C II l l TT erritorioerritorio

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C II l l TT erritorioerritorio
L
a Basilicata, che rientra nella regione meteorologica del Mediterraneo Centrale e si inserisce tra
le isoterme annuali 16°-17°, possiede un clima tipicamente mediterraneo, contraddistinto da
estati calde e da inverni piovosi. Le varie località registrano basse temperature invernali, al di sotto
dello zero nelle zone a maggior quota, con inverni rigidi, estati relativamente calde e con escursioni
notevoli. Volendo sintetizzare si distinguono quattro periodi meteorologici:
1. un periodo di stabilità, l’estate, quando il Mediterraneo è sotto l’alta pressione subtropicale;
2. un periodo di netta instabilità, l’inverno, quando scorre sul nostro bacino il fronte polare;
3. due fasi di transizione, caratterizzate da un prolungamento della stagione precedente e poi da una
rapida evoluzione.
Il cosiddetto “dominio estivo” dell’alta pressione subtropicale, da distinguere da uno primaverile e
uno autunnale, comincia ad estate avviata, verso fine giugno, per proseguire fino ad oltre la metà di
agosto. L’alta pressione è presente sia al suolo, ove la circolazione è scarsa, sia in quota. Il cedimento
dell’alta pressione avviene quasi ogni anno a fine agosto, quando il getto rallenta e comincia a riabbassarsi in latitudine.
Spezzato l’equilibrio dell’anticiclone in quota, si presentano i primi veri e propri fronti perturbati.
Quando comincia a profilarsi il contrasto termico tra mare e terra (causato dal diverso calore specifico dei due mezzi), verso fine ottobre, la situazione muta radicalmente. Dopo una fase molto instabile, contraddistinta dalla definitiva uscita dell’alta pressione, compaiono zone di bassa pressione, formate da invasioni iniziali di aria calda africana, seguite da poderose irruzioni di aria fredda nordatlantica. La situazione perturbata del tardo autunno prosegue anche in dicembre con un crescente
raffreddamento. Col procedere della stagione, a causa degli spostamenti più ampi dei freddi flussi
europei, vengono innescate fasi di maltempo insistenti; sopraggiungono, infatti, intensi flussi d’aria
continentale gelida, con gelo e nevicate. Queste fasi di forte maltempo sembrano ripetersi di più ad
inverno avanzato, cioè a febbraio, e meno all’inizio e a metà stagione.
Ai primi di marzo le variazioni di pressione sono irregolari ed il tempo è instabile e capriccioso. Dalla
fine del mese in poi la depressione oceanica rimane bassa e profonda e ne deriva la fase molto piovosa
di metà primavera. Passata tale fase, si entra nel dominio primaverile dell’alta pressione, che si inoltr-
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Il Clima
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di Anna De Stefano e Giulio Petrullo
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erà nell’estate, fin quasi a metà giugno. Tale dominio è molto irrequieto; infatti in maggio, il tempo
soleggiato e sempre più caldo si interrompe di frequente per il transito di fronti atlantici, con giorni
di tempo cattivo. A fine maggio l’alta pressione si consolida maggiormente.
Arriva così, quasi all’improvviso, un nocciolo potente di aria tropicale e la prima ondata di caldo afoso.
La situazione rimane pressoché stabile fino a metà giugno, con brezze, temporali e forte soleggiamento. Dalla fine di tale mese, l’aria tropicale reinvade il Mediterraneo, ove rimarrà per più di due mesi,
e il ciclo ritorna al punto di partenza.
I principali fattori che influenzano il clima della regione sono sicuramente la latitudine, l’altitudine, la
distanza dal mare, la posizione rispetto ai grandi centri dell’atmosfera, l’esposizione, la vegetazione.
Si ha una netta differenziazione tra la provincia di Potenza (tutta al di sopra dei 500 m sul livello del
mare) e quella di Matera; tale diversità è ancora accentuata dalla differente posizione rispetto alle perturbazioni atmosferiche, dato che il sistema appenninico attribuisce alle due province diverse influenze climatiche costituendo uno spartiacque tra i bacini del mar Tirreno e quello dello Ionio.
Le particolari condizioni altimetriche della provincia di Potenza, dovute al rapido avvicendarsi di
strutture orografiche nettamente differenziate (monti, colline, altipiani, pianure, pendii scoscesi) producono, anche nell’ambito della stessa regione, una cospicua varietà di climi.
Non esiste purtroppo una diffusa rete di rilevamento delle temperature nella nostra regione. Solo per
Potenza, ove esiste un osservatorio dell’Aeronautica Militare (attualmente in fase di ristrutturazione)
vi sono dati completi, compresi quelli relativi al vento. Sono comunque in corso, da parte della
Regione Basilicata, lodevoli iniziative per la creazione di una rete, estesa a tutto il territorio regionale,
per il rilevamento dei dati climatici con la più opportuna dislocazione e con oculata ed omogenea
scelta di apparecchiature di registrazione dati.
Secondo la classificazione di Thornthwaite e Mather (1957), in funzione dei fattori climatici, possono
essere distinte varie zone: la montana interna, con
clima umido ed estate tendenzialmente secca,
caratterizzata da temperature medie invernali
oscillanti tra i 3° e i 4° ed estive tra i 22° e i 23° e
da precipitazioni medie che superano i 1000 mm
e presentano una concentrazione estiva superiore
ai 30 mm; la montana esterna, a clima temperato
di tipo subumido con temperature simili alle
precedenti ed una piovosità inferiore agli 800 mm
con una certa distribuzione annuale; l’area collinare orientale a clima temperato semiarido ad
estate secca, con escursioni stagionali di circa 16°,
con una piovosità media che si aggira sui 600 mm
ed un bilancio idrico fortemente deficitario nei
mesi estivi. Lungo la fascia costiera ionica queste
ultime caratteristiche si accentuano.
I dati termometrici sulla nostra regione derivano
dall’archivio dell’ENEA. Tale archivio è stato
Fig.1 – Cartina delle Isoterme
Significato
Caratteristiche
MFRED
molto freddo
Tmax ≤19°C
Tmin ≤0°C e/o ≤10°C
FREDD
freddo
Tmax ≤19°C
Tmin ≤0°C e/o ≤10°C
Tmax ≤19°C
COMFO comfortevole
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Sigla
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costruito a partire dal 1983,
Un mese è detto comfortevole quando non è necessario riscaldare o raffreddare l’ambiente per assicurare il benessere fisico (si considera accettabile, per il comfort ambientale, l’intervallo di temperatura
che va dai 19 ai 27 °C).
In questa classificazione a ciascun tipo di clima corrisponde una sigla composta dal numero di mesi
comfortevoli presenti nell’anno e dalla lettera F o C a seconda se sono più di 6 i mesi freddi e molto
freddi o, viceversa, più di 6 i mesi caldi e molto caldi. Ad esempio, 4F significa che nell’anno si incontrano 4 mesi comfortevoli ed il numero di mesi complessivamente freddi è maggiore di 6. Si possono
avere 7 mesi freddi ed 1 caldo, oppure 6 freddi e 2 caldi, oppure 1 molto freddo, 6 freddi ed 1 caldo,
e così viaintegrandovi dati storici provenienti da reti diverse aventi importanza nazionale: la Rete
Agrometeorologica Nazionale (RAN), il servizio Idrografico e Mareografico, l’Aeronautica Militare
Italiana (AMI). Complessivamente sono state utilizzate 1131 stazioni, e l’intervallo temporale coperto va, grossomodo, dal 1950 al 1995.
Si è utilizzato un sistema di classificazione delle aree climatiche in base alla suddivisione dei mesi dell’anno in: mesi molto freddi, mesi freddi, mesi comfortevoli, mesi caldi, mesi molto caldi.
19°C <Tmax ≤27°C
CALDO
caldo
27°C <Tmax ≤32°C
MCALD
molto caldo
Tmax >32°C
Tab. 1 Classificazione dei mesi
In Basilicata sono state individuate varie zone climatiche: 2C, 3C, 4C, 3F, 4F. Le località in provincia di Matera sono tutte all’interno della fascia C (tranne Stigliano che si trova più nell’entroterra),
mentre quelle in provincia di Potenza si trovano nella fascia F (esclusi Lavello, Melfi e Palazzo
S.Gervasio che sono ai confini con la Puglia e Maratea che è una località di mare).
L’area climatica 2C è costituita da località con altitudine inferiore a 600 m, ubicate nei pressi del Mar
Jonio (Montalbano Jonico, Policoro e Valsinni). I mesi caldi e molto caldi compaiono da giugno a
settembre, quelli comfortevoli a maggio e ottobre, cioè nelle stagioni di transizione. La temperatura
minima media non va sotto i 3,5°C, mentre la temperatura massima media non va oltre i 32°C.
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L’area climatica 3C ha caratteristiche pressoché identiche a quella precedente e si estende
lungo i confini con la Puglia e lungo le coste
dello Jonio (Bernalda, Matera, Nova Siri,
Lavello e Palazzo S.Gervasio). Solo in minima parte, nel 17% delle zone ricadenti nell’area climatica 2C, si hanno 1 o 2 mesi
molto caldi (luglio ed eventualmente agosto),
accompagnati sempre da 2 (raramente 3)
mesi caldi. Se non ci sono mesi molto caldi,
MFRED FREDD COMFO CALDO MCALD
quelli caldi sono generalmente 3, a volte 4.
Sono mesi comfortevoli maggio ed ottobre, accompagnati da aprile oppure settembre. Ci sono da 1 a
6 mesi freddi e da 0 a 5 mesi molto freddi, che si combinano in rapporti diversi secondo la latitudine e l’altitudine. Quelli molto freddi mancano nelle località costiere. Infatti la temperatura minima
media non scende sotto i 4°C nelle zone vicino al mare, mentre per le località più interne cala anche
sotto i 2°C (la cittadina più fredda è Palazzo S.Gervasio). Lo stesso vale per la temperatura massima
media: per le località di mare si toccano anche i 33°C, mentre per le altre si parla di circa 31°C.
L’area climatica 4C è la più estesa in tutta Italia. Nella nostra regione in questa fascia non abbiamo
mesi molto caldi, mentre i mesi freddi e molto freddi sono 6. I mesi comfortevoli sono maggio, giugno, settembre ed ottobre. Luglio ed agosto sono i mesi caldi. Le località appartenenti a tale zona sono
Tricarico, Maratea e Melfi. La temperatura minima media è intorno ai 2°C per Tricarico e Melfi, e
non scende sotto i 5°C per Maratea, mentre la temperatura massima media è di 30-31°C per le prime
due e di 28-29°C per la località che si affaccia sul Mar Tirreno.
L’area climatica 3F è distribuita su tutta la penisola ad altitudini che, dal Nord al Sud, crescono gradualmente dal livello del mare fino ai 1000 m. Essa ha le caratteristiche di un clima continentale, con
inverni molto freddi ed una forte escursione termica annua. Non ci sono mesi molto caldi. Si hanno
invece 2 mesi caldi: luglio ed agosto (a volte anche solo agosto), e per lo più 4 o 5 mesi molto freddi.
Appartengono a tale area le località di Stigliano, Avigliano, Moliterno, Picerno, Rionero in Vulture e
Teana. Per tutte le località la temperatura minima media è tra 0 e 1°C (tranne Teana per la quale tale
temperatura è di circa minima media 2,5°C); la temperatura massima media è per tutte tra i 27 e i
29°C (tranne Rionero ove va oltre i 30°C).
L’ultima area climatica presente è la 4F, alla
quale appartengono Latronico, Pescopagano e
il capoluogo di regione, Potenza. È un’area che
si estende nelle zone interne e montuose della
penisola.
Non ci sono mesi molto caldi, né mesi caldi.
I mesi da giugno a settembre sono comfortevoli, mentre maggio ed ottobre sono mesi già
freddi. Tutti gli altri sono mesi molto freddi.
La temperatura minima media è nell’intervalMFRED FREDD COMFO CALDO MCALD
I VENTI
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Il regime dei venti dominanti e l’avvicendarsi di quelli periodici ed occasionali su una data regione
sono strettamente correlati con la distribuzione della pressione atmosferica e col suo andamento nel
corso dell’anno. La distribuzione stagionale della pressione è determinata da due fattori essenziali, e
cioè il diverso comportamento termico della terra e del mare e l’avvicendarsi di alcune tipiche masse
d’aria, che influisce sia sulla temperatura che sulla pressione, nonché sull’umidità. Il primo può dirsi
un fattore essenzialmente statico, mentre il secondo è di carattere dinamico.
Il primo dei comportamenti accennati fa sì che sulle aree più calde, e cioè sul mare nel
corso dell’inverno e sulla terra nel corso dell’estate, tendono progressivamente a formarsi zone di pressione minore rispetto a quelle regnanti su aree limitrofe, mentre nelle zone più fredde (mare nel periodo estivo e terra nel periodo invernale) finiscono con lo stabilizzarsi alte pressioni.
Ad ogni modo il regime dei venti è spesso complicato oltre che dalle situazioni bariche stagionali,
dalla complessa orografia locale. Sulle coste il regime è influenzato dall’azione del mare e, nell’interno, dalla presenza dei rilievi.
Nel complesso, tutto il territorio italiano è sotto il dominio dei venti occidentali (perturbazioni
atlantiche) che trovano ostacoli da parte della catena appenninica.
Ciò produce notevoli variazioni nel regime dei venti tra la provincia di Potenza, che risulta esposta ai
venti tirrenici (maestrale e libeccio) e quella di Matera, che risente maggiormente delle perturbazioni
adriatiche. Anche in questo caso però, per la mancanza di stazioni rilevatrici sul territorio regionale,
non esistono sufficienti dati di misurazione del regime dei venti, per cui bisogna fare riferimento alle
indicazioni di carattere generale, valide per l’intera penisola italiana.
Per quanto riguarda la zona di Potenza ove esistono elementi di valutazione grazie alle rilevazioni
effettuate dalla stazione meteo dell’Aeronautica Militare, il periodo delle “calme” è piuttosto limitato (soltanto 111 giorni all’anno).
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lo 1-2°C per le città di Latronico e Potenza, mentre Pescopagano arriva anche a temperature di -1°C.
La temperatura massima media è per tutte tra i 25 e i 26°C.
LA RADIAZIONE SOLARE
La radiazione solare globale sull’Italia è stata stimata a partire dalle immagini secondarie trasmesse dal
satellite Meteosat nella banda del visibile, mediante il sistema Heliosat. I valori medi mensili della
radiazione solare globale al suolo sul piano orizzontale sono stati stimati per oltre 1600 comuni italiani. L’attività ha avuto inizio nel 1994. Il sistema Heliosat fornisce valori che coprono tutto il territorio italiano con una risoluzione spaziale attorno ai 7 km ed un’approssimazione media del 6-7%
rispetto ai valori ricavati dalle misure a terra della nuova rete piranometrica dell’AMI (38 stazioni) e
della RAN (26).
Si tratta di un risultato apprezzabile, se si considera che la radiazione solare viene misurata al suolo
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da poche decine di stazioni e che la strumentazione adoperata richiede un notevole impegno di risorse umane e finanziarie per funzionare correttamente e fornire misure attendibili. Ambedue le reti suddette hanno avuto problemi di continuità, di funzionamento e di affidabilità delle apparecchiature
già nel 1996, nonostante siano state realizzate a partire dal 1990; tali problemi sono legati anche al
costo della manutenzione ed alla necessità di periodiche calibrazioni dei piranometri.
Salvo casi eccezionali, l’Heliosat fornisce tutte o quasi le mappe giornaliere, ricavate dalle immagini
orarie dell’arco diurno, il cui numero varia da 7 a 12 secondo il mese. La percentuale di immagini
che non vengono archiviate, per difetti di trasmissione o di ricezione, è bassa; il valore medio mensile che se ne ricava è dunque generalmente il risultato di un numero rilevante di misure. L’idea che
sta alla base del metodo è che la copertura nuvolosa su una certa porzione della superficie terrestre
determina la quantità di radiazione solare che la raggiunge. Per discriminare nelle immagini tra le
zone coperte da nubi ed il suolo scoperto si sfrutta il fatto che le nubi hanno un albedo nettamente
maggiore di quella del suolo.
A parte le isole (Sicilia e Sardegna), la Basilicata ha la più alta radiazione globale al suolo, rilevata in
MJ/m2 giorno; solo la Calabria, la Puglia e la Campania (e il Lazio nella sola provincia di Roma) possono vantare una così forte radiazione solare.
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Essa passa da un minimo di 6 MJ/m2 giorno nel mese di dicembre fino a circa 24 MJ/m giorno nei
mesi di giugno e luglio. L’andamento della radiazione è quasi parabolico, con una pendenza maggiore
nei primi mesi dell’anno.
Questi risultati dovrebbero portare alla riflessione più logica: cioè quella di sfruttare adeguatamente
quest’enorme risorsa che la nostra regione ha a disposizione. Inoltre, accumulando questi risultati
negli anni, si potrà fornire una varietà di informazioni utili nelle applicazioni dell’energia solare
(andamenti temporali medi o tipici per le principali città, energia solare disponibile per le colture e
per gli edifici con dispositivi solari passivi ecc.) ed elaborare un atlante solare per l’Italia più dettagliato di quello europeo attualmente disponibile.
BIBLIOGRAFIA
• Bonzi, Federico, R. Giura Longo, La Basilicata: i tempi, gli uomini l’ambiente. Bari, Edipuglia, 1994
• Petrarca, Spinelli, Cogliani, Mancini, Profilo climatico dell’Italia, vol. 0 e vol. 6. Enea, Roma 1999
• Petrarca, Spinelli, Cogliani, Mancini, La radiazione globale al suolo in Italia negli anni 1996-1997,
Enea, Roma 1999
• P. Claps, Sileo, Caratteri termometrici dell’Italia Meridionale – Difa, Università degli studi della
Basilicata, Potenza 2000
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