CRISI: COLDIRETTI, 3,3 MILIONI DI MQ DI ORTO IN CITTA`, SONO

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CRISI: COLDIRETTI, 3,3 MILIONI DI MQ DI ORTO IN CITTA`, SONO
rassegna stampa quotidiani
21 marzo 2015
coldiretti
❚ coldiretti news Crisi: Coldiretti, 3,3 milioni di mq di orto in città, sono triplicati; Crisi:
Coldiretti/Censis, 46% italiani nell’orto con arrivo primavera la passione tra i giovani ha
superato quella tra gli anziani; Le novità 2015 in anteprima su Expo nello stand Coldiretti
al Vinitaly
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Oggetto: CRISI: COLDIRETTI, 3,3 MILIONI DI MQ DI ORTO IN CITTA’, SONO TRIPLICATI + foto
Data: 21 marzo 2015 10.03.29 GMT+01.00
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Nella foto: un “tutor dell’orto” in piena azione nel corso delle iniziative della Coldiretti svoltesi
oggi in tutta Italia.
La Coldiretti autorizza la libera e gratuita pubblicazione dell’immagine
N.177 - 21 Marzo 2015
CRISI: COLDIRETTI, 3,3 MILIONI DI MQ DI ORTO IN CITTA’, SONO TRIPLICATI
Mai così tante aree verdi sono state destinate ad orti pubblici nelle città capoluogo dove si è
raggiunto il record di 3,3 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in
piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al
giardinaggio ricreativo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della
presentazione della prima rete di “tutor dell’orto” promossa dalla Fondazione Campagna
Amica sulla base del rapporto Istat sulla qualità del verde urbano del 2014, dalla quale si
evidenzia che gli orti urbani in Italia sono addirittura triplicati in due anni.
Le coltivazioni degli orti urbani - sottolinea la Coldiretti - non hanno scopo di lucro, sono
assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo
familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà e ad avere anche un
valore didattico, concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate
per lo più incolte e destinate all’abbandono e al degrado.
A livello nazionale – precisa la Coldiretti – sono 57 le amministrazioni comunali capoluoghi di
provincia che hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza. Si tratta in media di
una percentuale pari a poco meno del 50 per cento del totale ma esiste una forte
polarizzazione regionale con la percentuale che sale all’81 per cento nelle città del Nord
(oltre che a Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, entrambe
intorno ai 155 mila metri quadrati), meno di due città capoluogo su tre al Centro Italia hanno
orti urbani, mentre nel Mezzogiorno sono presenti solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e
Nuoro, secondo l’Istat. A questi spazi “legali” se ne aggiungono altri occupati forzatamente
da gruppi spontanei, spesso giovanili, con le tecniche di “guerrilla gardening” che possono
essere adottate da quanti non hanno spazi disponibili per piantare ortaggi e frutta nei terreni
nei centri delle città.
La tendenza delle amministrazioni pubbliche si accompagna - continua la Coldiretti - anche a
un diverso uso anche del verde privato con i giardini e i balconi delle abitazioni che sempre
piu’ spesso lasciano spazio ad orti per la produzione alimentare “fai da te”. Gli “hobby
farmers”– spiega la Coldiretti – sono una fascia di popolazione composta da giovani e
anziani, da esperti e nuovi appassionati, che coltivano piccoli appezzamenti familiari, strisce
di terra lungo ferrovie, parchi e campi di calcio, balconi e terrazzi arredati con vasi di diverse
dimensioni o piccole aree con acqua e sgabuzzino per gli attrezzi messe a disposizioni dai
comuni in cambio di affitti simbolici.
La crisi economica - rileva la Coldiretti - fa dunque ricordare i tempi di guerra quando nelle
città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli orti per garantire
approvvigionamenti alimentari. Sono famosi - conclude la Coldiretti - i “victory gardens” degli
Stati Uniti e del Regno Unito dove nel 1945 venivano coltivati 1.5 milioni di allotments
sopperendo al 10 per cento della richiesta di cibo. Ma sono celebri anche gli orti di guerra
italiani nati al centro delle grandi città per far sì che, nell'osservanza dell'imperativo del Duce,
“non (ci fosse) un lembo di terreno incolto”. Sono negli annali della storia le immagini del foro
Romano e di piazza Venezia trasformati in campi di grano e la mietitura svolta in piazza
Castello, centro e cuore di Torino in ogni epoca.
COLDIRETTI - 335 8245417 - 06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it
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Oggetto: CRISI: COLDIRETTI/CENSIS, 46% ITALIANI NELL’ORTO CON ARRIVO PRIMAVERA + foto
Data: 21 marzo 2015 09.30.15 GMT+01.00
1 allegato, 749 KB
Nella foto: la passione per l’orto – afferma la Coldiretti – non ha età e anche i bambini si
divertono a coltivare piccole piante di ortaggi.
La Coldiretti autorizza la libera e gratuita pubblicazione dell’immagine
N.176 - 21 Marzo 2015
CRISI: COLDIRETTI/CENSIS, 46% ITALIANI NELL’ORTO CON ARRIVO PRIMAVERA
LA PASSIONE TRA I GIOVANI HA SUPERATO QUELLA TRA GLI ANZIANI
Con l’arrivo della primavera inizia il “lavoro” del 46,2 per cento degli italiani negli orti, nei
giardini o e nei terrazzi per dedicarsi, con la crisi oltre che alla tradizionale cura dei vasi di
fiori, alla coltivazione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini,
zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all'occorrenza.
E’ quanto emerge dall’Indagine Coldiretti/Censis “Gli italiani nell’orto” in occasione della
presentazione della prima rete di “tutor dell’orto” promossa dalla Fondazione Campagna
Amica con iniziative in molte città da Roma nel Mercato di Campagna Amica al Circo
Massimo in Via San Teodoro 74 fino a Milano in via Ripamonti 37 negli spazi interni del
Consorzio Agrario, ma anche a Terni in piazza Tacito e nella villa comunale di Ostuni in Via
Martiri di Kindu dove il centrale giardino pubblico della suggestiva città bianca sarà
trasformato in un orto con i bimbini al “lavoro”.
Il 46,2 per cento degli italiani afferma di coltivare da sé piante e/o ortaggi soprattutto per la
voglia di mangiare prodotti sani e genuini (25,6 per cento), ma anche per passione (10 per
cento) e in piccola parte per risparmiare (4,8 per cento), secondo Coldiretti/Censis. Si tratta
peraltro di un interesse che ha una diffusione trasversale tra uomini e donne, fasce di età e
territori di residenza anche se dall’analisi emergono aspetti sorprendenti: la percentuale è più
alta tra i giovani rispetto agli anziani e tra le donne rispetto agli uomini
Tra i giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni la percentuale sale addirittura al 50,8 per
cento e per quanto riguarda il genere a coltivare l’orto è oltre il 47,5 per cento degli uomini a
fronte del 43 per cento delle donne, secondo l’indagine Coldiretti/Censis.
Gli italiani si dedicano al lavoro nell’orto nei giardini e nei terrazzi privati, ma anche nei terreni
pubblici o nelle aziende agricole con il comune denominatore che – sostiene la Coldiretti - è
la passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il
gusto di mangiare od offrire a familiari od amici prodotti freschi, genuini e di stagione, ma
anche in alcuni casi di risparmiare senza rinunciare alla qualità in un difficile momento di
crisi.
Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori
spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso - continua la Coldiretti - la passione si sta
diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di
coltivazione. Un bisogno di conoscenza che - conclude la Coldiretti - è stato colmato con il
passaparola e con le pubblicazioni specializzate, ma che ora ha favorito la nascita di una
nuova figura professionale. La rete degli orti urbani di Campagna Amica mette infatti a
disposizione dei veri e propri “tutor dell’orto” con il compito di offrire consulenza e tutoraggio
a domicilio su tutto il territorio nazionale.
GLI ITALIANI CHE COLTIVANO PIANTE E ORTAGGI (per età in %)
Lei coltiva un orto? Se sì, qual è il motivo
principale?
Sì
di cui:
- per mangiare prodotti genuini
- per passione/hobby
- per risparmiare
- mi gratifica
- altro
No
Totale
18-34
anni
50,8
35-64
anni
43,6
65 anni
e oltre
47,9
Totale
27,8
9,9
4,4
6,4
2,3
49,2
100,0
25,8
9,3
4,0
4,1
0,5
56,4
100,0
23,0
11,4
7,1
4,5
1,9
52,1
100,0
25,6
9,9
4,8
4,7
1,2
53,8
100,0
46,2
Fonte: Rapporto Coldiretti/Censis
COLDIRETTI - 335 8245417 - 06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it
Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <[email protected]>
Oggetto: ++VINITALY: DOMANI ORE 9,30 IN STAND COLDIRETTI LE NOVITA' 2015+ NUMERI VINO++
Data: 21 marzo 2015 14.53.57 GMT+01.00
21 Marzo 2015
Domani domenica 22 Marzo 2015 dalle ore 9,30
VINITALY - VERONAFIERE - VERONA
LE NOVITA’ 2015 IN ANTEPRIMA SU
EXPO NELLO STAND COLDIRETTI AL
VINITALY
Centro Servizi Arena - nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7 DAL PIU’ ANTICO VINO DEL MONDO A QUELLO DELL’ODISSEA,
DAL VINO DEI CELTI AI TEMPLARI, FINO AI BORBONI
MA ANCHE IL VINO POLIGLOTTA SIMBOLO DELL'EXPO
Le novità con cui i produttori italiani si preparano all’appuntamento
internazionale dell’Expo saranno presentate in anteprima all’apertura di
domani domenica 22 marzo dalle ore 9,30 al Vinitaly di Verona allo stand
della Coldiretti Centro Servizi Arena - nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7,
dove sarà presentato la prima analisi completa sui numeri del vino made
in Italy nel tempo della crisi.
Dal piu’ antico vino del mondo a quello dell’Odissea, dal vino dei Celti ai
Templari, fino ai Borboni, la riscoperta della storia sembra essere la principale
leva di innovazione su cui puntano i produttori italiani per catturare i
consumatori italiani e stranieri all’Expo, ma molti altri sono gli esempi di
creatività in termini di confezioni, tecniche utilizzate e caratteristiche qualitative
del vino alla quale Coldiretti ha voluto dedicare una speciale esposizione che
conferma grande dinamicità nel settore come l’arrivo del vino poliglotta in 42
lingue del mondo scelto come simbolo dell Expo: dallo swahili al persiano, dal
tigrino al russo, fino al giapponese e all'arabo per far conoscere da tutti i
visitatori dell’Esposizione Universale il patrimonio vitivinicolo italiano.
La prima analisi con i numeri del vino Made in Italy nel 2014, sui mercati
nazionale ed estero, con l’impatto economico ed occupazionale, sarà al
centro dell’appuntamento alla presenza del presidente nazionale della
Coldiretti Roberto Moncalvo.
Nel pomeriggio di domani domenica 22 marzo alle ore 15,00 nella Sala
Vivaldi si terrà l’incontro "I territori viticoli italiani ad Expo - la
semplificazione come strumento competitivo verso i mercati" con un focus
sulle prospettive di crescita del mercato globale, le nuove direttrici di sviluppo
strategico (territori, vitigni, sostenibilità, brand aziendali, e-commerce, ecc.)
con la presenza tra gli altri del Ministro per le Politiche Agricole Maurizio
Martina. Le conclusioni di Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti.
COLDIRETTI - 335 8245417 - 06 4682487 - [email protected] www.coldiretti.it
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23/3/2015 - 07:45:00
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