Programma valido per l`autunno 2006

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Programma valido per l`autunno 2006
CASTELLO DI PRALORMO – PROGRAMMA 2006
PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA E ELEMENTARI
Luogo: Castello di Pralormo, via Umberto I 19 - Pralormo (Torino)
Date: Le attività per le scuole si svolgono fino a fine luglio e a partire dal 1 settembre fino a fine ottobre
dal martedi al venerdi, esclusivamente su prenotazione.
Il castello è comunque visitabile tutte le domeniche e giorni festivi.
Costo: 13 euro a bambino1; insegnanti e accompagnatori gratuito (2 per ogni classe)
Informazioni e prenotazioni: 011.884870 - 011.8140981
[email protected]
Il programma comprende:
1. Visita guidata del castello (vedere pagine successive)
2. Visita dell’esposizione dell’Erbario per scoprire quali specie vegetali vivono nel parco del castello.
Possibilità di attività da svolgere con i propri insegnanti.
3. Attività didattiche per sensibilizzare i bambini al rispetto della natura stimolando fantasia, manualità
e creatività ma ponendo anche l’attenzione sulle capacità del bambino di integrazione (elementi diversi
per creare un prodotto finale unico) e di trasformazione (di forme, colori, gusti, odori, consistenze…).
Alcune attività, semplici e ludiche, favoriscono la capacità di staccarsi da schemi percettivi noti e
assimilati per trasformare, attraverso il gioco simbolico, gli oggetti, sia nelle loro caratteristiche formali
(es. un fiore viene scomposto e se ne utilizzano i singoli petali), sia nella loro funzione (es. una foglia
diventa una gonna); altre offrono un’opportunità di azione e creazione in campi generalmente riservati
ai grandi: sono loro e non i bambini che possono toccare, elaborare, “costruire” le cose da mangiare e le
piante…
1. Laboratorio “la storia del tulipano”
I bambini ispirandosi alla fiaba olandese “I bimbi nei tulipani” potranno costruire e colorare una
cartellina porta-disegni ed un segnalibro che rimarranno loro come ricordo della mostra. (riservato alle
scuole materne)
Oltre a stimolare la manualità il laboratorio offre la possibilità di usare la propria creatività, libera
dai confini delle regole “realistiche” e a tutto autorizzata dal mondo magico delle fate e dei folletti… .
2. Laboratorio “I dolci delle fate”
Il laboratorio si svolge in due parti:
1) Breve lezione e dimostrazione di cucina.
2) I bambini impareranno a elaborare e decorare piccoli dolci e riceveranno un libretto di ricette
“fatate” da provare a casa con i genitori
Il laboratorio offre ai bambini l’opportunità di gestire il cibo, dotato di forte significato affettivo e
relazionale, come materiale ludico riservandosi la possibilità di trasportare la conoscenza acquisita in
un ambito affettivo (es. facendo il dolcetto per e/o con la mamma).
1
Il costo comprende la visita guidata del castello della durata di circa 50 minuti, la visita libera del salone degli Erbari e le
attività libere ad essi collegate, un laboratorio didattico a scelta, il materiale per il laboratorio, l’accesso alle zone di prati
riservati alle scuole dove giocare e fare pic-nic (in caso di maltempo sono previsti spazi al coperto) e la copertura
assicurativa
10123 Torino - Via Maria Vittoria 10
tel.++39.011.88.48.70-814.09.81 fax +39.011.8396735
e-mail: [email protected] - www.contessapralormo.com
3. Laboratorio “Piccoli frutti, l’orto delle fate”
Breve introduzione sul delicato ecosistema del bosco, i diversi tipi di erbe, piante e frutti del sottobosco.
I bambini impareranno a piantare in modo corretto una piantina di frutti di bosco in un vasetto che
porteranno a casa o a scuola... per continuare a curarla con amore.
All’obiettivo didattico si affianca la possibilità per i bambini di riprodurre concretamente un
comportamento affettivo alla base del suo sviluppo sociale e relazionale, “prendersi cura di”: la
crescita della piantina sarà affidata alle loro cure e, a differenza del giocattolo, darà rispondenza di
tali attenzioni.
4. Laboratorio “I vestiti delle fate e dei folletti”
I bambini creeranno fate e folletti con materiale povero, vestendoli con fiori, foglie, bacche raccolti nel
giardino…e tutta la loro fantasia.
Il laboratorio oltre a stimolare la creatività dei bambini avvicinandoli ai materiali a disposizione nei
parchi e nei giardini consente di esercitare, attraverso il contatto con i diversi materiali naturali,
l’esperienza tattile, insostituibile nei processi di conoscenza del bambino.
5. Laboratorio “Magie di carta”
I bambini potranno facilmente creare folletti snodabili da colorare secondo la propria fantasia
vestendoli con petali e piccole foglie. (consigliato fino ai 7 anni)
La costruzione della figura umana attraverso l’assemblaggio delle sue parti (braccia, tronco, testa)
favorisce l’esercizio delle capacità di reversibilità, quali la composizione e scomposizione dell’oggetto,
e di astrazione, quali la ricostruzione mentale di una forma a partire da una sua parte visibile, del
bambino.
6. Itinerario “Il bosco parlante”
Piccolo itinerario guidato alla scoperta della vita in un bosco attraverso fiabe e leggende: gli alberi, gli
uccelli ma anche fiori e lucciole. Per affrontare il percorso, la ninfa dei boschi inviterà i bambini ad
indossare un “braccialetto fatato” che potranno portare a casa per poter continuare il gioco di
immedesimazione. (consigliato fino ai 7 anni)
Ogni bambino potrà portare a casa ciò che ha costruito nel corso dei laboratori oltre a materiale
didattico sulla natura.
Ogni insegnante riceverà materiale utile ad approfondire in classe gli argomenti affrontati nel corso
della visita e dei laboratori.
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VISITA GUIDATA DEL CASTELLO DI PRALORMO2
Desideriamo far conoscere ai visitatori alcuni dei principali ambienti del castello, e mostrare come si
svolgeva la vita delle persone che vi lavoravano e vi abitavano, nel periodo tra la metà del XIX° e
l’inizio del XX° secolo.
La visita, adatta anche ai più piccoli, si snoda dagli ambienti ipogei destinati alle zone di servizio fino ai
saloni aulici:
Le Cantine
Situata accanto al magazzino dei materiali da costruzione, che servono ancora oggi per la manutenzione
del castello, la prima cantina è dedicata alle attrezzature per la vendemmia e la vinificazione: le gerle, le
bigonce dove si pestava l’uva con i piedi o con le macchine pigiatrici manuali, le tinozze, le botti da
fermentazione.
La seconda sala riguarda la seconda parte della lavorazione del vino. Il torchio, le botti da
invecchiamento e da conservazione, le damigiane, le bottiglie e le attrezzature per imbottigliare.
Il Fuoco, l’Acqua, la Luce
La grande sala ad archi di mattoni un tempo era il piano terreno del cortile, con il pozzo che dissetava
gli abitanti del castello, specie durante gli assedi. Nel 1840 divenne la centrale del riscaldamento a
legna e carbone. Ora raduna alcuni arredi, essenziali alla vita delle persone che abitavano il castello nel
XIX° e nella prima metà del XX° secolo. I sistemi per riscaldarsi, per lavare, per illuminare gli ambienti
nelle ore notturne, che ora sembrano faticosi, allora erano considerati straordinarie comodità.
È bello comprenderne l’uso e assaporare il fascino dell’antico stile di vita.
L’Office
Negli armadi e nei cassettoni si conservano i servizi di ceramica e di porcellana per le colazioni di tutti i
giorni, o per i pranzi importanti, le tovaglie, i bicchieri, i vassoi per le prime colazioni, i vasi da
riempire con i fiori freschi per i saloni del castello. Questa sala, con il suo grande camino, era la vera
sala di regia di tutti gli eventi del castello, per le grandi feste come per il comfort quotidiano.
La stanza dei domestici
Qui il personale del Castello, aveva il proprio tavolo da pranzo, l’armadio delle livree, la speciale stufa
per i ferri da stiro, e la scrivania del mastro di casa. E confinava con la torre dei vini e liquori pregiati,
che venivano tenuti sottochiave.
La Cucina
Il locale di ben 80 metri quadrati, è luminoso e allegro e sembra ancora risuonare delle voci delle donne
e degli uomini che vi hanno a lungo lavorato.
Le pentole di rame, i mortai di pietra, il tosta caffé, le ghiacciaie, le forme per i dolci, sono solo alcuni
degli innumerevoli strumenti che servivano ai cuochi e ai pasticceri per confezionare i loro prelibati e
scenografici piatti.
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La costruzione del castello iniziò nella seconda metà del secolo XIII per la difesa del territorio e della popolazione. Era
circondato da un fossato e aveva il ponte levatoio. Nel corso dei secoli successivi il castello fu ampliato e trasformato più
volte a partire dal 1500. L’ultima importante evoluzione risale al 1840, ad opera dell’architetto Melano, che coprì il cortile
centrale creando il grande salone d’onore. È tutt'ora abitato dai conti Beraudo di Pralormo che lo possiedono dal 1680.
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Le dispense
Due locali freschi e bui servivano per conservare frutta, verdura e i cibi.
Il bagno
Intorno al 1890, dall’Inghilterra, arriva la grande invenzione della sala da bagno, con acqua corrente,
anche calda, in quantità, grazie ad una grande caldaia a legna
Il grande salone d’onore
Nella prima metà del 1800 il Conte Carlo Beraudo di Pralormo chiamò l’architetto di corte Ernesto
Melano a progettare il rinnovo del Castello. Melano concepì un progetto grandioso, che fu attuato in
gran parte.
L’ambiente più spettacolare del progetto di Melano è il Salone d’Onore posto al centro dell’edificio,
alto 3 piani e coperto da una ardita ed elegante volta con lucernario.
Il pavimento in mosaico alla veneziana riecheggia i colori delle facciate interne, che alternano strutture
architettoniche diverse ad ogni piano. Alla base grandi arcate, al piano intermedio finestre di stile
neoclassico, all’ultimo piano delle lunette.
E’ il luogo aulico per i ricevimenti ufficiali, ma è anche il fulcro dell’abitazione e il grande serbatoio di
luce e di frescura estiva. Un imponente lampadario a candele rievoca le feste e i balli del passato,
l’ambiente è reso ancora più suggestivo dalle statue lignee delle quattro stagioni.
La camera da pranzo
Nella sala ovale in stile neoclassico, che, con una scenografica doppia scala, si affaccia sul teatro di
verzura, è apparecchiata la tavola per un’occasione importante.
La tovaglia è di fiandra damascata a motivi floreali. I piatti in porcellana, epoca 1830, con lo stemma
della famiglia Beraudo di Pralormo: tre colombe d’argento in campo rosso, e una stella d’oro in campo
azzurro che rappresentano il motto Puritas et Veritas. I bicchieri in quattro misure e le posate sono in
stile Mauriziano, tipico della tradizione degli argentieri piemontesi. Uno specchio da centro tavola
veniva ornato di fiori o frutta a seconda delle stagioni.
La camera del Ministro
Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855) fu Ambasciatore a Vienna e a Parigi.
Durante il regno di Carlo Alberto fu Ministro delle Finanze e poi, per dieci anni, Ministro dgli Interni.
Vittorio Emanuele II° che lo incaricò di negoziare la pace con l’Austria nel 1849.
Insignito del Collare della Santissima Annunziata, che lo rese “cugino del Re” e del Gran Cordone
dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, della Croce di Sant’Anna di Russia, dell’Ordine della Corona
Ferrea d’Austria, è il personaggio più illustre della famiglia. La sua camera, detta “camera verde” dal
colore della decorazione a marmorino veneziano, raccoglie oggetti e documenti della sua epoca e delle
sue importanti missioni. Caratteristico il letto a baldacchino e la torre decorata in stile pompeiano.
Il salotto azzurro
La visita si conclude con questo ambiente ove si radunavano le dame, con i figlioletti, per esercitare le
arti femminili del ricamo, della musica, della conversazione.
Le pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l’oeil a motivo di tendaggio, danno all’ambiente
un’atmosfera di intimità e rievocano pomeriggi trascorsi fra amiche a eseguire il ricamo bandera, antica
tradizione barocca piemontese, per gli arredi delle dimore.
Il tutto allietato dal suono del pianoforte e dai giochi dei bambini.
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