Il progetto scientifico
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Il progetto scientifico
Il progetto scientifico – CONNESSIONI Attraverso il progetto scientifico la direzione, in linea con i più attuali e internazionali criteri espositivi, ha dedicato grande attenzione alle relazioni fra i reperti della collezione sia attraverso la storia del loro reperimento sia attraverso la ricomposizione dei contesti archeologici di provenienza. I reperti presenti nella collezione sono dunque letti con una doppia chiave: sono testimonianze di specifiche epoche e luoghi dell’antica storia egizia ma nello stesso tempo sono il risultato di una pratica di esplorazione, scavo e acquisizione. L’allestimento quindi ricostruirà contesti cultuali e abitativi e corredi funerari ma anche la storia delle missioni la loro organizzazione, il loro modo di operare. È per questo che documenti dell’epoca troveranno posto nel nuovo allestimento, che riporterà anche visivamente l’Egitto nelle sale. I rapporti tra i diversi reperti non saranno sottolineati solo all’interno della collezione torinese: i legami storici e la rete di collaborazioni scientifiche con gli altri enti museali, nazionali ed internazionali, troveranno un significativo spazio all’interno del Nuovo Museo Egizio: uno dei più importanti obiettivi è dunque ricomporre i disiecta membra sparsi tra le collezioni nazionali e internazionali in modo tale che siano valorizzati e ricomposti i contesti archeologici e storici degli oggetti. Fondamentale a questo proposito è l’uso delle nuove tecnologie che offrono un supporto potenzialmente illimitato: la realtà aumentata applicata a supporti multimediali (tablet e tavoli multimediali) può efficacemente supportare la ricerca degli insiemi presenti all’interno della collezione, descrivere dinamicamente la storia che li ha portati a Torino, evidenziare i reperti che dialogano con quelli di altre collezioni, o perché parte di un medesimo insieme storico o artistico, o perché provenienti dalla medesima realtà di scavo. Questi nuovi supporti possono tradurre e rendere fruibile per il grande pubblico i risultati della ricerca scientifica e contribuire a ricomporre virtualmente quello che nel tempo è stato separato. Di grande importanza sarà il nuovo allestimento dedicato alla storia del Museo e della collezione per raccontare la sua nascita che si colloca in una temperie culturale, quella del primo Ottocento, permeata dalle idee illuministiche e dalla necessità di sistematizzare lo scibile e il mondo conosciuto. La sequenza cronologica dei reperti e la restituzione dei contesti sarà rispettata in modo rigoroso; ma questo non impedirà di creare una serie di approfondimenti tematici sviluppati in mini sezioni all’interno del percorso. Infine il passaggio dallo “Statuario” alla “Galleria dei Re”: la restituzione alla sala dell’appellativo dato da Champollion, il noto studioso decifratore di geroglifici che lavorò a Torino nella prima metà dell’Ottocento e che proprio grazie alle statue della collezione torinese riuscì a ricostruire la sequenza dei sovrani appartenenti alla XVIII e XIX dinastia (1550-1196). Sarà valorizzato inoltre l'aspetto epigrafico delle statue, con traduzioni delle iscrizioni sia in didascalia sia attraverso i supporti multimediali: in questo modo le statue potranno raccontare se stesse rendendo fruibile al pubblico le iscrizioni che ne raccontano la storia. L’approccio sopra descritto, attraverso la contestualizzazione archeologica e la ricostruzione della storia del reperto – sia come finestra sul mondo egizio sia come testimonianza di una storia affascinante e più recente, quella degli scavi e delle scoperte archeologiche – mira a creare legami: fra il passato e il presente, fra i diversi reperti all’interno della stessa collezione e quelli divisi dal tempo che si trovano in realtà museali fra loro lontane, fra il pubblico e il Museo che appartiene alla città e che ne descrive un pezzo di storia attraverso personaggi e eventi che lo hanno reso il primo museo dedicato alla civiltà egizia del mondo, secondo per ricchezza delle collezioni solo a quello del Cairo. Per quanto sopra esposto l’orizzonte scientifico e socio-culturale del nuovo Museo Egizio 2015 può essere espresso attraverso una parola: "CONNESSIONI".