Parigi, RFID 2005
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Parigi, RFID 2005
**ITA novembre ok 18-11-2005 11:36 Pagina 22 rassegna Parigi, RFID 2005: di Cecilia Biondi 1.797 visitatori in tre giorni, provenienti da tutt'Europa ma anche da Paesi asiatici e nordafricani, per un totale di 20 nazioni, e per la RFID University, 130 delegati che hanno affrontato i tanti temi connessi alla RFID: ecco i numeri di RFID 2005, alla sua prima edizione, organizzata a Parigi da Reed Exhibition a metà ottobre. Un buon risultato quindi per questo evento, tale da far pensare con altrettanto ottimismo alla prossima edizione di cui è già stata fissata la data: 2627 settembre 2006, sempre presso il Palais des Congrès di Porte Maillot. Hanno partecipato integratori di sistema, fornitori di software, produttori di tag e scanner, con un’offerta completa e corale di sistemi e soluzioni per le quali si intravvede un mercato in grande evoluzione. Ecco, dalla nostra partecipazione all’evento, una scelta fra le proposte più significative. 22 applausi alla prima DATACollection NOVEMBRE 2005 L ’italiana Caen, spin off dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare, proponeva a Parigi la propria gamma di sistemi UHF, per i quali ha messo a frutto tutta la propria esperienza nell’alta tecnologia. «Il lettore Caen UHF a 500 mW è in grado di leggere a 3 metri. Come fa?» illustra Giovanni Grieco, Marketing Director di Caen. «In pratica, per un corretto funzionamento del lettore, devono essere soddisfatti due requisiti: un segnale pulito in trasmissione, ma anche una buona sensibilità di ricezione. Altrimenti viene fuori quello che fra noi chiamiamo "coccodrillo", un dispositivo che ha una bocca grande ma le orecchie piccole; anche aumentando moltissimo la potenza non si ottiene niente più che un sempre maggiore disturbo in ricezione. Il nostro prodotto invece è correttamente settato sia per la trasmissione che per la ricezione e questo fa sì che le sue performance siano migliori». E aggiunge: «Uno degli aspetti fondamentali dell’applicazione è quello della progettazione, con le sue problematiche fisiche. Il system integrator deve essere veramente capace di capire le specificità del progetto. Invece ci sono tanti integratori che ancora pensano in termini di HF, che ad oggi e in confronto all'UHF, è praticamente plug & play. Tuttavia, l'UHF non è la soluzione di tutti i problemi, ma semplicemente un tool, uno strumento, che deve essere ben accordato se vuol essere ben suonato. Ma per ovviare alle mancanze sul fronte “accordatori”, uno degli obiettivi di Caen è quello di far crescere dei nuovi system integrator: per questo stiamo cercando in Europa dei partner che abbiano esperienza nell'UHF, o che vogliano formarsela». Caen, infine, è membro di EPCglobal e della LPRA Low Power Radio Association, con accesso a tutte le Giovanni Grieco, Marketing Director di Caen. iniziative di ETSI. 18-11-2005 11:36 Pagina 23 rassegna Allo stand Tagsys era presentata, fra le tante partnership della società, quella con Agrostar, che coinvolge anche Oracle e Unilog, relativa ad un pilota di applicazione della RFID nei settori alimentare e farmaceutico, in particolare dei prodotti con data di scadenza a breve. Agrostar è una società del gruppo StefTFE, fornitrice di sistemi informatici per la supply chain alimentare; il pilota ha visto l’utilizzo sui pallet di tag RFID in associazione ai codici SSCC (Serial Shipping Container Code); il sistema prevedeva inoltre la possibilità di associare i codici pallet ai codici confezione e codici articolo. Fra i risultati ottenuti, la possibilità di controllare immediamente le informazioni sui pallet in sede di ricevimento, oltre che di recuperare le informazioni relative alle singole confezioni e di tracciare la posizione di ogni confezione per destinatario. Di questo sistema era possibile vedere allo stand una dimostrazione esemplificativa. Fra le partnership più significative anche quella del consorzio Smart Tracing (del quale fanno parte Aldata, Cipam, Sun Microsystems, Texas Instruments e Valorfi) che ha presentato nel proprio stand diverse dimostrazioni applicative fra quelle già realizzate. Eccole nel dettaglio: cronometraggio automatico in tempo reale; identificazione e gestione del ciclo di vita dei prodotti (Nautylis); tracciamento dei pallet in un ambiente agroalimentare (Hennessy); gestione delle “Kanban boxes”, cioè degli approvvigionamenti, mediante RFID, a 13,56 MHz (Geodis) e, sempre per Geodis, una soluzione per la gestione del picking e la preparazione delle spedizioni. Sistemi allo stato dell’arte erano visibili allo stand della francese Balogh, come quelli a tecnologia PJM e quelli di riconoscimento a 2,4 GHz. Ne abbiamo parlato con Jean-Marc Brunet, di Balogh SA: «Con la tecnologia PJM, che opera esclusivamente a frequenza di 13,56 MHz, è possibile effettuare la lettura simultanea di numerosi tag, anche completamente “stacked”: stesi l’uno sull’altro, ad esempio su soggetta alle interferenze – i maggiori disturbi derivano per esempio dalla vicinanza alle luci al neon o dalla presenza di più lettori in un’area limitata - e che difficilmente richiede una site survey complessa come un sistema UHF» commenta ancora JeanMarc Brunet. Un esempio di applicazione è quello dei 15.000 taxi che servono l’aeroporto parigino Charles de Gaulle, tutti dotati di tag Balogh a 2,4 GHz per regolare il flusso dei veicoli sui vari terminali in base alle richieste. La lettura avviene a distanza di circa 10 metri. Il “faldone intelligente” di Balogh SA, con tecnologia PJM. fogli di carta, ma anche attraverso i liquidi. La lettura avviene in un tunnel a tre dimensioni ed è affidabile al 100%: se vi sono 95 letture vuol dire senza alcun dubbio che nel contenitore vi sono 95 oggetti». Balogh, in particolare, realizza i tunnel di lettora, le antenne piatte e le antenne per i terminali portatili, e con la tecnologia PJM, ha anche elaborato un portadocumenti intelligente, da scrivania, per il controllo in tempo reale dei fogli presenti in un determinato raccoglitore. La tecnologia PJM, ricordiamo, è concessa in licenza d’uso dalla società australiana Magellan Technology, che ha stretto accordi con svariate società in tutto il mondo: da Infineon e Rafsec, per quanto riguarda i chip e i tag, a Hoeft and Wessel e Scanology per i lettori e sistemi, fino a Balogh appunto per quanto riguarda i sistemi di lettura. Balogh, inoltre, fornisce anche un sistema a 2,4 GHz, denominato Hyper X per applicazioni di controllo accessi veicolari o di antifurto. «Il principale vantaggio delle microonde è la limitata necessità di potenza, e inoltre, si tratta di una tecnologia molto più stabile, meno Last but not least, Intermec, presente presso lo stand di RFID Systèmes – che ha recentemente ricevuto la certificazione Honours Premier Partner, per la fornitura e realizzazione di sistemi RFID in Francia a tecnologia UHF – ha proposto la propria ampia gamma di prodotti e applicazioni RFID. I principali prodotti sono i lettori fissi IF4 e IF5, e inoltre, la stampante PM4i, caratterizzata da accurate funzioni di verifica della codifica sul tag e da avanzate opzioni di connettività con i sistemi aziendali. Per quanto riguarda le applicazioni realizzate congiuntamente, allo stand erano visibili le seguenti. Ben tre nuove soluzioni a frequenza 868 MHz, fra le quali, innanzitutto, quella per la lettura integrata sul carrello elevatore, comprensiva di terminale veicolare CV 60, del portale veicolare di RFID Systèmes, e di tre lettori IV 7 posizionati sempre sul carrello. Inoltre, un sistema per l’identificazione di pallet in metallo da utilizzare in sistemi industriali in circuito chiuso, composto dai lettori Intermec IF5, da antenne ad alte prestazioni, da un portale elaborato da RFID Systèmes e soprattutto dai MetalTag, elaborato da RFID Systèmes specificatamente per superare le interferenze Hanno partecipato a RFID 2005 Agid, Agrostar; Aldata Solutions, Cipam, Sun Microsystems, Texas Instruments, Valorfi come Smart Tracing; Atlantic RF, Balogh SA, Bree Industrie, Caen RFID SpA, Capgemini/ Microsoft France/Tagsys, Deister Electronic, EPC Global/GS1 France, IBM France, IER, Intermec, Oracle France, Pôle Traçabilité, Printronix, Psion Teklogix, RFID Systèmes, Sefea Applications, Microtechniques, Sernam, Siemens, Stef TFE, Sybase DATACollection NOVEMBRE 2005 23 RFID 2005 **ITA novembre ok RFID 2005 **ITA novembre ok 18-11-2005 11:36 Pagina 24 rassegna provocate dal metallo. Infine, RFID Systèmes proponeva i sistemi di lettura simultanea di prodotti eterogenei su un solo pallet, mediante i Tag Ucode 1.19 e i propri Water-Tag. Altro sistema innovativo proposto da RFID Systèmes questa volta in HF, a 13,56 MHz, è quello per l’identificazione di oggetti metallici: RFID Systèmes ha firmato con Schreiner Logidata un accordo di distribuzione esclusiva di tag RFID robusti e particolarmente resistenti anche in ambienti difficili, ma soprat- Sistema di identificazione di container metallici di RFID Systèmes con metal tag Schreiner. tutto applicabili direttamente sulle superfici metalliche. Questo avviene attraverso uno speciale strato di ferrite, un materiale ceramico con proprietà isolanti, che appunto separa l'antenna dal metallo, il tutto coperto da un involucro in poliuretano. Il tag si legge a 20 cm, è disponibile in diversi formati e anche in versione flessibile, ed è stato testato anche in gare di Formula 1. Il sistema proposto comprende quindi i Tag metal Schreiner con il lettore portatile Intermec 761. 24 DATACollection NOVEMBRE 2005 I convegni della “RFID University” La parte convegnistica di RFID 2005 aveva il nome di “RFID University”; le varie sessioni, molte delle quali parallele, coprivano praticamente tutti i campi di applicazione di questa tecnologia. DATACollection, in particolare, è stata chiamata a moderare la sessione dedicata alla tracciabilità in campo agroalimentare. Ne è emerso un quadro di notevole interesse, che vede nuovi mercati e nuove soluzioni allo studio, con una intensa analisi delle tante potenzialità applicative. Ecco in estrema sintesi le aziende che hanno presentato i loro risultati. Bernard Ragain, responsabile delle soluzioni supply chain di Ineum Consulting, e Kevin T. Dulin della società Atys, produttrice mondiale di preparati a base di frutta, hanno presentato uno studio di fattibilità relativo ad un sistema di tracciabilità mediante RFID, che dovrebbe garantire l'origine della frutta e soprattutto dare la possibilità di conoscere la sua destinazione. Fra le principali criticità di Atys, la committente del progetto, la copertura mondiale: Atys infatti acquista e lavora la frutta in 60 Paesi, ed esporta i suoi preparati in tutto il mondo; in passato, inoltre, Atys ha dovuto sostenere un richiamo di merci, con conseguenze praticamente disastrose e condanne sia economiche che penali. Lo studio al momento sta valutando un sistema RFID limitatamente ai siti di raccolta della frutta in Messico che riforniscono gli stabilimenti di lavorazione americani e messicani. Attualmente allo stadio di progetto, dovrebbe portare alla realizzazione di un pilota nel corso del 2006. Pasquale Grieco, responsabile dell’Unità Fitopatologia e OGM di Metapontum Agribios, e Salvatore Mendoliera, direttore area Industria & Servizi Pubblica Amministrazione di Uniteam, hanno presentato insieme uno studio per un sistema RFID nel settore vivaistico, che ha come obiettivo quello di classificare piante madri di agrumi di elevato interesse e pregio commerciale, e di tracciare in seguito le piante figlie che si produrranno da ognuna di esse. Per questo progetto è utilizzata la soluzione software Uniteam per la tracciabilità, la Suite Syslab, che è stata ampiamente descritta in sede di convegno. La sperimentazione sarà effettuata su 229 piante di agrumi di diverse specie e varietà; il progetto, primo esempio in Italia di tracciabilità mediante RFID applicata al settore vivaistico, si basa su un sistema di identificazione elettronica, con un tag racchiuso in un apposito involucro robusto e inserito all’interno della pianta stessa, contenente tutti i dati utili alla tracciabilità e necessari per l'individuazione delle piante nel campo. Passando agli animali, ecco l'intervento di Yves Duperon di Ier, azienda francese fornitrice e integratrice di tecnologia, già attiva nell'RFID su più fronti, che ha analizzato in questo caso l’uso della RFID per l’identificazione degli animali da compagnia. Per questa azienda, l'identificazione degli animali da compagnia attraverso l’RFID è un mercato non solo attivo, ma anche alquanto consistente, grazie anche alle recenti normative in materia. Anche in questo caso l'RFID soddisfa più di un'esigenza in quanto, dovendo essere l'iniezione necessariamente praticata da un veterinario, ha come effetto collaterale un generale aumento dei controlli sanitari, e inoltre serve per limitare il fenomeno degli abbandoni e per agevolare il ritrovamento degli animali smarriti. A tal proposito Ier propone un kit pronto, al costo di circa 3 euro, comprensivo di tag e siringhina per l’inserimento nel collo dell’animale, dove questi non sente dolore. Il tag risiede in una speciale capsula di vetro biocompatibile. In Francia, i dati identificativi vengono gestiti in un database unitario e si calcola che già la metà dei cani siano identificati con il tag. Infine l'intervento di Carl Deppisch, di ACR Logistics, ha avuto come soggetto una lunga sperimentazione di RFID, finanziata dalla comunità europea, nella logistica di beni alimentari deperibili, in particolare la carne, mediante contenitori plastici riutilizzabili e tag riscrivibili, a 13,56 MHz. Il sistema Info-Box-System si completa con i relativi dispositivi di lettura e con un sistema di Supply Chain Management accessibile via Internet. Il sistema è nato dall’iniziativa di un retailer olandese, Jumbo NL Supermarket, che lo ha appunto sperimentato sulle forniture di carne congelata proveniente dall’Irlanda. La soluzione è stata progettata ed installata da ACR Logistics. L'RFID per tracciare le perle «Si potrebbe lasciar cadere dentro un'ostrica un minuscolo glass tag, che verrà poi ricoperto di madreperla come qualsiasi altro sassolino. Ma costituirà un cuore identificativo permanente per la perla, oltre che garanzia di autenticità» propone Bernard Ragain, di Ineum. Scherzo o proposta di business? Noi, che l'abbiamo udita per primi, siamo rimasti interdetti per qualche istante, poi abbiamo optato per lo scherzo. Ma potrebbe essere anche una buona idea?