05-Piano di manutenzione dell_opera

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05-Piano di manutenzione dell_opera
PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA
1. IMPIANTO SOLARE TERMICO
Un'attenta e periodica manutenzione allunga la vita utile dell'impianto solare termico ed evita spiacevoli
sorprese.
Nei sistemi a circolazione forzata, le fasi di controllo e manutenzione periodiche vanno affidate a tecnici
qualificati. L’unica preoccupazione dell'utilizzatore del sistema sarà di verificare il corretto funzionamento
della pompa e della centralina. Questi due importanti componenti assicurano la circolazione del fluido
termovettore all'interno del sistema; in caso di blocco del circuito, bisogna subito coprire i pannelli, onde
evitare pericolosi fenomeni di surriscaldamento, e chiamare il tecnico.
In seguito si riportano i consigli pratici per una corretta manutenzione:
‐
pulire la superficie del pannello dalla polvere almeno una volta l’anno;
‐
sostituire il liquido antigelo ogni 4-6 anni;
‐
coprire i pannelli in caso di rottura accidentale del vetro;
‐
coprire i pannelli durante lunghe assenze, in particolare nella stagione estiva.
1.1. MANUALE D’USO
L’impianto solare termico deve essere attivato e gestito da personale specializzato.
Si raccomanda la copertura del campo di collettori nei periodi di assenza prolungata e il non uso dell’acqua
calda sanitaria in particolare durante la stagione estiva.
1.2. MANUALE DI MANUTENZIONE
Nelle zone con molta polvere sospesa, si consiglia di lavare con acqua il vetro del collettore ogni due mesi,
per eliminare la polvere e ogni altro residuo depositato sul vetro, salvo il caso di piogge frequenti. In caso di
rottura del vetro del collettore, questo si deve sostituire immediatamente per evitare ulteriori danni al
collettore.
Se le attività di manutenzione ordinaria quali pulizia e controllo visivo sono alla portata di tutti, vi sono degli
interventi da assegnare, preferibilmente a personale esperto. Tali interventi di manutenzione vanno eseguiti
almeno una volta all’anno.
Una volta all’anno e dopo 6 mesi dall’installazione dell’impianto solare termico, andrebbe verificata la portata
del fluido termovettore: eventuali riduzioni possono essere sintomo della presenza di depositi di calcare o di
altre ostruzioni del circuito.
È necessario verificare l’assenza di aria nel circuito: se si sentono rumori nelle tubazioni bisogna agire sulle
valvole di sfiato che fanno fuoriuscire le bolle d’aria.
I componenti più sensibili dell’impianto solare termico che vengono ispezionati con maggiore attenzione,
sono la membrana del vaso di espansione e le valvole (di sfiato e di sicurezza).
È importante verificare lo stato e la composizione del fluido termovettore, soprattutto se questo è costituito
da una miscela di acqua e antigelo. La verifica prevede un controllo della quantità di glicole antigelo e
l’acidità della soluzione che non deve essere mai acida/corrosiva, quindi con un pH pari o superiore a 6.6.
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È chiaro che la manutenzione dell’impianto solare termico non è svolta in piena autonomia, soprattutto
quando si tratta di ispezioni e controlli specifici.
1.3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
Di seguito si indicano gli interventi manutentivi programmati:
COMPONENTI
Campo collettori
OPERAZIONI PREVISTE
FREQUENZA
Controllo visivo dei collettori per verificare la posizione,
Prima ispezione dopo
dei sistemi di montaggio, della tenuta delle tubazioni
500 ore, in seguito
passanti il tetto, delle lastre di vetro per effettuare la
almeno
pulizia usare detergente per vetri.
all’anno.
I collettori solari sono dotati di piccoli fori sul vetro di
Ispezione
copertura che giustificano la presenza di una lieve
annuale.
una
condensa nelle prime ore del mattino. L’anomalia si
verifica se la quantità di condensa è eccessiva: se vi è
una forte presenza di condensa al di sotto del vetro del
pannello solare termico, è evidente che le giunzioni
non sono più sigillate come dovrebbero e bisognerà
intervenire con un’operazione ad hoc. Se la piastra
assorbente appare deformata o distaccata dal suo
supporto, vi sarà una forte perdita di efficienza e anche
in questo caso bisognerà intervenire con opere di
manutenzione straordinaria.
Anche la presenza di crepe superficiali o rotture può
essere verificata con un’ispezione visiva.
Fluido termovettore
La densità del fluido termovettore deve essere
Annuale
compresa tra 1,029 e 1,045 kg/dm³.
Controllare tramite densimetro o rifrattometro la
densità del liquido termovettore: una miscela troppo
densa provoca problemi di residui solidi ad alte
temperature ed impedisce una corretta circolazione del
liquido. Una miscela poco densa espone il pannello ad
eventuali problemi di gelo.
Il valore del pH del liquido termovettore deve essere
Ogni due anni
compreso tra i 7 e 8.
Controllare tramite la cartina tornasole che il valore del
pH non indichi che la miscela sia diventata acida.
L’eventuale acidità della miscela indica che il liquido
termovettore è divenuto corrosivo.
Pressione del circuito
Controllare che la pressione del circuito solare sia
solare
quella impostata a freddo. Una pressione bassa porta
Bimestrale
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volta
almeno
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ad inferiori temperature di evaporazione dei pannelli
solari in fase di stagnazione. E’ necessario spostare il
punto di evaporazione a temperature elevate.
Pressione dei vasi di
Controllare che la pressione dei vasi di espansione sia
espansione
quella impostata a freddo.
Anodi di magnesio
Controllo dello stato di anodi di magnesio che limitano
Bimestrale
Annuale
gli effetti dovuti agli attacchi delle correnti galvaniche
all’interno dei bollitori.
Protezione antigelo del
Verifica della percentuale in peso del glicole contenuto.
fluido solare
Lo strumento utilizzato per effettuare questa verifica si
chiama
rifrattometro.
rifrattometri
di
tipo
Principalmente
tradizionale
si
proprio
Annuale
utilizzano
perché
presentano una precisione ed un’accuratezza migliori
rispetto a quelli digitali. L’uso di questo strumento è
molto semplice: prelevare una semplice piccola
quantità di fluido termovettore dal circuito solare e
depositarla sull’apposito vetrino dello strumento. A
questo punto è sufficiente osservare le scale graduate
al suo interno per capire direttamente la temperatura di
congelamento di miscela.
Valvole e collegamenti
Verifica visiva del funzionamento di valvole e tenuta
idraulici
degli elementi di fissaggio
Annuale
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2. PISTA DI ATLETICA LEGGERA
La pista di atletica è realizzata intorno al campo da calcio a 11 in erba naturale esistente. È realizzato un
anello a 3 corsie e un rettilineo frontale alla tribuna a 5 corsie. La pista di atletica completa il percorso delle
piste ciclabili esistenti ed offre alla cittadinanza uno spazio sicuro dove svolgere attività fisica di corsa e
jogging.
La pavimentazione è un manto colato per piste di atletica realizzato mediante stesura con special
vibrofinitrice di uno strato di granuli di gomma nera PFU impastato con resina poliuretanica trasparente,
stesura di turapori, spruzzatura di un impasto di resina poliuretanica e granuli di gomma colorata EPDM 0,51,5 al fine di creare lo stato di usura. Lo spessore totale è mm 13 e il colore del manto di finitura è rosso,
appoggiata su strati livellati e compattati di massicciata, stabilizzato, binder e tappetino bituminoso, il tutto
come da elaborati grafici allegati. A fianco della pista, sul perimetro interno della medesima, è prevista una
canalina di raccolta acque per consentire il corretto drenaggio, mentre sul lato esterno è previsto un cordolo
in calcestruzzo prefabbricato di contenimento degli strati livellati.
2.1. MANUALE D’USO
I manti sintetici per impianti di atletica leggera sono studiati, formulati e realizzati per il solo uso con
scarpette, sia con chiodi che senza, per atleti che fanno questa disciplina; pertanto dovrà essere vietato
usare le superfici dell’impianto per qualsiasi altra attività. Anche l’uso continuativo per allenamenti con
scarpe da calciatore può provocare dei seri danni. Le scarpette degli atleti che fanno attività federale devono
avere chiodi non superiori a mm 5÷6. E’ opportuno disciplinare l’attività dell’impianto in modo che, durante gli
allenamenti (partenze ripetute, stacchi dei salti, allenamenti per gare di mezzofondo ecc.), venga utilizzata
tutta la superficie dell’impianto e non solo le zone per destinazione. Appena il manto sintetico è completato e
calpestabile, è buona regola proteggere la superficie, in corrispondenza dell’ingresso in campo degli atleti
(calciatori, rugbisti, ecc.) e dei normali mezzi di manutenzione del verde (tosaerba, traccialinee, ecc.), con
delle corsie “passatoie” di adeguata larghezza in agugliato tessile dotato di peduncoli in funzione drenante. Il
manto sintetico necessita di circa 30 giorni per raggiungere le ottimali condizioni di coesione; ciò significa
che durante questo periodo il manto non risponderà perfettamente all’attività sportiva e saranno normali i
fenomeni di assestamento delle mescole poliuretaniche e di gomma e la morbidezza della superficie.
Trascorso questo periodo, durante il quale è necessario procedere ad un uso graduale dell’impianto, il
campo avrà completato la normale stagionatura e sarà pronto a rispondere con precisione all’utilizzo da
parte degli atleti. Durante il periodo di maturazione si raccomanda quindi di non eccedere nell’utilizzo delle
superfici perché potrebbero formarsi delle micro-lesioni che ridurrebbero sia la rispondenza prestazionale
che la durata del tempo.
2.2. MANUALE DI MANUTENZIONE
Le manutenzioni delle opere possono essere suddivise in: manutenzioni con cadenza annuale e
manutenzioni con cadenza periodica. L’entità degli interventi previsti è la minima indispensabile a garantire
la manutenzione dell’opera, nella previsione che i materiali scelti e le tecniche costruttive impiegati siano
ottimizzati per ottenere il prodotto finito a regola d’arte. La stima degli interventi di manutenzione prevede
una prima analisi di verifiche e controllo dello stato dell’opera in relazione allo standard qualitativo richiesto
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per l’uso e in un secondo momento la definizione e quantificazione degli interventi al fine di mantenere lo
stato di efficienza iniziale. La verifica dello stato dell’opere e delle singole parti si articola secondo le
seguenti azioni:
‐
Descrizione degli impianti e opere da mantenere;
‐
Analisi dei livelli di prestazione;
‐
Individuazione della cadenza massima delle verifiche da effettuare;
‐
Individuazione del personale specializzato addetto ai controlli;
‐
Individuazione della tipologia dei controlli da eseguire.
Le manutenzioni con cadenza annuale constano di una serie di interventi da effettuare di anno in anno con
caratteristiche di ricorrenza e periodicità costante. Le manutenzioni con cadenza annuale sono classificabili
in:
‐
ispezioni di controllo;
‐
manutenzioni generiche, necessarie a garantire l’efficienza degli elementi;
L’ispezione di controllo da effettuarsi con cadenza annuale è indirizzata a controllare lo stato delle
pavimentazioni e delle attrezzature. L’ispezione annuale produrrà una scheda in cui saranno conservati tutti
gli elementi rilevati, corredati da documentazione fotografica, che andrà a corredare il presente piano d’uso e
manutenzione.
Le manutenzioni generiche con cadenza annuale, vengono eseguite sulla base dei programmi operativi
prestabiliti dall’Ente proprietario o in caso di guasto ed emergenza, direttamente da personale interno o da
personale esterno in base a specifici capitolati e piani di lavoro.
Le manutenzioni con cadenza periodica sono interventi aventi carattere di ricorrenza programmata superiore
a un anno con cadenze prestabilite a seconda della tipologia di opere per garantire il mantenimento di
adeguati standard di qualità e sicurezza. Tali attività sono svolte sulla base di specifici progetti e sono
relative a rifacimento pavimentazioni.
Le operazioni manutentive principali interessano:
‐
l’integrazione di zone o parti usurate con prodotti analoghi;
‐
la rimozione di ostacoli o altri depositi (vegetazione, pietrisco, ecc.)
ANOMALIE RISCONTRABILI ABRASIONI SUPERFICIALI
Abrasioni superficiali dovute all’azione usurante di calzature con suole inadatte al tipo di superficie. Altre
cause possono riscontrarsi in seguito al transito e/o manovre inopportune di automezzi leggeri utilizzati per
la manutenzione (carrelli, trattorini tagliaerba, ecc.)
DEPOSITO SUPERFICIALE
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (pietrisco, terriccio, fogliame, ecc.), di
spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.
DISGREGAZIONE
Decoesione caratterizzata da distacco di piccole parti sotto minime sollecitazioni meccaniche.
FESSURAZIONI
Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.
MACCHIE
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.
PRESENZA DI VEGETAZIONE
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Presenza ed infiltrazione lungo le superfici e/o muffe e muschi derivanti da ristagni d’acqua o coni d’ombra.
2.3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
Di seguito si indicano gli interventi manutentivi programmati:
COMPONENTI
Manto sintetico
OPERAZIONI PREVISTE
FREQUENZA
La spazzolatura della pista è un’operazione di
fondamentale
spazzolare
importanza.
l’impianto
Si
ogni
raccomanda
qualvolta
si
Settimanale
di
renda
necessario a causa dell’eccessivo sporco. Se questa
operazione non viene effettuata il profilo superficiale
del manto rischia di deteriorarsi rendendo la superficie
impermeabile diminuendo la durata dell’efficienza
dell’impianto.
E’ buona norma per il gestore munirsi di appropriata
Trimestrale e quando
attrezzatura di aspirazione o di soffiatore per asportare
occorre
prima della loro putrefazione foglie e/ altri detriti; ciò
consentirà di avere sempre le migliori condizioni di
aderenza
sulla
superficie
ed
evitare
spiacevoli
formazioni di zone sdrucciolevoli. E’ importante che
l’unità aspirante o soffiante venga sistemata ad una
distanza
di
sicurezza
dalla
superficie,
tale
da
rimuovere le foglie e/o detriti ma non da danneggiarla.
Controllo generale delle superfici e verifica di assenza
Semestrale
di eventuali anomalie, dello strato di usura nelle zone
di massima attività e delle giunzioni del manto in
corrispondenza
delle
cordonate
perimetrali
con
eventuale riparazione mediante stuccatura con gli
stessi prodotti usati per la realizzazione del manto.
Verifica
dei
parametri
geometrici
(dimensioni,
squadrature, delimitazioni, ecc.) di riferimento anche in
funzione delle attività sportive svolte.
Almeno una volta al mese è necessario verificare sui
Mensile
bordi interni ed esterni della pista e delle pedane che
graminacee infestanti non si infiltrino sul manto e sul
sottostante supporto in conglomerato bituminoso. In
primavera è consigliabile trattare i bordi con opportuno
prodotto diserbante a carattere totale
Quando in zone localizzate della superficie della pista
Quando occorre
si formano delle chiazze di sporco dovute ai più
svariati motivi è opportuno provvedere alla pulizia
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mediante energico lavaggio con acqua fredda e, se del
caso, con detergenti a carattere neutro. Assicurarsi di
aver sciacquato perfettamente ogni parte sottoposta a
pulizia per evitare aree scivolose che potrebbero
causare infortuni.
Nelle zone di maggior usura, come zone partenza e
Tale
intervento
si
stacchi dei salti, il profilo superficiale tende ad usurarsi,
rende
necessario
in
per l’uso dei chiodi e per il maggior carico d’uso, più in
funzione del numero di
fretta della restante superficie. E’ opportuno quindi, ai
presenze degli atleti in
fini della conservazione del manto, intervenire, in modo
un periodo variabile da
localizzato, al reintegro del profilo con lo stesso
4 a 7 anni.
prodotto impiegato all’origine
Interventi
di
retopping.
Ripristino
dello
strato
Da 5 a 10 anni in
superficiale di usura mediante spruzzatura di nuovo
funzione
strato superficiale, previa lamatura e riparazione delle
presenza di atleti
della
eventuali parti degradate del manto esistente. Tale
operazione è eseguibile indifferentemente su manti
preesistenti colati di tipo drenante o compatto e offre,
in entrambi i casi, garanzia di durata e di ripristino delle
condizioni originarie e dei manti sintetici.
Sistema di
Controllo delle zone di massimo scolo delle acque
Mensile e dopo eventi
smaltimento acque
piovane,
meteorici importanti
meteoriche
intensità, con eventuale verifica dei pozzetti ed
dopo
eventi
atmosferici
di
particolare
eventuale pulizia
Impianto
Ispezione del sistema di illuminazione consistente
d’illuminazione
nella verifica del buon funzionamento dell’impianto con
Annuale
controlli alla parte elettrica e centralina
Segnaletica
Ripristino delle segnature lungo le superfici secondo le
Quando occorre
posizioni originarie. In alternativa provvedere alla
sostituzione di eventuali elementi usurati con altri di
caratteristiche analoghe.
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3. CAMPETTO DI CALCIO A 5
3.1. MANUALE D’USO
Il campo di calcio a 5 è localizzato a sud del campo esistente da calcio a 11 in erba sintetica. Sarà realizzato
in erba sintetica, sarà dotato di tutte le recinzioni ed avrà idoneo impianto di illuminazione. Le dimensioni
dell'area di gioco sono di 15 m x 28 m, più 1,5 m di fascia di rispetto perimetrale sui quattro lati. Il sottofondo
del campo sarà in ghiaia grossa, con strato di drenaggio e sottofondo dinamico, nelle dimensioni e nelle
posizioni specificate negli elaborati grafici. Il campo da gioco e le fasce di rispetto sono delimitate da muretti
in c.a. e da recinzione metallica plastificata secondo le indicazioni delle tavole progettuali e dell'allegato
computo metrico.
Prima di ogni competizione sportiva si deve verificare il corretto posizionamento della griglia antinfortunistica
zincata a feritoie.
È vietato ingresso al campo con cibo, sigarette e gomme da masticare.
3.2. MANUALE DI MANUTENZIONE
La manutenzione annuale straordinaria, effettuata dalla ditta incaricata per lo svolgimento della stessa,
presuppone l’impossibilità di utilizzo del campo da gioco per l’intera giornata. Tenuto conto della limitazione
che comporta l’impossibilità di utilizzare l’impianto per l’intero giorno, la ditta incaricata per lo svolgimento
della manutenzione, comunicherà con una settimana di anticipo al Centro Sportivo il giorno fissato per
l’intervento manutentivo.
AERAZIONE DEL RIVESTIMENTO.
Il manto erboso tende ad indurirsi in funzione dell'intensità di gioco e degli anni, diventando sempre meno
comodo, riducendo la facilità di penetrazione dei tacchetti e la permeabilità del rivestimento. Per questo la
prima fase dell’intervento la ditta incaricata per lo svolgimento della manutenzione, prevederà la
decompattazione del manto durante la quale la fibra polipropilenica viene rialzata, permettendo così di
ventilare il rivestimento senza alterarne la qualità e di conseguenza ritrovare le qualità sportive iniziali, in
particolare un buon valore di assorbimento degli urti. Tale operazione viene effettuata dopo la pulitura
profonda della superficie attraverso un speciale sistema di aspirazione della polvere e dello sporco,
fondamentale per non seppellire detriti nel rivestimento. In un unico passaggio l’intasamento presente nel
campo viene pulito e ri-distribuito in modo omogeneo.
VERIFICA DEI GIUNTI D'INCOLLAGGIO.
Sebbene sia raro, è possibile che in alcuni punti i giunti si scolino. Occorre procedere alle riparazioni
rapidamente dopo aver costatato questi disordini e ciò perché questo fenomeno, senza gravità all'origine,
non prenda proporzioni preoccupanti. L'incollaggio va fatto da un'impresa specializzata utilizzando una colla
di poliuretane compatibile con il tappeto erboso.
DISERBAGGIO E RIMOZIONE DI MUSCHIO.
Tenendo conto della struttura aperta, dunque molta aerata, i semi delle erbacce dispersi dal vento, gli
uccelli, ecc.. riescono a germogliare più facilmente che su un tappeto erboso sintetico tradizionale. In
funzione della varietà di piante, possono, se lasciate vivere, attraversare la trama del tappeto erboso
sintetico ed alterare la durata di vita del rivestimento.
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Occorrerà procedere ad un trattamento preventivo e/o curativo delle erbe naturali e dei muschi. Si deve
stare attenti ad utilizzare un erbicida ad assorbimento fogliare combinato con un anti- germinativo. I prodotti
utilizzati devono rispettare le leggi vigenti relative alla protezione dell'ambiente.
CONTROLLO DELLE QUALITA' SPORTIVE.
In funzione del livello di gioco, dell'intensità d'uso e dell'età del rivestimento, può essere necessario
realizzare prove di controllo delle qualità sportive. Queste prove permettono di controllare: la penetrazione
dei tacchetti, l'assorbimento di urti, il rimpallo del pallone, il rotolamento del pallone e la restituzione di
energia.
Il prodotto di riempimento subisce un abbassamento continuo e nel corso dell’uso, per via di influssi
meccanici sulla struttura della granulato, diventa più piccolo. Questo materiale deve quindi essere “sostituito”
e riposto nuovamente. Il materiale asportato per sfregamento (particelle fini) deve essere eliminato nel corso
di una pulitura di fondo.
NEVE E GELO: non sono dannosi.
Se necessario si rimuove la neve per poter giocare sul campo con un attrezzo particolare per spalare la
neve.
Quando la neve viene spazzata, si lascia comunque uno strato di 2-3 cm di neve, quindi in nessun caso si
deve eliminare tutta la neve. Ciò serve proteggere il prato artificiale da sollecitazioni meccaniche.
E’ vietato un trattore con cingoli.
Le demarcazioni del campo da gioco vengono liberati con una scopa per spazzare le strade.
Superfici di gioco in parte ghiacciate possono essere scongelate con normale “sale pastorizio”.
ALTRO SPORCO
Altro sporco come sabbia, terra, rifiuti di taglio di piante ed erba di prati naturali confinanti devono essere
subito eliminati con una spazzatrice meccanica. Con ciò si impedisce un insudiciamento profondo del prato
artificiale riempito con gomma.
Oggetti con bordi taglienti (pietre, schegge di vetro, ecc.) devono essere subito eliminati. Resti di gomme da
masticare si possono staccare ed eliminare dopo averli ghiacciati con spray criogenico.
Oli e carburanti devono essere assorbiti il più in fretta possibile e completamente con sabbia o segatura ed
eliminati.
Altro sporco deve essere eliminato p.e. con una spatola, insudiciamenti di animali devono essere poi ripuliti
con acqua ed aceto.
3.3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
COMPONENTI
Campo da gioco
OPERAZIONI PREVISTE
FREQUENZA
La manutenzione da farsi mensilmente a cura del
Quando
gestore, presuppone la rimozione dalla superficie di
comunque settimanale
occorre
gioco degli agenti contaminati per evitare un eccessivo
indurimento del terreno di gioco
In funzione delle stagioni (primavera ed autunno), in
Bisettimanale
funzione dell'ambiente (alberi, circolazioni in ghiaia), ci
primavera e autunno
può essere accumulo sulla superficie di elementi
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in
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organici (foglie, carta) o minerali (pietre, sassi).
Occorrerà procedere alla rimozione sistematica di
questi elementi che possono, oltre la pessima estetica,
alterare la qualità del rivestimento (logoramento,
impermeabilizzazione, ecc…).
Questo lavoro si può fare con una spazzolatrice
rotativa trainata o mediante soffiaggio o mediante un
soffiatore a fogli su carrello mobile.
Spazzolatura
Passaggio di una spazzola e/o uno "straccio" specifico
Settimanale
trainato da un mezzo motorizzato con pneumatici per
tappeto erboso; detta operazione permette di rifinire le
condizioni della superficie, di sopprimere gli accumuli
di granulato di gomma e di rialzare le fibre che
tenderebbero ad inclinarsi. Tale attività deve essere
effettuata per due volte alla settimana con apposita
macchina (trattore più spazzole e tappeto) al fine di
rendere omogenea la distribuzione del granulo di
gomma.
Si consiglia vivamente di eseguire detta operazione a
velocità media – alta nel senso di stesura dei rotoli di
erba ed in particolare nelle zone di maggior utilizzo
ovvero nell’area portieri e sulla fascia di centrocampo.
Questa operazione è da effettuarsi prima della
bagnatura del campo o comunque a campo asciutto
per evitare che le foglie, gli aghi e altro materiale si
compattino tra loro e non permettano di pulire
adeguatamente il manto di gioco.
Intasamento
Il materiale mancante deve essere immediatamente
Dopo
almeno
riposto ed è pertanto necessario che il custode del
partite
e
campo da gioco disponga di una sufficiente quantità di
allenamento
materiale; la cosa ideale è conservare il prodotto vicino
al campo.
Solo una lavorazione regolare con l’erpice, p.e. con
un’erpice a spazzola, garantisce che il livello di
riempimento sia effettivamente quello previsto e che
quindi il prato artificiale sia riempito perfettamente.
Anche il lavoro ad erpice regolare delle cosiddette
zone marginali (p.e. i settori esterni) è importante,
affinché lí non possano insediarsi erba naturale,
muschio o licheni. Le piante crescono solo nelle zone
dove non si è proceduto ad erpicare.
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ore
35
di
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Estirpazione erbacce
Piante
già
esistenti
devono
essere
eliminate
Quando occorre
meccanicamente (strappare, tagliare via, eliminare con
getto d´acqua a forte pressione).
In casi estremi si possono usare miratamene anche
erbicidi “diluiti” sufficientemente. Per impedire una
“migrazione”
eccessiva
delle
piante
nelle
zone
marginali, si consiglia di tagliarle periodicamente al di
fuori della marginatura.
Riguarnitura del punto
Il granulato di gomma non può essere mantenuto
di rigore
attorno al punto di rigore tenendo conto delle forti
sollecitazioni
concentrate
su
una
Quando occorre
scarsissima
superficie. Questa zona deve costituire l'oggetto di una
cura particolare. Si tratta di riguarnire periodicamente
con granulato. Questa operazione è molto rapida,
viene realizzata manualmente e con la scopa senza
nessun utensile specifico.
Manutenzione
Le operazioni da svolgere nei periodi indicati saranno
Due
straordinaria
fondamentalmente le seguenti:
(febbraio/marzo
a) Controllo accurato di tutte le giunzioni dei teli ed
ottobre/novembre)
volte
l’anno
e
eventuale ripristino;
b) Accurato controllo delle eventuali anomalie di
planarità (dossi e avvallamenti) per ripristinare e
regolarizzare la superficie di giuoco;
c) controllo accurato dei sistemi di drenaggio ed
irrigazione per assicurarne la perfetta efficienza;
d) controllo della superficie di giuoco con attrezzatura
per il dissodamento dell'intaso prestazionale e per la
spazzolatura profonda del manto;
e) eventuali operazioni di integrazione del materiale da
intaso, al fine di regolarizzare la planarità della
superficie di giuoco e di garantire le prestazioni del
terreno da giuoco.
Impianto di drenaggio
Canale per drenaggio superficiale
Semestrale
Pulizia manuale dell’incavo
Pulizia manuale dell’incavo del pozzetto di ispezione
Semestrale
per drenaggio superficiale
Pulizia manuale dell’incavo del pozzetto di raccolta
Trimestrale
sifonato e diaframmato.
E’
indispensabile
prima dell’inizio della
stagione
procedere
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invernale,
allo
PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA
svuotamento
tubazioni
al
delle
fine
di
evitare che eventuali
gelate
l’impianto.
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danneggino