ECONOMIA

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ECONOMIA
Corriere del Ticino
29
VENERDÌ 18 DICEMBRE 2015
BORSA SVIZZERA SMI (+0,61%)
8.656
USD/CHF (ore 18.00)
0,9983
EURO/CHF (ore 18.00)
1,0785
EURO/USD (ore 18.00)
1,0802
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1,0911
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8.375
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1,1020
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1,0816
0,9845
0,9830
1,1003
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0,9831
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ECONOMIA
NOTIZIEFLASH
FISCO
PostFinance, accordo
con le autorità USA
❚❘❙ PostFinance ha concluso il programma fiscale americano. L’istituto ha sottoscritto un Non Prosecution Agreement (NPA) che sottolinea posizione di PostFinance nel
mercato finanziario svizzero. Come
parte dell’accordo PostFinance ha
accettato il pagamento una tantum
di due milioni di dollari americani.
UFFICIO DI STATISTICA
Costruzioni: i prezzi
sono saliti dello 0,5%
Svizzera/1 SECO: lenta, ma crescita
Il PIL dovrebbe progredire dello 0,8% nel 2015, dell’1,5% nel 2016 e dell’1,9% nel 2017
Limata la stima per quest’anno, rimane invariata invece quella relativa al prossimo
❚❘❙ L’economia svizzera dovrebbe riprendersi a partire dal prossimo anno,
dopo il rallentamento dovuto al rafforzamento del franco. La SECO prevede
una crescita economica svizzera
dell’1,5% nel 2016 (invariata rispetto
alle stime precedenti) e dell’1,9% nel
2017. Tuttavia ha ancora ridotto, da
0,9% a 0,8%, la previsione per l’anno
che si appresta a finire.
Il gruppo di esperti della Segreteria di
Stato dell’economia, come già aveva
annunciato a settembre, ritiene che la
situazione sia migliorata da quest’estate. Questo dovrebbe portare a una normalizzazione della congiuntura nei
prossimi due anni, precisa in un comunicato diffuso ieri. La crescita del Prodotto interno lordo (PIL) rimarrà inferiore alla media sul lungo termine del
2% quest’anno e il prossimo, ma si
consoliderà a partire dal 2017. Le previsioni tengono anche conto degli effetti nel tempo dell’apprezzamento del
franco dello scorso gennaio.
Il Ticino rallenta ma si riprenderà
Ma qual è la tendenza a livello ticinese?
«La crescita al sud delle Alpi – spiega
Davide Arioldi, responsabile di PanelCODE, la piattaforma di ricerca applicata dell’Istituto di ricerche economiche (IRE) – in questo momento sta
mostrando un rallentamento leggermente superiore di quello registrato a
livello nazionale, a causa delle grandi
difficoltà nel gestire il processo deflazionistico causato dal franco forte.
Quindi la crescita nel 2015, secondo i
dati disponibili, fra cui le stime recentemente effettuate dal BAK Basel, in
Ticino è stagnante. Per i prossimi anni
il trend è comunque simile a quello
nazionale, anche perché l’economia
ticinese è molto integrata a livello internazionale, dato che circa la metà
del PIL cantonale è dovuto a scambi
con l’estero».
«Comunque – continua – l’economia
svizzera per il momento si sta difendendo, soprattutto dal punto di vista
dell’occupazione. Per contrastare il calo dei prezzi le aziende hanno abbassato i margini e stanno cercando di ridurre i costi. Una variabile importante, soprattutto per il futuro, è quella degli in-
vestimenti. La speranza è che non
vengano intaccati quelli previsti per il
2016 e per il 2017. Una delle difficoltà
per il futuro potrebbe venire proprio da
questo fattore, magari a causa di decisioni di delocalizzare».
A questo punto sono passati 11 mesi
dall’abbandono della soglia di cambio,
e gli effetti sull’occupazione, se ci fossero stati, avrebbero già iniziato a manifestarsi. Invece, in Ticino la disoccupazione in novembre era al 4%, ossia 0,4
punti percentuali meno di un anno
prima. «La tenuta dell’occupazione nel
nostro cantone – nota Arioldi – è dovuta ad un recupero strutturale molto
forte, grazie soprattutto alla creazione
di nuove imprese. Tuttavia l’indicatore
dell’impiego calcolato dall’IRE ha mostrato recentemente un certo rallentamento anche nell’apertura di nuove
imprese. Quindi è probabile che da qui
a tre-sei mesi ci siano delle pressioni al
ribasso sul mercato del lavoro».
Ieri PanelCODE ha pubblicato la newsletter trimestrale, dove si nota che è
continuata, nel III trimestre 2015, la
contrazione dell’attività delle imprese
ticinesi monitorate. I fatturati nominali
sono nuovamente in calo mentre il livello della produzione e gli ordinativi
hanno registrato un picco negativo,
complice l’effetto stagionale del mese
di agosto.
Il fardello del franco forte
Tornando ai dati della SECO, per gli
esperti della Confederazione, l’economia svizzera non si è ancora ripresa:
quasi nulla nel primo semestre, la crescita ha stagnato nel terzo trimestre.
Un rallentamento in parte imputabile
all’apprezzamento del franco, che
combinato alla perdita di slancio degli
scambi mondiali, blocca il commercio
estero. Importanti sostegni locali alla
congiuntura hanno perso vigore nel
corso dell’ultimo trimestre. La SECO
rileva in particolare il caso della costruzione, che dopo diversi anni di forte
crescita, registra attualmente una leggera flessione. La lentezza della ripresa
continuerà a influenzare il mercato del
lavoro durante i prossimi trimestri, av-
verte la SECO. La soppressione di posti
di lavoro nell’industria, ampiamente
orientata all’esportazione, non vi rimarrà estranea.
Considerata tale evoluzione il tasso
medio annuo di disoccupazione dovrebbe salire al 3,6% nel 2016 (2015:
3,3%) e ridiscendere al 3,4% solo nel
2017, prevede il gruppo di esperti della
Confederazione.
Il consumo delle economie domestiche e delle amministrazioni pubbliche,
pilastro vitale del PIL, ha per contro
avuto un impulso positivo. La domanda interna dovrebbe continuare a sostenere la congiuntura per tutto il tempo delle previsioni, sopratutto perché
le economie private possono prevedere dei guadagni reali di potere d’acquisto nel 2016, grazie al proseguimento
del rincaro negativo, anch’esso previsto
dalla BNS. Gli esperti della SECO mettono tuttavia in guardia da un ottimismo esagerato. L’aumento dei tassi degli USA, annunciato ieri dalla Fed, è un
fattore di rischio indiretto «considereATS-R. GI.
vole».
Svizzera/2 La prudenza del KOF
Il Centro di ricerca zurighese corregge al ribasso le previsioni congiunturali
❚❘❙ Il Centro di ricerca congiunturale del
Politecnico di Zurigo (KOF) corregge al
ribasso le sue stime sulla crescita svizzera per il 2015 e l’anno prossimo: il Prodotto interno lordo dovrebbe espandersi
rispettivamente dello 0,7% e dell’1,1%,
contro il +0,9% e il +1,4% pronosticati in
precedenza. Maggiore ottimismo viene
invece mostrato riguardo al 2017: la previsione passa dal +1,8% al +2,0%.
Nell’immediato si sono fatte più fosche
soprattutto le prospettive sul mercato
del lavoro, afferma il KOF in un comunicato diffuso ieri. L’occupazione non cresce praticamente più e il tasso di disoccupazione dovrebbe passare dal 3,3% di
quest’anno al 3,6% del 2016, per poi salire ancora al 3,8% nel 2017.
Gli effetti dell’abolizione del cambio mi-
nimo sono stati notevoli, ma inferiori a
quanto temuto. Per il 2016 gli specialisti
zurighesi si aspettano una robusta crescita delle esportazioni, anche se nel
terzo trimestre di quest’anno hanno ancora registrato una stagnazione, dopo
essere nettamente diminuite nei primi
due trimestri del 2015.
Gli esportatori hanno abbassato ulteriormente i prezzi di vendita, e così il
KOF per il 2016 prevede una crescita del
2,9% dell’export, che fornirà un contributo positivo alla crescita del Prodotto
interno lordo.
A causa delle delocalizzazioni provocate
dalla forza della moneta elvetica, c’è da
aspettarsi una riduzione degli impianti
di produzione e degli impieghi. Infatti le
imprese saranno piuttosto prudenti
nell’ambito degli investimenti in Svizzera, e l’anno prossimo aumenteranno del
2,3%.
Nel settore principale della costruzione,
l’espansione registrata negli ultimi anni
dovrebbe giungere alla fine nel 2015, con
una flessione dello 0,7%. Il livello già
elevato raggiunto, le nuove restrizioni in
materia di residenze secondarie e l’entrata in vigore dell’iniziativa contro l’imigrazione di massa faranno sentire i loro
effetti. Dal canto loro, i consumi continueranno ad aumentare grazie all’aumento della popolazione e dei redditi.
Per il 2016 è previsto una crescita
dell’1,6%. I dettaglianti hanno risentito
del franco forte, ma hanno potuto compensare con il calo dei costi di appovvigionamento.
❚❘❙ I prezzi nel settore della costruzione sono saliti in Svizzera dello 0,5%
tra aprile e ottobre, dopo il calo dello
0,6% nel periodo precedente. L’indice calcolato dall’Ufficio federale di
statistica (UST) si è attestato a 102,7
punti. Su base annua vi è stata per
contro una contrazione dello 0,1%. ll
sottoindice edilizia è salito dello
0,5% (raffronto con sei mesi prima) e
sceso dello 0,1% (comparazione annua), quello del genio civile è rispettivamente cresciuto dello 0,4% e diminuito dello 0,3%.
CONCORRENZA
Inchiesta della Comco
sulla filiale Husqvarna
❚❘❙ La Commissione della concorrenza (Comco) ha aperto un’inchiesta sulla filiale svizzera di
Husqvarna, gruppo svedese specializzato in prodotti quali motoseghe
e decespugliatori. Al centro delle
indagini vi sono possibili accordi
verticali illeciti, a causa della possibile influenza esercitata dall’azienda sui prezzi di rivendita dei suoi
distributori.
SEMICONDUTTORI
La giapponese TDK
vuole rilevare Micronas
❚❘❙ Micronas potrebbe passare alla
TDK. L’azienda giapponese produttrice di apparecchi elettronici intende acquistare il fabbricante zurighese di semiconduttori per 214
milioni di franchi. Il Consiglio
d’Amministrazione di Micronas
raccomanda di accettare l’offerta.
PREZZI INDICATIVI
OLIO DA RISCALDAMENTO
SOPRACENERI
Fr./100 litri (IVA incl.) Quantitativo
72.70 da Lt. 1.500 a 2.199
70.60 da Lt. 2.200 a 2.999
68.70 da Lt. 3.000 a 5.999
67.40 da Lt. 6.000 a 8.999
66.60 da Lt. 9.000 a 13.999
71.70
69.50
67.70
66.40
65.50
SOTTOCENERI
da Lt. 1.500 a 2.199
da Lt. 2.200 a 2.999
da Lt. 3.000 a 5.999
da Lt. 6.000 a 8.999
da Lt. 9.000 a 13.999
Per forniture a nord di Maggia, Biasca
e Mesocco, le categorie Sopraceneri
vengono maggiorate di fr. 0,85 per
100 litri. I prezzi indicativi, suscettibili di variazioni giornaliere, sono forniti
dalla SWISSOIL Ticino.