Sisio, anche l`igiene orale ha la sua società scientifica
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Sisio, anche l`igiene orale ha la sua società scientifica
DENTAL PRESS << << Sisio, anche l’igiene orale ha la sua società scientifica La Società italiana di scienze dell’igiene orale prosegue nel suo percorso di sviluppo culturale e formativo della professione dell’igienista dentale. In agenda le tecnologie per la prevenzione e il confronto internazionale La Società italiana di scienze dell’igiene orale (Sisio) nasce nel 2008 su iniziativa di Annamaria Genovesi, di cui molti conoscono l’attività svolta negli anni al fine di ottenere una piena affermazione professionale dell’igienista dentale. Oggi presieduta da Gianna Maria Nardi, protagonista della storia dell’igiene dentale, la società scientifica non intende sostituirsi alle associazioni professionali, ma operare su un piano squisitamente scientifico e culturale. L’igiene orale come scienza, dunque, è il punto di vista e l’obiettivo delle attività di Sisio. Italian Dental Journal ha intervistato la prof. Nardi per fare il punto sulla situazione dell’igienista dentale e per scoprire il master da lei diretto e i contenuti del prossimo congresso Sisio. La Sisio è una società scientifica di recente costituzione, che già al suo terzo congresso ha avuto una buona affluenza, affermando le sue ragioni di esistere. Non c’è però il rischio che l’igienista italiano sia disorientato tra tante sigle di associazioni e inviti congressuali? Le associazioni presenti sul territorio sono sindacati di categoria, che si riuniscono allo scopo di difendere gli interessi della stessa. La loro attività viene espressa attraverso la contrattazione collettiva che risulta uno dei principali strumenti di autoregolamentazione per i rapporti di lavoro e per le relazioni sindacali ed è finalizzata all'autotutela di interessi collettivi connessi a rapporti giuridici in cui sia dedotta l'attività di lavoro. Primo obiettivo è far valere i propri diritti nei confronti delle pubbliche istituzioni, e far valere la propria categoria nei 14 A ROMA UN MASTER SULLE TECNOLOGIE AVANZATE NELLE SCIENZE DI IGIENE ORALE «Credo fortemente che conoscere la tecnologia, per applicarla nel miglior modo possibile nella pratica clinica, possa portare vantaggi enormi in termini qualitativi del lavoro e del servizio offerto al paziente» ci ha detto la prof. Gianna Maria Nardi, docente e ricercatrice presso l’Università Sapienza di Roma, svelando di fatto quali siano gli obiettivi del master sulle «Tecnologie avanzate nelle scienze di igiene orale» da lei diretto. «Utenti e soprattutto professionisti della cura e della salute del cavo orale devono conoscere in modo approfondito le tecnologie dedicate, devono cercare le evidenze scientifiche che le supportano, devono fare un attento confronto tra quanto divulgato dall’informazione e l’effettiva validità nella pratica clinica quotidiana - continua la Nardi presentando il master, che è rivolto a igienisti dentali e odontoriati perché «la prevenzione è vera propria terapia». Il percorso formativo offerto dal dipartimento dell’università capitolina si avvale di docenti nazionali e internazionali tra i maggiori esperti di ogni tecnologia e il clima di vero e proprio “laboratorio formativo” ha richiamato in questi quattro anni di edizioni del master numerosi igienisti dentali e odontoiatri da tutta Italia. La struttura del dipartimento si avvale inoltre di aule interattive ideali che permettono una buona gestione anche dal punto di vista pratico dei protocolli operativi. Per quanto riguarda l’accesso di utilizzo alle tecnlogie, la legge tutela il cittadino poiché ogni tecnologia utile in prevenzione primaria e secondaria «può e deve essere usata dagli igienisti dentali in maniera opportuna - sottolinea Gianna Maria Nardi -. E se ci sono dei dubbi sulla effettiva opportunità, sono i sindacati e le istituzioni competenti che devono occuparsi di fare chiarezza. Nella didattica universitaria tutti noi docenti siamo molto attenti nella scelta di tutto ciò che serve, in maniera seria, alla formazione» ha concluso la direttrice del master. 15 stenza che per la formazione, con la chiamata dei primi docenti di ruolo all’interno dell’università. Pochi, ma ci sono. Mancava un’associazione culturale che sia degli igienisti e per gli igienisti, aperta e interfacciata alle altre discipline della scienza della salute, ma autonoma nella gestione, nella ricerca, nella definizione dei propri obiettivi e autorevole nelle proprie conclusioni. Questo prestigioso progetto è stato fortemente voluto da Annamaria Genovesi che, con molta umiltà, ha riunito un gruppo di colleghi per poter sviluppare momenti di crescita professionale con la formazione di gruppi di studio che prendano in analisi quanto dettato dalla ricerca e producano e propongano nuove ricerche dedicate all’igiene orale, utili a orientare la pratica clinica, e che permettano all’igienista dentale di sentirsi protagonista del progresso nella scienza dell'igiene orale. Un gruppo di colleghi preparati, tenaci e abituati a condividere esperienze associative puntando sulla professionalità che ogni componente può liberamente esprimere, anche se giovane. Un vero scambio di energia. Per informazioni e iscrizioni: Varesi srl Tel. 06.44249941 - [email protected] [email protected] I professori Gianna Maria Nardi, Andrea Pilloni e gli studenti del master «Tecnologie avanzate nelle scienze di igiene orale» dell’Università Sapienza di Roma > confronti del datore di lavoro. La Sisio invece si pone come obiettivo la crescita culturale e soprattutto scientifica dell’igienista dentale, con lo scopo di migliorare e promuovere la salute della popolazione italiana attraverso la promozione dell’igiene orale e il miglioramento degli stili di vita come momenti fondamentali per il mantenimento della salute e la prevenzione delle malattie del cavo orale. Una provocazione: perché Sisio sottolinea il proprio approccio scientifico all’igiene orale? Le altre associazioni di igienisti sono “meno scientifiche”? C'è una differenza sostanziale tra la Sisio e le altre sigle di associazioni, che in realtà esprimono sindacato. Sisio è una società scientifica, la prima che nasce in Italia dedicata alla nostra professione e che, in quanto tale, in nessun modo si pone come alternativa o in concorrenza alle associazioni di categoria di carattere sindacale, che già esistono e che tanto hanno fatto, fanno e faranno in futuro per la professione. Lungo un percorso trentennale e con il contributo di tutti noi, la professione di igienista dentale ha trovato la piena maturità nel campo della professione privata e ha avviato un percorso all’interno delle strutture pubbliche sia per quanto riguarda l’assi- DENTAL PRESS << << La relazione tra odontoiatra e igienista non rischia di diventare più “difficile” se l’igienista cresce troppo culturalmente? Credo che il nostro Paese, mai come in questo momento, abbia bisogno di crescita culturale e il lavoro svolto nelle università con grande impegno dei docenti per la formazione di igienisti dentali preparati non solo per la professione da espletare in ambito privato, ma soprattutto nel pubblico e nella ricerca, lo dimostri ampiamente. La Sisio intende riprendere e approfondire gli aspetti operativi, identificarne gli obiettivi di ricerca, puntualizzarne gli ambiti di utilizzo e le reali indicazioni, rifletterne gli aspetti culturali. La “sindrome da poltrona vuota” e l’abusivismo sono allarmi che vanno vinti solo con la qualità di quanto, sia in ambito pubblico, ma soprattutto in ambito privato, tutti noi del dentale riusciamo ad esprimere, ognuno nel rispetto del proprio ruolo. Deve essere un percorso comune per garantire una sempre più ampia crescita scientifica e culturale e la condivisione tra le categorie diventa necessariamente controllo di qualità, in un clima di serena collaborazione. Parliamo di tecnologie: alcune (per esempio quelle ri- guardanti lo sbiancamento, e poi il laser, la fotodinamica) hanno segnato grandi progressi, ma in alcuni casi sono di difficile accesso per l’igienista. Che cosa ne pensi? Usare in maniera opportuna le tecnologie è un percorso obbligato per tutti i professionisti della salute del cavo orale, nessuno escluso, e tutti nel rispetto delle proprie competenze, poiché la ricerca sviluppa nuovi orizzonti di terapia sempre più minimamente invasiva e sempre più intercettiva per gli indici di rischio alla patologia orale. «Tecnologia» è la parola chiave di un futuro i cui presupposti cambiano ogni giorno: etimologicamente deriva dal greco tekhnologhia, unione delle parole tékhne, che significa arte, e logos, che vuol dire discorso. L’evoluzione delle tecnologie è una delle chiavi di lettura più importanti per comprendere la nostra evoluzione sociale e culturale. Gli igienisti italiani hanno le carte in regola per circolare in Europa e nel mondo? Hanno qualcosa di più o, in qualche caso, di meno? L’autonomia professionale è il tema più sentito a livello internazionale. Le norme europee dettano delle regole sui curricula formativi e competenze per cercare una armonizzazione tra i vari Paesi dell’Unione Europea. L’Olanda è tra le nazioni più avanti, con l’iter formativo di quattro anni, e nelle mansioni ha la possibilità di fare anestesia e interventi di piccola conservativa. I Paesi scandinavi (Svezia, Daimarca e Finlandia) hanno una buona autonomia, a differenza di Paesi come la Germania, il Belgio e la Francia che non hanno la figura professionale. Irlanda, Lettonia, Norvegia, Slovacchia, Polonia, Lituania, Paesi di area europea, esprimono l’iter formativo con diplomi. L’Italia è a norma sia per la parte didattica formativa che per il tirocinio tecnico pratico e avendo nella Sisio un board internazionale con i nomi di maggior spicco nello scenario degli igienisti dentali (Joann Gurenlian, Marjolijn Hovius, Maria Perno Goldie, Jill Rethman, Dagmar Else Slot) nei lavori congressuali l’interscambio scientifico ha mostrato quanto la preparazione degli igienisti dentali italiani sia in linea con quanto dettato dalle evidenze scientifiche internazionali dedicate alla prevenzione. Del resto la presenza nel board internazionale di valenti colleghi stranieri, i premi vinti a livello internazionale da alcuni colleghi italiani e gli inviti che riceviamo di partecipazione a eventi internazionali lo dimostrano. Il confronto con le realtà professionali e metodologiche vissute a livello internazionale da altri colleghi è sicuramente un elemento di scelta vincente della Sisio, che ha portato non solo conferma del fatto che ormai gli igienisti dentali italiani hanno raggiunto livelli di formazione al passo con la professione mondiale, ma ha aggiunto un elemento importante, che è quello dello scambio intellettuale e scientifico di protocolli operativi aggiornati. La storia si scrive con i fatti ed è mia opinione che la passione per questo lavoro debba essere condivisa e trasferita, per essere vissuta con la gioia che merita, per lasciare ai giovani il sogno di un futuro professionale che si basi su certezze. Paolo Pegoraro ROMA 2012: IL CONGRESSO NAZIONALE SISIO Il prossimo congresso della Società italiana di scienza dell’igiene orale (Sisio) si terrà venerdì 11 e sabato 12 maggio 2012 a Roma presso l’Università Sapienza e avrà per titolo «La tecnologia nelle mani del professionista: un approccio scientifico e clinico». «Un quadro che riporta le impronte delle “mani di igienisti dentali” verrà considerato l’ospite d’onore perché vi siano aggiunte altre mani, giovani e meno giovani, italiane e non, tutte con la stessa importanza, per continuare a scrivere con entusiasmo, rigore professionale, passione e gioia la storia della prevenzione - ci ha detto Gianna Maria Nardi presentando il congresso -. Confido nel fatto che gli igienisti dentali capiscano l’importanza di aderire al nostro progetto e che comprendano che iscriversi alla Sisio significa perseguire l’efficacia e l’efficienza del nostro operato professionale» ha poi sottolineato la Nardi. Per informazioni: www.sisio.it