2017.01.21 AGOCist. IT-Omelia 50° Fondazione Solius
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2017.01.21 AGOCist. IT-Omelia 50° Fondazione Solius
50°AnniversariodiFondazionedelMonasterodiSolius FestadiSantaAgnese,21gennaio2017 Letture:Siracide51,1-12;1Corinzi1,26-31;Matteo13,44-46 “Ilregnodeicielièsimileauntesoronascostonelcampo;unuomolotrovaelo nasconde;poiva,pienodigioia,vendetuttiisuoiaveriecompraquelcampo.”(Mt 13,44) Perchésinascondeuntesoro?Certamenteperproteggerloepernonperderlo.Il proprietariodeltesorolonascondeperchénessunolotrovieglielosottragga.Èun tesoro,èqualcosadipreziosissimo,ecoluichelopossiedetrovainessolasuagioia, lasuasicurezza,lasuasperanzaperilfuturo.Untesoronascostoèpreziosoperché qualcuno sa che lo può trovare, che lo può sempre ritrovare per goderne, per rallegrarsidelsuovalore. Qui,però,Gesùparladiuntesorodicuinonsiconosceilproprietario.Chissà,forse èmortoprimadiriprendereiltesoroelasciarloaisuoieredi.Notiamoinoltrecheil proprietario del tesoro e il proprietario del campo non sono la stessa persona, altrimenti,quandol’uomochehascopertoenascostodinuovoiltesoroèandatoda luiacomprareilcampo,certamentenonglieloavrebbevenduto. Ma il tesoro di cui parla Gesù è simbolo del regno dei cieli, e questo vuol dire anzituttochechihanascostoiltesoronelcampoèColuichestaneicieli,èDio,èil Padre nostro che è nei Cieli. Dio ha messo qualcosa di Suo, qualcosa di Sé in un campo che non possiede direttamente, in un campo che gli uomini possono commerciarefradiloro.Diohamessountesoroinciòchecipossiamoscambiare fradinoi.Noiscambiamocampi,denaro,lavoro,relazioni,servizi,maancheparole, sguardi,sentimenti,edeccochesottotuttiquesti“campi”Diohanascostountesoro inestimabile,untesorochevaleinfinitamentepiùdelcampo,chevaletutto,comela perladellasecondaparaboladelnostrovangeloperlaqualeilmercantenonesita unistanteavendere“tuttiisuoiaveri”percomprarla. PerchéDiohanascostoqualcosadiSuonelcampodellanostraumanità?Perchénon hamessoiltesoroinevidenza,soprailcampo,cosìchetuttilopossanoprendere? Perchénasconderlo?ForselofapertenerloperSestesso?Maperchéalloraavrebbe nascostonelmondoqualcosachestavabenalsicuroneiCieli,làdove,diceancora Gesù,“nélatignolanélaruggineconsumano,edoveiladrinonsfondanonérubano” (Mt6,20)? Capiamo che Dio ha nascosto il suo tesoro nel nostro campo perché possiamo trovarlo noi; e lo ha nascosto perché è prezioso e perché lo cercassimo. Dio ha voluto e vuole che l’uomo cerchi il Suo tesoro e vuole anche che lo trovi, e trovandolo,lopossieda,diventiproprietàegodimentodell’uomo. Alloracapiamochenonc’èattivitàpiùimportantepernoidellaricercadiquesto tesoronascostodaDionelcampodellanostraumanità,dellanostravita. 1 In realtà, Dio non ha nascosto nella nostra umanità soltanto qualcosa di Suo: ha nascostoSestesso.Diosiènascostonellaterradelcampodell’umanità,delcampo deltempo,delcampodiciòchegliuominihanno,fanno,vivono.Iltesorodelregno deicielicheilPadrehanascostonell’umanitàèilFiglioincarnatoperoperadello SpiritoSanto.Siètantonascostodalasciarsiconsumaredallaterracomeunseme cadutochemuoreperdaremoltofrutto(cfr.Gv12,24).Ilcampodell’uomodiventa campodiDio;lacreaturaumana,inMaria,diventacustodedeltesorodelDonodi Dio.EdopoMaria,laChiesa,isanti,imartiricomesantaAgnese.Campiincuila nostra umanità ha accolto il tesoro nascosto della presenza di Dio che salva il mondo. Uncampo,pernascondereuntesoro,nonhabisognodiaverevaloreinsé.Devesolo esserediterra,devesoloessereattoadesserescavato,nondeveesserefortecome la roccia, né troppo coperto da alberi, da case o da nobili monumenti. Deve solo esserehumus,umileterra. Ilveroproblemadell’umanitàèchetroppisiaccontentanodeitesoricheriesconoa produrreocostruireloroallasuperficiedelcampodelmondo.Ilproblemaècheper il mondo, il tesoro è alla superficie, anzi: è la superficie stessa, la larghezza, la quantitàditerrachesipossiede.Ilproblemadell’uomo,dasempreeoggipiùche mai,èchenoncercailtesoroinprofondità,nellaprofonditàdellasuaesperienza umana, nella profondità del suo cuore. “Quale vantaggio avrà un uomo se guadagneràilmondointero,maperderàlapropriavita?”(Mt16,26).Acheserve all’uomoguadagnarespazisemprepiùgrandidipossessoedipotere,dipiaceree di vanità, se per questo non scava profondamente al centro della sua vita per trovareiltesorodiDio,iltesorocheèDio?GesùcifacapirecheguadagnareDioè lostessocheguadagnarelapropriavita,perchélavitadell’uomo,lavitapienaed eterna dell’uomo, è l’incontro con Dio: “Gloria Dei vivens homo, la gloria di Dio è l’uomovivente”–scrivesant’IreneodiLione–maaggiunge:“vitaautemhominis visioDei,malavitadell’uomoèlavisionediDio”(Adversushaereses,IV). Il grande tesoro che in Gesù Cristo è nascosto nel campo del mondo umano è l’incontroconDio,ilVoltodiDiodaincontrare,laParoladiDiodaascoltare,ilCuore diDiodaamare.Enoncipuòessereamorepiùgrandeperl’umanitàchequellodi annunciarequestotesorodascoprirenelcampodellanostravita.Nonc’èamorepiù grandeperl’umanitàchequellodiaiutarciacercareetrovareiltesoronascosto nella nostra vita, nella realtà che viviamo, anche e soprattutto quando la realtà sembrabrutta,faticosa,ostile. Questaèlagrandeeessenzialevocazionediognicomunitàcristianaespecialmente di ogni monastero. Un monastero, una comunità monastica, è un campo dove il tesoronascostodiDioèsemprecercatoetrovato.Ilmonasteroèilcampochesi comprasoloperchéinessoc’èiltesorodiDio.SanBenedettochiedecomequalità essenzialediognicandidatoallavitamonasticaquellache“cerchiveramenteDio” (RB58,7),cioèchecerchiiltesoro,chelovogliacercaresempre,echenonvengaa viveresulcampodelmonasteroperfarealtrochequesto. 2 Certo,inmonasterosidevefaretutto,sidevelavorare,guadagnarelavita,servirei fratelli,ilpopolodiDio,ipoveri.Masièmonaciseancheintuttoquestononsivive cheperiltesoronascostoinognirealtà,senonsivivecheperincontrareeamare Cristointutto,Cristointutti.“NonpreferiscanoassolutamentenullaaCristo!”,grida sanBenedettoallafinedellaRegola(RB72,11).L’unicotesorodeimonacièGesù stesso.Gesùdacercare,Gesùdaincontrare,Gesùdaaccogliere,Gesùdaascoltare, Gesùdaservire,Gesùdaadoraresempre,inognicircostanza,inognipersona. Per questo, sul campo che è il monastero non dovrebbe crescere nulla, o non si dovrebbecostruirenullachedistraggadallaricercadeltesorodiDio.Sesulcampo costruiamopalazzi,fabbriche,monumenti,stradeasfaltate,qualsiasicosachecopra l’umile terra che possiamo sempre scavare per trovare il tesoro, non siamo più monaci, non siamo più una comunità monastica. Il monaco che non vive più nel monasteropercercareinprofonditàl’incontroconCristo,nonèpiùmonaco,nonè piùfedeleallasuachiamata,eallatestimonianza,al“martirio”,chedevedarealla Chiesaealmondo. Perquestonondobbiamomaitemerediesserepiccoli,diesserepoveri,diessere unpoverocampo,uncampodiumileterra,chesembrapocofertile.Perché,comeci dicesanPaolo,“quellocheèignobileedisprezzatoperilmondo,quellocheènulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono” (1 Cor 1,28). La fragilità, paradossalmente,ciaiuta,perchécirendepiùattentiemenodistrattirispettoal tesoronascostonelnostrocampo,ecirendepiùliberipercercarlo,epermostrare atuttichelagioiadellanostravita,dellanostracomunità,lagioiapertuttièiltesoro enient’altro. Ecco, carissimi Fratelli di Solius, se dobbiamo giubilare in questo giubileo di cinquant’annidi“acquistodelcampo”delvostromonastero,èproprioperquesto, perchéinquesticinquant’anniavetevissutoperiltesoronascostoinesso,loavete cercato, lo avete trovato, lo avete custodito, lo avete condiviso e …continuate a cercarlo.Ilfuturodiunmonasterononèilcampo,mailtesoroeternocheinessoè celato,echenonsaràmaitolto,perchéquandoDiosidona,sidonapersempre. GrazieperlavostrafedeltàacercareumilmenteDio,preferendoatuttoiltesoro dellanostravita,GesùCristo! Fr.Mauro-GiuseppeLepori AbateGeneraleOCist 3