PugliAgricola on line.pub

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PugliAgricola on line.pub
"Condizionalità e nuova PAC: un nuovo
rapporto tra Agricoltura, Ambiente e Società"
“La Riforma Fishler della PAC avviata nel 2003 ha dato
l’avvio alla rigenerazione dell’agricoltura europea ingessata dai vincoli di bilancio e dagli accordi internazionali
siglati nel WTO. La riforma di metà percorso, invece di
essere una semplice modifica, è divenuta uno strumento rivoluzionario del modo di concepire il sostegno al
sistema agricolo. Una riforma che ci ha permesso
di traguardare le insidie
poste dagli euroscettici
(Inghilterra in testa) legati
ad una visione ragionieristica dell’Unione e di riconciliarci con i consumatori provati dagli ultimi
scandali sulla sicurezza
alimentare, come BSE,
diossina, ecc. Infatti, se il
sistema introdotto del disaccoppiamento ha permesso all’imprenditore
agricolo di sentirsi libero
nei confronti del mercato e
non legato al sistema di
aiuti comunitari, dall’altra
parte lo strumento della
CONDIZIONALITA’ ha
lanciato un forte legame
con
i
cittadiniconsumatori, ponendo l’accento sulle funzioni agricole
che assumono valenza sociale: la sicurezza alimentare,
la tutela ambientale, la sicurezza degli animali,…
gio positivo al consumatore nel rappresentare il
paesaggio di origine.
Coldiretti della Puglia si
è impegnata a diffondere
queste pratiche
attraverso
43
riunioni sul territorio, la formazione di 40 tecnici nelle 6 province pugliesi,
una divulgazione alle migliaia
di imprenditori
agricoli associati, uno spazio
nel corso di una
trasmissione
televisiva
domenicale.
E
"Condizionalità
e nuova PAC:
un nuovo rapporto tra Agricoltura,
Ambiente e Società" è lo slogan
adottato dalla
Coldiretti della Puglia
per questa campagna di
informazione e comunicazione sulla condizionalità in agricoltura, il cui
insieme di norme sono
raccolte nel pratico opuscolo divulgativo che
proponiamo a tutti coloro
i quali fossero interessati
ad approfondire il Regolamento CE n. 1782/03”.
Il rispetto delle norme della Condizionalità è l’elemento
essenziale che giustifica il sostegno da parte della società nei confronti dell’agricoltura; si tratta di norme di
buona pratica agricola che i nostri imprenditori sono
chiamati ad osservare e che hanno il fine ultimo di ricondurre il valore economico al legame e al rispetto del
territorio.
Sarebbe assurdo considerare queste norme quali meri
elementi burocratici per giustificare il sostegno Ue. Se
così fosse l’imprenditore rischierebbe di essere alla
mercè delle carte, impossibilitato ad avviare una
sana ristrutturazione dell’impresa orientata alla
valorizzazione della qualità dei prodotti.
Giuseppe Brillante
Il sostegno alla qualità è l’altro elemento fondamentale della Riforma PAC che attende ancoro
uno slancio deciso da parte delle Regioni che ne
hanno la diretta responsabilità nell’applicazione.
Bene ha fatto la nostra Regione ad accompagnare
un progetto di divulgazione tra gli imprenditori agricoli pugliesi delle norme cui devono attenersi per
applicare le corrette pratiche di coltivazione agraria e rispetto ambientale, solo in questo modo riusciremo a dare valore a prodotti tipici che traggono
la loro forza dal territorio dove sono stati coltivati
ed in tal modo riescono a trasmettere un messag-
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L’agricoltura europea si trova, oggi,
a doversi confrontare con una necessità interna di ristrutturazione e
riorganizzazione del sistema imprenditoriale, con un’agguerrita
competitività messa in campo da
sistemi agricoli emergenti detenuti
da multinazionali finanziarie che
sfruttano e giocano sul mercato,
dove qualità, tutela ambientale, sicurezza alimentare e eticità nei rapporti di lavoro sono considerate variabili
di disturbo. Diverso è l’approccio
dell’impresa agricola europea, ed in
particolare italiana, che si è incamminata sulla strada della rigenerazione, dove l’imprenditore ha stretto
un patto con il consumatore per vedersi riconoscere delle funzioni che
hanno valenza sociale e che sono
indispensabili al vivere civile ma che
nell’esprimere un forte legame con il
territorio possa ricondurre valore
economico alla stessa impresa argicola. Tutto questo processo di rinnovamento è oggi possibile con
l’applicazione della Riforma Fishler
della PAC avviata nel 2003. “I dati
dell’esperienza di questo primo periodo di attuazione della Riforma –
commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - ci
confortano sulle scelte di fondo, soprattutto per quanto riguarda
l’utilizzazione delle possibilità di sviluppo d’impresa che sono legate ad
un corretto ricorso al disaccoppiamento, che costituisce una grande,
irripetibile chance di sviluppo di
un’agricoltura di qualità, capace di
cogliere due obiettivi fondamentali:
dare all’ impresa agricola la libertà
imprenditoriale di scelta e quindi la
possibilità di essere davvero competitiva sul mercato ed efficace e credibile nella gestione ecosostenibile
delle risorse dell’ambiente e del territorio”.
“In realtà, il disaccoppiamento degli
aiuti comunitari dalle colture impiantate dalle aziende ha bisogno di azioni più determinate nell’ applicazione dell’articolo 69 relativo al miglioramento della qualità e per una
politica di valorizzazione e tutela
dell’ambiente che a sua volta va
accompagnato da un piano di ristrutturazione aziendale e concertazione
nel sistema delle filiere produttive”,
precisa il Direttore della Coldiretti
Puglia, Giuseppe Brillante. E si
delinea la strada delle energie alternative come le biomasse, il bioetanolo e biodiesel ottenuti da residui di
potature e da paglie oppure da colture agricole no-food come le barbabietole e il girasole che la Puglia può
produrre in abbondanza e che
l’aumento dei prezzi del greggio ed
un’attenta politica fiscale di incentivazione può rendere più competitivi
soprattutto alla luce del contributo
che possono offrire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo
di Kyoto con la riduzione delle emissioni di gas serra. “Sono anni che la
mia azienda – dice l’imprenditore
agricolo Domenico Anzivino di
Orsara di Puglia – si dedica alla coltura del girasole, oggi remunerativa
grazie al riconoscimento di aiuti comunitari. Diverrà ancora più conveniente quando eventuali innovazioni
tecnologiche ci metteranno nella
condizione di utilizzare i girasoli per
produrre energia”.
Grano duro – Si registra una diminuzione delle superfici e dei quantitativi prodotti (- 12%) a causa dei
prezzi sempre meno remunerativi e
con la conseguente sostituzione con
i cereali minori, quali orzo, avena e
un ritorno al girasole e la possibilità
di produrre maggese, oggi sostenuto dagli aiuti comunitari. In realtà un
primo effetto positivo del disaccoppiamento, però, c’è stato: le industrie per la prima volta sembrano
interessate a stringere accordi con i
cerealicoltori, potendo creare un
circolo virtuoso che consente ai produttori di spuntare prezzi maggiormente remunerativi ed ai trasformatori di ottenere un prodotto di alta
qualità. Fondamentale la corretta
applicazione dell’articolo 69 che
prevede la definizione di uno standard qualitativo rispondente alla
domanda del mercato. Il Ministero
avrebbe dovuto già selezionare il
grano duro in base a precisi parametri, ma ciò non è avvenuto.
Girasole – Il ritorno a questa coltura
è motivato dal riconoscimento dello
stesso aiuto disaccoppiato valido
per il grano duro e all’incentivo accoppiato legato all’avvicendamento
biennale delle colture. Inoltre, si tratta di una produzione incentivata
attraverso un accordo siglato dal
Ministero delle Politiche Agricole per
il girasole no food. Su terreni a set
aside l’aiuto è pari a 120 euro a tonnellata, su tutti gli altri è di 180 euro
a tonnellata.
Barbabietola – Questo è stato il
primo anno di applicazione della
riforma dell’OCM zucchero. La Capitanata non ne ha beneficiato totalmente perché caratterizzata da semine autunnali e non primaverili. Ma
da quest’anno anche per la barbabietole ci sarà un premio disaccoppiato e due accoppiati. Le previsioni
produttive ci dicono che si registrerà
una diminuzione del 20% della superficie coltivata, a causa dello sforamento della quota di produzione
dello zucchero nella campagna 2004/2005 e per le scelte di ristrutturazione aziendale della Sfir a Foggia
rimanendo l’unica industria di trasformazione per il bacino meridionale nello zuccherificio del Molise a
Termoli.
Energia verde - I biocarburanti come l'
etanolo e il biodiesel sono ottenuti a partire dai cereali o da sottoprodotti della distillazione del vino e
dalla colza, che vengono aggiunti
alla benzina o al diesel in una percentuale variabile fino al 30% e consentono una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 70% in
media. Particolarmente interessante la coltivazione di barbabietole
utilizzabili per produrre bioetanolo
che può essere aggiunto nelle benzine fino al 23,5% senza apportare
modifiche al motore e al 100% adottando solo alcuni accorgimenti tecnici. Le attuali potenzialità produttive
regionali consentirebbero di abbattere il consumo di benzina di ben 33.500 tonnellate circa. A fini energetici potrebbero essere utilizzati i residui di coltivazioni cerealicole e arboree come olivo e vite. In particolare i
residui delle coltivazioni legnose
come vite e olivo hanno un potenziale energetico teorico pari a
1.544.171 MWh. Ancora per la produzione di biogas potrebbero essere
utilizzati i reflui zootecnici con un
potenziale teorico pari a 34.568 tep.
“Il Governo italiano non può arrendersi alla proposta di regolamento
analizzata nel corso del Comitato
di gestione dei vini a Bruxelles che
p r e v e d e
l’utilizzazione
dei
trucioli per invec..
chiare il vino senza
un’etichettatura trasparente. Non ci
sarebbe più differenza tra i vini regolarmente invecchiati in costose barrique e quelli ‘insaporiti’ dai trucioli
di legno, con un chiaro danno a
carico dei nostri imprenditori vitivinicoli e un inganno per i consumatori”. Torna sull’argomento il Presidente della Coldiretti Puglia,
Pietro Salcuni, considerato che la
proposta paventata nelle scorse
settimane potrebbe a breve divenire realtà.
senza indugio la strada della qualità e della trasparenza come dimostra il
fatto che nell'
ultimo quarto di secolo il consumo di vini di qualità classificati
in Europa come VQPRD (DOC e DOCG per l'
Italia) è aumentato in Italia
del 54,6 per cento, mentre si è ridotto il consumo di vini da tavola del 49,9
per cento. Solo nel 2005 la Puglia vitivinicola, a fronte di
un aumento produttivo del 10% in controtendenza con
l’andamento del resto d’Italia, ha visto aumentare i quantitativi di vini DOC e DOCG (+ 7,2%) e IGT (+ 14%), registrando anche in questo caso risultati diversi da quelli
ottenuti soprattutto da regioni vitivinicole storiche del
Centro-Nord Italia”.
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“La qualità e la tipicità raggiunte
nel comparto vitivinicolo in Puglia
– continua Salcuni - sono divenuti
risultati di eccellenza per
l’agroalimentare pugliese e per
l’intera economia Made in Puglia e
vanno in ogni modo salvaguardati.
L’Unione Europea deve scegliere
“Il decennale di ‘Barisera’, unico quotidiano pugliese della sera, offre
l’occasione per fare il punto sull’agricoltura regionale ed in particolare
sulla percezione che la società ha, oggi, di questo settore trainante
per l’economia dell’intera regione. La Coldiretti Puglia ha tentato di
determinare un cambiamento forte proprio dal punto di vista comunicazionale e d’immagine: le manifestazioni di protesta si sono trasformate in manifestazioni di proposta, le imprese agricole pugliesi sono
divenute testimoni delle punte di eccellenza dell’agroalimentare di
qualità presso fiere, trasmissioni televisive e iniziative di piazza, il
contatto diretto con i cittadini – consumatori ha perso la connotazione
negativa cagionata da strade bloccate, traffico intasato e centri cittadini invasi in maniera poco composta, per divenire eventi positivi e
colorati, dove le imprese pugliesi hanno avuto la possibilità di farsi
conoscere, di entrare direttamente in contatto con i cittadini, di far
gustare le produzioni tipiche, di mettere in guardia dai finti made in
Puglia. E sono stati proprio il ‘Patto con il consumatore’ e ‘Campagna
Amica’ le due linee progettuali sulle quali si è articolata l’azione della
Coldiretti Puglia che, da sola, ha condotto la battaglia per ottenere
l’etichettatura obbligatoria dell’origine dei prodotti agroalimentari per
sventare frodi e sofisticazioni, garantendo così un giusto reddito alle
vere imprese agricole e trasparenza a beneficio dei consumatori. Sono di poche settimane fa le cronache della manifestazione organizza-
ta in Piazza del Ferrarese per fes t e g g i a re c o n i c i t ta d i n i consumatori baresi l’entrata in vigore dalla legge che rende obbligatoria in etichetta l’indicazione
dell’origine della passata di pomodoro, con oltre 2 quintali di orecchiette al sugo fatti degustare alla
folla festosa.
E ‘Barisera’ ha contribuito in man ie ra fo rte a p romuo ve re
l’immagine di un’agricoltura positiva, pienamente integrata nel sistema economico pugliese, capace di
esprimere enormi potenzialità tuttora sottovalutate, un’agricoltura
che sa essere momento centrale di
uno sviluppo diffuso, non difesa
corporativa di interessi ristretti”.
Pietro Salcuni
I ‘falsari del Made in Italy’ non fanno sconti all’agroalimentare pugliese di qualità e il pomodoro è uno
dei prodotti maggiormente colpiti.
La sola provincia di Foggia è
leader nel comparto con 3.500
produttori che nel 2005 hanno coltivato una superficie di 26 mila
ettari, per una produzione di 22
milioni di quintali ed una P.L.V.
(Produzione Lorda Vendibile) di
quasi 175.000.000 euro. Dati ragguardevoli se confrontati al resto
d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari
di superficie investita: il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata. A completare il quadro è da precisare che pur
essendo investiti a pomodoro 32mila ettari di superficie in Puglia, la
maggior parte degli stabilimenti
della trasformazione – in totale
223 – sono fuori regione, in particolare, 134 in Campania e 32 in
Emilia Romagna.
E’ evidente,
dunque, il danno arrecato alle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti
dalla Cina per produrre salse
"italiane". Un esempio per tutti: Il
Ghana importa dall’Italia 28 milioni
di chili di derivati del pomodoro
ottenuti per la quasi totalità da coltivazioni cinesi che vengono solamente rilavorate e confezionate in
Italia per essere esportate come
falso ‘Made in Italy’ con danno
all’immagine italiana e
all’agricoltura locale del Paese
africano. Nel dettaglio le importazioni italiane di semilavorato di
pomodoro sono pari a 90mila tonnellate, mentre le esportazioni sono pari a circa 160mila tonnellate
e sono indirizzate principalmente
verso i Paesi europei. Per questo
la Coldiretti ha organizzato la
‘Giornata Nazionale del Pomodoro Italiano’ per festeggiare
l’entrata in vigore, domani 15 giugno 2006, del Decreto ministeriale
dello scorso febbraio relativo
all’indicazione obbligatoria in eti-
'
chetta dell’origine della passata di
pomodoro. Un risultato ottenuto
grazie alla sforzo profuso dalla
Coldiretti, iniziato con il proporre e
far approvare la legge quadro n.
204 del 2004 sull’etichettatura di
tutti i prodotti agroalimentari.
nazionale che entrerà in vigore
domani sia realmente rispettata
per garantire al contempo un giusto reddito ai nostri imprenditori
agricoli e sicurezza alimentare ai
cittadini consumatori. Le Istituzioni
locali devono contribuire a rendere
operativa la legge. Per questo la
“Dobbiamo impedire – ha denunColdiretti Puglia ha già inviato ai
ciato il Presidente della Coldiretti
Direttori delle ASL di Puglia e
Puglia, Pietro Salcuni, nella corall’Ufficio Scolastico regionale una
so della conferenza stampa di prelettera con cui chiediamo che nelle
sentazione dell’iniziativa - che parmense scolastiche e degli ospedali
te dei 100 milioni di chili di pomosia previsto l’obbligo di utilizzare
doro che sono arrivati in Italia dalla
esclusivamente passata di pomoCina nel 2005, sulla base delle
doro italiana e prioritariamente
norme comunitarie sul “traffico di
prodotti agroalimentari rigorosaperfezionamento attivo”, finiscano
mente locali”. Il nuovo provvediimpropriamente con un "trucco"
mento stabilisce, infatti, che sulle
sulle tavole dei consumatori in
etichette venga obbligatoriamente
Italia e all’estero. Gli industriali
indicata “la zona di coltivazione del
sono ovviamente liberi di vendere
pomodoro fresco utilizzato” e comquello che ritengono opportuno,
pleta la precedente normativa che
l’importante è che indichino chiaraprevede che la vera passata Made
mente in etichetta quello che offroin Italy debba essere ottenuta solo
no ai consumatori”.
direttamente da pomodoro fresco
con l'
eventuale aggiunta di spezie,
Sono proprio le alterazioni del
erbe, piante aromercato ad aver
matiche e sale,
peggiorato nel 2005
ma con una preuna campagna del
senza di bucce e
pomodoro che già
“E’ importante esaltare il semi non superegistrava difficoltà
riore al 4% del
per la mancata apnostro prodotto locale, il
prodotto
finito.
plicazione dei conUn rischio che
tratti da parte delle
nostro ‘oro rosso’”
proviene sopratindustrie di trasfortutto dalla Cina
mazione e che oriche ha esportato
ginarono
anche
in
Italia
ben
cento
milioni di chili di
gravi problemi di ordine pubblico.
concentrato
nel
2005
destinato a
“E’ importante – ha commentato il
essere
“mischiato”
con
quello itaPresidente del Consiglio regioliano e che, secondo l’accusa lannale, Pietro Pepe – esaltare il
ciata dal gruppo Human Rights
nostro prodotto locale, il nostro
utilizza per la coltivazione anche
“oro rosso”, che dà lavoro e agdetenuti costretti ai lavori forzati
giunge reddito alla nostra econodal sistema carcerario paramilitare
mia, soprattutto in zone come la
del Xinjiang. Con la nuova normaDaunia. Ho sottoscritto anch’io
tiva si stringono le maglie della
quella petizione popolare e sono
legislazione a tutela del mercato
contento del fatto che sia diventata
nei confronti di truffe, contraffaziolegge. Ora bisognerà far sapere a
ni ma anche da problemi per la
tutti che questa legge esiste per
salute perché si tratta di un prodotgarantire e tutelare al meglio i conto trasportato per migliaia di chilosumatori”. Così come “dobbiamo
metri da un Paese con regole safare in modo – ha incalzato il Dinitarie profondamente diverse da
rettore della Coldiretti Puglia,
quelle italiane.
Giuseppe Brillante - che la legge
“La Coldiretti Puglia non condivide
“Infatti, temiamo che il territorio
l’apertura della Regione agli imregionale – continua Brillante –
pianti eolici, anche se la determinon abbia una uniformità di pronazione dei Comuni con
grammazione che deve essere
l’approvazione dei Piani Regolatori
garantita dalla
per gli Impianti Eolici comporta
Regione al fine
un’assunzione di responsabilità
di non rischiare
proprio delle amministrazioni cocomportamenti
munali nella governance e nello
e decisioni difsviluppo del proprio territorio. La
formi di Comuni
preoccupazione è che si creino
limitrofi. Esistoforeste di pali eolici – dopo la mono casi embleratoria scattata il 10 agosto 2005 –
matici in cui lo
che comprometterebbero
scempio perpel’immagine dei prodotti agroalitrato
è di tale
mentari tipici regionali che hanno
rilevanza e granella bellezza e naturalità dei luovità da modificare in maniera radighi di origine un evidente valore
cale e sconcertante il contesto
aggiunto, oltre ad una immediata
ambientale, minando i valori più
riconoscibilità”. E’ il commento del
specifici del paesaggio antiDirettore
della Col- “Temiamo che il territorio co, rurale e naturale. Positivo, invece, il giudizio sul midiretti Puglia, Giu- regionale non abbia una ni eolico, unico strumento
che non deturpa il territorio”.
seppe Briluniformità di
lante,
in
Fino al 2002 sono state reamerito alla
programmazione”
lizzate centrali eoliche, tutte
presentanel foggiano, per un totale di
zione
del
377 torri per una potenza comRegolamento sull’Eolico in vigore
plessiva di 220 Mw installati e sendal 1° luglio prossimo.
za alcuna valutazione di carattere
ambientale. Dal 2002 al 2004 sono
stati proposti ai Comuni pugliesi
altri 37 progetti per centrali eoliche
per non meno di ulteriori 700 torri
e non è dato sapere quanti altri
progetti
siano,
in
realtà, stati
p r es e n t at i
direttamente alla Regione Puglia.
Per
non parlare
dei
conti
economici:
per il solo
bando 2002 della legge 488/92 –
per il solo settore industriale e nella sola Puglia - le società eoliche
sono state riconosciute beneficiare
di fondi pubblici per 52.735.000
euro, senza alcun riscontro occupazionale per la regione. Presentate, tra l’altro, istanze per centinaia e centinaia di aereogeneratori
nel Salento, a Cerignola, ad Ascoli
Satriano, a Serracapriola, a Lucera, nella Murgia, nell’arco jonico e
sul gargano.
Si svolgerà nei giorni di sabato 1 luglio e domenica 2 luglio la gara nazionale CANOAGIOVANI promossa dall’Associazione Taranto Canoa e patrocinata dalla FICK (Federazione Italiana Canoa
Kayak), dall’Assonautica di Taranto, dall’Aeronautica Militare. Partner dell’inizitiva sono la Coldiretti di
Taranto e la BCC San Marzano. Fitto il programma della manifestazione che durante il fine settimana
farà convergere sul mar piccolo di Taranto circa 600 canoisti provenienti da ogni parte d’Italia. Un evento davvero unico per la città dei due mari, dove Coldiretti sarà presente con i prodotti tipici del territorio dal Capocollo di Martina Franca al pane di Laterza condito con olio extra vergine di oliva e pomodorino, dalle conserve vegetali dal sapore antico e inconfondibile degli ortaggi del nostro territorio ai
prodotti lattiero caseari. Da sabato alle 15.00 fino alla chiusura della manifestazione nella giornata di
domenica infatti, gli Agricoltori del Farmers Market di Taranto saranno presenti nella splendida cornice
del mar piccolo e della Scuola Volontari dell’Aeronautica Militare per portare in città i sapori e i profumi
della campagna dell’arco jonico. Nel programma presentato nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la Sala del Consiglio della Cittadella delle Imprese, è stata evidenziata la importanza di sinergie che favoriscono la promozione e la valorizzazione del territorio, il direttore della
Coldiretti Giuseppe Scagliola, ha ribadito che la presenza dei prodotti tipici locali in eventi sportivi sottolineano il ruolo di primo piano che una sana alimentazione deve svolgere nelle dieta di ciascun individuo e particolarmente di un atleta, rilanciando il ruolo dell’agricoltura made in italy.
(
Nella prima seduta del nuovo Consiglio provinciale, definiti gli incarichi della squadra che affiancherà
Pietro Salcuni, riconfermato alla
Presidenza della Coldiretti di Foggia nell’Assemblea di fine aprile,
per il quadriennio 2006-2010. Il
nuovo Consiglio direttivo ha eletto
i Vicepresidenti della Federazione,
Pasquale Gentile, Presidente del
Consorzio di Bonifica di Capitanata e Giorgio Mercuri, anche Presidente di Confcooperative.
Nella Giunta Esecutiva, oltre al
Presidente ed ai Vicepresidenti,
entrano a far parte Franco Schiavone, Presidente del Consorzio di
Difesa e Renzulli Leonardo, Presidente della Coldiretti di San Severo. “La nuova compagine provinciale – afferma il Presidente Salcuni – è chiamata a dare il massimo
contributo per affrontare da subito
le problematiche rinvenienti dalle
Pubblichiamo di seguito il testo del
documento inviato dalla Coldiretti
di Capitanata al Ministro e al Sottosegretario delle Politiche Agricole, al Presidente della Regione
Puglia, all’Assessore regionale alle
Risorse Agroalimentari, al Presidente della Provincia di Foggia e
all’Assessore provinciale
all’Agricoltura.
Il Consiglio Direttivo della Coldiretti di Foggia, nella odierna seduta
TENUTO CONTO
)
varie crisi di comparto ancora in
atto, per affinare i contenuti della
riforma P.A.C. e per
mettere a punto
una chiara strategia, volta ad ottenere un maggiore
coinvolgimento del
mondo
agricolo
sulle decisioni relative alla questione
energetica ed ambientale”. Tra le
iniziative da attivare
con priorità, inoltre,
il nuovo Consiglio direttivo resta
impegnato a favorire tutte le condizioni necessarie, affinchè la scelta
della sede nazionale dell’Authority
sulla sicurezza alimentare ricada
su Foggia. Questo prioritario impegno è stato sostenuto
con un documento a
firma del Presidente
Salcuni e del Direttore
De Concilio in cui è
stato chiesto al Governo nazionale e regionale, di accelerare le
procedure per definire
una scelta, ormai improrogabile, in riferimento alle grandi problematiche sulla rintracciabilità e sulla sicurezza degli
alimenti, rispetto alle quali Foggia,
con l’intero sistema Puglia, è in
grado di fornire risposte adeguate.
CONSIDERATO
la rilevanza degli Istituti e dei Centri di Sperimentazione e Ricerca in
Capitanata, oltre agli insediamenti universitari in campo medico e
scientifico, di questa stessa provincia e dell’intera Puglia;
il ruolo trainante nella innovazione tecnologica dovuto al recente insediamento a Foggia del Distretto Agroalimentare Regionale (D.A.R.E);
la realizzazione di seminari sulla educazione alimentare, assurti alla
ribalta internazionale per la partecipazione di Autorità mondiali nel
campo medico-nutrizionale;
la eccezionale valenza, sul piano della rintracciabilità, della recente
entrata in vigore del decreto sull’indicazione della zona di coltivazione
per il prodotto utilizzato nella “passata di pomodoro”, per oltre il 45%
coltivato proprio in Capitanata;
dei deliberati della Giunta della
Regione Puglia del maggio 2005
e del febbraio 2006, con i quali si
individua Foggia quale sede
dell’Authority per la sicurezza
alimentare;
la strategicità di Foggia e dell’intera Puglia, quale crocevia naturale per
lo scambio delle merci nel mediterraneo, prima frontiera per i controlli
sulle importazioni, a tutela dei cittadini italiani ed europei.
dell’assoluta rilevanza raggiunta
dalle produzioni agricole e la
straordinaria potenzialità di quelle agroalimentari pugliesi ed in
particolare foggiane, anche in
previsione dei prossimi insediamenti agroalimentari ed agroindustriali;
INVITA
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
il Consiglio Direttivo della Coldiretti di Foggia
le Autorità istituzionali destinatarie del presente documento, a profondere ogni utile energia, adottando gli atti necessari a definire, in tempi
brevi, la scelta che individui Foggia, in “rappresentanza del Sistema
Puglia”, quale sede dell’Autorità Nazionale per la Sicurezza Alimentare. L’alto livello di partenariato realizzatosi sul territorio costituisca garanzia della migliore efficacia di tale Istituzione nel perseguimento delle
proprie finalità, a tutela di uno dei diritti fondamentali dei cittadini italiani
ed europei.
Organizzata in collaborazione
con la Cantina Cooperativa e
con l’Oleificio Sociale di Salice Salentino, si è svolta la
“Festa del vino e dell’olio” alla
quale hanno preso parte le
aziende di “Campagna Amica” che hanno offerto degustazioni di prodotti tipici salen-
tini, dai formaggi pecorini, al
miele, alle conserve sott’olio,
alle olive, alle marmellate, ai
liquori di erbe, alla famosa
cotognata. La manifestazione,
quindi, oltre a promuovere
l’immagine dei due prodotti
trainanti dell’economia agricola leccese, cioè vino e olio, è
servita a fare scoprire ai consumatori altre specialità più
“di nicchia”, ma che contribuiscono in egual modo a promuovere ed esportare il territorio salentino.
Seconda tappa del campionato
Italiano Maschile di Beach volley a
Taranto a Punta San Vito su Viale
del tramonto. Coldiretti certo non
poteva mancare a questo appuntamento, la cui presenza con la
buona e dissetante frutta fresca di
stagione, proveniente direttamente
dal FARMERS MARKET di Taranto, il mercato permanente degli
agricoltori che fanno vendita diretta dei prodotti locali, ha lo scopo di
promuovere le sane abitudini alimentari importanti soprattutto per
chi pratica sport. Tutti, infatti sono
consapevoli dell'
importanza di una
sana alimentazione per mantenere
in buono stato di salute il proprio
organismo e farlo funzionare al
meglio, ma se questo è valido per
qualunque persona "normale", che
svolge una vita più o meno sedentaria, lo è ancor di più per quanti
praticano sport e dal proprio corpo
devono ottenere molto di più in
termini di prestazioni fisiche e consumo energetico. Per chi svolge
attività sportiva, infatti, l'
alimentazione riveste un ruolo determinante ed è fondamentale assumere
alimenti che possono aiutare lo
sportivo nella propria attività; i
principi nutritivi più sani ed equilibrati sono quelli che l'
organismo
riceve dagli alimenti freschi, quindi
è sufficiente un'
alimentazione va-
riata e ben bilanciata per assicurare tutte le vitamine ed i sali minerali di cui l’organismo ha bisogno.
Fonti preziosissime per apportare
all'
organismo tali microelementi
sono soprattutto frutta e verdura
fresche di stagione. Ecco quindi
che per aiutare gli atleti a combattere caldo, arsura, fatica e sudore
sono state distribuite razioni di
frutta fresca e verdure di stagione.
L’evento è stato una preziosa occasione per portare nel mondo
dello sport i nostri sapori, consapevoli che per raccogliere buoni
risultati c’è bisogno di genuinità,
freschezza e bontà garantite dalle
produzioni ortofrutticole joniche.
Bari - E’ stata prorogata al 30 settembre 2006 la chiusura dell’istruttoria da parte della Regione Puglia delle domande 2004 relative alla crisi di mercato dell’uva da tavola.
Bari - Sono disponibili, nell’area download della pagina Risorse Agroalimentari del sito www.regione.puglia.it, i dati
numerici relativi alla presenza sul territorio regionale di giovani agricoltori beneficiari del premio di primo insediamento (misura 4.4 del POR Puglia).
Bari - Con determinazione dirigenziale 31 maggio 2006 n. 862, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione n.
73 del 15 giugno 2006, è prorogato al 30 giugno 2006 il termine di iscrizione, variazione/cancellazione dei vigneti
agli Albi DO e/o agli Elenchi IGT, come stabilito con determinazione dirigenziale n. 717/AGR del 29 luglio 2003.
Bari – Concessi dal Ministero degli Affari Esteri e dal Presidente della Repubblica rispettivamente il patrocinio e
l’alto patronato alla IV edizione di Mediterre - Fiera dei Parchi del Mediterraneo. La rassegna, che ha come tema “Il
confine che unisce”, si svolgerà a Bari presso la Fiera del Levante dal 27 settembre al 1° ottobre prossimi.
Bruxelles - Il Parlamento ha approvato il pacchetto relativo ai Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 che, dal
prossimo gennaio, stanzierà 308 miliardi di euro per contribuire alla convergenza degli Stati membri e delle regioni
in ritardo di sviluppo, per sostenere la coesione sociale e per promuovere la cooperazione territoriale. Le cinque
relazioni adottate dall'
Aula definiscono gli obiettivi dei fondi, le loro risorse e i criteri per la loro assegnazione.
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1 e 2 luglio 2006: ‘Campagna Amica’ della Coldiretti di
Taranto alla gara nazionale CANOAGIOVANI;
1 e 2 luglio 2006: ‘Campagna Amica’ organizzata dalla
Coldiretti di Lecce a Scorrano;
1 luglio 2006: Sala congressi Fiera di Foggia conferenza
su termalismo clinico sociale;
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3 luglio 2006: Una delegazione della Coldiretti Puglia incontra il Ministro serbo dell’Agricoltura;
4 luglio 2006: Terza edizione di ‘Mangia più sicuro” presso il mercato di Via Pitagora e l’Ipercoop di Japigia a Bari;
11 luglio 2006: Convegno organizzato dalla Coldiretti di
Brindisi presso il chiostro della Chiesa di San
Benedetto su “Funzione e Responsabilità Sociale
dell’Impresa Agricola”;
25 luglio 2006: Conferenza stampa della Coldiretti Puglia
per diffondere i risultati della campagna per la sicurezza di
frutta e verdura ‘Mangia più sicuro”;
26 - 30 luglio 2006: FestAmbiente organizzata dalla Coldiretti di Foggia e da Legambiente a Monte Sant’Angelo.
Al via presso il mercato di
Via Pitagora e l’Ipercoop
del quartiere
Japigia di Bari, dalle ore
10,30 alle ore
12,30, la terza
edizione
di
“Mangia
più
sicuro”, campagna di informazione sulla
qualità di frutta
e verdura promossa in Puglia da Coldiretti, Adoc e
+
Agrofarma. I consumatori
saranno invitati a ‘cedere’
in maniera assolutamente volontaria
un frutto o una verdura che saranno,
poi,
analizzati
presso laboratori
certificati al fine di
v e r i f i c a r e
l’eventuale presenza di residui di ag r o f a r m a c i
(farmaci impiegati
per la difesa delle
colture) oltre i limiti
consentiti
dalla
legge.
L'
iniziativa si svolgerà contemporaneamente in 12 città italiane: Bari, Ancona,
Padova, Firenze, Milano,
Torino, Bologna, Genova,
Perugia, Napoli, Palermo
e Roma. Nei mercati prescelti delle singole città saranno raccolti ed analizzati
campioni di albicocche, pesche, pomodori, melanzane, zucchine e fragole, in
modo tale da garantire una
maggiore trasparenza e sicurezza alimentare ai cittadini - consumatori.