Il Catasto delle Strade italiano

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Il Catasto delle Strade italiano
D.Magni - Corso di Sistemi Catastali – a.a. 2004/2005
Il Catasto Strade
Il
Catasto delle Strade
italiano
1. Introduzione e riferimenti normativi
Il Catasto delle Strade1 italiano, detto anche Catasto Strade o Catasto Stradale, è stato
istituito con il comma 6 dell'Art.13 del Nuovo Codice della Strada 2 (D.Lgs. n. 285, 30 aprile
1992), qui sotto riportato:
“Gli enti proprietari delle strade sono obbligati ad istituire e tenere aggiornati la cartografia, il
catasto delle strade e le loro pertinenze secondo le modalita' stabilite con apposito decreto che il
Ministro dei lavori pubblici emana sentiti il Consiglio superiore dei lavori pubblici e il Consiglio
nazionale delle ricerche. Nel catasto dovranno essere compresi anche gli impianti e i servizi
permanenti connessi alle esigenze della circolazione stradale”.
Il decreto ministeriale a cui si fa riferimento è stato emanato nove anni più tardi: si tratta del
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 1/6/20013 (“Modalità di istituzione ed
aggiornamento del Catasto delle strade ai sensi dell'art. 13, comma 6, del decreto legislativo 30
1
2
3
Nel seguito sarà talvolta utilizzata l’abbreviazione C.Str.
Spesso abbreviato con la sigla N.C.S.
Nel seguito sarà utilizzata l’abbreviazione Decr.1/6/01.
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aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni”), che, appunto, definisce e descrive le
caratteristiche del Catasto delle Strade.
Il N.C.S., dunque, è la legge istitutiva del catasto stradale, il Decr.1/6/01 ne è invece il
provvedimento attuativo. Si considerino ora i tratti salienti di quest’ultimo, a cui si rifanno tutti i
riferimenti ad articoli o commi qualora non sia specificato un altro provvedimento.
1.1
Enti e strade interessati; classificazione delle strade
Le disposizioni del Decr.1/6/01 sono indirizzate a tutti gli enti proprietari di strade ad uso pubblico
(cfr. art.1), ossia, nello specifico, a:
-
ANAS per le autostrade e le strade di interesse nazionale;
-
Società Concessionarie per le autostrade di interesse nazionale;
-
Regioni per le strade regionali (SR);
-
Province per le strade provinciali (SP);
-
Comuni per le strade comunali (SC).
Il N.C.S. definisce la strada come ”[…] l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei
pedoni, dei veicoli e degli animali” (N.C.S., art.2, comma 1) e ne propone una classificazione
costruttivo-tecnico-funzionale e una classificazione amministrativa.
Prima di esaminare le due classificazioni, però, è opportuno riportare la definizione di centro
abitato e della sua delimitazione, in quanto alcune tipologie di strade sono classificate in base al
loro carattere urbano o extraurbano.
Il centro abitato è definito dal comma 8 dell’art.3 del N.C.S come un “insieme di edifici,
delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine. Per insieme di edifici si
intende un raggruppamento continuo, ancorche' intervallato da strade, piazze, giardini o simili,
costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o
pedonali sulla strada”.
La delimitazione del centro abitato (cfr. N.C.S., art.5, commi 3-6) individua i limiti territoriali di
applicazione delle diverse discipline previste dal N.C.S. all'interno e all'esterno del centro abitato.
Sulla strada, i punti di inizio e fine del centro abitato sono indicati da appositi segnali. Essi
corrispondono ai punti di delimitazione del centro abitato deliberati dalla Giunta Municipale del
Comune interessato e sono indicati sulla cartografia allegata alla delibera.
Dove la densità dell’urbanizzato è elevata, un centro abitato può comprendere il territorio di più
comuni adiacenti.
La delimitazione del centro abitato è aggiornata periodicamente in funzione delle variazioni che
esso subisce nel tempo.
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1.1.1 Classifica tecnico-funzionale
La classifica tecnico-funzionale delle strade è data dall’art.2 del N.C.S., di cui si riportano
direttamente degli estratti, e si basa sulle caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali delle
strade stesse; essa prevede 6 tipologie di strade, identificate da una lettera latina maiuscola:
A - Autostrada: ” […] strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da
spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina
pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di
intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente
lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e
contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine; deve essere attrezzata con apposite aree di
servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di
accelerazione” (N.C.S., art.2, comma 3, lettera A). Può avere una strada di servizio (cfr.
N.C.S., art.2 comma 4) per il raggruppamento degli accessi laterali alla strada principale e il
movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale stessa.
B – Strada extraurbana principale: ”[…] strada a carreggiate indipendenti o separate da
spartitraffico invalicabile ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a
destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprieta' laterali coordinati contraddistinta
dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione dl talune categorie di veicoli a
motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve
essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi
dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione” (N.C.S., art.2, comma 3, lettera B). Può
avere una strada di servizio per la sosta e il raggruppamento degli accessi dalle proprietà
laterali alla strada principale e viceversa, nonchè il movimento e le manovre dei veicoli non
ammessi sulla strada principale.
Come si evince dal testo di legge, la principale caratteristica che distingue un’autostrada da una
strada extraurbana principale è il divieto, per la prima e non per la seconda, di avere accessi
privati. Inoltre, una strada di tipo B è sempre extraurbana, mentre un’autostrada può anche essere
urbana.
C – Strada extraurbana secondaria: ”[…] strada ad unica carreggiata con almeno una
corsia per senso di marcia e banchine” (N.C.S., art.2, comma 3, lettera C).
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Una strada extraurbana secondaria si distingue da una strada extraurbana principale
essenzialmente per il fatto di essere costituita da un’unica carreggiata, a differenza
dell’extraurbana principale che, invece, ne ha due.
D – Strada urbana di scorrimento: ”[…] strada a carreggiate indipendenti o separate da
spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai
mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso
semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata,
entrambe con immissioni ed uscite concentrate” (N.C.S., art.2, comma 3, lettera D). Può avere
una strada di servizio per la sosta e il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla
strada principale e viceversa, nonchè il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla
strada principale.
Una strada urbana di scorrimento è l’equivalente in ambito urbano della strada extraurbana
principale, anche se l’urbana di scorrimento prevede, oltre agli accessi privati, anche la presenza di
intersezioni a raso semaforizzate.
E – Strada urbana di quartiere: ”[…] strada ad unica carreggiata con almeno due corsie,
banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita
corsia di manovra, esterna alla carreggiata” (N.C.S., art.2, comma 3, lettera E).
Una strada urbana di quartiere è l’equivalente in ambito urbano della strada extraurbana
secondaria.
F – Strada locale: ”[…] strada urbana od extraurbana […] non facente parte degli altri tipi di
strade (N.C.S., art.2, comma 3, lettera F), […] ad uso pubblico destinata alla circolazione dei
pedoni, dei veicoli e degli animali (N.C.S., art.2, comma 1)”.
1.1.1 Classifica amministrativa
La classifica amministrativa delle strade è data dai commi 5-9 dell’art.2 del N.C.S. e prevede le
seguenti tipologie di strade:
• Statali (Ente proprietario e competente: Stato) – Strade extraurbane B, C o F 4 e strade urbane
D e F all’interno di centri abitati con popolazione ≤ 10000 abitanti, che abbiano le seguenti
caratteristiche (N.C.S., art.2, comma 6, lettera A): “[…]
a. costituiscono le grandi direttrici del traffico nazionale;
4
Le lettere si riferiscono alla classifica tecnico-funzionale.
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b. congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi;
c. congiungono tra loro i capoluoghi di regione, ovvero i capoluoghi di provincia situati in
regioni diverse. ovvero costituiscono diretti e importanti collegamenti tra strade statali;
d. allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare
importanza industriale, turistica e climatica”
All’interno di un centro abitato, le strade statali urbane (D, F) sono considerate:
-
effettivamente statali (tratti interni di strade statali) per centri abitati con popolazione
≤ 10000 abitanti;
-
strade comunali per centri abitati con popolazione > 10000 abitanti.
• Regionali (Ente proprietario e competente: Regione) - Strade extraurbane B, C o F e strade
urbane D e F all’interno di centri abitati con popolazione ≤ 10000 abitanti, che siano (N.C.S., art.2,
comma 6, lettera B):
-
collegamento tra un capoluogo di provincia e il capoluogo di regione;
-
collegamento tra capoluoghi di provincia;
-
collegamento tra capoluoghi di provincia o comuni e la rete delle strade statali se tali
collegamenti sono particolarmente rilevanti per ragioni di carattere industriale,
commerciale, agricolo, turistico e climatico.
All’interno di un centro abitato, le strade regionali urbane (D, F) sono considerate:
-
effettivamente regionali (tratti interni di strade regionali) per centri abitati con
popolazione ≤ 10000 abitanti;
-
strade comunali per centri abitati con popolazione > 10000 abitanti.
• Provinciali (Ente proprietario e competente: Provincia) - Strade extraurbane B, C o F e strade
urbane D e F all’interno di centri abitati con popolazione ≤ 10000 abitanti, che siano (N.C.S., art.2,
comma 6, lettera C):
-
collegamento tra i capoluoghi di comune di una provincia e il corrispondente capoluogo di
provincia;
-
collegamento tra i capoluoghi di comune di una di provincia;
-
collegamento tra i capoluoghi di comune di una di provincia e la rete delle strade statali o
regionali se tali collegamenti sono particolarmente rilevanti per ragioni di carattere
industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico
All’interno di un centro abitato, le strade provinciali urbane (D, F) sono considerate:
-
effettivamente provinciali (tratti interni di strade provinciali) per centri abitati con
popolazione ≤ 10000 abitanti;
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strade comunali per centri abitati con popolazione > 10000 abitanti.
• Comunali (Ente proprietario e competente: Comune) - Strade extraurbane B, C o F e strade
urbane D, E e F, che siano (N.C.S., art.2, comma 6, lettera D):
-
collegamento tra le frazioni di un comune e il corrispondente capoluogo di comune;
-
collegamento tra le frazioni di un comune;
-
collegamento tra il capoluogo di un comune e una località di interesse per la collettività
comunale quali stazioni ferroviarie, stazioni tranviarie, stazioni automobilistiche, aeroporti,
porti (marittimi, lacuali o fluviali), interporti, nodi di scambio intermodale;
-
strade vicinali (strade private fuori dai centri abitati ad uso pubblico, cfr. N.C.S., art.3,
comma 52).
Sono inoltre considerate strade comunali (e il comune ha competenza e responsabilità sulla strada,
cfr. N.C.S., art.5, comma 3):
-
le strade statali urbane (D, F) all’interno di centri abitati con popolazione > 10000 abitanti;
-
le strade regionali (D, F) all’interno di centri abitati con popolazione > 10000 abitanti;
-
le strade provinciali (D, F) all’interno di centri abitati con popolazione > 10000 abitanti.
• Militari (Ente proprietario e competente: Comando della regione militare territoriale) - Strade
destinate esclusivamente al traffico militare (N.C.S., art.2, comma 5).
1.2
Archivio Nazionale delle Strade
Le strade classificate come sopra devono essere iscritte nell’Archivio Nazionale delle Strade,
previsto dall’art.226 del N.C.S. e suddiviso nelle seguenti sezioni:
1.
Caratteristiche tecnico-giuridiche delle strade;
2.
Traffico veicolare;
3.
Incidenti;
4.
Percorribilità dei mezzi d’opera;
5.
Inquinamento.
L’Archivio Nazionale delle Strade assume così un ruolo fondamentale nell’utilizzo dei Sistemi
Informativi Stradali (S.I.S.) e come supporto alle decisioni.
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1.3
Il Catasto Strade
Sistemi di Riferimento per i catasti strade
I rilievi effettuati per la formazione e l’aggiornamento di un catasto strade possono essere
inquadrati in un sistema di riferimento utilizzato in ambito nazionale (per il Catasto delle Strade
Italiano Gauss-Boaga, UTM, WGS84).
Per il rilievo delle entità e degli attributi, però, si utilizzano sistemi di riferimenti locali, che
utilizzano la progressiva chilometrica lungo una singola strada.
Tra questi si suole distinguere in sistemi di riferimento assoluti, quando la posizione di un
attributo è misurata a partire dall’inizio della strada, e sistemi di riferimento relativi, quando la
progressiva chilometrica viene reinizializzata, cioè riazzerata, all’inizio di ogni elemento stradale che
forma la strada.
L’ascissa curvilinea, introdotta dal Decr.1/6/01 per il posizionamento degli attributi segmentati
degli elementi stradali e misurata lungo la mezzeria della strada secondo il profilo planoaltimetrico
della stessa, è un esempio di riferimento relativo, in quanto essa viene reinizializzata in
corrispondenza della giunzione iniziale di ciascun elemento stradale.
Inoltre, si distingue tra progressiva reale e progressiva nominale. La progressiva reale è la
misura effettiva della distanza, la progressiva nominale, invece, è la misura a partire da un
riferimento chilometrico nominale, il cippo chilometrico5.
Tuttavia, a causa di variazioni del percorso stradale o di opere di manutenzione che possono aver
spostato il cippo, questo può non corrispondere più all’effettiva distanza a cui si riferisce.
Ad esempio, il cippo 3+000 può non essere più ubicato esattamente al km 3,000 dall’inizio della
strada, ma al km 2,984. In tal caso, un punto P che abbia progressiva nominale pari a 3+547 non si
trova a 3,547 km dall’inizio della strada!
Si può quindi concludere che molto spesso la progressiva nominale non corrisponde alla
progressiva reale. Il riferimento nominale, tuttavia, è ampiamente utilizzato proprio per la
comodità di avere dei cippi materializzati e perché storicamente tutte le strade sono gestite con
esso.
2. Il Catasto delle Strade Italiano
“Il Catasto delle strade rappresenta l'inventario di tutte le strade ad uso pubblico presenti sul
territorio nazionale, con l’obiettivo primario di definire la consistenza della rete stradale nazionale
in modo compatibile ed integrabile, in una prospettiva a medio-lungo termine, con i Catasti dei
terreni e dei fabbricati.
5
In alcuni casi sono disponibili anche i cippi ettometrici.
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Il Catasto deve obbligatoriamente contenere gli elementi relativi alle caratteristiche geometriche
delle strade e delle relative pertinenze nonché gli impianti ed i servizi permanenti connessi alle
esigenze della circolazione.”
I dati contenuti nel Catasto delle strade costituiscono la base informativa dei Sistemi Informativi
Stradali.
Il Decr.1/6/01 per il Catasto delle Strade italiano si basa sullo standard europeo GDF
(Geographic Data File, sezione Roads and Railways) e tratta il sistema viario secondo tre livelli
di analisi differenti, a seconda che si voglia descriverne l'aspetto geometrico/cartografico (livello
0), la modellizzazione mediante giunzioni, elementi stradali e aree di traffico (livello 1) o i percorsi
di transito (livello 2).
Ogni livello è descritto mediante entità (features), attributi (attributes) e relazioni
(relationships); gli attributi, poi, possono essere globali, cioè costanti in tutta l’entità a cui si
riferiscono, o segmentati, ossia variabili lungo l’entità a cui si riferiscono.
2.0 Livello 0
Il livello 0 descrive la rete stradale mediante primitive geometriche (punti e segmenti): le curve
sono rappresentate da una sequenza ordinata di punti intermedi; ogni coppia di nodi consecutivi
individua un segmento.
2.1 Livello 1
Il livello 1 descrive il catasto delle strade a grande scala e si basa sugli elementi fondamentali
giunzione, elemento stradale e area di traffico. Ogni strada è rappresentata da uno o più elementi
stradali, aventi una giunzione ad ogni estremo. Le giunzioni sono utilizzate anche per le
intersezioni tra differenti elementi stradali, per l’immissione di un elemento stradale in un’area di
traffico, per i punti di interscambio tra il sistema viario e un altro sistema di trasporto e dove si
abbiano discontinuità tra gli attributi globali di un elemento stradale. Le aree di traffico, infine,
sono adottate per le aree dove i flussi di traffico non siano definiti (ad esempio piazze, larghi,
ecc…).
2.1.1 GIUNZIONE
Come detto, la giunzione (GDF: junction) è l’estremo di un elemento stradale, il punto di
intersezione fra più elementi stradali o l’interconnessione tra un elemento stradale e un’area di
traffico o tra il sistema viario e un altro sistema di trasporto.
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Una giunzione è sempre un’entità puntuale (nodo), rappresentata in termini geometrici da una
terna di coordinate.
L'entità giunzione non prevede attributi segmentati; gli attributi globali, invece, sono i seguenti:
Nome dell'attributo globale
Dominio di valori
Denominazione Ufficiale
Dominio aperto, di tipo testuale
Denominazione Convenzionale
Dominio aperto, di tipo testuale
Tipo di giunzione
0
1
2
3
4
=
=
=
=
=
ordinaria
mini-rotatoria
biforcazione
attraversamento ferroviario a raso
attraversamento di confine
Note. Per giunzione ordinaria si intende un’intersezione generica tra elementi stradali, ad
esempio un incrocio a raso generico, a prescindere se sia semaforizzato o meno, dotato di
rotatorie, aiuole, spartitraffico o meno.
Con il termine mini-rotatoria ci si riferisce ad una rotatoria di piccole dimensioni (raggio < 10m)
progettata principalmente per ridurre la velocità dei veicoli; essa richiede una modesta deviazione
della traiettoria dei veicoli, senza che questi operino svolte in altre strade.
Si ha una biforcazione quando una medesima strada si suddivide in due differenti tronchi
stradali, mantenendo in entrambi i tronchi la stessa denominazione. In molti casi, però, la
biforcazione non viene considerata e si preferisce usare al suo posto una giunzione ordinaria, in
quanto, quando una strada si divide in due tronchi distinti, in prossimità del punto di divisione si ha
l’intersezione di tre elementi stradali, quello del tratto unico e i due dei tronchi separati.
2.1.2 AREA DI TRAFFICO
L’entità area di traffico o area di traffico delimitata (GDF: enclosed traffic area)
rappresenta un’area dove avvengono movimenti di veicoli senza che i flussi di traffico siano
definiti.
Sebbene sia un’entità prescritta dal Decr.1/6/01, molto spesso l’area di traffico non viene utilizzata
nella creazione dei catasti delle strade, poiché si preferisce comunque rappresentare il traffico che
avviene all’interno di queste aree mediante elementi stradali e giunzioni, che sono più facilmente
modellizzabili e gestibili all’interno dei grafi stradali associati al catasto.
In ogni caso si riportano gli attributi globali dell’area di traffico, che non prevede invece attributi
segmentati:
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Nome dell'attributo globale
Dominio di valori
Denominazione Ufficiale
Dominio aperto, di tipo testuale
Denominazione Convenzionale
Dominio aperto, di tipo testuale
Tipo di area di traffico
1
2
3
4
=
=
=
=
parcheggio
parcheggio multipiano
piazza con flussi di traffico non definiti
altro tipo di area
2.1.3 ELEMENTO STRADALE
Un elemento stradale (GDF: road element) è un’entità lineare delimitata da due giunzioni e
individuata da un insieme ordinato di punti; rappresenta, in genere, l’asse di un tratto di strada a
singola carreggiata.
Un elemento stradale presenta sia attributi globali, costanti lungo tutto l’elemento stradale, sia
attributi segmentati, relativi a caratteristiche che possono variare lungo l’elemento stesso.
Figura 1 - Definizione di giunzioni e elementi stradali: un esempio
● Gli attributi globali dell'entità elemento stradale sono:
Nome dell'attrubuto globale
Dominio di valori
Denominazione Ufficiale
Dominio aperto, di tipo testuale
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Denominazione Convenzionale
Dominio aperto, di tipo testuale
Ente proprietario
1
2
3
4
5
Codice Ente gestore
Assegnato in modo univoco dal gestore dell'Archivio
Nazionale delle Strade
Classifica Amministrativa
SS = Strade Statali
SR = Strade Regionali
SP = Strade Provinciali
SC = Strade Comunali
SM = Strade Militari
PR = Strade private
Classifica Tecnico-Funzionale
A = Autostrade
B = Strade extraurbane principali
C = Strade extraurbane secondarie
D = Strade urbane di scorrimento
E = Strade urbane di quartiere
F = Strade locali
Lunghezza
Misurata in metri
Composizione elemento stradale
0 = carreggiata unica
1 = carreggiate separate
Direzione di marcia consentita
1
2
3
4
=
=
=
=
=
=
=
=
=
Stato
Regione
Provincia
Comune
Privato
doppio senso di marcia
senso unico dalla giunzione iniziale a quella finale
senso unico dalla giunzione finale a quella iniziale
divieto di transito nei due sensi
● Gli attributi segmentati dell'entità elemento stradale sono descritti da:
-
codice del tipo di attributo, codice numerico associato ad ogni tipo di attributo segmentato;
-
ascissa curvilinea in metri del punto di inizio di presenza dell’attributo;
-
ascissa curvilinea in metri del punto di fine di presenza dell’attributo;
-
tipo di riferimento delle coordinate, di tipo relativo (l’origine coincide con l’inizio
dell’elemento stradale);
-
collocazione, necessaria per specificare se l’attributo si trova a destra dell’elemento stradale
(simbolo +), a sinistra dell’elemento stradale (simbolo -), o su entrambi i lati dell’elemento
stradale (sigla NULL)6.
6
Per determinare i lati destro e sinistro di un elemento stradale occorre percorrerlo nel verso crescente delle ascisse
curvilinee. La sigla NULL viene utilizzata anche quando non sia necessario specificare la collocazione dell’attributo
segmentato.
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Gli attributi segmentati degli elementi stradali sono molto numerosi: in questa sede si omette il
loro elenco completo e si riporta soltanto il nome dei gruppi omogenei in cui sono ripartiti.
Codice
Nome gruppo omogeneo di attributi segmentati
0
Sezione dell’elemento stradale
1
Pavimentazione della strada
2
Corpo stradale
3
Ponti, viadotti e sottopassi
4
Gallerie e sovrappassi
5
Cunette di margine
6
Arginelli
7
Protezione del corpo stradale
8
Protezione dell’ambiente circostante
9
Impianti di illuminazione
10
Piazzole di sosta
11
Dispositivi di ritenuta
12
Pertinenze di servizio
13
Opere di continuità idraulica
14
Accessi
15
Cippi o segnali chilometrici
2.2 Livello 2
Il livello 2 rappresenta la rete stradale mediante strade e intersezioni e opera ad una scala più
piccola del livello 1.
Nel livello 2, poi, l’aspetto più importante è quello funzionale: è importante infatti conoscere e
rappresentare la funzione svolta da una direttrice stradale o da un’intersezione.
Come accennato, le entità del livello 2 sono la strada e l’intersezione.
La strada (GDF: road) è compresa tra due intersezioni è può essere costituita da più elementi
stradali e più giunzioni, con la regola per cui entrambe le carreggiate di una strada a doppia
carreggiata formano un’unica strada.
Anche un’intersezione (GDF: intersection) può comprendere più elementi stradali e più
giunzioni e ha la funzione di rappresentare la convergenza/divergenza di due o più direttrici di
traffico. Un’intersezione può essere di tipo:
-
rotatoria,
-
uscita stradale (uscita stradale propriamente detta o scambio stradale),
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incrocio, dove si uniscono strade a due o più carreggiate singole o strade ad unica
carreggiata.
Si consideri a scopo esemplificativo la figura sottostante: si tratta di una rotatoria (la cui area è
evidenziata dalla campitura puntinata magenta) che regola l’incrocio di due strade, una avente
direzione Nord-Sud e l’altra direzione Est-Ovest.
● Al livello 1, presso la rotatoria le due strade vengono rappresentate da 4 elementi stradali:
-
elemento stradale 1:
tratto della strada 31 a Ovest della rotatoria;
-
elemento stradale 3:
tratto della strada 31 a Est della rotatoria;
-
elemento stradale 2:
tratto della strada 42 a Nord della rotatoria;
-
elemento stradale 4:
tratto della strada 42 a Sud della rotatoria.
Nella rotatoria, invece, si hanno 4 giunzioni e 4 elementi stradali; le giunzioni (100,101,102,103)
rappresentano i punti in cui gli elementi stradali 1, 2, 3 e 4 si immettono o escono dalla rotatoria;
gli elementi stradali (5,6,7,8), invece, rappresentano i flussi di traffico all’interno della rotatoria e
collegano le giunzioni.
● A livello 2 la schematizzazione è più semplice, in quanto la rotatoria è rappresentata da una
sola intersezione (10) e da 4 strade che vi convergono (31,32,41,42).
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42
32
10
31
N
41
Figura 2 – Differenza di dettaglio tra livello 1 e livello 2
3. Analisi critica delle disposizioni
L’introduzione del catasto stradale, istituito con l'art.13, comma 6 del Nuovo Codice della Strada
(Decreto Legislativo 30 aprile 1992) e definito e descritto nelle sue caratteristiche tecniche dal
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del giugno 2001 (Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici
1 giugno 2001), ha portato le amministrazioni regionali e provinciali, nonché l’ANAS e vari centri di
ricerca, ad affrontare il problema di come effettuare l’impianto dei catasti strade provinciali e
dell’archivio nazionale delle strade, previsti dalle disposizioni di legge.
In particolare, le principali difficoltà incontrate nel seguire le prescrizioni del legislatore riguardano
l’introduzione dell’ascissa curvilinea e le modalità di rilievo, che risultano troppo restrittive per le
risorse di tempo e di fondi disponibili e per le precisioni richieste, anche e soprattutto in relazione
alla cartografia esistente, alla quale deve sovrapporsi il catasto strade.
Per questo motivo sono stati istituiti gruppi di ricerca a vari livelli dell’amministrazione pubblica,
con lo scopo di analizzare criticamente le specifiche tecniche, di riadattarle in modo che possano
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essere effettivamente adottate nella formazione dei catasti strade e di produrre documenti che
formalizzino le considerazioni e i risultati ottenuti, tra i quali particolarmente significativi sono gli
studi del Centro Sperimentale di Cesano dell’ANAS (ANAS - Centro Sperimentale di Cesano, 1999)
e di IRER e Regione Lombardia (Regione Lombardia – Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità,
IRER – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, 2000).
In realtà esistono alcune problematiche relative al differente modello concettuale utilizzato da un
lato dalle normative europee e nazionali (tra cui il Decr.1/6/01) e dall'altro da quelle regionali e
provinciali (per la nostra Regione dal Progetto per la definizione delle specifiche della struttura
informatica di base del catasto stradale della Regione Lombardia), per rappresentare, organizzare
e georeferenziare le informazioni relative all'assetto viario nel suo complesso. La scelta tra le due
alternative dev’essere opportunamente valutata in funzione delle esigenze dell'ente che dovrà
usufruire delle informazioni contenute nel catasto stradale, del dettaglio che si vorrà raggiungere
in esso e delle funzionalità di cui dovrà disporre il sistema informativo territoriale.
4 Catasto stradale e grafo stradale
Spesso accanto ai catasti stradali vengono definiti e implementati grafi stradali in grado di
supportare funzionalità di routing quale ad esempio la ricerca del percorso più breve tra due punti
distinti della città.
In genere si cerca di impiegare le entità previste per il catasto strade come elementi costituenti il
grafo, utilizzando gli elementi stradali come archi e le giunzioni come nodi. Ciò comporta
l’introduzione di pseudonodi in corrispondenza delle giunzioni non ordinarie, ossia dove ci siano
variazioni degli attributi globali degli elementi stradali o dove un elemento stradale presenti una
mini-rotatoria o una biforcazione o intersechi un confine o una linea ferroviaria.
Inoltre occorre valutare anche la granularità che si vuole dare al grafo: ad esempio,
introducendo come pseudonodi anche i numeri civici si ha una maggiore precisione nelle
funzionalità di percorso minimo, ma una gestione ben più complessa del grafo, della topologia
associata e di eventuali modifiche da applicare ad essi. È chiaro infatti che se un grafo
comprendente i numeri civici permette di trattare con maggior cura problemi del tipo “visualizza il
percorso minimo dal civico 2 di via Dante al civico 30 di via Milano”, esso diventa di non facile
gestione se i numeri civici devono essere ridigitalizzati o aggiornati a fronte di eventuali
rinumerazioni o di altri problemi a cui essi sono soggetti.
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FONTI BIBLIOGRAFICHE PER APPROFONDIMENTI
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ANAS - Centro Sperimentale di Cesano (1999), Catasto Stradale - Linea guida N°3, Graphic
Italia Editrice, Roma.
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Colorni A. (1984), Ricerca operativa, CLUP, Milano.
-
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 1/6/2001, “Modalità di istituzione ed aggiornamento
del Catasto delle strade ai sensi dell'art. 13, comma 6, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.
285, e successive modificazioni”.
-
Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, “Nuovo Codice della Strada”, art.13, comma 6.
-
Intesa GIS / WG 01 (2004), Specifiche per la realizzazione dei data base topografici di
interesse generale – Specifiche di contenuto: Gli Strati, i Temi, le Classi, Intesa Stato Regioni
Enti Locali Sistemi Informativi Territoriali.
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ISO/TC 211 (2002), ISO/DIS 14825 Intelligent transport systems - Geographic Data Files
(GDF) - Overall data specification, International Organisation for Standardisation.
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Regione Lombardia – Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità, IRER – Istituto Regionale di
Ricerca della Lombardia (2000), Progetto per la definizione delle specifiche della struttura
informatica di base del catasto stradale della Regione Lombardia, Regione Lombardia.
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Winston W.L. (1994), Operations research : applications and algorithms, Duxbury press,
Belmont.
Ultimo aggiornamento: 25/01/2005
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