GP di Magny-Cours

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GP di Magny-Cours
Il forum italiano dei tifosi McLaren
Numero 5 - Anno 2008
www.freccedargento.it
Dove siamo?
Analisi degli outsider:
da Magny Cours a Silverstone
di Riccardo
di Steve
Inizia l’estate e la F1 non poteva che entrare nella sua fase più bella partendo da
Magny Cours e Silverstone. Allora, quale
occasione migliore per andare ad analizzare le performance delle scuderie che di
solito sono le vere protagoniste nascoste,
cioè quelle di media classifica.
Bmw: In Francia tutto
era sulle spalle di un
Kubica in forma quanto basta per aspirare
ad un buon piazzamento. Sin da libere la
F1.08 si rivela mai adatta a questo circuito e il polacco lo intuisce fin da subito,
limitando molto il suo stile di guida al fine
di portare al traguardo la vettura. Ha l’occasione di portarsi avanti ad un Trulli in
difficoltà, assieme a Kovalainen, ma si
accontenta e pensa al mondiale. In Gran
Bretagna paga un problema tecnico e si
deve limitare a guardare gli altri top 9 che
si giocano la pole nella Q3, invece in gara
si dimostra molto competitivo e approfitta delle condizioni meteorologiche pessime per sperare in un podio importante
per l’economia del mondiale. Purtroppo
una perdita di grip, del posteriore all’Abbey gli costa un posto sul podio. Per quanto riguarda Nick the quick Heidfeld, in
netta crisi in Francia e alla fine, con tanti
problemi più che altro psicologici, non
riesce ad andare oltre il tredicesimo posto. Situazione ben diversa in Inghilterra
dove regala alla Bmw il quinto posto nelle
qualifiche e addirittura il podio dopo una
gara che lo ha visto correre con molto
costanza, senza incorrere ad errori di foga.
Toyota: Tutto sommato vedendo quello che è
successo in Francia,
vale la pena applaudire
Trulli che sin dalle qua-
Copia gratuita
Magni Course 2008 ha rappresentato un
ennesimo record per il Team McLaren: 3
penalità in un GP, fantastico!
A parte questa statistica, la gara ha dato
informazioni molto incoraggianti per il
team.
La vettura è competitiva.
Il gap è definitivamente chiuso.
Quello che trae in inganno è la posizione
di arrivo delle 2 vetture, viziata da tutte le
disavventure presenti e passate; ma la
McLaren in aria libera si è dimostrata veloce e perfettamente bilanciata, adatta al
circuito che per il Team è sempre stato
ostico.
I tempi sono simili alle vetture rosse, ma
intruppati nel traffico in un circuito che
non permette sorpassi non si poteva pensare a risultati differenti (macchie d’olio
strategiche non ce n’erano).
Arrivando dal Canada dove la Safety Car è
stata usata a dismisura, questa volta ho
apprezzato il comportamento dei commissari, dato che della stessa non se n’è
fatto uso, a parte 40 giri con mezzo alettone in pista.
Potremmo ritenerci contenti del fatto
lifiche ha potuto approfittare delle penalizzazioni inflitte ai piloti Mclaren. Parte
quarto, piazzola sporca ma appena si
spengono le luci del semaforo, sembra di
vedere un razzo al posto di una F1 e dopo
solo 2 curve, Jarno è in zona podio. Gara
tranquilla finchè a pochi minuti alla fine
della gara, con la pioggia protagonista,
non ha più alle sue spalle Alonso o Kubica
ma bensì Kovalainen. Il finlandese cerca di
superarlo a tutti i costi ma il pescarese
non ci sta e con una manovra al limite del
regolamento nei pressi della chicane Nurburgring, riesce a chiudere Kova e a portarsi il bottino finale, ricco di soldi e di
soddisfazioni. Podio agguantato, a differenza di Glock che si rende molto regolare
anche se in gara si perde a metà gruppo.
Poco cambia a Silverstone dove, come
che, dopo polemiche enormi, la direzione
gara non abbia influito sul risultato finale,
richiamando ai box un pilota che stava
spargendo detriti della sua vettura in pista. Ogni tanto il regolamento bisogna
interpretarlo con giudizio.
Per un tifoso McLaren non c’è molto da
dire del GP: una cavalcata rossa, con la
McLaren praticamente inoffensiva, ma
non inferiore; la gara generosa di Hamilton ne è la prova, avendo effettuato un
infinità di sorpassi dopo che l’ennesima
penalità lo aveva relegato in ultima posizione; purtroppo tutto inutile ai fini classifica.
Cambia il discorso per il GP di motonautica di Silverstone.
L’anno scorso le rosse qui dimostrarono
un vantaggio abbastanza marcato.
Quest’anno, invece, già al venerdì le
McLaren dimostrano un ottimo feeling
con questo GP di casa, una pista che perdona poco le vetture non perfette sotto
l’aspetto aerodinamico, con le sue curve
in appoggio.
I 2 giorni di prove hanno visto le McLaren
sempre avanti con pista asciutta...
(Continua a pagina 2)
ben sapete, Trulli riesce ad andare a punti
nonostante abbia faticato molto nelle
qualifiche. Punti pesanti che potevano
essere di più, visto che l’italiano ambiva a
piazzarsi nei primi 5. Glock commette un
errore grave alla Club quando mancano
poco più di 15 giri, per la gioia di Raikkonen e Nakajima, pronti come avvolti a
rubargli punti.
Red Bull: Come al solito Webber è costante e
regala punti preziosi al
team austriaco. In Francia, nonostante un piccolo errorino dopo il
primo pit stop e una qualifica guastata
involontariamente da Kovalainen nella
(Continua a pagina 2)
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Analisi degli outsider: da Magny Cours a Silverstone
(Continua da pagina 1)
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q2, l’australiano riesce a conquistare lo
stesso tre punti. Mentre Coulthard annuncia il ritiro ed esce di scena come peggio non può fare, Webber strabilia il pubblico di Silverstone andando a conquistare il secondo posto in griglia, un risultato
magico per Mateschitz. L’assetto sbagliato, il tempo sfavorevole, regala alla fine
nessuna soddisfazione all’australiano che
deve abdicare la zona punti ad altri, per la
delusione di Newey che aveva finalmente
trovato il bandolo della matassa dal punto di vista aerodinamico.
Renault: Facendo un confronto tra l’Alonso dell’anno scorso e quello di quest’anno, la situazione è ben diversa ma l’asturiano non si perde
mai d’animo. Dopo
gare in cui ha cercato
di smorzare il periodo
negativo, in Francia
diventa debole e si fa
influenzare dalle molte voci di mercato.
Tanto che anche Piquet si mostra più
competitivo e riesce a portare a casa un
settimo posto da capogiro. In Gran Breta-
Dove siamo?
(Continua da pagina 1)
Meteo France ha previsto per la domenica pioggia, quindi parte delle prove è stata fatta seguendo questa previsione.
Nelle qualifiche, però, Hamilton ha illuso i
suoi fans piazzandosi 4° in griglia, con la
strepitosa prima Pole di Heikki. Secondo
posto di Webber (boh?).
Alla partenza è chiara l’assenza in McLaren di gerarchie stabilite, vista la lotta
fratricida fra i due piloti McLaren.
Sotto una pioggia a tratti (ma alla fin fine
gna non si inizia con i migliori auspici e la
conferma la si ha dalla rottura del motore
da parte dell’asturiano.
In qualifica, sia Piquet che Alonso si divertono a giocarsela con la Ferrari., con risultati eccezionali per entrambi i piloti della
Casa francese. In gara la storia cambia
anche se la pioggia poteva garantire il
primo podio della carriera a Piquet, che
ha concluso un week-end sfortunato tra
ghiaia e malcontento per un occasione
sfumata incredibilmente.
Nel forum:
sezione FORMULA1 DEL PASSATO
Indietro nel tempo...
servizio che tante gare ha fatto vincere ai
rossi, fornisce informazioni errate, ma
solo alla scuderia di Maranello; nel giro di
poche tornate riprende a piovere, il vantaggio di Hamilton diventa abissale, con
una condotta di gara che chiude la bocca
ai soliti critici che si erano affrettati a denigrarlo, e porta a casa una vittoria entusiasmante per capacità di guida, perfezione e sicurezza, davanti a un pubblico in
estasi mistica.
Oggi il parallelo con Senna riprende da
Monaco: semplicemente, Lewis quando
non spegne il cervello è un pilota superiore a molti suoi colleghi.
Kovalainen disputa una ottima gara, anche se non ancora all’altezza delle sue
potenzialità e delle aspettative del team,
ma segni di crescita si intravedono.
Mentre Hamilton riceve via radio dal
Team per ben 2 volte la richiesta di rallentare (ed alla seconda risponde anche di
averlo già fatto, nonostante i tempi ancora sotto la media), Heikki ha problemi di
gomme molto sfruttate e ci impiega non
poco a togliersi dagli alettoni l’ispanico:
porta a casa un 5° posto utile, onorevole,
ma ancora lontano dalle aspettative e
dalle potenzialità.
A mio parere il Finnico della McLaren al
momento ha compiti in gara differenti,
che solo Woking ci può spiegare.
In definitiva a metà campionato ci troviamo in una condizione in cui tutto è da
dimostrare, e saranno gli altri circuiti a
dirci se la McLaren è, come sempre sostenuto da Dennis, Hamilton e molti membri
del Team tacciati di arroganza, una vettura al pari o addirittura superiore alle altre.
Un dato sembra ormai certo: le ultime 2
gare paiono propendere in questa direzione e senza buchi in cui entra l’acqua.
prevista) Hamilton inizia una fuga che lo
porta ad un vantaggio sostanzioso, vantaggio che si riduce prima del cambio
gomme in funzione di una pista che si
asciuga e di Raikkonen che con le gomme
consumate, quasi slick, recupera.
Pit contemporaneo per i due piloti dei top
team.
All’uscita dei box mentre tutti si aspettano il vantaggio del pilota finnico, Hamilton in 2 giri costruisce un vantaggio inaspettato di circa 4 secondi con gomme da
Nel forum:
pioggia nuove.
sezione TEST INVERNALI 2007/2008
Con l’assetto perUltimi commenti sui test
fetto e un’aerodidella stagione 2008
namica che non
presenta pecche,
la MP4/23 si dimostra una vettura
ottima e fuga molti dubbi che l’accompagnano, anNel forum:
che se alcuni ritensezione TEAM & PILOTI
gono la rossa anUltimi aggiornamenti sui team
cora superiore.
Meteo France, il
e le monoposto della stagione 2008
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GP di Magny-Cours
Una McLaren non giudicabile in Francia, a causa delle penalità
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di Amantemclaren
Il Gran Premio di Francia è stato un week
end molto difficile per la McLaren che ha
subito diverse penalità che ne hanno
limitato le ambizioni.
A causa del tamponamento di Hamilton
ai danni di Raikkonen nella pitlane di
Montreal, il pilota inglese è stato arretrato di 10 posizioni sulla griglia di partenza del Gran Premio di Magny Cours.
Durante le qualifiche anche l’altro pilota
della McLaren, Kovalainen, è stato sanzionato con una penalità per aver ostacolato un avversario: per Kovalainen è
stato decretato un arretramento di 5
posizioni.
Questo sommarsi di penalità derivanti
da un’applicazione fiscale delle norme,
ha impedito alla McLaren di esprimere
tutto il suo potenziale, superiore (su
questo tracciato) a quello mostrato (fin
dalle prime libere) dalla BMW, dalla Renault e della Toyota e secondo solo a
quello espresso dalla Ferrari.
Tuttavia, con le due vetture in decima e
tredicesima posizione è risultato molto
difficile esprimere tutta la forza della
mp4-23: in primis perché sul tracciato
francese i sorpassi sono proibitivi, in
secondo luogo perché nell’attuale F1
seguire da vicino una vettura comporta
seri problemi all’aerodinamica.
Quando Hamilton durante le fasi di sorpasso a Vettel utilizza la parte in cemento interna ad una curva, il team prende
la decisione di indicare ad Hamilton di
non rendere la posizione.
Si tratta, evidentemente, di una scelta
rischiosa perché i commissari potrebbero applicare una penalità ad Hamilton
per il taglio; tuttavia, dovendo recuperare, alla McLaren sperano che i commissari tengano conto che in questa manovra Hamilton ha tagliato la curva solo
dopo aver superato la Toro Rosso e questi stessi argomenti vengono spesi da
Ron Dennis nel suo dialogo con i commissari.
Nonostante le argomentazioni di Dennis, ancora una volta il regolamento viene applicato fiscalmente e quindi viene
comminato ad Hamilton un drivethrough.
Per il pilota inglese le speranze di rimonta finiscono qui.
Kovalainen, invece, rimane a lungo bloccato dietro a Piquet JR finché il finnico
riesce a superare il figlio di Nelson Piquet in uscita dalla pitlane.
Kovalainen, partito decimo, si trova nelle ultime fasi in lotta con Trulli per la
terza posizione. La leggera pioggia caduta negli ultimi giri aiuta Kovalainen ad
avvicinarsi all’italiano della Toyota.
L’attacco portato dal finlandese della
McLaren a Trulli però non riesce e così il
pilota della Toyota termina sul podio
mentre Kovalainen arriva in fondo in
quarta posizione.
La gara è guidata dalla Ferrari che sigla
una doppietta sia in qualifica che in gara.
Dopo aver centrato la Pole, Raikkonen
guida una buona parte della gara ma è
vittima di un guasto ad uno scarico che
ne limita le prestazioni.
Il finnico riesce a portare la macchina
fino in fondo ma è costretto a cedere la
prima posizione a Massa e deve accontentarsi della seconda posizione.
smo. Per battere la vetture di Maranello,
l’impressione è, dunque, che servano
miglioramenti alla vettura e in tal senso
la McLaren cercherà di portare in pista
un maggior potenziale provando nuovi
componenti nei test di Silverstone.
Per quanto riguarda altri aspetti diversi
da quelli squisitamente tecnici ma comunque incisivi sulle prestazioni, come
la strategia e la gestione delle varie fasi
di gara, è possibile ritenere che nel
weekend francese alla McLaren possano
essere mosse tiepide critiche. Nulla da
dire sulle strategie, si può discutere sull’attenzione prestata ad alcune situazioni
di gara che sono costate delle penalità.
Tuttavia, considerando le necessità di
rimonta per Hamilton, risulta giustificato
l’azzardo del team nel non indicare all’inglese la restituzione della posizione a
Vettel: considerando che era possibile
un’interpretazione favorevole delle norme, il team ha fatto bene a puntare sulla
non applicazione della penalità.
Analizzare le prestazioni della McLaren
nel gp in questione è molto difficile.
La mp4-23 ha dato l’impressione, sul
tracciato di Magny-Cours, di essere cresciuta ma resta un’impressione perché a
parte le prove libere ed ufficiali, la vettura anglotedesca si è trovata in condizioni
sfavorevoli per la maggior parte della
gara, bloccata dietro a vetture più lente
(dopo la partenza arretrata causa penalità) ed impossibilitata a superare causa
caratteristiche del tracciato.
Se la rimonta di Kovalainen giustifica
qualche sorriso, il ritmo molto sostenuto
della Ferrari giustifica qualche allarmi-
Per quanto riguarda il blocco di Kovalainen in qualifica, in questo caso il pilota
può essere (tiepidamente) criticato per
la scarsa attenzione.
Per quanto riguarda gli altri, detto del
gran ritmo della Ferrari, bisogna sottolineare la buonissima gara della Toyota
con Trulli ed il weekend negativo della
BMW (5° posto per Kubica, 13° per Heidfeld), mentre per la Renault arriva un
risultato non esaltante con i due piloti in
settima ed ottava posizione, ma che
porta qualche prezioso punto mondiale.
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GP di Silverstone
POTERE NERO - Hamilton domina il gran premio di casa e torna in vetta alla classifica iridata -
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di Mika85
Era nell’aria questa vittoria, come la
pioggia puntualmente arrivata copiosa a
bagnare la pista prima della gara.
La vigilia del team anglo-tedesco questa
volta non è funestata da alcun tipo di
penalità e la griglia di partenza vede la
prima pole di Kovalainen, con Hamilton
in quarta posizione: ha probabilmente
optato per un assetto più sbilanciato
verso l’umido.
La partenza al cardiopalma fa chiaramente capire a tutti che non si tratterà di
una delle solite gare di “Formula Noia”.
Hamilton infila subito Webber e sceglie
la traiettoria interna per affrontare la
prima curva praticamente appaiato a
Kovalainen che gli tiene testa arrivando
addirittura ad un leggero contatto.
Alle spalle del duo McLaren troviamo
Raikkonen, scattato dalla terza piazza.
Subito dopo uno start abbastanza ordinato, molti piloti,alle prese con condizioni di pista mai saggiate, cominciano a
commettere errori inaugurando un vero
e proprio valzer dei testacoda.
Comincia Webber.
Seguono Massa ,che fa da primo ballerino (alla fine i testacoda del brasiliano
durante tutta la corsa saranno ben cinque) e Nakajima.
Tutti riescono a proseguire.
Non è così per Coulthard e Vettel, passato e futuro della RedBull, che escono di
pista praticamente in contemporanea
restando intrappolati nella ghiaia bagnata. Un triste epilogo nella gara di casa
per David: proprio durante il week-end
inglese ha annunciato il suo ritiro dalle
competizioni a fine campionato.
Intanto Alonso riesce a portarsi alle spalle del gruppo di testa superando Heidfeld, complice una bravura sul bagnato
che bisogna riconoscergli. Ormai non
piove più, ma la pista resta umida e dunque insidiosa: ne sa qualcosa Kovalainen, che alla 10° tornata si gira alla Abbey, accodandosi a Raikkonen, il quale si
lancia all’inseguimento di un Hamilton
che si stava allontanando rapidamente.
Il tracciato continua ad asciugarsi e in
queste condizioni il finlandese della Ferrari comincia ad avere ragione di una
McLaren che di certo non accarezza le
gomme, guadagnando terreno sul pilota
inglese. La svolta della gara arriva al 21°
giro: i due piloti di testa rientrano insieme ai box, ma mentre il muretto McLaren fa montare un set di intermedie nuove sulla vettura numero 22, in Ferrari
scelgono di continuare con gli stessi
pneumatici sulla monoposto di Raikkonen, così come aveva fatto Alonso appena un giro prima, sperando nella progressiva asciugatura della pista. I meccanici riescono a rimandare in pista Lewis
davanti a Kimi.
Basta
una
manciata di
giri a smentire la scelta
dei Rossi: la
pioggia infatti
aumenta di
intensità in
maniera visibile ed Hamilton riesce a
gua da gnare
qualcosa come 5-7 secondi al giro sul diretto concorrente. Anche
Kova ha montato le intermedie e riesce
a riprendere Raikkonen, riuscendo a sopravanzarlo, salvo poi farsi infilare contestualmente da Heidfeld che seguiva a
breve distanza.
Massa annaspa letteralmente in pista,facendo visibilmente fatica a tenere
la vettura dritta. Il duo Ferrari è ora il più
lento di tutto il lotto.
Nel groppone, Kubica è autore di una
splendida rimonta: partito decimo, il
concreto polacco risale fino alla terza
posizione, complici i pit stop e un Raikkonen con gomme praticamente slick,
richiamato ai box per cambiarle solo al
30°giro.
La pioggia sempre più intensa vede tutti
i piloti in palese difficoltà: le escursioni
sono numerose, e anche Lewis fa un
piccolo errore che non condiziona il suo
rendimento.
Sta facendo il vuoto dietro di sé.
Ad uscire definitivamente di scena è
Piquet: in effetti era strano che fosse
ancora in pista.
Le Honda, rientrate contemporaneamente ai pit, montano gomme da bagnato estremo, risultando le più veloci in
queste condizioni.
Continuano i testacoda: ne resta vittima
il buon Kubica, che rimane mestamente
insabbiato. Anche Kovalainen si gira, e
viene passato da Alonso e Raikkonen. Il
trio viene addirittura doppiato da Hamilton.
Il finlandese della McLaren ci mette parecchio, forse troppo, per recuperare la
posizione, e solo a due giri dalla fine riesce a sopravanzare il coriaceo Alonso
piazzandosi quinto.
Nel frattempo, rimontando gomme intermedie, Barrichello è riuscito ad issarsi
in terza posizione alle spalle di Heidfeld.
Alla fine arrivano al traguardo in 13 e
Lewis Hamilton trionfa davanti al pubblico di casa: 240 mila sostenitori in delirio giunti da ogni parte dell’Inghilterra
per vedere nuovamente un inglese vincere a Silverstone, per di più guidando la
monoposto dell’inglesissimo Ron Dennis.
Al di là del forte significato simbolico
della vittoria, la McLaren ha mostrato,
con il suo pilota, di riuscire ad avere
sempre un lucido controllo della corsa
anche in situazioni particolarmente caotiche, facendo le scelte giuste al momento giusto.
Sul podio a ritirare il premio Costruttori
Martin Withmarsh, forse ad indicare un
avvicendamento al vertice ormai maturo.
Alla fine del GP in vetta alla classifica
piloti troviamo Massa, Raikkonen e nuovamente Hamilton.
Se la classe non è acqua, con l’inglese
siamo davvero all’asciutto.
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GP di Germania: torna l’Hockenheimring
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di giorgio_deglianto
All’indomani del memorabile trionfo sul
bagnato di Lewis Hamilton nel Gran Premio d’Inghilterra, spunta fuori dal calendario una vecchia conoscenza della Formula 1: l’Hockenheimring, una pista che
fino a neanche dieci anni fa era considerata il tempio assoluto della velocità, con
due spaventosi rettilinei da 380 km/h
immersi nella Schwartz Wald. Oggi, di
quel temibile circuito che tra l’altro vide
la morte di Depailler nel 1981 alla Opel
Kurve, non è rimasto molto ad eccezione
della parte del circus interno prima del
rettilineo d’arrivo. Completamente amputati i due lunghi rettilinei e sostituiti
da curve da medio/lenta velocità secondo lo stile Tilke, l’architetto della F1.
Sembra esserci una sorta di maledizione
tra il circuito tedesco e i finlandesi che
guidano per la McLaren. Ad eccezione
del 1998 quando Hakkinen trionfò in
scioltezza su Coulthard e Villeneuve, non
ci sono ricordi esaltanti per la McLaren:
nel 1999 ad Hakkinen scoppiò il pneumatico in pieno rettilineo, uno spavento
sul filo dei 320 km/h che gli procurò anche una ferita al polso, nel 2000 un operaio licenziato dalla Mercedes rovinò una
doppietta in cassaforte della McLaren
Mercedes, nel 2001 Hakkinen si ritirò
mestamente per una rottura del motore.
Le cose non andarono meglio al successore di Hakkinen che nel 2002 Raikkonen andò a sbattere con evidenti problemi ai freni, mentre nel 2003 fu protagonista di uno spaventoso incidente al via
che gli distrusse completamente la monoposto alla prima curva: il finlandese fu
schiacciato a sandwich dalle vetture a
centro gruppo. Nel 2004 a Raikkonen le
cose non andarono meglio visto che si
ruppe l’alettone posteriore proprio mentre era in testa ed uscì di pista esattamente nel punto in cui era uscito nel
2003. Nel 2005 sempre al povero Raikkonen si ruppe il semiasse quando era nettamente in testa con un vantaggio incolmabile su Fernando Alonso, mentre nel
2006 arrivò terzo per altro con il motore
che cedette al giro d’onore. Chissà se ora
la sorte se la prenderà così con Kovalainen, che fino a questo punto della stagione non è certo stato fortunato.
Cabale a parte la McLaren arriva sul circuito tedesco galvanizzata dopo essere
riuscita ad agganciare la testa del campionato piloti con Lewis Hamilton e con
una MP4/23 in decisa crescita, grazie alle
nuove mappature del motore e ai nuovi
sviluppi aerodinamici arrivati freschi
freschi da Woking. Nel 2007 la gara non
si disputò ad Hockenheim, ma al Nurburgring, per altro con la denominazione
di Gran Premio d’Europa e secondo la
regola che vuole l’alternanza tra due
tracciati dello stesso paese e fu una delle
più rocambolesche della storia della F1
degli ultimi dieci anni: una pioggia proprio al primo giro causò decine di uscite
di pista, compresa quella di Hamilton
che venne rimesso in pista dalla gru,
perché era riuscito a mantenere il motore acceso. Fu una splendida vetrina per il
figlio di Manfred Winckelhock che si trovò in testa al Gran Premio con una Spiker per essere stato il primo a mettere le
gomme da bagnato. Alla ripartenza però
il Sole tornò fuori e le Mclaren si trovarono ad inseguire le Ferrari, ma proprio
alla fine quando sembrava delinearsi una
vittoria per Felipe Massa, tornò a piovere
e Fernando Alonso riuscì ad avere la meglio sul brasiliano con un bel sorpasso
condito da una ruotata. I due furono
protagonisti di un teatrino con scambio
piuttosto rovente di opinioni, mentre a
Michael Schumacher, presente sul podio
in veste di premiatore ufficiale, toccò
l’infelice compito di premiare Ron Dennis, uno dei suoi più grandi avversari
sportivi.
il prodotto (in condizioni di aderenza) tra la
velocità di rotazione e la coppia messa a
terra, e poiché le ruote esterne devono poter
ruotare più velocemente in curva, c’è bisogno
tra i semiassi di un ripartitore di coppia motrice che riduca opportunamente la coppia
alla ruota esterna rispetto a quella interna.
Questo dispositivo è appunto il differenziale
che nella sua forma classica (l’ingegneria lo
chiama “rotismo epicicloidale”) ci fanno
vedere nelle scuole guida.
Per l’impiego”racing” questo apparato ha
però un limite:infatti la coppia trasferita alla
ruota esterna è inferiore a quella interna in
curva e idealmente è pari al massimo a metà
della coppia erogata dal motore in condizioni
rettilinee. Per contro è proprio sulla ruota
esterna che in condizioni omogenee di asfalto vi è più aderenza nominale, per effetto dei
moti sospensivi e soprattutto del trasferimento di carico sull’asse di rollio.
Pertanto se accelerassi fuori da una curva
con una vettura dotata di differenziale classico in cui la ruota interna sia già arrivata al
limite di aderenza, la coppia motrice trasferita alla ruota esterna in presa è limitata dal
collegamento con la ruota interna, che però,
al limite dell’aderenza disponibile, userebbe
l’ulteriore coppia motrice fornita per slittare
inutilmente al contatto con l’asfalto. Bisogna
quindi poter “sganciare” la ruota interna dal
treno motore quando questa raggiunge il suo
limite di aderenza, e far sì che l’ulteriore coppia motrice fornita vada alla ruota esterna in
presa, e non a quella interna.
Per rispondere a quest’ultima necessità sono
nati i differenziali di tipo autobloccante, così
detti perché al raggiungimento del limite di
aderenza della ruota interna si “bloccano”
come fossero in rettilineo, e trasferiscono
comunque metà dell’incremento di coppia
motrice dovuto all’apertura del gas alla ruota
esterna, come se oltre un certo limite una
quota di accelerazione fosse rettilinea.
Ricordiamo tra questi quelli basati su frizioni
(limited slip differentials), meccanici
(TORSEN o TORqueSENsible) e quelli viscoidraulici, basati su giunti viscosi.
TECNICA
Il differenziale
di jimclark
Probabilmente tra i più oscuri dispositivi di
una vettura, il differenziale consente una
ottimale ripartizione della coppia tra le ruote
motrici nella percorrenza delle curve.
Infatti, se è vero che la potenza proveniente
dal motore in una traiettoria rettilinea viene
ripartita equamente tra le ruote motrici senza difficoltà alcuna perché le ruote esterne e
quelle interne hanno la stessa velocità di
traslazione, in una traiettoria curvilinea le
ruote esterne percorreranno raggi di curvatura della traiettoria maggiori, risultandone
quindi una velocità tangenziale(di traslazione) superiore per esse. Se la ruota interna e
quella esterna dello stesso asse sono folli,
cioè non esiste alcuna connessione meccanica che le unisca (come avviene per le ruote
non motrici), allora la ruota esterna potrà
ruotare liberamente più veloce di quella interna, come le è richiesto dalla superiore
velocità tangenziale.
Nel caso delle ruote motrici, esiste un vincolo
tra le due ruote dell’asse motore che è quello
che ciascun semiasse riceve la stessa potenza
dal motore. Tuttavia dovendo questa essere
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SPAZIO AL TIFOSO FERRARI
La medaglia dalle due facce
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di Elio11
Francia ed Inghilterra.
Nel 2007 due trionfi di Raikkonen che
riaprirono il mondiale dopo il dominio
Mclaren nel trittico Monaco, Canada e
Usa.
Quest'anno una vettura sicuramente
migliore di quella dello scorso anno, più
forte rispetto alle altre della concorrenza, tuttavia troppi errori imperdonabili
da parte della squadra di Maranello.
In Francia tutto liscio dopo il tamponamento canadese di Hamilton in pitlane.
Unico neo (e di quale entità!) gli scarichi
dilaniati di Raikkonen che in tempi non
lontani, o forse si, gli sarebbero costati la
gara.
Invece soltanto due punti in classifica.
Vince Massa che esulta sul podio per la
vittoria sfuggita di mano al suo compagno di squadra più che conquistata per
meriti propri (Enzo Ferrari al proposito
diceva che “il secondo è il primo dei perdenti), e diciamola tutta, anche perchè
tra lui e Kimi forse non corre proprio
buon sangue.
Doppietta che fa volare i Rossi in classifica che approfittano nel frattempo della
defaillance della Mclaren e della BMW,
con Hamilton terzo, l'unico in grado
di tenere testa e limitare i danni.
In Inghilterra forse la notizia che il gran
premio di Gran Bretagna si sarebbe corso dal 2010 in poi altrove, un posto diverso da un circuito storico come l'ex
aeroporto Silverstone (ma in quanto ad
amarcord con Donington si va ancora
Raikkonen al pit-stop senza cambio gomme
più indietro fino
agli anni'30 ed all'epoca "dei Titani"),
ha fatto vacillare
come neve al sole
le certezze che la
Ferrari serbava fino
alla trasferta d'Olt r e m a n i c a .
La squadra italiana
non è mai stata
della partita, con
Massa con noie
varie coronate da
un incidente alla “
Stowe” nel venerdi' delle libere,e con Raikkonen non al
meglio di sè in quanto a cattiveria agonistica e concentrazione.
Ci sarebbe da ridire su quella dello stesso
brasiliano di concentrazione, visti i cinque testacoda che non aiutano di certo a
dare un giudizio lusinghiero sulla prestazione singola del pilota (a proposito,
quest'anno supera il suo record personale a Silverstone in materia), però va detto che tutti i piloti o quasi hanno sbagliato: lo stesso Raikkonen che ha commesso tre errori finendo poi comunque quarto, lo stesso Hamilton una volta sola, e
soprattutto il muretto Ferrari che quando le condizioni meteo si fanno problematiche, di questi tempi dopo l'addio di
Brawn indovinare la strategia giusta diventa un terno a lotto ( Gran Bretagna di
quest'anno si va ad aggiungere ad Europa 2007,Giappone 2007, Cina 2007 e
Monaco 2008).
Proprio quel Ross Brawn che ora è alla
Honda e che con un guizzo di coraggio e
di genio del tatticismo ha regalato il primo podio alla Honda dopo circa un anno
e mezzo (Brasile 2006).
Mentre Barrichello non vedeva issata la
sua bandiera brasiliana da ben tre anni
circa.
In definitiva soltanto cinque i punti contro i diciotto di Nevers, sono quelli conquistati dalla Scuderia Ferrari Marlboro
nel Gran Premio di Gran Bretagna.
Massa non è mai stato della partita,
mentre la gara di Raikkonen è stata frutto della sciagurata direzione dai box.
Punto di svolta della gara e' stata la volontà, non giustificabile, di tenere montato sulla macchina un treno di gomme
da bagnato in occasione del primo pitstop.
Set di pneumatici che sono stati tenuti
in gara per moltissime tornate a dispetto
del fatto che il pilota finnico perdesse
ben quattro-cinque secondi al giro da chi
lo precedeva e da chi lo seguiva.
Massa invece e' stato in difficolta' con
l'aderenza della vettura sin dall'inizio e
poi ha pagato a caro prezzo anche lui la
scelta di non cambiare gomme al primo
pit-stop.
Ora dopo l'exploit di Kubica e della BMW
a Montreal, la situazione si è stabilizzata
ai livelli standard: sebbene il polacco
abbia quarantasei punti in classifica, i
restanti tre, quelli che potrebbero sulla
carta giocarsi il Mondiale sono tutti a
quota quarantotto. Quanto influiscono
sulle prestazioni della F2008 la guida dei
piloti e le tattiche box quest'anno?
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Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP di Germania
Hockenheimring
www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren
Orari: Qualifiche 14:00 / Gara 14:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
L' Hockenheimring è un circuito automobilistico che si trova vicino alla cittadina di Hockenheim nel nord del Land BadenWürttemberg in Germania. Fu costruito nel 1932 su dei sentieri
nei boschi. Ora offre posto per oltre 100.000 spettatori.
A partire dalla stagione 2007 l'Hockenheimring e lo stesso Nürburgring, entrambi alle prese con difficoltà finanziarie, si alternano nell'organizzazione del Gran Premio nazionale, che ritornerà
quindi ad Hockenheim nel 2008.
La configurazione classica del circuito era velocissima, con lunghi tratti rettilinei o con leggere curvature, raccordate da un numero molto ridotto di curve più lente. Dal 1964, a causa della
costruzione di una autostrada che attraversava il vecchio tracciato, venne creata la sezione definita Motodrom, caratterizzata da una serie di curve piuttosto lente. A seguito dell'incidente
mortale di Jim Clark in una gara di Formula 2 nel 1968, ed in vista del Gran Premio di Germania del 1970, vennero inserite due
chicane che interrompevano i lunghi tratti rettilinei. Dopo l'incidente mortale di Patrick Depailler nel 1980, nel 1982 venne introdotta una ulteriore chicane all'ingresso della veloce Ostkurve, il cui profilo sarebbe stato poi modificato nel 1992 sempre per
motivi di sicurezza. Nel 1994 anche le altre due chicane (denominate Clark e Senna) subirono delle modifiche per rallentare
ulteriormente le vetture nei lunghi rettifili dell'autodromo.
Ordine di partenza dell’edizione 2006
Ordine di arrivo dell’edizione 2006
Si ringrazia wikipedia.it per l’immagine e la descrizione del circuito; formula1.com, per i tempi relativi al 2006
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Uno sguardo ai prossimi Gp:
GP di Ungheria
Hungaroring
www.freccedargento.it - il forum italiano dei tifosi McLaren
Orari: Qualifiche 13:00 / Gara 13:00
In onda su: RaiUno / Sky Sport 2
Il Gran Premio di Ungheria si e' disputato per la prima volta nel 1986 quando ancora il Paese magiaro
faceva parte del blocco comunista.
Da allora questa gara e' sempre stata presente nelle
successive edizioni del Campionato del Mondo di
Formula Uno.
Le condizioni d'alta temperatura e l'asfalto irregolare
rendono la competizione poco spettacolare e durissima per macchine e piloti.
In pista infatti non si possono raggiungere velocità
elevate e spesso sembra di assistere a giro di ricognizione dove i duelli tra le vetture sono praticamente
assenti.
In quest'autodromo conquistare un buon piazzamento sulla griglia di partenza e' importantissimo, visto
che le occasioni per sorpassare sono rare.
Bisogna anche tenere conto della folta vegetazione
che circonda la pista e che sporca facilmente l'asfalto rendendolo scivoloso come una pista di pattinaggio.
Ordine di partenza dell’edizione 2007
Ordine di arrivo dell’edizione 2007
Si ringrazia f1grandprix.it l’immagine e la descrizione del circuito; formula1.com per i tempi relativi al 2007
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