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Modulo
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LE FIGURE PROFESSIONALI
DEL SETTORE
AGRO-ALIMENTARE
1.1
L’IMPRENDITORE AGRICOLO
La definizione di attività agricola è contenuta all’art. 2135 del Codice Civile, recentemente modificato dalla Legge n. 228/2001 (legge d’orientamento).
In base a tale norma, per attività agricola s’intende l’esercizio di un’attività di coltivazione del fondo, allevamento di animali, selvicoltura e
attività connesse; le attività connesse sono le attività dirette alla manipolazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione
che abbiano ad oggetto prodotti derivanti prevalentemente dalla coltivazione del fondo del bosco e dall’attività di allevamento di animali e la fornitura di
servizi, come ad esempio l’attività agromeccanica e l’agriturismo.
Senza addentrarsi nei particolari di tale norma, è doveroso rilevare che l’attività agricola può essere svolta anche senza il fondo agricolo (es.
allevamenti senza terra, funghicoltura, ecc.) e senza necessariamente utilizzare
l’intero ciclo biologico.
Ad esempio l’azienda può svolgere solo una parte del ciclo, come accade
ad esempio nel caso di aziende vivaistiche che acquistano le piantine piccole e
le fanno crescere nelle proprie serre, o un allevamento di suini che acquista i
suinetti e li ingrassa.
Il soggetto che svolge tale attività (imprenditore agricolo) può essere un tenutario di azienda agricola di piccole dimensioni, che nella vita svolge un altro
mestiere o un imprenditore agricolo che si dedica esclusivamente all’attività
agricola o che ricava da tale attività una quota rilevante del proprio reddito.
Nella categoria degli imprenditori agricoli, se si escludono quelli che non lo
fanno per mestiere, rientrano due tipi di soggetti, il coltivatore diretto e
l’imprenditore agricolo professionale.
Imprenditore agricolo professionale
L’art. 1 comma 1 del Decreto Legislativo n. 99/2004 recita: “Ai fini dell’applicazione della normativa statale, è imprenditore agricolo professionale (IAP) colui
il quale, in possesso di conoscenze e competenze professionali ai
sensi dell’articolo 5 del Regolamento CE n. 1257/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999, dedichi alle attività agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile, direttamente o in qualità di socio di società, almeno il 50% del proprio
tempo di lavoro complessivo o che ricavi dalle attività medesime
almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro”. Precisando poi che
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“Per l’imprenditore che operi nelle zone svantaggiate di cui all’articolo diciassette del citato regolamento CE n. 1257/1999, i requisiti di cui al presente
comma sono ridotti al 25%”.
Il requisito della professionalità (competenze professionali) è riconosciuto all’imprenditore che frequenta un corso di formazione professionale
o all’imprenditore che ha svolto un’attività lavorativa in campo agricolo per almeno tre anni.
La competenza professionale è riconosciuta anche a chi ha conseguito il diploma di perito agrario o la laurea in scienze agrarie o veterinarie.
Possono ottenere il riconoscimento di IAP non solo le persone fisiche, ma anche
le persone giuridiche, come le società di persone o di capitali e le cooperative.
1.2
COLTIVATORE DIRETTO
Il coltivatore diretto è invece colui che direttamente ed abitualmente si dedica alla coltivazione dei fondi e/o all’allevamento del bestiame.
Il coltivatore diretto deve possedere due requisiti oggettivi: il fondo deve
garantire almeno 104 giornate e la forza lavorativa prestata del titolare
dell’azienda e dei familiari non deve essere inferiore a un terzo delle
giornate lavorative necessarie per la conduzione del fondo e per l’allevamento
ed il governo del bestiame.
Il requisito soggettivo riguarda unicamente il lavoro manuale e il reddito; il CD deve dedicarsi direttamente e abitualmente o almeno in maniera
prevalente alla attività agricola dedicando ad essa la maggior parte del tempo
e ricavando la maggior parte del proprio reddito.
Il riconoscimento di CD o IAP ha rilevanza giuridica per le agevolazioni previste
dalla legge, in maniera previdenziale e fiscale e per altre agevolazioni.
Infatti, il coltivatore diretto consente di avere le seguenti agevolazioni:
• trattamento previdenziale a costi ridotti;
• agevolazioni fiscali (IMU, acquisto di terreni, imposta di registro e catastale
ridotta, ecc);
• diritto di prelazione all’acquisto di terreni;
• indennità di esproprio maggiorate;
• accesso al credito agevolato;
• possibilità di scambiarsi manodopera o servizi.
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LE FIGURE PROFESSIONALI DEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE
1.3
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CLASSIFICAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI
Le figure professionali nell’ambito del settore agricolo e del comparto agroalimentare sono molteplici e le mansioni che queste svolgono richiedono conoscenze e competenze specifiche.
Tali figure possono essere raggruppate, secondo una classificazione elaborata
dall’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) in quattro tipologie:
1. Figura professionale di sistema.
2. Figura professionale di filiera.
3. Figura di processo.
4. Figura operativa.
Figure professionali di sistema
Le figure professionali di sistema sono quelle che hanno il compito di fare i
controlli, come ad esempio il tecnico ispettore in agricoltura biologica.
Il compito del tecnico ispettore è, infatti, quello di controllare l’applicazione
delle norme e delle procedure per la produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici.
Altra figura professionale di sistema è il tecnologo delle produzioni alimentari, in altre parole chi è responsabile del sistema di qualità del settore
agroalimentare e svolge attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.
Figure professionali di filiera
Fra le figure professionali di filiera, possiamo annoverare il conduttore di
azienda agricola, in altre parole chi si occupa di tutte le attività tecnico-produttive e amministrative di aziende agro-zootecniche.
Anche l’enologo (esperto della produzione, conservazione e invecchiamento
del vino e di altre bevande alcoliche derivate dall’uva) rientra in tale tipologia,
così come il tecnico di allevamento, il veterinario e il perito agrario,
di cui avremo modo di parlare diffusamente più avanti.
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Figure professionali di processo
Fra le figure professionali di processo, possiamo annoverare l’agronomo, che
svolge un’attività di consulenza tecnico-scientifica, amministrativa ed economica per aziende ed enti che operano nel settore agro-forestale, il biotecnologo alimentare, che si occupa di creare o migliorare i prodotti e/o i processi
produttivi nel settore agricolo e nell’industria alimentare, grazie all’utilizzo di
tecniche innovative.
Anche il cantiniere che lavora nelle aziende vitivinicole e si occupa di sorvegliare il processo di vinificazione, dal conferimento delle uve e dei mosti fino
alla fase dell’imbottigliamento, e il casaro addetto alla lavorazione e trasformazione del latte per la produzione di prodotti lattiero caseario appartengono
a tale tipologia.
1.4
FIGURE PROFESSIONALI OPERATIVE
Fra le figure operative va citato il tecnico di laboratorio, che fa verifiche,
analisi, test e prove di laboratorio su materie prime e su elementi biologici e
chimici, in tutte le fasi del ciclo produttivo.
Anche il conduttore di macchine agricole rientra in tale tipologia, così
come l’operaio agricolo specializzato che esegue tutte le mansioni che
richiedono una particolare preparazione, come ad esempio il giardiniere, il potatore, l’innestatore, l’operatore del verde, solo per citarne alcuni.
1.5
ALCUNE FIGURE PROFESSIONALI
Dopo avere preso in esame in maniera sommaria la classificazione delle diverse
tipologie di figure professionali, si prendono in esame alcune di queste, evidenziando in maniera più dettagliata le mansioni che sono svolte.
Operatore agricolo
L’operatore agricolo è in grado di coltivare piante da semina e da frutto in campo e in ambiente protetto e di allevare animali.
Le attività prevalenti di questa figura professionale riguardano la coltivazione
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delle piante da semina e da frutto, la prevenzione e la cura delle malattie delle
piante, la pulizia degli spazi di allevamento e la cura degli animali sotto il profilo
dell’igiene e dell’alimentazione.
Operatore agro-alimentare
L’operatore agro-alimentare è in grado di gestire le diverse fasi del processo
produttivo agro-alimentare, utilizzando macchine e strumenti propri degli specifici ambiti e cicli di lavorazione. Le attività prevalenti di questa figura professionale riguardano la predisposizione e la regolazione dei macchinari e delle
attrezzature del settore agro-alimentare, il trattamento delle materie prime e
dei semilavorati alimentari, la lavorazione, la conservazione e il controllo della
qualità dei prodotti agro-alimentari secondo gli standard definiti.
Operatore del verde
L’operatore del verde è in grado di predisporre e gestire aree verdi curando
crescita, sviluppo e salute di piante e fiori. Le attività prevalenti di questa figura
professionale riguardano il trattamento e la lavorazione del terreno (concimazione, irrigazione e drenaggio, composizione), la piantumazione e la manutenzione di piante e vegetali, il trattamento e la cura delle piante, la manutenzione
delle aree verdi.
Casaro
Il casaro è la figura addetta alla lavorazione, preparazione e conservazione dei
latticini (formaggi, burro, yogurt).
Il compito del casaro è molto delicato, in quanto, durante la preparazione del
latte, deve verificare la purezza e il contenuto di grassi, e tenere sotto controllo
i diversi processi fisico-chimici del latte.
Una volta ottenuta la cagliata, il casaro sorveglia anche le fasi successive, per
controllare la qualità, la maturazione e la stagionatura del formaggio.
La professione di casaro si ottiene attraverso corsi di tecnico di trasformazione
agroalimentare lattiero-caseario.
Enologo
L’enologo, detto anche “operatore di vinificazione”, è in grado di presidiare la
trasformazione dell’uva in prodotti vinicoli, utilizzando metodologie e tecnologie
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specifiche nelle diverse fasi di lavorazione. Le attività prevalenti di questa figura
professionale riguardano l’assaggio delle uve, la degustazione e l’odorazione
dei prodotti vinicoli, le operazioni di prima lavorazione delle uve (pressatura,
pigiatura, diraspamento), le operazioni di fermentazione e di trattamento dei
prodotti vinicoli.
Giardiniere
Il giardiniere è in grado di realizzare parchi e giardini pubblici o privati (dalla
predisposizione del terreno ospitante, alla messa a dimora delle piante sino
alla realizzazione di semplici opere d’arredo) traducendo le esigenze e i dati
progettuali in elementi di realtà.
Le attività prevalenti di questa figura professionale riguardano la stesura di
progetti per la realizzazione di parchi e giardini, la diagnosi e il trattamento
del terreno (concimazione, semina, disinfestazione…), la piantagione, la cura
e la prevenzione delle piante, l’edificazione degli elementi d’arredo di parchi e
giardini, come ad esempio panchine, pergolati, impianti d’irrigazione, laghetti e
giochi d’acqua.
Tecnico progettista del verde
Il tecnico del verde è in grado di progettare nella sua completezza la struttura
di spazi verdi (parchi e giardini), traducendo le esigenze funzionali ed estetiche di piante e infrastrutture in soluzioni paesaggistiche realizzabili. Le attività
prevalenti di questa figura professionale riguardano lo sviluppo d’idee progettuali circa possibili soluzioni paesaggistiche, la progettazione tecnica di parchi
e giardini, la traduzione grafica e l’elaborazione di disegni tecnici sulle soluzioni
paesaggistiche individuate, la configurazione degli elementi del verde e dell’arredo di parchi e giardini.
Tecnico delle produzioni animali
Il tecnico delle produzioni animali è in grado di pianificare e gestire la produzione di animali da allevamento, programmandone le attività produttive e operando secondo criteri di sostenibilità ambientale.
Le attività prevalenti di questa figura professionale riguardano il riconoscimento delle caratteristiche produttive e riproduttive degli animali, la programmazione delle attività d’allevamento, e l’allevamento vero e proprio degli animali,
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con particolare attenzione alla realizzazione di trattamenti di cura e prevenzione
dalle malattie.
Fecondatore laico
Il fecondatore laico è un tecnico altamente qualificato, che dopo un corso di
addestramento acquisisce le necessarie competenze per poter effettuare, negli
allevamenti, la tecnica della fecondazione artificiale.
Tecnico delle produzioni vegetali
Il tecnico delle produzioni vegetali è in grado di produrre e di gestire la produzione di coltivazioni vegetali frutticole, cerealicole, orticole, erbacee, officinali,
ecc., programmandone le attività produttive e operando secondo criteri di sostenibilità ambientale.
Le attività prevalenti di questa figura professionale riguardano la programmazione della produzione, le operazioni di aratura, zappatura, concimazione ecc.,
la coltivazione di piante da semina e da frutto, la realizzazione di trattamenti di
cura e di prevenzione delle coltivazioni.
Tecnico esperto in protezione e ripristino in ambienti agrari e
forestali
L’esperto in protezione e ripristino degli ambienti agrari e forestali interviene
sui sistemi agrari e forestali per attuare strategie di tutela e ripristino ecologico
e produttivo, progetta e realizza interventi di tipo agro-ambientale e di recupero
paesaggistico conformi ai regolamenti comunitari (Regolamenti UE 2078, 2080
del 1992).
Più specificamente, definisce le strategie idonee a contenere le infestazioni
d’insetti e di altri agenti patogeni, limita i danni di avversità abiotiche e riporta
alla normalità colturale i sistemi alterati, ripristina la copertura vegetale in cave
e discariche dismesse, aumenta la biodiversità in sistemi interessati dall’azione
dell’uomo, realizza sistemi di depurazione che utilizzano piante di specie particolari (fitodepurazione), riporta alla normalità colturale i sistemi foraggieri e i
pascoli di alta quota e gestisce i reflui in modo ecocompatibile.
Ha conoscenze di ecologia forestale e dei sistemi agrari, di apicoltura, sa identificare i principali organismi patogeni e valutare l’effetto delle principali avversità abiotiche, come inquinanti e incendi.
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1.6
LE FIGURE PROFESSIONALI DEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE
IL NUOVO PROFILO DEL DIPLOMATO IN AGRARIA
La recente riforma degli istituti tecnici a indirizzo agrario ha introdotto alcune
innovazioni che vanno a ridefinire il profilo del diplomato in agraria.
Nello specifico la riforma prevede tre diverse articolazioni:
• Produzione e trasformazione.
• Gestione dell’ambiente e del territorio.
• Viticoltura ed enologia.
Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” sono approfondite le
problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali,
alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” sono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, i temi collegati alle operazioni di estimo e al genio rurale.
Nell’articolazione “Viticoltura ed enologia” sono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle
trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle
biotecnologie.
A conclusione del percorso quinquennale, il Tecnico Diplomato in “Agraria, agroalimentare e agroindustria” consegue i risultati di apprendimento di seguito
specificati in termini di competenze:
1. Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali.
2. Organizzare attività produttive ecocompatibili.
3. Gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi
dei prodotti e assicurando tracciabilità e sicurezza.
4. Rilevare contabilmente i capitali aziendali e la loro variazione nel corso degli
esercizi produttivi; riscontrare i risultati attraverso bilanci aziendali ed indici
di efficienza.
5. Elaborare stime di valore, relazioni di analisi costi-benefici e di valutazione
di impatto ambientale.
6. Interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali,
relative alle attività agricole integrate.
7. Intervenire nel rilievo topografico e nelle interpretazioni dei documenti riguardanti le situazioni ambientali e territoriali.
8. Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimen-
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tari collegati alle caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell’ambiente.
Il Perito agrario è pertanto un tecnico polivalente che svolge compiti che possono spaziare dalla conduzione di aziende agricole all’assistenza tecnica o consulenza nel settore agroalimentare.
Il corso di studi svolto presso gli Istituti Tecnici Agrari fornisce una preparazione articolata nel settore tecnico scientifico e soprattutto agrario. Permette
anche, ovviamente, il raggiungimento di una formazione culturale di base e una
preparazione scientifica e tecnica pratica tali da consentire sia l’inserimento a
livello tecnico nel mondo del lavoro, sia il proseguimento degli studi presso tutte
le facoltà universitarie.
Questo permette l’impiego nel mondo del lavoro in vari settori.
¾ Conduzione tecnica di aziende agrarie.
¾ Tecnico di organizzazioni cooperative consortili.
¾ Tecnico presso industrie di prodotti per l’agricoltura.
¾ Tecnico presso industrie di trasformazione di prodotti agricoli.
¾ Impiego tramite concorso presso i Ministeri delle risorse agricole e forestali, Finanze, Commercio, gli uffici agrari delle Regioni, Province, Comuni,
associazioni intercomunali.
¾ Insegnamento tecnico pratico negli Istituti Agrari.
Per coloro che oltre ad avere conseguito il diploma di Perito agrario hanno
ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione e siano iscritti all’Albo professionale, si apre la strada della libera professione.
Le attività che possono essere svolte dal Perito agrario (secondo quanto
previsto dalla Legge n. 434/68 e dalla Legge n. 54/91), ossia da chi abbia conseguito il diploma di Perito agrario e l’abilitazione all’esercizio della professione
e sia iscritto all’Albo professionale, sono le seguenti:
• direzione, amministrazione e gestione di aziende agrarie e zootecniche;
• progettazione, direzione e collaudo di opere di miglioramento fondiario e di
trasformazione di prodotti agrari e relative costruzioni limitatamente alle
medie aziende, il tutto in struttura ordinaria;
• misura, stima, divisione dei fondi rustici, delle costruzioni e delle aziende
agrarie e zootecniche, anche ai fini dei mutui fondiari;
• lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento, inerenti le
piccole e medie aziende e relativi al catasto terreni ed al catasto urbano;
• stima delle colture erbacee ed arboree e loro prodotti e valutazione degli
interventi fitosanitari;
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• valutazione dei danni alle colture, stima di scorte e dei miglioramenti fondiari agrari e zootecnici, nonché le operazioni di consegna e di riconsegna dei
beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni;
• direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, la direzione e la manutenzione di giardini anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane;
• cura e tutela di aziende agrarie e zootecniche;
• consulenza, stime di consegna e riconsegna, controlli analitici, funzioni di
perito di arbitratore per i settori di specializzazione enotecnici, caseari, elaiotecnici ed altri;
• progettazione e direzione di piani aziendali ed interaziendali di sviluppo agricolo limitatamente alle medie aziende;
• attività tecniche connesse agli accertamenti, alla valutazione ed alla liquidazione degli usi civici;
• assistenza tecnica ai produttori agricoli singoli ed associati.
La qualificazione richiesta per esercitare la professione è il possesso del diploma di perito agrario, l’avere conseguito l’abilitazione professionale ed essere
iscritti all’Albo dei Periti agrari. L’abilitazione all’esercizio della professione è
subordinata al compimento di un periodo di pratica biennale presso un Perito
agrario o un dottore in scienze agrarie o forestali iscritti ai rispettivi albi professionali da almeno un quinquennio ovvero allo svolgimento per almeno tre anni
di attività agricola subordinata, anche al di fuori di uno studio professionale,
ed al superamento al termine del biennio o del triennio dell’esame di Stato di
abilitazione.
Oltre allo svolgimento dell’attività libero-professionale i Periti agrari trovano
collocazione anche come tecnici nell’industria agroalimentare, come addetti al
controllo di qualità in diversi punti della filiera produttiva, come tecnici esperti
addetti al controllo produttivo ed all’assistenza tecnica nelle aziende che seguono linee produttive dell’agricoltura integrata e biologica, come tecnici addetti
alla progettazione, allestimento e manutenzione di spazi verdi pubblici e privati, come tecnici del settore ambientale nella valutazione di impatto ambientale
e progetti di mitigazione; come tecnici ed esperti negli studi di pianificazione
urbana e territoriale, come progettisti nelle opere di miglioramento fondiario,
come tecnici progettisti nelle opere di restauro ambientale e paesaggistico,
come direttori di parchi ed aree protette.