Oggetto: bilancio Estate 2008 Alle redazioni in indirizzo L

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Oggetto: bilancio Estate 2008 Alle redazioni in indirizzo L
Oggetto: bilancio Estate 2008
Alle redazioni in indirizzo
L’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente
dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia traccia un bilancio sull’andamento
dell’estate meteorologica 2008: la 4° estate più calda vissuta dai modenesi. Più caldi della
media tutti i mesi estivi, in particolare agosto, mentre il giorno più caldo è stato il 4 agosto con
34.8°C. L’estate continua: nonostante i temporali improvvisi, ci aspettano altre calde giornate.
Nonostante l’assenza di vere ondate di caldo record, l’estate 2008 – a detta degli esperti
dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente
dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - consolida ulteriormente la sequenza di
estati calde iniziata alla fine del XX secolo e proseguita per tutti i primi anni del nuovo millennio,
che ha avuto il suo punto topico nella indimenticabile e - per fortuna ancora (finora) - non superata
estate straordinaria del 2003.
Per quanto riguarda Modena, in particolare, l’estate nel suo insieme ha fatto registrare una
temperatura media di 25.2°C. Consultando gli annali statistici riportati nel libro “L’Osservatorio
di Modena 180 anni di misure meteoclimatiche” (Edizioni SMS, in collaborazione con fondazione
CRMO e Università di Modena e Reggio E.) si scopre che l’estate 2008 si va a inserire al 4° posto
fra le più calde almeno dal 1860, superando il 2007 ed il 2004 ed è stata appena più fresca - si fa
per dire - di quelle del 1950 (25.4°C) e 1998 (25.6°C), mentre resta ampiamente distante nei suoi
valori l’eccezionale 2003 che segnò una media di 28°C.
“Forse - fa presente il meteorologo Luca Lombroso - la sensazione di molte persone è stata quella
di una estate abbastanza normale, ma la climatologia si fa con i dati strumentali ed i confronti con
le osservazioni del passato. E i dati oggettivi confermano che il periodo che stiamo vivendo è
caratterizzato da un inequivocabile cambiamento climatico”
Anche i singoli mesi di giugno (Tmed 23.4°C) e luglio (Tmed 25.9°C), sono risultati decisamente
più caldi dei rispettivi valori di riferimento 1971-2000 (rispettivamente di 21.7°C e 24.7°C), ma
restano fuori dai 10 mesi più caldi. Assai più anomalo, invece il mese di agosto che con una
temperatura media mensile di 26.4°C è diventato il 5° più caldo dall’inizio delle osservazioni,
superando nei valori medi il 2000 (26.3°C) e avvicinando tanto il 1998 (26.5°C) che il 2001
(26.6°C). Distanti, invece, il 1994 (27.0°C) e ancor di più il 2003 che con i suoi 29.4°C resta il
mese più caldo in assoluto dal 1860 per la città di Modena.
“Quello che stupisce - continuano Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi dell’Osservatorio
Geofisico universitario - non è tanto l’anomalia di quest’anno o i singoli record, quanto il ripetersi
di stranezze, anomalie, record con una frequenza mai vista in passato e con una serie di anni e
mesi caldi che si sono andati a concentrare tutti nello scorso dell’ultimo decennio”.
Le singole giornate non hanno mai toccato vere punte record, il giorno più caldo del 2008 risulta
infatti il 4 agosto con una temperatura massima di 34.8°C, un valore sostanzialmente in linea con
quanto ci si può aspettare dal “giorno più caldo dell’anno”. Quello che ha caratterizzato l’estate
2008, infatti, non sono tanto le singole giornate calde quanto la durata del caldo con un totale al 4
settembre di ben 56 giorni “caldi”, ovvero con temperatura massima uguale o superiore ai 30°C:
solo nel 1950 (60), 1877 (64) e, soprattutto, nel 2003 (78) ci sono stati più “giorni caldi” che nel
2008. E la serie potrebbe ancora aumentare, sia in considerazione delle previsioni a breve che della
recente tradizione per settembre, che ci sta abituando di frequente al caldo tardivo.
Riguardo le previsioni infatti, secondo l’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei
Materiali e dell’Ambiente siamo ancora alle prese con un anticiclone da caratteristiche tardo-estive,
che resiste all’avanzata delle perturbazioni atlantiche. Esse interessano il nordovest dell’Italia e di
tanto in tanto, come è successo lunedì scorso, sconfinando con temporali nelle nostre zone. Un altro
episodio simile è previsto fra giovedì e venerdì. E’ bene però puntualizzare che si tratterà di episodi
molto localizzati e di breve durata, che arrivano improvvisi dopo giornate soleggiate e calde, ma
dove colpiscono lo fanno con una intensità piuttosto forte, mentre le zone vicine restano, per così
dire, all’asciutto. Inoltre, nel fine settimana, si espanderà addirittura l’anticiclone subtropicale, che
terrà sempre bloccate al nordovest le perturbazioni e potrebbe portare ancora nelle nostre zone,
complici i venti caldi da sudovest con fenomeni di föhn appenninico, temperature oltremodo
elevate per la stagione, anche fino a 32-34°C nelle giornate di sabato e domenica.
“La vera rottura dell’estate - secondo Luca Lombroso - non è ancora nel quadro delle previsioni a
breve e medio termine e, anzi, il centro-sud potrebbe vedere schizzare i termometri a valori
decisamente fuori stagione, anche 35-36°C in alcune località”.
Per quanto riguarda le precipitazioni, i mesi estivi hanno visto accumularsi a Modena 176.5 mm di
pioggia, un valore che si colloca sopra la media del periodo (141.6 mm), anche se somma di
situazioni opposte che vanno dal piovoso giugno con 151.3 mm, tra l’altro quasi tutti concentrati
nella prima metà del mese, e i siccitosi luglio (11.5 mm) e agosto (13.7 mm). Nel complesso il 2008
appare registrare precipitazioni finora superiori alla media, ma di fatto quasi 300 dei 464.1 mm sono
stati concentrati fra metà maggio e metà giugno.
Appunto a parte sul discorso afa. L’estate 2008, come del resto le ultime, non è stata un’estate afosa
bensì torrida, con valori di umidità relativa spesso bassi per le caratteristiche del clima modenese:
nelle ore diurne e addirittura in tutto il mese di agosto spesso inferiori al 30%; nelle ore notturne in
città, complice il suolo cementificato, in poche occasioni si è andati oltre il 70% e mai oltre il
90%.
“Uragani, ritiro dei ghiacci polari, perdita di biodiversità, ed anche le calde estate nostrane
alternate a temporali inusuali in passato - ammonisce Luca Lombroso - sembrano lanciarci un
allarme: sarebbe bene coglierlo e cambiare strada, prima che sia il clima e l’esaurimento delle
risorse a imporcelo!”
Modena, 04 settembre 2008
L’ufficio stampa