L`Arca parte alle otto

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L`Arca parte alle otto
UNA BIBLIOTECA PER TUTTI
L'arca parte alle otto
L'esistenza di Dio
spiegata da tre pinguini
Libro per bambini
da 8 anni in su.
Hub ULRICH - Mühle JÖRGE, Rizzoli, Milano 2010
La storia
Il libro
Si tratta di un piccolo libro, eppure pluripremiato: in Francia ha ottenuto nel 2009 il Prix
Sorcières delle librerie indipendenti per ragazzi e il Prix Tam Tam Jeunesse (i ragazzi
lettori hanno votano il loro preferito dell’anno). In Germania ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura radiofonica e per il miAnna
glior testo teatrale per ragazzi. Si è aggiudiPeiretti
cato, in Italia, il Premio Andersen nel 2011
(categoria 9/12 anni): «Per una narrazione incalzante e serrata, ricco di ironia e di poetico candore. Per
una breve storia di piacevolissima lettura ma aperta a molteplici percorsi e a suggestivi interrogativi.
Per essere una sorta di frizzante e impagabile trattatello filosofico».
La versione originale
in lingua tedesca.
Quando il più piccolo di tre pinguini, amici e litigiosi, minaccia di schiacciare una farfalla sedendosi
sopra, comincia una bella discussione. Probabilmente l’ha uccisa e ora verrà punito da Dio. I due
pinguini più grandi sostengono che Dio è potente,
ha inventato un mucchio di regole, ha un udito finissimo, una vista acutissima e una memoria di ferro. All’improvviso arriva una colomba che annuncia
l’imminente diluvio e invita i pinguini a salire sull'Arca, che partirà alle otto in punto. Ci sono biglietti
solo per due pinguini; il più piccolo si imbarcherà
come clandestino, chiuso in una valigia. Dopo
un’incredibile avventura, l’Arca tocca terra. «Se non
c’è nessun Dio, allora perché siamo sempre qui a
parlarne?», chiedono i due. «Per non sentirci soli»,
risponde il primo. Nel finale, accade che la colomba bacia e sposa il pinguino.
L’autore e l’illustratore
Hub Ulrich è tedesco, scrittore e regista di teatro. È autore di diversi lavori teatrali per bambini e per adulti.
Vive a Berlino.
Mühle Jörge, illustratore del libro, è nato nel 1973 a
Francoforte sul Meno; ha studiato alla Scuola di
Design Offenbach e all’École Nationale Supérieure
des Arts Décoratifs a Parigi. In questo libro parole e
immagini sono perfettamente coerenti.
Un consiglio per la lettura
di questo libro
La storia dei tre pinguini, che poi s’intreccia con quella della colomba e dell’arca, si legge come una piacevole conversazione filosofica. Le loro domande toccano i bambini sul vivo, soprattutto nel finale, quando il
discorso si porta sull’esistenza di Dio. Già intorno agli otto anni questa è una riflessione presente: «Chi ci dà
le prove? E se Dio non ci fosse davvero? Se Dio non si vede, non si può essere sicuri che ci sia davvero».
Dal libro emergono altre importante questioni: il problema del male, il peccato e la sua punizione.
La creazione appare nei suoi limiti, quando i pinguini riflettono sul fatto che hanno le ali, ma non volano.
La lettura va condotta restando fedeli all’ingenuità e al paradosso del testo.
Il finale è un colpo di scena, ricco di umorismo ma con un messaggio ben chiaro sull’amore.
È un testo che va proposto in libertà, affidandolo ai bambini senza troppe consegne didattiche. Sperimenteranno la gratuità di ogni conversazione, nella libertà di assumere diversi punti di vista, pur restando uniti.
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L’Ora di Religione febbraio 2012
Piste di lavoro
In scena il pensiero!
Il filmato è disponibile su You Tube, alla voce
«ULRICH HUB L'ARCA PARTE ALLE OTTO
BOOKTRAILER RIZZOLI». È la storia animata
dei tre pinguini. I tratti del disegno sono straordinari, e la visione del booktrailer è raccomandata vivamente. Si comincia così, con al visione, scoprendo come il testo può prendere vita,
animarsi appunto.
L'arca parte alle otto è infatti un testo nato da
un’esperienza teatrale. La rappresentazione di
questa storia si può condurre facilmente, anche
senza scenografia. Tre bambini possono rappresentare i tre pinguini, salendo a turno su un piccolo palco, o mettendosi al centro del cerchio dei compagni: ripropongono le domande, il confronto, le riflessioni.
In seguito si può proporre ai bambini di identificarsi nella storia, di proseguire sulla trama tracciata, dando voce ai loro dubbi. C’è chi pone la domanda, c’è chi risponde. Il libro suggerisce un
prototipo di conversazione tra persone, dimostrando che grandi temi possono essere affrontati
nel rispetto delle diverse opinioni e anche accettando con umorismo pareri diversi dal proprio.
Come dice Oscar Brenfier, filosofo e pedagogo (i suoi libri sono editi da ISBN): «Si tratta di far
scoprire loro il piacere di pensare, di mettere in scena il pensiero, di scoprire o svegliare il piacere del pensiero».
Ma Dio esiste davvero?
Questa proposta è adatta ai bambini della classe quinta. Si invitano a scrivere pro e contro dell’esistenza di Dio, a schierarsi fisicamente con la difesa o con l’accusa di chi ipotizza che Dio esista. Come in ogni processo, in questo caso del tutto immaginario, i bambini cercano le prove pro
e contro l’esistenza di Dio. La loro ricerca è condotta attingendo conoscenze e convinzioni personali. Possono raccogliere prove anche intervistando genitori, oppure educatori. Ogni bambino
deve produrre una prova da presentare al processo; lavora in modo personale, autonomamente.
In genere presentano come prova:
– a favore: la creazione del mondo e la meraviglia della natura, la venuta di Gesù, la testimonianza dei santi e della
Chiesa, i miracoli;
– contro: il Big Bang, l’evoluzione dell’uomo, la morte, il dolore degli innocenti, le ingiustizie nel mondo.
I bambini percepiscono a quest’età che la scienza non può
che negare Dio: avvertono che o si crede alla scienza oppure alla religione.
Un lavoro interdisciplinare con Scienze può rivelarsi utile a
precisare che scienza e fede operano secondo metodi diversi, con diverse finalità. Può rivelarsi utile leggere ai bambini qualche passo del testo di Margherita Hack, Il mio infinito, quindi alcuni dei testi di Einstein (da Religione e scienza) o
del fisico credente Duhem.
Sul portale www.disf.org si trovano molti passi
scelti, di facile lettura.
La storia dei tre pinguini è molto interessante, ai fini del processo, perché alla fine
– dopo tante discussioni − si dimostra che
è l’amore la più bella rivelazione di Dio.
ANNA PEIRETTI
febbraio 2012
L’Ora di Religione
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