piccola cronaca di una due giorni tra gli asini

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piccola cronaca di una due giorni tra gli asini
PICCOLA CRONACA DI UNA DUE GIORNI TRA GLI ASINI
Ovvero : i grimpeurs tra i propri simili
Venerdì 13 maggio ore 18.00, parcheggio sotto casa…-Attendere prego! ricalcolo, alla prima occasione
invertire la marciaMa che ..azz, porc.. putt, maledetto navigatore sto uscendo in retro dal parcheggio, e già mi dai indicazioni
sbagliate? Cominciamo bene. Il ritrovo è come al solito presso la carrozzeria 5 Vie a Bioggio, da dove
“spiccheremo il volo” verso la terra degli asini, la patria dello gnocco fritto, il regno del lambrusco e del
culatello, del tortellino, del parmigiano reggiano…, insomma…la Romagna ci attende. Ma prima bisogna
sconfiggere il traffico, le colonne d’auto sul ponte diga di Melide e…le assurde farneticazioni del navigatore
di ultima generazione istallato sulla mia auto.
Ore 18.30 si parte, destinazione Azienda Agricola Montebaducco, Salvarano di Quattro Castella provincia di
Reggio Emilia. Mi sembra chiaro che neanche Marco Polo se avesse dovuto tracciare una rotta verso questo
ameno sito, avrebbe potuto fare di meglio del tecnologico navigatore satellitare che tutti abbiamo a bordo
delle nostre moderne autovetture.
Di fatti il mio mi ha consigliato di uscire a Parma, quello di Milko invece sosteneva che bisognasse uscire a
Reggio Emilia…boh! valli a capire sti aggeggi, fatto stà che alla fine ci siamo ritrovati sani e salvi nella piazza
principale di Salvarano di Quattro Castella.
Ore 21.30, dove sarà l’agriturismo Azienda Agricola Montebaducco? Questo è il dilemma che ci assale,
proviamo a chiamare via cellulare Luciano e gli altri che ci hanno preceduto in mattinata ma…sorpresa, non
c’è assolutamente la minima traccia di segnale.
Disperati in preda al panico cominciamo a vagare per le buie e sinistre stradine del paese, nel cuore il
terrore di incontrare il mitico “Stefano Pelloni, in tutta la Romagna chiamato Il Passatore”. La notte si fa
sempre più buia, la fame, la sete, la paura di essere aggrediti dai banditi del Passatore ci spingono a trovare
rifugio nell’unica taverna aperta a quell’ora. Il posto, visto dall’esterno incute terrore, una scarna insegna
esterna recita “Pizzeria Tigelleria al Cavallino Bianco”… mi viene da pensare: ma non stavamo cercando un
allevamento di asini? ..zzo c’entra il Cavallino Bianco??
Veniamo accolti come principi in visita al proprio reame, la coppia di gestori simpaticissimi e disponibili ci
organizza subito una bella tavolata, e dopo tutte le disavventure del viaggio (!!) se magnamo na bella pizza
accompagnate da birrozza gelata e rutto a go go. Addirittura ci prestano il telefono fisso del ristorante per
chiamare gli altri presso l’agriturismo Montebaducco, e alla fine giù di grappa, nocino e limoncino…offerto
dai tavernieri.
In quattro e quattr’otto ci insegnano la giusta via per raggiungere l’agriturismo (centocinquanta metri da dove
eravamo) e alle ore 22.30 giungiamo sani salvi e rifocillati alla nostra meta.
Il comandante (pompieri di Caslano) Tarcisio e il suo fido scudiero Valentino detto Tino, ci attendono con
trepidazione sull’uscio, Luciano resta nell’ombra a controllare la situazione. D’altra parte abbiamo capito che
lui qui è un “boss”, non a caso gli abbiamo affidato l’organizzazione di questa uscita.
Assegnate le stanze, tutti a letto, domani ci aspetta una bella pedalata.
Ore 08.00 sabato mattina, presenti per la colazione Ruggero e Rita, Marc e Flores, Tarcisio e Sandra, Tino,
Bibi, Sandro, Milko e Luciano. Ci raggiunge anche il simpatico William, che sarà la nostra guida ufficiale per
questa “sgroppatina” ciclistica. Ore 09.30 si parte, sorpresa!! pedala con noi anche “la zia Sandra”…brava e
coraggiosa, visto che ha nelle gambe pochi Km. Subito la strada comincia a salire, prima dolcemente poi
mooolto più intensamente, nelle retrovie lo Zio Marc rantola e fatica, (non ha più l’età) la scusa è quella di
accompagnare Sandra e Luciano. In realtà è lui che sta faticando come un facocero in calore che insegue
(invano) una facocera frigida. (rendo l’idea?) ma non è il solo…il “comandante Tarcisio” incollato alla ruota
della consorte (Sandra) finge di controllare la situazione e di aiutarla e sostenerla nello sforzo della salita.
La verità è un’altra, primo: sta faticando come una lavandaia al fiume per tenere la ruota della moglie,
secondo: gli sta vicino perché è geloso come una pernice di lago, e vuole controllare i “movimenti della guida
romagnola William. Comunque, chi più chi meno fatichiamo non poco su queste strade “collinari” con
pendenze a volte toste, alle 12.15 siamo di ritorno al’agriturismo, una bella doccia e poi via in macchina
verso il ristorante “Da Wolfango” dove ci aspetta un’abbuffata dei suoi famosissimi tortellini.
Ragazzi non ci sono parole…bisogna che li assaggiate anche voi, tortellini alle erbette, alla zucca, conditi
con semplice burro e parmigiano oppure con ragù di carne e salsiccia, il tutto annaffiato da un lambruschino
bello fresco…senza dimenticare i salumi che ci siamo scofanati come antipasto.
Parecchie bottiglie dopo, si parte per una visitina alla città di Reggio Emilia, giungiamo in centro verso le
16.00, in giro un gran movimento di gente perchè in piazza sta per arrivare la mitica Mille Miglia. Ci
accomodiamo ai tavolini di una caffè del centro da dove dominiamo la situazione, oggi fa un caldo boia e un
poco di relax non ci farà male. Proprio di fronte a noi le vetrine di una salumeria attirano la mia attenzione, si
tratta dell’Antica Salumeria Pancaldi, da 75 anni attiva nella vendita di ogni ben di dio. Il signor Pancaldi (78
anni) presente in negozio, nota la mia maglia griffata Grimpeurs e uscendo dal suo negozio mi chiede:
(immaginatevi la parlata romagnola con anche la erre moscia)
sciete una scquadra scportiva? Io rispondo:
Siamo cicloamatori.mo di dove sciete?
Siamo di Lugano
Ahhh!!! Lugano mo che bella tzittà
A questo punto della conversazione esce dal negozio anche il fratello del Signor Pancaldi (75 anni) il quale
mi si avvicina e mi dice:
Lugano quanti bei ricordi abbiamo di Lugano, pensci che sciamo stati lassù a vedere i mondiali di
tziclismo e scicome che già ci’avevamo la nosctra attività abbiamo voluto fare ‘no scherzo a un
nosctro amico. Voi ci’avete le banche e alora abbiamo preparato due grosse valige, fingendo che
fossero piene di scioldi. Il nostro amico,(rivolgedosi al fratello: at rigordi al Vanni?) sci chiamava Vanni e
quando che beveva, sci poteva contarci su tutto quello che si voleva che lui ci credeva. Vanni
vedendoci con ste valigione ci damandò: Oh, ma ndu ndè cunt ste valise?
Oh Vanni, se ndem in Svizra a portum un po’ de scioldi!!!
E qui, il Pancaldi “giovane” comincia a ridere di questa storiella che mi ha raccontato, ma nel frattempo il
Pancaldi “vecchio” mi incalzava con domande tipo:
E…Kübler e ancora vivo Kübler?
Koblet no, è morto a 39 anni…un incidente nel 59’
Kübler avrà almeno 95 anni adesso?
E io che cercavo di rispondere a tutti e due i Pancaldi, senza essere maleducato o scortese…mi pareva di
essere in una scena da film Felliniano, così, come si sono presentati, i due fratelli in un batter d’occhio se ne
sono ritornati nel loro magnifico negozio…e dopo un istante anch’io sono entrato nella “ANTICA
SALUMERIA PANCALDI”.
Loro i soldi in Svizzera li hanno portati per finta, noi i soldi nostri a loro li abbiamo lasciati per davvero…dopo
alcuni assaggi di crudo tagliato fine, parmigiano invecchiato 36 mesi e altre leccornie…abbiamo fatto la
spesa!!!
Lasciamo Reggio e torniamo a Montebaducco dove ci aspetta una cena “colossale”, non stò ad elencarvi
tutto ciò che il menù comprendeva ma sappiate che ciò che abbiamo mangiato e bevuto quella sera,
equivale alle riserve alimentari di un mese intero della tribù degli Shin Zhan sul delta del Mekong.
Il comandante Tarcisio e la sua gentil consorte Sandra, dopo la “cenetta frugale” partono per tornare in
Ticino (impegni improrogabili sul fronte antifuoco) noi tiriamo tardi ancora un’attimo e poi… tutti a letto.
Domenica mattina ci si risveglia con una pioggia tamburellante, di uscire in bici non se ne parla
nemmeno…colazione abbondante, che altro volete fare!! impacchettamento bici, carico bagagli sulle auto
e…via alla visita di una cantina.
Trattasi dell’azienda vitivinicola di agricoltura biologica, "Tenuta La Piccola” a Montecchio, proprietari la
famiglia Fontana.
Marito e moglie simpaticissimi, ci accolgono in un ambiente rurale ristrutturato con gusto ed eleganza, dopo i
saluti di rito e un breve giro in cantina, iniziamo gli “assaggi” (ore 10.00).
Tra bianchi fermi e mossi, malvasia, rossi barricati, lambruschi DOC, e per non farsi mancare
niente…bruschette alle verdure, prosciutto crudo,salame e parmigiano reggiano si fa quasi l’ora di pranzo,
perciò!!! chiudiamo con torta al cioccolato e un assaggio di vino passito.
Anche qui abbiamo fatto la spesa, con grande preoccupazione del Presidente (doganiere)..tutti a chiedergli:
Marc quante bottiglie passano a testa?
Marc, ma se ci sei tu possiamo portare tutto quello che vogliamo?
Marc, in dogana ci pensi tu?
Alla fine siamo stati “onesti” ed abbiamo preso solo ciò che si poteva portare senza incorrere in sanzioni o
problemi doganali. Ritornati a Mondebaducco, giusto il tempo di un leggerissimo pranzetto (burp!!!) una
visita all’allevamento degli asini e…una visita al negozio di specialità a base di carne d’asino (mortadella,
salame) e per le signore prodotti di bellezza al latte d’asina. Acquisti a go-go anche qui, (tanto c’è il Marc)
poi, baci abbracci e saluti con la promessa di ritornare magari per più giorni.
E tornare ci torneremo senza dubbio, il posto è bellissimo, le strade su cui pedalare non mancano, si mangia
“discretamente bene” la gente è simpatica… e si spende poco, cosa volete di più?
Per concludere voglio ringraziare Luciano per aver organizzato alla perfezione tutto il programma di questa
uscita, il “presidente doganiere” per la sua bonaria “chiusura degli occhi” (sappiamo di cosa parlo), tutti gli
amici che hanno partecipato e non da ultimo le tre grazie: Rita, Flores e Sandra.
Prossimo appuntamento sulle Dolomiti, credo che anche la ci sarà da divertirsi…chi non verrà, potrà leggere
il mio resoconto nella prossima pubblicazione de: “I racconti della settimana”.
RUGGERO