Polstrada - Pozzo di Giacobbe ONLUS

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Polstrada - Pozzo di Giacobbe ONLUS
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PRIMO PIANO
LA GRANDE EMERGENZA
POLITICI E ONOREVOLI
«IL PROBLEMA ESISTE»
La proposta
del Qn
accende
il dibattito
Quotidiano Nazionale VENERDÌ 27 OTTOBRE 2006
Daniele
MARANTELLI
Giovanni
SANGA
Alberto
BALBONI
(Ulivo-Ds)
(Dl-Margherita)
(An)
Occorre fare rispettare le regole
e i limiti che le leggi impongono
Ma bisogna anche ricordare
ai ragazzi i valori che portino
a provare gusto per la vita
e non bruciare tutto e subito
Quando c’è di mezzo la vita delle
persone, misure più severe
possono senz’altro essere utili
Ma occorre anche una campagna
forte, per fare capire ai giovani
il rischio di certi comportamenti
Il sabato e negli orari notturni,
siamo davanti a un’autentica
emergenza: è perciò urgente
ampliare la gamma delle soluzioni
E’ giusto quindi battersi per
rendere più serrati i controlli
«Polstrada
Il sindacato: «A gennaio
di MASSIMO PANDOLFI
L COPRIFUOCO, SÌ. Ma
chi lo fa rispettare? Eccolo il
problema dei problemi: la polizia stradale è alla frutta. «E la Finanziaria ci ha fatto un altro bel
regalino — dice Filippo Saltamartini, segretario nazionale del sindacato autonomo di polizia — tagli e ancora tagli. Nel 2007, cioè
domani, il personale sarà ridotto
del 10%». Che vuol dire: i 13mila
agenti in forza alla polstrada oggi,
diventeranno 11700 alla fine del
2007, cioè 1300 in meno».
Buonanotte coprifuoco, allora.
I
LE VOCI DELLA RETE SONDAGGIO E BLOG: TUTTI POSSONO PARTECIPARE
«Chi è ‘fuori’ non può guidare»
C
ONTINUA IL CONFRONTO sul forum si alla guida. E’ convinto che l’informazione sia fondi quotidiano.net, e si moltiplicano le propo- damentale, ma pensa anche che sia necessario interste su come risolvere il problema del pesante venire a livello normativo «vietando i liquori ai mibilancio di vite spezzate sulle strade. E’ un’emergen- nori di 21 anni». Luciano, poi, auspica «controlli
za che fa discutere gli utenti della Rete che sono per antialcol e droga a tappeto fuori dalle discoteche, prilo più giovani, perché proprio i giovani sono troppo ma che il potenzaile assassino, o suicida, salga in
spesso le vittime di queste stragi sulle strade. In poco macchina». Nanni, invece, propone una sorta di
più di due giorni, sono arrivati 1830 voti al nostro campagna-choc con funzione deterrente: «Sistemare
sondaggio on-line che chiede: «Abbassare i limiti di le auto incidentate davanti alle discoteche».
velocità di notte e nei weekend: sei d’accordo?». La
maggioranza degli utenti — forse proprio perché so- UN ALTRO SUGGERIMENTO che ha riscosno quasi tutti giovani — dissente: risponde «no» il so notevole successo è quello di introdurre obbligatoriamente corsi di guida sicura. Questi — si sostiene
55,8% e «sì» il 44,2.
Ma, sviscerando il problema, si capisce che, comun- — hanno un duplice vantaggio: permettono di capire effettivamente i rischi della guida
que, è una questione che preoccupa e
in certe circostanze, e quali sono i corfa discutere. Molti sostengono che,
OBBLIGATORI
retti atteggiamenti da tenere, ma anprima ancora di punire i trasgressori,
è necessario trovare un modo per im- «Sicurezza al volante, che di infrangere quell’ingannevole
sarebbe utile
senso di sicurezza e invulnerabilità
pedire le trasgressioni all’origine. Biche spesso accompagna i guidatori.
sogna cioè impedire, a chi non è in
introdurre corsi
Zorro, per esempio, che è istruttore
grado di guidare, di girare la chieve
per i ragazzi»
di guida e pilota amatoriale, caldegdi accensione dell’auto.
gia fortemente l’introduzione di que«IL VERO PROBLEMA — sostiene Carlos — sto strumento: «I corsi di guida sicura sono molto utiè che molte volte ci si mette al volante senza essere in li per imparare a gestre l’auto in condizioni critiche».
grado di guidare in sicurezza» e allora visto «che noi C’è poi un’altra questione importante, sollevata da
italiani abbiamo bisogno di un mitra puntato alle Nostromo. E cioè il fatto che bisognerebbe «rendere
spalle», «cominciamo a dare la caccia a spacciatori e più sicura la rete stradale con lavori di adeguamento
venditori di super alcolici con pochi scrupoli». Insom- dei tracciati, del fondo stradale, della segnaletica».
ma, deve passare il concetto che chi beve, o è sotto
l’effeto di droghe, non può assolutamente salire in QUEL CHE È CERTO, è che urge fare qualcosa.
macchina. E per realizzare questo obiettivo bisogna Serve un intervento serio, efficace e mirato che —
condurre una lotta su un doppio binario: da un lato come fa notare Vito — «non penalizzi l’intera comuverso i gestori dei locali e, dall’altro, verso i guidato- nità degli automobilisti per multare gli atteggiamenti
irrespopnsabili di alcuni». In questo caso, affidarsi
ri.
Vito fa parte di un nuclo di protezione civile come al buon senso delle persone è pericoloso e purtroppo,
volontario e la notte si apposta all’uscita delle discote- spesso, inutile.
Alessia Gozzi
che per dissuadere i giovani un po’ alticci dal metter-
Ma li conoscono questi numeri i
nostri signori di Montecitorio?
Gliene daremo altri in questo articolo: numeri ancora più scandalosi, al limite del grottesco.
Basta un esempio per farvi capire
quanto il Palazzo sia realmente interessato all’emergenza stragi.
Pensate, siamo peggio del Ghana.
I nostri dati Istat sulla sinistrosità
stradale complessiva sono fermi
al 2004, quelli del Paese africano
arrivano al giugno 2006. In Francia i dati vengono addirittura aggiornati settimanalmente e, lì, il
coprifuoco c’è per davvero: non a
caso, i morti annuali sono scesi a
cinquemila, cioè mille in meno
che da noi.
LA POLSTRADA, allora. Un
Corpo che dovrebbe rappresentare il simbolo, il fiore all’occhiello
della nostra battaglia per la vita (e
non per le multe). E’ alla frutta, dicevamo. E non certo per colpa dei
volenterosi e, a volte, anche eroici
poliziotti che vi lavorano. Ecco cosa è successo ultimamente a Firenze: «Alla sezione della Polstrada
— racconta Renato Scalia, segretario regionale toscano del Silp (sindcato italiano lavoratori polizia)
— sono rimasti per alcuni giorni
con una sola vettura. Ora ne hanno aggiunta un’altra».
Un’auto (poi due) per una sezione
fatta di circa un centinaio di poliziotti e due superstrade insidiose
da controllare come la Firenze-Pisa-Livorno e la Firenze-Siena.
Niente male, no?
E a Firenze, come del resto in tut-
LA FOTO SBAGLIATA
DI GIULIO CONTI
Nell’edizione
di ieri, per un
errore, è stata
pubblicata la
foto di Giulio
Conti, sindaco
di Carrara, invece di
quella
dell’omonimo
Giulio Conti (nella foto), deputato An di Macerata. Ce ne scusiamo
con gli interessati e con
i lettori.
Quotidiano Nazionale
PRIMO PIANO
LA GRANDE EMERGENZA
VENERDÌ 27 OTTOBRE 2006
Massimo
VANNUCCI
Francesco
BOSI
Valdo
SPINI
(Ulivo-Ds)
(Udc)
(Ulivo-Ds)
Le cause degli incidenti nel fine
settimana vanno ricercate non solo
nella velocità, ma anche nell’uso
irresponsabile di alcol e droghe
Bisogna intervenire con misure
drastiche anche su questi fenomeni
Regole più severe possono essere
utili, ma occorrono anche maggiori
controlli e fare crescere una cultura
diversa che metta al centro
il rispetto della vita umana, sempre
e ovunque, anche sulle strade
Va fatta un’analisi dei picchi
degli incidenti e, quindi, di possibili
rimedi differenziati da trovare
In questo senso, abbassare i limiti
in alcuni precisi orari potrebbe
essere un intervento efficace
ko causa tagli»
1300 agenti in meno. Le auto? Catorci»
ta Italia, queste auto sono nove volte su dieci vecchie, a
volte scassatissime, di sicuro
logore. La Polstrada ne ha oltre 3mila in tutta la penisola,
molte sono datate 1999-2000
e hanno più di 250mila chilometri, cioè l’età giusta per la
pensione. «Ma qualche settimana fa — ricorda Saltamartini — è arrivata una circolare del
ministero degli Interni, che ha alzato a 350mila i chilometri della
rottamazione perché, evidentemente, non ci sono i soldi per
cambiare il parco veicoli. Si diceva che il governo Berlusconi ci lasciava senza benzina: Prodi, avanti così, ci manderà tutti a piedi. Altro che più pattuglie per fare controlli».
IN QUESTO momento,
mentre leggete, 400 pattuglie della Polstrada sono
in giro, in ordine sparso,
per i 6500 chilometri autostradali e gli oltre 20mila delle principali strade ordinarie italiane. Si fanno
quattro turni da sei ore ciascuno, due poliziotti per pattuglia, in media 3200 uomini in
strada al giorno. Poi, almeno altri
duemila nelle sale radio e operative.
Gli altri o sono di riposo o sono in
ferie o in malattia oppure lavorano in ufficio, con la burocrazia
che impazza. «Possiamo anche
provare a mandarne qualcuno di
più in strada — chiude Saltamartini — ma cosa gli diamo, la bicicletta?».
L’INIZIATIVA PISTOIA, SULLE ARTERIE DELLA MORTE
Sagome sulla strada
«Siano da monito»
di GIANCARLO ZAMPINI
— QUARRATA (Pistoia) —
ICIOTTO SAGOME
sulle strade. Ognuna a
memoria di una giovane vita annientata, vittima di
un incidente. Il messaggio di
quella figura nera, bordata di
bianco, che diventa fluorescente nella notte, è chiaro: qui, in
questo punto preciso, è morta
una persona: rallentate, pensateci.
Troppi morti sulle strade, molti i giovani coinvolti in incidenti: per porre un freno a tante tragedie quotidiane, specie
nel fine settimana, a Quarrata,
città pistoiese famosa per i mobili, si è dato vita a una iniziativa molto concreta.
D
DA ALCUNI giorni, gli automobilisti che percorrono alcune delle strade più transitate
del comune si imbattono in alcune sagome a forma di uomo,
di colore nero, posizionate sulle banchine (nella foto sotto).
Una forma di comunicazione
molto originale, sperimentata
in Francia, rivolta agli automobilisti in transito in una zona,
dove, a causa di un incidente
stradale, ha perso la vita una
persona: alla base della sagoma è stato riportato su una targhetta il nome e cognome dElla vittima e la data dell’incidente. Il progetto Per la strada della vita, rivolto alla sicurezza stradale
(foto Ansa)
tellani)
(foto Cas
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come forma di sicurezza sociale, è stato ideato dall’associazione quarratina «Il Pozzo di Giacobbe» onlus, curato da Valentina Chericoni, responsabile
pedagogica. I volontari hanno
realizzato una mappa degli incidenti mortali sulle strade di
Quarrata: 34 negli ultimi undici anni. Un’iniziativa accolta
con entusiasmo dal sindaco,
Sabrina Sergio Gori, e dalla
Provincia di Pistoia.
LA PRIMA sagoma fu collocata in via IV Novembre il 14 luglio scorso, in occasione della
ricorrenza della morte di Sara
Cinalli, travolta da un’auto a
bordo del suo scooter. Ci fu anche una fiaccolata a cui parteciparono tanti giovani con le magliette bianche: sopra, c’era il
volto sorridente di Sara.
Sull’iniziativa c’è stata anche
una voce contraria, quella di
Deanna Marini, madre della
ventiquattrenne Claudia che
perse la vita alla guida della
propria auto l’8 luglio del 1988
in via Europa. «Sono tornata
indietro negli anni — dice —
nel vedere quella sagoma nera
posizionata nel punto dove morì mia figlia. Tutte le volte che
torno da casa mi mette addosso una grande tristezza. Rispetto l’iniziativa, ma credo sarebbe stato opportuno, prima, consultare i familiari delle vittime».
Il progetto mira a fare diminuire la velocità a chi transita nei
pressi delle sagome e avvisare
il conducente della pericolosità di quel tratto di strada. Il bilancio fra un anno.