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Sergio Pivella ·
TUTTO PER L'ITALIA
Diario di un alpino del Battaglione «Piemonte»
GUERRA DI LIBERAZIONE 1943-1945
«La guerra di un pugno di uomini cbe,
dopo la tragedia dell'8 settembre 1943,
seppero ritrovare dignità e orgoglio.
Percbè avevano, nel cuore, il tricolore d'Italia.»
I diritti d'autore di questa edizione saranno destinati
alla manutenzioue della croce in ferro alta 6 metri
sormontata da nn'aquila collocata nel 1975 sulle trincee
di Monte Marrone, a quota 1800, a ricordo di quelle
epiche giornate e ristrutturata nel 20 II a cura del
Gruppo Alpini Molisani "Mainarde". ·
1944 - 2014 SETTANTENNALE DI MONTE MARRONE -1944
CONQUISTA (31-3-1944)
DIFESA (10-4-1944)
BATTAGLIA MAINARDE (28-5/2-6-1944)
M~;'"
(programma di massima: seguirà, a cura SezionelMolise, quello ufficiale)
SABATO 21 giugno 2014
VENERDI' 20 giugno 2014
ore 16
=SCAPOLI, deposizione corona
ore 10 = ammasso pendici M.Marrone
segue
= PIZZONE, inaugurazione stele
segue = S. Messa al Campo
segue = ROCCHETTA, visita museo
segue = saluti Autorità - commem. Uff.
segue = ROCCHETTA, serata conviviale
segue = deposiz. corona Colle Rotondo
segue = ROCCHETTA, fanfara alpina
segue = pranzo in zona - chiusura manif.
.
AfoJ~
Sarà presente il Presidente Naz.le con medagliere ANA, scortato da alcuni Consiglieri Naz.li. ./hJ A
Alloggi disponibili, a Rocchetta a Volturno, 16 camere in Motel nuovo; altri alberghi ad Isernia
e Venafro. Per prenotazioni telefonare al CapoGruppo Mainarde A. Pontarelli 338-7749974
SETTANTENNALE
DI
MONTE MARRONE
1944 - 2014
"UNA GUERRA DA SIGNORI", diario di guerra scritto nel 1944 su un blocchetto di appunti,
di sera e nelle pause tra un combattimento e l'altro, racconta fedelmente la storia di sei mesi
di prima linea, 5 con il btg. Alpini "Piemonte", 1 con il Btg. "Monte Granero", dotati ancora
della tradizionale uniforme grigio-verde e disponendo dell'armamento italiano della guerra
1940-43 (fucile 91- mitragliatore Breda 30 e mitragliatrice Breda 37 - mortaio Brixia e
mortaio da 81 - qualche mitra Beretta - bombe a mano Balilla ed SRCM).
Tre furono i battaglioni alpini che nel 1944-45 presero parte a quella che gli italiani
definirono e definiscono "Guerra di Liberazione" e gli storici alleati "Campagna d'Italia":
- il Btg. Alpini "Piemonte" (Medaglia d'Argento al Valor Militare) - costituito da reduci
della Taurinense rientrati fortunosamente dal Montenegro e da complementi che si
trovavano a Bari in attesa di imbarco - che, dopo aver partecipato allo sfondamento della
"linea Gustav" sulla catena montagnosa delle Mainarde, fronte di Cassino, risalll'Italia
tallonando le divisioni tedesche in lenta ritirata, fu tra i primi reparti ad entrare ali' Aquila
ove sfilò in parata, tra l'entusiasmo dei cittadini, il 23 giugno 1944, liberò Jesi il 20 luglio 1944
e, dopo essere stato riequipaggiato con uniformi ed armamento inglesi contribuì, nell'ultimo
mese di guerra del 1945, ad aprire nella linea Gotica, appennino emiliano, combattimento di
quota 363, in val d'ldice, un varco attraverso il quale i Gruppi Italiani di Combattimento
liberarono Bologna per sfo~iare poi nella pianura padana;
- il Btg. Alpini "Monte Granero" (medaglia di Bronzo al Valor Militare) - costituito da
richiamati anziani - che, dopo aver combattuto vittoriosamente in Corsica, vennero
trasferiti sul fronte italiano a fianco del Btg. Piemonte da metà l'uglio a metà settembre 1944,
per poi essere inviati in Sicilia in servizio d'ordine pubblico nella lotta contro il banditismo;
- il Btg. Alpini "L'Aquila" (medaglia d'Argento al Valor Militare) - costituito da ex-partigiani
della brigata Majella e da ragazzi abruzzesi di leva - che diede il cambio, nell'ultima fase della
guerra, al Monte Granero, affiancando con valore, sull'appennino emiliano, il Btg. Piemonte.
Ma ' fu una . guerra da poveri
SERGIO PIVETTA
Una guerra da signori
Ed. Sperllng e I<upfer, pagine! 158, LIre 2200.
sanno In Italia eh?
Pochi
venti giorni dopo la. conclu-
sIone dell'armistizio, 8 settembre 1943, si costituì in Puglia
un Raggruppamento motorizzato italiano per combattere
contro t tedeschi: 5000 soldati
regolarI (I-a. combattent.1 e SCl'-
vlzr; che messi insieme in fretta, al'nmt1 alla peggio. furo-
no avventatamente scaraven.
tati dal Comando americano
alla conquista deLMonte Lun.
go, formidnbile caposaldo tedesco sulla via di Cassino; e
contro un nemico ben trin.
cerato, come nella canzone
del Montenero, due battaglioni balzarono all'attacco e al'.
rqstati da. una temlJe~ta di
fuoco si il1chiodru'ono al terreno, lasciando quattrocento
fra. rryorU e feriti; e otto giorni plu tardi, sostenuti da una
azione più vasta degli alleati, completarono con nuove
gra.vì perdite l'occupazione.
Da questo primo incredibi.
le olocausto sorse Il febbraio
del 1944 il C.LL, (COl'pO itaHano di lihet-azione) inqua.
drato . nell'VIII al'mata ingle.
se, nunuscolo campionario d i
un esercito dIsfatto (poco piÙ
di 23.000 uomin i, paracadutisti delia Nembo, fanti, bel'.
Mglieri, mat'inai, artlglier!
un reparto d'assfll to, due ba~
tagllonl alpinO.; èhe In sette
mesi si aprl la strada dal·
l'impervio monte Marrone fin
oltre II Metauro: marce estenuanti, asprI combattimenti
(nella sola battaglia per Fi·
lottrano sulla via di Anca·
ua. i paracndutlstl perdettero
oltre trecento uomini), en·
tra.ndo per primi a Suùnona,
a Chieti, all'Aquila, a Teramo, ad AscolI, a Jesi, a Cagli, ad Urbino, e attestando·
si sulla linea gotica.
·E si ha tuttora da noi una.
nozione distratta di questi
combattenti che nessuno ab·
hligava a cosI grave o(; giun ta ,, ; ed ai quali convengono
le parOle dette da Ugo Foscolo pelO 1 generosi Italiani
delhl. legione Cisalpina che
partecipò alla campagna di
Italla del francesi di Napoleone, "' fortI, terribili e a
libera morte devoti fmono l
nostri petti, benché poch i,
Ignudi e spregiati :~ , (Ora.zione a Buona.parte, lBO~).
MI dà occnsione di rievocat'ne le gesta questo diario di
guerra di Sergio Pivetta, frlu·
lana, sergente nel battaglio·
ne alpini Piemonte del CIL,
nel quale nana le sue vi·
cende dal 18 marzo '44 al 1:.l
settembre: un racconto Ingenuo, fr esco, senza ripen.
samenti, inconsciamente re·
torico quando pensa alla la.·
migliR oltre ta nte catene dì
monti da superare; confessa.
I momenti di fifa, di sconfor-
to, supep\tl alla fine 'dalla
ebbrezza di essersela cavata
ancora; una volta, dall'Ol'go·
glio della penna nera, E co·
me succede ad un ventenne
esaltato dalla grande nuova
esperienza chiama la natura
a pal'tecipare ai suoi sentimenti, le pareti ghiacciate
dei monti, le sas.saie sconvolte, i boschi, la notte, la luna;
e fa versi alla luna come il
garibaldino G. C , Abba alle
stelle la prima notte di ve,
detta. .ai posto avanzato.
Uno :;tlle tutto fatti n<!lla
descrizione delle avanzate,
degli scontri, del nemico
mes so in fuga, dell'offerta ai
bombardamenti; ma dei com·
pagni mOlti o ferit i solo il
nome ricorda, ed li luogo
ave li beccarono. E poiché
quella. campagna di guelTa si
svolse traverso buona parte
della penisola, ecco in rapide
note l paesi guasti dalle mi·
ne e dalle gr:;\Jlate ( <<: esseri
spa.ruti, macilenti. v:).g~l}~i
per i casolari In t'ovina » ), le
campagne. corse d;), armati di
ogni razza (.x Sono alTivate
le cavallette : i nHu'occhinl.
Non hanilo ri sparmiato nulla. Vandali, predoni, non si
sono accontentati di devasta,
re, rompere, rubare, sfondare
mura. tett i, navimenti C.,) 2» .
Un solo (metto ha il dia ,
l'io: il titolo, sbagliato. Scrive il Pivetta che ha volutp
pet' cosi dire dare la. prece·
denza agli alnini che in Al·
banio. e nella steppa,. russa .
patirono 11 gelo le bufere la
fame. Il titolo non induca in
errore. Non è stata lilla guerra da signori quella del C.LL.
nel confronto con le altre
truppe dell'S' at'mata, ricchis·
sime di tutto, che avanzavano solo dopo ventiquattl'O
Ol'e cii preparazione di arti·
gHeria, facendosi precedere
da numerosi cani armati. I
nostri avevano la scalclnata
uniforme coloniale, il fucilet·
to '91, I muli (jee]JS a. quattro gambe, li definl uno clel·
la Nembo) ; da.vanti n certi
Immensi autopat'cht alleati il
Pivctta si avvilisce: ·t con le
centinaia e centinaia di au·
tomezzi alleati che circolano,
a noi tocca andare sempre n
piedi ...
Altro che signori: più ' po·
veri di tutti ritrovandosi essi
a continuare la guerra, una
guerra quasi clandestina de1·
Id. quale non tutti gli sono
gri\ti; certi IlOt'ghi gli fanno
gli archi di trionfo, altrove
l'accoglienza è fredda, la gente ha l'aria seccata., ~ perché
non siete andati a casa an,
che voi come tutti gli altri ? ;~ .
La loro ~ motivazione ~ sta
nel proverbio friulano mes.so
come epigrafe al libro: ~ Non
val vivi se aie non. val plui
de vite, non vale vivere S~
QU3.lcosa non vale più della
vtta ~
Paolo Mllnell i