porte di Torino il più grande centro commerciale d`Italia

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porte di Torino il più grande centro commerciale d`Italia
Stop Al Consumo di Territorio
PIEMONTE: Alle porte di Torino il più grande centro commerciale d'Italia
Ultimo aggiornamento lunedì 10 gennaio 2011
di Claudio Canal.
Sentivamo tutti la mancanza di un nuovo Centro Commerciale. Anzi di uno Shopping Village.
Se poi, come ci garantiscono, sarà "il piu' grande d'Italia", non possiamo che esserne fieri: MondoJuve. D'ora in avanti
sapremo dove passare i week end.
Finalmente un'Opera che risponde alle esigenze di sviluppo del Paese: cemento, cemento, asfalto, appalti e subappalti,
'ndrangheta, svincoli, viadotti, luminarie, consumo terreno fertile, canali di scolo, fosse sotterranee, sindaci con fascia ad
inaugurare, vescovo a benedire, banche e finanziarie in fibrillazione ecc.
La proprietaria è la «Campi di Vinovo SpA» del gruppo finanziario Gilardi spa, che ha acquisito l'area dalla Juventus
FC insieme al nome e al marchio stesso.
Come ci informa il settimanale locale L'eco del Chisone:
Una superficie lorda complessiva pari a 82mila metri quadrati su un’area complessiva di 340.000 mq di cui 110mila
destinati a parcheggio. L'intervento commerciale verrà realizzato dalla Cgg costruzioni generali Gilardi Spa. Collocato
lungo il nuovo asse Debouché, nei pressi dell'uscita della tangenziale, accanto al parco di Stupinigi, Mondo Juve
shopping center «offre i vantaggi del classico centro commerciale classico con ipermercato, con l'attrattività di un
elegante fashion mall e la profondità di offerta di un grande retail park".
L'Opera e' stata presentata dalla modella cubana Keyla Guilarte Gonzalez alias Madre Natura nel programma televisivo
di forte impegno culturale Ciao Darwin: http://video.google.com/videoplay?docid=-4578313180260896460 .
Un nome, una garanzia.
Ma, i posti di lavoro? Ci sputi sopra?
Non ci sputo sopra, pero' vorrei sapere:
1°, quanti posti di lavoro [commercianti, artigiani, aziende agricole...] cancella definitivamente l'ennesimo ipermercato,
2°, quanti posti di lavoro garantiscono al Sud [e non solo: vedi le dichiarazioni dell'unico pentito di 'ndrangheta in
Piemonte, Rocco Varacalli, http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=10068770]
mafia, 'ndrangheta, camorra, santa corona unita? Forse bisognerebbe finalmente chiedersi: non quanti, ma quali posti di
lavoro.
Il ciclo del cemento attira le cosche.
Bisogna anche dire che un centro commerciale/shopping centre/ipermercato non è solo un centro commerciale ... E’
un’officina dove andiamo a riparare i guasti prodotti dalla vita in era di libero mercato, è un ambulatorio dove le persone
vanno a farsi medicare dall’acquisto delle merci. I carrelli sono stracolmi. Quelle non sono merci, sono medicine di una
universale terapia contro i guasti del capitalismo avanzato.
I centri commerciali sono le cure palliative della nostra esistenza.
Lettera di Gino Scarsi, tra i promotori del Movimento e della campagna nazionale "STOP AL CONSUMO DI
TERRITORIO" ai Sindaci di Nichelino e Vinovo:
Gentilissimo Sindaco,
sono un artigiano che lavora il ferro, e mi capita, anche se molto di rado di transitare per il suo territorio.
In questi quarant'anni i cambiamenti sono stati enormi, la pressione sul territorio toglie il fiato.
Mi tenevo per me il disappunto di partire dal Roero (anche qui territorio a rischio ma ancora vivibile) per inoltrarmi nei
paesaggi di "nessuno" della cintura Torinese.
Leggere che sorgerà sui vostri territori un nuovo centro commerciale di 340.000 metri mi riempie di angoscia.
Com'è posibile barattare gli ultimi scampoli di verde e di paesaggio rimasti con nuovo cemento e promesse di paradiso
? Ma siamo veramente convinti che lo sviluppo passi attraverso il consumo dei pochi terreni fertili rimasti ?
Voglio sperare che si valutino seriamente le implicanze che questo cambio d'uso del territorio comporta : la
compressione degli spazi naturali vitali, l'aumento del riscaldamento globale , la distruzione di piccoli artigiani e
commercianti e delle economie a dimensione paesana di cui i nostri territori andavano fieri.
Con la speranza che queste scelte definitive, per quel che riguarda i terreni rimasti liberi da costruzioni, siano rapportate
ai legittimi interessi dei nostri nipoti, porgo cordiali saluti e auguri.
Gino Scarsi
(per dieci anni vicesindaco del paese di Canale)
Maggiori approfondimenti su: http://claudiocanal.blogspot.com/2011/01/quella-che-segue-e-una-piccola-storia.html
http://www.stopalconsumoditerritorio.it
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