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CENSIS Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale Opportunità per Pozzuoli FORUM PROPOSTE E OBIETTIVI PER I CAMPI FLEGREI 2010 - 2020 Pozzuoli, 22 maggio 2009 INDICE 1. Il tema: riaprire la città al mare 1.1. Il vantaggio competitivo delle città d’acqua 1.2. Una distinzione tipologica 1.3. Genova e Barcellona: la via mediterranea al waterfront Pag. “ “ “ 1 1 2 5 2. Gli ingredienti del rilancio 2.1. Centralità dello spazio pubblico 2.2. Polifunzionalità attrattiva 2.3. Unitarietà del progetto “ “ “ “ 7 7 7 10 3. Sviluppo del territorio flegreo e opportunità del waterfront 3.1. Risorse locali e eredità dello sviluppo industriale 3.2. Le azioni di contesto già avviate 3.3. L’importanza di una strategia e di una visione di insieme 3.4. Ex Sofer: primo tassello di un rilancio “ “ “ “ “ 11 11 12 13 14 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 1. IL TEMA: RIAPRIRE LA CITTÀ AL MARE 1.1. Il vantaggio competitivo delle città d’acqua Dagli anni ‘80 in Europa la riqualificazione dei waterfront urbani è diventata una questione programmatica e progettuale di primaria importanza. I processi di deindustrializzazione e di delocalizzazione degli impianti produttivi costieri e di molte delle attrezzature portuali, hanno certamente colpito le economie locali, ma hanno anche accelerato un processo, probabilmente inevitabile, di rimetabolizzazione degli spazi portuali e costieri. In un contesto di contrazione dell’occupazione industriale e di generale crescita dell’economia dei servizi, alcune iniziative di rigenerazione urbana esemplari sono riuscite a ridare centralità al rapporto con il mare o con il fiume, dimostrando come nella competizione allargata le città d’acqua possono contare su una risorsa in più nella promozione di un’immagine nuova. In sostanza realtà urbane che a seguito dei processi di industrializzazione avevano finito per dare le spalle all’acqua, si sono riorganizzate e rilanciate proprio a partire dal ridisegno del loro waterfront. Del resto storicamente quasi tutte le città leader nel mondo sono state plasmate dal rapporto con l’acqua. I commerci marittimi sono stati per secoli lo strumento di una forte relazionalità, il segno di un’apertura al mondo. In particolare le città portuali hanno svolto un ruolo fondamentale di luoghi di snodo tra flussi via acqua e via terra, mettendo in connessione luoghi lontani, confrontandosi con culture diverse, ospitando popolazioni straniere. Per la città contemporanea il rinnovato rapporto con l’acqua rappresenta soprattutto una risorsa fondamentale per ritrovare la propria identità, incrementare l’appeal dello spazio urbano, innalzare la propria attrattività, alimentando nuovi circuiti economici. Del resto moltissime delle operazioni di trasformazione urbana più rilevanti degli ultimi decenni si sono giovate di un rapporto speciale dei nuovi luoghi urbani con l’acqua. Gli esempi sono numerosi: dal rilancio dei fronti sul mare di Barcellona e di Genova nei primi anni ‘90, a quelli di Siviglia e Lisbona attuati in occasione delle rispettive Expo; dall’operazione Guggenheim a Bilbao sulle acque del fiume Nerviòn ai progetti londinesi del 2000 sul Tamigi (Tate Modern, ruota panoramica, Millennium Bridge). 1 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 1.2. Una distinzione tipologica Naturalmente la tematica del recupero dei waterfront si declina in modi diversi in relazione alle differenti tipologie di aree urbane costiere, allo specifico rapporto tra sviluppo urbano e sviluppo delle funzioni legate alla costa o al fiume. E’ soprattutto necessario distinguere tra due situazioni ben diverse: - quella tipica del Nord Europa, relativa ad aree industriali/portuali abbandonate o fortemente sottoutilizzate, spesso di grandissime dimensioni, e collocate in posizione periferica rispetto al centro urbano; - quella, più mediterranea, relativa invece a siti portuali e industriali interni o prossimi al centro urbano, di dimensione più contenuta, e spesso fortemente integrati con la città storica. Nel primo caso le aree di waterfront riguardano ambiti molto estesi, occupati da scali e banchine, magazzini e capannoni, oggetto negli ultimi anni di progetti urbani di grande dimensione volumetrica, interventi di vera e propria riurbanizzazione simili a quelli attuati nei grandi recinti industriali dismessi. In sostanza nelle ex aree portuali o industriali, specie del nord Europa, si sono riprogettati, quasi da zero, veri e propri pezzi di città, con massicci interventi residenziali e terziari. Ne sono un esempio le operazioni sui docklands di Londra degli anni Ottanta. Nella fase attuale non sono poche le operazioni in corso con queste caratteristiche: basti citare la trasformazione dei docks di Dublino o Marsiglia, o ancora i progetti in corso a Belfast (Titanic Quarter), a Lione (il megaprogetto Lyon Confluence, 150 ettari), ad Amburgo (l’altrettanto estesa area di Hafencity sull’Elba, 157 ettari) e a Liverpool (lungomare). Interventi nei quali si propone la città moderna con le sue tipologie: grattacieli, centri commerciali, zone residenziali nel verde ecc (tav. 1). Più complesso ed interessante, ma soprattutto più pertinente rispetto allo sviluppo urbano delle città italiane, è il caso in cui l’intervento riguarda il cuore della città, il suo vero e proprio affaccio sull’acqua, come succede più spesso nelle città del Mediterraneo, dove il recupero riguarda spesso la sede del porto antico, o comunque aree prossime all’insediamento storico, con notevoli stratificazioni di epoche diverse. Sono in genere ambiti assai più limitati, in termini di estensione, dove ha un ruolo di rilievo la memoria storica dei luoghi, costituita da edifici di valore storico-artistico o anche solo documentale, da recuperare e rifunzionalizzare, e dove permangono in parte anche attività portuali. In questi casi la rimozione delle barriere fisiche, consentendo di ricongiungere la città vecchia al mare, ha aperto e apre nuove prospettive 2 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli non solo all’area del waterfront ma più in generale alla rigenerazione della città, legata soprattutto al turismo, alla cultura e all’ambiente. Come si diceva, molte sono le grandi operazioni in corso in Europa. Nel caso italiano, va detto, a fronte di un altro numero di progetti, le operazioni realmente avviate sono ancora molto poche. In fase di progressiva attuazione la riconversione dell’ex area Italsider di Bagnoli. Lunga la vicenda del project financing per la trasformazione della banchina portuale di 23.000 mq di Ponte Parodi, nel Porto Antico di Genova, che dovrebbe diventare una grande piazza polifunzionale sull'acqua, su progetto dagli Architetti di UN Studio Van Berkel & Bos, vincitori del Concorso Internazionale del 2001. Tra i progetti più recenti: - il progetto per il waterfront di Salerno di Bofill: nell’area di fronte al mare compresa tra l’arenile di Santa Teresa ed il Molo Manfredi, liberata negli anni da manufatti fatiscenti dovrebbe essere realizzato un grande edificio a semicerchio (il Crescent) su una grande piazza parcheggi sotterranei, , un'area coperta per eventi e manifestazioni, una passeggiata lungo la spiaggia e la riva del mare, con negozi, bar, ristoranti; - il ridisegno del waterfront di la Spezia, oggetto di un importante concorso internazionale indetto dall’autorità portuale, per valorizzare e recuperare le aree portuali di Calata Paita che verranno dismesse prossimamente. Vincitore, nel 2007, il progetto dello studio spagnolo Areas di Josè Maria Tomàs Llavador. Il progetto prevede la realizzazione di un terminal crocieristico, che permetterà lo sbarco di 4.000 passeggeri, la realizzazione di un nuovo bacino per la nautica da diporto (300 posti barca), il recupero e riqualificazione degli spazi urbani e verdi di tutto il lungomare cittadino (circa 2 Km). Saranno inoltre realizzati un auditorium, attrezzature ricettive e congressuali, commerciali e residenziali per circa 45.000 mq. - il progetto per il lungomare di Marina Centro a Rimini, per il quale il Comune ha indetto un concorso internazionale vinto da Jean Nouvel; - la trasformazione del lungomare di Reggio Calabria, per il quale il Comune ha indetto un concorso internazionale di progettazione vinto da Zaha Hadid. Il progetto prevede la riqualificazione e la riconversione del fronte litoraneo cittadino per attività turistiche, direzionali, terziarie, artigianali, commerciali Il nuovo waterfront dovrebbe essere caratterizzato da due edifici, il Museo del Mediterraneo ed il Centro Polifunzionale, collocato nei pressi della stazione centrale. 3 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli Tav. 1 – Waterfront europei: operazioni recenti svolte o in corso Città Area/intervento Contenuti Belfast Titanic Quarter Dublino North Wall/ Dublin Docklands Liverpool Albert Dock L’intervento riguarda una zona ex portuale, dove nel 1912, fu varato il transatlantico Titanic, costruito nei cantieri navali di Harland e Wollf. Si tratta di un nuovo quartiere a destinazione mista con uffici , 7500 appartamenti, un hotel a 5 stelle, una zona commerciale e una museale dedicata alle varie fasi di progettazione e costruzione del transatlantico. Spencer Dock, un’area di 20 ettari in corso di trasformazione con sedi direzionali, residenze, attività commerciali e ludiche Il Point Village è un complesso incentrato su un polo per eventi e un grattacielo residenziale In fase di realizzazione il nuovo modernissimo “Museum of Liverpool” (apertura 2010) centrato sulla storia della città e destinato a rafforzare la vocazione turistica dell’area, già inserita dall’Unesco nei siti Patrimonio dell’Umanità Area in avanzata fase di trasformazione ospita uffici, residenze, alberghi e un terminal crociere Piano di sviluppo da realizzarsi nell'arco di trent’anni per rigenerare i dock di Wallasey e Birkenhead sulla sponda opposta del fiume Mersey. Area ex-portuale di 155 ettari dove sta sorgendo un quartiere per 12.000 abitanti, che potrà ospitare 40.000 posti di lavoro. E’ in costruzione anche un grande auditorium (la filarmonica dell’Elba) progettato da Herzog & De Meuron L’intervento riguarda la parte sud della penisola formata dalla confluenza dei due fiumi della città. L’area, di 150 ettari, un tempo area industriale, ospiterà residenze, uffici pubblici e privati e attività culturali e ludiche. 25.000 persone tra residenti e addetti. Opere legate al Fòrum Universal de les Cultures Barcelona 2004. Nell’area del depuratore della città è stato realizzato un polo congressuale, due parchi litorali, un porto turistico e attrezzature alberghiere. La banchina portuale interessata dall'opera di riqualificazione, è un'area di 23.000 mq da tempo in disuso. Demolito nella primavera del 2002, dopo anni di abbandono, il grande silos granario costruito negli anni '60, Ponte Parodi si trasformerà in una grande piazza sull'acqua, ideata dagli Architetti di UN Studio Van Berkel & Bos, vincitori del Concorso del 2001 Il progetto di trasformazione punta alla valorizzazione delle risorse ambientali e al rafforzamento della vocazione turistico - culturale dell’area. Un grande parco di circa 120 ha occuperà gran parte dell’area oggetto della bonifica. All’interno del parco, attraverso il recupero di manufatti di archeologia industriale, verranno realizzate attrezzature a scala urbana, attrattori economici e servizi di quartiere. Ai margini del alberghi, attrezzature turistiche e produttive (connesse alla ricerca) e residenze Princes Dock Wirral Waters Amburgo HafenCity Lione Lyon Confluence Barcellona Area costiera foce del fiume Besos/Barcelona 2004 PonteParodi/ Porto Antico Genova Napoli Bagnoli, ex area Italsider Riferimenti (web) www.titanicquarter.com www.spencerdock.ie/ www.pointvillage.ie/ www.liverpoolwaters.co.uk www.hafencity.com www.lyon-confluence.fr www.barcelona2004.com www.portoantico.it www.bagnolifutura.it Fonte: Censis, 2009 4 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 1.3. Genova e Barcellona: la via mediterranea al waterfront Senza dubbio nel Mediterraneo la rinnovata attenzione delle città per il tema del waterfront ha ricevuto una forte spinta dallo straordinario successo di due operazioni di grande rilievo, quali sono stati gli interventi sui waterfront di Genova e Barcellona legati rispettivamente all’Expo e alle Olimpiadi, entrambi eventi celebrati nel 1992. Due operazioni che hanno mostrato chiaramente come la “riscoperta” del mare in contesti che avevano di fatto negato questo elemento, possa consentire di riportare l’interesse e l’attenzione sulla città. In entrambi i casi, il porto e gli insediamenti industriali hanno rappresentato per anni una sorta di “tappo”, di diaframma, tra la città ed il mare; dunque la riconquista e la valorizzazione dell’affaccio sull’acqua è stata considerata un’azione strategica per un rilancio ambientale ed economico (ed anche di immagine) dell’intera realtà urbana. La delocalizzazione di attività produttive e la rimozione delle barriere fisiche hanno reso finalmente accessibili aree di fatto intercluse aprendo, attraverso l’introduzione di nuove funzioni attrattive, prospettive favorevoli non solo all’area del waterfront ma più in generale alla rigenerazione del centro storico e dell’intera città. A Barcellona una parte importante della strategia di rilancio della città lanciata alla fine degli anni ’80 si è basata sulla completa trasformazione del vecchio litorale deindustrializzato, che ha consentito la realizzazione di un nuovo lungomare ed un nuovo porto turistico direttamente collegato con il vecchio quartiere della Barceloneta. Quartiere fino a quel momento luogo dei vecchi moli in disuso, e di degrado sociale (prostituzione) e che dopo il 1992, come altre parti della città ha subito un massiccio intervento di riqualificazione che gli ha ridato nuova vita. Emblema della riqualificazione sono le due “torri gemelle” MAPFRE e dell'Hotel Arts, ed il celebre pesce di Frank Gehry. Anche la ben più centrale area del Port Vell, il Vecchio Porto, proprio davanti alla Rambla, ha subito un profondo processo di riconversione durante i lavori per le Olimpiadi del 1992. Quello che era un luogo di marinai e mercati di pesce, oggi è uno dei luoghi più vivi e frequentati della città. Gli antichi arsenali medievali, le Drassanes Reials, ospitano oggi il Museu Marítim de Barcelona, testimonianza dello splendore del commercio marittimo e della marina catalana nel Medioevo. La zona più moderna inizia con il Maremagnum, centro commerciale sull’acqua collegato alla Rambla con un ponte levatoio, integrato con una zona ludica che comprende un cinema Imax e l’Aquàrium, uno dei più grandi d'Europa. Il caso del Porto antico di Genova ha rappresentato, nel contesto italiano, l’esempio più rilevante e innovativo, di come l’area portuale possa 5 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli diventare un elemento di traino della trasformazione della città. Con le manifestazioni colombiane del 1992 è stata realizzata una prima fondamentale batteria di operazioni che hanno di fatto restituito l’area del Porto antico alla città, attraverso il recupero dei Magazzini del Cotone trasformati in Centro congressi, la realizzazione dell’Acquario, della pista di pattinaggio e del Bigo, con il suo ascensore panoramico rotante che sale fino a 40 metri d'altezza offrendo una visione unica della città. Nel corso degli anni, anche grazie agli investimenti legati al G8 (2001) e alla celebrazione di Genova capitale europea della cultura (2004), l’area del Porto antico è stata ulteriormente dotata di funzioni attrattive quali una marina da 280 posti, un multiplex con nove sale cinematografiche, la Città dei bambini, il museo dell'Antartide, il museo del Mare e della Navigazione, e la biosfera, una sorta di grande bolla che riproduce uno spicchio di foresta pluviale. Con il progettato intervento di Ponte Parodi (in forte ritardo ma non in discussione), il Porto Antico si dovrebbe dotare nei prossimi anni anche di un nuovo polo di attrazione costituito da un terminal crociere, una grande zona fitness, un auditorium e un´ampia serie di negozi legato a sport e tempo libero (non in concorrenza con gli attuali del Centro storico, come prevede esplicitamente la convenzione), nonché un numero "congruo" di parcheggi sotterranei. 6 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 2. GLI INGREDIENTI DEL RILANCIO 2.1. Centralità dello spazio pubblico A partire dalle esperienze maturate in questi ultimi anni, è possibile tentare di identificare gli elementi fondamentali che rendono possibile riaprire la città al mare, reintegrando nel tessuto urbano e restituendo alla fruizione collettiva aree recintate per decenni, facendo in modo che queste diventino (o tornino ad essere) centrali rispetto alla vita dell’organismo urbano. Tale obiettivo richiede innanzitutto di modificare l’assetto infrastrutturale, non solo eliminando le barriere fisiche che hanno creato un diaframma tra la città e l’acqua, ma anche incrementando i livelli di accessibilità e di permeabilità della costa, offrendo la possibilità di fruire di uno spazio libero dal traffico viabilistico. Negli interventi sui waterfront delle città europee attuati in questi anni un elemento che appare determinante è, per l’appunto, la centralità dello spazio pubblico. La presenza dell’acqua viene “sfruttata” per creare nuovi luoghi di aggregazione. Laddove un tempo mura e recinti delimitavano, separavano e chiudevano lo sguardo, sono state organizzate nuove funzioni attrattive attorno a piazze, percorsi pedonali sull’acqua, spiagge e spazi verdi restituiti alla libera fruizione. E’ quindi questa generosa dimensione “pubblica” (nel senso dell’ utilizzo collettivo) degli spazi sull’acqua che determina un primo forte cambiamento nel riutilizzo delle aree di waterfront. 2.2. Polifunzionalità attrattiva Per trasformare ex aree portuali ed industriali in vere e proprie nuove centralità urbane, agli interventi sull’accessibilità e al ridisegno degli spazi di uso collettivo si deve accompagnare l’introduzione di funzioni attrattive capaci di creare flussi di visita ed attivare nuovi circuiti economici. Una polifunzionalità ben congenata ed equilibrata è dunque un elemento fondamentale per far sì che i nuovi spazi siano vissuti pienamente nei diversi periodi dell’anno e della giornata. In quest’ambito, come dimostrano gli interventi di rigenerazione più riusciti, lavorare contemporaneamente sulla dimensione locale e sull’attrattività turistica appare decisivo nell’accelerazione dei processi in corso anche nelle nostre città. Non si tratta solo del consolidamento dell’offerta ricettiva, che è evidentemente un ingrediente importante, ma è fondamentale smarcarsi da 7 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli una visione prevalentemente immobiliare e far crescere il potenziale di ideazione, di creatività. In questa direzione appare interessante la capacità di saper reinterpretare, attraverso una marcata plurifiunzionalità, i diversi filoni tematici legati al mare e all’acqua. Alla luce dei progetti e delle operazioni più interessanti si può dire che la reinvenzione dei waterfront gioca prevalentemente intorno ai seguenti elementi: - contenitori destinati ad attività culturali, sportive e ludiche; - riorganizzazione e valorizzazione del transito passeggeri; - spazi e servizi per la nautica da diporto. Contenitori destinati ad attività culturali,sportive e ludiche Se la plurifunzionalità connota gli esempi vincenti delle operazioni di rilancio dei waterfront, la tendenza prevalente è quella legata all’introduzione di funzioni tradizionalmente estranee al tema portuale quali quelle ludiche e culturali. Acquari, musei, mediateche, centri di documentazione, spazi per eventi, centri servizi, spazi commerciali innovativi e specializzati, bar e ristoranti sono ingredienti che hanno un ruolo sempre più importante nel fare di queste aree dei poli attrattivi in grado di fare da traino a processi diffusi di rivalorizzazione. Particolare attenzione è dedicata a spazi e attrezzature sul tema del mare, della navigazione e degli sport acquatici. Anche da questo punto di vista il caso del Porto Antico di Genova, con gli interventi realizzati per le manifestazioni colombiane del 1992 (l’acquario), per il G8 del 2001 e per Genova 2004 (Museo del mare e della navigazione), costituisce un caso esemplare. I temi del mare e della navigazione sono presenti in diverse altre aree analoghe. Ad esempio Liverpool ha un importante museo marittimo (Merseyside Maritime Museum) in un edificio storico dell’Albert Dock, a Lisbona nell’area Expo sul fiume Tago, vi è l'Oceanario, il più grande acquario d'Europa, formato da 5 ambienti marini differenti. Si tratta di ingredienti presenti anche in progetti più recenti: nel nuovo quartiere urbano di HafenCity, nell’area del vecchio porto, ad Amburgo, Rem Koolhaas ha progettato lo “Science Centre and Aquarium”. Ancora a Belfast, nel luogo in cui fu varato il Titanic, sorgerà un museo dedicato alla costruzione del transatlantico. A volte funzioni più strettamente commerciali si associano a quelle ludiche o dell’intrattenimento: come il centro commerciale Maremagnum a Barcelona accanto all’acquario o al porto ripristinato di Leith, (Edinburgo) dove il pubblico può visitare il Royal Yatch Britannia, permanentemente ancorato accanto al nuovo centro commerciale sul mare, l’Ocean Terminal. 8 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli Ma in generale sono posizionati sull’acqua molti attrattori culturali: a Newcastle sulla sponda del Tyne sorge The Sage, l’auditorium progettato da Foster e diventato il simbolo della città, mentre sempre ad Amburgo è in costruzione la nuova filarmonica, che sarà pronta nel 2010, progettata da Herzog & De Meuron. Nautica da diporto La riorganizzazione della portualità con le inevitabili delocalizzazioni per far fronte alle nuove esigenze logistiche, ha offerto ed offre nuove opportunità per la creazione di porti turistici negli specchi d’acqua antistanti la città. La trasformazione di una parte delle aree portuali in relazione alle esigenze della nautica da diporto non si presenta solo come un’attività economica capace di produrre direttamente ricchezza e lavoro, ma nella sua funzione più vasta di supporto all’economia e allo sviluppo turistico di un territorio. La realizzazione di un porto turistico offre indubbiamente un contributo significativo al successo delle iniziative di rilancio delle aree di waterfront dato il contributo che la nautica può offrire allo sviluppo di un nuovo rapporto città-mare, come elemento di qualificazione e di stimolo ad un turismo stanziale e sostenibile. Il transito passeggeri In molte operazioni di recupero delle aree portuali urbane gioca un ruolo fondamentale il potenziamento delle infrastrutture di accoglienza per il traffico passeggeri. In particolare il successo recente del traffico crocieristico sta assegnando ai porti un ruolo molto simile a quello delle stazioni ferroviarie, che hanno accentuato il loro carattere plurifunzionale diventando luoghi urbani dove si può sostare, fare acquisti, mangiare, divertirsi, assistere ad un evento. Di qui l’importanza delle nuove stazioni marittime, edifici polivalenti che concorrono con le loro architetture a rinnovare, anche in termini di immagine, gli spazi urbani affacciati sull’acqua (come a Savona, Salerno, Genova, Venezia). Nel caso della nuova stazione crociere di Venezia (terminal 103), ad esempio, i 9.000 mq di superficie della struttura ospitano normalmente congressi (con sale di diverse dimensioni, da 90 a 800 persone), convention, mostre ed eventi di varia natura. Peraltro negli ultimi anni le stazioni marittime sono tornate ad essere degli importanti temi progettuali per gli architetti, come dimostrano le (realizzate) nuove stazioni di Savona (Bofill) e Venezia, e le (progettate) nuove stazioni di Genova (Van Berkel) e Salerno (Zaha Hadid). 9 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 2.3. Unitarietà del progetto Il coordinamento di operazioni di riassetto urbano di questo livello di complessità, richiede necessariamente una regia unitaria ed un disegno coordinato. In altre parole non si tratta solo di progettare singoli contenitori più o meno riusciti, ma di riorganizzare complessivamente il sistema della mobilità, quello degli spazi pubblici, quello delle funzioni. E’ questa la ragione che ha spinto molte amministrazioni a pensare alla redazione di masterplan complessivi per programmare l’assetto della costa o a bandire concorsi internazionali di progettazione per individuare soluzioni in grado di ricondurre ad una logica unitaria i diversi progetti. Dentro la logica del masterplan, le singole trasformazioni avvengono poi con alcuni margini di libertà ma sulla base di un disegno di assetto piuttosto definito, capace di garantire la tenuta complessiva dell’operazione e la sua coerenza interna. Il forte coordinamento è peraltro un fattore importante per il perseguimento sia della qualità architettonica che della sostenibilità delle trasformazioni in tutti i suoi aspetti: utilizzo di materiali eco-compatibili, ricorso a fonti di energia rinnovabili, recupero delle risorse idriche, riduzione delle emissioni inquinanti e dell’inquinamento acustico. 10 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 3. SVILUPPO DEL TERRITORIO FLEGREO E OPPORTUNITÀ DEL WATERFRONT 3.1. Risorse locali e eredità dello sviluppo industriale Il caso della linea di costa di Pozzuoli appare per molti aspetti emblematico di una condizione più generale, comune anche ad altri insediamenti urbani costieri. In un’area ricchissima di storia e di testimonianze archeologiche, con caratteristiche geologiche e naturali straordinarie, in epoca moderna il paesaggio naturale costiero è stato degradato da interventi antropici di varia natura, tra i quali certamente lo sviluppo sul mare di un’area industriale (nella fascia demaniale tra il centro storico e Arco Felice) è stato tra quelli di maggiore impatto. Si è trattato di una grave ferita, di una sostanziale negazione del rapporto della città col mare, se si considerano le caratteristiche dell’area, morfologicamente complessa e di grande rilevanza paesistica. Del resto, sempre a Pozzuoli, il complesso Olivetti realizzato negli anni ’50 dimostra come tale rapporto potesse essere risolto con un diverso e più felice approccio. Nel frattempo è progressivamente mutato lo scenario produttivo ed occupazionale: se fino ai primi anni ’80 circa la metà degli addetti operava nell’industria, in seguito vi è stata una fortissima contrazione di tale settore in favore di quello dei servizi, legato alla dismissione di importanti insediamenti produttivi. Come è avvenuto in altri contesti, tali dinamiche hanno rimesso al centro la prospettiva dell’avvio di un nuovo ciclo economico, basato sullo “sfruttamento” delle notevoli potenzialità turistiche, mai realmente valorizzate, e sullo sviluppo di attività economiche più compatibili. Del resto la transizione da attività materiali ad attività immateriali è già in parte avvenuta come testimonia ancora il caso del complesso Olivetti, polo di concentrazione di attività avanzate e vero e proprio motore della nuova economia flegrea. Per la fascia costiera centrale del golfo di Pozzuoli lo scenario è evidentemente quello del recupero e della riqualificazione paesaggistica, di una valorizzazione della costa capace di salvaguardarne le qualità ambientali, grazie anche ad riconquista dell’affaccio sul mare, finora di fatto in gran parte negato dalla presenza degli stabilimenti industriali. 11 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli 3.2. Le azioni di contesto già avviate Un nuovo sviluppo territoriale per l’area flegrea basato su una strategica riapertura della città al mare e sulla valorizzazione delle risorse culturali, naturali ed ambientali, per un turismo che non veda Pozzuoli come semplice meta di passaggio, è quindi l’obiettivo generale perseguito. E’ evidente che la riqualificazione della costa rappresenta un elemento decisivo di tale strategia, ma un rilancio dell’area basato su nuovi fattori non può evidentemente derivare da una singola operazione ma da alcune fondamentali dimensioni complessive. In particolare si tratta de: - la realizzazione di adeguate condizioni di accessibilità, che rendano possibile un sistema di mobilità compatibile con una fruizione della costa di qualità; - la riqualificazione ambientale e paesaggistica, eliminando i fattori di degrado e delocalizzando progressivamente le funzioni incompatibili; - la riorganizzazione del porto; - il recupero e la valorizzazione del centro antico; - l’introduzione di funzioni attrattive moderne capaci di integrarsi con quelle già esistenti (mare, paesaggio, beni culturali, gastronomia ecc); - il miglioramento della ricettività e della crescita della capacità organizzativa dell’accoglienza. In gran parte sono proprio le linee operative su cui si è lavorato in questi anni sull’intero territorio dei Campi Flegrei, comprendente l’estrema parte Nord-ovest del Comune di Napoli, unitamente ai Comuni di Pozzuolo, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, le isole di Procida e Ischia. Con il finanziamento della ricostruzione post-bradisismo (legge 887/84), che ha puntato all’uscita dall’emergenza e a creare condizioni di contesto per un nuovo sviluppo dell’area flegrea, sono stati effettuati importanti investimenti effettuati (in parte completati, in parte in corso di attuazione o programmati) relativi a: - l’adeguamento e l’ampliamento della rete viaria; - l’ammodernamento e il potenziamento della rete del ferro e delle relative stazioni; - l’adeguamento del porto; - il recupero e la valorizzazione del Rione Terra; - la valorizzazione dei beni archeologici; - la riqualificazione urbana (lungomare Pertini, ecc.); 12 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli - le bonifiche ambientali delle aree militari, usate durante la guerra come deposito carburanti. Si tratta di un elevato numero di interventi (più di 40) già realizzati e di un altro “pacchetto” di opere in corso di realizzazione e completamento da parte dei concessionari della legge 887, cioè Copin spa, Infraflegrea Progetti Spa, ATI Costruire spa/ICG spa e Consorzio Rione Terra (tab.1). Senza questo quadro di iniziative di contesto, che vanno evidentemente portate a compimento, non sarebbe possibile parlare concretamente di opportunità di nuovo sviluppo per la costa. Ora si può passare ad una seconda fase, quella in cui ridisegnare la costa ed il sistema di spazi ad essa collegati, sulla base di un disegno unitario capace di affrontare con un approccio integrato tutte queste tematiche. 3.3. L’importanza di una strategia e di una visione di insieme Molto correttamente anche a Pozzuoli, come nei casi più interessanti di recupero dei waterfront, si è deciso di ragionare in termini di sistema e non di singole operazioni. La redazione di un “Documento di indirizzi per le linee di sviluppo del Masterplan per la riqualificazione della costa di Pozzuoli” (fig. 1) ad opera di una commissione di lavoro interdisciplinare (formata da tecnici indicati dal Comune e dalla società Waterfront Flegreo), ha consentito di individuare le questioni fondamentali su cui lavorare in termini integrati nella prospettiva di una riqualificazione ambientale e di un riassetto da attuarsi in un tempo medio-lungo (20 anni). Una riqualificazione da cui ci si attende un incremento della capacità attrattiva dell’area all’altezza delle sue potenzialità, in grado di creare nei prossimi anni una nuova occupazione valutata in circa 2.000 unità. Da parte sua il Masterplan della linea di costa ha indubbiamente il merito di mettere a sistema la progettualità in essere e sviluppare proposte coordinate su una varietà di temi fondamentali per lo sviluppo dell’area flegrea: il sistema dei trasporti, lo sviluppo turistico, quello dei beni archeologici, il sistema del verde e degli spazi pubblici. In particolare riguardo al sistema della mobilità, si tratta di completare quanto già progettato e realizzato in questi anni, in relazione ad alcuni obiettivi centrali, quali: - la valorizzazione della ferrovia con nuove stazioni e il passaggio in sotterranea nel centro della città; - un collegamento efficace tra la tangenziale ed il porto (il tunnel); - la creazione di un terminal marittimo a monte della costa; - l’alleggerimento della pressione del traffico sul lungomare; 13 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli - la riconnessione costa-città alta, due realtà oggi scollegate e separate per la presenza di barriere longitudinali est-ovest sia di natura morfologica (il costone) che di natura infrastrutturale (la ferrovia); - lo sviluppo del porto con una nuova e forte attenzione al diportismo e la costruzione di una nuova banchina da destinare al traffico dei traghetti e degli aliscafi con opportune aree di parcheggio per auto e pullman. Accanto alle questioni della mobilità, esaminate nel Piano delle infrastrutture e dei trasporti redatto dai Concessionari della legge 887, l’obiettivo del rilancio turistico è certamente un tema chiave. Vi è la consapevolezza che vi siano elevate potenzialità ma anche molta strada da fare. Del resto anche l’offerta ricettiva non è articolata in modo adeguato. Oggi il principale attrattore turistico della città è costituito dagli scavi e dai resti archeologici romani. Dal punto di vista turistico il porto svolge una funzione marginale, legato come è al solo traffico di passaggio verso le isole. Il Rione Terra e il Borgo Vicereale, in fase di recupero, rappresentano certamente delle grandi potenzialità, così come il termalismo, le spiagge, le altre risorse naturalistiche, per non dimenticare l’archeologia subacquea (i resti archeologici della città sommersa). Le risorse naturalistiche, storiche e culturali per creare un’offerta dunque non mancano. L’obiettivo è quello della messa a sistema delle differenti forme di attrazione, puntando ad un’elevazione del livello dei servizi tanto dal punto di vista delle infrastrutture fisiche, quanto da quello della capacità organizzativa. 3.4. Ex Sofer: primo tassello di un rilancio In questo ambito il recupero e la rifunzionalizzazione dell’area dell’ex stabilimento ferrotranviario Sofer della Breda rappresenta evidentemente un tassello importante all’interno di una strategia più complessiva, che in futuro potrà proseguire con la progressiva disponibilità di altre aree come l’area Prysmian. L’intervento può rappresentare un intervento molto significativo non solo per le dimensioni dell’area (175.000 mq) e dell’investimento (stimato in 350 milioni di euro) e per le importanti ricadute occupazionali, quanto per la capacità di coniugare recupero ambientale, nuove attività economiche legate alle vocazioni della città, attraverso il disegno urbano. Grazie alla riconversione dell’area, oggi totalmente coperta dai capannoni da tempo abbandonati (fig.2.), Pozzuoli potrà iniziare realmente a ripristinare un paesaggio per lungo tempo compromesso, rimettendo in gioco quella straordinaria risorsa che è la sua linea di costa. Venendo in particolare agli elementi progettuali, ritroviamo qui alcuni dei fattori qualificanti di quella “via mediterranea” alla riqualificazione dei waterfront, che punta a dialogare con l’esistente e contemporaneamente a 14 Recupero dei waterfront e sviluppo territoriale – Opportunità per Pozzuoli creare un contesto nuovo ed attraente. Nell’ambito di un intervento che punta a realizzare entro il 2012 un nuovo polo di attrazione con funzioni integrate e diversificate (strutture turistico- ricettive, per il benessere, per lo sport ed il tempo libero, attività commerciali specializzate e artigianali, uffici), il disegno dello spazio pubblico rappresenta l’elemento forte alla base delle scelte progettuali. La riconquista della spiaggia con la riqualificazione dell’arenile, la configurazione di un grande parco attrezzato sul litorale, di percorsi e spazi pedonali, (grazie all’arretramento degli interventi edilizi di 80 metri dalla linea di costa), è senza dubbio un fattore qualificante del progetto. Fondamentale, in questa chiave, è l’attenzione a fare degli spazi aperti una componente del disegno urbano, evitando il rischio di realizzare recinti separati. La stessa copertura del centro servizi polifunzionale, adibita a giardino pensile, contribuirà alla riconnessione delle parti, consentendo l’accesso diretto dalla città. Altro elemento di rilievo è senza dubbio la localizzazione nell’area dell’Accademia Internazionale della Vela (promossa dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia e con il supporto della Federazione Italiana Vela). Una struttura di grande prestigio e di forte richiamo per il mondo velistico e per il turismo, dotata di strutture sia a mare che a terra. L’obiettivo è quello di creare un'attività legata non soltanto all’area napoletana, ma di ampio respiro internazionale, dove velisti di tutto il mondo possano trovare a Pozzuoli un punto di riferimento per la propria formazione e per la propria preparazione sportiva. Nell’ambito del progetto, oltre a nuove attrezzature ricettive di qualità, in grado di colmare il deficit attuale, si punta a valorizzare il termalismo, risorsa storica dell’area, le attività artigianali e ad offrire quei servizi indispensabili per una offerta turistica di qualità. In sostanza le nuove funzioni che si localizzeranno nell’area non entreranno in competizione con l’esistente, ma anzi completeranno la gamma di dotazioni attuali, rendendo possibile a Pozzuoli ed ai Campi Flegrei di entrare in un circuito di offerta in linea con il valore delle risorse territoriali. 15 Fig.1 - Il Masterplan generale della linea di costa di Pozzuoli Fig. 2 – L’assetto attuale delle aree ex Sofer e Prysmian Tab. 1 - Quadro generale degli interventi sull’area flegrea eseguiti, in corso, programmati e in fase di progetto (importi in euro) INTERVENTI PUBBLICI COPIN S.p.A. INFRAFLEGREA PROGETTI S.p.A. ATI COSTRUIRE S.p.A. INTERVENTI PRIVATI CONSORZIO WATERFRONT RIONE TERRA FLEGREO S.p.A. TOTALE I.C.G. S.p.A. INTERVENTI ESEGUITI E IN CORSO (finanziati dal 1990 ad oggi) 205.763.575,00 INTERVENTI IN FASE DI PROGETTO (finanziamenti in corso di perfezionamento) 153.980.000,00 61.000.000,00 18.000.000,00 INTERVENTI PROPOSTI (finanziamenti da reperire) 139.020.000,00 21.500.000,00 31.708.000,00 INTERVENTI IN FASE DI PROGETTO 76.700.000,00 92.084.000,00 126.000.000,00 484.547.575,00 90.000.000,00 (di cui parte investim. privati) 313.980.000,00 185.728.000,00 350.000.000,00 350.000.000,00