per l`accesso ai documenti amministrativi, affinché la stessa eserciti i

Transcript

per l`accesso ai documenti amministrativi, affinché la stessa eserciti i
Atti Parlamentari
—
XV LEGISLATURA
—
ALLEGATO
B
4720
AI RESOCONTI
per l’accesso ai documenti amministrativi,
affinché la stessa eserciti i propri poteri di
vigilanza e di accesso, ai sensi della richiamata legge n. 241 del 1990, considerando che il mancato rispetto da parte
delle pubbliche amministrazioni, anche locali, dei principi sanciti da tali normative
lede diritti ed interessi legittimi riconosciuti espressamente ai cittadini, singoli e
associati.
(4-03044)
*
*
*
INTERNO
Interpellanza:
La sottoscritta chiede di interpellare il
Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
il signor Ouahib Larbi nato in Marocco, ambulante munito di licenza, residente legalmente in Italia da più di dieci
anni e regolarmente coniugato con una
cittadina straniera fornita di permesso di
soggiorno, nello scorso anno si vedeva
revocare il permesso di soggiorno a seguito
dell’entrata in vigore della legge Bossi-Fini
poiché non più in possesso dei requisisti
previsti. Nel caso di specie si tratta di due
condanne, di lieve entità, di cui una di tipo
pecuniario e l’altra per violazione della
legge sul diritto d’autore. Il signor Larbi
riceveva pertanto il decreto di espulsione
dal territorio dello Stato e l’ordine di
lasciare il territorio italiano entro cinque
giorni;
nello stesso periodo la convivente di
Larbi, rimaneva incinta di una bambina
nata nell’agosto 2006;
a seguito della nascita della figlia il
signor Larbi faceva istanza al Tribunale
dei Minori di Palermo, ai sensi dell’articolo 31, comma 3, decreto legislativo
n. 286 del 1998, per ottenere l’autorizzazione a permanere nel territorio dello
Stato per gravi motivi legati all’equilibrio
psicofisico del minore;
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
il Tribunale dei Minori istruiva la
pratica e in data 9 gennaio 2007 interrogava la coppia. Tuttora il procedimento è
in attesa del provvedimento definitivo;
in data 9 marzo 2006, Ouahib Larbi
si recava alla Questura di Palermo per
accompagnare la compagna e veniva fermato dal personale dall’Ufficio Immigrazione e arrestato ai sensi dell’articolo 14,
comma 5-ter, decreto legislativo n. 286 del
1998, poiché si tratteneva nel territorio
dello Stato senza giustificato motivo;
la questura di Palermo, ufficio immigrazione, in occasione dell’arresto di
Larbi veniva informata della sua situazione giuridica senza che quest’ultima venisse presa in considerazione;
nel corso dell’udienza per direttissima, che si teneva il 10 marzo 2006, il
Giudice monocratico della III Sezione, alla
luce della documentazione che veniva prodotta dal legale del signor Larbi, attestante
la pendenza del giudizio al Tribunale dei
Minori e le condizioni familiari dell’imputato, assolveva Ouahib Larbi poiché il fatto
non costituiva reato. Il Giudice penale
riteneva infatti che Larbi si fosse trattenuto in Italia per giustificato motivo;
ciò nonostante la Questura di Palermo, ufficio immigrazione, tratteneva
Larbi chiedendo ed ottenendo un nuovo
decreto di espulsione e disponendo il rimpatrio coattivo previo trattenimento nel
CPT di Trapani Serraino Vulpitta. Nello
stesso giorno, la difesa di Larbi presentava
istanza al Tribunale dei Minori sollecitando l’adozione di un provvedimento cautelare urgente al fine di scongiurare l’accompagnamento in Marocco del suo assistito –:
quali misure il Governo intenda
prendere al fine di garantire il rispetto dei
provvedimenti resi dall’autorità giudiziaria
sollecitando la sospensione dell’esecutorietà del provvedimento di espulsione in
ossequio al dettato costituzionale (articolo
29), alle norme a tutela dell’integrità familiare previste dal Testo Unico sull’Immigrazione e a quelle a tutela del minore.
(2-00431)
« De Zulueta ».
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4721
AI RESOCONTI
Interrogazione a risposta orale:
ASCIERTO e ALBERTO GIORGETTI.
— Al Ministro dell’interno. — Per sapere –
premesso che:
il giorno 20 marzo 2007 verso le ore
23.00 in via San Francesco a Padova, due
giovani, iscritti di Alleanza Nazionale,
sono stati aggrediti e picchiati da un
gruppo di appartenenti alla sinistra che fa
riferimento ai centri sociali padovani;
i due giovani aggrediti sono stati
refertati presso l’ospedale cittadino ed
hanno riportato contusioni guaribili in 10
e 5 giorni;
questo ennesimo atto di violenza nei
confronti di esponenti di Alleanza Nazionale, pone ancora in risalto la città di
Padova che ha visto protagonisti assoluti
di episodi criminali i due centri sociali
« Pedro » e « Gramigna »;
il centro sociale « Gramigna » è noto
oramai per aver ospitato presunti terroristi, arrestati recentemente e trovati anche
in possesso di armi da fuoco;
lo stesso centro sociale non si è mai
dissociato dall’attività neobrigatista svolta
dai suoi militanti, anzi ha promosso numerose iniziative di solidarietà e sostegno
agli arrestati;
nel mese di novembre a seguito di
una aggressione perpetrata nei confronti
del signor Vanzan, padre del lagunare
Matteo Vanzan deceduto in Iraq, e di
alcuni dirigenti di Alleanza Nazionale, il
Ministro degli interni onorevole Amato,
attraverso il vice Ministro onorevole Minniti, aveva affermato che non sarebbe stata
più tollerata nessuna violenza nei confronti di appartenenti a Partiti o movimenti;
appare evidente che l’azione del Governo nel contrastare il fenomeno risulta
assai poco incisiva, anzi nasce quasi il
sospetto che in realtà si assumano impegni
di circostanza, che poi non si intendono
mantenere –:
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
se il ministro interrogato voglia intraprendere le opportune iniziative disponendo, per evidenti ragioni di pubblica
sicurezza, lo sgombero e la chiusura dei
due centri sociali sopra citati. (3-00764)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRIMOLDI. — Al Ministro dell’interno.
— Per sapere – premesso che:
il deteriorarsi dell’ordine pubblico e
delle condizioni di sicurezza è motivo di
crescente allarme sociale in tutte le Regioni del Nord;
la percezione di insicurezza è acuta
specialmente in Lombardia, dove l’opinione pubblica mostra chiari segni di
insofferenza per il dilagare della tolleranza nei confronti dell’illegalità;
in questo quadro, merita una speciale
menzione la situazione di Sedriano, una
località in Provincia di Milano, i cui residenti lamentano da tempo un’eccezionale
diffusione della prostituzione da strada,
che ormai lambisce le abitazioni del Comune, con al seguito il consueto corollario
di illegalità, anche sotto forma di sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina;
a Pavia, negli scorsi giorni, delle prostitute straniere che infestano le strade del
Comune risultano essere state addirittura
oggetto di una sorta di compravendita tra
bande gestite da romeni –:
quale sia l’opinione del Governo in
merito alla situazione descritta nella premessa e relativamente alle misure che si
ritiene di dover adottare per ripristinare la
legalità sulle strade della Lombardia.
(4-03022)
LA LOGGIA. — Al Ministro dell’interno.
— Per sapere – premesso che:
l’interrogante ha appreso la notizia,
della firma di un protocollo d’intesa tra il
Dipartimento della Pubblica sicurezza ed i
sindacati di categoria, che prevede la chiu-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4722
AI RESOCONTI
sura della Scuola allievi agenti della Polizia di Stato di Campobasso, nell’ambito di
un programma di razionalizzazione degli
istituti di istruzione della Polizia di stato
in relazione ai tagli alle spese previsti
nell’ultima legge finanziaria;
il Governo dovrebbe perseguire una
politica di favore nei confronti della polizia di Stato, per garantire la formazione
continua e costante dei suoi agenti e
funzionari impegnati nella difficile attività
di controllo del territorio e nei servizi di
ordine pubblico e di tutela della pubblica
incolumità;
la soppressione della scuola allievi
agenti della polizia di Stato rappresenta
un ulteriore tentativo di smantellamento
dei presidi istituzionali nella Regione Molise, dopo la proposta di chiusura della
Questura di Isernia;
la scuola rappresenta un punto di
riferimento importante per i cittadini della
città di Campobasso da oltre venti anni e
impegna direttamente nelle sue varie attività, senza contare l’indotto, sessanta
persone tra agenti e funzionari;
il costo della scuola è marginale (circa 130 mila euro l’anno) a fronte di altre
scuole che superano dieci volte il costo di
quella di Campobasso;
le istituzioni locali e la cittadinanza
sono allarmate dalla suddetta decisione
che priva la collettività di una importante
istituzione pubblica e ha manifestato tutta
la sua contrarietà per una decisione che
appare, vista anche la modernità e la
funzionalità della struttura che ospita la
scuola, gravemente penalizzante per la
città e per tutta la Regione;
la Scuola, al contrario andrebbe valorizzata e potenziata –:
se le notizie riguardanti la Scuola
indicate nella premessa rispondano al
vero;
quali siano le vere ragioni della supposta chiusura della Scuola e se non sia
opportuno invece, al contrario, potenziare
il ruolo della suddetta che rappresenta un
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
punto fondamentale di riferimento per le
istituzioni locali e per la cittadinanza di
Campobasso e dell’intero Molise. (4-03024)
CAMPA. — Al Ministro dell’interno. —
Per sapere – premesso che:
la notte tra il 9 e il 10 marzo, l’intero
litorale che va da Chioggia Sottomarina,
Lido di Venezia a Jesolo-Portogruaro è
rimasto sprovvisto di volanti e di agenti di
polizia, per mancanza di personale e di
mezzi. La gravità dell’episodio ha procurato la reazione delle autorità locali e la
viva preoccupazione dei numerosissimi
abitanti, che temono che l’episodio si
possa ripetere con gravissime conseguenze
per le proprietà e le incolumità dei cittadini. Un nuovo black-out da parte della
sorveglianza della polizia potrebbe avere il
valore di « invito » alla malavita a compiere scorribande senza il timore di essere
intercettata;
il Sap, Sindacato autonomo di polizia, ha ancora una volta denunciato la
precaria situazione che si è creata nei
commissariati di polizia che hanno il compito di operare lungo il litorale, densamente popolato, con nuclei urbani di rilevante importanza come il Lido di Venezia, Chioggia e Portogruaro, senza trascurare gli importanti centri di Jesolo e
Cavallino-Tre Porti;
il Sindacato da tempo denuncia non
soltanto il numero esiguo di agenti di
polizia, che non permette di compiere un
adeguato controllo del territorio, ma anche lo stato di grande usura dei natanti,
che risalgono al 1980, e delle volanti che
possono disporre delle Fiat Marea con più
di 200 mila chilometri –:
quali provvedimenti intenda assumere per affrontare la gravissima situazione che si è creata nella vasta area del
litorale veneziano con la mancanza di
mezzi e di agenti, e che mette in pericolo
la sicurezza di un gran numero di cittadini;
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4723
AI RESOCONTI
per quale ragione la polizia di Stato
che opera nelle province di Treviso, Belluno, Vicenza e Rovigo sia stata dotata delle
nuove Alfa 159, trascurando il territorio di
Venezia, cosı̀ importante.
(4-03032)
ASCIERTO. — Al Ministro dell’interno.
— Per sapere – premesso che:
nel novembre 2003 l’agente della Polizia di Stato G.G. ha partecipato ad un
concorso, indetto dalla Prefettura di
Roma, Ufficio Territoriale del Governo,
per l’assegnazione di 96 alloggi di edilizia
agevolata e sovvenzionata, ubicati nel Comune di Roma;
il concorso, bandito dal Ministero
dell’Interno, prevedeva che gli alloggi fossero riservati ai dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta
alla criminalità organizzata, operanti nella
Provincia di Roma;
nell’aprile 2005, all’atto della pubblicazione della graduatoria, il signor G.G. è
risultato essere tra i vincitori del concorso
e, infatti, nel maggio successivo è stato
convocato dalla Prefettura di Roma per
l’assegnazione dell’appartamento, nella
zona di Torrevecchia a Roma;
per l’assegnazione dell’alloggio il signor G.G. ha firmato – nel luglio 2005 –
un regolare contratto d’affitto della durata
di dodici anni con la società I.A.C.O. S.r.l.;
tuttavia, la stessa società I.A.C.O. già
nel 2005 aveva incaricato della vendita di
tutti gli alloggi di sua proprietà la società
PROGEDIL 90 e, nel marzo dell’anno
successivo, il signor G.G., venuto a conoscenza di questa notizia, si era rivolto alla
società I.A.C.O. manifestando la propria
volontà di acquistare l’immobile e facendo
richiesta per poter esercitare il diritto di
prelazione;
nonostante ciò la società ha provveduto ad alienare l’immobile assegnato al
signor G.G. nel dicembre del 2006, e
questo si ritrova oggi a dover subire una
intimazione di sfratto da parte di un
proprietario d’immobile rispetto al quale
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
lui non ha alcuna prova che sia realmente
il nuovo proprietario del suo appartamento;
a seguito delle alienazioni disposte
dalla società I.A.C.O. diversi alloggi sembrerebbero essere stati acquistati da persone estranee al concorso –:
se il Ministro sia informato di quanto
esposto in premessa e se non ritenga di
intervenire al fine di ristabilire la regolarità delle procedure nell’assegnazione e
nella gestione degli alloggi di edilizia pubblica a seguito di concorsi appositamente
banditi.
(4-03043)
PELLEGRINO. — Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per
sapere – premesso che:
in data 20 marzo 2007, il quotidiano
La Repubblica edizione di Napoli, pubblica
un articolo in cui si evince che la villa di
proprietà del boss Francesco Schiavone,
detto Sandokan, confiscata nel 2001, è
ancora abitata dalla famiglia Schiavone, in
particolare dalla moglie e dai figli;
la proprietà immobiliare, ritenuta
provento di attività mafiose, è stata confiscata nell’anno 2001 con decreto della
Corte di Appello diventato definitivo nel
2002 e nell’anno 2004 è stata consegnata
al Comune di Casal di Principe (Caserta);
ad oggi, all’interno dell’immobile,
ubicato a Casal di Principe (Caserta) in Via
Bologna, che per anni è stato il luogo in
cui ha vissuto e si è nascosto il presunto
numero uno della mafia casalese, vivono
ancora sua moglie e i suoi numerosi figli;
tale anomalia, è confermata anche
dai dati in possesso del consorzio « Agrorinasce » (organismo impegnato nella gestione dei beni antimafia in Terra di
Lavoro), dove si registra un clamoroso
fallimento per l’apertura di soli due beni
sui sessanta finora confiscati in zona –:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di
quanto anzi premesso e se confermato,
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4724
AI RESOCONTI
ritenga opportuno verificare le responsabilità di siffatto immobilismo e disporre
quanto necessario alla risoluzione.
(4-03050)
GIACHETTI. — Al Ministro dell’interno.
— Per sapere – premesso che:
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
l’autorizzazione ad effettuare i lavori di
ristrutturazione degli appartamenti e dei
locali –:
come sia possibile che a seguito delle
denunce dell’Inail e dei condomini le forze
dell’ordine non abbiano ripristinato la legalità, pur conoscendo l’abusivo già da
tempo;
si apprende, in base a quanto riportato sul quotidiano La Repubblica di ieri
21 marzo, che tra il maggio dello scorso
anno e gennaio 2007 un imprenditore
campano del settore delle acque minerali
avrebbe occupato abusivamente 4 appartamenti di proprietà dell’Inail ubicati in
largo Arenula 34 a Roma, per poi proseguire impossessandosi di due negozi e
cinque cantine valutati più di 5 milioni di
euro a base d’asta;
sulla base di quanto sopra citato, se
non ritenga urgente avviare un’inchiesta
che chiarisca il motivo per cui le denunce
avanzate non hanno avuto alcun esito e
sono rimaste di fatto inascoltate, e se non
sia necessario intervenire tempestivamente
riportando alla normalità una situazione
che attualmente presenta tutti i caratteri
di un episodio che ha dell’incredibile.
(4-03051)
tali beni, cartolarizzati e di proprietà
dell’Inail, sarebbero dovuti essere oggetto
di una vendita annullata in ragione dell’occupazione attuata dal suddetto imprenditore;
BONDI. — Al Ministro dell’interno. —
Per sapere – premesso che:
risulta all’interrogante che l’Inail, i
vicini ed i condomini dell’edificio hanno
sporto denuncia all’autorità competente
per l’occupazione abusiva e che la Procura
ha in merito già aperto un’indagine;
nel corso di questo periodo il suddetto imprenditore avrebbe anche avviato
dei lavori di ristrutturazione all’interno
dei locali occupati, mirati, secondo quanto
ritengono gli inquirenti, a « consolidare il
suo diritto di occupazione »;
l’episodio, per la concomitanza di
molteplici fattori, appare di estrema gravità, perché non si comprende come possa
accadere che in pieno centro storico di
Roma, a due passi dal Ministero di Grazia
e Giustizia, un abusivo si impadronisca di
appartamenti, negozi e cantine, diffondendo panico tra i condomini, senza che
nessuno intervenga a riportare l’ordine e a
punire il responsabile;
non si capisce come sia possibile
che sia stata concessa ad un abusivo
il Ministro dell’interno Giuliano
Amato il 27 novembre 2006 ha ordinato
un’ispezione interna al suo Ministero per
appurare se agenti di Polizia, Carabinieri
o funzionari del Sisde avessero collaborato
illegalmente con il Presidente della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta concernente il « dossier Mitrokhin »
e l’attività di intelligence italiana, senatore
Paolo Guzzanti, nella XIV Legislatura;
tale ispezione non ha prodotto, né
secondo l’interrogante avrebbe potuto produrre, alcun risultato, cosa di cui il ministro Amato ha dovuto dare atto nella sua
audizione al Copaco del 24 gennaio 2007,
ma senza informarne l’opinione pubblica,
fortemente scossa da quella che i maggiori
giornali definirono « l’inchiesta di Amato
sulla Commissione Mitrokhin »;
la necessità di tale ispezione, annunciata mentre era in corso un selvaggio
linciaggio mediatico nei confronti dell’ex
Presidente della Commissione « Mitrokhin », scatenato per evidenti motivi politici, privo di qualsiasi prova o riscontro,
poggia su un’unica fonte giornalistica, vale
a dire l’intervista pubblicata il 26 novem-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4725
AI RESOCONTI
bre 2006 sul quotidiano la Repubblica, che
citava fra virgolette frasi che sarebbero
state pronunciate, ma che poi sono state
rinnegate dall’intervistato preteso, Evgueni
Limarev;
tale intervista asseriva una quantità
di fatti gravissimi riconosciuti poi come
falsi dallo stesso preteso intervistato Evgueni Limarev, in quanto tali mendaci
dichiarazioni accusavano un senatore della
Repubblica ed ex Presidente di una Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta di reati gravissimi fra cui quello
del tutto sovversivo di disporre di « strutture » clandestine in cui, per sua disposizione, agenti di Polizia, Carabinieri e personale del Sisde (o altri individui comunque classificabili) fabbricavano falsi dossier da usare contro esponenti politici del
centrosinistra durante la campagna elettorale precedente le elezioni dell’aprile
2006;
i nomi citati nell’intervista sono
quelli dei seguenti esponenti politici: Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), Cosimo
Giuseppe Sgobio (Comunisti italiani), Alfonso Gianni (Rifondazione comunista),
Umberto Ranieri (Democratici di Sinistra),
Antonio Rotundo (Democratici di Sinistra), Oliviero Diliberto (Comunisti italiani), Francesco Giordano (Rifondazione comunista), Eugenio Duca (Democratici di
Sinistra);
è perfettamente vero che nella sua
qualità di Presidente della Commissione
« Mitrokhin » il senatore Guzzanti ha apertamente indagato anche sulla persona del
professor Romano Prodi nello stretto ambito di quanto stabilito dalla legge n. 90/
2002 e di aver pubblicamente riferito di
tali indagini da lui stesso consegnate, insieme ad altre, nel dicembre 2005, alla
Procura di Roma che successivamente le
trasmise al Tribunale dei Ministri; ciò
dimostra come non sia mai esistito alcun
« dossieraggio », ma soltanto una severa e
documentata attività istituzionale svoltasi
nei modi previsti e nel pieno rispetto della
legge istitutiva della Commissione parlamentare d’inchiesta concernente il « dos-
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
sier Mitrokhin » e l’attività di intelligence
italiana;
l’intervista ad Evgueni Limarev pubblicata su la Repubblica il 26 novembre
2006 era stata asseritamente raccolta
(fatto assolutamente senza precedenti) nel
febbraio del 2005 e dunque conservata
per quasi due anni in un cassetto, insieme con una pretesa intervista (anch’essa non provata da alcun supporto di
registrazione) all’ormai defunto, perché
assassinato, colonnello Alexander Litvinenko, da due giornalisti noti per le
campagne di disinformazione, risultate
infondate e false come quella sul « caso
Nigergate » contro l’ex direttore del Sismi,
generale Niccolò Pollari, circostanze che,
fra le altre, hanno indotto un famoso
patriota russo in esilio; Oleg Gordievsky,
ex ufficiale del KGB passato in Inghilterra nell’85, oggi ufficiale britannico e
considerato una fonte attendibilissima dai
servizi occidentali, a definire il foglio in
questione come « Il giornale più sporco
del mondo » (« The dirtiest newspaper in
the world ») dopo aver constatato come
persino una pretesa e clamorosa intervista a lui degli stessi giornalisti e per lo
stesso giornale fosse « per il 90 per cento
fabbricazione e manipolazione »;
Evgueni Limarev ha totalmente ritrattato di fronte al senatore Paolo Guzzanti, in presenza di due registratori accesi
– la registrazione è ascoltabile anche su
Internet – ogni cosa pubblicata sotto il suo
nome ammettendo di non avere « mai
incontrato il senatore Guzzanti » prima
dell’8 gennaio 2007 e definendo l’intera
intervista de la Repubblica « una fabbricazione » con cui riconosce di « essere
stato usato » dai due giornalisti i quali già
due anni fa gli dissero, testualmente come
da registrazione elettronica: « Non siamo
interessati a questo Mario Scaramella, ma
siamo molto interessati in qualunque cosa
riguardi Guzzanti (...) questo potrebbe
essere il centro del nostro interesse »;
Limarev è, secondo fonti di Scotland
Yard e l’ex colonnello del KGB, Oleg
Gordievsky, un « provocatore » e un « col-
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4726
AI RESOCONTI
laboratore Svr/Fsb » agli ordini dei suoi
« capi di Mosca » i quali gli chiesero di
preparare alcune e-mail da inviare a Mario Scaramella nelle quali si asseriva che
a Mosca sarebbe stato deciso di « usare la
forza » contro Mario Scaramella e Paolo
Guzzanti al solo scopo di terrorizzare
Mario Scaramella in partenza per Londra
(dove doveva partecipare ai lavori annuali
della International Maritime Organization)
e spingerlo ad incontrarsi subito con il suo
amico Alexander Litvinenko, in modo che
potesse scattare, come scattò, il piano di
avvelenamento dello stesso che prevedeva,
oltre all’omicidio dell’esule ormai cittadino
britannico, anche l’immediata esposizione
del « misterioso italiano che lo aveva avvelenato al sushi bar Itsu di Piccadilly
Circus »;
l’annuncio dell’ispezione ministeriale
da parte del Ministro dell’interno ha permesso ai quotidiani del giorno dopo, 28
novembre 2006, di stampare titoli del
seguente tenore: « Commissione Mitrokhin,
Amato apre un’inchiesta » (Il Messaggero);
« Amato: fuori tutti i documenti della
Commissione Mitrokhin » (Corriere della
Sera); « Amato: verifiche sulla Commissione Mitrokhin » (Il Giornale); « Mitrokhin, Amato apre un’inchiesta » (la Repubblica); « Il Governo ordina un’indagine
sulla Commissione Mitrokhin » (Il Secolo
XIX); « Mitrokhin, è bufera sul ruolo di
Guzzanti » (La Stampa); anche l’informazione televisiva pubblica e privata seguiva
la stessa falsariga, ben sapendo tutti, organi di stampa e Ministro, che non era
possibile alcuna « ispezione sulla Mitrokhin », ma soltanto una verifica interna al
Ministero sull’ipotesi, risultata falsa, di
collaborazioni illegali con l’organo parlamentare;
lo stesso Ministro ritenne di emettere
una breve nota in cui assicurava ironicamente di ben conoscere il diritto costituzionale e di essere dunque consapevole
dell’impossibilità per l’Esecutivo di indagare sul Parlamento, e tuttavia vedeva che
la sua azione era universalmente interpre-
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
tata, giustamente, come l’esatto contrario
di quel che la sua ironia tentava di riparare;
la selvaggia campagna di stampa contro il Presidente di una Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta, campagna che ha costituito una pagina di vergogna per le istituzioni e per quanti hanno
partecipato ad una vera « caccia alle streghe » senza aver compiuto le più elementari e doverose verifiche, ha avuto il suo
avallo istituzionale con l’annuncio del Ministro di una « ispezione sulla Mitrokhin »,
che di fatto copriva senza alcun controllo
quelle che poi sono state dimostrate essere
fabbricazioni, bugie e manipolazioni del
quotidiano la Repubblica, proseguita poi
per settimane sulla stampa italiana e internazionale, rafforzata dall’effetto moltiplicatore dell’illegale pubblicazione di intercettazioni telefoniche, in violazione
della legge n. 140 del 2003 e dell’articolo
68 della Costituzione, che costituiscono un
ulteriore vulnus alla sovranità del Parlamento ed ai diritti riconosciuti agli eletti
in ogni democrazia;
l’ispezione ministeriale ha dato esito
totalmente negativo, come ammesso dallo
stesso ministro Giuliano Amato al Copaco
il 24 gennaio 2007: « Nessun uomo della
Polizia ha collaborato alla Mitrokhin »,
cosı̀ come in precedenza lo stesso Copaco
aveva raggiunto la certezza, come dichiarato dal suo Presidente Claudio Scajola,
che neanche personale del Sismi avesse
mai prestato qualsiasi forma di illegale
collaborazione –:
quali siano stati i criteri procedurali,
giuridici, costituzionali e di semplice rispetto delle regole che governano i rapporti fra il Parlamento e l’Esecutivo, adottati per promuovere l’ispezione che ha
contribuito al « linciaggio » di un membro
del Senato della Repubblica, senza svolgere alcuna indagine preventiva atta a
certificare la credibilità dell’unica e sola
fonte di informazione da cui ha preso le
mosse l’indagine stessa;
se prima di disporre l’inchiesta amministrativa il Ministro abbia acquisito
Atti Parlamentari
XV LEGISLATURA
—
—
ALLEGATO
B
4727
AI RESOCONTI
alcune delle seguenti informazioni e se
comunque, nell’ambito delle sue competenze, non intenda opportuno verificare;
se davvero un’intervista come quella
pubblicata sul quotidiano la Repubblica e
dai connotati giornalistici privi di precedenti fosse stata effettivamente rilasciata,
in quale data e se ne esistesse una registrazione meccanica o elettronica;
se l’autore o gli autori dell’intervista
fossero in grado di giustificare il criterio
per cui, pur essendo venuti a conoscenza
di reati gravissimi apparentemente commessi da una figura istituzionale quale è il
Presidente di una Commissione bicamerale
d’inchiesta, non ritennero di darne immediata notizia all’autorità giudiziaria;
se l’intervistato Evgueni Limarev, notoriamente residente in Francia nella città
di Cluses, Haute Savoie, confermasse e con
quali dettagli i fatti riferiti nell’articolo del
26 novembre 2006 e in particolare se
avesse davvero incontrato, dove, quando e
in quali circostanze, il senatore Paolo
Guzzanti allora Presidente della Commissione « Mitrokhin », atteso che lo scorso 8
gennaio 2007, intervistato davanti a un
registratore, Evgueni Limarev ha riconosciuto di non aver mai incontrato prima di
quel momento Paolo Guzzanti, ma forse di
aver visto un sosia al suo posto, ciò che,
data la notorietà del giornalista e politico
in questione, appare ridicolo e grottesco
prima ancora che falso;
se il Sisde, organismo preposto a
tutelare la sicurezza interna e delle istituzioni, fra cui il Parlamento e i suoi
membri, avesse immediatamente disposto
un’inchiesta di intelligence sul personaggio
Limarev, definito dalle autorità del Regno
Unito « un contrattista esterno dei servizi
di sicurezza russi », allo scopo di documentarne il ruolo, la professione, i contatti, le attività segrete oltre all’attendibilità, atteso che si tratta di persona dal noto
e dichiarato passato criminale per essere
stato membro di un’associazione mafiosa
segreta russa;
se il Sisde o la Polizia di Stato o i
Carabinieri o comunque personale dipen-
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
dente dal Ministro interrogato fosse venuto a conoscenza del fatto che lo stesso
Limarev, preteso autore dell’intervista in
questione, fosse anche lo stesso Limarev
che nei giorni 30 e 31 ottobre 2006 inviò
all’ex consulente della Commissione « Mitrokhin » Mario Scaramella alcune e-mail
di sua fattura, in cui si sosteneva che da
Mosca fosse stato deciso l’immediato uso
della forza per mettere a tacere lo stesso
Scaramella e il senatore Guzzanti, al solo
scopo di spingere Scaramella a recarsi
d’urgenza ad un appuntamento-trappola
con Litvinenko a Londra trovandosi cosı̀
coinvolto in uno sconvolgente caso di omicidio di risonanza mondiale, evento destinato a causare l’improvvisa attenzione di
tutti i media sullo Scaramella stesso (perché in prima battuta considerato dallo
stesso Litvinenko l’apparente avvelenatore,
cosı̀ come era nei piani degli assassini) in
modo da consentire la partenza di un’operazione di disinformazione e diffamazione
accuratamente preparata per accompagnare all’omicidio del patriota russo in
esilio Alexander Litvinenko, la criminalizzazione del consulente Scaramella oggi
detenuto perché accusato di aver calunniato l’ex capitano del KGB Oleksander
Talik e, come effetto finale e desiderato
del complotto criminale, il massacro mediatico e politico del Presidente dell’unica
Commissione parlamentare d’inchiesta europea che abbia indagato sulla penetrazione sovietica;
se gli organi di informazione di polizia a disposizione del Ministro in indirizzo si siano attivati e in qual modo per
la protezione di una Commissione d’inchiesta del Parlamento e del suo Presidente;
se l’ufficio stampa del ministero si sia
infine attivato – una volta stabilita la
totale falsità delle pretese e contestate
dichiarazioni di Limarev circa le « strutture » falsamente attribuite al senatore
Guzzanti e gli inesistenti dossier che sarebbero stati da lui ordinati e fatti fabbricare per danneggiare esponenti politici
avversari durante la campagna elettorale –
affinché tutti gli organi di informazione,
Atti Parlamentari
—
XV LEGISLATURA
—
ALLEGATO
B
4728
AI RESOCONTI
cartacea, televisiva ed elettronica, fossero
ampiamente e dettagliatamente informati
dell’esito negativo dell’ispezione, sicché ne
potessero dare notizia con lo stesso rilievo
con cui avevano trattato le notizie risultate
false.
(4-03053)
*
*
*
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
ULIVI. — Al Ministro del lavoro e della
previdenza sociale, al Ministro della salute.
— Per sapere – premesso che:
dal dettato costituzionale discende la
legge n. 104 del 1992 che intende rimuovere ogni ostacolo socio-economico-lavorativo nei riguardi delle persone affette da
handicap;
la susseguente legge n. 68 del 1999
prevede una riserva di posti di lavoro
destinati alle persone diversamente abili,
in considerazione delle singole condizioni
di invalidità stabilite dall’articolo 4 della
legge n. 104 del 1992;
risulta allo scrivente che spesso i
datori di lavoro rinunciano a riservare
questi posti destinati ai diversamente abili,
in cambio di una irrisoria pena pecuniaria
da corrispondere una unica volta, pur di
non assumere personale affetto da handicap che invece potrebbe tranquillamente
svolgere mansioni adatte, con ciò violando
le leggi e la Costituzione e, non ultimo,
privando cittadini italiani del diritto al
lavoro, con tutto quanto ne consegue come
ripercussione nella vita privata, civile e di
relazione con gli altri e con le istituzioni;
nell’anno 2000, il Ministro del lavoro,
in attesa di una normativa più adeguata
sul collocamento dei diversamente abili,
emanava una circolare (la circolare n. 4
del 17 gennaio 2000) in cui sanciva il
principio della chiamata nominativa da
parte delle amministrazioni pubbliche, per
adeguarsi alla legge n. 68, in alternativa
all’indizione di pubblici concorsi, ma a
Camera dei Deputati
—
—
SEDUTA DEL
22
MARZO
2007
tutt’oggi ciò che vige è ancora questa
circolare, non essendosi ancora evidentemente provveduto ad emanare una normativa più adeguata in materia di diritto
al lavoro per i portatori di handicap –:
se anche ai ministri in indirizzo risulti quanto suddetto e se non ritengano di
dover intervenire, al più presto e nei modi
che riterranno opportuni, per indurre le
amministrazioni pubbliche e private ad
assumere personale ai sensi della legge
n. 68 del 1999, anche adottando pene
sanzionatorie più adeguate.
(4-03039)
LION. — Al Ministro del lavoro e della
previdenza sociale. — Per sapere – premesso che:
il Presidente del Consiglio regionale
delle Marche ha segnalato all’interrogante
una triste vicenda riguardante una signora
invalida al 100 per cento cui è stata
comunicata la riliquidazione della pensione di invalidità, sollecitando ad occuparsi del caso e verificando se le circostanze interessino altre persone di pari
condizioni;
la vicenda riguarda la signora T.B.,
cui, a seguito di una sentenza su una causa
di separazione e di divorzio pronunciata
dal Tribunale di Ancona nel 1990, fu
riconosciuto un assegno di mantenimento
a carico dell’ex coniuge, signore P.A. del
valore di lire 500.000 mensili, attualmente
rivalutati e corrispondenti a 450 euro
mensili;
in vero il caso di cui trattasi è stato
riportato dall’ex coniuge, che nel prestare
da sempre cure alla signora ha potuto
personalmente verificare la paradossalità
della procedura in cui è coinvolta la signora T.;
nel 1997 la signora T. è stata riconosciuta invalida civile parziale al 75 per
cento con riduzione permanente della capacità lavorativa in seguito a minorazione
psichica e le è stato attribuito un assegno
sociale minimo;

Documenti analoghi

Enzo Ceccarelli

Enzo Ceccarelli Bellaria Igea Marina tanti personaggi della cultura, del giornalismo e dello spettacolo per parlare insieme dei loro libri e delle loro idee. Anno dopo anno, questo ciclo culturale si è trasformato...

Dettagli

Mario SCARAMELLA - 1922criminalmagazine.info

Mario SCARAMELLA - 1922criminalmagazine.info Nato a Napoli il 23.04.1970 dopo la morte di Litvinenko il nome di Mario Scaramella è tornato alla ribalta. L'ex consulente della commissione Mitrokhin da alcuni giorni era tornato in Gran Bretagna...

Dettagli

interrogazione al ministro della Giustizia

interrogazione al ministro della Giustizia - a causa dell'isolamento dagli altri detenuti per motivi di sicurezza, le condizioni di detenzione sono oggettivamente pesanti pur in assenza di isolamento giudiziario; si chiede di sapere: - qual...

Dettagli

comunicato stampa PAOLO GUZZANTI AL TEATRO CARANI Ospite

comunicato stampa PAOLO GUZZANTI AL TEATRO CARANI Ospite a Berlusconi, che detesta ma di cui riconosce - in questo libro - le capacità. Paolo Guzzanti è stato testimone diretto e parte in causa di questo conflitto trentennale. Membro fondatore di "Repubb...

Dettagli