucleo Coriano
Totale Distretto Riccione
Sede Ausl di Via Diaz n.
35 (in fase di
approntamento edilizio)
Nuova Sede Comune di
Riccione in Via Flaminia
n. 41
Angelo Morrone
Sede in fase di
approntamento Via
Sicilia n. 61
Patrizio Migani
Sede: Ausl di Morciano
Via XXV Luglio 7
Daniele Marcheggiani Sede: Ausl di Misano
Via Settembrini 43
Mauro Galli
Med. Gruppo
S.Giovanni Via Gobetti1
Camillo Titolo
Sede Ausl Cattolica
Viale Repubblica18
Giancarlo Ambrosini
Sede Ausl - Med.
Gruppo di Coriano Via
Fleming n. 4
Comune di Morciano x
Comune di Misano
Angelo Colombo
Comuni di: Coriano - x
Montescudo Montecolombo
8
12
16
12
13
16
12
19
9
152
14
9
7
12
5
6
13
11
77
Totale Azienda USL Rimini
229
108
La nostra Azienda è caratterizzata da un elevato numero di Medici Associati, infatti su 231 M.M.G.la %
di associazionismo è pari all‟87% di cui:
Medicina di Gruppo al 31/12/2008
24 - Rimini con 91 M.M.G.
10 - Riccione con 42 M.M.G.
Medicina in Rete
5 - Rimini con 27 M.M.G.
4 - Riccione con 16 M.M.G.
Reti di Nucleo
1 – Rimini (Bellaria) con 12 M.M.G. (di cui 8 facenti parte anche di gruppi)
1 – Riccione (Morciano) con 13 M.M.G.
Profilo del Coordinatore di N.C.P.
Dal 2008 si sono individuati i coordinatori MMG dei Nuclei di Cure Primarie.
I coordinatori sono stati scelti in base ai seguenti criteri:
buona capacità informatica
partecipazione attiva ai tavoli tecnici interprofessionali per la costituzione delle linee guida e dei percorsi che si
sono attivati in Azienda negli anni passati.
Preferibilmente con esperienza di aggregazione con gli altri Medici delle Medicina Generale.
Funzioni Operative
Partecipazione dei Coordinatori ai Comitati di Dipartimento secondo le cadenze stabilite.
Indicatore: presenza al 100% ai Comitati.
Trasmissione puntuale a tutti gli M.M.G. degli obiettivi previsti nell‟accordo e assegnati a ciascun Nucleo,
verbalizzazione dei contenuti esposti, della partecipazione dei Medici con l‟invio alle Direzioni di D.C.P. (almeno
3 verbali all‟anno).
Analisi del bisogno formativo del Nucleo per mettere in evidenza le eventuali necessità formative, nell‟ottica del
piano delle Azioni di questa Azienda e trasmissione delle informazioni alle Direzioni del D.C.P. Invio di un piano
formativo annuale.
Individuazione di un M.M.G. sostituto per ferie e malattie per ciascun coordinatore scelto dal coordinatore
medesimo il cui compenso è a carico del coordinatore
Omogeneizzazione dei percorsi della Assistenza Domiciliare del Nucleo e della attività infermieristica
ambulatoriale. E‟ previsto un monitoraggio mensile fra il coordinatore del Nucleo e il coordinatore
infermieristico, coadiuvato dall‟assistente sociale di riferimento. (indicatore: adesione dei medici del nucleo ai
percorsi domiciliari ed ambulatoriali).
Il Coordinatore è promotore degli obiettivi legati alle aree di impegno sulla prevenzione , la cronicità, l‟ADI e
l‟assistenza specialistica e farmaceutica di cui ne monitorizza i risultati in corso d‟anno, e ove necessario,
indirizza i colleghi a promuovere tutte le azioni utili al loro raggiungimento ed infine provvede alla trasmissione
ai D.C.P. (indicatore: invio reportistica con cadenza semestrale).
109
Mappa delle strutture del Distretto di Rimini
Distretto di Rimini
110
SETTORI/SERVIZI
SEDE EROGATIVA
DI RIMINI
SEDE EROGATIVA DI
SANTARCANGELO
SEDE EROGATIVA DI
VERUCHIO
SERVE ANCHE I COMUNI DI
POGGIO BERNI, E TORRIANA
VILLA VERUCCHIO
SEDE EROGATIVA DI
BELLARIA-IGEA
P.ZZA SUOR ANGELA MOLARI,
3, –
MARINA
PIAZZA DEL POPOLO 1
VIA MONTE UGONE 5
P.ZZA BORSALINO, 17
DIREZIONE DI DISTRETTO Via Coriano 38
Sportello Unico Distrettuale
DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE
Via Circonvallazione Occ.le 57
Rimini
U.O. CURE PRIMARIE
Via Circonv. Occ. 57 Rimini
CUP/Cassa
P.zza Decio Raggi 2 Miramare CUP/Cassa
CUP/Cassa
Via Circonv. Occ. 57
Punto Prelievi
Punto Prelievi
S.S. Nuclei Cure Primarie e
Assistenza Specialistica
Attività Specialistica
ambulatoriale
Guardia Medica - PFN
Rimini
Via Locatelli, Miramare (P.P. Punto Prelievi
Accreditato)
Accesso Diretto Poliam.Dante
Via Settembrini O.C. di Rimini
Via Pedrignone
Via Locatelli Miramare
Samtarcangelo
Via Circonv. Occ.le 57 - Via
Settembrini
Attività Specialistica
Via Settembrini - Ambulatori
ambulatoriale
Via Circonv. Occ.le 57
Sede Periferica
(Centrale Operativa)
P.le Benedetto Croce
Via Locatelli , Miramare
Guardia Medica Estiva
Accesso Diretto Via
De Gasperi
CUP/Cassa - Verucchio
- Villa Verucchio
Punto Prelievi Verucchio - Villa
Verucchio
P.zza Popolo , 1
Attività Specialistica
ambulatoriale
Attività Specialistica
ambulatoriale
Sede Periferica
V.S. Italico,8 Igea
Marina Piazza del Popolo 1
Bellaria
Via Brava Torre Pedrera
Via Coletti 102
Viale Regina Margherita, 8/C
Via Mazzini, 22 -Viserba
S.S. Assistenza e sostegno
domiciliare
Via Circonv. Occ.le 57
S.S. Assistenza
Consultoriale
Via XXIII Settembre, 120 RN
Attività Consultoriale, Attività
specialistica
Sostegno Psicologico
Attività Psicologica
S.S. Unità Pediatrica di Cure
Primarie
Attività vaccinale, Medicina
Scolastica
Si
Si
si
U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA DONNA ED ETA’ EVOLUTIVA
Via Coriano, 38 - Via XX
Settembre
Via Circonv. Occ.le 57
Via Coriano 38
Rimini
P.zza Suor Angela Molari
P.zza Popolo, 1
Attività Consultoriale, Attività Attività Consultoriale,
specialistica
Attività specialistica
Bellaria
Santarcangelo
Attività vaccinale, Medicina
Scolastica
Attività vaccinale,
Medicina Scolastica
Villa Verucchio Piazza
Borsalino, 17
Attività Consultoriale,
Attività specialistica
Villa Verucchio Piazza
Borsalino
Villa Verucchio Piazza
Borsalino
Attività vaccinale,
Medicina Scolastica
Via Coriano,38
S.S. Responsabilità Genitoriale Via XXIII Settembre
e Tutela Minori
Funzioni di assistenza
Funzioni di assistenza sociale Funzioni di assistenza sociale
Sociale
U.O. ANZIANI DISABILI FISICI E SENSORIALI
Via Coriano 38
Ambulatorio specialistico
ambulatorio specialistico ambulatorio specialistico
fisiatrico
fisiatrico
fisiatrico
S.S. ASSISTENZA
funzioni di assistenza
funzioni di assistenza
funzioni di assistenza sociale
sociale
sociale
RIAB. TERRITORIALE
Ufficio Protesi e Ausli
Ufficio/accettazione assistenza
amb.le e dom.le
S.S. Continuità Assistenziale e
non Autosufficienza
Strutture Residenziali e
Via Coriano 38
Semiresid.li
111
Funzioni di assistenza
sociale
fisiokinesi terapia
(Via Monte Ugone 5)
funzioni di assistenza
sociale
SETTORI/SERVIZI
SEDE EROGATIVA
DI RIMINI
Via Circonv.le Occ.le 57
UVG
coordinamento assistenti
sociali (comprese le a.s. del
Comune)
RSA di Via Ovidio (area HRimini)
Via Coriano, 38
Via XXIII Settembre
Via Montiano, 14 (Logopedia)
Attività specialistica NPI, Attività specialistica NPI,
logopedia, fisioterapia logopedia, fisioterapia
Strutture: Comunità
Via D'azeglio, 15 Rimini
Terapeutica I Tigli
SEDE EROGATIVA DI
SANTARCANGELO
VIA CABINA, 1 –
SERVE ANCHE I COMUNI DI
POGGIO BERNI, E
TORRIANA
funzioni di assistenza
sociale (valutazione del
bisogno per l'accesso alla
rete dei servizi)
SEDE EROGATIVA DI
BELLARIA-IGEA
MARINA
PIAZZA DEL POPOLO 1
funzioni di assistenza
sociale (valutazione del
bisogno per l'accesso
alla rete dei servizi)
VIA MONTE UGONE 5
VILLA VERUCCHIO
P.ZZA BORSALINO
Villa Verucchio Piazza
Borsalino
funzioni di assistenza
sociale (valutazione del
bisogno per l'accesso
alla rete dei servizi),
anche per il Comune di
Torriana.
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
U.O N.P.I.
P.zza Suor Angela Molari,3
P.zza del Popolo,1 Villa Verucchio Piazza
Borsalino
Attività specialistica NPI,
logopedia
Attività specialistica NPI, Attività specialistica NPI,
logopedia
logopedia
U.O.Centro Salute Mentale
Via Asili Baldini, 23
Attività ambulatoriale
Attività ambulatoriale
Attività ambulatoriale
Attività ambulatoriale
psichiatric , infermieristica
psichiatric , infermieristica psichiatrica , infermieristica
psichiatric ,
infermieristica
funzioni di assistenza sociale funzioni di assistenza sociale funzioni di assistenza
funzioni di assistenza
sociale
sociale
Strutture:
Gruppo Appartamento Via Canuti, 10
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Galilei, 17
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Retta, 1
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Bonci, 6
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Euterpe, 17
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Briolini, 33/D
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Santoro, 7
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Vicolo Levizzani, 9
Psichiatrico
Gruppo Appartamento Via Delle Rose, 6
Psichiatrico
Residence Carioca Via Dati
D.H. Psichiatrico Via Guerrieri, 1
Casa delle Associazioni Via Gadames, 21
Residenza Psichiatrica
Viale Pinzon 324 - Igea
marina
M.O. Handicap Adulto
Via Coriano 38 Rimini
P.zza Suor Angela Molari P.zza del Popolo
Santarcangelo
Bellaria
Sostegno psicologico, funzioni di assistenza sociale
Funzioni di assistenza
funzioni di assistenza
sociale
sociale
U.O. SERT
Via Tonti 40 - Via Settembrini
Centro Alcologico
SEDE EROGATIVA DI
VERUCCHIO
V.le Regina Margherita 25
112
Villa Verucchio - Piazza
Borsalino
funzioni di assistenza
sociale
Mappa delle strutture del Distretto di Riccione
Distretto di Riccione
113
SEDI EROGATIVE
SETTORI / SERVIZI
BACINO DI UTENZA:
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI RICCIONE,
MISANO A.
COMUNI DI CATTOLICA
E S.GIOVANNI
DIREZIONE DISTRETTO
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI CORIANO,
MONTESCUSO,
MONTECOLOMBO
P.zza Unità, 10
Riccione
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI MORCIANO,
MONTEFIORE C,
MONTEGRIDOLFO,
MONDAINO, SALUDECIO,
GEMMANO, S.CLEMENTE
Centro marino della Unione dei Comuni della Valconca rivolto a persone anziane e minori, gestito
CENTRO ESTIVO VALCONCA
dalla Azienda USL. Stabilimento balneare sito in Via Torino - Riccione Bagno n. 7
DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE
U.O. CURE PRIMARIE
Sportello Unico Distrettuale Ospedale di Riccione - Ospedale di Cattolica- Via Della Pace,
Via Arno. 40
CUP-Cassa via Frosinone
via Beetthoven,1
Coriano
Morciano di Romagna
O.C. di Riccione via
O.C. di Cattolica via
Centro Prelievi
Via Fleming, 4
Via Arno. 40
Frosinone
Beetthoven,1
S.S. Nuclei Cure Primarie e
Coordinamento via Cortemaggiore n. 6 Riccione
Assistenza Specialistica
O.C. di Riccione O.C. di Cattolica via
Via Fleming, 4Attività specialistica Ambulatoriale
Via Arno. 40- Ambulatori
Ambulatori
Beetthoven,1-Amb.
Ambulatori
Ufficio esenzioni per patologie
Via Cortemaggiore,6 Riccione
Ufficio convenzioni internazionali
Guardia Medica - PFN O.C. di Riccione
O.C. di Cattolica
Via Fleming, 4
Via Arno. 40
Via Rasi Spinelli,
Via Cilea , Riccione
Cattolica
Via Sicilia, 61- Riccione
Guardia Medica Estiva
Via Catullo, Riccione
Via Litoranea Nord, Misano A.
Via Cortemaggiore,6
Via Fleming, 4
S.S. Assistenza e sostegno
Decentramento
Via Arno. 40Riccione- direzione e
Decentramento
domiciliare
operativo
Decentramento operativo
decentramento operativo
operativo
U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA DONNA ED ETA’ EVOLUTIVA
S.S. ASSISTENZA
CONSULTORIALE
SOSTEGNO
PSICOLOGICO
P.zza Unità,10 Riccione
P.zza della
Repubblica,10
Via Fleming, 4
Via Arno. 40
P.zza Unità,10 Riccione
P.zza della
Repubblica,10
Via Fleming, 4
Via Arno. 40
S.S. Unità Pediatrica di Cure
Priamarie
Centralizzata Rimini
P.zza Unità, 10
S.S. Responsabilità Genitoriale e
Tutela Minori
S.S. ASSISTENZA RIAB.
TERRITORIALE
P.zza della
Repubblica,10
Centralizzata Rimini viale Coriano – 38 -
P.zza della
P.zza Unità, 10
Via Fleming, 4
Repubblica,10
U.O. ANZIANI DISABILI FISICI E SENSORIALI
Funzioni sociali P.zza Unità, 10
Ufficio Protesi Ausili
Accettazione Protesi Ausili /Invalidi
M.O. Strutture Residenziali e
Semiresidenziali
S.S. Continuità Assistenziale e non
Autosufficienza
Funzioni di assistenza sociale
(Valutazione del bisogno per Via Cortemaggiore,6
l'accesso alla rete dei servizi)
P.zza della
Repubblica,10
Via Fleming, 4
Via Arno. 40
Via Arno. 40
P.zza Unità, 10
Corso F.lli Cervi (c/o O.C. di Riccione)
P.zza Unità, 10- Riccione
P.zza della
Repubblica,10
Via Fleming, 4
Via Ca Fantino, 127Montescudo
Casa Protetta "Fantini"
114
Via Arno. 40
SEDI EROGATIVE
SETTORI / SERVIZI
BACINO DI UTENZA:
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI RICCIONE,
MISANO A.
COMUNI DI CATTOLICA
E S.GIOVANNI
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI CORIANO,
MONTESCUSO,
MONTECOLOMBO
BACINO DI UTENZA:
COMUNI DI MORCIANO,
MONTEFIORE C,
MONTEGRIDOLFO,
MONDAINO, SALUDECIO,
GEMMANO, S.CLEMENTE
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE
Attività specialistica NPI,
logopedia, fisioterapia
Attività psicomotricita’
Attività ambulatoriale Psichiatrica,
Infermieristica, assistenza sociale
D.H. Psichiatrico
Gruppi Appartamento
Assistenza psicologica e sociale
Attività clinico- assistenziali
Centro Alcol e fumo
U.O. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
P.zza Unità, 10 Riccione
P.zza della
Via Fleming, 4
Via Settembrini, 3 Repubblica, 10
Misano
Via Sardegna 9 -Riccione
Centro Salute Mentale
Via
P.zza della
Via Cortemaggiore,6
Cortemaggiore,6Repubblica,10
Riccione
Via Veneto- Riccione
N° 2 gruppi: Via Asmara, 1/A Riccione - Via Brindisi, 3 Riccione
Servizio Integrato Disagio Psico-Sociale e Disabilità Mentale
P.zza della
P.zza Unità,10
Via Fleming, 4
Repubblica,10
Riccione
Coriano
Cattolica
U.O. Dipendenze patologiche
Viale Sardegna n. 9 –Riccione
V.le Regina Margherita,25 Rimini
115
Via Arno, 40
Via Arno, 40
Via Arno. 40
Morciano
Elenco di indicatori di sintesi LEA
val 1
A Attività di screening e vaccinazioni
1 % adesione all'invito screening mammella e colon retto
2 % vaccinati anti-morbillo al 24° mese e HPV, 1 dose
3 Copertura vaccino antinfluenzale per 100 (>65a.)
B Vigilanza e prevenzione
4 % ambienti di lavoro controllati
5 % aziende ristorazione controllate
6 n.medio sopralluoghi per allevamento
74,4
87,3
70,4
altri val
43,8
58,3
7,6
7,1
1,3
C Dotazione strutturale offerta
7 PL acuti e lungodegenza-riabilitazione per 1.000
8 PL in strutture residenziali e semiresidenziali anziani (>75a.)
9 PL in Hospice per 10.000
10 PL strutture residenziali e semiresid. psichiatria e dip. patologiche x 10.000
3,13
2,62
0,3
10,7
D Tassi di copertura per target di popolazione
11 Pazienti (> 18) in carico al DSM per 10.000
12 Incidenza tossicodipendenti (15-64 a.) per 10.000
161,1
51,2
E Accessibilità ai servizi
13 % MMG in gruppo
59,39
F Costi pro-capite
14 Costo pro-capite ponderato assistenza: totale e disaggregato (sanità
pubblica, distrettuale, ospedaliera)
G Indici di consumo
15 Tasso standardizzato di ospedalizzazione (pubblico + privato accreditato) dimessi x 10.000 ab.
16 Indice di consumo standardizzato specialistica ambulatoriale: totale senza
laboratorio (esclusi P.S. ed OBI) - numero di prestazioni x 1.000 ab.
17 Spesa pro-capite farmaceutica territoriale
H Qualità percepita
18 % di elogi e di reclami su segnalazioni totali
174,1
241
153,6
57,44
52,94
92,05
78,27 90,62
L Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ospedaliere
21 Chirurgia tumore colon retto e prostata
22 Intervento protesi dell'anca
23 Endoarteriectomia carotidea (ricovero - regime ordinario)
24 Riparazione ernia inguinale (ricovero – regime day hospital)
15
102
29
48
M Qualità dell’assistenza
25 % parti cesarei
26 Ospedalizzazione evitabile (per 1.000 dimessi)
27 % accessi al PS trattati in OBI
28,3
23,6
6,28
116
5
s.p.46
dist 974
1655 osp.635
42,56
I Tempo di attesa per prestazioni specialistiche ambulatoriali
19 Indice di performance a 30 giorni - visite (% visite effettuate a 30 gg)
20 Indice di performance a 60 giorni – diagnostica, prestazioni terapeutiche e
riabilitazione (% visite effettuate a 60 gg)
1
38
OBIETTIVI ISTITUZIONALI E
STRATEGIE AZIENDALI
117
3
Premessa
Le profonde trasformazioni del contesto sociale e del quadro epidemiologico inducono ad una
riflessione ad ampio raggio sul sistema dei servizi sanitari offerti alla popolazione.
L‟Azienda Usl di Rimini ha recentemente rivisto, in sintonia peraltro le indicazioni regionali, il
proprio Atto Aziendale nel quale viene dato particolare rilievo al tema dell‟integrazione, vista
come lo strumento in grado di assicurare una presa in carico globale del paziente e la continuità
di cura ed assistenza nelle varie fasi del bisogno sanitario e sociale, tramite le proprie articolazioni
ospedaliere e territoriali, i servizi sanitari, socio-sanitari e sociali di altri soggetti istituzionali e
privati accreditati o convenzionati, in un chiaro rapporto di integrazione funzionale.
Un sistema così concepito si fonda su tre presupposti:
un‟articolazione a rete dei servizi assistenziali in virtù della quale, qualunque sia il punto di
accesso, il percorso del cittadino verso il soddisfacimento delle necessità presentate è
guidato, dall‟uno all‟altro dei diversi punti erogativi, dall‟organizzazione stessa in una sorta di
accompagnamento personalizzato, basato sull‟attenta lettura dei bisogni e del contesto in cui
gli stessi si presentano a garanzia della continuità di cura ed assistenza;
una autonomia professionale e corrispondente responsabilità, che si esercitano
nell‟operatività quotidiana in una forma organizzata predefinita ;
l‟integrazione professionale, come strumento adeguato per la risposta a bisogni complessi ed
interdipendenti, in cui il rapporto fra le professioni non si sostanzi in una forma gerarchica ma
nella condivisione dell‟obiettivo assistenziale perseguito con l‟apporto dei diversi
professionisti, in una reciprocità che non confonde, ma si arricchisce delle differenti specificità
e che tende non solo alla eccellenza dell‟atto del singolo professionista ma anche al miglior
risultato dell‟intervento complessivo.
Le strategie che attengono alla realizzazione di questi obiettivi sono delineate nei documenti di
programmazione regionale (Piano Sanitario Regionale) provinciale (Piano Attuativo Locale e Piani
per la Salute), distrettuale (Piani di Zona), aziendale (Piano Strategico e Piano Attuativo
Territoriale) e possono essere così sinteticamente riassunte:
enfasi sulla completezza dell‟azione sanitaria nelle sue componenti di prevenzione,
educazione, diagnosi, terapia e riabilitazione, da realizzarsi perseguendo il maggiore
coinvolgimento del cittadino rendendolo partecipe della reale promozione della propria
salute;
sviluppo dei servizi, attraverso l‟ampliamento dell‟offerta, la qualificazione tecnica,
l‟innovazione tecnologica ed il miglioramento della qualità della assistenza;
accessibilità ai servizi attraverso la semplificazione delle procedure e tramite garanzie
di universalità ed eguaglianza.
Tutte le attività aziendali possono comprendersi alla luce di queste coordinate strategiche e
programmatiche, che intersecano alcune “modalità di essere Azienda USL” che utilizzeremo come
chiave di lettura delle principali realizzazioni elencate in questo Bilancio di missione:
 centralità del cittadino
 partecipazione degli Enti Locali
 universalità ed equità di accesso
 qualità dell‟assistenza ed efficienza gestionale.
118
3.1
CENTRALITA’ DEL CITTADINO (Trasparenza e partecipazione)
“L‟Azienda USL di Rimini riconosce la centralità del cittadino, quale titolare del diritto alla tutela
della salute, nella definizione delle prestazioni sanitarie e nella fruizione dei servizi stessi. A tal
fine assicura la partecipazione dell‟utente, singolo o tramite le associazioni di volontariato e di
tutela dei diritti, alle fasi di programmazione delle attività, valutazione della qualità dei servizi,
tutela dei diritti degli utenti, nel rispetto della L.R. 19/1994, artt. 15 e 16 e del D.Lgs. 502/1992 di
riforma e succ. Gli strumenti organizzativi con cui viene effettivamente assicurata tale
partecipazione sono: la Carte dei Servizi, l‟URP, il sistema di gestione dei reclami, i Comitati
Consultivi Misti. La Carta dei Servizi è l‟espressione formale del patto sulla qualità dei servizi
offerti e sul loro costante miglioramento, stipulato tra l‟Azienda e i cittadini. L‟U.R.P., Ufficio
Relazioni con il Pubblico, verifica, all‟interno del sistema qualità dell‟Azienda, la percezione della
qualità delle prestazioni erogate individuando idonei e adeguati strumenti per l‟ascolto dell‟utenza
e la comunicazione con i cittadini e le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti. Il sistema
di gestione dei reclami si svolge attraverso procedure predefinite sulla base di apposito
regolamento di pubblica tutela. I Comitati Consultivi Misti sono costituiti presso le strutture per
favorire la partecipazione al processo decisionale della azienda con l‟obiettivo del miglioramento
della qualità dei servizi; la loro costituzione ed il loro funzionamento sono disciplinati con apposito
regolamento.”
Fondamentale appare il ruolo dei Comitati Consultivi Misti, i quali hanno operato in autonomia
svolgendo quella funzione di valutazione e stimolo dei servizi, essenziale per un reale sviluppo dei
medesimi in relazione alle necessità dei cittadini. Aree di particolare rilevanza cui i CCM hanno
fornito un indispensabile contributo sono state:
-
La sperimentazione dei nuclei delle cure primarie, stato dell‟arte;
-
Lo sviluppo istituzionale su terapia del dolore e cure palliative;
-
Definizione dei gruppi di lavoro nelle attività prioritarie per l‟anno 2009;
-
Presentazione U.O. Otorinolaringoiatria: Modalità organizzative, tipologia attività;
-
Paziente cronico territoriale: gestione del bambino cronico;
-
Domande libere da sottoporre al Direttore Generale dell‟Ausl di Rimini;
-
Programmazione attività anno 2008/2009;
-
Analisi reclami 2007 e presentazione procedura di miglioramento sulla gestione reclami;
-
La Carta dei Servizi Sanitari, “ultimi ritocchi”;
-
Presentazione U.O. Medicina Generale II e Servizio di Diabetologia: modalità organizzative e
tipologie delle prestazioni erogate.
-
Informazioni generali sulla U.O. Assistenza Riabilitativa Protesica
-
A D I: iter dimissioni protette;
-
Terapia del Dolore: Miglioramento della sua conoscenza e sua applicazione anche nel
Preoperatorio, Pronto Soccorso, U.O. Medicina e Domiciliare;
-
Scelta / Revoca del medico MMG: Risposta da parte dei MMG sulle schede già preparate e
inviate e loro applicazione;
-
Percorso del lutto: Continuazione del progetto già in atto;
-
Situazione sanitaria nel Distretto di Riccione
-
Richiesta chiarimenti su Assistenza Domiciliare Integrata Distretto Riccione
119
3.2 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE
SANITARIA
Nel 2009 il ruolo degli Enti Locali è stato esercitato attraverso gli strumenti di programmazione
provinciale rappresentati dall‟Atto di indirizzo e coordinamento triennale della CTSS, e da quelli
distrettuali costituiti dai Piani di zona distrettuale per la salute ed il benessere sociale; questi
documenti trovano poi concreta applicazione nel programma attuativo annuale, nel Piano
Strategico triennale e nel Piano annuale delle azioni.
In attuazione degli art. 3, 38 e 118 della Costituzione, la Regione, gli Enti Locali e lo Stato
garantiscono l‟insieme dei diritti e delle opportunità volte allo sviluppo del benessere dei singoli e
delle comunità ed assicurano il sostegno ai progetti di vita delle persone e delle famiglie.
Al fine di prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni che limitano i diritti e le opportunità la
Regione e gli Enti Locali realizzano un sistema integrato di interventi e servizi con il concorso dei
soggetti della cooperazione sociale, dell‟associazionismo di promozione sociale e del volontariato,
delle Aziende pubbliche di Servizio alla Persona, degli enti di patronato e degli altri soggetti di cui
all‟art. 1 della legge 328/2000.
Il sistema integrato ha carattere di universalità, si fonda sui principi di cooperazione e
promozione della cittadinanza sociale, opera per assicurare il pieno rispetto dei diritti ed il
sostegno della responsabilità delle persone, della famiglia e delle formazioni sociali. In questo
quadro la Regione e gli Enti Locali favoriscono l‟autonoma iniziativa dei cittadini singoli e
associati, sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale.
Il sistema integrato è finanziato attraverso risorse derivanti dalla fiscalità e l‟eventuale
compartecipazione degli utenti si ispira a criteri di equità e progressività.
La funzione di governo del sistema pubblico di Welfare regionale e locale
I principi richiamati in premessa rendono evidente la responsabilità primaria della Regione e degli
Enti Locali i quali devono assicurare, in modo unitario e integrato, la funzione di governo
(programmazione, regolazione e verifica dei risultati) del sistema.
L‟assetto istituzionale attraverso il quale la Regione e gli Enti Locali hanno organizzato l‟esercizio
di questa funzione primaria si è venuto consolidando attorno a due direttrici: la centralità del
ruolo della regione nel governo del servizio sanitario; la centralità del ruolo degli enti locali, in
riferimento all‟art.118 della costituzione, nel governo degli interventi e dei servizi sociali.
Questi due distinti assetti sono all‟origine delle sviluppo di due diverse forme di integrazione
istituzionale. La prima fa riferimento alle sviluppo delle forme associative tra gli Enti Locali
(associazioni intercomunali, unioni di comuni, comunità montane, consorzi ecc.) per l‟esercizio di
funzioni e servizi anche in campo sociale. Si tratta di forme associative dotate di personalità
giuridica (ad eccezione delle associazioni intercomunali la cui attività è regolata da convenzione ai
sensi dell‟art. 38 del d.lgs. 267/99) costituite su base volontaria.
La seconda riguarda lo sviluppo e il consolidamento della Conferenza territoriale sociale e
sanitaria e del Comitato di Distretto, individuati dalla legislazione Regionale (L.R.2/2003 e L.R.
29/2004), quali strumenti di raccordo istituzionale tra gli enti locali e le aziende sanitarie.
I principi del sistema istituzionale integrato.
Anche attraverso l‟esperienza dei piani sociali e dei piani per la salute, nonché dall‟ampio
confronto che si è sviluppato a livello regionale e territoriale emerge una comune condivisione dei
principi ai quali occorre ispirare l‟assetto istituzionale integrato di governo del sistema.
Tali principi sono:
- la centralità degli Enti Locali e della Regione nella programmazione, regolazione e
realizzazione dei servizi sociali, sanitari e socio sanitari a rete;
- la separazione delle funzioni pubbliche di governo (programmazione, regolazione, verifica
dei risultati) da quella di produzione ed erogazione dei servizi e delle prestazioni;
120
-
l‟individuazione della zona distrettuale quale ambito territoriale ottimale per l‟esercizio
associato della funzione di governo, di committenza e per l‟organizzazione associata delle
funzioni amministrative ad essa collegata.
Questi principi consentono, nel quadro normativo vigente, di disegnare un assetto istituzionale di
governo coerente ed omogeneo.
A LIVELLO REGIONALE
Gli organi politici e istituzionali con competenze di governo sull'area delle politiche sociali,
sanitarie e dell'integrazione sono:
- l'Assemblea legislativa regionale e la Giunta regionale con le rispettive competenze di
indirizzo politico e di controllo, e di iniziativa, amministrazione e promozione, così come
definite dal nuovo Statuto regionale approvato a seguito della riforma del Titolo V della
Costituzione;
- il Consiglio delle Autonomie, previsto all'art. 23 dello Statuto regionale. Tale Consiglio è
organo di rappresentanza, consultazione e coordinamento tra la Regione e gli Enti locali;
partecipa ai processi decisionali della Regione riguardanti il sistema delle autonomie locali
attraverso proposte e pareri in particolare su "… c) piani e programmi che coinvolgono
l'attività degli enti locali; d) la disciplina del coordinamento del sistema tributario e finanziario
e le linee della legge di bilancio; e) il conferimento di funzioni alle autonomie locali e la
relativa disciplina" (art. 23, c. 2). All'art. 24 si sottolinea che la Regione, quale ente
legislativo e di governo, pone a fondamento della propria attività i principi dell'autonomia e
dell'integrazione tra i livelli istituzionali; assume il metodo e gli strumenti della collaborazione
istituzionale, perseguendo il raccordo tra gli strumenti di programmazione della Regione, delle
Province e dei Comuni; opera per la valorizzazione delle assemblee elettive, favorisce
l'associazione dei Comuni e la creazione di un sistema a rete delle amministrazioni locali. È
evidente la rilevanza che questo organo potrà avere nei processi decisionali riguardanti la
programmazione delle politiche in oggetto, una volta istituito e regolamentato con apposita
legge regionale.
- la Cabina di regia regionale per le politiche sociali e sanitarie, istituita con specifico Protocollo
d'intesa tra Regione e Autonomie locali recepito dalla D.G.R.2187/2005, e individuata come
luogo di confronto, coordinamento e collaborazione, per promuovere - con attività di impulso,
proposta e valutazione - la più ampia integrazione delle strategie e delle politiche sanitarie,
sociali e sociosanitarie, e come sede di concertazione con le Organizzazioni sindacali. Tale
organismo opera in questa fase transitoria verso l'assetto definitivo conseguente al nuovo
Statuto regionale, svolgendo anche attività di supporto alla CRAL.
Gli strumenti tecnici di supporto agli organi politici e istituzionali regionali per la definizione degli
indirizzi sono:
- il Comitato tecnico scientifico con funzioni di supporto, di istruttoria, consultive e di proposta
alla Cabina di regia, tramite approfondimenti, studi e ricerche;
- il Tavolo tecnico regionale di supporto alla programmazione sociale e sociosanitaria
distrettuale, con funzioni di informazione e confronto, con la presenza di rappresentanti dei
Comuni, delle Province e dei Distretti;
- il Gruppo intersettoriale DG Sanità e politiche sociali.
A LIVELLO INTERMEDIO
Il soggetto istituzionale con competenze di coordinamento a livello intermedio, sull'area delle
politiche sociali e dell'integrazione tra queste e altre politiche (lavoro, casa, formazione
professionale, istruzione, educazione, cultura e pianificazione territoriale), è la Provincia.
Alla Provincia spettano infatti:
la promozione dell‟integrazione delle politiche sociali con altre politiche settoriali,
la rilevazione dei bisogni e dell‟offerta di servizi del territorio al fine dell‟implementazione
del Sistema informativo socio – educativo - assistenziale provinciale,
la promozione della partecipazione del Terzo settore e delle ASP al sistema dei servizi,
il coordinamento della definizione e attuazione dei Piani di Zona;
121
la predisposizione di specifici Programmi di ambito provinciale integrati con i Piani di
Zona.
Attraverso la Conferenza territoriale sociale e sanitaria (CTSS), la Provincia, i Comuni
dell‟ambito territoriale di riferimento e l‟ASL, ciascuno per le rispettive competenze, realizzano il
coordinamento delle politiche sociali, sanitarie e socio - sanitarie.
La CTSS infatti:
partecipa al processo di elaborazione e di approvazione dei piani attuativi locali, esprime
parere sui piani annuali di attività delle AUSL, sul Piano programmatico delle Aziende
sanitarie e delle ASP e sui bilanci delle Aziende Sanitarie;
promuove e coordina la stipula da parte dei Comitati di Distretto degli accordi in materia
di integrazione socio - sanitaria previsti dai Piani di zona
partecipa alla valutazione della funzionalità dei servizi sanitari e della loro razionale
distribuzione territoriale, individua gli ambiti distrettuali e assicura l‟equa distribuzione
delle risorse tra i distretti;
Indica le priorità di salute e gli obiettivi su cui concentrare gli interventi a livello
distrettuale, verifica il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Gli obiettivi che si intende perseguire sono:
- la valorizzazione del ruolo della CTSS come luogo di integrazione dei diversi soggetti e
competenze istituzionali;
la semplificazione e l‟armonizzazione degli strumenti di programmazione che incidono sullo
stesso ambito territoriale;
lo sviluppo di una identità in grado di rafforzare e valorizzare l‟articolazione distrettuale a
rete del sistema territoriale integrato.
Nel percorso di elaborazione dell‟atto di coordinamento e indirizzo triennale la CTSS promuove la
partecipazione dei consigli comunali e del consiglio provinciale. Inoltre la conferenza, ai sensi del
comma 8 del medesimo articolo, disciplina, attraverso il proprio regolamento, le relazioni con i
comitati di distretto ovvero con gli organi delle forme associative che ne esercitano le funzioni.
Per l‟esercizio delle proprie funzioni (supporto informativo, monitoraggio ed istruttoria ai fini
dell‟attività di indirizzo e verifica, raccordo e coordinamento, anche rispetto agli ambiti
distrettuali, supporto alle iniziative di comunicazione e partecipazione politica, nonché funzioni di
segreteria) la CTSS si è dotata di uno strumento tecnico (ufficio di supporto) funzionale anche
alla elaborazione dell‟Atto di coordinamento e indirizzo provinciale triennale.
L‟ufficio di supporto della CTSS, già previsto dal comma 2 dell‟art. 2 della LR 21/03, è collocato,
presso l‟ente locale (comune o provincia) che esprime la presidenza della Conferenza.
La CTSS nel disciplinare l‟organizzazione e il funzionamento di tale ufficio ha tenuto conto della
necessità di garantire, in particolare:
il coordinamento permanente tra l‟ufficio di supporto e i nuovi uffici di piano di ambito
distrettuale così come di seguito delineati;
l‟integrazione con l‟Ausl per assicurare una collaborazione fattiva tra tutti gli Enti/uffici che
producono o elaborano dati che possono essere utili alla pianificazione e valutazione in tali
settori (dati sui bisogni e sull‟offerta di servizi, dati epidemiologici, demografici, di spesa…);
la compartecipazione al costo dell‟ufficio di supporto alla conferenza da parte della/e AUSL
come previsto dalla LR 29 (“ Per lo svolgimento dei compiti e delle funzioni proprie, la
Conferenza può istituire un apposito ufficio, avvalendosi anche delle risorse delle Aziende
sanitarie interessate. L'organizzazione ed il funzionamento di tale ufficio è disciplinato dalla
Conferenza, di concerto con le Aziende sanitarie interessate per le risorse di loro
competenza”).
A LIVELLO DISTRETTUALE
Il tema della semplificazione e integrazione degli strumenti di programmazione presenta a questo
livello una connotazione specifica rispetto agli altri livelli di governo, e ciò in considerazione delle
rilevanti novità normative, istituzionali e culturali che hanno inciso fortemente sul contesto locale.
In particolare semplificare gli strumenti di programmazione distrettuale significa ripensarli
122
coerentemente all'obiettivo di consolidare e semplificare il sistema di governo e gestione degli
interventi di integrazione socio sanitaria in ambito distrettuale. La finalità è quella di "attrezzare"
tale sistema a svolgere meglio le funzioni attribuite dalle leggi regionali in campo sociale,
sociosanitario e sanitario, nonché le funzioni proprie dei Comuni.
In particolare è opportuno qui richiamare quelle derivanti da:
- la gestione del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA);
- la definizione e attuazione del sistema dell'accreditamento;
- la regolamentazione omogenea del sistema di compartecipazione alla spesa, anche attraverso
lo strumento dell'ISEE;
- la costituzione delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) per la produzione dei
servizi e la distinzione di tali funzioni da quelle di indirizzo e regolazione.
Per l‟esercizio delle funzioni connesse a questi temi i Comuni individuano, ai sensi dall‟art.16
della LR 2/2003, lo strumento, di ambito distrettuale che consenta di esercitare al meglio le
funzioni amministrative ed i compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema
locale dei servizi sociali a rete.
Alla luce di queste valutazioni e indicazioni, si possono individuare, come trasversali all'insieme
delle funzioni sopra richiamate, due funzioni a livello distrettuale nell'area delle politiche sociali,
sanitarie e socio sanitarie:
- una funzione di governo, relativa alla programmazione (che comprende l‟area della non
autosufficienza), alla regolazione e alla verifica dei risultati di salute e di benessere raggiunti,
alla definizione delle regole per l'accreditamento, per l'accesso al sistema e per la
compartecipazione alla spesa, alla costituzione delle ASP.
- una funzione tecnico - amministrativa e di supporto gestionale, relativa alla definizione della
programmazione ed alla sua attuazione (impiego delle risorse, rapporti con i produttori
pubblici e privati, integrazione socio - sanitaria a livello organizzativo e professionale,
monitoraggio e supporto alla valutazione);
L'esercizio integrato di queste funzioni da parte dei Comuni, ai sensi dell‟art.29 comma 3, si
realizza nella provincia di Rimini attraverso il Comitato di Distretto, cui partecipa il Direttore di
Distretto, affiancando all‟Accordo di programma col quale si approva il Piano di zona distrettuale
per la salute e il benessere sociale, la contestuale stipula di una convenzione, secondo le
modalità prevista dell‟art. 30 del D.Lgs 267/2000, tra i comuni stessi e l‟AUSL, finalizzata e
regolare e organizzare l‟esercizio della funzione amministrativa;
Mentre la partecipazione si manifesta nelle linee di indirizzo e di verifica che gli EE.LL
conferiscono all‟intero complesso delle attività sanitarie rese direttamente o indirettamente
dall‟Azienda, la conformazione e la integrazione dei servizi sociali e sanitari è il terreno in cui si
misura la reale capacità di collaborazione e di creazione di sinergie al servizio dei cittadini.
Vale la pena di ribadire anche in questa edizione del Bilancio di Missione la “formula” adottata
nello sviluppo della Governance dell‟attività Socio – Sanitaria. La scelta della forma di gestione dei
servizi sociali rappresenta il momento in cui si decide il ruolo che ciascuno degli attori deve
svolgere e il grado di integrazione che si intende perseguire con le parti in causa. Le diverse
forme di gestione presentano una diversa capacità di perseguire l‟obiettivo dell‟integrazione,
anche se la garanzia della stessa dipende da tanti fattori, fra cui la priorità data all‟obiettivo.
La scelta del nostro territorio è stata chiara e decisa: stringere un patto più forte fra Enti Locali
ed Azienda USL della Provincia di Rimini, tendente a salvaguardare:
la titolarità delle competenze sociali da parte dei Comuni
l‟integrazione socio-sanitaria
il contenimento dei costi
la qualità dei servizi.
E‟ stato così costruito un modello di “delega partecipata”: la gestione dei servizi sociali è
interamente o parzialmente delegata all‟AUSL ma atti di indirizzo, scelte di priorità, collocazione
delle risorse rimangono in capo ai Comuni, così come la facoltà/dovere di esercitare il controllo
123
sull‟attività. E‟ una scelta che, pur nell‟intento di produrre innovazione, tenendo conto della storia
del contesto di riferimento, non rinnega il passato e non nega le competenze dei diversi attori
che intervengono nella gestione, ma tende a farli lavorare fianco a fianco per uno scopo comune,
riconoscendo il ruolo di indirizzo, programmazione e controllo degli Enti Locali, l‟indiscusso ruolo
tecnico dell‟AUSL e il prezioso contributo del Terzo Settore.
Tale modello trova soluzione, da una parte, nel ruolo rilevante rivestito dal Comitato di Distretto,
che definisce obiettivi, individua strategie ed azioni, effettua processi di valutazione complessiva
dei risultati della gestione, dall‟altra, nella creazione di un sistema di Accordi di Programma
Tematici per target di popolazione o per problematica trasversale a più settori.
Lo scenario delineato, “sistema” di Accordi di Programma, inteso come luogo della
programmazione partecipata tra diverse aree, - è in grado di garantire, al contempo, specificità di
programmazione integrata (per singolo target) e rispetto dei principi dettati dal progetto politico
sotteso.
La delega partecipata si è inserita in una realtà di servizi già apprezzata dai Comuni senza intenti
di separazione, ma piuttosto di collaborazione, di creazione di rapporti più diretti evitando la
costituzione di altre figure giuridiche (es. Consorzi), vissute come portatrici di aumento dei costi e
causa di allontanamento dalle competenze sociali dell‟organismo politico più diretto – il Comitato
di Distretto.
Un altro elemento che ha contribuito a rendere più coeso il sistema di gestione condiviso e
partecipato è l‟attivazione del Servizio di Segretariato Sociale Professionale (detto anche Sportello
Sociale) presso i Comuni, che, fra gli altri compiti, ha la funzione di assegnare ai servizi
sociosanitari gli utenti, in rapporto ai bisogni rilevati, e di monitorare, almeno per quanto riguarda
il sociale, la situazione del cittadino.
Tale servizio è supportato da due elementi:
un sistema informativo comune basato sull‟anagrafe dell‟utenza e riportante gli interventi
individuali in atto (ovunque siano attivati) ed il referente del caso – abbiamo già
collegato i Comuni maggiori e stiamo precedendo sugli altri –
una consulenza programmata prestata dai professionisti dell‟AUSL per le situazioni di non
facile lettura o per casi multiproblematici.
124
3.3 UNIVERSALITA’ ED EQUITA’ D’ACCESSO
Equità ed universalità rappresentano i criteri fondanti la missione stessa dell‟Azienda con precise
conseguenze nel sistema di accesso.
EQUITÀ - Garantire a parità di bisogno e di competenza pari e tempestiva opportunità di
accesso alle prestazioni, ai servizi, alle facility e agli strumenti messi a disposizione dell‟Azienda
dal Servizio Sanitario per assicurare alla popolazione di riferimento livelli di assistenza adeguati
nella loro appropriatezza e qualità, economicamente sostenibili per la comunità che ne sostiene
gli oneri.
Nello specifico si intende:

rispettare ed applicare le regole di funzionamento dell‟Azienda
e del suo sistema di riferimento

sfruttare tutte le opportunità di miglioramento dell‟efficacia,
dell‟efficienza e della qualità delle prestazioni e dei servizi prodotti

motivare e supportare il processo di allocazione delle risorse
sulla base del contributo alla soluzione dei problemi prioritari

esplicitare e motivare i comportamenti e le decisioni rendendoli
comprensibili agli interlocutori

selezionare le richieste compatibili con l‟interesse generale e
coerenti con gli obiettivi prioritari

evitare che le decisioni siano il frutto esclusivo di amicizie, di
convenienze particolari, di comunanza di vedute o interessi

adottare, a parità di condizioni, uguali comportamenti”.
L‟AUSL partecipa in qualità di UO specifica al Progetto Regionale finanziato dal Ministero sulle
Diseguaglianze, nell‟ambito del quale ha condotto una ricerca sulle legislazioni e sui progetti
europei per contrastare le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari ed ha partecipato ad
indagini di censimento regionale sulle buone pratiche in tema di uguaglianza nell‟accesso ed a
studi sul campo di tipo epidemiologico sulle differenze di accesso ed esito.
Qui si vogliono cogliere gli interventi che l‟azienda attiva per assicurare i livelli essenziali di
assistenza, secondo quanto previsto dal DPCM 29 novembre 2001 e dai relativi provvedimenti
applicativi regionali.
125
Interventi sulla struttura dell’offerta di servizi per conseguirne l’omogeneità
rispetto agli standard regionali
Nel corso del 2009 l‟offerta di visite specialistiche e prestazioni di diagnostica strumentale
prenotabili a CUP si è stabilizzata. Si è completato il nuovo sistema informatico.
In particolare sul versante dell‟offerta sono state poste in essere azioni che conducono ad un
ampliamento dell‟attività attraverso:
 la maggior offerta di prestazioni complessive, con l‟utilizzo delle risorse aggiuntive, anche con
la riconversione di attività di ricovero in prestazioni specialistiche del privato accreditato
 gli effetti della riorganizzazione dell‟attività di diagnostica senologica che ha previsto
l‟attuazione di un programma aziendale atto a contenere i tempi di attesa per la diagnostica
senologica anche attraverso la differenziazione dei percorsi d‟accesso.
Nell‟ambito della domanda si è ritenuto di agire prioritariamente sulla appropriatezza prescrittiva;
nello specifico sono stati instaurati tavoli di confronto con i professionisti (M.M.G., specialisti
ospedalieri e territoriali) per la migliore interpretazione della domanda, alla luce della maggiore
appropriatezza conseguibile nella risposta attraverso l‟offerta di percorsi diagnostici e terapeutici
più puntuali.
E‟ stata effettuata, anche sulla base dei contenuti all‟interno dell‟Accordo Locale Attuativo, la
costituzione di un gruppo di lavoro per lo studio della prescrizione e del consumo delle prestazioni
specialistiche, strumentali e di laboratorio; in particolare al gruppo è stato affidato il compito di
effettuare una prima analisi dei fattori che sostengono e determinano gli elevati indici di consumo
rilevati per alcune prestazioni e l‟importante ripetitività riscontrata.
E‟, inoltre, stato proseguito il lavoro finalizzato alla riorganizzazione dei percorsi attraverso:
- la separazione delle prime visite dai controlli;
- l‟attivazione del piano per il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche,
con particolare riferimento agli accordi con le O.O.S.S. per l‟attività aggiuntiva.
Un‟area di particolare debolezza per i criteri di universalità ed accesso è data dal cittadino
anziano e fragile, rispetto al quale gli Enti che hanno sottoscritto l‟accordo di programma
tematico sugli anziani hanno proseguito la differenziazione dei servizi offerti, che è andata
dalla creazione di spazi ed occasioni di incontro ed esperienze di impegno per gli anziani
autosufficienti - sostegno ai centri sociali ed ai centri di aggregazione, promozione di attività
culturali e ricreative, ecc.-, alla creazione di servizi per gli anziani che scelgono di rimanere nella
loro casa nonostante la non autosufficienza o di essere ospitati in strutture residenziali.
L‟AUSL, per favorire la domiciliazione, ha sostenuto i ricoveri temporanei e di sollievo in RSA ed
ha avviato analoga esperienza in Casa Protetta rendendo più appropriati i ricoveri temporanei e di
sollievo che fino a due anni fa si facevano solo in RSA.
Per garantire l’equità nell’accesso ai servizi, l‟Organismo Esecutivo della Conferenza Sanitaria
Territoriale ha raggiunto un accordo con tutti i Comuni per dotarsi un regolamento di riferimento
per la realizzazione di interventi e prestazioni economiche in campo sociale.
Oggi i posti letto delle strutture semiresidenziali e residenziali convenzionate sono a disposizione
di tutti i cittadini della provincia di Rimini indipendentemente dalla residenza, non c‟è più cioè la
priorità dell‟accesso in relazione alla residenza ma in rapporto alla necessità ed urgenza di
assistenza.
126
3.4
QUALITA’ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE
Il tasso di ospedalizzazione registrato presso l’Ausl di Rimini nel 2009 è stato pari a 174
dimessi x 1.000 ab. mentre era di 178 nel 2008; tale valore, in costanza del tasso di ricovero in
regime di day-hospital, è da considerare effettivo e coerente con il trend in decremento dei
ricoveri in regime ordinario già emerso negli anni precedenti, a conferma dei buoni risultati della
politica aziendale rivolta al miglioramento del grado di appropriatezza relativo alle prestazioni di
ricovero.
 La capacità di attrazione nei confronti dei propri residenti, testimoniata dal valore dall‟indice di
dipendenza ospedaliera (pressochè costante attorno al 70% negli ultimi quattro anni), suggerisce
una sostanziale stabilità della fiducia degli abitanti della provincia di Rimini nel sistema
ospedaliero aziendale e ciò nonostante il lieve incremento della mobilità passiva registrato in
ambito regionale e, secondo i dati preliminari, riguardante anche quella extraregionale. Appare
incrementata la capacità di attrazione nei confronti di residenti presso altre province della regione
Emilia-Romagna, con l‟indice di dipendenza in progressivo aumento negli ultimi anni (dal 5,98 nel
2005 al 7,6 nel 2009), mentre in diminuzione, dopo un periodo di diverso andamento, si presenta
quello relativo ai residenti fuori regione e stranieri (dal 22,8 del 2008 al 22,1 del 2009) da
ricondurre, da un lato, alla riduzione dell‟import dalla Repubblica di San Marino, frutto delle
politiche di governo concertato dei flussi con questa ultima Repubblica, dall‟altro, al fenomeno
delle regolarizzazioni che hanno interessato numerosi cittadini stranieri a in applicazione della
normativa vigente in materia.
 L’accessibilità alla assistenza specialistica ambulatoriale è in progressivo incremento sia
per il potenziamento dell‟offerta, sia per la molteplicità degli strumenti di accesso messi a
disposizione nel tempo: sportelli unici, sportelli CUP, CUP telefonico, Farmacup, la cui interfaccia
informatica è oggi completa; da queste vie è oggi possibile raggiungere informaticamente la
complessiva offerta specialistica e disporre di quella che osserva i tempi minori di attesa. Si
rilevano in particolare miglioramenti nelle attese sia nell‟ambito delle visite programmabili (che
evidenziano in ogni caso le maggiori criticità) che nell‟ambito della prestazioni di diagnostica
strumentale.
 Rispetto all‟Area della Qualità e dello Sviluppo Organizzativo, va segnalato come tutti i
Dipartimenti:
 abbiano definito e/o implementato linee guida e protocolli clinico - organizzativi con azioni di
verifica sull‟attività svolta;
 possiedano il documento di presentazione della struttura e delle singole U.O afferenti,
abbiano definito standard di prodotto e, comunque, attivato iniziative di adeguamento ai
requisiti di accreditamento,
 abbiano realizzato o revisionato strumenti informativi per i pazienti/cittadini e li hanno resi
disponibili sotto varie forme al fine di migliorare la comunicazione esterna,
 abbiano realizzato progetti di miglioramento e di riorganizzazione dei processi di assistenza.
127
Sono state promosse alcune attività che rivestono particolare importanza sotto il profilo della
qualità assistenziale che sono indicate nella tabella che segue:
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
118 RIMINI SOCCORSO
Adesione alla Centrale Operativa Unica Romagna Soccorso.
Rivalutazione dell‟assetto della Emergenza Territoriale.
Strutturazione organizzativa di una Centrale Operativa per il
Trasporto Secondario sanitario e non
U.O. PS MEDICINA URGENZA RIMINI
Piano integrazione personale infermieristico P.S. Rimini e 118 e
personale medico P.S. Rimini e P.I. Santarcangelo di Romagna.
U.O. PS MEDICINA URGENZA RICCIONE
Piano integrazione professionale tra P.S. di Riccione e P.I. di
Cattolica.
U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE RIMINI
Sviluppo della attività anestesiologica relativa alla IORT presso
l‟Ospedale Franchini di Santarcangelo.
Collaborazione con la U.O. di Chirurgia Generale nell‟ambito del
progetto di attivazione di posti letto di osservazione/monitoraggio
Avvio fase pre-ospedaliera e ospedaliera
post-operatorio dedicati a pazienti a bassa – media criticità
(prime 48h.) del Programma “Stroke Care clinica, sottoposti ad interventi chirurgici maggiori.
Trombolisi sistemica”.
Predisposizione e applicazione del progetto interdipartimentale
Elaborazione e gestione di percorsi riferibili
per la gestione domiciliare dei pazienti neuromuscolari ad alto
alla traumatologia minore e alle patologie non
impatto assistenziale, così come proposto dalla U.O. di Gestione
chirurgiche del dorso (collaborazione con U.O.
del Rischio clinico.
Ortopedia Riccione).
Creazione di un percorso interprofessionale
U.O. ANESTESIA RIANIMAZIONE RICCIONE
per la gestione del paziente in area critica
Potenziamento dell‟attività di terapia antalgica post-operatoria per
presso il nuovo DEA di Riccione, realizzando
i pazienti ortopedici degli Ospedali di Riccione e Cattolica, al fine
un progetto di collaborazione tra la U.O. di
di migliorare e accelerare i tempi di recupero e riabilitazione.
Anestesia e Rianimazione e la TIC (U.O.
Implementazione del sistema di monitoraggio centralizzato e
Dipartimento Cardiologia).
attivazione della cartella clinica informatizzata presso la U.O. di
Emergenza Urgenza
Adesione alla Centrale Operativa Unica
Anestesia e Rianimazione.
Romagna Soccorso.
Ottimizzazione del percorso di integrazione
U.O. ORTOPEDIA RIMINI e SALA GESSI
tra l'U.O. Chirurgia della spalla di Cattolica e
Implementazione della scheda infermieristica con presa in carico
UU.OO. Ortopedia di Rimini e di Riccione, per
dei pazienti ambulatoriali (ambulatorio infermieristico).
la gestione ed il trattamento delle urgenze
Progetto di miglioramento sul Day Service per le patologie
traumatologiche di spalla e gomito.
articolari arti inferiori in attesa della fuoriuscita della nuova
Stabilizzazione della attività istituzionale di
normativa regionale.
Partoanalgesia.
Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della
Gruppo di lavoro sul ritardo diagnostico di
ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio.
fratture e lesioni tendinee finalizzato alla
diminuzione del contenzioso medico-legale.
U.O. ORTOPEDIA DI RICCIONE
Introduzione di nuovi mezzi di sintesi, al fine di favorire una più
precoce ripresa del carico, soprattutto nel paziente anziano.
Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della
ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio.
U.O. CHIRURGIA DELLA SPALLA
Organizzazione dell'attività assistenziale infermieristica per settori.
Identificazione paziente e sito chirurgico, prevenzione della
ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio.
U.O. RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
Sviluppo percorso di integrazione con il territorio per garantire la
continuità assistenziale dei pazienti secondo il programma
riabilitativo redatto dallo specialista fisiatra (erogazione degli
ausili e del trattamento riabilitativo).
Progetto di riorganizzazione dei percorsi per la presa in carico dei
pazienti degenti presso le U.O. di Anestesia e Rianimazione.
128
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. MEDICINA INTERNA E REUMATOLOGIA
Completamento percorso latex free in sala operatoria
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
U.O. CHIRURGIA GENERALE E TORACICA
Definizione del percorso interno di attivazione dell‟equipe dedicata
all‟intervento chirurgico urgente.
Analisi e revisione dell‟applicazione delle procedure sulla corretta
identificazione del sito chirurgico e sulla ritenzione di garze e
taglienti.
U.O. PNEUMOLOGIA
Sviluppo attività di pneumologia interventistica.
Predisposizione e applicazione del progetto interdipartimentale
per la gestione domiciliare dei pazienti ad alto impatto
assistenziale.
Dipartimento
Internistico I
Applicazione del protocollo aziendale relativo
alla trombolisi sistemica con r-TPA e
U.O. MALATTIE INFETTIVE
locoregionale nell‟ictus ischemico acuto.
Sviluppo progetto definizione e analisi della situazione
Definizione, con le U.O. Pronto Soccorso- epidemiologica rilevabile dalle colture batteriche inviate alla U.O.
Medicina d‟Uurgenza, Ortopedia, Anestesia e Medicina di Laboratorio, con costruzione di mappa ecologica su
Rianimazione, Radiologia del Presidio
cui tarare eventuali azioni preventive e la costruzione di adeguate
Riccione-Cattolica, del percorso relativo al
terapie antibiotiche empiriche.
paziente politraumatizzato con particolare
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
attenzione al trauma toracico.
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
Integrazione attività struttura semplice di
Chirurgia Toracica con Dipartimento
U.O. POST ACUTI RIMINI
Chirurgico per attività in urgenza e in
Applicazione linee guida prevenzione lesioni da decubito.
elezione.
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
Attivazione del percorso ittero in accordo con rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
le U.O. di Medicina IV Cattolica e di
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Gastroenterologia di Rimini.
Sviluppo percorso diagnostico-terapeutico del
Obiettivi comuni U.O. MEDICHE
paziente con patologia tiroidea in
Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area
collaborazione con l‟U.O. Medicina Riccione.
Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina).
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
129
STRUTTURA
Dipartimento
Malattie
Cardiovascolari
IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. CARDIOLOGIA RIMINI E RICCIONE
Impianto della Protesi valvolare aortica per via transcutanea e
transapicale: progetto per l‟implementazione del team
multidisciplinare operativo dell‟Area Vasta Romagna.
Individuazione della casistica sulla quale è prioritario definire “la
presa in carico specialistica cardiologica”, in accordo con DCP.
Definizione e utilizzo del protocollo di
U.O. CHIRURGIA VASCOLARE
assistenza in urgenza-emergenza degli
Applicazione procedure sulla corretta identificazione del sito
aneurismi rotti dell‟aorta addominale in
chirurgico e sulla ritenzione di garze e taglienti.
collaborazione con il 118, Pronto Soccorso di
Rimini, Riccione e S. Arcangelo, U.O.
U.O. GERIATRIA RIMINI
Anestesia di Rimini e Riccione, U.O.
Ulteriore sviluppo programma di ottimizzazione valutativaRadiologia.
terapeutica ed assistenziale. “Anziano senza dolore” (in
Consolidamento percorso bimodale condiviso
contiguità integrata con RSA via Ovidio).
con U.O. di Ortopedia per i pazienti geriatrici
Avvio programma “ADL”, finalizzato a favorire un maggior grado
complessi con frattura di collo di femore.
di mantenimento di autonomia nella popolazione anziana
Valutazione del ruolo assistenziale dell‟UTIC
ricoverata.
di Riccione, in quanto non sede di attività di
emodinamica, e sua ridefinizione alla luce dei
U.O. MEDICINA GENERALE RICCIONE
cambiamenti osservati nel 2008 e dei percorsi
Collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale per la cura
di integrazione con la U.O. di Anestesia e
dei disturbi del comportamento alimentare.
Rianimazione per la gestione congiunta del
Partecipazione al progetto di creazione di centro per la gestione
paziente critico.
della terapia anticoagulante a Riccione.
Implementazione percorso integrato per il
paziente con neoplasia tiroidea in
Obiettivi comuni U.O. MEDICHE
collaborazione con la U.O. di Chirurgia di RC.
Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area
Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina).
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
U.O. NEFROLOGIA E DIALISI
Tendenziale riduzione numero Day Hospital a favore dei Day
Service.
Dipartimento
Internistico II
U.O. MEDICINA 2 RIMINI e U.O. GASTROENTEROLOGIAENDOSCOPIA DIGESTIVA
Attivazione dell‟attività di degenza della U.O. di Gastroenterologia,
in condivisione con U.O. Medicina II (personale infermieristico,
logistica)
U.O. MEDICINA 3/LUNGODEGENZA SANTARCANGELO
Attivazione percorso ad elevato carico assistenziale c/o
Lungodegenza rivolto a pazienti.
U.O. MEDICINA CATTOLICA
Avvio percorso diagnostico-terapeutico per i
Gestione del sistema di nutrizione dei pazienti con disfagia/ turbe
pazienti con sospetta Trombosi Venosa
della deglutizione con lo scopo di ridurre il numero di pazienti in
Profonda e con Dispnea acuta, in
alimentazione parenterale in favore della nutrizione enterale.
collaborazione con il P.I. e con il Nucleo Cure
U.O. GASTROENTEROLOGIA-ENDOSCOPIA DIGESTIVA
Primarie di Santarcangelo.
Definizione procedura aziendale di attivazione in caso di urgenze
Attivazione del percorso ittero in accordo con
endoscopiche.
le U.O. di Chirurgia di Riccione e
U.O. POST ACUTI SANTARCANGELO
Gastroenterologia di Rimini.
Adesione progetto, con applicazione specifica procedura,
“Percorso assistenziale dei pazienti dimessi da unità operative
ospedaliere in regime di dimissione protetta domiciliare” in
collaborazione con N.O.A. e a progetto “Percorso continuità
assistenziale/riabilitativa” in collaborazione con U.O. SRRF.
Obiettivi comuni U.O. MEDICHE
Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area
Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina).
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
130
STRUTTURA
Dipartimento
Materno-Infantile
IMPLEMENTAZIONE LINEE-GUIDA
PERCORSI
Completamento dell‟attuazione del progetto
aziendale di riorganizzazione dell‟area
ostetrico-neonatale.
Revisione dell‟iter diagnostico-terapeutico
relativo alle gravidanze ad alto rischio e alla
diagnostica prenatale, teso a facilitare
l‟accesso delle pazienti provenienti dai Servizi
Territoriali.
Attuazione del progetto di interazione tra
medico e ostetrica nell‟ambito della gestione
della gravidanza a basso rischio a termine
(dalla 40° sett.), finalizzato a realizzare
l‟autonomia gestionale della figura ostetrica.
Revisione organizzativa dell‟ambulatorio di
gravidanza ad alto rischio: attivazione di una
seduta ambulatoriale settimanale dedicata
esclusivamente ai controlli clinici, in aggiunta
alle due sedute ecografiche strumentali già
esistenti.
131
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA RIMINI
Progetto di riorganizzazione dell‟ambulatorio di libero accesso
relativo alle urgenze ostetrico-ginecologiche.
Sviluppo dell‟applicazione della parto analgesia in linea con le
linee guida regionali.
Elaborazione di un progetto per l‟inquadramento diagnosticoterapeutico delle azienti con patologie ginecologiche di interesse
chirurgico in fase di preospedalizzazione, ad integrazione dei
percorsi di prericovero già in atto presso l‟U.O.
Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza
del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico,
Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo
operatorio.
Adozione raccomandazione ministeriale per la prevenzione della
morte materna da parto e/o travaglio, con attivazione gruppo di
lavoro (collaborazione con U.O. Gestione del Rischio e con U.O.
Qualità e Accreditamento) ed elaborazione procedura aziendale.
U.O FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE
Riordinare l‟offerta di diagnosi prenatale sulla base delle necessità
proprie della PMA (Bitest e villocentesi o amniocentesi) e su
quelle della popolazione gravida da interventi di chirurgia speciale
pelvica.
Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza
del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico,
Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo
operatorio.
Richiesta di certificazione finalizzata all‟ottenimento di centro
didattico della Comunità Europea ( ESHRE)
INTEGRAZIONE OSPEDALE/TERRITORIO
Progetto di ricerca intervento per la rilevazione precoce e
trattamento della depressione post-partum.
Parto a domicilio: istituzione di un gruppo di lavoro tra i
responsabili dei servizi e strutture organizzative coinvolte
(ostetrica, medici liberi professionisti, PS, 118, U.O di Ostetricia e
Ginecologia
U.O. CHIRURGIA PEDIATRICA
Implementazione dell‟attività laparoscopica miniinvasiva e
toracoscopica nell‟età pediatrica e neonatale.
Studio fattibilità attivazione ambulatorio di urodinamica finalizzato
alla realizzazione del progetto handicap ed all‟inquadramento
diagnostico di altre patologie nefro-urologiche
Verifica dell‟applicazione delle procedure aziendali per la sicurezza
del paziente: Identificazione paziente e sito chirurgico,
Prevenzione della ritenzione delle garze e taglienti nel campo
operatorio.
U.O. TERAPIA INTENSIVA NEONATALE
Attivazione ambulatorio di “Sindromologia” (in integrazione con
Genetica Medica).
Sviluppo partecipazione progetto OMS Global Patient Safety
Challenge 2005-2006 “Cure Pulite sono cure più sicure” in qualità
di sito pilota Regionale.
U.O. PEDIATRIA
Rendere operativo il progetto di miglioramento dell‟assistenza
infermieristica al bambino oncoematologico (degenza regime
ordinario) e al bambino affetto da patologie croniche (Day
Hospital).
Miglioramento accettazione-accoglienza e qualità assistenziale del
servizio
Obiettivi comuni U.O. MEDICHE
Adozione nuovi profili di laboratorio in linea con indicazioni Area
Vasta Romagna (LAURO - Pievesistina).
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. ONCOLOGIA
Avvio progetto per l‟accreditamento attività trapianto di cellule
staminali autologhe.
Implementazione sistema monitoraggio farmaci.
Formazione/implementazione del programma informatico Log80
(da condividere con il CED) con il programma completo in tutte le
sue parti e modulabile da parte degli operatori.
U.O. TERAPIA ANTALGICA
Dipartimento
Oncologia
Integrazione protocollo aziendale 2008,
Costruzione di un protocollo condiviso con Fisiatria per recupero
relativo alla presa in carico diretta di pazienti
patologie cronico degenerative.
con patologia acuta del dorso, con ulteriori
Attivazione del registro per il monitoraggio dei sistemi impiantabili
patologie acute identificate (concorso con
/ progetto modernizzazione selezionato in area vasta (in attesa di
U.O. Pronto Soccorso Rimini e Riccione).
definizione regionale).
Istituzione ambulatorio integrato ChirurgiaRadioterapia con condivisione settimanale dei
casi.
U.O. RADIOTERAPIA
Proseguimento dell‟adesione al percorso
clinico–assistenziale dell‟Unità Funzionale di
Attivazione “PROGETTO IORT” come da protocollo clinico
Senologia, con partecipazione settimanale dei
regionale allegato.
professionisti coinvolti nell‟attività senologica
Implementazione della tecnica di radioterapia a modulazione di
all‟ambulatorio diagnostico multidisciplinare.
intensità IMRT per le neoplasie del distretto cervico cefalico e
Percorso “riabilitazione senza dolore“ per la
dell‟encefalo, in accordo con la U.O. Neuroradiologia (prestazioni
prevenzione della cronicizzazione del dolore e
di livello D sec. Rapporto ISTISAN).
riduzione dei tempi di recupero postoperatorio (in concorso con Ortopedie e
Anestesie e Rianimazione: I° step patologie
Obiettivi comuni
arto sup-infer.: iter con Fisiatria / Ortopedia
Rimini – Riccione -Cattolica).
Monitoraggio e segnalazione delle cadute pazienti occorse nei
rispettivi reparti, con analisi del fenomeno ed adozione misure
organizzative atte al contenimento del fenomeno.
Prevenzione eventi collegati alla terapia farmacologica, con
segnalazioni eventi e near miss ed effettuazione audit specifici.
132
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. MEDICINA DI LABORATORIO
Partecipazione, all'interno dei NCP, al percorso di miglioramento
della appropriatezza prescrittiva per esami di base, patologie
tiroidea ed epatica e implementazione informazioni sull‟utilizzo
degli esami di laboratorio fornendo il materiale per
l‟aggiornamento del Software DOCTOR 2001.
Concorso alla definizione di un percorso comunicativo
appropriato, dei dati critici per i pazienti in Terapia Anticoagulante
(nuova organizzazione in Area Vasta Romagna).
U.O. ANATOMIA PATOLOGICA
Consolidamento iter diagnostico nella fase preoperatoria delle
pazienti affette da neoplasia mammaria per la completa
pianificazione dell‟intervento chirurgico e terapeutico.
Consolidamento il miglioramento delle fasi diagnostiche pre e
post-operatorie e le modalità di risposta per la diagnostica
oncologica.
Consolidamento la diagnostica del linfonodo sentinella nel
Partecipazione al progetto di riorganizzazione
melanoma cutaneo.
della rete integrata dei laboratori della
Consolidamento e sostenere il percorso diagnostico cito-istologico
Romagna con l‟attuazione del Piano di
della patologia nodulare tiroidea.
trasferimento delle attività di laboratorio al
LAURO, attraverso forte coinvolgimento del
personale e dell‟organizzazione.
U.O. IMMUNOEMATOLOGIA E TRASFUSIONE
Implementazione POCT (P.I. Santarcangelo di
R. e Cattolica) per analisi in emergenza, con
Procedura trasversale nei Presidi per la gestione condivisa del
integrazione organizzativa, formativa e
paziente ad anagrafica ignota.
procedurale.
Azioni di miglioramento sull‟appropriatezza dell‟attività aferetica e
Dipartimento
sulla riduzione dell‟impatto delle richieste “indilazionabili” sulla
Consolidamento percorsi diagnosticoPatologia Clinica e
programmazione trasfusionale.Studio di fattibilità per la riduzione
terapeutici integrati con le seguenti UU.OO.:
Radiologia Medica
dei tempi di risposta trasfusionale al fine di ridurre i tempi di
Urologia (embolizzazione varicocele ed
Diagnostica ed
ricovero pre-intervento.(predisposizione su pazienti in preaccessi diretti indagini pielografiche in preInterventistica
ricovero).
ricovero)
Valutazione possibili applicazioni di
Chirurgia Vascolare (diagnosi e trattamento
emocomponenti ad uso topico in chirurgia a minore
MAV)
invasività.
Ortopedia (embolizzazione metastasi ossee da
Presidio della malattia emolitica del neonato rendendo operativo
ipernefroma)
protocollo di AVR.
Pneumologia (attività broncoscopica mirata)
Partecipazione alla revisione del percorso per il
Gastroenterologia (patologia ostruttiva vie
parto a domicilio.
biliari, clisma opaco a doppio contrasto in
Predisposizione, in accordo con la U.O. Gestione
screening colon-retto, gestione paziente
del Rischio, e adozione di sistema di sicurezza per la
MICI)
tracciabilità /identificazione della sacca sangue per
Medicina Generale – Oncologia
rispettivo paziente.
(chemioembolizzazione nel trattamento HCC)
U.O. RADIOLOGIA MEDICA
Riprogettazione percorsi assistenziali ed organizzativi con presa in
carico diretta del Medico Radiologo ( ecografia urgente da MMG,
percorso colica renale), finalizzati alla riduzione dell‟uso
inappropriato dell‟accesso a P.S.
Revisione ed implementazione protocolli per traumi a dinamica
maggiore ed aneurismi aorto-addominali in fase di rottura.
Effettuazione degli audit sui ca. intervallo in ambito senologico
133
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
U.O. CHIRURGIA GENERALE RIMINI
Istituzione di n. 4/6 posti letto di osservazione /monitoraggio
dedicati a pazienti chirurgici a media criticità, ma ad alta ed
altissima complessità clinica.
Trattamento con chemioipertermie delle neoplasie avanzate a
prevalente diffusione endoperitoneale.
Predisposizione progetto interdipartimentale “Trattamento ferite
difficili”, cui subordinare, in termini di evidenze di fattibilità,
l‟eventuale avvio dell‟attività presso ambulatorio dedicato.
Dipartimento
Chirurgico
U.O. CHIRURGIA GENERALE SANTARCANGELO DI
ROMAGNA
Consolidamento dell‟attività di Chirurgia senologica e di Chirurgia
ricostruttiva plastica all‟interno dell‟Unità Funzionale di Senologia.
Potenziamento dell‟attività oncodermatologica, in collaborazione
con la U.O. di Dermatologia per il trattamento del melanoma e
Elaborazione di Piano di indirizzo delle attività
del relativo linfonodo sentinella.
chirurgiche che, tenendo conto delle
Avvio attività di radioterapia intraoperatoria (IORT) secondo lo
caratteristiche strutturali e tecnologiche dei
schema previsto e già concordato con la U.O. di Radioterapia.
due Ospedali di Rimini e Santarcangelo, sia
rivolto alla centralizzazione dell‟attività di
U.O. UROLOGIA
chirurgia d‟urgenza.
Revisione percorso “MACROEMATURIA” in collaborazione con P.S.
Integrazione sia per l‟attività chirurgica
Rimini e U.O. Radiologia.
d‟urgenza che di elezione con la Unità di
Struttura Semplice di Chirurgia Toracica di
U.O. OCULISTICA
Riccione.
Incremento dell‟attività chirurgica Vitreo-Retinica maculare.
Elaborazione di Piano di indirizzo delle attività Consolidamento attività per iniezione endovitreale di farmaci antichirurgiche rivolto alla ridistribuzione
VEGF.
organizzativa dell‟attività in elezione e in Day Inizio di attività chirurgica per il cheratocono di Cross-Linking.
Surgery (integrazione con Piano Chirurgia
Implementazione dell‟attività del centro di Ipovisione
d‟Urgenza)
riconosciuto all‟interno dell‟Area Vasta, con utilizzo dei nuovi
Completare e rendere funzionale il sistema
Software e la collaborazione dell‟Ortottista, della Psicologa ed
informatico relativo all‟attività chirurgica delle
orientamento.
sale operatorie, con particolare riferimento
agli indicatori previsti dai requisiti di
U.O. OTORINOLARINGOIATRIA (ORL)
accreditamento.
Incremento attività chirurgica oncologica (cavo orale, laringe e
Ridefinizione e condivisione del percorso dei collo), in collaborazione con la U.O. Oncologia Rimini e Istituto
pazienti in urgenza per patologie di ambito
Nazionale Tumori.
dermatologico (integrazione con P.S. Rimini e
Consolidamento attiva impiantologica dell‟orecchio medio e
Riccione, P.I. di Santarcangelo e Cattolica),
dell‟orecchio interno.
con elaborazione e condivisione Linee Guida
sulle modalità di invio delle visite
U.O. DERMATOLOGIA
dermatologiche urgenti, in condivisione con i
Consolidamento attività chirurgica per melanoma con biopsia
MMG ed i Nuclei di Cure Primarie.
Linfonodo sentinella in collaborazione con l‟U.O. Chirurgia
Revisione della procedura percorso Fast Track
Generale di Santarcangelo.
dal P.S. Generale verso il P.S. Oculistico.
Implementazione dell‟attività chirurgica onco-dermatologica non
Revisione Linee Guida sulle modalità di invio
invasiva con l‟introduzione della TERAPIA FOTODINAMICA.
delle visite oculistiche urgenti, in condivisione Valutazione possibilità nuova dislocazione, implementazione e
con i MMG ed i Nuclei di Cure Primarie.
qualificazione dell‟AMBULATORIO DI FOTOTERAPIA e per la cura
dei pazienti psoriasici.
COMPARTI OPERATORI
Implementazione del sistema informatizzato sulla rintracciabilità
dei ferri chirurgici che coinvolge le Sale Operatorie e le Centrali di
Sterilizzazione
Obiettivi comuni
Identificazione paziente e sito chirurgico, Prevenzione della
ritenzione delle garze e taglienti nel campo operatorio.
Partecipazione gruppo di lavoro, in collaborazione alla U.O.
Medicina di Laboratorio e Medicina del Territorio, per la
formulazione di un percorso sicuro nel profilo preoperatorio per la
prevenzione degli eventi relativi all‟assetto coagulativo del
paziente.
134
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA
PERCORSI
Riorganizzazione del processo vaccinazioni in
integrazione con il Dipartimento di Cure
Primarie.
Consolidamento delle attività di vigilanza /
controllo / monitoraggio con interventi ed
azioni su P.A.T. (Posizioni Assicurative
Dipartimento Sanità
Territoriali che corrispondono alle Unità
Pubblica
Locali).
Definizione procedure controlli su strutture
sanitarie e integrazioni tra le articolazioni
aziendali interessate per gli ambiti di
intervento e coordinamento degli interventi.
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
Consolidamento sistema sorveglianza e risposta alle emergenze
(integrazione con le articolazioni Ospedaliere).
Monitoraggio con campionamenti secondo Piano Regionale (BT,
Leishmania)
Piano Regionale Sorveglianza WND (recupero corvidi, censimento
aziende/allevamenti equidi), CHK, Dengue.
Azioni di riorganizzazione finalizzate al miglioramento
dell‟accessibilità ai Servizi del Dipartimento (front-office diretto e
telefonico.
Attivazione delle azioni relative al percorso di accreditamento del
Servizio Veterinario e del S.I.A.N. in aderenza a quanto previsto
nel Manuale della Qualità Regionale (AUDIT).
Riorganizzazione del Servizio per le donne
immigrate, con apertura di una seconda
seduta ambulatoriale presso il Consultorio
Celle.
Consolidamento attività di supporto della
domiciliarità, attraverso corsi di
riqualificazione rivolti alle assistenti familiari
private e ai gruppi informativi e di supporto
per i familiari degli anziani non autosufficienti.
Attivazione di protocolli per la valutazione e
presa in carico complessiva (sociale, sanitaria,
riabilitativa, educativa, pratica, ecc…) per la
Proseguimento delle attività specialistiche nell'ambito del
predisposizione del Piano Assistenziale
Percorso in integrazione con le Divisioni ospedaliere ed i servizi
Individualizzato di assistenza domiciliare.
territoriali interessati.
Costruzione di percorsi di Continuità
Pieno avvio del progetto di assistenza alla gravidanza a
Assistenziale Ospedale-Territorio, con ruolo di basso rischio da parte delle ostetriche del territorio, che
facilitatore del N.O.A. per tipologie di pazienti vada a completarsi con quanto analogamente previsto
ad elevata complessità dimissoria ( in
nell'organizzazione della Sala Parto ospedaliera.
particolare per pazienti psichiatrici e con
Proseguimento della collaborazione con gli istituti scolastici
D.U.S).
della provincia e con il servizio di andrologia.ospedaliero per
Applicazione delle Linee Guida / Percorsi
progetti di educazione alla salute sessuale e riproduttiva .
individuati dai gruppi di lavoro formati dai
Governo clinico trasversale unico per vaccinazioni in età
pediatrica sui distretti di Rimini e Riccione ai fini di
coordinatori dei NCP e Specialisti e rendere
omogeneizzare e revisionare protocolli di comportamento
confrontabile e facilmente utilizzabile dagli
univoci.
altri specialisti e MMG il referto degli
Attuazione degli obiettivi dell‟Accordo di Programma
accertamenti eseguiti sia nelle UO ospedaliere
Dipartimento delle
Responsabilità Famigliari: attivazione di interventi integrati a
che dagli specialisti convenzionati.
Cure Primarie
supporto dei minori con difficoltà psico-sociale.
Organizzazione di un percorso integrato fra le
Introduzione scheda di monitoraggio sui minori in carico per
U.O. di Ortopedia e l‟ U.O. Medicina
violenza e violenza assistita.
Riabilitativa Territoriale al fine di garantire la
APPLICAZIONE DEL PROGETTO RELATIVO AI PAZIENTI IN
continuità assistenziale ai pazienti dimessi
dall‟ U.O. Ortopedia, favorendo l‟erogazione VENTILAZIONE MECCANICA ASSISTITA A DOMICILIO, mediante
diretta di eventuali ausili e\o di trattamento l‟équipe multiprofessionale specialistica individuata, la medicina
riabilitativo domiciliare attraverso il progetto e generale, l‟ADI, l‟Ingegneria Clinica, con supporto di tecnologia
informatica portatile.
programma riabilitativo del fisiatra
APPLICAZIONE PROCEDURA ELABORATA DAL GRUPPO DI
ospedaliero referente dell‟area ortopedica.
LAVORO RELATIVO ALLE CADUTE DEI PAZIENTI
Istituzione di un percorso multidisciplinare per
APPLICAZIONE PROTOLLO AZIENDALE RELATIVO ALLA
la presa in carico globale delle persone affette
CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE in ambito
da gravissima disabilità ed in particolare
territoriale
quelle affette Sclerosi Laterale Amiotrofica
(SLA) e Distrofie muscolari che sia in grado di
garantire una presa in carico multidisciplinare
di questi pazienti.
135
STRUTTURA
IMPLEMENTAZIONE LINEE GUIDA
PERCORSI
MIGLIORAMENTO
(PROGETTI, INDICATORI QUALITÀ,
GESTIONE RISCHIO CLINICO)
SALUTE MENTALE
Monitoraggio andamento ricoveri presso case di cura accreditate
con particolare attenzione alle realtà extraprovinciali ( obiettivo
per i CCSSMM ).
Verifica e revisione dei percorsi di trattamento residenziale per gli
utenti attualmente inseriti nelle strutture del privato sociale (CSM
e Modulo Riabilitazione).
Implementazione di audit e individuazione e descrizione di
percorsi critici di rilevanza Dipartimentale (emergenza-urgenza
Riorganizzazione Dipartimentale secondo la
territoriale ed ospedaliera, ecc.).
normativa Regionale e Aziendale.
Produzione, implementazione e adozione di Linee Guida Aziendali
Assicurare la continuità e la tempestività della
sulla Prescrizione dei Neurolettici.
risposta alla emergenza/urgenza territoriale,
Attuazione delle raccomandazioni ministeriali sul suicidio e sul
attraverso modalità organizzative dedicate.
rischio degli operatori.
Sviluppo processo di definizione procedure
Dipartimento Salute
per l‟esecuzione di ASO e TSO in tutti i
DIPENDENZE PATOLOGICHE
Mentale e
Comuni della Provincia.
Definire percorsi differenziati per l'accesso ed il trattamento degli
Dipendenze
Proseguimento e perfezionamento delle
utenti ai servizi per specifiche sottopopolazioni.
Patologiche
attività di tutela della salute mentale nelle
Migliorare la collaborazione con i MMG per la cogestione dei
carceri in accordo con il Dipartimento Cure
pazienti in carico per disturbi da uso di alcol e/o tabacco (in
Primarie nell‟ambito del Distretto di Rimini.
integrazione con Dip. Cure Primarie).
Consolidamento gruppo di lavoro
sull‟Autismo.
U.O. NEUROPSCIHIATRIA INFANTILE
Organizzazione territoriale delle attività di “Spoke” coerenti con le
indicazioni del Progetto Regionale Integrato – Autismo (PRI-A).
Consolidamento del Centro Ritardo mentale (0-18) con
ampliamento delle attività ai Disturbi Specifici dell‟ Apprendimento
(DSA) con relativo avvio della collaborazione in convenzione con
la Cooperativa “Millepiedi” e “CEIS” .
Prosecuzione della messa in atto della programmazione dell‟
organizzazione clinica per il futuro Centro residenziale per
adolescenti con disturbi psichiatrici in collaborazione con l‟ Istituto
S. Giuseppe.
136
L‟Accreditamento istituzionale, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale,
prevede, per le strutture che erogano prestazioni sanitarie, la corrispondenza a determinati
livelli qualitativi. Lo strumento individuato è il modello di accreditamento della Regione Emilia
Romagna contenente i requisiti la cui conformità assicura il raggiungimento di standard
qualitativi riconosciuti.
L'Azienda USL di Rimini, dopo varie esperienze di verifiche interne dei Dipartimenti/Unità
Operative, ha rispettato il programma delle priorità, così come proposto dall'Agenzia Sanitaria
Regionale (ASR).
Nel corso dell‟anno 2009 si è proceduto all‟accreditamento del Dipartimento Internistico 1 e del
Dipartimento Internistico 2.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell‟Ausl di Rimini, in accordo con l‟ Agenzia Sanitaria
Regionale, ha proseguito nel 2009 il percorso di accreditamento, iniziato nel 2006, dell‟Area di
Sanità Pubblica Veterinaria e dell‟ U.O. Igiene e Sicurezza Alimenti, relativo al progetto SICAL
(SICurezza ALimentare). Il progetto SICAL ”Sviluppo in relazione al Regolamento 882/2004/CE,
di competenze valutative sui controlli ufficiali nel campo della sicurezza alimentare, salute e
benessere animale" (delibera giunta RER 2035 del 12/12/2005) è nato per modernizzare e
sviluppare i controlli ufficiali operati dalle Autorità competenti della regione Emilia - Romagna
(Servizi veterinari e SIAN delle AUSL regionali) sui processi di produzione del settore alimentare,
secondo i requisiti previsti dalle normative europee in materia di sicurezza alimentare.
137
Principali realizzazioni 2009
Titoli e breve descrizione :
INAUGURAZIONE RINNOVATO INGRESSO E FINE LAVORI OSPEDALE CERVESI DI
CATTOLICA
L‟Ospedale “Cervesi” di Cattolica è stato costruito negli anni „60 e sorge su un‟area di circa 14mila
metri quadrati. E‟ costituito da tre corpi di fabbrica di cui due di tipologia “monoblocco”, costruiti
in fasi successive negli anni dal 1965 al 1980 che formano una pianta a T e un terzo corpo
realizzato come ampliamento nell‟anno 2000. I tre corpi sono collegati fra di loro in maniera da
costituire un unico edificio. Al “Cervesi” si trovano le Unità Operative di Oculistica, Fisiopatologia
della riproduzione, Chirurgia ginecologica, Chirurgia ortopedica della spalla e del gomito, Medicina
generale, Radiologia, il Servizio di Oncologia, il punto di Pronto intervento, il Punto prelievi e vari
ambulatori. I posti letto sono 111.
Negli ultimi anni il nosocomio si è arricchito di numerosi servizi ed è cresciuto e si è rinnovato dal
punto di vista strutturale. Basti pensare che nel settembre del 2007 è stato inaugurato il nuovo
reparto di Medicina, nel febbraio 2008 il nuovo servizio di Oncologia, nel maggio scorso una
vasca riabilitativa, quasi unica in Italia, a corredo della Chirurgia della spalla e del gomito, e
successivamente 8 nuovi ambulatori per visite. Un percorso di crescita e qualificazione che si è
concluso con la riqualificazione estetica degli interni e dell‟esterno dell‟ospedale, e con un nuovo
ingresso più razionale che si inaugura oggi. E la società civile del territorio ha dimostrato di
apprezzare tale impegno: nel dicembre 2007 sono stati donati da priavati due ecografi e nel
settembre 2008 un innovativo mammografo digitale.
L‟investimento complessivo per gli interventi, comprensivo delle opere edili, impiantistiche, e
anche delle attrezzature, ammonta a 4.600.000 euro. Tali spese sono finanziate per 3 milioni di
euro dalla Regione Emilia Romagna, mentre il resto è a carico dell‟Azienda USL di Rimini.
Ovviamente alla crescita e al miglioramento infrastrutturale si è affiancato un percorso di crescita
e qualificazione delle prestazioni. Risale al 2005 lo spostamento a Cattolica della Fisiopatologia
della Riproduzione e al 2006 l‟attivazione della Chirurgia della spalla e del gomito. Percorso che
prosegue ulteriormente con la convenzione in virtù della quale si opereranno a Cattolica pazienti
con problemi a livello di colonna vertebrale.
INAUGURAZIONE CAMERA CALDA
OSPEDALE INFERMI DI RIMINI
La camera calda è il locale, collegato con il “Pronto Soccorso – Medicina d‟Urgenza”, in cui
arrivano i mezzi di soccorso e in cui avviene il passaggio di consegne del paziente: dagli operatori
del 118 viene preso in carico dagli operatori del Pronto Soccorso.
La camera calda misura circa 400 metri quadrati, e grazie alla sua conformazione architettonica e
al fatto che viene aperta e chiusa al bisogno, consente di effettuare il “trasbordo” del paziente in
una situazione di comfort termico e climatico maggiore, rispetto all‟effettuazione della medesima
operazione all‟aria aperta.
La camera calda è costituita da una struttura portante in acciaio a vista “reticolato spaziale”, è
rivestita con pannelli in lamiera in zinco titanio, pavimentata in resina e dotata di impianti esterni
a tutta aria. L‟impianto, del costo complessivo di 700mila euro è stato realizzato in 12 mesi.
138
In concomitanza con l‟inaugurazione della camera calda, l‟ospedale “Infermi” si presenta con una
nuova segnaletica esterna caratterizzata da una maggiore evidenza, e che si omogeneizza con le
indicazioni regionali in tema di cartellonistica. L‟intervento relativo alla camera calda si è infatti
esteso al piazzale esterno ove è stata realizzata la nuova pavimentazione, l‟impermeabilizzazione,
l‟illuminazione, oltre alla segnaletica verticale ed orizzontale.
Nel corso dell‟anno 2008 il Pronto Soccorso dell‟Ospedale di Rimini ha avuto 72.393 accessi con
un aumento del 3,24 per cento rispetto ai 70.119 accessi del 2007. Nel corso degli ultimi 7 anni si
è verificato un andamento a parabola invertita, rispetto agli accessi in Pronto Soccorso: erano
circa 67mila nel 2002, sono scesi a circa 63.400 nel 2004, per poi tornare a risalire (si veda anche
immagine 1).
Sempre al fine di migliorare, per quanto possibile, l‟accoglienza e il confort dei pazienti, dal
gennaio 2009 sono presenti, presso il reparto di Pronto Soccorso-Medicina d‟Urgenza, Volontari di
Pronto Soccorso. Si tratta di persone, iscritte all‟omonima associazione, e appositamente formate
con un corso svolto da personale dell‟Azienda Usl, che offrono sostegno logistico ai pazienti in
condizioni meno gravi, che attendono di essere visitate. I volontari non svolgono, questo va
precisato, alcune funzione sanitaria o assistenziale, si limitano a confortare i pazienti in attesa o
svolgere piccole commissioni come portare acqua o facilitare le comunicazioni con parenti o
conoscenti
INAUGURAZIONE HALL D‟INGRESSO
OSPEDALE CECCARINI DI RICCIONE
Con la nuova Hall d‟ingresso l‟ospedale “Ceccarini” di Riccione completa il rinnovo, dopo la
realizzazione del nuovo Dipartimento delle Emergenze, del proprio “biglietto da visita”.
I relativi lavori, che si sono estesi per circa 780 metri quadri, hanno portato anche alla
realizzazione del nuovo Punto Prelievi e di 16 Ambulatori. Per la precisione, oltre ai locali, si è
operato anche su corridoi, con messa in sicurezza degli impianti e realizzazione delle
compartimentazioni antincendio, su nuovi impianti di condizionamento, elettrici e locale
emergenze. E‟ stato realizzata, tra l‟altro, una nuova linea elettrica e sono stati sostituiti i pannelli
elettrici.
Il costo complessivo dell‟intervento ammonta ad 1.448.000 euro, dei quali 450mila di
finanziamento regionale e 700mila di finanziamento statale. I lavori si sono svolti tra il 2008 e il
2009, per stralci. A curare la progettazione, l‟Unità Operativa “Attività Tecniche”.
INAUGURAZIONE LABORATORIO TRAPIANTO
U.O. ONCOLOGIA E ONCOEMATOLOGIA
In alcune forme di tumori vi è la possibilità di effettuare l‟autotrapianto delle cellule staminali
autologhe, cioè prodotte dal paziente e opportunamente lavorate.
Questa tecnica, che viene effettuata nel reparto di Oncologia ed Oncoematologia dell‟Ospedale
“Infermi” di Rimini può essere utilizzata per neoplasie ematologiche, mielomi multipli, linfomi,
leucemie acute. Ma anche per tumori solidi, come ad esempio tumori del testicolo o della
mammella.
Sono stati 93, dal 2001 al 2008, i pazienti trattati con l‟autotrapianto di cellule staminali.
Trentotto di questi pazienti erano affetti da mieloma multiplo, altri 33 da linfoma non Hodgkin.
139
Tutta la lavorazione delle cellule staminali avviene nel laboratorio inaugurato e che è parte
integrante dell‟Unità Operativa di Oncologia ed Oncoematologia assieme al reparto di degenza,
agli ambulatori e al day hospital.
Sul fronte strutturale, il laboratorio trapianto ha una superficie lorda di 67 metri quadri (56 netti).
E‟ costituito da un laboratorio di manipolazione di 17 metri quadri circa; un locale filtro di accesso
al laboratorio di circa 4 metri; un locale di stoccaggio e congelamento di quasi 19 metri e mezzo,
un locale di gestione dati ed un servizio igienico. Il laboratorio è dotato di impianto di trattamento
aria in grado di garantire uno standard di qualità classe D. Il locale di stoccaggio
(crioconservazione) è dotato di un impianto di azoto dedicato.
La realizzazione è costata complessivamente 174mila euro, di cui 70mila per la realizzazione
architettonica, 41mila per gli impianti meccanici, 40mila per gli impianti elettrici e 23mila per
l‟impianto dei gas medicali. La spesa è stata completamente finanziata dall‟Azienda Usl di Rimini.
INAUGURAZIONE DEL LABORATORIO UNICO DI PIEVESESTINA
AREA VASTA ROMAGNA
Nasce in Romagna una delle esperienze più importanti a livello europeo di gestione unificata di
attività laboratoristiche. Si tratta del nuovo Laboratorio Unico di Pievesestina di Cesena (al
servizio di oltre un milione di persone), progetto di punta delle Ausl di Area Vasta Romagna
(Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) per assicurare l'accesso a una gamma completa di servizi di
elevata qualità all'interno del sistema socio-sanitario. Il nuovo Laboratorio Unico di Patologia
Clinica romagnolo è dotato di tutte le più sofisticate strumentazioni tecnologiche e informatiche
disponibili sul mercato.
Organizzato secondo un modello "hub & spoke", la struttura a rete unisce un laboratorio
centralizzato ad alta specializzazione (centro hub) a sette laboratori a risposta rapida (centri
spoke) e a 93 punti prelievo distribuiti sull'intero territorio romagnolo (Aziende Usl di Cesena,
Forlì, Ravenna, Rimini). Questa organizzazione garantisce la massima tempestività e affidabilità
delle risposte sia per gli esami urgenti sia per le analisi programmate.
Il Laboratorio Unico di Pievesestina si estende su una superficie di circa 10.000 metri quadrati.
Qui vengono eseguiti tutti gli esami esterni e gli esami specialistici di secondo e terzo livello (più
di dieci milioni di analisi all'anno) inviati dai centri prelievo territoriali. Dopo un check in d'ingresso
sia informatico che strumentale, i campioni da analizzare intraprendono un percorso unico
all'interno del laboratorio, secondo il principio "l'esame giusto, al paziente giusto, nel modo e nel
tempo giusto". Al primo piano della struttura si trova il Core lab, stazione laboratoristica
informatizzata in cui si realizza, in tempo reale, una completa integrazione e automazione dei
processi preanalitici su tutti i campioni in arrivo.
Accanto al Core lab operano i settori vocati all'alta specializzazione: dalla biologia molecolare fino
alla citogenetica e ai reparti che utilizzano metodologie analitiche ultraspecialistiche e
strumentazioni tecnologiche e informatiche d'eccellenza. Fiore all'occhiello del Laboratorio Unico è
il settore Ricerca e Sviluppo, dove operano in forte sintonia professionalità di diversa
provenienza, che si con confrontano sulle più recenti scoperte della ricerca biomedica e sulle
tecniche emergenti, applicandole al processo diagnostico.
Il cittadino al centro del sistema
Sono diversi i vantaggi che il nuovo sistema offre ai cittadini. Tra i principali si possono
segnalare: la possibilità di poter contare sulle migliori strumentazioni tecnologiche attualmente a
disposizione; l'accessibilità del servizio; una sensibile riduzione dei tempi di risposta; una
elevatissima affidabilità degli esami; l'annullamento delle disomogeneità tra i precedenti servizi
offerti dalle quattro aziende sanitarie; una migliore confrontabilità della risposta ottenuta,
indipendentemente dall'origine del prelievo.
Il futuro
140
La nuova struttura di Pievesestina di Cesena, che oggi ospita il Laboratorio Unico di Patologia
Clinica, sarà presto sede anche dell'Officina trasfusionale e del Magazzino farmaceutico ed
economale di Area Vasta Romagna. Nella Officina trasfusionale verranno eseguite le attività di
lavorazione e validazione del sangue, prodotti gli emocomponenti e si concentreranno attività di
eccellenza, come il congelamento delle cellule staminali e del derma per le terapie delle ustioni
gravi. Il Magazzino Unico sarà lo strumento centrale della riorganizzazione logistica dei prodotti
farmaceutici ed economali di Area Vasta Romagna. A fianco del Magazzino Unico, una Farmacia
centralizzata sovraziendale garantirà la qualità degli acquisti.
I costi
• Valore del fabbricato, sede del Laboratorio Unico e dell'Officina Trasfusionale, perizia di stima:
32.303.278 euro più Iva.
• Attuale canone annuo di locazione: 516.639 euro più Iva a carico di ciascuna Azienda.
• Attrezzature tecniche per il Laboratorio Unico, l'Officina Trasfusionale e il Magazzino Unico:
10.000.000 euro (finanziamento regionale).
• Valore gare espletate per l'acquisizione dei sistemi diagnostici e dei reagenti per il Laboratorio
Unico e l'Officina Trasfusionale: 69.000.000 euro più Iva per sei anni.
Questi costi sostituiscono i costi fino ad ora sostenuti dalle singole Aziende e porteranno ad un
consistente risparmio.
INAUGURAZIONE DONAZIONE LETTI MOTORIZZATI PER LA TERAPIA INTENSIVA DELL‟
U.O. CARDIOLOGIA
Donazione alla Terapia Intensiva Cardiologica di 3 letti motorizzati ad alta tecnologia da parte
dell‟associazione "Amici del Cuore", ONLUS che opera nell'ambito territoriale di Rimini Sud con
numerose iniziative orientate a divulgare e promuovere la "prevenzione delle malattie
cardiovascolari".
L'associazione "Amici del Cuore" ha collaborato con l'A.USL Rimini per l'aggiornamento strutturale
del locale reparto di Cardiologia con questa donazione il cui valore complessivo è di oltre 18.000
euro. La somma è stata raccolta con contributi volontari nel corso delle varie iniziative
INAUGURAZIONE CUCINA E NUOVA MENSA DELL‟OSPEDALE INFERMI DI RIMINI
La ristrutturazione della Cucina e la nuova Mensa presso l‟Ospedale Infermi rappresenta un
importante miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell‟Azienda.
Ormai da tempo l‟attenzione ai menù per i pazienti ospedalieri e per gli operatori sanitari è alta.
Basti pensare all‟iniziativa della pizza in corsia, che sta continuando ad avere successo tra i
pazienti. E a questa si aggiunge ora un progetto per l‟introduzione, graduale, di alimenti biologici.
Adesso, all‟Ospedale “Infermi” di Rimini, si aggiungono anche ambienti della cucina e della mensa
assolutamente all‟altezza, grazie ai lavori di ristrutturazione appena terminati.
I relativi lavori sono stati sviluppati in più fasi per consentire la continuità del servizio, hanno
riguardato una superficie complessiva di circa mq. 1300 comprensivi del locale mensa, spogliatoi,
vani tecnici.
L‟intervento sviluppato in due fasi di circa 12 mesi l‟una ( ciò anche per consentire il montaggio
degli arredi e attrezzature) ha di fatto reso maggior funzionalità al servizio, che diventa adeguato
a rispondere alle crescenti esigenze dell‟Azienda, da professionalità agli operatori dedicati e
colloca la “Struttura Cucina” tra le più moderne ed attrezzate oggi presenti nei settori industriali,
pur mantenendo interna e centrale la gestione.
Durante questo intervento oltre agli adeguamenti impiantistici e la messa a punto di tutte le
disposizioni di sicurezza sono stati eseguiti lavori di miglioramento strutturale, sono state
realizzate nuove compartimentazioni, e sta continuando il percorso di adeguamento alle norme
antincendio come dal programma determinato dal progetto direttore.
141
Il costo complessivo dell‟intervento ammonta a 1.500.000 euro, oltre a circa 700.00 euro per
arredi ed attrezzature tutti finanziati dall‟Azienda: i lavori si sono svolti tra la fine del 2006 e il
2008, completati per il montaggio degli arredi in questi ultimi due mesi.
INAUGURAZIONE RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA (IORT)
OSPEDALE “FRANCHINI”, SANTARCANGELO DI ROMAGNA
Negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi nella terapia del tumore del seno. Molto
importante è stata l‟introduzione di trattamenti chirurgici sempre meno aggressivi integrati con la
radioterapia postoperatoria. L‟associazione tra chirurgia conservativa e radioterapia rappresenta il
trattamento standard nei tumori del seno in fase precoce. Esso richiede generalmente un periodo
di 5 settimane circa per completare la radioterapia dopo l‟intervento.
Con la Radioterapia Intraoperatoria (Iort) è possibile l‟irradiazione dei tessuti bersaglio nel corso
dell‟intervento chirurgico in una singola frazione eseguita immediatamente dopo l‟asportazione
del tumore. La Iort rappresenta dunque una importante modalità innovativa nel trattamento del
tumore della mammella. Seppure ad oggi i risultati di efficacia e sicurezza sono promettenti, la
Iort è ancora un trattamento sperimentale da offrire nell‟ambito di studi clinici.
In regione Emilia Romagna il progetto Iort prevede l‟introduzione controllata della metodica in 4
Centri multispecialistici senologici nell‟ambito di protocolli di ricerca clinica.
L‟introduzione della Iort presso l‟Azienda Usl di rappresenta, inoltre, il volano per un‟ulteriore
integrazione multidisciplinare tra i professionisti del percorso senologico (chirurgo, radiologo,
radioterapista, oncologo clinico, chirurgo plastico, fisiatra, psicologo, infermiere case manager)
che prendono in carico la donna dal momento della diagnosi e lungo tutto l‟iter di cura e
riabilitazione, e che afferiscono all‟Unità Funzionale di Senologia dell‟Azienda.
Le pazienti saranno selezionate in base ai protocolli clinici, tra quelle con meno di 50 anni d‟età.
In questa prima fase, dopo il trattamento intraoperatorio, completeranno la terapia radiante
presso il reparto di Radioterapia dell‟Ospedale “Infermi” di Rimini, ma con un ciclo più breve.
L‟apparecchiatura installata, del costo di circa 1.200.000 euro (investimento per metà della
Regione e per metà dell‟A.Usl), è un acceleratore lineare di elettroni prodotto dalla ditta Sordina.
Il tipo di radiazione utilizzata, elettroni accelerati ad alta energia, permette di avere una
distribuzione omogenea della dose rilasciandola solamente all‟interno del tessuto tumorale,
evitando come detto l‟irradiazione dei tessuti e degli organi adiacenti, e per un tempo di
erogazione di circa 1-2 minuti. Tutti i movimenti della macchina sono motorizzati e azionabili
dall‟operatore mediante un telecomando, permettendo quindi di eseguire spostamenti millimetrici
con estrema precisione.
L‟acceleratore è stato progettato anche per ridurre al minimo la radiazione diffusa nell‟ambiente a
tutela degli operatori. Durante le operazioni vengono comunque disposte attorno al letto delle
schermature mobili costituite da barriere verticali aventi uno spessore di acciaio di diversi
centimetri e a protezione dei locali sottostanti la sala operatoria viene posizionato, sotto il lettino
del paziente, uno scudo assorbitore di piombo, avente uno spessore di 11 centimetri.
Nel 2008 nel reparto di Chirurgia Generale dell‟Ospedale di Santarcangelo sono state operate
circa 500 donne per patologia senologica (su un totale di circa 1.700 interventi). Di queste 330
presentavano un cancro per cui sono stati necessari interventi di chirurgia maggiore, ma
nonostante ciò, nell‟85 per cento dei casi (in linea con le statistiche dei migliori centri nazionali) si
sono potuti effettuare interventi conservativi (quadrantectomia). Il restante 15 per cento di
pazienti ha subito interventi più demolitivi (mastectomia) ma anche in questi casi non è stato
trascurato l‟aspetto estetico, attraverso ricostruzioni plastiche e introducendo nuove tecniche di
intervento con risparmio della cute o del complesso areola capezzolo. Sempre nel 2008 presso la
Radioterapia dell‟Ospedale “Infermi”di Rimini sono state trattate 199 pazienti operate per tumore
mammario, tutte in tecnica 3D conformazionale, con piano di trattamento personalizzato.
142
INAUGURAZIONE SEDE DI RIMINI CUORE
PRESSO AZIENDA USL DI RIMINI
Da oltre vent‟anni, con il Progetto “Riminicuore” si sta sensibilizzando la cittadinanza, ma anche
gli Enti Pubblici e le Attività Produttive di Rimini, rispetto all‟importanza dell‟immediatezza del
soccorso a persone colte da arresto cardiaco improvviso. Il massaggio cardiaco deve essere
infatti iniziato immediatamente, da chi è sul posto, per evitare che in pochi minuti il cervello
subisca danni irreversibili. Quante più persone sono addestrate a questo, tanto più alta è la
percentuale di coloro che sopravvivono ad un arresto cardiaco senza danni cerebrali: tutti gli
studi effettuati nel mondo lo confermano.
La defibrillazione precoce, cioè l‟intervento risolutivo con Dae, defibrillatore automatico, sarà
tanto più efficace quanto più rapidamente sia erogata la scossa ma solo se qualcuno ha
cominciato subito le manovre di soccorso (massaggio cardiaco e respirazione artificiale). Un
intervento che non solo salva la vita, ma consente anche di continuare ad avere una buona
qualità di vita. Infatti, come noto, se una persona colpita da arresto cardiorespiratorio viene
defibrillata entro cinque minuti, la sua ripresa è totale.
Per far questo però, sono indispensabili due elementi: una distribuzione il più possibile capillare
sul territorio degli apparecchia Dae, e un alto numero di persone capaci di riconoscere
l‟emergenza, chiamare il 118 dando agli operatori della centrale operativa informazioni efficaci, e
iniziare subito massaggio e respirazione. In provincia di Rimini centinaia di persone hanno già in
tasca il tesserino che le autorizza ad usare i circa 100 Dae diffusi nel territorio, documento che
rinnovano annualmente. Nei corsi realizzati dal 1988 ad oggi, il progetto “Riminicuore” ha
addestrato circa 15mila persone, 700 delle quali venute appositamente a Rimini da altre realtà
territoriali.
Per quanto riguarda la formazione di ulteriori soccorritori, il Progetto “Riminicuore” continua a
rivolgersi a tutti i cittadini, ma in particolare a categorie di persone che lavorano in luoghi aperti
al pubblico: oltre agli operatori sanitari, forze dell‟ordine, conducenti di mezzi pubblici, operatori
della pubblica amministrazione, insegnanti… Nuova frontiera, i corsi nelle scuole: l‟ambizioso
obiettivo è far sì che ognuno, al termine del proprio percorso scolastico, sia in grado di utilizzare
un defibrillatore. Una fondazione statunitense ha recentemente assegnato ad Irc-Comunità un
primo finanziamento per estendere ad altre regioni le iniziative scolastiche già attuate a Rimini e
in sole altre 5 sedi nazionali
L‟A.Usl di Rimini ha investito, con un forte impegno organizzativo e strutturale, per dare una sede
(quella inaugurata) ampia, funzionale, facilmente raggiungibile a “Riminicuore”. I locali, per
complessivi 140 metri quadrati, sono suddivisi, da pareti mobili, in salette per lezioni ed
addestramento. Le attrezzature sono costituite principalmente da manichini di vario modello e
complessità, e vi insegnano attualmente 30 istruttori fra personale sanitario e “laico”. Al piano
superiore è stato ricavato un ufficio di coordinamento e rappresentanza. La nuova sede
consentirà di effettuare i corsi (dai 120 ai 140 l‟anno) con più efficienza e comodità.
DONAZIONE ECOCARDIOGRAFO
OSPEDALE CERVESI DI CATTOLICA
Il nuovo ecocardiografo, donato dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, si inserisce,
migliorandolo ulteriormente, nel quadro delle opportunità diagnostiche per i pazienti a rischio o
con patologie cardiologiche.
L‟apparecchio, denominato Vivid 7, si basa un‟“architettura tecnologica” assai innovativa, grazie
alla quale è possibile svolgere in modo semplice e rapido, nella normale routine diagnostica,
indagini prima destinate ai laboratori di ricerca. Inoltre mette a disposizione dell‟operatore, in
tempo reale durante lo svolgimento dell'esame, tutte le informazioni prima ottenibili solo con
elaborazioni a posteriori.
L'apparecchio contempla una postazione di lavoro ergonomica e software dedicati alla più totale
personalizzazione delle sequenze di lavoro per razionalizzare il flusso ed ottimizzare i tempi. E‟
143
dotato di stampante bianco e nero e colori e di archivio digitale dei pazienti. Oltre a quelle
cardiologiche (anche pediatriche e neonatali) ha pure applicazioni vascolari, addominali,
ostetrico-ginecologiche. Il suo costo è di oltre settantamila euro.
Presso l'ambulatorio cardiologico dell'Ospedale di Cattolica nel 2008 sono state effettuate circa
tremila visite cardiologiche, 750 ecocardiogrammi, 500 test da sforzo, e tutta l'attività correlata
alle visite cardiologiche urgenti e di consulenza cardiologica per i ricoverati. L‟ambulatorio del
“Cervesi” fa riferimento all‟Unità Operativa di Cardiologia del presidio ospedaliero di RiccioneCattolica.
Oltre alla donazione dell‟ecocardiografo presentato oggi, la Banca di Credito Cooperativo di
Gradara ha già donato, sempre all‟Ospedale “Cervesi” di Cattolica, un mammografo digitale del
costo di circa 200.000 euro. Grazie a queste generose operazioni, il nosocomio cattolichino si è
arricchito di ulteriori tasselli che ne qualificano l‟offerta.
Negli ultimi anni il nosocomio si è arricchito di numerosi servizi ed è cresciuto e si è rinnovato dal
punto di vista strutturale. Basti pensare che nel settembre del 2007 è stato inaugurato il nuovo
reparto di Medicina, nel febbraio 2008 il nuovo servizio di Oncologia, nel maggio scorso una
vasca riabilitativa, quasi unica in Italia, a corredo della Chirurgia della spalla e del gomito, e
successivamente 8 nuovi ambulatori per visite. Un percorso di crescita e qualificazione che si è
concluso con il miglioramento estetico degli interni e dell‟esterno dell‟ospedale, e con un nuovo
ingresso più razionale.
L‟investimento complessivo per gli interventi, comprensivo delle opere edili, impiantistiche, e
anche delle attrezzature, ammonta a 4.600.000 euro. Tali spese sono state finanziate per 3
milioni di euro dalla Regione Emilia Romagna, mentre il resto è a carico dell‟Azienda USL di
Rimini. Ovviamente alla crescita e al miglioramento infrastrutturale si è affiancato un percorso di
crescita e qualificazione delle prestazioni.
144
CONDIZIONI DI LAVORO
COMPETENZE DEL PERSONALE
ED EFFICIENZA DELLA ORGANIZZAZIONE
145
4
4.1
LA CARTA D’IDENTITA’ DEL PERSONALE
La fotografia del personale dell’Azienda USL di Rimini al 31.12.2009 mette in evidenza che il complesso
delle risorse umane è pari a n. 4.572 unità.
Sono comprese nelle 4.572 unità tutti i lavoratori che operano a qualsiasi titolo nell’Azienda, quindi sia
lavoratori dipendenti, che personale convenzionato (Medici di Medicina Generale, Guardie Mediche,
specialisti ambulatoriali,) nonché personale con rapporto di lavoro autonomo (collaborazioni coordinate e
continuative e con partita IVA) e borsisti.
La percentuale più alta ( 85,61%) è rappresentata dai lavoratori dipendenti (a rapporto di lavoro a tempo
indeterminato e a tempo determinato) pari a 3.914 unità.
Dalla tabella del personale dipendente suddiviso per categoria professionale si può rilevare che il personale
infermieristico è la categoria più numerosa (45%), a scalare i dirigenti medici e veterinari (15%), gli OTA
OSS ed ausiliari (10%) ed il personale amministrativo non dirigente (10%), il personale tecnico sanitario
(7%).
Esaminando le tabelle di classificazione del personale per livello di assistenza si evidenzia che l’ambito della
degenza ospedaliera è quello che occupa la maggior percentuale di lavoratori dipendenti (n. 2.909
complessivamente su 3.914 dipendenti, pari al 74,3%), tenuto conto che nel territorio aziendale sono
presenti n. 4 Ospedali:
- Presidio Ospedaliero di Rimini e Santarcangelo comprendente l’Ospedale Infermi di Rimini e l’Ospedale
Franchini di Santarcangelo:
- Presidio Ospedaliero di Riccione e Cattolica comprendente l’Ospedale Ceccarini di Riccione e l’Ospedale
Cervesi di Cattolica.
In relazione alla tabella del personale suddiviso per classi di età si rileva:
-
il personale dipendente a tempo indeterminato di questa Azienda è composto per il 37% da lavoratori
compresi nella fascia di età fra i 45 e 54 anni, immediatamente dopo per il 31% i lavoratori che hanno
fra i 36 e i 44 anni, quindi il 19% è rappresentato da personale sotto i 35 anni;
solo il 13% è rappresentato da personale tra i 55 e i 64 anni di età;
il personale infermieristico che numericamente è la categoria più numerosa è composto per il 38% da
lavoratori fra i 36 e i 44 anni, per il 28% sotto i 35 anni e per il 27% fra i 45 e i 54 anni;
La componente femminile rappresenta il 70% del personale complessivo (2.738 femmine e 1.176 maschi),
con una forte predominanza soprattutto nei ruoli del comparto.
Nel personale dirigente medico e veterinario, invece, la componente maggiore è rappresentata da uomini
(340 uomini e 257 donne).
Conseguentemente anche il personale part - time è rappresentato maggiormente dalla componente
femminile (277 donne e solo 21 uomini).
146
Tipologia contrattuale:
PERSONALE SUDDIVISO PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE
N.
Percentuale
DIPENDENTI
CONVENZIONATI
ALTRO PERSONALE:
INCARICO LIBERO PROF,
CO.CO.CO E CO.CO.PRO,
BORSISTI
TOTALI
3.914
524
85,61
11,46
134
2,93
4.572
100
Categoria di personale dipendente:
PERSONALE DIPENDENTE SUDDIVISO PER CATEGORIA
N.
percentuale
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
INFERMIERI
OTA, OSS, AUSILIARI
PERSONALE TECNICO
SANITARIO
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
TOTALI
597
15%
83
2%
1.756
398
45%
10%
266
7%
381
433
3.914
10%
11%
100%
Distribuzione del personale dipendente per categoria:
assistenza sanitaria collettiva
27%
41%
Distribuzione del personale dipendente per categoria:
personale di supporto
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
4%
24%
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
3%
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
PERSONALE
INFERMIERISTICO
PERSONALE OTA,
OSS, AUSILIARI
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
9%
10%
8%
PERSONALE
INFERMIERISTICO
2%
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
ALTRO PERSONALE
21%
50%
147
Distribuzione del personale dipendente per categoria:
degenza ospedaliera
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
3%
6%
Distribuzione del personale dipendente per categoria:
assistenza distrettuale
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
17%
10%
22%
PERSONALE
INFERMIERISTICO
9%
1%
5%
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
PERSONALE OTA,
OSS, AUSILIARI
PERSONALE
INFERMIERISTICO
PERSONALE
TECNICO SANITARIO
12%
PERSONALE OTA,
OSS, AUSILIARI
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
19%
37%
7%
52%
Anagrafica del personale dipendente per sesso e categoria:
ANAGRAFICA DEL PERSONALE DIPENDENTE
MASCHI N.
FEMMINE
DIPENDENTI
%
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
PERSONALE
INFERMIERISTICO
PERSONALE OTA, OSS,
AUSILIARI
PERSONALE TECNICO
SANITARIO
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
N.
%
TOTALI
340
9%
257
7%
597
26
1%
57
1%
83
346
9%
1.410
36%
1.756
84
2%
314
8%
398
122
3%
144
4%
266
82
2%
299
8%
381
4%
30%
257
2.738
7%
70%
433
3.914
176
TOTALI 1.176
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
PERCENTUALE CALCOLATA SUL TOTALE COMPLESSIVO DI N. 3.914
148
ALTRO PERSONALE
Anagrafica del personale dipendente per sesso e tipologia di rapporto contrattuale:
ANAGRAFICA DEL PERSONALE DIPENDENTE A TEMPO PARZIALE SUDDIVISO MASCHI/FEMMINE
RAPPORTO A TEMPO
INDETERMINATO E
DETERMINATO
MASCHI TEMPO
PIENO
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
PERSONALE
INFERMIERISTICO
PERSONALE OTA,
OSS, AUSILIARI
PERSONALE
TECNICO SANITARIO
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
TOTALI
RAPPORTO A
TEMPO PARZIALE
MASCHI
RAPPORTO A TEMPO
INDETERMINATO E
DETERMINATO
FEMMINE TEMPO
PIENO
RAPPORTO A
TEMPO PARZIALE
FEMMINE
338
2
251
6
597
21
5
56
1
83
344
2
1.221
189
1.756
84
0
299
15
398
119
3
132
12
266
78
171
1.155
4
5
21
271
231
2.461
28
26
277
381
433
3.914
Anagrafica del personale dipendente a tempo indeterminato per classi di età:
PERSONALE DIPENDENTE SUDDIVISO PER CLASSI DI ETA'
CLASSI ETA' <= 35
36 - 44 45 - 54 55 - 64
DIRIGENTI MEDICI E
VETERINARI
ALTRI DIRIGENTI
(SANITARI-APT)
PERSONALE
INFERMIERISTICO
PERSONALE OTA, OSS,
AUSILIARI
PERSONALE TECNICO
SANITARIO
PERSONALE
AMMINISTRATIVO
ALTRO PERSONALE
TOTALI
TOTALE
114
267
120
1
555
0
13
30
24
0
67
437
594
417
109
1
1.558
35
77
106
36
1
255
55
55
90
29
1
230
24
38
642
81
88
1.022
153
159
1.222
50
80
448
0
0
4
308
365
3.338
Indice di turn over dei dipendenti
49
PENSIONAMENTI
DIMISSIONI
PREMATURE
MOBILITA' VS. ALTRE
AZIENDE
37
>= 65
53
Indice di turn over dei dipendenti:
29
TOTALE
GENERALE
149
4.2 PARTECIPAZIONE DEI PROFESSIONISTI ALLA INDIVIDUAZIONE DELLE
STRATEGIE AZIENDALI E ALLA GESTIONE OPERATIVA
In coerenza con quanto previsto dalla direttiva regionale e dall’atto aziendale adottato con delibera n.
418 del 20/09/2007:
il Collegio di Direzione è l’organo dell’Azienda, nominato dal Direttore Generale, che assicura la
partecipazione decisionale dell’alta dirigenza sanitaria e fa sì che la partecipazione organizzativa dei
professionisti sia finalizzata ad orientare lo sviluppo dell’Azienda in modo coerente agli standard più
avanzati di assistenza sanitaria, ai bisogni riscontrati nella popolazione e all’implementazione degli
strumenti del governo clinico (qualità, ricerca e innovazione, gestione del rischio clinico, audit, formazione
continua).
Il Collegio formula proposte e pareri per l’elaborazione delle strategie aziendali, lo sviluppo del governo
clinico, l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi, le attività di formazione in collaborazione con il Collegio
delle Professioni Sanitarie e con i Dipartimenti, le attività di ricerca ed innovazione e di gestione del rischio,
la valorizzazione delle risorse umane ed i sistemi di valutazione.
In particolare, il Collegio elabora proposte e pareri su:
-
Linee strategiche per il governo locale del sistema dei servizi sanitari, elaborate dalla Direzione
Generale sulla base degli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, nel rispetto del Piano
Sanitario e Sociale Regionale
Documenti aziendali di programmazione, organizzazione e rendicontazione periodica e regolamenti
attuativi dell’Atto Aziendale
Organizzazione e sviluppo dei servizi sanitari, governo delle attività assistenziali e valutazione dei
risultati conseguiti rispetto agli obiettivi, in un’ottica di appropriatezza delle prestazioni, continuità
dell’assistenza e revisione sistematica della qualità
Programmazione aziendale di Formazione permanente, che elabora e propone al Direttore Generale, in
collaborazione con il Collegio delle Professioni e con i singoli Dipartimenti nonché sulle attività
didattiche correlate al protocollo d’intesa regione – università
Programmi di Ricerca, Innovazione e Sviluppo tecnologico ed organizzativo, con relativi piani di
formazione
Politiche di valorizzazione e sistemi di valutazione delle risorse umane e professionali, in collaborazione
con il Collegio delle Professioni Sanitarie
Programma aziendale di Gestione del Rischio, per le cui attività il Collegio costituisce l’organo di
governo ed i Dipartimenti la principale sede operativa e di gestione
Libera professione, anche al fine di individuare strumenti e modalità per il monitoraggio di tale attività
e di valutazione dei tempi di attesa
Committenza ai soggetti privati accreditati, per la definizione della quantità, tipologia e qualità dei
servizi/prestazioni da commissionare all’esterno.
Il Collegio di Direzione dura in carica tre anni ed è composto dai seguenti membri di diritto: il Direttore
Sanitario dell’Azienda, in qualità di Presidente, i Direttori dei Dipartimenti ospedalieri e territoriali, i
Responsabili infermieristici/tecnici dei Dipartimenti ospedalieri e territoriali, due medici di medicina generale
ed un pediatra di libera scelta con compiti di coordinamento, un medico specialista ambulatoriale
responsabile di struttura organizzativa.
Sono invitati permanenti senza diritto di voto: il Direttore Amministrativo, i Direttori di Distretto, il Direttore
delle Attività socio - sanitarie, i Direttori delle Direzioni Tecniche Aziendali, il Presidente del Collegio
Aziendale delle Professioni Sanitarie. Al Collegio di Direzione possono essere invitati a partecipare, in
relazione alla specificità degli argomenti trattati, i Responsabili delle funzioni di staff e di altre articolazioni
150
organizzative aziendali e/o dipartimentali, comprese le posizioni di rilievo organizzativo e professionale del
comparto.
Il funzionamento del Collegio di Direzione è disciplinato da apposito regolamento elaborato dal Collegio
stesso ed adottato dal Direttore Generale. Il Collegio potrà eleggere al proprio interno e tra i membri di
diritto, su proposta del Presidente, un Vice Presidente, e potrà articolarsi in Comitati esecutivi o finalizzati
all’implementazione degli strumenti del governo clinico, cui possono far parte anche i Responsabili degli
uffici di staff ed operatori in possesso di qualificata competenza ed esperienza.
In caso di decisioni assunte dal Direttore Generale in dissenso rispetto al parere o alle proposte del Collegio
di Direzione, il Direttore Generale formula adeguate motivazioni che trasmette al Collegio.
Periodicamente il Collegio di Direzione viene riunito sia in modalità “ristretta” (solo i Direttori di
Dipartimento oltre alla Direzione Generale), sia “allargata” ampliando l’invito alla partecipazione dei
Direttori di UUOO, ai Responsabili di Modulo, alla Direzione Assistenziale Allargata (DAD); ai Coordinatori.
Per evitare di sovraccaricare i componenti del CdD con incontri ripetuti si è stabilito di procedere lavorando
per gruppi.
E’ stato individuato un gruppo di lavoro all’interno del Collegio di Direzione a cui è stato delegato il compito
di seguire con particolare attenzione principalmente l’area della Ricerca & Innovazione relazionando poi nei
momenti collettivi.
Un secondo gruppo di lavoro è stato individuato per seguire nello specifico l’elaborazione e l’approvazione
del Piano Annuale di Formazione (PAF) con incontri dedicati di approfondimento.
Nel corso dell’anno 2009 sono stati affrontati, tra gli altri, i seguenti argomenti di strategia Aziendale:
- Stato della programmazione sanitaria ed economico finanziaria per l’anno 2009;
- Avvio della procedura di valutazione dei Dirigenti per le attività svolte nell’anno 2008;
- Unificazione del 118 di Rimini con il programma Romagna Soccorso
- Laboratorio Unico Romagna: timing richieste esami, profili, punti prelievo;
- Progetto Officina Trasfusionale
- Determinazione fabbisogni struttura complessa U.O. di Cardiologia del P.O. di Riccione
- Verifica trimestrale dei principali obiettivi sanitari ed economici negoziati in sede di budget
- Stato dell’arte delle procedure di valutazione dei dirigenti anno 2008
- Comunicazione in ordine agli orientamenti per l’assegnazione degli incarichi professionali di struttura
semplice ed alta specializzazione
- Approvazione della proposta del Comitato di Dipartimento relativa all’identificazione dei fabbisogni delle
caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento dell’incarico di
direzione di Struttura complessa della U.O. di Ginecologia ed Ostetricia del P.O. di Rimini;
- Approvazione della proposta del Comitato di Dipartimento relativa all’identificazione dei fabbisogni delle
caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento dell’incarico di
direzione di Struttura Complessa della U.O. di Ortopedia del P.O. di Riccione
- Approvazione del progetto di riorganizzazione delle funzioni di Genetica Medica in Area Vasta Romagna
- Parere sulla proposta del Comitato di Dipartimento di Ravenna relativa all’identificazione dei fabbisogni
delle caratteristiche di conoscenza e competenza aggiuntive e specifiche per il conferimento
dell’incarico di direzione di Struttura Complessa della U.O. di Microbiologia e Virologia ad un Dirigente
Medico o ad un Dirigente Biologo di Microbiologia e Virologia, per le esigenze specifiche di
qualificazione della rete laboratoristica di Area Vasta Romagna
- Verifica degli obiettivi sanitari ed economici concertati in sede di budget
- Attribuzione incarichi professionali
- Stato dell’arte in applicazione della Direttiva regionale per la sostituzione della modulistica “depuro” ed
argomenti correlati
- Stato di avanzamento dei Progetti e Coordinamenti professionali in AVR
- Prime considerazioni sull’avvio del sistema di valutazione dei dirigenti
- Presentazione nuovo Collegio di Direzione
- Stato di avanzamento dei Progetti del Laboratorio Unico di Pievesistina e Romagna Soccorso
151
-
Presentazione della proposta del Piano delle Azioni 2010 (in preparazione alla negoziazione budget)
Presentazione ed approvazione del Piano della Specialistica
Presentazione del piano di Comunicazione Aziendale
Stato dell’arte dei progetti AVR: Romagna Soccorso, Laboratorio Pievesistina, Officina Trasfusionale;
Influenza da virus A/H1N1: impatti organizzativi
Presentazione del piano della specialistica e avvio del percorso di garanzia
Andamento degli incontri in preparazione alla negoziazione del budget 2010
152
4.3
GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA
Nelle sezioni che seguono saranno trattati gli obiettivi principali dell’anno 2009, relativamente al
presente argomento, che si inscrivono nel più generale percorso di miglioramento delle condizioni di salute
e sicurezza degli operatori sanitari sviluppato dall’Azienda USL di Rimini nel corso degli anni.
4.3.1 GESTIONE DEL RISCHIO
Nel proseguo dell’attività di consolidamento della funzione di Risk management aziendale nel corso
dell’anno si è proceduto all’espletamento del Programma Triennale della Sicurezza delle Cure, elaborato già
nel 2007 con valenza triennale. Il programma vede interfacciarsi, sugli obiettivi della sicurezza, tutte le
strutture organizzative interessate (Gestione del Rischio e Medicina Legale, Ingegneria Clinica; Servizio di
prevenzione e protezione Aziendale, Attività Tecniche, Qualità , Servizio Farmaceutico, Informatico, ecc).
Il Comitato Aziendale per la Sicurezza e la Gestione del Rischio, ha condiviso la necessità di individuare i
coordinatori dei gruppi di lavoro che sono impegnati nel perseguimento degli obiettivi previsti nelle
principali aree prioritarie di intervento:
1. Rischio biologico
2. Percorsi Area Emergenza Urgenza
3. Identificazione del paziente
4. Sicurezza dei comparti operatori
5. Mediazione
153
Nel corso dell’anno è proseguito il monitoraggio degli eventi aziendali, effettuato sulla base dei flussi
informativi provenienti dalle segnalazioni spontanee ed eventi sentinella, esposti e reclami, data base del
contenzioso. Gli eventi significativi vengono analizzati dalle équipe di riferimento, con il supporto della
Gestione del Rischio e valutati anche con l’utilizzo degli strumenti avanzati quali la R.C.A., per la ricerca dei
correttivi.
L’implementazione del sistema di Incident Reporting è stata estesa a circa il 90% delle UU.OO. ospedaliere,
previo affiancamento formativo iniziale.
154
Dall’analisi degli eventi sono scaturite necessità relative alla condivisione di percorsi preventivi sicuri.
La sicurezza si implementa anche attraverso la condivisione delle procedure; allo scopo sono state recepite
le raccomandazioni ministeriali e regionali:
-
-
corretta tenuta della cartella clinica.
corretta l’acquisizione del consenso informato.
corretta gestione dei farmaci..
appropriatezza della profilassi antibiotica.
profilassi antitrombotica perioperatoria.
procedura per la gestione degli eventi maggiori a forte impatto di danno o rilievo mediatico. E’ stata
elaborata ed adottata la procedura per gli Eventi Sentinella con l’istituzione del percorso di attivazione
dei servizi per la presa in carico dell’evento maggiore. E’ in fase di formalizzazione la componente
relativa alla comunicazione con i familiari e la stampa..
La continuità Ospedale Territorio è oggetto di numerosi percorsi assistenziali, in particolare il percorso
organizzativo strutturato per la migliore allocazione del paziente fragile dimesso attraverso l’utilizzo
specifico delle strutture a diverso grading assistenziale o domiciliarizzazione protetta.
E’ stato inoltre effettuato un percorso specifico per i pazienti neuromuscolari assistiti a domicilio con
ventilazione invasiva con l’obiettivo di creare una ospedalizzazione domiciliare attraverso le procedure
informatiche (cartella informatizzata trasversale tra ospedale e territorio). Al progetto partecipano le
Unità Operative di Pneumologia, Neurologia, Rianimazione, Riabilitazione, Assistenza domiciliare e
Ingegneria Clinica, coordinate dalla Gestione del Rischio.
Per l’identificazione del paziente è stato elaborato un progetto, cofinanziato dalla RER per l’adozione
della tessera sanitaria al momento della prenotazione/erogazione delle prestazioni. Inoltre si sono attivate,
sempre nell’ambito dell’A.V.R. Romagna, due gare per l’acquisizione/adozione dei braccialetti per
l’identificazione del paziente, e la tracciabilità delle sacche del sangue ed emoderivati fino al letto del
paziente.
Nell’ambito della formazione sono stati effettuati numerosi eventi formativi su specifiche aree di rischio;
in particolare, formazione per i referenti delle U.U.O.O. per la conduzione degli audit sull’analisi degli
eventi, allo scopo di implementare la cultura dell’analisi degli eventi e near miss all’interno dei reparti, corsi
per i neoassunti con focus sul rischio biologico e formazione per i componenti del Collegio di Direzione
riguardo temi relativi alla responsabilità professionale, sicurezza delle cure e prevenzione infortuni.
Sul piano della ricerca e del miglioramento si evidenzia la partecipazione ai gruppi regionali per lo
sviluppo di sistema di rilevazione ed analisi degli eventi strutturato, concorrendo alla formulazione della
strutturazione delle Mappe dei Rischi proprio con il sistema di rilevazione da Incident Reporting.
L’azienda ha inoltre aderito ai progetti regionali di ricerca e miglioramento nel campo del rischio infettivo:
Progetto regionale SICHER.
Per i sistemi di laboratorio per la ricerca attiva delle epidemie, è stato pubblicato il primo rapporto
della ASSR da cui si evince che l’AUSL di Rimini è fra le tre aziende a livello regionale che è stata in grado
di identificare un numero congruo di eventi epidemici (rispetto all'atteso). Anche il progetto Sorveglianza in
Terapia Intensiva SITIER è in fase di attuazione presso le terapie intensive di Rimini e Riccione.
Il servizio di Medicina Legale opera attivamente sia nella fase della mediazione che nel supporto ai
professionisti per le problematiche medico-legali. Inoltre svolge un ruolo attivo nella gestione del
contenzioso. Ha aderito al progetto regionale Malpractice Claims per l’elaborazione della mappa della
sinistrosità aziendale e periodicamente provvede all’elaborazione del report della sinistrosità aziendale.
155
Il percorso di mediazione è stato attivato attraverso l’adozione di procedura interna per l’attivazione dei
casi di mediazione da parte dei front-office. Principalmente si è attivato il percorso con L’URP, nel 2009 è
stato completato con implementazione strutturata delle segnalazioni dalle Direzioni Mediche Ospedaliere.
Nel corso del 2009 sono stati presi in carico sei percorsi di ascolto dai quali sono scaturiti quattro casi di
Mediazione strutturata.
In ambito assicurativo, nel corso del 2009 l’Azienda ha continuato a sviluppare il modello di gestione
dei sinistri da essa stessa implementato e sperimentato, sulla scia del rinnovo del contratto di
assicurazione, avvenuto nel 2008, alle medesime condizioni del triennio precedente.
Dal 2007, il Settore Assicurativo, si è infatti adoperato per strutturare un modello di co-gestione del
sinistro tra Compagnia Assicurativa, Broker ed Azienda, attraverso un percorso standard che attribuisce a
ciascuno degli attori coinvolti, un ruolo predefinito tale da rendere la gestione del sinistro stesso più
efficiente e razionale. Tramite questo sistema è stato raggiunto l’obbiettivo prefissatosi dall’Azienda di
ridurre i tempi e semplificare le modalità di definizione dei sinistri, migliorando altresì i delicati rapporti con
l’utenza. Un ruolo importante viene ricoperto dalla Commissione interna per la valutazione dei sinistri,
avente la funzione di stabilire l’entità del danno in termini economici. Vengono effettuati incontri bimestrali
tra Comitato e Compagnia assicurativa per l’analisi dei sinistri chiusi nel periodo di riferimento stilandone
un resoconto, al fine di addivenire ad una più veritiera fotografia ed esatta quantificazione delle cd.
“riserve” da accantonarsi.
L’utilizzo del database regionale per la registrazione dei casi di contenzioso è stato consolidato con
l’inserimento di dati, assicurativo-legali e medico-legali, relativi ai casi di richieste di risarcimento danni
dell’ultimo triennio, consentendo il monitoraggio degli eventi/struttura., attraverso report relativi a periodi
e/o eventi specifici, su cui effettuare successive analisi strutturate in ambito di gestione del rischio, ed il
monitoraggio della ricorrenza di alcune criticità (es. tenuta documentazione, refertazione) cui si sono
collegati eventi formativi e percorsi di revisione di procedure.
156
4.3.2. VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sono stati formalmente approvati con Deliberazione D.G. N. 214 del 18/05/2009 i documenti di
aggiornamento della valutazione dei rischi ( DVR ) relativi ai due Presidi Ospedalieri Aziendali , redatti
secondo i criteri previsti dal cosiddetto Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ( Decreto Legislativo
N. 81/08 ) e comprensivi di alcuni argomenti innovativi come il documento di valutazione dei rischi
interferenti, che nel corso del 2009 ha trovato circa duecento fattispecie applicative e, la valutazione
preliminare del rischio da stress lavoro-correlato.
Conseguentemente ai succitati DVR sono stati redatti i seguenti documenti aziendali :
- le proposte correttive di natura strutturale, tecnologica e procedurale-organizzativa approvate
con Deliberazione D.G. N. 439 del 20/08/2009 “ Presa d’atto del Piano di Adeguamento dei Presidi
Ospedalieri dell’Azienda USL di Rimini “ che comprende gli interventi di miglioramento ritenuti prioritari;
- aggiornamento dell’individuazione del Datore di Lavoro, dei Dirigenti, dei Preposti e dei Lavoratori
( Deliberazione D.G. N. 752 del 30/12/2009 );
- il programma di formazione del personale in relazione alla tipologia dei rischi e delle mansioni
approvato con Deliberazione D.G. N. 756 del 30/12/2009.
4.3.3. SORVEGLIANZA SANITARIA
I lavoratori dell’Azienda, in base alle risultanze della valutazione dei rischi e alle mansioni
effettivamente svolte, sono sottoposti a visita specialistica in medicina del lavoro con la periodicità e gli
accertamenti strumentali previsti dal protocollo sanitario redatto dal medico competente-autorizzato.
Durante le visite mediche preventive, periodiche e a richiesta i dipendenti sono informati sul
significato degli accertamenti sanitari e sull’importanza dell’impiego dei dispositivi di protezione individuale,
in relazione allo specifico rischio professionale.
Tutti i lavoratori sono messi a conoscenza dei risultati emersi dai controlli preventivi, periodici e a
richiesta effettuati, anche attraverso al consegna di fotocopia dei referti delle indagini strumentali e
laboratoristiche, nonché delle visite specialistiche ritenute necessarie per l’avvio e la conclusione degli
approfondimenti diagnostici.
Le cartelle sanitarie di ciascun dipendente sono conservate con le consuete modalità nel rispetto del
segreto professionale e della privacy.
Attività svolta dal Medico Competente - Autorizzato nel 2009
Tabelle riassuntive della sorveglianza sanitaria eseguita nel corso dell’anno 2009
OPERATORI
Visite mediche
effettuate
nel 2009
Idonei
Inidoneità
Parziali
OSPEDALE “INFERMI” RIMINI
906
829
77
OSPEDALE “CECCARINI” RICCIONE
292
249
43
OSPEDALE “CERVESI” CATTOLICA
90
80
10
OSPEDALE “FRANCHINI” SANTARCANGELO
77
70
7
MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA
157
DISTRETTO DI RIMINI/RICCIONE
DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA
CORSO DI LAUREA TECNICI SAN. RAD. MED.
CORSO DI LAUREA
INFERMIERISTICA/OSTETRICHE
275
256
19
52
51
1
111
1
Totale idonei
1646 (91.2 %)
Totale inidoneità
parziali
158 (8.7 %)
112
Totale visite mediche
1804
Nel corso dell’anno 2009 sono stati eseguiti 1804 accertamenti sanitari preventivi e periodici; sono
stati ritenuti idonei alla mansione specifica 1646 operatori sanitari mentre per i restanti 158 operatori
sanitari (pari al 8,7 % del totale) è stato formulato un giudizio di idoneità con limitazioni/prescrizioni.
Le idoneità con limitazioni/prescrizioni si possono così suddividere (si rende noto che alcuni
lavoratori hanno idoneità parziali complesse che possono contenere più di una limitazione lavorativa):
95 idoneità con limitazione alla movimentazione manuale dei carichi;
15 idoneità con limitazione alla postura eretta prolungata;
21 idoneità con esonero al lavoro notturno;
8 idoneità con prescrizioni all’uso di guanti anallergici;
2 idoneità con esclusione al contatto ed inalazione al lattice;
3 idoneità con esclusione ad eseguire attività invasive svolte in prima persona;
7 idoneità con limitazioni temporali inerenti l’attività al VDT
13 idoneità con prescrizioni varie.
Malattie Professionali
Nel 2009 non è stata compilata, da parte del Medico Competente ed Autorizzato Aziendale, alcuna
certificazione di malattia professionale.
158
4.3.4. FORMAZIONE-INFORMAZIONE
L'attività di formazione condotta in sinergia con la U.O. Risorse Intangibili è stata continua e mirata a:
a) fabbisogni aziendali o necessità trasversali;
b) “ richieste “ delle singole Unità Operative.
FABBISOGNI AZIENDALI
Numero corsi
2
FORMAZIONE (a)
Titolo corso
I gas in bombole in ospedale e le precauzioni di sicurezza
4
Antincendio per strutture a medio rischio
4
Antincendio per strutture ad alto rischio
7
6
RICHIESTA DA SINGOLE UU.OO.
Numero corsi
Igiene e sicurezza dei lavoratori in sanità
Corso di re-training antincendio per strutture ad alto rischio
FORMAZIONE (b )
Titolo corso
2009
Numero partecipanti
106
56
115
172
107
2009
Numero partecipanti
1
Igiene e sicurezza in sanità per gli studenti del Corso di Laurea in
Infermieristica ( 1° anno )
1
Igiene e sicurezza in sanità per gli studenti del Corso di Laurea per
Tecnici Sanitari di Radiologia Medica ed Ostetriche
50
1
Direzione di Dipartimento ed efficacia nel ruolo
20
1
Aspetti teorici e pratici sui rischi connessi all’utilizzo dei PF sui
comparti vulnerabili
28
2
Mobilizzazione manuale dei pazienti
3
Accoglimento del neo-assunto
80
58
218
159
Il coinvolgimento didattico del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale nelle iniziative
condotte dalle altre UU.OO. è parso andare oltre gli adempimenti burocratici in tema di sicurezza
rappresentando, al contrario, un momento integrato di approdo culturale derivante da diverse necessità
organizzative e gestionali.
Nel corso del 2009, sono stati condotti momenti puramente informativi, in diverse UU.OO.
aziendali, su temi relativi al rischio professionale ed in particolare sulla modalità di utilizzo di un ascensore “
esterno ” in caso d’emergenza ( Terapia Intensiva Neonatale ), sull’utilizzo del sistema di supervisione degli
impianti antincendio (Centrale dei Trasporti Secondari), sulle modalità di collaborazione ed attivazione degli
operatori della portineria-centralino dell’Ospedale Infermi in caso di attivazione delle procedure del Piano
d’Emergenza, sulla sicurezza nell’utilizzo delle macchine per la lavorazione del legno “ a fini riabilitativi “ e
sugli adeguati comportamenti dei volontari che accedono all’ambulatorio veterinario con il coinvolgimento
complessivo di alcune decine di operatori.
Sono stati redatti in collaborazione con altre UU.OO. aziendali, il quaderno su “La movimentazione
manuale dei carichi“ e, con i Servizi di Prevenzione e Protezione dell’Area Vasta Romagna, il manuale
informativo per i lavoratori “Lavorare in sicurezza“ che nel 2009 è stato consegnato a tutti gli operatori
delle UU.OO. ospedaliere dell’Azienda USL di Rimini.
160
4.3.5. GESTIONE DEGLI INFORTUNI
Gli infortuni rappresentano eventi che, al di là dei danni provocati alle persone, possono essere utili per
mettere in risalto le problematiche inerenti le attrezzature, l’organizzazione ed i luoghi di lavoro.
Relativamente all'anno 2009 vengono riportati gli infortuni avvenuti presso tutte le strutture
organizzative aziendali (Presidi Ospedalieri, Distretti, Dipartimento di Sanità Pubblica e Corso di Laurea in
Infermieristica) evidenziando l'andamento temporale, con l’esplicitazione delle tendenze in atto, l’esame
delle cause più frequenti e delle circostanze.
Le informazioni relative agli eventi infortunistici derivano dall'esame dei dati contenuti nei registri
infortuni delle suddette strutture aziendali e possono essere suddivisi in tre grandi gruppi:
infortuni in “itinere” – infortuni avvenuti nel percorso casa-lavoro e viceversa (ad eziopatogenesi
extra-lavorativa ma con prognosi maggiore);
infortuni “biologici” – infortuni a rischio biologico conseguenti a puntura/taglio con aghi e strumenti
chirurgici (di natura strettamente sanitaria ma frequentemente con prognosi nulla) e/o contatto con
materiali biologici provenienti da pazienti affetti da malattie trasmissibili: tubercolosi o meningiti ecc…;
infortuni “da altre cause”(c.d. comuni) – infortuni da urti, cadute/ scivolamenti, mobilizzazione
manuale dei pazienti, movimentazione manuale dei carichi, aggressioni, agenti chimici, ustioni e tagli
(correlabili a molte mansioni e con prognosi significativa).
Nell’anno 2009 gli infortuni nell’Azienda USL di Rimini hanno comportato 7139 giornate complessive
di assenza per un totale di 422 eventi infortunistici, con una assenza media per singolo evento pari a 16
giornate lavorative (Tab. 1).
I dati espressi in tabella 1 indicano al primo posto, come numero totale di infortuni, quelli
conseguenti agli incidenti da altre cause (c.d. comuni), che non sono tutti peculiari del settore sanitario
(cadute, urti, scivolamenti….) e, conseguentemente, necessitano di valutazioni appropriate dal punto di
vista manutentivo, gestionale ed organizzativo.
Al secondo posto risultano, come numero totale, gli infortuni di tipo biologico.
Tab. 1
Gruppo
IN ITINERE
BIOLOGICO
CAUSE C.D. “ COMUNI “
Chimico
Cadute/Scivolamenti
Altre ed indeterminate
MMCarichi
MMPazienti
Taglio
Urti
Aggressioni/Violenza da terzi
Anno 2009
Giorni di
assenza
Giorni di assenza
media
59
152
1727
180
29
1
43
41
12
57
7
35
16
422
1374
889
275
1385
83
708
123
7139
Totale
giorni di
assenza
32
21
22
24
12
20
8
16
Totale
infortuni
161
Giorni di assenza
media per infortunio
Gli infortuni, come rappresentato nella successiva Fig. 1, si sono manifestati con la seguente
distribuzione:
1) 211 “da altre cause” (c.d. comuni), con una percentuale del 50%;
2) 152 da rischio biologico, con una percentuale del 36%;
3) 59 in itinere, con una percentuale del 14%
Come si può notare la somma degli infortuni relativi "ad altre cause" (c.d. comuni) corrisponde
esattamente al 50% degli infortuni totali, mentre gli infortuni da rischio biologico sono risultati il 36%.
Tipo
Altre cause – c.d.
comuni
In itinere
Biologico
infortuni
211
59
152
%
50
14
36
FIG.1 Distribuzione infortuni 2009
Biologico 36%
In itinere 14%
Altre cause
(c.d.comuni)
50%
-
Gli infortuni per altre cause (c.d. comuni) hanno comportato complessivamente 5412 giorni di
assenza, con una media rispettivamente di 32 giorni per cadute e scivolamenti, 29 in itinere, 24 per
mobilizzazione pazienti, 22 per "movimentazione manuale carichi" (sforzi con carichi), 21 per altre cause e
indeterminate, 20 per urti, 12 e 8 per violenza da terzi (nelle degenze, e nei pronto soccorso aziendali). Fig. 2 -
162
FIG. 2 Giorni di assenza media anno 2009
Giorni di assenza media
50
40
30
32
29
21
24
22
20
10
0
Altre e
iindeterminate
20
12
8
1
Biologico
In Itinere
MMCarichi Tagli
MMPazienti
Urti
Violenza da terzi
Cadute/Scivolamenti
In Tab. 2 sono stati riportati gli infortuni aziendali suddivisi per tipologia forma/agente da cui
risultano come principali accadimenti: 74 casi di puntura da ago, 69 casi da contatto con sangue/materiali
biologici di pazienti con tubercolosi o meningite, 57 casi durante uno sforzo/paziente (MMPz), 41 casi da
altro/indeterminati, 33 casi relativi a cadute, 35 casi da urto/colpito da, 16 casi da aggressioni da parte di
pazienti/visitatori, 12 a seguito di uno sforzo/materiali solidi (MMC), 10 da movimenti scoordinati/piede in
fallo, 9 da taglio con bisturi/strumenti chirurgici e 7 da taglio con lame-coltelli.
Tab. 2
Infortuni anno 2009 per forma/agente
Principali tipologie di forma/agente
n. inf.
A contatto con sangue/ materiali biologici,
pz con TBC, meningite
69
Punto da ago
74
Taglio con bisturi/ strumenti chirurgici
9
152
Totale biologico
In itinere
59
Chimico –Intossicazione/Irritazione ecc
Esercitato uno sforzo/paziente (MMPz)
57
Esercitato uno sforzo/materiali solidi (MMC)
12
Cadute in piano/superfici di transito
21
Cadute sul bagnato/superfici di transito
12
Ustioni da calore
Aggressioni da pazienti/visitatori
16
Ha urtato contro- colpito da
35
Altro/indeterminati
41
Movimenti scoordinati/piede in fallo
10
Si è tagliato con lame-coltelli
7
211
Totale altre cause (c.d. comuni)
Totale complessivo
163
422
BIOLOGICO
IN ITINERE
ALTRE CAUSE
(c.d. comuni)
A fronte di un numero complessivo di 3960 dipendenti (al 31-12-2009), il fenomeno infortunistico,
cioè il rapporto tra il numero di infortuni denunciati all’INAIL/numero totale dei dipendenti x 100, mostra
un’incidenza complessiva dell’11 % nell’ambito del quale il rischio biologico rappresenta il 4 %.
Nella successiva tabella 3 sono riportati gli infortuni suddivisi per tipologia e mansione.
Da tale tabella si evince che gli infortuni conseguenti ad esposizione a rischio biologico (n. 152)
hanno riguardato in 97 casi gli infermieri, in 27 casi i medici, in 22 casi gli OSS e nei restanti casi altre
mansioni.
In particolare su 50 infortuni di tipo biologico da "puntura da ago", che hanno riguardato gli
infermieri, solamente in un caso l’infortunio lavorativo ha determinato una inabilità temporanea assoluta
per complessivi 180 giorni.
In 16 casi di infortunio di tipo biologico da "puntura da ago", che hanno riguardato i medici la
prognosi è stata sempre di zero giorni.
Tutti i residui 86 casi, con le diverse tipologie (forma/agente) di infortunio da agenti biologici,
hanno sempre determinato prognosi di zero giorni.
164
Tab. 3
Infortuni suddivisi per tipologia/mansione anno 2009
27
3
22
1
1
1
1
6
1
2
1
1
2
1
1
1
41
152
43
2
1
1
31
1
4
1
3
2
1
1
4
1
1
1
33
2
1
2
3
21
5
1
1
1
20
9
1
4
2
8
1
1
1
2
2
1
59
1
69
1
7
35
16
Totale complessivo
97
1
18
3
1
Violenza da terzi
1
2
1
1
Urti
3
Taglio
1
2
MMC/MMP
1
1
2
13
1
In Itinere
1
18
1
Cadute/Scivolamenti
2
Biologico
altro
Figura
Amministrativo
Ass.sociale
Ausiliario
Autista
Autista ambulanze
Biologo
Educatore
Fisico
Fisioterapista
Infermiere
Logopedista
Medico
Necroforo
Operatore cucina
OSS
Ostetrica
OTA
Portiere-Centralinista
Psicologo
Tecnico
Tecnico add. disinfez.
Tecnico di laboratorio
Tecnico di radiologia
Veterinario
Totale complessivo
6
1
3
13
3
3
1
1
4
227
1
42
2
13
75
4
3
4
1
2
1
3
8
1
422
4.3.6 GESTIONE DELLE EMERGENZE
Con Determina del Direttore dell’U.O. SPPA – Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale - N.
476 del 18/05/2009, si è proceduto all’aggiornamento dei nominativi degli addetti alle squadre di
emergenza delle strutture territoriali dell’Azienda USL di Rimini, individuando di fatto tutti i lavoratori come
facenti parte delle suddette squadre.
Con Determina del Direttore dell’U.O. SPPA
N. 598 si è proceduto all’approvazione
dell’aggiornamento del piano di emergenza interna (PEI) relativo ai Presidi Ospedalieri Aziendali (compreso
il Padiglione di Via Ovidio a Rimini).
Relativamente a quest'ultimo obiettivo, nell’anno 2009, sono state condotte delle prove di
simulazione dei PEI nei Presidi Ospedalieri aziendali consistenti nell’attivazione di alcune procedure e
nell’allertamento dei principali attori dell’emergenza interna – non sanitaria – senza il coinvolgimento del
pubblico e senza l’utilizzo di attrezzature antincendio.
165
4.4 RIDEFINIZIONE DEI RUOLI PROFESSIONALI IN RELAZIONE ALLO
SVILUPPO DELLE STRATEGIE AZIENDALI.
Obiettivi specifici: sviluppare competenze e ruoli delle professioni sanitarie, individuare le aree e le
modalità di declinazione innovativa delle responsabilità, organizzative e professionali, del personale
infermieristico e tecnico.
E’ ormai culturalmente acquisito il concetto che le risorse umane rappresentano il fattore produttivo
centrale dei sistemi organizzativi. Questo dato acquista ancor più rilevanza all’interno delle Aziende
Sanitarie, per le quali la qualità del servizio reso viene fortemente condizionata dalla competenza dei
professionisti che vi operano. Tale competenza acquista la sua rilevanza strategica e valoriale attraverso
l’azione che lega l’attività del singolo ad un più ampio processo di azioni coordinate che attuano e
sviluppano le finalità organizzative definite della struttura stessa. Seguendo questo principio, la Direzione
Assistenziale ha focalizzato la propria attività su alcuni aspetti ritenuti prioritari:
1. Valorizzare le funzioni di coordinamento e di direzione nel governo economico finanziario, definire i
percorsi di formazione e selezione per conferire le funzioni di coordinamento/direzione, attivare un
percorso di attribuzione della parte variabile del coordinamento, valorizzando l’impegno nella gestione delle
risorse umane e l’attivazione di percorsi di miglioramento.
2. Affermare la centralità delle risorse professionali “emergenti”, generatrici di competenze e portatrici di
saperi specifici.
La definizione delle competenze delle specifiche posizioni funzionali - in merito a come la singola posizione
contribuisca al raggiungimento dei risultati aziendali - precisa l’attività che va svolta in relazione al fine
globale della struttura, oltre che per sostanziarne i contenuti di autonomia e responsabilizzazione. In tal
senso le direttrici di sviluppo sono state:
2.1 - Consolidamento di processi di valorizzazione della competenza per garantire l’esecuzione di
prestazioni che richiedono l’acquisizione di specifiche conoscenze e/o sviluppo di particolari abilità e
competenze. Tale lavoro è stato finalizzato al perseguimento di obiettivi quali: sviluppare un sistema
di organizzazione del lavoro maggiormente orientato al risultato; pianificare percorsi di carriera sulla
base dei risultai raggiunti; delegare responsabilità ed attività in funzione del livello di sviluppo delle
competenze professionali, relazionali ed organizzative raggiunto dai diversi soggetti; innalzare il
livello generale di motivazione. Tale percorso di valorizzazione delle competenze si è sviluppato
secondo precise modalità.
Sviluppo dello strumento della consulenza infermieristica per definiti target di pazienti e pratiche
assistenziali. In tal senso, sono stati avviati processi di valorizzazione della competenza mediante
l’individuazione di spazi clinici infermieristici.
Consolidamento e l’implementazione di nuove specifiche posizioni aziendali attraverso un processo di
descrizione, analisi e valutazione delle attività da svolgere; attività di relazioni con le altre posizioni
interne ed esterne e valutazione dell’impatto sui risultati aziendali. Le competenze delle diverse
“posizioni” esistenti si collegano alle competenze attese dal contesto specifico aziendale, partendo da
quanto indicato dalle normative e da altri documenti di riferimento (Leggi nazionali e regionali, Piani
Sanitari, Contratto Collettivo Nazionale del lavoro, regolamenti dipartimentali e di U.O. ) che
definiscono gli obiettivi e le diverse strutture di responsabilità, oltre alle nuove procedure concorsuali
di accesso.
166
L’orientamento costante è stato quello di utilizzare lo strumento della classificazione delle diverse
posizioni aziendali come strumento di gestione per la valorizzazione delle risorse umane in
corrispondenza ai diversi processi aziendali quali:
- definizione della dotazione organica, percorsi di mobilità,
- percorsi di carriera, supporto alla progressione economica,
- formazione come sviluppo di quelle competenze che possono portare ad ottenere prestazioni
migliori in relazione agli obiettivi definiti dall’organizzazione.
2.2 - Orientamento dei percorsi formativi verso l’area clinica, manageriale e gestionale.
Sono stati definiti, realizzati e stabilizzati progetti formativi a sostegno della competenza e
dell’organizzazione, in seguito all’attivazione di nuove strutture dedicate, alla necessità di ridefinire le
relazioni organizzative ed interprofessionali o alla ridefinizione di profili di specifiche posizioni
professionali.
A tal fine gli indirizzi forniti dalla Direzione Assistenziale per la formazione sono stati i seguenti:
- percorsi formativi volti a far acquisire la capacità di usare e far applicare metodiche quali: l’audit
clinico, i gruppi di miglioramento, la conduzioni di ricerche e sperimentazioni;
- iniziative finalizzate a dare qualità all’esercizio delle competenze manageriali e gestionali, a
rafforzare la leadership, a migliorare i processi di pianificazione, programmazione, progettazione,
monitoraggio, controllo e valutazione (es. tecniche di project management, logiche per processi,
budget…);
- iniziative di formazione ascrivibili al governo clinico (metodiche di costruzione di linee guide,
protocolli operativi..);
- incrementare le capacità di individuare ed utilizzare le evidenze scientifiche (Corsi Evidence Based
Nursing) e le modalità di conduzione di audit clinico per ricercatori EBN;
- assistenza ai pazienti con stroke in funzione delle linee guida regionali e del percorso
Aziendale;
- assistenza al paziente con scompenso cardiaco anche in previsione dell’apertura nell’anno 2005
degli “ambulatori scompenso” a gestione infermieristica;
- incontri di aggiornamento e approfondimento per TUTOR;
- percorso formativo sulla movimentazione manuale dei carichi;
- l’infermiere in area chirurgica: modelli, strumenti e metodi e percorsi assistenziali;
- assistenza ai pazienti con lesioni da decubito: valutazione del rischio, standardizzazione ed
interventi;
- percorsi formativi per l’orientamento al personale neoassunto;
- responsabilità giuridica degli operatori sanitari;
- mappature delle competenze, gestione della turnistica;
- percorsi seminariali di approfondimento sulla valenza dell’integrazione multiprofessionale;
- percorsi i formazione per l’approfondimento delle diverse competenze integrate tra Operatori SocioSanitari e personale sanitario all’interno delle realtà Ospedaliere e Territoriali;
- investimento orientato a supportare i processi di accreditamento istituzionale (il che ha permesso
di potenziare la rete dei facilitatori interni e valutatori interni).
- Nell’anno 2006, sono state inoltre progettate ed accreditate numerose iniziative di formazione sul
campo (FSC). Nello specifico, sono state attivate iniziative di addestramento e tutoraggio per
l’acquisizione di nuove tecniche, audit clinico, partecipazione a ricerche e sperimentazioni, gruppi di
miglioramento. Questo tipo di approccio formativo offre la possibilità di incrementare un forte legame
con le specifiche esigenze di sviluppo dei servizi per un concreto miglioramento dei processi
assistenziali, favorendo, nel contempo, l’apprendimento di competenze professionali e di
comportamenti organizzativi. Con questa consapevolezza, è stato progettato un percorso rivolto ai
Coordinatori delle professioni sanitarie, con l’obiettivo di offrire gli strumenti metodologici per
progettare e realizzare efficacemente iniziative di formazione sul campo e dar vita ad una sorta di
rete di esperti in formazione sul campo.
167
Per rendere il processo formativo più flessibile ed aderente alla dinamicità dell’organizzazione - con
riferimento soprattutto alla pianificazione della formazione attraverso un’analisi approfondita dei
bisogni formativi in un’ottica di trasparenza e coinvolgimento attivo di tutte le unità operative e di
tutti gli operatori del sistema - la rete Aziendale della formazione è stata potenziata e consolidata
attraverso la figura dei “referenti dipartimentali di formazione” per l’area assistenziale. I “Referenti
dipartimentali di formazione” sono dei professionisti, appartenenti all’Area del Comparto.
Si sono consolidate le esperienze del biennio precedente soprattutto nei seguenti ambiti:
3. Conoscere il livello di motivazione: continua l’osservatorio aziendale e il monitoraggio di “eventi
sentinella”, (burnout e mobbing) e la relativa disposizione di strumenti preventivi.
4. Avviare e consolidare processi di innovazione gestionali - assistenziali quali:
- Consolidamento di Modelli organizzativo – assistenziali centrati sulla persona e che facilitino
l’integrazione per la continuità assistenziale (PARE – RE).
- Consolidamento del Modello della Continuità Terapeutica ed Assistenziale;
- Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi in diverse Unità Operative:
- Progetti di rimodulazione e riorganizzazione legati ad obiettivi di appropriatezza con
contemporanea variazioni di spazi ed attività.
5. Processi di sperimentazioni gestionali - assistenziali quali:
-
integrazione della figura infermieristica nell’ambito della ricerca clinica,
ambulatorio ortopedico a gestione infermieristica,
implementazione delle consulenze infermieristiche,
protocollo di utilizzo farmaci ospedalieri,
applicazione della documentazione infermieristica: pianificazione e sperimentazione della
cartella Infermieristica integrata con il personale di supporto (O.S.S.) in diverse Unità
Operative,
- linee guida di assistenza al travaglio e parto a termine di gravidanza fisiologica,
- sperimentazione del percorso per l’inserimento dell’infermiere neoassunto. Inserimento delle
informazioni per il neoassunto (strategia di marketing: opuscolo e web).
6. Progetti Innovativi quali:
- Progetto educazione sanitaria agli utenti care-giver del paziente ricoverato in Post Acuti del
Presidio di Rimini e Santarcangelo
7. Progetti connessi alla Gestione del Rischio Clinico di interesse infermieristico:
- indagine di prevalenza sulle lesioni da decubito in ambito di Assistenza Domiciliare (ADI),
- applicazione controllo del dolore,
- sorveglianza sull’utilizzo delle superfici antidecubito in dotazione alle U.O. dell’AUSl di Rimini,
- protocollo di sorveglianza degli eventi avversi correlati ai dispositivi vascolari totalmente
Impiantabili (Port-A-carth),
- progetto caduta accidentale pazienti a rischio durante la degenza nell’ambito delle U.O. Post
Acuti del Presidio di Rimini e Santarcangelo,
- monitoraggio degli errori di terapia nell’ambito della U.O. di Medicina Interna.
168
Sono stati inoltre stabilizzati i seguenti processi di Innovazione:
LA CONTINUITA’ TERAPEUTICA ED ASSISTENZIALE:
L’EVOLUZIONE DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE AD UN PROCESSO AZIENDALE.
PROGETTO PER "PICCOLE EQUIPE" NELL’AMBITO DELLA CHIRURGIA DI RICCIONE
ELABORAZIONE DI "PIANI DI ASSISTENZA" PER L'EROGAZIONE DI UN'ASSISTENZA PER OBIETTIVI
PRESSO L'U.O. DI CHIRURGIA DELL’OSPEDALE DI RICCIONE.
ELABORAZIONE DI “PIANI DI ASSISTENZA” PER L’EROGAZIONE DI UN’ASSISTENZA PER OBIETTIVI:
ESPERIENZA DELL’UNITA’ OPERATIVA CHIRURGIA VASCOLARE RIMINI.
MODELLO ORGANIZZATIVO PER MODULO NELL’AMBITO DELL’U.O MEDICINA 2°.
CONSULENZE INFERMIERISTICHE: GESTIONE DELLA PERSONA PORTATRICE DI TRACHEOSTOMIA
PROGETTO DI EDUCAZIONE SANITARIA RIVOLTO AL FAMILIARE CARE GIVER.
PROCESSI CONNESSI ALLA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DI INTERESSE INFERMIERISTICO.
PROGETTO CADUTA ACCIDENTALE PAZIENTI A RISCHIO DURANTE LA DEGENZA NELL’AMBITO DELLE
U.O. POST ACUTI DEL PRESIDIO DI RIMINI E SANTARCANGELO
MONITORAGGIO DEGLI ERRORI DI TERAPIA NELL’AMBITO DELL’U.O. MEDICINA INTERNA I°
L’ INFERMIERE IN AREA CHIRURGICA:
“MODELLI, STRUMENTI E PERCORSI ASSISTENZIALI”.
PROGETTO “ICTUS”: PERCOSO ASSISTENZIALE INTEGRATO NELL’AMBITO DELL’U.O MEDICNA 3°LUNGODEGENZA E POST ACUTI SANTARCANGELO
169
4.5
SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE E SISTEMI PREMIANTI
Modalità di valutazione delle competenze. Percorsi di sviluppo (professionale e di carriera). Sistemi di
valutazione delle performance professionali. Sistemi di incentivazione.
A) La valutazione delle attività professionali, delle prestazioni e delle competenze organizzative dei
dirigenti, nonché dei relativi risultati di gestione, è caratteristica essenziale del rapporto di lavoro dei
dirigenti medesimi ed è diretta alla verifica degli obiettivi assegnati e della professionalità espressa.
Con deliberazione n.316 del 12.07.2007 è stato approvato il documento, concertato con le Organizzazioni
sindacali delle aree della dirigenza in data 29.03.2007, denominato “Protocollo sulla Valutazione dell’attività
dei dirigenti”.
Il Protocollo descrive una modalità di valutazione costituita da un giudizio valutativo annuale da parte del
valutatore di prima istanza che è il soggetto che ha la diretta conoscenza sull’attività del valutato. Il
valutatore di prima istanza compila, annualmente, una scheda ed esprime il proprio giudizio del quale
prende visione il dirigente valutato, il quale può formulare eventuali osservazioni.
Il giudizio valutativo annuale concerne sia elementi correlati al risultato (obiettivi e risultati conseguiti) sia
elementi di valutazione di carattere gestionale e/o professionale.
I risultati della valutazione annuale delle prestazioni effettuata dal Nucleo di Valutazione insieme ai giudizi
espressi nella valutazione di I istanza dei dirigenti, concorrono anche alla formazione della valutazione da
attuarsi, da parte del Collegio Tecnico, alla scadenza degli incarichi dirigenziali e per le altre finalità previste
per i dirigenti neo assunti dopo il primo quinquennio di attività e per i dirigenti che raggiungono
l’esperienza ultraquinquennale in relazione all’indennità di esclusività.
La valutazione annuale ha l’obiettivo di documentare, verificare, controllare e conoscere, per preparare le
condizioni per la valutazione a scadenza normativa, per progettare lo sviluppo e la valorizzazione del
singolo.
Il Protocollo costituisce lo strumento attraverso il quale l’Azienda procede alla valutazione delle attività di
tutti i dirigenti cui è stato affidato un incarico di direzione di Unità Operativa anche amministrativa, la
responsabilità di una struttura semplice e la responsabilità di un incarico professionale di alta
specializzazione, secondo le disposizioni contrattuali definite dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro
03/11/2005, dell’Area della Dirigenza Medico Veterinaria e della Dirigenza Sanitaria, Professionale, Tecnica
e Amministrativa, confermate dai contratti collettivi del quadriennio 2006 – 2009 sottoscritti il 17.10.2008.
I criteri di verifica e valutazione differiscono a seconda della tipologia dell'incarico conferito.
170
1) Valutazione dei Direttori di struttura complessa e dei Responsabili di struttura semplice
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI CONTRATTO
Rispetto della mission e delle aree di responsabilità contenute nel contratto individuale
ADEGUAMENTO DELLE CONOSCENZE E DELLE COMPETENZE AGLI STANDARD PROFESSIONALI
ESISTENTI
Sviluppo di clinical competence. Programmazione dell’attività e relativa documentazione attraverso
schede individuali e complessive (necessità di training, necessità di supervisione, competenze specifiche
e tutoraggio).
Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi:
- Sviluppo capacità professionale e capacità di organizzare e pianificare le attività proprie e/o dei
collaboratori.
Introduzione di tecniche professionali, diagnostico – terapeutiche (solo per Dirigenti Area Medica /
Veterinaria / Sanitaria)
Gestione e promozione delle innovazioni tecnologiche
Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi:
orientamento costante all’ottimizzazione ed innovazione
nella ricerca di soluzioni strumentali per migliorare la
qualità della prestazione.
Dismissione di pratiche obsolete
Finalizzazione dell’addestramento, della formazione e della ricerca
Sviluppo di percorsi assistenziali
Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi:
Propositività, autonomia operativa, capacità di assumere le
responsabilità del ruolo
SISTEMA DI RELAZIONI TECNICO PROFESSIONALI E MODALITA’ DI GESTIONE
Sistema delle relazioni esistenti nella propria U.O. (modalità di partecipazione dei collaboratori
all’individuazione degli obiettivi, modalità di informazione sullo stato di avanzamento degli stessi e
valutazione del loro grado di raggiungimento; modalità di gestione dei conflitti interni; gestione
dell’informazione: trasmissione, ricevimento, scambio di informazioni/procedure operative; lavoro per
equipe.)
Collaborazione con l’Area delle Cure Territoriali con particolare riferimento ai Medici di Medicina Generale
e Pediatri di libera scelta.
Gestione interfacce operative con le altre UU.OO. dell’Azienda.
Per i Dirigenti dell’Area P.T.A., leggasi:
Partecipazione a processi aziendali ed integrazione con le altre componenti di natura professionale,
tecnica, amministrativa e sanitaria.
171
SISTEMI DI RELAZIONE CON L’UTENZA
Relazioni con Aziende, Enti, Istituzioni ed Associazioni
Modalità di gestione reclami ed azioni poste in essere per il miglioramento
Modalità informative volte al miglioramento dell’accesso ai servizi
RISPETTO DEL CODICE DI COMPORTAMENTO ALLEGATO AL CCNL 03/11/2005
Modalità di gestione delle responsabilità dirigenziali e dei vincoli derivanti dal rispetto dei codici deontologici
2) Valutazione dei Responsabili di incarichi di alta specializzazione
LEADERSHIP PROFESSIONALE INTERNA
1 Redazione di linee guida locali/percorsi diagnostico
terapeutici e partecipazione audit valutativi ;
2 Coordinamento di gruppi professionali o interprofessionali
di
elevato
contenuto
specialistico
relativiallefunzioniqualità/formazione/ricerca/gestione
del
rischio clinico nell’organizzazione dipartimentale;
3 Possesso di tecniche e/o procedure di alta qualificazione
per la realizzazione della vocazione della U.O. nell’ambito
della pianificazione aziendale;
4 Formazione/addestramento
di
dirigenti
all’esecuzione di prestazioni complesse;
inesperti
5 Livello di autonomia e responsabilità nell’espletamento
delle funzioni affidate e nella gestione complessiva delle
attività svolte;
LEADERSHIP PROFESSIONALE ESTERNA
1 Partecipazione/coordinamento di gruppi di lavoro
professionali o interprofessionali a valenza regionale o
nazionale insediati per iniziativa del SSN o delle società
scientifiche o degli enti di certificazione;
2 Attività di insegnamento di tecniche specialistiche in ambiti
didattico formativi istituzionali;
3 Produzione scientifica originale nel settore di specifico
interesse:
- Relazioni su riviste nazionali e internazionali.
- Pubblicazioni
su
riviste
nazionali
e
internazionali.
4 Rispetto del codice di comportamento allegato al CCNL
03.11.2005, indicando i comportamenti in riferimento al
rispetto del codice di comportamento tenuto conto anche
delle modalità di gestione delle responsabilità dirigenziali e
dei vincoli derivanti dal rispetto dei codici deontologici.
172
3) Valutazione dei dirigenti con incarico professionale
livello di contributo al raggiungimento degli obiettivi di budget
della U.O.;
capacità del soggetto di integrarsi con l’équipe e disponibilità ad
intervenire in casi di criticità dell’organizzazione;
grado di sviluppo delle competenze professionali necessitanti per il
miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e dei servizi
prodotti dalla Struttura di appartenenza;
raggiungimento del minimo credito formativo se ed in quanto
dovuto in base alle vigenti normative;
rispetto del codice di comportamento allegato al CCNL 03.11.2005;
La valutazione positiva del Collegio Tecnico comporta la conferma dell'incarico o per il conferimento di
nuovi incarichi di maggiore rilievo.
I risultati finali della valutazione sono riportati nel fascicolo personale del dirigente.
173
B) Le strutture organizzative si distinguono in semplici e complesse.
L’Atto Aziendale definisce le strutture organizzative e gli incarichi professionali.
L’individuazione delle strutture organizzative avviene sulla base della presenza e/o intensità di una serie di
variabili: la rilevanza strategica e la complessità organizzativa delle competenze e delle risorse che si
intende aggregare; il contenuto tecnico-professionale ed il livello di autonomia richiesto per assicurare un
appropriato, efficace ed efficiente assolvimento della funzione; la natura e l’intensità dei rapporti da
intrattenere con soggetti istituzionali esterni all’Azienda; il grado di intersettorialità, interdisciplinarietà ed
interprofessionalità delle risorse che è necessario governare per assicurare adeguati livelli di efficacia ed
efficienza degli interventi.
Le strutture organizzative si distinguono in semplici e complesse in relazione all’intensità assunta dalle
variabili citate e degli ambiti di autonomia e responsabilità delle stesse conferite dalla configurazione
organizzativa aziendale. In generale:
Strutture complesse: assicurano funzioni di produzione di prestazioni o servizi, di amministrazione o
supporto tecnico-logistico o di staff per settori di attività o ambiti organizzativamente riconoscibili,
individuati come prioritari dalla programmazione regionale o locale. Le strutture di produzione sono
contrassegnate da un significativo valore economico sia in termini di risorse mobilitate che di tecnologie
utilizzate. Le strutture di supporto sono contrassegnate da complessità organizzativa ed alto contenuto
tecnico-professionale. Le strutture di staff sono contrassegnate da alta valenza strategica.
Strutture semplici: assicurano attività chiaramente individuabili nell’ambito della struttura complessa di
riferimento con proprie risorse, responsabilità ed autonomia rispetto agli obiettivi assegnati.
Incarichi Professionali di alta specializzazione: prevedono il riconoscimento e l’esercizio di elevate
competenze tecnico-professionali tese a produrre servizi e/o prestazioni complesse a livello aziendale.
Incarichi professionali, di consulenza, di studio e di ricerca: prevedono il riconoscimento di una
particolare competenza specialistica, nell’ambito di una determinata disciplina o ambito professionale di
appartenenza, per lo sviluppo di attività omogenee o a supporto di funzioni strategiche dell’organizzazione.
Incarichi professionali di base: sono conferiti al dirigente neo assunto e vanno esercitati nel rispetto
degli indirizzi del Responsabile della struttura, con funzioni di collaborazione e corresponsabilità nella
gestione delle attività
I valori economici complessivi degli incarichi, in relazione agli atti adottati da questa Azienda in ordine
all'organizzazione dipartimentale ed all’Atto Aziendale, sono fissati dagli accordi di concertazione
sull'affidamento degli incarichi dirigenziali ed attribuzione del trattamento economico di posizione
sottoscritti rispettivamente con le OO.SS dell'Area della Dirigenza Medico - Veterinaria e dell'Area della
Dirigenza Sanitaria.
174
C) Valutazione delle posizioni organizzative
L’Azienda ha concertato con le Organizzazioni Sindacali e con la RSU un documento denominato
“Regolamento aziendale concernente l’attribuzione delle posizioni organizzative”, in atti al n. 0102857 del
20.10.2008.
Dal documento si evincono i fattori di graduazione delle funzioni, i contenuti dell’incarico di responsabilità
di posizione organizzativa, le modalità per l’attribuzione dell’incarico di responsabilità, previa selezione a
seguito di bando, i criteri di valutazione e di revoca, i valori delle posizioni organizzative articolati su
quattro livelli economici.
La determinazione in sede aziendale delle posizioni organizzative tiene conto di una pluralità di fattori di
variabilità anche in alternativa tra essi:
grado di innovazione organizzativa
importanza strategica
impegno comunicativo relazionale
grado di rappresentanza interna ed esterna
trasversalità delle funzioni assegnate
rilevanza budgetaria delle risorse assegnate all’Unità organizzativa
numero operatori coinvolti
numero di unità operativa coinvolte
gestione tecnologie alta specializzazione
gestione gruppi di lavoro interdisciplinari
direzione di attività di formazione e docenza
grado di autonomia decisionale
coordinamento attività di formazione, studio e/o ricerca
gestione di attività di staff e/o ricerca
L’incarico è a termine ed è sottoposto a valutazione. L’esito della valutazione periodica è riportato nel
fascicolo personale del dipendente interessato. Di esso si tiene conto nell’affidamento di altri incarichi.
Il risultato delle attività svolte dai dipendenti cui siano stati attribuiti incarichi di funzione è soggetto a
valutazione annuale da parte del Nucleo di Valutazione sulla base di una relazione della Direzione della
struttura di riferimento improntata ai seguenti criteri:
1. rispetto della missione ed area di responsabilità prevista nel contratto individuale
2. grado di soddisfacimento qualitativo/quantitativo delle funzioni/prestazioni affidate;
3. capacità dimostrata nel gestire, motivare, guidare e sviluppare le risorse professionali assegnate;
4. capacità di gestire le innovazioni organizzative e tecnologiche.
175
D) Coordinamenti
Con deliberazione n.278 dell'01.07.2003 è stato approvato, in esito alla fase di concertazione conclusa con
verbale della riunione del 3.04.2003, il documento aziendale denominato "Coordinamenti", ai sensi dell'art.
10 comma 2 e comma 4 del CCNL integrativo 20.09.2001 comparto Sanità II biennio economico. Con
decorrenza 01.09.2001, ai collaboratori professionali sanitari caposala ed ai collaboratori professionali
sanitari degli altri profili, diversi da quello infermieristico, con posto riconosciuto e funzioni di reale
coordinamento alla data del 31.08.2001, nominativamente segnalati dalla Direzione Assistenziale, viene
corrisposta una indennità di funzione di coordinamento composta di una parte fissa di euro 1.549,37 e di
una parte variabile fino ad euro 1.549,37.
Il personale interessato, cui è affidata una funzione di coordinamento di durata triennale, alla scadenza è
sottoposto valutazione con i criteri contenuti nel documento aziendale relativamente alla posizione ed alla
prestazione.
Scheda di valutazione dell'efficacia del coordinamento
La scheda approfondisce diverse dimensioni: dimensione professionale, dimensione organizzativa,
dimensione socio relazionale.
Per ogni elemento di valutazione (13) di seguito elencati è previsto un punteggio che va da 1 a 6 in cui è
descritto il livello di performance:
1) comportamento a fronte dei propri errori
2) capacità di lavorare in gruppo
3) orientamento verso il cliente interno
4) capacità di affrontare e risolvere i problemi e gli imprevisti che si presentano
5) modalità di utilizzo delle risorse economiche
6) grado di flessibilità organizzativa (orario, cambio mansione, cambio processi, ecc.)
7) grado di conoscenza dell’organizzazione complessiva
8) conoscenza dei processi
9) capacità di iniziativa personale nello specifico professionale
10) capacità di verifica del proprio operato
11) capacità di assumersi responsabilità
12) capacità di gestire risorse umane multiprofessionali
13) appropriatezza nel gestire risorse umane ed economiche
Il range di valutazione va da un minimo di 14 a d un massimo di 84.
Altri elementi da prendere in considerazione per misurare l’efficacia del coordinamento ad integrazione
della scheda di valutazione sono:
- numero di conflitti gestiti dall’articolazione direzionale di riferimento, al di fuori dell’unità operativa di
appartenenza
- numero di segnalazioni di “disagio” degli operatori coordinati
- le entrate e le uscite del personale attribuibili alle oggettive problematiche di coordinamento
- residui di ore straordinarie e residui di ferie attribuibili a mancata e/o errata programmazione
In data 20.06.2005 la delegazione trattante dell'Azienda USL, la Rappresentanza Sindacale Unitaria e le
Organizzazioni Sindacali di Categoria hanno sottoscritto il documento concertato, in applicazione del CCNL
19.04.2004, parte normativa quadriennio 2002-2005, parte economica biennio 2002-2003, composto dal
regolamentazione sui coordinamenti del personale del comparto sanità" denominato "Documento
coordinamenti" e dall'allegato A) "Posizione concertativa della RSU" da parte integrante della
regolamentazione stessa, in atti al Protocollo Generale n.0060315 dell'01.07.2005.
176
Con nota prot.0106912 del 2.12.2005,il Direttore Amministrativo ha trasmesso alle OO.SS. del Comparto ed
al Presidente della RSU lo stralcio relativo al “Coordinatore Assistente Sociale di Unità Organizzativa”
comprendente la descrizione delle aree di responsabilità, la determinazione del fabbisogno della funzione di
coordinamento e la relativa tabella dei coordinamenti e dei referenti tecnici dell’area sociale da considerarsi
parte integrante ed inscindibile del documento Coordinamenti sottoscritto in data 20.06.2005 e che, a
causa della presenza di un refuso, è stata allegata la tabella denominata “Posizione di coordinamento
infermieristico DS” da sostituire a quella presente nel documento sottoscritto;
Nel documento, approvato con deliberazione del Direttore Generale n.504 del 30.12.2005, viene
rideterminata nella "Mappatura- quadro" la distribuzione delle funzioni di coordinamento ed è contenuta la
definizione del coordinamento reale, con missione ed area di responsabilità, la determinazione del
fabbisogno delle funzioni di coordinamento in relazione a precisi ambiti di riferimento, l'esplicitazione dei
criteri per la pesatura del coordinamento e per l'assegnazione di nuove funzioni di coordinamento D e Ds e
di sostituzione, per la valutazione e la revoca degli incarichi di coordinamento, i criteri di congruità tra
posizione organizzative, funzioni di coordinamento ed indennità variabile;
Il documento costituisce lo sviluppo delle posizioni di coordinamento e di referenza tecnica, già individuate con
deliberazione n.278 del 1.07.2003, legato al dettato contrattuale e che dalla data di adozione rappresenta
unico punto di riferimento della mappatura aziendale.
Valutazione inserimento/addestramento del neoassunto
Il Coordinatore infermieristico/tecnico in collaborazione con il Tutor e con la partecipazione del neoassunto
o nuovo assegnato, valuta il processo di inserimento/addestramento applicando la scheda di valutazione
addestramento e attitudinale, specifica per ogni U.O./servizio (MO31/PG25). Qualora il dipendente contesti
la valutazione deve dichiararlo per iscritto.
La fase di valutazione si articola in due tappe:
Valutazione Intermedia (secondo regolamento interno)
Valutazione Finale a sei mesi dall’inizio del servizio
In caso di valutazione negativa, la comunicazione alla UO Acquisizione Sviluppo Risorse Umane, con
relazione motivata, deve pervenire: per l’incaricato, una settimana prima del termine di un mese del
periodo di prova; per il ruolo, un mese prima del termine semestrale del periodo di prova.
Per ogni tappa sono identificate le prestazioni da valutare ed il livello di performance ritenuto insufficientesufficiente- buono- ottimo, come stabilito nel regolamento applicativo di U.O.. Le valutazioni devono essere
presentate e discusse con il neo assunto.
I tempi che intercorrono tra la valutazione intermedia e quella finale sono tali da consentire al Coordinatore
e al Tutor eventuali interventi di supporto qualora nel corso della valutazione intermedia emergano da
parte del neoassunto difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Al termine del periodo di addestramento consegna al neoassunto, per la compilazione e riconsegna, la
scheda di soddisfazione sull’addestramento effettuato (MO32/PG25).
La valutazione si conclude con la consegna al D.A.D. delle seguenti schede:
scheda di valutazione addestramento e attitudinale (MO31/PG25)
scheda soddisfazione (MO32/PG25)
Le schede compilate integrano il curriculum formativo professionale del dipendente.
Il coordinatore conserva una copia della documentazione. Il Referente del percorso neoassunto procede
all’archiviazione della scheda di valutazione addestramento e attitudinale, della scheda di soddisfazione
neo- assunto sull’addestramento effettuato, della eventuale comunicazione di non superamento del periodo
di prova. L’archiviazione sarà successiva alla registrazione effettuata dai D.A.D. nei rispettivi database
dipartimentali. Tali database sono strutturati in modo da fornire in modo rapido e corretto tutte le
informazioni relative ai dipendenti.
177
4.6
FORMAZIONE
Azioni e iniziative per lo sviluppo delle competenze professionali presenti in Azienda a
supporto delle strategie aziendali, della riduzione del rischio e dell’adozione di buone pratiche
professionali, della soddisfazione dell’utenza, della ricerca e innovazione.
Relazione qualitativa su aree tematiche ritenute prioritarie
I principali documenti da cui trarre spunto per la formulazione di piani formativi generali sono stati:
Piano sociale e sanitario 2008-2010 della Regione Emilia-Romagna.
Azienda USL Rimini: Piano delle Azioni anno 2009 già inviato dalla Direzione Generale a tutte le
strutture aziendali il 12 settembre 2008
Buona parte di queste azioni possono essere supportate da momenti formativi e d’aggiornamento.
Linee d’indirizzo ai dipartimenti.
Nel corso del 2009 sei dipartimenti hanno completato il processo di accreditamento secondo le linee
guida regionali. Le attività di preparazione organizzativa e documentale sono state una buona
occasione di inserire tali attività (che prevedono spesso lavori di gruppo) all’interno di percorsi formativi
di formazione sul campo.
Audit clinici. Anche quest’anno deve proseguire l’attività di formazione continua attraverso
l’organizzazione di audit clinici. Nel 2008 sono stati formati specificatamente professionisti di ogni
dipartimento, in grado di programmare simili attività.
Area sicurezza. Il D.Lgs.N 81 del 9 aprile 2008 è il testo unico per la sicurezza che apporta importanti
modifiche (alla precedente legge 626) introducendo da una parte nuovi soggetti tutelati e dall’altra
aumenta e introduce nuove sanzioni. Le aziende sanitarie sono coinvolte in numerosi punti e, per
quanto di competenza aziendale il 2009 è stato un anno particolarmente dedicato a tali tematiche.
Azioni formative trasversali in materia sia con corsi FAD che con attività d’aula obbligatorie.
All’interno dei dipartimenti la nuova legislazione si affianca alle problematiche della Gestione del rischio.
E’ necessario che i dipartimenti programmino attività formative specifiche e pertinenti alla loro attività,
a proposito di questa area (le occasioni sono molteplici e vanno dal consenso informato,
all’individuazione di procedure sicure, dalla gestione degli eventi sentinella alla registrazione della
documentazione clinica, ecc). Per l’individuazione delle tematiche “d’attenzione” si può contare sull’U.O.
gestione del Rischio e Medicina Legale.
Continuità assistenziale. Questo è uno dei temi che caratterizzeranno i prossimi anni. Siamo tutti
consapevoli che i processi di patomorfosi in atto inducono i professionisti a farsi carico di aspetti legati
all’intervento di più professionisti sullo stesso paziente. Lo sforzo richiesto è di organizzare momenti
formativi comuni a tali professionisti per pianificare interventi sequenziali e coerenti, garantendo ai
pazienti la sensazione di sentirsi “presi in carico”. Spiace segnalare che raramente i percorsi di
formazione e aggiornamento previsti dai dipartimenti, si facciano carico tali bisogni.
Relazione qualitativa su modalità di definizione dei bisogni formativi e di
elaborazione/approvazione dei piani formativi annuali
Analisi bisogni formativi / Dossier formativo (DF)
La procedura aziendale per la definizione del PAF 2009 è invariata rispetto a quella già nota, tuttavia
abbiamo provveduto ad esplicitarla ulteriormente attraverso un’attività sperimentale di analisi dei bisogni
formativi per il Dipartimento di Emergenza Urgenza (circa 600 operatori) attraverso la somministrazione di
un questionario mirato, un ciclo di focus groups ed una serie di interviste in profondità a soggetti chiave
178
Relazione qualitativa su modalità di valutazione dell’attività formativa svolta.
Tutti i corsi sono corredati da questionari di gradimento sull’attività svolta. I dipartimenti a fine anno
dedicano parte del Comitato di dipartimento all’analisi del PAF dipartimentale. Per aree particolari sono stati
attivati gruppi di discussione per valutare l’andamento complessivo al momento di riprogrammarli per
l’anno successivo.
Informazioni quali-quantitative su: N° corsi/seminari organizzati per macroarea
Corsi interni N. 680 per 850 edizioni
Corsi esterni N. 1.027
N. partecipanti corsi interni 17.505 (compresi agg. Esterno)
N. partecipanti non dipendenti / convenzionati 4.243
Informazioni quali-quantitative su: N° dipendenti con obbligo ECM:
Dipendenti con obbligo ECM N. 2.947
Convenzionati con obbligo ECM: 378
e numero dei dipendenti che hanno conseguito il numero di crediti ECM richiesti;
1.473
crediti acquisiti
Persone
0
1-24
25-75
> 75
totale
443
1.031
1.314
159
2.947
%
15,03
34,98
44,59
5,40
100
Informazioni quali-quantitative su: N° totale dei crediti ECM acquisiti nell’anno da personale
dipendente e convenzionato, con specificazione del numero di crediti acquisiti con iniziative
interne;
crediti acquisiti da dipendenti
85.175
Crediti acquisiti da dipendenti con corsi interni
83,175
Crediti acquisiti da convenzionati
3.632
Informazioni quali-quantitative su: N° di crediti erogati a personale esterno, partecipante a
iniziative di formazione aziendali;
crediti acquisiti da esterni come partecipanti
9.550
Crediti acquisiti da esterni come docenti/tutor
2.158
Totale
11.708
Informazioni quali-quantitative su: N° di crediti acquisiti dai dipendenti e convenzionati per
attività di docenza e tutoraggio
Dipendenti
8.325
Convenzionati
20
Totale
8.345
179
Informazioni quali-quantitative su: Costo complessivo per formazione del personale
dipendente e convenzionato, indicazione distinto per: ECM, non ECM, iniziative esterne
all’azienda
Costi per aggiornamento interno ECM
€ 288.123,91
Costi per aggiornamento interno non ECM:
€ 89.004,78
Costi per aggiornamento esterno
€ 141.500,06
totale
518.627
(Non possibile la suddivisione dipendente/convenzionato)
Informazioni quali-quantitative su: Eventuale disponibilità del servizio di biblioteca on line,
indicando il N° di utenti abilitati, il N° di utenti che lo hanno utilizzato nell’anno e il numero di
accessi;
(sfera di competenza dell’UO innovazione e ricerca)
Informazioni quali-quantitative su: N° dei dipendenti autorizzati a partecipare a corsi
Universitari (Master, corsi di alta formazione, ecc.);
14 (con riconoscimenti economici e orari da parte dell’azienda)
Informazioni quali-quantitative su: N° dei dipendenti a cui sono state affidate funzioni di
coordinamento o direzione di corso, attività di docenza e tutorato per attività ECM.
Responsabili di corso
233
Attività didattiche
586
Totale persone
690
180
4.7
IL SISTEMA INFORMATIVO DEL PERSONALE
Il sistema informativo aziendale è costituito da un insieme di procedure, flussi, strumenti, documenti, dati,
messi in atto per assolvere agli adempimenti obbligatori di legge, alle applicazioni contrattuali, a supportare
l’attività decisionale ed al il bisogno di comunicazione prevalentemente interna.
Risponde alla necessità di ordinare in sequenza logica il flusso delle informazioni che derivano dalla
registrazione documentale delle attività e dei processi.
Per la gestione delle risorse umane il processo inizia con l’attività di pianificazione del fabbisogno di
personale, su base annuale o triennale, per la definizione della dotazione organica, prosegue con il
reclutamento del personale tramite procedure di selezioni pubbliche, per poi passare alla costituzione del
rapporto di lavoro formalizzato con la sottoscrizione del contratto individuale, continua con l’effettuazione
del periodo di prova, l’aggiornamento professionale, l’affidamento degli incarichi dirigenziali, lo svolgimento
dell’attività libero-professionale, la rilevazione della presenza e la giustificazione dell’assenza per la gestione
dell’orario di lavoro, l’inquadramento economico, la retribuzione variabile legata alle condizioni di lavoro ed
ai risultati raggiunti, il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali ed infine il trattamento di
pensione e di fine rapporto.
I soggetti interessati al flusso informativo, sono così individuati: la direzione generale, le unità operative
aziendali, i candidati a sostenere le prove di selezione, i dipendenti, le organizzazioni sindacali, gli istituiti
previdenziali, la regione, il ministero della salute e dell’economia.
La gestione delle operazioni amministrative e contabili è stata informatizzata con l’ausilio di due diverse
procedure: il Jobtime e l’AS400.
•
IL JOBTIME è una risposta per le problematiche pertinenti il rilevamento e la gestione delle
informazioni sullo stato giuridico del personale con rapporto di dipendenza e con rapporti atipici.
Utilizza una struttura modulare per coprire tutte le funzioni dell’area personale fino alla gestione
elettronica del documento per costruire il fascicolo del dipendente.
È una procedura che nella nostra realtà è implementata per i seguenti moduli: concorsi, presenzeassenze, stato guiridico-matricolare, pianta organica, incentivazioni e formazione. È utilizzato in azienda
da più di 10 anni.
•
L’AS400 è la procedura per la gestione delle “paghe” e comprende tutto quello che riguarda il
trattamento economico del personale dipendente o con rapporto di collaborazione coordinata e
continuativa. Anch’esso è sviluppato per moduli e potenzialmente copre tutte le funzioni di gestione del
personale: giuridico, presenze, paghe.
L’AS400 installato in azienda dal 1996 ed a tutt’oggi sono implementati i seguenti moduli: paghe
(stipendi e contributi), carriere e conguagli, tabelle ministeriali, gestione Irpef, gestione modello 770,
Cud grafico ed anagrafica del dipendente.
La trasmissione dei dati contabili alle banche ed agli enti previdenziali avviene per via telematica previa
installazione di varie procedure di controllo, mentre l’invio della busta paga del dipendente avviene con
lo strumento del postel.
Il collegamento tra i due sistemi è mantenuto con la produzione e l’acquisizione dei dati tramite il
passaggio di “files” su supporto magnetico, consentendo di raggiungere un sufficiente livello d’integrazione.
La soluzione informatica attualmente adottata è affidabile e valida, anche rispetto alla valutazione della
dimensione economica e dei costi di manutenzione.
Il numero degli operatori che attualmente opera direttamente con le procedure sopraindicate e di ca. 50
unità ed è stata inoltre creata una rete di utilizzatori interni, con modalità di sola visualizzazione di uno o
181
più moduli, fino alla massima utilizzazione da parte di tutti i dipendenti per la visione del proprio stato
giuridico e del cartellino marcatempo.
Per la definizione del fabbisogno informativo - informatico emergono alcune problematiche legate al livello
della dimensione raggiunta, alla complessità delle funzioni e variabilità degli istituti da applicare (elevato
turn-over, numerose tipologie di rapporti di lavoro instaurati, la presenza di varie aree di contrattazione,
verifiche, certificazioni, controlli, una moltitudine di indennità variabili, ricostruzioni di carriera, conguagli,
classificazione dei redditi ai fini fiscali….), alla specificità delle aziende sanitarie pubbliche (il personale
medico ed infermieristico, la libera professione, gli incarichi dirigenziali, la gestione delle graduatorie,
rapporti a tempo determinato, la turnistica, il conto annuale, la cassa pensioni sanitari) e alla
implementazione, ormai improcrastinabile, per la gestione esplicita dei profili di carriera e lo sviluppo delle
competenze interne.
Il problema fondamentale per gestire l’unicità del processo delle risorse umane, è costituito dalla divisione,
del grado di informatizzazione delle funzioni amministrative del personale, con due sistemi operativi diversi,
ognuno con una propria banca dati.
Questo da una parte conferisce una maggiore autonomia alle tre unità organizzative che costituiscono
l’area dipartimentale delle risorse umane (acquisizione e sviluppo risorse umane, amministrazione del
personale, risorse intangibili) dall’altra parte costituisce un limite nella produzione dell’informazione e della
unicità del dato, superabile con la eventuale unificazione del sistema operativo da adottare.
Gli investimenti aziendali sono continui sia per la parte dell’hardware, ogni anno sono gradualmente
sostituiti i personal computers obsoleti, sia per il software, che periodicamente è aggiornato, con le versioni
dei pacchetti applicativi e programmi più recenti per adempiere alle innovazioni contrattuali e normative.
Una linea di sviluppo futuro sarà l’adozione di un modulo informatico che gestisca le nuove funzioni che
sono nate in azienda: la formazione a distanza, la valutazione del personale, il budget economico del
personale, la trasmissione telematica dei dati contabili per le dichiarazioni agli istituti nazionali e la
consegna della cedola dello stipendio ed eventuali comunicazioni al domicilio del dipendente sempre in via
telematica (portale del dipendente).
Ulteriori sviluppi sono legati alla implementazione ed all’utilizzo delle reti sia interna che esterna. Un
esempio è costituito dal piano telematico regionale, che interessa l’area vasta romagnola di cui fa parte
anche l’azienda USL di Rimini, che tramite il collegamento in rete con tecnologie a banda larga, utilizzando
cavi a fibra ottica, permetterà un collegamento più veloce con le altre aziende USL e la realizzazione di
progetti di unificazione di alcune funzioni contabili-amministrative, già in fase di studio di fattibilità.
182
4.8 STRUTTURA DELLE RELAZIONI CON IL PERSONALE DIPENDENTE E LE
SUE RAPPRESENTANZE
A) Il sistema delle relazioni sindacali costituisce il presupposto per lo sviluppo di un proficuo confronto tra
le parti che sia orientato alla qualificazione dei servizi, al raggiungimento di obiettivi di efficienza ed
efficacia dell’azione, in stretta connessione con processi concreti di valorizzazione delle professionalità
presenti nella Azienda USL Rimini.
Il confronto tra le parti si articola, nelle materie indicate dai Contratti di lavoro, seguendo le modalità di
seguito precisate:
a) contrattazione collettiva integrativa
b) concertazione
c) informazione
d) consultazione/partecipazione.
a) Il contratto collettivo integrativo
La trattativa ha inizio entro trenta giorni dal ricevimento, da parte dell’Amministrazione, della piattaforma
sindacale.
Il contratto collettivo integrativo avrà durata triennale e gli istituti ad esso rinviati dovranno essere trattati
in un’unica sessione negoziale.
Esso mantiene la propria efficacia fino alla sottoscrizione di un nuovo contratto collettivo integrativo.
Vengono istituite specifiche sessioni semestrali di verifica, approfondimento e monitoraggio dei contenuti
dell’accordo integrativo e della sua corretta applicazione, fissate al giugno e dicembre di ogni anno.
Su richiesta di una delle parti, per motivi ben esplicitati, si possono rinegoziare specifici punti dell’accordo
integrativo anche prima della sua scadenza triennale.
In tal caso le nuove clausole definite dai soggetti contrattuali sostituiscono le precedenti con tempi e
modalità come definiti nel nuovo accordo.
Il contratto collettivo integrativo è articolato nelle materie previste dal CCNL:
b) La fase di concertazione
La concertazione è uno strumento fondamentale di confronto preventivo tra le parti, orientato alla ricerca
di soluzioni condivise su temi di valenza generale, nel rispetto delle rispettive prerogative. Ciò nella
convinzione che il raggiungimento di intese e condivisione possa essere un presupposto indispensabile per
il conseguimento di obiettivi di efficacia delle finalità aziendali.
Sull’insieme delle materie demandate a questa fase, nonché di quelle oggetto di contrattazione integrativa,
l’Azienda fornisce una preventiva informazione alle OO.SS. firmatarie ed alla RSU, almeno dieci giorni
lavorativi prima di ogni eventuale successiva determinazione.
Analoga informazione preventiva dovrà essere, in ogni caso, assicurata per ogni atto di valenza generale,
anche di carattere finanziario, che riguardi i rapporti di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione
delle risorse umane.
La RSU e le OO.SS., una volta ricevuta l’informazione, entro cinque giorni, potranno richiedere l’attivazione
della concertazione, che dovrà avere inizio entro quattro giorni lavorativi dalla suddetta richiesta.
La fase di concertazione ha, di norma, una durata massima di trenta giorni, salvo che le parti
congiuntamente non definiscano un termine più ampio al fine di raggiungere una condivisione sulle
soluzioni da adottare.
In caso di esito positivo, la concertazione si concluderà con la sottoscrizione di una specifica intesa che
impegna la Direzione a darne attuazione.
In caso di disaccordo verranno verbalizzate le rispettive posizioni.
Decorsi trenta giorni dall’inizio della concertazione senza che sia stato raggiunta una intesa consensuale, le
parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa.
Le intese/accordi raggiunti in sede di concertazione potranno avere durata diversa da quella prevista per la
contrattazione decentrata secondo la comune volontà delle parti.
183
c) L’informazione
L’informazione è parte fondamentale per realizzare un corretto rapporto negoziale/concertativo e pertanto
per le materie oggetto di contrattazione integrativa e concertazione essa deve essere preventiva.
Al fine di una più completa informazione le parti, su richiesta, si incontrano con cadenza almeno annuale
ed in ogni caso in presenza di iniziative concernenti le linee di organizzazione degli uffici e dei servizi,
anche effettuate attraverso l’innovazione tecnologica, eventuali processi di dismissione, di esternalizzazione
e di trasformazione degli stessi.
A tal fine l’Azienda, nel rispetto delle norme che regolano il trattamento dei dati sensibili, inoltra alle
OO.SS. firmatarie ed alla RSU, via fax, l’elenco delle deliberazioni adottate per ogni singola seduta
deliberante.
A richiesta delle OO.SS. e/o della RSU, vengono fornite le necessarie informazioni verbali in merito alle
tematiche di cui sopra e se ritenuto dagli stessi necessario, verrà tempestivamente rilasciata copia degli atti
esecutivi riguardanti la gestione del personale (assunzioni, assegnazioni, incarichi straordinari e provvisori,
mobilità infra ed extraziendale, trasformazione rapporto di lavoro, trasferimenti, cessazione del rapporto di
lavoro ecc.) nonché gli atti riguardanti la predisposizione del bilancio dell’azienda. In caso di mobilità il
relativo provvedimento verrà trasmesso, con le modalità di cui sopra, alle OO.SS. ed alla RSU.
d) La consultazione/partecipazione
La consultazione delle OO.SS. firmatarie e della RSU, prima dell’adozione degli atti interni di organizzazione
aventi riflessi sul rapporto di lavoro, è facoltativa. Essa si svolge obbligatoriamente su:
1) organizzazione e disciplina delle articolazioni aziendali e definizione delle dotazioni organiche;
2) modalità per la designazione dei rappresentanti del collegio arbitrale;
3) casi previsti dall'art. 19 del D. Lgs. 626/94.
Nel rispetto delle regole sopra riassunte che costituiscono il sistema delle relazioni sindacali, l'Azienda USL
ha sottoscritto con la RSU e le Organizzazioni Sindacali tre Accordi Integrativi Aziendali, e precisamente:
Accordo Integrativo valevole per il triennio 1999/2001;
Accordo Integrativo sottoscritto in data 23.07.2002 relativo al secondo biennio economico;
Accordo Integrativo sottoscritto in data 11.04.2005 relativo al biennio economico 2002- 2003 ed
aggiornamento periodo 2004 - 2005.
184
B) I conflitti derivanti da rapporti di lavoro sono oggetto di tentativo di conciliazione (art. 66 del Decreto
Legislativo n. 165/2001) avanti il Collegio di Conciliazione, al quale l'Azienda può aderire.
Se il tentativo di conciliazione ha esito positivo viene redatto processo verbale che costituisce titolo
esecutivo tra le parti che lo hanno sottoscritto.
Se la conciliazione ha esito negativo l'azione diventa procedibile e la controversia può essere proposta
avanti l'Autorità Giudiziaria Ordinaria.
Gli oggetti delle richieste di tentativo di conciliazione possono essere raggruppati per aree tematiche che
riguardano l’impugnazione di sanzioni disciplinari, il mancato riconoscimento della causa di servizio, il
mancato superamento del periodo di prova, il pagamento dell’indennità per mancato preavviso.
Nell'anno 2009 sono pervenute n. 9 richieste di tentativo di conciliazione, nessuna di queste è stata
chiusa con verbale di conciliazione.
C) Sistema strutturato di valorizzazione dei suggerimenti degli operatori sulla revisione
organizzativa
Conferenza di organizzazione. Significati
E' un momento di confronto tra professionisti appartenenti al Dipartimento sullo stato dell'arte
clinico ed organizzativo;
Offre l’opportunità di analizzare la situazione e proporre miglioramenti a chiunque ne abbia titolo;
E’ aperta ai contributi sindacali;
Serve a guardarsi dentro piuttosto che a cercare capri espiatori;
E’ aperta ai contributi che possono portare i rappresentanti dei cittadini;
Evidenzia le priorità clinico - organizzative
Aiuta a costruire uno schema di riferimento comune
185
D) Per quanto concerne gli aspetti relativi ad azioni promosse dall’Azienda a favore di dipendenti si
evidenzia quanto segue:
-
l’Azienda nel precedente biennio si è attivata per la realizzazione di un progetto Asilo Nido per
soddisfare le esigenze particolari dei dipendenti dell’Azienda anche in termini di disponibilità oraria ed
economica. Tale progetto ha incontrato un parere negativo per ragioni legate alla collocazione dello
stabile. Nonostante ciò non si vuole abbandonare la realizzazione del progetto e si sta cercando una
nuova sede più idonea e un partner per la realizzazione del progetto.
- Ogni anno, e anche nel corso del 2007, si svolgono iniziative di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti
per favorire l’adesione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale;
- L’Azienda svolge per i dipendenti un servizio mensa presso le sedi ospedaliere di Rimini, Riccione
Cattolica, mentre i dipendenti delle altri sedi possono usufruire di un buono pasto spendibile presso
locali convenzionati.
Infine, si vuole evidenziare che i dipendenti dell’Azienda hanno dato vita, già oltre trent’anni fa, ad un
circolo ricreativo aziendale sotto forma di cooperativa che propone e promuove molteplici iniziative per i
soci, i familiari e tutti i dipendenti dell’Azienda.
Le proposte sono innumerevoli e comprendono attività ricreative e culturali, attività sportive, convenzioni
con attività commerciali e viaggi organizzati.
Le iniziative incontrano un buon gradimento sia da parte di dipendenti soci che non soci.
E) L’Azienda USL di Rimini, nell’ambito delle azioni di flessibilità del rapporto di lavoro ha sottoscritto con le
Organizzazioni Sindacali del Comparto e della Dirigenza i rispettivi Regolamenti per l’accesso all’impegno
ridotto sia nell’area della dirigenza che nell’area del personale comparto come segue:
Area dirigenza
La concessione del part-time “a tempo” è stata adottata dalla Azienda con regolamento (deliberazione
n.476 del 26.10.2004) relativo all’accesso all’impegno ridotto delle Aree Dirigenziali del SSN, previa
concertazione con le OO.SS Aziendali della Dirigenza.
Area comparto
L’Azienda USL, la RSU e le OO.SS. del comparto sanità hanno sottoscritto, in data 24.05.2005, un accordo
concertato che costituisce il documento aziendale di riferimento per l’accesso e per la regolamentazione del
rapporto di lavoro a tempo parziale del personale del comparto Sanità.
186
4.9
INDAGINE SUL CLIMA ORGANIZZATIVO AZIENDALE
Un’Azienda Sanitaria che affronta il cambiamento organizzativo con l’obiettivo di ricercare la maggiore
efficacia possibile nella propria azione in rapporto alla progressiva evoluzione dei bisogni dei cittadini, non
può ignorare come sia essenziale, accanto alla capacità di incidere sulla cultura aziendale, pur nella
consapevolezza che si tratta di un fattore relativamente stabile che si modifica con tempi abbastanza
lunghi, avere conoscenza del clima interno, per comprendere quali sforzi si stanno chiedendo alle persone
e quali sono le variabili che possono favorire le trasformazioni o, viceversa, contrastarle.
La misurazione del clima organizzativo può essere intesa come un indicatore di qualità della vita
organizzativa nelle Aziende sanitarie. Il clima in questo senso assume come caratteristica standard la
qualità delle relazioni reciproche tra i dipendenti e l’organizzazione (Quaglino, Mander, 1987).
In quest’ottica e con questo spirito l’Azienda USL di Rimini ha avviato una analisi del clima aziendale,
attraverso un lavoro che si configura come una ricerca, in grado di unire i caratteri dell’indagine, in questo
caso rivolta ad aspetti rilevanti della vita organizzativa, ad una profonda riflessione su come modificare
(azioni correttive) l’assetto organizzativo nell’ottica del miglioramento del valore dell’insieme, anche
attraverso il raggiungimento di un maggior grado di soddisfazione dei singoli.
Principali risultati
Trecentotrentaquattro dipendenti sui 642 coinvolti (52%, contro il 66% dell’indagine dell’Agenzia
Sanitaria Regionale) hanno partecipato all’indagine.
La distribuzione per area professionale è rappresentata dal grafico sottostante
Numero di questionari
7%
16%
6% 2%
comparto
7%
dirigenti medici
DAD/Coordinatori
Direttori UO/Dip
62%
Dirigenti SPTA
dato mancante
Nota: Dato mancante corrisponde al numero di dipendenti che non hanno voluto riferire
a quale area professionale appartengono.
Il 99,2% dei dipendenti ha risposto in maniera completa alle domande della I parte (domande
generali), il’98,9% ha risposto in maniera completa alle domande della II parte (aspetti riguardanti
l’intera Azienda) e il 99,1% ha risposto in maniera completa alle domande della III parte (aspetti
riguardanti l’Unità Operativa in cui lavora).
Si rileva un risultato soddisfacente rispetto a: il senso di responsabilizzazione verso il proprio lavoro
(media 7), l’attenzione alle richieste degli utenti (media 6), l’abitudine a rivolgersi ai colleghi negli
imprevisti (media 7), la buona percezione di autonomia nell’esperienza quotidiana del proprio lavoro
(media 7) e infine la percezione di soddisfazione per il proprio lavoro (media 6). Sono percepite bene
anche l’abitudine al lavoro di équipe e in team nell’Unità Operativa, con chiarezza di ruoli e di compiti
tra le diverse figure professionali (media 6). L’operatore sanitario sente di collaborare ad una azione
187
comune (media 6) e di lavorare in un contesto dove esiste un’attenzione a promuovere e sostenere la
formazione e l’aggiornamento (media 7). Si sente abbastanza bene tanto da poter consigliare a un
altro collega di lavorare nella stessa Unità Operativa (media 6), ma non altrettanto nel consigliare ad
un altro collega di lavorare nella stessa Azienda (media 5).
Sono poi da rilevare positivamente gli aspetti relativi alla capacità della Direzione aziendale di definire
con chiarezza gli obiettivi da raggiungere (media 6), al fatto che la Direzione aziendale tenga conto dei
reclami dei cittadini (media 6) e che lasci spazi di autonomia ai diversi responsabili (media 6).
I punteggi medi più critici sono quelli relativi alle domande sulla conoscenza del Piano delle Azioni
(media 5), sulla difficoltà dell’Azienda di attivare un sistema incentivante chiaro (media 4) e capace di
premiare le prestazioni (media 4). Altra criticità è la percezione che la Direzione aziendale sia poco
attenta alle esigenze degli operatori (media 4). A cascata gli altri punti di maggiore insoddisfazione
sono relativi all’incapacità della Direzione aziendale di motivare i lavoratori (media 5), di chiarire i criteri
di distribuzione degli incentivi economici coerentemente agli obiettivi aziendali (media 4), di diffondere
in modo efficace le informazioni interne tra i settori aziendali (media 5) e di riconoscere i risultati
(media 5).
Conclusioni
I risultati ottenuti da questa indagine permettono di delineare un quadro abbastanza preciso delle criticità
della popolazione aziendale e di aiutare a dare risposte a problemi organizzativi, mettendoli in luce e
oggettivandoli.
I risultati ottenuti sono rappresentativi della maggioranza dei dipendenti, ma non registrano una
situazione omogenea tra le diverse aree professionali. Nell’analisi delle singole variabili in generale si
osserva una maggiore soddisfazione della dirigenza rispetto al comparto, l’area del comparto sembra
meno soddisfatta della dirigenza del livello di chiarezza, di trasparenza, di comunicazione sugli obiettivi
e meccanismi premianti.
Nel complesso il clima organizzativo che viene rilevato dall’indagine presso l’Azienda USL di Rimini non
può essere considerato pienamente soddisfacente, anche se il valore medio globale pari a 5,5 risulta
essere superiore a quello medio rilevato dall’indagine regionale (media 4,8).
Dai punteggi medi più elevati emerge un profilo dell’operatore sanitario “moderatamente soddisfatto
con un buon grado di autostima e di impegno nel proprio lavoro”, si rilevano delle criticità nell’ambito
dei rapporti tra gli operatori e la Direzione aziendale, anche se il punteggio medio relativo alla Parte II
si attesta intorno a 5.
Emerge in maniera chiara la criticità relativa alla strategia della gestione dei risultati e dei premi, con
particolare riferimento alla chiarezza ed equità del sistema incentivante, sulla cui gestione ed
attuazione intervengono anche meccanismi ed elementi fortemente condizionanti ed estranei al
rapporto Direzione Aziendale-Operatore.
Un altro risultato migliorabile riguarda la comunicazione interna, in particolare rispetto alla
programmazione e verifica dei risultati ed alle informazioni generali, ritenute poco soddisfacenti sia in
rapporto alla Direzione Generale che agli altri Dirigenti.
Complessivamente il punto più contestato pare essere l’incapacità di coinvolgere direttamente gli operatori
nelle decisioni, di informarli ed ascoltarli in maniera capillare nei suggerimenti per migliorare il proprio
lavoro e di valorizzarli nelle loro potenzialità.
Ciò considerato, la Direzione Generale intende agire su più livelli al fine di promuovere una maggiore
circolarità e reciprocità, partendo dagli strumenti attualmente disponibili (la pagina “web” aziendale, i
quaderni “ASRI” e il “Blog” del Direttore Generale) con l’intento di implementarne l’uso, anche in direzione
di acquisire dagli operatori stessi elementi utili all’attivazione di nuove modalità comunicative e di
coinvolgimento. Un altro possibile percorso per accorciare le distanze tra Direzione Generale ed operatori è
quello di rendere i dirigenti mediatori della relazione ed anche in tal senso si intende mettere in campo altri
strumenti idonei accanto a quelli già adottati (i Responsabili di struttura, semplice e complessa, ed i
Direttori di Dipartimento devono coinvolgere i propri collaboratori nella individuazione degli obiettivi di
budget e a diffondere le informazioni sull’esito della negoziazione).
188
SISTEMI DI RELAZIONI E
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
189
5
Premessa
La buona comunicazione è fondamentale per un rapporto sempre più trasparente e qualificato tra
istituzione, utenti, cittadini. In tal senso, lo scenario è notevolmente cambiato, per l’accresciuta
consapevolezza dei cittadini verso i propri diritti, ivi compreso quello all’informazione. Ma le
organizzazioni stesse riconoscono come l’informazione sia elemento funzionale per indirizzare e
razionalizzare la domanda di salute della popolazione, per influire positivamente sugli stili di vita e
quindi sulla prevenzione delle malattie, per garantire equità di accesso alle cure, per favorire la
partecipazione e la soddisfazione dell’utente.
Il “patto di solidarietà per la salute” chiede un nuovo dialogo con il cittadino che sappia tradurre la
“voce” degli utenti in impegni e sviluppo di strategie.
Comunicare bene significa ascoltare, informare, promuovere scelte e stili di vita consapevoli, favorire
alleanze e relazioni ma anche motivare, sviluppare senso di appartenenza e condivisione di valori,
favorire la realizzazione professionale e la partecipazione attiva a obiettivi, programmi e risultati
aziendali. Processi comunicativi efficaci dentro l’organizzazione, assicurano la necessaria interazione tra
le varie strutture e tra i professionisti per il comune lavoro su valori, obiettivi e strategie condivise;
attivano sinergie e complementarietà di azioni in modo integrato e interdisciplinare.
Perciò la comunicazione diffusa in ogni attività di governo crea valore e sviluppa il senso etico del
lavoro, rafforza il concetto di “centralità del cittadino” imprescindibile per un’azienda che produce
“salute”, fa percepire l’efficienza e l’efficacia dell’agire organizzativo e l’impegno a uno stile di lavoro
mirato all’utenza 2 e alla sua “presa in carico”.
La Legge regionale n° 29/2004 ribadisce la responsabilità pubblica della tutela della salute,
l’universalità e l’equità di accesso ai servizi, la globalità dell’assistenza, sottolineando le fondamentali
finalità sociali di un’Azienda sanitaria.
Il Piano operativo regionale per l’area Informazione e
Comunicazione in sanità indica, tra le priorità, il perseguimento
dell’unitarietà, coerenza e visibilità del SSR. L’Azienda Usl di Rimini
partecipa attivamente alle strategie regionali, in un’ottica di
sistema, per i seguenti obiettivi prioritari comuni:
il supporto alla progettualità regionale; lo sviluppo del portale www.saluter.it; l’applicazione del logo
unico del SSR; le campagne di comunicazione; la qualificazione del personale del settore; lo sviluppo
del progetto Numero Verde per l’informazione al cittadino; la gestione dei reclami come sistema SSRCCRQ.
La comunicazione aziendale, in questi ultimi anni, si è sviluppata secondo le seguenti dimensioni:
l’approccio sistematico all’ascolto dell’utenza e il monitoraggio delle attività per focalizzare i bisogni
e modulare le azioni conseguenti,
la partecipazione ai progetti regionali e l’attivazione di programmi aziendali e interaziendali condotti
in partnership pubblico-privato per migliorare la loro efficacia e sostenibilità,
l’offerta di servizi e strumenti per garantire equità e tutela dei diritti al cittadino,
lo sviluppo di “politiche di salute” del territorio con particolare attenzione alle fasce deboli,
l’uso della multicanalità nell’interfaccia con l’utenza e lo sviluppo della comunicazione on line,
l’accoglienza e l’umanizzazione delle strutture nell’ottica del take care.
190
5.1
LA COMUNICAZIONE PER L’ACCESSO AI SERVIZI
OBIETTIVO: Fare in modo che i cittadini conoscano le modalità per accedere ai servizi ed
alle prestazioni
I principali strumenti per informare i cittadini e facilitare l’accesso ai servizi sono:
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) con le sue funzioni di ascolto, informazione,
counselling e tutela del cittadino. L’ufficio coordina e presidia centralmente la gestione delle
segnalazioni attraverso una rete di referenti interni, integrata nel sistema regionale CCRQ. La risposta al
cittadino, personalizzata e dal linguaggio semplice, utilizza diversi canali: lettera, colloquio diretto o
telefonico, fax e posta elettronica. Le segnalazioni costituiscono una risorsa per l’organizzazione e i
periodici confronti con i Comitati Consultivi Misti sui casi trattati fungono da “osservatorio permanente”
per una reale opportunità di miglioramento dei servizi.
FRONT OFFICE: punti di informazione e accoglienza sono presenti in tutte le strutture ospedaliere e
nelle principali sedi territoriali con personale formato alla comunicazione-relazione interpersonale.
La formazione relazionale degli operatori impegnati nell’attività di screening e di front-office ad esso
dedicato è permanente e si sviluppa con corsi allargati alle aziende sanitarie della regione.
Particolare attenzione è rivolta alla qualificazione del personale addetto al Cuptel (prenotazione
telefonica). Sono state predisposte “Linee Guida per la risposta telefonica” al fine di garantire
trasparenza, omogeneità ed equità di accesso per tutti gli utenti del servizio.
NUMERO VERDE UNICO REGIONALE (800.033.033). E’ lo strumento
telefonico per migliorare l’informazione sulla sanità regionale. Si avvale di
un Call center centralizzato regionale capace di dare risposte su tutte le
Aziende sanitarie attraverso banche dati informatizzate gestite dalle stesse
aziende per i servizi di propria competenza. L’aggiornamento continuo della banca dati informativa che,
per l’AUSL di Rimini, registra una criticità “bassa” rispetto allo standard regionale, è supportato DA
referenti interni e da un responsabile afferente all’U.O. URP. Nel 2009 al call center sono pervenute
5345 telefonate riguardanti l’Ausl di Rimini, delle quali 544 (9,83%) sono state inoltrate al secondo
livello. Il numero è utilizzato per informare su nuovi progetti/servizi regionali e in occasione di eventi
speciali o problematiche emergenti. L’azienda dispone di un “MANUALE” di consultazione della banca
dati Numero Verde utilizzato da operatori Urp, referenti e addetti al front office.
I contenuti del Numero Verde Regionale sono anche disponibili al pubblico sul sito
http://guidaservizi.saluter.it dove è possibile conoscere dove e in che modalità sono erogate le
prestazioni sanitarie nellla Regione Emilia Romagna.
LE NUOVE TECNOLOGIE PER L’INFORMAZIONE/COMUNICAZIONE. La multicanalità costituisce,
oggi, vincolo e opportunità in comunicazione. Vincolo in quanto l’attuale fase di transizione obbliga a
mantenere attivi i canali più classici e consolidati di relazione, come il materiale cartaceo (lettere,
volantini, depliant, ecc.) accanto a forme innovative e funzionali alla modernità come le ITC (internet,
posta elettronica, SMS, bacheche virtuali, ecc.). Si tratta di un passaggio epocale che richiede il rispetto
di diverse esigenze, livelli generazionali, sociali, culturali e tecnologici.
Il portale aziendale I contenuti sono aggiornati quotidianamente per accrescere e rendere
organiche le informazioni reperibili e l’interattività del sito.
www.saluter.it E’ il portale della sanità regionale alla cui redazione contribuisce anche l’Ausl di
Rimini con l’inserimento diretto di propri dati e notizie. L’Azienda Usl di Rimini è capofila per
l’aggiornamento del portale.
191
GUIDE, SCHEDE INFORMATIVE DI REPARTO E SUI PERCORSI ASSISTENZIALI La maggior
parte dei reparti ospedalieri è dotato di schede informative e questionari di gradimento.
Altre guide e informative per patologia o indicazioni assistenziali vengono consegnate in modo mirato a
pazienti e utenti (es. guida prevenzione piaghe da decubito, guida alla neomamma, guida ai servizi per
le tossicodipendenze, guida ai servizi di pediatria, ecc.). Sono di recente pubblicazione le Guide ai
Servizi socio-assistenziali e alla sanità provinciale e la Carta dei diritti del turista.
Le pagine aziendali nell’elenco telefonico pubblico vengono aggiornate annualmente, rese più organiche
e meglio consultabili per agevolare il contatto per via telefonica tra utente e strutture erogative.
SPORTELLO PER LA PREVENZIONE (Spre). E’ uno strumento di
informazione, ascolto e dialogo con i cittadini, sui grandi temi della
prevenzione
e
sui
servizi
aziendali
che
se
occupano.
Le principali attività dello sportello sono, infatti, l'ascolto dei bisogni di salute
della comunità locale, la diffusione delle conoscenze, utili ed efficaci, per aumentare la consapevolezza
sui rischi di salute e su come prevenirli. Lo Sportello per la prevenzione contiene informazioni su
tematiche di alimentazione, ambiente, mondo animale, sicurezza, malattie infettive e vaccinazioni,
promozione - educazione alla salute e collegamenti ai servizi aziendali di prevenzione. E' possibile porre
quesiti, inviare suggerimenti e proposte, all'indirizzo [email protected].
SPORTELLO UNICO DISTRETTUALE costituisce l'insieme di sportelli, polifunzionali e/o dedicati,
attivi in un determinato punto della rete dei servizi, per facilitarne l’accesso.
D
Distretto di Rimini
Distretto di Riccione
Sportello Unico Distrettuale:
c/o Sede erogativa DCP
via Circonvallazione, Rimini
Sportello Unico Distrettuale:
c/o Sede erogativa DCP
Ospedale Ceccarini Riccione
Sportelli Polifunzionali:
sedi erogative di:
- Bellaria Igea Marina
- Santarcangelo di Romagna
- Verucchio
- Villa Verucchio
Sportelli Polifunzionali:
sedi erogative di:
Cattolica
Coriano
Morciano
Il raccordo costante con la comunicazione ordinistica dei Medici Chirurghi e dei Farmacisti
assicura flussi informativi e sinergie con queste comunità professionali che sono parte integrante del
sistema sanitario e riferimento fondamentale per utenti e cittadini.
OBIETTIVO: manuali per facilitare la risposta a domande su varie situazioni e procedure
Oltre al manuale per la consultazione della banca dati informativa del Numero Verde, gli elenchi
telefonici interni sono strumenti di lavoro e di relazione importantissimi, sia per la comunicazione tra
uffici - sono sia in formato cartaceo che consultabili nella intranet - che con il pubblico. Altri prodotti
realizzati sono: CD Rom, DVD informativi sui servizi, le schede informative delle Unità Operative, i
manuali per la risposta telefonica all’utente. Nel corso del 2009 è stato predisposto l’aggiornamento
della guida tascabile “I Percorsi della Salute” contenente informazioni sui servizi, modalità di accesso e
recapiti telefonici; che sarà stampata nel corso del 2010.
192
5.2
LA COMUNICAZIONE PER LE SCELTE DI INTERESSE PER LA COMUNITA’
OBIETTIVO: realizzare azioni per orientare i cittadini verso l’adozione di comportamenti
più sani e sicuri e per contrastare la cattiva informazione.
PROGRAMMI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Nell’ambito del progetto regionale “Sperimentare nuove modalità di integrazione dei Servizi Sanitari e
Sociali rivolti agli adolescenti”, anche per quest’anno è stato redatto il catalogo delle attività di
promozione e informazione per la salute rivolte al mondo della scuola (insegnanti e allievi), con
l’obiettivo di far conoscere l’offerta di progetti nel campo della promozione della salute dei giovani,
facilitandone l’accessibilità e la fruibilità.
Le proposte, elaborate da diverse articolazioni aziendali - (Consultorio Familiare/Spazio Giovani “360°”,
Pediatria di Comunità, Dipendenze Patologiche, Medicina dello sport e Promozione dell’attività fisica,
Servizio igiene alimenti e nutrizione, Centrale Operativa 118/Rimini Soccorso, Emergenze
Cardiologiche/Riminicuore), in alcuni casi sono integrate tra professionalità interne ed esterne
(enti/istituzioni) che nell’approccio all’adolescente, e alle sue problematiche, aumenta il livello di
completezza e di coerenza dei messaggi e ha la potenzialità di generare risultati fecondi anche in
campo sanitario.
Progetti a catalogo:

“Scuole Libere Dal Fumo” (progetto regionale): l’intervento, rivolto ad insegnanti e studenti
della Scuola secondaria di 2° grado, vuole fornire alle scuole gli strumenti di lavoro per un
approccio di promozione della salute articolato in interventi integrati di tipo educativo,
normativo e di supporto alla disassuefazione.

“Prevenzione dell’abitudine al Fumo nella Scuola”: il percorso educativo che viene
proposto intende offrire agli studenti delle Classi II° della Scuola secondaria di 1° grado la
possibilità di affrontare la problematica del fumo tramite la proposta di situazioni di vita
quotidiana a loro familiari, che facciano emergere i bisogni propri di questa età evolutiva, quali
la ricerca d’identità, di autonomia, di appartenenza al gruppo, di amicizia, di affettività,
proponendo scelte comportamentali che rafforzino la decisione di non fumare (l’immagine del
non fumatore viene presentata come modello positivo).

“Visite Guidate allo Spazio Giovani 360°”: vengono organizzate visite guidate per docenti
e studenti della Scuola secondaria di 1° e 2° grado allo scopo di far conoscere e favorire la
capacità di utilizzare lo “Spazio Giovani” nonché di avviare un dialogo con gli adolescenti sui
temi dell’affettività e della sessualità. Gli incontri vengono condotti in modo interattivo
rispondendo alle domande che i ragazzi pongono anonimamente.

“Educazione alla Sessualità”: la presentazione degli Spazi Giovani agli allievi che
frequentano la Classe II° della scuola secondaria di 2° grado intende costruire un ponte fra i
ragazzi e il servizio per facilitarne la fruibilità e avviare, anche attraverso le risposte agli
interrogativi dei ragazzi, riflessioni e confronto sui temi legati alla sessualità.

Progetto Genitori “Comunicazione tra genitori e figli”: il corso, rivolto a gruppi di genitori di
studenti delle III° classi della scuola secondaria di 1° grado si propone di fornire gli strumenti
conoscitivi sull’adolescenza e sulle dinamiche relazionali di questa fase della vita, al fine di
migliorare la qualità del rapporto genitori-figli da cui, in larga parte, dipende la capacità di
affrontare eventuali situazioni difficili.
193

“Prevenzione Andrologica: uno sguardo al maschile”: il progetto è rivolto agli studenti
della classi II° delle scuole secondarie superiori. Rendere consapevoli gli adolescenti maschi,
attraverso un momento formativo e una visita andrologica, del funzionamento del proprio
apparato genitale e dell’importanza della prevenzione.

“Mangiare Bene per Sentirsi Ok”: l’incremento delle malattie che riconoscono come fattori
di rischio scorrette abitudini alimentari e un inadeguato stile di vita, in particolare ridotta attività
fisica, rappresentano un rilevante problema di sanità pubblica, affrontato nello specifico anche
dal Piano Sanitario Nazionale che riconosce all’educazione alimentare all’interno della scuola una
delle area di prevenzione privilegiata. Gli interventi, che vengono proposti agli allievi della
scuola secondaria di 1° grado così come a quelli della scuola secondaria di 2° grado, hanno
come obiettivo la trasmissione di semplici informazioni scientifiche per mangiare meglio e con
gusto e acquisire la consapevolezza del rapporto che intercorre tra stile di vita e benessere
promuovendo, nel contempo, l’assunzione di comportamenti coerenti a mantenerlo in una
condizione di equilibrio.

“Educazione tra Pari” Sessualità Responsabile: Contraccezione e Prevenzione Aids:
l’educazione tra pari rappresenta il tentativo di superare le barriere culturali, generazionali e
comunicative esistenti tra adulti e giovani, perché prevede che gli interventi di educazione alla
salute nelle classi, siano effettuati e gestiti direttamente dai ragazzi, o meglio, da ragazzi
appositamente formati (i cosiddetti “leader”). Attraverso questa metodologia si tende ad
affrontare insieme agli aspetti cognitivi anche altri fattori causali dei comportamenti a rischio,
esercitando sul singolo soggetto una pressione sociale positiva rispetto all’obiettivo di favorire
l’acquisizione di norme e di comportamenti corretti in senso preventivo. L’offerta è proposta agli
studenti delle classi IV° della Scuola secondaria di 2° grado, nell’ambito di un più vasto progetto
di “Attività formativo-informative per la lotta alla trasmissione del virus responsabile dell’Aids”
finanziato dalla Regione Emilia Romagna ai sensi della delibera di Giunta Regionale n. 2486 del
1 dicembre 2003.

“Primo Soccorso”: il riesame delle richieste di soccorso giunte alla “Centrale Operativa 118 –
Rimini Soccorso” ha evidenziato una scarsa conoscenza del servizio da parte dell’utenza, con il
rischio di episodi di errata attivazione dell’emergenza con ritardi e/o disguidi. Il corso intende
offrire agli allievi di III classe della scuola secondaria di 2° grado informazioni utili a sviluppare
una migliore conoscenza del servizio e le nozioni necessarie per una corretta richiesta di
intervento.

“Avviso ai naviganti”: con questo progetto gli operatori dei diversi servizi dell’AUSL che
lavorano con gli adolescenti intendono stimolare in classe i fattori protettivi rispetto al rischio
attivando le risorse personali col metodo del confronto fra i pari e con la riflessione delle
rappresentazioni sociali del rischio. L’intervento è rivolto agli studenti delle classi III della scuola
secondaria di secondo grado.

“Paesaggi di prevenzione”: il progetto nasce dall’esigenza di promuovere azioni per
combattere i principali fattori di rischio delle malattie croniche (fumo, alcol, scorretta
alimentazione, sedentarietà) attraverso strumenti che privilegiano una comunicazione per la
salute che sostenga processi di consapevolezza e di empowerment per scelte di vita salutari in
tutte le fasce d’età. Il progetto sarà svolto in alcune scuole secondarie di primo e secondo
grado ed è coordinato dall’ufficio scolastico regionale e dall’Assessorato alle Politiche per la
Salute della Regione Emilia – Romagna.
“Circolando” è un progetto di tutela della salute correlata al consumo di sostanze psicoattive, incluso
nel Piano di Zona triennale 2005 –2007 del Distretto di Rimini, promosso e gestito dalla U.O.
Dipendenze Patologiche. Le attività svolte sono finanziate dal Fondo Sanitario Regionale per gli
interventi socio-sanitari di strada. Il progetto si articola in una serie di attività che ruotano attorno ad
uno stand allestito con materiali informativi gestito da operatori convenzionati (COOP. Alter). Lo stand,
posizionato nell’ambito di eventi e luoghi del divertimento con forte prevalenza di pubblico giovanile, in
194
collaborazione con i promotori/gestori dell’evento stesso, è organizzato per promuovere l’accesso libero
ai materiali informativi e di limitazione dei rischi, l’aggancio/contatto di nuovi soggetti, il
mantenimento/consolidamento delle relazioni abituali, l’ascolto, l’informazione, il counselling e
l’orientamento, la realizzazione dell’etilometro. La presenza degli operatori e la continuità
dell’esperienza, richiama l’attenzione del pubblico sul tema delle sostanze (legali e non) e dei rischi
correlati.
L’uso dell’etilometro nel contesto dei luoghi di divertimento, a supporto delle attività di riduzione
dei rischi correlati all’uso di alcol, si è rivelato un efficace strumento di consapevolezza rispetto
all’assunzione di alcol, la verifica di idoneità alla guida e le conseguenze delle infrazioni al codice
della strada, affiancato da attività di counselling al singolo e/o al gruppo.
Informazione on-line alla cittadinanza: dal giugno 2006 è attivo un indirizzo e-mail presso cui il
cittadino può richiedere un aiuto, una consulenza, ed informazioni sulle sostanze, gli effetti, i rischi
ed i trattamenti, anche in forma anonima. Il servizio è pubblicato sul sito web dell’AUSL, (U.O.
Dipendenze Patologiche) e periodicamente presentato alla stampa locale.
195
“La vita non aspetta” la campagna promossa dall’Assessorato
regionale alla Sanità per la promozione del dono sangue fa da
supporto al programma di iniziative locali che toccano sia l’ambito
scolastico che extrascuola al fine di informare e sensibilizzare i
giovani alla scelta di solidarietà del dono sangue.
“Una scelta consapevole” è la campagna di sensibilizzazione sul tema della
donazione e trapianto di organi e tessuti. Il Comitato Locale che opera a sostegno del
progetto promuove, ogni anno, numerose iniziative rivolte a diversi target per favorire
la conoscenza e la consapevolezza su questo tema complesso e delicato. I programmi
sono coordinati in ambito regionale (CRT - Centro Regionale Trapianti) e si integrano
con le manifestazioni nazionali, particolarmente incisive in occasione della Settimana
Nazionale, in primavera.
“Una semplice, sana abitudine” è la campagna per sensibilizzare le donne sul
programma di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero e della
mammella promossa dall’Assessorato regionale alla Sanità. Si avvale di materiali e iniziative
nei vari ambiti territoriali.
“L’Emilia Romagna contro il dolore” è la campagna informativa per promuovere l’impegno a
“prendersi cura della sofferenza” e informare gli utenti dei propri diritti e delle risorse disponibili:
ospedali senza dolore, hospice, assistenza domiciliare. Una rete di servizi sanitari e socio-sanitari
finalizzati alla lotta contro il dolore.
Obiettivi: realizzare azioni per migliorare l’immagine dell’azienda e valorizzare con azioni
specifiche le eccellenze (la buona qualità) presenti nell’azienda.
Gli strumenti utilizzati per migliorare l’immagine dell’azienda e valorizzare le eccellenze sono stati:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Comunicati stampa: nel 2009 sono stati redatti n° 553 comunicati (+ 22,07 rispetto al 2008)
trasmessi alle redazioni giornalistiche, radiofoniche e televisive sia tramite fax che per e.mail onde
facilitare il lavoro delle redazioni.
Articoli redazionali: vengono predisposti dall’Ufficio stampa e inviati alle testate giornalistiche
locali/regionali nonché alle redazioni di pubblicazioni dei Comuni, di Associazioni, altri organismi
pubblici/privati.
Pagine publiredazionali: inserite all’interno di giornali di free press Chiamami Città e Info
Conferenze stampa: nel 2009 sono stati organizzati n° 19 incontri con i giornalisti
Manifestazioni pubbliche: sono state organizzate/realizzate 11 inaugurazioni per presentare
nuovi reparti/servizi, progetti di rilievo
Iniziative congiunte in partnership con il Volontariato sociale per Giornate o
manifestazioni pubbliche.
Editoriali e rubriche per pubblicazioni di associazioni/organismi esterni
Collaborazione con Volontarimini, l’agenzia del territorio e centro di servizi a cui fanno
capo le associazioni di volontariato, per lo sviluppo di progetti integrati realizzati in sinergia,
nello spirito della cittadinanza attiva e della cooperazione.
Manifestazioni fieristiche/espositive: da segnalare la partecipazione al Salone nazionale della
Pubblica Amministrazione “Euro P.A.” congiuntamente a Provincia e Comune di Rimini.
196
10. Presenze sui media Tv: numerosi sono stati i servizi tv per informare su nuovi servizi e progetti
di eccellenza, da segnalare l’iniziativa “Se uno lo sa” trasmessa da Teleromagna.
11. Videodocumentari, CD e DVD multimediali videotrasmessi e proiettati nelle sale d’attesa.
12. Comunicazione on line: portale, newsletter, mailing list e utilizzo della multicanalità nel
rapporto con i media e per la comunicazione esterna e interna. Mailing con invio differenziato e
selezionato per settore di competenza vengono utilizzate sempre più spesso trattandosi di una
modalità agile, economica e di alta efficacia. Nel corso del 2009 è stato impostato il giornalino
aziendale il cui primo numero è stato recapitato a casa dei dipendenti nei primi mesi del 2010.
OBIETTIVO: realizzare azioni per contrastare la cattiva informazione su problemi rilevanti
di salute.
Le azioni messe in campo per contrastare la cattiva informazione sui problemi rilevanti di salute sono
state molteplici: dall’utilizzo dei media, con programmazione di interviste e pubblicazione di redazionali,
all’organizzazione di incontri con i cittadini e di manifestazioni pubbliche per informare e sensibilizzare,
all’attività educativa in ambito scolastico, alle campagne di massa. Si sono sempre seguite modalità di
lavoro coordinate e sinergiche con i partner istituzionali e non. La ricerca costante di partnership (con
altre istituzioni e Associazioni di volontariato) rafforza e valorizza i progetti in termini sia di qualità che
di efficacia.
Le
CAMPAGNE
di
COMUNICAZIONE
favoriscono la maggiore consapevolezza delle
politiche sanitarie, diffondono progetti di
prevenzione e promozione della salute,
informano su servizi.
Campagne informative rivolte
alla popolazione anziana
Emergenza Caldo
Le tematiche regionali riguardano la promozione
del dono sangue, il progetto PIRP, Ospedale
senza dolore, screening tumori colon-retto,
nuove
modalità
di
accesso
alle
cure
odontoiatriche, vaccinazione papiloma virus,
campagna di prevenzione influenza A H1 N1,
vacanze con i fiocchi.
La sensibilizzazione alla donazione e trapianto di
organi, la prevenzione oncologica, la specialistica
ambulatoriale, la distribuzione diretta dei
farmaci, l’utilizzo dei servizi di emergenza
urgenza, l’informazione in tema di diabete,
anziani e caldo, inquinamento atmosferico, la
compagnia del dono, la giornata dell’allattamento
ecc. sono alcune delle campagne a supporto di
obiettivi aziendali.
Un grande impegno di informazione e
sensibilizzazione ha riguardato gli screening
oncologici attivi nella nostra regione, per la
prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della
mammella, del collo dell’utero e del colon-retto.
Anche nell’estate 2009 è stata organizzata la
campagna per informare sugli effetti del caldo sulla
salute, diretta alle categorie più fragili come gli
anziani. I Comitati di Distretto e l’Azienda USL di
Rimini hanno predisposto un piano di intervento
articolato in più parti:
Distribuzione di materiale informativo con
consigli di carattere generale e regole
alimentari,
Informative sui periodici degli EE.LL, su
quotidiani locali e Tv locali,
Attivazione di un numero telefonico per le
segnalazioni delle situazioni a rischio. Gli
addetti al ricevimento delle segnalazioni
hanno svolto anche un ruolo attivo
contattando telefonicamente o con visite a
domicilio i soggetti a rischio,
Inserimento nella home page del portale
aziendale di pagine “dedicate” a questa
problematica,
Potenziamento degli interventi domiciliari, sia
infermieristici che di assistenza di base.
197
5.3
LA COMUNICAZIONE INTERNA AZIENDALE
Obiettivo: attuare iniziative di comunicazione utili a promuovere l’innovazione e creare
climi positivi
Le reti interne di referenti Sono fonti di creatività e innovazione, sono portatrici di esigenze e
bisogni comunicativi, sono strumenti di coinvolgimento, partecipazione, sensibilizzazione e crescita
culturale. In azienda sono attive reti di referenti: per la formazione, la qualità, la comunicazione,
l’informazione, la gestione reclami, la privacy, la sicurezza e la gestione del rischio.
Forum e mailing list Si tratta di circoli e gruppi di discussione e invio di posta elettronica per far
conoscere progetti, programmi, iniziative, informative aziendali, sindacali, ricreative, ecc.
“Sanità Oggi” la Rassegna Stampa quotidiana: la Rassegna stampa quotidiana viene diffusa on
line ed è accessibile dal desktop di tutti i computer aziendali. La lettura a video è in solo testo o full
page.
Elenchi telefonici: l’Urp cura la redazione degli elenchi telefonici, compreso quello pubblico e la
versione per centralinisti non vedenti.
Guida per il neo assunto: é un vero e proprio manuale predisposto dalla Direzione assistenziale per
accogliere e indirizzare chi entra a far parte della comunità professionale infermieristica dell’Ausl di
Rimini, per aiutare a capire nell’organizzazione aziendale, diritti, doveri, responsabilità e altre notizie e
riferimenti utili al lavoro e alla qualificazione professionale.
“RiminiCuore - guida al servizio” è la pubblicazione che presenta il M.O. Emergenze cardiologiche.
Dal 1987 l’Azienda addestra al soccorso cardio-rianimatorio operatori sanitari dei servizi di emergenza e
chi lavora a contatto con ampie fasce di popolazione. Nel territorio, è inoltre attiva una rete di oltre
3.000 soccorritori laici per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici presenti in tutti gli ospedali e in
oltre 70 postazioni extraospedaliere. Il sistema di collegamenti e collaborazioni con le Forze dell’Ordine
assicura la disponibilità di soccorso immediato e sinergico. Il progetto è supportato da iniziative
pubbliche, comunicati e conferenze stampa che rafforzano la cultura del soccorso.
La gestione delle emergenze sanitarie si avvale di task force e di procedure codificate, sia per gli
aspetti organizzativo-assistenziali che per quelli dell’accoglienza e della relazione con i singoli e con la
collettività, avvalendosi dei media e di vari mezzi di comunicazione.
Il processo di budgeting
Permette di realizzare concretamente il coordinamento tra unità organizzative costituendo
un’importante esperienza di sviluppo professionale per gli operatori coinvolti nel processo
(programmazione, negoziazione, gestione e verifica).
Anche nel 2008, le linee strategiche e gli obiettivi prioritari sono stati messi a punto con il contributo del
Collegio di Direzione e con il supporto dei Servizi Amministrativi e dello Staff.
La Pianificazione delle attività di Dipartimento si è sviluppata nei Comitati di Dipartimento dove si
illustrano gli obiettivi e le risorse (personale, attrezzature, beni di consumo) da assegnare ai
Dipartimenti, si condividono gli obiettivi assegnati, si formulano indicazioni per l’elaborazione, da parte
delle Direzioni delle UU.OO., di proposte di piano di attività articolato in obiettivi, progetti, risorse.
Anche la fase di negoziazione interna con i Direttori delle UO per eventuali correttivi e per
ladefinizione della proposta di budget complessiva di Dipartimento ha assunto forte rilevanza
comunicativa così come la negoziazione con la Direzione Generale e le successive azioni per informare e
condividere a tutti i livelli organizzativi gli obiettivi assegnati.
Incontri periodici nei Comitati di Dipartimento sono stati dedicati all’analisi dei risultati raggiunti rispetto
agli obiettivi pianificati, analizzando ed approfondendo le cause degli eventuali scostamenti ed
attivando azioni correttive e di miglioramento.
198
Il budgeting è quindi un fondamentale strumento gestionale di sostegno all’attività aziendale cui
vengono chiamati tutti gli operatori per dare il loro contributo professionale nel campo dell’assistenza e
dell’attività tecnico-amministrativa.
Progetto Retecentri: é un consolidato sistema di lavoro di interazione a rete tra Centri e strutture
residenziali e semi-residenziali che operano nel territorio per l’assistenza e la riabilitazione dei soggetti
fragili. Il “Progetto ReteCentri” agisce prioritariamente sulla formazione permanente degli operatori,
sulla comunicazione tra operatori e strutture e su una metodologia di lavoro condivisa, per promuovere
nel territorio la cultura della solidarietà, l’equità assistenziale e la valorizzazione delle persone con
abilità diverse.
La comunicazione tra professionisti: la comunicazione con i MMG e PLS avviene attraverso:
Compartecipazione nelle scelte di governo della sanità,
Incontri di aggiornamento su protocolli, linee guida, presentazione di obiettivi/progetti/servizi, ecc.
Portale web dei MMG: la casa virtuale dei professionisti medici e pediatri di famiglia con dati e
informazioni sulle attività del singolo medico, stato degli assistiti, andamento prescrittivi, ecc.
Obiettivo: Le tecnologie della informazione e della Comunicazione come strumento di
miglioramento della comunicazione tra professionisti e tra questi e gli utenti.
In questi ultimi anni l’azienda ha cercato di progettare e realizzare una revisione dei sistemi informatici
aziendali - in particolare quelli direttamente pertinenti all’assistenza ospedaliera e distrettuale,
finalizzata al miglioramento della efficienza operativa delle tecnologie utilizzate, alle loro capacità di
dialogo reciproco e flessibilità.
Dal 2000 si è implementata la revisione dei sistemi pertinenti la registrazione informatica degli
accessi degli utenti siano essi avvenuti a livello ospedaliero (in regime di ricovero (Ordinario, Day
Hospital, Day Surgery, Osservazione breve, Pronto Soccorso, visite ambulatoriali) o a livello territoriale
(consultori, medicina del territorio ecc.), tramite la messa a regime di un unico sistema (Med-Trak).
Tale sistema di base può ritenersi precursore della creazione della cartella clinica informatizzata.
La video-comunicazione, risorsa preziosa in sanità sia per la formazione professionale che per
l’assistenza ai pazienti, permette collegamenti plurimi, interattivi, video e audio, consulenze e consulti a
distanza su casi clinici con tutti i vantaggi dell’interattività e in tempo reale. E’ attiva per la diagnostica
per immagini (TC, risonanza magnetica, ecografia e gran parte della radiologia) fra gli ospedali dell’Ausl
di Rimini. Le immagini digitalizzate TC, giungono in tempo reale ai centri di 2° livello, come
neurochirurgia, evitando 300 potenziali trasporti in ambulanza/elicottero a pazienti critici.
Anche la Risonanza magnetica si avvale dello stesso sistema, fondamentale nella gestione dei traumi
della colonna vertebrale, riduce al minimo il trasporto e il trasferimento di traumatizzati.
Tutte le TAC dei sei ospedali della Romagna sono collegate con la neurochirurgia di Cesena sede del
Trauma center, secondo il modello regionale dell’ hub and spoke.
Inoltre, la memorizzazione delle immagini e la registrazione su supporto ottico fa sì che il reparto
richiedente disponga rapidamente di immagini di qualità con possibilità di personalizzarne la fruizione
(ingrandimenti, sezioni, ecc.).
Il portale aziendale Nel 2008 è stato attivato il nuovo sito dell’Azienda Usl di Rimini. Sono state
modificate l’organizzazione dei contenuti e la veste grafica del sito, in modo da renderne più semplice la
navigazione e la ricerca delle informazioni di interesse.
I contenuti sono aggiornati quotidianamente per accrescere e rendere organiche le informazioni
reperibili e l’interattività del sito. Le pagine, in continua evoluzione, sono categorizzate per fasce di
utenza, eventi della vita, sezioni progettuali. Lo “spazio ascolto” interattivo, permette di accogliere
segnalazioni a cui viene assicurata una risposta tempestiva.
I contenuti del Numero Verde Regionale sono anche disponibili al pubblico sul sito
http://guidaservizi.saluter.it dove è possibile conoscere dove e in che modalità sono erogate le
prestazioni sanitarie nellla Regione Emilia Romagna
199
WWW.SALUTER. IT L’Azienda Usl di Rimini contribuisce, sia in quanto capofila
per aggiornamento sia per la parte di propria competenza, alla redazione del
portale della sanità regionale www.saluter.it rafforzando identità e visibilità ai
progetti di eccellenza.
IL PORTALE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE di
Rimini risponde all’esigenza di questa comunità professionale
di ricevere informazioni di servizio, consultare i propri dati di
attività, normative, documenti, condividere e discutere
tramite forum protocolli e linee guida. Il portale è il comune
edificio “virtuale”, riferimento operativo, professionale e organizzativo utile al professionista e, quindi, al
paziente, ovviando all'accumulo di informazioni cartacee. Il portale potrà interfacciarsi con il progetto
SOLE regionale.
PROGETTO SOLE (SanitàOnLinE) L’Azienda USL di Rimini è stata
tra le aziende sperimentatrici del progetto che ha l’obiettivo di
collegare i medici di famiglia con gli ospedali facilitando la continuità
assistenziale, in particolare nell’anziano, nei pazienti oncologici, nel
percorso nascita, in connessione operativa sul territorio regionale.
La situazione attuale del Progetto SOLE è la seguente:
Sono stati attivati al progetto SOLE entro il 31/12/2009 tutti i
PLS e tutti i MMG informatizzati della Azienda USL di Rimini. Il
numero totale di professionisti allacciati Sole e pienamente operativi con le funzionalità SOLE
sono 276. Di questi è costantemente monitorato il volume di attività svolte tramite SOLE;
E’ stato implementato il Catalogo regionale delle prestazioni Sole sia per i MMG che per i PLS.
Tutti i professionisti collegati utilizzano nell’ambito della rete SOLE tutte le funzioni previste; il
72% delle prestazioni aziendali sono collegate al catalogo SOLE.
Per quanto riguarda le reti orizzontali, anche nel primo semestre si è proceduto all’incremento
delle postazioni dei MMG in rete e collocate sui server aziendali; attualmente il numero delle
postazioni dei MMG in rete ammonta a circa 1100; un ulteriore aumento è condizionato
dall’acquisizione di risorse informatiche di maggiore potenza e capienza (server aziendali).
LABONLINE: è lo strumento on line, consultabile nel portale aziendale e in
quello dei MMG, per affrontare tematiche e condividere l’appropriatezza nella
prescrizione degli esami di laboratorio; uno strumento di supporto al clinico
che avvicina e consente il dialogo interspecialistico tra medici prescrittori e medici di patologia clinica e
di laboratorio.
Sitografia
www.ausl.rn.it
www.saluter.it
www.mmg.auslrn.net
200
GOVERNO DELLA RICERCA E INNOVAZIONE
201
6
Premessa
La funzione di ricerca ed innovazione tecnologica ed organizzativa aziendale è nata con l’obiettivo
di creare un ambiente favorevole alla ricerca scientifica, al trasferimento delle innovazioni tecnologiche
nella pratica clinica ed alla valorizzazione dei risultati della ricerca applicata.
Il Settore Ricerca e Innovazione, svolge la propria attività nell’ambito dell’U.O. Qualità, Ricerca
Organizzativa e Innovazione, collocata in staff alla Direzione Sanitaria, in stretta connessione con le
funzioni strategiche aziendali che supportano la realizzazione del governo clinico ed ha focalizzato la
propria attività su alcuni obiettivi prioritari:
- sviluppo della funzione Ricerca e Innovazione,
- integrazione tra i vari sottosistemi aziendali e collaborazione con altre Aziende o Istituzioni,
- capacità di attrazione di finanziamenti dedicati alla ricerca,
- diffusione della cultura relativa alla ricerca sanitaria e formazione del personale,
- accessibilità alla informazione e documentazione scientifica,
- garanzie di trasparenza per la ricerca scientifica.
202
6.1
SVILUPPO DELLA FUNZIONE RICERCA E INNOVAZIONE
Nel 2009 l’Azienda USL di Rimini ha individuato, tra gli obiettivi prioritari, quello di proseguire
l’attività di rafforzamento della capacità di produrre ricerca e gestione dell’attività di ricerca e
innovazione come funzione istituzionale, creando le condizioni affinché gli operatori possano
identificare le priorità e partecipare ad attività di ricerca. Ha inoltre attivamente partecipato al tavolo di
lavoro di Area Vasta Romagna per l’organizzazione di una Tecnostruttura di Supporto della Ricerca di
Area Vasta presso l’IRST di Meldola.
In questo ambito le azioni intraprese sono state le seguenti:
-
-
-
-
proseguimento dell’attività del Settore Ricerca e Innovazione in ambito locale come
struttura di supporto alla ricerca, coerentemente a quanto proposto dal gruppo di lavoro regionale
PRI-ER (Progetto Ricerca e Innovazione – Emilia Romagna), fornendo supporto statisticometodologico a 3 ricerche approvate dal Comitato Etico svolte presso le diverse UU.OO. aziendali, a
5 percorsi clinico assistenziali (Unità Funzionale di Senologia, Fibrillazione Atriale, Dolore Toracico,
Emergenza Psichiatrica, Rottura Aneurisma Aorta Addominale, Percorso Nascita – Qualità Percepita)
e a 24 ricerche aziendali. Il Settore Ricerca e Innovazione si è inoltre impegnato, sia a livello
regionale che aziendale, nell’ambito del percorso regionale di introduzione controllata della
tecnologia di Radioterapia Intraoperatoria, contribuendo alla stesura ed alla realizzazione del
protocollo di ricerca clinica IRMA02 e IRMA03 di cui l’AUSL di Rimini è centro di coordinamento
regionale. Nel 2009 la voce Qualità, Ricerca Organizzativa e Innovazione è stata inserita nelle
schede dipartimentali per la concertazione aziendale del budget.
Sostegno allo sviluppo della cultura della Ricerca e Innovazione tra le attività ordinarie,
sistematiche e continuative dell’Azienda USL di Rimini, sostenendo sperimentazioni cliniche
allargate, valutazioni e monitoraggio della diffusione e dell’appropriatezza d’uso di una tecnologia e
di un programma di intervento e programmi di Technology Assessment.
Individuazione e sviluppo dei metodi, strumenti, tecniche per sostenere la funzione nell'ambito
del Collegio di direzione. In tale contesto è proseguita l’attività della Commissione per la
Qualità, la Ricerca e l’Innovazione dell’Azienda USL di Rimini (delibera aziendale n. 484 del
06.11.2006 e delibera aziendale n. 402 del 13.09.2007) in base alla direttiva regionale alle Aziende
Sanitarie per l’adozione dell’atto aziendale di cui all’art. 3, comma 4 della legge regionale n.
29/2004 che attribuendo al Collegio di Direzione ampia autonomia di elaborazione e di proposta,
ritiene necessario per lo svolgimento delle funzioni del Collegio il potenziamento e la
riorganizzazione delle attività di formazione, ricerca e di gestione del rischio.
Sono state regolamentate in ambito aziendale le donazioni liberali da parte di enti profit, no
profit e privati cittadini ed è stata curata l’istruttoria di 19 donazioni liberali.
Partecipazione alle attività dei registri operanti a livello regionale: Registro pazienti con
gravi cerebrolesioni (GRACER), Registro protesi d’anca (RIPO), Registro impianti defibrillatori e
pacemaker, Registro angioplastiche coronariche (REAL), Registro sepsi in Terapia Intensiva.
L’Azienda ha partecipato attivamente, in collaborazione con le Aziende di Area vasta Romagna, alla
rilevazione delle tecnologie da acquisire ed al ciclo di incontri “LaboratORI” per le innovazioni clinicoorganizzative. In particolare sul fronte delle tecnologie nel 2009 l’Azienda si è impegnata per
mantenere il parco tecnologico delle apparecchiature biomediche esistente e, nel contempo, per
acquisire le tecnologie necessarie per supportare le linee di sviluppo aziendali, cogliendo anche le
innovazioni e i miglioramenti che lo sviluppo e l'evoluzione dei dispositivi medici mette a disposizione.
In particolare questa Azienda ha partecipato alla progettazione, predisposizione ed avvio dell’utilizzo
della tecnologia IORT (Radioterapia Intraoperatoria), partecipando in maniera attiva ai gruppi di lavoro
regionale, sia in ambito clinico che organizzativo, ed istituendo uno IORT TEAM sia aziendale che di
Area Vasta Romagna. Sono stati avviati i protocolli di studio regionali IRMA2 per il trattamento delle
pazienti ad alto rischio con IORT come Boost anticipato (30 pazienti arruolate) ed IRMA3 (5 pazienti
arruolate).
203
6.2 INTEGRAZIONE
TRA
I
VARI
SOTTOSISTEMI
COLLABORAZIONE CON ALTRE AZIENDE O ISTITUZIONI
AZIENDALI
E
Allo scopo di perseguire obiettivi di sempre maggiore integrazione tra i vari sottosistemi
aziendali, data la necessità di creare un linguaggio comune, una condivisione di obiettivi ed una
capacità di lavoro integrato relativamente alle competenze dei singoli, si è provveduto:
-
a consolidare la rete interdisciplinare che collabora nelle attività di ricerca;
a mettere a punto strumenti condivisi di rilevazione e rendicontazione dell’attività/risorse/costi
dell’attività di ricerca;
a collaborare con il Comitato Etico di AVR e IRST, con l’U.O. Bilancio e Programmazione Finanziaria,
con le UU.OO. aziendali e con i corrispondenti Settori di Area Vasta Romagna.
Ritenendo fondamentale l’integrazione anche con le altre realtà istituzionali, il Settore Ricerca e
Innovazione ha favorito il collegamento con le altre Aziende sanitarie e la Regione Emilia Romagna
(Assessorato alla Sanità e Agenzia Sanitaria regionale), partecipando attivamente al gruppo regionale
del PRI-ER, all’Osservatorio Regionale per l’Innovazione (ORI), ai LaboratORI, anche nella loro fase
organizzativa, alla task force regionale per il supporto metodologico alla ricerca clinico-organizzativa, al
Coordinamento regionale dei Comitati Etici ed all’Anagrafe Regionale della Ricerca per la rilevazione ed
il censimento del numero di ricerche sperimentali approvate, numero di progetti regionali, nazionali ed
internazionali e dei fondi utilizzati (61 ricerche inserite nell’Anagrafe al 2009). Si segnala inoltre la
partecipazione al Master dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia organizzato dall’Agenzia
Sanitaria Regionale sulla Promozione e Governo della Ricerca nelle Aziende Sanitarie. L’Azienda USL di
Rimini ha inoltre contribuito alla stesura del Dossier regionale 183-2009 “I Comitati Etici locali in EmiliaRomagna”.
L’Azienda ha promosso la partecipazione dei professionisti ai bandi regionali per la Modernizzazione,
Regione-Università, le Medicine non Convenzionali, ministeriali per la Ricerca Finalizzata, dell’Agenzia
Italiana del Farmaco, della Comunità Europea attraverso l’aggiornamento della pagina web “Ricerca e
Innovazione” con link a bandi pubblicati e la comunicazione tramite mailing list aziendale.
Il Settore ha, inoltre, dato supporto allo sviluppo di progetti di Ricerca e Innovazione in rete con altre
istituzioni e strutture sanitarie (nazionali e straniere) mettendo a disposizione della organizzazione
strumenti per facilitare la realizzazione di progetti con altre istituzioni ed è stata promossa la ricerca
integrata tra diverse specialità come strumento di miglioramento dell’integrazione all’interno
dell’organizzazione.
Nel 2009 presso l’Azienda USL di Rimini sono stati attivati ed approvati dal Comitato Etico di AVR e
IRST 49 studi clinici (importo complessivo fatturato dall’Azienda per sperimentazioni profit: euro
500.032,19).
Particolare attenzione è stata rivolta ad i rapporti con il Comitato Etico di Area Vasta Romagna ed
IRST. A tale proposito l’Azienda USL di Rimini mantiene l’articolazione locale della Segreteria centrale
del Comitato (sezione che riguarda gli aspetti amministrativi) direttamente presso l’Ufficio Ricerca e
Innovazione. Tale innovazione organizzativa ha portato a ridurre sensibilmente il tempo medio
intercorso tra l’approvazione di uno studio clinico da parte del Comitato ed il suo avvio da parte della
Direzione Generale (media calcolata anno 2009: 43,3 giorni). In relazione a questo dato occorre
considerare: 1) tra la data della seduta del CE e la trasmissione del parere alla Segreteria Locale
passano in media 15 gg; 2) tra la data di redazione della determina e la sua assunzione passano in
media 7 gg.; 3) se il parere del CE è "positivo con nota” occorre aspettare che il promotore soddisfi la
nota ed in media possono passare anche molti giorni; 4) in alcuni casi le trattative per la conclusione
dei contratti si sono prolungate per esigenze dello sponsor; 5) in qualche caso dopo l’approvazione è
stato necessario assumere informazioni circa i costi che sarebbero gravati sull’Azienda.
Presso l’Azienda USL di Rimini particolare rilevanza viene data all’attività di sperimentazione clinica in
Medicina Generale e Pediatria di Libera Scelta. A fine 2009 i medici sperimentatori iscritti all’anagrafe
204
nazionale sono pari a 38. La Commissione per la Sperimentazione Clinica in Medicina Generale
e Pediatria di Libera Scelta ha approvato nel corso del 2009 tre progetti di ricerca attualmente in
corso.
205
6.3
CAPACITA’ DI ATTRAZIONE DI FINANZIAMENTI DEDICATI ALLA RICERCA
Al fine di acquisire capacità di attrazione di finanziamenti dedicati alla ricerca e di dare a tutti
l’opportunità di accedere alle fonti di finanziamento ed alla conoscenza delle diverse opportunità, si è
mantenuto, implementato e gestito il fondo per la ricerca e l’innovazione aziendali a sostegno delle
attività e dell’organizzazione della ricerca aziendali, i cui criteri di utilizzazione sono individuati dalla
Commissione per la Qualità, la Ricerca e l’Innovazione.
Inoltre settimanalmente sono stati verificati i siti web della Agenzia Sanitaria Emilia-Romagna, del
Ministero della Salute, della Comunità Europea e di diversi enti di ricerca (CNR, ENEA).
Per promuovere, poi, la coerenza tra investimenti ed evidenza dei benefici ed un utilizzo appropriato
delle innovazioni tecnologiche si è curato l’aggiornamento della pagina web “Ricerca e
Innovazione” con le specifiche relative all’introduzione in Azienda delle innovazioni tecnologiche e
l’aggiornamento del data base condiviso per la raccolta sistematizzata delle pubblicazioni su riviste e
monografie prodotte dagli operatori aziendali.
6.4 DIFFUSIONE DELLA CULTURA RELATIVA ALLA RICERCA SANITARIA E
FORMAZIONE DEL PERSONALE
Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della cultura relativa alla ricerca e alla conseguente
formazione del personale. Alla realizzazione di questo obiettivo nel corso del 2009 hanno contribuito
l’organizzazione di 2 corsi per gli operatori sulla metodologia della ricerca, di 2 corsi di statistica medica,
di 2 corsi sull’etica della ricerca, di 3 corsi sulle banche dati per la documentazione biomedica, di 4 corsi
di formazione sul campo su specifici percorsi clinico-assistenziali, di 2 convegni/work-shop sui percorsi
clinico assistenziali sull’embolia polmonare e sul trauma per dinamica maggiore.
Inoltre va ricordata l’istituzione del “Premio per la ricerca e l’innovazione” per ricerche spontanee
dell’Azienda USL di Rimini, la cui finalità è di contribuire al progresso delle conoscenze grazie alla
ricerca scientifica e alle sperimentazioni cliniche senza fine di lucro per il miglioramento dei
processi assistenziali e per valorizzare le risorse umane e professionali degli operatori. Nel 2009 sono
stati premiati 2 progetti di ricerca aziendali (10.000 euro) e finanziati 2 progetti di ricerca
clinico-organizzativa (40.000 euro) tramite il fondo aziendale Ricerca e Innovazione, su 28
partecipanti.
206
6.5 ACCESSIBILITA’
SCIENTIFICA
ALLA
INFORMAZIONE
E
DOCUMENTAZIONE
Nel corso del 2009 si è proseguito il processo per facilitare l’accesso alle conoscenze e alle competenze
per il corretto utilizzo dell’informazione scientifica, riorganizzando il Servizio di documentazione
biomedica aziendale, anche attraverso il Gruppo aziendale per la ricerca e documentazione biomedica.
Sono stati organizzati 3 corsi sulle modalità di accesso alle risorse aziendali di documentazione.
Si è garantita l’apertura al pubblico della Biblioteca presso l’Ospedale Infermi di Rimini per complessive
25 ore settimanali, incrementate a 26 da settembre 2009, in accordo con quanto contenuto nella Carta
dei Servizi – Regolamento della Biblioteca, deliberato nel 2008.
La Biblioteca, che da settembre 2008 fa parte della rete di Biblioteche specializzate della regione Emilia
Romagna, da gennaio a dicembre 2009 ha svolto le seguenti attività:
Tipologia materiale richiesto alla
Biblioteca dal personale aziendale
articolo
ricerca bibliografica, navigazione Internet
reference
monografia/linee guida
Totale
N.
1.278
12
17
2
1.309
In totale, grazie anche all’importante collaborazione delle Biblioteche di Area Vasta Romagna, sono stati
resi disponibili agli operatori 1.096 articoli in formato elettronico. Anche nel corso del 2009 è stata
rivolta grande attenzione alla possibilità di comunicazione ed interscambio con i servizi di Biblioteca di
Area Vasta Romagna e dell’intera regione.
Attualmente il patrimonio documentale aziendale risulta composto da una sezione per l'informazione e
la documentazione scientifica sia cartacea che on-line e da una sezione per la consultazione di banche
dati. Il servizio di catalogazione, attivo dal 2008, ha garantito il reperimento delle principali riviste in
cartaceo che possono essere conservate sia presso la stessa Biblioteca che presso i reparti ospedalieri e
territoriali. Dal 2009, è stato implementato inoltre il catalogo informatico delle Pubblicazioni aziendali
(consultabile sia su carta sia on line), che conta attualmente 111 pubblicazioni, di cui circa 20 inserite
nel 2009.
In particolare è possibile usufruire dei seguenti servizi:
- accesso a tutta la documentazione attraverso un unico portale di riferimento sul sito web
aziendale (www.ausl.rn.it, cliccando sulla voce Documentazione biomedica)
- un sistema che indirizza e facilita i professionisti nella ricerca bibliografica attraverso una
logica strategia basata sul problem solving, oltre che alla ricerca mirata della fonte
desiderata.
Tutto ciò consente:
- la consultazione di circa 3.100 riviste scientifiche;
- le ricerche bibliografiche online sulle più importanti banche dati biomediche;
- il recupero di articoli ed altra documentazione scientifica presso altre biblioteche nazionali;
Nel corso del 2009, in collaborazione con l’U.O. Acquisizione Beni e Servizi, l’U.O. Economato e l’U.O.
Bilancio e Programmazione Finanziaria, si è continuato a razionalizzare il patrimonio documentale
aziendale e si è passati ad una spesa per l’on-line, a fronte di un incremento annuale dei prezzi delle
207
riviste medio del 5%, di euro 200.000 nel 2009, a fronte di un notevole incremento delle acquisizioni
in forma consortile.
Per quanto riguarda gli abbonamenti alle riviste cartacee si è proseguito con l’effettuazione degli
abbonamenti in forma diretta presso le Case Editrici, per una spesa che nel 2009 è ammontata ad
euro 15.754, contro i 15.846 euro del 2008 e i 32.728 euro del 2007. L’ingresso nel Gruppo
GOT, ha altresì consentito la razionalizzazione degli acquisti di riviste cartacee straniere non comprese
nei pacchetti editoriali, raggiungendo una spesa di euro 3.752 contro gli oltre 12.000 euro spesi
nel 2008 con gara AVR.
6.6
GARANZIA DI TRASPARENZA PER LA RICERCA SCIENTIFICA
Un ulteriore obiettivo è stato quello di garantire la trasparenza in tutte le fasi della attività di ricerca
attraverso l’attivazione di un sistema di rilevazione delle risorse impiegate nei singoli progetti, offrendo
garanzie ai finanziatori privati riguardo alla gestione trasparente ed efficiente delle risorse messe a
disposizione, il censimento delle attività di ricerca svolte e delle risorse organizzative/finanziarie
dedicate a R&I e valutazione dei risultati ottenuti.
Trasparenza significa, inoltre, anche garantire che la ricerca sia condotta secondo criteri di correttezza
ed ammissibilità etica e scientifica. In tal senso è stata ritenuta indispensabile la valorizzazione del
ruolo del Comitato Etico attraverso la creazione della pagina web dedicata sul sito aziendale in cui
sono contenute le informazioni relative alla documentazione da presentare al Comitato Etico (CE) per
l’approvazione di uno studio sperimentale od osservazionale secondo decreto 08.05.2003. Si è
provveduto ad implementare il Sistema di archiviazione della Segreteria locale: la Segreteria locale di
Rimini ha adottato un sistema di archiviazione della documentazione prevalentemente elettronico. Sul
Server aziendale è presente una cartella di file (Comitato Etico su Server), all’interno del quale è
archiviata tutta la documentazione riguardante gli studi clinici approvati dal CE (gli studi sono archiviati
suddivisi per reparto), tutti i pareri ed i verbali del CE, nonché tutte le determine di attivazione degli
studi e le comunicazioni ufficiali che pervengono dalla sede centrale del CE. Questo sistema di
archiviazione ha comprensibilmente ridotto l’archivio cartaceo e ha permesso l’invio della
documentazione agli interessati tramite mail aziendale.
208
OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE
RILEVANZA AZIENDALE
209
7
7.1
POPOLAZIONE ANZIANA
Premessa
Le attività a favore della popolazione anziana sul territorio della Provincia di Rimini, che si basano su di
un’esperienza di forte integrazione, si sono nel tempo rimodulate sulle linee di indirizzo per
l'elaborazione e l'approvazione della programmazione del piano di zona distrettuale per la salute ed il
benessere sociale 2009-2001, in coerenza con l'Atto di indirizzo e coordinamento della CTSS. Le finalità
delle linee guida sono quelle di potenziare e sviluppare l'approccio integrato tra sociale e sanitario con
tutte le politiche a forte impatto sulla salute e sul benessere sociale, di valorizzare le competenze e le
reti di relazioni sviluppate e già costituite nelle precedenti programmazioni, così come di consolidare il
sistema di governo e gestione degli interventi in ambito distrettuale .
7.1.1
FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
L'obiettivo principale del Fondo per la non autosufficienza è stato quello di organizzare un governo, su
base distrettuale, degli interventi per la non autosufficienza per utilizzare al meglio tutte le risorse
disponibili, garantendo l’accesso universale al sistema, tutelando uniformemente i cittadini e le famiglie
beneficiarie degli interventi, articolando e sviluppando in maniera equilibrata la rete integrata dei servizi
sociali e socio sanitari. Tutto ciò avendo come priorità il sostegno alla domiciliarità, in modo da
permettere il più possibile alla persona non autosufficiente di essere assistita nella propria abitazione
salvaguardando il sistema di relazioni familiari e sociali che la circonda. Le caratteristiche innovative
fondanti del nuovo sistema di supporto a domicilio riguardano, in particolare, il percorso di elaborazione
pienamente condiviso dal sistema di rappresentanze degli Enti locali. Tale approccio valorizza sempre
più la dimensione territoriale e identifica la persona non autosufficiente e il suo nucleo convivente, quali
soggetti destinatari degli interventi, dovendosi ritenere necessaria una valutazione globale e
multiprofessionale della persona nel proprio ambiente familiare.
7.1.2
ASSISTENZA DOMICILIARE
La popolazione anziana non autosufficiente o a rischio di non autosufficienza ha una gamma molto
vasta di esigenze che devono essere soddisfatte, preferibilmente mantenendo la persona nel proprio
ambiente domestico e sociale. I bisogni possono nascere da difficoltà motorie, difficoltà relazionali o
deterioramento cognitivo, patologie croniche, ecc....., e l’assistenza domiciliare, che è l’insieme
combinato di prestazioni di carattere socio-assistenziale e sanitario, erogate al domicilio di anziani non
autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, sulla base di programmi assistenziali personalizzati,
rappresenta una delle azioni perno per il sostegno della domiciliarità.
Nell'anno 2009 gli anziani che a livello provinciale hanno usufruito di interventi di assistenza domiciliare
sono stati 1848 (1133 nel distretto di Rimini e 715 nel distretto di Riccione), mentre nell'anno 2008
erano stati 1354 con un incremento del 36%.
210
N° Utenti in Assist. Domic. di Base
2000
1848
1800
1600
1354
1400
1133
1200
1000
anno 2008
835
anno 2009
715
800
519
600
400
200
0
Distr. RN
Distr. RC
Tot. Provincia
anno 2008
835
519
1354
anno 2009
1133
715
1848
% di Utenti in Ass. Domic. su Popolazione >= 75 anni
8,00
6,80
7,00
5,70
6,00
5,00
4,31
5,01
6,10
Distr. Rim.
Distr. Ric.
Tot. Provincia
4,56
4,00
3,00
2,00
1,00
0,00
anno 2008
anno 2009
Distr. Rim.
4,31
5,70
Distr. Ric.
5,01
6,80
Tot. Provincia
4,56
6,10
Un intervento innovativo che si è rilevato particolarmente efficace nel raggiungimento dell'obiettivo
del mantenimento dell'anziano nel proprio ambiente di vita, è l’erogazione di un “pacchetto ore”
effettuate da operatori socio sanitari del servizio domiciliare.
La realizzazione di questo progetto prevede due tipologie di interventi:
- a favore del care giver, quando nasce l'esigenza di una sua sostituzione in concomitanza di
malattie, visite o cure a cui lo stesso deve sottoporsi per un periodo definito; oppure per dare
un sollievo periodico al care giver che segue un anziano affetto da grave forma di demenza
(es. in caso di inversione del ritmo sonno veglia la presenza di un operatore una volta a
settimana di notte);
- a favore della famiglia o dell'anziano solo che si avvale di un’assistente privata e non è in
grado di provvedere alla sua sostituzione per il riposo settimanale o per un’assenza improvvisa.
Nel 2009 sono stati elaborati complessivi 40 progetti personalizzati a pacchetto ore (30 nel distretto
di Rimini e 10 nel distretto di Riccione) che hanno previsto l'attivazione di questo intervento con
l'utilizzo di un numero totale di ore di assistenza pari a 3.556.
211
7.1.3
ASSEGNO DI CURA
L’assegno di cura ha sempre più assunto un valore strategico di strumento di politica socio-sanitaria di
sostegno al lavoro di cura a domicilio assicurato a persone in condizione di non autosufficienza: anziani,
disabili e soggetti con gravissima disabilità acquisita (DGR 2068/2004).
L’assegno di cura costituisce, quindi, una risorsa particolarmente importante per garantire una sempre
più adeguata assistenza alla persona non autosufficiente.
Nell’anno 2009, avendo sempre come priorità il sostegno al mantenimento dell'anziano presso il proprio
domicilio, sono stati ulteriormente implementati i progetti in cui l'assegno di cura ha rappresentato uno
dei più significativi interventi. Il numero degli utenti che hanno usufruito dell’assegno di cura è stato di
1.402 utenti sul territorio provinciale e, confrontando il numero con quello dei beneficiari del 2008, che
sono stati 1.136, si è avuto un incremento del 23%.
Come indicato negli indirizzi attuativi della Deliberazione G.R. 509/2007- Fondo Regionale non
Autosufficienza (Delibera G.R. n° 1206/2007), per favorire l’emersione e la regolarizzazione del lavoro
di cura delle assistenti familiari, si è proseguito nell'erogazione del contributo mensile di € 160 per
coloro che, già assegnatari dell’assegno di cura, utilizzano assistenti familiari con regolare contratto e
dichiarano un ISEE estratto del solo anziano beneficiario dell’a.d.c. non superiore a €10.000,00. Tale
limite reddituale dal 1 novembre del 2009 è stato elevato a € 15.000,00. Gli a.d.c. con assistente
familiare regolarizzata contrattualmente sono stati complessivamente 364, di questi hanno potuto
beneficiare del contributo aggiuntivo 217 nel Distretto di Rimini e 116 nel Distretto di Riccione.
N° Utenti con Ass. di Cura Aggregati a livello Aziendale
1402
1136
718
560
322
366
254
318
Anno 2008
Anno 2009
Tipo A e A 50%
322
366
Tipo B e B 50%
560
718
Tipo C e C 50%
254
318
Totali
1136
1402
Ass. di Cura
Andamento % Ass. di Cura a livello aziendale
Anno 2008 Anno 2009
Incremento %
1136
1402
23
212
Tipo A e A 50%
Tipo B e B 50%
Tipo C e C 50%
Totali
7.1.4
STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI
La disponibilità del 3% di posti letto residenziali convenzionati calcolato sulla popolazione
anziana con età maggiore o uguale a 75 anni già con il 2008 è stata quasi raggiunta nel il Distretto di
Riccione, mentre si è ancora in attesa dell'ampliamento del numero di posti letto nell'ambito distrettuale
di Rimini. In tutta la provincia sono a disposizione complessivi 794 posti letto.
Anche nel 2009 è proseguito il percorso intrapreso negli anni precedenti, caratterizzato da azioni e
interventi sia per contenere la dinamica dei costi e degli aumenti delle rette che per ridurre la
disomogeneità tra le rette pagate dai cittadini, tenendo conto dei costi sostenuti e della qualità erogata,
anche in vista del percorso di accreditamento.
Nel Distretto di Rimini i tempi medi di attesa per ricoveri in casa protetta nel 2009 sono stati pari a
14,3 mesi; nel Distretto di Riccione il tempo medio di attesa è stato di 7,6 mesi.
Nell'anno in oggetto, nel Distretto di Rimini, i ricoveri in Casa Protetta sono stati 84 a tempo
indeterminato e 115 per accoglienza temporanea di sollievo, mentre nel Distretto di Riccione sono stati
55 a tempo indeterminato e 45 di sollievo. E' da precisare che le accoglienze temporanee di sollievo
sono state effettuate anche presso strutture autorizzate e non convenzionate, ma in grado di
rispondere ai bisogni degli anziani inseriti.
Gli anziani che hanno usufruito nel corso dell’anno di ospitalità in casa protetta, compresi i presenti in
struttura all’1/1/2009, sono stati n. 407 nel Distretto di Rimini e n. 271 in quello di Riccione. Se a
questi viene sommato il numero di coloro che hanno usufruito dell'accoglienza temporanea di sollievo in
strutture non convenzionate, si ha un totale di 813 persone.
Per quanto riguarda le RSA, gli anziani che nell'anno 2009 sono entrati a tempo indeterminato in tali
strutture sono stati 65 residenti nel territorio di Rimini e 45 residenti in quello di Riccione. I ricoveri
temporanei sono stati rispettivamente 339 a favore di anziani residenti nel distretto nord e 255 nel
distretto sud. Tra i ricoveri temporanei in RSA sono considerati anche quelli effettuati presso il Nucleo
Speciale Demenze di Misano, che ha iniziato la sua attività nel novembre del 2008. Nell'anno in esame
gli anziani affetti da demenza che hanno usufruito di questa nuova opportunità sono stati 24.
Il Centro Diurno rappresenta una opportunità semi-residenziale offerta dalla rete dei servizi per
mantenere l'anziano nel proprio contesto di vita, ritardando il suo eventuale inserimento in struttura
residenziale. Infatti Il Centro Diurno non solo risponde ai bisogni dell’anziano, ma anche a quelli della
sua famiglia che, nel momento in cui non è più in grado di accudirlo a tempo pieno a domicilio, ha una
alternativa al ricovero in Casa Protetta o Casa di Riposo che rappresenta sempre una scelta difficile e
dolorosa sia per la famiglia che per l’anziano.
Nell’anno 2009 gli anziani che hanno frequentato i centri diurni del Distretto di Rimini sono stati 106
mentre 61 hanno frequentato i centri diurni del Distretto di Riccione.
7.1.5
RETI DI COLLABORAZIONE TRA SERVIZI
La sempre maggiore complessità delle situazioni indica come sia assolutamente necessario integrare i
percorsi sanitari e socio sanitari attraverso una stretta rete di collaborazione tra Servizi.
Il 2009 ha visto consolidare la collaborazione e la definizione dei percorsi tra il SAA , il NOA (nucleo
operativo aziendale per la continuità assistenziale) e il Punto Unico delle Cure Domiciliari, per tutti
quegli anziani per i quali si è reso necessario utilizzare percorsi di continuità assistenziale dopo il
ricovero ospedaliero attraverso un eventuale passaggio in una struttura intermedia prima del rientro a
domicilio o dell'inserimento definitivo in una struttura residenziale. Allo stesso modo si è andata ad
intensificare e precisare la collaborazione con l'U.O. Assistenza riabilitativa- protesica, cercando di
semplificare sempre più i percorsi, già condivisi, per dare continuità alla presa in carico, soprattutto nei
momenti di passaggio di competenze e nella elaborazione dei Progetti Personalizzati per la gestione a
domicilio e/o inserimento in struttura di anziani destinatari degli interventi di cui alla DGR 2068.
213
7.1.6
CONVENZIONE AUSL RIMINI/FONDAZIONE CARIM
Anche nel 2009 è proseguita la collaborazione tra l’Ausl/Rn e la Fondazione CARIM per l'attuazione della
convenzione tra le stesse con la quale per gli anziani residenti nel Comune di Rimini è possibile
l’attivazione della assistenza domiciliare continuativa. Il bisogno viene valutato dalle assistenti sociali del
SAA che definiscono con l'anziano e/o con i familiari il Piano Assistenziale Individualizzato e propongono
l'intervento. Nell’anno 2009 è stato possibile assistere a domicilio 44 anziani. L'esperienza realizzata è
estremamente positiva e conferma come tale risorsa a disposizione della rete permette di mantenere
molto più a lungo l’anziano nel proprio ambiente di vita.
7.1.7
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI
Anche nel corso dell'anno 2009 si sono consolidati all’interno dei SAA di Rimini e Riccione momenti di
approfondimento, discussione casi e confronto tra le figure professionali presenti nel Servizio: medico
geriatra, infermiere professionale e assistente sociale, nella convinzione che si possa considerare
formazione anche tutto ciò che favorisce l’integrazione di linguaggi e saperi che, salvaguardando le
diverse competenze professionali, permettano di sviluppare un comune orientamento alla cura
dell’anziano. Nel corso dell'anno si è sviluppato un percorso formativo, iniziato nel dicembre 2008, dal
titolo ”La presa in carico integrata per progetti personalizzati di assistenza”, condotto da docenti
appartenenti alla “Fondazione Zancan” di Padova e rivolto ai professionisti del settore sociale (assistenti
sociali) e sanitario (medici geriatri e infermieri professionali) che operano nell'ambito dei servizi
territoriali a sostegno della domiciliarità per gli anziani, in particolare nel SAA e nell' UVG.
7.1.8
MAPPATURA DELLE FRAGILITA’ E EMERGENZA CALDO
Il "Nucleo Fragilità Sociali" ha concluso nel 2009 il suo primo anno di attività. Esso rappresenta un
servizio centrato soprattutto sui bisogni e sul supporto dell'autonomia delle persone anziane. Il Piano
rappresenta un'opportunità concreta per attivare percorsi ed attuare interventi efficaci nell'area della
prevenzione e si propone di sviluppare servizi ed azioni per fornire una "rete" comunicativa all'anziano e
alla sua famiglia.
Volendo dare una definizione, con il termine "FRAGILITÀ" si intende una condizione di vulnerabilità che,
per una riduzione delle riserve funzionali adattative, espone l’anziano ad un maggiore rischio di perdita
dell’autonomia.
L'attività del Nucleo Fragilità ha dunque focalizzato l'attenzione su quei soggetti "a rischio", ossia in uno
stato che può degenerare rapidamente da uno stato di "normalità" ad uno di bisogno.
L'obiettivo generale di questo servizio è quello di individuare i soggetti fragili, di promuovere, attivare e
rendere fruibili le reti di supporto al fine di sostenere la popolazione anziana ultra75enne, in particolare
gli utenti sconosciuti ai Servizi Sociali, offrendo ascolto telefonico, interventi di prevenzione e di
sostegno in situazioni di particolare emergenza, (ondate di calore, epidemie influenzali, black out o altre
emergenze strutturali), interventi di supporto a domicilio di tipo sociale ed educativo (accompagnamenti
a visite mediche o interventi volti ad incoraggiare l'utente a partecipare a momenti di socializzazione e
aiuto nel disbrigo di pratiche burocratiche). Per raggiungere tale obiettivo si è partiti dalla mappatura
della popolazione anziana ultra - settantacinquenne di Rimini e provincia al fine di conoscere, nella
maniera più accurata possibile, la condizione familiare, sociale e sanitaria. Si è cercato di identificare i
soggetti che hanno un reale bisogno, ma non lo manifestano, e le persone con rischio specifico di
solitudine ed isolamento. Il Nucleo Fragilità si è articolato principalmente attraverso il monitoraggio
telefonico, essenziale per stabilire il contatto umano con l'anziano, chiarire la condizione socio-sanitaria
e abitativa.
Nell'anno 2009 la mappa degli anziani di Rimini e provincia presentava oltre trentamila nominativi.
Hanno risposto alle telefonate 11.564 anziani su 17.379 numeri telefonici reperiti e da tutti questi
contatti sono state costituite delle mappe tematiche.
214
Dal monitoraggio generale, quindi, si sono estrapolate tre mappe tematiche:
- Anziani a rischio solitudine ed isolamento sociale;
-
Anziani a rischio emergenze bioclimatiche;
-
Anziani a rischio fragilità di tipo assistenziale.
Il Nucleo Fragilità, nella sua funzione di nucleo per l' " Emergenza Caldo" ha svolto il servizio dal 01
giugno al 15 settembre con il seguente orario settimanale: dal lunedì al venerdì a partire dalle 8.00 fino
alle 19.00 e il sabato e la domenica dalle 8.30 alle 18.30, con orari di compresenza di due operatori dal
lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30.
Gli operatori addetti al servizio, nel periodo indicato, sono stati complessivamente 5 che si sono
alternati per coprire l’orario indicato, con la presenza di un Assistente Sociale.
Il piano di intervento attuato ha inteso, principalmente:
- potenziare i singoli piani di assistenza della popolazione già in carico ai singoli servizi;
- intensificare gli interventi sanitari per le persone individuate a maggiore rischio, anche in stretto
raccordo con i MMG;
- individuare luoghi climatizzati nei quali ospitare ed accogliere temporaneamente, nelle ore più calde
della giornata, i soggetti in condizione di disagio;
- collaborare con i i Pronto Soccorso e con i Reparti Ospedalieri per ricevere informazioni sui pazienti
in dimissione al fine di predisporre adeguati piani individualizzati di domiciliazione
215
7.2
L’IMPATTO DELLA VOCAZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO SULLA
AZIENDA
Premessa
Nel panorama dell’offerta turistica regionale e nazionale Rimini e la sua provincia occupano un ruolo
particolare e significativo per dimensione del fenomeno, per l’immagine che si è evoluta nel tempo, per
lo spirito che anima gli operatori.
Milioni di presenze estive, un turismo fieristico e congressuale esteso sull’intero arco dell’anno, forti
oscillazioni di presenze nei fine settimana determinano un impatto importante sull’offerta dei servizi
sanitari.
Per la nostra provincia il periodo estivo rimane quello più impegnativo per l’organizzazione sanitaria.
All’organizzazione sanitaria il turismo chiede uno sforzo maggiore rispetto agli standard validi per altre
realtà ovvero una organizzazione di servizi molto flessibile che si dilata al punto da triplicare l’offerta di
prestazioni.
Una prima idea dell’impatto complessivo che la vocazione turistica del territorio induce nell’azienda può
essere rappresentata dal livello del potenziamento del personale presso i punti di erogazione più
sollecitati; lo schema che segue riassume, in proposito, la situazione nel triennio 2006/2009 anche se
va evidenziato che non riporta l’impegno del personale dipendente che sostiene “turni aggiuntivi” di
lavoro, in particolare in ambito ospedaliero e per la funzione infermieristica.
SCHEMA POTENZIAMENTO ESTIVO DEL PERSONALE
2007
dal
PRONTO
SOCCORSO
RIMINI
ORTOPEDIA
RIMINI
PRONTO
SOCCORSO
RICCIONE
2008
al
dal
2009
al
Dal
al
01/06/09
30/09/09
01/07/09
31/07/09
01/06/09
30/09/09
N. 2 Medici
01/06/07
30/09/07 N. 2 Medici
01/06/08
30/09/08 N. 2 Medici
N.1 Medico
01/06/07
30/09/07 N.1 Medico
01/06/08
30/09/08
U.O. O.R.L.
N. 1 Medico
01/07/07
31/07/07 N. 1 Medico
01/07/08
31/07/08 N. 1 Medico
U.O.
OSPEDALIERE
RIMINI E
RICCIONE
PRONTO
INTERVENTOCATTOLICA
PRONTO
INTERVENTO
SANTARCANGELO
INTERPRETI PRESIDIO
OSPEDALIERO DI
RIMINI
INTERPRETI –
PRESIDIO
OSPEDALIERO
RICCIONE
N. 6
Operatori
Socio –
Sanitari
01/06/07
30/09/07
01/06/08
30/09/08 Socio –
N. 3 Medici
01/06/07
30/09/07 N. 3 Medici
01/06/08
30/09/08 N. 3 Medici
01/06/09
30/09/09
N. 1 Medico
01/04/07
30/09/07 N. 1 Medico
01/04/08
30/09/08 N. 1 Medico
01/04/09
30/09/09
01/06/07
30/09/07 24 ore
01/06/08
30/09/08 su 24 ore
01/06/09
30/09/09
01/06/09
30/09/09
N. 2
interpreti su
24 ore
giornaliere
N. 4
interpreti su
12 ore
giornaliere
N. 6 Operatori
Socio – Sanitari
N. 8 Operatori
Sanitari
N. 3 interpreti su
N. 3 interpreti
giornaliere
giornaliere
N. 4 interpreti su
01/06/07
30/09/07 12 ore
giornaliere
N. 4 interpreti
01/06/08
30/09/08 su 12 ore
giornaliere
Presso il Pronto Soccorso di Riccione non si è avuto un aumento dell’organico dell’unità operativa in
quanto sono stati utilizzati medici di continuità assistenziale per l’apertura di un ambulatorio giornaliero
dedicato ai codici di minore gravità.
216
7.2.1
IMPATTO SULLA ASSISTENZA COLLETTIVA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
Rilevante è anche l’impegno nelle attività preventive in particolare nella vigilanza e controllo delle
imprese alimentari che sono rapportate alla realtà turistica.
Dai grafici sottostanti si evidenzia l’impatto del turismo sull’attività dell’U.O. Igiene degli Alimenti sul
controllo delle imprese collegate alla ristorazione alberghiera e non.
Nella medicina del lavoro si evidenzia chiaramente un aumento del carico di attività nei mesi estivi, con
particolare riferimento alle visite preassuntive di idoneità specifica al lavoro per apprendisti da occuparsi
in lavori stagionali, in massima parte nel settore del turismo.
Attività U.O. Alimenti e Nutrizione
90,40%
100%
80%
60%
40%
38%
69%
66%
62%
31%
34%
78%
Aziende Controllate
22%
20%
92,81%
9,60%
Aziende non Controllate
7,19%
0%
Dati Ausl Rimini – Dip. Sanità Pubblica
Aziende nella Provincia di Rimini
6000
5000
5020
4413
4000
2598
2000
1000 500
2004
2135
483
2005
5168
4603
5352
3628
3428
3000
0
4936
612
2006
2698
1381
371
3011
2008
217
Az. Stagionali
Az. Permanenti
350
2007
Stand Gastronomici
2009
7.2.2
IMPATTO SULLA ASSISTENZA DISTRETTUALE
L’assistenza distrettuale vede in particolare l’impatto turistico per quanto concerne le attività collegate
all’allestimento dei punti di guardia medica estiva (turistica), allocati in sedi specifiche, presso i
seguenti Comuni dei distretti:
Distretto di Rimini
Distretto di Riccione
1.
Bellaria
1. Riccione- Via Cilea
2.
3.
Igea Marina
Rimini-S.Giuliano
2. Riccione -Via Sicilia
3. Riccione-Via Catullo
4.
5.
Rimini-Viserba
Rimini-Miramare
4. Cattolica
5. Misano Adriatico
6.
7.
Rimini-Marebello.
Rimini-Centro
8.
Rimini-Torre Pedrera
Anche i punti di pronto intervento (P.I) a gestione distrettuale, sono oggetto di potenziamento sia
per quanto concerne il personale che per le ore di apertura; il PI di Bellaria-Igea Marina ad esempio è
oggetto infatti di potenziamento fino alle ore 24 con la presenza stabile anche di un infermiere da
Giugno a Settembre.
Per quanto concerne l'attività specialistica e diagnostica, si assistono picchi di attività subito prima
e subito dopo il periodo estivo, in quanto questo fenomeno riguarda prevalentemente i residenti
impegnati nelle attività turistiche durante i mesi estivi.
Il forte afflusso di turisti induce prestazioni prevalentemente legate all'urgenza e all'emergenza 118 e
ospedaliera, come meglio descritto di seguito.
218
7.2.3
IMPATTO SULLA ASSISTENZA OSPEDALIERA
Punti nodali del sistema sanitario nella realtà turistica estiva sono i Pronto Soccorsi ospedalieri dei
Presidi Ospedalieri di Rimini e Riccione.
Dai grafici si evidenzia il notevole incremento di accessi alle strutture durante i mesi estivi che
coincidono con il massimo afflusso turistico. In considerazione del notevole incremento di attività si
predispone un potenziamento di personale medico ed infermieristico.
Nonostante la forte pressione sui servizi di pronto soccorso, il numero dei ricoveri estivi rimane costante
rispetto alla media annua.
Dotazione di mezzi di soccorso- Azienda USL di Rimini-
DISPONIBILITA’ DI MEZZI DI SOCCORSO PER TUTTI I MESI
DELL’ANNO
TIPO DI
AMBULANZA
N° DI
MEZZI
ORE DI ATTIVITA’ AL
GIORNO
DISLOCAZIONE TERRITORIALE
1
H 24
Ospedale di Santarcangelo
1
H 24
Bellaria- Igea Marina c/o
sede del Pronto intervento
1
H 24
Tipo A
1
H 24
AUTOMED
Tipo A
1
H 24
(allestita per
l’emergenza)
1
H 24
AUTOMED
Tipo A
1
H 24
1
H 24
Ospedale di Cattolica
1
H 12
Morciano di Romagna
c/o sede erogativa del
Distretto
Tipo A
(allestita per
l’emergenza)
Tipo A
Medicalizzata
Tipo A
(allestita per
l’emergenza)
Medicalizzata
(allestita per
l’emergenza)
Tipo A
(allestita per
l’emergenza)
Ospedale di Rimini
Ospedale di Riccione
POTENZIAMENTO ESTIVO
DA GIUGNO A
SETTEMBRE
Si aggiungono
ulteriori
6 Ambulanze tutte
di tipo A, con
allestimento per
l’emergenza,
distribuite
lungo tutto il
litorale provinciale.
Tutte attive dalle
ore 9 alle ore 19 di
tutti i giorni della
settimana
LUGLIO E
AGOSTO
Si aggiungono
ulteriori
2 Ambulanze
entrambe di tipo
A allestite per
l’emergenza,
attive H 24.
La dislocazione
è presso i
presidi
ospedalieri di
Rimini e di
Riccione
LEGENDA:
Ambulanza di tipo A allestita per l’emergenza: si intende un mezzo con a bordo un autista soccorritore ed un infermiere professionale
Ambulanza di tipo A medicalizzata: si intende un mezzo con a bordo anche un medico oltre al personale di cui sopra
AUTOMED: si intende una automobile con a bordo un medico in grado di raggiungere al bisogno le ambulanze non medicalizzate
Si fa presente che dal 24/02/2009 è terminato il processo di accorpamento dell’Emergenza Territoriale di
Rimini nella Centrale Operativa Unica “Romagna Soccorso”. Questo ha comportato aggiustamenti e
modifiche nella dotazione dei mezzi di Pronto Soccorso a partire da aprile che ha trovato la massima
espressione nei mesi estivi (vedi prospetto) e che ha portato modifiche in aumento da ottobre a dicembre.
Per l’assetto definitivo della dotazione organica dei mezzi si rimanda al bilancio di missione anno 2010.
219
ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL’ANNO
ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2007
ANNO 2007
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Totale
Residenti
PS - H. Rimini
SN Pronto Intervento
RC Pronto Soccorso
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-Med.Terr.
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale Residenti
5.056
868
2.017
747
143
4.710
831
1.945
756
191
4.977
934
2.098
881
183
5.040
978
2.194
910
240
5.468
1.000
2.390
1.043
254
5.109
1.011
2.397
1.067
345
5.041
1.283
2.468
1.239
297
4.638
1.127
2.149
1.047
246
4.739
1.027
2.052
948
262
5.075
930
2.156
929
181
4.908
936
1.901
791
168
5.151
898
2.061
874
175
59.912
11.823
25.828
11.232
2.685
324
362
479
428
483
485
440
407
416
406
399
378
5.007
81
9.236
64
8.859
67
9.619
69
9.859
84
71
10.722 10.485
88
10.856
76
9.690
63
9.507
69
9.746
47
9.150
57
9.594
836
117.323
951
194
309
325
49
912
192
293
371
39
990
207
334
399
57
1.508
238
607
498
130
1.439
245
679
552
131
2.886
342
1.208
1.051
317
3.591
440
1.756
1.265
413
3.942
458
2.070
1.400
408
1.734
242
799
590
122
1.125
227
359
422
39
982
204
324
386
41
956
228
346
401
42
21.016
3.217
9.084
7.660
1.788
51
53
57
62
102
139
169
187
101
46
74
51
1.092
22
1.901
10
1.870
18
2.062
30
3.073
32
3.180
45
5.988
82
7.716
88
8.553
26
3.614
22
2.240
12
2.023
18
2.042
405
44.262
11.173 11.636
161.585
Non residenti
PS - H. Rimini
SN Pronto Intervento
RC Pronto Soccorso
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-Med. Terr.
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale non residenti
TOTALE GENERALE
11.137 10.729
11.681 12.932
13.902 16.473
18.572 18.243
13.121 11.986
Anno 2007 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza
20.000
18.000
16.000
n. accessi
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
Gen Feb Mar
Apr Mag Giu
Lug Ago
mese
220
Set
Ott
Nov
Dic
Totale Residenti
Totale non residenti
TOTALE GENERALE
ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2008
ANNO 2008
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Totale
Residenti
RN Pronto Soccorso
RC Pronto Soccorso
SN Pronto Intervento
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-MED.TERR.
RN Amb.Urgenze
Pediatriche
RN Ortop. Pronto
Soccorso
RN Ostetr. Pronto
Intervento
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale residenti
3.122
2.223
948
926
171
2.934
2.115
941
983
166
3.145
2.298
1.081
938
175
3.216
2.263
1.109
1.001
210
3.388
2.480
1.161
1.069
239
3.196
2.483
1.116
1.182
268
3.268
2.622
1.354
1.277
276
3.117
2.424
1.270
1.196
205
3.037
2.174
984
988
135
3.057
2.265
1.081
963
128
2.933
2.092
915
863
144
2.884
2.208
902
916
121
37.297
27.647
12.862
12.302
2.238
1.334
1.342
1.110
917
973
947
846
745
709
886
950
1.134
11.893
716
701
808
789
922
760
792
676
738
838
748
731
9.219
409
381
388
329
415
446
531
488
481
453
381
486
5.188
419
407
432
511
465
473
466
487
372
462
437
401
5.332
67
10.335
70
10.040
67
10.442
57
10.402
58
11.170
80
10.951
71
11.503
66
10.674
55
9.673
68
10.201
56
9.519
60
9.843
775
124.753
697
365
224
428
50
585
322
214
414
49
808
463
250
510
41
789
506
232
502
54
1.022
719
290
598
130
1.618
1.276
373
1.028
260
2.078
1.773
507
1.366
288
2.512
2.177
539
1.548
289
1.106
817
263
605
76
709
383
244
434
29
614
345
213
417
22
621
292
225
410
29
13.159
9.438
3.574
8.260
1.317
207
199
211
233
262
699
762
884
236
169
172
203
4.237
113
127
140
139
171
345
416
478
214
133
101
126
2.503
73
69
85
83
78
166
185
253
103
76
66
100
1.337
Non residenti
RN Pronto Soccorso
RC Pronto Soccorso
SN Pronto Intervento
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-MED.TERR.
RN Amb.Urgenze
Pediatriche
RN Ortop. Pronto
Soccorso
RN Ostetr. Pronto
Intervento
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale non residenti
75
61
69
59
89
130
215
195
95
61
54
60
1.163
12
2.244
18
2.058
18
2.595
16
2.613
22
3.381
46
5.941
94
7.684
119
8.994
34
3.549
20
2.258
14
2.018
22
2.088
435
45.423
TOTALE GENERALE
12.579
12.098
13.037
13.015
14.551
16.892
19.187
19.668
13.222
12.459
11.537
11.931
170.176
Anno 2008 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza
20.000
18.000
16.000
n. accessi
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
Totale residenti
Totale non residenti
TOTALE GENERALE
2.000
0
Gen Feb Mar Apr Mag Giu
Lug Ago Set
mese
221
Ott
Nov
Dic
ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO AZIENDALI PER RESIDENZA E PER MESE DELL'ANNO 2009
ANNO 2009
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Totale
Residenti
RN Pronto Soccorso
RC Pronto Soccorso
SN Pronto Intervento
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-MED.TERR.
RN Amb.Urgenze
Pediatriche
RN Ortop. Pronto
Soccorso
RN Ostetr. Pronto
Intervento
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale residenti
RN Pronto Soccorso
RC Pronto Soccorso
SN Pronto Intervento
CT Pronto Intervento
D1 Pronto Interv.Bellaria
-MED.TERR.
RN Amb.Urgenze
Pediatriche
RN Ortop. Pronto
Soccorso
RN Ostetr. Pronto
Intervento
RN Ocul. Amb.
prestazioni urgenti,
prioritarie e follow up
RN ORL Ambul. urgenze
Totale non residenti
TOTALE GENERALE
3.171
2.258
932
985
2.798
2.074
972
815
3.248
2.434
1.115
1.014
3.170
2.383
1.166
1.045
3.264
2.654
1.416
1.279
3.098
2.524
1.333
1.183
3.209
2.696
1.555
1.384
3.030
2.571
1.424
1.317
2.953
2.306
1.153
1.135
3.006
2.294
1.145
1.038
2.797
2.172
930
943
2.853
2.175
966
870
36.597
28.541
14.107
13.008
92
98
124
114
163
209
232
206
145
113
115
116
1.727
1.199
1.004
1.300
1.191
1.268
915
865
860
835
1.032
1.188
986
12.643
706
673
826
897
928
859
929
859
864
881
794
879
10.095
503
477
440
496
483
478
491
504
498
450
430
401
5.651
440
411
534
493
537
468
497
449
449
451
413
417
5.559
90
71
79
61
56
71
10.365
9.383
11.091
11.026
79
104
84
67
85
56
903
11.937
11.324
10.422
10.477
9.867
9.719
128.831
656
319
215
408
569
279
197
377
677
395
245
428
801
511
303
517
1.061
771
357
678
1.560
1.255
396
961
2.082
1.824
528
1.344
2.504
2.277
629
1.590
1.039
924
313
720
676
413
217
423
609
325
255
397
553
348
222
377
12.787
9.641
3.877
8.220
18
24
32
45
67
172
284
271
68
28
20
24
1.053
160
163
200
240
321
631
818
1.078
264
148
160
148
4.331
108
78
107
162
206
327
391
473
238
135
143
114
2.482
89
86
71
90
134
152
182
255
118
88
92
88
1.445
39
38
47
55
78
140
155
177
78
46
50
38
941
12.082 11.138
Non residenti
13
15
13
11
12
35
63
129
37
21
17
12
378
2.025
1.826
2.215
2.735
3.685
5.629
7.671
9.383
3.799
2.195
2.068
1.924
45.155
11.209
13.306
13.761
15.767
16.767
19.608
20.707
14.221
12.672
11.935
11.643
173.986
12.390
Anno 2009 -Accessi ai PS dell'Azienda per residenza
20.000
18.000
16.000
14.000
n. accessi
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
Totale residenti
Totale non residenti
TOTALE GENERALE
0
Gen Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
mese
222
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
CONCLUSIONI
L'Azienda U.S.L. di Rimini è una realtà imprenditoriale del settore pubblico che eroga servizi a carattere
sanitario allo scopo di assicurare ai residenti nel territorio di propria pertinenza la tutela della salute, intesa
come diritto della persona e interesse della collettività, attraverso lo svolgimento di funzioni ed attività di
prevenzione e promozione, diagnosi, cura e riabilitazione, in coordinamento e con modalità integrate con
quelle degli altri soggetti pubblici e privati accreditati erogatori di prestazioni e di servizi sanitari, secondo una
logica organizzativa che riconosce come riferimento strategico per la programmazione dei servizi sanitari e
sociali l'ambito distrettuale.
Tra le competenze dell'Azienda U.S.L. di Rimini rientrano attività e prestazioni a carattere sociale, in quanto
specificamente delegate dai comuni della provincia, nel quadro del sistema integrato di interventi e servizi
sociali delineato dalla l. r. 3/2003 la cui titolarità è, tuttavia, conservata in capo ai comuni stessi.
Anche per l'esercizio 2009 lo svolgimento dei compiti e delle attività propri della missione dell'Azienda è stato
assicurato nel rispetto dei vincoli economici, garantendo il mantenimento dell'equilibrio di bilancio che, è
giusto sottolinearlo, deve essere considerato quale condizione della sostenibilità di un sistema che sempre di
più appare sottoposto alle pressioni determinate da un andamento in crescita dei costi tendenzialmente
superiore rispetto all'incremento della disponibilità di risorse economiche.
L'attenzione rivolta al governo della spesa coon i conseguenti positivi risultati economici ha, peraltro,
consentito il perseguimento di politiche a carattere espansivo, in particolare con riferimento al tema delle
risorse umane, con un incremento netto del personale dipendente, in parte legato alla stabilizzazione di
operatori già presenti in Azienda con rapporti di lavoro caratterizzati da elementi di precarietà, in parte da
ricondurre a nuove assunzioni; il rispetto dei vincoli di bilancio ha, inoltre, consentito il proseguimento del
programma di ammodernamento del patrimonio edilizio aziendale, con particolare riferimento agli interventi
sulle strutture ospedaliere, nonchè il completamento del complesso edilizio destinato ad ospitare il
Dipartimento di Emergenza-Accettazione dell'Ospedale di Riccione e la prosecuzione dei lavori di costruzione
di quello di Rimini.
Come già era avvenuto negli scorsi anni, anche per la redazione del bilancio di missione 2009 la scelta
“editoriale” è stata quella di coinvolgere attivamente le differenti articolazioni aziendali in un insieme che si
propone di tenere conto delle specificità degli approcci, degli apparati organizzativi, dei risultati; questa,
nonostante il rischio insito in uno strumento che per dimensioni e complessità di strutturazione tenderebbe a
rivolgersi ad un “pubblico competente”, è da considerare una scelta finalizzata al coinvolgimento, nella
convinzione dell'importanza, anche sociale, del tema della rendicontazione, in particolare per quanto riguarda
le aziende del settore pubblico.
Va sottolineato come non sempre sia possibile coniugare l’agilità, la sintesi, con la specificità, l’analisi, il
dettaglio. La scelta per questa Direzione è stata, in taluni casi, quella di fornire elementi di dettaglio utili al
fine di consentire un giudizio obiettivo e consapevole sull’operato dell’Azienda, anche a costo di richiedere un
impegno da parte del lettore il quale, tuttavia, a fronte di questo potrà trovare dettagli informativi di notevole
interesse.
Sembra peraltro, in questa sede, doveroso ringraziare per il loro contributo tutti coloro che, anche quest'anno,
hanno partecipato alla stesura del Bilancio di missione.
Il percorso di sviluppo e progressiva rimodulazione del sistema dei servizi sanitari si caratterizza, nonostante
la riconosciuta, in ambito regionale, capacità di governo di fenomeni ed eventi che in maniera variamente
articolata hanno la potenzialità di influenzare le caratteristiche del sistema stesso, per modalità evolutive non
necessariamente lineari, connotandosi in termini di complessità che difficilmente si armonizzano con la
scansione annuale che caratterizza l'obiettivo di rendicontazione del Bilancio di Missione.
Sembra, tuttavia, in questa sede doveroso richiamare l'attenzione su alcuni aspetti che hanno caratterizzato,
indirizzandola secondo linee prioritarie, l'attività dell'Azienda U.S.L. di Rimini durante l'anno 2009.
Con riferimento all'area di attività territoriale ed all'assistenza primaria:
- la revisione degli assetti organizzativi dei dipartimenti territoriali
- il proseguimento del percorso di sviluppo organizzativo dei Nuclei di Cure Primarie, con particolare
attenzione ai temi dell'integrazione interdisciplinare ed interprofessionale, della presa in carico del paziente e
della continuità assistenziale, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione degli operatori del
comparto;
- l'aumento della capacità di fornire risposta alle richieste di prestazioni di specialistica ambulatoriale
attraverso processi di miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva, l’incremento dell'offerta di prestazioni
specialistiche
ambulatoriali
e
la
loro
più
precisa
caratterizzazione
in
termini
di
urgenza/differibilità/programmabilità;
- l’impegno per l’integrazione socio-sanitaria, in particolare sul versante della non autosufficienza con
l’utilizzo del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA), e verso l'integrazione istituzionale svolta
a livello distrettuale, con la frequente convocazione dei Comitati di Distretto;
- il potenziamento del Punto Unico delle Cure Domiciliari allo scopo di garantire l'effettuazione di valutazioni
multidimensionali attraverso il coinvolgimento di figure professionali con competenze diversificate (MMG,
Infermiere, Assistente Sociale, Fisioterapista, OSS) in grado di identificare i bisogni e le varie problematiche
del singolo paziente allo scopo di perseguire l'elaborazione di Piani Assistenziali appropriati e personalizzati;
- l'adesione al progetto sperimentale “Progetto Pazienti Neuromuscolari” che fa capo alla U.O.Gestione del
Rischio e Medicina Legale attraverso il quale si intende garantire la domiciliazione di pazienti abbisognevoli di
forme complesse e avanzate di cura attraverso il trasferimento al domicilio di competenze specialistiche
tipiche della degenza ospedaliera;
- l’aumento progressivo del numero degli affidamenti familiari, attraverso un lavoro capillare di promozione
effettuata su tutto il territorio provinciale di Rimini, che ha favorito un aumento di sensibilità delle famiglie del
territorio nei confronti dell’accoglienza dei minori;
- l’incremento del ricorso alla residenzialità privata con ulteriore utilizzo di posti presso le strutture in
convenzione, e la sostanziale stabilità dell’utilizzo di posti semi–residenziali nell'ambito di un quadro di
costante e progressivo incremento del numero di utenti che afferiscono ai CSM, fenomeno questo, peraltro, in
linea con quanto osservato su scala più ampia (regionale, nazionale, ...).
- l'attività di monitoraggio e lo svolgimento tempestivo degli interventi di profilassi necessari al verificarsi di
casi di malattie infettive a trasmissione collettiva;
- l'attività di controllo in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro con il raggiungimento degli obiettivi
stabiliti in ambito regionale.
- il progressivo allineamento alle indicazioni comunitarie (pacchetto igiene) nel campo della sicurezza
alimentare, con l'accreditamento istituzionale dei servizi interessati.
Con riferimento all'area di attività ospedaliera:
- il mantenimento del tasso di ospedalizzazione (in ulteriore riduzione rispetto al 2008) al di sotto del valore
medio regionale pur nell'ambito di un incremento del volume di prestazioni generate dalla mobilita attiva;
- il consolidamento del percorso di riorganizzazione e ottimizzazione degli spazi operatori con incremento delle
sedute operatorie e del numero di interventi complessivamente eseguiti;
- il proseguimento del percorso di riqualificazione strutturale dei presidi ospedalieri con la verifica di
rispondenza/adeguamento agli standard di sicurezza
- l’attivazione del Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna di Pievesistina;
- l’attivazione del Laboratorio Trapianto dell’U.O. Oncologia e Oncoematologia;
- l’attivazione della nuova cucina e della nuova mensa dell’Ospedale “Infermi” di Rimini
- l’attivazione della Radioterapia Intraoperatoria (IORT) presso l’Ospedale “Franchini” di Santarcangelo di
Romagna
Con riferimento a tutte le aree di attività:
- l’adozione del nuovo atto aziendale;
- la prosecuzione del percorso di sviluppo di competenze e ruoli delle professioni sanitarie con individuazione
progressiva delle aree e delle modalità di declinazione innovativa delle responsabilità, organizzative e
professionali, del personale infermieristico e tecnico
- la capacità di governo della spesa farmaceutica netta con riduzione della spesa (-0,86%) a fronte
dell’incremento registrato in ambito regionale (+0,59%).
Finito di stampare
Il 20.07.2010
Presso il Centro Stampa
AUSL Rimini