Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

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Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri
ARABIA SAUDITA
A cura di:
Ambasciata d'Italia - ARABIA SAUDITA
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all'estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè ARABIA SAUDITA
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Materie prime
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
ARABIA SAUDITA
PERCHE'
PERCHÈ ARABIA SAUDITA
Saudi Vision 2030: una nuova fase per l'economia saudita.
Crescita Media: 2.3(WB) 2.75% (IMF)
Ottima posizione geografica
Business environment and costs.
Incentivi per gli investitori esteri
Il regno dell'Arabia Saudita sta attraversando un momento cruciale per la sua economia. La
Saudi Vision 2030 favorirà, fra le altre cose, l'incremento degli investimenti stranieri e la
rivitalizzazione del centro finanziario di Riad. Inoltre, misure volte a stimolare la competitività
ed a ridurre il peso burocratico porteranno un rinnovato dinamismo nel business environment saudita.
Saudi Vision 2030: una nuova
fase per l'economia saudita.
Il paese registra un tasso di crescita intorno al 2.5% (2013-2017). La caduta del prezzo del
petrolio è la principale causa del rallentamento della crescita saudita. L'Arabia Saudita è il
19esimo stato del mondo per PIL (65319 Milioni di $) e conta il 45% del PIL del Golfo ed il
25% della zona MENA. Il settore non-oil ha conosciuto una crescita significativa nell'ultimo decennio. Attualmente registra un tasso
di crescita stabile del 1.9%.
Crescita Media: 2.3(WB) 2.75%
(IMF)
L'Arabia Saudita si trova nel cuore dell'area MENA ed occupa circa l'80% della Penisola
arabica. Il Paese, che si estende dal Mar Rosso ad ovest fino al Golfo Arabo ad est, ha una
superficie di 2.240.000 Kmq ed e' il 14º piu' grande del mondo. L'Arabia Saudita e' collocata al crocevia tra Africa e Asia e, per la
sua vicinanza all'Europa ed ai Paesi emergenti dell'Estremo Oriente, riveste un'impotanza particolare come punto di transito degli
scambi da e per il Vecchio Continente.Questa posizione strategia è particolarmente esaltata nel programma di riforme Saudi Vision
2030.
Ottima posizione geografica
L'Arabia Saudita si colloca: 25° nel Global Competition Index. (3° nella zona MENA) 31° nel
Registering Propriety Index (4° nella zona MENA) 82°nel Ease of Doing business (8° nella
zona MENA) 3° nel Tax Rewarding System Index (2° nella zona MENA) Si segnala inoltre
che il costo dell'energia è estremamente competitivo . Alle aziende locali vengono concesse tariffe estremamente favorevoli. I
consumatori industriali locali pagano solo 0,59 Euro/mmbtu e 0,025 Euro per ogni Kwh di elettricità. Il costo medio della benzina è di
0,155 Euro al litro.
Business environment and
costs.
Si segnalano l'assenza di tassazione sul reddito personale, l'obbligo per le società investitrici
di pagare solo il 20% sul profitto netto (Corporate Tax) e la possiblità per le realtà estere o
miste di usufruire di programmi di finanziamento locali, regionali ed internazionali: l'Arab Fund for Economic and Financial
Development” (AFESD), l'Islamic Development Bank (IDB), l'Arab Monetary Fund, l'Arab Trade Financing Fund, il Real State
Development Fund,il Saudi Industrial Development Fund (SIDF). Infine, operano nel Paese 12 banche commerciali che offrono
prestiti per finalità d'impresa.
Incentivi per gli investitori esteri
Ultimo aggiornamento: 28/04/2016
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DATI GENERALI
Forma di stato
Monarchia Assoluta
Superficie
2,149,690 Kmq
Lingua
Ufficiale è l'arabo ma l'inglese è abbastanza diffuso
Religione
Musulmana (sunnita)
Moneta
Reale Saudita (legato a un tasso di cambio fisso con il dollaro: 1 USD=3,75 SAR)
Ultimo aggiornamento: 30/07/2014
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ARABIA SAUDITA
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DOVE INVESTIRE
Articoli in gomma e materie plastiche
Prodotti alimentari
Costruzioni
Prodotti della metallurgia
Prodotti delle miniere e delle cave
Articoli in gomma e materie
plastiche
Macchine per la lavorazione della plastica
Il settore dell’industria della plastica trova nel mercato saudita un favorevole collegamento ed
incentivo di sviluppo nel facile accesso alle materie prime offerte dall’industria petrolchimica (3° al mondo per rilevanza).
L’importanza del settore è confermata dal fatto che il 70% delle attuali esportazioni saudite non-oil sono costituite da prodotti
petrolchimici e da prodotti della plastica, anche se per questi ultimi il peso esportativo è meno rilevante.
Il petrolchimico prodotto nella città industriale di Jubail rappresenta ben il 7% del Pil. Rilevante è anche il contributo allo sviluppo del
settore petrolchimico della città industriale di Yanbu (prodotti petrolchimici di base ed intermedi). L’obiettivo saudita è ora rivolto ad
una fase successiva di sviluppo, verso la produzione di derivati secondari, quali prodotti plastici finiti di alta tecnologia.
Prodotti alimentari
Macchine per il trattamento dei prodotti alimentari e bevande e macchine per il
confezionamento
Il mercato dei prodotti alimentari e delle bevande è in costante crescita. Notevole è infatti la dipendenza del mercato saudita
dall’importazione dei prodotti alimentari, il cui peso medio sull’import globale è di circa il 15%. La dipendenza dall’estero e la forte
crescita demografica (circa 3% annuo), non possono non avere un effetto di stimolo per lo sviluppo della locale industria alimentare
e delle bevande, con conseguente notevole aumento delle importazioni di macchine del relativo settore.
Parallelamente è in crescita anche l’industria del confezionamento, settore indicato tra quelli prioritari dal National Industrial Clusters
Development Program. L'NICDP e' un ente di recente costituzione alle dipendenze del Ministero dell’Industria, che ha il compito di
favorire lo sviluppo delle infrastrutture a sostegno del programma per la creazione di filiere industriali.
Costruzioni
Macchine per costruzioni edili ed infrastrutturali e macchine per il vetro
Le opportunità offerte da questi settori derivano dalla crescita assai dinamica del comparto delle costruzioni e dell’edilizia abitativa,
che negli ultimi anni ha registrato un incremento di circa il 7% annuo.
La crisi globale ha solo rallentato in parte in Arabia Saudita la crescita di tale settore, che è sostenuto da notevoli investimenti
pubblici e da una solida domanda interna. Solo meno del 30% dei sauditi è proprietario di casa, circostanza che, unitamente
all’elevato tasso di crescita demografica, determina una forte domanda di abitazioni con effetto espansivo anche sull’indotto e
sull’industria dei materiali da costruzione.
Prodotti della metallurgia
Macchine ed utensili per la lavorazione dei metalli e macchine per impiego nel
settore metallurgico
Il programma di sviluppo delle diverse città economiche e delle città industriali di Jubail e Yanbu, unitamente al piano saudita volto
alla diversificazione industriale, nonché al National Industrial Clusters Development Program (NICDP), indicano quello della
lavorazione metalli come uno dei settori principali di interesse facendo prevedere significative opportunità di sviluppo per tali settori.
Prodotti delle miniere e delle
cave
Attrezzature e macchinari per il settore petrolifero
Il petrolio rappresenta il motore dell’economia dell’Arabia Saudita, con una dotazione di circa
un quarto delle riserve mondiali di greggio (stimate ad oltre 260 miliardi di barili).
La capacità estrattiva giornaliera attualmente è di 12,5 milioni di barili al giorno.
La scoperta di nuovi siti estrattivi, lo sviluppo e l’ammodernamento di quelli già attivi, nonché le necessarie sostituzioni che negli
anni si rendono necessarie nei diversi impianti, lasciano immaginare quale dimensione possa avere il mercato del settore in
questione.
L’Italia vanta da sempre una propria specializzazione nella tecnologia della produzione delle valvole e dei tubi da utilizzare
ARABIA SAUDITA
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L’Italia vanta da sempre una propria specializzazione nella tecnologia della produzione delle valvole e dei tubi da utilizzare
nell’industria petrolifera, sia terrestre che marina.
Tuttavia le potenzialità per le nostre imprese operanti nel settore sono certamente superiori a quanto già le stesse riescono a
raccogliere sul mercato, considerati anche i costanti ingenti investimenti previsti dal governo saudita per l’industria petrolifera.
Ultimo aggiornamento: 27/03/2013
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ARABIA SAUDITA
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COSA VENDERE
Macchinari e apparecchiature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Mobili
Prodotti alimentari
Costruzioni
Macchinari e apparecchiature
Oltre il 50% delle nostre esportazioni verso l'Arabia Saudita sono rappresentate da
macchinari ed apparecchiature varie dei più diversificati settori, quali generatori e apparecchi
illuminazione, macchine utensili per la lavorazione dei metalli, macchine per la lavorazione della plastica, macchine per impiego
nell'agricoltura, macchine per edilizia e costruzioni, macchine per estrazione e lavorazione del marmo, macchinari per uso
domestico, macchine e macchinari per la conservazione alimentare e per la refrigerazione.
Computer e prodotti di
elettronica e ottica; apparecchi
elettromedicali, apparecchi di
misurazione e orologi
Attrezzature e apparecchiature medicali e per ospedali
Le opportunità di business sono in particolare legate al rilevante stanziamento pubblico
dedicato al settore sanitario.
Il comparto in questione è di fatto multisettoriale e costituito da attrezzature elettromedicali, che sono di fatto un sub-settore del
grande settore dell’elettronica (in relazione al quale l’Italia occupa come produttore l’ottava posizione a livello mondiale, con una
quota del 2% ca. del mercato globale), da attrezzature meccaniche, da mobili ospedalieri, da strutture mediche ed apparecchiature
dentali e da attrezzature paramediche di supporto.
In generale, l’importazione può avvenire direttamente da parte degli utilizzatori finali nel caso di forniture specifiche di tecnologia
elettromedicale altamente specialistica (ospedali e cliniche private), mentre per le forniture standard di più ampio volume,
l’importazione avviene di regola tramite gara (ad esempio per la fornitura di ospedali chiavi in mano).
In questo ultimo caso è importante che l’operatore italiano possa trarre vantaggio dall’avere stabilito un rapporto privilegiato con
agenti/importatori locali specializzati, per una più efficace assistenza e supporto nelle diverse fasi che vanno dall’acquisizione dei
documenti, allo svolgimento della gara.
Nel caso poi di gare "nazionali" (riservate dunque a soli offerenti Sauditi, anche se la produzione offerta può non essere saudita), il
rapporto con un agente locale diventa essenziale per poter accedere al mercato attraverso forniture da effettuare al cliente
indirettamente.
Mobili
Negli ultimi anni il mobilio ha rappresentato tra il 2 ed il 3% del nostro export totale verso
l'Arabia Saudita. Il target delle nostre aziende occupa sicuramente la fascia medio-alta del
mercato, essendo considerati di lusso i prodotti offerti. La destinazione più significativa, in termini di valore, sono dunque le ville
principesche o gli alberghi di lusso (in particolare quelli sulla costa del Mar Rosso e nelle Città Sante). La promozione di queste
produzioni va dunque indirizzata prevalentemente verso chi si occupa della progettazione ed arredamento di tali costruzioni, dunque
architetti ed interior designers.
Prodotti alimentari
Prodotti agro-alimentari
Il peso dell’export di prodotti alimentari italiani in Arabia Saudita, pur se in crescita negli ultimi anni, è certamente sottodimensionato
rispetto alle potenzialità di questo mercato. L’Arabia Saudita è il principale importatore in Medio Oriente di prodotti alimentari ed è
fortemente dipendente dalle importazioni, non essendo assolutamente in grado di coprire il crescente fabbisogno interno con la
scarsa produzione locale. Il mancato sfruttamento da parte delle nostre aziende delle potenzialità offerte dal mercato sono dovute a
vari fattori, tra i quali la debolezza commerciale delle nostre aziende, prevalentemente medio-piccole (con scarso impegno
promozionale-pubblicitario e carenza di sinergie nel supporto logistico), o la presenza della concorrenza di multinazionali dotate di
maggior forza contrattuale nei confronti della grande distribuzione.
Il posizionamento dei prodotti agroalimentari italiani rimane prevalentemente di nicchia nel mercato saudita (sebbene la nostra
cucina sia ben conosciuta ed apprezzata), con il risultato che le nostre esportazioni, relative a questo comparto, sono superate
anche dai nostri concorrenti europei, quali Germania, Francia o Olanda.
Costruzioni
Materiali da costruzione Il settore delle costruzioni rappresenta uno dei comparti portanti
dell’economia saudita in cui sono destinate a confluire ingenti risorse finanziarie del settore
ARABIA SAUDITA
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pubblico, della grande industria, del commercio e dei risparmiatori privati. Negli ultimi anni il comparto è cresciuto a tassi medi del 57% annuo. Le due città principali, Riyadh (6,8 milioni di abitanti) e Gedda (circa 3,5 milioni), hanno ormai raggiunto dimensioni di
metropoli medio-grandi e sono tuttora in continua espansione. Le prospettive di sviluppo del settore sono soprattutto legate ai
progetti per la costruzione di 6 nuove città (c.d. economic cities), il cui contributo alla crescita del PIL è previsto, entro il 2020, di 150
miliardi di USD. La costruzione di 2 delle 6 città è già stata avviata (King Abdullah City, a nord di Gedda e la Prince Abdulaziz Bin
Mesaed Economical City). Rilevante è altresì il settore degli investimenti residenziali, con la previsione di un incremento di 1,5
milioni di nuove abitazioni entro il 2015, nonché la prevista costruzione di nuovi alberghi di lusso , di circa 100 nuovi ospedali e di
3.200 scuole, per un valore di circa 4 miliardi di euro, nonché di nuovi grattacieli e centri commerciali. L’Italia risulta avere nei
confronti dell’Arabia Saudita una posizione preminente come Paese fornitore di materiali da costruzione, con una quota di mercato di
oltre il 20%, che la colloca complessivamente al primo posto tra i paesi fornitori di materiali nel suo insieme.
Ultimo aggiornamento: 19/02/2015
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ARABIA SAUDITA
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
L’Arabia Saudita è una monarchia assoluta, con un sistema politico-istituzionale basato sulla legge religiosa islamica (Sharia) e su
una interpretazione dell'Islam fondata sulla tradizione wahabita. Il corpus legislativo e l’attivita’ giurisdizionale si basano sul diritto
religioso. La formazione di partiti politici è vietata, così come qualsiasi forma di dissenso, di manifestazione e di associazionismo
politico o sindacale.
Gli immensi giacimenti di petrolio e gas e la presenza dei due più importanti luoghi sacri dell’Islam (Mecca e Medina), conferiscono
all’Arabia Saudita un peso geo-economico, politico e morale senza pari nel mondo musulmano.
La staticità del sistema politico, le incertezze legate alla successione al trono e l'elevata disoccupazione giovanile costituiscono le
principali sfide alla stabilità di lungo periodo del Paese, rimasto peraltro immune dai fermenti delle "primavere arabe". A cio' va ad
aggiungersi la possibilita’ di tensioni come risultato di movimenti di protesta popolare in atto in altri Paesi arabi o in reazione alla
persistente disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza mentre il terrorismo interno, grazie ad una capillare azione di lotta
all'estremismo condotta dalle Autorita', puo' ora considerarsi sotto controllo. Analoghe preoccupazioni sono rivolte al malcontento
delle comunita’ sciite prevalentemente concentrate nella Provincia Orientale, come l’area di Qatif (ricca di giacimenti petroliferi), che
potrebbero subire l’influenza dei movimenti di protesta avviati dai correligionari in Bahrein. Tra i potenziali fattori di rivendicazioni
sociali va, infine, annoverata la condizione della donna, ancora oggi priva di piena capacita’ giuridica e soggetta a restrizioni dovute
agli usi e costumi locali.
Tali fattori non sembrano tuttavia mettere in dubbio il mantenimento della capacità di governo del Paese da parte degli Al Saud, in
particolare di Re Salman, anche grazie all’azione di un imponente apparato di sicurezza. Da tempo, tuttavia, si sono manifestate
istanze di riforma e di apertura del sistema politico – che peraltro al momento non hanno mai messo in dubbio la legittimita’ della
casa regnante – da parte di gruppi di intellettuali ed accademici.
Gli osservatori internazionali continuano a dividersi sul giudizio in merito al futuro del Paese: se alcuni sottolineano infatti il
pragmatismo dell'establishment al potere, teso ad alleviare le tensioni tra modernità e tradizione nel Regno attraverso l’introduzione
di moderate riforme che intendono assicurare la tenuta del fragile tessuto sociale saudita, molti altri registrano piuttosto le spinte
centrifughe della borghesia emergente e la resistenza al cambiamento dei poteri conservatori della società.
Ultimo aggiornamento: 03/11/2015
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
Dal punto di vista geopolitico e delle relazioni internazionali, l’Arabia Saudita gode di una posizione di assoluta centralità ed influenza
nello scenario mediorientale, in gran parte legata al possesso delle più grandi riserve petrolifere a livello mondiale (il 15,7% del
totale), presenti soprattutto nella Provincia Orientale.
L’ARAMCO, la compagnia petrolifera di proprietà della monarchia saudita dal 1980, gode del monopolio delle riserve, mentre le
aziende straniere possono stipulare solo contratti per la fornitura di servizi. Il settore delle riserve di gas consente invece la
costituzione di joint ventures con investitori stranieri.
L’Arabia Saudita è uno dei maggiori alleati del mondo Occidentale in Medio Oriente, sostenuto dagli Stati Uniti (con i quali sono
legati attraverso un trattato di cooperazione economica e militare siglato nel 1974) e che vanta con l’Italia un’amicizia di lunga data,
che risale agli anni Trenta del Novecento. La monarchia si è sempre voluta proporre come leader del mondo panarabo, forte di un
certo prestigio, legato soprattutto alla custodia delle città sacre di Mecca e Medina.
Il Regno saudita ha un’enorme influenza anche sulle decisioni prese in seno all’OPEC, il “cartello” che riunisce i principali Paesi
esportatori di petrolio, grazie alla sua quota pari ad un terzo della produzione complessiva.
Sul piano dei rapporti con le Organizzazioni internazionali, l’Arabia Saudita è membro del Fondo Monetario Internazionale, della
Banca Mondiale e del WTO (dal 2005). Il Paese non ha posizioni debitorie nei confronti dell’FMI e non è beneficiario di alcun
progetto finanziato dalla Banca Mondiale. Particolarmente significativo – dal punto di vista del riconoscimento dello status di
economia emergente – l’ingresso nel G20 sancito al vertice di Washington del novembre 2008: in particolare, Riad prende parte –
con lo status di membro – al gruppo di Cooperazione intergovernativa.
Sul fronte dei rapporti con l’Unione Europea, permangono difficolta’ che da oltre vent’anni impediscono l’adozione di un Accordo di
libero scambio UE-Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC): infatti, le sei monarchie del Golfo, se, da una parte, si oppongono
all’inserimento di una clausola sul rispetto dei diritti umani voluta da Bruxelles, dall’altra mantengono (Riad in particolare) una
posizione di chiusura sulla richiesta europea di ridurre i dazi all’esportazione, che, oltre ad essere in contrasto con le norme OMC,
incidono negativamente sull’accesso al mercato degli idrocarburi. Inoltre, è tuttora in vigore un bando sulle carni bovine e ovi-caprine
europee introdotto nel 2001 a seguito dei primi casi di BSE (Mucca pazza) nel Vecchio continente e, nonostante l’approvazione in
ARABIA SAUDITA
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ambito GCC di una risoluzione che ne raccomanda la rimozione, Riad non ha proceduto all’attuazione.
Risultano essere stati attivati due ricorsi contro l’Arabia Saudita in sede WIPO nel 2013, nessuno nel 2014, quattro nel 2015 e tre
nel 2016.
Ultimo aggiornamento: 28/04/2016
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ARABIA SAUDITA
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OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
Dato il peso preminente del settore petrolifero, l’economia saudita è particolarmente sensibile alle oscillazioni del mercato del
petrolio. Il netto calo del prezzo del greggio si è riflesso sui conti pubblici sauditi e sull’economia reale del Regno. La crescita del PIL
saudita è passata dal 3.4% del 2014 al 1.9% del 2015 destinata a restare stabile o in leggero aumento nel 2016.
Il calo del prezzo del barile è stato compensato da un aumento della produzione marginale che si attesta ai 10.2 milioni di barili per
giorno. La crescita del settore petrolifero resta stabile e costituisce il 42% del PIL. L’Arabia Saudita ha quindi deciso di aumentare i
livelli di produzione al fine di mantenere la propria quota di mercato abbandonando dunque il suo ruolo di swing producer.
La crescita del settore non-oil è leggermente rallentata nell’ultimo trimestre 2015/primo trimestre 2016 passando dal 3.4% al 2.6%.
Tuttavia, è prevista l’apertura di numerosi nuovi stabilimenti entro la fine del 2016. Particolarmente dinamici risultano le attività
legate al settore energetico (+5%) ed ai trasporti (+6%). Rallenta invece la crescita del settore finanziario (passata dal 3.3% al
2.6%) e delle costruzioni (prevista al 2% per il 2016).
Le previsioni per il 2016 mostrano un calo ulteriore della porzione del PIL legata all’agricoltura (-0.2%), il settore secondario registra
una crescita dello 0.2% rispetto all’anno precedente (3.5%). Il tasso di crescita del settore dei servizi si aggira intorno al 3.5% su
base annua.
Il consumi privati sono calati da una crescita del 6.1% del PIL nel 2014 al 4% nel 2015. Le previsioni per il 2016 mostrano un
ulteriore calo del 2%. I consumi pubblici riflettono i tagli alla spesa pubblica previsti ed attuati: si è passati dal 12% del PIL nel 2014
al 3% nel 2015 sino a scendere al -2% per il 2016.
La disoccupazione, in leggero calo rispetto al 2014, è del 11%. La partecipazione dei cittadini sauditi al mercato del lavoro resta fra
le più basse della zona del Golfo (40%). Nel 2015, la creazione di nuovi posti di lavoro per cittadini sauditi è stata particolarmente
debole. Le assunzioni nel settore pubblico sono rallentate rispetto agli anni precedenti. La “saudizzazione” del pubblico impiego
appare evidente (93% dei posti di lavoro sono occupati dai sauditi) mentre, nonostante gli sforzi legislativi, nel settore privato resta
piuttosto bassa (20%).
Dopo anni di surplus nel bilancio statale, l’Arabia Saudita ha chiuso il 2015, per il secondo anno consecutivo, con un deficit (15%).
Nonostante gli sforzi per ridurre le spese statali, il deficit del 2015 è nettamente maggiore di quello dell’anno precedente (-2.5%). Il
bilancio del 2016 prevede un ulteriore aumento del deficit statale (-30%). Tuttavia, decenni di surplus permettono all’Arabia Saudita
di mantenere un rapporto PIL/Debito Pubblico modesto (5.8% per il 2014, 11.6% per l’anno successivo). Va inoltre sottolineato che
l’Arabia Saudita possiede grandi riserve monetarie (intorno ai 650 miliardi di Dollari) che eventualmente potrebbero coprire sino a 45
mesi di importazioni.
Nell’Aprile 2016, l’Arabia Saudita ha fatto ritorno sui mercati finanziari internazionali attraverso l’emissione di titoli di debito per il
valore di 10 miliardi di dollari. Tale cifra difficilmente potrà essere assorbita dai mercati finanziari locali e dunque segnerà una prima
e vera apertura del Regno alla finanza internazionale. Contemporaneamente, il settore finanziario saudita, sinora molto restio
all’internazionalizzazione, inizia ad investire all’estero.
Il 2016 potrà dunque essere l’anno di svolta per l’economia saudita: la “Saudi Vision” ambisce a diversificare l’economia riducendo la
sua dipendenza dai mercati petroliferi.
La parziale privatizzazione del colosso petrolifero Aramco, la liberalizzazione di settori a monopolio statale, lo stimolo all’apertura al
commercio internazionale sono allo stesso tempo complicate sfide per il Regno ed importanti opportunità per imprese estere.
Ultimo aggiornamento: 01/05/2016
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POLITICA ECONOMICA
Il 2016 potrebbe essere un anno cruciale per la politica economica saudita. Sin ora, la policy dei vari governi sauditi era fondata su
una politica fiscale accomodante, la creazione di posti di lavoro nel settore pubblico e generosi sussidi ai consumi. Le ingenti entrate
garantite dal settore petrolifero garantivano l’attuazione di tale politica. Nel 2016, il settore petrolifero costituiva il 42% del PIL totale
saudita.
Tuttavia, come riconosciuto dal Vice Principe ereditario Mohamed Bin Salman , la dipendenza dell’economia saudita al petrolio si è
rivelata pericolosa, soprattutto quando il prezzo del greggio è molto volatile come negli ultimi mesi.
Il Saudi Vision 2030 segna una svolta epocale nella politica economica saudita. Si tratta di un piano radicale che mira a trasformare
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radicalmente dell’economia e si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:
Entrare nella top 15 mondiale degli Stati per PIL
Abbassare il tasso di disoccupazione al 7%
Rilanciare le PME innalzando il contributo al PIL sino al 35%
Aumentare la quota di partecipazione femminile nel mercato del lavoro sino al 30%
La creazione di un fondo di investimento pubblico sovrano del valore di 7 trilioni di SAR (circa 1.6 trilioni di euro).
Il piano di riforme è basato su una radicale liberalizzazione e diversificazione dell’economia saudita. In altri termini, la Saudi Vision
mira ad aumentare il grado di apertura al commercio internazionale e l’attrattività del mondo degli affari saudita. Si tratta di un “postoil plan” ossia di un quadro di riforme che dovrà condurre l’Arabia Saudita da un’economia di “rendita” basata sul greggio ad un
economia attiva e dinamica, competitiva a livello internazionale. A tal proposito, una serie di tagli nei settori meno produttivi della
pubblica amministrazione ed un giro di vite sui sussidi statali saranno necessari al fine di ottenere l’efficienza necessaria per
raggiungere tali obiettivi.
Saranno attuate una serie di privatizzazioni, prima fra tutte quella riguardante la compagnia petrolifera statale Aramco. Il 5% del
capitale di questa società (del valore record di 2mila miliardi di dollari) sarà quotato in borsa. Il settore privato giocherà una ruolo
fondamentale in questa fase di transizione. Di fatto sarà affidato a quest’ultimo il compito di diversificare l’economia saudita
investendo in settori sin ora offuscati dalla peso del settore petrolifero. Al fine di attirare gli investimenti stranieri, verranno
probabilmente concessi incentivi fiscali e, soprattutto, verrà attuata una netta semplificazione legislativa. Il settore finanziario, già
liberalizzato nel Giugno 2015, sarà ulteriormente stimolato vista l’intenzione di trasformare il Financial District di Riyadh in una
piazza finanziaria di livello mondiale.
Le strutture legate al turismo religioso saranno perfezionate ed ampliate in modo da poter aumentare la capacità ricettiva di
pellegrini.
Il piano, che ha incontrato il parere positivo del FMI e degli analisti del settore, darà i suoi risultati apprezzabili nel lungo periodo ma
già a partire dal 2020 alcuni obiettivi dovrebbero essere raggiunti.
Per il testo integrale (in inglese) dell’annuncio della Saudi Vision, cliccare sul link :
http://english.alarabiya.net/en/media/inside-the-newsroom/2016/04/25/Full-Transcript-of-Prince-Mohammed-bin-Salman-s-AlArabiya-interview.html
Ultimo aggiornamento: 28/04/2016
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ARABIA SAUDITA
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INDICATORI MACROECONOMICI
PIL Nominale (mln €)
2012
2013
2014
2015
2016
2017
646.680
655.750
664.120
575.400
584.830
657.520
Variazione del PIL reale (%)
5,4
2,7
3,6
3,4
1,9
2
29,2
30
30,8
31,4
32
32
50.655
52.512
54.179
55.202
55.365
55.793
12,2
11,6
11,2
11
10,8
10,5
Debito pubblico (% PIL)
9,5
9,4
9,2
14,8
31,8
37,6
Inflazione (%)
2,8
3,5
2,7
2,2
3,9
4,6
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
7,7
3,7
113
5,2
1,9
2,2
Popolazione (mln)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $)
Disoccupazione (%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e IMF. N.B. : per anno 2017, previsioni EIU
Ultimo aggiornamento: 28/04/2016
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
ARABIA SAUDITA
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BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
Totale
2014
268.057,57 mln. €
2015
2016
nd mln. €
nd mln. €
Previsioni di crescita 2017
Previsioni di crescita 2018
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
2016 (mln. €)
CINA
33.310
nd
nd
nd
nd
GIAPPONE
32.527
nd
nd
nd
nd
USA
32.187
nd
nd
nd
nd
Italia Position:18
4,2
Italia Position:nd
nd
Italia Position:nd
nd
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. Dati interscambio Arabia Saudita - Mondo ( cambio $ per un'unità di €: anno 2014=
1.32850). Dati interscambio Arabia Saudita - Italia (dati ISTAT).
ARABIA SAUDITA
11
IMPORT
Import
Totale
2014
123.484,85 mln. €
2015
2016
nd mln. €
nd mln. €
Previsioni di crescita 2017
Previsioni di crescita 2018
nd %
nd %
PRINCIPALI FORNITORI
2014 (mln. €)
2015 (mln. €)
2016 (mln. €)
CINA
17.050,4
nd
nd
nd
nd
USA
15.466,1
nd
nd
nd
nd
INDIA
10.596,2
nd
nd
nd
nd
Italia Posizione: 7
4.824,3
Italia Posizione: nd
nd
Italia Posizione: nd
nd
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'Agenzia ICE, per i dati settoriali e i
totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. Dati interscambio Arabia Saudita - Mondo ( cambio $ per un'unità di €: anno 2014=
1.32850). Dati interscambio Arabia Saudita - Italia (dati ISTAT).
OSSERVAZIONI
ARABIA SAUDITA
12
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2012
2013
2014
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
194.242
166.205
130,67
Saldo dei Servizi (mln. €)
-56.633
-62.089
-64.170
Saldo dei Redditi (mln. €)
7.669
10.274
12.490
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
-24.747
-26.416
-29.340
Saldo delle partite correnti (mln. €)
120.531
85.953
58.260
Riserve internazionali (mln. €)
491.560
524.559
554.810
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 29/12/2015
^Top^
ARABIA SAUDITA
13
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: ARABIA SAUDITA (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
ARABIA SAUDITA (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
2016
Previsioni 2017
Previsioni 2018
5,7 %
%
%
%
nd %
nd %
29.599 mln. €
476.952 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
ARABIA SAUDITA
14
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: ARABIA SAUDITA (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
ARABIA SAUDITA (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
2016
Previsioni 2017
Previsioni 2018
30,1 %
%
%
%
nd %
nd %
15.689 mln. €
70.818 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
ARABIA SAUDITA
15
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: ARABIA SAUDITA (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
ARABIA SAUDITA (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
2016
Previsioni 2017
Previsioni 2018
0,7 %
%
%
%
nd %
nd %
3.723 mln. €
mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
ARABIA SAUDITA
16
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: ARABIA SAUDITA (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
ARABIA SAUDITA (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
2015
2016
Previsioni 2017
Previsioni 2018
1,4 %
%
%
%
nd %
nd %
7.002 mln. €
mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU.
OSSERVAZIONI
ARABIA SAUDITA
17
MATERIE PRIME
MATERIE PRIME
2010
2011
Argento
Materia
kg
Unità
7670
5840
5210
4660
4890
4888
4888
Gas
milioni di barili
12
11
11
13
16
17,5
17,5
Oro
kg
159
322
322
322
322
322
322
Petrolio
Mln barili/giorno
8
9
9
9
9
10
10
pietra calcarea
migliaia di tonnellate
45
46
48
56
59
59
59
Rame
Tonnellate
1600
1950
17640
41330
43390
43390
43390
Zinco
Tonnellate
4220
4930
21210
39810
41800
41804
41810
ARABIA SAUDITA
18
2012
2013
2014
2015
2016
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
I dazi sull'importazione sono in media molto contenuti (per lo piu' al 5%) fino ad un massimo del 20%, con l'unica eccezione dei
datteri, che sono protetti da un dazio del 40%.
Sono sempre più ricorrenti casi di barriere non tariffarie sulle merci in ingresso nel Paese. Va segnalato, ad esempio, che il costo
per l’ottenimento del Certificato di Conformità (CoC) sulle importazioni era basato sul “freight value” (valore della merce trasportata)
mentre le nuove regole prendono in considerazione il numero dei container. Secondo gli esportatori la nuova regola comporta un
aumento del costo del 300% (per garantire infatti l’integrità della merce trasportata si preferisce distribuire in genere la quantità che
fisicamente entrerebbe in un unico container ad esempio su tre container). Questo calcolo dei costi del CoC viene applicato su tutta
la merce importata in Arabia Saudita ed è stato introdotto di fatto per “complicare” l’importazione e così proteggere la produzione
locale.
Secondo le normative saudite del Ministero del Commercio e Industria un operatore commerciale saudita che importa merci,
attrezzature, macchinari e prodotti per un uso che sia limitato al solo esercizio della propria attività, non è tenuto ad avere la
certificazione della Saudi Standards, Metrology and Quality Organisation (SASO), dietro presentazione del relativo contratto di
compravendita per dimostrare la congruità tra la quantità importata e la quantità indicata nel contratto. Tuttavia, si verificano casi in
cui le autorità doganali locali bloccano merce destinata al solo esercizio dell’attività commerciale perché non accompagnata da
certificati di conformità.
Ultimo aggiornamento: 19/02/2015
^Top^
ARABIA SAUDITA
19
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2013
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
2015
Val
(0 - 100)
Pos.
140 paesi
5,1
20
5,1
24
5,1
25
Requisiti di base (41,9 %)
5,7
14
5,7
15
5,7
17
Istituzioni (25%)
5,1
20
5
25
5,1
24
Infrastrutture (25%)
5,2
31
5,2
30
5,1
30
Ambiente macroeconomico (25%)
6,7
4
6,7
4
6,6
4
Salute e Istruzione Primaria (25%)
5,9
53
6
50
6
49
Fattori stimolatori dell'efficienza (48,5 %)
4,7
27
4,6
33
4,7
30
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
4,7
48
4,6
57
4,7
49
Efficienza del mercato dei beni (17%)
4,8
27
4,7
35
4,7
29
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
4,3
70
4,2
64
4,3
60
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
4,7
27
4,7
30
4,3
41
Diffusione delle tecnologie (17%)
4,6
41
4,5
45
4,7
42
Dimensione del mercato (17%)
5,1
23
5,1
20
5,4
17
Fattori di innovazione e sofisticazione (9,5 %)
4,3
29
4,2
32
4,2
29
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
4,7
28
4,6
30
4,5
29
Innovazione (50%)
3,9
30
3,8
33
3,8
34
Sub indici
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
2013
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
60,6
Pos.
184 paesi
82
2014
Val
(0 - 100)
62,2
Pos.
186 paesi
77
2015
Val
(0 - 100)
62,1
Pos.
186 paesi
77
Ultimo aggiornamento: 18/01/2016
^Top^
ARABIA SAUDITA
20
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2012
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2014
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
4,8
27
4,3
48
Sub indici
Accesso al mercato (25%)
4
61
3,3
105
Amministrazione doganale (25%)
5,1
30
4,7
52
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
5,1
29
4,7
52
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
5,5
24
2,9
54
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
4,7
36
0,6
92
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
4,6
36
4,5
37
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
4,8
43
4,1
38
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
4,2
37
4,5
44
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
4,7
41
5
40
Contesto business (25%)
5,7
8
4,7
34
Regolamentazione (50%)
5,2
12
5,2
27
Sicurezza (50%)
6,2
8
6,2
24
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 20/04/2016
^Top^
2012
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2014
Valore (%)
81,2
13
Fonte:
Elaborazione Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 20/04/2016
^Top^
ARABIA SAUDITA
21
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2014 / 2015
2015 / 2016
2016 / 2017
11,8
12,1
11,9
4,2
4,3
2,9
11,9
14,1
10,1
Scarsa salute pubblica
0,9
0,4
0,2
Corruzione
3,5
1,7
3,6
Crimine e Furti
0,4
0
0,2
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
6,7
7,3
7,6
16,2
15,8
15,5
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
5,3
4,1
6,2
Inflazione
2,3
1,7
2,5
Instabilita delle politiche
3,2
4,6
4,6
Instabilita del governo/colpi di stato
0,2
0,2
0,7
26,9
24
24,9
1
Accesso al finanziamento
Aliquote fiscali
Burocrazia statale inefficiente
Forza lavoro non adeguatamente istruita
Normative del lavoro restrittive
Normative fiscali
1,8
2
Regolamenti sulla valuta estera
1,2
2,7
2
Insufficiente capacita di innovare
3,4
5,1
6,1
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.
Note:
I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 16
fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola
rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.
Ultimo aggiornamento: 07/03/2017
^Top^
ARABIA SAUDITA
22
BUSINESS COST
Unita
2013
2014
2015
Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o
Chief Executive in organizzazioni medio-grandi.
€ per anno 271.538,51 284.779,08 292.908,73
Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle
multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief
Executive in organizzazioni piccole.
€ per anno 147.405,62 141.216,35 176.228,82
Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o
regionali.
€ per anno 158.683,55 172.886,81 208.283,98
Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con
predominanza della responsabilita di staff.
€ per anno
69.476,64
84.025,95 104.821,57
Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze
gestionali o regionali.
€ per anno
72.004,98
87.794,95 105.094,71
Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria
senza o con ridotte responsabilita di supervisione.
€ per anno
25.623,67
29.608,89
36.174,02
Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi
supervisionati da posizioni senior.
€ per anno
13.747,97
18.811,49
20.765,93
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2
per anno.
€ per m2
per anno
220,86
190,69
300,43
Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
33,88
138,5
173,05
€ per kwH
0,02
0,2
0,04
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per
KwH.
Acqua per uso industriale /commerciale.
€ per m3
0,03
0,03
0,03
€ per
linea/mese
19,88
19,87
4,4
Aliquota fiscale corporate media.
%
20
20
20
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
0
0
20
Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica.
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 08/03/2017
^Top^
ARABIA SAUDITA
23
INDICE DOING BUSINESS
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
Posizione nel ranking complessivo
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (25%)
Costo - % reddito procapite (25%)
Pos.
189 paesi
84
82
124
130
12
Tempo - giorni (25%)
2016
Val
(0 - 7)
12
20,5
19
4
4,1
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
17
Procedure - numero (33,3%)
17
13
13
Tempo - giorni (33,3%)
106
106
Costo - % reddito procapite (33,3%)
0,4
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
0,4
25
Procedure - numero (33,3%)
4
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % reddito procapite (33,3%)
24
4
61
61
25,5
26,2
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
49
Procedure - numero (33,3%)
5
Tempo - giorni (33,3%)
8
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
31
3
6
71
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 8
max) (37,5%)
2
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 12 max) (62,5%)
8
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
79
2
8
98
99
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
8
8
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
8
8
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
4
4
Tasse (Posizione nel ranking)
3
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
3
3
3
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
64
64
Tassazione dei profitti (33,3%)
2,1
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
2,2
151
150
Adempimenti doganali per esportare - tempo (ore)
69
69
Adempimenti doganali per esportare - costo (USD)
264
264
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - tempo
(ore)
90
90
Preparazione dei documenti neccessari per esportare - costo
(USD)
105
105
Adempimenti doganali per importare - tempo (ore)
228
228
Adempimenti doganali per importare - costo (USD)
779
779
Preparazione dei documenti neccessari per imporatare - tempo
(ore)
131
131
Preparazione dei documenti neccessari per importare - costo
(USD)
390
390
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
86
86
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
575
575
Costi - % del risarcimento (33,3%)
27,5
27,5
Indice di qualità dei processi giudiziari (0-18) (33,3%)
8
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
8
189
189
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 24/01/2016
^Top^
ARABIA SAUDITA
24
ARABIA SAUDITA
25
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Negli ultimi anni, le Autorità hanno messo in atto una aserie di programmi ad hoc e incentivi al fine di favorire una maggiore
concessione di credito da parte del sistema bancario a favore delle imprese, in particolare quelle piccole e medie, finora ritenuto non
sufficiente rispetto ai tessi di crescita dell'economia reale.
Nel mese di luglio 2012, è stata approvata dopo circa una decade la nuova 'mortgage law', basata sul sistema finanziario di tipo
islamico (ijara). La legge, oltre a favorire l’acquisto di alloggi dovra’ incoraggiare le banche a espandere il credito in un mercato in cui
solo il 4% della popolazione possiede immobili di proprietà.
In materia di accesso al credito, tra il 2013 e il 2014, l'Arabia Saudita è tuttavia scesa dal 53° al 67° posto, secondo le stime del
rapporto Doing Business 2014 della Banca Mondiale.
Ultimo aggiornamento: 21/07/2015
^Top^
ARABIA SAUDITA
26
RISCHI
RISCHI POLITICI
Le incognite della successione al trono
Possibili fonti d'instabilità politica
Possibili ripercussioni derivanti dal conflitto yemenita e attività AQAP
Minaccia nucleare iraniana e tensioni con Teheran
Malcontento delle comunita' sciite della Provincia Orientale
Considerata l'età avanzata di Re Salman, il problema della successione condizionerà lo
scenario politico saudita negli anni a venire, rappresentando una fonte di potenziali divisioni
in seno alla leadership. La legge impone che il sovrano sia un discendente diretto del
fondatore dello Stato, Re Abdulaziz (che regnò dal 1932 al 1953), e i cinque re che finora si sono avvicendati erano tutti figli di
quest'ultimo. A livello di ministri, il progressivo passaggio di potere alla seconda e terza generazione è già iniziato da qualche anno.
Le incognite della successione
al trono
Anche sotto l'insorgere dei movimenti di protesta legati al fenomeno delle "primavere arabe"
(2011), l'Arabia Saudita ha confermato la sua tradizionale stabilità. Tuttavia, vanno
annoverati tra i principali fattori di rischio nel medio periodo l'elevato tasso di disoccupazione
giovanile, il permanere di una marcata diseguaglianza e la diffusa percezione del sistema politico-istituzionale con esigenze di
maggiore razionalizzazione. A questo si aggiungono gli effetti derivanti da un basso prezzo del petrolio e la necessità di proseguire
lungo un sentiero di riforme.
Possibili fonti d'instabilità
politica
I fattori di instabilità che minacciano l'intera regione, ivi comprese le tensioni scaturite
dall'intervento in Yemen, impediscono di escludere un generale rischio di atti terroristici,
anche contro cittadini stranieri. L'organizzazione di Al Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP),
così come ISIS, incitano i propri militanti ad effettuare attacchi contro obiettivi ed interessi
occidentali, compreso il personale delle Ambasciate, nonché dei governi ''empi'' dei Paesi arabi.
Possibili ripercussioni derivanti
dal conflitto yemenita e attività
AQAP
L'acceso confronto con l'Iran e i rischi legati ai potenziali sviluppi del programma nucleare di
Teheran costituiscono un pericolo costante per la stabilita' del Golfo. Una possibile, seppur
improbabile conseguenza di tali tensioni, paventata di recente dall'establishment iraniano,
potrebbe essere la chiusura dello Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa la gran parte dell'export di greggio saudita.
Minaccia nucleare iraniana e
tensioni con Teheran
Una delle cause di potenziale instabilita' rimane il malcontento delle comunita' sciite,
concentrate nella Provincia Orientale (in particolare nell'area di Qatif, ricca di giacimenti
petroliferi) e che potrebbero subire l'influenza dei movimenti di protesta avviati dai
correligionari in Bahrein. Nella regione si registrano periodicamente episodi di scontri con le forze di sicurezza.
Malcontento delle comunita'
sciite della Provincia Orientale
Ultimo aggiornamento: 03/05/2016
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ARABIA SAUDITA
27
RISCHI ECONOMICI
La dipendenza dal petrolio
Il bilancio statale
La sostenibilità del programma di riforme
La crescita demografica e la disoccupazione
La politica monetaria legata alle oscillazioni del dollaro
Il settore petrolifero resta centrale e fondamentale per l'economia saudita: la Banca Mondiale
stima la rendita da petrolio intorno al 42% del PIL . Le enormi risorse saudite da un lato
garantiscono al Regno un ruolo fondamentale sul mercato, dall'altro espongono quest'ultimo alla volatilità del prezzo del greggio.
La dipendenza dal petrolio
Dopo decenni di surplus fiscale, l'Arabia Saudita ha registrato un costante aumento del
deficit statale a partire dal 2014. Le ingenti riserve auree ed in moneta straniera, nonché la
possibilità di privatizzare asset statali, garantiscono che i rischi di un default siano piuttosto bassi nel medio periodo. Tuttavia, se le
riforme progettate nella Saudi Vision 2030 non dovessero essere portate a termine, il rischio default potrebbe aumentare. Sebbene
leggermente rivista al ribasso, la valutazione delle Agenzie di rating resta positiva (Aaa3 Moody's , A- Standard&Poors)
Il bilancio statale
La Saudi Vision 2030 ambisce a trasformare l'economia saudita in un'economia di mercato,
aperta e dinamica: è un progetto ambizioso ed alcuni analisti sollevano dubbi in merito
all'effettiva capacità realizzativa di tale piano. Sebbene non manchino le risorse finanziarie
necessarie, una tale trasformazione potrebbe risultare più complicata e lunga di quanto previsto.
La sostenibilità del programma
di riforme
L'Arabia Saudita ha una crescita demografica piuttosto marcata (1,48% su base annua) ed
un'età media fra le più le basse al mondo (28 anni). La disoccupazione è però del 11% e
quella giovanile, nelle zone meno sviluppate del Paese, supera il 30%. Una delle grandi sfide
che attendono il Regno Saudita sarà quella di coinvolgere questa fascia della popolazione all'interno del mercato del lavoro.
La crescita demografica e la
disoccupazione
Il cambio dollaro/Riyal saudita è saldamente fissato a 3,75. Se da un lato garantisce
stabilità, il cambio fisso esclude ogni possibilità di svalutazione volontaria della moneta e
rende il Riyal saudita particolarmente sensibile alle politiche della Federal Reserve
americana. La SAMA (Banca Centrale Saudita), nel dicembre 2015, ha lasciato invariato il tasso repo al 2% ma ha aumentato il
reverse repo di 25 bps portandolo a 0.5%. Se il tasso di cambio fisso dovesse risultare troppo inferiore all'effettivo tasso di mercato
si potrebbero aprire opportunità speculative sul Riyal Saudita.
La politica monetaria legata alle
oscillazioni del dollaro
Ultimo aggiornamento: 04/05/2016
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RISCHI OPERATIVI
Possibili ricadute della politica di "saudizzazione" sul business environment
Rapporti con la macchina burocratica-amministrativa saudita
Durata limitata delle licenze concesse agli investitori stranieri
Complessita' delle procedure doganali
Difficoltà linguistiche
Il programma governativo Nitaqat, introdotto nel 2011 nell`ambito della strategia di
"Saudization", che obbliga le imprese ad assumere cittadini sauditi in percentuali dal 10%
fino al 30% a seconda della dimensione dell`impresa e del settore, è stato esteso
nell`ottobre 2012 anche alle imprese con meno di 10 impiegati. Se ulteriormente inasprita,
tale politica comporterebbe un aumento del costo del lavoro (a fronte dei più alti stipendi medi pagati ai lavoratori sauditi rispetto agli
stranieri) e renderebbe difficile l'individuazione di personale in possesso dell'expertise necessaria.
Possibili ricadute della politica
di "saudizzazione" sul business
environment
Rapporti con la macchina
burocratica-amministrativa
saudita
Se confrontata con gli standard occidentali, l'apparato burocratico saudita potrebbe apparire
complesso e macchinoso. E' consigliabile, ai fini dell'operatività dell'impresa, avviare in largo
anticipo le richieste di visto e tutte le procedure burocratiche, soprattutto se si tratta di una
società che conta sedi all'estero ed il cui staff si reca occasionalmente nel Regno saudita.
ARABIA SAUDITA
28
Durata limitata delle licenze
concesse agli investitori
stranieri
Le piccole e medie imprese straniere potrebbero trovare difficoltà nel fare investimenti di
lungo periodo, in quanto è richiesta un'attività supplementare per richiedere il rinnovo ad ogni
scadenza.
Benche' l'aliquota media sia piuttosto bassa, le barriere non tariffarie costituiscono un
problema abbastanza comune in Arabia Saudita. I tempi di sdoganamento tendono ad
essere lunghi ed e' possibile che venga richiesta, da parte delle autorita' locali,
documentazione aggiuntiva per quanto riguarda l'importazione di merci. Diventa, quindi, importante potersi avvalere del supporto di
propri agenti locali.
Complessita' delle procedure
doganali
La lingua ufficiale dell'Arabia Saudita è l'arabo. Molti documenti richiesti dagli uffici del Regno
non prevedono una versione in inglese. Solo parte della normativa vigente viene tradotta in
inglese e la conoscenza delle lingue europee è diffusa solo in determinati contesti. Pertanto, la conoscenza della lingua locale può
agevolare i soggetti economici desiderosi di sviluppare i propri investimenti sul territorio saudita.
Difficoltà linguistiche
Ultimo aggiornamento: 03/05/2016
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ARABIA SAUDITA
29
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
Le relazioni economiche italo-saudite continuano a vivere un momento favorevole per i nostri interessi nazionali. Il Regno è infatti
largamente disponibile a intensificare le relazioni economiche con l’Italia – che gode di un’immagine complessivamente positiva nel
Regno - e a sviluppare iniziative economiche e finanziarie di comune interesse. L’Arabia Saudita ha bisogno di un’ingente quantità di
beni, servizi e, soprattutto, conoscenze per proseguire nel percorso di diversificazione dell’economia e prepararsi a sostenere la
domanda di una popolazione crescente in numero e complessità. Gli investimenti italiani nel Regno sono concentrati nei tradizionali
settori dell’energia, petrolchimico, infrastrutture e difesa. Tra le aree con maggiori prospettive di crescita - e quindi di maggiore
interesse per i nostri investimenti futuri - vanno ricordate l'healthcare, le energie rinnovabili, la chimica e plastica, le infrastrutture
(anche in campo sanitario e educativo), la difesa, l'idrico. E’ anche in corso un'intensa azione da parte delle aziende interessate e
delle nostre istituzioni diplomatiche finalizzato a una migliore penetrazione italiana in tutti quei settori che rivestono carattere
strategico per entrambi i Paesi.
L'export italiano verso il Regno negli ultimi anni mostra una tendenza di crescita costante, seppur moderata (4.0 milioni di euro nel
2012; 4.5 nel 2013; 4.8 nel 2014; 5.1 nel 2015). Per valore dell'interscambio, l'Arabia Saudita figurava nel 2015 come diciottesimo
cliente dell’Italia a livello mondiale (seguita dal Giappone) e il secondo nell’area MENA (dopo gli EAU). I dati relativi al periodo
gennaio-luglio 2016 mostrano, rispetto allo stesso periodo del 2015, una flessione delle nostre esportazioni (-22,3%) ed un parallelo
e più accentuato calo delle nostre importazioni (-38,7%), con un interscambio complessivo passato da 5.2 mld a 3.7 mld di Euro.
Tale andamento è stato determinato, da un lato, al crollo del prezzo del petrolio (che assieme ai suoi derivati ha contribuito per il
90% al calo delle nostre importazioni) e, dall’altro, dal rallentamento dell’economia saudita che ha portato a minori importazioni
dall’Italia.
In testa alle nostre esportazioni si confermano le voci macchinari e apparecchiature e i prodotti derivanti dalla raffinazione del
petrolio.
In Arabia Saudita sono attive circa settanta aziende italiane che operano direttamente ovvero attraverso joint-ventures con partners
sauditi. Diversi gruppi italiani del settore petrolchimico e dell’impiantistica continuano ad aggiudicarsi importanti contratti in relazione
alla costruzione e/o all’ampliamento dei complessi petrolchimici. Anche nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture le societa'
italiane sono presenti con progetti di particolare rilievo per dimensioni e impatto sociale, come nel caso della metropolitana di Riad.
Il “Made in Italy” per un cliente saudita ad alto potere d’acquisto resta sempre identificato con gli articoli a forte componente di lusso,
esclusività e di elevata sofisticazione. I macchinari italiani non solo continuano a costituire un riferimento per svariati settori
dell’industria saudita ma la loro esportazione tende ad espandersi di pari passo con la crescita dell’economia saudita.
Non si registrano contenziosi di rilievo che coinvolgano aziende italiane. Gli investimenti italiani verso l’Arabia Saudita si concentrano
verso i settori più rilevanti dell’economia saudita: petrolchimico, trasporti, macchinari e grandi infrastrutture. Vi sono buone
prospettive di incremento della presenza italiana anche nel settore dei servizi, con particolare riguardo alle attività di formazione
professionale e finanziarie.
Ultimo aggiornamento: 31/01/2017
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ARABIA SAUDITA
30
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: ARABIA SAUDITA
Export italiano verso il paese:
ARABIA SAUDITA
2014
Totale
4.824,25 mln. €
2015
2016
5.141,65 mln. €
mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2016
2017
nd mln. €
2014
46,34
Prodotti delle miniere e delle cave
nd mln. €
2015
2016
68,73
15,21
13,03
149,75
203,36
Bevande
2,77
5,74
Tabacco
2
0
Prodotti tessili
39,87
43,24
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
84,72
91,5
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
54,29
63,22
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
12,23
18,26
Carta e prodotti in carta
39,25
45,1
Prodotti alimentari
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
149
0,2
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
852,63
924,66
Prodotti chimici
247,92
251,78
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
54,46
62,63
Articoli in gomma e materie plastiche
82,47
90,12
173,33
183,98
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Prodotti della metallurgia
91,64
160,68
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
235,35
275,12
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
104,92
90,59
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
356,59
408,34
Macchinari e apparecchiature
1.586,28 1.601,78
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
169,62
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
145,06
28,89
Mobili
174,26
224,43
98,74
95,7
6,38
6,59
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
ARABIA SAUDITA
31
183,97
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: ARABIA SAUDITA
Import italiano dal paese:
ARABIA SAUDITA
Totale
2014
2015
4.190,92 mln. €
3.352,58 mln. €
2016
mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2016
2017
nd mln. €
2014
69
Prodotti delle miniere e delle cave
nd mln. €
2015
2016
0,02
3.088,74 1.956,09
Prodotti alimentari
2,18
2,76
Bevande
315
0,55
Prodotti tessili
1,79
1,26
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
289
0,26
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
7,44
4,61
5
0,01
1,11
0,53
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Prodotti chimici
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Articoli in gomma e materie plastiche
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
1
0
344,34
629,88
630,1
555,5
2,47
3,2
30,09
33,02
413
0,14
20,47
88,57
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
752
3,34
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
1,35
1,15
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
896
0,97
Macchinari e apparecchiature
7,63
7,64
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
355
0,55
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
2,26
2,34
Prodotti della metallurgia
Mobili
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
Altri prodotti e attività
99
0,1
608
1,36
47,14
58,71
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT.
OSSERVAZIONI
Lo scorso anno il valore dell'export italiano verso il Regno ha raggiunto quota 4.8 miliardi di euro, segnando un incremento del 7.6%
rispetto al 2013 (elaborazione ICE su dati Istat). L'interscambio e' diminuito da 10 a 9 mld di euro, per effetto di un calo delle nostre
importazioni, che sono passate da 5.5 mld di euro nel 2013 a 4.2 nel 2014. Per valore complessivo dell'interscambio con l'Arabia
Saudita, l'Italia figurava nel 2014 come undicesimo partner commerciale del Regno a livello mondiale e come il terzo tra i paesi
dell'Unione Europea, dopo Francia (con 10.4 mld di euro) e Germania (con 9.8 mld di euro).
I dati relativi ai primi sette mesi del 2015 indicano, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, un incremento dell'export italiano
verso il Regno pari al 15,2% (da 2.7 milioni di euro a 3.1 milioni di euro) e una flessione delle nostre importazioni del 16,3% (da
2.5 milioni di euro a 2.1 milioni di euro). In testa alle nostre esportazioni si confermano, nell'ordine, le voci macchinari e
apparecchiature, coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso
domestico non elettriche.
In netto calo l'Import in valore della voce petrolio greggio e gas naturale (-32%), nonostante il lieve incremento, in volume, degli
acquisti (+4%).
Nota a cura dell’Ufficio Economico–Commerciale dell’Ambasciata d’Italia a Riad
ARABIA SAUDITA
32
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
STOCK DEGLI INVESTIMENTI DETENUTI IN ITALIA DA: ARABIA SAUDITA
Stock degli investimenti
detenuti in Italia da:
ARABIA SAUDITA
Totale
2013
13 mln. €
2014
14 mln. €
2015
mln. €
2016
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e Annuario Istat - Agenzia ICE *per la voce "totale (mln€)" il dato è stato ottenuto
utilizzando i nuovi standard internazionali previsti dal sesto manuale dell'FMI su Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale
sull'estero (BPM6).
ARABIA SAUDITA
33
STOCK DI INVESTIMENTI ITALIANI NEL PAESE: ARABIA SAUDITA
Stock di investimenti italiani
nel paese:
ARABIA SAUDITA
Totale
2013
-208 mln. €
2014
1,2 mln. €
2015
mln. €
2016
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e Annuario Istat - Agenzia ICE *per la voce "totale (mln€)" il dato è stato ottenuto
utilizzando i nuovi standard internazionali previsti dal sesto manuale dell'FMI su Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale
sull'estero (BPM6).
OSSERVAZIONI
ARABIA SAUDITA
34
INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: ARABIA SAUDITA
Flussi
di investimenti in ingresso in Italia
provenienti dal paese:
ARABIA SAUDITA
Totale (mln € e var. %)
2013
2014
10 mln. €
14 mln. €
2015
mln. €
2016
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e EIU.
ARABIA SAUDITA
35
Previsioni di
crescita 2017
Previsioni di
crescita 2018
nd %
nd %
FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: ARABIA SAUDITA
Flussi
di investimenti italiani verso
il paese:
ARABIA SAUDITA
Totale (mln € e var. %)
2013
769 mln. €
2014
1.200 mln. €
2015
mln. €
2016
mln. €
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat e EIU.
OSSERVAZIONI
ARABIA SAUDITA
36
Previsioni di
crescita 2017
Previsioni di
crescita 2018
nd %
nd %
FLUSSI TURISTICI
Dall'analisi del turismo outgoing contenuta nel Rapporto Congiunto Ambasciate/Consolati/ENIT 2016 emerge che cresce, in
generale, il numero di turisti sauditi passati dai 18,6 milioni del 2012 ai 19,2 milioni del 2013 al pari, quindi, della spesa diretta al
turismo che ha raggiunto i 62,9 miliardi di riali sauditi nel 2012 (circa di 14,9 milioni di Euro) e 74,5 miliardi nel 2013 (circa 17,7
milioni di Euro).
L’esame degli ulteriori dati disponibili (riferiti al 2012) evidenzia che ben l’80,47% dei turisti sauditi visitano - per ovvie ragioni di
vicinanza e affinità di lingua e cultura - i Paesi del Medio Oriente, mentre il 10,7% si recano in Asia meridionale. Tra le destinazioni
principali figurano Bahrain (24.5%), Emirati Arabi Uniti (12.7%), Kuwait (10.7%), Giordania with (10.2%) ed Egitto (8.8%). Le mete
europee preferite dei turisti sauditi vedono invece l’Italia al quinto posto, preceduta da Regno Unito, Germania, Francia e Paesi
Bassi.
Il Rapporto individua alcune caratteristiche del turista medio proveniente dal Regno: livello sociale agiato, un grado culturale medio
ed un’età compresa fra 25-65 anni. Da quanto emerge dal Rapporto, i Sauditi prediligono i viaggi in famiglia e di coppia e quando
visitano l’Italia amano dedicarsi allo shopping; attivita’ che costituisce uno svago essenziale nel periodo di vacanza. Viaggiando in
genere con famiglia numerosa, il turista saudita sceglie appartamenti di lusso o, se in coppia, hotel a 3-4 ma anche 5 stelle. I fattori
determinanti nella scelta delle destinazioni risultano la ricerca del lusso e di comfort, un clima sia più mite di quello del paese
d’origine, l’efficienza delle strutture di ricezione e la conoscenza della lingua inglese. Il turista saudita ama le città d’arte e le zone
costiere. L’interesse per le strutture termali e per le Spa di lusso, così come anche i viaggi crociera, appaiono in crescita. Buona
anche la combinazione affari/turismo.
Il mezzo più utilizzato per viaggiare è l’aereo, ed i voli diretti per l’Italia operati dalla Saudi Airlines (in Sky Team con Alitalia)
raggiunge, durante l’estate, le 13 frequenze settimanali dall’Italia, 6 da Roma e 7 da Milano.
Si stima che il numero totale di agenzie di viaggio presenti in Arabia Saudita (negli anni passati all'incirca pari a 1000) sia in
notevole diminuzione negli ultimi tempi a causa dell’alta incidenza delle prenotazioni, soprattutto aeree, effettuate tramite Internet.
Ultimo aggiornamento: 21/07/2015
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ARABIA SAUDITA
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