Corso motosega - k9ucinofilacormano

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Corso motosega - k9ucinofilacormano
Corso di formazione interno G.O.R. Paderno
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L’IMPIEGO DELLA MOTOSEGA……..
La presente linea guida fornisce indicazioni circa l’utilizzo in sicurezza dell’attrezzatura in questione facendo particolare
riferimento alle attività di protezione civile.
Il documento è costituito dai seguenti paragrafi: Descrizione, funzionamento e manutenzione, Dispositivi di protezione
individuali, Misure generali di sicurezza, Utilizzo della motosega nella attività di protezione civile, Scheda di verifica,
Riferimenti.
La motosega è una macchina utilizzata per effettuare il taglio del legno generalmente in direzione perpendicolare alle
fibre nelle operazioni di abbattimento alberi, taglio di rami, di legna da ardere, ecc., azionata da motore elettrico o motore
a scoppio.
DESCRIZIONE, FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE
Da un punto di vista strutturale la motosega si compone di un gruppo motore, di un organo di taglio e di un sistema di
impugnatura.
Il gruppo motore è costituito generalmente da un motore a due tempi monocilindrico (12-14.000 giri/min.); l'alimentazione
avviene tramite un carburatore a membrana che funziona indipendentemente dalla posizione della macchina.
Dall’albero motore, il moto è trasmesso, tramite un pignone ad una catena tagliente che scorre su una barra di guida
scanalata; tra la ruota dentata e l'albero motore è interposta una frizione centrifuga che si innesta automaticamente
quando il motore viene accelerato. Il corpo della motosega, costituito dal motore, dal serbatoio del carburante dal
serbatoio del lubrificante, dal carburatore e da altri organi di trasmissione collegamento e comando, è sostenuto dalle
impugnature le quali sono connesse al corpo della macchina tramite appositi supporti antivibranti.
In corrispondenza dell'impugnatura posteriore sono di solito posizionati gli organi di comando:
¾
¾
¾
¾
¾
grilletto acceleratore;
bloccaggio-sicurezza del grilletto acceleratore;
dispositivi di avviamento (starter);
comando marcia arresto-stop;
comando lubrificazione.
In corrispondenza dell'impugnatura superiore, che si estende spesso anche lateralmente al corpo macchina, si trova il
dispositivo di comando a leva del freno catena.
Il freno catena è un dispositivo di sicurezza finalizzato principalmente ad interrompere il movimento della catena stessa
quando barra di guida e catena di taglio si impennano in direzione dell'operatore.
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La catena tagliente è tenuta tesa da un dispositivo tenditore; essa è costituita da maglie di guida, di collegamento, e di
taglio in successione; le ultime hanno i denti di taglio alternativamente posti a destra e a sinistra della catena. Per evitare
attriti eccessivi fra la catena e la sede di scorrimento sulla barra di guida e per facilitare il taglio è presente un sistema di
lubrificazione che può essere automatico o comandato manualmente dall'operatore (nei vecchi modelli). L’affilatura è
una procedura delicata e molto importante.
AFFILATURA
Per effettuare una buona affilatura, prima di tutto occorre leggere sulla barra le seguenti caratteristiche:
•
•
•
•
Lunghezza della barra;
Il numero di denti di acciaio cromato;
Lo spessore della catena;
Il passo della catena (dato dalla distanza dei perni di una maglia si misura in pollici diviso 2)
L’affilatura deve essere effettuata con apposite lime tonde con tagliente spiralato, per ogni tipo di catena è necessario
uno specifico tondino (lima):
-
catena 3/8 di diametro (c.a. 2 cm): utilizzare lima diametro 5,5 mm o 7/32’’;
-
catena 325 lima diametro 4,8;
-
catena picco 3/8 utilizzare lima diametro 4;
-
catena ¼ utilizzare lima diametro 4
L’angolo di affilatura rispetto alla catena deve generalmente rispettare i 25°, per ottenere un buon angolo di affilatura la
lima deve sporgere di 1/5 del diametro dal dente. Non affilare con la corretta inclinazione porta a pericolo di rimbalzo e
vibrazioni eccessive.
Nel procedere con l’affilatura non affondare mai la conca del dente e mai spingere il tondino di affilatura verso il basso. Il
dente di profondità invece stabilisce quanto legno deve essere asportato durante il taglio.
Ogni otto ore di lavoro occorre girare la barra.
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MANUTENZIONE
Per mantenere efficiente la macchina, dopo l’utilizzo, normalmente vanno eseguite le seguenti operazioni:
-
-
pulizia del filtro dell’aria; ricordarsi di chiudere sempre la valvola a farfalla (aria)
pulizia delle lamelle di raffreddamento del cilindro
pulizia degli ammortizzatori
il cordino di avviamento (di c.a. 1 mt) se usurato, cambiarlo (attenzione al verso di arrotolamento)
durante i rifornimenti pulire bene intorno al tappo e pulire i beccucci della tanica e mantenere quest’ultima in
luogo fresco (il carburante, se freddo, la macchina gira meglio)
In previsione di soste di lavoro prolungate, se non si utilizza carburante alchilato (privo di benzene e idrocarburi
aromatici molto inquinanti), svuotare sempre il serbatoio (la normale miscela ha una scadenza di c.a. 2/3 mesi),
poiché la benzina verde corrode il filtro del carburante e rovina i tubicini di plastica.
La miscela è composta da benzina e olio sintetico al 2%, non superare mai questa proporzione
Carburazione:
-
la miscela aria benzina (rapporto stechiometrico) deve essere 1:14, 1 parte di carburante per 14 parti di aria
L: Regolazione carburante al minimo dei giri
H: Regolazione carburante al massimo dei giri
Per aumentare i giri del minimo usare al vite L in diminuzione (rotazione all’indietro)
Per aumentare i giri del massimo usare la vite H in diminuzione
Carburazione base: chiudere le due viti H e L e riaprire di un giro, poi provare ad avviare e (con un po’ di
esperienza e di orecchio) procedere con le regolazioni.
……….E LA SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
DISPOSITIVI DI SICUREZZA OBBLIGATORI
Le immagini mostrano rispettivamente il freno catena bloccato (catena bloccata) e il freno catena sbloccato (catena
libera).
L'intervento del freno catena è comandato dall'azione volontaria o involontaria della mano che spinge il paramano o
scudo di protezione verso la catena di taglio. Il dispositivo può anche intervenire automaticamente qualora la macchina si
sposti bruscamente nella direzione in cui si dovrebbe trovare normalmente l’operatore.
L'arresto del movimento della catena è conseguente all'azione di un dispositivo frenante (nastro o superficie di contrasto)
su un tamburo o disco di frizione.
È indispensabile che lo scudo del freno catena, una volta azionato, mantenga la posizione di bloccaggio della catena.
Il dispositivo deve essere sempre utilizzato in posizione di bloccaggio:
¾ all'avviamento del motore;
¾ durante gli spostamenti con motore acceso.
¾
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Il bloccaggio di sicurezza dell'acceleratore impedisce l'azionamento dell'acceleratore quando non si tiene saldamente
l'impugnatura posteriore ed evita quindi azionamenti accidentali.
Il nottolino di sicurezza, o uncino prendicatena, è un perno posto alla base della barra di guida che serve ad intercettare
la catena in caso di rottura.
In corrispondenza delle impugnature appositi paramano proteggono le mani dell'operatore contro contatti accidentali nel
caso di rottura della catena.
Gli ammortizzatori che collegano le impugnature alla macchina prevengono malattie professionali dovute alle vibrazioni.
Coprilama
Altri dispositivi di sicurezza facoltativi sono:
depressore di compressione: tasto posto sul dorso della macchina che aziona una valvola aprendo un foro nella
camera di scoppio evita al primo scoppio del motore che la macchina procuri strappi alla spalla
ammortizzatore all’impugnatura della manetta di accensione
2’ freno catena posto sull’impugnatura posteriore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Dato che il sistema di protezione proprio della motosega non risulta sufficiente ad eliminare tutti
i pericoli insiti nelle operazioni eseguite con la macchina in questione, si rende necessario
l’impiego di dispositivi di protezione individuale (DPI). I DPI assolvono la funzione di proteggere
l’utilizzatore contro i cosiddetti rischi residui; nel caso della motosega tali rischi sono
riconducibili a:
¾
¾
¾
¾
¾
taglio
alla lesione agli occhi provocata dalla proiezione di schegge ed altri materiali
schiacciamento degli arti inferiori dovuto agli spostamenti dei carichi oggetto di
lavorazione
danno uditivo
urti al capo
SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Risulta opportuno che la dotazione dell’operatore addetto alla motosega e delle persone che lo
assistono nelle operazioni di tagli siano dotate, a seconda dei casi, in tutto o in parte dei seguenti DPI:
Pantaloni protettivi contro il taglio da motosega devono essere marchiati CE e conformi alla UNI EN 388-5 (indumenti
di protezione per utilizzatori di seghe a catena portatili) e contenere uno specifico pittogramma1. Questo tipo di
indumento, fornito in diversi modelli e classi di sicurezza, costituito da numerosi strati di fibra in nylon o kevlar
sovrapposti (non meno di 6 per la classe 1 in kevlar e 10 per quelli in nylon) che in caso di urto con la catena si
avvinghiano su di essa in modo da bloccare l’ingranaggio di rotazione.
Esistono tre modelli di pantalone: A protettivi davanti e fianchi gamba (5 cm), B protettivi davanti e fianchi gamba (10 cm)
e mod. C protettivi davanti e dietro le gambe fino altezza ginocchia.
La classe di sicurezza dell’indumento si sceglie a seconda della velocità espressa in m/s (metri al secondo): 20 m/s ( c.a.
72 km/h), classe 1, 24 m/s, classe 2, 28 m/s classe 3.
E’ importante sapere che, non esiste una motosega per persone mancine, la motosega è solo “destra” e così va
utilizzata: mano destra sull’impugnatura posteriore, mano sinistra sull’impugnatura superiore. Anche i pantaloni sono
costruiti per proteggere in caso di impatto laterale destro. La protezione in nylon infatti è più rientrante nella parte interna
della gamba destra e nella parte esterna alla gamba sinistra.
Occorre inoltre prestare attenzione alle fonti di calore e seguire le istruzioni di lavaggio indicate dal costruttore per cui un
ciclo con temperatura troppo elevata o la semplice centrifuga potrebbe compromettere la sicurezza dell’indumento.
Anche uno schizzo di benzina se non bagnato immediatamente con acqua fredda può rendere inefficace la protezione.
La scadenza dell’indumento è data dal numero di lavaggi.
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I guanti devono essere marchiati CE e conformi alla UNI EN 388 (protezione contro rischi meccanici e non antitaglio) e
contenere lo specifico pittogramma2 e la numerazione indicate il livello di prestazione non inferiore a 3132. La scelta
migliore può ricadere su di un guanto con protezione solo sul dorso, per non compromettere la maneggevolezza
dell’attrezzo.
Le calzature devono essere marchiate CE e
conformi alla UNI EN 345-2 (calzature di sicurezza
con protezione contro il taglio da sega a catena a
mano) e contenere lo specifico pittogramma3.
Gli elmetti di protezione del capo devono essere
marchiati CE e conformi alla UNI EN 397 (elmetti
di protezione) per la protezione contro gli urti e la
caduta di oggetti dall’alto, oppure UNI EN 812
(copricapo antiurto). In genere hanno una
scadenza che va dai 2 ai 5 anni dalla data di
fabbricazione a seconda dello stato di
conservazione (troppo freddo o troppo caldo ne
compromettono l’elasticità) e dell’utilizzo.
I protettori degli occhi e del viso devono essere,
preferibilmente, del tipo a rete e marchiati CE in conformità alla UNI EN 1731.
La protezione dell’udito deve essere attuata mediante cuffie o inserti antirumore marchiati CE in conformità alla UNI
EN 352.
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
MISURE GENERALI DI SICUREZZA
Rifornimenti
Effettuare i rifornimenti di carburante e di olio per catena
avendo cura di non farli tracimare.
Nel caso di fuoriuscita di miscela, attendere la sua completa
evaporazione prima di avviare la macchina.
Non fumare durante le operazioni di rifornimento.
Avvio
Indossare i dispositivi di protezione individuale.
Togliere la protezione della catena e controllare la tensione.
Poggiare la motosega a terra.
Inserire il freno catena.
Stabilizzare la motosega con il piede destro
nell’impugnatura posteriore.
Avviare la macchina secondo istruzioni.
Posizione corretta di avvio.
Posizione corretta di avvio
In piedi, ma ancorata alle gambe, è sconsigliata per i meno
esperti
Posizione corretta
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Operazioni di taglio
Tenere saldamente la motosega con entrambe le mani.
Tenersi lateralmente rispetto alla catena, fuori dalla protezione
della sua linea d'azione.
Non ci devono essere altre persone vicino alla motosega.
La distanza di sicurezza per Legge è di 2 metri
Per fare forza, dove è possibile, è opportuno usare l'artiglio.
Non toccare corpi estranei (chiodi, pietre,ecc. Perchè possono
rompere le catene e far rimbalzare la motosega).
Tagliare mantenendo il motore ad un numero elevato di giri.
Rammentare che più è alto il numero di giri della motosega, più è
efficace ed agevole il taglio
Non usare la motosega al di sopra delle spalle.
Non usare la motosega quando si è sulla scala
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Evitare assolutamente di tagliare poggiando la punta
superiore della barra (come evidenziato in figura) perchè
causa sicuramente il fenomeno del “rimbalzo”.
Mai perdere il senso di rotazione (sotto “tira”, sopra
“spinge”) per tenere sempre presente dove potrebbe
rimbalzare in caso di urto accidentale.
Non tagliare più rami assieme.
Abbattimento con taglio di direzione
Una pianta si abbatte con tre tagli
I primi due servono per creare una tacca dalla parte ove si
intende far cadere la pianta, mentre il terzo, più alto
rispetto alla base della tacca, deve lasciare una sorta di
cerniera di ancoraggio nel fusto, che serve a far cadere la
pianta senza che questa si stacchi completamente dalla
base.
La direzione di caduta dell'albero è verso sinistra.
La direzione di caduta è verso destra.
1’ taglio, base della tacca, deve misurare non più di 1/5 del
diametro del fusto
2’ taglio, completamento della tacca, deve avere un angolo
di non meno di 45°
3’ taglio, di abbattimento, deve essere più alto rispetto a
piano di taglio (1’ taglio) almeno di 1/10 del diametro del
fusto e della stessa misura deve essere la “cerniera” di
ancoraggio
Meglio partire con misure ridotte per poter correggere i
tagli successivamente.
Corretto movimento della lama durante il taglio.
Cerniera: parte ombreggiata nel disegno
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Sramatura
Modalità di sramatura per latifoglie.
Modalità di sramatura per conifere.
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Depezzatura
La collocazione a terra del tronco e la
determinazione della sezione di taglio
determinano gli spostamenti del tronco stesso.
Al fine di evitare improvvisi, e pericolosi,
arresti della catena è necessario effettuare un
primo taglio della zona compressa del
tronco(<>). Nel primo caso, tagliando dall’alto
verso il basso si evita il blocco della catena
perché il tronco “chiude” verso il basso, nel
secondo caso, occorre tagliare dal basso verso
l’alto in quanto il tronco “chiude” verso l’alto.
Accessori che non devono mai mancare
- Chiave per la candela
- Attrezzo per affilare i denti
- Accetta
- Almeno un cuneo
- Miscela e olio (tanica combinata)
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
UTILIZZO DELLA MOTOSEGA NELLA ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE.
Sulla base delle precedenti esperienze che hanno visto impiegati i volontari della Protezione Civile in attività di soccorso
o di esercitazione dove è stato previsto l’utilizzo della motosega si possono sviluppare alcune considerazioni.
L’impiego della macchina in questione avviene in contesti dove, a seguito di eventi calamitosi, forti venti, piene fluviali, si
rende necessario liberare aree, infrastrutture, corsi d’acqua da vegetazione anche di grossa taglia.
Le operazioni consistono nella sramatura, nella riduzione della dimensione dei tronchi e dei palchi principali,
nell’eventuale asporto dei materiali. Spesso gli alberi sradicati si trovano collocati in posizioni difficilmente accessibili a
causa del contesto ambientale (si pensi alla morfologia di alcuni alvei torrentizi e ai problemi connessi con la presenza
dell’acqua, agli interventi sulle superfici costituite dalle nicchie di distacco formatesi a seguito di eventi franosi, ad
accumuli di vegetazione depositati a seguito di piene alluvionali, ecc.). Altre volte, quando le radici dell’albero sono
ancora, seppure in maniera precaria, ancorate al terreno risulta difficoltoso prevedere gli spostamenti della pianta
successivi ad un’operazione di taglio, in questi casi l’operazione avviene in un contesto caratterizzato da condizioni di
labilità statica delle parti tagliate, o in corso di taglio, del tronco.
Nelle attività considerate i rischi sono in parte dovuti all’utilizzo della motosega ed in parte alle condizioni ambientali
caratterizzanti il posto di lavoro. L’avvio di ogni operazione di taglio dovrà essere preceduto da una valutazione dei rischi
che tenga conto dei seguenti fattori:
- pericoli determinati dall’ambiente di lavoro
- possibilità di attuare condizioni operative idonee per l’utilizzo sicuro della motosega
- considerazione dei pericoli che il proprio lavoro può determinare nei confronti di altre persone
- dimensionare i DPI sulla base del lavoro da fare (per es. guanti che riducono troppo la sensibilità sulla motosega
possono creare più danno che altro)
Va tenuto in considerazione, nell’esecuzione di lavori in prossimità di corsi d’acqua, il pericolo di annegamento che
aumenta di importanza in presenza di oggettive difficoltà di soccorso della persona caduta in acqua in condizioni di
perdita di coscienza o comunque impossibilitata nei movimenti. In questi casi dovrà essere valutata la possibilità di
indossare aiuti al galleggiamento (EN 393, destinati ad essere utilizzati in acque riparate quando i soccorsi sono vicini
e l’utilizzatore sa nuotare) o giubbotti di salvataggio (EN 395 con valore di galleggiabilità pari a 100 N; EN 396 con
valore di galleggiabilità pari a 150 N; EN 399 con valore di galleggiabilità pari a 275 N).
Un ulteriore pericolo per la salute dei volontari impiegati in prossimità dei corsi d’acqua potrebbe essere determinato ad
infezione da leptospirosi. A tal proposito si evidenzia come il problema sia praticamente assente nelle zone alpine,
mentre regioni come il Veneto e la Lombardia (in relazione alle aree di pianura) hanno registrato numerosi casi si
infezione. Data la scarsa efficacia del vaccino e la sua non commercializzazione vanno prese in considerazione, nelle
situazioni a rischio, misure preventive quali l’evitare contatti con acque stagnanti, indossare indumenti protettivi (stivali,
guanti, ecc.), dato che Il contagio avviene attraverso abrasioni della cute o attraverso le mucose, e misure di attenzione
verso il manifestarsi di sintomi (l'incubazione, cioè il tempo che trascorre tra il momento dell'infezione e la manifestazione
dei sintomi è compresa tra i 2 e i 26 giorni. Nella prima fase i sintomi sono febbre alta (39 C° - 40 C°), mal di testa, dolori
muscolari, nausea vomito, occhi arrossati, dolori addominali; dopo 1-3 giorni di miglioramento sintomatico le leptospire
scompaiono dal sangue e inizia la seconda fase: la febbre fa la sua ricomparsa e le leptospire compaiono nelle urine).
L’operatore addetto alla motosega dovrà dare chiare indicazioni al personale di supporto. Generalmente la squadra tipo
è composta da un addetto alla motosega e uno o due assistenti in genere dotati di leva, per la movimentazione dei
tronchi o delle parti di tronco di grossa dimensione, e di roncola per la sramatura.
Al fine di garantire le operazioni di soccorso in caso di incidente, ogni singolo cantiere dovrà essere dotato di
collegamento radio funzionante e verificato ad ogni spostamento; le singole squadre dovranno essere in collegamento,
se non altro visivo, tra loro.
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Dovranno essere presenti in cantiere dotazioni di pronto soccorso.
La presente linea guida non tratta dei lavori con motosega eseguiti su fune.
SCHEDA DI VERIFICA
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La motosega è prevista dell'attrezzatura di sicurezza e si
trova in perfetto stato di funzionamento?
Fanno parte dell'attrezzatura di sicurezza di una
motosega i seguenti dispositivi:
1. freno catena con paramani
2. sicura dell'acceleratore
3. battuta
4. paramani
5. sistema antivibrante
6. interruttore d'arresto
7. silenziatore
8. catena di sicurezza
9. coprilama
SI
In parte
NO
2
Per il pieno di benzina e olio della motosega si fa uso di un bidone con bocchettoni di travaso di sicurezza?
3
Per i lavori di manutenzione vengono usati attrezzi appropriati, lime piatte,lime rotonde, ecc.?
4
Sono state consultate le istruzioni per l'uso?
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
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Il necessario equipaggiamento individuale di protezione
risulta disponibile?
A seconda del rischio occorrono:
1. casco
2. protezione auricolare
3. protezione degli occhi e del viso
4. tuta da lavoro aderente e comoda (per lavori
da boscaiolo: giubba da lavoro con colore di
segnalazione) pantaloni da lavoro con rinforzo
antitaglio, eventualmente con gambali
5. guanti da lavoro
6.
scarpe robuste con suole antiscivolo
7. materiale di primo soccorso
SI
In parte
NO
6
Si fa sempre uso dell'equipaggiamento individuale di protezione durante i lavori con la motosega?
7
I dispositivi di protezione individuale sono in perfetto stato d'uso?
8
Viene osservato il divieto di fumare durante il pieno di benzina?
9
Viene avvitato correttamente il coperchietto del serbatoio una volta ultimato il pieno di benzina?
10
La motosega viene avviata correttamente?
11
Il lavoro è stando in posizione sicura e tenendo ordine sul posto di lavoro?
12
Viene sempre osservata la distanza di sicurezza minima di 2 metri da altre persone?
13
Si evita di segare a un'altezza superiore a quella delle spalle?
14
Si evita di tagliare con la punta della lama?
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I lavori con la motosega vengono eseguiti solo se è garantito l'aiuto? Per aiuto si intende:
¾ aiuto nell'assicurare il posto di lavoro
¾ pronto soccorso
Sul posto di lavoro è presente un sistema di collegamenti per l'attivazione dei servizi per casi d'emergenza?
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
SI
In parte
NO
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SICUREZZA DELLE OPERAZIONI
Progetto e dispensa dell’opera è stata effettuata dal G.O.R. Paderno
Tel.:02-9105541 Fax.: 02-99045022 – P.O. Box 28
E-mail:[email protected] – http:\\www.gorpaderno.it
Redatta da: Maurizio Buoso
Stampato in proprio e destinato esclusivamente alla distribuzione interna
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