New Orleans, Quartiere Francese Oggi «Lei è... vicina.» Alla

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New Orleans, Quartiere Francese Oggi «Lei è... vicina.» Alla
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New Orleans, Quartiere Francese
Oggi
«Lei è... vicina.»
Alla debolezza e alle parole strozzate di suo fratello, gli occhi di Murdoch Wroth divennero rabbiosi verso colei che
aveva ridotto il prode Nikolai in quello stato di debolezza.
Myst la Desiderata, una donna immortale con un cuore
malvagio.
E la Sposa a cui è destinato Nikolai.
«Come fai a dirlo?» chiese Murdoch.
«Perché io posso sentirla» disse Nikolai.
Murdoch prese il braccio di Nikolai e se lo mise intorno alle spalle per aiutare il fratello a camminare mentre cercavano. Gli umani intorno pensavano che Nikolai fosse uno dei
tanti ubriachi.
Il prode Nikolai. Era esausto; avendo bevuto poco sangue, il
suo corpo era in preda a un bisogno insaziabile di una folle
valchiria che alleviasse il suo dolore. Aveva perso peso, la sua
faccia era scarna, i muscoli indeboliti.
«Murdoch, quando la trovo... voglio che tu te ne vada da qui.»
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Lui fece cenno di no con la testa. «Io rimarrò qui fino a
quando mi sarò assicurato che lei...»
«No. Non voglio che tu... Guardami.» Il debole sguardo di
Nikolai rifuggì da quello di Murdoch.
«Io perderò il controllo.»
Quello avrebbe disonorato il suo potente fratello maggiore come poche altre cose avrebbero potuto fare.
Murdoch non riusciva a immaginare come avrebbe reagito Nikolai una volta trovata Myst. Cinque anni prima, lei aveva risvegliato Nikolai, come solo una Sposa poteva fare, riportando in vita il suo corpo di vampiro morto.
Lo aveva fatto respirare, il cuore aveva ricominciato a battere, e aveva alimentato nuovamente la sua brama, senza l’intenzione di smorzarla.
Quella stessa notte, un’altra valchiria lo aveva ferito con
delle frecce e un’altra ancora aveva deluso i suoi desideri.
Myst era fuggita con quelle due, condannando Nikolai.
Un vampiro riportato alla vita poteva avere sollievo per la
prima volta solo toccando la sua Sposa in qualche modo. Se
lei non era disponibile, allora lui sarebbe rimasto in uno stato di costante eccitazione, tutto indolenzito per chissà quanto tempo.
Cosa che lei sapeva bene.
«Promettimi che te ne andrai» disse Nikolai.
Dopo un po’Murdoch rispose: «Lo farò.» Se Myst fosse davvero qui stanotte, avrebbe senso la presenza di tante valchirie per le
strade. Ancora più dei loro modi ingannevoli, manipolatori e violenti. «Ma ne troverai un’altra» aggiunse.
Lui poteva catturarne una e interrogarla sul Lore, il mondo dei non così mitici esseri di cui lui e suo fratello facevano
parte.
La sua conoscenza del Lore era limitata come quella degli
altri vampiri appartenenti all’Ordine degli Antenati.
Le loro armi consistevano principalmente in quelle uma12
ne trasformate, e le creature del Lore tenevano i loro segreti
ben nascosti.
«Non sottovalutare le valchirie come feci io» sbottò Nikolai.
«Altrimenti soffrirai come è successo a me.»
Gli dispiaceva che il fato avesse obbligato Nikolai a questa
rinascita. Come se Nikolai avesse bisogno di un altro peso.
Il processo di rinascita era ciò che Murdoch più detestava
dell’essere un vampiro, più di non poter vedere mai più il sole.
Anche se una volta era stato un libertino, andava a letto con
una donna diversa ogni notte, Murdoch sperava che non gli
accadesse più. Essere spiritualmente legato a una sola donna
sembrava orribile, specialmente a una donna che non sceglieva, l’unica che potesse rifiutarlo, come Myst con Nikolai. Il dolore aveva reso suo fratello quasi irrazionale nella sua ricerca.
Nikolai voleva essere appagato, ma Murdoch sospettava
che volesse semplicemente quella donna. Anche dopo tutto
quello che lei gli aveva fatto.
«Dove la prenderai questa notte?» chiese Murdoch. «Nel
mulino?» Si erano assicurati un vecchio mulino restaurato
per la lavorazione dello zucchero, fuori città, e stavano lì invece di stare nel castello degli Antenati mentre perlustravano le strade.
Nikolai scosse la testa.
«Allora, torni al castello?»
Non ottenendo risposta, Murdoch disse: «Non andresti
con lei a Blachmount?» La vecchia proprietà dei Wroth, dove la maggior parte della loro famiglia era morta in una notte sola di malattia e omicidi.
«Perché?»
«Perché la mia Sposa viene da lì.»
Prima che Murdoch potesse chiedere spiegazioni, Nikolai
si fermò, con gli occhi leggermente socchiusi. Poi volse la testa verso il tetto. «È lei.»
Sopra di loro, una donna dai capelli rossi rimase di ghiac13
cio, le sue labbra socchiuse per lo shock. Murdoch l’aveva vista solo di sfuggita in tutti gli anni precedenti e ora osservava
i dettagli della valchiria. Aveva lineamenti delicati e particolari, orecchie appuntite e zigomi alti, ma notò anche gli artigli
arcuati e i denti piccoli.
Vedendola, Nikolai riprese le forze non avendo più bisogno del sostegno di Murdoch. «La mia Myst.»
Lei impallidì alla vista di Nikolai, che ora sembrava il mostro che aveva cercato di creare. Le iridi erano diventate completamente nere, i canini si intravedevano nella bocca, sembrava un assetato.
La sua espressione terrorizzata fece quasi provare pietà a
Murdoch; ma lei non meritava compassione. Il che era un bene, visto che Nikolai non ne avrebbe avuta per nessuno quella notte.
La loro ricerca di cinque anni era... finita. Finalmente.
Nel momento in cui Nikolai provò a raggiungerla, Murdoch gli diede una pacca sulla spalla e si teletrasportò via come aveva promesso, sparendo così rapidamente da non essere avvertito dalla paludosa massa di turisti ubriachi. Anche se
lo avessero visto sparire, gli umani avrebbero pensato di esserselo immaginato.
Murdoch apparve in un vicolo retrostante, alcuni isolati
più in là; poi si incamminò verso la via principale del Quartiere, Bourbon Street. Mentre si muoveva tra la folla, una brezza
calda inondò la strada, mandando via la foschia di palude e i
fumi delle bancarelle dei venditori di cibarie.
Faceva caldo. A febbraio. Un tempo buono per la caccia.
Ebbene sì, Nikolai sarebbe stato spietato quella notte, come
lo sarebbe stato Murdoch.
Ora tutto ciò di cui aveva bisogno era una preda.
La caccia comincia.
Sono stata seguita.
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Daniela la Vergine di Ghiaccio si guardò furtivamente indietro ancora una volta. Non vide niente di strano – turisti a
spasso, streghe che fischiettavano ai maschi umani – ma Danii non riusciva a togliersi dalla testa che era stata seguita.
La cosa suscitava una domanda: quale creatura sarebbe
stata così stupida da cercare la furia di una valchiria?
Forse era solo spaventata dalle parole criptiche di Nïx di
quella notte. Nïx, la sua sorellastra indovina, spesso faceva
previsioni sballate. Ma Danii non riusciva a pensare ad altro.
«Povera, povera Daniela, la bambola rotta che voleva essere
aggiustata. Stanotte potrebbe succedere.»
A causa della sua pelle pallida e ghiacciata, Danii – lei era
in parte icere – era spesso paragonata a una bambola di porcellana. Be’, a causa della sua pelle color ghiaccio e per quello che le sarebbe accaduto se si fosse surriscaldata...
Ma una bambola rotta? Cosa significava? E aggiustata poi,
era un bene o un male? Cosa doveva precisamente essere aggiustato?
«Non capisco di cosa stai parlando. Io non sono rotta» aveva detto a Nïx. «La mia esistenza solitaria mi porta a strapparmi i capelli e non so come potrei essere aggiustata.» Forse essere finalmente toccata da qualcuno? Sentire la pelle di un
uomo contro la sua senza essere bruciata, invece di fantasticare in continuazione sulla cosa?
Darei qualsiasi cosa.
Tuttavia il solo maschio sulla terra che poteva toccarla doveva essere icere. Sfortunatamente, erano anche quelli che
volevano la sua morte.
Il che significava che la cosa più vicina al sesso che potesse ottenere era la lettura dei molti libri erotici che teneva nascosti nella sua stanza, oppure le sue fantasie. Quindi sarebbe probabilmente stata la vergine più vecchia del mondo. In
attesa della conferma dal Guinness dei primati.
Le persone si chiedono perché preferisca la fantasia alla realtà.
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Le sue orecchie si misero in ascolto. Eppure no, non era
semplicemente spaventata; qualcosa stava accadendo. I suoi
sensi erano in allerta.
Accelerando il passo, stette attenta a evitare le persone in
strada, girando la manopola di 98,6 gradi. Anche il minimo
contatto con un’altra pelle l’avrebbe bruciata. Era un mistero,
visto che si manteneva fredda scoprendosi molto.
Quando il suo respiro gelato si confuse nell’aria tiepida
della notte, si trattenne dalla necessità di gridare e si guardò
ancora una volta indietro.
Questa volta intravide un uomo che camminava come una
furia, dietro di lei. Era bello e sembrava avere sui trentacinque
anni. Ma c’era qualcosa di strano in lui.
Era umano? New Orleans era piena zeppa di esseri del
Lore. Poteva essere un immortale e forse la stava seguendo.
In quel momento, lui non stava guardando nella sua direzione, così lei colse l’occasione di rifugiarsi in un vicolo, di
fianco a un hotel. Saltando quattro piani fin sul tetto dell’hotel, incrociò un davanzale da cui si vedeva la strada e poi si acquattò tra due bandiere, una aveva un fleur de lis coperto di
perline e l’altro era del Pardi-Gras!
Inclinando la testa, cercò di osservare l’uomo. Aveva i capelli lunghi di un colore castano scuro, poco curati, con un ricciolo che cadeva sulla fronte. Il volto aveva un non so che di
fantasioso, con un mento e una mascella mascolini e pronunciati. Vestiva abiti di buona fattura, una camicia con i bottoni
neri, jeans e una giacca che faceva calore solo a guardarla. Lei
invece indossava l’abito più scollato del mondo. Lui procedeva a grandi passi con aria sicura. Era bellissimo e lo sapeva.
D’altronde come poteva ignorare gli sguardi delle ragazze?
Lei si accigliò. Sembrava ignaro di quelle ragazzine scollacciate a caccia della sua attenzione.
Era di corporatura robusta, muscoloso come un immortale, ma era quello che la insospettiva. Considerando la sua
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statura, era probabilmente un demone, oppure un lykae –
quegli animali che avevano iniziato ad andare in giro per i
prati delle valchirie, spavaldi come erano.
O forse poteva essere... un vampiro? Spostò lo sguardo sul
suo petto, osservando il ritmo del respiro. I secondi passavano. Storicamente i vampiri evitavano la Louisiana. Tuttavia
quella notte la sua congrega di valchirie aveva saputo che i
membri delle opposte fazioni in guerra, l’Orda e gli Antenati, potevano essere in giro per il Quartiere.
Quello che non sapevano era perché.
Il suo petto è fermo. Bingo. È un vampiro.
I suoi occhi erano grigi e chiari – non rossi e folli, assetati di
sangue –, il che significava che era uno degli Antenati, uno dei
due gruppi in guerra, e non beveva sangue direttamente dalle persone. Vampiri che non uccidevano. Almeno per quanto
dicevano.
La creatura del Lore stava ancora in attesa. Anche Danii
sapeva di dover riferire di averlo visto, ma non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Cosa aveva quel vampiro di particolare?
Sapeva che solo due valchirie erano state con uno di essi.
Una era ancora viva. Danii sapeva che era pericoloso. E allora perché questa attrazione?
Certo, era bello da mozzare il fiato, con un viso fiero e carismatico, spalle larghe, ma lei non era mai stata così attratta
da un uomo. Non da uno reale, almeno.
Daniela, la bambola rotta... voleva lui. Un vampiro.
Quando le fu quasi davanti, notò che sembrava appesantito e anche preoccupato. Difficilmente poteva essere l’espressione di qualcuno che la stava inseguendo.
Ma se non era lui, allora chi...
L’inconfondibile suono della corda dell’arco risuonò dietro di lei. Si buttò giù per coprirsi e una pioggia di frecce fendette l’aria proprio nella sua direzione. Una seconda raffica
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si scagliò contro le mattonelle che aveva appena superato
rimbalzando sul muricciolo basso.
Riconobbe l’odore di creosoto delle punte delle frecce.
Veleno sulle punte, veleno di fuoco. Solo quello poteva uccidere creature di ghiaccio come lei. Oddio.
Senza guardarsi indietro, balzò sul tetto. Quando atterrò
sul vicolo di sotto, si allontanò con uno scatto.
Gli archi e le punte avvelenate delle frecce certamente non
erano una minaccia dei lykae. E neanche un attacco dei vampiri.
Gli assassini icere erano venuti per prenderla. Il popolo di
mia madre. Come avevano fatto a trovarla?
Poteva solo fuggire, sapendo di non poter combattere. Quegli assassini si muovevano in gruppo e, dal numero delle frecce, ce n’erano almeno mezza dozzina. Mentre si lanciava verso una sfida mortale, la sua mente si ribellò. Non aveva visto
nessuno della sua specie per secoli. Pensavo che qui sarei stata al
sicuro.
La sua unica speranza era seminarli, anche se sapeva quanto fossero veloci. Come lei, erano creature soprannaturali.
Si ritrovò proprio di fronte al vampiro, quasi sul punto di
scontrarsi con lui.
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