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INTRODUCE LE TECNOLOGIE INNOVATIVE EUROPEE SUL MERCATO MONDIALE
L’unione fa la forza
Il programma della presidenza greca, p7
Nuovo test antitumore, p8
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EUREKANEWS
I progetti
“cluster” nelle IT
55
ottobre 2001
EUROPEAN PARLIAMENT
AGGIORNAMENTI
Presentazione
di EUREKA agli
eurodeputati
Parlamento europeo,
Bruxelles
Il ruolo di EUREKA nell’iniziativa di definizione dello
Spazio europeo della ricerca (SER) sarà il tema
centrale di una presentazione, riservata a politici ed
eurodeputati di tutta l’Europa, che si terrà il 20
novembre a Bruxelles al Parlamento europeo.
L’avvenimento, organizzato dall’attuale presidenza di
EUREKA (Grecia), intende innalzare il profilo di
EUREKA, facendo conoscere meglio questa iniziativa
ai politici, in particolare ai membri della
commissione del Parlamento europeo per l’Industria
responsabile della ricerca.
La data dell’avvenimento coinciderà con il culmine
dei dibattiti sulla proposta del Sesto programma
quadro comunitario che, per i prossimi anni,
dovrebbe costituire l’elemento centrale dello Spazio
europeo della ricerca. Le proposte dovrebbero
essere esaminate in prima lettura dal Parlamento
europeo e dal Consiglio dei Ministri entro la fine
dell’anno, mentre i cosiddetti incontri di
conciliazione tra le due istituzioni prenderanno
probabilmente il via la prossima primavera. Per i
responsabili delle decisioni riguardanti il
programma, questo avvenimento rappresenta
un’eccellente occasione per approfondire la
conoscenza di EUREKA e del suo contributo alle
innovazioni in Europa.
Tra i relatori, è prevista la partecipazione di
Nikolaos Christodoulakis, ministro greco dello
sviluppo e attuale presidente di EUREKA, e di
Heikki Kotilainen, responsabile del segretariato
EUREKA. Essi presenteranno con dovizia di
particolari l’iniziativa EUREKA, delineandone i
recenti sviluppi e mettendo in rilievo le peculiarità
nel panorama R&S europeo. I rappresentanti
dell’industria riferiranno le proprie esperienze
positve nella partecipazione ai progetti EUREKA,
dimostrando così il contributo dell’iniziativa allo
sviluppo della competitività dell’industria europea.
Da ultimo, un rappresentante del Parlamento
europeo esporrà le varie opinioni degli
eurodeputati in merito allo sviluppo dello Spazio
europeo della ricerca e al ruolo che essi ritengono
più opportuno per le organizzazioni come EUREKA
■
nell’ambito di tale concetto.
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EUREKA, rete europea della R&S
orientata verso le esigenze del
mercato, si prefigge di rafforzare
la competitività europea
favorendo una collaborazione
guidata dal mercato nelle
attività di ricerca e sviluppo
tecnologico. La struttura
organizzativa di EUREKA
consente una collaborazione tra
i soggetti industriali ed i centri
di ricerca dei 31 paesi membri e
dell’Unione europea con
un’impostazione dal basso verso
l’alto (bottom-up) finalizzata
allo sviluppo e all’utilizzazione
di tecnologie innovative.
(indicare il numero di copie per ogni versione linguistica)
EUREKA News è pubblicato sei
volte all’anno ed è disponibile in
versione inglese, francese,
tedesco, italiano e spagnolo.
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Editore responsabile:
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Direttore redazionale:
Nicola Vatthauer
Scritto e prodotto da Librata
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Progetto: Design4Science
Illustrazioni: Volker Sträter
© 2001 Segretariato EUREKA, Rue Neerveldstraat 107, B-1200 Bruxelles, Belgio. Viene data l’autorizzazione a riprodurre articoli individuali da EUREKA News per utilizzo non commerciale purché si citi che EUREKA News ne è la fonte.
Da molto tempo ormai si
discute delle modalità per
attirare capitale privato verso i
partecipanti ai progetti
EUREKA. Il gruppo di lavoro
costituito dalla precedente presidenza spagnola ha
formulato diverse raccomandazioni in merito nella
Relazione sui capitali di rischio. Il gruppo esorta in
particolare a sostenere tre iniziative mediante
un’apposita ‘unità’ europea trainante, in partenariato
con i paesi membri pronti ad attuare tali programmi.
Le iniziative dovrebbero far risaltare maggiormente la
posizione e gli obiettivi di EUREKA presso la comunità
finanziaria, in particolare durante conferenze e forum
per gli investitori in tecnologie. Sul medio termine,
EUREKA dovrà cooperare con gli investitori di capitali
di rischio al fine di avviare nuovi piani di
finanziamento per i partecipanti ai progetti EUREKA.
La Relazione statistica EUREKA 2001 sulla
valutazione di impatto conferma tutto il valore della
partecipazione ai progetti: complessivamente, le
società hanno generato €4 miliardi di fatturato
annuo aggiuntivo, un importo che supera
ampiamente quanto investito in totale nei progetti
da tutte le fonti. Dall’analisi delle risposte delle
aziende, diversi anni dopo il termine dei progetti,
emerge che in genere le aspettative commerciali
sono soddisfatte e che i
partecipanti ritengono positiva
l’esperienza in EUREKA.
È possibile scaricare entrambe
le relazioni dal sito EUREKA,
■
http://www.eureka.be/
EUREKA incontra Lara Croft
I produttori del film d’azione ‘Lara Croft - Tomb
Raider’, per creare effetti speciali realistici, hanno
fatto ricorso a una società inglese che, nell’ambito di
un progetto EUREKA, aveva sviluppato un nuovo e
potente software denominato Key Light. Questo
software fonde le sequenze d’azione ricche di effetti
speciali e i relativi sfondi, in modo che il pubblico
non “veda il punto d’unione” tra i due elementi. Il
punto nevralgico sono la luce e le ombre proiettate
dall’oggetto in movimento, che devono adattarsi allo
sfondo nel modo più realistico possibile.
Fondata a Londra sul finire degli anni ‘80, la
Computer Film Company si è rapidamente affermata
come azienda leader per gli effetti speciali
cinematografici. Il progetto FILM SPECIAL EFFECTS (E!
1683) era un partenariato tra CFC, un’altra società
tecnologica britannica, Pandora, e il Centro tedesco di
alta tecnologia a Babelsberg. Il progetto, il cui
obiettivo era la produzione rapida di effetti di alta
qualità, si è concluso nel marzo 1998 con la creazione
di Key Light.
“Grazie a Key Light, da semplice service, CFC è
diventata un software provider” dichiara Peter
Stansfield, coordinatore del progetto. “Il modello
aziendale è cambiato e ora CFC percepisce le royalty
per questo software”.
CFC e Pandora hanno successivamente partecipato
ad altri progetti EUREKA. Al momento, CFC collabora
in un’iniziativa di ampio respiro nel settore del
cinema digitale (all’interno del progetto cluster
ITEA), mentre Pandora sta sviluppando un metodo per
restaurare le vecchie pellicole in modo da poterle
riutilizzare nel mercato in espansione della
■
televisione digitale (E! 2343 PICASSO).
Progetti cluster…
Ben presto, i tecnici di processo potrebbero
condividere gli strumenti con i colleghi di settori
eterogenei, con conseguenti risparmi di tempo e
denaro per tutti. La tecnologia CAPE (Computer-aided
process engineering – Ingegneria dei processi assistita
da computer) ha già sensibilmente migliorato
l’efficienza nelle industrie petrolifere e chimiche. Gli
strumenti CAPE, sinora, sono stati utilizzati in minore
misura da altri settori della lavorazione (p.e. carta,
minerali, alimenti e bevande), benché anche questi
potrebbero ricavarne analoghi incrementi di efficienza.
Per l’industria europea in generale, tuttavia, il vero
vantaggio di CAPE arriverà quando gli stessi strumenti
potranno essere utilizzati da una serie eterogenea di
industrie.
Il progetto cluster CAPE.21 di EUREKA (E! 2311)
sembra indirizzato esattamente verso tale obiettivo,
con la creazione di una serie centrale di strumenti
CAPE comuni e di moduli aggiuntivi adatti a una vasta
gamma di industrie. Terminata ormai la fase di
definizione, gli architetti del progetto auspicano una
rapida approvazione della fase di implementazione,
consentendo così già dalla prossima estate la
pubblicazione degli inviti a presentare proposte.
“Sembra che l’iniziativa sia stata ben accolta in
quasi tutti i settori” dichiara Tony Perris, coordinatore
della fase di definizione. “Le nostre proposte sono
arrivate nel momento giusto per molti settori, con lo
sviluppo CAPE giunto a una sorta di bivio”. La fase di
implementazione, secondo Perris, migliorerà le attuali
possibilità e servirà inoltre a realizzarne di nuove
laddove gli strumenti CAPE sono assenti.
Per maggiori informazioni: http://CAPE■
21.ucl.org.uk/
EUREKA NEWS • ottobre 2001
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Relazioni su EUREKA
AGENDA
EURO-HERMES II – incontro di
partenariato nelle comunicazioni
e IT
● 11 ottobre 2001, Salonicco,
Grecia
● Venetia Giagourta
Laboratorio di trattamento delle
informazioni, Università
Aristotele
Tel. +30 31 996351
Fax +30 31 996342
[email protected]
http://www.iti.gr/euro_hermes/
AMAT I – Seminario sulla
produzione avanzata per le PMI
● 23 novembre 2001, Volos,
Grecia
AMAT II – Secondo seminario
sulla produzione avanzata per le
PMI
● 22 marzo 2002, Atene, Grecia
● Prof. Konstantin Bouzakis
Facoltà di ingegneria meccanica,
Università Aristotele
Tel. +30 31 997211
Fax +30 31 997213
[email protected]
EURO-CHER I – incontro di
partenariato sul patrimonio
culturale
● 13-14 dicembre 2001, Chania,
Creta, Grecia
EURO-CHER II – secondo
incontro di partenariato sul
patrimonio culturale
● 14-15 marzo 2002, Salonicco,
Grecia
● Prof. Dimitrios Pandermalis
Facoltà di archeologia,
Università Aristotele
Tel. +30 31 997211
Fax +30 31 997213
[email protected]
EURO-SUSTAIN – conferenza e
incontro di partenariato sulla
riduzione dell’uso di energia e
materie prime
● 2-5 aprile 2002, Rodi, Grecia
● Dr Nicolas Moussiopoulos
Laboratorio di ingegneria
ambientale e trasmissione del
calore, Università Aristotele
Tel. +30 31 996011
Fax +30 31 996012
[email protected]
http://www.eurekagr.gr/eurosustain/
3
Creare raggruppamenti, o cluster, di
imprese di ogni dimensione, affinché
collaborino nello sviluppo di tecnologie
trainanti: ecco quale potrebbe essere la
soluzione a un problema che da sempre
assilla l’industria IT europea. Le piccole
imprese consentono spesso all’Europa di
essere in testa nella corsa verso le
tecnologie della nuova generazione, ma
soltanto per venire, troppo di frequente,
battute sulla linea del traguardo dalle
grandi aziende americane.
E! 2365 MEDEA+
2001–09
€4.000 m
E! 1535 MEDEA
1997–2001
€2.000 m
E! 127 JESSI
1989–97
€3.800 m
E! 2023 ITEA
1998–2006
€3.200 m
E! 1888 PIDEA
1998–2003
€400 m
E! 1884 EURIMUS
1998–2003
€400 m
4
Un grande progetto su
piccola scala: EURIMUS
Lo sviluppo di sistemi elettronici di ridotte
dimensioni ha permesso di realizzare
cellulari e computer portatili; la richiesta
di applicazioni sempre più piccole e
sofisticate non accenna a diminuire. Nei
prossimi due anni, il mercato delle
tecnologie dei microsistemi dovrebbe
aumentare di 7 miliardi di euro; il progetto
cluster EURIMUS giunge quindi a
proposito. Il settore sembra inarrestabile,
poiché i microsistemi trovano applicazione
in ogni industria (dalle automobili alla
medicina) e sono destinati a tutte le
tipologie di utenti.
Nei cinque anni di durata, EURIMUS
intende mettere a punto una rete di
cooperazione europea per i microsistemi.
La dotazione di 400 milioni di euro servirà
a finanziare oltre 100 progetti, di cui 23
già in corso. René Roussille, dell’ufficio
EURIMUS, ritiene che il progetto debba
essere ampio, per corroborare la rapida
crescita di mercato, e riunire partecipanti
eterogenei, per garantire l’innovazione. “Il
settore dei microsistemi non è ben
affermato, e allora vi troviamo numerose
piccole aziende” dichiara Roussille. “Una
EUREKA NEWS • ottobre 2001
Le grandi imprese che dominano il mercato
statunitense delle IT, quali Intel e Microsoft, hanno la
capacità e le risorse per lanciare sul mercato le idee
sviluppate. In Europa, dove il settore è più
frammentario, le aziende di IT possono garantire una
costante creatività e una massa critica di investimenti
solamente collaborando fra di loro. In passato,
aspetti quali i diritti di proprietà intellettuale,
rendevano difficoltose tali forme di cooperazione;
ora, tuttavia, i progetti cluster di EUREKA consentono
ai concorrenti europei di lavorare insieme e di
migliorare le singole prospettive nei confronti della
concorrenza globale con le aziende americane e
dell’Estremo Oriente.
E le aziende non possono che essere soddisfatte. “È
un’iniziativa dalla parte dell’industria. Nei programmi
dell’Unione europea un progetto è controllato da due
o tre persone, mentre nel nostro programma ci sono
molte utili discussioni” dichiara René Roussille, del
progetto cluster EURIMUS (microsistemi). Eric Daclin,
grande impresa potrebbe partecipare a vari
progetti differenti e aver bisogno della
collaborazione di aziende più piccole.
EURIMUS è una cooperazione naturale fra
imprenditori grandi e piccoli”.
Questi partenariati, a loro volta, danno
il via ad altre applicazioni. In un settore
dove abbondano le piccole imprese, non
mancano di sicuro gli innovatori che
accolgono le nuove idee e cercano di
trasformarle in realtà. Il cluster, inoltre, è
un riferimento non concorrenziale dove le
aziende possono lavorare per migliorare gli
strumenti tecnologici condivisi e
semplificare l’ingegneria dei microsistemi.
Il mercato dei microsistemi comprende
molte aziende di grandi dimensioni, ma
nessuna si trova nella posizione strategica
di EURIMUS. “Il comitato tecnico
incaricato della selezione dei progetti è
formato da alcune delle più importanti
figure del settore” afferma Roussille.
“Quando esaminiamo le proposte,
prestiamo servizi di consulenza al
consorzio e facciamo notare le difficoltà;
in pratica, contribuiamo all’elaborazione di
un progetto migliore”. Lavorando a stretto
contatto con l’intero settore, il progetto
cluster EURIMUS dovrebbe rafforzare la
presenza europea nel campo dei
microsistemi.
ILLUSTRATION: VOLKER STRÄTER
SERVIZIO SPECIALE
Coordinare il futuro delle
tecnologie dell’informazione
in Europa
vicepresidente del progetto cluster ITEA (settore
software), è d’accordo. “EUREKA adotta
un’impostazione ‘bottom-up’. Le industrie desiderano
partecipare ai progetti di coordinamento EUREKA
proprio perché i progetti cluster sono una loro
iniziativa, e vi possono immettere idee a piacimento”.
Ai programmi cluster partecipano molti più partner
di un progetto EUREKA medio, e anche la dotazione di
bilancio è superiore. MEDEA, che ha preso ispirazione
dal progetto pionieristico JESSI, è stato uno dei primi
progetti cluster, presentandosi come ambizioso punto
di riferimento per il futuro: sistemi informatici
integrati in piccoli chip e tre produttori europei
(Infineon Technologies, Philips e ST Microelectronics)
che grazie al suo aiuto entravano a far parte dei primi
dieci produttori mondiali di semiconduttori.
Philips ha partecipato a numerosi progetti MEDEA. “È
importante poter disporre di una struttura come
MEDEA, in grado di avviare la cooperazione fra aziende
e di gestire i progetti risultanti” ha dichiarato Hans van
Zonneveld, Philips Research Laboratories. “La
collaborazione ha reso più rapida la definizione delle
architetture tecnologiche, mentre EUREKA ha
contribuito alla standardizzazione fra i partner”.
Il mercato sembra non esaurire mai la sua capacità di
assorbimento di sistemi sempre più piccoli, e allora
EUREKA ha dato il massimo sostegno all’industria
europea supportando il successore di MEDEA, il
programma MEDEA+ da 4 miliardi di euro. MEDEA+, così
come ognuno degli altri tre progetti cluster nelle IT,
Assemblaggio di
componenti: PIDEA
I chip più piccoli e sofisticati derivanti dai
progetti MEDEA possono trasformarsi in
prodotti di consumo operativi solo dopo una
certa lavorazione, alquanto avanzata. Un
secondo progetto cluster EUREKA,
riguardante imballaggi e interconnessione,
sta rapidamente producendo risultati
commerciabili per la nuova generazione di
tecnologie dell’informazione e delle
comunicazioni.
PIDEA, costituito nel 1998, ha già 13
progetti in corso e molti altri allo studio.
Intende promuovere nuovi metodi per
connettere i componenti tramite schede di
circuiti e cavi, per ricavare il massimo dalle
tecnologie elettroniche. Per esempio, per
ottenere cellulari in miniatura occorrono
metodi sempre più precisi per il montaggio
dei componenti. I materiali di imballaggio
devono essere più flessibili e, inoltre, i
partner PIDEA li stanno rendendo più
robusti per garantire una maggiore
affidabilità dell’elettronica in condizioni
difficili.
rappresenta un microcosmo di EUREKA. La gestione di
ciascun progetto spetta a un ufficio centrale, il quale
pubblica gli inviti a presentare proposte. MEDEA e
MEDEA+ sono eccellenti esempi dei risultati
conseguibili da aziende e istituti di ricerca che
collaborano a questo livello.
Unire persino
i più
minuscoli
punti
Ampia partecipazione
Mese dopo mese, le
attrezzature IT diventano
più piccole e potenti delle
precedenti. I componenti
rimpiccioliscono ma gli
odierni microprodotti non
potrebbero esistere senza
sofisticate tecniche di
imballaggio. Il progetto
HEIDI di PIDEA, fra altri,
aiuta l’industria europea
ad assemblare sistemi a
circuiti sempre più piccoli
ed intelligenti.
HEIDI, con partner
francesi, belgi e italiani,
intende sviluppare le
cosiddette ‘microvie’. Si
tratta di fori
submillimetrici, rivestiti
in metallo, nelle schede a
circuiti stampati che
collegano due componenti,
per esempio i chip su
entrambi i lati della
scheda. Per praticare
queste microvie, di
larghezza inferiore ai 70
micron, HEIDI utilizza il
laser.
La tecnologia è
applicata alle schede a
circuiti stampati
progettate per gli ambienti
estremi, come aviazione e
motoristica. “Abbiamo
inserito numerosi layer in
una scheda standard”
afferma Daniel Lambert
del partner capofila, Bull,
“sviluppando un
procedimento produttivo
per schede in grado di
resistere alle condizioni di
tali ambienti. La tecnica
non comporta l’uso di
materiali speciali, bensì il
controllo accurato della
procedura di inserimento
di un metallo, il rame,
attraverso i fori delle
microvie”.
“La cosa importante è un alto livello di
partecipazione, in termini di paesi, partner e tipologia
di partner: università, centri di ricerca, piccole e
grandi imprese” afferma Gerard Matheron, direttore
dell’ufficio MEDEA+. Grazie a una vasta gamma di
partner, i progetti cluster possono trattare quasi tutte
le basi applicative potenziali.
La collaborazione fra aziende europee di
microelettronica e di sistemi è essenziale per rimanere
all’avanguardia nel settore dell’elettronica. MEDEA+
evita quelle pressioni commerciali che possono creare
malintesi nei partenariati ben organizzati,
concentrandosi su tecnologie di ‘piattaforme’ generali,
base di futuri sviluppi di prodotti, ma che in sé non
rappresentano prodotti commerciabili. Grazie a
MEDEA+, le aziende di sistemi concorrenti possono
unire le energie e definire standard migliori e più
vantaggiosi, per tutti.
“Il programma MEDEA è un’eccellente struttura:
rende possibili progetti di ampio respiro ma
soprattutto, essendo progettato dall’industria, ne
comprende le problematiche e rispecchia le esigenze
L’imballaggio è una parte essenziale del
ciclo di sviluppo dei prodotti, ed occorre
quindi un’industria solida che consenta
all’Europa di cogliere tutti i frutti delle
proprie innovazioni. Questo settore si
caratterizza per l’alto numero di piccole
imprese; Isabelle Boistard, responsabile
dell’ufficio PIDEA, ritiene che il progetto
cluster sia un eccellente strumento per
mantenere la crescita delle aziende europee.
“Nel settore dei microprocessori, quasi
tutta l’attività è svolta da grandi imprese.
Nell’interconnessione – il lavoro attorno al
microprocessore – la maggior parte delle
azioni è eseguita da piccole aziende molto
innovative”.
Si tratta di imprese con una visione del
futuro, e i cluster di PIDEA agevolano lo
scambio di idee. “I partenariati sono molto
efficienti” dichiara Boistard. “Esaminando i
vari consorzi appare subito lampante,
logico, il ruolo di ciascun partner. Troviamo
per esempio un produttore di
apparecchiature, un laboratorio e un
progettista. È evidente che debbano
collaborare, e PIDEA offre loro l’occasione di
incontrarsi e consolidare la cooperazione”.
EUREKA NEWS • ottobre 2001
5
SERVIZIO SPECIALE
Stampaggio in
miniatura
industriali” afferma Sven Bauer della Bosch, che ha
coordinato un progetto MEDEA e ne sta definendo
uno nuovo per MEDEA+. Secondo Bauer “MEDEA offre
una possibilità unica di interazione e cooperazione”.
Al giorno d’oggi, i chip
Il progetto cluster MEDEA+ è abbastanza ampio da
intervengono ormai in
consolidare i settori strategici dell’industria
qualsiasi applicazione, dai
computer e gli impianti
microelettronica europea. “Stiamo cercando di
stereo, ai forni a microonde concentrarci ancor più sui settori globali a crescita
e le automobili; vengono
elevata, come alta velocità, accesso Internet
realizzati sempre più
mobile, elettronica per autoveicoli (p.e. posti
potenti e, al contempo,
elettronici per automobili) e protezione delle
sempre più piccoli. A tale
comunicazioni (per le smart card)” dichiara
scopo, per aumentare la
potenza inserita in un chip, Matheron. Fra i 40 progetti MEDEA+ selezionati
occorrono forme di litografia sinora, solo alcuni trattano queste tecnologie; il
di crescente complessità. In prossimo invito a presentare proposte sarà
questo procedimento, il
probabilmente maggiormente incentrato su tali
circuito elettrico viene
aspetti.
impresso sui wafer al silicio,
vale a dire il nucleo dei chip.
Il progetto secondario
EXTATIC di MEDEA+, con
partner olandesi, tedeschi e
francesi, sta elaborando
macchinari in grado di
utilizzare la tecnica EUVL
(extreme ultraviolet
lithography – litografia a
ultravioletto lontano) per
creare circuiti più intricati.
L’attuale tecnica litografica
a luce visibile utilizza laser
e lenti ottiche, riuscendo a
imprimere circuiti a circa
100 nm. Con l’ultravioletto,
che ha una lunghezza d’onda
inferiore, dovrebbe essere
possibile lo stampaggio a 50
nm, e anche meno,
utilizzando lenti per
riflessione in un vuoto. A
titolo orientativo, un
nanometro corrisponde alla
milionesima parte di un
millimetro.
Hans Meiling, del partner
capofila olandese ASML,
dichiara che “EXTATIC
produrrà il primo strumento
completo basato sui systemi
step e scan. Il nostro
obiettivo? Dimostrare che la
tecnologia EUVL è lo
strumento litografico per
eccellenza per le misure
inferiori a 50 nm”. Il
progetto prosegue i lavori di
un recente progetto
comunitario di Esprit,
nonché di un’iniziativa
nazionale francese, e
comprova le sinergie fra i
diversi meccanismi europei
di sostegno alla ricerca. Il
governo tedesco assicura un
finanziamento di circa €60
milioni alle aziende
nazionali che partecipano a
questo progetto e ad altre
due iniziative MEDEA+
correlate.
6
La visione del futuro
In virtù delle dimensioni e del prestigio dei suoi
progetti cluster, per le aziende europee di
elettronica MEDEA+ è la struttura ideale per
affrontare la fase globale, in particolare prima e
dopo le riunioni in merito allo sviluppo della ‘mappa
Software di gestione
flessibili: ITEA
I legali esperti di proprietà intellettuale
visitano raramente i progetti ITEA. I
concorrenti, concentrandosi sul lungo
termine, possono collaborare senza
compromettere la ricerca nel proprio
mercato. “Il nostro obiettivo non è lo
sviluppo dei prodotti, ma le tecnologie
trainanti” afferma Eric Daclin,
vicepresidente di ITEA. Per esempio, in un
progetto ITEA alcuni importanti produttori
di automobili uniscono le energie per
definire il software delle imminenti
autovetture digitali. “Qualora il progetto
avesse successo, l’Europa disporrebbe di una
piattaforma comune, con costi ridotti e
risultati economici più rapidi e di maggiore
impatto” dichiara Daclin. Mediante gli
standard comuni, e pur sempre elaborando le
proprie linee di prodotti, i produttori
rientrano nel mondo competitivo.
Grazie a questa impostazione
‘preconcorrenziale’, ITEA offre alle aziende e
ai centri di ricerca europei una straordinaria
occasione per definire il ritmo dello
sviluppo software. Il passaggio alla
tecnologia digitale genera rapidi mutamenti
di scena. “Assistiamo alla convergenza di tre
settori: telecomunicazioni, elettronica di
massa, tecnologie classiche
EUREKA NEWS • ottobre 2001
tecnologica internazionale dei semiconduttori’.
Questa mappa, redatta dalle associazioni industriali,
identifica le sfide tecnologiche per l’industria dei
semiconduttori, da qui al 2014.
MEDEA+, insieme con PIDEA, ITEA e EURIMUS,
dimostra che i progetti cluster sono molto avanti
rispetto nel settore IT. E allora, perché interrompere
qui la massa critica? I manager del programma
cercano collaborazioni fra progetti del proprio cluster,
nonché con altri esterni. “Abbiamo deciso (ITEA,
PIDEA e MEDEA+) di indire almeno due riunioni
direttive all’anno per discutere progetti
apparentemente adatti alla cooperazione” dichiara
Matheron. I progetti possono persino passare da un
programma cluster all’altro. “Talvolta è molto difficile
alzare frontiere fra i programmi; uno dei nostri
progetti passerà ben presto in PIDEA”.
Le relazioni all’interno e fra i quattro progetti
cluster sono corroborate dai vantaggi reciproci. Come
dichiara Matheron, ognuno rappresenta una parte
dell’insieme: “È impossibile pensare al prodotto finale
senza tecnologia al silicio, oppure pensare a
quest’ultima senza l’imballaggio; la cooperazione,
■
pertanto, è importantissima”.
dell’informazione” prosegue Daclin,
convinto che ITEA sia attualmente l’unico
forum da cui possa scaturire una visione
comune.
Per competere sulla scena mondiale il
programma ITEA deve avere un ampio
respiro. “In campo software, siamo in ritardo
rispetto agli USA; ci serve un grande
progetto per recuperare il terreno perduto”
afferma Daclin. I progetti secondari possono
mobilitare persino 300 anni/persona
nell’arco di due anni, quindi le dimensioni
non rappresentano affatto un problema per
ITEA. “Si tratta di grandi progetti sotto ogni
aspetto” continua Daclin, secondo il quale la
visione comune attraverso tutti i progetti
secondari di ITEA contribuisce in qualche
misura al successo dell’insieme.
Come obiettivo ultimo, ITEA si prefigge di
aiutare l’Europa a conservare e a migliorare
la posizione nei settori Telecomunicazioni,
Automobili ed Elettronica di massa. ITEA si
concentra sul middleware – il software
situato tra l’utente e i sistemi
di livello inferiore – e schiude
le porte a una vasta gamma di
applicazioni. Dagli
aeroplani ai forni delle
cucine, questo progetto
cluster presagisce una vita
quotidiana migliore.
La Grecia sarà alla presidenza di EUREKA sino al
prossimo giugno. EUREKA News ha incontrato il
ministro greco dello sviluppo, Nikolaos
Christodoulakis, per sentire quali saranno le priorità
dell’iniziativa in questo periodo.
EUREKA News: Durante la presidenza spagnola, un gruppo di
lavoro congiunto con la Commissione europea ha contribuito
sensibilmente all’affermazione di EUREKA in quanto uno dei
pilastri fondamentali del SER (Spazio europeo della ricerca).
Come proseguiranno, da queste basi, i lavori della presidenza
greca e quali saranno i vostri obiettivi?
Nikolaos Christodoulakis: Il SER rappresenta uno sforzo
giustificatissimo teso a migliorare il clima della ricerca europea.
Ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e dimostrazione di
nuove tecnologie sono i fattori essenziali per l’occupazione, la
competitività e la crescita economica in Europa. L’iniziativa
EUREKA si è dimostrata uno strumento prezioso per l’industria.
La struttura organizzativa dei progetti cluster, in particolare, e di
coordinamento rispecchia un’impostazione pratica volta a
coordinare i finanziamenti nazionali fra i paesi membri di
EUREKA. Di conseguenza, proseguiremo l’operato della
presidenza spagnola onde preparare il terreno a una potenziale
collaborazione fra il Sesto programma quadro (6PQ) ed EUREKA.
Il nostro obiettivo è definire con precisione la posizione di
EUREKA riguardo al 6PQ e al SER.
ILLUSTRATION: PHILIP DISLEY
E! News: Per trasformare la ricerca in buoni prodotti commerciali,
le aziende che partecipano ai progetti EUREKA hanno sempre più
bisogno di capitali privati. Ci può esporre, per sommi capi, in
che modo si muoverà la presidenza greca per aumentare l’afflusso
di capitali di rischio?
NC: In entrambe le linee d’azione (per il SER e per il 6PQ) siamo
consapevoli di alcuni fattori di successo comuni, due dei quali
sono la necessità di maggiori investimenti nella conoscenza e la
necessità di incentivare e accentuare gli investimenti privati in
tale direzione. La presidenza greca promuoverà dibattiti politici
in entrambi i campi. Intendiamo sostenere la creazione di PMI
tecnologiche, a uso intensivo di conoscenze e dalla rapida
crescita, nei settori chiave e, al contempo, stimolare la
partecipazione delle PMI esistenti. Le aree basate sulle
conoscenze (p.e. TIC, biotecnologia, ingegneria biomedica,
telemedicina) sono importanti per EUREKA e lo riprovano
ampiamente i numerosi progetti realizzati sinora in tali campi.
Questi settori tecnologici sono fra i preferiti dagli investitori
privati, in particolare nel caso di capitali di rischio. Noi
intendiamo definire i percorsi principali per “istituzionalizzare”
la partecipazione di investitori privati ai progetti EUREKA,
tenendo ben presenti le considerazioni del gruppo di esperti
EUREKA sui capitali di rischio.
E! News: È allo studio l’organizzazione di un avvenimento, in
novembre, per innalzare il profilo di EUREKA presso i politici
europei. Quali sono le finalità e quali le possibili iniziative
successive?
I N T E R V I S TA
Il programma della
presidenza greca
Nikolaos Christodoulakis
NC: Ritengo che EUREKA debba essere promossa con maggiore
dinamismo. Dobbiamo aumentare la sensibilizzazione
sull’iniziativa, presso tutti i gruppi target: politici, industriali,
istituti finanziari, comunità della ricerca e, naturalmente,
pubblico generale. Il dibattito concernente lo sviluppo del SER,
nonché il posizionamento e la collaborazione del 6PQ e di altri
strumenti come EUREKA, offre un’eccellente occasione per
approfondire le discussioni con gli eurodeputati e, al contempo,
per innalzare il profilo di EUREKA.
E! News: Durante l’anno di presidenza, i riflettori saranno
puntati su diversi settori chiave. Ritiene che vi siano
opportunità speciali per la partecipazione di nuovi attori?
NC: È intenzione della presidenza greca progredire ulteriormente
sfruttando le esperienze del recente passato. Crediamo che
EUREKA debba continuare a generare progetti nei settori
tecnologici chiave per il futuro dell’industria europea: tecnologie
ambientali; tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni;
applicazioni avanzate per la lavorazione; industria dei servizi nei
campi del patrimonio culturale e del turismo.
I primi tre settori sono stati e sono tuttora al centro di numerosi
progetti EUREKA, e siamo convinti che in futuro la tendenza non
potrà che accentuarsi. Il quarto settore è importantissimo per
noi. EUREKA ha già contribuito alla nascita di progetti
interessanti nel campo del patrimonio culturale, ma vorremmo
mettere a punto un approccio maggiormente integrato, ricorrendo
all’industria dei servizi e adottando le nuove tecnologie.
Riteniamo che per tali progetti esista un mercato assai
importante.
E! News: Nell’ultima conferenza ministeriale è stato approvato
un nuovo status, “paese associato”. Lei ha accennato che i
partner del bacino mediterraneo potrebbero essere coinvolti in
tale veste, soprattutto nel campo del patrimonio culturale. Qual
è, secondo Lei, il ruolo di questi partecipanti e quali vantaggi
ricaveranno dal nuovo status?
NC: Molti dei paesi che aderiranno con lo status di paese
“associato” sono ubicati nel bacino del Mediterraneo o nei
Balcani. Le radici di storia e cultura si trovano nell’area
mediterranea, basti pensare alle antiche civiltà degli Egizi,
Persiani, Romani, e naturalmente alla nostra, degli antichi Greci.
Credo fermamente che possiamo offrire l’occasione di una nuova
collaborazione, al fine di abbinare questo “glorioso passato” alle
moderne tecnologie. Grazie al nuovo status, questi paesi
potranno partecipare alle iniziative di EUREKA e allo sviluppo dei
progetti, nonché ricevere tutte le informazioni sulle nostre
■
priorità e tendenze politiche.
EUREKA NEWS • ottobre 2001
7
E! 1797 MECIM
1996-2001
costo totale: €7,19 milioni
paesi partecipanti: NL, DE,
GB, DK
Quanti componenti
sono necessari?
In tutta Europa, le aziende sprecano ogni anno
milioni di euro per problemi di comunicazione
con fornitori e clienti. Il progetto MECIM
intende creare un programma di classificazione
standard europeo ad uso di fornitori, grossisti e
appaltatori nel settore delle attrezzature edili;
ne conseguiranno risparmi economici e
sveltimento dei lavori. La difficoltà autentica,
naturalmente, sarà di riuscire a far usare il
programma a tutte le singole imprese; tuttavia
si sono già avuti buoni risultati poiché i partner
MECIM hanno convinto le associazioni olandesi
dei grossisti, produttori e appaltatori
dell’edilizia a raccomandarne l’utilizzazione.
Fornire un componente sbagliato, per
tipo o misura, aumenta i costi delle
forniture, provoca ritardi e delude il
cliente, per non parlare dei ‘danni’
ambientali del trasporto e imballaggio
aggiuntivi. “Molto spesso, queste
incomprensioni succedono perché
ognuna delle parti descrive in modo
diverso i componenti ” ha dichiarato a
EUREKA News Bert Blaauw, uno dei
partner del progetto. In questo settore
i componenti possono essere centinaia
di migliaia, a cui vanno aggiunte
possibili barriere linguistiche tra
fornitore e cliente; le probabilità d’errore, quindi, si
moltiplicano. Creando e promuovendo l’uso di una
classificazione standard, MECIM intendeva ridurre
sprechi di questo tipo, ma i vantaggi sono molti di
più.
L’integrazione della classificazione nelle
applicazioni CAD (progettazione assistita da
computer) permette agli imprenditori di definire
rapidamente un elenco dei componenti necessari,
pronto per l’ordinazione al fornitore, e persino di
calcolare il costo dei materiali. Con un
collegamento ai sistemi di gestione delle scorte, è
possibile definire i percorsi di ordinazione e
rifornire automaticamente le scorte.
Il progetto originale EUREKA comprendeva
partner danesi, britannici e tedeschi, con una
buona maggioranza olandesi. Ora, i partner MECIM
hanno costituito una fondazione direttiva
(Stichting MECIM Beheer) per promuovere l’uso del
programma di classificazione in tutta l’Europa.
Blaauw afferma che “per rendere concreti tali
vantaggi, l’implementazione del programma deve
essere a livello internazionale. Ed è su tale piano
che, operando nell’ambito della struttura EUREKA,
abbiamo potuto cercare la nostra metodologia”. La
fondazione ha ora avviato il dialogo con le
organizzazioni europee rappresentative del settore
delle forniture edili, per incoraggiare l’adozione del
■
programma.
Speranze di una diagnosi precoce
del cancro dell’intestino
E! 2508 GENEFEC
2000-02
costo totale: €1,2 milioni
paesi partecipanti: NO, DE
Raggi X dell’intestino
8
Il cancro dell’intestino crasso è il terzo tumore
maligno più diffuso nei paesi occidentali. È
anche uno dei più difficili da diagnosticare e
all’incirca nel 50% dei casi viene scoperto
tardivamente, quando l’intervento chirurgico non
ha più grandi probabilità di successo. L’azienda
norvegese Nordiag e la società di biotecnologia
Invitek GmbH, con sede a Berlino, stanno
mettendo a punto un nuovo test che potrebbe
salvare migliaia di vite accertando la malattia già
al primo insorgere dei sintomi. Anche i centri
sanitari e le compagnie assicuratrici sono
interessatissimi al test; la diagnosi e la terapia
precoci potrebbero infatti far risparmiare somme
ingenti.
Il processo che porta all’evoluzione del cancro del
colon-retto può iniziare anche dieci anni prima che
la malattia venga diagnosticata. Una fase cruciale in
circa la metà dei casi è una mutazione spontanea
nell’oncogene Ki-ras (un’alterazione genetica
associata con molti tipi di cancro) in una cellula del
tessuto intestinale. Il Dr Dagfinn Oegreid della
Nordiag è riuscito a rilevare questa mutazione
utilizzando la tecnica della reazione a catena della
polimerasi per ingrandire frammenti di DNA presenti
nelle feci dei pazienti.
Gli scienziati della Nordiag stavano elaborando un
EUREKA NEWS • ottobre 2001
test di fattibilità commerciale per questa tecnologia
quando vennero a sapere di analoghi lavori svolti da
un gruppo tedesco. Entrambe le parti capirono subito
che unendo le forze avrebbero potuto raggiungere più
rapidamente l’obiettivo. Congiuntamente, nell’ambito
di questo progetto EUREKA, stanno perfezionando la
tecnica per ottenere una maggiore sensibilità e
auspicano la messa a punto di un test automatico per
velocizzare ulteriormente la procedura e l’ottenimento
dei risultati, passando dalle attuali 4 ore a soli 60
minuti.
In Norvegia, con i suoi 4,5 milioni di abitanti, ogni
anno si rilevano circa 4000 nuovi casi di cancro del
colon-retto. Se utilizzata per effettuare test presso le
persone a rischio (anamnesi familiare della malattia),
questa tecnica ha un mercato potenziale di 20.000
persone all’anno nella sola Norvegia. Una cifra che
potrebbe superare le 600.000 unità se venisse
effettuato uno screening di tutti gli ultraquarantenni,
ovvero le persone maggiormente a rischio, e che
aumenterebbe in maniera esponenziale se il test fosse
disponibile in tutta l’Europa.
Il Dr Oegreid dichiara che il sostegno di EUREKA è
stato fondamentale. “EUREKA ha schiuso porte che ci
hanno permesso di ottenere sponsorizzazioni dalle
compagnie assicuratrici, finanziando così la nostra
■
ricerca”.
Ueli Hiltpold/Environmental Images
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