La Goccia n.1-13hot!

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La Goccia n.1-13hot!
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n. 1 - 19 gennaio 2013
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00
del 16 gennaio 2013
Sommario
La Goccia n. 1 -19 gennaio 2013
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è associato alla
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Periodica Italiana
La Goccia
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HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLA CARRERA
MICHELANGELO ZANELLI
GIORGIO MOREA
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
FLORIANA RIBECCO
BALDASSARRE D’ANGELO
WANDA PUCCI
SARAH SCORPATI
CORRADO STRADA
MIKI MARCHIONNA
VINCENZO D’ANGELO
CANTA STORIE
LUCA CALABRESE
GRAZIA POLLICORO
GIUSEPPE DRAGONE
ANTONIO COSTANTINO
TOMMASO FRANCAVILLA
ALESSIO FILIERI
COSIMO VAVALLO
TINA ANTONUCCI
DOMENICO DI FONZO
ROSA ANNA PANTONE
M. TERESA QUINTO
ANNA MARIA COSSU
ENZO SANNELLI
MARILENA SURDO
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
STAMPA
tipografia
ACITO
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n. 1 - 19 gennaio 2013
Ricerca e …
di Giovanni Matera
pag. 28
Dal Natale
di Giuseppe Pizzulli
pag. 31
Rottamare...
Consulta…
Utopia…
Mostra presepiale…
Immagine goffa…
Viaggio…
di Stefano Giove
pag. 4
di Adele Carrera
pag. 5
Cenzino Torraco…
di Enzo Sannelli
pag. 6
di Marilena Surdo
pag. 17
di Canta Storie
pag. 18
Madonna…
di SG
pag. 18
di Sarah Scorpati
pag. 32
di Luca Calabrese
pag. 33
Nataleinsieme…
di Anna Maria Cossu
pag. 34
Michele Perniola…
Tela…
Il Comune…
Le favole di grim
5º Concerto
La scuola…
Notizie flash…
Grazie Ragazzi…
Avis…
pagg. 8/9
di Operatrici
pag. 20
Le caricature…
Concerto...
Step to…
di Stefano Giove
pag. 6
di Grim
pag. 7
di Giulio Pinto
di Giorgio Morea
pag. 9
Natale in scena…
di Grazia Pollicoro
pagg. 10/11
Nonno Donato…
di Donato Cardinale
pag. 11
Inquinamento…
di Locomotiva
pag. 12
di Stefano Giove
pag. 19
di Rosamaria Busto
pag. 20
di Domenico Di Fonzo
pag. 21
Nel nome del Figlio…
di Canta Storie
pag. 22
Symbola…
di Elena Clemenza
pag. 23
Lettere…
di Corrado Strada
pag. 24
di Maria Teresa Quinto
pag. 35
di Rosa Anna Pantone
pag. 35
di Baldassarre D’Angelo
pag. 35
di Tina Antonucci
pag. 36
Juniores 1…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 37
Le Massime…
di Vincenzo D’Angelo
pag. 37
1º Campionato…
di A G
pag. 38
Michelone…
Gesù in…
Calcio a 5…
Noi e il fisco…
Coro…
Coppa…
di Giuseppe Dragone
pag. 13
di Mario D’Alconzo
pag. 13
Il rischio…
di Antonio Costantino
pag. 14
di Rosamaria Busto
pag. 25
di Esseggi
pag. 25
Storie di…
di Antonella Carrera
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
di Domenico Ranaldo
pag. 39
Successo…
pag. 26
di Domenico Ranaldo
pagg. 40
Riflessione post…
Che tempo fa…
Ginosa, impresa…
Lospinuso…
Progetto pittura…
Juniores 2 e 3…
di Cosimo Vavallo
pag. 14
di Tommaso Francavilla
pag. 14
di Alessio Filieri
pag. 27
di Rosamaria Busto
pag. 27
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
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n. 1 - 19 gennaio 2013
Rottamare la politica spettacolo
Siamo oramai in piena campagna elettorale e gli schieramenti che si contendono la
possibilità di governare il nostro Paese sono già pronti ai nastri di partenza. Vediamo
quali sono. Abbiamo il centro sinistra a guida Bersani che vede insieme: Pd, Sel,
Psi e altre formazioni; vi è il PdL a guida Berlusconi (che non è candidato premier)
e vede insieme: PdL, Lega Nord, AdC, Io Sud, La Destra e altre formazioni; vi è
lo schieramento di Centro a guida Monti che vede insieme; Lista Monti, Udc, Fli e
altri; vi è il MoVimento 5 Stelle a Guida Beppe Grillo; c’è il Movimento guidato da
Antonio Ingroia, che raccoglie le diverse anime della sinistra radicale. Come si vede,
per gli elettori, vi è una vasta gamma di possibilità per scegliere chi meglio li possa
rappresentare.
Sebbene gli schieramenti che si confrontano siano 5, secondo i sondaggi il confronto vero è circoscritto a tre protagonisti: Bersani, Berlusconi, Monti.
Tutti i sondaggi parlano di un vantaggio, più o meno, consistente di Bersani che darebbe la quasi certezza della vittoria alla Camera dei deputati e un congruo numero
di parlamentari in più che daranno al centro sinistra una maggioranza forte in questo
ramo del Parlamento. Diverso è il quadro che si presenta per il Senato, dove, il premio di maggioranza è distribuito a livello regionale (alcune regioni hanno un peso
determinante) e dal voto potrebbe scaturire una situazione tale da non consentire
una maggioranza omogenea e, quindi, si potrebbe riproporre la stessa situazione
del governo Prodi. Molti ritengono che proprio in virtù di questa possibilità, il ruolo
di Monti possa essere importante ai fini di un eventuale accordo tra centro sinistra
e moderati di centro.
Se questo è lo scenario politico che si profila, dobbiamo dire che la campagna elettorale si sta dimostrando, sempre di più, qualcosa di estraneo ai problemi veri della
gente, delle inquietudini, delle difficoltà, direi delle sofferenze, che vivono gli italiani. Problemi come quelli del lavoro, della sicurezza, dei servizi sono scomparsi dal
confronto e, al loro posto sono entrati prepotentemente argomenti che poco hanno
a che vedere con la nostra quotidianità. Giusto per capire di cosa parliamo, voglio
riportare un dato: la Confesercenti ha reso noto un sondaggio drammatico: il 41%
degli italiani non arriva alla fine del mese e l’84% è convinto che non ci saranno
miglioramenti economici nel 2013
Di fronte a queste cifre la politica dovrebbe avere la capacità di confrontarsi per
farci comprendere in quale modo ciascuno dei pretendenti pensa di farci uscire da
questa situazione. Invece si intravede, in questa campagna elettorale, il rischio che
scompaia il Paese reale e la sua sofferenza e a farla da padrone sia lo spettacolo
e la teatralità. Segnali importanti, che ci dicono che questo rischio è concreto, non
mancano.
Come tanti ho avuto modo di vedere la trasmissione di Santoro e Travaglio “Servizio
pubblico” che ha ospitato Berlusconi; è innegabile che sia stato un evento mediatico
di rilievo, i nove milioni di spettatori sono una cifra significativa. I colpi di teatro non
sono mancati e alla fine a prevalere è stato il vecchio guitto, che ha ridicolizzato i
due giornalisti. Eppure, nonostante la “triste” figura del duo Travaglio-Santoro, loro
possono essere contenti perché hanno ottenuto un risultato importante dal punto di
vista degli ascolti che hanno un immediato riverbero sul piano professionale e forse
anche economico.
Sono vent’anni che la politica ha ceduto il passo allo spettacolo: sono vent’anni che
va avanti lo scontro (si fa per dire) tra giornalisti che “attaccano” e un imbonitore
(Berlusconi) che replica e, soprattutto, comanda. I risultati di questa “recita a soggetto” sono di fronte ai nostri occhi e sono quel 41% degli italiani che non arriva a
fine mese, sono il 40% dei giovani disoccupati, sono un debito pubblico fuori da ogni
controllo, sono i tagli ai servizi sociali… e via di questo passo.
Possibile che lo scontro politico deve essere ridotto a una spolverata di sedia? Che
bunga bunga sia un argomento sul quale dibattere? Mi chiedo perché giornalisti
esperti non hanno chiesto come farà il PdL a tenere insieme Lega Nord e istanze del
Sud, tanto per fare un esempio. Si poteva parlare di politica industriale, di ruolo internazionale dell’Italia, delle persone, delle famiglie, delle difficoltà reali, dei sacrifici
possibili in cambio del lavoro per sé e per i figli, dell’ineliminabile bisogno di equità…
Tutto questo, l’altra sera è sparito. È sparito perché sul palco di “Servizio Pubblico” c’erano altri interessi “corposi” che avevano la precedenza. Gli interessi corposi
erano lo spettacolo che permette al duo Travaglio Santoro di ottenere contratti importanti e a Berlusconi di esibirsi nel suo ruolo preferito: quello del grande venditore
di storielle.
È chiaro che ogni Paese ha il governo che si merita e che si sceglie. In questo
momento, siamo noi i veri protagonisti del nostro futuro, di quello dei nostri figli. Se,
invece di esaltarci e esultare da tifosi, ci rendiamo conto che si sta parlando delle
nostre vite e di quello che ci accadrà domani, credo che le nostre richieste al mondo
della politica e del giornalismo saranno altre. Chiederemo a entrambi di metterci nelle condizioni di capire, attraverso la conoscenza della realtà, senza filtri deformanti.
Questo mese di campagna elettorale potrebbe essere l’occasione buona per invertire la condizione di declino che stiamo vivendo come Paese; un declino iniziato con
la cosiddetta Seconda Repubblica tanto desiderata da personaggi come Santoro,
Travaglio e Berlusconi che ne sono stati protagonisti assoluti.
A me non piaceva il termine rottamazione usato da Renzi… non si rottamano le
persone… tuttavia direi che dovremmo rottamare la politica spettacolo.
Stefano Giove
l’editoriale
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Tanta Felicità per
Carmela e Mario
A Carmela Sassi e Mario Notaristefano gli
auguri di tanta felicità dalla Redazione de
La Goccia
cronaca
n. 1 - 19 gennaio 2013
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XII Mostra di Arte Presepiale
Il teatro Alcanices ospita la cerimonia di premiazione
Con la cerimonia di premiazione, è calato
il sipario sulla XII Mostra di Arte Presepiale dell’anno 2012, organizzata a Ginosa
dall’associazione Amici del Presepio. La
sera del 13 gennaio scorso, il teatro Alcanices, gremito di pubblico e autorità ha visto sfilare sul suo palco decine di protagonisti della espositiva presepiale ginosina,
che, in questa edizione, ha raggiunto livelli
qualitativi e quantitativi assai apprezzabili.
La mostra non è stata soltanto espositiva
ma (come già da qualche anno) si è arricchita di appuntamenti serali che hanno
investito diversi ambiti artistici (letterario,
manipolativo, teatrale, musicale) che hanno consentito la partecipazione attiva del
pubblico che, oltre a ciò, ha potuto, come
da sempre, esprimere il proprio giudizio e
decretare, attraverso il proprio voto, il presepe vincitore della rassegna.
Sul palco, la conduzione è stata affidata a
Gerardo Sannelli, impeccabile animatore
che, nonostante i numerosi interventi previsti, è riuscito a dare ritmo e cordiale accoglienza agli ospiti della serata.
Il corpo di ballo del corso avanzato di danza moderna della scuola di ballo Les musettes, ha rotto il ghiaccio con Danzando
Vivaldi su coreografie di Maria Cristina
Ribecco, il saluto del presidente dell’associazione, Maurizio Calabrese, e quello dei
rappresentanti istituzionali, dal sindaco,
Vito De Palma all’assessore provinciale,
Teresa Galeota, ha ufficialmente dato il
via alla serie di premiazioni in programma.
Con la motivazione letta dalla dott.ssa
Rosa Melluso, gli alunni degli Istituti Comprensivi di Ginosa, Marina di Ginosa e Laterza hanno ricevuto il riconoscimento di
partecipazione alla XII Mostra Presepiale,
facendo da apripista alle premiazioni degli
artisti partecipanti.
75 i presepi in mostra, opere di artisti professionisti, amatori e dilettanti, pervenuti,
oltre che da Ginosa, da varie città della
Puglia e della Basilicata e le premiazioni
sono state attribuite sulla base del giudizio della Giuria tecnica, composta da
Matteo Iacobellis, Anna Finiello, Giacinto Gentile, Maria Carmela Saracino, Lia
Antonucci, Rosetta Meli, Nunzio Acquasanta, che ha così decretato i vincitori
per categoria: premio Mastro Presepista
a Di Gaetano Salvatore di Statte; premio
Categoria Amatoriale a Moscagiuri Sergio di Statte; premio Categoria Dilettanti
a Di Tinco Antonio di Laterza; premio Categoria Arte Ceramica a Antonella Ripa
di Laterza; premio originalità a Vincenzo
Mianulli di Ginosa, premio Speciale della
Giuria a Domenico Pugliese di Laterza; il
premio della Giuria popolare è andato a
Arcangelo Petrelli di Laterza votato da oltre 500 visitatori.
Un riconoscimento speciale, il Premio An-
gelo Leccese, è stato consegnato alla prof.
ssa Maria Carmela Bonelli con una toccante motivazione, letta dal giovane Fabio
leccese.
Inoltre, sul palco per ricevere ringraziamenti e riconoscimenti sono stati chiamati
gli animatori delle serate artistiche: i soci
dell’Arci della compagnia del teatro dei burattini Il flauto magico; gli artisti Giacinto
Gentile per il laboratorio della lavorazione
del polistirolo; Maddalena D’Abramo per la
lavorazione del fimo; Michele Pacente per
la realizzazione del murales; Domenica
Sollazzo per il laboratorio di pasta di sale;
Vincenzo Mianulli per la lavorazione della
terracotta e tutti i giornalisti che nella serata dedicata alla lettura di una storia di Natale hanno letto per il pubblico dei presepi.
L’intera cerimonia è stata intervallata dalla
interpretazione dei brani musicali natalizi
eseguiti dai cantanti Margherita Sannelli,
Nicola Cardinale, Donatello Coppola, Francesca Leccese e Silvia Pollastro.
Registrare la presenza di oltre tremila visitatori nel periodo espositivo è stato, per
l’associazione Amici del Presepio, una
grande soddisfazione, riteniamo che anche per Ginosa sia stato un avvenimento
d’eccezione! Complimenti e arrivederci al
prossimo Natale!
Adele Carrera
foto Erasmo Mazzone
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n. 1 - 19 gennaio 2013
In ricordo di Cenzino Torraco
Nei giorni scorsi è venuto a mancare Vincenzo Torraco. Una persona impegnata in prima
fila nel sostenere lo sviluppo del nostro territorio e nel portare avanti la lotta per il riconoscimento del giusto valore della nostra agricoltura. Vincenzo, nato a Bernalda il 30 gennaio del 1939, dopo aver frequentato il liceo classico, si iscrisse all’università alla facolta
di Giurispridenza. A pochi esami dal conseguimento della laurea lasciò gli studi per dedicarsi all’attività di imprenditore agricolo. Sposato e padre di una figlia (Stella), lo ricordiamo attraverso una lettera del suo amico Enzo Sannelli.
Caro Cenzino,
Le lacrime mi hanno accompagnato in questo triste momento. Poi, ho deciso di agire e di
rendeti onore con una lettera. Tu, che mi hai
sempre spronato alla scrittura, ora ne saresti stato fiero. Provo a cercarti ovunque,
non avrò più tue notizie.
La tua assenza mi sconvolge nel profondo
e mi lascia un grande senso di vuoto.
Ti ero molto affezionato e legato, amico
Cenzino e, sono sicuro, ricambiato con altrettanta sincera, disinteressata e vera amicizia.
Era già da tempo che, dopo aver fatto qualcosa, o quando qualcosa di notevole o interessante mi accadeva, pensavo: “poi te lo
racconterò” oppure, mi domandavo: “E cosa dirai quando te lo racconterò?”
O anche: “Chissà che faccia farai quando te
lo racconterò!”.
Credo, in vita mia, in alcune occasioni, di
aver fatto sforzi seri per ottenere la tua stima, amico mio, affidandomi a te come ad
un padre. Ed invece no, ci siamo conosciuti
che eravamo entrambi già adulti.
Provo una grande angoscia nel pensare:
“ma allora, con chi potrò mai più confidarmi?”
“La tua bella faccia che ride, non potrò più veramente vederla?”
Non so se vi e’ mai capitato qualcosa di simile: hai un rospo in gola e nella testa, che non
riesci a cacciar via.
E perchè mai dovrebbe restare tutto come e’ se lui non c’e più?
Anche questo sarebbe ben innaturale.
Eppure, così nemmeno si può stare.
Allora, per cercare di riuscire ad inghiottire, in qualche modo assimilare, questo rospo che
ho in gola, con queste parole, voglio ricordare il mio amico che non c’è più.
Ci hai lasciato com’era tuo stile, nella massima riservatezza, amorevolmente assistito,
come sempre, dalla tua amata moglie e dalla tua cara figliola. Sono venuti in tanti a renderti omaggio ma anche se rispetto al tuo valore per me comunque troppo pochi.
Avremmo forse programmato cose nuove insieme. Io avevo già qualche progetto, sapevi
che proprio per merito tuo sto realizzando un mio desiderio?
Ora sento un gran vuoto attorno a me. Accompagnato da un immenso dolore. Sentivo che
eri importante per tutti noi ma non te l’ho mai detto.
Ciao Cenzino, il tempo di questa vita penosa, passeggera, e soprattutto maledettamente
ingiusta, vola. Un giorno riprenderemo a raccontarci, a ridere in un altro luogo, in un’altra
vita, in un’altra dimensione. Così potrò renderti tutte le cose che non ho avuto la possibilità di confidarti.
Grazie, amico, per tutto quello che mi hai dato. Mi manchi tanto.
Enzo Sannelli
cronaca
A Michele
Perniola
Un pomeriggio
di pochi giorni
fa, mi arriva una
telefonata. Mi
chiama Erasmo
e mi dice che ha
saputo che è
morto Michele
Perniola.
Rimango stupito,
faccio fatica a
immaginare Michele immobile, la mia mente rifiuta di immaginare il “purosangue murgese” come
amava definirsi lui quando era in vena di
scherzare, inanimato.
Michele, come tante persone che hanno
svolto il lavoro di autista di pullamn (conducente di autobus si dice oggi), era una persona pubblica, nel senso che era conosciuto
da tutti e, sebbene sono trascorsi 21 anni da
quando è andato in pensione, molti ricordano i tempi in cui lui guidava l’autobus e intavolava animate discussioni con i viaggiatori.
Con lui ho condiviso momenti belli e momenti meno belli di buona parte della mia
esperienza lavorativa. La pubblicizzazione,
con il suo carico di entusiasmo; le delusioni
per le difficoltà che si registravano giorno
dopo giorno; la sua promozione a capolinea
e il suo peregrinare quotidiano verso Grottaglie.
Immaginare che lui si sia fermato per sempre è triste. Credo però che il suo ricordo
non potrà fermarsi. Lo ricorderà sua moglie
come marito affettuoso, lo ricordarenno i
suoi figli come padre attento e premuroso, lo
ricorderanno i nipoti come nonno amabile e
sempre disponibile. E lo ricorderanno gli
amici e i colleghi con i quali ha condiviso il
suo essere autoferrotranviere a tutto tondo.
Lui, come quelli della sua generazione, sapeva bene che guidare un autobus significava tante cose, prima di tutto il rispetto per i
“viaggiatori”.
Ciao Michele, sono convinto che se c’è un
posto lì nel cielo, a te è stato riservato il ruolo di autista. Anche il modo come ci hai lasciato ha evidenziato quanta cura prestavi
alla sicurezza.
SG
scherzi a parte
Le favole di Grim
n. 1 - 19 gennaio 2013
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Nati con la camicia
C’era una volta, non lontano di qui… il paese di Occhiocitrullo, che aveva tal nome non propriamente per fatalità. Era ben nota, infatti,
in tutta la contea la dabbenaggine che distingueva la maggior parte degli abitanti di quel luogo.
Ci fu un tempo in cui tal dabbenaggine superò, perfino i confini del contado, con tal governatore che non reputandosi all’altezza della
mansione affidatagli dagli occhiocitrullesi, nella sua ingenua incredulità inviò la famigerata missiva alla madre, in cui candidamente
la metteva al corrente che: «Aggià acchiate u’ ppaise de’ fièsse, pure governatore manno fatto!»
Tuttavia tanta apertamente dichiarata fessaggine non servì da lezione e al villaggio si continuò a coltivare l’ingenua illusione d’essere
un paese ospitale e ben disposto verso i forestieri (che son quelli che dan lustro!).
Sicché, ad ogni forestiero che mostrava grande capacità di vendere fumo, le porte si spalancavano come d’incanto. E, a mano a mano
che i lustri passavano c’era sempre un foresto che ad Occhiocitrullo troneggiava.
Una volta, giunse al villaggio un pellegrino che si presentò a palazzo come valente pittore e scultore, ansioso di far dono al paese delle
sue mirabili opere. Il re e la corte, che a caval donato non ci pensarono proprio a guardare in bocca, accettarono lusingati i preziosi
doni (o, almeno, ritenuti tali!) ordinando grandi celebrazioni e festeggiamenti in onore del maestro. Intorno a lui si strinsero le più alte
cariche del villaggio e tra coloro che si ritenevano intenditori ci fu chi si contese l’artista anche sgomitando! E, poiché non capita tutti i
giorni d’essere oggetto d’attenzione di un artista (o ritenuto tale!), qualcuno più facinoroso di altri chiese che a quello fosse ricambiata
la cortesia nominandolo cittadino onorario di Occhiocitrullo. La proposta fu accettata con grande entusiasmo e il millantatore divenne
cittadino doc del villaggio! Le sue opere furono portate in trionfo e dichiarate di grandissimo pregio e valore.
Un triste giorno, però, qualcuno scoprì che quelle che si ritenevano opere del grande maestro, altro non erano che lavori eseguiti da
modesti artigiani del gesso e, sebbene le opere rimasero al loro posto, del cittadino doc se ne persero le tracce.
Un’altra volta a Occhiocitrullo si sparse la voce che nel suo ventre erano nascosti preziosi tesori e si cominciò a scavare a più non
posso, fino a dire che quello era il paese degli scavatori e se qualcuno mostrava l’ardire di dire che forse si esagerava era tacciato
d’essere invidioso.
Sicché, scava e riscava fino a quando ci si stancò di menar terra all’aria e in attesa che qualcuno coprisse le buche si stese su di esse
un trasparente vetro pietoso (sic!).
Gli anni passavano ma a Occhiocitrullo non si cambiava… e s’attendeva con impazienza l’arrivo del foresto portatore di importanza.
L’attesa non si rivelò vana, perché giunse al villaggio un altro maestro (stavolta vero), che, accortosi della dabbenaggine dei paesani,
ci mise davvero poco impegno per prendersi gioco di loro.
Raccontava a quanti lo blandivano che quelli ch’erano considerati i pregevoli resti del villaggio, altro non erano che le spoglie di una
storia ormai distrutta irreparabilmente. Nel suo prendersi gioco, il maestro diceva loro la verità, ma per non deluderli irrimediabilmente
«forse… chissà… probabilmente» alla fine qualcosa di quelle spoglie poteva essere salvata.
Stavolta, il maestro, anche se era un tipo sgarbato, era intelligente e non ci volle molto per capire che la sua presenza serviva per coprire
altro…
Occorre sapere che a quel tempo a Occhiocitrullo era in uso una pratica: quella dell’uso capione e molti avevano messo le mani su quello che ritenevano un ricco patrimonio, attraverso questa pratica. La parte vecchia del paese, quella che tutti ritenevano la più preziosa
passò di mano nel giro di poco tempo.
Infatti, di notte, i soliti furbacchioni, mettevano un lucchetto alla porta dell’antica abitazione su cui avevano messo gli occhi e di cui
desideravano impossessarsi e se nel giro di qualche settimana quel lucchetto non veniva rotto, significava ch’era scattato l’uso capione
e si poteva procedere per farla propria.
Dopo essere divenuti padroni di quelle case, i soliti furbacchioni volevano anche che qualcuno gliele valorizzasse e il maestro era una
vera manna caduta dal cielo! Diciamo che quella presenza per alcuni occhiocitrullesi significava come essere nati con la camicia!
Al maestro d’arte vennero fatti vedere tutti i luoghi che dovevano essere valorizzati e lui, senza perdersi d’animo disse che ci volevano
tempo e denaro per dare il giusto risalto a quelle preziosità ma… forse… con pazienza… con misura… un giorno…
Morale della favola: errare è umano, perseverare è diabolico.
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cronaca
n. 1 - 19 gennaio 2013
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Si parlerà di sucidio
Organizzato dalla rete Tribunale del Malato
di Cittadinanzattiva si terrà martedì prossimo, alle ore 19 un incontro tra il prof. Beppe
Dell’Acqua e la cittadinanza sul tema del suicidio. L’argomento è tornato alla ribalta nel
nostro territorio, nell’ultimo anno durante il
quale si sono verificati numerosi casi di suicidio di normali cittadini. I motivi che hanno
indotto tanta gente a ricorrere al gesto estremo non sono noti né immaginabili anche perché alcuni di loro erano persone equilibrate
e tranquille, cioè prive di sintomi di una qualsivoglia malattia mentale. Il TDM per avviare
incontri con la cittadinanza ha voluto promuovere un incontro con il prof. Dell’Acqua.
L’insigne professionista vanta un significativo
curriculum sull’argomento tanto che l’O.M.S.,
organizzazione mondiale per la sanità, lo ha
inserito nella task force mondiale per la prevenzione e la ricerca delle cause del suicidio.
L’incontro aperto alla cittadinanza, si svolgerà nel Teatro Alcanices; il comune di Ginosa,
sempre attento a tematiche di carattere sociale, patrocinerà l’iniziativa e sarà rappresentato dal sindaco, dott. Vito De Palma.
54 parlamentari dimenticano di rappresentare i pugliesi ed i lucani
Uno degli ultimi provvedimenti legislativi deliberati dal governo Monti, è stato la legge
di stabilità; all’interno di tale provvedimento
legislativo sono stai previsti diversi milioni di
euri per il finanziamento della ricostruzione
delle opere danneggiate da eventi naturali tra
i quali le alluvioni del 2011. La Puglia e La
Basilicata, due fra le regioni particolarmente
colpite dalle alluvioni, non hanno beneficiato
di nessun finanziamento, nonostante i pugliesi ed i lucani fossero “rappresentati” da ben
cinquantaquattro parlamentari. Una dimenticanza grave che non può e non deve trovare
giustificazione specialmente a poche settimane dal rinnovo della Camera e del Senato.
Qualche cattiva lingua ha detto che erano
intenti a pensare ai c…zzi loro ed a mettere
a posto gli ultimi interessi personali. Strano
perché durante l’intera legistratura i più hanno
fatto solo quello!
Lo sfruttamento in agricoltura: nessuno
ne parla!
Il lavoro è il tema quotidiano di molti cittadini
specialmente in un momento come questo in
cui forze planetarie finanziarie impongono per
fini speculativi una crisi economica che non si
ricorda a memoria d’uomo. Ginosa con il comparto agricolo sempre fiorente non ha mai vissuto una crisi intensa; negli ultimi tempi anche
questo “Paradiso Lavorativo” è scomparso
con l’ingresso nell’Unione Europea di diversi
Paesi dell’Est. Alcune migliaia di romeni, moldavi, si sono aggiunti ai tunisini e marocchini
presenti nella nostra zona da oltre un ventennio alla ricerca di un lavoro. Una ricerca
che non è avvenuta e non avviene secondo
i canoni previsti e nel rispetto della legislazione vigente in materia di lavoro ma che è
affidata ai caporali. Ed allora in una scelta
senza regole si opera con criteri discrezionali
in cui vince non solo una tariffa giornaliera
più bassa della metà ma anche la maggiore
o minore disponibilità a cedere il proprio corpo per prestazioni “extralavorative”. Non c’è
più quindi lavoro per gli italiani e soprattutto
per le italiane non disposte a tollerare. Nelle
campagne limitrofe pare che accade di tutto,
sotto gli occhi distratti di una opinione pubblica disposta solo a criticare ed a lamentarsi
delegando sempre agli “altri” l’avvio di una
azione correttiva.
Sequestro preventivo di cantiere edile
per il reato di crollo di costruzione
Nei giorni scorsi i carabinieri della Stazione
di Marina di Ginosa hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla
Procura della Repubblica di Taranto relativo
ad un cantiere edile e denunciato a piede libero cinque persone, tra cui l’amministratore unico della ditta esecutrice dei lavori ed i
committenti, tutti della provincia barese, nonché il direttore tecnico dei lavori, di Marina di
Ginosa, per il reato di crollo di costruzioni in
concorso. Il provvedimento è stato emanato
a conclusione di un’attività d’indagine condotta dall’Arma, a seguito di una denuncia
sporta dai proprietari di un immobile ubicato in quel centro, che aveva subito importanti danneggiamenti nel corso dei lavori di
demolizione e ricostruzione in un cantiere
attiguo. In particolare, i denuncianti avevano lamentato che i predetti lavori avevano
causato enormi crepe al muro portante, tali
da determinare il rischio di crollo dell’intero
immobile. Inoltre, di conseguenza, l’edificio
era stato anche dichiarato inagibile dai Vigili
del Fuoco di Castellaneta e dal personale
dell’ufficio tecnico del Comune di Ginosa. Il
sequestro del cantiere edile in questione, è
stato disposto ed eseguito valutata l’urgenza
del caso, per impedire il protrarsi del reato
contestato, ma soprattutto per scongiurare
un serio e imminente pericolo di crollo.
L’ultimo suicidio del 2012
E’ stato un 2012 da dimenticare per il numero
di suicidi succedutisi a Ginosa, quasi una decina. L’ultimo triste episodio in via Cavour. A
compiere l’estremo gesto un uomo di circa
50 anni. Sono stati attivati gli operatori ed il
medico del 118 che giunti sul posto hanno
solo potuto constatare l’avvenuto decesso.
L’uomo si sarebbe impiccato sulla scalinata
della propria abitazione con una cintura utilizzata in alcune discipline sportive. Il 50enne
cronaca
medico del 118 che giunti sul posto hanno solo potuto constatare l’avvenuto decesso. L’uomo si sarebbe impiccato sulla scalinata della propria
abitazione con una cintura utilizzata in alcune discipline sportive. Il 50enne pare soffrisse da tempo di crisi depressive peggiorate negli ultimi tempi
Nuovo caso di suicidio
Continuano a registrarsi nuovi casi di suicidio a Ginosa; il secondo a
distanza di soli due giorni, il primo di questo 2013. L’uomo aveva circa
64 anni, pensionato Ilva, pescatore e padre di tre figli. Il ritrovamento del
corpo esanime è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi nei pressi della
strada per Matera (ex casa cantoniera). Persona stimata e conosciuta in
paese, avrebbe deciso di farla finita impiccandosi. L’uomo pare soffrisse
da tempo di depressione
Sequestrato materiale esplosivo, nei guai un commerciante
Gli agenti della Squadra di Polizia Amministrativa della Divisione P.A.S.I.
della Questura, nel pomeriggio dell’ultimo giorno del 2012 hanno operato
un consistente sequestro di materiale esplodente . I poliziotti, hanno individuato in un deposito di proprietà di un commerciante del luogo, materiale esplodente di IV e V categoria, pericoloso per la pubblica incolumità.
All’interno del negozio, posto al piano terra e privo anche dei più elementari sistemi di sicurezza, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato materiale esplodente per complessivi 483 kg. Il commerciante è stato deferito
all’Autorità Giudiziaria competente. Sul posto sono intervenuti gli artificieri
della Polizia di Stato che hanno distrutto la merce.
In 26, fra amministratori in carica ed ex del Comune di Ginosa, rischiano di finire sotto processo per la realizzazione di una strada di
collegamento fra un villaggio turistico e il mare. Un’opera che, secondo gli inquirenti, da una parte avrebbe favorito il villaggio e, dall’altra,
avrebbe danneggiato il proprietario dell’appezzamento di terreno sul
quale sarebbe stata realizzata e l’erario su cui sarebbero ricaduti gli
oneri per la realizzazione. L’inchiesta è scattata in seguito all’esposto
presentato dal proprietario dell’area da espropriare, Pietro Cioccoloni
e riguarda una vicenda che, peraltro, a Ginosa aveva già sollevato un
polverone. Sotto la lente d’ingrandimento sono finite le procedure di
esproprio delle aree per la realizzazione di una via pubblica di accesso al mare costeggiante il lago Salinella e l’iter di approvazione del
progetto. L’intervento, finanziato con fondi Por per il potenziamento
di infrastrutture turistiche, è stato approvato dal consiglio comunale.
Il proprietario, parte offesa, secondo l’accusa, non è stato preventivamente informato (almeno venti giorni prima) della delibera che sarebbe
passata al vaglio del consiglio per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Mentre, è sempre la tesi dell’accusa, la comunicazione
dell’avvio del procedimento relativo all’approvazione del progetto definitivo non gli è stata notificata nei termini previsti per consentirgli di presentare eventuali osservazioni. Inoltre, è l’altra illegittimità contestata, nell’approvazione del progetto esecutivo e della variante del piano regolatore la
Giunta si sarebbe sostituita al Consiglio. Gli oneri per la realizzazione del
passaggio e per la corresponsione dell’indennità al proprietario delle aree
sarebbero ricaduti sulle casse comunali. Tutto ciò per un intervento, secondo gli inquirenti, non indispensabile in quanto un passaggio al mare,
all’interno del villaggio, era stato già realizzato nel 2006. I reati ipotizzati
sono quelli di abuso d’ufficio nei confronti di tutti gli indagati e di falso nei
confronti dell’ex sindaco, di sei assessori e del tecnico comunale. Il pm
Remo Epifani ha chiesto il rinvio a giudizio. Il procedimento approderà
dinanzi al gup del tribunale di Taranto Valeria Ingenito il 27 settembre
n. 1 - 19 gennaio 2013
9
prossimo.(fonte corgiorno)
Differenziata a due mesi: come va?
Sono trascorsi due mesi dall’avvio della raccolta differenziata
“porta a porta“ dei rifiuti solidi urbani. Due essenzialmente le linee
di pensiero: coloro che si lamentano dei contenitori, dell’orario di
deposito dei rifiuti fuori l’uscio, dell’inadeguatezza del servizio e
coloro che hanno accolto favorevolmente il porta a porta, in quanto stanchi del conferimento di buste in cassonetti nella maggior
parte dei casi maleodoranti. Quello cui si assiste attualmente è
una maggiore pulizia delle ex isole ecologiche, talvolta “sconvolta”
dai soliti ignoti che depositano buste di pattume spesso aperte dai
cani randagi. Il servizio funziona ed andrebbe migliorato con l’assunzione di altro personale a cui affidare una più puntuale pulizia
delle strade.
Asilo nido
Una lettrice ci chiede a cosa è imputabile l’assenza degli asili nido
sul territorio di Ginosa. Giriamo la domanda a chi di competenza.
Charlie Chaplin
caricatura disegnata da Giorgio
Morea
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. DELEDDA”
NATALE IN SCENA V edizione
Giunto ormai alla quinta edizione, Natale in
scena si è confermato appuntamento atteso dai ginosini viste le copiose visite ai luoghi
scelti per rappresentare la Natività nel centro storico di Ginosa.
Questa manifestazione è stata organizzata dall’I.C. Deledda che,
gettando ponti verso il passato e
verso il futuro, ha coniugato ancora una volta tradizione e innovazione senza rinunciare alla solidarietà, infatti una parte del ricavato
della serata è stato devoluto per
la realizzazione di un pozzo nel
Malawi.
L’ organizzazione si è avvalsa anche della preziosa collaborazione
del Sig. Valenzano dell’Associazione Lumagigi.
Gli alunni, sotto la guida di docenti
della scuola dell’Infanzia, Primaria
e Secondaria hanno dato vita ad
un incantevole rievocazione della
nascita di Gesù creando l’ incantata atmosfera dell’attesa dell’Evento nonché
momenti di memoria storica di lavori, occupazioni quotidiane e musiche che risuonano
sempre toccanti.
Gli alunni della secondaria hanno preparato
delle mappe per facilitare il percorso agli avventori. Chi si avviava lungo Corso Vittorio
Emanuele verso il Castello rimaneva incuriosito e affascinato dall’apertura del monumento normanno da poco riconsegnato ai
ginosini. E se tutto questo fosse una storia?
Cercando di far fare agli eventuali lettori non
presenti un percorso immaginario la racconterei così:
Correva l’anno 2012, era il 20 dicembre e una
luce brillante richiamava laggiù in un luogo
quasi fatato gli spettatori, un po’ come i re
Magi attratti e guidati dalla luce della cometa. Essi, incamminandosi per raggiungerla
si imbattevano nel primo dei luoghi culturali
in cui i bambini di una scuola primaria chiamata Deledda si cimentavano nel Valzer
degli angioletti sulle musiche di Ciaikowski
(Valzer dei Fiori) e recitavano con passione
sotto gli amorevoli sguardi degli insegnanti
Ciriaca Coretti, Giuseppe Pizzulli e Santina
Petrosino; dopo questa mirabile visione,
seguendo il tragitto, si incontrava un canestraio, il Sig, Pizzulli, che spiegava ai ragazzi e ai presenti le fasi di lavoro necessarie
per realizzare dal nulla cestini ed altri oggetti
utili intrecciando virgulti di rami di olivo e di
arbusti di macchia mediterranea ; qui gli alunni
del prof. Giuseppe Carrozzoli eseguivano al
clarinetto brani natalizi; proseguendo c’era la
possibilità di rifocillare non solo l’animo di chi si
avventurava in quei luoghi magici ma anche il
corpo, fermandosi a gustare pettole e focacce,
anch’esse simbolo della tradizione, nello stand
curato dagli adulti del Masci Ginosa 2.
Cammina cammina la gente poteva visitare l’ambiente delle insegnanti Laura Dragone,
Vittoria Tocci e Arcangela Giacovelli: una bella
falegnameria in cui il Sig. Leonardo Buonsanti
rivelava alcuni trucchi del mestiere.
Su, verso l’imponente edificio, alcuni bambini
riscoprivano i giochi dei nonni con le insegnanti
Damiana Mele, Rosanna Pignalosa ed Elena
Antezza mentre Maria e Giuseppe con l’asinello facevano su e giù lungo il sentiero in cerca
di ospitalità.
In Vico Balsanini, una stradina piccola piccola,
voci bianche intonavano melodici canti, nenie e
filastrocche collegate ai giochi antichi accompagnate dalle insegnanti Mina Calabria, Maria
Matarrese e Caterina Pinnacchio, giù per via
Garibaldi altri scolari, tra una prelibatezza e
l’altra, si cimentavano nei lavori quotidiani dei
tempi passati, togliendo il nasello alle fave, macinando a mano il caffè con l’aiuto delle maestre Rosanna Cellamaro e Ivana Calabrese;
altri ancora cercavano, sotto l’occhio vigile del
Maestro ciabattino Sig. Buono, di risistemare
vecchie scarpe in modo da averle nuove
nuove per il cammino della vita incoraggiati dalle insegnanti Vita Matarrese e Teresa Dramissino. Le donzelle,
munite di telaio, erano impegnate nel ricamo seguite dalla
maestra Tina Giosuè e ascoltavano le armoniose note degli strumenti a corda e a fiato
dei docenti Antonio Rugolo
e Nicoletta Di Sabato. Nel
percorso si poteva anche ammirare il lavoro certosino del
Sig. Moretti che si spendeva
nel dare nuova realtà a materiale da riciclare e al gasbeton attraverso la costruzione
di preziose miniature. Lassù
in cima, nel Castello c’erano i
percussionisti e i violinisti con
i professori Giuseppe Cassano, Michele Cataldo, Carmelo
Ribecco e Angela Lacalamita.
Letizia, una bravissima cantastorie, raccontava le antiche leggende
del Natale tra cui “I racconti dei doni di Dio”
mentre un angioletto annunciava a Maria
la Nascita del Salvatore. C’era poi un presepe vivente, con una vuota culla antica in
attesa di ospitare Gesù Bambino con gli insegnanti Maria Antonietta D’Addario, Vito
Antonio Di Fonzo, Angela Curione e Maria
Mortato.
In Via Cortina l’ ins. Rosanna Rizzi, insieme agli alunni, ospitava nella calda dimora
i contadini che con zappe e ed altri arnesi,
intrattenevano i visitatori illustrando particolari della vita contadina, proseguendo in
Largo Cortina le ins. Marisa Rizzi e Lucia
Tamborrino ospitavano invece gli ortolani, poi ancora la maestra Maria Antonietta
Leo e la maestra Margherita Spalluto conversavano con i piccoli e laboriosi vasai
istruiti dell’esperto Sig. Mianulli ; c’era poi
anche il Sig. Valenzano, u uarmendare,
il sellaio con l’occorrente per sellare i cavalli, tutti rallegrati dalle note delle trombe
degli alunni del Prof. Emanuele Maggiore.
Ma non finiva qui, c’erano infatti anche i
panettieri con la classe della maestra Mariella Lombardi; si poteva bere un sorso di
buon vino offerto dal Sig. Cuscito e degustare squisite caldarroste preparate da
volenterosi papà. Chi desiderava poteva
attualità
gradire un fragrante panino fermandosi allo stand del Sig. Volpe. Infine, salendo su,
accanto alla chiesa di San Giuseppe le maestre Rosa Petrelli e Annunziata Galante
intrattenevano alunne con lavori muliebri.
I visitatori entusiasti chiedevano in giro chi aveva organizzato quel piccolo viaggio nella
storia di Gesù. Seppero così che quella piccola escursione nella parte memorabile del
paese era stata possibile perché alcune instancabili docenti, Flavia Mercante, Nina
Mele e Valeria D’Alconzo avevano pensato proprio a tutto quello che in modo semplice e umile poteva diffondere ancora una volta quella narrazione tanto antica ma
sempre attuale. I veri protagonisti erano stati, a onor del vero, quegli inesauribili alunni
desiderosi di nutrirsi
di quell’ esperienza
che avrebbero sicuramente ricordato
per molto tempo e
forse avrebbe contribuito a dare un
senso al loro domani. E che dire
poi delle famiglie di
queste
creature?
Grandi come sempre per impegno,
senso del sacrificio
e della solidarietà.
È sembrata davvero una favola questa avventura a chi
come me non l’aveva mai vissuta.
Il Sindaco, dott. Vito De Palma, ha elogiato l’immane lavoro di tutto il personale dell’I.C.
Deledda e si è complimentato per la bella iniziativa che ha portato tantissima gente nel
cuore della storia della città.
Natale in scena è stato anche canto; nella Chiesa di San Giuseppe si è esibito prima
il coro dei bambini della scuola dell’Infanzia diretto dall’ins. Annamaria Il Grande e successivamente il Coro Stabile Arcobaleno dell’ Istituto Deledda diretto dal Prof. Piero
Guzzi che ha proposto un’ antologia di dieci canti natalizi noti e meno noti, Gli alberi
di Natale, Bianco Natale, Astro del ciel, A Natale Puoi, L’Angelo e i pastori, Bambino di
Pace, Jingle bells, Jingle bells rock e Heal the world che ha visto una mamma davvero
brava nella parte di solista. Alla fine del concerto il Dirigente Scolastico, Prof. Alessandro Calabrese, ha rivolto parole di gratitudine agli alunni e a tutti i docenti per l’enorme
lavoro svolto con cura e attenzione.
Ha espresso parole di lode nei confronti delle famiglie dei deleddini poiché esse, partecipando così numerose, hanno dimostrato che si deve stare accanto ai propri figli non
solo quando studiano ma anche in queste occasioni nelle quali i fanciulli apprendono
le abilità sociali, imparano a stare con gli altri e migliorano la capacità di espressione
sentendosi parte integrante della società.
Il Dirigente ha inoltre ricordato che l’Istituto Deledda, pur essendo un Istituto all’avanguardia e tecnologico, non pone in secondo piano la tradizione perché è giusto che gli
alunni sappiano apprendere dal passato per preparasi al domani.
Alle 22:30 è calato il sipario su questa bellissima serata che ha avuto solo un neo: è
durata troppo poco. Ma si sa, le cose belle fuggono, trascorrono ma ritornano…spero;
o forse ha ragione Hesse quando scrive “…che il bello e l’incantevole siano solo un
soffio e un brivido, che il magnifico entusiasmante amabile non duri…” per continuare
ad organizzarlo ancora...
Forse ho dimenticato qualcuno. Mi dispiace..ma i grandi restano tali anche nel silenzio.
Prof.ssa Grazia Pollicoro
foto Erasmo Mazzone
n. 1 - 19 gennaio 2013
Nonno Donato
racconta
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Cari amici de La Goccia, questa volta vorrei raccontarvi altri aspetti della mia esperienza di vita vissuta a
Ginosa. La vita che si viveva in gravina.
Nel 1927 mio padre si trasferì da Santeramo a Ginosa,
insieme a agli zii Peppino e Lorenzo. Vennero alla
masseria Casella, in contrada Spiano. Era una masseria grandissima e richiedeva parecchia mano d’opera, soprattutto di lavoratori che si dedicassero alla
pastorizia.
Veniva impegnata gente esperta soprattutto delle gravine, si trattava di lavoratori uomini e donne.
Gente onesta e lavoratrice che faceva dell’educazione una qualità specifica.
Proprio delle gravine, del profumo che le contraddistingue e dell’armonia che in quei luoghi si viveva vi
voglio parlare.
Io lo chiamavo il posto delle civette. Infatti da una facciata all’altra si comunicavano vocine di donne che
sembrava quasi l’eco della gravina e proprio la gravina faceva da portavoce soprattutto nelle ore serali.
Quando si faceva sera, i genitori ritornavano dalla
campagna con le loro bestie da soma, asinelli e muli,
e i figli gli andavano incontro. Lo spettacolo era fantastico, i padri aprivano le braccia per accogliere i propri figli e dicevano: «u lazzaron di tatà». Per ogni padre era una bella emozione riabbracciare i propri figli.
Dicevo prima dei lavoratori che lavoravano alla pastorizia nelle gravine. Devo anche dire che la loro
giornata non si esauriva solo nella dovuta attenzione
al gregge, ma… come si dice: per portare il pane a
casa si dedicavano alla raccolta di funghi, asparagi,
cicorielle. Molti di loro svolgevano anche delle seconde attività quali la realizzazione di cesti (panari),
spremutura delle uve e qualcuno non disdegnava neanche la lavorazione di polvere da sparo.
All’epoca non mancavano coloro i quali si dedicavano
alla cacciagione anche con metodi, diciamo, poco ortodossi e molti erano esperti in erbe officinali che erano le medicine dell’epoca. Così come vi erano coloro
i quali risolvevano problemi di slogature e altre cose
del genere. Non mancavano gli indovini. Insomma
era una società diversa, diciamo più a dimensione
umana.
Vi erano coloro i quali erano esperti in sterilizzazione
degli animali.
Un ruolo particolare lo svolgevano i cantori di stornellate che dall’alto della Madonna del Discorso si cimentavano in prove canore che diventava una sorta
di festival di Sanremo formato gravine. Infatti sul posto di lavoro, il giorno dopo, si davano i voti ai diversi
cantanti.
Questa era la vita nel secolo scorso.
Donato Cardinale
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
Il Natale ginosino inquinato dall’arte per tutti.
Il resoconto dell’associazione LocoMotiva sulla manifestazione “Inquinamento Artistico 3.0”.
Con l’esito del concorso fotografico, pubblicato sul web l’8 gennaio, si è conclusa ufficialmente la manifestazione “Inquinamento
Artistico”, giunta alla terza edizione consecutiva, che durante le scorse vacanze di
Natale ha registrato un grandissimo successo in fatto di critica e di presenze per
tutti gli eventi.
Questo è stato sicuro motivo di orgoglio per l’associazione
LocoMotiva,
quest’anno particolarmente
soddisfatta per la qualità
raggiunta su più livelli e infinitamente grata ai cittadini
Ginosa, Marina di Ginosa e
comuni limitrofi per la partecipazione così sentita ed
entusiasta.
La mostra fotografica “Il
sicuro affuturato” è stata il
contenitore più longevo e
ha rappresentato lo sforzo principale, in termini di
risorse fisiche e mentali,
per l’intera associazione.
L’allestimento, ideato da
Vito Furio e realizzato sotto
la sua direzione, ha ospitato
le 25 foto finaliste del concorso fotografico
“Racconta il Talento”, vinto dalla varesina
Cristina Dei Poli. I toni più che suggestivi dell’ambiente creato al Palazzo Perrone
resteranno a lungo nella memoria degli oltre 3.000 visitatori, provenienti da Ginosa e
dintorni ma anche da lontane zone d’Italia
e presenti dalle nostre parti per via del rientro per le vacanze. Il progetto, descritto
in una brochure dedicata, ha voluto portare lo spettatore su due livelli differenti:
uno riguardante la percezione sensoriale
(le luci e i colori, gli odori, le musiche originali realizzate appositamente dai compositori Andrea Dell’Acqua, Umberto Galante,
Davide Giove e Antonello Tosto), l’altro che
conduce alla visione che LocoMotiva ha del
presente e del messaggio che l’associazione vuole trasmettere in merito al futuro.
Se la mostra fotografica si può definire il
punto d’appoggio dell’attenzione per l’intera
rassegna, i tre eventi centrali sono sicuramente l’essenza dell’intenzione innata di
LocoMotiva ad avvicinare la comunità alle forme d’arte e di spettacolo più autentiche. L’associazione “La Farandula” di
Bari ha dato vita all’evento del 26 dicembre al Teatro Alcanices. Il loro spettacolo
“Superfantasfiction – Cirque Comedy” ha
deliziato bambini e genitori con una combinazione di teatro e acrobatica fuori dal
comune. Il 27 dicembre è stata la volta
del grande ritorno della Rimbamband con
il loro secondo spettacolo “Rimbamband
Show”. Ritorno da definirsi davvero grande, visto l’esaurimento in ogni ordine di
posti del Teatro Metropolitan e il pubblico rimasto estasiato e genuinamente divertito. A completare il trittico, “I.A. …di
cinema”, quest’anno proposto con una
formula innovativa. Oltre alla rassegna di
cortometraggi, selezionati a livello nazionale e internazionale, la presenza della
musica dal vivo. Il 29 dicembre il teatro
Alcanices si è trasformato in una scatola magica, davanti fonte delle immagini
dei film, dentro luogo di esibizione rigorosamente dal vivo dei musicisti locali
Lisa D’Amelio (voce), Umberto Galante
(clarinetto), Simona Castria (sassofoni),
Vito Emanuele Galante (tromba), Michele
Mele (piano digitale), Vito Galante (contrabbasso) e Michele Sannelli (vibrafono e
batteria), che hanno riprodotto fedelmente le opere anche questa volta create ad
hoc da parte dei compositori Antonio Nino
Bollettieri, Vito Emanuele Galante, Umberto
Galante, Vittorio Pasquale e Antonello Tosto.
La realizzazione tecnica
è stata possibile grazie al
fondamentale
contributo delle ditte Pro Sound
e Art Service, compagne
d’avventura di un evento
seguito da un teatro strapieno e appagato.
Inquinamento Artistico è
un progetto che prende
forma grazie all’impegno e
al lavoro profuso dalle donne e dagli uomini dell’associazione, sempre attivi
e impegnati sul territorio e
sempre determinati ad avvicinare le persone di tutte le età alle forme d’arte,
alle tematiche di attualità
e alle serie problematiche
che investono la comunità.
L’edizione del 2012 è nata anche grazie alle svariate entità che vi hanno collaborato,
direttamente e indirettamente, credendo da
subito nel progetto presentato poco dopo l’estate: l’amministrazione comunale di Ginosa
con il patrocinio; gli imprenditori locali e i cittadini che hanno avuto fiducia incondizionata; le associazioni e i gruppi sempre pronti a
dare sostegno e amicizia; i media partners
La Goccia, Piazzanews e Net-UnoTV; i numerosi ed eccellenti artisti, tutti rigorosamente della zona, che vi hanno preso parte.
Fatti i dovuti ringraziamenti, l’associazione
si congeda per ricaricare le batterie qualche giorno e vi dà appuntamento a un anno
tutto da scoprire. Fiduciosi di concluderlo,
l’impegno è preso, con il quarto capitolo di
Inquinamento Artistico.
Associazione LocoMotiva
[email protected]
foto Erasmo Mazzone
attualità
Gli auguri di
Michele
Calabrese
Caro Giuseppe eccomi qui a scriverti per aggiornarti un po’ su tutto.
Prima di tutto grazie per i 1.400 € che mi hai
versato e che ho già ricevuto per i panettoni ai
bambini e ringrazia a nome mio tutti quelli che
hanno aiutato in questa raccolta fondi, per regalare un sorriso a questi bambini, in particolar modo alla scuola di Musica SYMBOLA di
Gabriele Maggi e sua moglie Elena per quello
che fanno per i più bisognosi. Ho visto le foto
della serata, Padre Gilberto i nostri due amici
musicisti di Taranto, gli allievi della scuola di
Musica, i genitori, i parenti di tutti i ragazzi e un
po’ mi sono commosso, grazie a tutti.
Caro Giuseppe ieri e’ arrivata la coppia che dovrebbe stare qui a Huanuco, quindi il mio compito dovrebbe terminare tra pochi giorni, il tempo di passare tutte le consegne e di far vedere
tutti i posti per fare le compere.
Padre Luigi Cremis l’ho visto il 21 dicembre è
venuto giù per la riunione col vescovo, l’ho
visto bene e mi ha detto che si sente bene, la
gente se lo coccola e gli vuole molto bene, gli
ha fatto festa e lui è contento di essere tornato
nella sua parrocchia dalla sua gente. Il vescovo
MONSIGNOR JAIME, persona molto buona, gli
manda un sacerdote per aiutarlo, adesso su’
con lui c’e Lucy una signora peruviana che starà un mese e io spero di più poiché ha bisogno
di un po’ di aiuto per riaprire una missione, dopo
5 anni non e’ facile.
n. 1 - 19 gennaio 2013
Il mio programma dovrebbe essere su per
giù così: fino al 10 gennaio a Huanuco, poi
dovrei andare a Pucalpa in piena Amazzonia
per una decina di giorni, perchè il vescovo
MONS. GAETANO lo ha chiesto al Padre
UGO e non so cosa mi aspetta, o meglio lo
so ma non lo dico, quando sarò lì vedrò.
Poi dovrei andare a CHIMBOTE, verso i confini con l’ECUADOR alcuni giorni, poi il grande capo Padre UGO vuole che vada a visitare la gente e le case che abbiamo fatto a
CHINCHA per il terremoto, dice che la gente
gli ha scritto, quindi dal nord al sud come una
trottola. Il Padre UGO torna in ITALIA il 31
notte, eravamo d’accordo di vederci a LIMA,
ma non c’e la faccio ad andare lo vedrò in
italia.
Quindi il mio rientro in italia è previsto verso
metà febbraio, ormai ho perso il biglietto di ritorno per spostarlo mi avevano chiesto 1.000
dollari e son troppi, quindi conviene farne
uno nuovo.
Bene ti ho detto più o meno tutto, tanti auguri
a tutti per un fine anno sereno con un pensiero per i piu poveri BUON ANNO A TUTTI con
tanto bene vostro MICHELE. saluti a mamma.
Michele Calabrese
QUESTA LETTERA PERSONALE RICEVUTA
IL 30/12 2012 DA MICHELE CALABRESE,
LA
CONDIVIDO
PIACEVOLMENTE
CON I LETTORI DELLA GOCCIA, PER
RENDERVI PARTECIPI DELLA REALTÀ
CHE IL NOSTRO CONCITTADINO VIVE
IN AMERICA LATINA GRAZIE A NOME
DEI POVERI PER QUELLO CHE FATE E
FARETE E BUON 2013 A TUTTI!
Giuseppe Dragone
“ASPETTANDO LA BEFANA IN ALLEGRIA”
IL NUOVO SPETTACOLO DI BENEFICENZA DELL’AZIONE CATTOLICA
PARROCCHIA DI SAN MARTINO
“ASPETTANDO LA BEFANA IN ALLEGRIA” è il Nuovo spettacolo messo in piedi dai
membri dell’Azione Cattolica della Parrocchia di San Martino con la collaborazione preziosa della ditta “Castria Vini” come ogni anno per Beneficenza.
Quest’anno hanno deciso di rimpinguare le casse della loro parrocchia, viste le spese sostenute per dare un futuro migliore ai nostri ragazzi che, non avendo molti luoghi di ritrovo
spesso si perdono per strada…
Ma gli anni scorsi hanno profuso tutto il loro impegno, le loro energie e fantasia per aiutare
lo scorso Giugno in collaborazione con la GF DANCE, la Casa Alloggio “LOGOS” gestita
da Carlo Leobardi in viale Martiri D’Ungheria, con un fantastico spettacolo tenutosi in piazza
IV Novembre.
Due anni fa ha beneficiato della generosità dell’Azione Cattolica della Parrocchia di San
Martino la “CASA BAKITA” di Pina Malagnini sita sulla via per Bernalda.
13
Noi e il Fisco
Sospensione delle
cartelle di pagamento
La legge di stabilità per il 2013 varata
dal parlamento ha introdotto un nuovo
istituto procedimentale per chiedere la
sospensione di cartelle di pagamento,
ritenute illegittime.
Sulla base di quanto previsto dall’art.1
commi da 537 a 543 della legge
228/2012 il contribuente che riceve da
Equitalia cartelle di pagamento, ovvero provvedimenti per misure cautelari
quali fermi amministrativi, iscrizioni ipotecarie o pignoramenti, ove ritiene di far
valere ragioni valide può, entro novanta
giorni, presentare direttamente all’agente della riscossione una apposita
dichiarazione per attestare l’illegittimità
del provvedimento ricevuto, chiedendone l’immediata sospensione anche con
riferimento alle azioni esecutive.
L’agente della riscossione entro dieci giorni trasmetterà all’Ente creditore
(Agenzia delle Entrate, INPS etc.) l’istanza ricevuta dal contribuente.
Nei successivi sessanta giorni l’Ente
creditore invierà una comunicazione
contenente il risultato delle verifiche
eseguite sui dati contenuti nell’istanza.
In ogni caso, trascorsi inutilmente duecentoventi giorni dalla presentazione
dell’istanza le partite iscritte a ruolo sono annullate di diritto e sono considerate discaricate.
Nell’istanza il contribuente deve indicare le ragioni per le quali ritiene illegittimo il provvedimento (pagamento
già eseguito, sgravi già concessi, provvedimenti di sospensione già emessi,
accoglimento di ricorso per annullamento, nullità, inesistenza della partita
debitoria, decadenza o prescrizione,
etc.). Le nuove disposizioni si applicano anche alle dichiarazioni pervenute
prima dell’entrata in vigore della legge
228/2012.
Dott. Mario D’Alconzo
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n. 1 - 19 gennaio 2013
Il Rischio del
NON VOTARE… riflessione di
un libero cittadino
Dall’insediamento del Governo Monti, la televisione e tutta l’informazione sta facendo ammalare tutti noi ascoltatori, telespettatori e cittadini
per il bombardamento sulla “CRISI”. Ormai è “CRISI” ovunque.
Questo tipo di informazione, ci fa pressione psicologica e ci esaspera
a tal punto di decidere di non voler andare più a votare. ATTENTI è
PERICOLOSO!!!!
La gente che decide di non andare a votare è gente onesta, umile, lavoratrice che ora è indispettita e soprattutto arrabbiata con tutto il sistema
dei media.
La maggior parte di loro lavora, e la mattina si alza molto presto, come
gli agricoltori, i braccianti, gli artigiani che non ha modo di poter guardare
in televisione le uniche trasmissioni che parlano di politica e dibattiti parlamentari perché inseriti nel palinsesto sempre in orari scomodi .
Come può un lavoratore seguire le trasmissioni trasmesse dalle 23.00
in poi?
Chi decide i palinsesti? Chi decide cosa e quando trasmettere un programma televisivo?
Queste persone sono coloro che ci parlano di crisi, che ci fanno ammalare, che ci fanno preoccupare, che ci rendono la vita difficile a livello psicologico; persone bugiarde, cattive e affariste e ingannevoli nei
messaggi che ci lanciano tutti i giorni. Le uniche cose che ci potrebbero
aprire gli occhi sullo scenario politico sono le trasmissioni in seconda
serata, ma che purtroppo non vengono seguite a causa degli orari e soprattutto perché la gente” normale” deve andare a lavorare per tenersi
stretto quel benedetto posto di lavoro che ormai è solo per pochi eletti.
Io con questa piccola e semplice lettera vorrei richiamare l’attenzione
delle mamme, dei papà delle persone per bene: non fatevi prendere
dalla rabbia e scegliete di andare a votare!
Ricordate che il voto è per il futuro dei vostri figli.
Votare è un diritto, votare è fondamentale, non importa a quale colore
politico apparteniate; l’importante è scegliere chi ci amministrerà.
Quando vi recate in cabina per votare, scegliete di migliorare.
Grazie
Tonino Costantino
Lospinuso : “Inammissibile la
dimenticanza degli alluvionati
jonici del 2011.”
Il Consigliere Regionale PDL di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la
seguente nota:
“E’ inammissibile ed intollerabile che, in sede di legge nazionale
di stabilità, ci si sia dimenticati di inserire risorse a favore degli
alluvionati del marzo 2011, che colpì soprattutto Marina di Ginosa. Un
provvedimento –la “finanziaria” 2012- passato in Parlamento con la
velocità della luce, da cui emerge la totale lontananza di un governo
imposto dall’estero e privo di alcuna investitura popolare dai diritti e
dai bisogni delle comunità e dei territori, rispetto al quale il prossimo
Parlamento, finalmente restituito alla sovranità popolare dopo la
deleteria sospensione della democrazia in atto, dovrà porre adeguati
rimedi. Nel caso specifico, visti i già pesanti ritardi accumulati, non si
potrà andare oltre la prima occasione utile per garantire alle nostre
comunità tanto duramente colpite il dovuto ristoro.”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
attualità
Riflessioni
“post Parlamentarie”
Le parlamentarie si sono concluse da poco. Quel processo
democratico di manifestazione del potere fortemente voluto
per legittimare il potere di quei pochi che hanno riconquistato
le caselle per proiettarsi ai blocchi di partenza delle politiche
di fine febbraio. Un sistema farraginoso e sregolato quanto
veloce nell’organizzazione e confuso nelle dinamiche ci ha
costretti a preparare ancora una volta i seggi nonostante le
feste natalizie che hanno inciso, in parte, sulle percentuali di
voto. E se è vero che per ogni regola esiste un’eccezione, nel
caso di queste primarie, anche per l’eccezione ne esiste una,
ordita ad arte, e mi riferisco alle deroghe non concesse a tutti; al contrario, senza una motivazione seria, persone capaci,
vengono escluse forse perche temute.
In tutto questo, ancora una volta, ci dimentichiamo del popolo che nauseato e disgustato, ignora le dinamiche da basso
fondo e si rifiuta, in percentuali sempre più alte, di contribuire a questa predeterminata distribuzione delle prebende. Ci
dimentichiamo, soprattutto, delle quote rosa indigene, se ci
rivolgiamo altrove per provare a rivalorizzare e rivitalizzare
un partito democratico dalla bandiera rossa e verde sempre
più sbiadita. Il tutto nella soffusa quiete generale, nel silenzio
di chi avrebbe dovuto parlare, magari, perche appartenente
al mondo femminile già in carica, ma che preferisce tacere di
buon grado, invece di reclamare una considerazione per sé e
per il suo territorio. Sicuramente sconosciuto nelle problematiche e nelle dinamiche ai siciliani.
Anche se le regole in questo caso, come in altri, rappresentano un viscido magma dove è difficile districarsi e dove è complicato avere un riferimento, non possiamo rimanere scontanti, al contrario dobbiamo sentire sempre più forte il richiamo
della collaborazione e della compartecipazione, perche la
buona politica, anzi le buone persone che rendono buona la
politica, quelle che per hobby dedicano e sacrificano parte del
loro tempo, possano riuscire a trasformare in azione le idee e
i pensieri costruttivi.
Cosimo Vavallo pd Ginosa
n. 1 - 19 gennaio 2013
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n. 1 - 19 gennaio 2013
n. 1 - 19 gennaio 2013
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Galeota: “Da oggi le
istanze del mondo
giovanile ionico
avranno una corsia a
loro dedicata”.
Una nota dell’assessore provinciale Marta
Teresita Galeota, in riferimento alla
proclamazione dell’esecutivo della Consulta
Provinciale dei Giovani di Terra Ionica.
Superate le problematiche per giungere
alla pubblicazione e ufficializzazione della
Consulta, venerdì pomeriggio scorso si è
svolta, a Palazzo di Governo, alla presenza dell’assessore provinciale per le Politiche Giovanili, Marta Teresita Galeota, la
proclamazione degli eletti per la giunta
della Consulta provinciale dei giovani di
Terra Ionica. “Quello che mi auguro – è
stato il primo commento dell’assessore
Galeota - è che iniziate a riunirvi per lavorare concretamente in modo valido e
competente”.
Con delibera n. 64 ratificata dal Consiglio
provinciale il 19 dicembre scorso, si ufficializza così l’ampliamento da 6 a 8 dei
componenti dell’esecutivo. L’organo esecutivo risulta così composto: Davide Giove, presidente, mentre come rappresentanti dei tre versanti, orientale, occidentale
e centrale, rispettivamente Paola Pagano,
Angelo Varegliano e Dario Dinoi. Fanno
parte dell’esecutivo i rappresentati dei cinque tavoli tematici individuati durante l’as-
semblea istitutiva: per il tavolo Benessere
della persona e Welfare, Salvatore Sgura,
per il tavolo Sviluppo del territorio, Vito Masi, per le Attività sportive, Mario Stigliano,
per la Valorizzazione del Territorio, Cosimo
Talò mentre per la Gestione del Territorio,
Angelo Cannata.
“Il passaggio in consiglio provinciale – ha
spiegato l’assessore Galeota - non ha visto
obiezioni particolari, mentre le diverse divergenze che possono esserci state durante gli incontri che hanno portato a questa
proclamazione, non possono che manifestare l’attenzione che vi è attorno a questa
nuova “infrastruttura sociale”, che realizza
così una sorta di corsia dedicata per i giovani che avranno la possibilità di portare
in una sede istituzionale da loro gestita le
istanze più rappresentative di questo tessuto sociale troppo spesso maltrattato dall’attuale sistema politico – amministrativo”.
Proclamato l’esecutivo, anche il suo presidente, Giove, fa il suo primo intervento
ufficiale: “Durante questi mesi, abbiamo
avuto la prova della serietà oltre che della competenza di ognuno dei componenti della Giunta. Forti anche di questo, ci
auguriamo che la nuova fase che si apre,
operativa oltre che costituente, permetta
di rinvigorire l’entusiasmo che inizialmente
ha caratterizzato la Consulta”.
Prima della conclusione dei lavori assembleari l’assessore Galeota, ha sollecitato
il presidente Giove a nominare vice presidente e segretario, individuati, collegialmente come spiegato da Giove stesso,
rispettivamente in Salvatore Sgura e Dario
Di Noi.
“La mia speranza è che l’esecutivo operi
nella consapevolezza che il ruolo che è
stato democraticamente affidato loro tramite elezione – concludendo così, l’assessore Galeota – deve riflettere l’operato
dei tavoli della Consulta, e di riflesso del
mondo giovanile di Terra Ionica. Auguri ragazzi, il futuro ora è davvero nelle vostre
mani!”.
Marilena Surdo
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
attualità
«È solo un goffo abito settecentesco:
non raffigura una Madonna incinta!»
tutto, degli Agostiniani, ma queste testimonianze non supportano la comunicazione di
altri fatti, i quali si aprono ad un’altra scia di
polemiche stante la recente notizia secondo cui i dipinti murali nella Chiesa Madre, in
occasione della sua riapertura al culto, furono effettuati da Don Grazio Lenge e, successivamente, restaurati da Vito Malvani.
Sgarbi, accompagnato dall’affascinante
fidanzata Sabrina Colle, ha soggiornato a
Ginosa per tre giorni. Nell’osservare le peculiarità storico-artistiche del territorio le ha
paragonate ad una propaggine di quello
lucano. E’ rimasto rapito dalla bellezza del
quartiere rupestre della Rivolta a tal punto
da promettere di allestire in quel luogo due
musei stabili o itineranti.
CantaStorie
Madonna Incinta: siamo sicuri che la
controversia sia stata risolta?
-La tela della Madonna Immacolata esistente nella cinquecentesca Chiesa
Matrice non è stata raffigurata incinta, ma
con un goffo abito settecentesco. La conferma è stata data dal professor Vittorio
Sgarbi nel corso della sua visita all’importante e prezioso luogo di culto, incastonato
come un gioiello nel contesto rupestre della Rivolta e della Gravina. Il dipinto, di autore ignoto, presenta al centro la Madonna
Immacolata, sovrastata dalla colomba
dello Spirito Santo, con l’aureola di dodici
stelle. Poggia sul globo e la falce di luna
schiaccia il serpente del peccato originale.
A destra della Madonna vi è Sant’Antonio
Abate, la fiammella sul suo capo è il riferimento dotto a quel che il santo scrisse
ai suoi nella lettera 8 (delle 20 scritte):
“Chiedete con cuore sincero quel grande
Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto,
ed esso vi sarà dato”. Appaiono anche
tutti i simboli iconografici popolari riferiti
L’onorevole Vittorio Sgarbi, ospite ginosino durante le feste natalizie, ha avuto modo di apprezzare sia le iniziative
che si svolgevano in quel periodo sia il patrimonio storico
artistico paesistico di Ginosa. Non poco interesse ha suscitato il suo giudizio circa il significato della tela esposta
nella Chiesa Madre, raffigurante, secondo alcuni, la Madonna Incinta, così come descritta nell’Apocalisse.
Proprio il giudizio di Sgarbi è divenuto un post sulla bacheca di facebook del Delegato alla cultura del nostro Comune, Antonio Bradascio, che dice testualmente: «30 dicembre 2012 19.09 -Il critico d’arte Vittorio Sgarbi nel visitare il
nostro centro storico oggi pomeriggio ha avuto parole positive per il rione Rivolta, la chiesa madre, definendola pregevolissima, ma ha smentito che il dipinto cosiddetto della
Madonna Incinta sia davvero così, secondo lui e’ una normalissima Madonna Ausiliatrice che sconfigge il demonio,
ma dipinta in modo goffo. Ritengo la sua osservazione giusta!»
Probabilmente ci sarà stata qualche incomprensione tra il critico d’arte e il nostro delegato
alla Cultura. Ci sono differenze notevoli nel modo di raffigurare la Madonna Incinta e la Madonna Ausiliatrice. Differenze che sono evidenti nella tela collocata nella Chiesa Madre di
Ginosa.SG
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Tela della Matrice
Intervista alla prof.ssa Maria Carmela Bonelli
Sgarbi ha dato soluzione ad una controversia che si trascinava da tempo
al ‘Fuoco di Sant’Antonio’ da cui si guariva col grasso di maiale. Vi sono poi anche il bastone-campanello e il maiale. Alla
sinistra della Madonna vi è San Pasquale
Baylon, protettore dell’universo femminile.
Entrambi i santi sono in adorazione all’Eucarestia e dell’Immacolata. Quindi, Sgarbi
ha dato soluzione ad una controversia che
si trascinava da tempo tra coloro che connotavano il dipinto con stile settecentesco
nato sulla scia della Donna dell’Apocalisse,
e chi lo faceva risalire alle Madonne gravide raffigurate nel 300/400 e fatte scomparire dalle chiese perché ritenute eretiche
per decisione del Concilio ecumenico di
Trento(1545-1563). E’ vero, a Ginosa vi
sono tracce dell’Ordine dei Templari, degli
Ospitalieri, dei Cavalieri di Malta e, soprat-
n. 1 - 19 gennaio 2013
Il recente interesse suscitato da una delle tele della Chiesa Madre mi induce ad
intervistare la nostra redattrice,la prof. M.
Carmela Bonelli, giornalista, da tempo impegnata nello studio della Chiesa dedicata
alla Vergine del SS. Rosario.
Prof.ssa, può darci una lettura teologicoculturale del grande quadro raffigurante
la Madonna incinta?
«L’altare sub titulo della Vergine Immacolata, situato nell’ultima campata della navata destra, è sormontato da una Immacolata, risalente alla metà del ‘700. La tela
desta nell’osservatore una certa meraviglia
poiché la Vergine è raffigurata - a detta di
molti - incinta, cosa che in realtà non costituisce alcuna novità, dal momento che
molte opere, anche di artisti celebri, presentano questo ed altri elementi iconografici sia desunti dalla Donna dell’Apocalisse,
sia in relazione a due dei più grandi misteri
legati a Maria: l’immacolato concepimento
e l’incarnazione del Verbo. Il soggetto è
collegabile alla Vergine che allatta, peraltro presente anche nella nostra Matrice, al
centro della balaustra della cantoria.
Entrambe le opere fanno eco alla donna
che nella folla gridò: «Beato il grembo che
ti ha portato ed il seno che ti ha allattato»(
Lc 11,27). La soteriologia dei Padri a tal
proposito è chiara: solo ciò che è stato assunto può essere salvato. Dunque, poiché il
Figlio di Dio assume pienamente l’umanità,
quest’ultima può essere salvata dal peccato
e dalla morte. La Vergine che allatta (Maria
lactans, Galaktofilousa o Galaktotrofousa)
e la Vergine Immacolata incinta sono il
segno dell’Incarnazione: il Figlio di Dio si
è fatto uomo. Maria è la Dei Genetrix, la
Theotokos.
In riferimento alla Donna dell’Apocalisse
(Ap 12, 1-2) l’artista ha posto sul capo della
Vergine la corona di dodici stelle ed ai suoi
piedi la luna; il globo su cui poggia Maria
rappresenta la terra insidiata dal serpente,
che Ella schiaccia (Gen 3,15). La veste è
rossa ed il manto azzurro, colori di valenza simbolica; il viso è dolce e giovane. Le
mani e lo sguardo - secondo una posa che
richiama alla mia mente l’Allegoria dell’Immacolata Concezione di Luca Signorelli
- sembrano dettati dalla disposizione d’animo del Magnificat, ossia dalla riconoscenza
per le cose compiute in Lei da Dio. Il capo
di Maria è sovrastato dallo Spirito Santo in
forma di colomba bianca. Uno dei cherubini
è avvolto dal manto azzurro; un espediente che, nel conferire plasticità all’immagine,
copre pudicamente il ventre. In basso sono presenti S. Antonio Abate e S. Pasquale
Baylon.»
Ma, le rappresentazioni della Madonna
incinta non erano state vietate?
Come già detto, quella di Ginosa è un’Immacolata. Nel ‘300 si sviluppò in Italia l’iconografia della Madonna del parto (in piedi o
seduta, da sola, ed in genere con un libro)
della Platytera della misericordia (Vergine
con una specie di mandorla nella quale vi
era Gesù) e della Donna dell’Apocalisse.
Nel ‘400 l’Immacolata veniva raffigurata
come la Donna dell’Apocalisse, vietata già
da Sisto IV, poiché erano sorte dispute teologiche sull’Immacolata. Con il Concilio
di Trento le raffigurazioni citate furono proibite; i Padri conciliari emanarono infatti un
documento sulle immagini sacre. Va detto
che l’umanizzazione dei soggetti sacri era
stata favorita dai Francescani, i quali miravano ad avvicinare i contenuti della fede
alle persone più semplici. La tela ginosina,
datata al XVIII secolo dagli architetti Bozza
e Capone, si inserisce probabilmente in una
linea di riabilitazione delle immagini, legate
alla concretezza dell’Incarnazione. Peraltro
nel ‘600 il soggetto fu ripreso. Gravidanza
ed allattamento (quest’ultimo considerato sconveniente dal Card.F. Borromeo)
esprimono una realtà concreta: «Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» ( Gal 4,4).
Potrebbe essere semplicemente una
immagine “goffa”? E’ possibile, ma in tal
senso a me manca una letteratura scientifica di riferimento.»
Quali sono invece gli attributi identificativi di Maria Ausiliatrice?
«Accolgo con difficoltà questa domanda.
Lei comprende ... In genere c’è lo scettro
nella mano destra della Vergine, la quale
è “quasi” sempre con Bambino. Maria può
presentare anche il manto aperto, nell’atto di accogliere e proteggere i fedeli. La
spada nella mano rimanda sia a Maria
Ausiliatrice che alla Madonna della Difesa
ed alla Madonna del Soccorso. Tre titoli per indicarne fondamentalmente uno,
Maria Auxilium Christianorum, aggiunto
nelle Litanie Lauretane da S. Pio V. La
festa fu istituita da Pio VII il 24 maggio
1815, mentre la divulgazione è legata al
nome ed all’opera di S. Giovanni Bosco.»
Una nota conclusiva?
«Direttore, nel ringraziarla della fiducia
accordatami, sento di poter dire che si
sia persa l’occasione - forse irripetibile di sottoporre ad un grande esperto, la cui
portata intellettuale fa onore all’Italia tutta,
importanti domande relative alla Chiesa
Madre e, dunque, la possibilità di ampliare l’orizzonte culturale di tutti.»
Le risulta che Grazio Lenge abbia eseguito i dipinti murali attribuiti a Vito
Malvani?
Poiché don Grazio Lenge era un pittore
non si può escludere che abbia eseguito
qualche lavoro nelle cappelle. Se il riferimento è invece ai dipinti recentemente
rimossi dalla volta della navata centrale e
del presbiterio, stando alle fonti (ed alla
consolidata tradizione orale), devo rispondere di no. Anzi, a causa di queste opere
la Confraternita, che era assolutamente
nel giusto, affrontò e superò un momento
difficilissimo, scaturito dall’invidia suscitata dal pittore Malvani, allora segretario
del sodalizio, in alcuni ginosini … autori
di lettere anonime.»
Grazie, professoressa. Quanto al quadro
dell’Immacolata, a me non sembra proprio
un’immagine goffa.
Stefano Giove
20
attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
5° Concerto per la Solidarietà 2012
Ancora un grande successo per la Corale Polifonica diretta dalla prof.ssa Carmen Pignatelli
terizzato da l’Inno Malawi e
da “Kana-na” arrangiati da
Giuseppe Lapiscopia,che
ricordavano lo stile reggae.
La conclusione del concerto è stata affidata ad
un brano diventato famoso
per essere stato la colonna sonora della fiction RAI
sulla vita di San Filippo
Neri, interpretato dal grande Gigi Proietti “Preferisco
il Paradiso”, anche questo
di Mons. Frisina, che ha
provocato l’entusiasmo del
pubblico con una standing
ovation e l’immancabile
Il 30 Dicembre scorso, si è tenuto il 5°
Concerto della Corale Polifonica diretto
dalla Prof.ssa Carmen Pignatelli.
La corale si è esibita in brani del repertorio classico e popolare di diverse culture ed in quello pop della musica leggera.
Ad accompagnarli un gruppo di eccellenti
musicisti locali come Stella D’Alconzo al
saxsoprano, alle percussioni Emanuele
Moretti, alla chitarra Cosimo Cazzati, al
flauto Maria Carmela Cantore, ai clarinetti
Rosanna Cianciotta e Mariano Panico, al
sax contralto Maria Calabrese alle trombe
Oscar Terzi e Temistocle Sangiorgio, Paola
Cazzati all’organo e tastiera.
Tra i brani eseguiti dai cantori, quelli della
tradizione musicale popolare natalizia come
“Wiegenlied (Ninna Ninna)” di BRAHMS, “Il
piccolo suonatore di tamburo”, ”Astro del
ciel”, ”Pastorale tarantina”. Quelli in lingua
inglese quali “Ding,Dong! Merrly on night”,
“What Child is this”, ”Holy Night” e “White
Christmas” questi ultimi cantati dalla bravissima cantante Marinunzia Perrone accompagnata dai cantori della Corale.
Non poteva mancare il brano arrangiato da
Mons. Marco Frisina “Gloria in cielo”, brano di apertura del concerto e il “Gloria in
excelsis Deo” composto da Antonio Vivaldi.
Questi brani hanno suscitato nel numeroso
pubblico presente grande emozione.
Il momento dedicato all’Africa è stato carat-
bis finale.
Il concerto è stato arricchito da tre interventi poetici in vernacolo composti e declamati dal Sig. Nicola Moretti.
La serata, patrocinata dall’Amministrazione comunale, è stata condotta da Leonilda
Vizzielli.Il service era della Prosound di
Salvatore Costantino.
Anche quest’anno il Concerto ha raccolto
fondi da destinare al Progetto UN POZZO
PER IL MALAWI, presso la Comunità
missionaria guidata da Padre Domenico
Pedullà, presso cui si recherà il prossimo
18 Gennaio Padre Luigi Colleoni accompagnato dai suoi collaboratori Pino Valenzano
e Mimmo Bitella.
Rosamaria Busto
Grazie Ragazzi!!!!
Il giorno 13 di dicembre, in occasione della ricorrenza di Santa Lucia, i ragazzi e noi
operatori del Centro Diurno socio-educativo per diversabili del Comune di Ginosa, hanno
organizzato, sulla piazza antistante “l’Ist. Compr. S. Giovanni Bosco”, un mercatino della
solidarietà, all’interno del quale sono stati esposti e venduti oggetti realizzati e decorati a
mano dagli stessi ragazzi.
Gli oggetti, rappresentati prevalentemente da decorazioni natalizie (addobbi per l’albero,
piatti e mattonelle decorati con la tecnica del decoupage) ma, la parte da padrone l’hanno
fatta, senza ombra di dubbio le shoppers corredate da grembiuli e presine; i nostri ragazzi
hanno assemblato il tutto e poi, con la preziosa collaborazione delle mani fatate delle
signore che frequentano il centro anziani polivalente, siamo giunti al prodotto finito che, i
ragazzi hanno pensato bene di decorare con soggetti natalizi; il tutto per restare in tema.
L’evento ha rappresentato, sicuramente uno splendido e simpatico momento di condivisione e convivialità, in quanto il ricavato sarà devoluto a enti religiosi locali che si occupano di aiuto e sostegno economico a nuclei familiari in difficoltà; inoltre, è stata un’occasione di vanto per i nostri ragazzi che, con orgoglio hanno diretto e gestito autonomamente
le vendite, andando fieri degli oggetti da loro sapientemente realizzati e confezionati.
Un ringraziamento sentiamo di volerlo rivolgere allo staff del centro anziani polivalente,
senza la collaborazione del quale, sicuramente non avremmo avuto il successo sperato
e ottenuto, alle cooperative che gestiscono il servizio, al coordinamento del C.D.S.E. del
Comune di Ginosa, nonché all’assessorato ai servizi sociali del comune che, ha permesso il libero svolgimento dei lavori e, da ultimo, ma non ultimo, i nostri ragazzi: fulcro e
motivo di tutto il nostro operato; di lavoro con loro ne è stato fatto negli anni addietro ma,
lavorando con il cuore, insieme a loro, abbiamo ottenuto splendidi risultati.
GRAZIE RAGAZZI !!!
GLI OPERATORI
attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
21
CONCERTO DI NATALE
I. C. “LEONE” DI MARINA DI GINOSA
Una bella sinfonia, un’unione armonica di voci e strumenti ha
accolto e appassionato i genitori e i parenti tutti degli alunni
dell’ Istituto Comprensivo Leone di Marina di Ginosa. Il 20
dicembre l’hotel Emiliano è stato teatro del bel Concerto di
Natale a cui hanno dato vita più di cento alunni tra musicisti e
cantanti che insieme hanno suonato e cantato per augurare a
tutti Buon Natale attraverso i canti della tradizione.
Il concerto è stato aperto dall’Inno di Mameli, a seguire Adeste
Fideles, Astro Del Ciel, Deck The Halls, Fantasia Di Natale,
The First Nowel, Tu scendi Dalla Stelle, Oh Happy Day, Jingle
Mix ed infine la Marcia di Radetzky. In campo sono scese le
chitarre dirette dal Prof. Lazazzara, i pianoforti della Prof.ssa
Lospinuso, i saxofoni del prof. Massaro, le percussioni del
Prof. Varlaro e le meravigliose voci del Coro d’ Istituto “Leone”
guidate dalla prof.ssa Di Lena e dal Prof. Di Fonzo. La bravura
dei ragazzi è stata ineccepibile, tutti concentrati per dare il
meglio di sé ai genitori, ai docenti ed al Dirigente Scolastico,
prof. Vincenzo Calabrese, seduto in prima fila orgoglioso dei
propri alunni. Tanti pomeriggi di prove, tanto serio impegno
altresì per un’occasione di solidarietà, infatti i ragazzi hanno offerto
un momento gioioso e di allegria musicale anche agli ospiti di Villa
Genusia.
Il Dirigente ha più volte sottolineato l’importanza della scuola come
percorso educativo rivolto agli uomini di domani capaci di solidarietà
politica, economica e sociale come si legge più volte nella nostra
Costituzione. Sicuramente la scuola non dà l’istruzione ex abrupto ma
offre la possibilità di istruirsi a tutti coloro che hanno a cuore se stessi,
guidati amorevolmente da docenti che vedono in questi ragazzi prima
le persone e poi gli studenti. La scuola insomma come occasione
seria di crescita e l’I.C. Leone si prodiga attraverso l’impegno
quotidiano di tutti affinché questo avvenga. Il corso musicale poi è un
fiore all’occhiello dell’Istituto perché la musica non solo è arricchente
ma dona maggiore sensibilità a chi la pratica e la ama ed il concerto
l’ha proprio dimostrato attraverso i volti limpidi, puliti e puri dei piccoligrandi artisti.
Prof. Domenico Di Fonzo
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argomenti
n. 1 - 19 gennaio 2013
NEL NOME DEL FIGLIO
L’arte cristiana che rappresenta la rivoluzione compiuta da Cristo: “Nel nome del
Padre noi riconosciamo l’autorità, ma nel nome del Figlio noi affrontiamo la realtà”.
-“Chiedo scusa… è stato colpa
mia…”. Ha usato la prima persona singolare il professor Vittorio
Sgarbi per giustificare le due ore di
ritardo della presenza a Ginosa per
presentare il suo ultimo libro ’Nel
nome del Figlio’. L’appuntamento
è in continuazione con gli incontri
con l’autore ‘…Cuciamo un libro
…leggiamo una camicia…’ che lo
stesso Sgarbi ha ideato e stimolato
per omaggiare Angelo Inglese,
illustre
sarto-camiciaio
ginosino. L’incontro con Sgarbi è stato
organizzato dal settore comunale
alla Cultura e dal Consorzio ‘Civitas
Terre delle Gravine’. Si è svolto nella sala consiliare del Palazzo municipale ed ha visto la partecipazione di un
numerosissimo pubblico motivato e appassionato. Sono intervenuti, oltre a Sgarbi e
Inglese, il sindaco Vito De Palma, il delegato comunale alla Cultura Antonio Bradascio,
l’assessore regionale Pietro Lospinuso e il
consigliere provinciale Augusto Pardo. E’
stato uno Sgarbi diverso da quello delle risse
televisive e lo si è capito quando ha risposto
con garbo ed eleganza a tutti gli interrogativi
che gli sono stati posti. Contemplata è stata la risposta a chi gli ha chiesto perché lui
che è un libertino abbia scritto un libro sulla
cristologia: “…sono un credente e, forse, ho
qualcosa da farmi perdonare. In realtà –ha
aggiunto- qualunque cosa uno faccia nella
sua vita non può non essere cristiano, anche se fosse ateo sul piano della convinzione personale. Tutti siamo permeati dalla
religione cristiana proprio attraverso la più
alta espressione della religione che è l’arte,
l’architettura, la poesia, la musica. Chi sente
Bach potrebbe anche non credere in Dio, ma
sente una musica universale. Così chi legge
Dante o chi guarda Giotto o Michelangelo. Il
Cristianesimo e l’arte sono parte imprescindibile dell’educazione valoriale del nostro
Paese. L’arte cristiana, che rappresenta la
rivoluzione compiuta dal Cristo, non può essere facoltativa nel nostro sistema formativo e trasmettere valori universali e fondanti
della nostra esistenza attraverso lo studio
dell’arte: un compito che con il mio libro
cerco di non disattendere”. Ecco, quindi,
farsi largo lo Sgarbi maestro eccelso che
non intende usurpare compiti e prerogative della Chiesa, ma offrire con ‘Nel
nome del Figlio’ uno specifico apporto di
ispirazione e orientamento, di luce nel
buio, in piena sintonia con le celebrazioni dell’anno della Fede, che termineranno il prossimo mese di novembre. Con
240 immagini e particolari delle stesse,
il volume analizza le varie figure Cristo,
soggetto che in millenni i pittori hanno
ripreso in diversi modi, gusti, sensibilità
e fragilità: il bambino, il miracolo, morente. Per commentarle Sgarbi è stato un fiume in piena e con il linguaggio
della pittura ha parlato di Michelangelo,
Giotto, Cavallini, Masaccio, dei Maestri
bizantini e veneti. Diverse sono state le
opere magistralmente analizzate: dalla
tavola di Sant’Agata a Cremona, miracolo dell’arte padana della fine del 1200; alla maternità contemporanea di Severini,
in cui laico e divino si fondono nella sacralità del mistero materno; al dubbioso
Ecce Homo di Antonello da Messina la
cui smorfia esprime tutta la diffidenza
umana del Cristo; alla ricchezza della
policromia del racconto di Caravaggio
con la Cena in Emmaus; alla Pietà di
Michelangelo che si sarebbe ispirato
nella realizzazione alla lettura della
preghiera di San Bernardo alla Vergine
nella Divina Commedia; al Cristo
morto di Mantegna di cui Sgarbi ha
intravisto i tratti di ‘Che Guevara’
della celebre fotografia del suo cadavere; agli interrogativi sulla luce
che sprigionano i capolavori sulla
‘Risurrezione’ di Grünewald e di
Piero della Francesca, dove il primo impressiona Cristo come una
figura angelica e sovraumana e il
secondo lo fa restare uomo confermandone la sua regalità. Non a
caso quest’ultimo affresco fu definito in un saggio dallo scrittore britannico Aldous Huxley “la più bella
pittura del mondo”. Un’opera ‘miracolata’ poiché sfuggì, nel 1944,
ai bombardamenti inglesi su Borgo
San Sepolcro (Arezzo), città natale di Piero
della Francesca e dove tuttora è custodita la
sua ‘Resurrezione’. L’inedita storia viene raccontata da Sgarbi come esempio della forza
divina nell’arte. In che modo leggere questo
libro? Come una colta e appassionata indagine su Cristo, “cui il Padre ha delegato il destino dell’uomo?”. Scrive Sgarbi: “Le rivoluzioni
non le fanno i padri. Le fanno i figli. Dio ha
creato il mondo, ma suo Figlio lo ha salvato.
Nel nome del Padre noi riconosciamo l’autorità, ma nel nome del Figlio noi affrontiamo
la realtà”. “Figlio” e “rivoluzione” due parole
che stimolano il bisogno di colloquiare e che
l’autore ripercorre con la strategia comunicativa delle immagini del mistero della religione cristiana ponendo a monte della sua
analisi un criterio d’orientamento diverso per
riempire di contenuti la storiografia dell’arte
sacra. Insomma, sul mistero più grande che
ha accompagnato l’umanità, il Vittorio nazionale si è mosso con proverbiale disinvoltura
attraverso i secoli, senza mai smarrire la sua
invidiabile chiarezza nel confronto tra arte,
cultura e attualità: “Prima che la bellezza salvi
il mondo, il mondo deve salvare la bellezza.
Abbiamo questa responsabilità. E non è giustificabile che in Italia non ci sia il Ministero ai
Beni Culturali, nonostante abbia l’80 per cento del patrimonio artistico mondiale”.
Canta Storie
foto Erasmo Mazzone
attualità
Symbola:
Concerto di
Natale 2012
Mercoledì 19 Dicembre scorso, presso il
Teatro Alcanices di Ginosa, si è rinnovato
l’appuntamento con il tradizionale Concerto
di Natale della Scuola di Musica di Symbola.
Giunto alla decima edizione, è oramai appuntamento fisso del Natale ginosino ed è
realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Ginosa. Scopo dell’iniziativa, da sempre, è la raccolta fondi a sostegno delle missioni dell’Operazione Mato
Grosso. Anche quest’anno, l’obiettivo è stato raggiunto pienamente, con una cospicua
raccolta che non ha tradito le aspettative. Si
sono esibiti circa 30 ragazzi allievi dei corsi di musica di Symbola: dai più piccoli (4
anni appena) ai più grandi, ai quali si sono
affiancati i Maestri della scuola, coordinati
da Gabriele Maggi, nonché alcuni musicisti
ospiti. In programma i brani che nelle passate edizioni hanno riscosso maggiormente i
favori del pubblico. La particolarità di questo
concerto, infatti, è che negli anni non si è
mai ripetuto, ma è stato realizzato sempre
con una idea nuova, con una nuova proposta. Per questo, nel decennale abbiamo
voluto riproporre quei brani che negli anni
hanno lasciato il segno, caratterizzandone
ogni edizione. Dai brani della tradizione ai
temi dei grandi cartoon Disney alle grandi melodie della musica leggera, passando per grandi temi del blues e dello swing,
arrangiati in modo originale ed efficace. Il
tutto, per oltre 2 ore di spettacolo, ricco di
sorprese, con la presenza di musicisti professionisti ospiti che hanno “duettato” con i
ragazzi di Symbola, per celebrare il Natale
in una grande festa musicale, senza dimenticare i valori della solidarietà, quella vera,
con la esse maiuscola. Tutti i musicisti, infatti, si sono esibiti a titolo completamente
gratuito. Prima parte, dedicata ai più piccoli. In apertura il vivace quintetto formato
da Gabriele Bigherati, Enrico D’Alessandro,
Davide Filippetti, Iacopo Galante, Monir
Ouhaddou ha eseguito la celebre ANGELI
NELLE CAMPAGNE, la “sigla” di questa edizione. A seguire, una parentesi “rosa”, con
un gruppo di bimbe: Clarissa ed Esmeralda Mele hanno suonato la NINNA NANNA
DI BRAHMS ed IMPARA A FISCHIETTAR
accompagnate da basso e batteria, suonati da Gerardo Lomagistro e Angelo Maggi.
Carlotta Buono, Francesca De Stena, Ilaria Maggi e Maria Silvano hanno invece
n. 1 - 19 gennaio 2013
presentato la NINNA NANNA scritta dal
M° Gabriele Maggi (con la piccola Maria
che ha cantato e suonato contemporaneamente) e la celebre BIDDIBI BODDIBI
BU. E’ toccato poi al gruppo di chitarre
formato da Vincenzo Cianciotta, Valentina Luisi, Giovanni Pavone, Alessandro
Piepoli accompagnati dalla loro Maestra
Mirella Cancelliere e da Monir Ouhaddou
e Gerardo Lomagistro, che ha eseguito
CIELITO LINDO. Uno dei brani che nella passate esibizioni ha riscosso maggior
successo, narra la storia di un bambino
che non avendo nulla da donare a Gesù
Bambino, offre il suono del suo tamburo.
IL PICCOLO TAMBURINO è stato affidato quindi all’esecuzione dei giovanissimi
percussionisti di Symbola Domenico Bitetti, Matteo D’Alessandro, Mattia De Stena, Giulia Galante, Andrea Notaristefano,
Monir Ouhaddou, Antonio e Cosimo Pilato, Antonio Polignano accompagnati al
pianoforte da Vito Matarrese. In chiusura
della prima parte del Concerto, l’orchestra dei piccoli (violini, chitarre, tastiere,
timpani e percussioni per un’età media
di soli 7 anni) ha eseguito uno scoppiettante MEDLEY A SORPRESA, che sì è
chiuso con la famosissima Otto e mezzo,
omaggio al genio pugliese di Nino Rota.
Lunghi e calorosi applausi hanno sottolineato tutte le esibizioni dei bambini,
che hanno eseguito tutti i brani in modo
impeccabile, come dei musicisti “consumati”; pensare che alcuni di loro studiano musica solo da pochissimi mesi! Alla
fine, gli interventi di Padre Gilberto e di
Antonio Castria e Giuseppe Dragone dell’
Operazione Mato Grosso, che con parole
toccanti hanno parlato delle attività che
Padre Luigi Cremis e Michele Calabrese stanno realizzando nei poveri villaggi
dell’America Latina, esortando il pubblico
a sostenere queste attività, caratterizzate
da una solidarietà “vera”, dove ogni euro
raccolto viene speso interamente per aiutare questa povera gente che conosce
la vera miseria, in luoghi dove si muore
ancora per una semplice febbre. La risposta del pubblico presente, è stata come
sempre notevole, superando ancora una
volta le più rosee previsioni. La seconda
parte del concerto si è quindi aperta con
il gruppo dei “grandi”: la Symbola Band.
Antonio Bello, Domenico Giove, Anna
Guarnieri, Gerardo Lomagistro, Alessandro Malagnini, Angelo Maggi, Carmine
Massanelli, Vincenzo Pizzulli hanno eseguito uno dei “classici” italiani del Natale,
COSI’ CELESTE di Zucchero. A seguire,
un piccolo pianista, che pur avendo solo
nove anni suona come un “vecchio jazzi-
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sta”. Vito Matarrese in trio con Angelo Maggi
e Francesco Parisi ha stupito tutti i presenti
eseguendo un brano jazz davvero coinvolgente. La seconda versione della storia del
piccolo tamburino, è stata poi riproposta dal
gruppo: l’originale THE LITTLE DRUMMER
BOY, con la partecipazione alla tromba del
M° Leonardo Calabria, ha davvero colpito i
presenti, con Angelo, Gerardo, Domenico e
Vincenzo impegnati ai tamburi in pregevoli
virtuosismi e giochi di bacchette, secondo migliore la tradizione dei “drummer” americani.
VIBRAPHONE BLUES è il pregevole brano
che ha preceduto la vivace ed originale versione di JINGLE BELLS in versione swing.
A questo punto, è stata la volta degli “ospiti” Mario Donatiello e Antonello Cafagna del
gruppo Chitarre e Tammorre, arrivati direttamente dalla Svizzera (dove hanno tenuto
una fortunata tourneè), che hanno “duettato”
con la Symbola Band, dichiarando che, come tutti gli anni, non avrebbero mai mancato
questo nostro appuntamento, sentendosi ormai ginosini d’adozione. Raffinate le esecuzioni della CANZONE DA DUE SOLDI e VIA
CON ME di Paolo Conte, travolgenti quelle
della TAMMURRIATA NERA e della PIZZICA
che hanno coinvolto il pubblico in un momento di grande partecipazione emotiva. Prima
del gran finale, ancora spazio per la Symbola
Band, impegnata in uno stupendo brano di
Michael Jackson, eseguito con grande maturità artistica: HEAL THE WORLD. Dopo i saluti del M° Gabriele Maggi, che ha ringraziato
tutti i presenti e tutti quanti hanno collaborato
alla realizzazione del concerto, cominciando
da Maurizio Ranaldo, la “voce” storica del
concerto, capace di tenere sempre viva l’attenzione del pubblico anche nei necessari ed
inevitabili momenti di sistemazione del palco
prima di ogni esecuzione. Finale con tutti i
musicisti sul palco, grandi e piccoli che, diretti dal M° Maggi, hanno cantato e suonato FELIZ NAVIDAD, coinvolgendo tutto il pubblico
che gremiva il Teatro Alcanices in un grande
momento di festa. Archiviata anche questa
edizione, da Symbola si comincia già a lavorare ai prossimi impegni: la seconda edizione
del Concorso di Esecuzione Musicale “Terra
delle Gravine – Premio Città di Ginosa” che
si svolgerà nel prossimo mese di aprile ed il
grande concerto che a fine giugno celebrerà
i 17 anni di attività dell’associazione, senza
trascurare la prossima edizione del Concerto di Natale che stiamo già elaborando. Nel
ringraziare La Goccia per la sempre gentile
collaborazione, ricordiamo che la Scuola di
Musica di Symbola è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 16 alle 21, in via Sonnino 22.
A tutti, auguriamo un Buon 2013!
Elena Clemenza
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
Lettere ginosine
Riflessioni sull’amicizia
di Corrado Strada
Il primo amico in cui ci siamo imbattuti è
stata nostra madre alla nostra nascita: un
rapporto di amorosa dipendenza.
Da essa abbiamo ricevuto la vita. Ci ha nutriti, ci ha insegnato a camminare ed a trasformare i nostri balbettii in parole.
L’infanzia etimologicamente significa “non –
parla” dal latino in-fari: così è nato il nostro
linguaggio.
È la mamma che ci ha mostrato i primi oggetti e le prime persone che vivevano accanto a noi: il papà, i fratelli, le sorelle e gli
altri della nostra famiglia.
Ogni oggetto davanti ai nostri occhi è diventato un nome, così come ogni persona, è
diventato un sostantivo. Poi oggetti e persone hanno destato in noi un giudizio primitivo
forse rozzo: bello, brutto, buono o cattivo.
Usciti dalle dande dell’infanzia, arricchiti da un linguaggio forse un po’ primitivo
siamo stati immessi nel “sociale”: l’asilo
nido.
Alcune ore al giorno accanto ai nostri coetanei, all’incirca della nostra età. Giochi
e pappe, bambole e pupazzi: un nuovo
mondo si è aperto davanti ai nostri occhi. Ogni mattina nell’asilo nido abbiamo
scaricato il contenuto dei nostri cestini,
oggi zainetti, davanti agli occhi dei nostri
compagni d’asilo. Così sono iniziati i primi scambi, un commercio di quaderni, di
pennarelli. Ma quando abbiamo scoperto
l’amicizia? Quando abbiamo sentito un
attrazione verso i nostri simili. Gli antichi greci chiamavano questa attrazione
Eros. La divinizzarono persino in un demone, povero ed intelligente, un fanciullo
abile e risoluto, ritenuto figlio di altri due
demoni, Pòres e Povertà. Il fanciullo Eros
fu dotato di ali, di un arco e di frecce. I
suoi dardi infiammavano i cuori, sopraffacendo la ragione, suscitando ebbrezza e
pazzia divina.
Lasciamo da parte l’antico Eros ed il suo
mito, ci chiediamo: ma chi è l’amico?
Constatata l’attrazione e la simpatia condividiamo con un nostro simile le nostre
idee o, anche se non condivise, ne possiamo discutere insieme ed approfondir-
le? Certo, rispettando le diversità ed allora
l’amicizia diventa più salda in un clima che
per se stesso è sereno. Gli eventuali contrasti
non dovrebbero interrompere il legame, anzi
a volte può farsi più stretto. Si condividono
gioie e pene, senza lusinghe ed infingimenti;
il rapporto durerà nel tempo nella buona e
nella cattiva sorte. Ed avremo sempre qualcuno accanto a noi. Nell’amicizia ci dovrebbe
essere il cuore, senza aspettarsi gratitudine.
L’amico non lusinga, nel bisogno mi aiuta, mi
dà del suo anche a volte del denaro e non
ne attende la restituzione. Se avviene non fa
usura. Questa è generosità d’animo.
Polonio, un personaggio dell’Amleto di
Shakespeare dice a suo figlio Laerte che si
recava per la prima volta all’università: “non
prestare denaro all’amico, perderesti l’amico ed il denaro”. È un modo egoistico di
concepire l’amicizia. Il Cristianesimo portò
l’Eros dall’ebbrezza alla ragione e l’amicizia diventò amore.
Ebbe diverse accezioni: amore per il prossimo, amore filiale, amore per la patria,
amore per la propria professione, amore
per l’arte.
Ma chi è il vero amico in assoluto? È Dio!
È lui che ci sta accanto nella buona e nella
cattiva sorte, silenzioso, invisibile, affettuoso. È un’ombra che ci segue durante la nostra esistenza, dalla nascita sino all’al di là.
Ci ama sempre, anche quando ci allontaniamo da Lui: “lento all’ira e grande nell’amore”. Attende il nostro ritorno a braccia
aperte, e quando il nostro ritorno si verifica
fa festa. Ha mandato in terra suo figlio per
facilitare il ritorno, facendolo persino immolare sulla croce: un incomparabile atto
di amore. La redenzione, un atto che non
ha uguali. Salva tutti, nessuno escluso, da
parte nostra desidera un semplice atto di
fede.
Così il nostro Eros, con l’aiuto della
grazia si è trasformato in amore per il
divino.
Si realizza un’amicizia più grande, un
mistero che vive nel quotidiano, verso
una felicità eterna.
Gli anni non mi pesano, tendo a quella tranquillità d’animo che cercava
Seneca. Lui la cercava nella saggezza.
Personalmente vivo ancora con i giovani studenti, sono semplici ne condivido
le speranze pur nelle attuali difficoltà.
Chiudo queste mie riflessioni sull’amicizia con un pensiero a Blaise Pascal. Ho
sempre nutrito una particolare predilezione per Pascal, matematico, fisico, filoso francese (1623 – 1662) definito dai
suoi connazionali genio “effreyant” spaventevole, morì a soli trentanove anni.
I suoi “pensieri” mi hanno sempre accompagnato sin dal mio esordio dei miei
scritti stampati nel 1957. Ora il suo libro
è al primo posto in un concorso di libri
scritti attorno all’amicizia per il divino.
“Benedico il Redentore per i sentimenti
che ha messo in me, e che, di un uomo
pieno di debolezza, di miseria, di concupiscenza e di ambizione, ha fatto di me
un uomo privo di tutti questi mali con la
forza della sua grazia alla quale è dovuta tutta la gloria, non avendo di mio se
non la miseria e l’errore”.
attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
I “Cantori de U’ Munachicchie” per un pozzo in Malawi
Una serata di successo per il coro diretto dal Mº Mario Donvito, all’insegna della solidarietà
foto Erasmo Mazzone
Benvenuta Benedetta
Lo scorso 2 gennaio è nata Benedetta Lanera,
a mamma Rosaria e papà Lucio
gli auguri della Redazione.
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Il coro del circolo Arci “il Ponte”, i “Cantori de U’
Munachicchie”, si è esibito lo scorso 23 dicembre
al teatro Alcanices per una serata di Solidarietà.
E il pubblico presente in teatro non ha mancato di
mostrare la sua disponibilità offrendo 200 euro
che sono stati consegnati a padre Luigi Colleoni
per la realizzazione del pozzo in Malawi.
Divertente e coinvolgente la serata, coordinata
dalla corista Chiara Coppa, presente sul palco
nonostante la sua gamba ingessata.
Nel corso della performance il Coro, diretto dal
Maestro Mario Donvito, si è esibito nel suo reppertorio di canti popolari ginosini e meridionali.
La straordinarietà della serata si è manifestata
con il coinvolgimento totale del pubblico che ha
accompaganto il coro durante l’esecuzione dei
brani divenendo parte integrante dello spettacolo.
Commosso il maestro Donvito che ha ringraziato
il pubblico e i coristi.
Davvero una bella serata, all’insegna del divertimento e della bella musica! Naturalmente, un
plauso particolare va alla “band de U’ Munachicchie” composta da musicisti appassionati.
GESU’ BAMBINO IN VATICANO
Recital natalizio di grande effetto quello presentato dagli alunni dell’I.C.
“San Giovanni Bosco” nella prestigiosa cornice della Chiesa Matrice
Il 19 Dicembre scorso si è conclusa la prima
fase del progetto Continuità del nostro Istituto
con la messa in scena del Recital ”Gesù in
Vaticano” edito dalla San Paolo,testi e musiche di Loriana Lana e Mariliana Montereale.
Un lavoro certosino che ha visto protagonisti
oltre 150 alunni delle classi Quinte e Prime
dellla Sec.1°, che in questi primi mesi di
scuola hanno avuto modo di conoscersi e interagire proprio attraverso i linguaggi teatrale
e musicale, fiore all’occhiello del nostro POF.
La docente Funzione Strumentale Area 3
per la Continuità e l’Orientamento, Prof.ssa
Lucrezia Di Tinco, ha curato e coordinato i
docenti delle classi interessate mediante un
lavoro paziente e certosino. Un plauso speciale alla Prof.ssa Carmen Pignatelli che ha
diretto il coro e le voci soliste degli alunni con
la solita bravura e altrettanta pazienza.
Un ringraziamento alle famiglie per il supporto offerto nella realizzazione dei costumi.
Il nostro Dirigente Scolastico, Dott. Vincenzo
Calabrese, nel saluto iniziale, ha sostenuto
fortemente il valore educativo dei linguaggi
non verbali che si sperimentano in questi
progetti, l’importanza del valore della solidarietà che non deve essere circoscritto
solo al Natale.
Sono intervenuti anche la Prof.ssa Marilisa
Mongelli, Ass. alla pubblica Istruzione e
il presidente del Consiglio d’istituto, Ing.
Alessandro Leccese, che formulando ai
presenti gli auguri per le festività natalizie,
hanno anch’essi sottolineato il peso specifico che la scuola ha nell’educazione dei
ragazzi, nella loro formazione sociale e
morale.
La serata è stata condotta dall’ins.
Rosamaria Busto, che ha illustrato all’inizio
le finalità del Progetto.
Ma veniamo alla trama del recital.
Un’autentica riflessione sul Natale oggi,
partendo dal dramma della Palestina. Una
tragedia che sconvolge persino il Padre
Eterno che si domanda se è ancora il caso che Gesù Bambino nasca nella grotta di
Betlemme. Ne nasce un dibattito pacato e
fantasioso che coinvolge le maggiori personalità politiche di tutto il mondo, alla ricerca di
una località idonea dove far nascere, senza
pericoli, Gesù Bambino. Dopo un confronto
appassionato e pieno di ipotesi, si raggiunge
una decisione unanime: Gesù Bambino nascerà in Vaticano. Ma all’ultimo minuto c’è un
colpo di scena: Gesù Bambino fa sapere che
da Betlemme deve iniziare il cammino della
pace! Un messaggio accorato che non è stato
ancora recepito dagli uomini. In considerazione di questa amara constatazione, nasce l’esigenza di comunicare in tutti i modi, ed a tutti
i livelli l’Annuncio di pace che parte da quelle
pareti scarne della Santa Grotta. Un messaggio che non può e non deve essere offuscato dall’egoismo e dalla cattiveria dell’uomo.
Poiché la missione redentrice di Gesù è rivolta a tutti gli uomini di ogni etnia e religione
a cui noi dell’Istituto San Giovanni Bosco nel
nostro piccolo con molta umiltà speriamo di
aver contribuito.
Ins. Rosamaria Busto
Funzione Strumentale Area 4
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
Storie di approdi
e partenze
a cura di Antonella Carrera
Propositi per un
nuovo anno
I buoni propositi sono sconsiderati.
Soprattutto stimando che molto di
quello che si era programmato
durante l’anno trascorso, non è stato
realizzato.
Eppure quanto si è ottenuto, a parer
mio, non è affatto rilevante.
E’ infatti ingenuo rinunciare al
desiderio di programmare o ipotizzare
uno stravolgimento futuro, di
realizzare i propri desideri, di fare
finalmente ciò che ci rende fortunati,
di prendere per la coda l’anno
vecchio e scaraventarlo nella bocca
del passato.
E’ proprio questa sensazione di
immaginifica proiezione su quello che
verrà che ci spinge a ritrovare la
fiducia, a sfidare la sorte – che in
precedenza si è fatta avversa in
qualche occasione – e i propri limiti.
Dunque 2013, per la prima volta
compongo le tue cifre e sostituisco il
segno che ti distingue dal precedente
anno, aggiungo un unità e trasferisco al
posto del 2 un ondulato 3, un segno
grafico che fa venire in mente un mezzo
infinito, un’ampia prospettiva, un elemento
che si aggiunge alla coppia, un
accrescimento e un moltiplicarsi.
Che sia un buon segno?
Allora, nel grafico delle prospettive future,
inserisco senza esitazione un’attesa di
ricchezza.
Mi auguro di aumentare le quotazioni
dell’immaginazione e della creatività, di
fare il pieno di grandi idee affinché
possano essere tramutate in concrete
prospettive.
Poi, mi piacerebbe diventare grande,
quindi introduco una variabile che si può
definire “X” dell’essere adulto.
Ovviamente in quanto funzione variabile,
non dipende solo da me e dalle mie
limitate risorse. E’ purtroppo connessa a
dinamiche più sfuggenti, il Paese, il
governo [il governo ladro], la mia
generazione di precari e precaria, la
possibilità del contratto che interrompa la
spirale di lavoro nero, il vicino, il
prossimo, lo straniero, la sua salvaguardia
come bene primario, come fossi io stessa,
come riguardasse la mia stessa vita.
Condivido con le voci dei poeti, la
riscoperta di un antico sentimento di
pietas, che non corrispondeva a un
generico significato di pietà e
misericordia, ma che era l’incarnazione
negli uomini di devozione verso dio e verso
la stessa umanità, in egual misura.
Un’eroica propensione alla vita, tanto
distante dalla visione di un dio
moderno, che proibisce e distingue tra
forme di amore lecito e illecito, tanto
distante dalla visione dell’uomo
moderno, che vive nel terrore della
contaminazione, soffocato dal
pregiudizio verso suo fratello.
Mi auguro di somigliare sempre più
alle donne del mio passato, alle
femmine del sud, a mia nonna, a mia
madre a mia zia, che hanno il cuore
capiente e riescono a indirizzare il loro
amore in più luoghi, nello stesso
momento, con la stessa intensità.
Al contrario, somiglio più alle mie
amiche, a chi è cresciuto lontano, solo.
Noi, figlie di Alice divise tra le
meraviglie e le disavventure di percorsi
solitari, restiamo attaccate a noi stesse,
nel timore di invadere spazi altrui e
varcare confini privati, al tempo stesso
di essere invase e attraversate.
In realtà, in un palese gioco di riflessi,
siamo specchi che muovono immagini che
si replicano, si sovrappongono, si
trasformano. Siamo tutte la stessa donna,
con la faccia diversa e il cuore diviso, tra
ciò che è passato e ciò che anela al futuro.
Poi, a supporto di tali ambiziose ipotesi,
spero nel 2013, di riuscire finalmente a
prendere la patente e di condurre più
comodamente il mio viaggio, con i
finestrini aperti e i capelli al vento.
attualità
Che tempo fa?
n. 1 - 19 gennaio 2013
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Progetto PITTURA e
CREATIVITA’ 2012
Anche quest’anno grande successo per uno dei fiori
all’occhiello dell’I.C. “S.G.Bosco”
Nell’ambito del POF 2012/13, il nostro Istituto non poteva far mancare il Progetto Pittura e Creatività.
Ideato dalla compianta maestra Anna Antonicelli insieme alla collega
Marisa Lella, da alcuni anni vede anche la collaborazione delle docenti Mina De Biasi e Giovanna Ruggieri.
La partecipazione numerica degli alunni della Primaria e Sec.1° è
sempre elevata. Quest’anno addirittura in 150 si sono cimentati in tre
distinti laboratori lavorando con materiali diversi, stoffa, vetro,veltro
ed altro ancora.
La vera chicca è stata però la realizzazione della maglietta su cui
è stata disegnato un soggetto a scelta dei ragazzi e dipinto con
Che tempo fa? Quante volte ci siamo posti questa domanda? Tante
volte e per diverse ragioni: per organizzare un viaggio, una passeggiata con gli amici o per la salute dei nostri campi, orgoglio della
Puglia.
La nostra curiosità è stata appagata grazie ad una visita guidata
tenutasi martedì 11 dicembre 2012 presso il Teleposto Meteo di Marina di Ginosa. Appena siamo arrivati, siamo stati accolti dai Marescialli Bodini e Pano i quali hanno tracciato con chiarezza e dovizia
di particolari la storia del centro. Ci hanno detto che è una costruzione dell’ epoca fascista nata come torre di avvistamento della Marina
Militare e che solo nel 1972 si è trasformato nell’attuale struttura di
centro climatologico. Successivamente ci hanno mostrato gli “strumenti del mestiere”. Il pluviometro composto da due termometri: uno
per misurare l’aria calda e l’altro per quella fredda. La capannina
meteorologica, invece, è formata da un imbuto e da due vaschette
sostenute da un braccio. Con questo strumento si misura la quantità delle precipitazioni. Subito dopo abbiamo visitato le postazioni
interne del Teleposto Meteo dove si elaborano i dati per produrre
il bollettino che viene spedito a Roma, poi in Inghilterra ed infine
in Germania. Il maresciallo Bodini ci ha mostrato altri strumenti tra
cui il barometro, che serve a misurare la pressione atmosferica, e il
barografo. Ci è stato detto che sono indispensabili per fornire informazioni preziose agli aeroporti militari e civili.
Siamo passati poi alla spiegazione della funzione dell’ anemometro,
formato da tre eliche che girano a seconda della potenza del vento.
Per tutti noi è stata una bella esperienza, grazie alla quale abbiamo
conosciuto un centro molto importante del nostro territorio. A nome
di tutti i compagni voglio ringraziare il Dirigente scolastico dell’I.C.
Calò, prof.ssa Alfonso, per averci dato la possibilità di vivere un’esperienza molto formativa, all’Amministrazione comunale che ha
messo a disposizione il servizio scuolabus, ai professori per averci
guidati in questa esperienza di formazione e orientamento. Ma un
ringraziamento speciale va al Comandante De Turi ed ai Marescialli
Bodini e Pano per il calore con cui ci hanno accolto e per la capacità
di riuscire a rendere semplice, chiara ed affascinante una materia
così complessa.
Alessio Filieri - Classe 3^ B
Scuola secondaria I grado I.C. Calò - Ginosa
colori adatti alla stoffa. Le magliette sono state offerte dallo sponsor Merceria INCANTO sita in Viale Martiri d’Ungheria, dalla Sig.ra
Carmela e dalla figlia Angelica. Maglietta che è stata anche regalata
al nostro Dirigente Scolastico, il quale intervenuto alla festa a chiusura del Progetto, il 18 Dicembre scorso,visibilmente ammirato dal
lavoro svolto, ha ringraziato alunni, docenti e famiglie, presenti numerose all’incontro, ricordando in prossimità del Natale, i veri valori
di solidarietà e pace che non solo in questo periodo, ma durante tutto
l’anno devono essere vissuti in pienezza.
Vorrei ricordare inoltre che tutti i bellissimi manufatti realizzati, come
già detto nel precedente numero del giornale, sono stati venduti al
Mercatino della Solidarietà 2012. Questo a sottolineare, se ancora
ce ne fosse bisogno, lo spirito di squadra che anima il nostro Istituto,
sempre attento ai bisogni di tutti, promuovendo l’educazione alla
solidarietà ed all’uguaglianza, in coloro i quali si preparano ad essere
i cittadini di un domani, se pur incerto, ma ancora foriero di speranza.
Ins. Rosamaria Busto
Funzione Strumentale Area 4
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n. 1 - 19 gennaio 2013
attualità
RICERCA & FORMAZIONE
Il paradosso di Stockdale
L’ammiraglio Stockdale è stato il prigioniero americano più alto in grado durante la guerra del Vietnam. Nel corso
della sua detenzione fu sottoposto a brutali torture, ma, ciò nonostante e grazie
al suo coraggio, contribuì a salvare la vita di molti suoi commilitoni con-reclusi.
Dopo la guerra, il pluridecorato alto
ufficiale, per molti ha rappresentato un
grande esempio di audacia e forza d’animo per essere riuscito a sopravvivere
per lungo tempo in condizioni estreme.
A un giornalista che gli chiedeva che
cosa servisse per sopravvivere tanti anni in un campo di prigionia, Stockdale
rispose: “Non ho mai smesso di credere
nel fatto che la storia avrebbe avuto un
esito favorevole. Non ho mai messo in
dubbio che non solo ce l’avrei fatta a
tornare a casa, ma anche che alla fine
sarei riuscito a trasformare
quell’esperienza in un momento che avrebbe definito in
modo positivo la mia vita; in
qualcosa che, potendo ritornare indietro, non avrei cambiato con niente al mondo”.
Il cronista, colpito da una risposta così profonda, riflesse
per qualche istante e chiese: “Chi sono invece quelli
che non gliel’hanno fatta?
Quelli che non sono riusciti a
sopravvivere a una tal esperienza?”. “Gli ottimisti. - rispose prontamente Stockdale
- Sono loro che non ce l’hanno fatta.”
Il giornalista, avendo percepito una qualche contraddizione nelle repliche dell’ammiraglio, chiese ulteriori
spiegazioni.
L’ammiraglio, quindi, chiarì: “Gli ottimisti erano quelli che dicevano: <<Entro
Natale saremo a casa>>;
poi arrivava il Natale e loro
erano ancora lì. Allora, riba-
divano: <<Saremo a casa
per Pasqua>>. A Pasqua
loro erano sempre lì; e
così il Natale successivo e
la Pasqua seguente… Non
guardavano in faccia la
tremenda realtà del loro
stato di schiavitù e, una
delusione dopo l’altra, alla fine sono sprofondati in
una malinconica prostrazione e, semplicemente, si sono lasciati morire”.
Questa, penso sia una bella lezione: Non si dovrebbe mai confondere la fede con le nostre capacità di potercela fare,
anche in condizioni estreme. Occorre una
visione obiettiva della realtà, qualunque
essa sia, per poterla affrontare con la necessaria razionalità, disciplina e coraggio.
L’ottimismo e la fede sono senz’altro due
importanti fattori d’aiuto per la nostra esistenza ma, evidentemente, non bisogna
eccedere nella “pratica” di questi sia pur
nobili atteggiamenti/sentimenti poiché,
se non sono associati a decisioni, scelte e
azioni responsabili e assennate, alle volte
anche apparentemente dure, possono incidere pesantemente sulle sorti di un’azienda. Un po’ come recentemente stava per
capitare al sottoscritto. Anch’io, da buon
ottimista a oltranza quale sono, avevo riposto molta fede nel fatto che la mia impresa avrebbe superato, senza grossi sacrifici,
quella che credevo una crisi impegnativa,
sì, ma passeggera. Anch’io, come gli ottimisti americani prigionieri in Vietnam,
speravo in un Natale o in una Pasqua di
“resurrezione”, e non vedevo (o non volevo vedere) i fatti brutali, della difficile
situazione economico-finanziaria generale, che m’imponevano urgenti e drastiche
scelte di cambiamento dell’intera organizzazione strutturale della mia azienda, senza
però eseguire tagli al personale..
Questo, purtroppo, ha implicato lo “scotto”
di un rilevante dazio emotivo, poiché non
tutti i miei collaboratori hanno condiviso
l’unica scelta possibile da fare per assicurare un futuro all’azienda e, di conseguenza, anche a loro stessi. Forse loro sono
molto più “ottimisti” di me, chissà?
Lo scenario incerto e complesso di oggi,
in tutti i settori della società, ci obbliga ad
attuare scelte che in passato non avremmo
mai immaginato di compiere: pena, l’estinzione dal mercato.
Le imprese che hanno avuto, loro malgrado, il coraggio di guardare in faccia la
cruda realtà odierna e adottato piani di giusta protezione e rilancio
di se stesse, oggi sono stabilmente sul mercato a dire orgogliosamente la loro. Quelle che invece
perseverano nell’”ottimismo” e
nella speranza di una risoluzione
dall’”alto”, tipo: l’immediata fine
della crisi, la riapertura del credito
bancario a tassi agevolati, o una
grossa vincita alla lotteria… Beh,
quelle aziende, ahinoi, versano in
condizioni piuttosto difficili.
Le piccole e medie imprese che
oggi riescono a battere la crisi,
hanno capito che lo scenario di
cui sopra (cosiddetto “nuova normalità”), si protrarrà per parecchio tempo ancora; quindi è del
tutto sconsigliabile lamentarsi per
i tanti problemi che questa “benedetta” nuova normalità ci procura.
Sarebbe invece molto più sensato
e proficuo cercare di dare, a quei
problemi, le opportune soluzioni.
Giovanni Matera
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attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
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n. 1 - 19 gennaio 2013
n. 1 - 19 gennaio 2013
Dal Natale ancora una proposta di Pace
ALFA Romeo Giulietta 1.6 m.jet 105 progression 2011NERO
ALFA 159 Jtdm 1.9 150 CV SW q-yronic
2008
nero
ALFA 159 Jtdm 1.9 150 CV SW navigatore
2009
Grigio m
FIAT 500 1.2 LOUGE2011ROSSO
FIAT panda 1.2 dynamic class
2011grigio m
FIAT GR. PUNTO 1.3 M. JET 75 CV 3 P
2009bianco
FIAT PUNTO evo 1.3 m.j. 75 cv dynamic
2010
Grigio m
FIAT PUNTO EVO 1.3 M. J 75 CV DYNAMIC
2011
GRIGIO M
FIAT IDEA 1.3 M.j 95 cv ss
2011
GRIGIO M
FIAT IDEA 1.3 M. JET 95 CV ss
2011
GRIGIO M
FIAT IDEA 1.4 gpl km 0
2012
GRIGIO M
FIAT BRAVO 1.6 M. JET 120 CV EMOTION
2009argento
FIAT BRAVO 1.6 M. JET 120 CV EMOTION
2009
GRIGIO m
FIAT BRAVO 1.6 M. JET 120 CV dynamic
2011
GRIGIO m
FIAT BRAVO 1.9 M. JET 120 CV dynamic
2008
GRIGIO m
FIAT croma 1.9 m. jet 120 cv dynamic
2008grigio
FIAT croma 1.9 m. jet 150 emotion
2009
nero
FORD ka 1.3 m jet 75 cv
2011
bordo’
LANCIA MUSA 1.3 M. JET 90 CV ORO
2007BLU M
LANCIA MUSA 1.3 M. JET 95 CV gold
2011grigio M
LANCIA delta 1.6 M. JET ORO
2009
nero
NISSAN MICRA 1.2 COMFORT
2011
GRIGIO M
OPEL astra 1.7 sw elective
2011
GRIGIO M
OPEL ZAFIRA 1.9 CDTI 120 CV COSMO
2008
GRIGIO M
PEUGEOT 107 1.0 5 P2011GRIGIO M
PEUGEOT 107 1.0 5 P2011GRIGIO M
volkswagen golf 1,9 tdi 5p 105 cv
2008BLU M
RENAULT MASTER 35 2.5 120 CV
2009BIANCO
La pace è preziosa, è un termine che esprime
un ristabilimento di una relazione interrotta,
il ripristino di una amicizia incrinata. Quante
inimicizie a causa d’ingiustizia, di egoismi,
invidie, gelosie, frodi, tradimenti, inganni
e forse pure di una semplice bugia, nelle
relazioni interpersonali, nella famiglia, nel
rapporto di coppia, nel mondo degli affari
e delle istituzioni governative. Il mondo ha
bisogno di pace, le Nazioni, le famiglie,
l’individuo. Ma la pace non è soltanto
un’assenza di guerra; non è l’imposizione di
un ordine che nessuno infrange, per timore
di pene disciplinari, come nei Paesi a regime
dittatoriale. Se non vengono eliminate le
cause che impediscono il benessere, lo
sviluppo, il lavoro, la giusta retribuzione,
non vi può essere pace. Se non si riesce
a debellare le ingiustizie, le sperequazioni,
è tutto inutile. La pace si costruisce con le
giuste premesse intimamente collegate alla
giustizia, la parità dei diritti, l’eguaglianza, il
riconoscimento dei diritti più volte ignorati
e calpestati. La pace nelle Nazioni e nel
mondo si potrà realizzare solo con una giusta
distribuzione delle risorse alimentari nelle
Nazioni povere, una giusta condivisione,
per debellare la mortalità per fame e per
mancanza di acqua. Ma com’è possibile
ciò in un mondo dominato dalla logica del
potere delle grandi lobby, dove in ogni cosa
prevale il profitto a scapito delle popolazioni
povere e inermi? In questi ultimi decenni,
dopo la ripresa economica del dopoguerra,
abbiamo assistito ad un accentramento di
poteri economici e finanziari, legato a politici
corrotti e conniventi con mafie e camorra, ci
hanno scippato dei nostri risparmi, caricati
di tasse, con il risultato che il divario tra
ricchi e poveri è cresciuto a dismisura. Ma
carissimi amici lettori, se non è possibile
fruire di una pace derivante dai sacrosanti
diritti civili e politici, godiamoci almeno
la “PACE” che ci viene offerta da Dio, in
occasione del Natale di Cristo. Il proclama
è: “pace agli uomini di buona volontà”.
Da non dimenticare, però, di dare “gloria
a Dio nell’Alto dei Cieli”, perché ci ha
mandato un grande Salvatore. Questo è il
messaggio della “buona novella”, diretto a
ciascuno di noi, povero o ricco, occupato o
disoccupato. Attenzione! L’offerta di “pace
e di riconciliazione” è valida per tutti, ma
solo quelli che “rispondono” con un atto di
buona volontà, ottengono la PACE. Amici,
Dio vi tende la Sua Mano con una grande
offerta di PACE, stendete la vostra mano,
accettate la Sua proposta nella Persona
del Figlio, Gesù Cristo. Non restate apatici,
indifferenti o increduli all’Amore di Dio,
accogliete la Sua offerta, che vuole darvi
una PACE vera e duratura nel vostro
cuore. “Iddio ha tanto amato il mondo,
che ha dato il Suo Unigenito figliuolo,
affinchè chiunque crede in Lui non perisca
ma abbia Vita Eterna”. Gv.3,16). Amico
o amica, hai tu creduto in Gesù Cristo?
Cos’è per te il Natale? Notiamo i preziosi
e divini appellativi dati a Gesù: “Poiché un
fanciullo ci è nato, un Figliuolo ci e stato
dato, e l’Imperio riposerà sulle sue spalle;
sarà chiamato Consigliere Ammirabile, Dio
potente, Padre dell’Eternità, Principe della
PACE”. (Is.9,5). Il Figlio di Dio è disceso
dalle alte sfere del Cielo, si è spogliato
della Sua gloria e Maestà, dall’eternità e
sceso nel tempo, come uomo in mezzo
agli uomini, per far da tramite quale
Unico mediatore fra Dio e gli uomini, (II
Tim.2,5), abbattere l’inimicizia, il muro
di separazione tra Dio e l’uomo, e fare
la Pace per mezzo del Suo sacrificio al
Calvario, “poiché Egli è la nostra Pace”.
(Ef.2,14). La Pace che Dio ti offre ancora
Oggi, ha avuto un costo molto alto: la vita
31
del Suo Figliuolo, per pagare il “riscatto”
delle anime nostre; per espiare le nostre
colpe, quali peccatori insolvibili davanti a
Dio. Egli, Gesù Cristo, ha subito il castigo
in nostra vece, per darci la Pace con Dio,
(Is.53,5), la salvezza e la vita eterna. Non
possiamo scindere la nascita di Cristo,
la Sua incarnazione, dalla sua morte
espiatoria sulla croce e la sua gloriosa
Resurrezione. Ecco perché il Natale di
Cristo è foriero di grandi Doni inestimabili:
la liberazione dal timore, una grande gioia,
un grande Salvatore, un grande Signore,
una grande riconciliazione. Questo era
l’annunzio degli angeli: “Non temete,
perché ecco, vi annunzio una buona notizia
di una grande gioia che tutto il popolo avrà,
che oggi nella Città di Davide v’è nato un
Salvatore, che è Cristo il Signore”. Questi
sono i benefici che la nascita di Cristo ci
ha portato. Vuoi tu anima diletta venire in
possesso di queste prerogative? Vuoi tu
stendere la mano della fede e realizzare
questi preziosi doni? Mostra anche tu
un segno di buona volontà, accogli Gesù
nel tuo cuore, con tutti i benefici che
scaturiscono dalla Sua Grazia. Digli grazie,
chiedigli scusa e perdono dei tuoi falli.
Solo Gesù può dare speranza, conforto,
perdono, pace, salvezza e vita eterna.
Egli dice: Io vi lascio Pace, io vi do la mia
PACE; io non vi do come il mondo vi da,
il vostro cuore non sia turbato”. (Gv.14,27).
Possa ciascuno di voi dire: Giustificati per
fede abbiam PACE con Dio, per mezzo di
Gesù Cristo nostro Signore”. (Rom.5,1). In
questa prospettiva voglio augurare a tutti
un buon principio d’anno, per vivere i giorni
del nuovo anno più vicini a Dio, qualunque
siano le circostanze, favorevoli o spiacevoli.
Buon Anno a tutti. Shalom! SHALOM!!!
([email protected]
32
argomenti
n. 1 - 19 gennaio 2013
Presidente Fai: “Un Paese senza
Cultura è un Paese senza Futuro”
argomenti
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
CULTURA FOR
PRESIDENT!
n. 1 - 19 gennaio 2013
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RISTORANTE PIZZERIA “IL MULINO”
dello chef Domenico Costantino
L’OTTIMA CUCINA TRADIZIONALE E INTERNAZIONALE
Primarie della cultura:
tra 15 temi il cittadino italiano scelga il più urgente
Di Sarah Scorpati
In un Paese che ha dei trascorsi come il nostro, che ospita più della metà del patrimonio artistico mondiale, che è arte e cultura
in sé, sin dalle radici, nella storia gloriosa di
un popolo che ha sempre amato il bello in
tutte le sue forme e che agli altri ha fornito
caso è Divina.
“Ventuno giorni per votare online le priorità
da indicare al prossimo governo nell’am-
gli strumenti per creare quelle che, seppur
pregevoli, non sono che imitazioni e tentativi infelici di eguagliare l’ineguagliabile, in
un Paese come la Bella Italia, arriva, per
fortuna e speriamo per davvero, il momento in cui ci si rende conto che dimenticare
da dove si viene è il primo passo per non
andare da nessuna parte, se non più giù
del baratro. Era ora! Non è ancora il caso di
cantare vittoria, tra dire e fare c’è di mezzo
il mare, ma già che se ne parli è un enorme passo avanti se si pensa che nell’ultimo
anno l’Italia è stato il Paese dello Spread e
non di quello di Michelangelo, Boccaccio,
Verdi, Dante e molti altri. Peccato però
che lo Spread non solo causa un sacco
di problemi, ma se anche non fosse stato intricato ed impalpabile, sicuramente
non sarebbe stato bello al pari del Giudizio
Universale, del Decamerone, del Nabucco,
della Commedia che, permettetemi, non a
bito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente. Giotto, Dante Alighieri, Leonardo
da Vinci, Giuseppe Verdi, Federico Fellini
in campagna elettorale: sono queste le
Primarie della cultura, un’iniziativa ispirata
dai gruppi Giovani del FAI, aperta a tutti i
cittadini italiani. Dal 7 al 28 gennaio 2013
tutti gli italiani potranno infatti votare tra
una rosa di 15 temi collegandosi al sito
Primariedellacultura.it o su Facebook. I dati
raccolti da questa grande consultazione popolare saranno presentati ai candidati alle
prossime elezioni politiche che potranno impegnarsi pubblicamente a sostenerli in caso
di vittoria”, così è riportato sul sito del FAI.
Un’iniziativa forse più culturale che politica,
ma sarebbe il colmo se per tutelare la cultura non si usassero vie anche culturali. I
15 temi proposti ed elencati nel sito sopra
indicato non sono leziosi fanatismi eruditi
sulla “ tutela dell’accento sulla e”, ma sono
Rubrica
di natura concreta, vera, vicina, urgente. Il
diritto allo studio, la percentuale di denaro
pubblico investito in cultura, l’aumento delle ore di storia dell’arte a scuola per combattere l’ignoranza di chi non si impegna
per difendere il patrimonio italiano perché
probabilmente non lo conosce nemmeno,
la difesa dei centri storici, gli incentivi per
chi opera nel settore dei beni culturali, queste le tematiche più scottanti.
Pochi secondi, un click, un voto, un’opinione, un’idea, non costa fatica. Perché non
provare? In fondo se per quello che riguarda la politica chi si sente deluso avrebbe
anche, ammettendo che sia vantaggioso, il
diritto di non votare, beh, della cultura non
c’è da restare delusi, essa è lì che ci aspetta per riprendersi il posto che le spetta, non
ci ha mai lasciati o traditi, non lasciamo che
sia lei a restare delusa di noi.
“Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passato vanto,
Non dica: già fu grande, or non è quella?
Perché, perché? dov’è la forza antica,
Dove l’armi e il valore e la costanza?
(..) Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
O qual tanta possanza
Valse a spogliarti il manto e
l’auree bende?”
G. Leopardi, All’Italia
di Luca Calabrese
Questa volta nella rubrica dedicata alle
realtà imprenditoriali locali, parliamo del
Ristorante Pizzeria “Il Mulino”, una
delle eccellenze dell’arte culinaria nostrana e anche internazionale. Abbiamo
provato a carpire i segreti della sua cucina di successo allo chef Domenico
Costantino, ginosino doc, con alle
spalle un’esperienza pluridecennale di
ristoratore, nonché abile pizzaiolo, creativo ed innovativo nella realizzazione
di ogni suo piatto e che si distingue anche per la sua cordialità e affabilità che,
assieme al suo staff di livello eccelso,
soddisfa i palati più esigenti con specialità locali, nazionali ed internazionali.
Come è nata la Passione per il suo
mestiere?
La Passione è nata quasi per caso
quando ero ancora un infante e cioè
quando ho cucinato per la prima volta
tutto da solo un cavolfiore, senza sapere come fare. Quest’anno sono per
me 40 anni di professione, durante i
quali ho avuto tante esperienze lavorative in giro per l’Italia come a Torino,
Roma e Milano ma anche all’estero ovvero
in Germania. Esperienze tutte che mi hanno
arricchito non solo professionalmente.
Ci descriva qualche suo rinomato piatto
che i suoi clienti apprezzano particolarmente…
I piatti che i miei clienti chiedono molto e
che amo cucinare sono: “i cavatelli con
purè di fave e funghi cardoncelli” e le
rinomate “pennette all’arrabbiata”. Per
quel che concerne gli antipasti sono tutti
unici e una continua e lieta nonché gustosa sorpresa. Anche le pizze che preparo
personalmente dall’impasto alla cottura
sono leggere, sfiziose e fantasiose.
Domenico, perché ha
deciso di chiamare il
suo ristorante pizzeria
“Il Mulino”?
Semplicemente perché
già circa 400 anni fa
questo sito era un mulino vero e proprio, dove
macinavano tanti tipi di
grano e frumenti…
Chef chi collabora con
lei affinchè il servizio e
l’ottimo menù risultino
sempre impeccabili e
gustosi?
La mia collaboratrice e compagna di vita
Gianna.
“Il Mulino” è situato nel
centro storico di Ginosa
a due passi dal Castello
normanno e la sua
Veranda Panoramica si
affaccia sulla incantevole Gravina di Ginosa,
tipica morfologia carsica
della Murgia contraddistinta da incisioni erosive profonde, simile a
un canyon, teatro della
rappresentazione Sacra
“Passio Christi’’. Sia la
Gravina che la “Passio
Christi’’ sono state recentemente
premiate
col bollino “Meraviglia
italiana’’. Domenico e
Gianna invitano coloro che ancora non avessero gustato la loro
cucina prelibata e tutte le mille originali e
creative pietanze a venire a trovarli in Corso
Vittorio Emanule 5 a Ginosa (TA). È aperto
anche a pranzo e potete prenotarvi al numero 099/82.95.299 oppure al 333/3570607.
34
attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
A Marina di Ginosa ritorna il “NataleInsieme”
“A Natale puoi” , recita un noto slogan pubblicitario, interpretando per un scopo puramente consumistico il messaggio di bontà
che promana dalla nascita di Cristo, il figlio
di Dio il quale, scegliendo di farsi uomo e
di nascere povero per un atto di amore, ci
indica la strada della solidarietà .Un messaggio che oggi , in piena crisi economica
e sociale di dimensione planetaria, diventa
addirittura un dovere sacrosanto di chi ha
di più a venire in aiuto di chi è in difficoltà.
Solo che la solidarietà non si può liquidare con un semplice optional pubblicitario
“ a Natale puoi” , ma si impone come un
imperativo categorico morale, per cui “ a
Natale devi” , pur considerando che non ci
si nutre solo il 25 dicembre! E i poveri aumentano di giorno in giorno anche nel nostro paese, Marina di Ginosa, la cartolina
del sole, del mare, delle vacanze, del divertimento, l’ oasi felice, il paese di Bengodi…
Di fronte a situazioni di povertà accertata di
nostri vicini, non si può far finta di niente,
non basta ripetere meccanicamente la parola “auguri”per vivere l’atmosfera natalizia!
Occorre invece liberarsi, almeno a Natale,
da false convenzioni e unire le forze, lavorando insieme per una giusta causa aldilà degli
sterili protagonismi di passerella. Guidate da
questo spirito umanitario, ben 25 Associazioni no profit marinesi hanno condiviso la
proposta della Pro Loco “ L. Strada” per dare
un significato concreto alla parola “solidarietà”, attraverso il ritorno del NATALEINSIEME. Quattro domeniche vissute all’ insegna
di un sano divertimento, tra mercatino, gio-
chi, musica e degustazioni di prodotti locali
in Piazza San Pio, addobbata con ghirlande
fatte dai bambini.Quattro appuntamenti che
hanno richiesto giorni e giorni di preparativi
degli stands allestiti dall’ instancabile Gruppo
Carnevale, della raccolta e confezionamento
dei doni ( oggettistica, giocattoli, pasta fresca, decorazioni natalizie , dolci…), preparati
amorevolmente e offerti sia dalle mamme dei
bambini in età scolare che da privati cittadini,
associazioni e commercianti. Per non parlare
del suggestivo Presepe vivente curato dall’
Azione Cattolica, del gioco della dama vivente realizzato dai bimbi della Scuola Materna
Statale, della mega-tombola in piazza , del
pozzo dei desideri , dell’ esibizione canora
e strumentale di giovani talenti nostrani,
della performance di Babbo Natale impegnato a ricevere letterine…. Insomma, piccoli e grandi insieme, che hanno
sfidato il freddo pungente di dicembre,
per vivere un Avvento diverso dal solito,
con meno soldi in tasca rispetto agli anni
scorsi, ma con la consapevolezza di dare
un senso a questo Natale,donando anche pochi centesimi per chi ha bisogno.
Del resto “ il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto egli
dà e non in base a quanto è in grado di
ricevere”, affermava il grande Einstein.E
i marinesi hanno dato quello che hanno
potuto, partecipando e contribuendo ciascuno in rapporto alle proprie possibilità.
Ma l’ elemento che ha fatto la differenza
con la miriade di eventi simili che pullulano ovunque nel periodo natalizio è stato
semplicemente l’ assenza di profitto da
parte di privati o commercianti! Tutto è
stato fatto a costo zero per gli altri . Unici
beneficiari della somma (oltre 3,000,00
Euro), raccolta nella massima trasparenza, sono stati 25 nuclei familiari di Marina di Ginosa che vivono in condizioni
difficili. A loro, nel pieno rispetto della privacy, sono stati consegnati pacchi contenenti un vasto assortimento di prodotti
alimentari in grado di garantire un Natale
dignitoso . Apprezzabile la disponibilità
dell’ Amm.ne Comunale, del Parroco Don
Renzo Di Fonzo, del Presidente della Pro
Loco, Rosario Sassi e della vice Presidente nonché coordinatrice dell’ iniziativa, Rosella Montesano. Tanto impegno
da parte degli organizzatori provenienti
da varie associazioni di volontariato che
hanno saputo dare un servizio alla comunità marinese, con uno slancio altruistico
e un entusiasmo veramente encomiabili.
E’ stata una gara di solidarietà cui non
è mancato l’ apporto di esercenti locali ,
della Confcommercio e del gruppo Divella.Una esperienza gratificante per chi ha
partecipato attivamente all’ iniziativa, una
occasione di divertimento per tutti i marinesi e tanti sorrisi in più per le famiglie
beneficate dal progetto.
Anna Maria Cossu
avvenimenti
IL COMUNE DI GINOSA
VUOLE DONARCI UN
FUTURO MIGLIORE
“ VOGLIO DONARTI UN FUTURO” è lo slogan adottato
dal nostro paese per sensibilizzare la popolazione a
differenziare i rifiuti. Così, il 18 Novembre è partito a
Ginosa il servizio di raccolta differenziata porta a porta.
Abbiamo detto addio ai vecchi cassonetti, rotti e
maleodoranti, ed abbiamo accolto con entusiasmo questi
nuovi contenitori nelle nostre case.
Così, quelli che prima erano comuni rifiuti ora vengono
distinti in organico, carta e cartone, plastica e metalli,
vetro, indifferenziato e saranno presto una risorsa
indispensabile per l’umanità.
Negli stessi giorni un quiz rivolto agli alunni di scuola
primaria, è stato pubblicato sul sito Ginosa si differenzia.it
a cui, gli alunni della 4ª A plesso Calò, hanno partecipato.
Sono stati estratti a sorte Cellamaro Umberto e Bianco
Michele facendo vincere alla classe un intervento di ed.
ambientale a cura di Capitan Eco e dell’ Assessore all’
ambiente Galante.
Capitan Eco ci ha spiegato l’ importanza della raccolta
differenziata.
Più si differenzia, più si ricicla, limitando, quindi, l’uso di
materie prime per realizzare nuovi prodotti. Così facendo,
si ridurrà il disboscamento delle foreste, si limiterà l’uso
del petrolio, dal riciclo del vetro si otterrà altro vetro e
l’organico verrà trasformato in compost.
In questo progetto si punta molto sulla partecipazione di
noi bambini che aiuteremo genitori e nonni a differenziare
in modo corretto.
È importante prendersi cura del nostro ambiente, perché
questo significa garantirsi un futuro migliore per noi e per
le generazioni a venire.
Gli alunni della classe 4ª A
Scuola Primaria “G. Calò”
Ins. Maria Teresa Quinto
n. 1 - 19 gennaio 2013
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LA SCUOLA A CASA MIA
“La scuola a casa mia” è il titolo del progetto di istruzione domiciliare che
sarà avviato tra qualche giorno, grazie all’iniziativa dell’Istituto Comprensivo
“R.Leone” di Marina di Ginosa, per venire incontro alle esigenze di una bambina marinese affetta da patologie che le impediscono la normale frequenza
della scuola. Il servizio di istruzione domiciliare rappresenta un ampliamento
dell’offerta formativa che riconosce ai minori malati il diritto-dovere all’istruzione, anche a domicilio, al fine di facilitare il loro reinserimento nelle
scuole di provenienza e prevenire dispersione e abbandono scolastico. Tale
servizio è parte integrante del “protocollo terapeutico” del minore malato e
costituisce una grande opportunità sia sul piano personale, in quanto permette la prosecuzione delle attività di insegnamento-apprendimento, sia sul
piano psicologico in quanto contribuisce ad alleviare lo stato di sofferenza e
di insicurezza derivante dalla malattia, sostenendo autostima e motivazione.
Come è noto, per attuare l’istruzione domiciliare si utilizzano specifici finanziamenti ministeriali in ottemperanza alla legge 18 dicembre 1997 n. 440,
erogati dall’U.S.R. Puglia, ma in parte anche fondi dell’Istituzione scolastica.
In questo anno scolastico, in risposta ad una richiesta dei genitori di un’alunna di seconda classe di Scuola Primaria, la scuola “R.Leone” ha elaborato
un progetto educativo adatto all’alunna impedita alla frequenza scolastica.
La piccola sarà supportata, in questo percorso educativo personalizzato,
da un gruppo di tre docenti che si alterneranno settimanalmente presso il
suo domicilio, secondo un orario consono alle sue esigenze terapeutiche.
Ciò consentirà ad E. di continuare il suo percorso di apprendimento, recuperare le competenze disciplinari e ritrovarsi al passo con i suoi coetanei
quando riprenderà la normale frequenza scolastica. Naturalmente, in uno
spirito di profonda solidarietà e condivisione, non mancheranno, accanto alle
lezioni individuali, momenti di scambio amichevole ed attività ludiche con
i suoi compagni di classe. I genitori della piccola ringraziano il Dirigente
Scolastico Dott.Vincenzo Calabrese per la sensibilità dimostrata e per l’impegno profuso.
Rosa Anna Pantone
Docente referente del progetto
AVIS DI GINOSA
ENTRO IL 20 GENNAIO CI SI
POTRA’ CANDIDARE PER I
NUOVI ORGANI STATUTARI
L’assembla elettiva si terrà nel mese di febbraio(saremo più precisi nella prossime uscite) ma per poter dare la propria disponibilità,
si ha tempo sino al giorno 20 del corrente mese.
La nota recita: “tutti i soci volontari e volenterosi di essere più
partecipi alla vita associativa dell’Avis, possono recarsi presso la
sede di via Tempio, 40, per dare la loro adesione e firmare il modulo di partecipazione.”
Gli Organi che verranno rinnovati nel quadriennio 2013/2016 sono i seguenti:
-Consiglio Direttivo
-Probi-Viri
-Collegio Sindacale
-Verifica poteri
L’AVIS ricorda, inoltre, che nella giornata di domenica 13, presso
il Poliambulatorio di via Palatrasio, a partire dalle ore 8.00, ci sarà
una giornata di donazione. Tutti i soci o i nuovi donatori, sono
invitati a partecipare.
Baldassarre D’Angelo
36
argomenti
n. 1 - 19 gennaio 2013
STEP TO DANCE: UN VIAGGIO A ROMA
ESPERIENZA DIVERTENTE E FORMATIVA NEL PERIODO FESTIVO
PRESSO L’ACCADEMIA INTERNAZIONALE DI DANZA A ROMA
Giovedì 3 Gennaio,
partenza da Marina di
Ginosa verso Roma,i
direttori accompagnano
figli e insegnanti in questa nuova avventura.
“Romaindanza”,
un
nuovo
evento
che
si svolge da pochi anni nella bellissima
Accademia
Internazionale
di
Danza. Euforici ed
emozionati siamo partiti
per 3 giorni di strepitoso relax e apprendimento dai “Grandi”della
danza:
Alessandra Celentano
per la danza classica,
Pier Brival e Alex Atzewi per il modern jazz
in gruppo e passo a due, Giulia Rossitto per
la tecnica delle punte e ancora………… per
l’hip hop. In una giornata non era possibile
poter partecipare a tutti gli stage (che non
erano gli unici a disposizione) qui sopra
elencati.
L’amore per la danza ci spinge avanti e
muove ogni cosa nella Step to Dance sia nel
lavoro che nell’amicizia che i direttori dimo-
Miriana Simone stupisce,
cosi’ piccolina piace così
tanto da chiederle di partecipare alle lezioni in accademia ogni settimana.
Tante soddisfazioni ci ha
dato questo viaggio e la
grandiosa occasione di
poter scattare foto che non
possono essere scattate
tutti i giorni con i grandi
della danza, tra cui la prima Ballerina Carla Fracci,
ospite di “Romaindanza”,
Giuseppe Carbone e Steve
la Chance. Un altro giorno
a Roma in piu’ e avremmo
potuto conoscere altri insegnanti e apprendere ancor
di piu’ ma l’anno lavorativo
e’ arrivato ed e’ il momento
di continuare a coltivare la
danza nella nostra scuola per portare in lei
la stessa felicita’, fiducia ed emozioni che
hanno regalato a noi questi insegnanti.
Davvero Contenti e Carichi,con le C maiuscole, Tina Antonucci e Giacomo Ranaldo,
sono pronti a dare il loro tempo e il loro
amore! e a molto presto per un’esperienza
che coinvolgera’(se ce ne sara’ la possibilità e al di fuori dell’associazione) i tanti soci
che vorranno partecipare.
Abbiamo viaggiato per noi e per tutti voi allievi!
Tina Antonucci
strano, che ringraziamo di cuore.
Come genitori ci hanno guidati in questa
avventura portando a casa crescita artistica, culturale e sorrisi d’amicizia.
E che dire del bravissimo insegnante
Giacomo Ranaldo? vince un’altra Borsa di
Studio!
L’insegnante Alex Atzewi riserva per Tina
Antonucci e Giacomo Ranaldo per studiare
con lui una settimana di lezioni gratuite nella sua sede a Modena.
La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non
pubblicati e per le rubriche fisse,
temporaneamente sospese. Tali
scelte sono state operate a causa
dei numerosi articoli giunti per i
quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno
pubblicati prossimamente.
argomenti
n. 1 - 19 gennaio 2013
JUNIORES: A MANDURIA UN GINOSA
CORSARO. DOPPIO RUGGITO DI LEONE
NEL 2-1 ESTERNO
La capolista è battuta. La squadra di Mr Russo dimostra che quando è concentrata e volenterosa,
nessuno è imbattibile, neanche il quotatissimo
Manduria di Giunta.
Il primo tempo si chiude con lo stesso punteggio d’inizio(0-0) ma nella ripresa i ginosini
si impongono per 2-0 grazie alla doppietta di
Leone. Per i padroni di casa, inutile il gol di
Binetti al minuto 87.
Nell’intervallo episodio poco consono per
una partita di calcio. Il mister Russo viene
aggredito verbalmente da alcuni dirigenti del
Manduria e per poco non si giunge alla rissa.
Fortunatamente non accade nulla ma l’arbitro
espelle un dirigente del Manduria e un incredulo Russo.
LA GARA
Nella prima frazione il Manduria cerca di mantenere il possesso palla, quasi a evitare i tentativi del Ginosa che comunque si rende pericoloso in molte occasioni.
Al 10’ Leone scambia con Ribecco ma il suo tiro dal limite termina a lato. Al 15’ è lo stesso Ribecco
a sprecare da fuori area. I ragazzi di Russo non sembrano per nulla intimoriti dal Manduria, anzi,
sembra che la capolista sia proprio il Ginosa. il Manduria si rende pericoloso con Garibaldi al 20’
ma proprio al momento di calciare, incespica e spreca tutto. Passato il pericolo il Ginosa continua
a creare pericoli. Al 23’ Iacoviello, oggi un po’ spento, si libera del diretto avversario e tira in porta
dalla trequarti. Pallone che si stampa sulla traversa e torna in campo. Al 30’ è ancora la trasversale a negare la rete. Maggiore calcia da fuori area e trova il legno. Al 40’ il subentrato Bongermino
s’invola sulla fascia e crossa. Ribecco e Bozza non riescono a calciare e l’azione sfuma. Sul finire
di frazione il Manduria prova a passare in vantaggio con Binetti su calcio di punizione ma Mancino
è attento. Termina così il primo tempo.
Nella ripresa il Ginosa parte forte al 60’ passa. Leone viene servito da Bozza e deposita in rete.
1-0 e prima gioia stagionale per il “talento” ginosino. Il Manduria è alle strette e subisce la grinta
degli ospiti. Al 75’ lo stesso Leone, questa volta imbeccato da Cazzetta (Roberto), supera il portiere con un pallonetto preciso. 2-0 e risultato in cassaforte. Nei minuti successivi si sfiora il tris
con Raona e Bozza ma non va. Nei minuti finali la gara si riapre. Punizione di Binetti e palla in
rete. 2-1 quando mancano tre minuti. L’assalto finale procura solo tanti traversoni ben sventati da
Mancino. Termina 2-1 per il Ginosa.
Leone a fine gara ha dichiarato:”dedico queste reti al mister perché mi sta aiutando a maturare.
Spero che queste reti non siano le uniche. Una punta vive per il gol”.
MANDURIA:Celino, Macrì(dal 65’ Grande), Passiatore, Calò, Dimitri, Galeandro, Pasimeni(dal 70’
Spagnolo), Spadavecchia, Binetti, Maiorino, Garibaldi. A disposizione Pastorelli. Allenatore Giunta
GINOSA: Mancino, Pardo, Cazzetta P., Cazzetta R., Bavaro, Paradiso, Bongermino (dal 75’
Raona), Maggiore(dal 77’ Calabrese), Ribecco, Leone(dal 76’ Ratti), Iacoviello(dal 40’ Bozza). A
disposizione Santantonio. Allenatore Russo.
AMMONITI: Pardo e Passiatore
ESPULSI: Spadavecchia al 70’.
MARCATORI: Leone al 53’ e al 75’. Binetti all’87’.
Baldassarre D’Angelo - FOTO EDUARDO MAGGIORE
Nozze d’Oro per
Rosa e Cosimo
Il 31 dicembre 2012 hanno festeggiato le
loro Nozze d’Oro, Rosa Ferrara e Cosimo
Pepe.
Per celebrare l’anniversario, è stata officiata, da don Rocco, nella Chiesa di San Martino, lo scorso 5 gennaio, una santa messa,
nel corso della quale Rosa e Cosimo hanno
rinnovato il loro giuramento d’amore, al termine, nella sala ricevimenti l’Imperatore di
Puglia, c’è stato un momento conviviale
con figli nipoti e parenti.
A Rosa e Cosimo gli Auguri dei figli, dei nipoti e degli amici.
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argomenti
n. 1 - 19 gennaio 2013
1° CAMPIONATO EUROPEO
PER CLUB ATHENE (GRECIA)
Giuseppe Gentile di anni 15, figlio del maestro Francesco Gentile, 6°dan
di kick boxing di Ginosa ha partecipato con i migliori atleti provenienti da
oltre 50 nazioni della federazione olimpica del taekwondo FITA WTF ad
Athene (GRECIA) dal 9 al 13 gennaio 2013 alla competizione individuale
European Champion nella categoria -51kg cinture nere Junior età tra i 14
e -18 anni.
Giuseppe purtroppo per un grosso problema logistico della nave ha disputato il peso mezz’ora prima delle competizioni, dopo un lungo viaggio di
36 ore senza mangiare e dormire per 2 giorni. Comunque riesce lo stesso
a battere la Germania e perde con il campione Greco che successivamente
ha vinto il titolo di campione Europeo.
Manager del Team taekwondo Taranto Massafra Giuseppe Mundo.
Prossimo appuntamento campionato italiano Junior dal 1 al 3 febbraio
2013 a Genova.
Giuseppe Gentile è iscritto presso l’ASD taekwondo Taranto Massafra del
maestro Domenico L’Erario già coach della nazionale del Ghana e convocato per il mondiale WTF in Messico.
L’ ASD centro kick boxing Gentile, nella persona del presidente, ringrazia
tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla partecipazione dell’atleta Gentile al suddetto campionato e tra questi se ne citano alcuni, in particolare:
Marmi e Graniti di Giacumbo Giuseppe via della pace Ginosa;
C.I.S.A. SRL Massafra;
L’ASD kick boxing e Urban Fighting team Battista di Massafra;
Nuovo panificio Castria di Castria Domenico via Vittorio Veneto Ginosa;
Farmacia Turi Cosimo corso Vittorio Emanuele Ginosa;
Supermercati Catucci & C. by Alter Discount Ginosa & Marina di Ginosa.
Le massime del VEGA
Che sarà di questa Italia chi lo sa?
Un mese. 30 Giorni. 720 ore. Ecco il tempo
che resta agli italiani per decidere il loro futuro. Le elezioni politiche entrano nel vivo e
la campagna elettorale si mostra in tutta la
sua spregevolezza, e cinicità. Non si guarda in faccia a nessuno, e ogni mezzo, anche il più sleale è concesso in questa fase
che precede il giudizio dei cittadini. C’è chi
attacca in modo deciso tutto e tutti, c’è anche chi si difende ad oltranza nella speranza di convincere i moderati, e infine c’è la
minoranza dei candidati che invece di litigare, spiega, argomenta e promette la luna
e le stelle. E’ una lotta spietata, ma solo uno
ne uscirà vincitore. O non è così? Se consideriamo le ultime proiezioni elettorali, il candidato Premier sarà l’onnipresente Astensionismo. Nessun aspirante parlamentare o senatore, candidato alla carica di presidente del
consiglio ha fin’ora raggiunto un gap tale da
assicurarsi la vittoria al primo turno. Ci sono i
nostalgici Berlusconiani, gli europeisti Montiani, che in ultima istanza hanno fatto alleanza
con Casini e Fini, c’è la sinistra Democratica
di Bersani a braccetto con il governatore pugliese Vendola, ci sono tanti partiti di destra e
sinistra noti come “estremisti”, che sicuramente entreranno in parlamento data la
loro rilevanza nel tessuto sociale, molto
più dei partiti convenzionali, e poi abbiamo il Movimento di Beppe Grillo che sarà
la vera mina vagante di questa tornata
elettorale. Tutti vogliono vincere, qualcuno sicuramente ci riuscirà, l’unica mia
speranza è quella che non sia a nostro discapito, ma soltanto a nostro beneficio. Il
problema del lavoro, della lotta alla corruzione, e lo snellimento dell’intera burocrazia dovranno esser gli obiettivi principe
che legano tutti i partecipanti alle prossime elezioni, e non dovranno esserci errori, perché chissà se potremmo recuperarli in futuro.
VINCENZO D’ANGELO
www.lemassimedelblogvega.
blogspot.com
eventi sportivi
IL TEAM GINOSA C5,
RICONQUISTA LA 2ª POSIZIONE
Seconda vittoria esterna consecutiva per ilTeam Ginosa, (considerando l’ultima
del 2012 contro il R.F.Ostuni), che battendo il V.Conversano nel recupero della
11^ giornata dicampionato, torna al secondo posto in classifica alle spalle del
lanciatissimo Cisternino, appaiato al F. Francavilla, e davanti al M. Brindisi sconfitto in casa nell’altro recupero di giornata dal J. F. Castellaneta per 6-7.
Buona la gara disputata dai ragazzi di Mr. Noia che sin dalle prime battute fanno
capire ai padroni di casa quali sono le loro intenzioni. Il Conversano resiste per
20 minuti alla pressione degli ospiti, grazie alle parate del suo portiere ed agli
errori degli avanti ospiti. Ci pensa capitan Vizzielli a sbloccare il risultato 1-0 per
il Ginosa, passano pochi minuti e grazie ad una dormita generale il Conversano
imbuca un pallone che l’avanti locale trasforma in gol, 1-1. Il T. Ginosa non ci
sta e riparte a testa bassa, si scatena il bomber Dell’Isola (alla fine autore di un
poker di gol) che riporta in vantaggio i suoi 2-1; è l’inizio della goleada ginosina,
vanno ancora a segno Delfino e Dell’Isola, il primo tempo finisce sul 4-1 per il
T. Ginosa. Nella ripresa la musica non cambia, mr. Noia ruota tutti i suoi ragazzi dando spazio a chi magari a giocato meno fino a questo momento, intanto
continuano ad arrivare i gol, vanno a segno un ottimo Bramo, ancora Dell’Isola
e Delfino, la gara si conclude sul 8-1 per il T. Ginosa. Dicevamo buona prova
della squadra, che è scesa in campo concentrata e decisa a portare a casa i
tre punti che le consentono di tornare al 2° posto in classifica, su tutti il bomber
Dell’Isola autore di 4 gol, da rimarcare anche la prova di Lovecchio, Vizzielli,
Bramo, D’Angelo e Maggi.
Sabato il Team è atteso da un’altra gara ostica contro l’O.F. Martina, squadra da
prendere con le molle, nelle cui fila militano giocatori bravi ed esperti, se si vuole
continuare a sognare bisognerà fare risultato anche a Martina.
TEAM GINOSA: Maggi, Barberio, Vizzielli, Russo, Dell’Isola, Delfino, Bramo,
Lovecchio, Vernice, D’Angelo, Maggiore;
Reti: Dell’Isola 4, Delfino 2, Vizzielli, Bramo;
Addetto Stampa T. Ginosa
CLASSIFICA: Futsal Cisternino 37, Team Ginosa 28, Futsal Francavilla
28,Futsal Messapia 27, Jonny Frog castellaneta 2, Oriental Five Martina 22,
Olympique Ostuni 22, New Team Putignano 20, Virtus Castellaneta 13, Real
Five Ostuni 13, Cocoon Fasano 12, Virtus Conversano 11, Futsal Lecce 7,
Tiessezeta Francavilla 3
Baldassarre D’Angelo
n. 1 - 19 gennaio 2013
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COPPA PUGLIA / Superato il Paolo VI
nell’andata degli ottavi di finale
Ginosa, risultato
positivo in Coppa
Al “Miani”, il Ginosa supera in rimonta il Paolo VI nell’andata degli ottavi di finale di Coppa Puglia e rimanda la
qualificazione tra quindici giorni a Pulsano. Prestazione
discreta dei biancazzurri che hanno avuto la pecca di non
arrotondare il risultato per essere più tranquilli nella gara
di ritorno. Prima frazione equilibrata condita da due reti
nel finale di tempo. Partenza determinata dei padroni di
casa che, dopo appena due giri di lancette, vanno vicini
alla segnatura con Maggi il quale, ben servito in profondità, incrocia con un diagonale velenoso che fa la barba
al palo. Quando il match sembra incanalato verso lo 0-0
all’intervallo, al 40’ gli ospiti passano in vantaggio grazie
a Margari che sorprende la retroguardia di casa ed interviene su un traversone tagliato dalla sinistra, insaccando
alle spalle di Larocca. La reazione ginosina è immediata
ed un minuto dopo il risultato torna in parità grazie ad Anzillotta che, ben servito in profondità, elude il fuorigioco
e, con un preciso diagonale, fulmina D’Amicis. La ripresa
si rivela più emozionante, con il Ginosa a premere ed il
Paolo VI ad agire di rimessa. Passano undici minuti e
la pressione dei locali viene premiata dalla rete del sorpasso: sugli sviluppi di un angolo, Presicci svetta in area
anticipando l’uscita di D’Amicis e firma il 2-1. A quel punto gli ospiti vanno in affanno ed i biancazzurri cercano di
affondare i colpi ma, in almeno tre occasioni, non riescono ad arrotondare il punteggio. Con il risultato in bilico, il
Paolo VI ci crede ed al 20’ una punizione dalla distanza
calciata da Nesca scheggia la traversa, mentre alla mezzora Larocca si oppone con bravura ad una conclusione
maligna di Palomba. Sino alla fine non accade più nulla,
con la qualificazione rimandata alla gara di ritorno in programma giovedì 24 gennaio a Pulsano.
Tabellino della gara (Ginosa-Paolo VI 2-1)
GINOSA: Larocca, Zicari, Lombardi, Giosuè, Orfino,
Buttiglione (18’ st D’Onofrio), Anzillotta, Collocolo, Maggi, Magno (25’ st Leone), Presicci (32’ st Bozza). A disp.:
Mancino, Costantino, Lovecchio, Dragone. All. Pizzulli
PAOLO VI: D’Amicis, De Santis C. (47’ st De Santis G.),
Minutello, Nesca, Zoppo, Lorè, De Lapis, Carbotti, Margari, Palomba (37’ st Giacovelli), Pulieri. A disp.: Tubercolo. All. Novellino
ARBITRO: Mongelli di Lecce.
RETI: pt 40’ Margari (P), 41’ Anzillotta (G); st 11’ Presicci
(G).
NOTE: Ammoniti Larocca, Buttiglione, Maggi e Leone
(G), De Santis C. e Zoppo (P).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
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n. 1 - 19 gennaio 2013
avvenimenti sportivi
PRIMA CATEGORIA / Il 2013 inizia bene per i colori biancazzurri
Ginosa ritrova il successo casalingo: Palagiano ko!
I biancazzurri, nel nuovo anno, partono col piede giusto e, dopo alcune delusioni interne, ritrovano la vittoria al
“Miani” piegando di misura il Palagiano grazie ad una rete di Magno. Buona la prova dei nuovi innesti (Maggi,
D’Onofrio, Buttiglione e Collocolo) giunti dal mercato di riparazione che hanno dato vigore e qualità al gruppo.
Il nuovo anno inizia bene per i colori biancazzurri. Nel giorno della Befana, il Ginosa
ritrova il successo casalingo che mancava
dal lontano 7 ottobre 2012 (terza giornata)
superando di misura al “Miani” un coriaceo
Palagiano grazie ad uno squillo di
Magno. Un derby molto combattuto da entrambe le compagini che
hanno dato vita ad un match molto
intenso e ricco di emozioni. Buona la prova all’esordio dei quattro
nuovi arrivi in casa ginosina, giunti
dal mercato di riparazione: l’esperto attaccante tarantino Alessandro
Maggi, classe 79, proveniente dal
Leporano (Promozione), con esperienze nel Castellaneta e Fragagnano dove ha contribuito al salto
in Promozione, il centrocampista
centrale Tommaso D’Onofrio, classe 85, ex Castellaneta, Castellana,
Palagiano, Palagianello ed una
breve parentesi anche nel Barletta,
il difensore esterno di fascia Luca Buttiglione, classe 83, ex Castellaneta, Castellana,
Palagiano e Palagianello, il centrocampista
Renato Collocolo, classe 92, proveniente
dalle giovanili del Taranto. Prima frazione
di gioco meglio interpretata dagli ospiti. Al
10’ Infante ruba palla a Castellano e con un
diagonale velenoso lambisce il palo alla sinistra di Larocca. Altra occasione per il Palagiano al 12’ quando Carrieri serve un pallone invitante a De Mare, la cui conclusione
a rete trova Larocca sugli scudi. La replica
ginosina giunge al 14’ quando, sugli sviluppi
di una punizione calciata da Magno, Maggi incorna sottomisura mandando la sfera
a lato di poco. Al 22’ Maggi, ben servito in
profondità da Bozza, punta la porta e con
un destro potente impegna severamente
D’Aloia, mentre al 29’ lo stesso Maggi,
su azione corale manovrata, filtra nella
retroguardia ospite e, da distanza ravvicinata, chiama D’Aloia ad un intervento
prodigioso in angolo. Al 37’ Orfino perde
la testa reagendo ad una provocazione
di De Mare e guadagna anzitempo la via
degli spogliatoi: Ginosa in dieci per cinquantatre minuti. Nella ripresa i biancazzurri, nonostante l’inferiorità numerica,
tengono bene il campo e crescono alla
distanza. Al 3’ Magno, con un diagonale
velenoso, lambisce il palo alla sinistra di
D’Aloia, mentre al 5’ il Palagiano risponde
con Carrieri che, su un traversone tagliato
dalla sinistra, manca di un soffio l’appuntamento con il gol. Il Ginosa insiste ed al
12’ la dea bendata rema contro quando
D’Onofrio, dal limite, lascia partire una
sventola che si stampa sulla parte interna della traversa e rimbalza in campo. Al
34’ Magno tenta fortuna con una staffilata
dal limite che impegna severamente D’Aloia,
mentre al 36’ D’Onofrio conclude dal limite
con la sfera che sorvola di poco la traversa. I
padroni di casa premono ed al 39’ sbloccano
il risultato: Maggi, ben servito
in profondità, lancia nel corridoio Magno che si libera di
un difensore e trafigge D’Aloia
in uscita con un preciso rasoterra. I minuti finali vedono un
forcing confuso e disperato
del Palagiano che non produce i frutti sperati. Una vittoria
che rilancia il Ginosa in classifica a -4 dalla zona playoff ed
a -6 dalla zona playout.
Tabellino della gara (Ginosa-Palagiano 1-0)
GINOSA: Larocca, Bonsignore (31’ st Buttiglione),
Castellano (40’ pt Costantino), D’Onofrio, Orfino, Bozza,
Presicci, Maggi A., Dragone, Lovecchio (23’
st Collocolo), Magno. A disp.: Clemente, Giosuè, Anzillotta, Zicari. All. Pizzulli
PALAGIANO: D’Aloia, Maggi M., Altamura,
Castiglia, Palantone (24’ pt Ossini), Accetta,
Scarcia (16’ st Attorre), Di Pierro, De Mare,
Carrieri, Infante (23’ st Santamaria). A disp.:
Colucci, Ciccarese, Lavarra, Brisicani. All.
Schiavone
ARBITRO: Fiore di Barletta.
RETE: 39’ st Magno.
NOTE: Ammoniti Orfino e Dragone (G), Altamura, Accetta, Scarcia e De Mare (P). Espulso al 37’ pt Orfino (G) per comportamento
non regolamentare.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
avvenimenti sportivi
n. 1 - 19 gennaio 2013
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PRIMA CATEGORIA / Nonostante due volte in vantaggio, la beffa arriva nel finale
Ginosa, impresa sfiorata a Modugno: la capolista trema!
La compagine ginosina, nonostante una prestazione sopra le righe e per ben due volte in vantaggio, non riesce a portare a casa un risultato positivo, ma fa tremare l’imbattuta capolista. Ultimi dieci minuti fatali ai
biancazzurri, in cui il Modugno riesce a ribaltare il risultato. Domenica, per la prima di ritorno, impegno arduo in trasferta contro un ostico Pezze che sopravanza i ginosini, in classifica, di soli due punti.
Prestazione encomiabile del Ginosa che,
sul campo dell’imbattuta capolista, incute
paura portandosi due volte in vantaggio,
ma cede negli ultimi dieci minuti tornando
a casa con l’amaro in bocca. Il Modugno,
dal canto suo, ha sofferto non poco l’intraprendenza dei biancazzurri e solo per
un pizzico di fortuna è riuscito a centrare
una rocambolesca vittoria. Partenza determinata degli ospiti che al 16’ si portano in
vantaggio con Magno il quale, ben assistito
da Maggi, entra in area e, con un preciso
diagonale, fulmina Colagrande insaccando
la sfera sotto l’incrocio. La reazione modugnese non si fa attendere ed al 24’ Panzarino, sugli sviluppi di un angolo, interviene
sottoporta ed insacca, pareggiando le sorti
del match. Il Ginosa, comunque, tiene bene il campo e controlla con ordine la gara. Nei minuti finali prima dell’intervallo, il
Modugno ha due acuti, prima con Tamma
(40’) e poi con Maurelli (42’), ma Larocca è
attento e neutralizza le minacce. La ripre-
sa ricalca la falsa riga del primo tempo, con
entrambe le squadre ben messe in campo
e determinate a centrare un risultato positivo. Al 9’ Tamma conclude da distanza ravvicinata impegnando severamente l’estremo
difensore ginosino, mentre un minuto dopo
risponde Maggi con un fendente maligno dal
limite che sorvola di poco la traversa. All’11’ il
Modugno va vicino al vantaggio con Tamma,
la cui conclusione dal limite si infrange sul
palo interno, con la sfera preda del portiere
ginosino. Passato il pericolo, i biancazzurri
continuano a macinare gioco ed al 24’ trovano il nuovo vantaggio con Lovecchio il quale, sugli sviluppi di una punizione, svetta in
area anticipando tutti ed infila alle spalle di
un sorpreso Colagrande: 1-2. A quel punto i
padroni di casa aumentano la pressione ma
gli ospiti controllano con ordine e chiudono
ogni spazio. Negli ultimi dieci minuti, però,
accade quello che non t’aspetti, con la capolista che, aiutata dalla dea bendata, non
solo pareggia ma ribalta il risultato. Al 38’
Bozza respinge corto sui piedi di Tamma
lesto ad insaccare, mentre al 44’ Di Bari
corregge in rete un cross dalla sinistra per
un 3-2 insperato. Il Ginosa non ci sta ed al
47’ Magno, su calcio piazzato dai venticinque metri, manda la sfera verso l’incrocio
dove Colagrande ci arriva compiendo una
parata “salva-risultato”. Alla fine resta la
buona prestazione, per un Ginosa in crescita, che fa ben sperare per il girone di
ritorno. Domenica, per la prima di ritorno,
i biancazzurri saranno impegnati ancora in
trasferta sul campo di un ostico Pezze che
sopravanza i ginosini, in classifica, di due
punti: zona playoff sempre a -4.
Tabellino della gara (Real Modugno-Ginosa 3-2)
REAL MODUGNO: Colagrande, Grimaldi,
Scardinale, Iurlo, Botta, Scaletta (1’ st Proscia), Maurelli (18’ st Barucchelli), Foggetti,
Tamma, Di Bari, Panzarino (14’ st Antonicelli). A disp.: Frisone, Bux, Bozzi, Sciacovelli. All. Di Venere
GINOSA: Larocca, Presicci, Bonsignore
(45’ st Leone), Lombardi (15’ st Dragone),
Buttiglione, Lovecchio, Magno, Collocolo
(40’ st Costantino), Maggi, D’Onofrio, Bozza. A disp.: Mancino, Anzillotta, Bongermino, Paradiso. All. Pizzulli
ARBITRO: Costa di Casarano.
RETI: pt 16’ Magno (G), 24’ Panzarino (M);
st 24’ Lovecchio (G), 38’ Tamma (M), 44’ Di
Bari (M).
NOTE: Ammoniti Tamma (M), Presicci,
Lombardi, Buttiglione, Lovecchio e Collocolo (G).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
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n. 1 - 19 gennaio 2013
JUNIORES: UNA DOPPIETTA DI
BOZZA STENDE IL CENTRO JONICO
GINOSA, 29 dicembre 2012, Stadio Teresa Miani
Nell’ultima gara del 2012, il Ginosa di mister Russo torna alla vittoria. 2-0 ai danni del Centro Jonico e pratica chiusa dopo cinquanta
minuti di gioco grazie alla doppietta di capitan Bozza. Partita poco spettacolare con un fraseggio ottimo ma sterile dei ragazzi di
Mr Palmas da un lato, e la capacità di realizzazione(quasi ottima
quest’oggi) dei padroni di casa. Nel primo tempo Bozza con un bel
colpo di testa supera Camerino, nella ripresa, su assist di Giannini,
s’invola e supera ancora l’estremo difensore. Nel finale, partita terminata al minuto 84’ dopo uno sciocco spintone all’arbitro da parte
di Gardellicchio.
LA GARA
Parte bene il Ginosa con Giannini che spreca tutto al settimo. Palla
bellissima nel corridoio centrale, ma l’attaccante non imprime forza
alla sfera e calcia sul portiere. Al minuto otto, prima sostituzione per
Russo. Clemente deve abbandonare il campo per un forte dolore
alla caviglia e viene sostituito da Ribecco.
Il Centro Jonico risponde con un velleitario colpo di testa di Appeso
e con una bella rovesciata di Spagnulo.
A queste conclusioni i padroni di casa rispondono con Giannini(cicca
malamente), Bozza(altissimo) e Calabrese(di poco a lato). Al 20’
il vantaggio. Bozza viene chiuso da Camerino e sul susseguente
cross di Ribecco, lo stesso capitano svetta di testa e batte l’incolpevole portiere in maglia rosa. 1-0 e spettatori finalmente esultanti.
Da questo momento il Ginosa cerca il raddoppio e il Centro Jonico
prova a pareggiare in almeno due circostanze. Bravissimo Mancino
su una punizione di Spagnulo ben calciata, ed è questione di centimetri su un tiro di Appeso. La frazione termine con delle mischie su
corner ma senza conclusioni pericolose.
Nella ripresa i ritmi calano e il sipario sul match cala al 50’, Giannini
serve Bozza che con uno scatto fulmineo supera tutti,e solo dinanzi al portiere, calcia sul secondo palo. Palle in rete e 2-0 che non
muterà più.
Solita girandola di cambi per i due team e conclusioni che si contano su di una mano. Al 71’ viene espulso Appeso per proteste e il
Ginosa sfiora il tris con Calabrese. Al minuto ottantaquattro viene
espulso anche Gardellicchio, che in preda al nervosismo spintona
l’arbitro Iannella. Lo stesso decreta la fine della gara e molto probabilmente arriverà una lunga squalifica per il calciatore.
GINOSA: Mancino, Maggiore(Ratti dal 78’), Cazzetta,
Dragone, Santantonio, Paradiso, Calabrese, Bozza, Giannini,
Leone(Lombardi dal 70’), Clemente G.(Ribecco dal 8’). A disposizione Clemente A. mister Russo.
CENTRO JONICO: Camerino, Giove(Ranieri al 56’), Giannotta,
Signorile(D’Andria dal 68’), Pamig, Spagnulo F., La Barbera,
Appeso, Santese(De Giovanni dal 80’), Spagnulo R.(Gardellicchio
dal 56’), De Paola. A disposizione Sferra. Mister Palmas.
ARBITRO: Iannella di Taranto
Spettatori circa 150
Baldassarre D’Angelo
avvenimenti sportivi
JUNIORES: AD ALBEROBELLO IN
STILE ISTANBUL: 3-3 IN RIMONTA
Alberobello, 5 gennaio- stadio Scianni-Ruggieri
Sotto di tre reti dopo quarantacinque minuti, i ragazzi di mr Russo hanno reagito alla grande e per poco, nel finale, non riescono addirittura
a ribaltare il risultato. Ancora tre errori individuali e di posizionamento,
costringono il Ginosa a subire reti pesanti che compromettono un bel
campionato. Questa volta l’orgoglio ha salvato il risultato ma ci vorrà più attenzione per ambire alle prime tre posizioni. Un eurogol di
Iacoviello ha riaperto la gara, poi Bozza e Leone hanno acciuffato il
pari. Nel finale gli ultimi due citati, sprecano il 4-3.
LA GARA
Dopo la bella amichevole del giovedì, disputata con i “grandi” del
Ginosa e persa 3-2, i ragazzi non sono entrati in campo molto concentrati e nel calcio questo si paga a caro prezzo. Al 10’ Leone perde
grossolanamente il pallone e l’attaccante Stanisci, dinanzi a Clemente,
lo supera agevolmente. 1-0 per i padroni di casa, e primo svarione dei
ginosini.
L’Alberobello sfrutta il calo mentale e cerca il raddoppio. Il Ginosa si
salva affannosamente ma deve cedere al 25’. Leggera disattenzione
difensiva e Greco ringrazia, gonfiando la rete. 2-0 e partita davvero
difficile.
Bozza prova a spronare i suoi ma l’occasione sfuma, poco dopo
Giannini non è freddo dinanzi all’estremo difensore e qualche istante
dopo, Iacoviello impegna lo stesso Lippolis con una sforbiciata. Quando
tutto sembra destinato al 2-0, l’Alberobello allunga. Iacoviello perde la
sfera e Greco si presenta a tu per tu con Clemente. Il portiere respinge
ma nulla può sulla ribattuta di Masciulli.3-0 al 45’ e partita in cassaforte.
Sul susseguente calcio d’inizio, Iacoviello vede il portiere fuori dai pali
e lo beffa con una conclusione davvero incredibile. 3-1 e partita che
miracolosamente si riapre.
Nella ripresa Russo cambia modulo e passa dal 4-3-3 al 4-3-2-1, spostando Bozza sulla trequarti e mettendo in difficoltà la difesa di casa.
Lo stesso capitano sciupa una ghiotta occasione al 55’ ma, al 60’ si fa
perdonare. Lancio lungo di Dragone e palla preda del portiere Lippolis,
Bozza non demorde e sfrutta il grossolano liscio dell’estremo difensore.
Tiro a porta sguarnita e 3-2 clamoroso. I ginosini tentano il tutto per
tutto e rischiano di subire la quarta rete ma Clemente sventa in due
circostanze. Al minuto 88, Cazzetta lancia per Bozza che a sua volta
serve Leone. 3-3 e clima glaciale sugli spalti, mentre, sulla panchina
ginosina esplode la gioia.
Nei minuti finali Leone e Bozza sprecano il clamoroso 3-4.
A fine gara mister Russo dichiara:” Nel calcio ci vuole umiltà e spirito
di sacrifico e di intenti. Se si entra così scarichi si rischiano figuracce. Il
secondo tempo è andato molto meglio. Ora testa a Manduria.”
ALBEROBELLO: LIPPOLIS, CONVERTINI, NEGGIA, LAERA,
GIRONIMO, PALASCIAMO, CAROLI, BISCOTTI, STANISCI, GRECO,
MASCIULLI. A disposizione De Giorgio, Rotondi, Felice Rande,
Abbracciavento, Rotolo, Categana. Mister Girolamo
GINOSA: CLEMENTE,RATTI (Pardo dal 50’), GIRARDI, DRAGONE
(Cazzetta dal 60’), SANTANTONIO, PARADISO, CALABRESE,
BOZZA, GIANNINI (Maggiore dal 50’), LEONE, BONGERMINO
(Iacoviello dal 25’). Mister Russo
Baldassarre D’Angelo
attualità
n. 1 - 19 gennaio 2013
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