1 COLLEGAMENTI FISSI E AMOVIBILI Quando una struttura o una

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1 COLLEGAMENTI FISSI E AMOVIBILI Quando una struttura o una
COLLEGAMENTI FISSI E AMOVIBILI
Quando una struttura o una costruzione meccanica, composta da lamiere, profilati ecc. si deve
unire per mezzo di due lembi sovrapposti, possono presentarsi due casi:
1) Unioni fisse, rigide e definitive: chiodature, saldature
2) Unioni amovibili o smontabili (quando occorre): viti, perni, linguette
Con il nome di “carpenteria metallica” si intendono:
-
strutture vere e proprie tipo ponti, tettoie, tralicci ...
apparecchi ed impianti di sollevamento e trasporto tipo gru
contenitori e recipienti
COLLEGAMENTI AMOVIBILI
I collegamenti “amovibili” sono quelli smontabili, cioè quelli che permettono successivamente
di separare le parti che formano un insieme.
Filettature
Collegamenti amovibili molto
diffusi sono le filettature, ottenute
ricavando un solco elicoidale sulla
parte esterna di un perno e sulla
parte interna di un foro. Si hanno
così la “vite” e la “madrevite”.
Nelle filettature si distinguono,
tra gli altri:
- il diametro esterno
- il passo dell’elica
- il profilo del filetto
Il profilo di una filettatura, sul quale si distinguono il
“fianco”, la “cresta” e il “fondo”, può essere triangolare
(per esempio con angolo di 60° per le filettature
triangolari “metriche” o trapezoidale.
Le filettature a profilo triangolare vengono utilizzate
nelle viti di collegamento, quelle a profilo trapezoidale si
utilizzano nella movimentazione di parti meccaniche.
Perni, spine, linguette
Il collegamento amovibile di due parti
meccaniche può anche avvenire per mezzo di
perni e spine. Questi sono pezzi di acciaio di
forma generalmente cilindrica o conica.
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Le linguette sono dei pezzi di acciaio generalmente
prismatici, che uniscono in modo stabile ma amovibile un
albero col mozzo dell’organo meccanico che deve essere
montato sull’albero stesso (puleggia, ruota dentata …)
COLLEGAMENTI FISSI
I collegamenti fissi sono quelli utilizzati quando le parti
di un insieme devono essere collegati in maniera definitiva.
In questo caso le parti unite non potranno più essere separate
se non con la rottura del collegamento.
Chiodature
La chiodatura, operazione di giunzione molto
antica, consiste nell’unire stabilmente due o più parti,
generalmente lamiere o profilati, per mezzo di chiodi.
Oggi, superata dalla saldatura, è utilizzata
soprattutto nella manutenzione e nella riparazione delle
vecchie costruzioni metalliche.
Si usano chiodi in acciaio extradolce oppure di
rame, ottone e leghe leggere. Ogni chiodo, che ha una
testa ed un gambo, ha la forma lievemente tronco-conica e viene introdotto in appositi fori eseguiti
sui lembi delle parti da
unire e poi ribadito a
freddo o a caldo in modo
che l’estremità del gambo
venga a formare una
seconda testa.
Solo per diametri fino
a 8 [mm] la ribaditura
della seconda testa dei
chiodi (detti “ribattini”)
può essere effettuata a
freddo. Per diametri
maggiori la ribaditura
deve essere effettuata a
caldo, riscaldando il
chiodo al color rosso.
L’accorciamento che il
chiodo
subisce
raffreddandosi
preme
l’uno contro l’altro i
lembi uniti rendendo così
l’unione
dei
pezzi
chiodati più stabile.
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Saldature
La saldatura é una giunzione rigida e permanente di parti metalliche effettuata soprattutto
mediante l’interposizione di un metallo d’apporto che viene fuso a contatto delle superfici.
I vantaggi della saldatura sulla chiodatura sono:
- risparmio di materiale
- riduzione di peso
- rapidità di esecuzione
- minor costo
- resistenza alla corrosione
Lo svantaggio della saldatura rispetto alla chiodatura é dovuto all’aumento di temperatura
localizzato, che può provocare tensioni interne e deformazioni.
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