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Fuga e migrazione nell'era moderna "In realtà nulla forse rende più evidente la decadenza del mondo dalla prima guerra mondiale in poi come la limitazione della libertà di movimento e la menomazione dei diritti naturali dell'uomo. Prima del 1914 la terra apparteneva a tutti: ognuno andava dove voleva e vi rimaneva finché voleva. Non c'erano permessi né concessioni né lasciapassare. Mi diverte sempre lo stupore dei giovani quando racconto loro di essere stato prima del 1914 a girar l'India e l'America senza possedere un passaporto o neppure averlo mai visto. Si saliva e si scendeva da un treno o da una nave senza interrogare e senza venir interrogati, non c'era da riempire uno solo dei cento formulari oggi richiesti. Si ignoravano i visti, i "permits" e tutte le seccature; gli stessi confini, che oggi, per la patologica diffidenza di tutti contro tutti, sono trasformati in reticolati da doganieri, poliziotti e gendarmi, non significavano altro che linee simboliche, si potevano passare con la stessa spensieratezza come il meridiano di Greenwich." Con queste parole lo scrittore Stefan Zweig, nato a Vienna, ha descritto nella sua autobiografia “Il mondo di ieri” pubblicata nel 1942 la limitazione della libertà di movimento nel XX secolo. Quando i nazionalsocialisti hanno preso il potere, nel 1934 lo scrittore, in seguito ad una perquisizione domiciliare ordinata dalla polizia, ha lasciato Salisburgo per trasferirsi a Londra. La scoperta dell'America grazie a Cristoforo Colombo nel 1492 costituisce una pietra miliare per la tematica della migrazione. Qui di seguito daremo un’occhiata ai grandi movimenti migratori da allora ad oggi. I seguenti quattro fattori sono stati di primordiale importanza per la nascita di considerevoli movimenti migratori: la nascita di potenti Stati nell'Europa del XV secolo, conquiste in grande stile in seguito alla scoperta del Nuovo Mondo, i mari rappresentavano nuove vie commerciali e gli europei ambivano ad una posizione egemonica in ambito economico. La storia delle migrazioni può essere suddivisa in tre periodi: Nel periodo dell'Assolutismo e del Mercantilismo (dal XVI al XVIII secolo) i regnanti europei miravano a tenere i loro sudditi all'interno del loro territorio. In quel periodo da due a tre milioni circa di europei si trasferirono nelle colonie del Nuovo Mondo e diversi milioni di africani dell'Africa occidentale furono deportati come schiavi per lavorare nelle piantagioni del Nordamerica e del Sudamerica. Il desiderio di una omogeneità religiosa comportò la persecuzione e la cacciata di interi gruppi etnici. La fase iniziò con l'allontanamento degli ebrei non convertiti dalla Spagna nel 1492. La fase conclusiva è costituita dalla fuga di circa 200'000 ugonotti che lasciarono la Francia nel momento in cui Luigi XIV revocò l'Editto di Nantes nel 1685. Web giovani : Ufficio federale della migrazione :: http://www.jugendweb.asyl.admin.ch 1/2 Al secondo periodo diedero inizio le rivoluzioni industriali, democratiche e demografiche nel tardo XVIII secolo. La rapida crescita demografica e il diffondersi del capitalismo determinò massicci movimenti migratori delle popolazioni dei vari Paesi in cerca di lavoro. Nel XIX secolo circa 29 milioni di emigranti abbandonarono l'Europa per recarsi oltremare. Nel contempo anche all'interno dell'Europa si diffuse la migrazione dovuta alla ricerca di un lavoro. Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera necessitavano di forza lavoro a buon mercato. In seguito all'abolizione del commercio degli schiavi i proprietari britannici di piantagioni situate nei territori dell'Oceano Indiano e dei Caraibi reclutarono mano d'opera proveniente dall'India. In seguito questa forma di migrazione si è estesa anche al Sudest asiatico, all'Africa del Sud e all'Africa orientale nonché alle colonie delle altre potenze europee. Nel medesimo periodo commercianti cinesi svilupparono le loro attività commerciali in tutto il Sudest asiatico coloniale, motivo per il quale in tutte queste regioni era possibile imbattersi in immigranti cinesi. In quel periodo nacque un nuovo tipo di profugo, che si caratterizzava per le sue opinioni politiche e l'appartenenza di classe. Un esempio per questo fenomeno furono gli "Emigrés", che fuggirono dal periodo soprannominato del "Terrore" durante la Rivoluzione francese. Anche la Rivoluzione americana diede avvio a movimenti di fuga su vasta scala. I "Tories", che si batterono al fine di mantenere la dominazione britannica, per finire si istallarono in Canada. Nel XIX secolo l'arrivo e la partenza di rifugiati politici, che avevano scelto l'esilio soprattutto a ragione della repressione in seguito a moti rivoluzionari e nazionali, costituì un fenomeno del tutto corrente. Il XX secolo - il terzo periodo - è sovente definito il "secolo dei rifugiati". Il Nazionalismo mandò in frantumi l'impero asburgico e il regno ottomano. La Rivoluzione d'ottobre in Russia diede avvio a una prolungata ondata di profughi. Le due Guerre Mondiali cagionarono lo sradicamento forzato e le deportazioni. La scissione di India e Pakistan nel 1947 nonché la divisione della Palestina nel 1948 furono connesse a notevoli movimenti di profughi. Le guerre di liberazione nazionali nella parte meridionale dell'Africa nonché le crisi interne dei nuovi Stati di questo continente negli anni Sessanta cagionarono sempre nuovi movimenti di fuga di vaste proporzioni. Nell'ultimo decennio del XX secolo si verificò un genocidio in Ruanda. In Bosnia Erzegovina nonché nel Kosovo sono state messe in atto pulizie etniche, in seguito alle quali molte persone hanno abbandonato la loro Patria. E potremmo proseguire menzionando molti altri conflitti e catastrofi. Il terzo periodo nella storia delle migrazioni è contrassegnato dal divario tra un limitato numero di Paesi che dispongono di molti capitali, un livello tecnologico elevato nonché un imponente potenziale militare e il resto del mondo. Sovente nei Paesi in via di sviluppo la crescita demografica non è stata al passo con la crescita economica. Nella speranza di trovare altrove condizioni di vita migliori, molti poveri abbandonarono ed abbandonano i loro Paesi d'origine. L'automobile, l'aereo e la stampa scritta nonché i media elettronici hanno inoltre favorito questa mobilità. Web giovani : Ufficio federale della migrazione :: http://www.jugendweb.asyl.admin.ch 2/2