Nuovo Stadio Juventus a Torino

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Nuovo Stadio Juventus a Torino
Progetti OICE in Italia
Nuovo Stadio Juventus
a Torino
Un caso esemplare di Project and
Construction Management
Di Paolo Erbetta*
Il nuovo stadio della Juventus sorgerà sull’area della Continassa,
nel quartiere Vallette. Un progetto destinato a integrarsi nella città,
con spazi fruibili da tutti, zone verdi, piazze e aree commerciali.
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N
el mondo dell’ingegneria italiana la sigla P&CM (Project and
Construction Management)
sembra ormai contraddistinguere
un’attività quasi ordinaria. In realtà, nel
panorama italiano delle costruzioni, ove
si eccettuino pochi interventi di grandissime dimensioni (concentrati soprattutto in campo stradale e industriale),
P&CM rimane una semplice sigla. Molti
affermano di saperlo fare, ma nessuno lo
fa realmente perché è una prestazione
raramente richiesta; questo perché la
filiera delle costruzioni in campo civile
non segue gli indirizzi ormai consolidati
in gran parte del mondo. Le amministrazioni pubbliche ritengono di svolgere
tale attività tramite il RUP (Responsabile
Unico del Procedimento) come prevede
la legge, mentre in realtà la funzione del
Responsabile del Procedimento è solo
una piccolissima parte di quello che una
completa prestazione di P&CM prevede. Nel privato la figura, tutta nostrana,
di investitore/imprenditore/costruttore/
venditore ritiene di riuscire a svolgere
al proprio interno tale attività. Nel resto del mondo, o almeno in quello di
matrice anglosassone, i protagonisti
sono invece ben delineati e distinti: l’investor (che mette i soldi), il developer
(che sviluppa l’iniziativa), il costruttore
(che costruisce), il P&CM (che gestisce
l’intervento nella sua globalità), il consultant (che progetta) ed il site supervisor
(che dirige tecnicamente i lavori).
Questo tipo di organizzazione funzionale sta cominciando a prendere piede
anche in Italia nell’edilizia civile, a fronte
della nascita di developers che non sono
costruttori e che hanno quindi bisogno
di una struttura tecnica che li supporti
nello sviluppo e nella gestione dell’intervento. In questa schematizzazione,
Juventus F.C. è, di fatto, il developer
dell’iniziativa “nuovo stadio” (avendo
alle spalle come coinvestor il Credito
Sportivo). Non essendo ovviamente
Juventus F.C. in grado di gestire con
forze interne un’operazione così complessa (ricordiamo che comprende la
demolizione dell’ex Stadio “delle Alpi”
costruito per i mondiali di Italia ’90, la
realizzazione di uno stadio secondo
i più moderni canoni e di un annesso
grande Centro Commerciale), ha deciso
Numeri dell’intervento
•• Capienza: 41.000 posti a sedere
•• Posteggi: 4.000 posti auto
•• Superficie totale:
355.000 metri quadrati
•• Superficie interna allo stadio:
45.000 metri quadrati
•• Aree dedicate ai servizi:
150.000 metri quadrati
•• Aree commerciali:
34.000 metri quadrati
•• Aree verdi e piazze:
30.000 metri quadrati
di appoggiarsi ad una Società che potesse supportarla svolgendo l’attività di
P&CM. L’analisi delle fasi di progettazione e organizzazione dell’opera dimostra
come anche in Italia, ove si mettano in
campo le risorse necessarie (per qualità
e quantità) è possibile gestire operazioni in tempi ragionevolmente rapidi. In
questo caso i fattori vincenti sono stati:
una committenza determinata e organizzata, strutture tecniche con adeguata professionalità e organizzazione in
ogni fase (progettazione urbanistica ed
edilizia, P&CM, Direzione Lavori), una
Amministrazione cittadina fortemente
I lavori di demolizione dello Stadio Delle Alpi.
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Progetti OICE in Italia
favorevole all’iniziativa. Gli unici problemi, per quanto risolti con la massima
disponibilità da parte dei funzionari,
sono stati quelli burocratici; il che ha
dimostrato che purtroppo, nonostante la condivisione da parte di tutti sulla bontà dell’operazione, non è stato
possibile superare i riti della burocrazia
né fare ricorso a scorciatoie di “burocrazia creativa”. Il programma di questa
prima fase, particolarmente complessa
e delicata, è stato rispettato in pieno, in
quanto per le varie attività sono state
definite tempistiche “ragionevoli” con
obiettivi raggiungibili e con giusti margini di recupero; questo a differenza
di programmi (soprattutto in ambito
pubblico) velleitari, quasi mai rispettati e
con risultato finale (ove si sia raggiunto)
spesso di scarsa qualità.
Quando Ai è stata scelta per svolgere l’attività di P&CM (a fine 2007) per
la realizzazione del nuovo stadio della
Programma lavori
•• Novembre 2008: iniziati lavori
demolizione Delle Alpi
• • Dicembre 2008/gennaio 2009:
gara d’appalto per la
costruzione
• • Febbraio 2009:
scelta del contractor
• • Giugno 2009: inizio lavori
costruzione stadio e area
commerciale
• • Giugno 2011: fine lavori
• • Luglio 2011: inaugurazione
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Juventus, aveva già maturato esperienze significative per interventi analoghi di
media-grande dimensione e soprattutto
aveva dimostrato di saper fornire, anche
nelle ordinarie attività di progettazione,
servizi di gestione e coordinamento di
un intervento complesso, non riconducibili a quanto normalmente previsti
nei ruoli di progettista e direttore dei
lavori. Aveva inoltre esperienza di lavoro all’estero in quanto attiva già da due
anni con una propria branch ad Abu
Dhabi (Emirati Arabi Uniti).
La prima e più importante difficoltà
da affrontare è stato il coordinamento
delle varie figure coinvolte, e in particolare: la struttura operativa Juventus,
formata da varie direzioni (commerciale, tecnica, finanziaria, legale); la
componente Juventus legata alla produzione televisiva (particolarmente esigente); il gruppo progettuale responsabile del progetto urbanistico; il gruppo
progettuale responsabile del progetto
edilizio dello stadio; il gruppo progettuale responsabile del progetto del
Centro Commerciale; i consulenti designers (Giugiaro e Pininfarina). Ognuno
di questi gruppi era a sua volta composto da più soggetti e spesso è risultato
necessario intervenire per assicurare il
loro coordinamento interno.
Nei confronti dell’esterno l’operazione
era particolarmente complessa in quanto doveva passare attraverso un Piano
Urbanistico in variante al PRG, che ha
richiesto un’approvazione da parte del
Consiglio Comunale.
Più in dettaglio sono stati coinvolti: la
Regione Piemonte nelle sue varie articolazioni (urbanistica, ambiente, commercio); la Città di Torino, competente per
territorio; la Città di Venaria (confinante
e pesantemente implicata nello sviluppo
della zona) e tutti gli organismi preposti
al rilascio delle varie autorizzazioni (Vigili
del Fuoco, Commissione Provinciale di
Vigilanza per il pubblico spettacolo, ecc.).
Occorreva ottenere, a valle della variante urbanistica, tutte le autorizzazioni
commerciali ed i permessi di demolire
e di costruire, il tutto in tempi molti ristretti per consentire il completamento
dello Stadio entro giugno 2011 e del
Centro Commerciale entro settembre
2011. Forse la parte più difficile del lavoro è stata quella che possiamo definire
propedeutica, ovvero l’individuazione
del costo dello stadio per consentire
al Consiglio di Amministrazione della
Società di decidere in merito.
Partendo da un progetto ancora a livello di massima, non è stato agevole
definire un importo che era stato richiesto avere margini di variabilità molto ristretti. La correttezza della valutazione operata è stata poi confermata a
seguito delle varie fasi di progettazione.
A partire dalla decisione di Juventus di
procedere con l’iniziativa, presa alla fine
del 2007, è partito, di fatto, l’incarico di
P&CM che ha riguardato:
- Supporto in fase istruttoria e progettuale: costituzione di una struttura
operativa che garantisca l’interfaccia tra i Gruppi di Progettazione e la
Committente; verifica preliminare delle
condizioni tecnico-economiche procedurali (normativa, procedure, tempi,
costi);
- Supporto alla Committente nei
rapporti con Enti e Amministrazioni
Pubbliche per l’ottenimento delle
autorizzazioni; controllo e verifica in
corso d’opera dei progetti in fase preliminare e definitiva (per il permesso di
costruire);
- Controllo e validazione finale dei progetti esecutivi da porre a base di gara;
programmazione delle attività (autorizzazioni, progettazione, appalto, costruzione, collaudo);
- Supporto alla gara di appalto: definizione delle modalità di appalto (general
contractor o appalti scorporati);
- Predisposizione della documentazione
amministrativa di gara (bando, lettere di
invito, schema di contratto, ecc.);
- Individuazione (in accordo con la
Committente) delle Imprese da invitare;
assistenza e risposta agli eventuali quesiti delle Imprese in fase di gara;
- Controllo e raffronto delle offerte;
supporto alla Committente per l’affidamento all’Impresa aggiudicatrice;
- Direzione e gestione dei lavori: direzione dei lavori generale, incluse la
direzione operativa architettonica ed
impiantistica ed esclusa la direzione
operativa dei lavori strutturali;
- Gestione amministrativa (stati di avanzamento, certificati di pagamento, contenzioso, ecc.);
- Supervisione tecnica nei confronti del direttore operativo delle opere
strutturali;
- Controllo della qualità delle forniture;
programmazione e controllo dei tempi;
controllo dei costi;
- Assistenza al collaudo e alla messa in
esercizio;
- Assistenza all’ottenimento delle autorizzazioni per l’utilizzo delle opere
realizzate;
- Sicurezza in fase di cantiere (ex D.
Lgs 81/2008): coordinamento come da
normativa vigente (escluso il ruolo di
Responsabile dei lavori).
Parallelamente si sono sviluppate le
attività di progettazione del Centro
Commerciale, delle opere di urbanizzazione a scomputo e degli interventi
di mitigazione (entrambi da realizzare a
carico di Juventus F.C.). In fase di progettazione ed appalto sono state messe
in campo da Ai le seguenti figure professionali: il responsabile generale della
commessa e il suo assistente; il responsabile di rapporti con i gruppi di progettazione; il responsabile dei rapporti
con Juventus; i tecnici responsabili nelle
varie discipline (architettura, struttura,
impianti, infrastrutture, ambiente).
In fase di cantiere il ruolo è stato riportato in un quadro più ordinario,
conseguente agli obblighi di legge in
materia di direzione lavori e alla creazione, richiesta esplicitamente da Ai, di
un responsabile tecnico di Juventus che
fungesse da indispensabile interfaccia
tra la Ai e Juventus.
* Amministratore Delegato di Ai Engineering s.r.l.
Tutte le immagini sono Courtesy Juventus F.C.
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Allo stadio con la
famiglia
Una serie di facilities a corredo della classica partita. Lo spettacolo del calcio
accessibile per tutti senza pericoli, ma non solo...
C
on la fine della demolizione del
vecchio Delle Alpi e la consegna
delle aree di cantiere all’impresa
costruttrice ATI, dalla fine di giugno del
2009 è ufficialmente iniziata la fase di costruzione del nuovo stadio della Juventus.
Sono quindi partiti i lavori che, entro
l’estate del 2011, porteranno alla nascita
della casa bianconera. L’area è quella della
Continassa, nel quartiere Vallette, e ospiterà uno stadio destinato a integrarsi nella
città, con spazi fruibili da tutti, zone verdi,
piazze e aree commerciali. Un impianto
attivo sette giorni su sette, giorno e notte,
anche grazie a innovative soluzioni di illuminotecnica. L’area dedicata all’area commerciale misura 34.000 metri quadrati, sui
quali sorgeranno una galleria di negozi, uno
shopping center e un magazzino di bricolage e fai-da-te. Sono previsti anche 30.000
metri quadrati di verde pubblico, aiuole,
piazze e parcheggi per 4.000 auto. Il nuovo
La squadra di progetto
Il nuovo stadio della Juventus nasce da un grande lavoro di squadra. Gli architetti
Hernando Suarez (Studio Shesa) e Gino Zavanella (Studio Gau) sono i progettisti
dell’impianto; gli ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, sono i responsabile della progettazione strutturale, della pianificazione operativa e della direzione lavori della parte strutturale. Un fondamentale contributo è stato messo a disposizione da due grandi firme dello stile italiano: Giugiaro Design e da Pininfarina
Extra. L’architetto Alberto Rolla (Studio Rolla) si è occupato dell’area commerciale
e dell’inserimento urbanistico. Del project management, invece, si è occupato Ai
Group di Torino composto da Ai Engineering s.r.l. (Società di Ingegneria) e Ai Studio
(Associazione tra professionisti) attivo dalla prima metà degli anni ’70. Con una
filiale accreditata ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) e un ufficio operativo a Milano,
Ai ha un organico di oltre 120 addetti ed interviene nei vari settori di attività dell’ingegneria: ambiente, edilizia, idraulica, infrastrutture, trasporti ed urbanistica.
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stadio potrà ospitare 41.000 spettatori ed
è stato concepito con i massimi standard
di sicurezza. L’accesso, privo di barriere architettoniche, avverrà da quattro ingressi
posti sugli angoli, con ampie rampe che
seguono il profilo delle collinette verdi sulle quali sorge l’impianto e portano a un
anello che gira intorno allo stadio. L’anello
sarà un luogo sicuro, dove potranno venire
controllati i titoli di ingresso e dove potranno sostare i mezzi di servizio e di soccorso. Al di sotto delle gradinate verranno
realizzate le aree di servizio allo stadio e
alla squadra. Alle gradinate e alle tribune
si accederà da 16 passerelle distribuite nei
diversi settori sospesi sugli spazi che costituivano il vecchio stadio. Al termine degli
eventi, in caso di emergenza, l’impianto
si potrà svuotare in meno di 4 minuti. Il
progetto prevede di recuperare tutta la
parte interrata del Delle Alpi, compresa
la zona del campo di gioco. Nella parte
superiore, con un profilo di grande leggerezza ed essenzialità – proprio del rigore
stilistico che ha a sempre contraddistinto
il club – sorgerà lo stadio, con le gradinate
e i palchi: il tutto è inserito in un unico
profilo a semicerchio e senza elementi che
si distaccano dalla linea di continuità. La copertura degli spalti, studiata in galleria del
vento, verrà realizzata ispirandosi al profilo
delle ali degli aerei: una struttura di grande
leggerezza, realizzata in una membrana in
parte trasparente e in parte opaca, per
permettere una visione ottimale del campo, sia diurna sia notturna, e nel garantire
il passaggio di luce sufficiente alla crescita
dell’erba del campo.