L`oratorio della S.S. Trinità di Novi Ligure è un bell`esempio di

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L`oratorio della S.S. Trinità di Novi Ligure è un bell`esempio di
L’oratorio della S.S. Trinità di Novi Ligure è un bell’esempio di architettura barocca, già declinata
verso il rococò. Le decorazioni interne, con gli altari “alla romana”, i fregi a stucco su fondo rosa e,
soprattutto, la sala di riunione dei confratelli con gli affreschi settecenteschi, sono elementi tipici
del gusto rococò del pieno Settecento1.
Gli altari laterali sono decorati da grandi statue in gesso: figure femminili dalle linee delicate
rappresentano le allegorie della Fede e della Carità; altre figure alate incorniciano l’altare
maggiore, sormontato da due angeli musicanti e putti che trattengono un lungo cartiglio. Al centro
di questa complessa eppur leggera composizione, trovava posto la tela raffigurante la S.S. Trinità,
opera del pittore novese Giovan Battista Chiappe, datata 1743. Oggetto di un recente restauro, la
tela è oggi visibile nelle sale espositive del Museo dei Campionissimi.
Grazie a ricerche sugli archivi della Confraternita, è stato possibile datare con esattezza gli altari
laterali, il cui rifacimento nelle forme attualmente visibili, risale agli anni 1739-40; per la
realizzazione degli stucchi, la Confraternita paga lo stuccatore Antonio Beretta (di cui al momento
non si conoscono altre opere in zona) e, in misura minore, Luigi Fasce e suo figlio: di Luigi Fasce, si
ritrovano in città altre realizzazioni, quali ad esempio l’altare del S.S. Crocifisso nella Parrocchiale
di San Pietro e la grande statua di S. Pietro nella Parrocchiale di S. Andrea2.
Anche per la decorazione dell’aula di riunione dei confratelli, viene impiegato l’estro di Antonio
Beretta, che realizza, intorno al 1738, gli stucchi dorati che incorniciano il “nicchio”, un grande
nicchia protetta da un cristallo dove veniva abitualmente ricoverata la grande cassa processionale
della S.S. Trinità, quella che a Novi i fedeli chiamavano “la statua del Padreterno”. Questa statua,
costruita in cartapesta nel primo decennio del Settecento, ha grandi dimensioni: per muoverla
dalla sua sede era necessario un grande argano (ancora visibile nella sala che sovrasta l’aula di
riunione) e un sistema di binari su cui scorreva, dall’interno della nicchia alla mensa dell’altare (che
era, come ancora si può vedere, in legno e mobile, così da poterlo togliere per far passare la
grande statua)3.
Altre decorazioni caratterizzano ancora l’aula di riunione: un notevole ciclo di affreschi della prima
metà del Settecento, opera del quadraturista cremonese Pietro Cavatorta, che ha lasciato la sua
sigla in un angolo dell’affresco raffigurante Il Sacrificio di Isacco: P.C.F. che si scioglie in Pietro
Cavatorta Fecit (fig. 1). Questo pittore risulta attivo in quel periodo a Novi, dove stava affrescando
alcuni ambienti per il Marchese Gio Francesco Brignole Sale nel suo palazzo di Via Roma, oggi
conosciuto come “Palazzo della Dogana”4.
L’altro grande quadro affrescato raffigura Abramo e i tre Angeli (fig. 2), un episodio della Genesi in
cui, secondo l’interpretazione di S.Agostino e dei Padri della Chiesa, viene presentato il mistero
della S.S. Trinità: tre angeli fanno visita ad Abramo alle querce di Mamre; Abramo nel rispetto
delle regole sacre dell’ospitalità, invita i 3 angeli a fermarsi a riposare ma si rivolge loro dicendo
“Signore!”; Abramo vede tre persone ma si appella ad una sola e questa viene interpretata come
la prima affermazione della Trinità di Dio. Oltre al riferimento alla denominazione della
Confraternita e dell’oratorio, si legge in questo affresco anche il rimando ai compiti precipui che la
confraternita si era data: offrire ospitalità ai pellegrini e ai viandanti.
I due affreschi superstiti (altri decoravano la volta ma sono andati perduti in seguito ad un crollo
delle coperture nel 1985) sono inseriti in un elegante decorazione a finte architetture, arte in cui il
1
B. Merlano, Alcune precisazioni sull’oratorio della S.S. Trinità di Novi Ligure, in “In Novitate”, novembre 1985/II, numero unico e B.
Merlano, L’oratorio della Trinità. Un bene comune da conservare, Novi Ligure, 1982
2
C. Vignola, L’Oratorio della Santissima Trinità: storia dell’apparato decorativo nelle carte d’archivio, in Orlando, Vignola, Tesori
Sacri dalla collezione civica, catalogo della mostra, Novi Ligure, 2013
3
C. Vignola, Primi studi sulla cassa processionale in cartapesta dell’Oratorio della Santissima Trinità di Novi Ligure, in “Argomenti di
Storia dell’Arte”, Quaderno della Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici, Genova, De Ferrari, 2004-2011
4
D. Barbieri, 1730-1760 la famiglia Brignole-Sale a Novi Ligure. Breve storia di una committenza aristocratica, in “In Novitate”,
fascicolo 1, nr.57, maggio 2014
Cavatorta era un vero maestro; le lesene, gli archi e le cornici dipinte completavano la ricca
boiserie degli stalli dove sedevano i confratelli5.
Fig. 1
Fig. 2
(immagini di Barbara Galliano)
5
Cfr. Barbieri, cit.