Il Manga “Made in Florence” per raccontare l`arte
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Il Manga “Made in Florence” per raccontare l`arte
Il Manga “Made in Florence” per raccontare l’arte Già da alcuni anni Palazzo Strozzi, propone nuove strategie di comunicazione per raccontare l’arte, dai fumetti ai giochi on-line legati alle mostre, i percorsi interattivi, i percorsi per i più piccoli fino al giapponese kamishibai, antica forma di racconto per immagini, vicina ai nostri cantastorie. L’idea di realizzare un nuovo fumetto, in stile “manga” è nata dalla collaborazione con il Museo Stibbert, creato nell’Ottocento da Frederick Stibbert, che costituisce un raro esempio di casa-museo, e che possiede una delle più belle e poco conosciute, collezioni di armi, armature, costumi, ma anche quadri e porcellane, provenienti da tutto il mondo. Il Museo Stibbert a Firenze vanta anche una delle più ricche e affascinanti collezioni europee di arte giapponese che è la fonte ispiratrice della storia. Visti i forti legami con il Giappone del Bisonte, una delle firme fiorentine più esclusive del made in Italy per i prodotti in pelle, il proprietario Wanny di Filippo, ha accettato di produrre un fumetto ispirandosi proprio alla collezione giapponese del Museo Stibbert, per raccontare la connessione dell’azienda con il museo stesso e con il Giappone. Il fumetto, rigorosamente in stile manga, è illustrato dalla nota artista giapponese Keiko Ichiguchi, che negli ultimi venti anni ha vissuto a Bologna. Nel sedicesimo secolo un Samurai possedeva una katana (lunga spada) realizzata da un artigiano specializzato, che custodiva con cura particolare sia in quanto simbolo del suo status privilegiato, sia come mezzo di difesa. Dopo il Rinnovamento Meiji, intorno alla metà del Novecento, quando la figura del samurai andò scomparendo in quanto forza sociale e politica, molti capolavori dell'arte giapponese nell’impeto dell’occidentalizzazione furono venduti e numerose katane vennero divise in pezzi e vendute separatamente dall’elsa (tsuba), in genere finemente lavorata per proteggere la mano del guerriero. Il Samurai riteneva, tuttavia, che il legame spirituale tra la katana e la tsuba fosse indissolubile, infatti in Giappone si crede che questi oggetti acquisiscano una propria anima e che la tsuba mantenga lo spirito del proprietario della katana di cui faceva parte. I due personaggi centrali della storia sono Wanny di Filippo stesso (una figura popolare in Giappone) e una giovane ragazza giapponese, che in realtà incarna lo spirito di una tsuba. La storia è ambientata nella collezione privata del Bisonte ospitata nelle magnifiche sale di Palazzo Corsini a Firenze, dove Wanny di Filippo una notte si addormenta alla sua scrivania, mentre è ancora intento a lavorare. Viene svegliato da Iris, la ragazza giapponese, che magicamente lo conduce al Museo Stibbert, chiedendogli di aiutarla a cercare la spada che le appartiene. Nella loro ricerca notturna i due protagonisti incontrano guerrieri di tempi e culture diverse, tra i quali Giovanni dalle Bande Nere, un ufficiale di cavalleria musulmana con la sua scimitarra e, nelle sale giapponesi, un samurai che impugna una katana. La mattina seguente Wanny si sveglia nelle sale del proprio museo, con la mente un po’ annebbiata dai ricordi della sua “visita-sogno” allo Stibbert, e apprende che i curatori del museo con grande sorpresa hanno trovato la tsuba riunita alla sua katana. La pubblicazione verrà presentata in occasione dell'edizione 2013 di Lucca Comics