1001 VOCE - Mese degli Incontrinovità!

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1001 VOCE - Mese degli Incontrinovità!
Azione Cattolica dei Ragazzi
1000&1 Voce - Mese del CIAO
Diocesi di Cesena - Sarsina
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Periodico di Informazione per Educatori ACR
Azione Cattolica dei Ragazzi
Diocesi di Cesena - Sarsina
Eccoci qua!
E ora il nostro lettore attento si domanderà… Dove vorranno andare a parare in questo
mese?
Nel mese de Ciao siamo partiti dall’Antares ed abbiamo dato una “bussola” per
districarsi, per sapere valutare le varie categorie di BISOGNI, NECESSITA’ E
SUPERFLUO. Poi nel Mese della Pace siamo passati a vedere che la pace non è mai
solitaria ma o è per tutti o non è: di qui ci siamo guardati nel nostro atteggiamento
comunemente consumistico ed abbiamo tentato di… DARCI UNA MOSSA verso un
consumo più consapevole: ora forse abbiamo capito che siamo all’inizio e molto altro è
da fare!!
Ma ora dove ci condurrà questo itinerario? Ci porta nella nostra parrocchia! E tutti
diranno: no uffa basta!!! La conosciamo già… sempre le stesse facce… Ma è poi vero che
la conosciamo? O facciamo solo il TAKE-AWAY della spiritualità, ovvero prendo un
pezzetto di Messa per far contento il prete (e la mamma), ci vado se e quando c’è il mio
gruppo (... se no ciccia!!!). Il criterio assomiglia un po’ al modo in cui riempio il carrello
al supermercato: prendo quello che mi va! Ma quanto altro di BELLO E DI
INTERESSANTE E DI ARRICCHENTE MI STO PERDENDO? … nelle prossime pagine lo
scoprirete.
L’IDEA DI FONDO
Muri.
Muri intonacati o coi mattoni a vista.
Muri vecchi di 1000 anni o colonne di cemento armato che svettano.
Facciate più o meno importanti, sobrie e nascoste, barocche, imponenti,
a volte troppo moderne, forse, quasi, anche, a non volerlo dire, bruttine.
E quasi sempre il campanile che chiama.
Chiama perché dentro la chiesa bisogna entrare, non si può star solo fuori a guardare,
la chiesa non è fatta solo di muri (o almeno così ci han detto).
Ma anche quando entri dentro il panorama è veramente molto vario:
ci sono le pie donne, quelle delle pulizie che vanno a messa tutti giorni, fanno i primi
venerdì del mese e sono sempre in chiesa a dire il rosario e a parlar male della gente;
ci sono i bambini del catechismo, che quando li vedi entrare ti si allarga il cuore e pensi:
“come sono belli, quanto bene vogliono a Gesù”, ma poi se li guardi bene, parlano
sempre a voce troppo alta, non si fanno il segno della croce quando entrano in chiesa,
sghignazzano e chiacchierano durante la Messa e se gli dici qualcosa magari ti
rispondono anche male;
c’è uno sparuto gruppo di giovani che non sanno bene neanche loro perché sono lì;
c’è il gruppo delle famiglie che… diciamo la verità, pensa solo a tirar su i propri figli;
ci sono quelli della Caritas,
ci sono gli Scout,
la San Vincenzo,
l’Azione Cattolica,
c’è il coro (come se la tirano quelli del coro…)
c’è il diacono, il consiglio pastorale, il consiglio amministrativo, il gruppo sportivo, il
gruppo missionario… e si potrebbe andare avanti ancora.
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E poi là in mezzo a tutto l’ambaradan, a dirigere il traffico c’è anche il prete.
Già! Anche lui dentro la chiesa e…
…se è sempre presente: “Perché non va un po’ in vacanza? Magari gli farebbe bene
riposarsi un po’, cos’è ha paura che gliela roviniamo la parrocchia? Si vede che non si
fida e non sa trattare con la gente…”
…se va via: “Ma dov’è che va sempre? Quando lo cerchi non c’è mai, sempre in giro coi
giovani perché con loro sì che si diverte e poi cos’è un prete deve andare anche in
vacanza?”
… se predica in maniera severa “è cattivo”,
… se predica in maniera accogliente “non mi dice niente”,
… se organizza iniziative “vorrebbe che fossimo sempre lì!”,
… se aspetta che i parrocchiani facciano proposte “non fa mai niente”,
E anche in questo caso, chi più ne ha più ne metta, che questi sono solo i commenti più
miti che si sentono in giro.
Ma ancora qualcuno dentro questa chiesa c’è.
Qualcuno che rimane non visto.
Qualcuno che sta lì a dispetto delle critiche, perfino degli insulti e delle infamie.
Qualcuno che pur nel silenzio qualche imprevedibile Parola sa dire.
Qualcuno che aspetta, che rispetta, che si fida.
Ma allora viene da chiedersi di chi è quell’occhio critico, gratuitamente ironico spesso
carico di rabbia e di stanchezza per l’ennesima lentezza o incomprensione di quel grande
carrozzone che è la chiesa.
Chi è l’osservatore?
Sono io?
Sei tu?
Il bravo educatore dell’Azione Cattolica che, sì che lo sa come andrebbero fatte le cose?
Di sicuro non così.
Di sicuro non questo sguardo.
Forse bisognerebbe mettersi dal punto di viste del tabernacolo.
Ci vorrebbero dei nuovi occhiali, quelli della carità che:
è paziente, è benigna,
non si irrita, non sospetta il male,
tutto crede, tutto sopporta, tutto spera.
Forse è bene ripeterselo ancora una volta: tutto sopporta, tutto crede, tutto spera.
E perché no, anche una terza: tutto sopporta, tutto crede, tutto spera.
Guardare la propria comunità, sacerdote compreso, con occhi gentili.
C’è una poesia che recita così:
“E’ un non senso
dice la ragione,
è ciò che è dice l’amore.
E’ una disgrazia
dice il calcolo
non è altro che dolore
dice l’angoscia
è senza speranza
dice l’intelligenza
è ciò che è dice l’amore.
E’ ridicolo
dice la superbia
è superficiale
dice la prudenza
è impossibile
dice l’esperienza
è ciò che è dice l’amore.”
Forse non era stata scritta per la Chiesa, ma l’ambizione,durante questo mese degli
incontri, è quella di provare a guardare prima noi educatori e poi insieme ai nostri
ragazzi la nostra parrocchia con gli occhi dell’amore.
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Primo Incontro
Il Tesoro della Parrocchia
Capita a volte che i nostri gruppi si “chiudano in loro stessi”, limitandosi ai momenti
degli incontri del sabato pomeriggio (o della domenica mattina) senza partecipare in toto
alla vita della parrocchia. Può succedere anche a noi di perdere di vista i carismi di
gruppi diversi da quello ACR ma comunque attivi e presenti nella nostra comunità.
Addirittura è possibile che gruppi che dovrebbero cooperare nella stessa famiglia
parrocchiale si “scontrino” o competano per prevalere gli uni sugli altri (se nella vostra
parrocchia non succede nulla di ciò o siete molto fortunati, o dovreste aprire di più gli
occhi.. ;) ).
In questo incontro vogliamo scoprire chi vive nella parrocchia insieme a noi, per
imparare magari, in futuro, non solo a coesistere, ma a collaborare con le altre realtà.
Obiettivo: Osservare attraverso un gioco la grande famiglia che forma la nostra
comunità parrocchiale, andando a riscoprire i suoi luoghi, le persone che la vivono e i
servizi che vi sono svolti. E’ naturalmente importante che, durante la preparazione del
gioco stesso, siano gli educatori del gruppo ACR i primi a chiedersi chi sono gli altri
nostri “famigliari” all’interno della parrocchia: ad esempio gruppi paralleli al nostro
(catechismo, scout, gruppi di oratorio…) oppure gruppi di altre fasce di età (giovani,
adulti, famiglie…) o ancora gruppi che svolgono servizi diversi da quello formativo
(Caritas parrocchiale, S. Vincenzo, gruppo del coro, chierichetti…). Può essere inoltre
un’occasione molto interessante per chiedere loro un contributo alla preparazione del
gioco e/o organizzare una collaborazione tra i due gruppi.
Attività: Caccia al tesoro della parrocchia
In questo primo incontro vogliamo organizzare una grande caccia al tesoro nei locali
della nostra parrocchia, cercando di mettere in luce, ad ogni tappa, un particolare della
nostra comunità che la caratterizza e la distingue dalle altre, attraverso la visita di un
luogo specifico, l’intervento di un personaggio nel gioco (magari una “testimone” esterno
al gruppo educatori) o una prova che si colleghi a un servizio svolto all’interno della
propria parrocchia.
Come realizzare tecnicamente la caccia al tesoro? Le idee possono essere le più varie, a
seconda delle diverse risorse a disposizione di ciascun gruppo. Ecco alcuni possibili
suggerimenti.
⇒ Caccia al tesoro fotografica sui luoghi: mostrare ai ragazzi una foto di un
particolare dei luoghi della propria parrocchia, dovranno riconoscere il luogo,
raggiungerlo e trovare un “mini-tesoro” lì nascosto (ad esempio un cartoncino a
forma di scrigno del tesoro); riportando il tesoro alla base di partenza potrebbero
poi dover affrontare una breve prova, associata a quel luogo, che li faccia
riflettere sulla sua importanza per la comunità parrocchiale; ripetendo poi la
caccia per più luoghi diversi si possono far scoprire ai ragazzi luoghi che prima
ignoravano o che, semplicemente, non avevano mai notato.
⇒ Caccia al tesoro con “personaggi che interpretano loro stessi”: chiedere ai
ragazzi di trovare il tesoro della parrocchia, raccogliendo prima però tutti i pezzi
della mappa; ciascun pezzo della mappa sarà ceduto da un personaggio (relativo
a un gruppo/servizio della parrocchia) solo dopo che la squadra avrà superato la
prova che lui proporrà (meglio ancora se a tema con il personaggio). Il
personaggio sarà però un testimone vero del gruppo/servizio che rappresenta
nella parrocchia e quindi “reciterà la parte di se stesso”, raccontando ai ragazzi chi
è prima di proporre la prova e dare il pezzo di mappa.
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⇒ Caccia al tesoro con personaggi finti e/o luoghi finti: non tutti forse hanno
la possibilità di fare la caccia al tesoro liberamente per i luoghi della parrocchia
(magari perché si rischia di fare troppa confusione) e/o non tutti magari,
nonostante tutto il loro impegno possono essere riusciti a convincere ad esempio
una mamma (o uno scout, o una corista) a partecipare al nostro gioco. Cosa fare
quindi? Pensiamo a delle soluzioni alternative: una può essere quella di fare una
caccia al personaggio con i luoghi rappresentati da delle fotografie, sfruttando
magari le salette della parrocchia in caso di maltempo e fingendo che ogni saletta
sia in realtà quel particolare luogo fotografato; un’altra idea può essere quella di
far rappresentare/recitare a un educatore la parte di una persona della parrocchia
(in questo caso però sarebbe meglio se i ragazzi conoscessero già la persona, in
modo da identificarla nella recitazione dell’educatore); un’altra idea ancora può
essere quella di fare un gioco statico (in caso ci manchino sia luoghi che “risorse
umane”) in cui i ragazzi sono invitati a indovinare alcune persone della parrocchia
attraverso varie prove.
Secondo Incontro
Non da soli ma con Gesù
Obbiettivo: Passare da una mia visione personale della chiesa, alla chiesa di Gesù.
Se guardiamo alle nostre parrocchie o alle nostre unità pastorali sicuramente avremo
notato delle difficoltà, delle incomprensioni, delle debolezze, delle cose che non vanno.
Viene spontaneo soprattutto nell’età adolescenziale criticare (magari anche
gratuitamente) piuttosto che rimboccarsi le maniche.
Questa attività vuole portare i ragazzi a rendersi conto del fatto che:
la chiesa è fatta anche da loro, la chiesa sono loro;
la comunità parrocchiale non è il parroco da solo, non è “i catechisti”, non è “le pie
donne che vanno a messa tutte le sere” la comunità parrocchiale è anche il ragazzo
dell’A.C.R.;
non per questo però la chiesa deve fare o dire tutto quello che voglio, che mi pare, che
mi piace; la chiesa si fonda sull’autorità che Gesù ha conferito agli apostoli, quindi la
chiesa deve cercare di essere come Gesù la vuole.
Le caratteristiche della chiesa dei primi cristiani le troviamo in Atti 2, 42-47; 4, 32-35 e
sono: la frazione del pane, l’unione fraterna, la preghiera, l’ascolto dell’insegnamento
degli apostoli
Attività: Tre proposte
1. Ad ogni ragazzo viene consegnato un cartoncino dove sul fronte deve scrivere 5 cose
che gli piacciono della sua parrocchia e sul retro 5 cose che proprio non sopporta , se
ne discute insieme ma alla fine viene consegnato a ciascuno un cartoncino con su
scritto le cose che piacciono a Gesù della mia comunità partendo dai brani degli Atti
2, 42-47; 4, 32-35.
Per i bambini delle elementari si può proporre un lavoro più visivo: su una pianta del
territorio parrocchiale i bambini disegnano se stessi in due diversi colori (quello
preferito e quello odiato) a seconda delle diverse attività che si svolgono in quel
luogo (mi disegno di colore nero dentro la chiesa perché la messa per me è noiosa,
mi disegno di colore giallo nel campo sportivo perché mi piace giocare a pallone).
Anche con loro è però importante concludere con l’indispensabile presenza di Gesù in
tutti i luoghi della parrocchia.
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2. Si fa una elenco di varie realtà in cui i ragazzi vivono l’esperienza di essere un
gruppo:
⇒ scuola;
⇒ gruppo sportivo;
⇒ gruppo musicale;
⇒ muretto, giardinetto, cilindro, luogo di ritrovo…;
⇒ famiglia;
⇒ parco;
⇒ ristorante;
⇒ stadio.
A ciascuno si aggiunge le domande: “Ci si va per..?” “Le sue regole principali sono..?”
Alla fine si introduce la chiesa:
In parrocchia ci si va per...?
Perché si va in parrocchia?
Che cos’ che rende l’essere chiesa diverso da tutte le altre esperienze di
aggregazione?
Ma è proprio necessario andarci? Perché?
E soprattutto, quali sono le regole più importanti che rendono una comunità
“comunità cristiana”?
3. Esperienza di coro
Si sceglie un canto conosciuto e si chiede ai ragazzi di provare a cantare
singolarmente o a coppie. Sicuramente verrà fuori la difficoltà ad esibirsi, qualcuno
addirittura potrebbe rifiutarsi di cantare.
Successivamente si proverà a rifare lo stesso canto magari anche con uno strumento
musicale. Prima ognuno per conto suo senza la definizione dell’attacco e poi invece,
finalmente tutti in coro seguendo un “maestro”. Infine si trarranno le conclusioni e i
parallelismi tra l’esperienza di canto appena vissuta e la possibile esperienza di
chiesa, mettendo in risalto la necessità di rispettare uno spartito per evitare il caos.
Circa Terzo Incontro
La Chiesa qui e ora
Obiettivo: Il gruppo ACR partecipa attivamente a un momento importante per la propria
comunità parrocchiale. Facciamo esperienza dell’essere comunità parrocchiale.
Nelle nostre parrocchie il periodo del mese degli incontri combacia con tanti momenti
comunitari che il gruppo ACR non può ignorare, primi fra tutti Cresime e Comunioni,
feste della Famiglia e chi più ne ha più ne metta.
Attività
La proposta è semplice:
individuare già da ora gli appuntamenti importanti che ci saranno in parrocchia a Maggio
e decidere di prendere parte ad uno o più appuntamenti come gruppo ACR.
Come?
Nel caso dei sacramenti il gruppo ACR si impegna a partecipare alla S. Messa; magari in
modo attivo: proporsi per cantare nel coro (decidendo qualche incontro extra per le
prove) o per il servizio all’altare. Si potrebbero realizzare in un’incontro precedente dei
piccoli regali o bigliettini da consegnare al termine della Messa ai coetanei che hanno
ricevuto il sacramento. Ci si può rendere disponibili per l’animazione dopo la Messa se è
previsto un momento di festa comunitario.
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E’ bello e importante che prima di tutto noi educatori individuiamo su quale momento
puntare in modo da accodarci per tempo con il parroco e con i catechisti che seguono le
classi della Cresima o Comunione, perché il tutto possa essere coordinato e valorizzato.
Chiaro che se nel mese degli Incontri ci sono sia cresima che comunione è importante
pensare a una partecipazione ACR in entrambe i momenti.
Nel caso di una festa della Famiglia, i ragazzi ACR potrebbero rendersi disponibili per
qualche servizio al tavolo o di animazione, a seconda di come la festa si svolge.
Quarto Incontro
Una Chiesa oltre il mio naso
Negli incontri precedenti abbiamo stimolato i ragazzi a conoscere, scoprire la propria
comunità e a domandarsi cosa voglia dire essere Chiesa. Ora è arrivato il momento di
uscire dalla nostra piccola o grande comunità, per incontrare quelle che ci circondano e
che fanno parte della nostra Unità Pastorale. Perché come recita il direttorio:
“la logica che anima le unità pastorali è quella di far sì che ogni comunità possa far dono
della sua ricchezza alle altre e venga arricchita, a sua volta, dal confronto e dal dialogo
con le altre comunità, favorendo un’unione di risorse che certamente darà frutti, sia a
livello personale che pastorale”.
Quello che proponiamo è un pomeriggio di cooperazione tra i vari gruppi ACR e non solo.
Obiettivo: Far comprendere ai ragazzi come ognuno di loro ha ricevuto molti doni da Dio,
ma lo scopo non è tenerli per sé ma condividerli con le persone che conosciamo e non.
Attività: Cosa c’è di meglio di una bella merenda da preparare per lavorare assieme, far
dono agli altri delle proprie capacità e conoscere i ragazzi delle altre parrocchie?
Gli educatori si incontreranno prima tra loro per organizzare al meglio questa attività,
andando a fare la spesa e decidendo il luogo del raduno. Se c’è bisogno contattiamo
anche i parroci.
Al momento dell’arrivo dei ragazzi è importante accoglierli in modo festoso. Dopodiché
verranno divisi in vari gruppi a seconda del menù (gruppi misti tra le parrocchie), infatti,
ogni gruppo avrà come obiettivo preparate una pietanza, es.:
gruppo macedonia,
gruppo panini,
gruppo tramezzini, …
se avete anche la cucina allora non c’è limite alla fantasia: torte, spianate, …
Se i ragazzi sono molti possiamo pensare di creare anche qualche gruppo per
l’allestimento della tavola, l’addobbo del salone, … naturalmente tutto in maniera molto
creativa!
All’interno di ogni gruppo ad ogni ragazzo verrà assegnato un compito specifico, che solo
lui può svolgere: es. nel gruppo macedonia, ci sarà l’addetto allo sbucciare le mele, chi
alle pere, mandarini, chi dovrà tagliare… Se abbiamo ragazzi delle elementari magari gli
diamo compiti più semplici e meno pericolosi (coltelli) o gli affianchiamo quelli delle
medie.
Quando tutti i gruppi avranno raggiunto il loro obiettivo, si chiederà loro di condividere
con gli altri gruppi quello che loro hanno prodotto, perché solo così potranno fare una
ricca e buona merenda.
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Prima di mangiare si può proporre loro un breve momento di riflessione, sul fatto che
ognuno di noi ha delle capacità uniche, ognuno di noi ha un dono, ma se lo teniamo per
noi non otteniamo molto (come chi sa sbucciare solo la mela), se invece lo condividiamo
con chi ci sta attorno si creerà qualcosa di ancora più bello (una bella macedonia), se poi
guardiamo fuori dai nostri confini ci accorgiamo che possiamo, assieme, donare molto
anche agli altri, con un risultato ancora più grande (una grande merenda).
Per rendere più giocosa l’attività possiamo pensare di creare un’ambientazione
particolare, ad esempio pic-nic al mare, allora metteremo palloni, secchiello, ombrelloni,
musica tipica.
Oppure i ragazzi partecipano ad un importante reality show come hell's kitchen (per chi
lo conosce) dove le varie squadre si sfidano in una gara culinaria, ma nessuna squadra
può vincere perché sa fare solo un piatto, ma se alla fine si uniranno potranno aprire un
ristorante.
Altra idea: si può raccontare una breve storiella, magari su un villaggio diviso in
contrade, ognuna specializzata nella preparazione di qualcosa, dove ogni famiglia era
capace di fare qualcosa che nessuno era in grado di replicare; un giorno un re vuole un
grande banchetto, ma nessuna contrada può prepararlo come si deve perché sa fare
solo una pietanza; solo se si uniscono raggiungono lo scopo.
Date sfogo alla vostra fantasia!!!! Ecco anche un libro per l'infanzia sulla macedonia:
"Diversi Amici Diversi" ed. Fatatrac.
Questa attività non ha un numero massimo di partecipanti, perché più ragazzi ci sono,
più saranno le cose da preparare. Se non ci sono altri gruppi ACR nella vostra unità
pastorale si possono contattare i sacerdoti e i catechisti, ma se proprio non ci si riesce
ad incontrare con la propria unità pastorale possiamo pensare di incontrare altre realtà
parrocchiali, o unire le varie classi dell’ACR.
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Allegato 1
Ci impegniamo
Ci impegniamo noi e non gli altri, unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto né chi sta in basso, né chi crede né chi non crede.
Ci impegniamo senza pretendere che gli altri s'impegnino
con noi o per suo conto,
come noi o in un altro modo.
Ci impegniamo senza giudicare chi non s'impegna,
senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna,
senza cercare perché non s'impegna,
senza disimpegnarci perché altri non s'impegna.
Ci impegniamo per trovare un senso alla vita,
a questa vita, alla nostra vita,
una ragione che non sia una delle tante
che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore,
un utile che non sia una delle solite trappole
generosamente offerte ai giovani dalla gente pratica.
Si vive una sola volta e non vogliamo essere giocati in nome di nessun piccolo interesse.
C'interessa di perderci per Qualcuno che rimane anche dopo che noi siamo passati
e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci.
C'interessa di portare un destino eterno nel tempo,
di sentirci responsabili di tutto e di tutti,
di avviarci, sia pure attraverso lunghi erramenti, verso l'Amore.
Ci impegniamo non per riordinare il mondo,
non per rifarlo su misura,ma per amarlo.
Per amare anche quello che non possiamo accettare,
anche quello che non è amabile,
anche quello che pare rifiutarsi all'amore
perché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c'e',
insieme a una grande sete d'amore,
il volto e il cuore dell'Amore.
Ci impegniamo perché noi crediamo nell'Amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta per impegnarci perdutamente.
(Primo Mazzolari)
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Allegato 2
Apre ufficialmente il sito dell’Azione Cattolica Diocesana
E’ vero, non è uno scherzo!
Mercoledì 1 Aprile ha aperto ufficialmente il nostro nuovo sito diocesano. Dopo alcuni
mesi di “gestazione” in cui è stato costruito, organizzato e poi presentato alla Presidenza
Diocesana, ora è finalmente online e aperto a tutti all’indirizzo www.cliccaci.org
Siete calorosamente invitati a registrarvi (basta inserire il vostro nome e cognome, un
nickname da voi scelto e il vostro indirizzo e-mail) e visitarlo da cima a fondo.
Al suo interno potrete trovare soprattutto:
le bacheche delle novità, a partire dall’home page, ma anche le novità di
ciascun settore e movimento, raggiungibili dal menù in alto;
l’archivio dei materiali, contenente in particolare per voi educatori ACR i
materiali del Mese degli Incontri e quelli dei mesi precedenti;
il calendario degli eventi, in cui potete trovare tutti i prossimi eventi diocesani
di ciascun settore, con i relativi dettagli;
il forum, in cui siete invitati a partecipare direttamente con i vostri contributi;
le gallerie fotografiche delle passate attività (visibili soltanto a utenti registrati).
Naturalmente il sito è ancora un “work in progress”, un progetto in crescita che andrà ad
arricchirsi con il passare del tempo. Vi invitiamo quindi a non fermarvi alla prima visita,
ma a tornare regolarmente sul sito per conoscere le novità. Anche se non trovate
qualcosa, non abbiate paura a segnalarcelo (potete usare la pagina “Problemi sito web”
dal menù a sinistra o il forum) che provvederemo appena possibile ad aggiungerlo e
cercheremo di informarvi delle aggiunte che avevate segnalato.
Scriveteci anche se avete materiali che pensate potrebbero essere utili ad altri e
vorreste condividere.
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Appunta nella mente e nel cuore
Venerdì 10 Aprile
Veglia notturna alla Croce
Venerdì 17 Aprile
Incontro di Formazione associativa:
Ritrovo alle 20:30 in Seminario (puntuali che così
rispettiamo i tempi e riusciamo a concludere entro le
22:30 come previsto)
Domenica 3 Maggio
Pellegrinaggio unitario di AC a S. Maria in Vado (FE)
Domenica 24 Maggio
Convegno diocesano ACR
Giovedì 4 Giugno
e a seguire tutti i giovedì
Presentazione Campi
incontri di preparazione
Dal 25 Luglio al 1 Agosto
Campo 1a e 2a Media
Dall’1 Agosto all’8 Agosto
Campo 3a Media
Martedì 1 Settembre
Festa del Creato
Sono inoltre aperte le prenotazioni per le guide ACR del prossimo anno.
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Parrocchie, membri dell’Equipe ACR
e Tutorati
Qui sotto potete trovare l’elenco dei membri dell’Equipe diocesana ACR ai quali le
parrocchie possono fare riferimento per problemi, dubbi, confronto sulla vita dell’ACR
diocesana e (per quanto è possibile) parrocchiale.
NOME E COGNOME
TELEFONO
E-MAIL
PARROCCHIE
Lucia Antinozzi
0547385005
[email protected] Diegaro, Gatteo Mare
Paolo Bartolini
3497195940
[email protected]
Alberto Biasini
3476717346
[email protected]
Valentina Bondi
054788458
[email protected]
Valerio Cicognani
3334867514
[email protected]
Maria Giulia Currà
0547631997
3395640720
[email protected]
0547662496
[email protected]
0547304152
[email protected]
Andrea Moretti
3282857192
[email protected]
Ronta, Tipano,
Badia, Borello
Stefano Neri
3288738838
[email protected]
Martorano,
S.Giovanni Bono
Alessandro
Sensoni
054721677
[email protected]
S.Stefano, Sala,
Case Finali
Don Luca Baiardi
054788303
[email protected]
3485237633
[email protected]
(Resp.ACR)
Mauro e Bruna
Domenichini
Angela Giunchi
(vice resp ACR)
(Assistente ACR)
S.Pietro, S.Paolo,
S.Rocco, S.PioX
S.Giorgio-Bagnile,
S.Egidio, Santa Maria
della Speranza
S.Bartolo,
Pievesestina,
S.Maria Goretti
S.Vittore, Duomo,
Cannucceto - Villalta
Gambettola,
S. Maria Nuova,
Gattolino, Budrio
Madonna del Fuoco,
Bagnarola, Bulgarnò,
Don Emilio Solis
(Aiuto - Assistente
ACR)
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