1 daniela spada matricola 27011 tesi: il ruolo delle ong per

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1 daniela spada matricola 27011 tesi: il ruolo delle ong per
DANIELA SPADA
MATRICOLA 27011
TESI: IL RUOLO DELLE O.N.G. PER LA CRESCITA DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO: UN
PROGETTO DI MICROCREDITO IN ERITREA
L’idea di trattare un argomento come “le organizzazioni non governative” nasce dalla mia
esperienza di volontariato in Paesi in via di sviluppo quali l’Honduras e l’Eritrea, paesi poveri ma
ricchi di voglia di imparare e migliorare…
Nei mesi di permanenza in questi luoghi ho potuto costatare che l’aiuto di cui hanno bisogno queste
popolazioni non è solamente il contributo economico e l’aiuto umanitario di emergenza. Essi hanno
bisogno di iniziative di sviluppo sostenibile, che fanno leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione
delle popolazioni beneficiarie.
Lo sviluppo deve essere inteso come un processo che prevede come elementi fondamentali il
rafforzamento delle comunità locali e un progressivo ampliamento delle possibilità di scelta delle
persone. La cooperazione allo sviluppo si fonda su due basi prioritarie: la prima è l’esigenza
solidaristica di garantire a tutti gli abitanti del pianeta la tutela della vita e della dignità umana; la
seconda vede nella cooperazione il metodo per instaurare, migliorare e consolidare
l’interdipendenza economica globale che, mediante l’allargamento dei mercati ed il miglioramento
della circolazione dei fattori produttivi, assicurerà la crescita economica a tutti i popoli.
Nascono in questo contesto le organizzazioni non governative di cooperazione allo sviluppo.
Le organizzazioni non governative sono specializzate nella realizzazione di progetti nelle aree in via
di sviluppo, con forme di cooperazione che introducono il principio di reciprocità tra organizzazioni
e il principio dell’uguaglianza dei partner, nel rispetto della sovranità e del diritto di ciascuno di
determinare le proprie scelte politiche, sociali, economiche e culturali.
Nel primo capitolo ho cercato di analizzare la cooperazione internazionale cioè tutte quelle attività
di solidarietà internazionale, di promozione della pace e dei diritti umani, di aiuto umanitario ed
intervento di emergenza in aiuto delle popolazioni più svantaggiate o di eliminazione del divario di
sviluppo tra il Nord ed il Sud del mondo. Esistono attività di cooperazione promosse dagli stati o da
organismi sovranazionali (come le Nazioni Unite E L’Unione Europea), ed attività promosse da
organizzazioni non governative (ONG). In questo capitolo mi sono soffermata sulla cooperazione
istituzionalizzata mentre il secondo è incentrato sulla cooperazione italiana, la quale, attraverso
forme di collaborazione, può costituire un laboratorio del cambiamento, uno strumento per mettere
a punto le soluzioni innovative che devono accompagnare i processi di sviluppo.
Nel terzo e nel quarto capitolo ho ritenuto opportuno tentare di fornire in primo luogo una
definizione giuridica di “organizzazione non governativa” e in secondo luogo sono passata ad
analizzare le modalità di azione delle organizzazioni non governative. Le Organizzazioni non
governative di sviluppo e solidarietà internazionale rappresentano oggi uno dei soggetti più attivi e,
nel contempo, innovativi nella costituzione di quella che oramai viene definita come "società civile
globale". Si tratta, come è noto, di un vasto movimento su scala planetaria che si riconosce nel
valore della cittadinanza attiva, nella capacità cioè della cosiddetta società civile organizzata di
rivendicare per sé un ruolo da protagonista nelle grandi scelte che riguardano le condizioni di vita
per i miliardi di esseri umani che oggi popolano il nostro pianeta.
L’ultimo capitolo è, invece, dedicato all’analisi del programma di promozione della donna attivo
presso il GMA, una ONG idonea alla cooperazione internazionale ai sensi dell’Art. 28 della Legge
49/87 per le attività di informazione, progettazione a breve e medio termine ed educazione allo
sviluppo.
Il progetto analizzato “The Village saving and credit scheme” prevede l’avvio di uno schema di
risparmio-credito con le donne dei villaggi di Adi Teclay ed Afelba. Questo progetto, prima ancora
che alla provvigione di fondi di credito, tende ad instaurare e sostenere un meccanismo di
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rafforzamento delle capacità individuali e di gruppo delle donne del villaggio attraverso la
formazione ed una costante assistenza tecnica.
Attraverso l’attività di microfinanza (credito e risparmio) ci si propone di aiutare le donne dei
villaggi nell’attuazione di piccole attività produttive in grado di produrre quel reddito
supplementare e, di conseguenza, una certa qual sicurezza alimentare ed economica per tutto l’anno
per l’intera famiglia.
Viene fornita una somma iniziale (a carico dell’associazione), base per iniziare tutta l’attività. Le
donne si incontrano settimanalmente e versano ciascuna una piccola somma di denaro. Ciascuna
donna può presentare domanda di finanziamento al comitato di credito (eletto dalle donne stesse)
per realizzare la propria attività, che viene valutata in termini di sostenibilità. Qualora l’esito della
valutazione sia positivo, viene erogato il prestito.
Per ogni somma ottenuta a prestito, necessaria ad avviare le diverse attività, le donne devono
rimborsare una quota a settimana con una piccola percentuale di interesse. I tempi per rifondere il
credito variano da un anno a sei mesi. In caso di ritardo nel rimborso, sono previste delle penalità.
Una volta formato ed avviato il gruppo di risparmio e credito, si fa leva sulla coesione del gruppo
stesso per avviare altre attività comuni con implicazioni economiche o sociali.
L'obiettivo del progetto era di portare le donne ad un maggiore sviluppo aumentando il loro reddito
ed il loro controllo su di esso, aumentando le loro conoscenze e le loro abilità nella produzione e
nel commercio, ed aumentando anche la loro partecipazione alla risoluzione dei problemi della
famiglia.
Le donne ora stanno cominciando a vedere i risultati dei loro investimenti, le abilità nella
produzione e nel commercio erano le prime capacità da far emergere: il successo degli investimenti
è dovuto alla motivazione reale delle donne di riuscire ad ingrandire la loro attività.
Possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto. L’aver goduto della possibilità di acceso ai servizi
finanziari ha contribuito alla nascita di auto-impiego, all’aumento del reddito disponibile delle
donne, a mitigare gli effetti della povertà sui membri delle loro famiglie. I risultati suggeriscono
che la partecipazione al programma ha un impatto positivo sulla capacità economica,
sull’acquisizione dell’empowerment e sul miglioramento del livello di benessere delle famiglia.
Il sistema partecipativo sul quale è impostato il programma ha avuto un impatto positivo nel
risparmio individuale. Nessuno tra i beneficiari aveva risparmi personali prima di partecipare al
sistema di credito. Ora molti di loro hanno dei risparmi personali nel loro conto.
Si mette inoltre in evidenza che il contributo economico delle donne alle famiglia ha dato loro
maggiore potere decisionale all’interno della famiglia stessa, anche sulle decisioni relative a come
spendere il denaro. Autostima e orgoglio delle donne sono aumentati.
La partecipazione al programma ha dato l’occasione alle donne partecipanti di migliorare le loro
conoscenze, di esprimere le loro esigenze partecipando a incontri, stimolando la partecipazione
attiva delle donne alla vita politica della comunità. Essa ha anche messo alla prova la capacità di
leadership delle donne nell’amministrare il prestito, di partecipare ai gruppi, di discutere le
controversie; ha migliorato i loro contatti sociali e le ha rese capaci di uscire dall’isolamento e dalla
reclusione tra le mura domestiche.
DANIELA SPADA
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