Calcio, tennis e basket. Finisce l`olimpiade di casa Noah

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Calcio, tennis e basket. Finisce l`olimpiade di casa Noah
UNA STORIA DI FAMIGLIA E DI SPORT
Calcio, tennis e basket. Finisce l'olimpiade di casa Noah
È morto Zacharie, il capostipite, ex del Sedati, papà di Yannick e nonno di Joakim, pivot dei New York
GENERAZIONI NOAH Da sinistra nonno Zacharie (ex calciatore del Sedan)
morto ieri a 79 anni, il figlio Yannick, 56 anni, e il nipote Joakim. 31 anni
Sergio Arcobelli
• Un calciatore, un tennista e un cestista. Insomma, una famiglia di campioni. Parliamo dei tre Noah, da ieri
diventati improvvisamente solo due.
È morto, infatti, all'età di 79 anni Zacharie Noah, ex calciatore camerunense costretto a chiudere anzitempo
per un infortunio la carriera, più conosciuto come il padre di Yannick e il
nonno di Joakim.
A dare l'annuncio su Twitter della
scomparsa di Zacharie è stato lo stesso Yannick. «Domenica mattina (ieri
ndr) a Yaoundè, Zacharie Noah si è
spento serenamente nel sonno. Ci ha
lasciato circondato dalla sua famìglia».
Più che per il fatto di essere l'unico
calciatore nero nelle rose di Stade
Saint-Germain e di Sedan, con quest'ultima riuscì a vincere la Coppa di
Francia nel 1961, Zacharie viene ricordato per la corsa frenetica sul campo
del Centrale dopo la vittoria del figlio
nella finale del Roland Garros '83 contro Mats Wilander. Zacharie, infatti,
senza neppure aspettare che il figlio
andasse a stringere la mano all'arbitro di sedia, come da routine, era
piombato giù dalle tribune (anche
con una caduta ma senza conseguenze) per stringere a sé in un dolce abbraccio il figlio in lacrime. Ora, purtroppo, quelle stesse lacrime sono state versate per la morte del papà.
La famiglia Noah, comunque, resta
unica nel suo genere: tre atleti dello
stesso dna di buon livello in tre sport
diversi non è roba che si vede tutti i
giorni. Ma, d'altronde, una delle caratteristiche della famiglia è che oltre a
essere unici, sono sempre stati molto
uniti. Anche se le distanze, negli ultimi tempi, erano aumentate: Zacharie,
Knicks
gravemente malato, era tornato nel
suo paese natale, Yaoundè, il figlio
Yannick è stato da poco riconfermato
capitano di Coppa Davis della Francia e il nipote e cestista Joakim, un
pivot attualmente in forza ai New
York Knicks in Nba. Proprio in estate,
quando il nipote si era trasferito nella
Grande Mela, dopo una decade ai Chicago Bulls, il nonno Zacharie si era
ammalato e Yannick non aveva potuto assistere alla conferenza stampa di
presentazione di Joakim per tornare
in Francia e restare in compagnia di
papà ormai in fin di vita.
«Sono molto orgoglioso delle mie
radici africane - dichiarava l'ala grande dei Bulls alNew York Post-, ovvero
quelle di mio nonno. A lui piace stare
sempre nello stesso pezzo di terra tutto il tempo. Così, una volta all'anno
torno da lui per trascorrere del tempo
insieme e ascoltare le sue storie, quella di mio papà e quindi la mia. E capire, quindi, come mai abbiamo una
mentalità da combattenti». Il segreto
dei Noah? Il perché lo spiega Joakim
sempre al Post: «Anche se faceva uno
sport diverso, mio nonno mi ha parlato molto di come sia importante il cameratismo e la chimica di squadra. E
non ha mai smesso di ricordarmi da
dove vengo, affinché io tenga sempre
i piedi per terra». Ora nonno Zacharie
non c'è più, ma dna e radici dei Noah
non si cancellano.