Introduzione: sequenze selezionate dal film Oliver

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Introduzione: sequenze selezionate dal film Oliver
Note alle diapositive della presentazione sul Perfido ebreo
Introduzione: sequenze selezionate dal film Oliver Twist di David Lean >> l’entrata in scena dell’ebreo Fagin,
fino alla scena dello scrigno >> discussione collettiva sullo stereotipo dell’ebreo e sulle sue caratteristiche
Diapo 1 – È un’immagine allegorica che serve a sintetizzare il tema dei rapporti ebrei-cristiani dal punto di
vista dei cristiani. Le due figure femminili possono essere analizzate nei dettagli, che servono tutti a
sottolineare la superiorità di Chiesa (corona, vessillo intatto, sguardo diritto davanti a sé) rispetto a Sinagoga
(a capo scoperto, vessillo spezzato, benda sugli occhi), che non è stata capace di riconoscere il messia. La
contrapposizione Chiesa-Sinagoga è molto frequente in tutta l’Europa medievale (c’è anche nel battistero di
Parma). Le Diapo 2 e 3 si riferiscono sempre alla vittoria di Ecclesia su Sinagoga (quest’ultima, però, non è
bendata). Le Diapo 4 e 5 sono varianti dello stesso tema. La Diapo 5 illustra l’evoluzione demoniaca della
rappresentazione: non solo Sinagoga è bendata, ma la sua posizione è aggravata dal fatto che è il diavolo a
chiuderle gli occhi.
Diapo 6 – La diapositiva mostra un codice miniato in cui viene mostrata una discussione teologica tra
domenicani ed ebrei. Mentre in passato gli ebrei erano indistinguibili dai cristiani, ora portano come segno di
riconoscimento un cappello a punta.
Diapo 7 e 8 – La miniatura rappresenta l’albero dei vizi associato agli ebrei che va tagliato alle radici: il vizio
più importante da cui derivano tutti gli altri è, alla base del tronco, la cupidigia.
Diapo 9 – 14 - Sono varianti dello stesso tema: gli ebrei sono individuati come popolo deicida, anche là dove
il testo evangelico attribuisce la responsabilità ai romani (diapo 12). Si tende poi ad attualizzare la
responsabilità: gli ebrei antichi sono sistematicamente confusi con gli ebrei contemporanei (dettaglio diapo
14). Lo stereotipo dell’ebreo si arricchisce di altri dettagli figurativi, accanto al già citato cappello a punta; si
tratta di una rappresentazione caricaturale in cui il naso ebraico presenta una vistosa gobba. Il naso ebraico
diventa un topos che si radica nell’immaginario collettivo tanto che viene riproposto dalla pseudo-scienza
razzista del XX secolo (v. confronto tra nasi: naso da nero – naso ebraico – naso greco-romano, con la spada
che separa il profilo classico dagli altri due, sulla copertina della rivista fascista “La difesa della razza” nella
diapo11).
Diapo 15 - 16 Dallo stereotipo medievale dell’usuraio ebreo a quello del banchiere moderno.
Diapo 17-25 illustrano una serie di “leggende nere” relative agli ebrei, continuamente risposte fino al secolo
XX: gli omicidi di bambini soprattutto a scopi rituali (come nella storia di San Simonino da Trento della
diapo 19 e nella versione letteraria che ne dà Chaucer), la profanazione dell’ostia, la diffusione della peste, la
storia dell’ebreo errante. Lo stereotipo travalica il medioevo e si insedia nella mentalità collettiva dell’età
moderna (v. diapo 22 Lutero). Un esempio è la leggenda dell’ebreo errante: fogli popolari – ad esempio le
stampe popolari della notissima fabbrica di Epinal - ne diffondono la storia; la convinzione che l’ebreo
Ahasvero continui a vagare sulla terra senza una meta è tale che ancora nel Settecento e nell’Ottocento viene
riconosciuto per strada. Questo non toglie che in alcune opere letterarie, come quella omonima di Sue, la
figura dell’ebreo errante assuma dei contorni positivi (Ahasvero sventa un complotto dei gesuiti impedendo
loro di appropriarsi di beni che non sono loro…).
Diapo 27 – 28 Con lo sviluppo della scienza tra Settecento e Ottocento, il pregiudizio antiebraico non
scompare, ma si prepara a mutare volto ammantandosi di rigore scientifico. Tutto inizia con la riflessione
settecentesca e poi ottocentesca sulle razze, con la loro classificazione e con la ricerca dei tratti costitutivi.
Quelle che erano distinzioni fondate sulle differenze di religione diventano differenze naturali, dunque non
emendabili da eventuali conversioni. Si passa così dall’antigiudaismo di matrice religiosa all’antisemitismo di
matrice biologica. Nella diapo 27 sono ancora una volta protagonisti i profili: sulla base di precise misurazioni
si stabilisce che unendo fronte, narice e estremità dell’orecchio si ottiene un angolo acuto nel caso della
scimmia, un angolo retto nel caso dell’uomo bianco (ancora una volta nella sua versione greco-romana) ed
ancora un angolo acuto nel caso del profilo del nero, che si avvicina dunque alla scimmia. E’ aperta la strada
al razzismo non solo nei confronti dei neri, ma anche nei confronti degli ebrei (v. manifesto degli scienziati
razzisti nella diapo 28).
Diapo 29, 32, 33, 34, 35 – L’antisemitismo nazifascista attraverso i mezzi della moderna propaganda
Diapo 30 – 31 Nei Protocolli dei Savi anziani di Sion viene aggiunto un tassello al quadro: in questo falso
fabbricato dalla polizia segreta russa agli ebrei, che fanno capo ad una centrale internazionale, viene attribuita
la volontà di avvalersi di tutti i mezzi a disposizione per soggiogare il mondo. Agli ebrei viene attribuito un
potere straordinario (controllo dell’economia, della stampa, delle leve del potere politico, etc.), che consente
loro di influenzare i destini del mondo intero.
Diapo 36 Una macabra anticipazione dello sterminio nel settimanale dei Gruppi Universitari Fascisti.
Note alle diapositive della presentazione sul Perfido ebreo