chiudere - Comune di Mirandola

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chiudere - Comune di Mirandola
Tassa pagata - Invii senza indirizzo
Autorizzazione 1426 del 1/1/99
Filiale di Modena - Poste Italiane SpA
Muzzarelli:
«Biomedicale
strategico
per la Regione»
«La Regione EmiliaRomagna non
soltanto crede
nel biomedicale, ma lo considera un settore
chiave per il
rilancio economico. Dal 2004
ad oggi abbiamo finanziato
49 progetti di
ricerca industriale con un contributo di
8,6 milioni di euro. Ora siamo al lavoro
per un ulteriore salto di qualità grazie
alla nuova rete dei tecnopoli».
A pag. 5 intervista al neoassessore
regionale Gian Carlo Muzzarelli (foto)
La Fondazione
Cassa Mirandola
ha approvato
il Bilancio 2009
Edmondo
Trionfini, Presidente della
Fondazione
Crm
L'organo di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola
ha approvato il Bilancio 2009.
Articolo e intervista a pag. 9
Periodico di informazione del Comune di Mirandola · Anno 16 · numero 11 · giugno 2010
Il biomedicale mirandolese è il terzo comparto al mondo nel settore
Il Quality Center a convegno
Ricerca e innovazione del distretto in un convegno nazionale
è partito il Discobus
del Consiglio dei Ragazzi
Un momento
della presentazione
dell'importante convegno del prossimo
ottobre
Fare il punto sui prossimi scenari della
ricerca e dell’innovazione per il settore
biomedicale, partendo da una realtà, quella
modenese, che può contare su importanti
sinergie tra il settore pubblico e quello
privato. è questo lo scopo della Conferenza Nazionale “Innovazione e Ricerca
per nuovi prodotti e servizi nel settore
biomedicale”, che si terrà a Modena dal 4
al 5 ottobre 2010, presso il Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di
Medicina e Chirurgia (Policlinico, via del
Pozzo). L'iniziativa è organizzata dal Quality Center Network, accordo sottoscritto
tra le Istituzioni Locali e le Associazioni
imprenditoriali della industria biomedicale
del Distretto di Mirandola, finalizzato a favorire la ricerca e l’innovazione industriale
di prodotto. La Conferenza nazionale sarà
articolata in tre sessioni, dedicate rispettivamente agli scenari futuri della sanità e
della tecnologia biomedicale, agli ambiti
della ricerca scientifica e della innovazione
industriale ed ai processi di programmazione e strumenti finanziari per l’acquisto
e sviluppo di dispositivi medici. L’intera
iniziativa verte sulla tematica trasversale
della innovazione quale risultato di modelli
virtuosi di cooperazione tra professionisti
del Servizio sanitario, imprese e ricercatori. Attraverso testimonianze di relatori
di diversa provenienza (istituzionale,
sanitaria e imprenditoriale), si affrontano
prospettive, esigenze e problematiche del
sistema sanitario, della ricerca e del mondo
produttivo in merito alla ideazione, sperimentazione, validazione ed acquisizione
di nuove tecnologie medicali.
Il settore italiano del Distretto Biomedicale rappresenta il 5,8% del totale della
spesa sanitaria, costituendo il terzo mercato in Europa; è composto prevalentemente
da imprese di piccole e medie dimensioni
(il 74% non supera i 20 milioni di fatturato annuo), localizzate principalmente
nel centro nord Italia. L’Emilia Romagna
rappresenta la prima regione italiana per
numero di occupati nel settore biomedicale
e Modena è la prima provincia italiana per
numero di addetti e per valore delle esportazioni, seguita da Milano e Bologna. Il
Distretto Biomedicale di Mirandola è oggi
considerato il terzo comparto al mondo
in questo settore; la specializzazione più
importante rimane quella nei disposable e
nelle apparecchiature per emodialisi, per
la quale Mirandola riveste una posizione
di leadership a livello internazionale. Oltre
alla dialisi, si confermano settori importanti la cardiochirurgia, la trasfusione/autotrasfusione e l’anestesia/rianimazione.
continua a pag. 4
Ha preso il via lo scorso 22 maggio,
in occasione della Fiera di Mirandola, il
Discobus, la corriera di musica e allegria,
per trasportare in sicurezza i ragazzi dai
14 ai 17 anni.
A pag. 7
Inaugurata Mobimed
“vetrina” del biomedicale
250 metri di esposizione
tra passato, presente e futuro
del biomedicale mirandolese. Mobimed, la mostra
permanente del distretto, è
stata inaugurata lo scorso
22 maggio presso il Castello
Pico. Alla cerimonia erano
presenti autorità, politici,
imprenditori e anche lo storico fondatore del comparto
Mario Veronesi.
Fotocronaca a pag. 4
2 · giugno 2010
l’italia dei valori
Tribuna
I lavori del Consiglio nell’opinione dei Capigruppo
«Psc: i principali obiettivi dell'Amministrazione comunale»
Un piano che prende forma
Un nuovo progetto è presente sul tavolo della Giunta, stiamo parlando del Psc
(Piano Strutturale Comunale che ha preso
il posto del Piano Regolatore). I lavori
preliminari, funzionali alla realizzazione
di esso, sono già iniziati attraverso una
serie di attività conoscitive volte ad analizzare: elementi del territorio, dinamiche
di sviluppo presenti e potenziali, nonché
limiti e condizioni alla trasformazione
del sistema stesso. I risultati serviranno a
redigere il documento preliminare, il quale
sarà terminato entro il 2010 o l’inizio del
2011 e sarà un elemento indispensabile per
il Psc. A questo piano d’interventi è legata
una questioni di fondamentale importanza:
la Cispadana la quale sarà importante per
l’economia e la mobilità del territorio,
rispettando nel modo più assoluto i parametri ambientali e la tutela della salute
dei cittadini, in quanto elementi prioritari
e fondamentali per le Amministrazioni
dell’Area Nord. Lavorare sull’urbanistica significa, per Mirandola, puntare su
recupero e riutilizzo del territorio, con la
consapevolezza che elementi di carattere
meramente strutturali sono già presenti e
per loro natura immutabili. A parer nostro
e a quello della Giunta l’attività afferente
Psc e Cispadana deve essere svolta con il
più ampio coinvolgimento della città, in
modo tale da poter ricevere sollecitazioni
«Rilanciamo
il centro storico»
Abbiamo presentato, assieme a Pdl e
Lega, un ordine del giorno per discutere
in Consiglio Comunale dell’eventuale
chiusura parziale di Piazza Costituente,
annunciata dalla Giunta come imminente.
Abbiamo sostenuto che il centro storico
deve essere il luogo in cui Mirandola
recupera il senso della propria identità, in
cui le persone si ritrovano ed intrecciano
le loro relazioni sociali, il luogo in cui
devono operare le attività commerciali
(sono un servizio alla città). Riteniamo
che l’attuale grave crisi rischi di spezzare lo stretto e consolidato legame
fra commercio e struttura urbana. Se i
centri urbani e i centri storici non sono
caratterizzati dalla vitalità delle attività
commerciali non sono più punto di riferimento culturale, di socializzazione
e di aggregazione. Alla luce di queste
premesse abbiamo chiesto alla Giunta di
non manifestare pubblicamente, come ha
fatto l’Assessore Prandi sui giornali, la
volontà di chiudere, sia pure parzialmente, il centro storico al traffico veicolare
senza prima aver definito i problemi dei
parcheggi, della mancanza di un marketing territoriale adeguato, dell’assenza di
un piano di incentivi e di sostegno alle
attività commerciali sia nuove sia già
presenti. Abbiamo chiesto di predisporre,
avvalendosi anche della collaborazione
delle commissioni comunali, un piano
per il rilancio del piccolo commercio,
anche per gli effetti benefici che esso
contribuirebbe a produrre in termini di
sicurezza e vivibilità della nostra città. In
definitiva abbiamo chiesto di sospendere
ogni iniziativa volta a modificare la circolazione veicolare nel centro storico fino
a quando il problema non sarà affrontato
nella sua interezza. Non abbiamo avuto
il piacere di condividere questi obiettivi
con la maggioranza perché tali nostre
proposte sono state respinte; ritenteremo,
anche perché la somma ipotizzata per
i primi interventi sulla Piazza e su via
Volturno ammonterebbe ad € 129.000:
non ci sembrano proprio spesi bene!
Lista Civica “I Mirandolesi”
«Si profila all’orizzonte
un anno scolastico difficile»
Verso la fine dell’anno scolastico
è tempo per fare un bilancio di come
vanno le cose. Ed è giusto che le
famiglie siano informate dei fatti
che riguardano il prossimo anno. Il
27 aprile scorso in Regione EmiliaRomagna si è svolta una Conferenza
Regionale per il Sistema Formativo
e l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato ufficialmente i dati degli organici
per l’anno scolastico 2010-2011, in forza
dei quali saranno 1.193 i docenti in meno
in Emilia-Romagna il prossimo anno scolastico, un numero che si somma ai 1.636
insegnanti già tagliati nell’anno 2009-2010.
Nel modenese nella Conferenza provinciale
di coordinamento per l'istruzione, inoltre,
è emerso un taglio di 212 docenti a fronte
del previsto aumento di circa un migliaio di
iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado,
dall'infanzia alle superiori, per l'anno scolastico 2010/2011. Nonostante il Ministero lo
abbia presentato come uno dei tagli
più bassi a livello nazionale pari al
3%, dal momento che non ha tenuto
conto della crescita della popolazione
scolastica della nostra Regione - oggi
la più alta a livello nazionale - in
realtà si tradurrà in un defalcamento
di circa il 5%. L’Emilia-Romagna
e la provincia di Modena sono da tempo
al di sopra di tutti i parametri quantitativi
determinati dal Ministero, in rapporto al
dimensionamento, al numero alunni/classe
e alunni/docente, e la qualità della sua scuola
è riconosciuta. Non sono ancora disponibili
tutti i dati sugli effetti di dettaglio dei tagli
sui singoli territori, ma sicuramente i cittadini avranno meno servizi scolastici e meno
tempo scuola (tempo pieno, tempo prolungato). A tutto questo si associa la riduzione
del personale non docente e l’insufficienza
delle risorse per la gestione ordinaria della
scuola. Questo processo di riorganizzazione
Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877
Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95
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Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola
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Hanno collaborato: Elena Ballestrazzi, Giancarlo Bellodi, Alberto Bergamini, Marcello
Bertolla, Simonetta Calzolari, Giorgio Cavazza, Franca Cavicchioli, Cristina Ceretti, Fabio
Degiuli, Roberta De Tomi, Lorenzo Giliberti, Guglielmo Golinelli, Marco Golinelli, Luca
Marchesi, Melania Mariconda, Ascenzio Paltrinieri, Sergio Piccinini, Antonio Platis,
Andrea Smerieri, Giampaolo Ziroldi.
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Chiuso in redazione il 29 maggio 2010. Prossimo numero il 17 giugno 2010
e suggerimenti, i quali nel caso della
Cispadana potranno anche essere portati,
come istanze, alla Conferenza dei servizi
regionali. Riteniamo che Mirandola deve
crescere in qualità e non in quantità, nel
rispetto dell’ambiente puntando ad uno
sviluppo sostenibile, alla vivibilità e alla
qualità di vita. Per fare ciò si ritiene di
dover partire da una serie di priorità che
si ritengono indispensabili (affiancabili ad
altre se emergeranno, attraverso il dialogo
con la cittadinanza, nel corso dell’intera
attività di predisposizione del Psc) quali:
il Centro storico, il polo scolastico e sportivo, le Valli e viale Gramsci.
Fabio Degiuli, Sinistra per Mirandola
Deposito Gas:
no, grazie...
Molto si è detto e
molto si è scritto su di un
argomento che non lascia
certo indifferente l’opinione pubblica: la realizzazione del deposito di
gas a Rivara da parte di
Ers. In ordine cronologico, le ultime novità sono
rappresentate dalla ormai
famosa lettera del Presidente del Consiglio Berlusconi al sottosegretario
Carlo Giovanardi e dalla
campagna pubblicitaria
di Ers, che negli ultimi
tempi è diventata a dir poco pressante. La
prima ribadisce che la competenza decisionale sul sito è esclusivamente della commissione di Via del Ministro dell’Ambiente, la
quale non deve subire ‘NO pregiudiziali’
da parte di comitati ed enti locali e che
«Schiaffo alla crisi: chi taglia
i costi della politica?»
Esplode la voce di bilancio per le
indennità agli amministratori, ora è
giunto il momento di tagliare. Abbiamo
presentato un ordine del giorno in merito, in quanto la spesa per l'indennità di
carica agli amministratori mirandolesi
è passata da 126.390 euro nel 2009 a
174.220 euro nel 2010, registrando un
aumento del 38%, quasi 50mila euro
in più ogni anno. È tempo di sacrifici:
Mirandola deve fare la sua parte. Se da
un lato il Governo interviene tagliando
anche i tanti odiati 'costi della politica',
gli Enti locali devono fare la loro parte
eliminando le spese superflue ed evitando
di gridare al lupo al lupo, prospettando
tagli ai servizi. Anche in Regione, il duo
modenese, Ricchetti (PD) ed Aimi (PDL),
è riuscito a 'sfrondare' il budget dei gruppi
politici facendo registrare un risparmio
pari a 650.000 euro. Ad oggi gli assessori
comunali mirandolesi percepiscono tutti
lo stipendio per intero facendo lievitare
l'ammontare complessivo dei costi per i
compensi. La precedente Giunta riusciva
è imposto con una scadenza troppo repentina che impedisce di elaborare soluzioni
tampone per sopperire ai disagi causati da
tali scelte agli studenti e alle loro famiglie,
sottraendo a Regioni e Province il compito
di programmazione degli indirizzi nella
scuola secondaria superiore. La decisione
assunta dal Ministro avviene impedendo
ogni confronto parlamentare, istituzionale,
sociale con il mondo della scuola, con le
famiglie, con gli enti locali e lascia intravedere all’orizzonte un anno scolastico
difficile. La Gelmini inoltre con il suo sì
alla proposta di posticipare l’apertura delle
scuole ad ottobre sta, di fatto, prestando le
forbici a Tremonti per peggiorare i tagli
all’istruzione. A questa proposta dal sapore
nostalgico ed anacronistico il PD contrappone l’idea di aprire le scuole tutto il giorno
e tutto l’anno. Altro che scuole chiuse, noi
vogliamo una scuola sempre aperta come
luogo fondante di una comunità, dove oltre
ai necessari insegnamenti ci si possa fermare
per studiare, fare sport, suonare, recitare,
imparare le lingue.
Cristina Ceretti
Capogruppo PD
ad amministrare
sebbene quasi
nessuno avesse
chiesto l'indennità piena, mentre
oggi nella squadra
di Benatti solo il
vice-sindaco
dell'IDV, Enrico
Dotti, percepisce lo stipendio
dimezzato (900
euro lordi). Se il
vicario del primo
cittadino riesce a
svolgere il suo lavoro con la metà,
a maggior ragione
gli assessori ed il presidente del consiglio
comunale potrebbero tagliare il loro compenso (1500 euro lordi); soprattutto se al
'reddito politico' facesse cumulo una pensione o l'attività libero professionale.
Antonio Platis,
capogruppo Pdl
gli impianti potranno
essere autorizzati solo
se è verificata la totale
sicurezza dei cittadini
(…ci mancherebbe altro…). La seconda, del
tutto legittima in ambito di libero mercato,
sta assediando la popolazione della Bassa che
si ritrova accerchiata
da info-point, seminari,
pubblicità recapitate a
casa, volantini informativi in cui si decantano
gli aspetti positivi che
l’impianto porta con sé. In questo scenario,
è necessario tornare a ribadire il no secco
dell’Italia dei Valori al deposito, a rafforzare
quanto votato con gli odg in Consiglio
Comunale di Mirandola e dell’Ucman e per
distinguere mera pubblicità commerciale
da posizione politica. Il deposito non ci
piace perché è collocato in una posizione
non sicura geologicamente (lo dicono le
note tecniche e i pareri delle commissioni
regionali), perché non sono chiare le ripercussioni che avrà nell’ambiente (sotto
suolo e in superficie) e perché, come troppo spesso riscontriamo nella politica del
Governo, andiamo in direzione opposta al
resto del mondo e alla logica che ci deve
guidare in questi anni: invece di pensare ad
energie pulite e rinnovabili, pensiamo a siti
impattanti e a centrali sorpassate! Nel mese
di maggio abbiamo iniziato la campagna
referendaria contro l’impiego dell’energia
nucleare e la privatizzazione dell’acqua, che
insieme alla legge sul legittimo impedimento, riteniamo essere temi su cui il Governo
deve ascoltare la voce dei cittadini, senza
ritenere questa voce affetta da pregiudizi. I
pregiudizi si creano quando si impongono le
scelte dall’alto, quando si informa la gente
a giochi fatti di quello che si è deciso…
Tutti i partiti politici della maggioranza e
dell’opposizione (cioè l’unanimità della
rappresentanza popolare) si sono dichiarati
nel tempo e ultimamente, nei sopracitati
consigli, contro il deposito: se la legge prevede di ritenere ‘consultivi’ i pareri tecnici,
speriamo non siano costretti alla stessa sorte
anche quelli politici …
Marco Golinelli
Capogruppo IDV
«Il 20 giugno
tutti a Pontida!»
Il prato di Pontida,
è stato consacrato dalla
tradizione, come il luogo dove il popolo della
Lega Nord, si ritrova
nei momenti più importanti. Quest’anno,
si dimostrerà in modo
tangibile, il sostegno
che, giorno dopo giorno, diamo alle iniziative intraprese dal Movimento. La Militanza ha
consentito la conquista di regioni importanti come il Piemonte e il Veneto e l’avanzata
nelle altre regioni, prefigurando quello che
noi tutti ormai chiamiamo Padania. La
presenza in forze dei sostenitori leghisti
al raduno, convocato per il prossimo 20
giugno, darà il giusto incoraggiamento ai
nostri dirigenti, impegnati sui fronti più diversi per l’ottenimento del Federalismo. Il
fatto di maggiore rilievo
di quest’anno, è dato dal
quintuplicarsi di ragazzi, che hanno prenotato
camper, stanze e tende,
per assistere a quello
che non si può definire
un semplice incontro
politico, ma un momento
di confronto, di amicizia
e di coesione. Domenica
20, tutti potranno assistere ai comizi dei nostri
rappresentanti politici e del nostro segretario Federale on. Umberto Bossi. Il Movimento Giovani Padani di Mirandola, per
l’avvenimento, ha organizzato un pullman
per portarci tutti a Pontida. Non mancare!
Contattaci. Per informazioni 3386032727 –
3389795783 e-mail [email protected].
Guglielmo Golinelli,
Capogruppo Lega Nord
giugno 2010 · 3
AMBIENTE
Il parere negativo motivato da solide argomentazioni
Gas, ecco perché la Regione dice no
Prima di tutto la salute dei cittadini della “Bassa”
Non è stato assolutamente un “no”
detto a priori quello della Regione Emilia
Romagna al progetto di deposito gas di
Rivara. In un dettagliato documento,
confortato dal parere di esperti, l’Ente ha
reso note le motivazioni che hanno spinto
ad assumere una posizione che “boccia”
senza appello la realizzazione dello stoccaggio. Negli incartamenti prodotti dalla
Regione si legge, tra l’altro, che: “l’area
individuata per lo stoccaggio di gas è al
culmine di una struttura geologica sepolta considerata attiva da molti studiosi e
soggetta ad una sismicità che può essere
definita media in quanto interessata da
terremoti storici con magnitudo superiore
a 5 (scala Richter), tra i quali vale la pena
ricordare, per la vicinanza epicentrale,
i terremoti di Ferrara del 22 febbraio
1346 e del 17 novembre 1570 (magnitudo stimata rispettivamente pari a 5,8
e 5,5), il terremoto
dell’Emilia orientale del 22 ottobre
1796 (magnitudo
stimata pari a 5,6),
e il terremoto di
Finale Emilia del
17 marzo 1574
(magnitudo stimata pari a 5,1)”. Ma
non solo. In uno
studio condotto
dai geologi Eugenio Carminati,
Carlo Doglioni,
Davide Scrocca
e Pierfrancesco
Burrato, per conto
della stessa E.R.S.
(ditta proponente), si ammette “la possibilità che lo sfruttamento dell’acquifero
GRAZIE AL CTP
300 stranieri iscritti ai corsi
per imparare l’italiano
Lo scorso 9 maggio, nella Sala
Granda del Municipio di Mirandola, il
Centro Territoriale Permanente si è presentato alla cittadinanza, a tre anni dalla
sua apertura. La Preside delle Scuole
“Montanari” Paola Campagnoli ha
spiegato come nel Centro interagiscano
più forze: quelle statali; quelle finanziate dall’Unione Comuni Modenesi
Area Nord (Docenti dell’Associazione
La mano sul Berretto); quelle relative
all’Associazione di Volontariato San Vincenzo De’ Paoli. Gli insegnanti dei Corsi
di Alfabetizzazione (Stefania Michelini,
Alice Ferrarini e Diego Roncati) hanno
parlato delle attività svolte, della tipologia dell’utenza che si rivolge al centro;
della rete dei Centri Territoriali della
provincia di Modena; della prospettiva
futura dei Centri per l’Istruzione degli
adulti. In particolare è stata presentata
una ricerca condotta dal prof. Renzo
Tonolo su alcune aree di interesse relative all’utenza. In particolare durante la
serata è stata offerta una fotografia del
Ctp: tra i dati più immediati ci sono
sicuramente l’aumento del numero di
iscritti ai corsi di alfabetizzazione. Nel
2007/2008, infatti, gli iscritti erano 100;
nel 2009/2010 sono passati a 203. Ad
oggi si sono iscritti ben 300 stranieri
in cerca di corsi di alfabetizzazione
della lingua italiana. Cresciute anche le
donne che frequentano i corsi. Il 53%
dei partecipanti sono donne, mentre il
47% sono uomini. Ci sono soprattutto
corsisti di età compresa tra 20 ed i 24
anni ( 24%) tra i 25 ed i 29 (24%);
tra i 30 ed i 34 anni (15%), mentre le
presenze maggiori sono costituite da
di Rivara per lo
stoccaggio di gas
possa indurre sismicità e di conseguenza non si
può escludere la
riattivazione delle
faglie preesistenti,
con conseguente
sismicità indotta
e/o perdita di tenuta idraulica delle
rocce di copertura”. Secondo poi
quanto si legge nel
documento della
Regione “la pericolosità locale
dovuta alla sismicità indotta dalle attività di stoccaggio
appare sottostimata: terremoti anche di
magnitudo non elevata, ma a profondità
prossime alla superficie (dell’ordine
di km 2-4 di profondità), potrebbero
provocare risentimenti significativi ed
effetti non trascurabili sulla struttura di
Rivara stessa e in superficie, proprio per
la scarsa profondità, mentre la possibilità
che si verifichino eventi sismici significativi correlati a processi di immissione
ed estrazione di fluidi nel sottosuolo, non
è remota come affermato dalla Società
proponente: esiste una percentuale molto
elevata di giacimenti che hanno prodotto
sismicità percettibile dalla popolazione,
come dimostrato, a titolo esemplificativo, dai casi descritti in alcune recenti
pubblicazioni”. Come si vede quindi
si tratta di un parere negativo che ha
solide motivazioni e che tiene conto in
primo luogo della tutela della salute dei
residenti della zona.
Cinesi (30%);
Marocchini
(19%); Indiani (13%);
Rumeni (8%);
Tunisini (5%).
Renzo Tonolo
ha sottolineato, con la sua
ricerca, che il
Ctp è un centro in continua
evoluzione e scattare la fotografia di un
oggetto in movimento è estremamente
complesso. Tra le principali emergenze
del Centro è stata più volte sottolineata la
necessità di risorse economiche fondamentali per appagare i bisogni formativi
di un’utenza così numerosa. Stefania
Michelini ha spiegato come i Ctp della
nostra provincia hanno cercato di dare risposte unitarie e omogenee alle sfide che
via via si sono presentate, attraverso la
costituzione della Rete dei Centri, il Pof
provinciale, il sito web, la costruzione
di rapporti con il territorio, con le istituzioni, con le scuole, la formazione dei
docenti. Collegata all’indagine condotta
dal prof. Tonolo, durante la serata è stata
presentata un’altra ricerca, condotta da
Rossella Taurasi (mediatrice linguistica
con la professoressa Laura Bellini nella
Scuola media) nell’ambito della Scuola
Primaria e Secondaria di primo grado
e riguardante gli alunni stranieri. In
base alla ricerca sono stati evidenziati i
bisogni delle famiglie immigrate, degli
alunni stranieri e dei loro insegnanti.
Michele Tiscia ha spiegato come il corso
di Scuola Media del Ctp risponde alla
domanda di istruzione dell’utenza adulta
attivando pratiche positive e diversificate: «Anche quest’anno il corso è formato
da elementi eterogenei: accanto ad alcuni
adulti, ci sono parecchi minori che, su-
perati i 16 anni
senza portare a
termine l’obbligo formativo e/o
avendo interrotto gli studi, si
rivolgono a noi
per riprendere
e portare a termine gli studi
conseguendo il
diploma di scuola media. Per gli stessi motivi siamo
divenuti un punto di riferimento per
molte donne che attraverso la ripresa degli studi, cercano nuovi stimoli e strade
positive di realizzazione personale nella
prospettiva di trovare lavoro. Numerosissima l’utenza straniera, multietnica,
che si è rivolta a noi con la richiesta
di accedere al corso per conseguire la
licenza media, utile per l’accesso al
mondo del lavoro, a corsi di formazione professionali o semplicemente per
conseguire, successivamente, la patente
di guida».
A conclusione della serata la Preside
ha ringraziato per la preziosa collaborazione l’Associazione “La mano sul
berretto”, tutti gli insegnanti del Ctp e
l’Associazione “San Vincenzo de’ Paoli” per aver contribuito a rispondere ai
bisogni delle donne straniere con corsi
dedicati solo a loro. Infatti, quando al
Ctp non è stato più possibile rispondere
a tutte le esigenze dell’utenza, questa Associazione ha offerto la sua disponibilità
ad aprire corsi dedicati alle donne. Né è
stato dimenticato che la cooperazione si
è estesa in passato e sarà senza dubbio
allargata anche con Iride Formazione.
Un ringraziamento particolare è infine
andato all’ Unione dei Comuni per aver
reso possibile l’apertura e la crescita del
Centro Territoriale Permanente.
BREVI
RESTyling
A GAVELLO
Si sono conclusi il 3 giugno i lavori
di restyling e di miglioramento degli
impianti dell’ufficio postale di Gavello.
Gli interventi infrastrutturali nell’ufficio
di via Valli hanno consentito di offrire
un servizio qualitativamente migliore
in condizioni di maggiore comfort,
mirato alle esigenze della clientela sia
per quanto riguarda i prodotti postali sia
per i servizi finanziari. L’ufficio postale
di Gavello ha riaperto al pubblico il 4
giugno, osservando i consueti orari.
INAUGURA
LA STAZIONE FS
Sabato 5 giugno alle ore 11 Ferrovie dello Stato e Comune di Mirandola
hanno organizzato la cerimonia di
inaugurazione della stazione ferroviaria
di Mirandola, dopo i lavori di potenziamento e riqualificazione. Illustreranno
gli interventi Maino Benatti, Sindaco di
Mirandola e Vincenzo Cefaliello, Responsabile stazioni Emilia Romagna di
Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS).
Parteciperanno alla cerimonia mons.
Elio Tinti, Vescovo di Carpi, Marcella
Valentini, Assessore alle Infrastrutture
della Provincia di Modena e Palma
Costi, Consigliere regionale.
DAL 28 GIUGNO
C'è la Baita
La Baita del Mattino, con attività
per bambini da 1 a 5 anni, aprirà dal
prossimo 28 giugno fino al 10 settembre.
La struttura, che potrà accogliere un
massimo di 20 piccoli ospiti, funzionerà
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12. Non
è previsto il servizio mensa, mentre
nel corso della mattinata sarà offerta
una merenda. Le iscrizioni si ricevono
presso il Comitato Unitario delle Polisportive in via Dorando Pietri, 13/15
a Mirandola (lunedì, martedì, giovedì,
venerdì dalle 9 alle 12,30 e il lunedì e il
venerdì anche dalle 17 alle 19). Telefono
0535/27416.
4 · giugno 2010
SPECIALE
In esposizione passato, presente e futuro del comparto
Mobimed
mostra
l’eccellenza
Inaugurato il museo del biomedicale mirandolese
Mario Veronesi, il "papà"
del biomedicale. A sinistra,
Paolo Poggioli, curatore dei
Mobimed, con l'Assessore
Caterina Dellacasa. Sotto, il
taglio del nastro e due scorci della Mostra permanente
del biomedicale
Mobimed è stata realizzata grazie
al tenace lavoro dell’ingegner Paolo
Poggioli e al determinante contributo di
Comune di Mirandola, Consobiomed,
Fondazione Cassa di Risparmio di
Mirandola. In esposizione ci sono delle
rarità, come il primo rene artificiale di
tipo Kiil, venduto dalla Dasco alla fine
degli anni ‘60. Il materiale esposto è
stato fornito dalle aziende (Bellco,
Sorin, Gambro, Covidien, etc.) e da
collezionisti privati. La Mostra ha poi
una sezione contemporanea di 8 stand
di aziende biomedicali e una serie di
pannelli di altre imprese per mostrare
l’attuale, dinamica realtà del settore.
Dalla prima
Il Quality
è un caso
nazionale
Per valorizzare il grande patrimonio industriale rappresentato dal
distretto biomedicale ed orientarlo
verso una proficua collaborazione con
le grandi strutture pubbliche che si
occupano di ricerca medica, nel 2005
è stato siglato l’accordo, poi rinnovato
il 30 luglio 2007, del Quality Center
Network. A sottoscriverlo sono state
le Associazioni imprenditoriali del
distretto biomedicale di Mirandola,
l’Azienda Ospedaliero-Universitaria
Policlinico di Modena, l’Azienda
Unità Sanitaria Locale di Modena,
l’Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia, la Provincia di Modena,
l’Unione dei Comuni Modenesi Area
Nord e Democenter-Sipe (Centro per
l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico della Provincia di Modena).
«Il Quality Center Network –
spiegano il dottor Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria Policlinico
di Modena e il dottor Giuseppe Caroli,
direttore generale dell’Azienda USL di
Modena – è un sistema di raccordo tra
Imprese, Università, Agenzie sanitarie
e Istituzioni per il settore biomedicale
che mira a strutturare una collaborazione tra le parti finalizzata a favorire l’innovazione tecnologica e nel contempo
ad approfondire le tematiche connesse
alle politiche pubbliche di acquisto
dei prodotti del settore biomedicale,
attivando una proficua collaborazione
con l’Osservatorio per l’Innovazione
dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale della Regione Emilia Romagna, affinché tecnologie innovative
sviluppate dalle imprese del territorio
modenese vengano valutate sotto il
profilo della loro effettiva rilevanza e
del loro impatto clinico, organizzativo
ed economico. Il Qcn vuole essere anche uno strumento di collegamento tra
mondo produttivo e sistema sanitario e
della ricerca». La finalità dell’accordo
è, appunto, quella di strutturare una collaborazione tra le parti e costituire uno
sportello informativo e di front office
per le imprese del settore biomedicale
sugli aspetti riguardanti il trasferimento
tecnologico e l’innovazione, a partire
dalla valorizzazione della ricerca istituzionale e aziendale, la valutazione e
sperimentazione clinica e preclinica,
la validazione delle tecnologie e dei
prodotti. «Il Quality Center Network
– commenta Daniela Sirotti Mattioli,
assessore alle Politiche per l'economia
locale, l'innovazione e la semplificazione amministrativa della Provincia di
Modena – rappresenta uno strumento
fondamentale per rafforzare la competitività delle imprese del biomedicale,
settore strategico per l’economia regionale date le elevate potenzialità di
ricerca ed innovazione».
giugno 2010 · 5
l'intervista
«Laboratori e ricerca sui materiali sono le nostre priorità»
«Il biomedicale, chiave del rilancio»
la ricerca
Il Luosi studia
il mercato
Il neoassessore regionale Muzzarelli parla del distretto del lavoro
il commercio estero. Faremo gioco di
squadra, insieme all’Assessorato alla
Sanità nel “Quality Centre Network”
ed a quello alla Mobilità, realizzando
la Cispadana bene e nei tempi previsti,
ovvero entro il 2015, e pretendendo da
Governo ed Anas l’ammodernamento
del Canaletto».
Cosa ne pensa di Mobiomed, condivide l’idea di creare una mostra
permanente sul biomedicale?
«La mostra ha un grande pregio: è
storia e futuro. E’ il luogo per vedere
quello che hanno prodotto gli imprenditori, i tecnici e i lavoratori di questo
distretto in anni di grande successo,
ed è il luogo dove le imprese potranno
presentare i loro progetti e, ci auguriamo,
i successi per gli anni a venire. E’ un biglietto da visita di quello che Mirandola
è stata e di quello che vuol essere anche
domani».
Altre strategie per “sostenere” il
biomedicale ed il distretto?
«Posso solo limitarmi a qualche
titolo, come la semplificazione amministrativa, l’attenzione alla qualità negli
acquisti della sanità pubblica e il secondo programma di attuazione del piano
energetico che avvieremo nel 2011.
Ma a dimostrazione della concretezza
con cui vogliamo essere a fianco delle
imprese mi piace citare un’importante
novità che riguarda il tema del credito:
proprio in questi giorni abbiamo firmato
un accordo con le banche e i consorzi fidi
per un fondo straordinario di garanzia
da 50 milioni di euro, per aiutare le
imprese in crisi di liquidità e consentire
loro liquidità».
Venerdì 4 giugno
2010 nella
Sala Granda del municipio di
Mirandola
gli allievi
delle classi quinte
del Luosi
hanno presentato la
ricerca “Il
mercato del
lavoro nei
Comuni dell’Area Nord: confronto dati
2008-2009”. La pubblicazione analizza
il tema prendendo in considerazione gli
avviamenti e le cessazioni dal lavoro per
sesso, nazionalità, tipologia di contratto,
fasce di età e settori economici confrontando i dati del 2009 con quelli del 2008,
dall’analisi risulta un dato importante:
per la prima volta nel 2009 le cessazioni
ammontanti a 17.615 risultano superiori
agli avviamenti, che sono stati 17.326.
Gli allievi dell’Istituto, nell’anno
scolastico, hanno seguito conferenze tenute da esperti quindi hanno rielaborato
dati e commentato le tabelle ed i grafici
presenti nel fascicolo.
è dal 2004 che il progetto “Osservatorio Economico” del Luosi analizza
aspetti della realtà socio-economica dei
nove Comuni, con la pubblicazione di
fascicoli che hanno ottenuto favorevoli
giudizi, vincendo per ben due volte consecutive il concorso nazionale bandito
dalla prestigiosa Università Bocconi di
Milano e dall’Istituto Treccani “Scrivi
una pagina dell’Atlante economico”.
L'interessante e qualificante progetto
permette agli allievi di potenziare le
proprie competenze abbinando alle
conoscenze acquisite le abilità informatiche ed economiche in modo da
ottenere concreti e utili risultati.
Come ridurre
i dolori dell’artrosi
stretto e Alessandro Macchiavello
(foto), Ortopedico in servizio presso
l’Ospedale "Santa Maria Bianca" di
Mirandola. Oggi si può misurare il
dolore con una semplice scala, detta
Vas (scala analogica visiva), in cui si
possono usare sia i numeri che i colori:
da 10, dolore intenso, a zero, assenza di
dolore; colore da rosso, dolore intenso,
a verde, assenza di dolore; da qui il
titolo del consesso scientifico, denominato appunto “Come azzerare il dolore
artrosico”. Di recente poi sono arrivate
importanti novità in questo settore. Il
medico di famiglia, infatti, in base alla
legge Legge n. 38 del 15 marzo 2010
“Disposizioni per garantire
l’accesso alle cure palliative
e alla terapia del dolore”
può utilizzare la ricetta del
servizio Sanitario Nazionale,
quella usata quotidianamente, anche per la prescrizione
di morfina in fiale. «Fino ad
ora occorreva utilizzare un
ricettario speciale a ricalco,
complicato, da fare in più
copie. – spiega Nunzio Borelli – Dallo scorso mese di giugno era
iniziata in parte questa facilitazione,
potendo prescrivere con il ricettario
rosso, quello normale, le medicine con-
tro il dolore somministrate sia
per bocca che attraverso cerotti transdermici». Ora viene
completata l’opera rendendo
più semplice prescrivere le
fiale per togliere il dolore, per
lo più per i malati oncologici.
Questo è molto importante
quando si tratta dei pazienti
seguiti a domicilio, oltre
160 nel 2006 nel Distretto di
Mirandola. «Alleviare le sofferenze – conclude Borelli – significa
rendere più dignitosa la vita dei nostri
pazienti oncologici seguiti a domicilio,
circondati dall’affetto dei loro cari».
iniziative
A MIRANDOLA
SALUTE
donazione
ventimila euro
dal lions alla città
medicina estetica:
tutto esaurito
A seguito dell’inaugurazione di
“Mobiomed”, la Mostra permanente
del biomedicale mirandolese, abbiamo
intervistato il neoassessore regionale
alle Attività Produttive Gian Carlo
Muzzarelli.
Assessore, che significato ha la sua
presenza a questo importante appuntamento? La Regione “crede”
nel biomedicale?
«La Regione Emilia-Romagna non
soltanto crede nel biomedicale, ma lo
considera un settore chiave per il rilancio
economico. Dal 2004 ad oggi abbiamo
finanziato nel biomedicale 49 progetti
di ricerca industriale con un contributo
di 8,6 milioni di euro su 21,4 milioni di
investimento. In particolare, nel distretto
di Mirandola, abbiamo sostenuto 14 progetti, con un contributo di 2 milioni e 300
mila euro su 5 milioni e 900 mila euro
complessivi di investimenti realizzati
dalle imprese locali.
Ora siamo al lavoro per un ulteriore
salto di qualità grazie alla nuova rete
dei tecnopoli: al riguardo, i laboratori
di interesse per il settore biomedicale
sono 11. Il biomedicale potrà inoltre avvalersi della ricerca sui materiali presso
il tecnopolo di Modena, dove abbiamo
previsto uno stanziamento regionale di
4,3 milioni per le infrastrutture e di 7,6
milioni per la ricerca in tre anni. Stiamo
concludendo la valutazione per il bando
relativo ai distretti tecnologici (57 domande, 137 imprese di cui 36 modenesi)
e il bando per le reti d’impresa, dove
abbiamo 250 progetti».
Lei sa però che anche lo scorso
anno le istituzioni locali sono state
accusate di essere assenti…
«Polemiche pre-elettorali, ignoranza
dei fatti e anche una bella dose di strabismo: il Governo ha fatto sparire i fondi,
circa 150 milioni di euro, per la ricerca
nelle scienze della vita, ma non mi pare
di aver sentito molte voci di protesta».
Lo scorso 13 maggio il Circolo
Medico “Merighi” ha organizzato a
Mirandola (Villa Fondo Tagliata) un
incontro scientifico sul dolore artrosico, grande limite alla qualità di vita
delle persone. A confermarlo ci sono
dati spaventosi. L’artrosi sintomatica
colpisce soltanto nell’Area Nord
della provincia di Modena migliaia
di ultrasessantacinquenni: 5.000 am-
Sui tempi di pagamento però le
imprese si lamentano con la Regione. Cosa può rispondere?
«Abbiamo ridotto i tempi da oltre
400 giorni a meno di 300, facendo ricorso a risorse straordinarie della Regione.
Ma anche qui devo chiamare in causa il
Governo: se lo Stato non ci trasferisce in
cassa i soldi che ci spettano, le possibilità
di manovra della Regione si riducono a
ben poco. D’altra parte è sotto gli occhi
di tutti il tentativo del Governo di scaricare su Regioni ed Enti locali i tagli
alla finanza pubblica e gli errori che ha
compiuto in questi anni. L’argomento
di cui stiamo parlando è un esempio di
come la politica del Governo ricada sulle
imprese e sui cittadini, cercando però di
dar la colpa agli altri».
Dunque lei pensa che la politica
regionale possa o no investire a
favore del biomedicale?
«Noi vogliamo proseguire e rafforzare la nostra azione, ma non dipende
solo da noi. Metteremo comunque il
massimo impegno per dare le migliori
opportunità ad un settore che già ora è
positivamente in controtendenza (export
cresciuto anche nel 2009). La strategia
è delineata: passa necessariamente dalla
ricerca (orientata essenzialmente alle
esigenze delle imprese), dal sostegno
alla competitività e dalla promozione
sui mercati esteri, con una azione di
sistema che deve coinvolgere istituzioni, istituti di credito, imprese ed anche
mondo della cultura. Per sostenere le
piccole e medie imprese, i consorzi e le
aggregazioni temporanee per andare sui
mercati esteri, dal 2004 ad oggi, abbiamo
sostenuto 130 imprese del biomedicale
con 1,6 milioni di euro. E’ una strada che
intendiamo proseguire e che aggiorneremo con il prossimo piano triennale delle
attività produttive. E ce ne sarà davvero
bisogno, se il Governo procederà anche
alla chiusura dell’Istituto nazionale per
malati di artrosi di ginocchio, oltre
2.500 per la mano e circa 1.200 per
l’anca. I costi sono alti se si pensa
che tra spese dirette e indirette si
arriva intorno ai 2.100 euro anno
per l’artrosi del ginocchio. Nel corso della serata scientifica moderata
da Nunzio Borelli, Presidente del
Circolo, sono intervenuti Giacomo
Carpenito, Reumatologo del Di-
Il Lions promuove tra i bimbi
il consumo delle delizie italiane
Domenica 16 maggio, in occasione
della Fiera cittadina, il Lions Club di
Mirandola ha dato vita ad una iniziativa
dedicata ai bambini per aiutarli a conoscere ed amare la frutta e le verdure italiane. Sotto il titolo “ Sveglia la Salute
“ il Presidente Fernando Balbarini ha
riunito alunni, genitori ed insegnanti della
Scuola Elementare, presso il Castello dei
Pico, dove il socio lions Claudio Malagoli, docente universitario di Etica dell’
Alimentazione, ha elargito informazioni
ed approfondimenti in tema di corretta
alimentazione. Il relatore per l’occasione
ha ideato il motto “Orto in condotta”con il
quale, parafrasando il voto 8 in condotta,
ha introdotto il concetto di sana e buona
alimentazione a base di ortaggi e frutta
soprattutto di stagione, concetto che ha
trovato immediato consenso da parte di
tutti gli ascoltatori, piccoli e grandi.
Andrea Smerieri
Giancarlo Muzzarelli, neoassessore
regionale alle Attività
Produttive durante
il suo intervento
all'inaugurazione di
Mobimed
L’11 maggio il Presidente del Lions
di Mirandola Fernando Balbarini ha
riepilogato all’Assemblea dei soci i
Services che il Club ha prodotto durante
l’annata. Si è trattato di contributi in
denaro, per un totale di 20 mila euro, a
favore di diverse iniziative: allevamento
dei cani guida per ciechi; il convegno
sulla prevenzione in oncologia al Castello Pico; l'acquisto di cinque culle
per il reparto di Pediatria dell’Ospedale
di Mirandola; la distribuzione di maglie
e tute agli ospiti del Centro Anziani di
Mirandola; il convegno sulle cellule
staminali al Castello; il riordino dell’Archivio della Parrocchia di Mirandola
(in collaborazione con la Fondazione
Cassa di Risparmio di Mirandola) e di
quello del Commissariato di Mirandola
(in collaborazione col Rotary Club
di Mirandola ); il sostegno all'Amo a
ricordo del socio Giorgio Grazi, finalizzato alle emotrasfusioni domiciliari;
la manifestazione scolastica “Il Galilei
vive la sua Città”. Sono inoltre state
elargite dazioni in denaro agli Asili infantili di Mirandola e di Quarantoli. Non
è poi mancato il sostegno economico
ai terremotati de L’Aquila e di Haiti. Il
Lions di Mirandola si è ancora una volta
dimostrato particolarmente sensibile alle
necessità delle varie istituzioni, ad esclusivo beneficio della cittadinanza.
A. S.
Tutto esaurito lo scorso 20 maggio
presso la Sala Conferenze del Centro Congressi La Cantina di Medolla, dove il Circolo Medico “M. Merighi”di Mirandola
ha organizzato, in collaborazione con il
Poliambulatorio Città della Mirandola,
un convegno dal titolo “Aggiornamenti in
Medicina Estetica”. Apprezzate le relazioni
su molti temi, dai trattamenti estetici in
angiologia sino all’estetica in ortodonzia.
E’ stato sottolineato che per le patologie
vascolari degli arti inferiori,varici in
particolare, la scleroterapia resta ancora il
trattamento di elezione, trattamento che di
norma si effettua dal mese di ottobre sino
a fine maggio, primi di giugno. Vi sono
poi indicazioni paziente per paziente di
chirurgia vascolare che possono richiedere
l’utilizzo della laserterapia. Attualmente
esistono sonde laser di dimensioni piccolissime intorno ai 200 micron (come un
capello). Altro tema importante riguarda
l’utilizzo dei farmaci bifosfonati, medicine usate per la cura dell’osteoporosi dei
pazienti che si sottopongono a terapie
odontoiatriche. Vi sono state segnalazioni
di complicazioni ossee (mandibola) nelle
persone, donne soprattutto, in terapia con
questi farmaci. è prudente consigliare a chi
usa i bifosfonati, anche assunti per bocca,
che devono affrontare una terapia odontoiatrica, di smettere i farmaci sopracitati,
almeno per uno o due mesi, riprendendoli
dopo le cure odontoiatriche.
il cisa ringrazia
lino siena
Lino Siena (foto), nato
e vissuto a
Mirandola per
molti anni insieme alla famiglia
e scomparso nel
2007, ha devoluto una considerevole somma
di denaro a favore della Casa
Protetta Cisa di
Mirandola, struttura dell’Asp dei Comuni
Modenesi dell’Area Nord. Lino ha sempre
dimostrato ammirazione e gratitudine
per questa struttura, che per alcuni anni
ha ospitato anche la madre e ha voluto,
con questo generoso gesto, contribuire a
migliorare i servizi rivolti in particolare
alle persone anziane. Su espressa volontà
della sorella Maria una parte della somma
verrà destinata a ristrutturare il bagno
attrezzato del Nucleo A della struttura,
mentre la parte rimanente verrà impegnata per la realizzazione di importanti
ed imminenti progetti rivolti agli anziani
del nostro distretto. L’Amministrazione
e la Direzione dell’Asp sottolineano con
gratitudine la sensibilità dimostrata da
Lino nei confronti della Casa Protetta di
Mirandola e ringraziano la sorella Maria
per il prezioso aiuto nell’espletamento
delle volontà testamentarie.
giugno 2010 · 7
EDUCAZIONE
Musica, allegria e responsabilità nel Consiglio comunale dei Ragazzi
La partecipazione sale sul Discobus
è stata inaugurata la corriera per ragazzi dai 14 ai 17 anni
è stato ufficialmente inaugurato lo
scorso 22 maggio, in occasione della
Fiera di Mirandola, il Discobus, la corriera di musica e allegria, per trasportare
in sicurezza i ragazzi dai 14 ai 17 anni,
unendo utilità a divertimento, visto che
sul mezzo c’è un disc jokey.
All’iniziativa erano presenti la Dirigente Scolastica delle
“Montanari”
Paola Campagnoli, le
docenti
Franca
Rebecchi
e Cristina
De Matteo,
l’Assessore
ai Servizi
per la Promozione
della Persona Lara Cavicchioli e tanti studenti. Il
Discobus, infatti, è un progetto promosso dal Consiglio Comunale dei Ragazzi
di Mirandola e finanziato da Regione
Emilia Romagna e Fondazione Cassa di
Risparmio di Mirandola. L’iniziativa è
patrocinata dal Comune di Mirandola.
Il mezzo segue un percorso prefissato che tocca le frazioni di Mirandola
e anche i Comuni limitrofi collegandole
al Centro nuoto di Mirandola e alla sede
dell’Aquaragia. Il trasporto è gratuito e
possono usufruirne tutti i ragazzi. Gli
orari e le giornate del servizio: sabato 5
giugno, 16.30-23.30 (Partenza e ritorno
da piazza Costituente a Mirandola, Festa
Multietnica a Mirandola); domenica
6 giugno, 15-22 (Partenza andata da
piazza Costituente e partenza di ritorno
da piscina di Mirandola, Centro nuoto
e centro giovanile Aquaragia); sabato
12 giugno, 15-22 (Partenza andata da
piazza Costituente e partenza di ritorno
da piscina di Mirandola, Centro nuoto e
centro giovanile Aquaragia); domenica
13 giugno, 15-22 (Partenza andata da
Piazza Costituente e partenza di ritorno
da piscina di Mirandola, Centro nuoto
e centro giovanile Aquaragia); sabato
19 giugno, 15-22 (Partenza andata da
Piazza Costituente e partenza di ritorno
da piscina di Mirandola, Centro nuoto e
centro giovanile Aquaragia); domenica
20 giugno, 14-22 (Partenza andata da
Piazza Costituente e partenza di ritorno
da piscina di Mirandola, partita di calcio
dell'Italia ai Mondiali e Centro nuoto);
sabato 26 giugno, 15-22 (Partenza andata da Piazza Costituente e partenza di
ritorno da piscina di Mirandola, Centro
nuoto e centro giovanile Aquaragia); domenica 27 giugno, 15-22 (Partenza andata da Piazza Costituente e partenza di
ritorno da piscina di Mirandola, Centro
nuoto e centro giovanile Aquaragia).
BREVI
UN GRAZIE
DA MARIE
Il Consiglio Comunale dei Ragazzi
di Mirandola ha donato 500 euro a Marie
Madeleine Ngalula, studentessa africana
13 enne nata a Kanaga (Congo), che
gli studenti hanno adottato a distanza.
Marie Madeleine è ultimogenita di una
famiglia con cinque figli (tre femmine e
due maschi). Il padre è morto nel 1997 e
tutti vivono con la madre. Marie Madeleine frequenta il primo anno del Liceo.
La ragazza e la sua famiglia, attraverso
Padre Jean Marie Palombo, hanno voluto
ringraziare tutti i ragazzi mirandolesi per
la loro generosità, ricordando che i soldi
donati serviranno per sostenere gli studi
di Marie Madeleine.
ANORESSIA
E BULIMIA
“Partecipa.rete” è un’iniziativa che
incentiva il dialogo tra ragazzi e adulti,
un progetto promosso dalla Provincia
dove ogni Consiglio Comunale dei
Ragazzi può trovare un proprio spazio
per dire la sua, per mostrare al Consiglio
Provinciale gli obiettivi e i valori che
hanno accompagnato ogni Consiglio
dei Ragazzi nella sua formazione. Anche quest’anno
il Consiglio Comunale dei
Ragazzi di Mirandola ha
partecipato all'iniziativa
lo scorso 4 maggio (foto),
rappresentato dal Sindaco
e dal Vicesindaco Caterina Manicardi e Melania
Mariconda e da una delegazione del Ccr.
Caterina Manicardi ha
introdotto il discorso analizzando le
caratteristiche principali del nostro
giovane Consiglio nato solo l’anno scorso, ma che ha già fatto del suo meglio
per mostrarsi maturo e sensibile alle
problematiche della società. Ne sono
un esempio le conferenze sulla Shoa
e sui diritti del fanciullo organizzate
per trasmettere ai ragazzi l’importanza
di alcuni valori e diritti inalienabili. I
diritti del fanciullo, infatti, sono già
dall’anno scorso il filo conduttore del
Consiglio, che ci hanno portato a scelte,
iniziative e progetti fondati sull’importanza di questa Dichiarazione. Di ciò
ha parlato il Vicesindaco dei ragazzi,
che ha, inoltre, spiegato ai consiglieri
provinciali i dettagli del Discobus (vedi
l'altro articolo in questa pagina). La sua
IL VICESINDACO
«La città
che vogliamo»
inaugurazione ha dato il via a un percorso
che concilia sicurezza e divertimento per
tutti i ragazzi che potranno raggiungere
locali e luoghi di aggregazione in tutta
sicurezza. Di ambiente, invece, ha parlato
Simone Giuliana: un argomento che
negli ultimi anni ha suscitato l’interesse
dell’opinione pubblica e anche la nostra,
data la priorità di utilizzare fonti di energia alternativa. Inoltre il Ccr ha avuto
modo di esprimere la propria opinione
rispetto alla presentazione del progetto di
ampliamento della raccolta domiciliare
nell’area urbana di Mirandola, tenuta
dall’Assessore Enrico Dotti e da tecnici
Aimag e Ufficio ambiente del Comune.
Il Ccr ha quindi partecipato a incontri che
lo hanno maggiormente sensibilizzato
alla realtà e alla fondamentale importan-
za di salvaguardare il nostro pianeta. E
quando si tratta di proteggere la nostra
amata terra si parla anche di intercultura,
di fratellanza e di rispetto reciproco tra
le diverse etnie ed è questo il motore che
ha spinto la realizzazione del videolibro:
un fascicolo a cui è allegato un Dvd
dove sono raccolte le testimonianze di
ragazzi marocchini, cinesi,
arabi e africani che si sono
integrati nella nostra società
con più o meno difficoltà. A
questo proposito sono intervenute Angela Dauti, Benli
Sule e Giulia Bergonzini.
Anche Giacomo De Maron
ha partecipato attivamente all’incontro presentando
alla Provincia il progetto
“Cineforum” che, in collaborazione con il cinema Astoria, ha
permesso a noi ragazzi di visionare al
cinema tre grandi film gratuitamente.
L’incontro si è concluso alle 18.30 ed è
stato sicuramente un modo interessante
per confrontarci con gli adulti e gli altri
Consigli Comunali dei Ragazzi della
provincia; un ottimo modo per far valere
i nostri diritti e dar voce alle nostre idee
con dialogo e interesse. Come Vicesindaco ringrazio tutti coloro che hanno
permesso tutto ciò: la Provincia, i nostri
accompagnatori Professoresse Cristina
De Matteo e Franca Rebecchi e il
Facilitatore Davide Luppi, il Sindaco
dei ragazzi Caterina Manicardi e tutti i
Consiglieri che hanno condiviso questa
splendida iniziativa.
Melania Mariconda
I disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia e la bulimia
nervosa sono vere malattie che, se non riconosciute e curate adeguatamente e con
tempestività, si cronicizzano causando
gravi sofferenze sia ai pazienti che alle
loro famiglie. La frequenza di questi disturbi nella nostra società è in aumento:
colpiscono maggiormente le donne ma
sono diffusi anche fra i maschi in forme
ancora più gravi, in particolar modo fra
i 12 e i 25 anni, anche se ne soffrono
soggetti più piccoli e più anziani, fino a
60 anni di età. Per quanto riguarda la provincia di Modena, si stimano circa 250
casi di anorressia nervosa, 600 di bulimia
nervosa, 1.500 di forme intermedie, con
un’incidenza di circa 200 casi nuovi
ogni anno. Le indicazioni regionali, in
applicazione delle più recenti linee guida
delle società scientifiche internazionali,
prevedono che i pazienti affetti da questi
disturbi siano curati con un approccio
interdisciplinare da un’équipe composta
da medico, dietista e psicologo (o da
psichatra o neuropsichiatra infantile,
secondo i casi). Le moderne terapie, se
ben applicate, sono in grado di guarire
completamente i pazienti in percentuali
mai raggiunte precedentemente (fino
al 70%) e di consentire a quasi tutti un
miglioramento significativo delle loro
sofferenze. Le conseguenze delle patologie in questione sono molto serie: oltre
alla grande sofferenza fisica e psichica
e alle difficoltà per le famiglie, ci sono
complicanze mediche e psicologiche
rilevanti come la cosiddetta sindrome
da digiuno, le conseguenze del vomito
e gli aspetti depressivi. In percentuali
oscillanti fra il 4% e il 18% dei casi
si arriva anche al decesso del paziente.
La cura dei disturbi del comportamento
alimentare è ancora spesso inadeguata,
ma è possibile: per questo la Regione
ha deciso di attivare un sistema di
cure dedicato nelle varie province e di
investire risorse. La cura necessaria, a
secondo dei gradi di gravità, avviene
a diversi livelli: ambulatoriale, di day
hospital, di ricovero in reparti per acuti
o in strutture riabilitative, ma dev’essere
sempre condotta da un’équipe interdisciplinare Ausl.
giugno 2010 · 9
L’Organo di indirizzo ha approvato il Bilancio 2009
intervista
«Gli impegni della Fondazione»
«Nonostante la crisi siamo riusciti a dare risposte concrete»
«Il Bilancio della Fondazione, relativo all’esercizio 2009, è stato approvato
dall’Organo di Indirizzo il 28 aprile
2010. Nel Bilancio vengono evidenziati
quelli che sono stati i fondamentali
orientamenti ed indirizzi che hanno
determinato le scelte di intervento e le
azioni più innovative, della Fondazione,
cioè quelle particolarmente importanti
da un punto di vista strategico e rilevanti
per gli stakeholder. Nonostante il 2009
sia stato caratterizzato da una congiuntura economica internazionale particolarmente complessa e difficile, perdita
di posti di lavoro, crescita economica
negativa, aumento delle disuguaglianze
sociali, la Fondazione è riuscita a mantenere fede agli impegni presi e a dare risposte concrete alle istanze del territorio,
razionalizzando gli interventi, garantendo alla collettività il massimo valore
aggiunto, cercando di non disperdere le
risorse disponibili riconoscendo, in
diversi casi,
l’importanza
di progetti
che hanno
comportato
erogazioni
di importo minimo.
La Fondazione, oltre
all’attività
preminente
di grant making, ovvero
erogazioni di
fondi a favori
di iniziative
promosse da terzi, che da sempre ne contraddistingue l’operato, ha svolto funzio-
bilancio
Sanità, cultura e sociale
nel 2009 della Fondazione
Lo staff di Direzione della Fondazione Crm.
Da sinistra,
Sandra Baraldi, responsabile
Amministrazione/Contabilità,
Marcella Bertolini, responsabile
Relazioni istituzionali e Cosimo
Quarta, Segretario generale.
Sopra, il Presidente Edmondo
Trionfini
Cosimo Quarta è il Segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio
di Mirandola. A lui abbiamo chiesto di
illustrarci il bilancio.
Qual è stato il risultato di bilancio
dell’esercizio 2009?
Il Bilancio della Fondazione, le cui
entrate dipendono quasi interamente dai
proventi generati dai valori mobiliari
sono state beneficiate dell’andamento
positivo, soprattutto nel secondo semestre, dei mercati finanziari nel 2009.
Il risultato della gestione finanziaria
pari a circa 5,5 milioni di euro, depurato dai costi di gestione ordinari, ha
prodotto un avanzo di esercizio pari a
euro 4.779.023,40 che è di gran lunga
il risultato più importante degli ultimi
anni. Poiché la Fondazione si prefigge il
mantenimento del valore economico del
suo patrimonio, quale garanzia per poter
effettuare i suoi interventi futuri a favore
della collettività ha accantonato a “Riser-
va Obbligatoria” euro 955.804,68 e a
“Riserva per l’Integrità del patrimonio
euro 716.853,51, al “Fondo per il
Volontariato ex legge 266/91 euro
127.440,62. A favore del Fondo per le
Erogazioni, pertanto, sono stati accantonati euro 2.978.924,59 .
Come si è svolta l’attività istituzionale della Fondazione nel 2009?
La Fondazione nel corso del 2009
ha operato secondo la logica della “sussidiarietà”. L’attività esplicata ha confermato il legame con il territorio di cui
la Fondazione è espressione. Le risorse
sono state riversate in modo equilibrato
e differenziato. Si sono privilegiati ed
incoraggiati tutti quei progetti in cui
vi era la compresenza di più soggetti,
in quanto, la logica di compartecipazione rappresenta un moltiplicatore di
opportunità ed un valido strumento di
sviluppo dell’economia locale.
Tra i vari settori di intervento
ni di operating
foundation, realizzando e/o
promuovendo
alcune iniziative di particolare rilevanza
sociale ed economica.
Il 50% degli interventi
erogativi della Fondazione,
nel corso del
2009, si sono
rivolti verso
progetti che
hanno coinvolto tutto
il territorio
dell’Area Nord (Progetti Intercomunali), e in qualche caso la stessa Provincia
di Modena. Il restante è stato erogato a
favore di progetti promossi dagli stakeholder, presenti sui singoli Comuni,
e con i quali la Fondazione da sempre
collabora e ne sostiene le iniziative.
La Fondazione, inoltre, nel corso del
2009, ha partecipato alla realizzazione
di iniziative a livello nazionale in collaborazione con altre Fondazioni Bancarie
e d’intesa con l’Acri. Sicuramente è da
ricordare l’intervento congiunto a favore
della popolazione dell’Abruzzo, colpita
dal terremoto del 6 aprile 2009. Le
attività svolte dalla Fondazione nel 2009
sono da intendersi quale riflessione e
punto di partenza propositivo e di pianificazione, per il 2010, di attività nuove
o progetti già sperimentati».
Edmondo Trionfini
Presidente Fondazione Cassa di
Risparmio di Mirandola
ci pare particolarmente significativo
quello della sanità….. Qual è stato il
vostro impegno?
Nel settore “Salute Pubblica, Medicina Preventiva e Riabilitativa” obiettivi
e linee guida sono quelli di collaborare
con le istituzioni sanitarie del territorio,
e sostenere l’acquisto di attrezzature
tecnologico-sanitarie. Ricordiamo a tale
proposito la donazione al reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Mirandola, di
un eco cardiografo portatile, il contributo
per dotare l’Ospedale di Carpi (ospedale
al quale si rivolgono tanti cittadini residenti nell’Area Nord) di un acceleratore
lineare per pazienti con patologia oncologica che necessitano di trattamento radioterapico. Nel corso del 2009 si è concluso
l’iter relativo alla donazione all’Ospedale
Santa Maria Bianca di Mirandola dell’apparecchiatura di Risonanza Magnetica
Nucleare. Dall’inaugurazione, avvenuta
il 21 marzo, sino alla fine dell’anno sono
stati effettuati 1.189 esami di Risonanza
Magnetica.
Anche la cultura è uno dei settori
nei quali il sostegno della Fondazione
appare fondamentale… ci illustri i
principali interventi.
Nel settore “Arte, Attività e Beni
Culturali” nel corso del 2009 sono stati
erogati circa 500 mila euro ovvero il 25%
delle risorse disponibili. Gli interventi
sono stati volti a conservare e valorizzare
il patrimonio artistico, architettonico e
monumentale del territorio ricordiamo
tra i tanti il recupero degli intorni del
Castello di San Felice, il restauro della
facciata della Parrocchia dei Santi Filippo
e Giacomo a Finale Emilia, la ristrutturazione della Parrocchia di San Leonardo
a Mortizzuolo. Altrettanto importanti
gli interventi tesi a sostenere e realizzare eventi culturali quali; il convegno
“Pensare la democrazia” , “Un castello
di libri” la realizzazione del lungometraggio “Il cacciatore di anatre” teso a
fornire una testimonianza della società
del territorio nel periodo precedente il
2° conflitto mondiale. Anche le pubblicazioni editoriali hanno avuto, come
di consueto, la loro importanza tra le
tante ricordo “Peripateticus Miles” Vita,
fattezze e morte di Giovanni Pico che
proprio nei prossimi giorni sarà oggetto
di un incontro con gli autori.
Il 2009 è stato un anno difficile per
tutti ma soprattutto per le categorie
più deboli. La Fondazione come si è
comportata in quest’ambito.
La Fondazione verso le categorie
più deboli – anziani, bambini, diversamente abili – ha sempre dimostrato
particolare attenzione . Tra gli interventi
più significativi, del 2009, la donazione
all’Asp dei necessari arredi ed ausilii
per la riconversione dell’ex ospedale
di San Felice in struttura per anziani.
L’acquisto di un immobile avente le
necessarie caratteristiche logisticofunzionali all’attività della Cooperativa
sociale “La Zerla”. Il sostegno ai tanti
piccoli e grandi progetti promossi dalle
Associazioni di Volontariato di tutta
l’Area Nord volti a favore delle fasce più
deboli e bisognose.
Per concludere, quali strumenti
ha messo in atto la Fondazione per
superare e/o alleggerire i problemi
economici che stanno scuotendo non
solo il nostro territorio ma l’Italia e
l’Europa tutta?
La situazione economica/finanziaria
si è di nuovo deteriorata. La crisi oltre
che a carattere finanziario è reale, nel
mese di giugno scadono molti degli ammortizzatori sociali, per questo motivo la
Fondazione ha subito disposto un fondo
anticrisi a favore delle famiglie bisognose
per 100 mila euro.
BREVI
BORSA DI STUDIO
A SAN FELICE
La Fondazione “Ingegner Giancarlo
Seghizzi” ha bandito un concorso per
l’assegnazione di una borsa di studio
dell’importo di 2 mila euro da assegnare
allo studente che abbia conseguito la
migliore votazione di laurea nell’anno
solare 2009. Le domande di partecipazione debbono essere presentate alla sede
della Fondazione presso la Residenza
comunale di San Felice sul Panaro, via
Mazzini, 13 alla Signora Luisa Zavatti,
segretario della Fondazione, entro
le ore 13.00 del 15 giugno 2010. Per
informazioni, moduli della domanda e
l’estratto del bando gli interessati possono rivolgersi alla sede della Fondazione
dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle
13.00.Telefono 0535 86302 e - mail
[email protected]
“FARMACI UTILI”
A MEDOLLA
“I farmaci non sono ruote di scorta,
non fare inutili scorte di farmaci” è
il titolo dell’incontro che si svolgerà
mercoledì 9 giugno, alle ore 15, presso
il Circolo autogestito “Arcobaleno”
di Medolla in via Grande 23. All’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza,
interverranno Carlo Marchini, Presidente
Ucman, Mario Meschieri, Direttore del
Distretto di Mirandola, Diana Gavioli,
Presidente Comitato Consultivo Misto
Distretto di Mirandola, Maria Monica
Daghio dell'Ausl di Modena, Nunzio
Borelli, medico e componente del Gruppo aziendale sul progetto. L’iniziativa
è organizzata dal Comitato Misto del
Distretto e dai medici di Medicina
generale del distretto di Mirandola (patrocinio Ucman). Nel 2005 nel Distretto
di Carpi, in collaborazione con Mmg,
farmacie e associazioni di volontariato,
è stata condotta una ricerca, dalla quale è
emerso che i cittadini, soprattutto anziani, conservano i farmaci in luoghi sicuri
per i bambini, controllano la scadenza
e smaltiscono correttamente i farmaci
scaduti, ma in media, nelle nostre case,
ci sono 10 confezioni di farmaci per
ogni persona. Verifiche eseguite sulle
prescrizioni di medicinali nella provincia di Modena hanno mostrato che,
per esempio, uno stesso paziente dal 13
gennaio al 15 maggio 2009 ha preso in
farmacia 14 confezioni di un farmaco
per l'osteoporosi. Considerato che ogni
confezione contiene le compresse (terapia) per 1 mese, si ha come risultato che
questo paziente ha in casa la quantità di
farmaco necessaria per oltre 1 anno di
terapia! Da indagini fatte sullo spreco
farmaceutico emerge poi che ogni
famiglia getta nella spazzatura circa 9
prodotti farmaceutici sui 45 comprati
annualmente, corrispondente in media al
20%. (dati Federconsumatori Nazionale
2008). L'analisi condotta sulla popolazione dall‘Osservatorio sui farmaci
(Osmed) rileva che la spesa per persona
di un paziente di età superiore a 75 anni
è di oltre 12 volte superiore a quella di
un paziente fra i 25 e i 34 anni!
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giugno 2010 · 11
equo e solidale
Nel 2009 sono state più di 14 le iniziative della Cooperativa
Bottega del Sole ancora in crescita
Aumentano dell’8% i ricavi, superati però dai costi
Dopo la 19esima la Giornata Mondiale del commercio equo e solidale,
che si è svolta a Mirandola l'8 maggio
scorso, i 116 soci della Bottega del
Sole di Carpi e Mirandola sono stati
chiamati per approvare il bilancio e
per fare il punto sul commercio equo
e solidale. L'assemblea è stata anche
l'occasione per presentare alcuni dati
importanti, quali l'andamento delle
due botteghe che hanno registrato un
+ 8 per cento dei ricavi, di cui un 4 per
cento per la vendita dei prodotti del
commercio equo e solidale. Ad una crescita dei ricavi però non è corrisposto
un utile d'esercizio, in quanto i costi,
soprattutto di servizi, sono cresciuti
del 10 per cento.
Nel 2009 la cooperativa ha continuato a svolgere una costante azione di
promozione del commercio equo e solidale, anche attraverso iniziative rivolte
a cittadini e studenti, autonomamente o
in collaborazione con altre associazioni
del territorio. In particolare, nel 2009
vi sono state più di 14 iniziative tra
Mirandola e Carpi, passando attraverso laboratori per le scuole sul cotone,
a banchetti di prodotti di artigiano e
alimentare nelle piazze.
A febbraio 2010 è stata certificata
dall'Agices, ente che monitora e certifica le organizzazioni di commercio
Alcuni soci della Bottega del Sole
equo e solidale in Italia, ed ha iniziato
a fornire prodotti al Cinema Astoria di
Mirandola.
L'Associazione Bottega del Sole
Onlus è nata nell’ottobre 2000 a Carpi
con la finalità di promuovere la cultura
della solidarietà internazionale, i valori
della finanza etica, del consumo critico,
della salvaguardia dell'ambiente e della
salute, favorendo l'emancipazione e
la valorizzazione delle persone e dei
popoli più svantaggiati.
Nel 2001 aderisce all'Associazione
Botteghe del Mondo e nel 2003 si costi-
tuisce in Cooperativa Sociale aprendo
anche un punto vendita a Mirandola
oggi in via Battisti 10. Dal 2006
l’Associazione aderisce al Consorzio
Ctm Altromercato. Per saperne di più
si può visitare il rinnovato sito www.
bottegadelsole.org.
ri». Soddisfatto anche il Responsabile
del Pronto Soccorso dell’Ospedale di
Mirandola Stefano Toscani: «Sono
orgoglioso che il personale del Pronto
Soccorso di Mirandola sia ai vertici
nazionali dell'area infermieristica e che
sia andato in Cina come rappresentante
area nursing della Federazione Italiana
di Medicina d'Urgenza. Questa è senza
dubbio l’ennesima conferma delle
qualità professionali delle persone che
lavorano nel nostro reparto».
pronto soccorso
Da Mirandola in Cina
per un confronto sulle sanità
C’era anche Luca
Gelati (foto), Coordinatore Nazionale
Area Nursing Simeu
(Federazione Italiana
Medicina Emergenza
Urgenza) e infermiere del Pronto soccorso dell’Ospedale
di Mirandola, tra i
componenti della
delegazione Italiana
Simeu che dal 5 al 15
aprile 2010 si è recata
in Cina, ospite della
Chinese Medical Association, per visitare
i reparti di Pronto Soccorso di diversi
Ospedali (a fianco).
Si è trattato di un importante momento di confronto tra Italia e Cina,
con lo scopo di incrementare la conoscenza dei servizi di emergenza delle
due nazioni e di favorire lo scambio di
esperienze tra operatori del settore per
Etica
ed economia:
tra teoria
e pratica
aumentare la qualità dei trattamenti
e delle cure dei pazienti con problemi
di salute legati ai
temi dell’emergenza-urgenza.
«E’ stata
un’esperienza che
mi ha arricchito notevolmente da un
punto di vista scientifico, culturale e soprattutto umano – ha
dichiarato Luca Gelati – abbiamo avuto
modo di entrare in
contatto con una realtà molto diversa
dalla nostra.
In Cina, per esempio le prestazioni
di Pronto Soccorso sono totalmente
a pagamento, a differenza di quanto
avviene da noi. Tra l’altro i migliori
Ospedali cinesi sono militari e la
maggior parte dei medici sono milita-
Si è svolta lo scorso 26 aprile
l’ultima delle tre serate sull’Etica, organizzate in collaborazione fra Circolo
Medico “M.Merighi”, Avis e Parrocchia
di Medolla dal titolo “Etica ed Economia: Teoria e Pratica nelle aziende che
partecipano all’Economia di Comunione (Edc)”.
Davanti ad un pubblico attento e
partecipe, che si è riunito in Auditorium
a Medolla, Maria Gabriella Baldarelli
(foto), Professoressa di Etica d’Impresa
presso l’Università di Bologna ha sviluppato il tema sull’Etica ed Economia.
La crisi in atto pone delle domande sulla
tipologia o modello di impresa che può
adeguatamente affrontare anche situazioni frequenti di caos e di precarietà.
Il progetto Edc (Economia di Comunione) delle aziende di economia
di comunione nasce nel 1991 quando
Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari, davanti al contrasto
stridente tra la ricchezza più evidente
e l’estrema povertà delle favelas brasiliane di San Paolo, lancia ad Araceli
un appello a creare imprese che siano
in grado di mettere in comune gli utili
per sollevare le situazioni di povertà che
sono presenti nel mondo.
Il progetto è l’espressione del
risvolto economico di uno stile di
vita, che permea tutti gli aspetti del
comportamento umano, che è sorto
originariamente seguendo i principi
fondamentali della religione cattolica,
ma che è condiviso da esponenti di altre
religioni ed anche da persone che non
hanno nessun riferimento religioso. Il
contenuto fondamentale dello stile di
vita in parola è “La cultura del dare”.
Attualmente sono circa 800 le aziende
disseminate nei cinque continenti, di
diverse forme giuridiche ed appartenenti a diversi settori economici (www.
edc_online.org).
Paolo Maroncelli ha presentato il
Polo Industriale Lionello Bonfanti, di
cui è amministratore delegato, polo che
ospita oltre 20 imprese di vari settori
(negozi, laboratori, aziende di produzione e di servizi, studi professionali di
consulenza). è il primo polo europeo,
che si estende su di una superficie
di 9.600 mq, nei pressi di Loppiano
(Firenze) vicino al casello di Incisa
Valdarno (A1).
giugno 2010 · 13
area nord
Sarà Immobiliare della Concordia,
società del gruppo Cpl, a realizzare a
San Possidonio nei pressi del Concordia
Hotel il primo centro polifunzionale
capace di ospitare oltre 300 persone
per attività ricreative e culturali. Prevista anche la realizzazione del nuovo
spogliatoio per il campo di calcio e
il piazzale davanti al centro sociale
La Bastia. Gli interventi, che saranno realizzati nei prossimi anni, sono
frutto dell’accordo firmato nei giorni
scorsi tra l’Amministrazione comunale
guidata dal Sindaco Rudi Accorsi e la
cooperativa proprietaria dell’albergo a
4 stelle, presieduta da Roberto Casari.
Si tratta di uno dei primi accordi provinciali di pianificazione tra pubblico e
privato, predisposto ai sensi dell'art. 18
della Legge Regionale n. 20/2000, e che
prevede l'attrezzatura di parte del verde
pubblico del comparto alberghiero, che
sorge sulla Provinciale Concordia- Cavezzo, mediante la realizzazione di un
fabbricato di 750 metri quadri con sala
polivalente e polifunzionale di oltre 420
mq capace di accogliere oltre trecento
persone. La nuova struttura verrà realizzata nei prossimi tre anni a cura e spese
di Immobiliare della Concordia, società
del gruppo Cpl che avrà la titolarità di
proprietà e gestione per i prossimi 30
anni, al termine dei quali il Comune avrà
la facoltà di rilevarne gratuitamente il
possesso. Nel frattempo la disponibilità
rimarrà del Concordia Hotel che potrà
aumentare i servizi offerti ai propri
clienti. Il Comune e le scuole di San
Possidonio avranno l'uso gratuito della
struttura per numerose giornate, mentre
le associazioni senza fini di lucro e gli
altri istituti scolastici del comprensorio
potranno usufruire del centro polifunzionale con tariffe convenzionate. Daniele
Un accordo con il Comune dà il via libera a un maxi impianto
Cultura, sport e tempo libero:
Cpl investe a San Possidonio
Spaggiari, il consigliere delegato di Cpl
Concordia che ha seguito e mediato con
l'Amministrazione comunale possidiese
l'accordo, ha specificato che l'impegno
economico di Cpl si aggirerà intorno
ai 700 mila euro per i soli lavori edili,
che avranno inizio dopo l’approvazione
della variante al Prg. Il fabbricato in progetto garantisce nuovi spazi di aggregazione per giovani, anziani e famiglie,
grazie alla realizzazione di una struttura
ricreativa polifunzionale, attualmente
assente nel territorio comunale. Viene
così dato compimento alle dotazioni
pubbliche già presenti nella zona, come
il Centro Sociale La Bastia e il centro
Quasi 1.000 casi all’anno
di violenza sulle donne
Secondo i dati sulla violenza alle
donne nel territorio modenese, nel corso
del 2009 nei registri di polizia sono stati
riportati 924 episodi che si riferiscono
a lesioni, percosse, ingiurie, molestie e
violenze sessuali (nel 2008 erano state di
più, 1.090). Stando ai dati recenti, relativi
all'accesso femminile ai vari Pronto
Soccorso degli Ospedali dell'Azienda Usl
di Modena, nel 2009 ci sono stati ben
769 eventi con rilievo sanitario riferibili
ad "opera di terzi" e spesso inquadrabili
nell'ambito della violenza domestica,
contro i 798 del 2008.
sportivo. L'accordo di pianificazione,
al quale faranno seguito le varianti al
piano particolareggiato alberghiero e
Il Nido della Civetta
allo strumento urbanistico comunale,
prevede anche la realizzazione di un
ampio piazzale adiacente al Centro
Sociale e soprattutto la costruzione del
nuovo blocco di spogliatoi del campo di
calcio, da tempo necessari in San Possidonio. «Siamo veramente soddisfatti di
questo accordo - esordisce Rudi Accorsi
Sindaco di San Possidonio - l’intesa con
Cpl ci permetterà di inserire nell’area di
servizi e sportiva due strutture necessarie allo sviluppo della vita sociale del
nostro paese: farlo in un momento come
questo, dove non ci sono tante risorse
a disposizione, è per noi veramente
importante.».
Il presidente di Cpl Roberto Casari, all’atto della firma, ha sottolineato
da parte sua come il Comune di San
Possidonio sia, insieme a Concordia,
il territorio in cui la Cooperativa è
stata costituita nel 1899: «Abbiamo
deciso di promuovere un territorio di
base della nostra cultura d’impresa,
che oggi conta 1.400 dipendenti sparsi
in tutta Italia e all'estero: è giusto che
chi ha responsabilità d'impresa abbia
attenzione sociale».
Tramuschio, appunti di storia
in un libro di Gino Mantovani
Martedì 15 giugno presso la
Sala Parrocchiale di Tramuschio di
Mirandola, alle 21, sarà presentato il
volume “Tramuschio: appunti di storia”
a cura di Gino Mantovani. Previsti
interventi di don Silvano Rettighieri,
Amministratore parrocchiale di Tramu-
schio, Edmondo Trionfini, Presidente
Fondazione Cassa di Risparmio di
Mirandola, Maino Benatti, Sindaco di
Mirandola, Gian Luca Tusini, Università di Bologna.
Ai presenti verrà consegnata in
omaggio una copia del libro.
Per ricordare
Peppino
Impastato
Le classi terze dell’istituto Galilei,
lo scorso 16 aprile, hanno partecipato
all’incontro sulla legalità con Giovanni
Impastato, “Resistere a Mafiopoli, la
storia di mio fratello Peppino Impastato” all’Auditorium del Castello Pico. Ai
vari partecipanti dell’incontro (oltre a
Impastato, Giuseppe Pedrielli, dirigente del “Galilei”, Pierluigi Senatore di
Radio Bruno, Giuseppe Zaccaria, già
funzionario della Questura di Modena
e Roberto Graziani, Giudice di Pace
di Mirandola), sono state rivolte diverse
domande.
Timido, dolce e rigido. Così il
compagno Rapisardi definisce Peppino
Impastato ricordando l’impressione
che ebbe dal loro primo incontro, alla
Facoltà di Lettere, quando un ragazzo
giovanissimo gli si avvicinò e gli chiese:
«sono il compagno Impastato di Cinisi,
posso lavorare con voi?». L’ultima
immagine che abbiamo di Peppino
è quella del 10 maggio 1978, di un
funerale che assumeva le sembianze
di una manifestazione che seguiva una
bara desolatamente vuota. E davanti
a tutti Giovanni Impastato, il fratello,
al braccio della madre Felicia e con il
pugno alzato, come risposta al coro dei
compagni che declamava per le strade
di Cinisi “Peppino è vivo e lotta insieme a noi”. Da allora sono passati molti
anni e il volto di Peppino, nato in una
realtà di mafia e morto per combatterla,
rischia di diventare solamente un’icona
di cui s’ inneggiano gli slogan. Oggi,
però, quando il momento della verità è
ormai giunto, parenti e amici cercano
di attribuirgli il dovuto riconoscimento
che non ha avuto da vivo. Dalle parole
di Giovanni Impastato, l’attività di
Peppino ci appare come qualcosa di
più profondo che una semplice e disperata lotta alla mafia: era il tentativo di
avviare un’attività pedagogica per far
crescere un paese, era l’idea politica che
passando attraverso la comunicazione
diventava azione concreta. Peppino aveva una marcia in più, un’enorme volontà
di apprendere, imparare e partecipare,
incarnando lo spirito della sua epoca,
gli anni Settanta, non gli anni terribili
“di piombo”, ma quelli dell’ironia,
della creatività, dell’immaginazione al
potere”. Peppino aveva capito l’importanza della satira, ovvero che le cose e
le persone che offendono un paese civile
si possono denunciare, oppure, con altrettanto impegno, si possono prendere
in giro. Il prezzo pagato dalla famiglia
Impastato è stato alto e doloroso, ma
ha prodotto un risultato straordinario:
la testimonianza che anche se oppressi
da mafia e omertà si può fare una scelta,
ovvero quella di essere liberi. La scelta,
ancora oggi, di resistere a Mafiopoli.
Sul prossimo numero pubblicheremo un'intervista inedita a Giovanni
Impastato.
giugno 2010 · 15
MUSICA
Nel concerto dei talentuosi musicisti della nostra regione
Tanto pubblico a Bologna
per i vincitori del “Girati”
Nella prestigiosa Sala Mozart dell’Accademia
Vincitori dell'edizione 2010 e promotori
della Borsa di Studio intitolata a Giorgio
Girati, nella storica Sala Mozart dell'Accademia di Bologna
Si è svolto lo scorso 17 aprile a
Bologna, nella storica e prestigiosa
Sala Mozart della Regia Accademia
Filarmonica, il concerto dei finalisti regionali della Borsa di Studio “Giorgio
Girati”, giunta quest’anno all’11esima edizione. La manifestazione ha
registrato il tutto esaurito a conferma
che il progetto della Borsa di Studio è
sempre valido come possono attestare
i vari insegnanti dei Conservatori della
Regione Emilia Romagna.
Al concerto bolognese erano presenti, tra gli altri, Loris Azzaroni,
Presidente della Regia Accademia
Filarmonica e Roberto Pignatti,
Presidente della Fondazione Scuola di
Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”.
La Borsa di Studio “Giorgio Girati”
è nata per volontà della famiglia del
piccolo scomparso, di concerto con il
Comune di Mirandola e si propone di
contribuire alla crescita e all’arricchimento didattico dei giovani musicisti
della nostra regione.
L’iniziativa è rivolta a due categorie: dai 12 ai 17 anni (categoria A)
e dai 18 ai 22 anni (categoria B), ed è
riservata agli strumenti a fiato e, oltre
a premi in denaro, prevede l’esibizione
dei più meritevoli.
Nella foto i finalisti, protagonisti del concerto di Bologna: Giulia
Ginestrini, Aleksandra Grebovic,
Benedetta Polimeri, Cristina Popa,
Luisa Rosso, Marco Vita, che si
erano già esibiti a Mirandola lo scorso
15 aprile nell’Auditorium del Castello
Pico, mostrando notevoli doti artistiche
e un indubbio talento.
Dalla Scuola Sergio Neri
Donato Holter pressorio
un grazie a Francia Corta alla Lungodegenza di Finale
Da sinistra, la dottoressa Gaetana Rovito, il Sindaco Raimondo Soragni, il dott.
Andrea Donati e l'ingegner Bellei
Lo scorso 21 maggio si è tenuta la
consueta festa di fine anno della Scuola
dell'Infanzia Sergio Neri di Mirandola,
per la realizzazione della quale è stato
fondamentale l'aiuto dei volontari del
Principato di Franciacorta. I rappresentanti dei genitori ringraziano l’Associazione e il signor Elvino Castellazzi.
Un Holter pressorio di ultima generazione per la diagnosi delle patologie
correlate all’ipertensione. E’ stato donato
dall’Associazione Pro Handicappati
all’Unità operativa di Lungodegenza
Pare (Post Acuzie Riabilitazione Estensiva) dell’Ospedale di Finale Emilia. Lo
strumento è stato presentato nel corso
di una cerimonia che si è tenuta il 18
maggio presso l’Ospedale di Finale alla
quale hanno partecipato il direttore degli
Ospedali di Mirandola e Finale Andrea
Donati, il Direttore dell'Unità operativa
di Lungodegenza dell’Ospedale di Finale
Gaetana Rovito, il Sindaco Raimondo
Soragni e l’ing. Bellei dell’associazione
Pro Handicappati. La dr.ssa Rovito ha
illustrato in dettaglio il funzionamento
dello strumento che costituisce un utile
supporto per la realizzazione del progetto
di continuità assistenziale fra Ospedale e
territorio e ha elogiato il personale infermieristico che garantisce l'utilizzo dello
strumento 365 giorni l'anno (dal lunedì
al venerdì per i pazienti esterni, il sabato
e la domenica per i pazienti interni). In
questi giorni sarà affissa una targa commemorativa all’interno del reparto.
BREVI
IL “miracolo”
DELL’AIUOLA 22
La prima volta furono invitati al
giardino da amici comuni, in seguito
tornarono sollecitati dal secondogenito
di dieci anni, nato con la passione per
la natura e il giardinaggio. Dapprima
un po’ spaesati e increduli davanti alle
dimensioni e alla complessità della
struttura del giardino botanico, furono in
seguito costantemente presenti fintanto
che presero la decisione di adottare come
famiglia l’aiuola numero 22, quella dei
meli da fiore e dei tigli rari.
Oggi, a distanza di due anni, continuano a venire, controllare e curare la
stessa aiuola osservandone l’evoluzione,
accompagnati dal simpatico cane dagli
occhi nero azzurri. Nei giorni scorsi,
accanto alla neonata serra calda, il padre
diceva: «Vedi, nessuno può impedirti
di sognare, e, qualche volta i sogni si
avverano» «Hai proprio ragione – ho
risposto – ed è bello poter estendere
questo concetto a tutti, specialmente ai
giovani».
Nato da un sogno, il progetto del
giardino botanico la Pìca ha finalità
didattiche e scientifiche, vive da tre
anni, è frequentato da tante persone che
apprezzano l’iniziativa. Accoglie scuole
in visita, giovani delle scuole superiori
in stage, aderisce a ‘impatto zero, è
sponsorizzato dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Mirandola, patrocinato
dai Comuni di Mirandola e San Felice
sul Panaro, e dà la possibilità di adottare
attivamente un' aiuola come sta facendo
questa bellissima famiglia che potrete
incontrare il sabato pomeriggio all’
aiuola 22.
Giorgio Cavazza
Presidente dell’Associazione
onlus La Pìca giardino botanico
PREOCCUPAZIONE
IN CONFESERCENTI
«E’ un episodio che desta serie
preoccupazioni e da condannare senza
indugio. Auspichiamo sia fatta al più
presto luce sulla vicenda e che l’autore
o gli autori del gesto siano assicurati
alla giustizia». È stata questa la reazione
di Confesercenti Area Nord a seguito
dell’incendio che nei giorni scorsi ha
danneggiato il portone d’ingresso del
Comune di Finale Emilia. La dinamica e
la natura dolosa del grave episodio oltre
allo sconcerto, contribuisce ad aumentare
la preoccupazione tra la gente. «Si tratta
di una vicenda - spiega Mauro Bega direttore di Confesercenti Area Nord – che
segue a distanza di poco tempo un altro
fatto del genere: l’incendio doloso che
ha distrutto l’auto del presidente di Sorgea, Daniele Monari. Segnali allarmanti
da non passare sotto silenzio perché
mostrano una situazione dal punto di
vista dell’ordine pubblico, quanto meno
delicata. Chiediamo espressamente alle
varie forze di polizia di intensificare lo
sforzo teso a individuare quanto prima i
responsabili; nello stesso tempo, auspichiamo che sia intensificato il presidio
del territorio anche di notte», conclude
Mauro Bega.
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giugno 2010 · 17
istruzione
Gli alunni stranieri e la scuola:
spesso il binomio viene visto come
problema, in realtà si dimentica l’importanza della scuola quale risorsa per il
nostro paese, in questo preciso momento
storico, se la intendiamo come un luogo
dove per un ragazzo straniero arrivato
da poco in Italia si realizza il primo vero
incontro con la nostra realtà sociale, la
prima occasione di imparare la lingua e,
soprattutto di socializzare con i suoi pari,
sentendosi meno isolato. Anne Marie,
16 anni, viene dalla Costa d’Avorio, frequenta la seconda superiore all’Istituto
Galilei di Mirandola e l’anno scorso,
appena arrivata in Italia, ha iniziato da
analfabeta dell’italiano la scuola: «Ogni
straniero venendo in Italia non si sente a
suo agio – spiega Anne Marie - perché
non riesce a comunicare con le persone.
Ecco perché il Galilei ha organizzato dei
corsi per aiutare noi stranieri. Io che ho
partecipato al corso l’anno scorso posso
dire: non mi è servito soltanto ad imparare l’italiano, ma anche a conoscere
delle persone fantastiche. Dopo il corso
ho cominciato ad aprirmi di più a scuola
e nella vita di sempre: parlavo con i miei
compagni, rispondevo quando i miei
professori mi chiedevano delle cose,
potevo dare informazioni a tutti quelli
che me lo chiedevano».
Anche quest’anno prosegue in
modo significativo la collaborazione
con la S. Vincenzo di Mirandola. La
professoressa Irene Natali, Presidente
della San Vincenzo, promotrice dei
progetti allargati di alfabetizzazione
per gli stranieri, nel ricordare i punti
più significativi della collaborazione
con il Galilei, racconta: «Si evitano le
discriminazioni col fornire a tutti gli
strumenti linguistici per affrontare lo
studio delle varie discipline. Alcuni
atteggiamenti di rifiuto dello studio e
dell’applicazione dipendono spesso
Prosegue la collaborazione tra Istituto e Associazione
Galilei e San Vincenzo uniti
per favorire l’integrazione
dalle difficoltà della comprensione dei
termini linguistici. Consideriamo anche
le difficoltà dei testi scolastici nei quali
vengono usati linguaggi specifici. Questo apprendimento della lingua permette
loro di affrontare le verifiche come gli
altri e dà loro più fiducia in sé stessi,
più autostima e sicurezza, elementi
indispensabili dell’adolescenza, dando
loro delle motivazioni per impegnarsi e
scegliere lo studio e l’impegno anziché
la rinuncia.
Il primo intervento nelle scuole
è stato una risposta alla richiesta di
aiuto di alcuni insegnanti. Questo aiuto
è iniziato in modo informale poi si è
deciso di formalizzare la partecipazione
attraverso i protocolli d’intesa. La ri-
La scuola in Danimarca:
computer e autonomia
Un gruppo
di 30 studenti
del Galilei è
appena tornato dalla Danimarca dopo
uno scambio
di classe. Qual
è il segreto
della scuola
danese che si
trova ai vertici
della classifica dell'Ocse?
Autonomia amministrativa e finanziaria:
la scuola è statale e riceve finanziamenti
dallo Stato in base al numero di iscritti , ma
ogni scuola poi agisce in piena autonomia
per gestire queste risorse. In particolare, le
pulizie vengono affidate a ditte esterne che
operano dopo l'orario scolastico. E' forse
per questo che, con grande senso civico, gli
studenti rispettano il luogo in cui apprendo-
no. Gli insegnanti
non sono incaricati in base a graduatorie statali,
ma vi è una sorta
di libero mercato
e i contratti sono
individuali. Il
Preside verifica
il loro operato e
ne riconferma o
meno l'incarico
, anche se questi
ultimi casi sono
molto rari. Ci sono pochi insegnanti di Matematica sul mercato e per assumerne uno
il Preside può offrirgli anche uno stipendio
più alto rispetto alla base contrattuale. Dopo
la laurea gli insegnanti devono avere una
specializzazione che comprende nozioni
teoriche di didattica, ma anche un tirocinio
pratico. Internet ha un ruolo fondamentale
a scuola: gli studenti non hanno quaderni,
chiesta di aiuto è stata sempre supportata
– conclude Natali - dalla collaborazione
dell’Istituto con confronti continui
con gli insegnanti di riferimento».
Patrizia, Corinna e Cecile, volontaria
internazionale che viene dalla Francia,
sono le docenti della San Vincenzo che
affiancano il lavoro dei docenti interni
della scuola.
Le parole di Patrizia riprendono
quanto sottolineato da Irene Natali:
«Come volontaria ho sempre trovato un
ambiente accogliente da parte del corpo
docente e motivante per l’interesse
che i ragazzi mi hanno dimostrato. Ho
potuto toccare con mano l’importanza
di quest’attività vedendo con quale
crescente interesse e partecipazione i
ragazzi hanno frequentato le ore di alfabetizzazione e di sostegno allo studio,
non solo per diminuire le loro difficoltà
linguistiche ma anche quelle comunicative, lavorando soprattutto sulle
motivazioni personali e sviluppando la
capacità di dialogo. I ragazzi non solo
ascoltano ma hanno voglia di imparare,
apprezzano l’aiuto che gli viene dato
e affrontano con serenità le difficoltà
linguistiche. Su indicazione dei docenti
sono stati fatti anche alcuni lavori di
semplificazione di testi per facilitare
la comprensione dei contenuti didattici
proposti all’interno della classe. Questi
lavori sono stati molto apprezzati. Pertanto tra noi volontari e gli studenti che
partecipano ci sono un arricchimento
ed un completamento reciproco, nel
rispetto gli uni degli altri».
Marcello Bertolla
ma prendono appunti sul
loro laptop. Ogni aula è
fornita di una lavagna interattiva e i libri di testo sono
pochi perchè la maggior
parte delle informazioni
sono già sul sito della
scuola e link esterni.
Gli studenti devono
sostenere ogni anno alcuni esami preparati da
Ministero dell'Istruzione
e vengono testati da commissioni esterne, in questo
modo lo stato è in grado
di monitorare l'effettivo
standard di insegnamentoapprendimento dell'istituto.
Non ci sono interrogazioni, solo test
scritti e molti essay ovvero dei compiti
svolti a casa dagli studenti che consistono
in attività di ricerca e rielaborazione su
quanto proposto in classe. Gli essay spesso
vengono presentati al resto della classe e lo
studente mette alla prova la propria capacità
comunicativa, utilizzando anche strumenti
multimediali.
Le lezioni frontali (l'insegnante spiega,
gli studenti ascoltano) sono ridotte al mini-
mo, la maggior parte delle
attività sono di problem
solving, lavoro di gruppo
e progetti con questionari
e ricerche.
La scelta della scuola
superiore avviene a 16 anni
e se uno studente sceglie
un indirizzo ha diverse
possibilità di cambiare e
proseguire gli studi in un
altro istituto. Tranne alcune materie obbligatorie,
gli studenti sono liberi di
scegliere quelle opzionali
con diversi gradi di approfondimento.
Le vacanze estive si limitano a 6 settimane ma vi sono diverse vacanze di una
o due settimane durante l'anno. Non si va
a scuola di sabato ma le lezioni terminano
al pomeriggio alle 15.30. Il loro istituto,
pur non essendo di recente costruzione, è
comunque accogliente e colorato. Sulle
pareti ci sono poster che illustrano i progetti
svolti, ma non manca nemmeno l'aspetto
goliardico con competizioni fra le classi.
Il rapporto con la comunità locale è molto
stretto a livello di iniziative di volontariato
università
20 candeline
per Ingegneria
La Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio
Emilia taglia il traguardo dei suoi
primi 20 anni. Un impegnativo programma scientifico e di iniziative
catalizzerà l’attenzione di docenti,
esperti, imprese e professionisti per
tutto il 2010. “Ai successi didattici
rappresentanti dalla formazione di
quasi 4.800 laureati, ottimamente inseriti nel mondo del lavoro, – si legge in
un comunicato stampa dell'Università
– si aggiunge la soddisfazione per la
disponibilità di una struttura moderna e funzionale, un vero e proprio
Campus, costato circa 35 milioni di
euro messi a disposizione del Miur e
da soggetti istituzionali ed economici
locali”. La realtà odierna di questa
facoltà e la forza della sua presenza è
riassunta in alcuni significativi numeri: 5 corsi di laurea triennali; 6 lauree
magistrali; oltre 100 docenti, qualche
centinaio di giovani ricercatori, più di
2.500 iscritti e 400 laureati all'anno
nell'ultimo triennio. Confortano in
questo i dati occupazionali resi noti
dal Consorzio AlmaLaurea, che ha
fotografato la situazione a un anno
dal conseguimento del titolo di studio
per i laureati del 2008, e che dimostra
ancora, nonostante un preoccupante
aumento della disoccupazione tra i
laureati italiani, come la laurea in
ingegneria sia una di quelle che offre
maggiori opportunità di impiego. Gli
ingegneri a spasso dopo un anno dalla
laurea (laureati nel 2008 che nel 2009
ancora cercavano), infatti, erano solo
il 4,2% tra quelli di primo livello ed il
3,2% tra quelli di secondo livello.
e come punto di incontro. La scuola è a
disposizione degli studenti, vi è una sala
che spesso viene utilizzata per spettacoli e
party gestiti dagli studenti stessi.
L'istituto partner danese conta circa
1.000 studenti e attua ben 11 scambi culturali. I Danesi sono convinti che la vera
Europa si crei attraverso la conoscenza, il
confronto e la condivisione.
La materia social studies è diffusa in
ogni ordine di scuola, abbiamo assististo
a una lezione sul ruolo dei mass-media
nella società contemporanea. Gli studenti
conoscono le situazioni politiche dei principali paesi del mondo e sono informati
sull'attualità.
Per concludere, la scuola è il centro
della comunità e gli studenti vanno volentieri a scuola. Il sistema danese non
è molto diverso da quello olandese con il
quale abbiamo avuto una lunga partnership.
Del resto anche i Paesi anglosassoni e la
maggior parte dei Paesi europei hanno
un sistema simile. Attraverso lo scambio
culturale i nostri studenti sono venuti a
contatto e hanno fortemente apprezzato
questa realtà scolastica.
Elena Balestrazzi, Docente
giugno 2010 · 19
eventi
Successo per il Music Awards ideato dal figlio Sandro
Grazie ancora, Cherubino
Il compianto Comini continua a dare emozioni a Mirandola
IL 2 GIUGNO
Doppia
onorificenza
in memoria
di Bastianelli
Nelle belle immagini di Claudio Mazzoli,
alcuni momenti del Cherubino Music
Award, che si è svolto con successo durante
la recente Fiera di Maggio
Iskra Menarini, vocalist di
Lucio Dalla. A sinistra, Sandro
Comini intervista alcuni giovani
musicisti della Scuola di Musica
La celebre cantante
Ivana Spagna premia
un allievo della "John
Lennon". A destra, il
momento dei saluti
Grande successo per il “Cherubino Music Award” , il concerto che ha
chiuso la 206° edizione della Fiera di
Mirandola. Davanti ad una piazza Costituente gremita si sono esibiti artisti
del calibro di Ivana Spagna, Andrea
Mingardi, Iskra Menarini, vocalist di
Lucio Dalla, Sandro Comini e la sua
band. Assieme a loro sul palco anche
i componenti della Banda Giovanile
John Lennon, diretta da Mirco Besutti
e i giovani e promettenti musicisti della
Fondazione Scuola di Musica “Andreoli” che sono stati premiati a fine serata.
Un evento nindimenticabile, dunque,
per ricordare Cherubino Comini, il
grande musicista mirandolese. Nel corso
della manifestazione è stata venduta una
compilation del Maestro Cherubino, il
cui ricavato è stato interamente devoluto
alla Fondazione Scuola di Musica per il
progetto “Tutoring” rivolto ai ragazzi
diversamente abili.
Lo scorso 2 giugno, a Modena, il
Prefetto Benedetto Basile ha consegnato
ai familiari del mirandolese Aristide
Bastianelli (nelle foto) l’onorificenza
di Cavaliere dell’Ordine al Merito
della Repubblica Italiana e la Medaglia
d’Onore. Aristide Bastianelli era nato a
Mirandola nel 1912 ancora adolescente
aveva iniziato a lavorare alla fornace di
Quarantoli, dove impastava e costruiva i
mattoni a mano. Mentre lavorava, studiava al lume di candela quando, ad un passo dal diploma, fu richiamato alle armi
e destinato in
Albania, con
il grado di
caporal maggiore. Dopo
l’armistizio
fu deportato
in Germania,
nel campo di
Hosnabruk.
Alla fine
della guerra
venne rimpatriato e arrivò
a casa a Quarantoli nel
settembre del
1945. Vinse
un concorso quale direttore del “dazio”
e avrebbe dovuto prendere servizio in
una cittadina dell’Appennino modenese.
Optò, invece, per la presidenza di una
cooperativa di produzione e lavoro, che
diresse per 15 anni. non volle mai la qualifica di dirigente, credendo sempre nella
socializzazione e nell’uguaglianza tra gli
uomini, indifferentemente dalle mansioni espletate. Morì improvvisamente,
anche se malato da tempo, nel 1961
all’età di 49 anni. Ai familiari resta solo
la soddisfazione della presenza ai funerali di tutte le autorità civili del tempo e
di migliaia di persone, a testimonianza
della valenza dell’uomo.
giugno 2010 · 21
TEMPO LIBERO
Indagine degli scout del Mirandola 2
pattinaggio artistico a mirandola
«A Mirandola... no party!» La mascotte Pattino
Il Clan interroga i giovani per i Nazionali Uisp
Il Clan "Madonna della Valle"
«Ohi raga, ma stasera che si fa? Non
c’è niente in giro…». Quante volte ci siamo posti questa domanda? Noi scout del
Clan Madonna della Valle del Mirandola
2 ce la siamo posta spesso. Abbiamo
quindi deciso di affrontare come tema
delle nostre discussioni il divertimento
giovanile a Mirandola, con l’obiettivo
di capire le esigenze dei giovani (noi
compresi), valutare il loro soddisfacimento, e come fine ultimo realizzare un
articolo per esporre i risultati raccolti.
Come primo passo abbiamo pensato di
raccogliere informazioni da giovani mirandolesi di età compresa fra i 15 e i 30
anni, sottoponendoli ad un questionario
le cui tre domande principali possono
riassumersi in: Mirandola risponde alle
tue aspettative di divertimento? Qual è
la caratteristica principale del luogo che
frequenti? Cosa manca a Mirandola?
Una significativa percentuale degli inter-
vistati ha dichiarato che non è soddisfatta
delle possibilità di svago che la nostra
città offre. I giovani prediligono luoghi
comodi e raggiungibili, frequentati,
dove potersi divertire con i propri amici.
Mancano strutture come una discoteca,
un cinema multisala, che potrebbero
offrire possibilità di aggregazione per i
ragazzi, noi tuttavia abbiamo considerato
l’eventualità di migliorare quello che
già c’è (cinema, teatro, castello, pista di
pattinaggio, biblioteca). In seguito a ciò
abbiamo analizzato le proposte offerte
dal Comune e dalle varie associazioni
presenti sul territorio mirandolese,
cercando di individuare quelle adatte a
un pubblico giovanile. Abbiamo effettivamente riscontrato un ampio spettro di
opportunità di intrattenimento, ma poche
di queste sono mirate alle esigenze dei
giovani e sono pubblicizzate in modo
non ottimale. Abbiamo poi organizzato
La pioggia non rovina la festa
per la “nuova” Croce Sani
è stata inaugurata lo
scorso 2 maggio la Croce
Sani, stele di Mortizzuolo
che è stata consolidata e
sistemata grazie all'interessamento di Franco Menga
(qui accanto) e all'intervento della Parrocchia,
del Comune di Mirandola
e del maestro Nardino. Il
tempietto venne realizzato per ricordare
un'invasione di cavallette scongiurata
con una processione penitenziale. La
Croce fu ricostruita
nell'ottobre del 1880
e il 23 maggio 1897
venne inaugurata solennemente con una
cerimonia religiosa.
La nuova cerimonia
si è svolta sotto una
pioggia che non ha
impedito a tante persone di radunarsi a Mortizzuolo, segno
di quanto sia cara la stele ai cittadini
della frazione.
un incontro con Lara Cavicchioli, Assessore alla promozione della persona,
alla quale abbiamo esposto i risultati
della nostra indagine, presentandole
inoltre i nostri dubbi sulla gestione delle
serate a teatro, l’utilizzo delle sale del
castello, la riapertura del cinema e della
pista di pattinaggio e i servizi offerti
dalla biblioteca. Le risposte ottenute
ci hanno fatto capire che in generale il
problema è molto più radicato all’interno
delle diverse strutture di quanto pensassimo, e in minima parte di competenza
del Comune. Nonostante questo sarebbe
apprezzabile che i ragazzi facessero
sentire maggiormente la loro voce, avanzando proposte concrete e innovative.
Ci auguriamo che questo articolo possa
essere un utile spunto perché le decisioni
future siano guidate da una maggiore
attenzione per i giovani.
Il Clan Madonna della Valle
Premiata l’idea dalla 3^ di Quarantoli
“Pattino” ha fatto il suo ingresso in
Municipio. La mascotte dei Campionati
nazionali Uisp di pattinaggio artistico,
che si svolgeranno a Mirandola dal 5
al 12 luglio, è stata infatti presentata al
Sindaco Maino Benatti che il 20 maggio
ha ricevuto i “creatori” del simpatico
coniglietto, ovvero gli alunni della terza
elementare di Quarantoli accompagnati
dalla maestra Maria Paltrinieri e dalla
Direttrice Paola Cavicchioli. Sono stati
loro ad aggiudicarsi il concorso per le
Scuole d’Infanzia e Primarie mirandolesi
per “inventare” la mascotte della manifestazione, che diventerà anche una spilla ed
è già finita sulle magliette. A scegliere il
disegno vincitore, che è stato poi adattato
da Marco Maini dello Studio di Grafica
Kina, è stata una giuria composta da
Andrea Abate, Dirigente provinciale
Uisp, Grazia Baracchi, Consigliere provinciale, Paolo Panizza, referente Ufficio
Sport del Comune di Mirandola, Lorenzo
Bergamini, Vicario della Direzione Didattica di Mirandola, Maini (Kina) e alcuni
dirigenti della Polisportiva Pico. I giurati
hanno faticato non poco, vista la qualità
dei tanti disegni arrivati. Alla fine la scelta
è caduta su “Pattino” che sarà così la mascotte ufficiale dei Campionati.
Un momento dell'inaugurazione della Croce Sani.
A lato, da sinistra, gli Assessori Anna Martinelli e
Maria Lara Cavicchioli, e don Carlo Bellini
22 · giugno 2010
NOVITà
In libreria il mondo fantastico di Luca Marchesi
LA POESIA
Le sirene e le streghe della Bassa
Comunità Libera
a San Possidonio
Dopo L’ultima notte di nebbia – Il
mostro e le streghe della Bassa, tornano
in libreria, il 9 giugno, Francesco, Daniela, il maresciallo Milano, la strega
Noemia, la bella cartomante Paola e tutti
gli eroi che avevano sventato la minaccia
del Ciribecco, il vorace mostro della nebbia. Prosegue quindi con La maledizione
della pioggia la saga fantasy della Bassa,
minacciata questa volta dalle terribili
sirene del Grande Oceano, in combutta
col fiume Panaro. I mostri acquatici stanno preparando un terribile incantesimo
capace di sommergere l’intero pianeta,
per renderlo l’ambiente ideale per le
malvagie streghe marine. In questa nuova avventura, le forze e i poteri magici
sufficienti a sconfiggere il Ciribecco non
basteranno. Per fortuna dei difensori
del Bene, nuovi amici accetteranno di
dar loro una mano: le vecchie sarte in
grado di cucire abiti impenetrabili agli
incantesimi, una banda di spettri-briganti
e altri ancora…
Dalla penna di Luca Marchesi,
un nuovo, divertente accostamento tra
fantasy moderno e folklore, un romanzo
dal ritmo incalzante, ricco di azione,
ma anche di comicità e tenerezza. Per
ragazzi… e non.
Ha la sua storia ognuno di loro
e ormai da tempo lasciato il lavoro;
è speranza comune qui poter ritrovare
convivenza tranquilla, quasi familiare.
Nel nuovo romanzo La maledizione della pioggia
La maledizione della Pioggia
Luca Marchesi
ISBN 978-88-6393-022-1
Collana: Gli scapestrati
176 pp. € 14,50
Leone Editore
È estate, anche se non la smette mai
di piovere, e nella Bassa finalmente la
scuola sta per finire. Francesco e Daniela, potenti maghetti tanto prodigiosi
quanto impacciati, dopo aver sconfitto
il tremendo Ciribecco hanno litigato e
non vogliono più parlarsi, ma una nuova
minaccia incombe sul paese e nessun
altro ha i mezzi per fermarla.
O almeno nessuno di cui si conoscano i poteri. Le sirene hanno preso dimora
tra i flutti del vicino fiume e la loro magia
nera sconvolge la vita degli ignari bassaroli, mettendo in serio pericolo il mondo
intero, che rischia di essere sommerso
dalle acque del Grande Oceano. Per
vincere anche questa battaglia serviranno rigide sessioni di allenamento,
tanta fortuna e l’aiuto dell’anziana strega
Noemia, dell’affascinante fattucchiera
Paola e di una banda numerosa ma un
po’ raffazzonata di amici. Che lo scontro
abbia inizio!
Nel libro di Marchesi accanto a
personaggi di pura fantasia fa la sua
comparsa anche Emidio Paltrinieri, il
celebre brigante della Bassa, noto come
il Biscia, realmente vissuto alla fine
dell'Ottocento.
A San Possidonio vi è una realtà
chiamata nel gergo “Comunità”:
è un bell’alloggio protetto e sicuro
per sei anziani rappresenta il futuro.
Hanno la stanza personale
e la sala conviviale
i servizi, il lava e stiro
e noi operatori sempre a tiro.
Siamo in sette che ruotiamo
e per professione li aiutiamo
su di noi sanno di poter contare
e non solo sul pranzo o il passeggiare.
Con discreta salute e diversi malanni
perché se sommati son tanti i lor anni,
trascorrono qui le loro giornate
che hanno scadenze già programmate.
Arriviamo al mattino pensando al da
farsi
aprendo finestre e li invitiamo ad alzarsi:
caffellatte sul fuoco e lavatrice da
avviare,
mentre qualcuno pensa al sparecchiare.
Le copertine dei due romanzi di Luca Marchesi. Sotto, l'autore
INTERVISTA all’autore
«Quanta magia
in queste terre»
Marchesi, cosa ha
la Bassa di così
speciale, visto che
ne ha fatto il grande palcoscenico
dei suoi libri?
La Bassa è la mia
terra. Qui sono nato e
vissuto. Certo ci lamentiamo sempre dell’afa,
delle zanzare, del freddo, della nebbia…
Io credo però che
non potrei vivere in
nessuna altra parte del
mondo e quando vado
via, dopo un po’ mi
viene sempre tanta voglia di tornare, una sorta di “saudade”
ma per l’Area Nord... Spero di essere
riuscito nei miei libri a trasmettere un
po’ del mio amore per questa terra.
Non teme di essere tacciato di
localismo?
Ogni comunità, piccola o grande, è
un microcosmo in cui si può trovare di
tutto, basta solo sapere guardare. E poi un
bestseller che ha venduto in tutto il mondo
milioni di copie come
Twilight è ambientato
a Forks, un paesino di
3 mila abitanti nello
stato di Washington.
Più locale di così…
Il suo non è un fantasy “tradizionale”
No, in effetti i miei
romanzi sono ambientati nel mondo reale e
non in fantomatiche
terre di mezzo. E lo
spunto magico trae
spesso origine dalle nostre tradizioni e
dal folklore della Bassa. Per questo credo
che i residenti della nostra zona, magari
non più giovanissimi e nemmeno troppo
amanti del genere fantasy, si possano
ugualmente ritrovare nei miei libri, perché
ci sono i nostri paesi con le loro usanze
e tradizioni.
Quanto c’è di autobiografico
nelle sue storie?
Qualcosa di autobiografico c’è
sempre. Ovviamente li ho scritti io, ma
è difficile individuare nei miei personaggi persone reali, anche perché mi
sono sempre divertito ad “assemblarli”,
prendendo caratteristiche di varie persone diverse e mescolandole insieme.
Ma senza dubbio certe situazioni sono
frutto dell’osservazione diretta, come
per esempio le dinamiche che esistono
tra i ragazzini, che vengono da quello
che combinano mio figlio, che ha
l’età di Francesco, il protagonista e i
suoi amici.
Cosa cambia rispetto al primo
libro?
Credo ci siano più azione e magia,
rispetto al primo che era più un romanzo di atmosfera. Ad ogni modo i due
libri sono collegati ma si può leggere
tranquillamente il secondo, anche senza conoscere il primo. Inoltre nel primo
protagonista è la nebbia, mentre nel
secondo c’è l’acqua e il fiume Panaro
che ha un ruolo importante.
E per il futuro?
Sto lavorando al terzo romanzo,
quello che dovrebbe chiudere la trilogia dedicata alle streghe della Bassa,
e ho in serbo davvero tante sorprese.
Dopo la nebbia, l’acqua, ci sarà il terzo
elemento della Bassa: l’afa…
Un richiamo al più lento guardando
l’orario
giù a colazione un controllo pressorio;
siam solerti e non sol per dovere,
la loro salute ci sta certo a cuore.
Svolgiamo il servizio usando il buonsenso
riceviamo gratitudine, quale miglior
compenso;
frequenti visite di familiari ed amici
li rendono in un attimo quasi felici.
Come detto pocanzi i malanni son tanti
e richiedono cure e controlli costanti
ci sono i medici da ascoltare
e poi i farmaci da ritirare.
Qualche volta al mercato per piccole
spese,
ogni tanto uno svago di poche pretese;
per rendere un’ora più animata
c’è chi gradisce la tombolata.
Si legge il giornale per l’informazione,
ascoltando volentieri la televisione;
è questo il tran-tran da mattino a sera
certamente diverso dalla vita com’era.
Con questo mio scritto, che non brilla
d’ingegno,
ho voluto raccontare il quotidiano
impegno,
per una parte infinitesimale
di quel grande universo chiamato “assistenza sociale”.
C.A. di San Possidonio
(via Martiri, 1)
giugno 2010 · 23
LIBRI
Torna la coraggiosa poliziotta creata dalla penna di Pederiali
Quella rubacuori di Camilla
Stavolta sarà alle prese con un pericoloso serial killer che uccide le donne
è in questi giorni in libreria il nuovo
romanzo di Giuseppe Pederiali Camilla
e il rubacuori (Garzanti, 313 pagine,
17,60 euro). All'autore, cittadino onorario mirandolese ormai conosciuto in
tutta Italia e nel mondo, abbiamo rivolto
alcune domande.
Che rapporto c’è tra Giuseppe
Pederiali e Camilla Cagliostri?
Io sono innamorato di Camilla, lo
sanno tutti, anche mia moglie. E Camilla mi ricambia, ma solo fino a un certo
punto. Insomma, il nostro resta un bel
rapporto, ma platonico.
Da dove viene il successo di Camilla?
Molte donne si riconoscono in lei.
E’ moderna e spregiudicata (o meglio: si
permette di comportarsi né più né meno
come si comportano gli uomini), ma nel
medesimo tempo onesta e leale. Magari
un pochino bugiarda nella vita sentimentale, ma questo non è mica un difetto.
Non trova che l’inizio sia un po’
spiazzante per un giallo di solida
ambientazione padana? Ce lo può
spiegare?
“Camilla e il Rubacuori” comincia con un breve capitolo ambientato
nell’antico Egitto. Poi l’azione si sposta
subito nel Modenese, ai nostri giorni. E’
per via del cuore. Il cuore, inteso come
sede dei sentimenti, è il tema conduttore
del romanzo. Secondo la religione degli
Egizi, al defunto veniva pesato il cuore.
Solo se il cuore risultava più leggero
della piuma di Maat, il defunto entrava
in Paradiso.
Nei suoi romanzi, comunque, non
mancano mai accenni alla Bassa
modenese...
Inevitabile. Camilla è nata della
Bassa, ama la nostra cucina e le nostre
tradizioni, la nostra gente. Anche se tra
la nostra gente circola un assassino (o
un’assassina) tipo il Rubacuori. In questa avventura, una delle vittime, solista
del gruppo musicale “Gli Angeli della
I romanzi di Andreolli
pubblicati in trilogia
Sono stati raccolti
in un unico volume i tre
romanzi (uno dei quali
inedito) che il medievista
mirandolese Bruno Andreolli ha voluto costruire attorno al tema della
sequenza. Si tratta di una
forma di musica e di canto
che accoglie in un comune
destino protagonisti del
passato e del presente.
Da Adelburga e Notkerio
ad Ansfrit e Alda fino ad
Andrea Bruni e Adela
Borghi, le loro storie di
dottrina e di amore non
finiscono di appassionarci
e di commuoverci, accomunandoci in
un sentimento più forte del tempo che,
come è suo compito, corre inarrestabile.
Il volume che racchiude i tre romanzi,
intitolato Trilogia della sequenza, è edito
da Diabasis, casa editrice di Reggio
Emilia distribuita su tutto
il territorio nazionale.
Segnaliamo che in questa
nuova edizione i primi
due volumi, La sequenza. Storia d’amore e di
dottrina del Secolo Nono
e Lo scrigno delle sequenze. Lettere d’amore
del Secolo Decimo, sono
stati arricchiti dall’autore. «Andreolli, trentino
di nascita ed emiliano
di adozione, - si legge
nella quarta di copertina
del volume – è docente
di Storia medievale e di
altre discipline limitrofe
all’Università degli Studi di Bologna.
Studioso di paesaggi, campagne, contratti agrari, donne, contadini e animali,
suona l’organo, organizza concerti e si
diletta di scrivere romanzi storici. Volete
fargliene una colpa?».
Bassa”, è di Massa Finalese.
Ci saranno altre avventure di Camilla? E quand’è che la vedremo
“sistemata”?
Di sicuro ci sanno altre avventure.
Un po’ più difficile vederla sistemata,
se per sistemazione si intende il matrimonio. Però non si sa mai: a volte i
personaggi prendono la mano anche al
loro autore.
Una curiosità: cosa legge Pederia-
li? Quali sono i classici che ama
di più?
Da sempre sono innamorato degli
autori americani: Updike, Jones, Salinger... E specialmente John Irving.
E tra i nuovi autori?
Mi piace ricordare due italiani che
stimo molto: Roberto Barbolini e Davide Bregola.
E adesso cosa c’è in cantiere? Su
cosa sta lavorando?
Si intitola “Il Ponte delle Sirenette”.
Lo pubblicherà Garzanti. E’ un romanzo
ambientato a Milano. Comincia nel 1920
e finisce nel 1966. Protagoniste madre e
figlia. E’ anche una storia della Milano
di questi anni.
Cercasi informazioni
sul tram a cavalli
In questa bella
immagine d'inizio
secolo, il tram a cavalli sosta davanti
al Teatro Nuovo
Ci scrive la nostra concittadina
Silvia Zini, che abita in provincia di
Torino, per chiedere notizie sul tram a
cavalli attivo a Mirandola un secolo fa.
Il servizio era infatti gestito dalla sua
famiglia, ed in particolare da Wanda
Sgarbi e Cesira Mantovani. Chiunque
avesse immagini o documenti di questo
servizio che univa la stazione dei treni
al capoluogo è pregato di contattare la
redazione dell’Indicatore: 0535/2951929525, [email protected].
SULLO SCAFFALE
La cucina
mirandolese
è senza segreti
«Povera ma sostanziosa, adatta
per gente che lavora e ha sempre
fame, una fame secolare». È questo
l’incipit di un nuovo volume su
Mirandola che tratta di un argomento
mai affrontato con questo dettaglio:
la nostra tradizione enogastronomica.
Dal pane fatto in casa alla polenta,
dalla sfoglia al brodo, dal maccherone al pettine ai passatelli, dal maiale
ai quadrucci, dallo stracotto al bollito
e via di seguito, tra decine di pietanze,
più o meno conosciute.
La cucina mirandolese dai Pico
ai giorni nostri. Storia, tradizioni
e ricette di una cucina povera ma
nobile: è questo il titolo del libro,
pubblicato dalle Edizioni Cdl di
Gianluca Borgatti.
Ben strutturato, ricco di informazioni e pieno di immagini, d’epoca e
non, il libro è stato scritto da un’autorità in materia di cultura e tradizioni
delle nostre terre: il giornalista e
nostro collaboratore Giuseppe Morselli. Numerose sono poi le ricette,
con le quali i più volonterosi possono anche cimentarsi. Il territorio di
Mirandola, e più in generale dell’intera Bassa modenese, in confine tra
Modena, Ferrara e Mantova, esprime
una particolare cultura gastronomica
ricca di reciproche contaminazioni.
I tortelloni di zucca, i maccheroni
al pettine, lo zampone sono solo
alcuni esempi delle molte gemme
che costituiscono il prezioso tesoro
di sapori e saperi custodito in questo
scrigno. Giuseppe Morselli, con il
suo abituale stile ironico e lieve, ci
conduce alla scoperta (o riscoperta)
delle più autentiche tradizioni gastronomiche del territorio che fu l’antico
Principato dei Pico.
Il volume, che era stato inserito
nel programma della Fiera di Maggio
e che non è stato possibile presentare
per uno spiacevole disguido organizzativo, sarà illustrato prossimamente
a Mirandola.
giugno 2010 · 25
storie
Il messaggio che arriva da Camposanto
«Non smettete di lottare:
dalla leucemia si può guarire»
Un’esperienza di malattia in cui la speranza e la guarigione hanno trovato spazio,
oltre la paura e la disillusione. È quella
del mirandolese Andrea Razzaboni, che
lo scorso 21 aprile si è raccontato, nella
serata sul tema “Leucemia, si può guarire”.
Realizzato presso la Sala Ariston di Camposanto, nell’ambito dei festeggiamenti
dei 25 anni di attività della locale Croce
Blu, l’evento ha visto la partecipazione
di un pubblico “toccato”, ma allo stesso
tempo, interessato alla vicenda di Andrea.
Accanto a lui, la dottoressa Lisa Cardinali,
psicoterapeuta specializzata in pazienti
oncologici, che sulla scia del racconto,
ha proposto con grande professionalità
alcuni momenti di riflessione. La storia di
Andrea, inizia 5 anni fa, quando il giovane,
alla soglia dei trent’anni, scopre di essere
affetto da questo male. Da quel momento
la sua percezione del tempo si stravolge e
inizia un percorso scandito da diverse tappe. «Il primo momento che ho conosciuto
- ha riferito - è stato quello dell’attesa,
caratterizzata da una lenta progressione,
da un periodo fatto di pareri contrastanti
e di speranza, finché non sono arrivato al
tempo della lotta.
Poi è seguito quello della crisi. Sei lì
in stand-bye, mentre le persone che hai
intorno continuano a vivere la loro vita».
In questa difficile situazione, però, la speranza si accende, rischiarando un percorso
fino a quel momento tetro. l donatore viene
trovato e il trapianto attecchisce. Andrea
esce dall’ospedale, ma la lotta non è finita e
per lui inizia una nuova fase di attesa. «Hai
ancora degli anni davanti, - ha continuato
- prima di poter pensare di esserne fuori.
Certo in confronto a quello che hai già fatto,
sembra una passeggiata, ma non è così».
Il ritorno alla vita “normale” si carica di
incognite. Il rientro al lavoro è stato un
momento importante. Da lì può cominciare
a ricostruire quei frammenti di identità, che,
come sostenuto anche dalla dottoressa Cardinali: «viene messa in crisi dalla malattia».
La psicoterapeuta ha fatto notare come le
tappe attraversate da Andrea ricorrano nei
pazienti oncologici da lei seguiti, ma in
maniera diversa, sulla base dei singoli casi.
Ha anche evidenziato la centralità che le
persone hanno nella vita del paziente. Di
questi rapporti e delle evoluzioni che hanno
avuto ha parlato anche il testimone, precedendo l’intervento dell’esperta. Secondo
Troppi fumatori a Modena
L’Ausl corre ai ripari
In provincia di Modena fuma una
persona su tre. Il suo identikit dice che
ha meno di 50 anni, è maschio e in
condizioni economiche spesso difficili.
Secondo le stime relative al biennio
2007-2008 contenute nel Rapporto Passi
(il sistema di monitoraggio della salute
della popolazione adulta che effettua
analisi a campione), in provincia di
Modena i fumatori sono circa un terzo
degli adulti di età compresa fra i 18 e i
69 anni (29%, il 35% degli uomini e il
22% delle donne), una percentuale che
corrisponde a circa 134mila fumatori. Fra
i 18 e i 24 anni fuma il 31% dei giovani,
percentuale che sale al 37% fra i 25 e i
34 anni, per attestarsi al 33% fra i 35 e
i 49 anni e scendere al 19% fra i 50 e i
lui, come la famiglia è coinvolta completamente nella situazione, per gli amici non
è stato lo stesso. «Persone con cui prima
non avevo rapporti particolarmente stretti,
- ha detto - mi contattavano tutti i giorni
per sapere come stavo, mentre in altri casi,
il telefono stava zitto». La malattia vede
nascere anche legami con i medici, gli
infermieri e coloro che lo hanno affiancato
in un percorso irto di ostacoli. Infine il rapporto con la quotidianità. Nell’esperienza
di Andrea acquistano grande rilevanza la
fede e le piccole cose, come la scrittura,
la chat, la lettura di un libro. Sull’importanza delle piccole cose è intervenuta
anche la dottoressa Cardinali. Nella serata
il messaggio di speranza ha preso corpo,
evitando slogan facili e fuorvianti o facili
generalizzazioni.
«Non è mia intenzione - ha dichiarato
- dare delle ricette. Porto solo mia esperienza, una tra un milione, a suo modo uguale e
diversa da tutte le altre». Una serata, insomma, che ha coinvolto i presenti, offrendo
importanti spunti di riflessione e facendo
in fondo capire l'importanza di saper vivere
appieno la propria vita, gustandone anche
le "piccole cose".
Roberta De Tomi
69 anni. Riguardo al numero di sigarette
fumate, la media giornaliera è 14, mentre
i forti fumatori, cioè quelli che fumano 20
o più sigarette al giorno, sono il 7% del
totale. Circa due terzi dei fumatori (65%)
riferiscono di aver ricevuto negli ultimi
12 mesi il consiglio di smettere di fumare
da parte di un medico o di un operatore
sanitario. A Modena e provincia sono
attivi i Centri antifumo, che offrono informazioni, consulenze, trattamenti per
la cessazione del consumo di tabacco.
A Mirandola il Centro si trova in via
Lino Smerieri 3 (Centro servizi, vicino
all'Ospedale), tel. 0535 602434.
tra gli edifici storici della bassa
Il “buen retiro”
di Villa Staggia
Palazzo Castelvetro in via Verdeta
a Staggia di San Prospero appare isolato tra i campi coltivati e annunciato
da un lungo filare di pioppi secolari.
E’ un tipico esempio di residenza fortificata del XVI secolo, per via della
massiccia torre di difesa che affianca
il complesso architettonico. Questa
elegante e sobria dimora di campagna,
dalla struttura in laterizio compatta e
ben proporzionata, ora circondata da
alcuni edifici di servizio di successiva
costruzione, fu proprietà dell’umanista
modenese Ludovico Castelvetro e fu
testimone delle sue tristi vicende legate
all’Inquisizione e custode in seguito
dei suoi scritti e libri incriminati. Ma
andiamo con ordine.
Ludovico Castelvetro (1505-1571)
celebre letterato e filologo, autore di
numerose opere tra cui il maggiore
commento critico cinquecentesco alla
Poetica aristotelica, la Poetica d’Aristotele volgarizzata e sposta, fu tra le
figure di maggior spicco dell’Accademia modenese: un gruppo di intellettuali che condividevano i medesimi
interessi, che portavano avanti una
riflessione su fede e letteratura, e in
cui si era fatta strada e aveva attecchito
con decisione l’adesione alla Riforma
protestante. L’operato dell’Accademia
si colloca infatti in anni in cui il movimento religioso riformatore a Modena
ebbe una notevole diffusione e il dibattito degli accademici fu notevole nel
promuovere le idee ereticali in ambito
modenese. L’armonia che il Castelvetro aveva trovato in questo circolo
culturale doveva però infrangersi nel
corso degli anni 50, segnati da un’aspra
contesa letteraria sorta con il letterato
Annibal Caro e innescata da un giudizio negativo espresso dall’umanista
modenese su una canzone del Caro.
La polemica divampata tra i due finì
per estendersi ai principali circoli
intellettuali dell’epoca dividendoli tra
sostenitori e detrattori ed un amico
del Caro, il letterato Alberigo Longo, venne misteriosamente ucciso e
ne fu incolpato l’erudito modenese.
Poco dopo Castelvetro cadde in sospetto presso il tribunale dell’Inquisizione con l’accusa di aver diffuso
proposizioni non ortodosse tramite
l’attività dell’Accademia e a causa
di due traduzioni in italiano da lui
compiute di opere di Melantone,
(uno dei principali protagonisti della
riforma protestante) i Loci communes
rerum theologicarum e le De ecclesiae
autoritate et de veterum scriptis libellus. L’umanista modenese si sottrasse
all’Inquisizione trovando rifugio per
qualche tempo nel palazzo di Staggia.
Non è difficile immaginarlo aggirarsi
per le stanze della residenza immerso
in solitarie meditazioni sull’avvenire
incerto. Nel 1560 decise di presentarsi
spontaneamente presso il tribunale
del Sant’Uffizio a Roma (dopo aver
ignorato una prima convocazione nel
1555), ma fuggì dalla città prima che
fosse emessa la sentenza: fu infatti
condannato come eretico impenitente. Riparò a Chiavenna in Svizzera,
meta allora di molti fuoriusciti italiani
riformati. Gli anni precedenti alla
morte, avvenuta nel 1571, furono
segnati dalle peregrinazioni compiute
tra la Svizzera, Lione e Vienna. Nel
frattempo il palazzo di Staggia rimase
silenzioso testimone di quegli antichi
avvenimenti fino a quando durante
lavori edili compiuti al suo interno
nel 1823 furono ritrovati murati in una
parete numerosi libri ereticali e sembra
addirittura lettere di corrispondenza
con Martin Lutero: Castelvetro vi
aveva infatti nascosto, per sottrarre
alle indagini dell’Inquisizione, le
prove della sua adesione alla riforma
protestante e molti testi di riformatori che la sua biblioteca conteneva.
Questo materiale ritrovato venne però
assurdamente fatto bruciare.
Simonetta Calzolari
26 · giugno 2010
A SAN PROSPERO
MOSTRA SUI MAMMIFERI
Nella Biblioteca di San Prospero il Comune
e il Cea "La Raganella", insieme alla Provincia
di Modena, organizzano dal 5 al 27 giugno "I
mammiferi dell'Emilia-Romagna: dall'estetica
alla conoscenza per la conservazione". Si tratta
di una mostra realizzata dalla provincia e da Animalandia, gioco interattivo sulla fauna selvatica.
Gli orari di apertura sono: mercoledì, giovedì e
venerdì dalle 9.30 alle 13, sabato dalle 9.30 alle
12.30, lunedì, mercoledì e giovedì dalle 15 alle
18.30. Info: tel. 0535/29724-29713
Dove andiamo
Eventi a Mirandola e dintorni. Per segnalazioni: fax 0535/29541
San Possidonio festeggia
i 150 anni dell’Unità d’Italia
visti per voi
a cura di Sergio Piccinini
Iron Man 2:
soddisfatti i fans,
meno i produttori
IL CANTANTE PIVETTI
A SANTA GIUSTINA
Domenica 20
giugno, alle ore 17,
presso la Chiesa di
Santa Giustina di
Vigona ci sarà un
concerto di musica
lirica con il basso
mirandolese Luca
Pivetti accompagnato al pianoforte
da Roberto Barrali.
Pivetti si è esibito
in numerosi recitals lirici in Germania, Spagna, Francia, Roma, Milano,
Mantova e Parma,
calcando anche le
scene del Metropolitan Opera House di New
York e del Kennedy Center di Washington. Nello
scorso gennaio ha effettuato una tournè in Sud
America esibendosi anche a Buenos Aires, Rio
de Janeiro, San Paolo e Caracas. Entro la fine di
giugno 2010 uscirà una sua raccolta contenente
le più famose arie d’opera.
FIORI IN MOSTRA
AL BARCHESSONE
Potrà essere visitata fino al 27 giugno al
Barchessone Vecchio di San Martino Spino di
Mirandola, la mostra fotografica di Marco Corradini "Colori e colori" sui fiori di campagna.
Orari: sabato e domenica dalle 16 alle 21. Info
presso il Centro di Educazione Ambientale "La
Raganella", telefono: 0535 29724.
NOTTI JAZZ CON
"EFFETTO MUSICA"
"Effetto Musica", la stagione concertistica
intercomunale oganizzata dalla Fondazione
Scuola di Musica "Andreoli", si trasforma in
"Effetto Jazz" e si trasferisce al Barchessone
Vecchio di San Martino Spino di Mirandola,
dove fa tappa per due concerti. Venerdì 11
giugno, ore 21, si esibirà il "Sandro Comini
Quintet". Venerdì 18 giugno, sempre alle 21,
sarà la volta della "Gianni Vancini Band". La
rassegna "trasloca" poi presso il Bastione del
Castello Pico di Mirandola dove venerdì 25
giugno, ore 21, si potrà assistere al concerto
del "Papini Quintet". Gli spettacoli sono ad
ingresso libero. Per informazioni rivolgersi
presso la Fondazione Scuola di Musica "Carlo
e Guglielmo" Andreoli di Mirandola, telefono
0535/ 29793. "Effetto Musica" è ormai un appuntamento tradizionale nella Bassa e tocca tutti
i Comuni dell'Area Nord, portando la musica
di qualità nei paesi del territorio con spettacoli
che riscuotono sempre un notevole successo di
pubblico.
Un programma denso di appuntamenti, tra mostre, presentazioni di volumi e rievocazioni storiche,
e momenti di intrattenimento. È quello che caratterizza i festeggiamenti del 150° anniversario della nascita
del Comune di San Possidonio. Le celebrazioni si
svolgeranno da giovedì 10 a domenica 13 giugno.
A inaugurare l’evento, giovedì, ore 21.30 in
Piazza Andreoli, la presentazione, della ricerca
storica “San Possidonio tra le due guerre Mondiali
1914-1943”, curata da Fabio Montella. Seguirà un
rinfresco. Sabato 12, ore 19, con l’inaugurazione
della mostra “I 150 anni della Provincia di Modena”,
a cura di Metella Montanari,Vicedirettore dell’Istituto storico di Modena. Sarà presente l’assessore
Istruzione e cultura provinciale, Elena Malaguti.
Si prosegue alle 20.15 con l’aperitivo allestito
in Piazza Andreoli e alle 21 con la presentazione del
libro “Breve storia della Provincia di Modena”, di
Emanuele Guaraldi. Saranno presenti Metella Mon-
“Quadricromie”
a Camposanto
Da espressione di una condizione sociale disagiata, finestra aperta sulla creatività, a forma artistica
riconosciuta a livello mondiale, al centro però di
dibattiti e fraintendimenti. Si tratta del Writing, protagonista, domenica 13 giugno, della seconda edizione
della Rassegna Regionle Quadricromie, con una
ventina di artisti che approdano a Camposanto. «A
differenza dell’anno scorso - spiega l’Assessore alla
Cultura Luca Gherardi - gli artisti non operano su
pannelli di tela approntati nelle vie del centro, ma sul
muro di via Panaria. Tale scelta s’inscrive all’interno
dell’obiettivo di riqualificare il polo scolastico».
Un tassello di tipo estetico, che mira a valorizzare
un’espressione artistica, legata alla cultura hip hop,
spesso confusa con il cosiddetto bombing, ovvero
l’abitudine di deturpare con scritte spesso offensive
o oltraggiose beni , manufatti e -talvolta- monumenti
pubblici. Quadricromie inizia alle 10. Dopo il pranzo
preparato dal Centro sociale anziani, le attività ri-
tanari e l’Assessore Malaguti. La serata si concluderà
in musica con il duo Gabriele e Katia.
Domenica 13, dalle 17.30, il centro possidiese
costituirà la location della rievocazione Storica Battaglione Estense (foto) vs. Brigata cacciatori delle Alpi,
con introduzione e contesto storico con marce militari
e inni dell’epoca. Inno italiano e alza-bandiera. Alle
20 si riunirà il Consiglio comunale celebrativo. A
margine del consiglio il Prof. Mauro Calzolari del
Gruppo studi Bassa Modenese illustrerà il progetto
per la realizzazione del volume di ricerca storica
sui 150 anni del Comune di San Possidonio, con
la presentazione dell’atto ufficiale di nascita del
Comune. Chiude la serata lo spettacolo del gruppo
di ballo Pura Vitamina. Conduce Alberto Guasti.Per
tutta la durata delle celebrazioni sarà presente uno
stand gastronomico. L’evento è realizzato in collaborazione con il Battaglione Estense e la Consulta
del Volontariato.
prendono nel pomeriggio, alla presenza dell’Assessore
provinciale alle Politiche Giovanili, Elena Malaguti.
Dalle 18 è previsto l’aperitivo in Piazza Gramci e
l’esibizione di due band: gli Akne e i Rainy Days. Al
termine dei concerti il Dj Albibello animerà la serata.
L’evento è organizzato dagli Assessorati alla Cultura e
alle Politiche Giovanili del Comune di Camposanto, in
collaborazione con il Circolo Arci Cerveza, l'Associazione Visionnaire, la Società Pesca Sportiva e il Centro
Sociale Anziani. Ha il patrocinio dell’Unione dei
Comuni e della Provincia di Modena. Sponsor Aimag
e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
Dopo il successo di Iron Man (2008) il
regista Jon Favreau torna con un seguito
che non si rivela all’altezza delle aspettative
create dal precedente capitolo. Tony Stark
(Robert Downey Jr.) questa volta è alle
prese con lo scienziato russo Ivan Vanko
(Mickey Rourke), il cui padre è morto
in povertà a causa della famiglia Stark. Il
concetto seguito dalla produzione è quello
del “squadra che vince non si cambia”, ma
la regola, purtroppo, ha avuto la sua eccezione. Alla sceneggiatura Mark Fergus e
Hawk Ostby sono stati sostituiti da Justin
Theroux, un buon caratterista che occasionalmente si diletta in sceneggiature. La
vena comica di Theroux è stata sfruttata al
massimo e i momenti leggeri, che nel primo
episodio erano sapientemente dosati, qui
esplodono senza freno, aumentando in modo
spropositato la componente buffonesca. I
siparietti tra Stark/Downey e Pott/Paltrow
sono gradevoli se presi a piccole dosi, ma in
questo caso il rischio d’indigestione è alto
e per di più non tutte le battute centrano il
bersaglio.
E’ davvero difficile affezionarsi ai
personaggi, dato che l’unico dotato di un
minimo di spessore è lo stesso protagonista.
Per il resto si passa da un Mickey Rourke
nei panni di un villain sempre più trascurato
nel corso del film, a una Scarlett Johansson
monocorde e troppo decorativa. Pertanto i
principali punti deboli sono da attribuire
tutti allo script, perché azione ed effetti
speciali sono effettivamente inappuntabili.
Coloro che seguono l’eroe dei fumetti anche
nelle sue avventure cartacee avranno pane
per i loro denti, soprattutto per i riferimenti
allo “S.h.i.e.l.d.”, la squadra speciale di
super-eroi che si verrà a formare in un film
di prossima uscita prodotto dalla stessa
Marvel Comics. Chi invece è rimasto leggermente deluso sono gli stessi produttori
della pellicola: dopo il secondo week-end
dall’uscita nelle sale l’incasso, fino ad allora
eccellente, è calato drasticamente.
Di: Jon Favreau.
Con: Robert Downey Jr., Mickey Rourke,
Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansson.
Usa, 2010, azione, colore, 125 min.
giugno 2010 · 27
FINALESTENSE
NUMERO 16
Cavalieri, paladini e draghi si aggireranno
per Finale Emilia da venerdì 11 a domenica
13 giugno, in occasione della 16esima edizione di Finalestense, quando la città farà un
tuffo nel passato e si trasformerà in un borgo
medievale tra taverne storiche, duelli, tornei
cavallereschi, il Palio delle Cerchie e tanto altro
ancora. Non mancherà nemmeno San Giorgio,
l’ammazzadraghi, le cui gesta verranno narrate
dai cantastorie. Ricchissimo il programma che
vede tra le tante iniziative mostre, mercati storici, spettacoli, alchimisti, maghi, balli, sfilate
storiche. Ce n’è insomma per tutti i gusti per
una manifestazione che ogni anno richiama a
Finale migliaia di spettatori e che coinvolge
l’intera città. Info Comune di Finale Emilia,
Ufficio Cultura, tel. 0535/788179.
POLVERE E INGEGNO
A SAN PROSPERO
Dove andiamo
IL MERCATINO
a cura di Giancarlo Bellodi
Eventi a Mirandola e dintorni. Per segnalazioni: fax 0535/29541
Se quindici fotografi
si mettono... “Allo Specchio”
Potrà essere visitata
fino al 30
giugno la mostra fotografica
“Allo specchio”, allestita
presso il negozio Prink di
viale Gramsci,
201 a Mirandola.
C'è chi
ci si riflette e
vede se stesso
in uno o più
modi, c'è chi
trova un angolo di cielo,
chi coglie
l'attimo, un
pensiero o
chi incontra
creature mai
viste...
Ad esporre
sono: Serena
Artioli, Barbara Antonioni, Michele
Stawowy, Gianluca Bertoncelli, Raffaele
Menditto,
E r i c a Te s t i ,
Daniele Mantovani, Marcello Bellodi,
Valentina Garbinato, Paolo
Ferrari, Riccardo Sgarbi,
Giuseppe Reggiani, Andrea
Paltrinieri,
Gianni Bonfiglioli, Laura
Mantovani.
San Felice
rinnova la Fiera
Il Comitato Fiera di San Prospero presenta "La Polvere e l'ingegno", mercatino dello
scambio dell'usato e dell'hobbistica, ogni terza
domenica del mese in piazzale Ariete (via Canaletto). le prossime date sono: 20 giugno, 18
luglio, 19 settembre, 17 ottobre, 21 novembre
e 19 dicembre.
A SAN FELICE
ESTATE NEI PARCHI
Prosegue a San Felice l'estate nei parchi
cittadini, con serate in allegria nelle aree verdi
del Comune. Martedì 8 giugno, presso il parco
Carrobbio della frazione di San Biagio, a partire
dalle ore 21, attrazione musicale con "Cecilia
e i Due in condotta". Giovedì 10 giugno, nel
parco Gelseta e Bersaglieri di Rivara, sempre
a partire dalle 21, un'altra attrazione musicale
ma stavolta con "Laura e Stefano Zizza". Sarà
invece lo spettacolo di burattini "Biancaneve
africana" di Luciano Pignatti, il protagonista
della serata che si svolgerà al Campo sportivo di
Confine giovedì 17 giugno a partire dalle ore 21.
La manifestazione prosegue giovedì 24 giugno
presso il parco Repubblica e Costituzione, a
partire dalle ore 21, con il ballo liscio della "Giancarlo Band". L'estate nei parchi di San Felice
proseguirà con numerosi altri appuntamenti fino
a giovedì 29 luglio.
Quest’anno la tradizionale fiera di giugno di San
Felice sul Panaro si rinnova e da kermesse dedicata alla
fotografia si trasforma in festa dell’associazionismo
locale. Numerose le associazioni che hanno aderito
entusiasticamente all’iniziativa e che offriranno nelle
giornate del 18, 19 e 20 giugno un loro contributo culturale. E nel programma degli eventi ce ne sarà davvero
per tutti i gusti: dall’ambiente alla storia, dalla poesia
alla musica, alle conferenze ecc… La maggior parte
degli appuntamenti saranno organizzati nella Rocca
estense scelta quale luogo ideale delle iniziative. Si
comincia venerdì 18 giugno alle ore 18 con un incontro organizzato dall’Associazione la Pìca Giardino
Botanico, associazione impegnata sui temi della tutela
dell'ambiente e della biodiversità, dal tema “Ambiente
e buon vivere” tenuta dal prof. Dario Sonetti, docente
della cattedra di Biologia del benessere dell’Università
degli Studi di Modena e Reggio; a seguire sempre
presso i locali della Rocca alle 18.30 l’Associazione
Giorgio La Pira, che promuove manifestazioni e incontri culturali, presenta un dibattito con l’On. Vannino
Chiti, Vice Presidente del Senato della Repubblica, sul
tema del Federalismo. La serata sarà animata a partire
dalle ore 21.30 dalla proiezione in piazza Matteotti
degli audiovisivi e dei cortometraggi vincitori dell’8°
concorso del Magico carnevale 2010, l’iniziativa è a
cura del Photoclub Eyes, circolo fotografico sanfeliciano, mentre nella piazza antistante la Rocca l’Associazione Culturale la Dodicesima Luna, organizzatrice di
spettacoli musicali e teatrali presenta un’esibizione dei
My awesome mixtape, la band bolognese rivelazione
del 2010. Si prosegue sabato 19 giugno alle ore 21 con
una conferenza presso la Rocca dal titolo "Introduzione all'architettura Islamica" tenuta dall’architetto
Davide Calanca dell’Associazione Culturale Il Mosaico che si occupa di attività d’integrazione socioculturale con i cittadini di cultura araba, mentre alle
21.30 l’Associazione Culturale Estense, impegnata
nella promozione della storia della Rocca estense e
del locale museo archeologico, organizza una visita
guidata gratuita alla scoperta dell’antico fortilizio.
L’ultima giornata della fiera, domenica 20 giugno
alle ore 18.30 l’Associazione Culturale Sentieri di
Poesia, propone un incontro con il poeta dialettale
Franco Loi. Per tutta la durata della manifestazione e
anche per il fine settimana successivo le Associazioni
Culturali del Comune saranno presenti all’interno
della Rocca estense con un proprio presidio e si
presenteranno al pubblico con le loro attività.
Simonetta Calzolari
L’equivoco...
A Mirandola, nel dopoguerra, la
frase: «Al lavòra da Focherini...» indicava uno dei circa 300 operai della Fonderia Ghisa Mirandola Spa (derivata
dalla vecchia Metallurgica Focherini
dei fratelli Italo e Alceste, nata nel 1935
in via Verdi) che ora “faticavano” nel
nuovo stabilimento di via Curiel, sorto
nei primi anni Cinquanta. La ghisa
pesava maledettamente e produrla e
maneggiarla, per trasformarla in componenti di impianti per il riscaldamento
(termosifoni), coperchi per stufe, parti
di elettrodomestici, ecc. comportava
una fatica stressante, in un ambiente
di lavoro che giganteschi forni roventi,
fuoco, fiamme, frastuono di metalli,
colate incandescenti facevano sembrare
simile a una bolgia infernale. E gli
uomini parevano dannati; neri di fuliggine, sudati, urlanti, arrabbiati di fatica
e pericolo, scottati da grosse faville
incandescenti che volavano fulminee.
Tolto il “sottoterra”, era come essere
in miniera. Quand’erano riusciti ad
avere «il posto da Focherini», avevano
provato soddisfazione perché il lavoro
fisso a Mirandola c’era solo alla Carrozzeria Barbi, al Salumificio Montorsi
e, appunto, in Fonderia. Poi i meno
fortunati potevano fare «la campagna
del pomodoro da Baratta» o «quella
delle bietole allo Zuccherificio»; erano
però occupazioni stagionali e duravano
poco. Lì invece eri stabile; evitavi di
dover andare a cercar lavoro via o, addirittura, di emigrare... Ma il salario te
lo dovevi guadagnare. Eccome!
In Direzione e nell’Amministrazione
c’erano brave persone, concittadini, più
qualche forestiero, a volte severo... Non
mancarono, nel corso della vita aziendale, momenti di grande tensione, come
nel 1959, quando ci furono 57 giorni
filati di sciopero e fu molto dura per
tutti. Lotte sindacali a parte, i “padroni”
si rendevano conto della pesantezza di
quel lavoro ed erano disponibili a fare
il possibile per migliorare le condizioni
di vita dei dipendenti. Così fu istituito
un Dopolavoro Aziendale, per fare
qualche gita, organizzare qualche festa
e fu allestito anche uno spaccio alimentare interno, a prezzi di favore. La
volta dell’“equivoco”, la festa sarebbe
stata al sabato sera. Cena, galletti romagnoli, ballo, lotteria ecc. La notizia
circolò e uno degli operai, detto “al
Negus”, aderì con entusiasmo quando
qualcuno gli parlò del programma. A
lui per la verità interessava la cena,
non il ballo, essendo un mangiatore
sfondato, di quelli che dopo l’ultima
portata propongono... di ricominciare
da capo! E anche quella sera, a vederlo
mangiare sembrava una mietitrebbia.
Ma stranamente, alla fine, quando già
era cominciato il ballo, invece di essere soddisfatto, cominciò a reclamare
a gran voce in dialetto: «I galètt! I
galètt rumagnòi... quand ’rìvni? A-voi
magnar i galètt rumagnoi!».
(continua sul prossimo numero)
28 · giugno 2010
memoria
Gli indigenti della nostra città facevano la fila per una minestra
In tanti allo scaldatoio dei poveri
Il ricordo di un’antica istituzione presente a Mirandola nel Novecento
Esisteva un tempo una speciale istituzione pubblica che la gente chiamava
per brevità “Scaldatoio”. Lì i poverissimi
con tessera si mettevano in fila e ricevevano per carità di Dio una minestra
calda. Taluni recavano gamelle di uso
militare; ai piedi avevano scarpe malconce senza le calze neanche quando c’era la
neve. Un giorno un povero tizio che non
aveva la tessera per ragioni sue e di altri
disse a un amico che invece la tessera
l’aveva: «Uomo fortunato! Un signore
sei: tutti i giorni il tuo piatto caldo per
te e famiglia!». Erano i tempi del proletariato, tempi di magra per molti, per
troppi, carrettate di figli, fame sporcizia,
malattie. Tanti di quei bambini macilenti
e con moccolo al naso si ammalavano
per poi morire, femmine e maschi. Li
seppellivano in cassettine bianche, accompagnandoli qualche volta con gigli.
Ricordo che come pallone usavamo una
cosa fatta di stracci e giocavamo scalzi
nella contrada, pure con il maltempo. Le
madri urlavano dalla finestra: «Venite a
casa lazzaroni! Venite al riparo!». Uno
di noi, un biondo, ebbe un’infezione
al piede per cui finì che gli tagliarono
mezza gamba. Dopo sei mesi, era di
nuovo lì, nel pieno della “battaglia”, con
la stampella, pallido e vacillante a dare
il suo calcio alla “cosa”… A parte tutto,
però, quante risate abbiamo fatto insieme
con quei ragazzi folli d’innocenza!
Ascenzio Paltrinieri
Una rara immagine dei primi del Novecento dell’Orfanotrofio femminile, una delle tante istituzioni benefiche attive a Mirandola in quel periodo
«Ricordiamo due giovani
vittime dei bombardamenti»
Pubblichiamo,
di seguito, la lettera
inviata al Comune da una nostra
concittadina, con la
speranza che la sua
richiesta sia accolta
dalla Commissione Toponomastica.
Ricordiamo che la
vicenda delle vittime di guerra dei
bombardamenti è
stata ricostruita in
un volume pubblicato dal Comune di
Mirandola dal titolo
Alba di Libertà, acquistabile al book
shop del Castello
Pico.
«Egregio Signor Sindaco, con la
presente vorrei porre alla Sua attenzione
una tragica vicenda accaduta il 21 aprile
1945 a Mirandola: chiedo che non venga
dimenticata e anzi sia in qualche modo
ricordata per sempre. Ormai prossimi
alla Liberazione, il
pomeriggio alle 17 di
quel giorno i miei due
fratellini mirandolesi
Alberto ed Enrico
Cavicchioli (foto),
rispettivamente di 6 e
7 anni, si recarono dal
barbiere accompagnati dal mio papà Giuseppe, nello stabile
all’angolo tra via Pico
e piazza del Duomo.
Ormai la situazione
bellica era al termine
e le truppe tedesche
avevano già abbandonato Mirandola da
qualche giorno: si
stava pertanto ricominciando a tornare
faticosamente alla vita normale di tutti i
giorni. Tornando alla cronistoria di quella tragica giornata, mio papà Giuseppe
affidò i propri figli alle cure del barbiere
e rimase lì in attesa. Purtroppo fu l’ultima volta che vide Alberto ed Enrico
vivi. Un aereo americano in ricognizione
bombardò proprio l’edificio nel quale in
quel momento c’erano i miei familiari (si
pensa che all’origine dell’accadimento
ci sia stato uno sbaglio fatale oppure ci
fosse stata una segnalazione, ovviamente
errata, di truppe nemiche presenti nel vicino edificio della ex Milizia). I miei due
fratelli persero la vita e mio padre rimase
gravemente ferito sotto le macerie, dalle
quali fu estratto solo il giorno dopo (per
fortuna nell’arco di qualche mese riuscì
a curarsi e a ritornare alla vita di tutti
i giorni). All’epoca l’accaduto suscitò
enorme scalpore, sia per la giovanissima
età dei miei fratellini che per la notorietà
della mia famiglia, molto conosciuta nel
settore del commercio. A fronte di questa
immane ingiustizia, Le chiedo ufficialmente di rivalutare il caso. Riterrei infatti
che, come già fatto in passato dai suoi
Illustrissimi predecessori nei confronti
di situazioni analoghe, sia doverosa una
qualche forma di iniziativa, a discrezione
dell’Amministrazione comunale, affinché la vicenda sia ricordata per sempre
come un terribile lutto per l’intera città di
Mirandola. Ringraziando per la cortese
e sensibile attenzione che dedicherà a
questa mia missiva, Le porgo i miei più
distinti saluti».
Franca Cavicchioli
Le Medie prime
a un concorso
di giornalismo
Il 24 maggio la terza F delle Medie Montanari di Mirandola ha vinto
il primo premio del Campionato di
Giornalismo indetto dal “Resto del
Carlino”, in occasione del 125esimo
anniversario della fondazione del giornale. La giuria (Roberto Gasparetto
di Hera, Elena Malaguti, Assessore
provinciale all’Istruzione, Adriana
Querzè, Assessore all’Istruzione del
Comune di Modena e il Provveditore
Gino Malaguti), ha premiato gli alunni che coi loro articoli hanno saputo
guardarsi allo specchio e dare voce ai
turbamenti e alle inquietudini dell'adolescenza. La Scuola e il Comune si
complimentano con la classe vincitrice e con la professoressa di Lettere,
Loretta Rebecchi. L’organizzazione
ha donato alla classe un computer
portaltile, che i ragazzi hanno deciso
di lasciare al loro compagno di classe
Olsjon. Nei prossimi numeri, sull'Indicatore, gli elaborati dei ragazzi,
davvero di notevole qualità.
Il medollese Andrea Tonini
espone al Pico Caffè
L’artista Andrea Tonini di Medolla
esporrà fino al 20 giugno una serie di
dipinti ad acrilico, presso la saletta del
Caffè Pico di Mirandola concludendo la
rassegna dedicata all’Esposizione degli
Artisti Italiani giunta quest’anno alla sua
quinta edizione.
La sensibilità di questo pittore lo
porta a ricreare ambientazioni nelle quali
è presente in maniera costante la forza
della natura che non si manifesta solo
a teorizzare un sentore di tranquillità e
di pace, ma anche a rendere tangibile
lo spirito libero che rappresenta senza
alcuna presunzione un'energia capace di
rigenerare i nostri sentimenti e i nostri
affetti perduti.
L’artista, con la sua grande capacità
tecnica, non ha nessuna difficoltà a proiettarci in un universo magico, incantato,
dove non c’è posto per l’improvvisazione ma un’intuizione dovuta al suo
talento che gli ha permesso di creare
splendide pagine dedicate all’arte e alla
pittura campestre.
Tonini ricostruisce luoghi e ambienti
della sua giovinezza, che rivivono furtivi
presso la sua mente guidandolo a ricercare nuove composizioni, dove la figura
possa definire e completare il senso della
narrazione pittorica; armonizzarsi con
il paesaggio in una unicità temporale e
spaziale quasi trascendente. Questi effetti sono ottenuti tramite una pennellata
che ritorna più volte sui contorni, ma che
non cede in freschezza e luminosità facendo, a prima vista, prevalere l’aspetto
impressionista che è pure presente nello
stile dell’artista.
I suoi quadri sono un invito allo
stupore del quotidiano che in ogni momento ha un particolare, un’ombra o
uno splendore che ci incanta. I soggetti
dei quadri di Tonini sono l’ambiente
semplice e rustico di borghi antichi,
di paesaggi rupestri, di campagne assolate con sfondi di cieli violacei, di
nubi incombenti, nature morte di più
disparati oggetti in struggente abbandono in sfondi di inquietante tormento.
La predilezione, però, dell’artista è per
il dettaglio che affronta con prudente
equilibrio e consumata abilità.
Antonio Castellana
giugno 2010 · 29
IL RICORDO
Il 26 luglio 1960 sette giovani persero la vita sull’Antelao
Una tragedia di 50 anni fa
Tre delle vittime erano mirandolesi. La ricostruzione dei drammatici eventi
“Si sfracellano sull’Antelao, sette
giovani in cordata”. Questo il titolo
che tutti i giornali nazionali recarono
a caratteri cubitali, nelle loro prime
pagine di giovedì 28 luglio 1960.
Tre di loro erano mirandolesi: Anna
Galavotti, Romano Giovannoni e
Alberto Pivetti. Ricorre quest’anno
il 50° anniversario della disgrazia. Si
trattò di una tragedia terrificante che,
per il numero di persone coinvolte e
per la loro giovane età, colpì profondamente, con reali sentimenti di dolore e
sgomento, l’intera nazione.
Oltre alla televisione, tutta la
stampa nazionale continuò a riportare
notizie di quella che rimane tuttora la
più grande sciagura alpinistica accaduta
sull’Antelao che, con i suoi 3.263 metri,
è secondo solo alla Marmolada ed è
ritenuto “montagna buona e facile”.
Le cause della tragedia
Sulle cause della sciagura sono
corsi fiumi di inchiostro, ma la mancanza di testimoni consente soltanto
supposizioni: si sa che le vittime erano
legate in un’unica cordata e che non
avrebbero dovuto esserlo. Tuttavia la
presenza nel gruppo di Parolo Armantino (ex Ufficiale degli Alpini) e di
Alberto Pivetti, pure esperto alpinista,
lascia pensare che tutti fossero legati
per motivi particolarissimi. Una delle
ipotesi più verosimili è che, sulla via del
ritorno dalla vetta, abbiano incontrato
una placca di ghiaccio all’altezza di
una strozzatura del canalone Opel, non
più larga di una ventina di metri. Qui,
forse, si legarono tutti insieme cedendo
alla tentazione di scattare una fotografia del gruppo in cordata e qui, forse,
scivolando precipitarono. Che fossero
fermi lo dimostrò uno zaino appoggiato
e ritrovato per terra.
La caduta fu di 700 metri: i loro
corpi esamini e martoriati si fermarono
sul ghiaccio sottostante. L’orologio al
polso di una delle vittime era fermo
alle 2 e 15 (probabilmente le 14 e 15 di
martedì 26 luglio) ora della disgrazia.
Da quel momento silenzio assoluto e
nessuno, per parecchie ore, avrebbe
intuito quanto era accaduto.
Straordinario calore ed esuberante
allegria erano le componenti che regnavano fra i giovani ospiti di Villa Trieste;
anche i meno giovani erano subito
coinvolti e per questo la pensione era
divenuta famosa a San Vito di Cadore.
L’ambiente sereno, i cori, le escursioni
e i giochi richiamavano un anno dopo
l’altro i giovani che lo frequentavano ed
i loro nuovi amici che immediatamente
vi si inserivano.
Il maestro Clerici, allora direttore
della pensione per conto del Ctg di
Carpi, non aveva problemi di alcun
genere, se non quello di soddisfare le
La montagna su cui
hanno perso la vita
i sette giovani, il 26
luglio 1960
Anna Galavotti
Anna Galavotti, 18 anni, con i
fratelli gestiva allora la privativa
posta sotto il portico della frutta, in
piazza Costituente. Successivamente
i fratelli si dedicarono all’industria
della maglieria. Era una ragazza
molto esuberante e piena di vita. E’
sepolta nella tomba della famiglia
Galavotti, nel cimitero di Mirandola,
all’inizio del porticato dell’ala estrema a sinistra dell’ingresso.
Romano Giovannoni
Romano Giovannoni, 21 anni,
era iscritto al 3° anno di Ingegneria
all’Università di Modena. Oltre ad
una viva intelligenza, aveva un animo
estremamente buono e delicato.
Risiedeva a Verona (dove il padre
Ermogene era Capo stazione di Verona
Porta Nuova), ma molti periodi della
sua giovinezza li trascorse a Mirandola,
presso i nonni paterni che allora abitavano in via Fanti.
Alberto Pivetti
Alberto Pivetti, 26 anni, era impiegato all’Ospedale di Mirandola.
Giovane dotato di vivace intelligenza e
di particolare sensibilità, amava molto
viaggiare, studiare le lingue e, soprattutto, amava la montagna. Ne aveva
scalate molte, acquisendo una notevole
esperienza di escursionista – scalatore.
E’ sepolto nel cimitero di Mirandola, nel
mezzo dell’ultimo porticato (a destra),
dietro la Cappella.
primarie ed enormi esigenze fameliche
di tanta insaziabile gioventù.
l’ansia e i primi soccorsi
Il ritardo della comitiva, attesa per
il tardo pomeriggio cominciò a preoccupare un po’ tutti. Alle 18 il maestro
Clerici andò a parlare con la guida
alpina di San Vito, signor Bonafede che
lo tranquillizzò, perché il mattino, nello
scendere dall’Antelao con due clienti,
aveva incontrato la comitiva: i sette,
assicurò, salivano bene e regolarmente.
Alle 21 la preoccupazione aumentò,
alle 22 divenne ansia ed alle 22,30 il
maestro Clerici corse ad avvertire il
Capo della locale sezione del Soccorso
Alpino. Dieci minuti dopo, alla luce
delle lanterne, partirono due guide con
l’accordo che da una forcella sopra il
rifugio Galassi, avrebbero sparato, alle
tre della notte, razzi verdi se avessero
trovato la comitiva, rossi in caso contrario. Alle tre, puntualmente, si alzarono
i razzi: erano rossi.
Un altro gruppo di guide e di carabinieri era partito da San Vito: incontrarono gli altri due poi, insieme, verso le 9
scoprirono su un sentiero roccioso una
piccozza e lo zaino predetto. Un’ora più
tardi trovarono il sanguinoso viluppo
di corpi sfracellati. Qualche giornale
di allora, con superficialità, espresse
critiche all’organizzazione tecnica
della gita.
La comitiva si era invece premurata
di avere tutta l’attrezzatura occorrente,
mentre Pivetti aveva ripetutamente
telefonato al Centro Meteorologico di
Venezia ricevendo assicurazioni sullo
stato del tempo. Sul libro di vetta, custodito sotto un grosso sasso, a pagina
95 si trovò scritto scherzosamente:
«26 luglio 1960. Del Ctg di Carpi
(Villa Trieste di San Vito) i più valenti
escursionisti scalarono in data odierna
il Re delle Dolomiti: Pivetti Alberto –
a. 26 – Mirandola; Galavotti Anna – a.
18 - Mirandola; Giovannoni Romano
– a.21 – Verona; Odette Rossi – a.
20 – Carpi; Paraocchi Dott. Paolo
– a. 27 – Cagliari; Rosalba Melas a.
26 – Cagliari (Cai); Parolo Armantino
di Montagnana». Poco dopo, sulla via
del ritorno perirono. Le esequie ebbero
luogo il 29 luglio a San Vito alla presenza dei Vescovi di Belluno e Carpi e,
nello stesso giorno, venne dichiarato il
lutto cittadino.
A Mirandola l’estremo saluto alle
salme di Alberto Pivetti e di Anna Galavotti fu dato il 30 dello stesso mese,
anche qui proclamato giorno di lutto
cittadino, alla presenza di una folla
enorme che per ore paralizzò tutte le
attività. Romano Giovannoni venne
invece sepolto a Verona dove allora risiedeva la sua famiglia. In questi ultimi
anni, dopo la morte dei genitori, anche
la salma di Romano è stata traslata a
Mirandola, presso la tomba di famiglia,
posta nell’arcata che precede l’ultima
recente aggiunta dietro la Cappella.
il 26 luglio il ricordo
Il prossimo 26 luglio, in Duomo,
alle 19 verrà celebrata una Santa Messa
in suffragio dei sette giovani caduti
sull’Antelao.
30 · giugno 2010
teatro
L’attrice e regista mirandolese ha messo in scena la società
deciso insieme il tema: affrontare il
dolore provocato dalla perdita di una
persona, il padre in questo caso. Se in
una famiglia, o comunità, persino in uno
Stato chi muore aveva una personalità
forte, il vuoto lasciato dalla sua mancanza
provoca terremoti emotivi, lotte di potere,
sgomitamenti per prenderne il posto. Pur
di riappropriarsi di un pezzo di memoria,
di legittimo riconoscimento, si è disposti
a uccidere. Chiunque di noi abbia vissuto
una situazione di eredità da spartire,
grande o piccola che sia, non importa,
sa che anche di fronte a oggetti di poco
valore si possono scatenare liti furibonde,
che magari durano anni. Per affrontare
questi sentimenti così dolorosi, ma anche
così ridicoli se visti con gli occhi di un
estraneo, mi serviva uno scrittore che
riportasse la lite familiare ai grandi miti e
nello stesso tempo che ci facesse riflettere
sulle nostre stupidità.
La scenografia ricorda un quadro
di Matisse
Si tratta de “Il silenzio abitato delle
case” che è anche il sottotitolo dello
spettacolo. La scenografia è di un altro
quasi mirandolese Davide Amadei. In un
unico luogo dal pavimento rosso vengono
disegnate con le luci le tre stanze. Alle
pareti la carta da tappezzeria copiata da
Matisse: una specie di giungla di grandi
foglie di ficus, che allude all’eccesso
animalesco dei comportamenti.
Dove sarà possibile vedere lo
spettacolo?
A Bologna sicuramente lo riprenderemo in autunno. Spero anche in altre città, magari a Mirandola! Ma forse sapete
che in Italia la cultura, e dunque anche il
teatro, non sono ritenuti beni importanti.
Concetto sbagliato perché è la cultura che
costruisce le comunità.
L’8 e 9 maggio scorsi, presso il teatro del Popolo di Concordia, la Scuola
di Danza “Les Arts” diretta da Alessia
Goldoni si è esibita in due serate di
grande spettacolo.
La prima è stata dedicata alla danza
classica e moderna con “Mary Poppins”,
curata dall’insegnante Emanuela Mussini, mentre nel corso della seconda serata è stato messo in scena lo spettacolo
“Urban Groove” curato dall’insegnante
e direttrice della Scuola Alessia Goldoni
dedicato all’espressione massima della
cultura hip hop. Gruppi di allievi di
hip hop new style, hype, breakdance,
raggajam, afro-danza si sono esibiti in
coreografie ad alto livello tecnico ed
espressivo, insieme a gruppi ospiti di
ballo professionisti provenienti da tutta
l’Emilia Romagna che hanno intrattenuto al meglio il pubblico con uno show
durato quasi tre ore.
Sono stati due appuntamenti entusiasmanti, dove artisti e pubblico si sono
uniti creando un’atmosfera di grande
energia e impatto.
La Scuola di Danza “Les Arts”
riprenderà i corsi dal 6 settembre 2010
presso via Bernardi, 3/F (di fronte al
Famila) a Mirandola.
Le
belle
Stanze
di
Marinella
Applausi di critica e pubblico per il lavoro della Manicardi
Marinella Manicardi mirandolese
che vive e lavora a Bologna è attrice e
regista di Stanze. Lo spettacolo è stato
presentato al Teatro delle Moline/Arena
del Sole con ottimo successo di pubblico
e di critica. Abbiamo rivolto alcune domande all’artista.
Di che cosa tratta Stanze?
Dell’eredità di un piccolo appartamento di tre stanze: soggiorno bagno,
letto. Due sorelle, una organizzatrice di
eventi, l’altra eterna ricercatrice universitaria, si incontrano nella casa dove è
morto il padre, allontanatosi dalla loro
vita quando erano ancora bambine. Il
padre è morto e contro di lui le sorelle
vogliono disfarsi velocemente di questa
casa, quasi a cancellare il dolore dell’abbandono subito, oppure appropriarsene
velocemente, per la stessa ragione.
In scena oltre a lei e a Alessandra
Frabetti, c’è anche Marina Pitta.
è la vicina, che sembra conoscere
molto bene la casa e chi la abitava, è la vicina gentile che porta i biscotti, ma anche
la persona che ha ricevuto le confidenze
del padre, il suo arbitrio orgoglioso. Sarà
lei ad assumere ogni tanto il ruolo del
padre scatenando le ire delle due, il loro
bisogno di risarcimento affettivo.
Il testo è di Marcello Fois. Perché
ha chiesto la collaborazione a uno
scrittore di noir ?
Perché Fois sa affondare nei nostri
peggiori sentimenti senza timore. Conosco Marcello da molti anni. Abbiamo
Tutto esaurito a Concordia
con Les Arts di Alessia Goldoni
giugno 2010 · 31
calcio
Ripetuti trionfi per la squadra 1995 di Luigi Zottoli
Una Folgore indimenticabile
Primi assoluti in provincia, hanno vinto anche due tornei
La stagione 2009-2010 per i Giovanissimi 1995 dalla Folgore è stata densa
di soddisfazioni e vittorie.
Classificatisi primi nel girone B del
campionato provinciale – con solo una
sconfitta, un pareggio, e tante vittorie –
domenica 23 maggio hanno incontrato,
nel campo neutro di San Prospero la prima classificata del girone A: il Cognento
Young Boys.
La partita è iniziata bene per la Folgore tanto che al 4° minuto realizzava il goal
del vantaggio il suo goleador Riccardo
Golinelli. Il vantaggio veniva annullato
al 15°, quando su una difettosa respinta
del portiere Elia Morselli il Cognento
con Mattia Bianco pareggiava.
Il primo tempo si concludeva sul
risultato di parità. Alla ripresa la Folgore
entrava in campo con maggiore determinazione e la sua superiorità è stata
ampiamente dimostrata. Al 17° minuto,
infatti, su azione propiziata da Riccardo
Vandelli, Riccardo Golinelli realizzava
il goal del vantaggio, e la sua doppietta
personale. Tre minuti dopo, al 20°, giungeva anche il goal di Davide Bregola, e al
25° chiudeva la partita sul 4 a 1 il bel goal
realizzato da Vandelli, in giornata di gra-
In piedi, da sinistra: vice allenatore Maurizio Michelini, Pasquale Romano, Giulio Zavatta, Riccardo Vandelli, Eugenio Belluzzi,
Alessandro Giudice, Simone De Blasio, Riccardo Quarta, Elia Morselli, Davide Bregola, Alessandro Quarta, allenatore Luigi Zottoli (con la mascotte della squadra Carlo).
Inginocchiati , da sinistra: Riccardo Michelini, Nicolò Golinelli, Mattia Bocchi, Dino Riccio, Matteo Roversi, Carlo Bergamini,
Zenel Cela, Matteo Cavicchioli, Riccardo Golinelli.
Il “Galilei” trionfa
ai regionali di volley
L'Istituto superiore "Galilei" di
Mirandola è campione regionale di pallavolo femminile. Le ragazze mirandolesi
hanno conquistato il titolo il 24 maggio
battendo nel triangolare di finale le rappresentative scolastiche di Forlì e di Parma,
offrendo un gioco spettacolare e redditizio.
Queste le atlete: Anna Razzaboni, Elisa
Bellodi, Laura Le Jeune, Ilaria Forzati,
Chiara Tagliavini, Elena Forapani,
Gaia Mantovani, Cecilia Poltronieri,
Giorgia Potenza, Lucia Bondavalli ed
Elena Muracchini. Insegnante accompagnatore era Gianluca Canossa.
L’Under 13 di Hockey
campione in Coppa Italia
I neocampioni
della Pico
con la Coppa
Italia
zia. Il Presidente Provinciale della Figc di
Modena consegnava, pertanto, la coppa
per il secondo posto al Cognento e quella
per il risultato più ambito al capitano della
Folgore Riccardo Golinelli.
Quest'anno i Giovanissimi 1995 hanno dato tante soddisfazioni all’allenatore
Luigi Zottoli e al suo vice Maurizio
Michelini e prestigio alla Folgore .
Ricordiamo anche la vittoria conseguita al Torneo di Massa Finalese,
il 1° maggio, e la vittoria al Torneo di
Finale Emilia, il 22 maggio. Nei prossimi
giorni la squadra è chiamata a giocare la
semifinale al 29esimo Torneo di Calcio
Giovanile organizzato dalla Polisportiva
4 Ville di Villanova di Modena.
I ragazzi, insieme ai loro tifosi più
affezionati (genitori e famigliari) si
recheranno poi in Spagna dal 27 giugno
al 3 luglio, per disputare il Torneo internazionale “ 23esima Copa Catalunya” a
Malgrat de mar (Barcellona).
Un grande in bocca al lupo a tutti.
Grande soddisfazione in casa Hockey
Pico Mirandola per la netta vittoria in Finale di Coppa Italia contro la quotatissima
Roller Bassano, battuta per 8 reti a 0 al
termine di un incontro che non ha avuto
storia. Gli Under 13 guidati dal coach Ruben Jofré sono stati perfetti in ogni ruolo
ed in ogni partita giocata, cominciando
dalla qualificazione contro il Roller Novara,
battuto per 10 a 2, per proseguire con la
rimonta sul Breganze nel match conclusosi
sul 4 a 4 e arrivando alla semifinale vinta in
scioltezza contro il Matera per 13 a 1. Ma
il vero capolavoro è stata la Finale, con i
ragazzi concentratissimi, che non hanno
concesso palline goal agli avversari, dati
per sicuri vincitori... Un grande grazie
va al capitano Davide Gavioli (ottimo
anche in difesa) con 13 reti al suo attivo,
Umberto Lodi (una sicurezza sotto rete)
con 12 reti, Alessandro Bergonzini (una
diga invalicabile), Riccardo Parmigiani
(altrettanto attento in difesa e pungente
in attacco) con 2 reti all'attivo, Lorenzo
Galavotti (micidiale nel tiro da fuori) con
5 reti all'attivo, Alessio Contini (bravo
in difesa e pungente in attacco) con 2 reti
all'attivo, Andrea Pradella (bravissimo e
attento in ogni ruolo) con 2 reti all'attivo ed
i portieri Federico Luppi e Fabio Casari
che si sono alternati dando sicurezza alla
squadra. L'Hockey Pico continua dunque
il trend assolutamente positivo degli ultimi
anni grazie al duro lavoro ed alla abnegazione di atleti, allenatori (Jofré, Silvano
Galavotti, Gian Marco Lanaro e Daniele
Pellacani) e dirigenti.