CorrieredellaSaittella1

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CorrieredellaSaittella1
CORRIERE DELLA SAITTELLA
RIVISTA FATALISTA
ANCHE LE PULCI
HANNO LA TOSSE
Mica solo noi topi. Il Corriere della
Saittella riprende le pubblicazioni
dopo alcuni mesi di crisi
esistenziale di cui non si è accorto
nessuno. Per fortuna non ci leggete,
altrimenti chissà quanto vi sareste
disperati quando ci hanno oscurato
il blog perché non abbiamo pagato
il nostro ladrone di casa. Ma non
temete, siamo riusciti a recuperare
parte del malloppo scritto durante
questi anni cambiando indirizzo
durante la notte. Il mutamento non
è stato solo virtuale, siamo passati
da Napoli a Bologna e il trasloco
non è stato indolore. Cercheremo di
non far notare troppo la differenza,
convinti che Napoli fornisca notizie
inimitabili ma le saittelle sono
ovunque, soprattutto dentro di noi.
Usciremo in formato pdf ogni
mese. Oltre che su corsaittella.com,
pubblicheremo qui contenuti
inediti, satira spicciola, opinioni.
Continueremo a dedicare alcune
pagine alle ricette remix,
all’antiproibizionismo, ai libri, film
e fumetti, proveremo a parlare di
sport seguendo solo incontri di
mazzate, boxe e frenetiche corse in
bici, auto o moto. Nel primo
numero scriviamo di cannabis
social club e immondizia. Siamo
senza un euro, ma è sempre gratis.
Lunga vita alla Saittella.
Cirano
CRONOLOGIA
DELLA TERRA DEI
CANNABIS
SOCIAL CLUB
FUOCHI ////BAD TRIP
NELLA MONNEZZA
PERCHÉ IN ITALIA
CHI NON ESCE DAL
TUNNEL SE LO
ARREDA
Vano tentativo di ricostruire un pezzo di
storia dell’emergenza rifiuti in Campania…
continua nelle pagine 2 e 3
Leggi l’articolo a pagina 4
TARIFA
Il nostro trip nei vecchi viaggi inizia
qui, di fronte al Marocco, nel Sud
della Spagna più calda. Le sue
spiagge sono meta di surfisti e le teen
inglesi si divertono a fotografarsi le
chiappe affacciate sull’Atlantico o
davanti al Mediterraneo…(pag.5)
LE BUFFE STORIE DELLA SAITTELLA
RACCONTI, FILASTROCCHE E BUFFONATE
Le corse nel buio e i salti nel vuoto erano finiti, ma la situazione non era
migliorata affatto. La pantegana aveva percorso cinquecento chilometri
districandosi tra tubi e fognature per ritrovarsi di punto in bianco in un garage
troppo pulito, privo di cibo e con una vecchia collezione di immagini sacre e
santini affissi alle pareti. Era troppo stanca per proseguire oltre e, invece di
cercarsi un posto migliore, si rullò una canna di nero con una cartina di San
Tommaso e iniziò a immaginare il suo destino in quella nuova fogna di città…
(Inviate le vostre storie a [email protected])
GOTAN PROJECT
TANGO 3.0
“Un, dos, tres, cuatro, tierra, cielo
cinco, seis,paraíso,infierno
siete, ocho, nueve, diez,
hai que saber mover los pies”. Le
parole di Julio Cortazar risuonano
nel coro di bambini in Rayuela,
uno dei pezzi migliori.
(pag.5)
RICETTE
////////////
REMIX
Zuppa d’orzo con
funghi, fagioli e chi
più ne ha più ne
metta////Vino Ciu
Ciu Piceno
Bacchus////
Banco del mutuo
soccorso Banco////5
NUMERO 1
DISTRIBUZIONE LIBERA E GRATUITA
FEBBRAIO 2015
CRONOLOGIA DELLA TERRA
DEI FUOCHI
LA LUNGA STORIA DELL’EMERGENZA RIFIUTI IN
CAMPANIA
Non è possibile stabilire con assoluta precisione il giorno in cui tutto cominciò, quanti incendi sono stati
appiccati ai rifiuti e di quanti altri roghi sentiremo parlare nei quotidiani, in televisione, in rete o uscendo di
casa. Questa cronologia non ha la pretesa di essere esaustiva, è solo una piccola guida costruita utilizzando le
pagine di cronaca iniziando dai primi episodi dell’emergenza rifiuti fino al periodo successivo che ha
consentito ai media di definire il concetto di “terra dei fuochi” e raccontare le storie delle persone che
abitano questo non meglio determinato territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta.
Pubblicheremo la cronologia a puntate. Il primo elenco si focalizza sull’aspetto politico e istituzionale delle
vicende, tralasciando volutamente il racconto delle lotte e degli scontri a cui riserveremo un discorso a parte.
Questo tentativo di ricostruzione della memoria non può riuscire senza il contributo dei lettori che sono
invitati a partecipare inviando commenti o segnalando fatti al [email protected]. Gli
interventi più rilevanti, se mai ci saranno, saranno pubblicati nei prossimi numeri o sul blog.
!
!
PRIMA
• Nella prima metà degli anni ‘90 la situazione della raccolta dei rifiuti solidi in Campania era in un
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limbo, perché l’amministrazione Regionale non aveva elaborato il piano regolatore dei rifiuti solidi
per disciplinare la classificazione e lo smaltimento dei rifiuti. Entro pochi anni le strade sarebbero
state invase dall’immondizia.
L’11 febbraio 1994 è il giorno in cui fu emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Carlo Azeglio Ciampi che istituì un commissariato per contrastare l'emergenza ambientale scoppiata
in Campania a causa della saturazione delle discariche. Il prefetto Umberto Improta fu il primo
commissario straordinario, rimase in carica fino a marzo 1996. In questi due anni furono requisite
alcune discariche private, che furono affidate all’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. In questo modo aumentò la capacità di sversamento e si
riuscì a conferire i rifiuti in discariche esclusivamente a titolarità e gestione pubblica.
L'intervento amministrativo straordinario che attribuì questi poteri al prefetto creò non pochi
problemi. La sentenza della corte costituzionale n.127 del 1995 ritenne la legge n.225 del 1995 in
materia di protezione civile applicabile anche all'emergenza ambientale, perché l'articolo 2 di questa
indica, dopo le calamità naturali e le catastrofi, “altri eventi” che, per intensità ed estensione,
dovevano essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Alcuni Enti Locali, però, fecero causa al
Commissario Straordinario della Campania. Il Consiglio di Stato stabilì che una delega di generale
esercizio di funzioni amministrative per la gestione dei rifiuti è illegittima, così come illegittimi
diventarono gli atti emanati dal Commissario sulla base di quel potere troppo esteso. I giudici, in
particolare, hanno ritenuto incompatibile con il concetto di emergenza un intervento che dura diversi
anni perché questo intervento rappresenta la “sovrapposizione di un sistema amministrativo e di
gestione alternativo a quello ordinario”.
Nel marzo 1996 ci fu un intervento del Governo guidato da Lamberto Dini, che attribuì al prefetto la
gestione del servizio di raccolta e affidò al Presidente della Regione il compito di predisporre un piano
regionale, attribuendogli la competenza per gli interventi urgenti in tema di smaltimento. L’ordinanza
del 18 marzo 1996 attribuì al Presidente della Regione Campania un ruolo centrale. Avrebbe dovuto
attivare la raccolta differenziata, occuparsi dell'adeguamento o della realizzazione di impianti per la
produzione di compost, per il trattamento di rifiuti ingombranti, per la selezione delle frazioni nobili,
organizzare un adeguato sistema di trasporto dei rifiuti urbani, stipulare attraverso procedure di gara
comunitaria contratti con le industrie per realizzare gli impianti di produzione.
NUMERO 1
DISTRIBUZIONE LIBERA E GRATUITA
FEBBRAIO 2015
CRONOLOGIA DELLA TERRA
DEI FUOCHI
LA LUNGA STORIA DELL’EMERGENZA RIFIUTI IN
CAMPANIA
•
Il presidente della Regione Campania Antonio Rastrelli pubblicò il piano regionale per lo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Prevedeva la realizzazione di due termovalorizzatori e sette
impianti per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti, ridimensionando il numero dei
termovalorizzatori previsti dal piano originario da sette a due e quello degli impianti di produzione di
Cdr (combustibile derivato da rifiuti) da nove a sette. Rastrelli avviò la gara d'appalto per affidare a
un privato l'intera gestione del ciclo dei rifiuti. La gara terminò nel 2000 con la vittoria di
un'associazione temporanea di aziende chiamata Fibe, che si aggiudicò l’appalto per aver garantito
tempi più rapidi e costi inferiori rispetto ai concorrenti.
• Ma non consegnò nei tempi previsti (entro il 31 dicembre 2000) l'impianto di termovalorizzazione di
Acerra e realizzò impianti che producono ecoballe troppo umide, inutilizzabili per la produzione di
Cdr. Le ecoballe sono rifiuti lavorati e compressi in assenza di ossigeno, avvolti nel cellophan in
attesa di essere riutilizzati nei termovalorizzatori. Negli impianti realizzati la Fibe continua per anni a
produrre ecoballe che non possono essere bruciate, sia perché non c’è termovalorizzatore, sia perché
non a norma. Se ne accumularono cinque milioni, corrispondenti a sei milioni di tonnellate di rifiuti
non smaltibili tramite termovalorizzazione. Sono ancora nella Terra dei Fuochi. Per approfondire
guardatevi il docufilm “Una montagna di balle”.
• Nel dicembre 2000 il nuovo prefetto di Napoli, Carlo Ferrigno, dichiarò che le discariche esistenti
erano tutte in via di saturazione. La Regione decise di continuare a usare la discarica di Palma
Campania e, nel frattempo, entrarono in funzione tre impianti di vagliatura e triturazione e quattro di
imballaggio.
• Nel 2001 si registrò una nuova crisi della raccolta, superata riaprendo provvisoriamente le discariche
di Serre e Castel Volturno e inviando mille tonnellate al giorno di rifiuti verso Toscana, Umbria,
Emilia Romagna e Germania.
• Alla fine del 2001 entrano in funzione gli impianti di produzione di combustibile derivato da rifiuti di
Caivano, Avellino e Santa Maria Capua Vetere, seguiti nel 2002 da quello di Giugliano Casalduni e
Tufino e da quello di Battipaglia nel 2003. Ma la Campania non era ancora autosufficiente.
• Nel corso del 2007 si verificò una nuova e più grave crisi nella gestione dei rifiuti che indusse il
Governo Prodi a intervenire individuando nuovi siti da destinare a discariche e regionalizzando lo
smaltimento dei rifiuti, autorizzando la costruzione di tre nuovi inceneritori e superando
l'impostazione della gestione commissariale di Antonio Bassolino che ruotava attorno alla costruzione
di un unico grande inceneritore ad Acerra.
• L'ordinanza per la costruzione degli inceneritori fu firmata il 31 gennaio 2008. L'11 gennaio 2008
Romano Prodi nominò commissario Gianni De Gennaro.
• Riprendono i trasferimenti di rifiuti in Germania con i treni, con un costo inferiore rispetto a quanto
speso dal commissario per l'emergenza a smaltirli in Campania. Furono individuate nuove aree da
adibire a discarica, tra cui la discarica chiusa nel quartiere di Pianura e una cava dismessa nel
quartiere di Chiaiano.
• Il 21 maggio 2008 il nuovo Governo presieduto da Silvio Berlusconi tiene il suo primo Consiglio dei
Ministri a Napoli e approva un decreto legge (n.90 del 23 maggio 2008 convertito in legge n.123 del
14 luglio 2008) con cui stabilisce la costruzione di quattro nuovi inceneritori, si individuano dieci siti
in cui realizzare discariche dichiarate zone di interesse strategico nazionale di competenza militare e
si prevedono sanzioni per i comuni che non dovessero portare a regime la raccolta differenziata. Si
stabilì la cessazione dello stato di emergenza per il 31 dicembre 2009 e la nomina a Sottosegretario
alla presidenza del consiglio con delega ai rifiuti a Guido Bertolaso, capo della protezione civile.
…e non finisce qui…
NUMERO 1
DISTRIBUZIONE LIBERA E GRATUITA
FEBBRAIO 2015
TARIFA, TRIP TRA
EUROPA E AFRICA
Il nostro trip nei vecchi viaggi inizia qui, di
fronte al Marocco, nel Sud della Spagna più
calda. Le sue spiagge sono meta di surfisti e le
teen inglesi si divertono a fotografarsi
vicendevolmente le chiappe affacciate
sull’Atlantico o davanti al Mediterraneo.
Tarifa è il comune più meridionale dell’intera
Europa, quindi se è di Sud estremo che avete
voglia questo è il posto ideale per voi. La città
conta circa 17mila abitanti e si trova in
provincia di Cadiz, a 14 chilometri dal
Marocco, che si vede a occhio nudo e merita
una visita già che ci siete. Il capo viene
chiamato Punta de Tarifa ed è bagnato a est
dal mare Mediterraneo e a ovest dall’Oceano
Atlantico. Qui si trovano tutte le intensità di
onde ed è per questo che i surfisti sono tanti.
BIEN STAR// “CASA È DOVE CI SONO LE ONDE”
Ma vengono ragazzi e ragazze da tutto il mondo anche per le
notti insonni, il sesso, l’alcool e la fattanza. Dal vicino Paese
nordafricano, infatti, arrivano oppio e fumo trasportati dai
“muli”, i corrieri (locali e non) che portano le sostanze
rinchiuse in ovuli che ingoiano e si tengono nello stomaco
per la breve durata del viaggio in traghetto. Poi cagano e ve li
rivendono. Fate attenzione ad alcuni di questi, soprattutto ai
gattoni più spacciati, se intuiscono che volete portarvi un
souvenir nello stomaco dal Marocco sono capaci di
minacciare di denunciarvi alla polizia se non gli sganciate
qualche spicciolo. Un paio di calci in culo di solito li riporta
rapidamente alla ragione.
CONTEST DI CHIAPPE AL MARE
PLAYA DE BOLONIA
Pensate che loro pagano meno di un euro un grammo di Burbuka che in
Spagna rivendono per quattro o cinque e in Italia arrivate a pagare dagli otto
ai tredici euro, ma questo dipende dal livello di carognagine del vostro
spacciatore. Il bar dove ho trascorso la maggior parte del tempo a mangiare
tapas e bere birra (otra cervecita por favor) rigorosamente gelata è il Bien
Star, affaccia sul mare e permette di dimenticarsi di qualsiasi cosa. Il Castello
di Tarifa o di Guzman el bueno è uno dei monumenti più caratteristici, si
tratta di una grande fortezza con due torri che si erge nella parte Sud della
città. Nel centro storico ci sono decine di localazzi sempre aperti dove sanno
perfettamente come farti ubriacare e dopo una decina di birre e qualche
mojito sarete cotti a puntino. Se il giorno dopo riuscite a rialzarvi e guidare provate a fare un giro nella splendida spiaggia
di Bolonia, a dieci minuti da Tarifa e 65 da Gibilterra, altra tappa da non perdere. Tra dune di sabbia fine, kitesurfers e
gente simpatica e socievole rischiate decisamente di non voler tornare mai più nella vostra patria, qualunque essa sia.
NUMERO 1
DISTRIBUZIONE LIBERA E GRATUITA
CANNABIS SOCIAL CLUB
“Chi non esce dal tunnel se lo arreda” diceva Freak Antoni,
il compianto frontman degli Skiantos. Ma in Italia,
nonostante la corte costituzionale abbia stracciato la
vergognosa legge Fini-Giovanardi, resta difficile parlare e
provare a impostare politiche di riduzione del danno per le
droghe pesanti e di liberalizzazione di quelle leggere. Da
decenni l’associazione Encod è in prima linea contro il
proibizionismo e i danni che comporta questa politica
scellerata. Negli ultimi mesi un gruppo di antiproibizionisti
di Bologna sta organizzando degli incontri informativi per
divulgare iniziative propedeutiche alla realizzazione dei
cannabis social club anche in Italia, prendendo spunto dal
modello spagnolo, che prevede una forma di
associazionismo finalizzato al consumo di hascisc e
marijuana con particolari modalità. Questo modello intende
opporsi alle logiche capitaliste che mirano al guadagno più
sfrenato e che sembrano imporsi in questi mesi in Colorado
e negli altri stati americani dove il fumo è diventato legale.
L’associazione Encod ha diffuso un volantino in cui si
elencano quattro fasi per l’avvio di un social club:
presentazione pubblica dell’iniziativa; costituzione del
cannabis social club; rendere maggiormente professionale il
proprio club e fare pressione per ottenere una
regolamentazione legale nel proprio Paese.
“Volendo ipotizzare la costituzione di un cannabis
social club è
fondamentale
evitare qualsiasi
connessione con il
mercato nero,
perché un Csc che
possa definirsi tale
non solo deve
sembrare legale,
ma anche esserlo
realmente, in
modo da poterlo
dimostrare nel
corso di un
eventuale
processo a proprio carico”. Il processo rappresenta
un punto di partenza fondamentale per la battaglia
legale che mira a rendere legittima la coltivazione
per l’esclusivo consumo personale dei soci adulti e
per offrire un’alternativa legale al traffico illecito
di stupefacenti. Un primo modello dello statuto
italiano è in fase di realizzazione e sono già
disponibili i modelli utilizzati per i cannabis social
club in Spagna e in Belgio. I Csc funzionerebbero
come associazione no profit, organizzando
un’assemblea annuale e assumendo personale
retribuito in base al lavoro svolto. L’iniziativa non
è rivolta esclusivamente alle persone affette da
determinate patologie curabili con farmaci
derivanti dalla cannabis ma mira a estendersi
anche a chi è interessato al cosiddetto uso “ludico”
dei cannabinoidi. L’importante è informarsi, onde
evitare di doversi arredare non un tunnel ma una
poco confortevole cella in una qualsivoglia galera.
Per info più dettagliate su ricerche scientifiche,
leggi, mobilitazioni e iniziative si può inviare una
mail @ [email protected].
GOTAN PROJECT////TANGO 3.0
Tango 3.0, uscito il 19 aprile del 2010, è un esempio classico
del nuovo tango digitale, che applica al tradizionale ballo
argentino l’oltranzismo della musica elettronica. Il risultato è
un doppio album con 15 pezzi che vi catapulteranno in un
mondo sensuale e popolare. Fin dall’immagine in copertina del
vinile si intuisce il valore emotivo ed erotico del disco, i corpi
aggrovigliati delle modelle sono disposti in modo da comporre
la scritta “Tango”. I Gotan Project sono il francese Philippe
Cohen, lo svizzero Cristophe H. Muller e l’argentino Eduardo
Makaroff, che collaborano con altri musicisti internazionali.
FEBBRAIO 2015
Il loro disco del 2001 “La
revancha del Tango” ha
venduto oltre un milione di
copie. Nel 2014 è uscito un
album di remix dei loro
pezzi che vanno dalla
cumbia argentina al funk
carioca, dalla deep techno
all’hip hop giapponese. Si
chiama “Club Secreto”.
NUMERO 1
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FEBBRAIO 2015
RICETTE REMIX
DOLORI DI PANZA E DI RECCHIA
Ricominciamo a pubblicare ricette mixate con indicazioni pratiche per
garantirvi anche un gradevole dopocena.
Oggi partiamo con la zuppa d’orzo con funghi, fagioli e chi più ne ha più ne
metta. Iniziate soffriggendo in padella aglio e olio di oliva, unite subito il
peperoncino e il pepe. Prendete i funghi della Lidl, lavateli come se non ci
fosse un domani, tagliateli e aggiungeteli al soffritto. Unite i fagioli borlotti,
dandogli giusto una scaldatina. Tagliate sedano, carote e qualunque cosa
vogliate usare per fare un brodo e buttatele in una pentola d’acqua, facendo
attenzione a non usare troppa acqua. Aggiungete il contenuto della padella
nella pentola e iniziate a mescolare, aggiungete sale e assaggiate. Se siete
ancora vivi, buttate l’orzo e tenete tutto a mollo per un quarto d’ora. Verso la
Castigat ridendo mores fine della cottura grattugiate un po’ di parmigiano, tagliate dei piccoli pezzi di
Corregge i costumi ridendo salsiccia sarda, mescolate e spegnete. Fate riposare due minuti e poi
Jean De Santeuil.
Da interno vinile Banco del
attaccatevi direttamente alla pentola usando il mestolone al posto del
Mutuo Soccorso - Banco
cucchiaio. Ciò gioverà molto alla vostra salute e passerete tutta la notte tra il
letto e il bagno//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Un peccato abbinare un vino delizioso come il Ciu Ciu, un piceno Bacchus 2011 di origine protetta, a un piatto destinato
così rapidamente a uscire fuori dal vostro corpo. Ma sappiamo che siete di bocca buona e non vi formalizzate, anche
perché quando finisce la prima bottiglia poi non esitate a passare al Tavernello senza alcun rimorso. Vino asciutto e di
buon corpo, viene prodotto nelle Marche, nei comuni di Offida e Acquaviva Picena.//////////////////////////////////////////////////////
Per favorire la cena vi consigliamo di ascoltare Banco del Banco del mutuo soccorso, album in cui la formazione di punta
del progressive rock italiano si cimenta cantando in inglese per la Cherry Red Phonograph, l’etichetta gestita da Emerson,
Lake e Palmer. Il lato A va bene per la cena, c’è Chorale, L’albero del pane e metamorphosis. Il lato B è l’ideale per il
bagno, con Outside, Leave me alone, Nothing’s the same e Traccia II. Contrariamente a quanto i più maliziosi tra voi
stanno pensando, questo vinile non fa cacare, anzi, serve proprio a contrastare l’effetto della zuppa d’orzo con funghi,
fagioli e chi più ne ha più ne metta.////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
LE BUFFE STORIE DELLA SAITTELLA
RACCONTI, FILASTROCCHE E BUFFONATE
Non aveva incontrato nessun simile e questo la rendeva tranquilla. Non sopportava gli altri ratti dai tempi in cui la sua
famiglia la affidò alle amorevoli cure di una banda di zoccole che avevano aperto un centro massaggi porno in centro.
Istruita alla vita fin dalla prima adolescenza era scaltra e capace di cavarsela anche in situazioni borderline, ma non
immaginava che Don Ubaldo, il prete proprietario del garage in cui era finita, avesse sviluppato, oltre alla consueta
pedofilia, anche un’insana passione per i ratti. Quando piombò nel seminterrato la pantegana era ancora sballata e si rese
conto solo troppo tardi che il vegliardo l’aveva legata al bidet dopo averle fatto
indossare un reggicalze rosa a chiazze puzzolenti. Mentre subiva l’aggressione
Il Corriere della Saittella è una
sessuale sotto gli occhi esterrefatti della combriccola di Santi pensò che per tutta la
rivista fatalista gratuita scaricabile
vita aveva sempre cercato di evitare la religione ma alla fine non ce l’aveva fatta.
dal blog corsaittella.com.
Con un rapido gesto della zampa si impadronì di un crocifisso, riuscì a liberarsi e
Ciclostilata in proprio da Ivano
cominciò a percuotere Don Ubaldo sulle natiche. Il vecchio prete rimase estasiato
Cirillo in via Broccaindosso a
dalla flagellazione e si offrì di pagare un viaggio in Marocco al zucculone, che non
Bologna.
si lasciò pregare troppo e decise di raggiungere l’Africa per realizzare l’antico
[email protected]
sogno proibito: il cambio di sesso a Casablanca. I due prenotarono il biglietto su
Seguici su Fb: Corriere della
Ryanair e furono imbarcati nella stiva, dove persero ogni residua possibilità di
Saittella
salvezza. Il prete imbastì un rito sacrilego a base di rum per sposarsi la pantegana.
o su Twitter @Ivano_Cirillo
Ma la zoccola avvelenò il bicchiere e si liberò di lui. (Never Ending Love Story)