La Goccia n18/13hot!
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La Goccia n18/13hot!
2 n. 18 - 14 settembre 2013 n. 18- 14 settembre 2013 Sommario La Goccia n. 18 - 14 settembre 2013 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE ANTONELLA CARRERA GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO CORRADO STRADA CARMELO MONACO LIBORIO PATIMISCO MICHELE PACCIANA NINO MELE MARGHERITA ZANELLI TINA ANTONUCCI FELICE BITETTI NICOLA TUSEO fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA Studio Grafico DIGITAL PRINT La Pace… di Stefano Giove pag. 4 La Scuola… Noi e il… Evoluzione… di Mario D’Alconzo pag. 19 di Nino Mele pag. 33 di SG pagg. 5/6 di Tuseo-Giove pagg. 20/21 Nicola Tuseo… Visite guidate… Riflessioni… Le poesie… Nonno Donato… Le favole di grim Si alzano… Tribunali… Le caricature… Lettere Ginosine… Belle notizie… Notizie flash… Avis… Le Massime… Artiginosamente… Donare… La notte… Intervista Perniola… Il racconto… Benvenuto… Lettera aperta… Lions… Ginosa… Intervista Castria… Ricerca e … Parma Club… Intervista Bitetti… la Ginosina… Miroglio… Utopia… Intervista Notarangelo… I soci… di Felice Bitetti pag. 6 di Grim pag. 7 di Giorgio Morea pag. 7 di Giulio Pinto pagg. 8/9 Cominicato Stampa pag. 38 di Giove - Patimisco pagg. 10/11 di Vito Guarnieri pag. 11 di Giove - Patimisco pagg. 12/13 di Giove - Patimisco pagg. 14/15 di Massimiliano Doro pag. 17 di Giove - Patimisco pagg. 18/19 di Carmelo Monaco pag. 21 di Canta Storie pagg. 22/23 di Corrado Strada pag. 24 di Baldassarre D’Angelo pag. 25 di Antonio Guarino pag. 25 di Antonella Carrera pag. 26 di Margherita Zanelli pag.27 di Giovanni Matera pag. 28 di Ciak Ginosa pag. 34 di Donato Cardinale pag. 35 di FG pag. 35 di Tina Antonucci pag. 36 di Vincenzo D’Angelo pag. 37 di Esseggi pag. 38 di Massimiliano Doro pag. 39 di Domenico Ranaldo pagg. 40/41 di Baldassarre D’Angelo pag. 42 di M. D. pag. 31 di Sarah Scorpati pag. 32 di Michele Pacciana pag. 33 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 11.00 del 11 settembre 2013 3 4646 4 n. 18 - 14 settembre 2013 La Pace un bene prezioso È singolare come, mentre il mondo tiene il fiato sospeso per gli sviluppi della situazione siriana, in Italia continui il balletto sulle vicende giudiziarie del Cavaliere. Vedere il PdL tutto proteso a cercare di rinviare “sine die” la decadenza da senatore di Berlusconi, sembra una cosa incredibile. Mi chiedo: possibile che un partito che raccoglie circa dieci milioni di voti, possa “spenderli” per stabilire un principio di “privilegio” chiedendo che al pregiudicato Silvio Berlusconi, essendo stato votato da milioni di elettori, gli si debba garantire una sorta di immunità ad personam chiamata “agibilità politica”? Ma si rendono conto gli esponenti del PdL cosa chiedono? Si rendono conto che una scelta del genere aprirebbe le porte a un “regime mafioso”? Insomma, dovete smetterla e governare il nostro Paese, che ne ha bisogno! Gli indicatori economici dicono che secondo i dati del quarto trimestre, l’Europa (almeno tecnicamente) è fuori dalla fase recessiva, dal momento che il PIL della Comunità segna un leggero segno positivo. Unico Paese che registra ancora un segno negativo è l’Italia. Basterebbe questo per rendersi conto che tra Berlusconi, i suoi guai giudiziari, e le condizioni degli italiani vi è un abisso. Il lavoro diventa sempre più un miraggio e basterebbe ascoltare qualche lavoratore della Miroglio (dopo l’ennesimo raggiro) per capire il dramma che si vive in milioni di famiglie italiane. Eppure i telegiornali e le trasmissioni di approfondimento ci mandano immagini che definire raccapriccianti è un eufemismo. Per il sottoscritto,raccapriccianti sono le immagini di un ex presidente del Senato, di un ex ministro, di un vicepresidente del consiglio, che minacciano la crisi di governo per consentire a un pregiudicato di rimanere impunito! Roba da non crederci. Voglio evitare di “sprecare” questo spazio per continuare a parlare delle vicende politiche legate al cavaliere. Dicevo prima che il mondo, in questi giorni, tiene il fiato sospeso per la minaccia di aggressione (sì, parlo di aggressione), da parte degli stati Uniti, alla Siria. È vergognoso il comportamento di Obama che sta disonorando un premio Nobel per la Pace, ricevuto forse frettolosamente. Non sono bastate agli americani le esperienze in Iraq e in Afganistan dove le prove o come le chiamavano “le pistole fumanti” che dimostravano il possesso di armi di distruzione di massa per l’Iraq e la residenza di Bin Laden per l’Afganistan si sono dimostrate delle vergognose menzogne. In questi giorni fanno circolare video e foto (alcune delle quali già viste nel 2003) che sono la riproposizione del vecchio meccanismo, volto a suscitare indignazione con immagini artefatte, che devono servire per convincere l’opinione pubblica della necessità di “esportare” un altro po’ di democrazia. Eppure basterebbe leggere le dichiarazioni rilasciate da Domenico Quirico, il giornalista de La Stampa, che proprio ieri ha fatto ritorno nella sua Govone, dopo una prigionia di 152 giorni in mano ai “democratici Jaddisti siriani” che gli Usa vogliono aiutare nella presa del potere. Quirico, al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino, ha detto: «Sono estremamente sorpreso che gli Stati Uniti, che sono ben consapevoli di come la rivoluzione siriana è diventata Jihadismo internazionale, ovvero Al Qaida, possano pensare di intervenire. Bisogna riflettere a lungo. La rivoluzione in Siria è diventata altro, cioè gruppi radicali islamici che vogliono creare un califfato ed estenderlo a tutto il Medio Oriente e al Nord Africa e mi sorprendo di come gli Usa possano pensare di intervenire per aiutare questi gruppi. Non dimentico cosa è il regime siriano, quali sono stati i suoi metodi, cioè bombardare la popolazione e uccidere migliaia di persone, però prima di intervenire per è necessario riflettere e a lungo». In merito alla vicenda dell’uso dei gas letali ha aggiunto: «Eravamo all’oscuro di tutto quello che stava accadendo, anche dell’attacco con i gas. Un giorno - ha raccontato Quirico - dalla stanza in cui venivamo tenuti prigionieri, attraverso una porta socchiusa, abbiamo ascoltato una conversazione in inglese via Skype che ha avuto per protagoniste tre persone di cui non conosco i nomi. Uno si era presentato a noi in precedenza come un generale dell’Esercito di liberazione siriano. Un secondo, che era con lui, era una persona che non avevo mai visto. Anche del terzo, collegato via Skype, non sappiamo nulla. In questa conversazione - prosegue la ricostruzione di Quirico - dicevano che l’operazione del gas nei due quartieri di Damasco era stata fatta dai ribelli come provocazione, per indurre l’Occidente a intervenire militarmente. E che secondo loro il numero dei morti era esagerato. Io non so se tutto questo sia vero e nulla mi dice che sia così, perché non ho alcun elemento che possa confermare questa tesi e non ho idea né dell’affidabilità, né dell’identità delle persone. Non sono assolutamente in grado di dire se questa conversazione sia basata su fatti reali o sia una chiacchiera per sentito dire, e non sono abituato a dare valore di verità a discorsi ascoltati attraverso una porta». Mentre il politologo belga che ha condiviso la prigionia con Quirico, Pierre Piccinin alla radio RTL-TVi ha detto: “…non è stato il regime Assad a usare gas’ - E’ un dovere morale dirlo. Non è il governo di Bashar al-Assad ad avere utilizzato il gas sarin o un altro gas nella periferia di Damasco”. Se vogliamo, la vicenda siriana segna anche uno spartiacque nello scenario politico internazionale. Probabilmente, così come era accaduto con la prima guerra in Iraq che segnò la fine del ruolo di potenza planetaria della Ex Unione Sovietica, lasciando agli americani il ruolo di unica superpotenza, altrettanto si può dire adesso in senso opposto. La Russia di Putin si è spinta fino a dire che, in caso di intervento armato americano, avrebbe sostenuto il regime siriano e questo è un dato che dimostra che quel Paese, forte dei rapporti di amicizia con la Cina è in grado di svolgere di nuovo un ruolo di Grande Potenza Internazionale. Sarà un bene, o sarà un male non lo l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 sappiamo, certamente un mondo unipolare non si è dimostrato capace di tenere a bada le tante pulsioni che si sono verificate. Provate a fare un esercizio di sovrapposizione delle cartine della geografia politica del mondo tra quella antecedente il 1989 e quella attuale. Ci renderemo conto di quanta frammentazione c’è stata. Il mondo si è polverizzato in tanti staterelli che sono diventati il luogo dove si difendono gli interessi di gruppi e gruppuscoli, il mondo si sta chiudendo sempre più in egoismi etnici che possono preludere a conflitti permanenti. Credo che ancora una volta, è la Chiesa ad avere anticipato il cammino del mondo. Così come nel 1978 con Papa Wojtyla si determinarono le condizioni della caduta, 11 anni dopo, del Muro di Berlino; oggi, con la elezione di Papa Bergoglio, la strada che viene indicata è quella di una visione del mondo diversa e non più prigioniera del profitto e del consumismo sfrenato. Mentre Papa Wojtyla ha combattuto il comunismo, Papa Francesco combatte il consumismo dei ricchi a danno dei poveri. La stessa presa di posizione di fronte alla guerra di Papa Francesco è stata determinata e credo anche determinante. Ha chiamato le cose con il proprio nome e ha mobilitato le coscienze di tutti, comprese quelle dei laici. Devo essere sincero, in questo ultimi giorni, caso Berlusconi a parte, mi sono sentito fiero della posizione del nostro governo rispetto alla crisi siriana. Finalmente una posizione chiara e netta! Scusate se, questa volta ho utilizzato questo spazio per temi internazionali. Non mancheranno le occasioni per ritornare sulle questioni prettamente locali che pure sono gravide di incognite e di preoccupazioni. Ho solo accennato alla questione Miroglio, e insieme a quella, penso alle questioni Natuzzi, TBM, Ilva e al lavoro che non c’è. Vorrei aggiungere che il tema della pace e della guerra non è avulso da quelle tematiche e, oggi più che mai, i costi per i tanti conflitti internazionali, sottraggono risorse per lo sviluppo. E ai mercanti di armi preferisco i portatori di pace che sono anche portatori di pane. Stefano Giove cronaca n. 18- 14 settembre 2013 5 Inizia il nuovo anno scolastico con la scuola ginosina alle prese con l’annoso problema del dimensionamento Lo scorso 24 agosto, nella pagina di facebook de La Goccia, abbiamo riportato un “redazionale” del sito « www.dirigentipuglia. org» dal titolo “Anomalie del dimensionamento scolastico in Puglia”. Il sito che ha pubblicato l’articolo, fa riferimento alla sigla che rappresenta i Dirigenti scolastici e precisamente il M.I.U.R. Devo dire che la pagina è stata “visitata” da ben 2148 persone (alla data del giorno 8 settembre. ndr), che hanno letto il testo che vi riporto integralmente. «Scorrendo l’elenco delle 29 sedi sottodimensionate nella regione Puglia, pubblicato sul sito dell’USR, tra le non poche anomalie risalta decisamente quella del comune di Ginosa, non proprio un isolato villaggio sul cocuzzolo di una montagna, ma ridente centro di oltre 22.000 abitanti, frazione marina inclusa. Può dirsi il classico esempio di quel federalismo anarchico e un po’ strafottente o, se più piace, l’emblema della pasticciata disciplina delle competenze in materia d’istruzione, frammentata tra stato, regioni e autonomie locali, sì da richiedere, non più dilazionabile e dopo oltre un decennio di caos, la modifica di quell’assetto frettolosamente licenziato dalla legge costituzionale 3/01. Delle cinque istituzioni scolastiche quivi presenti ben quattro, tre istituti comprensivi ed un istituto d’istruzione secondaria superiore, figurano al di sotto dei parametri per mantenere la loro piena autonomia, con il risultato di non avere né un dirigente scolastico né un direttore dei servizi generali e amministrativi titolari, sostituiti da due rispettivi reggenti. Incuria e menefreghismo dei soggetti istituzionali restati inerti o avviluppati nei giochi clientelari perché sensibili a pressioni di gente evidentemente ben ammanigliata? Di certo risultano incisi nelle loro frustrate aspettative di stabilità non più giovincelli colleghi di lungo corso e, non meno, vincitori di concorso aspiranti alla nomina. Ma ad essere ancor più lesi sono i diritti soggettivi degli alunni e studenti, costretti a frequentare istituzioni scolastiche che in fatto, prive di guida e del supporto amministrativo, non potranno ragionevolmente garantire loro un’istruzione di qualità.» Il nostro giornale su questo argomento è intervenuto diverse volte e il problema “dimensionamento scolastico”, nel nostro comune, ce lo trasciniamo dal 2000. Ce lo trasciniamo da quando, con un colpo di mano, il centro destra ginosino propose al Consiglio Comunale di sostenere, con numeri discutibili, il mantenimento di 5 autonomie scolastiche: Carducci, Deledda, Calò, S G Bosco e Leone. All’epoca gli istituti per mantenere l’autonomia dovevano avere almeno 500 alunni. Quell’operazione, nata per difendere la permanenza a Ginosa di un capo d’istituto, è stato l’inizio di quello che si è poi verificato nel corso degli anni. Infatti, soltanto qualche anno dopo è scomparso l’I C “Carducci”, accorpato all’I. C. “Deledda”. Con la Gelmini ministro si è messo mano ancora al dimensionamento scolastico e gli istituti per conservare l’autonomia dovevano avere almeno 1000 alunni. La Puglia impugnò quel decreto in quanto andava a ledere le funzioni delegate alle regioni e la Corte costituzionale le ha dato ragione. Successivamente la Regione Puglia si è data una sua impostazione e per il mantenimento delle autonomie è necessario avere almeno 600 (la media regionale dovrebbe essere di 900) alunni. La regione ha invitato i comuni a dare indicazioni per avere un dimensionamento scolastico fatto in sintonia con gli enti locali e quasi tutti i comuni hanno operato delle scelte. Il comune di Ginosa è tra quelli che non ha scelto e continua a sostenere la conservazione di 4 autonomie scolastiche (SG Bosco, Deledda, Calò e Leone), nonostante i numeri ci dicono che non è possibile il loro mantenimento. Gli amministratori di Ginosa hanno fatto la scelta di non scegliere sperando che la Regione non intervenga e così “campa cavallo che l’erba cresce” e nessuno si “spor- ca le mani” con queste cose che possono essere impopolari. Il problema vero è che se guardiamo la scuola ginosina di oggi e la confrontiamo con la scuola del 2000 ci rendiamo conto di quanto danno abbiamo provocato e di come ci sia stata una perdita di competitività. Il non agire sta comportando, nell’immediato, la perdita di Dirigenti Scolastici di ruolo e sede assegnata e Direttori Amministrativi. Si dirà cosa comporta tutto questo? Sono dell’opinione che i Dirigenti Scolastici sono il fondamento per una scuola in grado di cimentarsi con le esigenze scolastiche del giorno d’oggi. Un Dirigente che sa di dover passare gli anni a venire nella stessa scuola, imposta il suo lavoro guardando al futuro e la Scuola è il futuro. Un dirigente in reggenza che sta solo per un anno, probabilmente, avrà il tempo unicamente per la normale amministrazione. Oggi tre Istituti su 4 a Ginosa sono sottodimensionati e proprio per questo abbiamo un solo dirigente di ruolo e in questi ultimi anni abbiamo perso i dirigenti della Deledda e della S G Bosco. Si vuole continuare su questa strada? Si vuole evitare di cimentarsi con questo problema? Gli amministratori del Comune di Ginosa sono liberi di farlo. Noi abbiamo il dovere, di segnalare, all’opinione pubblica i rischi che tale scelta comporta. Intanto non possiamo pensare che la regione Puglia continui a mantenere lo status quo. E, numeri alla mano, le autonomie scolastiche potrebbero diventare due tra Ginosa e Marina di Ginosa, con il danno maggiore per la scuola di Marina di Ginosa che perderebbe la sua autonomia con tutto quello che questo significa. Amministratori accorti farebbero proposte sensate e potrebbero scegliere di indicare tre Autonomie scolastiche, due per Ginosa e una per Marina di Ginosa avvalendosi della possibilità di aggregare al comprensivo marinese quell’area che naturalmente le è attigua: Castellaneta Marina. segue a pag. 6 6 cronaca n. 18 - 14 settembre 2013 segue da pag. 5 La scuola… Per fare questo vi è bisogno di coraggio e lungimiranza. La politica dell’accontentare tutti si rivela inadeguata, se si vogliono impostare i problemi guardando al futuro. Se poi si pensa solo all’immediato, allora è un altro paio di maniche. Dicevo prima che la Scuola è il futuro, lo dicevo perché è nella scuola che si forma la società del domani. I giovani che frequentano la Scuola sono destinati a diventare la nuova classe dirigente e noi dobbiamo avere a cuore la loro formazione, che deve essere la migliore possibile. Ecco perché serve affrontare questo argomento. Il populismo o, peggio ancora, il clientelismo, hanno fatto già tanti danni e se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Questo giornale pensava, con questo numero, di aprire un confronto sul tema della situazione scolastica a Ginosa. Lo faremo partendo dal prossimo sperando di poter avviare il confronto, facendo intervenire la persona che ha la responsabilità istituzionale di affrontare questi argomenti. L’assessore alla Pubblica Istruzione, nonché Vice Sindaco, è la professoressa Marilisa Mongelli, una persona che conosce bene la scuola ginosina e che, sicuramente troverà il modo per dare risposte esaustive alle nostre domande. Avevamo chiesto una intervista alla professoressa (intervista che si era detta disponibile a concedere) tuttavia i tempi non ci hanno permesso di realizzarla, per cui lo faremo dal prossimo numero e faremo discutere dell’argomento sia i Dirigenti scolastici sia i Presidenti dei Consigli d’Istituto. Quest’anno, proprio la precarietà dell’assetto dei nostri Istituti ha fatto sì che l’I. C. “S G Bosco” non avesse un dirigente incaricato fino al 6 settembre. È un campanello d’allarme che deve essere ascoltato, se vogliamo il bene della scuola ginosina. EsseGi RIFLESSIONI SULLA RICONVERSIONE MIROGLIO Queste riflessioni le ho buttate giù il 1° Agosto scorso, ma mi fu consigliato di non pubblicarle perché c’era ancora un lumicino rimasto acceso anche se era appeso al “ ramadam “. Ora che anche quel lumicino si è spento ed in attesa che se ne accenda un altro (non bisogna arrendersi) intervengo sulla ormai storica riconversione degli stabilimenti Miroglio. Sono 4 anni (dal 2009) che assistiamo a continui colpi di scena sulla riconversione degli stabilimenti Miroglio. Non voglio ripercorrere tutte le tappe dal 2009 ad oggi ma alcune considerazioni vanno fatte. 1° Ad una soluzione industriale che si stava prospettando nel 2009 – per 140 lavoratori su 225 – ci fu l’intervento a gamba tesa della “ politica “ anzi della “brutta politica “ con sindaco, consigliere regionale e capogruppo parlamentare impegnati nel “ miracoloso “ intervento del Gruppo Intini nella riconversione. Sappiamo come andò a finire dopo numerosi viaggi infruttuosi a Roma. 2° Il coordinamento del Ministero dello Sviluppo Economico si è rivelato fallimentare sotto tutti i punti di vista: iniziative nel settore ENERGIA, BARBERO, MARCOLANA ed ora QBELL hanno inutilmente visto decine di viaggi a Roma di operai, sindacalisti, amministratori comunali provinciali e regionali con spreco di energie umane e finanziarie. Il MISE ha tutto il diritto oltre che il dovere di accertarsi sulle reali potenzialità industriali, economiche, finanziarie e di fattibilità normative delle singole proposte industriali che si sono affacciate, prima di sottoscrivere accordi che poi si dissolvono nel nulla, illudendo i lavoratori e le loro famiglie. Può essere che il MISE non è in grado di accertarsi – tramite la Centrale Rischi della Banca d’Italia e le altre strutture a disposizione - se un soggetto giuridico industriale sia affidabile finanziariamente o se abbia problemi di altra natura? 3° Quanto denaro è stato speso dal 2009 ad oggi da Regione Puglia e Provincia di Taranto (per progetti di formazione di discutibile utilità), dai Comuni di Ginosa, Laterza e Castellaneta (per le continue trasferte a Roma ed i vari contributi viaggi), da Miroglio ( per aver comunque tenuto aperto gli stabilimenti con alcuni costi, oltre alle varie integrazioni sul salario, ai continui costi per trasferte-incontri ecc), dal Ministero del Lavoro (per anni di C.I.G.), ma soprattutto dai lavoratori e le loro famiglie in termini di costi umani e materiali ? Ma non si sarebbe speso meno tenendo aperti gli stabilimenti e producendo con diminuzione dei costi energetici e del lavoro ? 4° Ultimo ma solo per esposizione. E’ possibile che un Gruppo mondiale come MIROGLIO non debba avere un suo stabilimento di tessitura in Italia ? Può essere che uno stabilimento di 50.000 mq coperti e 70.000 mq. di area dove si potrebbero produrre 7.000 KW di energia fotovoltaica ed azzerare completamente i costi energetici debba rimanere abbandonato tra le sterpaglie ? Può essere che centinaia di lavoratori tessili specializzati con quadri locali in grado di portare avanti reparti tessili in tutto il mondo siano destinati alla mobilità? Queste considerazioni desideravo farle tenuto conto che altri insediamenti in Puglia (Tessitura del Salento a Melpignano della Famiglia CANEPA di Como e Tessitura di Mottola del Cotonificio ALBINI di Bergamo) rinnovandosi in tecnologie continuano ad esistere in buona salute senza ripercussioni negative sui livelli occupazionali. Felice Bitetti scherzi a parte Le favole di Grim n. 18- 14 settembre 2013 7 A nozze coi fichi secchi C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhicitrullo, in quel luogo, ch’era assai noto nel contado per tutte le strambate che vi accadevano, non mancava, in alcuni momenti di lucida follia che ve ne accadessero di più strane rispetto alle altre. Era usanza, infatti, di crear momenti di divertimento nelle giornate afose, per abitanti e forestieri di passaggio. C’erano luoghi di grande apprezzamento a Occhiocitrullo. Non mancava, durante il dì, la frescura della brezza marina che lambiva una parte del villaggio e al calar delle tenebre, la frescura poteva essere goduta nella parte montana e più grottesca del villaggio, bastava avventurarsi per strette viuzze a forte pendenza che ci si ritrovava in una meravigliosa parte del villaggio dove sassi e arbusti la facevano da padrone. Era gran goduria essere lì nelle afose serate della calda stagione. Molti Occhiocitrullesi dall’occhio vigile avevano trovato il sistema anche per cavar qualche doblone da quei luoghi, offrendo in cambio refrigeranti bevande e cantate di menestrelli. A volte anche occasionali mercanti facevano capolino in quei luoghi ma per loro il rischio di inciampare in qualche sasso e sbatterci il muso era da mettere in conto giacché non portavano con sé alcuna luce che potesse illuminare il percorso tortuoso, che si snodava tra sassi e cespugli. Ma, tant’è! E accadde che, una sera di quelle in cui proprio in quei luoghi osti e mescitori avevano assoldato menestrelli per narrare storie di re e di briganti, mercanti di sogni e di cianfrusaglie, convogliarono numerosi per far parte della festa e tirar su qualche doblone. Collane e bracciali per ornare colli e polsi delle dame, cuscini in stoffe di broccato, dipinti e conserve erano esposti sui loro banchi, al buon cuore di chi offriva di più per averli. Uno tra loro, aveva posto in bella vista sul suo banchetto, una manciata di fichi secchi. Qualcuno lo guardò stranito e una mercantessa gli disse amorevolmente: «Ma cosa pensi di mettere nella borsa con quella mercanzia? Sono fichi, secchi, pochi e da che mondo e mondo non s’è mai fatto buone nozze coi fichi secchi!» Il mercante di fichi, ch’era un vero gigante ma dal cuore dolce, rispose sorridendo: «A dire il vero mi basta che i passanti godano dalla bontà di questi fichi, pochi, sì, ma dolci e gustosi, non m’importa di riempir la borsa di dobloni, non è quello che mi rende felice quanto il fatto di far mangiar questi frutti di Occhiocitrullo, che in nessun altro luogo troveranno mai!» La mercantessa si strinse nelle spalle e s’allontanò cantando. Tuttavia per il gigantesco mercante di fichi secchi i curiosi non erano finiti… tra i sassi grotteschi, s’avanzava un oste che, raggiuntolo, gli chiese con tono burbero: «Cosa credi di fare con quei fichi?!» «Boh! – rispose il mercante – penso di cederli al miglior offerente….» Ma non poté finire di dire la sua che quello gli intimò: «Smantella e porta via i tuoi fichi, ché qui sono io che provvedo alla mescita di vino e vivande! Vai, ché questa e la sera dei briganti e quelli non scherzano con i loro archibugi… che anche se a prima vista sembrano ferri vecchi e malmessi, riescono ancora a fare il loro dovere!» Il poverino, che aveva visto aggirarsi tra i sassi strani figuranti avvolti in ampi mantelli, col viso coperto da scuri cappellacci, che imbracciavano vecchi archibugi, borbottando qualche parola, raccolse i suoi fichi e mogio mogio s’inerpicò su per la salita che riportava al villaggio, lasciando soddisfatto l’oste, che tra sé mugugnò: «Ma vedi l’insolenza dove arriva, far le nozze coi fichi secchi! E quando mai è successo!!! Qui si fa sul serio!». Intanto il menestrello intonò canti e stornelli per far festa ai briganti, che altri non erano che gioiosi occhiocitrullesi travestiti per gioco e, poiché a un gioco stavano giocando, sua maestà aveva requisito loro i vecchi archibugi, sottratti alla sua custodia, sostituendoli con innocui fuciletti di legno, scolpiti alla bell’e meglio affinché non si facessero male. E, in risposta alla loro protesta per quel che ritenevano un sopruso subito, sua maestà disse solenne: «Miei cari e nobili figuranti, da che mondo e mondo si fanno le nozze coi fichi secchi, anche se si vocifera che non è possibile!...». La festa fu rovinata per quelle nozze, quei fichi e quei giocattoli ma per fortuna c’era il menestrello che, non accortosi di nulla continuò a cantar stornelli e a far festa ai briganti. Morale della favola: è davvero dura far le nozze coi fichi secchi! Amy Winehouse caricatura disegnata da Giorgio Morea 8 cronaca n. 18 - 14 settembre 2013 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Adottato il PPTR – Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia. Nella seduta del 2 agosto scorso, la Giunta Regionale Pugliese ha adottato il PPTR, acronimo di Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Il PPTR è stato illustrato dall’assessoressa regionale all’Assetto del Territorio, prof.ssa Angela Barbanente. Nel suo intervento la Barbanente, ha narrato il percorso avviato nel novembre 2007 con l’approvazione del Documento Programmatico del PPTR; ha poi precisato che il PPTR è espressione di una ampia partecipazione pubblica precisando che all’elaborazione del PPTR sono stati coinvolti gli Enti locali, gli abitanti, i cittadini e le persone che vivono e producono nelle diverse parti del territorio affinchè venga recuperata “quella coscienza di luogo” che, a suo dire, si è persa. La Delibera di adozione precisa che dalla data di adozione del PPTR scattano le misure di salvaguardia e pertanto da tal data non sono consentiti sugli immobili e sulle aree di cui all’art.134 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al DLgs 42/2004, interventi in contrasto con le prescrizioni di tutela previste dal Piano, così pure restano congelati tutti gli strumenti urbanistici esecutivi/attuativi che siano in contrasto con le prescrizioni di tutela previste dal Piano. L’inaspettata adozione del PPTR all’inizio del periodo feriale, in un contesto produttivo dove il turismo e le attività correlate sono fonte di benessere e di economia, per cui in questo periodo si è intenti solo a produrre, ha determinato in tutta la Regione Puglia un allarme generale e la conseguente richiesta di una immediata revoca del provvedimento, anche al fine di dare concretezza a quel concetto di condivisione del PPTR da parte degli Enti locali, degli abitanti, dei cittadini e delle persone, fortemente riportato nella delibera di adozione ma che sembra, ogni giorno che passa, una parola priva di contenuto, atteso che la stragrande maggioranza dei pugliesi, tecnici inclusi, non è stata informata della formazione del PPTR e gli elaborati scrittografici del PPTR son apparsi sul sito regionale solo qualche giorno prima dell’adozione. Giusto per semplificare, quanto accaduto è simile alla procedura di redazione di un progetto edilizio: incarico al tecnico, esposizione del cliente delle proprie esigenze abitative, redazione del progetto preliminare, visione del progetto da parte del cliente ed inserimento di ulteriori indicazioni, redazione del progetto definitivo, PRESA VISIONE ED ACCETTAZIONE DEL CLIENTE, presentazione all’Ente per l’autorizza zione. Nel caso del PPTR, la versione finale del piano, quella adotta dalla Giunta Regionale, non è stata condivisa dagli Enti locali, dagli abitanti, dai cittadini e dalle persone che vivono e producono nelle diverse parti del territorio pugliese, autentici insider del territorio. Quello che sembra apparire sempre di più è l’adozione di un Piano Paesaggisti, redatto dalla burocrazia di un ufficio urbanistico regionale, composto da giovani e valenti architetti ma privi, quali outsider del territorio, della conoscenza specifica di un territorio di ben 19347 km2 che pone la Puglia fra le regioni italiane più estese ed al primo posto per la lunghezza della costa con ben 784 km di litorale, pari alla distanza autostradale tra Ginosa e Modena. Peraltro l’urgenza di una adozione all’inizio del periodo feriale, sembra apparire inopportuna e non necessaria atteso che nessuna scadenza imponeva l’urgente adozione di un piano paesaggistico considerato che la Puglia è una delle poche regioni italiane che anticipando già nel 2001, i contenuti dell’art.135 del Codice, è dotata di un Piano Urbanistico Tematico Territoriale del Paesaggio, PUTT/P, definito anche esso, dallo stesso art.135, piano paesaggistico. Perché allora non aggiornare il PUTT/P? La risposta è contenuta nel paragrafo 1.3 della Relazione Generale allegata al PPTR. “ I limiti del PUTT/P rilevati (ndr: da un giovane architetto regionale e non già dalla comunità pugliese) sono: (ndr primo motivo, essendo il primo quello ritenuto dal redattore , quello più importante) la carente, in molti casi errata, in ogni caso non georeferenziata ( ndr tecnica che consente una rappresentazione dei luoghi più precisa) una rappresentazione a scala adeguata (ndr :le tavole grafiche del PPTR sono in scala al 1:50.000 praticamente illegibili). La motivazione potrebbe essere simile a quella di un pilota di areo perfettamente funzionante con strumentazione analogica, a cui viene imposto , IN VOLO, di fare precipitare l’aereo, passeggeri inclusi, per consentire il decollo di un aereo simile ma con strumentazione digitale più precisa. Nei prossimi numeri narreremo gli sviluppi sull’approvazione del PPTR. ***** Corsi di tennis L’A.S.D. SPORT & NATURA TENNIS CLUB organizza corsi di tennis dal 2 settembre u.s. tenuti dall’istruttore FIT di 1 grado Antonio Galante. I corsi si svolgeranno presso L’ALLEGRA FATTORIA DELLE MURGE in c.da Murge sulla circonvallazione nord. info. 3939333413 ***** Chi si cela dietro: Blogjonico.blogspot. it ? Un lettore la scorsa settimana mi ha mostrato su Internet la presenza di un blog che parla di Ginosa e di alcuni rappresentanti delle istituzioni in maniera diversa, come suol dirsi , senza peli sulla lingua, talvolta offendendoli., chiedendomi chi si celi dietro il blog. Ho risposto: no comment!! ***** Mammografo: nessuna notizia dal direttore generale ASL/TA!! A distanza di un mese dall’ultimo incontro con il direttore generale dell’ASL/TA , dott. Scattaglia, nessuna notizia nuova sembra giungere in merito al destino del mammografo, perfettamente funzionante , ma non utilizzato, posto presso il presidio sanitario di Ginosa. Ancora una volta questi enti parastatali dimostrano la loro scarsa efficienza e rispondenza alle esigenze dei cittadini contribuenti. I responsabili della sezione ginosina di cittadinanza attiva e del Tribunale del Malato, preso atto della difficoltà espressa dal dirigente Scattaglia di reperire un professionista radiologo , comunicheranno allo stesso , nei prossimi giorni, il nome del professionista a ricoprire il posto di Ginosa. ***** Evade dai domiciliari, prontamente arrestato dai carabinieri Un 23enne ginosino, di cui non sono note le generalità, è stato arrestato per evasione. cronaca il giovane era sottoposto agli arresti domiciliari, ma i carabinieri lo hanno trovato a passeggiare tranquillamente in viale Pitagora. L’uomo è stato accompagnato in caserma per le formalità di rito e poi condotto nel carcere di Taranto. ***** Contenitori di vetro vuoti Il sistema di raccolta differenziata avviata lo scorso anno dall’ammini strazione di Ginosa, continua ad essere argomento di confronto fra i cittadini. I favorevoli dimostrano la loro condivisione attuando il sistema di raccolta “porta a porta”, gli sfavorevoli continuano a depositare i rifiuti nei pressi dei contenitori del vetro. Si assiste ad esempi di maleducazione e di scarso rispetto degli altri da parte di chi, pur essendo vuoto il contenitore, deposita le bottiglie al suo esterno. Alcuni cittadini segnalano la necessità di cestini per rifiuti e per sigarette agli angoli della città. ***** La fontanina dei cani È accaduto la scorsa settimana ad un ginosino; questi all’interno della sua auto, parcheggiata di fronte al comune di Ginosa, assisteva ad un ragazzo che abbeverava il proprio cane avvicinandogli il muso al getto della fontanina comunale. Spinto da un senso civico, ricordava, in maniera educata, al ragazzo che la fontanina serviva alle persone e non agli animali. Nel mentre avveniva questo confronto pacato, un altro giovane si avvicinava alla fontanina il muso del proprio cane guardando con sfida il cittadino. Pian piano si avvicinavano altri amici del ragazzo che manifestavano il loro disappunto facendo intendere l’inizio di una aggressione. Il pronto intervento dei vigili urbani sedava sul nascere una probabile rissa. Pur rispettando gli animali ed i cani in particolare qualcuno dovrebbe salvaguardare l’igiene delle fontanine pubbliche, oppure si metta un cartello: “FONTANINA PER CANI”. ***** La industria farmaceutica Merck ammette di avere inoculato il virus del cancro con i vaccini Dalla divisione vaccini del’azienda farmaceutica MERCK arriva la sconvolgente ammissione di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini. La scioccante intervista ovviamente subito censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science, è stata tagliata dal libro ” The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo. Questo spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi cinquant’anni. Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perchè la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie http://www.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino. La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia. (fonte: articolotre.com) n. 18- 14 settembre 2013 9 Con ArtiGinosaMente nasce il Mady in Ginosa Questo il comunicato stampa del gruppo che ha dato vita a “ArtiGinosaMente”. Il gruppo dopo l’esperienza de la Festa Terre de u’ Munachicchie, ha deciso di proseguire in questa avventura collettiva, così come spiegato dal comunicato. «Quest’anno una novità arricchirà le nostre feste patronali: l’esposizione/mercatino, allestito presso Palazzo Perrone, sulle arti manuali, a cura del gruppo ArtiGinosaMente. Quest’ultimo nasce dalla volontà di 8 ginosine di riconsiderare in chiave moderna le antiche arti manuali tra cui il cucito, l’uncinetto e il ricamo e proporre nuove tecniche adoperando materiali come il fimo, il filo di alluminio, il feltro e il pannolenci. Un altro obiettivo del gruppo è quello di dare nuova vita a materiali di cui abitualmente ci disfiamo, con il riciclo creativo. ArtiGinosaMente vi aspetta dal ... settembre al ... ottobre per farVi ammirare le creazioni “Made in Ginosa” Vi aspettiamo! ArtiGinosaMente 10 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 Intervista al consigliere comunale Giovanni Perniola Consigliere Perniola, siamo alla fine di un’estate abbastanza “movimentata”. Le difficoltà nate dall’inchiesta giudiziaria, la ridistribuzione delle deleghe amministrative e i malumori dei consiglieri comunali sono alcuni degli argomenti che l’hanno animata. Dopo tutto questo, la maggioranza è abbastanza solida? «Per lungo tempo il consigliere Di Canio è stato il motore dell’amministrazione comunale; era colui che aveva i migliori collegamenti con la regione Puglia, vi presentava progetti e vi intercedeva circa l’ottenimento dei finanziamenti. Alla stregua di ciò è chiaro che la sua uscita di scena ha lasciato, all’interno dell’amministrazione, un vuoto tecnico-amministrativo che i capigruppo di maggioranza al consiglio comunale, previa riunione, hanno ritenuto opportuno colmare in parte con un rimpasto delle deleghe amministrative. Questo ha portato a dei mal di pancia dal mio punto di vista incomprensibili. Tuttavia credo che si tratti di problemi politici e come tali facilmente superabili.» Parliamo di raccolta differenziata. È indubbio che vi siano dei limiti nella sua organizzazione emersi in particolar modo a Marina di Ginosa … «Secondo me su questo tema stiamo ancora pagando il periodo di noviziato. Quello che maggiormente ci preme e infondere nei cittadini la coscienza della differenziata, in modo che essa non sembri un fastidio (come purtroppo accade per la maggior parte degli abitanti ginosini), bensì un’esigenza utile alla collettività. Stiamo continuando a lavorare per apportare continui miglioramenti al servizio. A tal proposito abbiamo impiegato una pattuglia (in borghese) del corpo della polizia municipale addetta all’ordinanza e alla vigilanza della differenziata.» Il decreto ultimo del governo taglia ulteriormente le risorse agli enti locali. Saranno operati tagli nel nostro comune? Se sì, in quali settori? «Se le risorse diminuiscono è naturale che i tagli, per equità, devono riguardare tutti i settori: sarebbe ingiusto risparmiarne qualcuno. Vi garantisco che noi faremo di tutto per evitare il dissesto e per lasciare, al termine del nostro mandato, i conti in ordine. Certo la situazione è tutt’altra che semplice: sul bilancio preventivo delle contravvenzioni, ad esempio, ci ritroveremo col 30% in meno degli introiti in virtù di una riduzione sulle multe. Questo si ripercuoterà in un taglio sul costo dei vigili urbani.» Consigliere Perniola, lei tra gli incarichi riveste anche quello relativo alla viabilità e alla polizia municipale. Il problema della viabilità e della mobilità a Ginosa è un problema serio. In che modo pensate di intervenire? «La composizione urbanistica ginosina ha sempre comportato qualche grattacapo all’incaricato alla viabilità. Il problema principale della viabilità del nostro paese è, secondo me, la totale mancanza di un efficiente si- stema di collegamento tra il centro e le periferie. Tutto il traffico si congestiona in centro proprio perché mancano le necessarie vie di fuga. Dal canto nostro abbiamo cercato, per quello che ci è stato possibile, di migliorare la viabilità con alcuni accorgimenti, come ad esempio i dossi, utili al rallentamento delle vetture, e gli archetti per il passaggio dei disabili.» Noi però abbiamo, dal punto di vista della viabilità, un problema che si trascina da tempo, vale a dire la circonvallazione sud. Quando questa circolazione sarà ascritta a pieno titolo tra le strade percorribili di questo comune? «Quando avremo le risorse necessarie per completarla. Tengo a sottolineare che proprio riguardo alla circonvallazione sud il comune ha già sborsato una certa somma per sottrarla all’ente provincia: oggi infatti si può definire strada comunale. E come tale noi ci adopereremo per ovviare a tutte quelle mancanze che ancora oggi sono presenti, come il tappeto (per il quale è necessario una somma di circa 50mila euro) ed un’adeguata segnaletica, sia orizzontale che verticale. Credo che per l’anno venturo la circonvallazione sud potrà essere ascritta a pieno titolo tra le strade percorribili di questo comune.» Nei mesi scorsi si è visto pitturare, con una serie di numeri, tutta la zona via Palatrasio, via Cimitero e piazzale Padre Pio in virtù di nuova collocazione del mercato settimanale … «È stato un intervento mirato a sperimentare se quella zona è effettivamente adatta ad ospitare il mercato settimanale. Pare che non lo sia e questo per l’ovvia ragione che quella strada deve essere lasciata libera da intoppi in modo da non ostacolare il collegamento del Pronto Soccorso col centro del paese. Si consideri inoltre che in quella zona sono ubicate molte aziende, e pertanto bisogna consentire il transito dei veicoli necessario al raggiungimento dei luoghi di attualità lavoro. Insomma, è stata una prova fatta dall’assessore Parisi allo scopo di risolvere alcune questioni legate all’allocazione del mercato settimanale. Il problema è stato risolto con l’allungamento del mercato e la conseguente liberazione di alcune stradine (ad es. via Re di Puglia) utile alla circolazione.» Nei giorni scorsi ha fatto clamore il vedere una colonna, che fa da contorno al monumento in piazza Marconi, caduta giù. Non vi pare che la collocazione di quelle colonne non sia stata fatta a regola d’arte? E allora sulla questione lavori pubblici come esercita la sua funzione di controllo l’ente locale? «Noi esercitiamo la nostra funzione di controllo attraverso il dirigente dell’ufficio tecnico. Però bisogna pur dire che ci sono i direttori dei lavori responsabili delle opere eseguite in loco. In questo caso, secondo me, c’è stata una negligenza da parte dell’impresa incaricata, perché il montaggio di una colonnina di marmo non necessita della presenza del direttore dei lavori. Non è stata attuata la tecnica, la cosiddetta regola d’arte. Ora però il problema è risolto con la sistemazione degli ancoraggi sulle colonnine. Sempre su quella piazza stiamo provvedendo alla messa dei cestini portarifiuti; inoltre sto cecando le risorse per attuare un servizio di videosorveglianza, coadiuvata da una costante vigilanza del corpo di polizia municipale, atta ad evitare il perpetrarsi di atti vandalici.» Consigliere Perniola, secondo un giudizio espresso dal consigliere Giannico, in un’intervista da noi pubblicata, lei vuole assurgere al ruolo di “collante” all’interno dello schieramento di centrodestra, ma la ritiene inadeguata … «Il consigliere Giannico è alla sua prima legislatura, il sottoscritto alla quarta. Quando il consigliere Giannico avrà maturato la mia esperienza amministrativa gli risponderò. Non sono il “collante” dell’amministrazione, non lo voglio fare, non mi interessa. Si consideri però che il sottoscritto, dopo il consigliere Di Canio e l’assessore Galante, è il più suffragato in consiglio comunale, pertanto è l’investitura che mi porta a far sì che tutti gli sforzi operati all’interno del gruppo di maggioranza siano volti all’unità, non alla scissione.» Ed è unita questa maggioranza? «Mi premurerò di darvi una risposta solo dopo settembre. Non che io non lo sappia, ma il fatto è che c’è la voce di qualche consigliere che in questo momento chiede di essere ascoltata e noi abbiamo il dovere politico di ascoltarla, seppur contrastante con la nostra. La politica infatti impone il dialogo e gli incontri come percorsi necessari al raggiungimento del bene comune.» Se per raggiungere questo obiettivo e per mantenere il bene comune bisognerebbe tagliare qualche testa? «È una responsabilità che rimando al sindaco: è una sua prerogativa quello di nominare e revocare assessori. Ma non credo che nella giunta ci siano di questi problemi.» Consigliere Perniola, da fonti di nostra conoscenza nell’ultima riunione di maggioranza c’è stato quasi uno scontro fisico tra il sindaco e il consigliere Bradascio … «Non era una riunione di maggioranza, bensì un incontro tra i consiglieri Bradascio, Di Franco e il sindaco. Pare che con l’abboccamento molte cose siano state chiarite, ma non del tutto, perché è evidente che tra i consiglieri di cui sopra e il primo cittadino è rimasto ancora qualche acredine. Tuttavia, data la mancanza di problemi seri tra le parti in causa, credo che a breve tutto si sistemerà.» Stefano Giove - Liborio Patimisco n. 18- 14 settembre 2013 11 LETTERA APERTA AL CONSIGLIERE DEL COMUNE DI GINOSA SIG. BRADASCIO Egregio Consigliere Bradascio, personalmente non ci conosciamo ed il suo commento conseguente ad un mio pensiero su “fb” mi ha lasciato molto perplesso ma non deluso. Ritengo che ho espresso in un momento particolarmente triste così come mi auguro che a mente serena si sia ravveduto. Ho imparato che dalla critica bisogna estrapolare l’aspetto positivo e, ciò che mi ha colpito favorevolmente nella sua sono state la solerzia e l’autorevolezza (sono sicuro che ha già risolto l’inconveniente del suo intervento). L’ho talmente apprezzata da sentirmi incoraggiato e quasi autorizzato a porle formalmente quella richiesta che in tanti anni è stata fatta alle Competenze di questa e delle precedenti Amministrazioni di cui lei ne è e ne è stata parte integrante. Parlo dell’illuminazione pubblica in via Siracusa di Marina di Ginosa. Sicuramente saprà che questa Via (come tante altre) ne è sprovvista. Dal giorno del mio rientro a Marina di Ginosa ho interessato le Parti pertinenti nelle forme burocratiche e “diplomatiche” che conosce bene e per una strana coincidenza la richiesta è stata sollecitata da quando lei ha ricevuto la delega ad amministrarmi, cioè circa 12 anni fa che sommati ai 18 da quando abito in questa Via totalizzano 30 anni. Sono tanti e adesso anch’io comincio a preoccuparmi di quelle lampade mancanti perché col passare degli anni comincio a vivere nella condizione di non uscire e non rientrare dopo il tramonto a casa a piedi, per una questione di pericolo e di sicurezza. Sono del parere che per realizzare alcune centinaia di metri di illuminazione non ci vogliono molti giorni, ci stiamo avvicinando invece al mezzo secolo e non sono più giustificabili ulteriori ritardi. Ben vengano le manifestazioni musicali, le varie sagre, le presentazioni di libri, ecc. a lei molto care, servono a crescere culturalmente e a divulgare il nostro territorio si tratta però di servizi complementari, io le chiedo invece il diritto di un servizio primario e sa bene cosa significa. E allora sig. Consigliere siccome le iene non hanno il dono della ragione e lei adotta un ottimo metro di giudizio come definirebbe questo Amministratore che in taluni ruoli percepisce addirittura una retribuzione? Ed è per quella solerzia e autorevolezza che le riconoscevo prima che chiedo gentilmente una risposta. Se riterrà opportuno approfondire l’argomento sarò lieto di farlo magari davanti ad un buon caffè, se mi onorerà di offriglielo. La ringrazio dell’ attenzione prestatami e rispettosamente la saluto Vito Guarnieri 12 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 Intervista al consigliere comunale Massimo Castria «…riteniamo comunque indispensabile un rilancio programmatico condiviso e a misura del cittadino.» Consigliere Castria, a distanza di due anni dalle elezioni, qual è il suo giudizio sull’operato della Giunta De Palma e del sindaco? «La mia opinione sull’operato della Giunta de Palma nasce dopo aver osservato tutta una serie di atti che mi appaino confusionari. È come se la Giunta De Palma non avesse le idee chiare. Vengono messi sul tavolo tanti provvedimenti che poi si perdono nel nulla. le faccio un esempio: le commissioni consiliari. Loro avevano richiesto la istituzione di una Commissione urbanistica, i componenti sono stati eletti e nonostante sia passato tanto tempo dalla nomina della suddetta commissione, non è stata mai convocata. Lo stesso discorso vale per la commissione Ici e si badi bene che parliamo di commissioni che sono state nominato circa due anni fa. Altro aspetto che dimostra la inconsistenza di questa amministrazione è la questione relativa al “Nonno Vigile”. Noi avevamo fortemente contestato quell’atto amministrativo in quanto lo ritenevamo molto limitativo e dava solo ad alcuni la possibilità di accedere a quel bando…» Lei si occupa, nell’ambito del suo gruppo consiliare, delle attività sociali e culturali, ci vuole dire come valuta il cartellone delle manifestazioni estive sia per Ginosa che per Marina di Ginosa? «In genere un cartellone di manifestazioni estive rappresenta la sintesi di una programmazione di attività culturali e manifestazioni artistiche, preparata ad inizio anno e deve rappresentare la scelta culturale che si intende operare. Nel caso del “cartellone” di Ginosa, intanto è stato reso noto alla fine di luglio, quando la stagione volgeva al termine e questo significa che non vi è stata alcuna programmazione. Un giudizio complessivo su quel cartellone è che è prevalsa la logica di trattenere la gente facendo un po’ di baldoria. La programmazione delle attività estive deve essere una cosa seria e programmata e, soprattutto, deve avere finalità culturali e di promozione del territorio. Se vogliamo promuovere il nostro territorio e con esso la nostra cultura, le nostre tradizioni, il patrimonio enogastronomico dobbiamo avere la capacità di offrire quanto di meglio siamo in grado di realizzare e non la sagretta, fatta giusto per accontentare qualcuno. Credo che non si possa arrivare a definire un cartellone estivo senza una programmazione anche economica. Ci sono manifestazioni le cui spese sono state aggiunge a stagione quasi conclusa e attribuite ad associazioni “spuntate“ dal nulla, che non comparivano nemmeno sul manifesto della stesso even- to finanziatogli.» Questa questione delle associazioni introduce un altro argomento: il vostro rapporto con il mondo associativo ginosino. Il vostro atteggiamento è apparso di critica nei confronti del mondo associativo, che, pure, contribuisce in maniera considerevole alla realizzazione di tante attività nel nostro comune. «Assolutamente no! Questo deve essere chiaro. Noi riteniamo le associazioni una grande risorsa e un patrimonio inestimabile della nostra comunità. Noi chiediamo solo che le associazioni debbano operare in un contesto di regole ben definite, in modo da valorizzare veramente quelle che sono maggiormente operose. Noi crediamo che sia giusto disciplinarci in ogni ambito di attività delle diverse associazioni, parlo di protezione civile, di impegno sociale, socio sanitario, sportivo e culturale. Noi siamo convinti che nella erogazione dei contributi pubblici ci debba essere una valutazione seria di quello che effettivamente le associazioni realizzano nel corso delle loro attività sociali. Noi siamo per una idea di premialità di tutti quegli eventi, di quelle manifestazioni e delle associazioni che si sono dimostrate, nel tempo, di una importanza strategica per il nostro territorio e per le nostre necessità. Guardi, noi pensiamo che i contributi devono essere dati alle associazioni in rapporto alla loro operosità e alla qualità delle loro iniziative. Provi a leggere i dati dei vari contributi elargiti da questa amministrazione e mi dica se corrispondono a questi requisiti. Mi pare di no. La nostra critica è rivolta al metodo e non a chi è impegnato seriamente nel sociale.» Consigliere Castria, lei è marinese come marinesi sono altri consiglieri, il sindaco e due assessori. Nonostante questo non mi pare che Marina di Ginosa abbia giovato di tali presenze e l’emblema di questo è l’immagine di viale Trieste. Quali le attualità cause? «Lei ha messo il dito nella piaga. Io entro ed esco tante volte da Marina di Ginosa ed ogni volta mi mortifica vedere lo spettacolo di strade dissestate, piene di immondizia che sicuramente non danno una bella immagine della nostra comunità. Le dirò di più, anche lavori che dovevano servire per rendere più decorosa Marina di Ginosa, ad esempio, quello del taglio delle erbacce lungo le cunette, alla fine si sono rivelati controproducenti in quanto hanno evidenziato tutta la “monnezza” che l’erba alta nascondeva. Vede, mi ha molto amareggiato il fatto che nessuno degli amministratori di maggioranza abbia pensato di porci rimedio. Lei ha toccato un tasto, quello dei rifiuti, sul quale si è molto parlato in queste ultime settimane e mesi. Lo stesso sindaco è stato costretto a intervenire e ha chiesto scusa puntando il dito contro i cittadini definiti “incivili”. Io vorrei chiedere al sindaco: l’inciviltà è di colui che lascia la bottiglia, la lattina o la carta per terra, o di coloro che, pur sapendo che avremmo avuto una consistente presenza turistica (così come accade ogni anno e così come la bandiera Blu ci sta concedendo) non si sono organizzati nei tempi dovuti? A seguito delle nostre interrogazioni, che risalgono al mese di febbraio, con le quali chiedevamo lumi in merito alla questione dell’isola ecologica e lanciavamo l’allarme per quello che sarebbe accaduto in estate che oramai era alle porte, ci fu assicurato che si stava provvedendo. Questo purtroppo non è accaduto. E allora mi chiedo gli incivili chi sono? Chi pur cosciente di quello che sta per accadere, di cosa dobbiamo gestire e di un nuovo sistema qual è quello della raccolta differenziata spinta, non predispone, almeno in parte quelli che sono gli elementi essenziali? Credo che sarà capitato a tutti coloro che hanno avuto modo di passeggiare per Ginosa Marina di aver avuto la necessità di disfarsi di una lattina o di una bottiglia e trovarsi su viale Ionio… Ebbene puoi percorrere quel viale da un capo all’altro e non trovi un cestino portarifiuti. È chiaro che poi alla fine molti, dopo aver girovagato con il rifiuto in mano, si scocciano e lo depositano da qualche parte. La cosa ancora più grave è che la sera dopo quel rifiuto lo trovi lì, in quanto lo spazzamento viario n. 18- 14 settembre 2013 non deve avvenire solo con la spazzatrice e, inoltre, secondo contratto, doveva essere assicurata la pulizia anche sotto le auto in sosta mediante il sistema del soffiaggio. Nel contratto erano garantiti servizi per la raccolta degli escrementi dei cani, era garantita la presenza di un operatore ecologico con motocarro per la pulizia delle vie principali del centro dalle ore 18 alle ore 24. Non so se questi servizi siano stati realizzati. A tutto questo bisogna aggiungere che gli stessi mastelli, alla fine di luglio, non erano ancora stati sufficientemente consegnati.» Consigliere Castria, dalle cose che lei dice è evidente che ci sono delle responsabilità politiche ascrivibili a chi aveva il compito di dirigere… «Io su questo argomento ho letto l’intervista fatta al consigliere Giannico nella quale si ribadisce la richiesta di dimissioni dell’assessore all’Ambiente e l’intervista del sindaco nella quale il primo cittadino ringraziava l’assessore medesimo per l’operato svolto. Noi non vogliamo puntare il dito contro nessuno, noi vogliamo solo che tutti prendano coscienza di uno stato di fatto che si è consumato sotto gli occhi di tutti. Pensiamo a quello che è accaduto per quanto riguarda l’isola ecologica che è stata aperta e immediatamente richiusa perché, di fatto, era diventata una discarica abusiva. Ora è evidente che ci sono stati dei limiti e tali limiti sono diventati conseguenze dannose per la nostra comunità. L’immagine di Ginosa e Marina di Ginosa è stata danneggiata e di fronte a tali danni non c’è assessore che tenga. La difesa del nostro territorio lo sviluppo turistico viene prima di ogni incarico.» Consigliere, cosa pensa della gestione delle opere pubbliche? «Le situazioni nelle quali i limiti di questa gestione sono fin troppo evidenti sono tante. La Circonvallazione non completata, l’assetto viario di via Della Pace, il lungomare di Marina di Ginosa, quello che io chiamo il muro di Berlino, dove un accesso al mare realizzato in legno non è mai stato aperto al pubblico per il mancato adempimento di un procedimento burocratico, e per finire anche le colonnine che fanno da cornice al monumento ai caduti. A questo ci aggiungerei un regolamento poco applicato che riguarda criteri di ripristino del manto stradale dopo l’esecuzione di alcuni lavori di attraversamento 13 (fogna, acqua, energia elettrica). Tutti questo ci porta a dire che non ci soddisfa la gestione di questo settore.» La costituzione di un nuovo gruppo consiliare denota un certo malessere all’interno della maggioranza di centro destra. Crede che questo potrebbe provocare una crisi tale da determinare, a breve, nuove elezioni amministrative? «Io credo che i fatti ultimi siano la conferma di quella che era la mia considerazione dei consiglieri Bradascio e Di Franco. Loro con la scelta operata hanno messo il dito su quelle che sono alcune operazioni poco chiare che hanno caratterizzato l’agire amministrativo. Mi limito solo a queste considerazioni, il futuro della maggioranza è legato a tanti altri fattori.» In che modo pensate sia possibile creare un rapporto di efficace collaborazione tra tutte le forze che si richiamano al centro sinistra a Ginosa? «Io sono alla mia prima esperienza politica e non sono in grado di esprimere valutazioni sul passato. Posso solo dire che bisogna partire dai programmi e dai progetti per costruire una alternativa democratica al centro destra. Programmi e progetti che devono partire dalle esigenze dei cittadini, e avere servizi efficienti ed efficaci. Pertanto, servizio di raccolta rifiuti efficiente, manutenzione stradale e pubblica illuminazione adeguata, controllo sulle opere pubbliche sono solo alcuni dei temi sui quali si deve articolare la possibilità di costruire un nuovo rapporto tra tutte le componenti democratiche, che hanno a cuore lo sviluppo socioeconomica della nostra città.» Come immagina il futuro politico amministrativo di Ginosa? «Io il futuro lo vedrei in ragione di una presa di coscienza da parte della cittadinanza e delle forze politiche alternative, una presa di coscienza che pone al centro gli interessi della comunità, la tutela e promozione del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, artistico e culturale. Devono essere messi da parte gli interessi di bottega e devono prevalere gli interessi generali. Io credo che se saremo capaci di dare questa impostazione, riusciremo a far crescere questa comunità.» Stefano Giove - Liborio Patimisco 14 n. 18 - 14 settembre 2013 attualità Intervista al Consigliere Comunale Felice Bitetti Consigliere Bitetti, a due anni dalle elezioni, come giudica l’operato del sindaco De Palma? «Molto negativo, e questo principalmente per due ragioni. Primo per un certo modo di fare del sindaco, accentratore nei riguardi della maggioranza e scontroso, quasi da attaccabrighe direi, nei confronti dell’opposizione. Secondo per la mancata attuazione dei principali punti programmatici che nel 2011 avevano portato il centrodestra alla vittoria. Nulla si sa del tanto decantato porticciolo turistico. La raccolta differenziata è inefficiente. L’amministrazione non si è premurata di accogliere un nostro suggerimento, ossia di avviare una fase sperimentale del servizio, la quale, se fosse stata attuata, avrebbe fatto emergere tutte quelle anomalie che poi si sono effettivamente riscontrate. A questo si aggiunga anche che la società incaricata all’espletamento del servizio è inadempiente, e tale si è mostrata anche in altri comuni della provincia di Taranto, ove ha subito la revoca dell’incombenza. La verità è che il gruppo consigliare di maggioranza, senza un vero leader, dopo l’uscita di scena del consigliere Di Canio, è allo sbando. Ed ecco che il nostro primo cittadino ne approfitta per accentrare tutto nelle sue mani: lui è il sindaco, l’assessore, il consigliere; lui è tutto. Però uno dei grandi temi su cui si è giocata la campagna elettorale è stato il sollevamento della questione ambientale, e su questo pare che il centrodestra ha avuto la meglio … «La questione ambientale secondo me non è stata affrontata nella giusta prospettiva. La paura che il centrodestra ha inculcato nei cittadini ha impedito il libero svolgersi di un serio dibattito, ragion per cui su questo tema ha sempre prevalso la disinformazione. Ad esempio a Ginosa era previsto solo l’impianto delle biomasse legnose (bocciato dal consiglio di stato, ma solo per un fatto prettamente tecnico, non per le procedure, del tutto convalidate), e non quell’altro impianto a cui loro tanto hanno gridato “al lupo al lupo”, e il cui iter non era stato nemmeno approvato dall’ente regione.» Consigliere Bitetti qual è, a suo giudizio, la situazione di bilancio del comune di Ginosa, tenuto conto anche dell’ultima sentenza del consiglio di stato che ci ha costretto al pagamento di una somma abbastanza rilevante? «Il problema serio dei bilanci comunali, da me più volte sottolineato, e che ora è venuto alla ribalta anche a livello nazionale, è la folta presenza di crediti inesigibili, però segnati come esigibili e come tali indicatori (falsi) di casse virtuose. Inerenti ai bilanci comunali vi è anche la questione relativa ai debiti fuori bilancio. Si calcola che oggi i debiti fuori bilancio prodotti dalle giunte Montanaro, in considerazione anche dell’ultima sentenza del consiglio di stato inerente la vicenda con la società Avvenire, ha raggiunto la quota del famoso “milione”. Con una differenza però. I debiti fuori bilancio del cosiddetto “milione” furono necessari per fornire Ginosa Marina di un’efficiente conduttura fognaria, quelli delle amministrazioni Montanaro non sappiamo ancora che vantaggio abbiano apportato alla comunità.» Non si chiede lei, consigliere Bitetti (se le cose che afferma sono vere) perché nell’opinione pubblica c’è questa separazione tra il vostro agire in consiglio comunale e quello che offrite alla cittadinanza? «Perché noi, a differenza del centrodestra, non abbiamo un’efficiente sistema di diffusione delle informazioni al di fuori dalle istituzioni. E non parlo di un partito o di un’organizzazione, ma di un semplice passaparola. Tanto per citare un esempio questi amministratori tramite alcuni loro proseliti sono riusciti a far passare nell’opinione pubblica l’idea (falsa) che il provvedimento di non custodia cautelare per Di Canio è stato un proscioglimento. Al contrario, la posizione politica che noi esprimiamo in consiglio comunale non viene quasi mai tradotta nel discorso quotidiano.» La questione raccolta differenziata da cavallo di battaglia elettorale si sta dimostrando punto debole di questa maggioranza … «Secondo me il servizio è inefficiente soprattutto perché non si è attuata la fase trimestrale di informazione dell’opinione pubblica, così come prevista dal capitolato d’appalto. Quest’estate, tanto per dirne una, a Ginosa Marina molti condomini non sapevano nemmeno che tipo di rifiuti, giorno per giorno, bisognava conferire. Fermo restando che molti contenitori sono stati messi a disposizione dei marinesi solo a luglio inoltrato! Un altro motivo per cui il servizio si è reso inefficiente è stata la cattiva formazione dei dipendenti; cosa del resto spiegabilissima, visto l’assunzione, di volta in volta, di gente sempre nuova (bisogna pur pagare i debiti elettora n. 18- 14 settembre 2013 li!). Dal canto suo il comune si è mostrato inadempiente nell’individuazione delle zone preposte ad isole ecologiche. Insomma, è mancata la fase di programmazione resa ancora più grave dall’incompetenza dell’assessore al ramo.» C’è il rischio, rispetto alla differenziata, di restare sotto la soglia del 60% con tutte le conseguenze che poi i cittadini potrebbero pagare? «Vista la situazione del bilancio sarei propenso a dire che i cittadini pagheranno comunque le conseguenze di questo modo di amministrare la comunità. Comunque credo che difficilmente saremo sotto la soglia del 60%, perché fortunatamente Ginosa Marina incide per soli due mesi. A tal fine dobbiamo tutti impegnarci a ripetere, negli ultimi mesi dell’anno, le percentuali che abbiamo già registrato nella prima metà del 2013.» Consigliere Bitetti, negli ultimi tempi si discute molto di interventi per quanto riguarda i PIRP. A che punto siamo rispetto a questi aspetti che riguardano la possibilità o meno di recupero di un patrimonio urbanistico non indifferente? «Si consideri un dato di fatto: il PIRP a Ginosa non fu impostato per il recupero del centro storico, bensì per alcuni grossi interventi edilizi. Ciononostante il progetto è ancora al palo perché la crisi del mercato immobiliare sta portando gli operatori economici a riflettere sulla convenienza o meno di un possibile intervento. E badate bene che il PIRP, oltre ai finanziamenti, ha comportato anche un altro vantaggio: la possibilità di costruire in zone interdette. Il piano dunque è stato stravolto, non ha avuto cioè la funzione di recupero del piano abitativo ginosino (per il quale era stato concepito) con l’evidente risultato che oggi il 30% di esso è in abbandono, e non solo nella zona vecchia del paese, ma anche in centro: zona “Piantata” e via Cavour valgano da esempi.» Consigliere Bitetti, lei prima parlava della mancanza di comunicazione tra l’opinione pubblica e quello che poi la sua parte politica realizza. Uno di questi esempi di mancata comunicazione è la zona PIP. Negli anni passati, quando voi eravate in maggioranza, ne venne deciso lo spostamento. Su questo ci furono grandi battaglie e grandi opposizioni: adesso è dimostrato che quella zona PIP era l’unica possibile e realizzabile. Questa esperienza che cosa vi fa pensare? «Questa esperienza dimostra che l’amministrazione, una volta insediatasi, deve avere un proprio programma e l’audacia di portalo avanti, anche a costo di scelte impopolari. La zona PIP è inoltre un altro esempio dell’inadempienza della giunta De Palma, perché lì ci sono delle convenzioni, dei lotti PIP pubblici che si dovevano costruire entro tre anni, e non lo si è fatto. Vi sono inoltre degli interventi per cui non si può fittare e vendere, e invece si fitta e si vende. Ma non è solo questo. Proprio in questi giorni ci è piombato addosso la maglia nera del dimensionamento scolastico. E anche qui c’è tutta una storia alle spalle. Negli anni ‘90 l’amministrazione Costantino tentò di dare un giusto dimensionamento alle strutture scolastiche e l’allora opposizione (Montanaro, Dragone e De Palma) portò in consiglio dei numeri falsi, delle fasulle proiezioni future, allo scopo di mantenere in piedi quattro istituti, coadiuvati anche dal gioco di lobby di alcuni consiglieri comunali di maggioranza, docenti e pertanto contrari 15 al provvedimento. Cosicché oggi abbiamo un solo istituto scolastico, complice anche una certa caparbietà dell’attuale amministrazione, decisa più che mai al sostentamento dei cinque istituti.» La costituzione di un nuovo gruppo consigliare denota un certo malessere all’interno della maggioranza di centrodestra. Una leggenda metropolitana racconta che l’altra sera ad un incontro tra il nuovo gruppo consigliare e il sindaco poco è mancato che volassero gli schiaffi. Se il danno è questo, come mai dal punto di vista politico non si riescono a determinare dei cambiamenti sostanziali? «Non si riesce perché col nuovo sistema elettorale il potere del sindaco, non solo di dirigere un’amministrazione, ma anche di condizionare le scelte dei consiglieri, è abbastanza elevato. L’attuale sindaco esercita questo potere in un modo dovuto anche al carattere. Quindi non è semplice per un consigliere di maggioranza assumere posizioni contro il primo cittadino. Pertanto, a meno di gravi sconvolgimenti, non credo che la crisi apertasi in seno alla maggioranza possa comportare nuove elezioni amministrative.» Una delle cause che ha determinato la sconfitta del centrosinistra alle ultime elezioni amministrative è stata la divisione dello schieramento. Adesso che cosa sta accadendo? E in questo contesto cosa pensate del M5S che a Ginosa alle ultime elezioni politiche ha raggiunto il ragguardevole risultato del 40% dei voti? «Procediamo con ordine. Anzitutto le divisioni registratesi in occasione della campagna elettorale del 2011 sono state qualcosa di veramente incomprensibile: noi invocammo la necessità delle primarie, come principale strumento di scelta alle amministrative, invitando tutte le forze del centrosinistra a partecipare, compreso l’avv. Inglese, al quale diedi la mia parola d’onore di sostenerlo alla carica di sindaco in caso di una sua vittoria (dell’avv. Inglese) alle primarie. Questo non fu possibile. Auspico che lo possa essere in futuro. Come opposizione spesso ci siamo uniti per fare alcune cose insieme; ma al momento non ci sono grossi progetti politici all’orizzonte. Vi è però tra la gente un certo malcontento, malcontento che viene sfruttato dal M5S per ottenere consensi, ed è chiaro quindi che il movimento di Grillo risulti, per ora, il più suffragato a livello cittadino e nazionale. Tuttavia io ritengo che le alleanze si possono costruire solo su come operare, amministrare nel migliore dei modi la comunità, e non come demolirlo. Al momento non sono in grado di dire se a Ginosa ci saranno o meno le condizioni per costruire un’alleanza necessaria alla riuscita elettorale.» Come immagina il futuro politico amministrativo di Ginosa? «Non sono molto ottimista, soprattutto perché la maggioranza non tiene in alcun conto le nostre proposte, né tantomeno riesce a trasformarle in una capacità politica-amministrativa. Giusto per fare un esempio sono anni che mi batto per un giusto intervento di manutenzione stradale presentando in consiglio comunale tutti i numeri su quanto spendiamo, tra parcelle legali e danni ai cittadini, e quanto invece risparmieremmo se avessimo una decorosa manutenzione stradale. Bisogna far sì che i partiti e le organizzazioni politiche del centrosinistra si organizzino e si aprano alla presenza di giovani e donne per creare quell’entusiasmo e quelle proposte che servono per mandare avanti un nuovo programma.» Stefano Giove - Liborio Patimisco 16 n. 18 - 14 settembre 2013 n. 18- 14 settembre 2013 17 Miroglio: l’ennesimo infelice epilogo. I lavoratori raccolgono i cocci di un Paese che non difende il lavoro L’ ennesimo infelice epilogo per gli Ex Miroglini, giunge con l’importante riunione svoltasi presso la sede dell’Assessorato al Lavoro di Bari lo scorso 3 settembre. L’incontro con i vertici regionali, è stato richiesto a gran voce dagli stessi ex operai della Filatura di Puglia per fare luce sull’operazione di riconversione dello stabilimento Miroglio di Ginosa da parte della Qbell, l’azienda friulana che assembla televisori. Come è noto, Qbell non ha tenuto fede agli impegni assunti con la sottoscrizione dell’accordo ministerile di aprile che ne prevedeva l’insediamento in quel di Ginosa già dal mese di giugno, conclamando solo successivamente i problemi finanziari che di fatto hanno invalidato l’accordo romano. L’incontro del 3 in Regione Puglia ha avuto come fine quello di capire se la pratica Qbell fosse da ritenersi definitivamente chiusa. Così è stato! Ed è così che lavoratori e territorio, tra l’imbarazzo di Ministero e Regione, si ritrovano ancora una volta a raccogliere i cocci rotti di uno speranzoso futuro. Sono tanti gli interrogativi da porsi per comprendere la complessità di questa situazione. In primis l’incapacità della politica italiana di individuare soluzioni efficaci per rilanciare occupazione ed economia. Stabilimento al costo di un euro e finanziamenti pubblici non sembrano suscitare alcun interesse da parte degli “Investitori” che continuano a prediligere i paesi esteri dove i costi di produzione sono minori. Da 4 anni e mezzo, si sono avvicinati alla vertenza, solo speculatori... e sono i fatti a dirlo. I gruppi sani, gli imprenditori veri, ormai da anni hanno abbandonato l’Italia, vedi Miroglio e a farlo sono stati anche i più patriottici come Natuzzi tra i fondatori del Made in Italy. Chi resta in Italia? Probabilmente coloro che tali capacità economiche non le hanno e che provano a mungere le ormai scariche casse statali. La domanda più ricorrente tra i lavoratori è questa: “E’ mai possibile che nel caso QBell, Stato e Regione abbiano dato il benestare ad una operazione che non sarebbe potuta mai andare in porto? - I dubbi di coloro che pensano che si sia trattato di un sistema studiato ad arte per accompagnare al cancello i lavoratori, sono più che legittimi! Questa volta gli ex operai della Miroglio hanno anche dovuto sostenere i colloqui di lavoro con il “nuovo” datore di lavoro! Ora tutte le speranze sono riposte in Wollo, la società di scouting ingaggiata da Miroglio fino al 31 dicembre 2013 per intercettare potenziali investitori..speriamo buoni. Massimiliano Doro Nelle foto: Giuliano Macripò (amm. del. QBell) e Castano (funzionario ministero) 18 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 Intervista al Consigliere Comunale Stefano Notarangelo Consigliere, lei ha ereditato la carica di capogruppo consiliare del PdL in una situazione abbastanza “movimentata”. Le difficoltà nate dall’inchiesta giudiziaria che ha privato l’amministrazione di una personalità di spessore, la ridistribuzione delle Deleghe amministrative, i malumori di consiglieri comunali e la raccolta differenziata, sono alcuni degli argomenti che l’hanno movimentata. A suo giudizio, la maggioranza amministrativa è abbastanza solida? «A mio giudizio ritengo che la maggioranza amministrativa del comune di Ginosa è, indipendentemente dalle vicende da Lei sottolineate, molto solida. Fatta questa premessa, voglio esprimere dalle pagine de La Goccia tutta la mia personale solidarietà, e credo anche di tutto il gruppo consiliare che rappresento, al dott. Vincenzo Di Canio. Sono certo della sua totale estraneità ai fatti e sono altrettanto certo che la magistratura saprà chiarire ogni cosa e restituire l’onorabilità che spetta a Vincenzo. Sicuramente l’Amministrazione comunale, ma anche tutta la comunità, è stata privata di un validissimo amministratore, estremamente competente e disponibile. Quanto alla ridistribuzione delle deleghe operata dal Sindaco è chiaro che tale scelta è stata determinata dalla vicenda giudiziaria, ma anche nella prospettiva di dare un nuovo slancio all’attività amministrativa. Sulle posizioni politiche assunte da alcuni consiglieri comunali sento di potere dire, conoscendone le indubbie qualità politiche ed umane, che il loro agire sarà comunque sempre orientato, oltre che nell’interesse della comunità amministrata, anche nell’alveo di questa maggioranza di centro destra nelle cui fila sono stati eletti. Sulla delicata questione della raccolta differenziata, così come già chiaramente detto dal Sindaco proprio dalle pagine de La Goccia, ritengo che il sistema sia in fase di miglioramento e che tutte le iniziative atte a migliorarne la qualità sono e saranno poste in essere. Il cambiamento è stato radicale ed indubbiamente sarà necessario impegnarsi collettivamente perché il sistema della raccolta differenziata porta a porta possa andare a regime.» Fino a questo momento appare inspiegabile la scelta del consigliere Bradascio di dare vita ad un nuovo gruppo consiliare. A suo parere quali sono le ragioni di tale scelta? «Gli amici e consiglieri comunali Bradascio e Di Franco, ritengo abbiano fatto la loro scelta nell’ambito della dialettica costruttiva che è presente all’interno di ogni maggioranza. Sono certo che con il nuovo gruppo consiliare si continuerà a discutere ed a lavorare per migliorare l’attività amministrativa nell’esclusivo interesse della comunità.» In questi giorni si discute tanto di Mammografo… vuole dirci quali sono le prospettive per i servizi socio-sanitari per la nostra comunità? «Sulla questione del Mammografo l’attenzione dell’Amministrazione comunale, anche grazie alle Associazioni presenti sul territorio, è altissima. Vi sono stati degli incontri con il Direttore Scattaglia durante i quali ci sono state illustrate le ragioni della soppressione del servizio di mammografia. Parrebbe di capire che il servizio sia stato sospeso perché una parte del macchinario che costituisce il mammografo non stia funzionando con precisione. Tale disservizio potrebbe essere risolto acquistando ex novo solo la parte del mammografo che è fuori uso, con una spesa che sarebbe certamente notevolmente inferiore rispetto al costo complessivo dell’intero macchinario che, per la cronaca, venne acquistato per essere destinato al Poliambulatorio di Ginosa. Attendiamo ulteriori notizie dalla ASL ed ove non vi fossero certezze sulla ripresa del servizio non esiteremo ad intraprendere, insieme alla popolazione ed alle associazioni, ogni utile iniziativa a tutela della salute. In merito alle prospettive dei servizi socio sanitari per la nostra comunità devo, con estremo disappunto, constatare che i risultati ottenuti nel tempo dalla nostra comunità in materia di socio sanitaria, dal Poliambulatorio con le prestazioni specialistiche, al Punto di primo intervento, alle postazioni del 118 medicalizzate di Ginosa e Marina di Ginosa etc, si stanno nel tempo cancellando. Quella che doveva essere la Puglia Migliore a livello di sanità del Governatore Vendola si è trasformata nella Puglia peggiore. Il sistema è quasi al collasso, le liste di attesa non sono state abbattute, i pagamenti ai fornitori da parte delle ASL languono ed in tutto questo l’Ospedale di Castellaneta continua ad essere sistematicamente svuotato, rendendo quella struttura una vuota cattedrale nel deserto, con grandissimo danno per i cit attualità tadini e per i lavoratori impegnati in esso. E’ giunto il momento di intensificare le iniziative della società civile e della politica a tutela dei servizi socio sanitari di Ginosa e Marina di Ginosa e dell’Ospedale di Castellaneta, che è il più importante presidio sanitario del nostro territorio.» Tra le sue competenze vi è anche quella di Delegato Sindaco per Marina di Ginosa. Non le pare che nonostante una forte presenza di marinesi in posti di comando… i risultati si stanno dimostrando inadeguati? «Non credo che la chiave di lettura della sua domanda sia corretta, in questo modo si rischia di creare una profonda differenza tra ginosini e marinesi. La nostra comunità è costituita da un territorio estremamente vasto e che vede la presenza di una borgata che nel tempo, oggettivamente, è divenuta un vero e proprio comune che in teoria potrebbe essere autonomo. Non mi soffermo su quelle che sono le ragioni di diritto e di fatto che non possono portare ad elevare Marina di Ginosa a comune autonomo, ma vorrei sottolineare che una divisione sic et simpliciter della nostra comunità in Ginosa e Marina di Ginosa è concettualmente, a mio modesto modo di vedere, errato. Dobbiamo ragionare e lavorare per migliorare la qualità dei servizi e della vita in tutto il nostro territorio. Non mi piace pensare a cittadini migliori degli altri a causa della loro residenza fisica. Tutti gli amministratori eletti, di maggioranza e di minoranza, residenti a Ginosa o a Marina di Ginosa, sono stati eletti per contribuire a migliorare i servizi e la qualità della vita di tutti i cittadini che vivono nel nostro comune, composto da due bellissimi territori che danno però vita ad una sola comunità. Quanto ai risultati ritengo che il lavoro svolto dall’Amministrazione comunale in questo periodo di profonda e prolungata crisi economica non siano proprio inadeguati. Tutti i servizi per le fasce più deboli, anziani, minori e disabili, sono rimasti tali, anzi le risorse sono state aumentate, dove è stato possibile la pressione delle tasse locali è stata alleggerita, le scuole ed i servizi legati ad essa come servizio mensa e trasporto scolastico gratuito continuano e sono qualitativamente alti, i lavori pubblici procedono, n. 18- 14 settembre 2013 a giorni sarà realizzato il tappetino sulla circonvallazione sud che in questo modo potrà ufficialmente essere aperta al transito, i lavori del P.I.P. II sono ripresi. Al ivello di programmazione molti sono i progetti che l’Amministrazione comunale ha candidato a finanziamento. Tutto procede secondo il programma amministrativo votato dai cittadini. Non abbiamo la presunzione di affermare che tutto è perfetto, ma abbiamo l’umiltà, la determinazione, la voglia e la capacità di migliorarci e di continuare a lavorare per fare crescere la nostra comunità.» Consigliere Notarangelo, dopo la sua nomina a capogruppo consiliare del PdL sembra che la componente ex An sia stata messa da parte. Quali le ragioni politiche di questa situazione? «La mia nomina a capogruppo consiliare del PDL è stata fatta all’unanimità. Sono francamente stupito che un attento osservatore come Lei possa oggi pensare al PDL con componenti tra loro divise e risalenti a Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Indubbiamente la storia di due partiti non può e non deve essere cancellata, ma può essere da esempio. Siamo stati impegnati nel maggio del 2011 in una durissima campagna elettorale che ha portato alla elezione di Vito De Palma a sindaco di questa città. In quella felice circostanza gli uomini e le donne di Forza Italia e di Alleanza Nazionale hanno cementato una unione che a Roma avevano fatto a tavolino. Noi nel PDL ci abbiamo messo la passione e la voglia di continuare ad essere prima che un gruppo di politici un gruppo di persone che si rispettano e che voglio continuare a fare crescere la nostra comunità. Nessuno è stato messo da parte, nessuno verrà messo da parte, né ora né mai. La politica è fatta per unire, non per dividere.» A suo giudizio, anche in ragione della situazione politica nazionale, quale sarà il futuro della maggioranza di centro destra al Comune di Ginosa? «La maggioranza di centro destra al Comune di Ginosa è solidissima. Porteremo a termine questo mandato elettorale e vinceremo anche le prossime elezioni amministrative.» Stefano Giove - Liborio Patimisco 19 Noi e il Fisco Lo Spesometro Con provvedimento del 02.08.2013 è stato approvato il nuovo modello per la comunicazione che i soggetti IVA devono presentare per le operazioni relative al 2012 (cosiddetto spesometro). La comunicazione va inviata telematicamente entro il 12 novembre 2013 da parte dei soggetti che effettuano la liquidazione IVA mensile ed entro il 21 novembre 2013 da parte dei soggetti trimestrali. Dal 2014 le scadenze sono state già stabilite al 10 e 20 aprile per le operazioni dell’anno precedente. A partire dal 2012 gli imprenditore, sia individuali che collettivi, devono comunicare i dati anagrafici dei soci o dei familiari che hanno ricevuto in godimento i beni dell’impresa o che hanno concesso finanziamenti all’impresa p effettuato capitalizzazioni alla stessa. La comunicazione va effettuata solo se nell’anno di riferimento l’ammontare complessivo dei versamenti è pari o superiore a 3.600 euro. Per il 2012, primo anno di applicazione, la comunicazione va presentata entro il 12 dicembre 2013. I dati contenuti nella predette comunicazioni saranno utilizzati dal fisco per i controlli incrociati e per la verifica della capacità contributiva dei contribuenti. Dott. Mario D’Alconzo 20 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 attualità n. 18- 14 settembre 2013 21 Nicola Tuseo ci scrive Carissimo Stefano, da tempo non ricevo La Goccia, la cosa mi lascia un po’ sorpreso, in quanto, credimi, mio malgrado, mi sembra di conoscere già i contenuti della rivista. Eccoli: i risultati dei cento e più sport, praticati da cento e più ginosini; cento e più comandamenti che don Franco non si stanca di ricordare, malgrado abbia promesso di non scrivere più, l’eterno problema del traffico, tutte le soluzioni proposte compresa quella di cambiare i fischietti al vigili urbani, una copertina che per essere a colori è quanto di più confusionario possa esistere; le foto inoltre senza dicitura sembrano l’incarto pubblicitario di una marca di cioccolatini. Quanti anni sono trascorsi da quando un pugno battuto sul tavolo fece traboccare una goccia d’inchiostro dal calamaio, e così nacque la rivista, comprata da pochi letta da molti, oggi invece comprata da tutti (pubblicità) ma letta da pochi. Ed allora mi chiedo, dopo l’editoriale e la pagina di Grim cosa leggere di nuovo, di interessante, di propositivo, di politicamente valido, ricordo che su i banchi della Regione e della Provincia siedono ben tre rappresentanti locali, forse non bastano? E allora mi chiedo come si fa ad ignorare che a noi del XXI secolo è concesso quello mai accaduto ad altri: avere due Papa, e perché? Forse Ratzinger è veramente stano? Ma di cosa, non certo di anni, ma di Curia, di cardinali, di banchieri? E come non scrivere quello toccato a noi dopo 70 anni di Repubblica, avere un governo formato da maggioranza e opposizione che di giorno litigano e di notte vanno insieme a letto, e questo per il bene della Nazione durerà ancora cinque anni. Ed entrando in particolari il Corriere della Sera invita a recarsi a Riva dei tessali, ma se si è in camper lo stesso si consiglia di lasciarlo sul lungomare di Marina di ginosa. E come si fa a Ginosa avere un museo, una biblioteca, un palazzo della cultura sempre chiusi, mentre Taranto si candida a Capitale della cultura per il 2019. Dottoressa Galeota mi spieghi come si fa ad avere una provincia, destinata ad esse- re soppressa senza alcun dibattito o chiarimento sulla città futura, alla quale aggregarci. E perché la nostra gravina, proscenio naturale per l’ormai ripetuta “Passio Christi”, non viene utilizzata per antiche rappresentazioni classiche, come gli antichi teatri di Pompei e Taormina. Non è stanca la pro Loco di essere ripetitiva? Tempo addietro, incontrandoti, esternasti motivi di stanchezza, ti comprendo benissimo, essendo anch’io avanti negli anni, ed allora caro Stefano, o smetti di bere o cambi vino, non esistono accomodamenti alternativi. Se chiedi a me io sono pronto ad urlarti: Cambia vino, ma continua a bere. Con tanta ma tanta cordialità Nicola Tuseo Carissimo Nicola, pubblico adesso questa tua lettera del 27 luglio scorso perché volevo avere lo spazio sufficiente per rispondere ad alcune questioni che tu sollevi alla tua maniera: con intelligenza e sarcasmo, che , apprezzo tantissimo. Intanto vorrei dirti che il giornale cercheremo di spedirtelo sempre e mi scuso se ciò non avviene con puntualità. Ormai i giornali non li spediamo più, li inviamo per posta elettronica e in tanti possono scaricare con quindici giorni di ritardo gratuitamente il giornale dal sito arcipikkia.it. Se permetti vorrei darti dei numeri (e non perché abbia bevuto il vino) per permetterti di valutare il nostro lavoro giornalistico. Ebbene proprio dal sito che citavo prima è possibile verificare che dal 25 aprile del 2009 (data dalla quale permettiamo che si possa scaricare il giornale, gratuitamente, senza pubblicità, in formato PDF), ad oggi, ci sono stati la bellezza di 106542 download (traducendo) che sono state scaricate oltre centoseimila copie in ogni parte del mondo. Centoseimila copie significa che, per ogni numero, vi è una media di circa mille persone che hanno scaricato il giornale. Se consideriamo che nello stesso periodo sono state vendute all’incirca circa quarantamila copie il quadro è completo. Quindi, questi numeri che ti ho fornito, pur non avendo ancora bevuto, mi fanno pensare che l’interesse per il giornale non solo non è scemato ma che, proprio grazie alle nuove tecnologie, si è ulteriormente ampliato. Quindi, dal momento che chi si scarica il giornale dal sito lo fa unicamente perché interessato alla letteura di qualche articolo, questo dimostra l’attenzione nei nostri riguardi. Fatto salvo l’interesse dei lettori, credo che un altro aspetto sia giusto chiarire per quanto riguarda l’impostazione del giornale. Caro Nicola, sono sempre stato convinto che la storia di un Paese, di un Popolo, la si possa scrivere in tanti modi e non solo raccontando gli avvenimenti politici e quelli di grande rilievo. La microstoria, ovvero, le tante storie raccontate, anche quelle di un avvenimento sportivo, ci permettono di aprire squarci sulla vita di una comunità in un periodo come quello attuale, pregno di grandi avvenimenti che i libri di storia racconteranno ai nostri successori. E veniamo alla critica che tu ci rivolgi di trascurare le grandi questioni. Mi chiedo: cosa potremmo aggiungere noi de La Goccia ai commenti di autorevoli opinionisti, riguardo alle questioni del papa, del Governo, delle grandi questioni Internazionali? Nulla, a mio parere. Si corre il rischio di sciommiottare le grandi firme senza aggiungere nulla al confronto. Noi dobbiamo avere la consapevolezza che nel mondo dell’informazione rappresentiamo una nicchia, una nicchia importante che, se me lo permetti, rappresenta ancora il vecchio e sano giornalismo, quello che racconta di vicende vissute e seguite in prima persona. I grandi giornali, se li guardi bene, sono fatti in fotocopia, cambia solo l’indirizzo politico. Le agenzie battono la notizia e tutti i giornali la riprendono. A me è piaciuto molto il libro di Umberto Eco “La misteriosa fiamma della regina Luana”. Con quel libro Eco ha cercato di raccontare gli avvenimenti di un’epoca attraverso l’immersione del protagonista che aveva perso la memoria, nel deposito di una soffitta dove erano depositati gli oggetti del periodo dimenticato. Ecco allora che un disco, un articolo, un fumetto, uno scialle contribuiva no a ricostruire la storia dimenticata. Noi dalle pagine del nostro giornale, nel corso di questi anni abbiamo raccontato questi avvenimenti che possono apparire meno importanti della politica o della cronaca nera… invece sono la vita vissuta che altri, in futuro avranno modo di leggere. Non è un compito facile, in quanto noi, dobbiamo raccontare quello che succede in una piccola comunità dove, dopo aver scritto, ti trovi faccia a faccia con le persone delle quali hai scritto! Ecco perché sono convinto che il nostro lavoro è prezioso, fermo restando che può e deve essere migliorato e tutti i suggerimenti sono da tenere nella massima considerazione. Volvevo, anche dirti, caro Nicola, che rispetto a 20 anni fa sono cambiate tante cose. Pensa all’irrompere di internet e dei social net work. Pensa che la pagina di Fb de La Goccia ha circa 5000 fan e ogni giorno è visitata da migliaia di persone. Alla nostra pagina devi aggiungere il ruolo apprezzabilissimo ed efficace svolto da altre testate giornalistiche che mettono in rete non solo articoli ma anche immagini. La Goccia, in questo cambiamento ha avuto la forza (io direi anche la capacità) di sopravvivere e lo ha fatto senza ricevere un centesimo di contributi pubblici, avvalendosi solo del lavoro gratuito di tanti collaboratori, della fiducia degli inserzionisti e dell’amore dei lettori. Certamente, caro Nicola, quasi 22 anni di impegno per la pubblicazione del giornale non sono poca cosa, il peso, la fatica, gli anni si fanno sentire. Non ti nascondo che se qualcuno fosse disponibile a proseguire questa attività io cederei immediatamente il “testimone”. Certo in altre poche realtà esperienze simili sono state realizzate! Vedi, in questi ventidue anni, anche con il tuo prezioso contributo, abbiamo raccontato gli eventi (tutti gli eventi anche quelli sportivi), abbiamo lavorato sul recupero della memoria storica e il tuo contributo proprio in questo campo è stato veramente straordinario. Tu mi consigli di cambiare vino e di continuare a bere… cerco di fare tesoro del tuo consiglio e, spero di essere sempre consigliato da persone come te… la cosa che ci unisce è l’amore per questo nostro paese… Infine, ti vorrei dire che la dottoressa Galeota non è più consigliere Provinciale così come non lo è anche Augusto Pardo, le vicende Ilva che hanno travolto la Giunta Florido hanno portato allo scioglimento del Consiglio provinciale. Dimenticavo che ai giornali on line che dispone Ginosa vi è da aggiungere anche il ruolo di Radio RG Studio, dove, ogni settimana, viene trasmesso un programma di approfondimento sulle questioni locali e nazionali da me curato che arricchisce ulteriormente il panorama informativo ginosino. Diciamo che adesso i bevitori sono tanti così come le cantine. E più fonti ci sono meglio è… non ti pare? Ti saluto, con tanto affetto e stima. Stefano Giove Le poesie di Carmelo Monaco L’onda Sorrisi (A) Adagiata su un lato la barca riposa Non s’accorge dell’onda che avanza copiosa È già là la circonda si ritira e poi torna Porge in dono un’alga che adesso l’adorna Fuori piove poco importa Ad alzarmi lei mi esorta Lentamente si avvicina Come fa ogni mattina Non desiste , si spinge più in su della riva Vuole a sé la compagna che il suo moto ravviva Manca poco, una spinta, lei che scivola lenta Si dimena barcolla ma in fondo è contenta E´raggiante quel sorriso Che illumina il suo viso Poi leggera una carezza Che sprigiona tenerezza Si arrende lasciva a quell’insistenza Va con lei prende il largo non c’è più resistenza Vanitosa lei cede e si lascia cullare Sentiva e aspettava il richiamo del mare Verso l´alto mi conduce E´quell´astro che da luce Non c´e´alba ne tramonto Bello quanto il suo ritorno Ora è sola infelice in quella distesa Non c’è più vanità è sola, indifesa Pensa allora al calore del suo pescatore Ora solo impotente, sente solo dolore il sorriso suo non finge anche quando il cuore piange al coraggio lei mi invita siamo in lotta con la vita 22 argomenti n. 18 - 14 settembre 2013 Si alzano venti di guerra sulla soppressione delle Sezioni Distaccate dei Tribunali. A Ginosa un corteo di protesta: “Ministro Cancellieri… dimettiti! -La protesta contro la legge sul riordino della geografia giudiziaria si alza di tono. Il disappunto è arrivato a coinvolgere in modo diretto Ordini e associazioni dell’Avvocatura, politici, sindaci e cittadini. Parte di questi organismi e opinione pubblica a Ginosa hanno sfilato in corteo per esporre le ragioni di una riforma che creerà solo disservizi e nessun miglioramento dell’efficienza della macchina giudiziaria. Sicuramente vi saranno aggravi di spesa di almeno 30 milioni di euro l’anno. Il che smentisce categoricamente le affermazioni ministeriali. Per esempio, a Cuneo è prevista un spesa di circa sette milioni di euro per ristrutturare una scuola da adibire ad attività giudiziaria. A Ginosa, per ristrutturare il Presidio Giudiziario (soppresso) si sono spesi 150 mila euro; ad Acqui Terme (soppresso), si sono impegnati cinque milioni di euro per la ristrutturazione del Tribunale. A Bassano del grappa l’importo per la costruzione del Tribunale ammonta a dodici milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri otto milioni di euro per il completamento della cittadella della giustizia. A Chiavari, consegnato un mese fa, la costruzione di un edificio giudiziario ha comportato un costo per lo Stato di 14 milioni di euro. Per non parlare di Bari il cui sindaco, Michele Emiliano, denuncia la scottante situazione degli attuali immobili che sono già insufficienti ad accogliere finanche gli attuali uffici giudiziari. Stesse doglianze da parte del presidente del Tribunale di Lecce che, per evitare una paralisi della giustizia, chiede di mantenere in funzione almeno tre delle sette Sezioni Distaccate. Perché, allora, ‘demolire’ uffici giudiziari costati diverse decine di milioni di euro? Perché attrezzare sedi inidonee? E’ corretto vantare risparmi e efficienze che non rispettano la realtà? Ecco perché da Ginosa si chiede a gran voce di fermare l’azione ministeriale che viene ritenuta insensata e che non risponde agli interessi dei cittadini e della giustizia. La sollecitazione al parlamento è per una moratoria di un anno dell’entrata in vigore della riforma, fissata alla mezzanotte del 13 settembre. Con il d-day, come è noto, spariranno formalmente 947 Uffici Giudiziari, 30 Tribunali, 30 Procure, 220 Sezioni Distaccate e 667 sedi di Giudice di Pace le quali, però, avranno un ‘bonus’ fino alla prossima Primavera per consentire ai sindaci di verificare se potranno farsi carico delle spese di mantenimento degli Uffici (risorse che Ginosa ha già garantito, ndr). Le Sezioni Distaccate destinate ad essere tagliate in provincia jonica sono quelle di Ginosa, Martina Franca, Grottaglie e Manduria. Di fronte al decisionismo del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ostentato a qualcosa di simile a Margaret Thatcher, si alzano i venti di guerra per cercare di stoppare l’avvio della riforma giudiziaria. Sul cui tema, a dir il vero, sembra assistere ad una sorta di ‘drôle de guerre’ (strana guerra) che da oltre un anno vede contrapposti da attualità una parte Magistrati, Governo e Capo dello Stato e dall’altra Parlamento, Commissione Giustizia, Ordini, Avvocature, politici e sindaci. Di qui un ineludibile interrogativo: sull’argomento è ancora vigente l’altolà del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri? Questi, replicando nei giorni scorsi al Ministro Cancellieri sull’affermazione che “la riforma è epocale, deve partire e partirà”, richiamò il voto unanime espresso dal Parlamento per un rinvio della chiusura dei tribunali. “Se il Ministro –disse il senatore Gasparri- procederà ugualmente farà una scelta grave e in contrasto con la volontà delle Camere. Sarebbe un atto gravissimo che renderebbe ancora più precaria la vita del Governo”. Questo concetto è stato ribadito anche dal responsabile Giustizia del Pd, Danilo Leva, con l’auspicio che vi sia il recepimento degli ordini del giorno sulla riforma che hanno visto un’ampia convergenza tra tutte le forze politiche. “Se la riforma è necessaria –è il pensiero di Leva- è altresì indispensabile correggere alcune criticità legate alla specificità del bacino d’utenza, alla dimensione territoriale, alla situazione infrastrutturale e, soprattutto, alla presenza di criminalità organizzata”. Non si tratta di posizioni ostili o di “ciechi particolarismi”, ma un fronte di contrarietà alla riforma della geografia giudiziaria che così come presentata viene ritenuta “demolitoria” e “irrazionale”. La posizione dei primi cittadini Vito De palma (Ginosa), Gianfranco Lopane (Laterza) e Giovanni Gugliotti (Castellaneta) è unanime sul mantenimento del Presidio di Giustizia di Ginosa. “Continueremo a combattere per il suo mantenimento in vita –ha n. 18- 14 settembre 2013 affermato il sindaco De Palma, anche per bocca degli altri colleghi- senza escludere nessuna possibilità: dall’azione legale alle iniziative eclatanti che ci vedranno sempre in prima fila insieme a tutti coloro che vogliono impedire che venga consumata un’ingiustizia totale. E’ accertato che nessuno dei tribunali accorpanti è in grado di assorbire i tribunali soppressi e le Sezioni Distaccate abolite. La situazione è drammatica e lo si rileva anche dalla richiesta del presidente dei Tribunale di Taranto, Antonio Morelli, di utilizzare la struttura di Ginosa per le udienze fino al prossimo 31 dicembre e ‘sine die’ come archivio”. I consiglieri regionali Pietro Lospinuso e Giuseppe Cristella, hanno dato ulteriore impulso al dissenso sostenendo che “bi- 23 sogna bloccare a tutti i costi uno scempio nato da un capriccio del ministro Cancellieri e del Governo”. Chiara e ribadita la posizione degli avvocati del versante jonico occidentale facenti parte del Comitato ‘Giustizia e Territorio’: “Non siamo contro una rivisitazione giudiziaria, ma questa deve avvenire attraverso il confronto. Il ministro Cancellieri ha il dovere di ascoltarci. Ci sono tante soluzioni per ridisegnare le circoscrizioni come quello della istituzione di un Polo Murgiano collegato a Matera. Taranto non è in grado di sopportare il carico delle sezioni soppresse; bisogna eliminare gli steccati e ragionare”. La dinamicità e produttività del Tribunale di Ginosa è racchiuso nei dati resi noti dall’avvocato Antonietta Rizzi. “In un anno –ha dettagliato- sono state prodotte 2500 pratiche di cause e 210 sentenze civili. Tutti questi provvedimenti hanno movimentato 40 mila persone che adesso dovrebbero migrare a Taranto! Qual è il senso della riforma?”. Una pausa di riflessione sulla nuova geografia giudiziaria viene sollecitata anche dal Consiglio nazionale forenze, i cui componenti la ritengono quanto mai opportuna in luogo della legittimità del decreto legislativo 155/2012 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero) sollevata dal Tribunale di Pinerolo davanti alla Consulta, che si esprimerà nel merito il prossimo otto ottobre. Si tratta, peraltro, di una nutrita serie di pendenze in specie presso la Corte Costituzionale, tra le quali anche il ricorso del Comune di Ginosa al Tribunale amministrativo del Lazio. Canta Storie foto Maria Olivari 24 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 Lettere ginosine Sarzana di Corrado Strada Tra i numerosi Festival di questa estate, uno dei più importanti è stato quello della Mente, che so è tenuto a Sarzana. Sarzana è una piccola città ligure di appena 20.000 abitanti. Nel secolo XII ebbe una notevole importanza per la sua posizione strategica poiché è fra la Liguria e la Toscana. Sarzana è storicamente legata a Ginosa. Nel 1571 i Doria nuovi feudatari arrivano a Ginosa con alcune famiglie liguri: Cattaneo, Genovese, Sangiorgio, Strada. Erano reduci dalla battaglia di Lepanto dell’8 ottobre 1571. La flotta cristiana cui facevano parte anche navi genovesi comandate da Andrea Doria, riuscì a sconfiggere la flotta ottomana grazie all’intervento miracoloso della Vergine Maria, che fu allora proclamata Regina delle vittorie, in seguito Madonna del Rosario. Giambattista Doria, figlio di Andrea, per devozione alla Vergine fece costruire a Ginosa due conventi, uno fu per i Padri Francescani, l’altro per i Padri Eremitani di Sant’Agostino. Ritornando a Sarzana ho qui un libro di Edoardo Boncinelli il cui contenuto ha introdotto il Festival della Mente: Come nascono le idee. Questo suo intervento al festival, dallo stesso autore è stato definito fascinoso. Il momento della produzione di una idea è brevissimo, un fiat, un soffio. L’idea può nascere balorda, un’altra rivelarsi geniale, altre no. Quale la chiave di creatività? La premessa è veramente affascinante. Come nascono delle idee non lo sa nessuno. Certamente nella parte più nobile del nostro cervello si sviluppa la memoria cioè si depositano le idee vecchie e quelle nuove, si confrontano e si creano delle nuove. Altra domanda che ci dobbiamo porre: cosa è il nostro pensiero? Forse non tutti lo sanno o non lo sa nessuno. Boncinelli azzarda una ipotesi: il pensiero è tutto quello che nasce da uno stimolo. Cioè è la nostra risposta a uno stimolo. Negli animali inferiori, vedi gli unicellulari la risposta segue immediatamente lo stimolo, mentre negli animali superiori il tempo fra lo stimolo e la risposta si dilata ed inoltre cresce il numero delle risposte possibili a quello stimolo. Nell’uomo il numero delle risposte possibili aumenta incredibilmente. Altre volte si ha l’impressione che allo stimolo non ci sia risposta. Ma sotto c’è un trucco. Se leggo una frase o ascolto una musica è facile che non risponda ad alcuna azione. Ma può darsi che ore dopo, o mesi dopo, o a anche dopo anni io dia una risposta sia a quella frase o a quel particolare ascoltato. Sono le risposte “differite” che molte volte, senza esserne coscienti, consideriamo spontanee. Quello che possiamo dire su ciò e che le risposte consapevoli o inconsapevoli fanno parte della nostra mente. Come siamo complicati? E cosa è la mente? E tutto ciò che noi pensiamo? A volte ci va di rispondere agli stimoli, a volte non rispondiamo. Questo è essere liberi! Qualche volta si reagisce con un lungo discorso, altre volte con una sola frase. Nella nostra testa abbiamo un mondo di parole, di percezioni, di elaborazioni, di rifiuti e di assensi. Tutto è possibile con le parole, non solo, ma a volte reagiamo con il silenzio, silenzi che a volte chiamiamo eloquenti, che in fondo fa parte di una strategia di comportamenti. Negli ultimi anni la nostra testa è stata esaminata con sofisticate attrezzature scientifiche: Tomografia a emissione di positroni PET, Tomografia assiale computerizzata TAC, Risonanza Magnetica e Funzionale RMN e RMF. Queste ci consentono di guardare dentro la testa di un essere umano mentre sta eseguendo un compito. Quando un’area del nostro cervello è particolarmente impegnata nella esecuzione di un compito, riceve un po’ più di sangue rispetto al resto del cervello. Il primo ad accorgersene, non con le attuali attrezzature, fu Angelo Mosso, un neurochirurgo italiano. Mentre eseguiva un intervento a cranio aperto, riscontrò toccando con le dita che certe parti del cervello erano più calde di altre. Oggi sappiamo con sicurezza mediante le sofisticate attrezzature dette prima, che l’area del cervello che è particolarmente impegnata è più calda perché riceve una maggiore quantità di sangue, giacché la nostra testa, cioè la nostra mente è rivolta a questa determinata azione che probabilmente vorremmo compiere. Si è accertato che quando il soggetto parla si attiva (cioè affluisce più sangue) una regione temporale (cioè la nostra tempia) sinistra.Essa è stata chiamata “area di Broca”, mentre il soggetto è in ascolto di quanto dice un suo vicino che sta parlando, le regione impegnata, cioè che in quel momento contiene più sangue, è leggermente posteriore all’“area di Broca” e viene chiamata “area di Wernicke”. Il progresso è appena iniziato. Nuove aree per altre funzioni si sono scoperte. Sappiamo che c’è un area specifica del nostro cervello in cui le cellule impegnate per la prima lingua che abbiamo imparato, cioè l’italiano, una seconda area per l’inglese e cosi via per il tedesco. Teniamo presente che per i primi 18-20 anni della nostra vita il nostro cervello continua a crescere. Le cellule che si sviluppano sono dell’ordine di miliardi. Come sempre accade l’euforia delle scoperte scientifiche porta i nostri studiosi ad entusiasmarsi a volte in modo eccessivo. Dimentichiamo spesso che quelle meravigliose scoperte sono da attribuire sì alla scienza, ma non esiste una religione della scienza. Gli studiosi dovrebbero essere più umili, quello che essi scoprono è stato creato non da loro, ma da un altro, da un dio che ha fatto tutte queste cose. È un invito all’umiltà, Albert Einstein ce lo insegna. (Continua) Corrado Strada Bibliografia Boncinelli E. : Come nascono le idee – Milano RCS 2013 Tuseo D. : Storia di Ginosa – Pro manuscripto 1957 attualità n. 18- 14 settembre 2013 25 DONARE UN GESTO NOBILE ADMO (ASS. DONATORI MIDOLLO OSSEO) Come ogni anno con l’AIDO e AVIS con l’aiuto dei nostri volontari siamo presenti nelle piazze e nelle scuole muniti di materiale informativo utile alla divulgazione del nostro messaggio sulla donazione. ADMO AIDO e AVIS insieme con un unico progetto “ DONO ANCH’IO” che prevede la collaborazione delle tre associazione con un unico scopo: quello di informare alle persone soprattutto ai giovani, di portare testimonianze, sensibilizzando verso la consapevolezza di poter aiutare chi e gravemente malato senza possibilità di guarigione. L’ADMO e un’ associazione estesa a livello non solo locale ma nazionale, ha come fine un fine nobile e semplice: aiutare il prossimo salvandogli la vita. Proprio questo e accaduto a Valentina Zicari che il 2 luglio scorso a compiuto questo gesto molto nobile donando qualcosa di molto speciale, le cellule staminali. La prima donatrice da non consaguigna (da estranea) a Ginosa. Con questo ai fatto ai fatto sorridere e spe- rare chi non aveva più speranza di vivere perché affetta da leucemia cronica, sei stata l’unica compatibile in tutta Italia con quella persona che aspettava con tanta speranza questo momento. Grazie Valentina da parte di chi sta dall’altra parte della barricata, sai benissimo che la donazione anonima e soprattutto gratuita. Per tanti di noi che siamo arrivati al traguardo senza che si accendesse una luce. Ma per tè si è accesa una luce prima che raggiungessi il traguardo. Grazie Valentina che hai ceduta fino in fondo nelle nostre iniziative. “Il bene fatto segue i tuoi passi e quando lo credi dimenticato ti ricade davanti in pioggia di stelle” Sez. ADMO di GINOSA . IL RESPONSABILE ANTONIO GUARINO AVIS GINOSA: AD AGOSTO NUMERI INCORAGGIANTI Nonostante il clima estivo, il giorno feriale, e molti ancora in giro per gli ultimi giorni di ferie, la donazione del 29 agosto scorso, presso Piazza Plebiscito, ha visto la presenza di oltre 70 donatori. L’autoemoteca ha però potuto far donare soltanto 51 presenti. Il numero è stato molto soddisfacente e incoraggiante e permette all’Avis di poter provvedere ad altre giornate di donazione, sapendo di poter puntare e ottenere un incoraggiante e rassicurante numero di donatori ogni volta. L’invito per tutti i volenterosi è per il prossimo 3 ottobre (nel prossimo numero saremo più esplicativi e precisi). Baldassarre (Baldo) D’Angelo Addetto Stampa Avis Ginosa Auguri a Isabella Auguri più sinceri dagli zii Carmela e Vito alla nipotina Isabella Ardito che lo scorso 28 agosto ha compiuto 9 anni. 26 il racconto n. 18 - 14 settembre 2013 10 sassi Il cuore bolliva come in una pentola a pressione. Stava lì, ad aspettare il sibilo che avrebbe svaporato la sua inquietudine. Sentiva crescere la rabbia, come quando i fagioli gonfi si staccano dalla buccia. La pelle paonazza si era riempita di rossore e prurito. “t’chiurn l’ man” così diceva. Ti prudono le mani per le botte che vorresti dare. Eppure mantieni un istinto vendicativo nella corteccia. I piedi, radici interrate, non si muovono. E il viso secca e s’ingiallisce, nemmeno il vento o uno schiaffo lo scalfisce. È un morto il corpo che si aggrappa alla rabbia per nasconderla. Così era suo nonno mentre sua nonna urlava, si strappava i capelli, lo ingiuriava con la lingua e le mani. Spingeva avanti il dito come se fendesse un fioretto, lo infilzava dritto nel suo sangue, nei figli, nel bene e nel gene. Diceva che erano tutti uguali, dei miserabili, dei traditori che la volevano pazza, sciagurata. Nessuno aveva saputo delle bugie fino a quel momento. Tutti quei soldi giocati nella speranza, senza azzardo. Lo incalzava, t’chiurn l’man, ma tanto non sei un uomo, perché non picchi, umili, spingi la tua rabbia fino alla violenza. Come una statua di sale, suo nonno restava nella scena di un dramma infinito. Mentre sua nonna infieriva su tutto, le cose, la casa, le foto, gli alberi genealogici. Tutto. Adele guardava. Passarono gli anni fino a quando si fece donna. Quelle immagini sfumarono con il tempo, si mescolarono ad altre memorie che crescendo si erano accumulate. Adele non ci aveva più pensato fino a quella mattina, quando tornò in quella strada, dove anni prima era quella casa, la sua vita precedente, in cui si era fatta prima le ossa e poi di carne. Era diventata poi donna in altri luoghi, più distanti e freddi, che aveva imparato ad amare, ma che le avevano raffreddato anche i ricordi e l’istinto. Come un orso in letargo. Improvvisamente ricordò ogni cosa, la porta e le scale scivolose, la stufa e il pavimento tiepido dove si addormentava come una lasagna messa a scaldare, le volte del soffitto, gli armadi astronave e casa delle bambole, la cucina sempre aperta e l’odore dei peperoni fritti. Affioravano svelte memorie sotto la pelle, le sentiva scivolare dentro e sciogliere nodi e resistenze. Per un attimo ebbe quasi la sensazione di essere stata risucchiata da un vortice e rimbalzata prima nel passato, poi in un infinito presente. In un altro momento sicuramente avrebbe prevalso la sua tendenza a ritrarsi, a chiudersi e lasciar fuori ogni cosa, eppure quella mattina con un sole coperto, si abbandonò senza timore. Quella casa che non c’era invece era li, davanti ai suoi occhi, accessibile e solida. Le sembrò miracoloso. A interrompere quell’idillio, una voce improvvisa con forza alle sue spalle, scandì il suo nome: “Adele Adele ma sei tu?” Si voltò non riuscendo a nascondere il disappunto, come quando si viene svegliati nel bel mezzo di un bel sogno, che svanisce inesorabilmente con la veglia. “Adele sei proprio tu. Si fatt’ bell...” Quella voce proveniva da una piccola donna ricurva. Quella voce era sua nonna. Per un lunghissimo istante, fatto di sguardi e respiri faticosi, le due donne si guardarono. Quella donna era quella casa. Le mani come una cucina le avevano preparato cibi per crescere, quegli occhi erano profondi come soffitti alti e tondi, il ventre, dove si addormentava, era una stufa che tratteneva il calore per un sonno confortevole. Adele non riuscì più a trattenersi e senza esitare si lanciò in un abbraccio fuori dal tempo, dai ricordi, dal passato separato da ciò che si è oggi. Un abbraccio istintivo e primordiale, quando ritrovi parte di te, che riconcilia e rinsalda. “Nonna nonna ti cercavo...” Lei si strinse quella bambina al cuore, che invece ruppe il silenzio e iniziò come consuetudine a riempirla di domande, senza dare il tempo alle risposte di venire. Mentre sua nonna l’accarezzava energicamente per calmarla, come faceva quando Adele, da bambina, si disperava per qualcosa, la nipote si agitava e si strofinava gli occhi ingrossati dalle lacrime trattenute. “Adele vieni andiamo a casa. Che stiamo a fare qui...” S’incamminarono lentamente, si dileguarono come le immagini sbiadite delle foto antiche. Si persero tra le chiacchiere. Mangiarono insieme e alla fine di quella giornata di piena emotiva, si salutarono con la promessa di ritrovarsi presto. Il giorno dopo rischiò di perdere il treno, lo prese al volo e quasi non ebbe il tempo degli ultimi abbracci. Si lasciò andare frastornata al suo posto, di fianco al finestrino che le serviva per agganciare gli ultimi scorci della terra che cambia, del paesaggio che dal mare e dal giallo vira verso una collina scura e che trattiene lo iodio. Solo dopo diverse ore si accorse di avere ritrovato la forza di ricordare. T’ chiurn l’man. Eppure l’amore è l’eternità. Quella disperata guerriglia di tanti anni prima si era conclusa quello stesso giorno. Sua nonna aveva asciugato gli occhi e arrotolato le maniche del camice, aveva mandato il dolore in una pressa fino a distenderlo come una coperta, aveva preparato la cena per tutti e prima di mezzanotte aveva riaperto il suo cuore a quell’uomo smarrito. Le mani non prudevano più, ma rimanevano agganciate in un intreccio privato e familiare. Quelle mani infaticabili mettevano a posto ogni cosa, come potevano. Adele si addormentò, mentre il treno si immergeva tra i monti. Si risvegliò ormai a destinazione. Ad aspettarla ritrovò quel vento freddo, pungente e inesorabile. E come ogni volta si piegò e per scongiurare il pericolo di volare via, raccolse 10 sassi e li mise in tasca, per restare agganciata saldamente alla sua vita. avvenimenti n. 18- 14 settembre 2013 27 I lions sempre in prima linea nella diffusione della cultura sul territorio. Manuel De Sica presenta il suo libro” Di figlio in padre” I lions di Ginosa sono sempre in prima linea nella diffusione della cultura sul territorio e non conoscono tregua neppure in estate: dalla mini crociera nei due mari di Taranto alla raccolta degli occhiali usati a Marina di Ginosa, ecco un intermeeting di grande spessore culturale . Il primo settembre in una meravigliosa serata ammantata da un cielo blu intenso, immersi nella bellezza della scorcio della Gravina di Ginosa, sul sagrato della Chiesa Madre, si è svolta la presentazione del libro “Di Figlio in Padre” dello scrittore e compositore musicale Manuel De Sica, figlio del noto attore e regista Vittorio De Sica, libro dal titolo particolare in quanto volto al racconto della vita del noto attore e regista secondo una prospettiva “ascendente”, un flusso di coscienza sul filo dei ricordi dello scrittore che sin da piccolo, insieme al fratello Cristian. ha accompagnato il padre sul set. La presentazione del libro e l’incontro con l’autore sono stati organizzati dai Club Lions Ginosa “Le Gravine”, Massafra-Mottola “le Cripte”, Crispiano “Terra delle cento masserie”, Noci “Dei Trulli e delle Grotte”, Universitario-Casamassima Altamura, Matera “Host” e Matera “Citta’ dei Sassi”, con l’intervento straordinario del Governatore del Distretto 108 AB Gian Maria De Marini, del vice Governatore Alessandro Mastrorilli, del Delegato di Zona Marco Lafornara ,dei Presidenti dei rispettivi Clubs e di un pubblico delle grandi occasioni. Impegnativo ma gratificante il lavoro svolto dal Club trainer “Ginosa le Gravine”, cui va il merito, con il suo presidente Luigi Bozza e soci tutti, di aver reso possibile che il nostro splendido territorio fosse la sede di un evento di tale importanza . L’ iniziativa, infatti, non ha soltanto interpretato lo scopo lionistico che invita a “prendere parte attiva al bene civico e cultuale della comunità “, ma ha dimostrato ancora una volta, l’ attenzione dei lions alla valorizzazione del territorio proprio attraverso la scelta vincente della location. Moderatore dei lavori è stato il noto giornalista Giuseppe Mazzarino che con le sue domande fresche e piccanti ha contribuito a rendere l’incontro con Manuel De Sica particolarmente brioso. La serata è stata entusiasmante per tutto il pubblico presente…! Per alcuni istanti sembrava quasi di trovarsi in un circolo bohemienne…e tutte le difficoltà del vivere quotidiano sembravano essere lontane….! Tutti erano persi nella magia del cinema di cui, com’è noto, Vittorio de Sica continua ad essere uno dei maggiori esponenti. Dall’incontro con l’autore è emerso il de Sica padre nella sua umanità, nella sua simpatia e fare tranchant, negli insegnamenti dati ai figli, nel suo modo autentico di vedere il cinema che doveva essere espressione della realtà con i suoi problemi e uomini veri, nell’irripetibile situazione storica dell’Italia degli anni cinquanta che rinasce con tutta la sua forza dopo gli orrori della guerra, simbolo di un’Italia che anche oggi deve trovare la forza di poter rinascere dalle sue ceneri! Molti gli aneddoti degni di nota raccontati da Manuel De Sica sul lavoro del padre, del suo rapporto con gli attori e con le attici (la preferita del padre era Anna Magnani, come confessato dallo stesso Manuel), della falsità del mondo del cinema e delle piccole beghe tra attori e registi, del suo desiderio di realizzare un cinema italiano che fosse autentico, diversamente dalla teatralità del cinema americano lontano dalla vita reale con i suoi effetti speciali. L’ispirazione per Vittorio De Sica doveva provenire sempre dal mondo reale di cui il cinema del secondo dopoguerra doveva essere la rappresentazione fedele, pur nella consapevolezza che nei rapporti tra gli esseri umani (e specialmente tra attore e regista) la verità non va detta…., perchè la verità dispiace, per cui l’essere umano è costretto a mentire! Ma in fondo… che cos’è la verità se non ciò che sentiamo dentro di noi? Certamente le emozioni regalate dall’intermeeting culturale dei Lions con la presentazione del libro sono state intense, come ha sottolineato lo stesso Governatore e come autentico è stato tutto il cinema di De Sica. Un grazie sentito da parte mia e di tutti i presenti per la splendida serata, riuscita anche grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale e alla collaborazione di Angelo Inglese e dell’ Albergo Diffuso “ Il Casale”! Margherita Zanelli Addetto Stampa del Club 28 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 RICERCA & FORMAZIONE L’uomo più ricco di Babilonia “La fortuna può sorriderci solo se approfittiamo delle occasioni che si presentano.” Nel corso dei secoli Babilonia ha conservato la fama di essere stata una delle città più ricche e con favolosi tesori. Non sempre è stato così. Le ricchezze di Babilonia sono il risultato della sapienza dei suoi abitanti che, innanzitutto, dovettero apprendere il modo di diventare ricchi. Quando il re Sargon ritornò a Babilonia, dopo aver sconfitto i suoi nemici, si trovò con una grave situazione finanziaria. Il re, sorpreso, chiese spiegazioni al cancelliere reale la cui risposta fu: «Maestà, il popolo vi è riconoscente per gli anni di grande prosperità, dovuti agli investimenti in grosse opere, come canali d’irrigazione e imponenti templi per gli Dei. Ora che le opere sono finite, il popolo sembra non poter soddisfare le proprie necessità: gli operai non hanno un lavoro, i commercianti hanno pochi clienti, gli agricoltori non possono vendere i loro prodotti, il popolo non possiede oro sufficiente per acquistare il cibo». «Ma dove è andato a finire tutto il denaro che abbiamo speso per quelle opere?» domandò il re. «Temo che tanto di quel denaro sia finito nelle mani di pochi uomini molto ricchi della città - rispose il cancelliere. – Il denaro è passato fra le dita della maggior parte della nostra gente, così come il latte di capra passa attraverso un colino. Ora che la fonte dell’oro si è prosciugata, la maggior parte dei cittadini è tornata a non possedere niente». «Perché pochi uomini hanno potuto accaparrarsi tutto l’oro?» replicò il re, dopo aver riflettuto alcuni istanti. «Perché sapevano come fare. Non è possibile condannare un uomo perché ha successo; e nemmeno è possibile prelevargli il denaro che si è guadagnato onestamente, per darlo a coloro che non ne sono stati capaci» ribatté il cancelliere. «Ma perché tutti gli uomini non possono imparare a fare fortuna e diventare ricchi?» chiese il re. «La vostra domanda contiene già la risposta, Maestà. Chi possiede la più grande fortuna della città di Babilonia?» rispose e chiese il cancelliere. «Certamente, mio fedele cancelliere, è Arkad l’uomo più ricco di Babilonia. Portatelo qui domani.» Il giorno seguente, così come aveva ordinato il re, si presentò Arkad, ritto e con la mente sveglia, nonostante l’avanzare dell’età. «Possedevi qualcosa quando hai iniziato?» gli chiese il re. «Solamente un enorme desiderio di ricchezze; a parte quello, niente.» rispose Arkad. «Arkad, - proseguì il re – la nostra città si trova in una situazione molto delicata, perché sono pochi gli uomini che conoscono il modo di acquisire ricchezze. Solo pochi babilonesi si arricchiscono, mentre la massa dei cittadini non conosce il modo per conservare una parte dell’oro che riceve in pagamento. Voglio che Babilonia sia la città più ricca del mondo, e ciò significa che deve fare ricchi molti uomini. Dobbiamo insegnare a tutta la popolazione come può ottenere la ricchezza. Dimmi, Arkad, esiste un segreto per farlo? Può essere trasmesso ad altri?» «È una questione pratica, vostra Maestà. Tutto ciò che l’uomo conosce, può essere insegnato» «Arkad, - gli occhi del re brillavano – hai detto esattamente le parole che volevo ascoltare. Ti offriresti per questa grande causa? Insegneresti la tua scienza a un gruppo di maestri? Ciascuno di loro potrebbe insegnare ad altri, fino a che ci sia un numero sufficiente d’insegnanti per istruire tutti i sudditi del mio regno!» «Sono vostro umile servitore - disse Arkad con reverenza – e condividerò con piacere tutto il mio sapere per il benessere dei miei concittadini e la gloria del re.» Due settimane dopo, di fronte a cento persone sedute su tappeti colorati a forma di semicerchio, Arkad iniziò a spiegare loro le cinque regole d’oro: 1 L’oro arriva facilmente, in quantità sempre crescente, all’uomo che riserva non meno di un decimo dei suoi profitti per creare un bene in previsione del suo futuro e di quello della famiglia. 2 L’oro lavora diligentemente per il saggio che lo impiega in modo redditizio, moltiplicandosi come le greggi nei campi. 3 L’oro resta sotto la protezione del padrone prudente, che lo investe secondo i consigli degli uomini saggi e competenti. 4 L’oro fugge dall’uomo che lo investe in imprese a lui non famigliari, o che non sono approvate da chi conosce il modo di far lavorare l’oro. 5 L’oro abbandona l’uomo che lo forza per profitti impossibili, che segue il consiglio seduttore di truffatori, o che si fida della propria inesperienza e delle sue improvvisate voglie d’investimento. Tutti gli uomini desiderano arricchirsi; e questo desiderio esisteva anche nel cuore degli uomini di quattromila anni fa, come in quello degli uomini d’oggi. A quei tempi non esistevano le scuole, tuttavia c’era un “centro di apprendistato” molto pratico, nei pressi della Torre di Babele e considerato più importante dello stesso palazzo reale. Compare poco nei libri di storia, nonostante esercitasse un’enorme influenza sulle idee di quell’epoca. Ho preso a pretesto la piccola storia appena narrata poiché credo abbia parecchia attinenza con ciò che la Matera Arredamenti sta realizzando in questo periodo, con il prezioso sostegno dei Comuni di Laterza, Ginosa e Castellaneta e l’eccellente collaborazione dei Sindacati di categoria e di altre Aziende del nostro territorio. Si tratta del progetto chiamato “Un’impresa che funzioni” e consiste di un percorso di sei giornate formative (completamente gratuito) per imprenditori e privati cittadini. Nel nostro piccolo vorremmo emulare il buon re Sargon e l’abile Arkad, poiché siamo convinti che seminare il germe della cultura imprenditoriale, possa restituire al nostro territorio la ricchezza e lo splendore che merita. Liberamente tratto da: “L’uomo più ricco di Babilonia” di George S. Clason - Gribaudi Edizioni Per quanti fossero interessati, possono prendere contatto con i nostri uffici: Tel. 099 8216774 – Cell. 333 7371894. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.materarredamenti.it > Blog attualità n. 18- 14 settembre 2013 29 30 n. 18 - 14 settembre 2013 FIAT 500 1.2 lounge2012bianco FIAT 500 1.2 lounge2012bianco FIAT 500 1.2 lounge2012grigio m FIAT panda 1.2 classic2012grigio sc FIAT panda 1.2 classic2012nero FIAT panda 1.2 classic2012argento FIAT panda 1.2 dynamic2012argento FIAT panda 1.2 dynamic2012celeste FIAT PUNTO evo 1.3 m.j. 95 cv dynamic 2011 blu m. 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Residente a Castellaneta è stata l’unica ginosina ad aver superato il concorso da Dirigente Scolastico, per la verità un concorso molto duro e selettivo, ottenendo un ottimo punteggio, tale da assicurarsi la nomina nel secondo anno di validità della graduatoria, annoverandosi quindi tra le più giovani Dirigenti Scolastici d’Italia. Che fosse molto determinata lo si può intuire dalla sua carriera scolastica infatti, dopo aver frequentato le elementari alla scuola “S. G. Bosco” e le medie alla “Carducci” di Ginosa, si è diplomata all’Istituto Magistrale “T. Stigliani” di Matera. Appena conseguito il diploma con voti eccellenti, partecipa al concorso Magistrale nel 1995 superandolo. Anche questa volta, nel secondo anno di validità della graduatoria ottiene la nomina in ruolo all’età di 21 anni con sede 1° Circolo “S. G. Bosco” Ginosa, contitolare della mamma, Giovanna Ruggieri, nonché sua tutor. L’anno successivo chiede il trasferimento alla scuola “Pascoli“ di Castellaneta, ormai sposata. Si iscrive all’Università di Bari, perché non si sente pienamente realizzata, alla facoltà di Scienze dell’Educazione, riprende gli studi facendo un percorso brillante tanto da laurearsi nel 2005 con il massimo dei voti, 110 con lode, con una tesi in Psicologia dello sviluppo. Con questi risultati e tanti anni di studi avrebbe potuto fermarsi (oramai aveva raggiunto l’obiettivo della laurea). Consegue poi, col massimo dei voti, il Master di secondo livello in Dirigenza scolastica e, appena bandito il concorso, eccola pronta a ricominciare, a rimettersi in gioco, con la sua voglia di imparare, con la curiosità di scoprire nuovi orizzonti, di anticipare i tempi, di partecipare attivamente all’evoluzione della società, dando il suo contributo per una scuola più moderna capace di cogliere e capire le difficoltà e le speranze delle nuove generazioni. Ora per lei comincia una nuova avventura, piena di tante responsabilità e impegni, tra cui ottemperare agli obblighi di legge, garantire il buon andamento della pubblica amministrazione, fare in modo che gli alunni conseguano le otto competenze chiave della Strategia di Lisbona, garantire il benessere organizzativo, ma soprattutto garantire un ambiente di apprendimento, per gli alunni, sereno e accogliente, conscia com’è del fatto che un “insegnante, un bambino, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. Tel. 099.8291183 MD Cell. 347.9031268 31 32 argomenti n. 18 - 14 settembre 2013 I soci della Banca di credito cooperativo di Marina di Ginosa visitano la city di Londra “L’ istruzione riparte”, un decreto per rianimare scuole e università 60 e Lode. Tutti i diplomati sono uguali. Abolito il bonus maturità. 60 vale 100…e 100 vale 60 Di Sarah Scorpati Un decreto, quello sulla scuola, che pare finalmente voler dare e non prendere, stanziare e non tagliare in favore della tanto vituperata istruzione italiana. Un nuovo piano triennale di assunzioni da 69mila posti, con particolare attenzione per gli insegnanti di sostegno. Interventi sull’edilizia e il dimensionamento scolastico, con 15 milioni di euro per la connettività wireless delle aule. E ancora: provvedimenti sul carolibri, borse di studio, immediata abolizione del bonus maturità e estensione del permesso di soggiorno per periodi di studio. Sono questi alcuni dei punti contenuti dall’atteso decreto legge sulla scuola, approvato lo scorso lunedì dal Consiglio dei ministri e presentato in conferenza stampa dal premier Enrico Letta. Un’operazione da 400 milioni di euro complessivi, come annunciato dal ministro della Pubblica Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che ha anche spiegato che la copertura verrà dall’accisa sugli alcolici. Il comunicato stampa del Miur presenta, semplificandolo, il decreto “L’istruzione riparte” in 9 punti chiave tra i quali compaiono iniziative in tema di Welfare dello studente,Libri di testo,Potenziamento dell’offerta formativa,tutela della salute a scuola, Semplificazione per il sistema universitario e della Ricerca. 100 milioni saranno usati per aumentare il argomenti Fondo per le borse di studio degli studenti universitari a partire dal 2014 e per gli anni successivi. Lo stanziamento è dunque consolidato e non temporaneo. 15 milioni vengono stanziati per il 2014 per garantire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione. 15 milioni saranno spendibili subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. Gli studenti potranno accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi. L’adozione dei testi scolastici diventa facoltativa: i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali. Per quest’anno scolastico gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali. 8 milioni complessivi (2,7 per il 2013 e 5,3 per il 2014) vengono stanziati per finanziare l’acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo e e-book da dare in comodato d’uso agli alunni in situazioni economiche disagiate. Per quel che riguarda le università – oltre al consolidamento delle borse di studio (per cui sono stati stanziati 100 milioni di euro) – spicca l’immediata abolizione del contestato bonus maturità. Nella tornata di test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso in corso in questi giorni non si terrà dunque conto del voto conseguito all’esame di Stato, come inizialmente sarebbe dovuto essere. Secondo il decreto ministeriale firmato lo scorso giugno, un 100 e lode sarebbe valso fino a 10 punti di chi è andato sotto l’80, ma il Ministero ha deciso di fare marcia indietro e abolire il bonus. “Una misura che aveva creato solo sperequazioni”, ha detto il ministro Carrozza. Un’ abolizione che punterebbe all’equità nella valutazione per l’ingresso nel mondo universitario, ma che certamente sarà più apprezzata dai maturati con 60 piuttosto che da quelli che hanno conseguito il massimo o addirittura la lode. Ponendo dunque sullo stesso gradino di partenza i due risultati, che per rigore di logica però non lo sono e in casi estremi potrebbe svantaggiare i più meritevoli. Tutto nasce dalle costanti contestazioni degli studenti delle regioni settentrionali che si dicevano svantaggiati a fronte dei troppi studenti meridionali maturati con il massimo dei voti, i quali sarebbero stati assegnati con “estrema generosità”. Questa però, potrebbe interpretarsi, a voler essere maligni, una lettura di numeri oggettivi con parametri ispirati in qualche caso al pregiudizio o comunque a motivazioni poco solide, poco oggettive e spesso poco meritocratiche. È bene, però, attendere, prima di fare polemiche, la soluzione alternativa alla quale pare si stia lavorando per poter comunque dare un peso al curriculum scolastico. Che piaccia o no ha un peso. I soci della Banca di credito cooperativo di Marina di Ginosa visitano la city di Londra e i gioielli della corona d’Inghilterra nei sotterranei del castello di Windsor. Turismo culturale ma anche con una prospettiva economica, con un occhio al business in salsa british. Anche quest’anno, a coronamento di un bilancio che vede triplicato l’utile netto dell’istituto di credito che si attesta su 1.306.155 euro, la Bcc jonica ha sorteggiato 30 soci per il viaggio premio e la scelta della capitale britannica non è stata certo casuale. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Enat, l’Agenzia nazionale per il turismo, il flusso annuale di visitatori che dal Regno unito si recano in Italia sfiora i 3 milioni di presenze con un incremento nei mesi estivi che vede soprattutto un trend in espansione che riguarda nuclei familiari e giovani coppie. La Puglia è 5^ nella classifica delle preferenze dei turisti britannici e il target fa pensare che Ginosa Marina, col suo litorale ampio e la sabbia fine potrebbe diventare meta ideale per i tour operator inglesi. In quest’ottica di incoming si inquadra il viaggio a Londra degli operatori e imprenditori marinesi e non, molti dei quali impegnati nel settore alberghiero e della ristorazione che è divenuta negli anni, anche grazie all’apporto della Bcc, una delle voci trainanti dell’economia del borgo rivierasco di tutta la zona occidentale del Tarantino. “Andare a Londra - afferma il Direttore generale della banca, Dott. Antonio Gallitelli, non è solo un viaggio di piacere, ma un’opportunità di confronto e di crescita delle nostre imprese e del nostro territorio che si iscrive esattamente nella mission nel nostro istituto e che si basa sulla crescita morale sociale ed economica del nostro tessuto connettivo”. Le realtà economiche locali, come attestano anche alla Bcc vantano già diverse partnership con il Regno unito, soprattutto nelle esportazioni di uva e di prodotti alimentari. Il viaggio sociale tra una mini crociera sul Tamigi e una visita alla torre di Londra potrebbe essere l’occasione per incrementarle, senza contare che in questo periodo a Londra, alla National Gallery si possono ammirare i più bei reperti di Pompei, per i sudditi di Sua maestà Elisabetta II un vero e proprio evento con cospicue entrate per il turismo inglese molto bravo a sfruttare ogni pietra. Forse dovremmo imparare dai nostri cugini d’oltremanica. Michele Pacciana n. 18- 14 settembre 2013 33 EVOLUZIONE DELLA SPECIE: DAL CALESSE AL TAXI Immaginiamo un turista che, proveniente da Bari (treno o aereo), giunga a Ginosa con bus di linea e, poniamo, dal terminal debba recarsi al Aparthotel (casa albergo), in zona orologio, con famiglia e bagagli: con quale mezzo si sposta, escludendo il “servizio di cortesia” della struttura? Il primo impulso è quello di chiedere un taxi. Una parola sconosciuta in una città di 22mila abitanti ed estesa per 180 km/q. E allora, via con il cavallo di san Francesco o, con espressione più forbita, “pedibus calcantibus” cioè a piedi. Una immagine non certamente accattivante per chi è attratto dalla Passio Christi, dalla rinnovata gravina, dai ritrovamenti archeologici, dagli eventi culturali proposti sul web, dalla gastronomia o dal richiamo del mare. Spostarsi a Ginosa, all’interno della città (uffici pubblici, strutture socio-sanitarie, mercato del giovedì, Casa Famiglia in zona Dattoli e Villa Genusia, impellenze varie, pronto soccorso o cimitero, magari proveniendo dal quartiere san Leonardo) è un problema non da poco. Lo si lasci dire al sottoscritto, ginosino trapiantato al nord, che si reca periodicamente nella terra d’origine senza l’auto privata. Credo sia giunta l’ora che anche l’amministrazione cittadina affronti il problema. L’istituzione del servizio di taxi a Ginosa spero non appaia come una assurdità. Ciò vale anche per Marina di Ginosa, nonostante un recente bando di “bus navetta estivo” (promulgato in piena estate, il 12 luglio 2013 con scadenza il 19 dello stesso mese. Forse per farlo andare deserto?).Va, inoltre, evidenziata la differenza “porta a porta” del taxi rispetto al servizio pubblico collettivo che impone le “fermate”. Ginosa non è più quella dei tempi antichi, un paese in prevalenza abitato da contadini in cui si girava a piedi, a dorso d’asino o, i più abbienti, in carrozza o calesse. Nè si può contare più sul feticcio del dio auto. Una trentita di anni fa Quattro Ruote citava Ginosa comune italiano con il maggior numero di auto rispetto agli abitanti. Del resto è sufficiente notare (cosa che sfugge ai residenti) la caotica circolazione tuttora esistente in vari punti della città. Un giorno un amico mi chiese come mai dalla Lombardia tornavo in vacanza a Ginosa senza auto “tu che sei un capostazione Fs” osò rimproverarmi. Tipico esempio di stupida esaltazione dello status symbol. Ora, però, non c’è più trippa per gatti. La crisi economica, la disoccupazione incalzante (Ilva, Natuzzi, Miroglio, edilizia, vendite immobiliari), obtorto collo, sta riducendo in città (come nel resto d’Italia ed Europa) il possesso e l’uso dell’auto. Emergono, di contro, necessità inderogabili di spostamento anche all’interno del sempre più esteso tessuto urbano. Un servizio taxi potrebbe dare una mano ad anziani, disabili, famiglie e forestieri. Non è, poi, così difficile nè costoso per l’amministrazione cittadina e neppure insopportabile per il portafoglio. La circolazione dei taxi costituirebbe una boccata di ossigeno anche per l’occupazione e ne guadagnerebbe l’immagine della città, frequentata sempre più da visitatori di varie provenienze. Mi rendo conto che si tratta di una “nuova cultura” ma se vogliamo stare al passo coi tempi occorre un salto di qualità. Della serie “aiutati che Dio ti aiuta”. Nelle grandi città ed in quelle di provincia prende sempre più piede il servizio di “car e bike sharing” che consente di noleggiare auto e bici per il tempo necessario riducendo i costi e l’inquinamento. Non mi sogno di vedere tanto a Ginosa ma credo che in una città di oltre 22mila abitanti un servizio di taxi non sarebbe sbagliato. A meno che cittadini e pubblici amministratori non si rassegnino ad essere “figli di un dio minore”. Nino Mele - Luino - 34 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 VISITE GUIDATE NELLA GRAVINA DI GINOSA La gravina di Ginosa, durate l’estate appena trascorsa, è stata conosciuta da tantissimi escursionisti di tutto il mondo grazie al progetto dell’Associazione Culturale Ciak Ginosa che è stato patrocinato dall’Amministrazione Comunale. Il progetto prevede la pubblicizzazione e la realizzazione di visite guidate in gravina nel periodo compreso tra aprile e settembre 2013. La pubblicizzazione è avvenuta grazie a 4 video spot, locandine, brochure, foto, siti web come PugliaEvents.it, facebook, la partecipazioni ed eventi e trasmissioni televisive, inserzioni pubblicitarie, consegna del materiale in tutte le strutture ricettive della zona... Tutto ciò ha portato a numerose prenotazioni da parte di forestieri, Ginosini e scuole, grazie alle quali è stato possibile organizzare circa 40 visite guidate a cui hanno partecipato quasi 700 persone. Le escursioni sono dunque su prenotazione e non hanno un numero minimo di partecipanti che può variare da 2 a più di 50 persone ad uscita. Le escursioni sono condotte dalle Guide Turistiche Antonio Pizzulli e Adriana Pignataro e durano 2 ore e mezza circa. Il percorso comprende: Centro Storico, Villaggio Rupestre del Rione Casale, Chiesa rupestre di S. Barbara, Chiesa Rupestre di S. Sofia, Villaggio Rupestre del Rione Rivolta, Chiesa Matrice. Alla fine di ogni escursione, è stato chiesto ai partecipanti di rilasciare una breve intervista sull’esperienza appena vissuta. Quasi tutti hanno accettato e questi video saranno montati e pubblicati online, tra i filmati di Ciak Ginosa. Inutile dire che sono rimasti tutti entusiasti della nostra gravina, della storia, della natura, dell’arte e di tutte le opere ingegnose che i nostri antenati hanno realizzato per adattarsi alla roccia. Nessuno si aspettava di trovare un tale patrimonio ipogeo, sorprendentemente affascinante. Molti si sono inoltre impegnati a promuovere la gravina di Ginosa con le numerose foto scattate, attraverso i social network e il passaparola. L’Associazione sta portando avanti anche un altro progetto piuttosto ambizioso: il sito web www.gravinemare.com . Invitiamo tutti a visitare il sito per visionare i 4 spot dedicati alla gravina, e magari a collaborare per completarlo! Potete inviarci gratuitamente testi scritti, link, foto, video, banner (inerenti agli argomenti presenti nel menu del sito) a [email protected] . Durante questa estate 2013, Ciak Ginosa, ha avuto il piacere di collaborare in 4 importanti eventi ginosini: Trekking Avis (Escursione guidata in gravina del 30 giugno), le 3 Escursioni in Gravina organizzate dal Comune (21 luglio, 7 e 18 agosto), Gi. Ri. D’Arte (ci siamo occupati dell’accoglienza con materiale informativo su Ginosa e la Puglia e delle escursioni notturne a S. Sofia), Festival Terre de U’ Munachicchie (abbiamo guidato l’escursione dell’11 agosto). ESCURSIONE NOTTURNA A S. SOFIA Mercoledì 7 agosto 2013, per la prima volta a Ginosa, si sono realizzate due escursioni notturne in gravina, dedicate alla Chiesa Rupestre di Santa Sofia, guidate dall’Esperto di Storia Locale, Guida Turistica, Antonio Pizzulli. L’iniziativa, alla quale hanno partecipato circa 100 persone divise in due gruppi, si è svolta nell’ambito della quarta edizione di Gi. Ri. D’arte. Ogni visita è durata circa un’ora, durante la quale, dopo un’introduzione sulla gravina abitata di Ginosa, è stata spiegata la dimensione spirituale del Monachesimo Bizantino che si è stanziato in gravina influenzando la cultura e il modo di vivere di chi abitava nei Villaggi Rupestri e che ha portato alla costruzione di Chiese Rupestri come quella di S. Sofia. I partecipanti sono stati forniti di torce grazie alle quali hanno affrontato più agevolmente il percorso in gravina che è stato comunque illuminato con alcune padelle di citronella. Nella Cripta, c’era una sorpresa ad attendere i visitatori: i canti gregoriani! Ascoltati grazie all’ausilio di un portatile con casse. Le escursioni si sono concluse con la lettura di alcuni scritti di autori del passato che ci hanno lasciato le loro impressioni sulla gravina di Ginosa. Le persone che hanno partecipato all’escursione si sono emozionate tantissimo e dati i complimenti ricevuti e le numerose richieste, pensiamo proprio che questa sia un’esperienza da ripetere... L’ottima riuscita di questo evento la dobbiamo a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzarlo: Ass. Ciak Ginosa, in particolare Adriana Pignataro, Antonio Pizzulli, Giovanni Mancino e Antonio Gatti; Ass. Orizzonti 2001, in particolare Nicola Mancini e Pino Di Lena; Nicola Calabrese, Michele Cantore, Piero Di Canio, Nicola Moretti e Piero Moro. Un grazie speciale a chi ha pulito la strada per S. Sofia: Franco Casarola, Domenico Montanaro e Francesco Pignalosa. Infine, un ringraziamento indietro nel tempo ai volontari del Circolo Giano di Legambiente di Ginosa che, dal 1994 al 1998 hanno ricostruito la strada che collega il Villaggio Rupestre del Rione Rivolta alle Chiese Rupestri di S. Barbara e S. Sofia. Associazione Culturale “CIAK GINOSA” Pagina Facebook: Ciak Ginosa - info@ ciakginosa.com avvenimenti Nonno Donato racconta Cari Lettori de La Goccia, sono sempre nonno Donato che scrive le sue esperienze di vita e questa volta voglio raccontarvi una storia di boschi e di lupi. Il fatto accadde nell’estate del 1928. All’epoca la nostra azienda agricola era situata ai confini tra Puglia e Basilicata ed era circondata da boschi, a due chilometri, sul lato sinistro vi era il bosco chiamato “Fergoluso”, sul lato sinistro vi erano i boschi Pantone, Labruna e Distacco. Quei boschi, furono in parte distrutti e i terreni dissodati negli anni che vanno dal 1929 al 1931. La loro distruzione era dovuto sia alla necessità di carbone per tutta la zona e precisamente alle città di Matera e Taranto e sia per avere terreni fertili per coltivare il grano. I boschi di cui parlavo erano considerati boschi vergini in quanto la mano dell’uomo non aveva mai Taglio tribunali: Regione Puglia, rinviare Introna: “nella nostra regione protesta generalizzata” Il presidente del Consiglio regionale pugliese ha scritto al presidente del Consiglio Letta dichiarando che: ‘’Ho fiducia che il Consiglio dei Ministri vorrà rinviare, sia pure temporaneamente, l’entrata in vigore delle norme che sopprimono i tribunali minori prevista per il 13 settembre’’. È l’auspicio del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna che ha scritto al capo del Governo Enrico Letta e al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri chiedendo che venga riaperto un dialogo tra il livello centrale e i territori.’’In Puglia - afferma - c’è una protesta generalizzata’’. FG n. 18- 14 settembre 2013 35 avuto modo di intervenire e proprio per questo erano il luogo ideale per tanta selvaggina e per i lupi. Proprio la presenza di lupi, costringeva le aziende agricole a proteggere gli ovili con alti muri e reti di protezione. Ogni tanto si sentiva gridare nei boschi si sentiva gridare al lupo al lupo erano i bambini che si infondevano coraggio e cercavano di entrare nei boschi. La nostra storia avviene nell’estate del 1928. La nostra azienda contava di un gregge di 400 pecore e proprio l’elevato numero di pecore ci permetteva di realizzare una cospicua raccolta di letame che serviva per concimare i terreni. Questa raccolta veniva fatta nei campi attraverso gli “staturi” che erano delle reti di canapa che proteggevano il gregge e che si spostavano dopo tre giorni. Bisogna dire che per la difesa delle reti di canapa dai lupi venivano accesi dei lampari a petrolio. Una sera il capo pecoraio trascurò di far rifornimento di petrolio al lamparo e questo dopo poche ore si spense e, l’oscurità permise a un lupo di divertirsi. Devo dire che il lupo fu un tantino sfortunato perché quando le pecore si videro minacciate si spostarono tutte insieme e il loro spostamento fece cadere la staccionata dove era messa la rete di canapa. Il lupo e una cinquantina di pecore rimasero imprigionate nella rete. Immaginate la confusione che si creò e a quella confusione si svegliarono sia i cani che tutto il personale della masseria. L’immagine che si presentò davanti a tutti era raccapricciante, una massa di 50 pecore e un lupo avvolte nella rete di canapa che si dimenavano. Proprio colui che aveva dimenticato di mettere il petrolio nel lamparo si armò di un grosso bastone e bastonò il lupo, mentre gli altri cercavano con i coltelli di liberare le pecore intrappolate. A conclusione della storia e vi ricordo che io all’epoca avevo otto anni, devo dirvi che per me fu uno spettacolo indimenticabile e mi rimase impresso il lupo con la testa fracassata. Il povero lupo morì e il capo pecoraio della sua pelle se ne fece un gilet che era molto elegante e, soprattutto caldissimo. Questa storia che era accaduta durante il periodo di vacanze estive io la raccontai quando ritornai a scuola e non immaginate quante volte i miei compagni di scuola se la sono fatta raccontare. Io allora decisi di mettere la storia sul mio diario, ricordo che il maestro era Gennarino Viesti e la scuola era in via Cialdini al largo Ospedaletto. Il maestro Gennarino lesse il diario ad alta voce dalla sua pedana e ne fece un passaparola con le altre classi della scuola. Vi ho raccontato come un predatore diventa preda e come una vicenda vissuta diventa una storia degna di essere raccontata. Vorrei, infine, ringraziare chi dà vita ai miei ricordi e ai miei racconti permettendo a voi di leggerli. Donato Cardinale 36 avvenimenti n. 18 - 14 settembre 2013 BELLE NOTIZIE PER L ‘ASD STEP TO DANCE Questa Estate 2013 nell ‘asd Step to Dance ci sono state attivita’che non sono andate in vacanza. Gli allievi del corso intermedio e avanzato di danza moderna e di Pilates con l’insegnante Tina Antonucci e il corso di Zumba con l’insegnante Giacomo Ranaldo,hanno proseguito sino a ferragosto. GRAZIE all’ANT abbiamo partecipato con coreografie di vari stili di danza. Per la prima volta partecipano piu’ scuole nello stesso spettacolo e per una buona causa: beneficienza. Inoltre serate di festa come quella della “Bruschetta” e una serata musicale hanno dato vita a serate danzanti nelle quali la danza popolare Leccese della “PIZZICA SALENTINA”ne e’stata la protagonista. Oltre quello che ho appena scritto, un bellissimo evento ha riempito a tutti il cuore di emozioni e di gioia. Ilenia Simone supera un’audizione in un accademia facoltosa di danza presso Milano. Prima della sua partenza si allena il mese di Agosto e partecipa a Stage col balle- rino professionista Pierpaolo Ciacciulli. Ilenia parte non prima di una festa a sorpresa organizzata dalle sue amiche e colleghe e dalla stessa insegnante. La ragazza parte commossa per tutte queste attenzioni,entra in quella sala a Milano con allieve e insegnanti che non aveva mai visto prima e dopo 3 ore di lezione arriva il momemto in cui un “SI”come risposta cambia la sua vita d’ora in poi per se stessa e per tutti coloro che le vogliono bene. Al momento in cui le dicono che e’stata ammessa,tutte le altre parole dopo quella frase e con tutto l’impegno per seguirle, si dissolvevano velocemente e non venivano piu’ascoltate. Lacrime di gioia da parte di tutti e abbracci interminabili volevano dire solo una cosa da parte sua...”che bello...ce l’ ho fatta!!!Grazie!!! Davvero i miei sogni possono diventare realta’.” Su facebook il giorno dopo l’insegnante pubblica un Post e fa i suoi Auguri a Ilenia. A distanza di pochi giorni ci sono 66 “mi piace” e ben 29 “commenti”di congratulazioni tra cui uno checondivido e riscrivo su questo articolo. Un augurio a te Ilenia e un attestato di profonda stima per i tuoi genitori perche per il tuo bene saranno disposti a vederti molto meno in futuro e questo avendo visto quanto sono legati a te, e’ l’esempio di vero amore. Tina Antonucci e Ilenia Simone ringraziano per questo EVENTO (che ha portato tensioni e ansie),il sostegno di tutti e in particolare il corso intermedio e avanzato di danza classica e moderna. Sempre unite tra loro sia dentro che fuori la sala hanno mostrato il loro affetto piu’sincero. Per cui concludo mandando un saluto Speciale alle singole persone di questi corsi...al gruppo simpaticamente chiamato in questa settimama “Vai col cornicchio”. Tina Antonucci avvenimenti Le massime del VEGA Auguri Leo Al piccolo LEO ARDITO che compie 5 anni il 17 settembre gli auguri più affettuosi da mamma Rossella, papà Luigi e dalle sorelline Isabella e Cosima. 37 in quanto formalmente morto. L’atto finale sta per compiersi ai danni della Siria, governata da Assad, uno dei capi di stato mediorientali più “occidentale” rispetto agli sceicchi arabi e ai talebani afgani. L’accusa nei suoi confronti sarebbe un attacco nei confronti della popolazione siriana utilizzando armi chimiche. La storia ci insegna per evitare di compiere gli stessi errori in futuro, ma la storia dell’utilizzazione delle armi chimiche ricorda molto quella di Saddam Hussein. Fu accusato di crimini contro l’umanità a causa di un attacco chimico perpetuato ai danni dell’etnia curda. Fu impiccato in diretta mondiale con una corda che dimostrava a tutti quanto può esser convincente una bugia se ripetuta tante volte. Ovviamente in Iraq non trovarono alcuna arma di distruzione di massa, però, ciononostante l’accusato fu eliminato. La disinformazione di massa è uno dei reati che dovrebbe esser punito più duramente. Quando nelle tv di tutto il mondo mandano servizi a lettere cubitali con annesse foto e clip video sulle stragi di Assad, non pensano che qualcuno che guarda non sia totalmente lobotomizzato? Mandando immagini risalenti all’Iraq di 10 anni prima credendo di poter convincere anche i pacifisti più convinti? Le ragioni per le quale Obama scaglierà tutta la spaventosa potenza militare americana in Siria sono molteplici: dagli enormi interessi economici legati alle fonti energetiche, passando per una prova di forza al mondo, per far capire chi è che comanda; fino ad arrivare come sempre alle multinazionali del piombo, parte dominante di ogni governo americano e molto influente nelle decisioni di politica estera. Addirittura Papa Francesco ha denunciato durante l’angelus questa motivazione come una delle vere ragioni per cui gli Stati Uniti vogliono attaccare. Possiam dire fino alla noia che la pace non si fa con i carri armati, che un Paese non cambia dopo un bombardamento, ma muore sotto le sue macerie. L’unica cosa certa è che il mondo è nelle mani di pochi eletti, legati a lobby spaventosamente potenti e che noi comuni mortali possiam solo vederli da lontano, fare i loro comodi indisturbati. vincenzo d’angelo www.lemassimedelblogvega.blogspot Nobel per la guerra Il premio Nobel è un titolo riconosciuto a livello mondiale a coloro che hanno contribuito ad apportare considerevoli benefici all’umanità. Ricordiamo ad esempio Marie Curie, una delle donne più illuminate della storia dell’uomo, che riuscì ad ottener addirittura due onorificenze prima per la fisica, e alcuni anni dopo per la chimica; i Nobel sono sempre stati considerati i migliori nel loro ambito, dalla fisica, alla chimica, passando per l’economia, letteratura, fisiologia e medicina, e infine per la Pace. Quest’ultimo premio è quello legato indissolubilmente alla filantropia, all’amore verso il prossimo e al rispetto di tutti gli uomini. Negli anni le polemiche non sono mancate, in seguito alle assegnazioni discutibili di alcuni premi, ma l’anno 2009 ha superato di gran lunga tutte le storie grottesche che fino a oggi l’uomo avesse mai osato soltanto immaginare. Il vincitore fu Barak Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America. Suscitò fin da subito qualche perplessità, ma non sapevano cosa potesse fare un glorioso Nobel per la Pace. Il primo atto fece subito scalpore: l’incredibile astuzia nell’abbindolare l’intero elettorato statunitense con la falsa promessa di far tornare tutti i soldati impegnati in guerra in Iraq e Afghanistan; il secondo, e molto più spettacolare, fu l’uccisione di Osama Bin Laden grazie alla sua regia e al suo tasto rosso con su scritto “KILL”. Però, molti affermano di aver visto un uomo con le sue sembianze passeggiare liberamente negli USA, come se fosse un uomo qualunque, libero, spensierato e con la sicurezza di non poter esser più ricercato n. 18- 14 settembre 2013 38 n. 18 - 14 settembre 2013 La notte del brigante il ritorno di Coppolone L’Associazione 9 Aprile ha organizzato una serata speciale, lo scorso 31 agosto, nel centro storico di Ginosa. “La Notte del Brigante”, questo il titolo della manifestazione che ha rievocato la conclusione delle gesta del brigante montese Coppolone, le vicende legate al fenomeno del brigantaggio nel nostro territorio. D’altra parte, i boschi che circondavano l’agro ginosino sono stati teatro di tante scorribande dei briganti e il centro storico di Ginosa, molto spesso diveniva un rifugio per molti di loro. «Vito Rocco Chirichigno detto Coppolone, brigante. Nasce il 7 febbraio 1834 da Giuseppe e Maria Rosa Dinuzzo. Nell’ottobre – novembre 1861 partecipa alle scorrerie di Crocco e del Borjes nella zona del Vulture. Dopo il saccheggio di Bella, l’occupazione di Balvano e di Pescopagano, la reazione delle forze piemontesi e della Guardia Nazionale costringe le bande di briganti a rifugiarsi nella foresta di Monticchio, ove Carmine Crocco, contro il parere del Borjes, scioglie le bande.» «Agli inizi del Febbraio 1865, la banda di Coppolone è intercettata ed attaccata dalla Cavalleria del Mennuni, nei pressi di Girifalco, nell’agro di Ginosa. Coppolone è ferito gravemente ma riesce a sganciarsi. Muore qualche giorno dopo, il 17 Febbraio 1865, nelle campagne di Bernalda. Qualche settimana dopo, i luogotenenti di Coppolone, Angelo Serravalle e Vito Leonardo Scocuzza di Montescaglioso, che aveva assunto il comando dei superstiti, si consegnano alle autorità con il resto della banda, rivelando il luogo di sepoltura di Chirichigno.» Una serata suggestiva che ha visto una nutrita presenza di spettatori, molti dei quali forestieri. La serata si è conclusa con l’esibizione del cantautore Mimmo Cavallo. Redazionale eventi eventi sportivi n. 18- 14 settembre 2013 39 Benvenuto don Giuseppe!!! Don Giuseppe Bernalda è il nuovo parroco della Parrocchia “Cristo Risorto”, tale incarico gli è stato affidato dal Vescovo della Diocesi di castellaneta, mons. Pietro Maria Fragnelli, durante la Celebrazione Eucaristica del 6 settembre scoso. La comunità ginosina saluta Padre Gilberto Magni e dà il benvenuto a Don Giuseppe Bernalda, nuova guida spirituale della parrocchia “Gesù Risorto”. Una cerimonia toccante quella che ha visto avvicendarsi i due pastori, svoltasi venerdì 6 settembre nell ‘ampio piazzale della chiesa, gremito per l’occasione da tanti fedeli giunti anche dalla vicina Palagianello, paese in cui Don Giuseppe è stato Vicario Parrocchiale, presso la parrocchia San Paolo Apostolo. Ha celebrato la funzione religiosa, il Vescovo della diocesi di Castellaneta, mons. Pietro Maria Fragnelli. Padre Giuseppe Bernalda si è detto desideroso di cominciare questo nuovo cammino, ed ha invitato tutti a pregare per lui, affinché possa essere un pastore che sappia profumare dell’odore delle proprie pecore, imparando a conoscere il gregge affidatogli. Il nuovo parroco ha poi concluso con il reciproco augurio, di camminare insieme guardando a Cristo Risorto. Massimiliano Doro foto Maria Olivari 40 attualità n. 18 - 14 settembre 2013 PRIMA CATEGORIA / E’ iniziato ufficialmente il progetto Udinese Academy ASD Ginosa e Udinese Academy: parla il tecnico Pizzulli E’ partito ufficialmente il progetto Udinese Academy, rivolto soprattutto a bambini e ragazzi del territorio, grazie alla prestigiosa affiliazione che la società biancazzurra ha realizzato con la società friulana. Un’opportunità non indifferente per tanti giovani che aspirano a traguardi ambiziosi. Il tecnico ginosino Antonio Pizzulli, per alcuni giorni formativi a Udine, ha conseguito la qualifica di osservatore dell’Udinese. Il tecnico del Ginosa Pizzulli insieme a quello dell’Udinese Guidolin Il tecnico del Ginosa Antonio Pizzulli Parte ufficialmente il progetto “Udinese Academy” grazie alla prestigiosa affiliazione che l’A.S.D. Ginosa ha realizzato con la società friulana. La presentazione del progetto, che darà molte opportunità ai più giovani, si è tenuta giovedì 12 settembre presso l’Enoteca dell’azienda “Castria Vini” di Ginosa, alla cui conferenza (parleremo ampiamente nel prossimo numero) erano presenti Paolo Poggi (ex attaccante di Udinese, Roma e Bari) in qualità di Coordinatore generale area tecnica dell’Udinese Academy ed il tecnico Gianfranco Mancini quale Coordinatore generale territoriale del progetto per Puglia, Molise e Basilicata. Poggi e Mancini hanno avuto il compito di illustrare l’ambizioso progetto rivolto so- prattutto a bambini e ragazzi del territorio, che avranno l’opportunità di essere seguiti da istruttori preparati e coordinati da uno staff tecnico che ogni mese si recherà al “Teresa Miani”, direttamente da Udine, per svolgere allenamenti e stages. Anche il tecnico del Ginosa, Antonio Pizzulli, è entrato a far parte del progetto avendo svolto un corso di formazione, per alcuni giorni, a Udine nel quartier generale della società friulana. “Ho vissuto un’esperienza unica che ha arricchito molto il mio bagaglio tecnico e professionale – afferma Pizzulli – perché essere a contatto con uno staff tecnico di professionisti mi ha dato conferma che quello è il calcio che conta. E’ stato emozionante, poi, avere un confronto diretto con tutti gli allenatori dell’Udinese, dal settore giovanile (pulcini, esordienti, giovanissimi, allievi) fino a Guidolin, con le loro esperienze professionali e di vita.” Poi il tecnico ginosino si sofferma sul progetto, prossimo al suo avvio. “Il progetto Academy è molto serio, in quanto oltre alla semplice affiliazione – spiega il mister biancazzurro – l’Udinese ha creato un progetto tecnico. Nel momento in cui una società chiede l’affiliazione, l’Udinese, tenendo conto di alcune caratteristiche della società affiliata, mette a disposizione uno staff tecnico preparato, di cui il sottoscritto ne fa parte, che mensilmente svolge delle visite di valutazione nei confronti dell’allenatore e della società affiliata, con in più lo scouting per i bambini. Lo staff tecnico attualità n. 18- 14 settembre 2013 41 friulano, poi, consegnerà delle linee guida di allenamenti da applicare nel settore giovanile, in modo tale che la differenza tra i ragazzi del settore giovanile dell’Udinese e quello dell’Academy sia minima. Poi, nel momento in cui verranno individuati dei bambini – continua Pizzulli – sarà creata una rappresentativa regionale in cui approderanno i migliori bambini delle società affiliate e saranno svolte delle gare con altre rappresentative regionali. In questi incontri, lo staff tecnico dell’Udinese farà un ulteriore scouting e sarà creata una rappresentativa nazionale che, nel mese di Maggio, svolgerà uno stage con i settori giovanili del Watford, Granada e Udinese. Infine verrà fatto un ultimo scouting nell’Udinese Academy e saranno selezionati tre/quattro ragazzi, classe 99, delle società affiliate che resteranno a Udine.” Conseguire la qualifica di osservatore dell’Udinese, per il tecnico biancazzurro, comporterà, in questa stagione, un’ulteriore responsabilità non indifferente. “Avrò il compito – dichiara Pizzulli – di gestire le società affiliate all’Udinese e di osservare sui campi di gioco alcuni ragazzi dal talento puro. Essendo, poi, il tecnico del Ginosa, cercherò di far crescere, secondo le linee guida dettate dall’Udinese, i miei ragazzi con l’obiettivo di mandare a Udine, nell’arco dei cinque anni previsti dal progetto Academy, qualche ragazzo ginosino.” Intanto, la preparazione atletica del Ginosa che si avvicina all’esordio in Coppa Puglia (22 settembre) ed al debutto in campionato (29 settembre in Prima Categoria) continua a ritmi sostenuti, con la disputa di alcune amichevoli, tra cui l’ultima giocata giovedì 5 settembre al “Miani” contro la juniores del Matera terminata col punteggio di 3-0 in favore dei biancazzurri (doppietta di Magno e rete di Lovecchio). La presentazione ufficiale della squadra si è tenuta nel corso della serata dedicata all’affiliazione con l’Udinese Academy, con la società ginosina intenta a migliorare il settimo posto della passata stagione. Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it) Auguri Greta Domenica 8 settembre 2013, nella Parrocchia Maria S.S.ma Immacolata di Marina di Ginosa, con gran gioia di mamma Mina, papà Francesco, dei nonni e degli zii, la piccola Greta Mongelli ha ricevuto il Battesimo!!! Fieri di essere i tuoi padrini, ti auguriamo tutto il bene del mondo. Antonello e Serena 42 n. 18 - 14 settembre 2013 avvenimenti sportivi PARMA CLUB GINOSA: PRIMA SETTIMANA DI LAVORO Dopo aver illustrato il progetto della fusione a livello giovanile fra Real Ginosa e Parma Club e la nascita, sotto il nome dell’ultima Società citata, di un team che parteciperà al campionato di terza categoria pugliese, analizziamo i primi giorni di lavoro del gruppo. A fine agosto c’è stato grande entusiasmo per i raduni indetti dalla prima squadra, difatti, oltre 60 erano i presenti al primo giorno di stage. Con questi numeri eclatanti, mister Francesco Russo e il supervisore Vito Iacovino, hanno dovuto scegliere un strada non semplice per la selezione dei 35 che continueranno gli allenamenti (di questi 35 solo 25 resteranno in rosa e firmeranno per il tesseramento) sotto gli occhi attenti del preparatore atletico Nico Di Franco. La prima settimana ha visto tutti i ragazzi sottoporsi a test fisico-atletici per capire lo stato di forma generale e individuale, i primi allenamenti di potenziamento muscolare (la cosiddetta preparazione fisica prestagionale) e le prime attenzioni del preparatore dei portieri (Giuliano Lenge) verso gli estremi difensori. Il lavoro proseguirà e nel corso delle settimane successive ci saranno i primi test amichevoli, intanto, anche i giovanissimi e gli allievi hanno iniziato il lavoro atletico per la stagione agonistica sotto gli occhi dei mister Giovanni Ratti, Tommaso Contangelo e Antonio Giancipoli. Baldassarre (Baldo) D’Angelo attualità n. 18- 14 settembre 2013 Pubblicità pagina intera Auguri Vito Il 15 settembre l’amministratore de La Goccia Vito Conte festeggia il suo compleanno, la Redazione de LA GOCCIA gli formula i più affettuosi auguri 43