Esperienze di compostaggio di comunità mediante “casette” in
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Esperienze di compostaggio di comunità mediante “casette” in
Il compostaggio a piccola scala A cura di ENEA, con la partecipazione del Consorzio Italiano Compostatori Title: Esperienze di compostaggio di comunità mediante “casette” in legno Authors & affiliations: Riccardo Marchesi (Corintea soc. Coop.), Claudia Bianco e Enrico Accotto (Regione Piemonte - Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio) Abstract: Nell’ambito del progetto transfrontaliero Italia-Francia “C3PO”, finanziato dal Programma ALCOTRA 2007-2013, è stata sviluppata un’azione riguardante la prevenzione della produzione di frazione organica dei rifiuti urbani in aree decentrate ed a bassa densità abitativa, mediante compostaggio statico in “casette” in legno (capacità di 5 m3), tecnica a basso costo adottabile in contesti di piccole comunità o villaggi, coinvolgendo le utenze che non praticano il compostaggio domestico. Sulla base di un Protocollo tecnico condiviso tra i partner del progetto C3PO si sono realizzati alcuni progetti pilota. Il presente articolo illustra i risultati ottenuti a Lemie (Valli di Lanzo, provincia di Torino, Consorzio CISA di Ciriè) ed a Vialfrè (collina eporediese, provincia di Torino, Consorzio Canavesano Ambiente), su un primo ciclo di compostaggio. Vengono illustrate le modalità gestionali delle iniziative (attori e relativi ruoli, modalità di conferimento, conduzione e controllo del processo, comunicazione verso gli utenti, utilizzo del compost) ed i risultati della misurazione dei principali parametri del processo e del prodotto. Nelle conclusioni viene analizzata la concreta fattibilità su larga scala di questa forma di compostaggio, con gli elementi di forza e di debolezza messi in evidenza dalle esperienze condotte. 1 Title: Un progetto di valorizzazione e recupero degli sfalci e delle potature dell’Orto Botanico dell’Ateneo di Bologna Authors & affiliations: Alessandra Bonoli, Umberto Mossetti, Daria Prandstraller, University of Bologna,, Italy Abstract: L’orto botanico dell’Università di Bologna è un giardino di origine medievale che si estende su un’area a pianta rettangolare a ridosso delle antiche mura della città. Al suo interno, oltre a collezioni tematiche di particolare pregio e ricostruzioni di ambienti naturali, si trovano quattro serre, due tropicali e due di piante succulente e una piccola serra che ospita una collezione di piante insettivore. La gestione del verde al suo interno è affidata al personale di Ateneo con la conseguenza che l’Università stessa risulta quale produttore di tali scarti vegetali. Il giardino botanico ha da tempo rivolto l’attenzione a pratiche di valorizzazione degli scarti provenienti dalla manutenzione del verde che vengono accumulati in un cumulo. Il compost prodotto viene però attualmente solo in minima parte utilizzato all’interno del giardino: il 90% è prelevato dall’azienda Agraria di Bologna, che, a proprie spese, si occupa del trasporto e del successivo utilizzo. Gli stessi scarti di potatura non vengono destinati a compostaggio a causa dell’assenza di attrezzature che ne permettano il pretrattamento necessario. Allo stesso tempo, il compost utilizzato all’interno del giardino non riesce a coprire il fabbisogno risultante dalle attività di concimazione, con la conseguenza dell’onere economico che il giardino deve sostenere per l’acquisto del compost. Il progetto pilota di valorizzazione degli sfalci e delle potature, per la produzione di compost su scala di comunità, ha l’obiettivo di ridurre e riutilizzare gli scarti verdi, ottenendo fertilizzante di buona qualità ed evitando l’acquisto di terricci, sempre più costosi e di difficile reperimento sul mercato. Il presente lavoro vuole descrivere il caso dell’Orto botanico universitario come soluzione virtuosa interessante anche per altre realtà del Comune di Bologna con simili esigenze, quali orti urbani, parrocchie, scuole, esperienze di cohausing, dimostrandone la validità in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale. 2 Title: L’importanza del compostaggio di Comunità nel Processo di Transizione. Il caso della costruzione di una compostiera ad uso delle serre e dell’orto presso il Plesso di Agraria dell’Università di Bologna Authors & affiliations: Alessandra Bonoli, Anna Maria Bregoli, Marco Grigatti, Daria Prandstraller, Domenico Ricucci, Serena Venturi University of Bologna,, Italy Abstract: Il riciclo e il recupero rappresentano i passi fondamentali per diminuire l’utilizzo di materie prime e minimizzare gli impatti ambientali nella gestione dei rifiuti, allungando il ciclo di vita dei prodotti e riducendo i consumi di risorse ed energia. In tal senso si inserisce l’importanza anche del compostaggio, ai fini di un riutilizzo della frazione organica umida come fertilizzante. Da tempo si assiste a una diffusione del compostaggio di comunità, differente dal compostaggio individuale familiare, a servizio di alcune decine di famiglie o di una mensa o di altri produttori di scarti organici: soluzioni particolarmente interessanti da applicarsi su piccola scala di Paese o appunto di comunità locali con importanti ricadute dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sociale ed economica di un territorio. Anche l’Università di Bologna si sta muovendo nel perseguire buone pratiche di sostenibilità. Da qualche anno la Scuola di Ingegneria di via Terracini si è proposta come laboratorio vivente delle azioni di sostenibilità dell’Ateneo con il progetto “Terracini in Transizione” e con l'ambizione di diventare un modello per le altre Scuole. L'approccio del Transition Management mirato all’individuazione di scelte e proposte di miglioramento della sostenibilità ha portato alla collaborazione recente con il plesso di Agraria per diversi progetti, fra cui la costruzione di due compostiere per il compostaggio dei rifiuti vegetali provenienti dalle serre e dall'orto. L'obiettivo del presente lavoro è dunque quello di illustrare i presupposti teorici di sostenibilità che portano alla diffusione della pratica del compostaggio di comunità e descrivere la costruzione di una compostiera di piccole dimensioni presso il Plesso di Agraria dell’Università di Bologna, ripercorrendo le possibili soluzioni tecniche e le considerazioni tecnico ambientali ed economiche che rendono valida la scelta della produzione di materia verde compostabile da utilizzarsi all’interno delle stesse attività delle “serre autosufficienti” dell’Università di Bologna. 3 Title: Il compostaggio di piccola taglia in contesti territoriali complessi sviluppato nel progetto europeo SCOW; impianti e sistemi di monitoraggio Authors & affiliations: Paola Zitella, Alexia Boulanger, Vincenzo Cuzzola, Barbara Lalicata, Environment Park SpA Abstract: Il progetto SCOW è dedicato allo sviluppo di modelli di compostaggio decentralizzato su piccola scala in territori a vocazione turistica. Lo scopo del progetto è di definire uno schema innovativo e sostenibile di gestione dei rifiuti organici in zone con affluenza turistica stagionale; prevede l’ottimizzazione della raccolta e del trattamento in impianti di compostaggio decentralizzati ubicati vicino ai siti di produzione dei rifiuti e la valorizzazione del compost prodotto in aree agricole limitrofe. 13 impianti di compostaggio e circa 900 moduli di compostaggio sono stati implementati in Catalonia, Corsica, Liguria, Alta Galilea, Palestina e Malta. Il progetto ha raggiunto gli obiettivi previsti fra cui lo sviluppo di un sistema integrato e sostenibile di raccolta e gestione del materiale organico che assicuri metodi sostenibili di trattamento, l’introduzione di pratiche di prevenzione per quanto riguarda la produzione di materiale organico, l’implementazione di sistemi di raccolta selettiva di materiale organico per produttori di grandi volume di rifiuti (come hotels, ristoranti, mercati, etc.) in zone turistiche, la realizzazione di impianti di compostaggio agricolo, a piccola scala e bassa tecnologia, adeguati alle realtà territoriali e la definizione di un sistema di monitoraggio realizzato su piattaforma Webgis. L'attività di monitoraggio ha consentito la raccolta dei dati degli impianti realizzati in particolare in riferimento alla tracciabilità dei flussi in ingresso (quantità e caratterizzazione), principali parametri di processo (temperatura, pH, O2 / CO2, e umidità) qualità del compost prodotto (composizione) e destinazione finale del compost I principali dati di monitoraggio collezionati durante la gestione degli impianti sono stati Geo-localizzati su un sistema WEBGIS, consentendo la visualizzazione su mappa interattiva di tutti i dati dei diversi modelli / impianti e il confronto dei risultati ottenuti e degli indicatori. Il progetto rappresenta un modello di sviluppo interessante per fattori di possibile replicabilità, per territorialità coinvolte e per i temi trattati. 4